12 PALEO NEWSQUADERNI DEL MUSEOTettonica delle placche& ru<strong>di</strong>steFrancesco GrossiL’evoluzione e le caratteristiche dellepiattaforme carbonatiche del Cretacicoe le relative scogliere a ru<strong>di</strong>ste sono dasempre al centro dell’attenzione <strong>degli</strong>stu<strong>di</strong>osi delle Scienze della Terra peri tanti spunti che queste possono fornire,e <strong>di</strong> questi temi si occupano gruppi<strong>di</strong> ricerca nazionali ed internazionalie, come ben sanno i lettori dei “Quaderni”,nel suo piccolo anche il Museo“Ar<strong>di</strong>to Desio”, che prende in esame lepeculiarità con cui esse affiorano nei<strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Rocca <strong>di</strong> Cave e ci raccontanola storia <strong>di</strong> un antico mare tropicale<strong>di</strong> circa 100 milioni <strong>di</strong>anni fa.Nel numero 1 dei“Quaderni” abbiamoesaminato la composizione,le caratteristichee l’evoluzionedelle scogliere coralline(“Le scogliere delpassato”, del Prof.Kotsakis), mentre nelnumero scorso, nell’articolodel Prof. Parotto(“Lungo le rive<strong>di</strong> un antico mare”),è stato riassunto il si-Figura 1 - Dominanzadelle <strong>di</strong>verse componentimineralogiche dei gusci<strong>degli</strong> organisminel tempo(asse orizzontale:n. <strong>di</strong> specie <strong>di</strong> ru<strong>di</strong>ste;asse verticale:scala del tempo)
APRILE <strong>2011</strong> - N. 4Paleo news13gnificato geologico <strong>di</strong> una “piattaformacarbonatica”, testi ai quali riman<strong>di</strong>amoper ogni tipo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento.Un filone molto interessante <strong>di</strong> ricercasulle piattaforme è quello che lega la loroevoluzione ai cambiamenti globali,intesi sia come eventi paleoceanografici,sia come quelle gran<strong>di</strong> variazioninella <strong>di</strong>sposizione delle masse continentalie nella produzione <strong>di</strong> nuovacrosta oceanica sui fondali marini notecome “tettonica delle placche”. Tra itanti lavori scientifici che si occupano<strong>di</strong> questo, segnaliamo una recente pubblicazionesulla rivista Geology <strong>di</strong> ThomasSteuber, ricercatore presso l’università<strong>di</strong> Bochum, in Germania.Nella parte basale del Cretacico (circa145-130 milioni <strong>di</strong> anni fa), le piattaformecarbonatiche erano caratterizzatedalla dominanza <strong>di</strong> coralli ed alghe,espressa dai paleontologi con l’acronimo“chloralgal”: in seguito, il “successo”evolutivo del gruppo delle ru<strong>di</strong>steha progressivamente mo<strong>di</strong>ficato le associazioni<strong>di</strong> organismi presenti in questiparticolari ambienti <strong>di</strong> mare basso,con acque ben ossigenate, a latitu<strong>di</strong>nitropicali (fig. 1).Dapprima, con la comparsa delle famiglieCaprinidae e Ra<strong>di</strong>olitidae, tra ilBarremiano e l’Albiano (circa 130-100milioni <strong>di</strong> anni), mentre il vero e propriodominio si verificò in corrispondenzadella comparsa della terza famiglia<strong>di</strong> ru<strong>di</strong>ste costruttrici <strong>di</strong> barriere, leHippuritidae, nel Turoniano, e per tuttoil Cretacico superiore (circa 95-65 milioni<strong>di</strong> anni), fino alla crisi biologica globaleche causò l’estinzione del 75% dellespecie viventi sul pianeta, tra cui anchele ru<strong>di</strong>ste.Il guscio carbonatico delle ru<strong>di</strong>ste presentaperò delle <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> composizionea seconda della famiglia chepren<strong>di</strong>amo in considerazione: Caprinidaee Ichthyosarcolitinae (una sottofamigliadelle Ra<strong>di</strong>oliti<strong>di</strong>, per alcuni autoriuna famiglia separata), dominatricidella prima parte delle associazioni aru<strong>di</strong>ste cretaciche, sono costituiti in prevalenzada aragonite, mentre le Hippuritidaee le altre ra<strong>di</strong>oliti<strong>di</strong> hanno unadominanza della calcite (fig. 2). La formulachimica <strong>di</strong> entrambi i minerali èCaCO 3 , varia la densità, la struttura cristallina,il campo <strong>di</strong> stabilità per quantoriguarda pressione e temperatura: inparticolare, si è visto come un elevatorapporto tra magnesio e calcio nelle acqueoceaniche favorisca la precipitazionedell’aragonite, mentre un basso rapportoquella della calcite.Durante il passaggio tra Cenomanianoe Turoniano si assiste ad una crisi biologicache colpisce drasticamente alcunigruppi <strong>di</strong> organismi, tra cui le Caprinidae,a vantaggio <strong>di</strong> una successivaesplosione dei gruppi a guscio dominatoda calcite, come appunto le Hippuritidaee alcuni generi <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>olitidae.Questa netta variazione è stata messa inrelazione da Steuber ed altri autori conun forte incremento nella produzione<strong>di</strong> nuova crosta oceanica nei fondalimarini, proprio in quel particolare intervallo<strong>di</strong> tempo nella storia della Terra.Dalle spaccature che marcano comecicatrici i fondali, le dorsali oceaniche,fuoriuscì una notevole quantità <strong>di</strong> magmibasaltici, e ciò causò un alterazionenel rapporto Mg/Ca a vantaggio delcalcio, favorendo la precipitazione dellacalcite, che partecipò alla costruzione