16 Conoscere il territorioQUADERNI DEL MUSEO1 234TAVOLA I – Fig. 1 - Parte del nuovo sentiero fossilifero; Fig. 2, 4 - Cespi <strong>di</strong> esacoralli recuperati; Fig. 3 - Particolare <strong>di</strong> un singolo corallìte
APRILE <strong>2011</strong> - N. 4Conoscere il territorio17Figura 5 - Possibilistrutture dellecolonie coralline(1980) proprio nell’area <strong>di</strong> Rocca <strong>di</strong> Cavelungo la via <strong>di</strong> Genazzano, con piccoleporzioni <strong>di</strong> colonie <strong>di</strong> età coniaciana(circa 87-86 milioni <strong>di</strong> anni fa), mentreMariotti (1982) la rinviene nei Montidel Matese in depositi <strong>di</strong> età santoniana(circa 84-83 milioni <strong>di</strong> anni fa), quin<strong>di</strong>in entrambi i casi in terreni più giovanirispetto a quest’ultimo, eccezionale rinvenimento.Per quanto riguarda gli aspetti paleoecologici,ricor<strong>di</strong>amo che la struttura e lamorfologia delle colonie <strong>di</strong> esacorallisono in stretta relazione con l’energiadel mezzo acquatico: sulla porzione superioredel fronte della scogliera, la zonadel frangersi delle onde, quin<strong>di</strong> adelevato idro<strong>di</strong>namismo, dominano leforme incrostanti e/o massive, passando,all’aumentare della profon<strong>di</strong>tà, inambienti marini più “tranquilli”, semprepiù verso forme ramificate, sottilie/o foliacee.Le colonie <strong>di</strong> Elasmocoenia sono ramificatema piuttosto massicce, suggerendodunque un ambiente ad energia me<strong>di</strong>oaltasul fronte della scogliera.Questo ulteriore ritrovamento arricchiscela rilevanza del sito geopaleontologico<strong>di</strong> Rocca <strong>di</strong> Cave. È bene ricordareche il sito fossilifero è già stato inseritonella lista dei Geositi della Regione Lazio(con il co<strong>di</strong>ce RM_16; Fattori e Mancinella,2010), e sono attualmente in itineretutte le procedure scientifiche edamministrative per proclamare l’areafossilifera <strong>di</strong> Rocca <strong>di</strong> Cave “MonumentoNaturale” della nostra regione.Nell’augurio <strong>di</strong> tutti, ciò comporteràun’ulteriore tutela, valorizzazione e <strong>di</strong>vulgazionedei tesori naturali del nostroterritorio a livelli più ampi e conmaggiori risorse, obiettivo da semprepresente negli auspici <strong>di</strong> una “piccola”realtà come il Museo Ar<strong>di</strong>to Desio, natoproprio come porta d’accesso al territoriocircostante ed alla sua storia.BibliografiaCarbone F., Russo A., Sirna G., 1980. Comunitàa coralli e ru<strong>di</strong>ste del Cretacico Superiore <strong>di</strong>Rocca <strong>di</strong> Cave (Monti Prenestini, Lazio). Annalidell’Università <strong>di</strong> Ferrara, Nuova Serie 9(6), pp. 199-217.Fattori C., Mancinella D., 2010. La Conservazionedel Patrimonio Geologico del Lazio:materiali, modelli, esperienze. E<strong>di</strong>zioni ARP– Regione Lazio, pp. 1-206.Mariotti G., 1982. Alcune faune a ru<strong>di</strong>ste deiMonti Carseolani:descrizione e correlazionedal bordo occidentale all’interno della piattaformalaziale-abruzzese. Geologica <strong>Roma</strong>na,21, pp. 885-902.