Regolamento edilizio comunale - Comune di Fiumicino

Regolamento edilizio comunale - Comune di Fiumicino Regolamento edilizio comunale - Comune di Fiumicino

comune.fiumicino.rm.gov.it
from comune.fiumicino.rm.gov.it More from this publisher
12.07.2015 Views

CITTÀ DI FIUMICINO(PROVINCIA DI ROMA)AREA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO ED EDILIZIAREGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALECOORDINAMENTO PER LA REDAZIONEarch. Patrizia Di NolaASSESSORE ALL’EDILIZIAarch. Rolando De StefanisREDAZIONEarch. Patrizia Di Nolaarch. Marta CrognaleCONSULENZA INTERNAgeom. Dario Barnabeigeom. Luana Vaccaarch. Alessandra NatiliATTI AMMINISTRATIVIarch. Marta Crognaledott.ssa Anna LupiDeliberazione di Consiglio comunale n. 6 del 23/03/2012 Deliberazione di Consiglio comunale n. 58 del 21/12/2012Adozione Schema Nuovo Regolamento Edilizio ComunaleApprovazione Nuovo Regolamento Edilizio ComunaleElaborato n. Descrizione Aggiornamenti/ Approvazione Nuovo Regolamento Edilizio ComunaleFebbraio 2012Dicembre 2012

CITTÀ DI FIUMICINO(PROVINCIA DI ROMA)AREA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO ED EDILIZIAREGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALECOORDINAMENTO PER LA REDAZIONEarch. Patrizia Di NolaASSESSORE ALL’EDILIZIAarch. Rolando De StefanisREDAZIONEarch. Patrizia Di Nolaarch. Marta CrognaleCONSULENZA INTERNAgeom. Dario Barnabeigeom. Luana Vaccaarch. Alessandra NatiliATTI AMMINISTRATIVIarch. Marta Crognaledott.ssa Anna LupiDeliberazione <strong>di</strong> Consiglio <strong>comunale</strong> n. 6 del 23/03/2012 Deliberazione <strong>di</strong> Consiglio <strong>comunale</strong> n. 58 del 21/12/2012Adozione Schema Nuovo <strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleApprovazione Nuovo <strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleElaborato n. Descrizione Aggiornamenti/ Approvazione Nuovo <strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleFebbraio 2012Dicembre 2012


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 44 Opere soggette a Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività (L) 46Art. 45 Disciplina della Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività (R) 46Capo IV Segnalazione certificata <strong>di</strong> inizio attività 48Art. 46 Opere soggette a SCIA (L) 48Art. 47 Disciplina della Segnalazione Certificata <strong>di</strong> Inizio Attività (R) 48Capo V Autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004 50Art. 48 Autorizzazione Paesaggistica – Delega ai sensi della L.R. n. 59/95 (L) 50Art. 49 Interventi non soggetti ad autorizzazione (L) 50Art. 50 Domanda <strong>di</strong> Autorizzazione Paesaggistica (L) 50Art. 51 Documentazione <strong>di</strong> carattere generale da allegare alla domanda (L) 51Art. 52 Documentazione tecnica da allegare alla domanda (L) 52Art. 53 Esame della domanda (R) 55Art. 54 Esame della domanda <strong>di</strong> Autorizzazione Paesaggistica me<strong>di</strong>ante proce<strong>di</strong>mentosemplificato (R) 56Art. 55 Lavori realizzati in assenza o <strong>di</strong>fformità dall'Autorizzazione Paesaggistica (L) 57Capo VI Altri interventi 58Art. 56 Autorizzazione all’esercizio <strong>di</strong> attività estrattive: cave (L) 58Art. 57 Opere <strong>di</strong> urbanizzazione (L) 58Art. 58 Attività e<strong>di</strong>lizia delle pubbliche amministrazioni (L) 58Art. 59 Attività e<strong>di</strong>lizia dei privati in assenza <strong>di</strong> Piani Attuativi (L) 59TITOLO III PRESCRIZIONI EDILIZIE RELATIVE ALL’IGIENE, ALLA TUTELA DELL’AMBIENTE, ALRISPARMIO E AL CONSUMO ENERGETICO 59Capo I Igiene 59Art. 60 Igiene dell’ambiente (L) 59Art. 61 Isolamento dall’umi<strong>di</strong>tà (L) 59Art. 62 Isolamento acustico (L) 60Art. 63 Rifornimento idrico (L) 61Art. 64 Allacciamento alla rete del gas (L) 61Art. 65 Impianti elettrici (L) 61Art. 66 Ventilazione meccanica (L) 62Capo II Tutela dell’ambiente 62Art. 67 Eliminazione delle emissioni atmosferiche (L) 62Capo III Normativa antincen<strong>di</strong>o 62Art. 68 Prevenzione incen<strong>di</strong> e sicurezza (L) 62Art. 69 Centrali termiche e locali tecnici (R) 63Art. 70 Centrali tecnologiche (R) 63Art. 71 Depositi <strong>di</strong> olio combustibile, gasolio e GPL a servizio delle centrali termiche (R) 63Art. 72 Canne fumarie al servizio degli impianti <strong>di</strong> riscaldamento (R) 64Art. 73 Condotti <strong>di</strong> evacuazione <strong>di</strong> fumi e vapori per apparecchi a fiamma libera (R) 64Art. 74 Altri condotti <strong>di</strong> evacuazione (R) 64Art. 75 Impianti tecnici in e<strong>di</strong>lizia (R) 64Capo IV Prescrizioni antisismiche e <strong>di</strong> buona costruzione 66Art. 76 Normativa antisismica (L) 66Capo V Norme specifiche sul risparmio energetico ed idrico 66Art. 77 Disposizioni Generali (L) 66Art. 78 Requisiti relativi al risparmio energetico (L) 66Art. 79 Risparmio energetico e definizione del volume imponibile (L) 69Art. 80 Sistemi <strong>di</strong> accumulo, riutilizzazione delle acque meteoriche e <strong>di</strong> risparmio idrico (L) 70Art. 81 Pavimentazioni, aree ver<strong>di</strong>, superfici ed aree libere del lotto (L) 71Pagina 3 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 82 Utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (L) 71Art. 83 Progettazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e messa in esercizio <strong>di</strong> impianti (L) 72Art. 84 Relazione tecnica sul rispetto delle prescrizioni del Capo VI del D.P.R. n. 380/2001 (L) 73Art. 85 Certificazione delle opere e collaudo (L) 73Art. 86 Controlli e verifiche (L) 73Art. 87 Esonero dal contributo <strong>di</strong> costruzione (L) 73Capo VI Requisiti dei locali 74Art. 88 Piani interrati, seminterrati e sottotetti – Cave<strong>di</strong> e chiostrine (L) 74Art. 89 Classificazione degli ambienti delle funzioni abitative (L) 75Art. 90 Requisiti dei locali abitativi in funzione del posizionamento rispetto alle quote del terreno(R) 75Art. 92 Requisiti <strong>di</strong> illuminazione degli ambienti abitabili (R) 75Art. 93 Requisiti <strong>di</strong> areazione – Principi generali (L) 76Art. 94 Requisiti <strong>di</strong> areazione dell’unità abitativa (L) 76Art. 95 Requisiti <strong>di</strong> areazione naturale degli ambienti abitabili (L) 76Art. 96 Requisiti <strong>di</strong> areazione degli ambienti funzionali (L) 76Art. 97 Altezze interne degli ambienti per abitazioni (L) 77Art. 98 Superficie netta degli ambienti o <strong>di</strong> unità immobiliari (L) 77Art. 99 Dimensionamento e dotazione delle unità immobiliari destinate a funzioni abitative (L) 77Art. 100 Dimensionamento e caratteristiche dei singoli ambienti (R) 77Art. 101 Soppalchi per ambienti destinati a funzioni abitative (R) 78Art. 102 Locali accessori (R) 78Art. 103 Interventi su e<strong>di</strong>fici esistenti (R) 78Capo VII Requisiti specifici dei luoghi <strong>di</strong> lavoro 78Art. 104 Classificazione dei luoghi <strong>di</strong> lavoro (L) 78Art. 105 Ambienti <strong>di</strong> lavoro: requisiti in funzione del posizionamento rispetto alla quota delterreno (L) 79Art. 106 Ambienti <strong>di</strong> lavoro: requisiti <strong>di</strong> areazione (L) 79Art. 107 Ambienti <strong>di</strong> lavoro: requisiti <strong>di</strong> illuminazione (L) 80Art. 108 Ambienti <strong>di</strong> lavoro: altezze e <strong>di</strong>mensioni (R) 81Art. 109 Luoghi <strong>di</strong> lavoro: dotazione <strong>di</strong> ambienti funzionali all’attività lavorativa (R) 81Art. 110 Requisiti degli ambienti funzionali all’attività lavorativa (R) 82Art. 111 Soppalchi per i luoghi <strong>di</strong> lavoro (R) 82Capo VIII Immobili destinati a funzioni <strong>di</strong>verse 83Art. 112 Funzioni non regolate da norme specifiche (R) 83Art. 113 Funzioni regolate da norme specifiche (R) 83Capo IX E<strong>di</strong>lizia rurale 83Art. 114 Impianti a servizio dell’agricoltura (L) 83Art. 115 Letamai e concimaie (L) 84Art. 116 Serre (L) 84Capo X Aspetto esterno degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi. Elementi <strong>di</strong> decoro urbano 86Art. 117 Decoro degli e<strong>di</strong>fici (L) 86Art. 118 Decoro degli spazi (L) 86Art. 119 Strade (L) 86Art. 120 Tinteggiature degli e<strong>di</strong>fici (L) 87Art. 121 Elementi aggettanti (L) 87Art. 122 Tende mobili e insegne (L) 87Art. 123 Tabelle stradali e numeri civici (L) 88Art. 124 Chioschi, cabine telefoniche e pensiline, arma<strong>di</strong>etti delle Aziende erogatrici <strong>di</strong> servizipubblici (L) 88Pagina 4 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 125 Antenne ra<strong>di</strong>otelevisive e collettori solari (L) 88Art. 126 Parapetti, balaustre, ringhiere (L) 89Art. 127 Canali <strong>di</strong> gronda, tubi pluviali, tubazioni e condotte sulle facciate (L) 89Art. 128 Elementi <strong>di</strong> decoro urbano nel Centro storico (L) 89Capo XI Mobilità pedonale e veicolare 92Art. 129 Marciapie<strong>di</strong>, porticati e percorsi pedonali (L) 92Art. 130 Passi carrai e uscita dalle autorimesse (L) 93TITOLO IV ESECUZIONE E CONTROLLO DELLE OPERE 94Capo I Attuazione degli interventi 94Art. 131 Atti propedeutici all’esecuzione dei lavori (L – R) 94Art. 132 Cartello <strong>di</strong> cantiere (R) 94Art. 133 La comunicazione <strong>di</strong> inizio dei lavori (R) 