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N.4 Aprile 2011 - Servizio di hosting - Università degli Studi Roma Tre

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APRILE <strong>2011</strong> - N. 4La SupernovaSN<strong>2011</strong>feVARIABILIA75Marco VincenziL’oggetto del quale ci occupiamo inquesta puntata è la supernova denominataSN<strong>2011</strong>fe, comparsa all’internodella galassia M101, nella costellazionedell’Orsa Maggiore (fig. 1).Il 24 agosto <strong>2011</strong>, alcuni astronomi delprogetto <strong>di</strong> ricerca denominato “PalomarTransient Factory”, mirato alla scopertaed allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fenomeni transitori,annunciarono la scoperta <strong>di</strong> unadebole stellina <strong>di</strong> magnitu<strong>di</strong>ne 17,2comparsa alla periferia della galassiaM101 (NGC 5457).La nuova arrivata, inizialmente etichettatacome “PTF11kly”, cominciò subitoa manifestare una grande vivacità, aumentandola propria luminosità moltorapidamente, e catturando imme<strong>di</strong>atamentel’attenzione <strong>degli</strong> scienziati, iquali si resero ben presto conto che ci sitrovava davanti ad un oggetto non comune.Appena ricevuta la conferma chesi trattava <strong>di</strong> una supernova, le vennesubito attribuita la denominazione ufficiale“SN<strong>2011</strong>fe”.■ Supernovae <strong>di</strong> tipo I e IIStoricamente, gli astronomi hanno <strong>di</strong>stintole supernovae in due classi fondamentali,ciascuna delle quali può esserea sua volta <strong>di</strong>stinta in alcune sottoclassi(a seconda delle presenza o menonel loro spettro elettromagnetico <strong>di</strong> alcunerighe caratteristiche).In particolare, le supernovae <strong>di</strong> tipo Inon mostrano linee dell’idrogeno, mentresi verifica il contrario per quelle <strong>di</strong>tipo II.Dall’esame spettroscopico si è scopertoche la SN<strong>2011</strong>fe appartiene al tipo Ia(una sottoclasse del tipo I, che noncontiene elio e mostra delle tipiche righe<strong>di</strong> assorbimento del silicio) che, siritiene, derivi dal collasso <strong>di</strong> una nanabianca che si trova in orbita stretta insiemead un’altra stella <strong>di</strong> massa maggiore,alla quale risulta legata gravitazionalmente.Simili coppie <strong>di</strong> stelleprendono il nome <strong>di</strong> variabili cataclismatiche.Quello che accade in un sistema del genereè che la stella <strong>di</strong> massa maggioreversa parte della sua materia sulla nanabianca a causa <strong>di</strong> forze mareali <strong>di</strong> immanepotenza, e quando questa materiasupera un certo limite critico detto “Limite<strong>di</strong> Chandrasekhar”, pari a circa 1,4masse solari, la nana bianca collassasu se stessa, per poi esplodere con unapotenza enorme.Marco Vincenzi: Gruppo Astrofili Hipparcos, Sezione Variabili. Membro AAVSO

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