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Ipertesto B – Periferie del mondo e globalizzazione - Sei

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Riferimenti storiografici1I problemi alimentari <strong>del</strong>l’AfricaLa popolazione africana, nel dopoguerra, aumentò a tassi sempre crescenti. Tuttavia, ai contadinifu consigliato di coltivare caffè, cacao, tabacco e altri prodotti destinati all’esportazione sui mercati deiPaesi capitalistici. Il risultato fu che i Paesi africani non poterono più soddisfare la domanda interna digeneri alimentari.Durante gli anni Settanta divenne evidente che, benché la stragrande maggioranza degliafricani di tutto il continente fossero agricoltori, sempre più paesi <strong>del</strong>l’Africa non riuscivanoa produrre alimenti sufficienti a nutrire la propria popolazione, e di conseguenza eranocostretti a spendere una parte dei proventi <strong>del</strong>le loro esportazioni in generi alimentari di importazione,diminuendo così, chiaramente, le loro possibilità di acquistare all’estero beni eservizi necessari ai loro programmi di sviluppo. Il motivo di base per cui ai paesi africani eraimpossibile produrre generi alimentari sufficienti era che, a partire da un certo periodo, la loropopolazione era aumentata a tassi sempre crescenti. Negli anni Settanta l’incremento naturale(cioè l’eccesso <strong>del</strong>le nascite sulle morti) in tutto il continente era di circa il 3% annuo.Un tasso così elevato dimostra che quasi ovunque ci si sarebbe potuti aspettare che le boccheda sfamare sarebbero raddoppiate in meno di un quarto di secolo. Questo avrebbe incisomolto meno sulla produzione alimentare in Africa se i programmi di sviluppo si fosseroconcentrati maggiormente sul miglioramento <strong>del</strong>la vita degli agricoltori, dotando le campagnedi migliori infrastrutture per l’istruzione, i servizi sanitari, gli approvvigionamenti di acquae altre cose di questo genere, e si fossero anche impegnati a incoraggiare la produzionee il miglioramento <strong>del</strong>la distribuzione di generi alimentari per il consumo interno. Ai contadinifu invece consigliato di coltivare quei raccolti che rendevano maggiormente nell’esportazione,e tra i prodotti africani più richiesti sui mercati mondiali vi erano il caffè, il cacao, iltè, il tabacco, il sisal ed il caucciù, che non potevano soddisfare la domanda interna di generialimentari. Come ci si rese conto, i guadagni ricavati dalle esportazioni dovevano es-Rifornimentialimentari italianigiungono sulla spiaggiadi Berbera in Somalianel 1986, per aiutareil Paese africanoduramente colpitoda una carestia inquel periodo.IpErtEStOIPERTESTO B5<strong>Periferie</strong> <strong>del</strong> <strong>mondo</strong> e <strong>globalizzazione</strong>F.M. Feltri, Chiaroscuro – Nuova edizione © SEI, 2012

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