94Art. 134 Documenti da conservare presso il cantiere (R) 95Art. 135 Organizzazione e conduzione del cantiere – Definizione <strong>di</strong> inizio e fine lavori (R) 96Art. 136 Occupazione <strong>di</strong> aree pubbliche ai fini del cantiere (R) 97Art. 137 Vigilanza sull’attività e<strong>di</strong>lizia – Controlli sui titoli e sulle opere eseguite (R) 97Art. 138 Comunicazione <strong>di</strong> fine lavori (L – R) 98TITOLO V AGIBILITÀ DEGLI EDIFICI 98Capo I Certificato <strong>di</strong> agibilità 98Art. 139 Opere soggette a certificato <strong>di</strong> agibilità (L) 98Art. 140 Procedure, controlli ed accertamenti per il rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità (R) 99Art. 141 Sanzioni amministrative (L) 101Art. 142 Dichiarazione <strong>di</strong> inagibilità (L) 101TITOLO VI ORGANI – UFFICI – PROCEDURE 101Capo I Istituzione della Commissione <strong>comunale</strong> per il paesaggio 101Art. 143 Competenze della Commissione Comunale per il Paesaggio (L) 101Art. 144 Componenti della Commissione Comunale del Paesaggio e durata in carica dei membri(R) 102Art. 145 Presidente della C.C.P. (R) 102Art. 146 Funzioni della C.C.P. (L) 102Art. 147 Funzionamento della C.C.P. (R) 102Art. 148 Esame dei progetti (R) 103Art. 149 Compensi (R) 103Art. 150 Decadenza e sostituzione dei membri (R) 103Art. 151 Segreteria della C.C.P. (R) 104Capo II Istituzione della Commissione <strong>comunale</strong> per la valutazione dei P.U.A. 104Art. 152 Competenze della Commissione Comunale per la Valutazione dei Piani <strong>di</strong> UtilizzazioneAziendale (L) 104Art. 153 Componenti della C.C.V.P. e durata in carica dei membri (R) 104Art. 154 Presidente della C.C.V.P. (R) 104Art. 155 Funzioni della C.C.V.P. (L) 104Art. 156 Funzionamento della C.C.V.P. (R) 104Art. 157 Esame dei progetti (R) 105Art. 158 Compensi (R) 105Art. 159 Decadenza e sostituzione dei membri (R) 105Art. 160 Segreteria della C.C.V.P. (R) 105Capo III Uffici – Procedure 106Art. 161 Sportello Unico per l’E<strong>di</strong>lizia (L) 106Art. 162 Competenze (L) 106Pagina 5 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleCapo IV Conferenza dei Servizi 107Art. 163 Conferenza <strong>di</strong> Servizi tra strutture interne al <strong>Comune</strong> (L) 107Art. 164 Conferenza <strong>di</strong> Servizi tra Amministrazioni <strong>di</strong>verse (L) 107TITOLO VII DEFINIZIONI URBANISTICHE ED EDILIZIE 107Art. 165 Parametri urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi (L) 107Art. 166 Calcolo del volume convenzionale dell’e<strong>di</strong>ficio (cubatura) – (L) 112TITOLO VIII NORME TRANSITORIE 114Art. 167 Entrata in vigore (L) 114Art. 168 Mo<strong>di</strong>fiche al R.E.C. ed alle N.T.A. del PRG (L – R) 114Art. 169 Abrogazione <strong>di</strong> precedenti norme (L – R) 114Art. 170 Violazioni del R.E.C. e sanzioni (L) 114GLOSSARIO:Elenco delle abbreviazioni presenti nel testo 115ALLEGATO N. 1:Abachi grafici – Parametri urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi 117ALLEGATO N. 2:Abachi grafici – Parcheggi 126ALLEGATO N. 3:Abachi grafici – Norme specifiche sul risparmio energetico 131ALLEGATO N. 4:Norme specifiche sul risparmio energetico 145Pagina 6 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleTITOLO INORME GENERALICAPO IPRINCIPIArt. 1Autonomia normativa (L)1. Il <strong>Comune</strong> esercita la potestà regolamentare nelle materie oggetto del presente <strong>Regolamento</strong>E<strong>di</strong>lizio Comunale, in osservanza dei principi legislativi che costituiscono limite inderogabileper l'autonomia regolamentare.Art. 2Competenze (L)1. Nel processo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>, così come definito al successivo art. 3, comma 3, sono coinvolte e<strong>di</strong>ntegrate le attività dei soggetti privati, dei soggetti che esercitano funzioni <strong>di</strong> pubblico servizio,nonché coloro che esplicano funzioni pubbliche, secondo quanto stabilito dall'or<strong>di</strong>namentogiuri<strong>di</strong>co.2. In particolare, il <strong>Comune</strong> esercita le seguenti funzioni in materia e<strong>di</strong>lizia:a) emana gli atti a contenuto normativo e generale, nonché le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> dettaglio;b) svolge il compito <strong>di</strong> verifica e <strong>di</strong> vigilanza sulla conformità del processo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> alle normeurbanistico - e<strong>di</strong>lizie nazionali e regionali;c) facilita l'attività degli attori del processo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> anche in sede <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mentali e<strong>di</strong> conferenza dei servizi;d) promuove il coor<strong>di</strong>namento tra i soggetti pubblici e privati, anche in relazione allasottoscrizione <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> e protocolli, secondo i principi <strong>di</strong> semplificazione <strong>di</strong> cui alla leggeed al R.E.C.;e) garantisce il perio<strong>di</strong>co aggiornamento delle norme, sia al fine <strong>di</strong> migliorarne l’applicabilità,sia al fine <strong>di</strong> garantirne la rispondenza con le eventuali mo<strong>di</strong>fiche normative;f) garantisce l'informazione secondo quanto previsto dal R.E.C. e dalle altre <strong>di</strong>sposizionivigenti in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> informazione dei citta<strong>di</strong>ni;g) ispira la propria azione amministrativa ai principi <strong>di</strong> cui al successivo art. 3.3. Sono <strong>di</strong> competenza del Dirigente responsabile le “<strong>di</strong>sposizioni tecnico – organizzative” relativealla modulistica, alla gestione dell'informazione, al raccordo con gli altri Settori comunali, aicriteri per l’effettuazione dei controlli nonché ad ogni altro aspetto <strong>di</strong> carattere organizzativo egestionale.Art. 3Principi (L)1. L’attività amministrativa <strong>di</strong>sciplinata dal presente R.E.C. è improntata ai seguenti principi:a) sussi<strong>di</strong>arietà ed integrazione delle attività pubbliche e private;b) ragionevolezza e proporzionalità dell'azione amministrativa;c) semplificazione ed economicità dell'azione amministrativa, anche nell'esercizio dei poteri <strong>di</strong>autotutela;d) salvaguar<strong>di</strong>a della salute dei citta<strong>di</strong>ni;e) valorizzazione dell'autocertificazione quale strumento privilegiato dell’azioneamministrativa, secondo la vigente normativa;f) potenziamento delle informazioni ai citta<strong>di</strong>ni ed alle categorie economiche e professionali;g) valorizzazione e formazione delle conoscenze professionali pubbliche e private;Pagina 7 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleh) tutela dell’affidamento del privato;i) conservazione dell'atto amministrativo, anche attraverso la mo<strong>di</strong>fica dei contenuti dellostesso che non siano incidenti sulla struttura del medesimo;j) sviluppo, potenziamento e fruibilità della rete civica informatica a favore dei citta<strong>di</strong>ni e deiprofessionisti finalizzata alla semplificazione del proce<strong>di</strong>mento, anche me<strong>di</strong>ante promozionedella trasmissione telematica <strong>di</strong> documenti tramite posta elettronica certificata <strong>di</strong> cui alsuccessivo art. 6.2. Le <strong>di</strong>sposizioni del R.E.C. sono applicate secondo i principi elencati al comma 1 del presentearticolo.3. Per “processo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>”, ai fini del R.E.C. si intende l'insieme <strong>di</strong> tutte le attività preor<strong>di</strong>nate allatrasformazione strutturale e funzionale del territorio, naturale ed e<strong>di</strong>ficato, che inizia conl'accertamento della sostenibilità e della fattibilità dell'opera e si conclude con le verifiche finalisull'intervento effettuato.4. I controlli e la vigilanza sull'attività e<strong>di</strong>lizia, ai sensi <strong>di</strong> legge, vengono effettuati secondo gliin<strong>di</strong>rizzi del Consiglio Comunale, gli orientamenti espressi dalla Giunta e i criteri fissati conDeterminazione Dirigenziale dal Dirigente preposto. Il Consiglio può richiedere lapresentazione <strong>di</strong> relazioni perio<strong>di</strong>che in or<strong>di</strong>ne allo svolgimento e agli esiti dell'attività stessa.5. Fatta salva l'ipotesi <strong>di</strong> errate o false rappresentazioni degli elementi <strong>di</strong> fatto, quando dallaformulazione del provve<strong>di</strong>mento siano sorte posizioni soggettive consolidate in capo aidestinatari del provve<strong>di</strong>mento medesimo, il potere <strong>di</strong> autotutela viene esercitato attraverso laponderazione degli interessi in gioco da svolgersi, dove possibile, in contrad<strong>di</strong>ttorio con ilprivato e tenendo conto in particolare dei principi <strong>di</strong> ragionevolezza e proporzionalitàdell'azione amministrativa e dell'affidamento del citta<strong>di</strong>no.Art. 4Rapporti tra Aree dell'Amministrazione Comunale (L)1. Le attività del <strong>Comune</strong> in materia e<strong>di</strong>lizia sono improntate al principio <strong>di</strong> leale cooperazione,attraverso il costante scambio <strong>di</strong> informazioni e documenti tra le <strong>di</strong>verse Aree, nel pieno rispettodelle competenze, dei tempi fissati dalla legge, dai Regolamenti ed in sede <strong>di</strong> accordo tra isoggetti interessati.Art. 5Soggetti pubblici e privati coinvolti nel processo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> (L)1. I soggetti che attuano, secondo le in<strong>di</strong>cazioni del R.E.C., la trasformazione del territorio sono iprotagonisti del processo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> così come in<strong>di</strong>viduato all’art. 3, comma 3, del presente R.E.C.2. Nel processo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> intervengono anche i soggetti esercenti servizi <strong>di</strong> pubblica necessità, fra iquali il/i progettista/i, il <strong>di</strong>rettore lavori, i tecnici rilevatori e i pubblici ufficiali.3. I soggetti <strong>di</strong> cui al comma 2 del presente articolo svolgono le competenze attribuite loro dallalegge, dal R.E.C., dagli atti generali e convenzionali anche definiti d'intesa con gli or<strong>di</strong>namentiprofessionali a cui appartengono.4. Nella gestione del processo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> il <strong>Comune</strong> si avvale delle aziende pubbliche e private aventicompiti <strong>di</strong> natura tecnica, strumentali e <strong>di</strong> consulenza (Aziende sanitarie e altri soggetti in<strong>di</strong>catidalla legge e dai Regolamenti vigenti).5. Il <strong>Comune</strong> esercita poteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento nei confronti dei soggetti <strong>di</strong> cui alprecedente comma 4, nonché promuove la collaborazione con le Pubbliche Amministrazionicompetenti nel processo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> e ne garantisce la partecipazione secondo quanto stabilito dallalegge e dal R.E.C.Pagina 8 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 6Comunicazioni telematiche tramite posta elettronica certificata (L)1. Il <strong>Comune</strong>, in conformità all’art. 16, commi 6, 7, 8, 9 e all’art. 10 del D.L. n. 185/08 comemo<strong>di</strong>ficato in sede <strong>di</strong> conversione della L. n. 2/09 e, nel rispetto dei principi <strong>di</strong> semplificazioneamministrativa sopra enunciati, intende avvalersi delle modalità <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> documentiinformatici tramite le caselle <strong>di</strong> posta elettronica certificata, riconoscendo ai documenti cosìinviati (tramite e-mail) lo stesso valore giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> quelli presentati manualmente allo S.U.E.2. Le comunicazioni, da effettuarsi me<strong>di</strong>ante la compilazione della modulistica pubblicata inmodalità e<strong>di</strong>tabile sul sito internet del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong>, dovranno essere inviate tramite e-mail da un utente in possesso <strong>di</strong> casella <strong>di</strong> posta elettronica certificata e i files, in essa contenuti,dovranno essere tutti sottoscritti con firma <strong>di</strong>gitale.3. L’utente che intenda avvalersi della possibilità <strong>di</strong> invio dei suddetti documenti dovrà avere iseguenti due requisiti:a) possesso <strong>di</strong> casella <strong>di</strong> posta elettronica certificata;b) firma <strong>di</strong>gitale.4. I files <strong>di</strong> posta elettronica e<strong>di</strong>tati ed inviati secondo le modalità sopra descritte, sarannogiuri<strong>di</strong>camente equivalenti a quelli presentati manualmente allo S.U.E.5. Le e-mail così inviate, ai fini della decorrenza dei termini <strong>di</strong> legge, saranno considerate comericevute il primo giorno lavorativo utile successivo alla data <strong>di</strong> invio della suddetta e-mailtramite PEC e con relativa firma <strong>di</strong>gitale.6. In mancanza <strong>di</strong> uno solo dei precedenti requisiti, le comunicazioni saranno considerateirricevibili.7. Eventuali comunicazioni e ricevute saranno inviate, con le stesse modalità, dagli Ufficicompetenti all’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> posta elettronica certificata dell’utente, ed equivarrannogiuri<strong>di</strong>camente alle comunicazioni o notifiche a mezzo posta.8. L’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> posta elettronica certificata dell’Area Pianificazione del Territorio ed E<strong>di</strong>lizia del<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong> è il seguente: protocollo.generale@comune.fiumicino.rmgov.it.9. Resta comunque valida la presentazione cartacea <strong>di</strong> uso corrente.CAPO IIOBIETTIVIArt. 7Oggetto e contenuto del R.E.C. (L)1. Il R.E.C., in<strong>di</strong>vidua gli obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità, flessibilità e sussi<strong>di</strong>arietà da perseguire inmateria <strong>di</strong> trasformazione del territorio, nel rispetto dei principi <strong>di</strong> semplificazione normativa,del decentramento dei livelli <strong>di</strong> decisione, della semplificazione amministrativa, nonché deiprincipi <strong>di</strong> cui al precedente Capo I – Disciplina, ai sensi dell’art. 2, comma 4 del D.P.R. n.380/2001, tutte le attività <strong>di</strong> trasformazione del territorio sul suolo e nel sottosuolo, nonché leprocedure del processo <strong>di</strong> intervento ed i controlli sull’esecuzione dell’attività e<strong>di</strong>lizia, inrelazione alla qualità del prodotto finale e nel rispetto della strumentazione urbanistica vigente.2. Ai sensi dell’art. 4 del D.P.R. n. 380/2001, <strong>di</strong>sciplina le modalità costruttive, con particolareriguardo al rispetto delle normative tecniche ed estetiche, igienico-sanitarie, <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong>vivibilità degli immobili e delle pertinenze degli stessi.3. In particolare il R.E.C. definisce:a) il proce<strong>di</strong>mento relativo al rilascio: del PdC, del certificato <strong>di</strong> agibilità, del certificato <strong>di</strong>destinazione urbanistica e <strong>di</strong> ogni altro atto comunque denominato, nell’ambito del processo<strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>;b) le competenze dell’Amministrazione Comunale, i compiti, la composizione e ilPagina 9 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalefunzionamento delle Commissioni Comunali previste dalla normativa vigente con gliinterventi sottoposti al parere preventivo <strong>di</strong> tali organi;c) i rapporti tra il privato, l’Amministrazione e, ove occorra, le altre amministrazioni tenute apronunciarsi in or<strong>di</strong>ne all’intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>;d) i termini e le modalità <strong>di</strong> adempimento delle prescrizioni previste dal medesimo;e) i compiti e le responsabilità degli operatori della progettazione, della realizzazione e delcontrollo;f) la documentazione e gli elaborati necessari alla completezza delle istanze e le modalità daseguire per le relative comunicazioni;g) i requisiti e le specifiche <strong>di</strong> prestazioni cui devono rispondere le realizzazioni <strong>di</strong> cui alcomma 1;h) le caratteristiche delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione, <strong>di</strong> arredo urbano e ambientale.4. Ogni intervento <strong>di</strong> trasformazione del territorio operato all’interno della giuris<strong>di</strong>zione <strong>comunale</strong>,è soggetto all’applicazione della normativa vigente per le zone sismiche, ai sensi del Capo IVdel D.P.R. n. 380/2001. La normativa nazionale e regionale prevale sul presente R.E.C., in caso<strong>di</strong> <strong>di</strong>scordanza tra le <strong>di</strong>sposizioni in materia.Art. 8Obbligo <strong>di</strong> PdC, DIA, SCIA e CIL (L)1. Chiunque intenda eseguire opere <strong>di</strong> trasformazione del territorio, deve chiedere apposito PdC o,nei casi previsti dal R.E.C., presentare DIA o SCIA ai sensi dell’art. 19 della L. n. 241/90 cosìcome mo<strong>di</strong>ficato dall’art. 5 della L. n. 106/2011, oppure CIL, ai sensi dell’art. 6 del D.P.R. n.380/2001.2. Sono esclusi dall’obbligo <strong>di</strong> richiesta del titolo abilitativo l’attività e<strong>di</strong>lizia libera <strong>di</strong> cui alsuccessivo art. 24 e l’attività e<strong>di</strong>lizia delle pubbliche amministrazioni <strong>di</strong> cui al successivo art.58.3. Sono altresì escluse dall’obbligo <strong>di</strong> cui al comma 1 le opere provvisionali <strong>di</strong> assoluta urgenzain<strong>di</strong>spensabili per evitare imminenti pericoli o danni a persone o cose, fermo restando l’obbligo,da parte degli interessati, <strong>di</strong> intraprendere la procedura autorizzativa entro cinque giornidall’inizio dei lavori, dove si determini la necessità <strong>di</strong> opere consequenziali. Nel caso in cui leopere, <strong>di</strong> cui al presente comma, riguar<strong>di</strong>no interventi <strong>di</strong> consolidamento, dovrà essere seguita laprocedura autorizzativa <strong>di</strong> cui all’art. 61, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001.Art. 9Onerosità dei titoli abilitativi (L)1. Il rilascio del PdC comporta <strong>di</strong> norma la corresponsione all’Amministrazione <strong>comunale</strong> <strong>di</strong> uncontributo <strong>di</strong> costruzione, secondo quanto previsto dall’art. 16 del D.P.R. n. 380/2001,commisurato all’incidenza degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione ed al costo della costruzione. Lapresentazione della DIA e della SCIA comporta la corresponsione del contributo <strong>di</strong> cui sopra,nei casi previsti dalla vigente normativa Regionale in materia, come determinati da atticomunali.Art. 10Uso <strong>di</strong> suolo pubblico (L)1. È vietato occupare, anche temporaneamente, il suolo o lo spazio <strong>di</strong> proprietàdell’Amministrazione <strong>comunale</strong>, senza preventiva autorizzazione specifica.2. L’Amministrazione, nell’ambito dei propri regolamenti, può accordare l’autorizzazione, quandoritenga l’occupazione stessa non contrastante con il decoro citta<strong>di</strong>no e non dannosa per lapubblica igiene ed incolumità e non sia in contrasto con le esigenze della viabilità e delleproprietà confinanti.Pagina 10 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 11Disposizioni sovraor<strong>di</strong>nate e/o integrative del presente R.E.C. (L)1. Sono norme sovraor<strong>di</strong>nate al presente R.E.C.:a) L. n. 1150/1942 e s.m.i.;b) D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i. – Testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni legislative e regolamentari inmateria e<strong>di</strong>lizia;c) L.R. n. 38/99 e s.m.i.;d) D. Ministero Infrastrutture 14/01/2008;e) Tutte le vigenti leggi concernenti l’e<strong>di</strong>lizia e l’urbanistica, sia <strong>di</strong> livello Nazionale cheRegionale.2. Sono norme integrative del presente R.E.C.:a) Il Piano Regolatore vigente del <strong>Comune</strong> e le relative N.T.A.;b) I piani attuativi vigenti e le relative N.T.A.Art. 12Adeguamento del R.E.C. alle nuove <strong>di</strong>sposizioni nazionali e regionali (L)1. L’entrata in vigore <strong>di</strong> nuove leggi statali o regionali attinenti alle materie considerate dal R.E.C.comporta l’adeguamento automatico del testo regolamentare.2. Le mo<strong>di</strong>fiche procedurali, emanate da Enti Sovraor<strong>di</strong>nati e attinenti le materie del R.E.C.,comportano l’adeguamento automatico del testo dello stesso.TITOLO IIINTERVENTI DI TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIOCAPO IDEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI EDILIZIArt. 13Elenco degli interventi e<strong>di</strong>lizi (L)1. Tutti gli interventi e<strong>di</strong>lizi devono essere conformi agli strumenti urbanistici adottati o approvatied al R.E.C. vigente, nonché rispettare le norme <strong>di</strong> sicurezza e quelle igienico sanitarie, nonché irequisiti <strong>di</strong> qualità vigenti.2. In attuazione della normativa vigente, delle N.T.A. del Piano Regolatore Comunale e delR.E.C., gli interventi e<strong>di</strong>lizi e <strong>di</strong> trasformazione del territorio sono <strong>di</strong>stinti in base alle seguenticategorie: Manutenzione or<strong>di</strong>naria, Manutenzione straor<strong>di</strong>naria, Restauro e risanamentoconservativo, Ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, Ristrutturazione urbanistica, Nuova costruzione.Pagina 11 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 14Manutenzione or<strong>di</strong>naria 1 (L)1. Costituiscono, ai sensi dell’art. 3, lettera a), del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i., interventi <strong>di</strong>manutenzione or<strong>di</strong>naria: quelli che riguardano le opere <strong>di</strong> riparazione, rinnovamento esostituzione delle finiture degli e<strong>di</strong>fici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienzagli impianti tecnologici esistenti. La realizzazione <strong>di</strong> tali interventi è libera e può essere eseguitasu immobili regolarmente realizzati o legittimati ai sensi della L. n. 47/85, L. n. 724/94 e L. n.326/03.2. Tali interventi non possono comportare mo<strong>di</strong>fiche o alterazioni agli elementi architettonici odecorativi degli e<strong>di</strong>fici.3. La manutenzione or<strong>di</strong>naria può essere effettuata sugli immobili soggetti a proceduraespropriativa, previa presentazione <strong>di</strong> atto d’obbligo per la rinuncia al plus valore.4. Per gli e<strong>di</strong>fici industriali ed artigianali sono considerate opere <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria 21 In forma non esaustiva, ma meramente in<strong>di</strong>cativa, rientrano nella manutenzione or<strong>di</strong>naria i seguenti interventi:• Sostituzione <strong>di</strong> pavimenti e/o altre opere <strong>di</strong> finitura;• Sostituzione e montaggio <strong>di</strong> rivestimenti interni compresi gli intonaci;• Sostituzione degli infissi esterni esistenti con altri delle stesse <strong>di</strong>mensioni e fattezze, senza alterazioni dei tipi <strong>di</strong> materialiesistenti o delle tinte o delle tecnologie, ovvero la pulitura, riparazione e/o tinteggiatura degli stessi;• Ripresa e sistemazione <strong>di</strong> intonaci, della cortina <strong>di</strong> finitura, degli elementi <strong>di</strong> finitura esistenti con l’esclusione della totalerimozione e/o sostituzione e/o della completa realizzazione ex novo;• Ripresa e sistemazione dei marcapiani, delle ringhiere e dei parapetti <strong>di</strong> balconi e/o scale, <strong>di</strong> soglie, copertine, senza alcunaalterazione dell’aspetto e delle caratteristiche originarie;• Riprese delle tinteggiature esterne;• Sostituzione del manto <strong>di</strong> copertura (tegole, coppi, ecc.) e degli elementi dell’or<strong>di</strong>tura secondaria;Impermeabilizzazione deisolai <strong>di</strong> copertura con massetto e guaine e/o tecniche equivalenti;• Riparazione o sostituzione <strong>di</strong> grondaie, pluviali e canne fumarie, canne <strong>di</strong> aspirazione, camini, senza alterazione dei materialiesistenti;• Sistemazione <strong>di</strong> impianti esistenti, finalizzata a mantenerne il corretto funzionamento, sempreché non attuata su immobili <strong>di</strong>particolare pregio architettonico, vincolati ai sensi del D.Lgs n. 42/2004;• Impianti solari termici solari termici aventi superfici inferiore a 30 mq, pompe <strong>di</strong> calore atte a produrre esclusivamente acquacalda e <strong>di</strong> aria negli e<strong>di</strong>fici pubblici e privati e negli spazi liberi annessi; impianti solari fotovoltaici parzialmente o totalmenteintegrati agli e<strong>di</strong>fici pubblici e privati ovvero anche non integrati, qualora posti sulle coperture <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici commerciali e<strong>di</strong>ndustriali, <strong>di</strong> potenza nominale uguale o inferiore a 20 kWp e, relativamente agli stabili condominiali, <strong>di</strong> potenza nominaleuguale o inferiore a 5 kWp per unità immobiliare, fino a un massimo <strong>di</strong> 20 kWp per l’intero stabile (ai sensi della l.r. n. 26 del28/12/07);• antenne e parabole riceventi <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni;• sistemazione <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>ni e cortili <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, come in<strong>di</strong>viduati catastalmente, senza alterazione delle quote esistentianche me<strong>di</strong>ante collocazione <strong>di</strong> modesti elementi ornamentali quali statue, fioriere, panchine, fontane, tende retrattili, barbecuecon altezza ed ingombro non superiori rispettivamente a m 2,00 e a mq 2,00 (nel rispetto delle norme igienico sanitarie).Restano fermi l’acquisizione della preventiva autorizzazione per l’abbattimento o spostamento <strong>di</strong> specie vegetali sottoposte atutela ai sensi delle norme vigenti in materia, nonché l’obbligo <strong>di</strong> ripiantumazione in caso <strong>di</strong> abbattimento <strong>di</strong> specie arboree earbustive, in misura non inferiore a quelle previste dalle prescrizioni normative e<strong>di</strong>lizie/urbanistiche.2 A titolo esemplificativo, si in<strong>di</strong>cano <strong>di</strong> seguito, alcune opere che possono rientrare nella «categoria» <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nariamanutenzione degli impianti industriali:• costruzioni che non prevedono e non sono idonee alla presenza <strong>di</strong> manodopera, realizzate con lo scopo <strong>di</strong> proteggere determinatiapparecchi o sistemi, quali: - cabine per trasformatori o per interruttori elettrici; - cabine per valvole <strong>di</strong> intercettazione flui<strong>di</strong>,site sopra o sotto il livello <strong>di</strong> campagna; - cabine per stazioni <strong>di</strong> trasmissione dati e coman<strong>di</strong>, per gruppi <strong>di</strong> riduzione, purché alservizio dell'impianto.