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N.4 Aprile 2011 - Servizio di hosting - Università degli Studi Roma Tre

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APRILE <strong>2011</strong> - N. 4Paleontologia dei vertebrati61presenza <strong>di</strong> E. antiquus e dalle altre formemenzionate nella parte generale sull’Aureliano.Fra i piccoli mammiferi (sui quali lenostre conoscenze sono piuttosto limitate),si trovano generalmente specieidentiche a quelle attualmente viventicome il ghiro (Glis glis), il castoro (Castorfiber) oggi assente dall’Italia, il toposelvatico (Apodemus sylvaticus) e altri,oppure più raramente forme estinte comegli arvicoli<strong>di</strong> dei generi Pliomys eIberomys, raccolti a Polledrara <strong>di</strong> Cecanibbio.Durante la parte più recentedell’Aureliano i giacimenti che hannorestituito il maggior numero <strong>di</strong> restifossili sono quelli <strong>di</strong> cavità carsiche.L’area che ha fornito il maggior numero<strong>di</strong> reperti è Monte Circeo con le suevarie grotte (Fossellone, delle Capre,Guattari – famosa per il suo cranio <strong>di</strong>Homo neanderthalensis – Breuil, ecc.). Altrelocalità fossilifere sono quelle dellaGrotta Polesini (vicino a Tivoli), la GrottaSant’Agostino (Gaeta), la Grotta <strong>di</strong>Palidoro (vicino a Cerveteri) e nell’area<strong>di</strong> <strong>Roma</strong> il giacimento <strong>di</strong> Tor Vergata. Inquesti siti le associazioni sono spessodominate dal piccolo equide E. hydruntinus,l’uro e il cervo. In alcune localitàfanno la loro comparsa sia lo stambeccosia il camoscio dell’Appennino (fig. 7).Nel Circeo (non in grotta) è stato scavatoun cranio <strong>di</strong> rinoceronte lanoso (C.antiquitatis) mentre a Grotta Polesini fala sua comparsa anche il ghiottone (Gulogulo), forma decisamente boreale.Nella fauna dei piccoli mammiferi, raccoltasia in grotta sia in giacimenti aperti(Ponte San Pietro presso Montalto,Caldera <strong>di</strong> Baccano a nord <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>), sinota la presenza, accanto a quella <strong>di</strong>forme attualmente viventi nella regione,<strong>di</strong> alcune specie che attualmente sitrovano più a nord, come il criceto (Cricetuscricetus) e i topi campagnoli (Microtusagrestis e Microtus arvalis), oppurein alta montagna come la marmotta(Marmota marmota) e l’arvicola delle nevi(Chionomys nivalis).Anche un pipistrello vespertilionide,Myotis dasycneme, oggi vivente nell’Europanord-orientale e in Asia centro-settentrionale,fa una sua fugace comparsanella Grotta <strong>di</strong> Cittareale (Rieti).Con l’inizio dell’ultimo riscaldamentoche segna anche l’inizio dell’Olocene lafauna assume il suo aspetto attuale anchese molte specie presenti circa 10.000anni fa, come il lupo oppure l’orso, ogginon popolano più la nostra regione.Riassumendo, la figura 8 elenca leprincipali Faune Locali riferite all’arearomana.BibliografiaAngelelli F., 1990. Le mammalofaune plio-pleistocenichedell’area laziale. 1 carta, <strong>Servizio</strong>Geologico Nazionale.Kotsakis T. & Barisone G., 2008. Cenni sui vertebratifossili <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>. Memorie Descrittive dellaCarta Geologica d’Italia, 80 (1), pp. 115-143.Palombo M.R., 2004. Le mammalofaune dellaCampagna <strong>Roma</strong>na: biocronologia, paleoambienti. II Congresso GeoSed, Escursionepre-congresso, 29 pp.Petronio C., Di Stefano G. & Sardella R., 2000.<strong>Roma</strong>: due milioni <strong>di</strong> anni fa. Le Scienze, 381,pp. 52-62.

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