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N.4 Aprile 2011 - Servizio di hosting - Università degli Studi Roma Tre

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24 Geositi del LazioQUADERNI DEL MUSEOFigura 3 - Affioramento dei calcari dolomitici a megalodonti<strong>di</strong>sono presenti però segnavia b/r su roccee alberi (aguzzare la vista!). Salendo,alcune radure permettono <strong>di</strong> ammirareil versante N <strong>di</strong> M. Gennaro (che coni suoi 1273 m è il monte più alto <strong>di</strong>quest’area dei Lucretili); non è raro incontrarecavalli allo stato brado (nientepaura, all’avvicinarsi dell’escursionistasi allontanano tranquilli per altri luoghi).Si prosegue in <strong>di</strong>rezione NE seguendola traccia sempre meno evidente,ma la vegetazione meno fitta e i segnaviaaiutano comunque a non perdereil sentiero.Dopo circa 10 minuti dall’incrocio deisentieri 302A e 303D, a quota 940 m, siarriva al geosito (fig. 2, sito n.1) e all’affioramento(fig. 3) dei calcari dolomiticicon gusci <strong>di</strong> Magalodon (bivalvi).Dopo avere visitato il sito si consigliavivamente <strong>di</strong> proseguire per la vicinacima del M. Morra, salendo in <strong>di</strong>rezioneENE (seguire i segnavia b/r), sino aquando le pendenze <strong>di</strong>minuiscono decisamente,la vegetazione è rappresentatada qualche albero isolato e la vettaè ormai a vista; raggiunta questa (10minuti dal geosito) è possibile ammirareil magnifico panorama a 360° (fig. 4)su buona parte dell’Appennino Centrale(si riconoscono i vicini monti Gennaroe Cervia e le più lontane dorsali delGran Sasso e Velino, verso SE e S siscorgono i Monti Simbruini, Ernici ePrenestini e verso SW i Colli Albani eancora a W la Campagna <strong>Roma</strong>na e lacapitale).Il ritorno avviene per il percorso dell’andata(seguendo il segnavia b/r e la tracciaa volte più evidente a volte meno).Descrizione del geositoIl sito (fig. 3) è costituito da una successione<strong>di</strong> strati calcarei e calcareo-dolomitici,color da grigioscuro a nocciola scuro,del Triassico Superiore(Retico); gli strati immergonoverso E (versomonte) e hannospessori me<strong>di</strong> <strong>di</strong> qualchedecimetro ma alcuni<strong>di</strong> questi possonoraggiungere il metro;proprio quest’ultimisono ricchi <strong>di</strong> grossibivalvi magalodonti<strong>di</strong>(genere Megalodon)con <strong>di</strong>mensioni anche<strong>di</strong> qualche decimetro(figg. 5 e 6). La particolaritàdell’affioramentoè rappresentata dallararità <strong>di</strong> rocce cosìantiche (più <strong>di</strong> 200 mi-

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