• Sistemi per la canalizzazione dei flui<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ante tubazioni, fognature, ecc., realizzati all'interno dello stabilimento stesso;• serbatoi per lo stoccaggio e la movimentazione dei prodotti e relative opere;• opere a carattere precario o facilmente amovibili: baracche ad elementi componibili, in legno, metallo o conglomeratoarmato;ricoveri protetti realizzati con palloni <strong>di</strong> plastica pressurizzata;chioschi per l'operatore <strong>di</strong> pese a bilico, per postitelefonici <strong>di</strong>staccati, per quadri <strong>di</strong> comando <strong>di</strong> apparecchiature non presi<strong>di</strong>ate• opere relative a lavori eseguiti all'interno <strong>di</strong> locali chiusi;• installazione <strong>di</strong> pali porta tubi in metallo e conglomerato armato, semplici e composti;• passerelle <strong>di</strong> sostegni in metallo o conglomerato armato per l'attraversamento delle strade interne con tubazioni <strong>di</strong> processo eservizi;• trincee a cielo aperto, destinate a raccogliere tubazioni <strong>di</strong> processo e servizi, nonché canalizzazioni fognanti aperte e relativevasche <strong>di</strong> trattamento e decantazione;• basamenti, incastellature <strong>di</strong> sostegno e apparecchiature all'aperto per la mo<strong>di</strong>fica e il miglioramento <strong>di</strong> impianti esistenti;Pagina 12 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalecomunque soggette a comunicazione obbligatoria, quelle in<strong>di</strong>cate dalla Circ. Min. LL.PP.16/11/1977 n. 1918.5. Rientrano in questa definizione gli interventi intesi ad assicurare la funzionalità dell’impianto e<strong>di</strong>l suo adeguamento tecnologico; sempreché tali interventi, in rapporto alle <strong>di</strong>mensioni dellostabilimento, non ne mo<strong>di</strong>fichino le caratteristiche complessive, siano interne al suo perimetro enon incidano sulle sue strutture e sul suo aspetto. Le suddette opere non devono:a) compromettere aspetti ambientali e paesaggistici;b) comportare aumenti <strong>di</strong> densità (che, in materia industriale va espressa in termini <strong>di</strong> addetti);c) determinare implicazioni sul territorio in termini <strong>di</strong> traffico;d) richiedere nuove opere <strong>di</strong> urbanizzazione e, più in generale, <strong>di</strong> infrastrutturazione;e) determinare alcun pregiu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> natura igienica ovvero effetti inquinanti;f) essere, comunque, in contrasto con specifiche norme <strong>di</strong> regolamento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> o <strong>di</strong> attuazionedei piani regolatori in materia <strong>di</strong> altezze, <strong>di</strong>stacchi, rapporti tra superficie scoperta, ecc.Art. 15Manutenzione straor<strong>di</strong>naria 3 (L)1. Costituiscono, ai sensi dell’art. 3, lettera b), del D.P.R. n. 380/2001, interventi <strong>di</strong> manutenzionestraor<strong>di</strong>naria: le opere e le mo<strong>di</strong>fiche necessarie per rinnovare e sostituire parti, anche strutturali,degli e<strong>di</strong>fici, per ri<strong>di</strong>stribuire gli ambienti interni, nonché per realizzare ed integrare i serviziigienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e la SLP delle singole unitàimmobiliari e non comportino mo<strong>di</strong>fiche delle destinazioni d’uso.2. Tali interventi sono soggetti a SCIA, ai sensi <strong>di</strong> legge. Nel caso in cui non riguar<strong>di</strong>no le partistrutturali dell’e<strong>di</strong>ficio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e nonimplichino incremento dei parametri urbanistici, sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo,previa CIL, anche per via telematica, allo S.U.E.• separazioni <strong>di</strong> aree interne allo stabilimento realizzate me<strong>di</strong>ante muretti e reti ovvero in muratura;• attrezzature semiasse per carico e scarico da autobotti e ferrocisterne (bracci <strong>di</strong> scarichi e pensiline) nonché da navi (braccisostegno manichette);• attrezzature per la movimentazione <strong>di</strong> materie prime e prodotti alla rinfusa ed in confezione, quali nastri trasportatori, elevatori atazze ecc.;• tettoie <strong>di</strong> protezione dei mezzi meccanici;• canne fumarie ed altri sistemi <strong>di</strong> adduzione e <strong>di</strong> abbattimento.3 In forma non esaustiva, ma meramente in<strong>di</strong>cativa, rientrano nella fattispecie della manutenzione straor<strong>di</strong>naria le seguenti opere,quando siano eseguite con materiali, caratteri o colori <strong>di</strong>versi da quelli esistenti:• rifacimento <strong>di</strong> intonaci e coloriture esterne;• rifacimento o tinteggiatura <strong>di</strong> infissi esterni con mo<strong>di</strong>ficazioni dei materiali o delle tinte esistenti;• sistemazioni esterne quali la messa in opera <strong>di</strong> strutture per l’arredo dei giar<strong>di</strong>ni e le pavimentazioni che non impe<strong>di</strong>scano lapermeabilità complessiva del terreno;• rifacimento del manto <strong>di</strong> copertura con sostituzione anche degli elementi della struttura primaria;• mo<strong>di</strong>fica e/o ampliamento delle aperture esterne;• rifacimento, integrazione e costruzione ex novo <strong>di</strong> locali per servizi igienici e tecnologici anche esterni (riscaldamento,raffreddamento, ascensore, montacarichi o piattaforme elevatrici, ecc.);• demolizione e sostituzione dei solai, con il mantenimento della medesima quota d’imposta;• adeguamento dello spessore delle murature perimetrali, delle coperture e dei solai, a fini strutturali o <strong>di</strong> coibentazione termica edacustica;• sostituzione <strong>di</strong> elementi architettonici (inferriate, bancali, cornici, zoccolature, gra<strong>di</strong>ni, ecc.) con mo<strong>di</strong>ficazioni dei tipi o dellaforma;• installazione ex novo, sostituzione con mo<strong>di</strong>ficazioni dei tipi o della forma <strong>di</strong> cancelli, cancelletti, inferriate;• installazione e sostituzione <strong>di</strong> vetrine per attività commerciale, con alterazione dei tipi, dei colori e dei materiali;• costruzione <strong>di</strong> nuove canne fumarie che interessino le pareti esterne dell'e<strong>di</strong>ficio e fori <strong>di</strong> aerazione per esalazioni e ventilazione;• demolizione e ricostruzione tramezzi interni, spostamento o costruzione degli stessi e realizzazione <strong>di</strong> controsoffitti, all’internodella singola unità immobiliare;• mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> collegamenti verticali esistenti (scale, ascensori, montacarichi) all’interno della singola unità immobiliare; nonrientra in tale fattispecie la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> collegamenti verticali esistenti, qualora l’unità immobiliare coincide con l’unità e<strong>di</strong>lizia;• sostituzione <strong>di</strong> parti anche strutturali dell’unità immobiliare (es. porzioni <strong>di</strong> solaio, travi ammalorate, ecc.);• apertura o chiusura <strong>di</strong> vani porta su tramezzi interni, nonché apertura <strong>di</strong> vani porta su muratura portante, previa verificastrutturale e nel rispetto delle norme vigenti, all’interno della singola unità immobiliare.Pagina 13 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale3. Gli interventi da attuare su e<strong>di</strong>fici ricadenti in aree vincolate ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 e checomportano mo<strong>di</strong>fiche agli aspetti formali, architettonici e <strong>di</strong> inserimento nel contesto urbano,ambientale e paesaggistico dell’opera e<strong>di</strong>lizia, sono subor<strong>di</strong>nati al preventivo rilascio <strong>di</strong> pareri enulla osta emessi dalle Amministrazioni e/o Enti preposti alla tutela.4. La manutenzione straor<strong>di</strong>naria può essere effettuata sugli immobili soggetti a proceduraespropriativa, previa presentazione <strong>di</strong> atto d’obbligo per la rinuncia al plus valore.5. Per quanto riguarda gli e<strong>di</strong>fici a destinazione produttiva (industriale, artigianale e agricola), lamanutenzione straor<strong>di</strong>naria comprende: l’installazione <strong>di</strong> impianti tecnologici e la realizzazione<strong>di</strong> impianti ed opere necessarie al rispetto della normativa sulla tutela dagli inquinamenti e sullaigienicità degli e<strong>di</strong>fici e la sicurezza delle lavorazioni, sempre che non comportino aumentodelle superfici utili <strong>di</strong> calpestio, mutamento delle destinazioni d’uso, né aumento <strong>di</strong> caricourbanistico. I relativi volumi tecnici potranno essere realizzati, se necessario, all’esternodell’e<strong>di</strong>ficio.Art. 16Restauro e risanamento conservativo (L)1. Costituiscono, ai sensi dell’art. 3, lettera c) del D.P.R. n. 380/2001, interventi <strong>di</strong> restauro erisanamento conservativo: quelli rivolti a conservare l’organismo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> e ad assicurarne lafunzionalità me<strong>di</strong>ante un insieme sistematico <strong>di</strong> opere che, nel rispetto degli elementi tipologici,formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essicompatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo deglielementi costitutivi dell’e<strong>di</strong>ficio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiestidalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei all’organismo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>.2. Nella categoria non è compreso il frazionamento <strong>di</strong> unità immobiliari salvo che si tratti <strong>di</strong>frazionamento funzionale per la cui attuazione non è necessaria