TC genn06.indd - Fraternità Sacerdotale di San Pio X

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San Nilo di Rossano,ponte fra orientee occidentedi don Floriano AbrahamowiczAgiografiaTra i santi monaci ed eremiti italogreci,nel decimo secolo vi fu san Nilodi Rossano. Con il suo discepolo sanBartolomeo, san Nilo fondò nel 1004 laBadia Greca di Grottaferrata a Roma.Morì nellʼanno della fondazione, 1001anni fa. Il suo discepolo e biografoinvece, San Bartolomeo spirò nel 1055,novecentocinquanta anni fa. Ci ha lasciatola Vita di San Nilo, chiamata anche Bios,essendo redatta in lingua greca. Questotesto è la fonte storica più importante perlʼItalia meridionale del decimo secolo: «Labiografia di san Nilo, scritta in greco daun suo discepolo, san Bartolomeo, […] èlʼunico documento che ci faccia penetrarenella vita delle province meridionali dʼItaliaal tempo della dominazione bizantina edelle incursioni dei Saraceni»( 1 ). Attraversola narrazione dei vari episodi della vita delSanto appaiono tutti i ceti sociali dellasocietà bizantina dellʼItalia meridionale neiloro rapporti con il mondo occidentale: lapopolazione rurale, le famiglie indigene,i proprietari fondiari che formano ilceto degli archontes( 2 ), a quellʼepocaamministratori locali alle dipendenzedei dignitari bizantini, gli strateghi chegovernano le province o temi al mododi governatori militari, aiutati da giudiciimperiali ed altri ufficiali subalterni. I testiriflettono anche il ruolo eminente svoltodal mondo ecclesiastico e dei monaci.Il loro ruolo trascendeva ogni dignitàcivile, anche quella dellʼImperatore diCostantinopoli. Come san Nilo cosi anchei suoi contemporanei san Fantino, santʼElialo Speleota, san Saba, etc. fungevanodʼun lato da protettori della popolazionerurale che gemeva sotto il peso delle tasseIcona di San Nilo (XIV sec.), Monastero di StaroNagoricano (Serbia).percepite dagli esattori bizantini, e dallʼaltrolato i monaci legittimavano lʼautoritàcivile. Tutto questo in un tempo in cui lafede cattolica era la norma suprema nellavita sociale e politica. Lʼenciclica di Pio XIQuas Primas sul regno sociale di NostroSignor Gesù Cristo sarebbe stata superfluain quei tempi di fede. Ciò non significa chetutti erano santi. Cʼera corruzione politica esi commettevano gli stessi peccati di oggi.Ma santi, uomini e donne consacrate allavita religiosa erano molto più numerosi.Vi erano nella sola Calabria centinaia dimonasteri in comunicazione fra di loro eanche con il resto del mondo cristiano. Sipuò parlare di una vera globalizzazioneverso lʼalto. Una società in cui il criminaleera lʼeccezione come oggi lo è la personaveramente onesta. Proprio per questoaspetto pubblico e questa presenza generaledella santità e del Santo, la vita di sanNilo ci interesserà soprattutto nel suorapporto con le autorità civili. Alla fine deldecimo secolo inizia un gran movimentodi rinnovamento spirituale. Il cosiddetto“millenarismo” è unʼeresia che trova moltoriscontro e anche documentazione allʼinizioLa TradizioneCattolica34

del terzo millennio. Le fonti, come il Biosdi san Nilo tacciono invece sul fatto di undiffuso delirio di fine mondo allʼepoca delSanto. Gli ideali di governo universalesotto lo scettro dellʼImperatore o del Papamaturavano attraverso lo scontro dei duepoteri, ma dominava in quei secoli lospirito del primato della fede, per meritodelle riforme monastiche partite da Clunyche diedero vigore e forza alla cristianitàintera, iniziando dal Papato, il cui prestigioe anche potere temporale crebbe finchédurò la spinta spirituale. La vita e lʼoperatodel fondatore di Grottaferrata sʼinserisconoin questo felice progresso che conobbe ilpotere temporale nella Cristianità dallafine del secolo X in poi. Uomo di grandecultura, san Nilo fuggiva il mondo, siritirava nelle spelonche e nei cenobi dalui fondati, formava i suoi discepoli allapreghiera, al lavoro manuale e allʼartedella calligrafia per la copiatura dei codiciantichi. La sua fama attirò verso di lui ipiù alti dignitari civili ed ecclesiastici dellagerarchia bizantina, longobarda, imperialeed ecclesiastica. In quei tempi, nel secoloX, i principi germanici e longobardi feceroi primi tentativi per impossessarsi delleprovince bizantine nellʼItalia meridionaleancora governate dagli strateghi bizantinimandati da Costantinopoli. A questoscontro, anche armato, fra Oriente eOccidente, si aggiunsero le numerosissimeincursioni dei Saraceni che nel 952-953distrussero completamente i monasteriin Calabria costringendo i monaci afuggire. La presenza nelle terre latine delmonachesimo greco ebbe come effettola progressiva accettazione delle autoritàlatine, sia ecclesiastiche sia civili, eprepararono attraverso il loro esempioed i loro scritti lʼaccoglienza dei nuovidominatori dellʼItalia meridionale: inormanni, vassalli del Papa.ROSSANO, CITTÀ DI SAN NILORossano, a cinque chilometri delmare è la fortezza naturale dalla quale sicontrolla a vista il Golfo di Sibari e la zonadel torrente Trionto, confine tra le antichecolonie di Sibari e Crotone. Meno utilecome fortezza al tempo delle colonie dellaMagna Grecia, Rossano, nel lungo periododi dominazione bizantina tra i secoli VI eX, sapeva offrire ogni garanzia militare epolitica( 3 ). Rimase inespugnabile. InvanoAlarico provò dopo Roma, Napoli e Crotonedi espugnare lʼoppidum Ruskianum. SoloTotila ebbe ragione dellʼesercito e dellaflotta di Belisario nel suo secondo tentativodi prendere Rossano. La città si arresesenza però subire rappresaglie. Poco piùtardi, sempre in territorio rossanese, nellavalle del Trionto, resti della cavalleria diTotila vennero sorpresi e sconfitti( 5 ). Fuanche per Rossano la fine del dominio deiGoti in Italia e lʼinizio di quello bizantino.Rossano restò sin dallʼinizio del secoloVeduta generale di Rossano (CS) e chiesa bizantina di San Marco Evangelista.35La TradizioneCattolica

