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TC genn06.indd - Fraternità Sacerdotale di San Pio X

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deteriorati, e anche nelle terre dei principi<strong>di</strong> Capua non soffiava più un buon vento.Pandolfo Capo<strong>di</strong>ferro, dopo aver riunitosotto il suo scettro tutti i ducati longobar<strong>di</strong>,le Marche <strong>di</strong> Spoleto e Camerino, lasciòil suo piccolo impero ai suoi figli ed asua moglie Abara. Questa non esitò afar uccidere un suo cugino per ragioni<strong>di</strong> gelosia e <strong>di</strong> potere. Simulando poi unapparente pentimento volle ottenere dasan Nilo la remissione <strong>di</strong> tutta la pena delsuo delitto. Tutto quello che invece ottennedal <strong>San</strong>to fu la profezia della rovina e dellasparizione completa del suo casato. Pochianni dopo la profezia si avverò.Ospite gra<strong>di</strong>tissimo dei Duchi <strong>di</strong>Gaeta, la comunità <strong>di</strong> Vallelucio ritrovò lapovertà come ai tempi del primo monasteronel Mercurion. A Sperperi, presso Gaeta,san Nilo accompagnato da san Bartolomeoe da tutta la comunità fece costruire unmonastero fatto <strong>di</strong> casette <strong>di</strong> fango. Lʼunicoarredo fu la bellezza del luogo che, per lasua leggera elevatezza e per la sua vicinanzaal mare, offrì ai monaci un gran<strong>di</strong>osospettacolo della creazione <strong>di</strong> Dio.LʼANTIPAPA GIOVANNI XVIIl decimo secolo è chiamato daglistorici saeculum obscurum. Vi furonoinfatti episo<strong>di</strong> oscuri ed orren<strong>di</strong> comelʼuccisione, la mutilazione e lʼesposizioneal lu<strong>di</strong>brio dellʼantipapa Giovanni XVI.Lʼinflusso della Casa sassone degli Ottonisi fece anche sentire nella nomina deiPapi. Nel 996 salì sul soglio pontificioBruno <strong>di</strong> Carinzia, un can<strong>di</strong>dato <strong>di</strong> OttoneIII. Il nuovo Papa, Gregorio V, incoronòOttone come Imperatore in <strong>San</strong> Pietro. AGiovanni Crescenzio, “patrizio” <strong>di</strong> Roma,la scelta del nuovo Papa non piacque eimpose tramite insurrezione popolare il suocan<strong>di</strong>dato, il monaco rossanese Filagato, che<strong>di</strong>venne lʼantipapa Giovanni XVI. Moltoprobabilmente la manovra <strong>di</strong> Crescenzio fuappoggiata da Costantinopoli. La scelta <strong>di</strong>Filagato non fu a caso. Infatti non solo fupadrino <strong>di</strong> battesimo <strong>di</strong> Bruno <strong>di</strong> Carinziae <strong>di</strong> Ottone III, ma fu anche istruttore <strong>di</strong>lingua e letteratura greca <strong>di</strong> questʼultimo.Lo conobbe a Rossano, quando nel 982suo padre, Ottone II, dopo la tremenda<strong>di</strong>sfatta subita a Stilo, si rifugiò a Rossanodove aveva lasciato la consorte Teofano, ilfiglio Ottone (III), sua sorella Liutgarda colfiglio Bruno, il futuro Gregorio V. Questilegami fecero forse sperare il Crescenzioed il Filagato stesso <strong>di</strong> addolcire le iredellʼImperatore. Lʼambizione del monaconon poteva accecarlo al punto <strong>di</strong> nonprevedere la gravità del tra<strong>di</strong>mento versoil suo Imperatore e lʼimpossibilità <strong>di</strong>tenergli testa militarmente. Forse anchesi sperava che essendo il Filagato accettoa Costantinopoli, Ottone III, figlio <strong>di</strong> unaprincipessa bizantina, accettasse lʼantipapaper migliorare i rapporti con lʼImperodʼOriente. <strong>San</strong> Nilo scongiurò il suoconcitta<strong>di</strong>no, già abate dellʼabbazia <strong>di</strong>Nonantola, <strong>di</strong> ritirarsi. Filagato non seguìil consiglio e dovette subire un trattamentoassai duro. LʼImperatore lo fece prigionieroe poi gli furono strappati gli occhi, tagliatila lingua e il naso e così fu gettato inprigione.<strong>San</strong> Nilo decise <strong>di</strong> recarsi a Roma,malgrado i suoi 95 anni, la malattia e lefatiche dei <strong>di</strong>giuni quaresimali che stavafacendo .LʼINTERCESSIONE DI SAN NILOIN FAVORE DI FILAGATO«Alla notizia della venuta delPadre a Roma, lʼImperatore, in una alpatriarca (il Papa), gli andarono incontro,e, sorreggendolo ambedue per le braccia,lo condussero al Patriarchio (Lateranense),facendolo sedere in mezzo a loro. Ed essi,uno alla destra e lʼaltro alla sinistra, glivenivano baciando le mani»( 30 ). Il <strong>San</strong>todeclinò gli onori resigli e chiese invece<strong>di</strong> perdonare Filagato, loro padrino e<strong>di</strong>struttore. Chiese <strong>di</strong> poter piangere con lui,nel suo monastero i suoi peccati. In un primomomento la proposta fu accettata. Ma poiGregorio V cambiò idea, fece trarre fuoridalla prigione Filagato e strappatogli <strong>di</strong>dosso gli indumenti sacerdotali, lo caricò arovescio su un asino e lo condusse attraversotutta Roma. La reazione del vegliardo fupronta. Minacciò il Papa e lʼImperatorefacendo loro sapere che Dio non avrebbeLa Tra<strong>di</strong>zioneCattolica46

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