l’esecuzione <strong>di</strong> opere o nel casosi tratti <strong>di</strong> ripristino <strong>di</strong> situazioni preesistenti documentate e compatibili con le esigenze <strong>di</strong>conservazione dell’organismo architettonico.3. Tali interventi sono soggetti a SCIA, ai sensi <strong>di</strong> legge.4. Gli interventi da attuare su e<strong>di</strong>fici ricadenti in aree vincolate ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 sonosubor<strong>di</strong>nati al preventivo rilascio <strong>di</strong> pareri e nulla osta emessi dalle Amministrazioni e/o Entipreposti alla tutela.5. Per le unità e<strong>di</strong>lizie in buono o me<strong>di</strong>ocre stato <strong>di</strong> conservazione che costituiscono parteintegrante del patrimonio <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> storico e/o rappresentativo della memoria storica del territorio,in quanto elementi partecipanti alla formazione dell’ambiente storico antico, e significativi dalpunto <strong>di</strong> vista tipologico per la <strong>di</strong>stribuzione interna degli ambienti, pur non presentandoparticolari pregi architettonici ed artistici, i tipi <strong>di</strong> intervento sono specificati all’interno delleseguenti sotto-categorie:a) Risanamento conservativo TIPO A: interventi che riguardano le unità e<strong>di</strong>lizie del centrostorico e/o i manufatti <strong>di</strong> rilevanza storica. Il tipo <strong>di</strong> intervento prevede:I) la valorizzazione degli aspetti architettonici, per quanto concerne il ripristino dei valorioriginali (Ricomposizione stilistica), me<strong>di</strong>ante:− il restauro e il ripristino dei fronti principali e secondari, esterni ed interni. Siconsidera principale, il fronte storicamente riconducibile a tale ruolo in rapporto almodello inse<strong>di</strong>ativo originario; su questi ultimi sono consentite parziali e modestemo<strong>di</strong>fiche purché non venga alterata l’unitarietà del prospetto e siano salvaguardatigli elementi <strong>di</strong> particolare valore stilistico; sono sempre ammessi gli interventi <strong>di</strong>ricomposizione stilistica del fronte principale, laddove vengano basati su dati edocumenti che permettono <strong>di</strong> rintracciarne le linee compositive;− il mantenimento dei materiali e delle coloriture;− il restauro e il ripristino degli ambienti interni;Pagina 14 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale− la ricostruzione filologica <strong>di</strong> parti dell’e<strong>di</strong>ficio eventualmente crollate o demolite;− la conservazione o il ripristino dell’impianto <strong>di</strong>stributivo organizzativo originale;− la conservazione o il ripristino degli spazi liberi, quali, tra gli altri, le corti, i piazzali,i giar<strong>di</strong>ni, i chiostri, ecc.;II) il consolidamento con sostituzione delle parti non recuperabili, senza mo<strong>di</strong>ficare laposizione dei seguenti elementi strutturali:− murature portanti sia interne che esterne;− solai e volte;− scale;− tetto con ripristino del manto <strong>di</strong> copertura originale;III) l’eliminazione delle superfetazioni come parti incongrue all’impianto originario e agliampliamenti organici del medesimo;IV) l’inserimento degli impianti tecnologici e igienico-sanitari essenziali nel rispetto dellenorme.b) Risanamento conservativo TIPO B: interventi che riguardano le unità e<strong>di</strong>lizierappresentative della memoria storica del territorio anche in carenza <strong>di</strong> elementiarchitettonici ed artistici <strong>di</strong> pregio. Il tipo <strong>di</strong> intervento prevede:I) la valorizzazione e la conservazione degli aspetti architettonici caratteristici, me<strong>di</strong>ante:− il restauro e il ripristino dei fronti principali e secondari;− sono ammesse modeste mo<strong>di</strong>fiche, finalizzate alla ricomposizione stilistica eall’adeguamento igienico-sanitario dello stesso anche per mezzo <strong>di</strong> variazioni delleaperture (solo dove strettamente in<strong>di</strong>spensabile) purché non venga alteratal’unitarietà del prospetto, non vengano compromessi elementi architettonici <strong>di</strong> pregioe vengano mantenute le caratteristiche morfologiche e tipologiche originarie, inclusi imateriali e le coloriture;− il restauro degli ambienti interni;− sugli ambienti interni sono consentiti adeguamenti della altezza interna degliambienti rimanendo fisse le quote delle finestre e della linea <strong>di</strong> gronda, nonché dellalinea <strong>di</strong> colmo;II) il consolidamento e il nuovo intervento strutturale esteso a larghe parti dell’e<strong>di</strong>ficio;III) l’eliminazione delle superfetazioni definite come parti incongrue all’impianto originarioe agli ampliamenti organici del medesimo.6. Sono da considerarsi, a titolo esemplificativo, interventi <strong>di</strong> restauro, le seguenti opere:a) ripristino e restituzione dell’unità e<strong>di</strong>lizia e/o immobiliare alle sue caratteristiche originarie,me<strong>di</strong>ante l’eliminazione degli elementi estranei e delle superfetazioni;b) ripristino della destinazione d’uso originaria della singola unità immobiliare, così comerisulta dal titolo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> originario.7. Per gli interventi sui beni culturali, <strong>di</strong> cui al Titolo I del D.lgs. 42/04, si applica la definizione <strong>di</strong>Restauro <strong>di</strong> cui all’art. 29 dello stesso provve<strong>di</strong>mento.Art. 17Ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (L)1. Sono interventi <strong>di</strong> Ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, ai sensi dell’art. 3, lettera d) del D.P.R. n. 380/2001:gli interventi rivolti a trasformare gli organismi e<strong>di</strong>lizi me<strong>di</strong>ante un insieme sistematico <strong>di</strong> opereche possono portare ad un organismo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> in tutto o in parte <strong>di</strong>verso dal precedente. Taliinterventi comprendono il ripristino o la sostituzione <strong>di</strong> alcuni elementi costitutivi dell’e<strong>di</strong>ficio,l’eliminazione, la mo<strong>di</strong>fica e l’inserimento <strong>di</strong> nuovi elementi ed impianti. Nell’ambito degliinterventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia sono compresi anche quelli consistenti nella demolizione ericostruzione con la stessa volumetria e sagoma <strong>di</strong> quello preesistente. Si <strong>di</strong>stinguono tre sottocategorie:A) ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia senza aumento <strong>di</strong> SLP, del Volume costruito (Vc) e delle unitàPagina 15 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleimmobiliari, senza mo<strong>di</strong>ficazioni della sagoma e senza alterazione dell’aspetto esterioredegli e<strong>di</strong>fici;B) ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con aumento <strong>di</strong> SLP, del Volume costruito (Vc) e delle unitàimmobiliari, con mo<strong>di</strong>ficazioni della sagoma e dell’aspetto esteriore degli e<strong>di</strong>fici;C) demolizione integrale e ricostruzione <strong>di</strong> un fabbricato, anche con variazione <strong>di</strong> volumetria esagoma dove non costituiscano variante essenziale.2. Sono da considerarsi, a titolo esemplificativo, interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo A), leseguenti opere:a) demolizione e ricostruzione <strong>di</strong> solai anche con quota d’imposta <strong>di</strong>versa rispetto a quellepreesistenti;b) mo<strong>di</strong>fica del posizionamento, o nuovo inserimento, <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong>stributivi verticali.3. Sono da considerarsi, a titolo esemplificativo, interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo B):a) mo<strong>di</strong>fica dell’aspetto esteriore degli e<strong>di</strong>fici (apertura <strong>di</strong> nuovi vani finestra o trasformazione<strong>di</strong> quelli esistenti, come da finestra in porta finestra e viceversa, ecc.);b) aumento del numero delle unità immobiliari;c) demolizione e ricostruzione <strong>di</strong> solai impostati anche a quota <strong>di</strong>versa e con aumenti <strong>di</strong> SLP;d) demolizione e ricostruzione <strong>di</strong> porzioni <strong>di</strong> fabbricato con la possibilità <strong>di</strong> effettuareincrementi <strong>di</strong> SLP, del Volume costruito (Vc) e variazioni della sagoma, a con<strong>di</strong>zione chel’aumento del Volume costruito e le variazioni della sagoma siano tali da non configurarevariazione essenziale in base a quanto definito dalla legislazione regionale;e) interventi pertinenziali: realizzazione <strong>di</strong> nuovi spazi accessori alle unità e<strong>di</strong>lizie e<strong>di</strong>mmobiliari, legati a questi da vincolo <strong>di</strong> pertinenza, tale che la loro superficie coperta, siainferiore nel complesso al 20% della SLP dell’unità principale. Rientra in tale fattispecie larealizzazione <strong>di</strong> tettoie, portici, che non siano utilizzati come ambienti <strong>di</strong> lavoro o deposito,<strong>di</strong> locali posti ai piani interrati o seminterrati esclusi dal computo della SLP;f) aumento della SLP, con mo<strong>di</strong>fica delle superfici