N.4 Aprile 2011 - Servizio di hosting - Università degli Studi Roma Tre
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54 Paleontologia dei vertebratiQUADERNI DEL MUSEOFigura 2 - Paleogeografia del Lazio centrale al passaggio tra Pleistocene inferiore e medio(disegno di M. Parotto)rispondente approssimativamente adun intervallo temporale da 3,3 m.a. finoa 1.1 m.a.), Galeriano (fra circa 1,1 m.a.e 0,4 m.a.) e Aureliano (fra circa 0,4 m.a.e l’inizio dell’Olocene, cioè circa 10.000anni fa).La più antica fauna del Villafranchianoè rappresentata in Italia da varie specielegate con l’ambiente forestale (mastodonti,rinoceronti, cervidi appartenentia generi estinti, bovidi del genere Leptobos).Intorno 2,6 m.a. avviene un eventochiamato dai paleontologi l’Evento dell’Elefantee del Cavallo poiché per laprima volta compaiono nella penisolaspecie appartenenti alla famiglia Elephantidaee al genere Equus. Durante ilperiodo seguente varie forme di originepliocenica si estinguono e intorno a 2,0m.a. un altro evento, chiamato l’Eventodel Lupo, porta in Italia, leggermentescaglionate nel tempo, una serie di speciedella famiglia Canidae e la iena gigantedel genere Pachycrocuta. La scomparsadelle antilopi e di varie altre speciee la comparsa dell’ippopotamo e dicervidi e bovidi più evoluti caratterizzanol’ultima parte del Villafranchiano.Alla fine di questo periodo una serie diestinzioni, scaglionate nel tempo, costituisceinsieme con la comparsa del cervidegigante Praemegaceros verticornis edi alcune altre specie, il cosi detto EventoFine-Villafranchiano.Nell’area laziale, alla più antica fase delVillafranchiano (3,3 – 2,6 m.a.) risale unresto di un tapiro, Tapirus arvernensis,raccolto in una località imprecisa dellaSabina, resto che testimonia a favore diun ambiente forestale. Di età poco piùrecente è una fauna raccolta a Collepardo,nel bacino di Anagni (Valle del Sacco),nella quale sono presenti una tigre
APRILE 2011 - N. 4Paleontologia dei vertebrati55con i denti a sciabola (Megantereon cultridens),un cane viverrino (Nyctereutesmegamastoides) simile a quello che attualmentevive in Asia e alcuni erbivorifra i quali un rinoceronte di tipo pliocenico(Stephanorhinus cf. S. jeanvireti) (1) .Condizioni simili ma con presenza dispazi aperti sono quelli che caratterizzanoil Villafranchiano medio (2,6 - 1,9m.a.), testimoniati nel Lazio nella regionedella Sabina (questa volta le localitàdei ritrovamenti sono note) dalla presenzadi un mastodonte, Anancus arvernensis,di alcuni cervidi e di un topocampagnolo primitivo (Mimomys polonicus).Una fauna della stessa età è stataraccolta a Costa San Giacomo, nellaValle del Sacco.Essa è caratterizzata dalla presenzasempre dello stesso mastodonte, dallaprima comparsa di un rappresentantedel genere Canis (Canis sp.) (2) , un grossosuide (Sus strozii), una gazzella (Gazellospiratorticornis), un bue di piccoledimensioni (Leptobos furtivus), un rinoceronte(Stephanorhinus cf. S. etruscus),più evoluto rispetto alla forma presentea Collepardo, e un grosso istrice(Hystrix cf. H. refossa). Al Villafranchianosuperiore (1,9 - 1,1 m.a.) possono essereattribuiti i fossili trovati a MonteRiccio (Tarquinia), assegnati a un lupoprimitivo (Canis etruscus), ad una volpe–––––––––(1)La sigla “cf.” fra il nome del genere equello della specie significa che i resti non permettonouna classificazione sicura ma che comunque,molto probabilmente, si tratta dellaspecie riportata.(2)Se dopo il nome generico seguono le lettere“sp.”, cioè specie, significa che il materialefossile è sufficiente per un’attribuzione genericama non specifica.primitiva (Vulpes cf. V. alopecoides), a unequide di tipo zebrino (Equus stenonis),ad un cervide simile agli Axis attualidell’India e ad una specie estinta di ippopotamo(Hippopotamus antiquus).In fasi più recenti del Villafranchianosuperiore appartengono i resti di unmammut primitivo (Mammuthus meridionalis),molto differente rispetto al bennoto mammut peloso delle ultime fasidel Pleistocene, dell’ippopotamo antico,del rinoceronte etrusco e di alcunicervidi, raccolti nella zona della Sabina,lo scheletro quasi completo dell’ippopotamoantico raccolto a Sant’Oreste,alle pendici di Monte Soratte, e un molaredell’elefante meridionale raccoltonel XIX secolo alla sommità di MonteMario a Roma. Alle fasi finali del Villafranchianosi possono attribuire duescheletri parziali di Axis farnetensis euno scheletro completo di un bisonteprimitivo, Bison degiulii, raccolti a Capena(durante i lavori per la costruzionedella direttissima Roma-Firenze nel1970).Durante il Galeriano compaiono in Italia,in fasi successive, elefanti (Elephasantiquus, Mammuthus trogontherii), rinoceronti(Stephanorhinus kirchbergensis,Stephanorhinus hemitoechus), un ippopotamo(Hippopotamus amphibius), cervididi grande taglia (Praemegaceros verticornis,Megaloceros savini), cervidi di piccolae media taglia (Capreolus capreolus,Cervus elaphus, Dama clactoniana), bovididi grande (Hemibos galerianus, Bisonschoetensacki, Bos primigenius, fig. 3) emedia taglia (Hemitragus bonali, Ovisammon), equidi (Equus altidens, Equusferus) e fra i carnivori ienidi (Crocutacrocuta, “Hyaena prisca”), felidi (Panthe-
