44 I protagonistiQUADERNI DEL MUSEOFigura 3 - La corrente <strong>di</strong> Humboldt<strong>di</strong> <strong>di</strong>rigersi verso l’Egitto ed incontrareNapoleone. I due finirono invece per ritrovarsia Madrid da dove partironoper una spe<strong>di</strong>zione nelle colonie americanegrazie al supporto del ministro Raphaeld’Urquijo.Leggiamo per un attimo il suo <strong>di</strong>ario etroveremo lo stato d’animo <strong>di</strong> un uomoche sembra prevedere la grandezza <strong>di</strong>quel viaggio ormai imminente:“Tra poche ore salperemo... Che felicità<strong>di</strong> fronte a me! Quale tesoro <strong>di</strong> osservazionipotrò compiere per arricchire ilmio lavoro sulla costituzione della Terra.Intendo raccogliere fossili e piante efare un’analisi chimica dell’atmosfera.Farò anche osservazioni astronomiche,la mia attenzione sarà sempre volta all’osservazionedell’armonia delle forzenaturali e dell’influenza esercitata dallacreazione inanimata sui regni vegetaleed animale”.Così, il 5 giugno 1799 salparono da LaCoruña sulla “Pizarro”, a bordo dellaquale trovarono una strumentazionescientifica <strong>di</strong> prim’or<strong>di</strong>ne per effettuareil maggior numero <strong>di</strong> misurazioni possibili,tra cui sestanti, quadranti, telescopi,cronometri, teodoliti, cianometri,igrometri, barometri e termometri. Dopouna traversata durata 22 giorni approdarono,il 16 luglio 1799, Cumanà,in Venezuela, la prima tappa nel nuovomondo. La notte fra l’11 e il 12 novembredello stesso anno osservarono unosciame <strong>di</strong> meteoriti delle leoni<strong>di</strong>; la descrizione<strong>di</strong> quest’evento fornì gli strumentiper il riconoscimento della perio-
APRILE <strong>2011</strong> - N. 4I protagonisti45ro viaggio quinquennale (1799-1804),Humboldt e Bonpland percorsero 9650km a pie<strong>di</strong>, a cavallo o in canoa, un’esplorazionedel tutto scevra da interessicommerciali: ciò che li spinse fu il purodesiderio <strong>di</strong> conoscenza e la curiosità.Avevano fissato meri<strong>di</strong>ani e paralleli,preparato mappe geografiche, stu<strong>di</strong>ato60.000 piante, delle quali 6300 eranosconosciute, introdotto la fitogeografiae descritto la corrente <strong>di</strong> Humboldt, cosìchiamata in suo onore (fig. 3); comunicòall’istituto <strong>di</strong> Parigi la scoperta dell’indebolimentodel campo magneticoterrestre dai Poli all’equatore. I suoicontributi alle scienze della Terra furonomolteplici, tra cui le sue attente osservazionidei vulcani del nuovo mondo.Accennò all’origine vulcanica <strong>di</strong> alcunitipi <strong>di</strong> rocce, portando così un contributoessenziale alla definitiva archiviazionedel nettunismo (dal nome del<strong>di</strong>o del mare), una teoria affermatasi allafine del XVIII secolo grazie soprattuttoall’opera del geologo tedesco AbrahamGottlob Werner, secondo la qualetutte le rocce avevano un’origine mari<strong>di</strong>cità<strong>di</strong> tali eventi. Nel febbraio 1800abbandonarono la costa per esplorare ilsistema fluviale del Rio delle Amazzoni:il viaggio, che durò 4 mesi e li portòad attraversare quasi 3000 km <strong>di</strong> territoriinesplorati, mostrò i legami fra ilfiume Orinoco e il Rio delle Amazzoni estabilì l’esatta posizione del punto incui i due fiumi si separano.Sostarono alcuni mesi a Cuba, per poifare ritorno sulla terraferma a Cartagena,in Colombia. Attraversarono le Andee raggiunsero Quito il 6 gennaio1802, dopo un estenuante viaggio. Quifurono i primi europei a scalare entrambele cime del vulcano Pichincha, prossimeai 5000 m. Durante il loro soggiornotentarono <strong>di</strong> scalare il monte Chimborazo(6310 m, fig. 2): giunsero fino aquota 5600 m, oltre i quali descrissero isintomi del mal <strong>di</strong> montagna; per alcunedecine d’anni mantennero comunqueil record <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne raggiunta duranteuna scalata. Il 9 novembre 1802,mentre si trovava a Callao, in Perù,Humboldt osservò il passaggio d Mercurio.Stu<strong>di</strong>ò inoltre le proprietà fertilizzantidel guano, fondamentaliper la suasuccessiva introduzionein Europa. Una traversatatempestosa li portò inMessico, dove vi restaronoper quasi un anno,analizzando il calendario<strong>degli</strong> Aztechi. Giunseropoi negli USA, dovefurono ricevuti personalmentedal presidenteThomas Jefferson.Il 3 agosto 1804 rientraronoin Francia, aBordeaux. Durante il lo-Figura 4 - Canzoccoli: il granito ed i filoni magmatici (“serpentino”)che tagliano il marmo (“calcare mo<strong>di</strong>ficato”) in uno schizzo d’epoca