12V’è – a me pare – un tasso vistoso <strong>di</strong> carenza <strong>di</strong> democraticità dell’ord<strong>in</strong>amento, ad ognipiano <strong>di</strong> esperienza. Non è un fatto che riguarda unicamente questo o quell’ord<strong>in</strong>amento,per quanto <strong>in</strong> alcuni (e – ahimè – tra questi il nostro) la questione si ponga <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong>drammatica evidenza; così è, <strong>in</strong> particolar modo e secondo una <strong>di</strong>ffusa op<strong>in</strong>ione, perl’ord<strong>in</strong>amento dell’Unione che ne sarebbe s<strong>in</strong> dalle sue orig<strong>in</strong>i afflitto 17 . La qual cosa, poi, ètanto più gravida <strong>di</strong> significato se si pensa che è al piano sopranazionale che si adotta unaparte assai consistente delle decisioni che contano, specie per ciò che attiene al governodell’economia.Il c.d. deficit democratico (che, malgrado gli <strong>in</strong>dubbi passi <strong>in</strong> avanti fatti nel corso deglianni, seguita a segnare i più salienti sviluppi della vicenda europea), <strong>in</strong> realtà,opportunamente, criticamente riconsiderato e posto a raffronto con le esperienze politicoistituzionali<strong>in</strong>terne ai s<strong>in</strong>goli Stati e tipiche <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> essi, obbliga ad un <strong>di</strong>s<strong>in</strong>cantatoripensamento del modo stesso d’<strong>in</strong>tendere e far valere oggi l’antico ideale della democrazia,bisognoso <strong>di</strong> essere caricato <strong>di</strong> nuove valenze, al passo coi <strong>tempi</strong>, sì da poter far fronte allesfide crescenti che la c.d. globalizzazione pone e senza sosta r<strong>in</strong>nova.In un contesto <strong>in</strong> cui la domanda <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dei <strong><strong>di</strong>ritti</strong> fondamentali, vecchi e(soprattutto) nuovi, si fa davvero imponente e mette a dura prova le se<strong>di</strong> istituzionali cui èpressantemente rivolta, i giu<strong>di</strong>ci si sono trovati <strong>in</strong>vestiti <strong>di</strong> responsabilità che, con ogniprobabilità, non sono <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> portare, quanto meno volendo restare fedeli allo schema,dall’antico e solido impianto negli ord<strong>in</strong>amenti <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione liberaldemocratica, che vuole<strong>in</strong> tutto e per tutto soggetto l’operare dei giu<strong>di</strong>ci stessi alla legge. Allo stesso tempo, coloroche sono preposti al compito <strong>di</strong> confezionare gli atti normativi (le leggi <strong>in</strong> primo luogo, manon solo esse) accusano ritar<strong>di</strong> vistosi e complessive carenze nel dar seguito ad una17 Nella ormai <strong>in</strong>contenibile lett., da ultimo e per tutti, B. GUASTAFERRO, Le decl<strong>in</strong>azioni sovranazionalidel pr<strong>in</strong>cipio democratico, <strong>in</strong> www.europeanrights.eu, 10 luglio 2012 e C. PINELLI, nella sua relaz. alle VGiornate italo-ispano-brasiliane <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto costituzionale su La Costituzione alla prova della <strong>crisi</strong> f<strong>in</strong>anziariamon<strong>di</strong>ale, Lecce 14-15 settembre 2012, <strong>in</strong> particolare alla prima sessione de<strong>di</strong>cata a La <strong>di</strong>mensione<strong>in</strong>ternazionale della <strong>crisi</strong> f<strong>in</strong>anziaria e i suoi riflessi sulle istituzioni <strong>di</strong> cooperazione sovranazionale e suirapporti tra queste e gli ord<strong>in</strong>amenti nazionali, <strong>in</strong> www.gruppo<strong>di</strong>pisa.it.
