LʼImperatore Costantinotiene le re<strong>di</strong>ni del cavallo delPapa <strong>San</strong> Silvestro.R o m a , S a n t i Q u a t t roCoronati.<strong>San</strong> Gregorio VII, nel Dictatus Papae,ci <strong>di</strong>ce del Romano Pontefice che gli èlecito deporre gli Imperatori e scioglierei sud<strong>di</strong>ti dal giuramento <strong>di</strong> fedeltà fatto aimalvagi( 17 ). Potere spesso esercitato daiPapi per i Principi malvagi: lʼultimo casoè quello <strong>di</strong> Elisabetta dʼInghilterra, che san<strong>Pio</strong> V nel 1570 privò del Regno per causadʼeresia con la Bolla Regnans in excelsis.Lʼintroduzione <strong>di</strong> questa Bolla ci presentail Papa che agisce in virtù del suo potere <strong>di</strong>capo della Chiesa. Citiamo qui anche la fintroppo famosa Bolla Cum ex apostolatus(così spesso citata a sproposito) <strong>di</strong> Paolo IV,che priva del potere anche tutti i <strong>di</strong>gnitarilaici (dallʼImperatore in giù) che fosserogiu<strong>di</strong>cati colpevoli dʼeresia. A fortiori ilPapa può <strong>di</strong>chiarare nulle delle leggi inique,cosa che fece san <strong>Pio</strong> X a riguardo delleleggi <strong>di</strong> separazione in Francia (enciclicaVehementer, 11 febbraio 1906). Taledottrina del potere in<strong>di</strong>retto fu sostenutaugualmente da <strong>Pio</strong> XI nellʼEnciclica Ubiarcano del 23 <strong>di</strong>cembre 1922.b) La questione del potere <strong>di</strong>rettoSenza nulla togliere a quanto dettofinora, e senza in nessun modo negarela <strong>di</strong>stinzione dei due or<strong>di</strong>ni e delle duesocietà, resta da esaminare se il Cristo chesenza dubbio non è solo Re della societàspirituale, ma anche Re <strong>di</strong> tutto lʼor<strong>di</strong>netemporale( 18 ), non abbia delegato anchequesto suo potere al Suo Vicario, così comegli ha delegato il supremo potere spirituale(con tutto ciò che esso comporta in materiatemporale). In questo caso il Papa, comeVicario <strong>di</strong> Cristo, potrebbe intervenire inmateria temporale sia in<strong>di</strong>rettamente invirtù del potere spirituale, come abbiamovisto, sia <strong>di</strong>rettamente in virtù dellapienezza del potere temporale, e quin<strong>di</strong>non solo ratione peccati, ma in qualsiasicaso e anche sui sovrani non battezzati.Notiamo subito che si tratta <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto,quantunque possa non essere abitualmenteesercitato. Non vi è nessuna confusione deidue or<strong>di</strong>ni, ma solamente la stessa personasi trova a detenere lʼapice <strong>di</strong> entrambi: ilche è certamente vero per Nostro Signorein quanto Uomo. Resta da vedere se vi èstata delegazione <strong>di</strong> entrambi i poteri, il che<strong>di</strong>pendeva unicamente dalla libera volontàdel Cristo, la quale ci è nota tramite laRivelazione, dunque tramite il Magistero.Non osiamo <strong>di</strong>re che esistanoargomenti apo<strong>di</strong>ttici in favore <strong>di</strong> questatesi, che fu negata dal Bellarmino; esistonoperò numerosissimi in<strong>di</strong>zi nel Magisteroe nella prassi dei Papi, oltre che lʼapertoLa Tra<strong>di</strong>zioneCattolica14
sostegno <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> teologi ecanonisti.<strong>San</strong> Tommaso dʼAquino esponetale tesi in modo semplice e chiarissimo:«…nelle cose che riguardano il bene civile,si deve obbe<strong>di</strong>re piuttosto alla potestàsecolare che alla spirituale, secondo ildetto <strong>di</strong> Mt 22 “Date a Cesare ciò che è <strong>di</strong>Cesare”, etc. A meno del caso in cui allapotestà spirituale sia unita anche la potestàspirituale: come nel Papa, che tiene lʼapice<strong>di</strong> entrambi i poteri, per <strong>di</strong>sposizione<strong>di</strong> colui che è Sacerdote e Re in eterno,secondo lʼor<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Melchisedech, Re deire e Signore dei signori, il cui potere nonsarà tolto, e il cui regno non sarà consumatoper tutti i secoli dei secoli. Amen»( 19 ).In termini del tutto simili si era espressoInnocenzo III nella lettera <strong>di</strong> risposta alRe dʼInghilterra