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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itdi cedere alla Toscana que' paesi già estensi del Magra, che votarono peril Piemonte, chiedendole qualche po' di compenso (ancora ad accomunarela vergogna) sulla destra dello stesso fiume in continuazione del grossocantone di Calice. Compenso che alla più triste ridurrei alle tre parrocchiedi Giovagallo (ove una buona metà sono di parte sarda), di Noveggiola e diMontedivalli, le quali parrocchie unirebbero quel cantone alla parrocchiadi Podenzana, che replicatamente votò pe1 Piemonte. Cosi avremmo uncorpo unito e compatto, che, legato alle parrocchie sarde di Bolano e Castiglione,ora attaccate al Regno con un solo braccio di terra, monterebbea circa 12 mila abitanti, un mandamento da sè. E il negozio sarebbe vantaggiosoalla Toscana, la quale, cedendo Giovagallo e Noveggiola cederebbenon più che 720 abitanti, e di Montedivalli, paesello di 600 abitanti, nonè padrone se non della metà; laddove, l'acquisto del granducato sulla sinistradella Magra sarebbe di sei parrocchie con più di 300 abitanti (piùdel doppio di ciò che darebbe a noi), le quali tagliano in mille sensi il territoriointoscanato e ne rompono le comunioni. Ecco proposta larghissima.Ma per attuarla, o signori ministri, bisogna ritornare ai partiti dell'anticadiplomazia, sendoché le sei parrocchie da cedere alla Toscana dettero giàil secondo voto al Piemonte, e darebbero il terzo ed il quarto. Solamentela suprema necessità italiana, e il bisogno di tirare una linea di confinerenderebbe meno disonesto quel mercato.Caro il mio Buffa, io vi raccomando la Lunigiana e specialmente ilcantone di Calice, sulla destra del Magra, composto di 12 parrocchie, abitatoda 8000 uomini, non pecore, il quale a buona ragione tienefermo nellavalidità del primo voto. Anzi, poiché me ne avvisa il presidente del cantone,vi avverto ch'egli sarebbe in pensiero di volgersi al ministero e alle camere,acciocché toccassero una volta questa pratica e aggregassero il cantone,ove, colpa del Piemonte, non è pure l'ombra d'amministrazione economica,né giudiziale, né politica, un caos, che non può tardare a scoppiare in tempesta:Il ministero novo ci pensi, adunque, ma non imitando il vecchio.E Dio voglia che il Gioberti abbia mutato in riguardo alla Lunigiana certesue opinioni, poiché, non vi nascondo che tutta la fede de' lunigianesi siriduce in voi ed in Sineo, come coloro che altra volta manifestarono i lorosensi, e dai quali attendono riparazione pronta ai loro mali. Più a lungo,vi replico, non si può durare.Insomma, occupatevi di questo affare, fate che la democrazia nons'appresenti in Lunigiana coll'ingiustizia e colla viltà per compagne. lomi governerò secondo i vostri consigli, e secondo i vostri consigli si condurràil presidente del governo provvisorio di Calice, egregio uomo, che trema diessere tradito. Ma voi scrivetemi e te<strong>net</strong>emi consolato. È inutile dirvi117

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