13domanda <strong>di</strong> regolazione dei <strong><strong>di</strong>ritti</strong> (e, <strong>in</strong> genere, dei bisogni sociali) che è non menoimponente <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> tutela degli stessi che è quoti<strong>di</strong>anamente <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzata ai giu<strong>di</strong>ci 18 .Si spiegano <strong>in</strong> questa cornice le <strong>di</strong>ffuse torsioni dei ruoli, quali prendono corpo tanto amezzo <strong>di</strong> comportamenti attuosi quanto con omissioni; ed il fenomeno ha ormai assunto<strong>di</strong>mensioni tali da far seriamente dubitare che sia ancora possibile un recupero degliorig<strong>in</strong>ari, genu<strong>in</strong>i connotati delle se<strong>di</strong> istituzionali, quanto meno secondo una lororicostruzione largamente <strong>di</strong>ffusa ed accre<strong>di</strong>tata e reputata conforme a modello.Di qui il rilievo <strong>di</strong> primo momento della seconda delle questioni sopra poste.La “democratizzazione” dei processi, <strong>in</strong> seno ai quali non <strong>di</strong> rado si assumono decisionipolitiche alternative ovvero sostitutive <strong>di</strong> quelle <strong>in</strong> forma <strong>di</strong> legge, appare essere unobiettivo <strong>di</strong> vitale importanza: non solo con riguardo ai processi “costituzionali” (<strong>in</strong> sensolargo e materiale, comprensivo – come si è fatto <strong>di</strong>etro notare – dei processi davanti alle<strong>Corti</strong> europee 19 ) ma anche, e <strong>in</strong> primo luogo, per gli stessi giu<strong>di</strong>zi comuni. Perché è, sì, veroche le decisioni <strong>in</strong> tali se<strong>di</strong> assunte producono effetti circoscritti alle parti <strong>di</strong> causa ma iltasso <strong>di</strong> “politicità” – se così vogliamo chiamarlo – non <strong>di</strong>pende <strong>in</strong> modo esclusivo dallaestensione degli effetti stessi, vale a <strong>di</strong>re dalla capacità <strong>di</strong> escursione <strong>di</strong> campo possedutadalle decisioni da cui essi <strong>di</strong>scendono, bensì dal modo con cui queste ultime si pongonodavanti alle leggi ed agli atti <strong>di</strong> normazione <strong>in</strong> genere, dal loro restare entro la cornicesegnata dalle previsioni degli atti stessi ovvero dal loro proiettarsi, con prepotenza, al <strong>di</strong>fuori <strong>di</strong> essa, <strong>in</strong>naturalmente deviando dal solco entro cui devono per sistema restare eproponendosi come forme anomale, alternative, <strong>di</strong> riscrittura dei testi.18 Quest’ultima, anzi, ha almeno <strong>in</strong> parte la sua ragione d’essere nella prima: <strong>in</strong> mancanza <strong>di</strong> una<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a positiva ovvero a motivo dei <strong>di</strong>fetti, alle volte vistosi, dalla stessa esibiti, sono proprio le se<strong>di</strong>giu<strong>di</strong>ziarie a porsi come la sponda verso cui si <strong>di</strong>rige la richiesta pressante <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dei <strong><strong>di</strong>ritti</strong>. Ciò nontoglie che, specie nella presente congiuntura caratterizzata da una <strong>crisi</strong> economico-f<strong>in</strong>anziaria senzaprecedenti, assai spesso i giu<strong>di</strong>ci (<strong>in</strong> particolare quelli costituzionali) si siano trovati (e si trov<strong>in</strong>o) costretti afar luogo a problematici bilanciamenti tra <strong><strong>di</strong>ritti</strong> e risorse, prestando pertanto <strong>in</strong> casi non spora<strong>di</strong>ci generosoavallo a pur <strong>di</strong>scutibili soluzioni normative adottate dal legislatore (ulteriori notazioni sul punto più avanti).19 Una speciale considerazione merita, a mia op<strong>in</strong>ione, <strong>di</strong> essere data alla d<strong>in</strong>amica processuale presso le<strong>Corti</strong> europee, sol che si pensi che dal modo con cui essa si svolge ne viene segnata la decisione del giu<strong>di</strong>ce,la quale poi si riversa <strong>in</strong> ambito <strong>in</strong>terno con capacità <strong>di</strong> v<strong>in</strong>colo alle volte non poco str<strong>in</strong>gente. Un v<strong>in</strong>colo,per vero ad oggi bisognoso <strong>di</strong> essere convenientemente spiegato nelle sue complessive movenze, che valeper gli stessi giu<strong>di</strong>ci costituzionali, secondo quanto si è anche poc’anzi rilevato.