TC genn06.indd - Fraternità Sacerdotale di San Pio X

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Il caso preso in esame corrispondeallʼultima possibilità. Con lʼabrogazioneparziale, infatti, mentre si respingonoalcuni aspetti della legge se ne accettanonel contempo gli altri (quelli non abrogati),perché lʼesito di un referendum abrogativoapprovato è la creazione di una leggemodificata esclusivamente nei puntisoggetti al referendum. Infatti la creazionedi una nuova legge non è qualcosa diaccidentale al referendum ma ne è il fineproprio.Pertanto chi accetta di votare perun tale referendum si assume anche laresponsabilità della legge successiva, creatain forza dellʼabrogazione parziale votata.Perciò costoro, pur mirando allʼunicobene possibile, si sono assunti anche laresponsabilità del male rimasto. Con buonapace di tutti.LA LIBERTÀ RELIGIOSA ED ILRAPPORTO CHIESA-STATO( 8 )Che il principio della libertàreligiosa, così comʼè enunciato nel testodel documento conciliare DignitatisHumanae, costituisca una novità allʼinternodellʼinsegnamento bimillenario dellaChiesa cattolica è un fatto che gli stessiPadri conciliari hanno dovuto ammettere,quando, prendendo visione dello schemadel Card. Bea, dovettero constatare cheesso era assolutamente privo di rimandi adocumenti pontifici e conciliari precedenti.Al contrario, lo schema proposto dal Card.Ottaviani, nel quale si parlava di “tolleranzareligiosa” e non invece di “libertà”, nepoteva contare pagine e pagine.Lʼaffermazione della libertà religiosaè stata possibile esclusivamente attingendoa fonti estranee alla Rivelazione ed alleconclusioni della sana filosofia; è in soldoniil frutto avariato dellʼapertura al pensieromoderno voluto da Giovanni XXIII.Lo stesso dicasi per il rapportoChiesa-Stato; il Concilio ha partoritotutti i princìpi per unʼaffermazione dellalaicità dello Stato e delle realtà terrene,cancellando in un istante la dottrina e laprassi di duemila anni di cristianesimo.Ma questo non è tutto. Bisogna infattiIl Card. Bea - a sinistra - promotore della libertàreligiosa al Concilio Vaticano II.aggiungere che i princìpi di libertà religiosae laicità di Stato hanno ricevuto, specienellʼOttocento, ripetute condanne.Tali condanne poi erano squisitamentedottrinali e non – come spesso si vuol farcredere – dovute solo alla circostanzao comunque, in qualche modo, solo adhominem. Le proposizioni del Sillabo, peresempio, non condannano Tizio o Caio, macolpiscono i princìpi che, in quel frangentestorico, Tizio e Caio hanno sostenuto.La condanna pertanto resta valida perqualunque altro tempo e condizione storicain quanto la verità non può cambiare.Mai.Prendiamo in considerazionequanto affermato da Invernizzi: «Lalibertà religiosa, così come espressanella dichiarazione conciliare DignitatisHumanae (7 dicembre 1965), era un valorein quanto espressione del diritto dellapersona a scegliere nella libertà qualereligione professare. Ciò non comportavauna valutazione sulle religioni né potevae voleva mettere in discussione lʼunicitàdi Cristo come Salvatore degli uomini edel mondo e quindi il cristianesimo comevia ordinaria alla salvezza attraverso laChiesa cattolica. Questa sarebbe stata laposizione di Alleanza Cattolica di fronteal fenomeno dei nuovi movimenti religiosi[...] i cui errori andavano combattuti sulpiano dottrinale, soprattutto attraversoLa TradizioneCattolica52

Il nuovo concordato con lo Stato italiano: il trionfodel liberalismo.una maggiore e migliore catechesi, noninvocando lʼintervento dello Stato»( 9 ).Un tale brano, che riprendecorrettamente il contenuto del documentoconciliare Dignitatis Humanae, non puònon urtarsi con gli insegnamenti deiPontefici precedenti, che di fronte a taliposizioni non hanno esitato a pronunciareparole di condanna. Si confrontino, adesempio, le seguenti affermazioni:- Dott. Invernizzi: «La libertàreligiosa è un valore in quanto espressionedel diritto della persona a scegliere nellalibertà quale religione professare»;- Pio IX, Multiplices inter. Condannadella seguente proposizione: «Ogni uomoè libero di abbracciare e professare quellareligione, che, col lume della ragione,reputi vera».Oppure le seguenti:- Dott. Invernizzi: «Gli errori deinuovi movimenti religiosi vanno combattutisul piano dottrinale, soprattutto attraversouna maggiore e migliore catechesi, noninvocando lʼintervento dello Stato»;- Pio IX, Quanta cura. Condannadella seguente proposizione: «La migliorecondizione della società è quella in cuinon si riconosce nello Stato il dovere direprimere con pene stabilite i violatoridella cattolica religione, se non in quantociò richiede la pubblica quiete».O ancora:- Dott. Invernizzi: «Il cittadino puòprofessare pubblicamente qualsiasi religionee lo Stato deve garantire a tutte eguali dirittidi esistenza e di propaganda» ( 10 );- Pio IX, Nemo vestrum. Condannadella seguente proposizione: «Ai tempinostri non giova più tenere la religionecattolica per unica religione dello Stato,escluso qualunque sia altro culto».Le proposizioni indicate si escludonoper contraddizione; ciò che impedisce adAlleanza Cattolica di riconoscerlo è il“pregiudizio” del punto di partenza, ossiache «il Concilio poteva, anzi doveva, essereletto alla luce della Tradizione»( 1 ). Questoè appunto un pregiudizio, perché assumecome vero che lʼinsegnamento del VaticanoII faccia parte del Magistero della Chiesa,nel qual caso sarebbe esso stesso “luce”per la Tradizione e non avrebbe bisognodi ulteriori “luci” per essere letto.La posizione di Alleanza Cattolica,perciò, andrebbe sanata ab ovo.RALLIEMENT SU FATIMAUn breve scambio e-mail avutopersonalmente con un autorevole membrodi Alleanza Cattolica può essere utile acapire le loro incondivisibili posizioni circala “truffa” ai danni del messaggio di Fatima(e chiaramente ai danni della Chiesa tutta,delle anime, del mondo intero).Questa persona aveva pubblicato suuna rivista cattolica alcune considerazionicirca il documento della Congregazioneper la Dottrina della Fede sul messaggiodi Fatima. È noto che in tale documento siaffermava lʼintegralità della pubblicazionedelle rivelazioni fatte dalla Madonna ai trepiccoli veggenti, rivelazioni giunte a noigrazie alla trascrizione che ne fece SuorLucia, nonché lʼappartenenza, oramai,del contenuto dei “segreti” di Fatima alpassato.Di fronte allʼargomentazionedellʼinsostenibilità di tali tesi, difesa connumerose prove, la risposta fu più o menola seguente: «Bisogna seguire lʼobbedienzaindicata da S. Ignazio, per la quale se laChiesa definisce il bianco essere nero edil nero bianco, io devo credere – perindeac cadaverem – che il bianco sia nero ed ilnero bianco». Si ha lʼimpressione che ormaiqualsiasi cosa provenga dai vertici dellaChiesa corrisponda ad una “definizione”53La TradizioneCattolica

