TC genn06.indd - Fraternità Sacerdotale di San Pio X
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modernismo. Lʼinfaticabile Pontefice, nellasua prima enciclica, E supremi apostolatus,espresse il timore che lʼAnticristo fosse giànato: era il 1903 e Fatima sarebbe seguitaa <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 14 anni; poi il comunismo, ilnazionalsocialismo…Lʼidea <strong>di</strong> <strong>Pio</strong> X, unʼidea che i Papi nonesprimevano più da molti secoli in questitermini, era che fosse vicina lʼora: che isegni dei tempi e la penetrazione semprepiù massiccia delle eresie nella società - e <strong>di</strong>conseguenza in seno alla stessa compagineecclesiale - annunciassero notizie funeste.Oggi Papa Sarto è stato ormai<strong>di</strong>menticato e la tesi <strong>di</strong> un imminenteavvento anticristico viene bollata comefantasia da ignoranti: forse solo lʼopera del“vescovo ribelle”, <strong>di</strong> Lefebvre, la <strong>Fraternità</strong><strong>San</strong> <strong>Pio</strong> X, porta ancora alto nel mondo ilnome dello scomodo Vicario <strong>di</strong> Cristo chetemeva lʼimminente avvento del Figliodella per<strong>di</strong>zione.Probabilmente non è un caso. Un filosottile sembra legare la scelta del nome delPapa che temeva lʼAnticristo a Lefebvre:molti anni dopo aver scelto quel nome perla propria opera, il Vescovo dʼOltralpeavrebbe accusato i vertici della gerarchiaromana, resistendo in faccia allʼ“anticristo”che a suo <strong>di</strong>re si era manifestato nellariunione ecumenica <strong>di</strong> Assisi nel 1986.Lo scomodo Lefebvre non potevaperò <strong>di</strong>sturbare più <strong>di</strong> tanto la marciadei novatori: ormai da tempo era statoconfinato in una riserva in<strong>di</strong>ana e, a<strong>di</strong>spetto della proclamata tolleranza delnuovo corso romano, nei suoi confronti ilrigore era sempre stato inflessibile. Roma,per castigare il presule francese, avevarispolverato persino gli o<strong>di</strong>ati strumentidella Chiesa preconciliare, fulminandoil ribelle dapprima con una sospensionea <strong>di</strong>vinis, ed infine con la scomunica.Si pensava così <strong>di</strong> avere isolato il virusidentitario <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione ormai superata,ma si ignorava, o si fingeva <strong>di</strong> ignorare,che oltre a Lefebvre innumerevoli focolaierano sopravvissuti un poʼ ovunque,anche nelle terre <strong>di</strong> missione. Continuava,continua ad esistere una Chiesa <strong>di</strong>ssidente,drammaticamente in rotta - anche se spessoin maniera poco consapevole - con ilConcilio; una Chiesa che volendo ad ognicosto vedere una continuità fra il primaed il poi, legge il presente deformandolocon gli occhi del passato; una Chiesa dallemolte ramificazioni, che tollera rassegnatala teologia astrusa della “primavera”ecclesiale, ma che poi in realtà non cessa<strong>di</strong> fondare il proprio credo sui vetusticanoni <strong>di</strong> un tempo: in effetti ancor ogginon sono pochi i cristiani che vedono laVia Crucis – e dunque la stessa teologiadella croce – con gli occhi <strong>di</strong> Mel Gibson, ilregista “eretico” rimasto fedele alle dottrinedellʼera preconciliare.Ma cʼè <strong>di</strong> più, lʼopposizione allanuova linea non è solo un problemaintestino: oltre ai <strong>di</strong>ssidenti cattolici sicontano anche autori eterodossi fra icritici dellʼattuale orientamento ecclesiale,autori che sono giunti persino a scorgerenella Chiesa umanista, in particolarenellʼecumenismo romano, le stimmatedellʼera dellʼAnticristo.Pochi anni dopo la morte del ribellefrancese, un autore eccentrico, un esegetagnostico, ma <strong>di</strong> penetrante acume, SergioQuinzio, avrebbe messo in bocca ad unapropria creatura letteraria, Papa Pietro II,queste parole: «Dobbiamo prendere attodellʼapostasia della Chiesa che elude loscandalo della fede, che lo stravolge in ciòche fede non è, riducendo a etica la salvezzaescatologica, e perciò ne fa unʼoperaragionevolmente umana».Le conclusioni dellʼirriverentepensatore, nellʼapocalittico “Mysteriuminiquitatis”, sembrano dar ragione aitimori dei <strong>di</strong>ssidenti: «Bisogna aver ilcoraggio <strong>di</strong> riconoscere - accusava Quinzio- che in tempi recenti la verità cristiananon è stata più annunciata nella suaintegrità, ma via via ne sono stati accentuatisempre più marcatamente i risvolti e leimplicazioni compatibili con la sensibilitàdegli uomini… moderni. Il cristianesimo siè praticamente ridotto così, agli occhi deipiù, ad una forma <strong>di</strong> umanesimo […]. Daisupremi pastori della Chiesa fino alle piùumili omelie che si pronunciano tutte ledomeniche nelle nostre Chiese, il <strong>di</strong>scorsoche viene proposto è ormai, quasi sempre,La Tra<strong>di</strong>zioneCattolica28