accessorie e/o SNR, all’interno dellasagoma esistente.4. Sono da considerarsi, a titolo esemplificativo, interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tipo C), leseguenti opere:a) interventi <strong>di</strong> demolizione integrale e ricostruzione <strong>di</strong> un fabbricato con variazione dellasagoma, della SLP e <strong>di</strong> Vc, se finalizzati ad un miglior inserimento nel contesto acon<strong>di</strong>zione che le suddette variazioni non comportino variante essenziale in base a quantodefinito dalla legislazione regionale;b) interventi <strong>di</strong> demolizione integrale e ricostruzione <strong>di</strong> un fabbricato con mo<strong>di</strong>fica dellalocalizzazione dello stesso all’interno del lotto, a con<strong>di</strong>zione che rimangano invariate ledestinazioni d’uso, la sagoma, il volume, le superfici, l’altezza e sempre che la nuovalocalizzazione non contrasti con leggi, norme e regolamenti.5. Sono altresì classificati come interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, il recupero a fini abitativi deisottotetti esistenti alla data <strong>di</strong> entrata in vigore della L.R. n. 13/09 e s.m.i., nei limiti ed allecon<strong>di</strong>zioni da essa stabiliti.Art. 18Ristrutturazione urbanistica (L)1. Costituiscono, ai sensi dell’art. 3, lettera f), del D.P.R. n. 380/2001, interventi <strong>di</strong> ristrutturazioneurbanistica, quelli rivolti a sostituire l’esistente tessuto urbanistico-<strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> con altro <strong>di</strong>verso,me<strong>di</strong>ante un insieme sistematico <strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi anche con la mo<strong>di</strong>ficazione del <strong>di</strong>segno deilotti, degli isolati e della rete stradale.2. Tali interventi sono soggetti a rilascio <strong>di</strong> PdC, ai sensi <strong>di</strong> legge.Pagina 16 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 19Interventi <strong>di</strong> nuova costruzione (L)1. Costituiscono, ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett. e) del D.P.R. n. 380/2001, interventi <strong>di</strong> nuovacostruzione quelli <strong>di</strong> trasformazione e<strong>di</strong>lizia del territorio.2. Sono comunque da considerarsi tali:a) La costruzione <strong>di</strong> manufatti e<strong>di</strong>lizi fuori terra o interrati, ovvero l’ampliamento <strong>di</strong> quelliesistenti all’esterno della sagoma esistente, fermo restando quanto previsto per gli interventipertinenziali <strong>di</strong> cui all’art. 3, lettera e.6), del D.P.R. n. 380/2001;b) Gli interventi <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti <strong>di</strong>versi dal<strong>Comune</strong>;c) La realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture e <strong>di</strong> impianti, anche per pubblici servizi, che comporti latrasformazione in via permanente <strong>di</strong> suolo ine<strong>di</strong>ficato;d) L’installazione <strong>di</strong> torri e tralicci per impianti ra<strong>di</strong>o-ricetrasmittenti e <strong>di</strong> ripetitori per i servizi<strong>di</strong> telecomunicazione;e) L’installazione <strong>di</strong> manufatti leggeri, anche prefabbricati e <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> qualsiasi genere,quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni che siano utilizzati come abitazioni,ambienti <strong>di</strong> lavoro oppure come depositi, magazzini e simili e che non siano <strong>di</strong>retti asod<strong>di</strong>sfare esigenze meramente temporanee;f) Gli interventi pertinenziali che le N.T.A. degli strumenti urbanistici vigenti, in relazione allazonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree in cui verranno realizzati,qualifichino come interventi <strong>di</strong> nuova costruzione, o che comportino la realizzazione <strong>di</strong> unvolume superiore al 20% del volume dell’e<strong>di</strong>ficio principale;g) La realizzazione <strong>di</strong> depositi <strong>di</strong> merci o <strong>di</strong> materiali, la realizzazione <strong>di</strong> impianti per attivitàproduttive all’aperto ove comportino l’esecuzione <strong>di</strong> lavori cui consegua la trasformazionepermanente del suolo ine<strong>di</strong>ficato.3. Gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione si <strong>di</strong>stinguono in:a) nuova costruzione: realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici ex-novo in aree già urbanizzate o comunque nellequali lo strumento urbanistico ammette l’intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> <strong>di</strong>retto;b) nuovo impianto: complesso delle opere necessarie alla realizzazione <strong>di</strong> nuove costruzioni inaree da urbanizzare o comunque nelle quali lo strumento urbanistico prescrive la preventivaformazione <strong>di</strong> uno strumento urbanistico attuativo.Art. 20Interventi sul patrimonio <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> legittimato con concessione e<strong>di</strong>lizia in sanatoria (L)1. Sul patrimonio <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> legittimato con PdC in sanatoria, sono consentiti interventi <strong>di</strong>:a) manutenzione or<strong>di</strong>naria;b) manutenzione straor<strong>di</strong>naria con la possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare o inserire aperture esterne sullepareti esistenti finestrate che costituiscono già limitazione per i fon<strong>di</strong> finitimi;c) restauro e risanamento conservativo;d) ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, demolizione parziale e/o totale dell’immobile e successivaricostruzione dello stesso, anche con cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso, a con<strong>di</strong>zione che le partioggetto <strong>di</strong> ricostruzione vengano realizzate nel rispetto delle norme <strong>di</strong> piano relative allesingole zone (<strong>di</strong>stanze, <strong>di</strong>stacchi, altezze, destinazioni, parcheggi, verde, ecc.), con ilmantenimento della SLP e della volumetria complessivamente condonata;e) ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia per la realizzazione <strong>di</strong> coperture a tetto e/o a falde inclinatefinalizzate al solo risanamento igienico sanitario e con aggetto perimetrale non superiore am 1,00;f) ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia per la realizzazione <strong>di</strong> nuovi elementi quali ad esempio tettoie,aggetti, balconi, ecc. che non risultino in contrasto con le norme delle singole zone.Pagina 17 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 21Interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche su e<strong>di</strong>fici privatied e<strong>di</strong>fici pubblici e privati aperti al pubblico (L)1. Tali interventi sono quelli rivolti al superamento e all’eliminazione delle barriere architettonichee a garantire i requisiti <strong>di</strong> accessibilità, visitabilità e adattabilità degli e<strong>di</strong>fici privati.2. Per barriere architettoniche si intendono:a) gli ostacoli fisici che sono fonte <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio per la mobilità <strong>di</strong> chiunque ed, in particolare, <strong>di</strong>coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impe<strong>di</strong>ta in formapermanente o temporanea;b) gli ostacoli che limitano o impe<strong>di</strong>scono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione <strong>di</strong> parti,attrezzature o componenti;c) la mancanza <strong>di</strong> accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e lariconoscibilità dei luoghi e delle fonti <strong>di</strong> pericolo per chiunque e in particolare per i nonvedenti e gli ipovedenti.3. Ai sensi dell’art. 77 del D.P.R. n. 380/2001, tutti i progetti relativi alla costruzione <strong>di</strong> nuovie<strong>di</strong>fici, ovvero alla ristrutturazione <strong>di</strong> interi e<strong>di</strong>fici residenziali e non, compresi quelli <strong>di</strong> e<strong>di</strong>liziaresidenziale pubblica, sovvenzionata ed agevolata, devono essere redatti in osservanza delleprescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, la visitabilità e l’adattabilità deglie<strong>di</strong>fici medesimi e degli spazi esterni <strong>di</strong> pertinenza da parte dei soggetti con limitate o impe<strong>di</strong>tecapacità motorie.4. La fissazione in dettaglio dei criteri generali <strong>di</strong> progettazione e delle specifiche soluzionitecniche sono contenute all’interno del D.M. del 14/06/1989, n. 236.5. La progettazione deve in ogni caso prevedere:a) accorgimenti tecnici idonei alla installazione <strong>di</strong> meccanismi per l’accesso ai piani superiori,ivi compresi i servoscala;b) idonei accessi alle parti comuni degli e<strong>di</strong>fici e alle singole unità immobiliari;c) almeno un accesso in piano, rampe prive <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>ni o idonei mezzi <strong>di</strong> sollevamento;d) l’installazione, nel caso <strong>di</strong> immobili con più <strong>di</strong> tre livelli, fuori terra, <strong>di</strong> un ascensore perogni scala principale raggiungibile me<strong>di</strong>ante rampe prive <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>ni.6. È obbligatorio ai sensi dell’art. 77, comma 4 del D.P.R. n. 380/2001 allegare al progetto la<strong>di</strong>chiarazione del professionista abilitato <strong>di</strong> conformità degli elaborati alle <strong>di</strong>sposizioni adottateai sensi della normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche.7. Le opere <strong>di</strong>rette ad eliminare le barriere architettoniche <strong>di</strong> cui all’art. 27, comma 1, della L. n.118/71 ed al D.P.R. n. 503/96, possono essere realizzate in deroga alle norme sulle <strong>di</strong>stanzepreviste dal presente R.E.C. e dalle N.T.A., anche per i cortili e le chiostrine interni ai fabbricatio comuni o <strong>di</strong> uso comune <strong>di</strong> più fabbricati. Devono rispettarsi però le <strong>di</strong>stanze stabilite dagliartt. 