del terzo millennio. Le fonti, come il Bios<strong>di</strong> san Nilo tacciono invece sul fatto <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ffuso delirio <strong>di</strong> fine mondo allʼepoca del<strong>San</strong>to. Gli ideali <strong>di</strong> governo universalesotto lo scettro dellʼImperatore o del Papamaturavano attraverso lo scontro dei duepoteri, ma dominava in quei secoli lospirito del primato della fede, per meritodelle riforme monastiche partite da Clunyche <strong>di</strong>edero vigore e forza alla cristianitàintera, iniziando dal Papato, il cui prestigioe anche potere temporale crebbe finchédurò la spinta spirituale. La vita e lʼoperatodel fondatore <strong>di</strong> Grottaferrata sʼinserisconoin questo felice progresso che conobbe ilpotere temporale nella Cristianità dallafine del secolo X in poi. Uomo <strong>di</strong> grandecultura, san Nilo fuggiva il mondo, siritirava nelle spelonche e nei cenobi dalui fondati, formava i suoi <strong>di</strong>scepoli allapreghiera, al lavoro manuale e allʼartedella calligrafia per la copiatura dei co<strong>di</strong>ciantichi. La sua fama attirò verso <strong>di</strong> lui ipiù alti <strong>di</strong>gnitari civili ed ecclesiastici dellagerarchia bizantina, longobarda, imperialeed ecclesiastica. In quei tempi, nel secoloX, i principi germanici e longobar<strong>di</strong> feceroi primi tentativi per impossessarsi delleprovince bizantine nellʼItalia meri<strong>di</strong>onaleancora governate dagli strateghi bizantinimandati da Costantinopoli. A questoscontro, anche armato, fra Oriente eOccidente, si aggiunsero le numerosissimeincursioni dei Saraceni che nel 952-953<strong>di</strong>strussero completamente i monasteriin Calabria costringendo i monaci afuggire. La presenza nelle terre latine delmonachesimo greco ebbe come effettola progressiva accettazione delle autoritàlatine, sia ecclesiastiche sia civili, eprepararono attraverso il loro esempioed i loro scritti lʼaccoglienza dei nuovidominatori dellʼItalia meri<strong>di</strong>onale: inormanni, vassalli del Papa.ROSSANO, CITTÀ DI SAN NILORossano, a cinque chilometri delmare è la fortezza naturale dalla quale sicontrolla a vista il Golfo <strong>di</strong> Sibari e la zonadel torrente Trionto, confine tra le antichecolonie <strong>di</strong> Sibari e Crotone. Meno utilecome fortezza al tempo delle colonie dellaMagna Grecia, Rossano, nel lungo periodo<strong>di</strong> dominazione bizantina tra i secoli VI eX, sapeva offrire ogni garanzia militare epolitica( 3 ). Rimase inespugnabile. InvanoAlarico provò dopo Roma, Napoli e Crotone<strong>di</strong> espugnare lʼoppidum Ruskianum. SoloTotila ebbe ragione dellʼesercito e dellaflotta <strong>di</strong> Belisario nel suo secondo tentativo<strong>di</strong> prendere Rossano. La città si arresesenza però subire rappresaglie. Poco piùtar<strong>di</strong>, sempre in territorio rossanese, nellavalle del Trionto, resti della cavalleria <strong>di</strong>Totila vennero sorpresi e sconfitti( 5 ). Fuanche per Rossano la fine del dominio deiGoti in Italia e lʼinizio <strong>di</strong> quello bizantino.Rossano restò sin dallʼinizio del secoloVeduta generale <strong>di</strong> Rossano (CS) e chiesa bizantina <strong>di</strong> <strong>San</strong> Marco Evangelista.35La Tra<strong>di</strong>zioneCattolica

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