Il caso preso in esame corrispondeallʼultima possibilità. Con lʼabrogazioneparziale, infatti, mentre si respingonoalcuni aspetti della legge se ne accettanonel contempo gli altri (quelli non abrogati),perché lʼesito <strong>di</strong> un referendum abrogativoapprovato è la creazione <strong>di</strong> una leggemo<strong>di</strong>ficata esclusivamente nei puntisoggetti al referendum. Infatti la creazione<strong>di</strong> una nuova legge non è qualcosa <strong>di</strong>accidentale al referendum ma ne è il fineproprio.Pertanto chi accetta <strong>di</strong> votare perun tale referendum si assume anche laresponsabilità della legge successiva, creatain forza dellʼabrogazione parziale votata.Perciò costoro, pur mirando allʼunicobene possibile, si sono assunti anche laresponsabilità del male rimasto. Con buonapace <strong>di</strong> tutti.LA LIBERTÀ RELIGIOSA ED ILRAPPORTO CHIESA-STATO( 8 )Che il principio della libertàreligiosa, così comʼè enunciato nel testodel documento conciliare DignitatisHumanae, costituisca una novità allʼinternodellʼinsegnamento bimillenario dellaChiesa cattolica è un fatto che gli stessiPadri conciliari hanno dovuto ammettere,quando, prendendo visione dello schemadel Card. Bea, dovettero constatare cheesso era assolutamente privo <strong>di</strong> riman<strong>di</strong> adocumenti pontifici e conciliari precedenti.Al contrario, lo schema proposto dal Card.Ottaviani, nel quale si parlava <strong>di</strong> “tolleranzareligiosa” e non invece <strong>di</strong> “libertà”, nepoteva contare pagine e pagine.Lʼaffermazione della libertà religiosaè stata possibile esclusivamente attingendoa fonti estranee alla Rivelazione ed alleconclusioni della sana filosofia; è in soldoniil frutto avariato dellʼapertura al pensieromoderno voluto da Giovanni XXIII.Lo stesso <strong>di</strong>casi per il rapportoChiesa-Stato; il Concilio ha partoritotutti i princìpi per unʼaffermazione dellalaicità dello Stato e delle realtà terrene,cancellando in un istante la dottrina e laprassi <strong>di</strong> duemila anni <strong>di</strong> cristianesimo.Ma questo non è tutto. Bisogna infattiIl Card. Bea - a sinistra - promotore della libertàreligiosa al Concilio Vaticano II.aggiungere che i princìpi <strong>di</strong> libertà religiosae laicità <strong>di</strong> Stato hanno ricevuto, specienellʼOttocento, ripetute condanne.Tali condanne poi erano squisitamentedottrinali e non – come spesso si vuol farcredere – dovute solo alla circostanzao comunque, in qualche modo, solo adhominem. Le proposizioni del Sillabo, peresempio, non condannano Tizio o Caio, macolpiscono i princìpi che, in quel frangentestorico, Tizio e Caio hanno sostenuto.La condanna pertanto resta valida perqualunque altro tempo e con<strong>di</strong>zione storicain quanto la verità non può cambiare.Mai.Pren<strong>di</strong>amo in considerazionequanto affermato da Invernizzi: «Lalibertà religiosa, così come espressanella <strong>di</strong>chiarazione conciliare DignitatisHumanae (7 <strong>di</strong>cembre 1965), era un valorein quanto espressione del <strong>di</strong>ritto dellapersona a scegliere nella libertà qualereligione professare. Ciò non comportavauna valutazione sulle religioni né potevae voleva mettere in <strong>di</strong>scussione lʼunicità<strong>di</strong> Cristo come Salvatore degli uomini edel mondo e quin<strong>di</strong> il cristianesimo comevia or<strong>di</strong>naria alla salvezza attraverso laChiesa cattolica. Questa sarebbe stata laposizione <strong>di</strong> Alleanza Cattolica <strong>di</strong> fronteal fenomeno dei nuovi movimenti religiosi[...] i cui errori andavano combattuti sulpiano dottrinale, soprattutto attraversoLa Tra<strong>di</strong>zioneCattolica52

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