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Corti e diritti, in tempi di crisi - Gruppo di Pisa

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9grado <strong>di</strong> offrire la più adeguata, “<strong>in</strong>tensa”, tutela ai <strong><strong>di</strong>ritti</strong> (e, più <strong>in</strong> genere, ai beni della vita)<strong>in</strong> gioco.È, ancora una volta, la stessa giurisprudenza costituzionale (spec. nella sent n. 317 del2009, ma anche <strong>in</strong> altre) ad avvalorare, nel metodo prima ancora che nel merito, questa<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione, pur <strong>in</strong> un contesto ricostruttivo ad oggi non scevro <strong>di</strong> sensibili oscillazioni egravi contrad<strong>di</strong>zioni. E ciò, sol che si consideri che la Consulta ha nella pronunzia soprarichiamata ambientato il raffronto tra CEDU e legge ad un piano sostanziale (o, meglio,assiologico-sostanziale), al quale si può (e deve) “misurare” <strong>in</strong> modo congruo il grado dellatutela dall’una e dall’altra fonte offerta ai <strong><strong>di</strong>ritti</strong>, mettendo pertanto la seconda al riparo dellasanzione dell’annullamento, malgrado la sua acclarata <strong>in</strong>compatibilità con la prima, ogniqual volta si <strong>di</strong>mostri essere maggiormente servente i <strong><strong>di</strong>ritti</strong> stessi. Una soluzione – ho avutomodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re <strong>in</strong> più occasioni – che, se vale lungo l’asse dei rapporti CEDU-legge, non puònon valere altresì a quello dei rapporti CEDU-Costituzione; e, d’altronde, è la stessaConvenzione a <strong>di</strong>chiarare expressis verbis <strong>di</strong> voler essere applicata unicamente laddoveoffra ai <strong><strong>di</strong>ritti</strong> un servizio ancora più adeguato <strong>di</strong> quello che è ad essi dato dalle fonti <strong>di</strong><strong>di</strong>ritto <strong>in</strong>terno (a partire, appunto, dalla stessa Costituzione) 14 .Checché ne <strong>di</strong>ca la Corte costituzionale, che seguita a qualificare la CEDU come fonte“subcostituzionale”, nessuna ord<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> stampo gerarchico è dunque possibile tra imateriali normativi relativi ai <strong><strong>di</strong>ritti</strong>, quale che sia la loro provenienza o forma, e per ciòpure tra i loro custo<strong>di</strong> e garanti, ma unicamente un “bilanciamento” – come usa <strong>di</strong>re – che sifa, e senza sosta r<strong>in</strong>nova, <strong>in</strong> ragione del caso e delle sue plurime, complesse esigenze.Il quadro è, <strong>in</strong>fatti, attraversato da una <strong>in</strong>cessante, accentuata flui<strong>di</strong>tà e mobilità deglielementi che lo compongono e che si ricompongono l’un l’altro <strong>in</strong> mo<strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uamente14 Mi sono poi, ancora <strong>di</strong> recente, sforzato [nel mio Prospettiva prescrittiva e prospettiva descrittiva nellostu<strong>di</strong>o dei rapporti tra Corte costituzionale e Corte EDU (oscillazioni e aporie <strong>di</strong> una costruzionegiurisprudenziale e mo<strong>di</strong> del suo possibile rifacimento, al servizio dei <strong><strong>di</strong>ritti</strong> fondamentali), <strong>in</strong>www.rivistaaic.it, 3/2012] <strong>di</strong> argomentare la tesi per cui non solo la Convenzione ma ogni fonte <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>in</strong>genere (Costituzione <strong>in</strong>clusa!), nella parte <strong>in</strong> cui si volga ad assicurare la salvaguar<strong>di</strong>a dei <strong><strong>di</strong>ritti</strong>, èquodammodo con<strong>di</strong>zionata, potendo assumere <strong>di</strong> valere se e f<strong>in</strong>tantoché si <strong>di</strong>mostri appunto idonea, <strong>in</strong>relazione alle esigenze <strong>di</strong> un caso, <strong>di</strong> offrire la più adeguata tutela ai <strong><strong>di</strong>ritti</strong> stessi e, <strong>in</strong> genere, ai beni dellavita costituzionalmente protetti, fissando pertanto ogni volta il più <strong>in</strong> alto possibile il punto <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi deivalori <strong>in</strong> gioco, per il modo con cui tutti si compongono <strong>in</strong> sistema e richiedono <strong>di</strong> potersi <strong>in</strong>verarenell’esperienza.

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