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APRILE <strong>2011</strong> - N. 4Paleontologia dei vertebrati55con i denti a sciabola (Megantereon cultridens),un cane viverrino (Nyctereutesmegamastoides) simile a quello che attualmentevive in Asia e alcuni erbivorifra i quali un rinoceronte <strong>di</strong> tipo pliocenico(Stephanorhinus cf. S. jeanvireti) (1) .Con<strong>di</strong>zioni simili ma con presenza <strong>di</strong>spazi aperti sono quelli che caratterizzanoil Villafranchiano me<strong>di</strong>o (2,6 - 1,9m.a.), testimoniati nel Lazio nella regionedella Sabina (questa volta le localitàdei ritrovamenti sono note) dalla presenza<strong>di</strong> un mastodonte, Anancus arvernensis,<strong>di</strong> alcuni cervi<strong>di</strong> e <strong>di</strong> un topocampagnolo primitivo (Mimomys polonicus).Una fauna della stessa età è stataraccolta a Costa San Giacomo, nellaValle del Sacco.Essa è caratterizzata dalla presenzasempre dello stesso mastodonte, dallaprima comparsa <strong>di</strong> un rappresentantedel genere Canis (Canis sp.) (2) , un grossosuide (Sus strozii), una gazzella (Gazellospiratorticornis), un bue <strong>di</strong> piccole<strong>di</strong>mensioni (Leptobos furtivus), un rinoceronte(Stephanorhinus cf. S. etruscus),più evoluto rispetto alla forma presentea Collepardo, e un grosso istrice(Hystrix cf. H. refossa). Al Villafranchianosuperiore (1,9 - 1,1 m.a.) possono essereattribuiti i fossili trovati a MonteRiccio (Tarquinia), assegnati a un lupoprimitivo (Canis etruscus), ad una volpe–––––––––(1)La sigla “cf.” fra il nome del genere equello della specie significa che i resti non permettonouna classificazione sicura ma che comunque,molto probabilmente, si tratta dellaspecie riportata.(2)Se dopo il nome generico seguono le lettere“sp.”, cioè specie, significa che il materialefossile è sufficiente per un’attribuzione genericama non specifica.primitiva (Vulpes cf. V. alopecoides), a unequide <strong>di</strong> tipo zebrino (Equus stenonis),ad un cervide simile agli Axis attualidell’In<strong>di</strong>a e ad una specie estinta <strong>di</strong> ippopotamo(Hippopotamus antiquus).In fasi più recenti del Villafranchianosuperiore appartengono i resti <strong>di</strong> unmammut primitivo (Mammuthus meri<strong>di</strong>onalis),molto <strong>di</strong>fferente rispetto al bennoto mammut peloso delle ultime fasidel Pleistocene, dell’ippopotamo antico,del rinoceronte etrusco e <strong>di</strong> alcunicervi<strong>di</strong>, raccolti nella zona della Sabina,lo scheletro quasi completo dell’ippopotamoantico raccolto a Sant’Oreste,alle pen<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Monte Soratte, e un molaredell’elefante meri<strong>di</strong>onale raccoltonel XIX secolo alla sommità <strong>di</strong> MonteMario a <strong>Roma</strong>. Alle fasi finali del Villafranchianosi possono attribuire duescheletri parziali <strong>di</strong> Axis farnetensis euno scheletro completo <strong>di</strong> un bisonteprimitivo, Bison degiulii, raccolti a Capena(durante i lavori per la costruzionedella <strong>di</strong>rettissima <strong>Roma</strong>-Firenze nel1970).Durante il Galeriano compaiono in Italia,in fasi successive, elefanti (Elephasantiquus, Mammuthus trogontherii), rinoceronti(Stephanorhinus kirchbergensis,Stephanorhinus hemitoechus), un ippopotamo(Hippopotamus amphibius), cervi<strong>di</strong><strong>di</strong> grande taglia (Praemegaceros verticornis,Megaloceros savini), cervi<strong>di</strong> <strong>di</strong> piccolae me<strong>di</strong>a taglia (Capreolus capreolus,Cervus elaphus, Dama clactoniana), bovi<strong>di</strong><strong>di</strong> grande (Hemibos galerianus, Bisonschoetensacki, Bos primigenius, fig. 3) eme<strong>di</strong>a taglia (Hemitragus bonali, Ovisammon), equi<strong>di</strong> (Equus altidens, Equusferus) e fra i carnivori ieni<strong>di</strong> (Crocutacrocuta, “Hyaena prisca”), feli<strong>di</strong> (Panthe-