Ed ecco i rime<strong>di</strong> raccomandati daMons. Lefebvre:«Che il <strong>San</strong>to Padre si circon<strong>di</strong> <strong>di</strong>vigorosi <strong>di</strong>fensori della fede, che li designinelle <strong>di</strong>ocesi più importanti. Che si degni <strong>di</strong>proclamare, con documenti importanti, laverità, <strong>di</strong> combattere lʼerrore senza tema <strong>di</strong>contrad<strong>di</strong>zioni, senza tema <strong>di</strong> scismi, senzatema <strong>di</strong> rimettere in causa le <strong>di</strong>sposizionipastorali del Concilio.Si degni il <strong>San</strong>to Padre incoraggiarei Vescovi a correggere in<strong>di</strong>vidualmentela fede ed i costumi, ciascuno nellapropria <strong>di</strong>ocesi, come si ad<strong>di</strong>ce ad ognibuon pastore; <strong>di</strong> sostenere i Vescovicoraggiosi, <strong>di</strong> incitarli a riformare i loroseminari, a ripristinarvi gli stu<strong>di</strong> secondosan Tommaso; <strong>di</strong> incoraggiare i Superiorigenerali a mantenere nei noviziati e nellecomunità i princìpi fondamentali <strong>di</strong> ogniascesi cristiana, soprattutto lʼobbe<strong>di</strong>enza;<strong>di</strong> incoraggiare lo sviluppo delle scuolecattoliche, la stampa <strong>di</strong> sana dottrina, leassociazioni <strong>di</strong> famiglie cristiane; infine<strong>di</strong> riprendere i fautori <strong>di</strong> errori e ridurli alsilenzio. Le allocuzioni dei mercoledì nonpossono sostituire le encicliche, le letterepastorali, le lettere aiVescovi.Senza dubbio, io sono temerario adesprimermi in questa maniera! Ma è conamore ardente che scrivo queste righe.Amore della gloria <strong>di</strong> Dio, amore <strong>di</strong> Gesù,amore <strong>di</strong> Maria, della sua Chiesa, delSuccessore <strong>di</strong> Pietro, vescovo <strong>di</strong> Roma,Vicario <strong>di</strong> Gesù Cristo […]».È tutto detto e a tuttʼoggi non cʼèniente da aggiungere, niente da toglierea questa eccellente analisi delle logicheconseguenze del Concilio, collocato nelsuo contesto storico, delle riforme cheallora si annunziavano, fino alla profon<strong>di</strong>tàdella crisi che ha colpito la Chiesa e dallaquale Essa non esce tuttora, prigionieradei princìpi con i quali il Concilio e i Papilʼhanno incatenata.Noi riteniamo molto francamente chela soluzione del problema posto a Romadalla <strong>Fraternità</strong> è intimamente legato allarisoluzione della crisi che colpisce la Chiesa.Il giorno in cui le autorità guarderanno<strong>di</strong> nuovo con benevolenza e speranza ilpassato della Chiesa, la sua Tra<strong>di</strong>zione,potranno superare la rottura causata dalConcilio e riconciliarsi con i princìpi eterniche hanno costruito la Chiesa in 20 secoli;potranno attingervi la forza e trovare lesoluzioni per la crisi. E allora la <strong>Fraternità</strong><strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X non sarà più un problema.È questa la ragione delle nostre<strong>di</strong>scussioni con la <strong>San</strong>ta Sede. Sta qui ilproblema <strong>di</strong> fondo. La nuova messa, ilConcilio sono solo la punta dellʼicebergche ha colpito la nave della Chiesa; lospirito del Concilio viene dal liberalismo,dal protestantesimo, in ultima analisi dallarivolta contro Dio che contrassegna lastoria umana fino alla fine dei Tempi. Chesenso avrebbe un accordo che consistessenel lasciarsi affondare dallʼiceberg?Vivi ringraziamenti per tutte le vostrepreghiere e i vostri generosi sacrifici. Tuttoquesto è molto prezioso per noi. Nellenostre visite romane e in tutte le nostreattività, noi ci contiamo molto.In cambio, siate certi delle preghiere deiseminaristi e delle nostre ai pie<strong>di</strong> dellʼaltareper la vostra instancabile generosità.Che il Sacrificio <strong>di</strong> Nostro Signore siail vostro sostegno quoti<strong>di</strong>ano! Che il CuoreImmacolato <strong>di</strong> Maria sia il vostro rifugioprotettore e quello delle vostre famiglie.Con tutta la mia gratitu<strong>di</strong>ne, vi bene<strong>di</strong>co.Nella festa <strong>di</strong> san Michele29 settembre 2005†+ Bernard FellayIl giorno 4 ottobre 2005è prematuramente mancatoall’affetto dei suoi cariGiorgio Rossipadre del nostro Confratello don Aldo.Quanti lo hanno conosciuto lo ricordanocon affetto, ma in modo particolare ilPriorato <strong>di</strong> Rimini gli deveeterna riconoscenzaper la generosità che lo ha semprecontrad<strong>di</strong>stinto.Ricor<strong>di</strong>amolo nelle nostre preghiere.La Tra<strong>di</strong>zioneCattolica8
Due ecclesiologiea confronto:La dottrina dellalibertà religiosae quella delle due spade<strong>di</strong> don Mauro Tranquillo«Domine, ecce duo gla<strong>di</strong>i hic»«Satis est»(Lc 22, 38)Il 7 <strong>di</strong>cembre 2005 ricorreva ilquarantesimo anniversario dellaDichiarazione conciliare Dignitatishumanae, sul «<strong>di</strong>ritto della persona edelle comunità alla libertà sociale e civilereligiosa». Vi si legge la notissima frase, aln. 2: «Questo Concilio Vaticano <strong>di</strong>chiarache la persona umana ha <strong>di</strong>ritto alla libertàreligiosa. Il contenuto <strong>di</strong> tale libertà è chetutti gli uomini devono essere immuni dallacoercizione da parte <strong>di</strong> singoli in<strong>di</strong>vidui,<strong>di</strong> gruppi sociali e <strong>di</strong> qualsivoglia potestàumana, così che in materia religiosanessuno sia forzato ad agire secondo la suacoscienza né sia impe<strong>di</strong>to, entro debiti limiti,<strong>di</strong> agire in conformità ad essa, privatamenteo pubblicamente, in forma in<strong>di</strong>viduale oassociata. Inoltre <strong>di</strong>chiara che il <strong>di</strong>ritto allalibertà religiosa si fonda realmente sullastessa <strong>di</strong>gnità della persona umana, quale siconosce, sia per mezzo della parola <strong>di</strong> Diosia tramite la stessa ragione. Questo <strong>di</strong>rittodella persona umana alla libertà religiosadeve essere riconosciuto e sancito come<strong>di</strong>ritto civile nellʼor<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>codella società»( 1 ).Tale affermazione era stata condannatatale e quale dallʼEnciclica Quanta cura <strong>di</strong>Papa <strong>Pio</strong> IX, che riprendeva Mirari vos<strong>di</strong> Gregorio XVI, come tutti sanno: deltutto falsa e dannosa alla Chiesa e alleanime, anzi follia è lʼopinione che vuole«la libertà <strong>di</strong> coscienza e dei culti essere<strong>di</strong>ritto proprio <strong>di</strong> ciascun uomo, che sideve con legge proclamare e sostenere inogni società ben costituita, ed essere <strong>di</strong>rittodʼogni citta<strong>di</strong>no una totale libertà, che nonpuò essere limitata da alcuna autorità vuoicivile, vuoi ecclesiastica, <strong>di</strong> manifestare e<strong>di</strong>chiarare i propri pensieri quali che sianosia a viva voce, sia con la stampa, sia inaltro modo palesemente e in pubblico»( 2 ).Appare chiaro a tutti come siacondannata lʼidea che esista un <strong>di</strong>ritto aduna professione esterna <strong>di</strong> false opinionisenza possibilità <strong>di</strong> esserne impe<strong>di</strong>tidallʼautorità. La Chiesa insegna che -edunque Nostro Signore ha rivelato cheuntale <strong>di</strong>ritto non esiste. Può esserea volte tollerata lʼuna o lʼaltra cattivaazione, ma tale tolleranza non si fonderàmai su un <strong>di</strong>ritto della persona: puòfondarsi su unʼimpossibilità dellʼautoritàad intervenire, su una necessità, sul timoreDottrina9La Tra<strong>di</strong>zioneCattolica