Giovanni Senza Terra, chegli offriva in feudo il regno: «Il Re dei re eSignore dei signori Gesù Cristo, Sacerdotein eterno secondo lʼor<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Melchisedech,stabilì il regno e il sacerdozio nella Chiesa<strong>di</strong> modo che sacerdotale sia il regno eregale il sacerdozio, come attestano PietronellʼEpistola e Mosè nella Legge, mettendoa capo <strong>di</strong> tutti colui che ha or<strong>di</strong>nato comesuo Vicario in terra…»( 20 ).Tale dottrina era solitamente spiegatadai canonisti con la metafora del sole e dellaluna. La lasciamo spiegare a Bonifacio VIII,nel <strong>di</strong>scorso da lui tenuto per confermarelʼelezione del Re de Romani Alberto, futuroImperatore, il 30 aprile 1303: «Dio fece duegran<strong>di</strong> luminari, il luminare maggiore pergovernare il giorno, e il luminare minoreper governare la notte. Questi due luminarifece Dio in senso letterale, come si leggenella Genesi (I,16).E tuttavia al sensospirituale fece i detti luminari, cioè il sole,che è il potere ecclesiastico, e la luna, cioèil potere temporale e imperiale, per reggerelʼuniverso. E come la luna non ha nessunaluce, se non la riceve dal sole, così nessunaterrena potestà ha qualcosa, se non ciò chericeve dal potere ecclesiastico. […] Comeinfatti il Padre ha dato al Figlio il poterenon nel tempo, ma nellʼeternità, così ilCristo allʼuomo e Vicario <strong>di</strong> Cristo <strong>di</strong>edeil potere nel tempo, perché abbia il <strong>di</strong>ritto<strong>di</strong> costituire lʼImperatore e <strong>di</strong> trasferirelʼImpero»( 21 ). E dʼaltronde lo stesso Albertorispondeva al Papa riconoscendo che i Re egli Imperatori ricevono il potere del gla<strong>di</strong>otemporale dalla <strong>San</strong>ta Sede ( 22 ).Innocenzo IV, che almeno comedottore privato ampiamente sostenne taletesi, in una lettera <strong>di</strong> risposta a FedericoII che protestava per la sua deposizione,spiegava la cosiddetta donazione <strong>di</strong>Costantino (che comprendeva il poteresu tutto lʼOccidente lasciato al PapadallʼImperatore) come lʼabbandono <strong>di</strong>una tirannide illegittima e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata perricevere dal Vicario <strong>di</strong> Cristo la concessione<strong>di</strong> una legittima autorità, ed interpretandole due chiavi lasciate da Cristo a san Pietrocome il simbolo dei due poteri( 23 ).Resta espressione <strong>di</strong> tale dottrinaanche la Bolla Unam <strong>San</strong>ctam <strong>di</strong> BonifacioVIII, che abbiamo già citato per <strong>di</strong>mostraregenericamente la subor<strong>di</strong>nazione deidue gla<strong>di</strong>. Molto si è <strong>di</strong>scusso sulla suainterpretazione. Senza entrare nel merito,leggiamone con semplicità il passaggioimme<strong>di</strong>atamente precedente a quello giàcitato, che riprende quasi letteralmentesan Bernardo: «Siamo istruiti dalle paroledel Vangelo che in questo suo potere (scil.<strong>di</strong> Pietro) sono i due gla<strong>di</strong>, cioè quellospirituale e quello materiale. Infatti quandogli Apostoli <strong>di</strong>cono: “Ecco due gla<strong>di</strong>qui”, cioè nella Chiesa, il Signore nonrisponde che sono troppi, ma che bastano.Certamente chi nega che il gla<strong>di</strong>o temporalesia nella potestà <strong>di</strong> Pietro, capisce male laparola del Signore che <strong>di</strong>ce: “Metti la tuaspada nel fodero”»( 24 ).Lʼatto più eclatante <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong>questo potere ci sembra essere la famosissimaBolla Inter cetera <strong>di</strong> Alessandro VI, del 4maggio 1493. Come tutti sanno, il Papaconcede con questa bolla a Fer<strong>di</strong>nando <strong>di</strong>Castiglia e Isabella dʼAragona (e ai lorosuccessori) la sovranità su tutte le terredel nuovo mondo che scopriranno al <strong>di</strong> là<strong>di</strong> una linea immaginaria cento leghe adoccidente delle Azzorre. Malgrado lʼatto siacompiuto per facilitare lʼevangelizzazione,sarebbe veramente una forzatura volerattribuire a tutti i costi questo atto al potere15La Tra<strong>di</strong>zioneCattolica