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TC genn06.indd - Fraternità Sacerdotale di San Pio X

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figura il supremo potere temporale affidatodal Cristo al Pontefice suo Vicario in terra,secondo il detto “Mi è stato dato ogni poterein cielo e in terra”, e altrove “Dominerà damare a mare, e dal fiume fino ai confini delmondo”, come in<strong>di</strong>ca anche la cappa <strong>di</strong> setache i Pontefici sogliono portare nella nottedel Natale del Signore»( 27 ). Innumerevolisarebbero le testimonianze del cerimonialepapale <strong>di</strong> ogni epoca, che meriterebberouna trattazione a parte.Se tale tesi è oggi oscurata e ad<strong>di</strong>ritturanegata da alcuni gran<strong>di</strong>ssimi teologi ecanonisti, dal Bellarmino in poi, nonpossiamo passar sopra a tali testimonianze.Non <strong>di</strong>mentichiamo che gran<strong>di</strong> santi, comesan Tommaso, san Bernardo, san Giovannida Capestrano e molti altri la sostennero;oltre ad innumerevoli Papi, canonisti eteologi. Solo la malvagità dei tempi ele pretese dei Principi hanno potuto faraccantonare questa dottrina in questi ultimisecoli; noi però non possiamo trascurare ilpeso dei documenti citati.Lo stocco e il berrettone.in<strong>di</strong>retto, visto che il Papa vi <strong>di</strong>spone deibeni e dei regni <strong>di</strong> Principi pagani, nonbattezzati, e ne trasferisce senzʼaltro ildominio ai Re Cattolici. Dʼaltronde siparla nella Bolla <strong>di</strong> una vera «donazione,concessione, assegnazione», fatta dal Papa«auctoritate omnipotentis Dei, nobis inbeato Petro concessa, ac Vicariatus IhesuChristi, qua fungimur in terris»( 25 ). Quellastessa autorità <strong>di</strong> cui parla il Car<strong>di</strong>naleProto<strong>di</strong>acono quando incorona il Papa:«Accipe thiaram tribus coronis ornatam,et scias te esse patrem principum etregum, rectorem orbis et in terra VicariumSalvatoris nostri»( 26 ).Nella notte <strong>di</strong> Natale, quando il Papabene<strong>di</strong>ceva il cosiddetto stocco, uno spadoneche con un berrettone veniva inviato aiPrincipi cristiani meritevoli, teneva un<strong>di</strong>scorso preliminare composto da SistoIV che <strong>di</strong>ceva: «Questa spada pontificaleCONCLUSIONIImpossibile conciliare in un modoqualsiasi lʼecclesiologia che risulta dalprincipio della libertà religiosa conquanto abbiamo visto finora. Il Concilioci presenta una Chiesa che non ha <strong>di</strong>rittidavanti alla società civile, se non quelliconcessi a qualsiasi altra organizzazione. IlMagistero ci mostra invece la società civileche presenta i suoi doveri al Cristo Re,concretamente rappresentato dalla Chiesae dal Papa; da questa fonte vengono i <strong>di</strong>rittidegli Stati e dei Regni. Da una Chiesa che,nella logica dellʼIncarnazione, era dotata daDio <strong>di</strong> tutti gli strumenti umani necessarialla sua perfezione e al raggiungimento delsuo fine, ci troviamo <strong>di</strong> fronte ad una chiesaconciliare che riduce se stessa al rango <strong>di</strong>qualsiasi altra società puramente umana,per non <strong>di</strong>re <strong>di</strong>abolica, come è il caso dellefalse religioni.Non pensiamo che per ottenere ilnostro fine bastino sempre e solo i mezzipuramente soprannaturali: se NostroSignore si è fatto uomo, è perché abbiamobisogno <strong>di</strong> tutte le cose umane, societàLa Tra<strong>di</strong>zioneCattolica16

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