14 Paleo newsQUADERNI DEL MUSEOFigura 2 - Porzione <strong>di</strong> calcite ed aragonite nel guscio <strong>di</strong> alcune ru<strong>di</strong>ste (nero: calcite; grigio: aragonite)del guscio <strong>di</strong> molti organismi, tra cui leru<strong>di</strong>ste.L’autore tedesco ha analizzato ed integratoun’enorme quantità <strong>di</strong> dati provenientida depositi euro-asiatici ed americani(nella figura 1 i due contributi sono<strong>di</strong>fferenziati), e sottolinea come, inrealtà, anche nell’Albiano e nel Cenomanianoci siano evidenze <strong>di</strong> una notevoleproduzione <strong>di</strong> nuova crosta oceanica,ma in corrispondenza <strong>di</strong> quel periodo<strong>di</strong> tempo la Terra conobbe un’imponenteaumento globale delle temperature(il Cenomaniano è correlato almomento più caldo dell’intero Cretacico),ed acque più calde favoriscono laprecipitazione dell’aragonite, cosicchésolo a partire dal Turoniano i gruppicon guscio costituito in prevalenza dacalcite hanno preso effettivamente ilsopravvento.Geo<strong>di</strong>namica globale del pianeta, antichiambienti <strong>di</strong> vita, geochimica delleacque, paleontologia: queste nuove linee<strong>di</strong> ricerca tengono insieme tuttiquesti aspetti della Geologia, a <strong>di</strong>mostrazioneche l’integrazione dei dati <strong>di</strong>più <strong>di</strong>scipline è necessaria per poterspiegare al meglio l’evoluzione del nostropianeta e delle forme <strong>di</strong> vita che lohanno abitato.Per approfon<strong>di</strong>reSteuber T., <strong>2011</strong>. Plate tectonic control on theevolution of Cretaceous platform-carbonateproduction. Geology, 30 (3), pp. 259-262.(doi: 10.1130/0091-7613(2002)_030_2.0.CO;2)
APRILE <strong>2011</strong> - N. 4CONOSCERE IL TERRITORIO15Eccezionali ritrovamenti <strong>di</strong> coralli fossili a Rocca <strong>di</strong> CaveQuei cal<strong>di</strong> mari tropicaliFrancesco GrossiIl geosito <strong>di</strong> Rocca <strong>di</strong> Cave non finiscemai <strong>di</strong> riservare gra<strong>di</strong>tissime sorprese:durante i recenti lavori <strong>di</strong> ampliamentodella strada (tav. I, fig. 1) che collega ilversante nord-occidentale del paese(che comprende anche la Rocca Colonna)alla porzione sud-occidentale, inprossimità del cimitero comunale, sonoinfatti venuti alla luce nuovi, eccezionalireperti fossili, fondamentali testimoni<strong>di</strong> un antico mare tropicale <strong>di</strong> circa 100milioni <strong>di</strong> anni fa.In particolare, ci vogliamo qui soffermaresu un gruppo <strong>di</strong> organismi che hafornito gli esemplari probabilmente piùspettacolari anche dal punto <strong>di</strong> vistaestetico, oltre che dall’alto significatogeopaleontologico: i coralli.Nel numero 1 dei “Quaderni”, nell’articolo“Le scogliere del passato” a firmadel Prof. Kotsakis, abbiamo trattato dellescogliere, delle loro caratteristichebiologiche e morfologiche, della loroevoluzione nel corso del tempo e deiprincipali organismi che hanno contribuitoalla loro costruzione: tra questi, icoralli sono stati, e sono tuttora, sicuramentedei protagonisti. Lungo lo scassostradale sono stati rinvenuti interi cespi(tav. I, figg. 2,4), porzioni <strong>di</strong> colonie inposizione fisiologica <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> <strong>di</strong>versimetri dette bioèrme, oltre a esemplari <strong>di</strong>coralli isolati. Tra i coralli coloniali ritrovati,citiamo Elasmocoenia, genere <strong>di</strong>esacorallo (or<strong>di</strong>ne Scleractinia (1) ). Questoè caratterizzato da una colonia con<strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> ogni singolo “corallìte” (2) <strong>di</strong>circa un centimetro e struttura facelloide,ossia con i corallìti che si accresconoin modo quasi paralleli tra loro, solotalvolta unendosi, a <strong>di</strong>fferenza dellastruttura dendroide (fig. 5).In tavola I, figura 3 è possibile osservareun particolare del “corallum”, (3) conil dettaglio dei setti <strong>di</strong> un singolo corallìte.Gli esemplari mostrati nelle figure(e molti altri!) sono stati identificati, ripulitidal terriccio ed ora sono conservaticon cura ed esposti presso il MuseoAr<strong>di</strong>to Desio, ed uno dei cespi più bellisi è già “guadagnato” la quarta <strong>di</strong> copertinadello scorso numero <strong>di</strong> questarivista!I nuovi fossili forniscono nuovi, interessantissimispunti per dettagliare maggiormentegli ambienti <strong>di</strong> margine <strong>di</strong>piattaforma del Cretacico superiore <strong>di</strong>Rocca <strong>di</strong> Cave, in particolare per questointervallo <strong>di</strong> tempo, risalente al Cenomaniano,circa 100-95 milioni <strong>di</strong> anni fa.Elasmocoenia è infatti segnalato nellaletteratura scientifica da Carbone et alii–––––––––(1)Scleractinia: or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> coralli sia colonialisia solitari, dallo scheletro aragonitico, presentidal Triassico all’Attuale.(2)Corallìte: ciascun elemento scheletrico <strong>di</strong>una colonia <strong>di</strong> coralli, ognuno dei quali ospita,in vita, un polipo.(3)Corallum: detto anche polipaio, definiscel’intera colonia corallina.