N.4 Aprile 2011 - Servizio di hosting - Università degli Studi Roma Tre

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36 ConvegniQUADERNI DEL MUSEOFigura 4 - Gli strati laminati della Formazione di Besano ricchi di fossilibrati marini più grandi di tutta l’associazionefossile del MSG, chiamato proprioBesanosauro, un rettile lungo oltre6 metri il cui originale è conservatopresso il Museo di Storia Naturale diMilano per ricerca. La giornata è proseguitasul terreno, andando a toccare conmano le successioni rocciose così importantiper il mondo paleontologico:il sentiero percorso ha portato il gruppodi paleontofili sulletracce della Formazionedi Besano (TriassicoMedio), una serie di alternanzetra dolomie (2)laminate e scisti bituminosi,livelli nerastrifittamente stratificati ericchi in materia organica,nei quali le condi-–––––––––(2)Dolomia: roccia sedimentariacarbonatica costituitaprincipalmente dal mineraledolomite, un carbonatodoppio di calcio e magnesio;prende il nome dalnaturalista e geologo franceseDéodat de Dolomieu.zioni di scarsa ossigenazionedi quegliantichi fondali marinihanno permessola conservazione deireperti fossili. Rettilimarini, pesci, molluschied altri organismiche vivevano inquei mari sono staticosì “intrappolati”nel sedimento e divenutipoi fossili senzache i batteri aerobicipotessero compiereil loro “lavoro” distruttivo (fig. 4).Tutti i partecipanti all’escursione hannoquindi tentato di essere protagonisti, almenoper un giorno, di uno straordinario,ulteriore ritrovamento tra gli stratima, ahimé, la fortuna non è stata dallaloro parte (fig. 5)! L’escursione è poiproseguita fino all’imbocco di anticheminiere (fig. 6), scavate già dall’800 perestrarre il bitume da questi livelli scuri,Figura 5 - Alla ricerca di fossili…

APRILE 2011 - N. 4Convegni37Figura 6 - Ingresso di un’antica minierae successivamente usato per pomatecurative come l’Ittiolo (che localmenteera chiamato Saurolo vista l’abbondanzadi resti di rettili!)… come dire, importanzascientifica di queste rocce manon solo!La seconda giornata del simposio ha vistocome protagoniste le comunicazioniscientifiche, presentazioni orali e poster,svoltesi in una confortevole sala congressualedell’Hotel Serpiano, postoproprio a mezzacosta sul versante svizzerodel MSG: la magnifica vista panoramicasul Lago di Lugano e sulle vettedel Monte Generoso che si insinuanonei rami del lago ha sicuramente allietatoi congressisti!Le comunicazioni scientifiche sono statedi ottimo livello, piuttosto varie neitemi, alcune rivolte esclusivamente aspecialisti, altre hanno maggiormenteevidenziato l’uso della paleontologiacome strumento nelle scienze geologiche.Anche il Museo “Ardito Desio” era presentecon un suo prodotto, un postersulla prima segnalazione in Appenninocentrale dei bivalve Neithea zitteli (Pirona,1884) (per maggiori informazioni suquesta specie, si veda l’articolo relativosul precedente numero dei “Quaderni”).Al termine della giornata, il Presidentedella S.P.I., lo stesso Prof. Tintori, puntualeorganizzatore delle Giornate, haindetto l’adunata della Società Paleontologica,riservata ai soli soci, in cui sisono discussi problemi, risorse e obiettivifuturi. Una larga convergenza si èraggiunta riguardo alla necessità di divulgarein modo sempre più ampio leconoscenze legate al patrimonio geopaleontologicoitaliano, in tutte le modalitàe le forme possibili, tentando difar uscire la paleontologia (ma, in gene-

36 ConvegniQUADERNI DEL MUSEOFigura 4 - Gli strati laminati della Formazione <strong>di</strong> Besano ricchi <strong>di</strong> fossilibrati marini più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> tutta l’associazionefossile del MSG, chiamato proprioBesanosauro, un rettile lungo oltre6 metri il cui originale è conservatopresso il Museo <strong>di</strong> Storia Naturale <strong>di</strong>Milano per ricerca. La giornata è proseguitasul terreno, andando a toccare conmano le successioni rocciose così importantiper il mondo paleontologico:il sentiero percorso ha portato il gruppo<strong>di</strong> paleontofili sulletracce della Formazione<strong>di</strong> Besano (TriassicoMe<strong>di</strong>o), una serie <strong>di</strong> alternanzetra dolomie (2)laminate e scisti bituminosi,livelli nerastrifittamente stratificati ericchi in materia organica,nei quali le con<strong>di</strong>-–––––––––(2)Dolomia: roccia se<strong>di</strong>mentariacarbonatica costituitaprincipalmente dal mineraledolomite, un carbonatodoppio <strong>di</strong> calcio e magnesio;prende il nome dalnaturalista e geologo franceseDéodat de Dolomieu.zioni <strong>di</strong> scarsa ossigenazione<strong>di</strong> quegliantichi fondali marinihanno permessola conservazione deireperti fossili. Rettilimarini, pesci, molluschied altri organismiche vivevano inquei mari sono staticosì “intrappolati”nel se<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong>venutipoi fossili senzache i batteri aerobicipotessero compiereil loro “lavoro” <strong>di</strong>struttivo (fig. 4).Tutti i partecipanti all’escursione hannoquin<strong>di</strong> tentato <strong>di</strong> essere protagonisti, almenoper un giorno, <strong>di</strong> uno straor<strong>di</strong>nario,ulteriore ritrovamento tra gli stratima, ahimé, la fortuna non è stata dallaloro parte (fig. 5)! L’escursione è poiproseguita fino all’imbocco <strong>di</strong> anticheminiere (fig. 6), scavate già dall’800 perestrarre il bitume da questi livelli scuri,Figura 5 - Alla ricerca <strong>di</strong> fossili…

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