873 e 907 del Co<strong>di</strong>ce Civile nell’ipotesi in cui tra le opere da realizzare e i fabbricati <strong>di</strong> altriproprietari non sia interposto alcuno spazio o alcuna area <strong>di</strong> proprietà o <strong>di</strong> uso comune (art. 79,D.P.R. n. 380/2001).8. In conformità all’art. 6, comma 2 del D.P.R. 380/2001 gli interventi volti all’eliminazione dellebarriere architettoniche che non comportino la realizzazione <strong>di</strong> rampe o <strong>di</strong> ascensori esterni,ovvero <strong>di</strong> manufatti che alterino la sagoma dell’e<strong>di</strong>ficio sono considerati attività e<strong>di</strong>lizia libera enon sono soggetti alla presentazione della richiesta <strong>di</strong> rilascio del titolo abilitativo.9. Alla comunicazione <strong>di</strong> inizio lavori per opere interne deve essere allegato un certificato me<strong>di</strong>coattestante l’han<strong>di</strong>cap nonché una <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva <strong>di</strong> atto <strong>di</strong> notorietà dalla qualerisultino l’ubicazione della propria abitazione, nonché le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso (art. 8, L. n.13/89).10. Qualora tali interventi riguar<strong>di</strong>no immobili assoggettati ai vincoli <strong>di</strong> cui al D.Lgs. n. 42/2004 ecomportino mo<strong>di</strong>fiche agli aspetti formali, architettonici e <strong>di</strong> inserimento nel contesto urbano,Pagina 18 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleambientale e paesaggistico dell’opera e<strong>di</strong>lizia, l’Amministrazione competente al rilasciodell’autorizzazione si esprime entro il termine <strong>di</strong> 90 giorni alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all’art. 4 dellaL. n. 13/89.11. Restano fatte salve le <strong>di</strong>sposizioni delle altre leggi speciali in materia <strong>di</strong> tutela ambientale epaesaggistica.12. Ai sensi dell’art. 24 della L. n. 104/1992 tutte le opere e<strong>di</strong>lizie riguardanti e<strong>di</strong>fici pubblici eprivati aperti al pubblico, che siano suscettibili <strong>di</strong> limitare l’accessibilità e la visitabilità deglie<strong>di</strong>fici medesimi da parte dei soggetti con limitate o impe<strong>di</strong>te capacità motorie, devono essereeseguite in conformità alle prescrizioni contenute nelle Leggi vigenti in materia.13. L’art. 1 del D.P.R. n. 503/96 stabilisce come oggetto <strong>di</strong> applicazione della norma gli e<strong>di</strong>fici espazi pubblici <strong>di</strong> nuova costruzione e quelli esistenti qualora sottoposti a ristrutturazione o incaso <strong>di</strong> cambio <strong>di</strong> destinazione se finalizzata all’uso pubblico. La norma in oggetto trova altresìapplicazione agli e<strong>di</strong>fici e spazi pubblici sottoposti a qualunque altro tipo <strong>di</strong> intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>suscettibile <strong>di</strong> limitare l’accessibilità e la visitabilità.14. Oltre a quanto stabilito al comma precedente, dovranno essere rispettate le prescrizioni <strong>di</strong> cuialla vigente normativa in materia <strong>di</strong> abbattimento delle barriere architettoniche per tutti gliinterventi eccedenti la Manutenzione Or<strong>di</strong>naria riguardanti:a) serramenti esterni e accessi con relative soglie nel caso <strong>di</strong> farmacie, esercizi commerciali,sportelli bancomat;b) serramenti esterni, accessi con relative soglie, collegamenti verticali interni fruibili dalpubblico e servizi igienici nel caso <strong>di</strong> pubblici esercizi, istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, servizi <strong>di</strong> tipopubblico e privato, me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.15. Gli spazi ver<strong>di</strong> (intendendo tali sia le sistemazioni urbane quali giar<strong>di</strong>ni pubblici, parchi urbani,aree gioco per bambini, sia quelle extraurbane, come parchi naturali, sentieri ed itinerarinaturalistici, ovvero quei luoghi in cui si possono svolgere attività <strong>di</strong> carattere lu<strong>di</strong>co, ricreativoe del tempo libero) dovranno essere progettati con l’obiettivo <strong>di</strong> ottenere una strutturazione edorganizzazione dell’ambiente “plurisensoriale” (stimolazione ed uso dei sensi dell’uomo ai finidell’orientamento).16. La progettazione degli spazi ver<strong>di</strong> deve considerare le esigenze dei non vedenti, che utilizzano isensi residui per orientarsi e muoversi nello spazio:a) agendo sui corrimano, sulle pavimentazioni, sulla <strong>di</strong>versa tipologia dei materiali, sui cordoliposti sui bor<strong>di</strong> dei percorsi, sul contrasto cromatico dei vari elementi, al fine <strong>di</strong> agevolare lafruizione tattile e visiva e favorire l'orientamento;b) ricorrendo all'in<strong>di</strong>zio termico, realizzabile per esempio attraverso l'opportuna <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong>zone assolate o ombreggiate, che può in<strong>di</strong>care il passaggio da un luogo deputato a unafunzione a un altro, ovvero olfattivo, quali l’utilizzo delle essenze odorose per farmemorizzare i luoghi e favorire il loro riconoscimento;c) utilizzando gli in<strong>di</strong>zi acustici, come ad esempio il rumore dell'acqua <strong>di</strong> una fontana persegnalare un luogo <strong>di</strong> sosta;d) articolando gli spazi con pergolati, porticati ovvero altri elementi dalla <strong>di</strong>fferentevolumetria, in alternanza agli spazi aperti, così da articolare i percorsi e creare ambientiacusticamente <strong>di</strong>versificati.17. La progettazione <strong>di</strong> tali spazi ver<strong>di</strong> deve garantire, dove possibile:a) posti auto riservati nei parcheggi in prossimità dell'ingresso principale o in punti alternativi<strong>di</strong> facile accesso al giar<strong>di</strong>no/parco;b) ingresso accessibile, con <strong>di</strong>ssuasori che inibiscano l'ingresso ai motocicli;c) percorso pedonale che colleghi tutte le strutture <strong>di</strong> uso pubblico ed i servizi, accessibile alleesigenze <strong>di</strong> chiunque per sviluppo, <strong>di</strong>mensioni e caratteristiche della pavimentazione;d) altri percorsi, il cui sviluppo sia stu<strong>di</strong>ato in modo tale da consentire la scelta tra <strong>di</strong>verseopzioni;Pagina 19 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalee) aree <strong>di</strong> sosta, opportunamente <strong>di</strong>mensionate ed arredate, collocate almeno ogni 200 metrilungo il percorso;f) punti informativi utilizzabili anche dai non vedenti, che <strong>di</strong>ano in<strong>di</strong>cazioni precise suipercorsi <strong>di</strong> visita e sulla collocazione dei servizi;g) elementi <strong>di</strong> arredo fruibili da tutti;h) percorsi <strong>di</strong>stinti in funzione delle loro caratteristiche e gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> accessibilità, per esempio:- percorsi facilmente accessibili, con uno sviluppo longitu<strong>di</strong>nale prevalentemente in pianoe alcuni brevi tratti inclinati con pendenze inferiori al 5%, superficie dellapavimentazione compatta con pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie delcamminamento;- percorsi moderatamente accessibili, con uno sviluppo longitu<strong>di</strong>nale inclinato e pendenzecontenute tra il 6% e l'8%, superficie della pavimentazione compatta con pochi ostacolie irregolarità sulla superficie del camminamento;- percorsi accessibili con accompagnatore (accessibilità con<strong>di</strong>zionata), con uno sviluppolongitu<strong>di</strong>nale inclinato con pendenze contenute tra il 6% e l'8%, superficie dellapavimentazione poco compatta o con presenza <strong>di</strong> alcuni ostacoli sul percorso;i) pavimentazione dei percorsi compatta, con caratteristiche <strong>di</strong> durevolezza e resistenza alleintemperie e all'usura;j) aree per la sosta, con collocazione prossima ai parcheggi, ai giar<strong>di</strong>ni e lungo i percorsi,attrezzate con una serie <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong> pratico utilizzo, quali cestini portarifiuti, fontanelle perbere, pannelli informativi, ecc.; l'area <strong>di</strong> sosta può essere protetta per una parte da unapensilina o da alberi e prevedere uno spazio per la se<strong>di</strong>a a ruote o per un passeggino accantoalla panchina; quest'ultima deve essere dotata <strong>di</strong> braccioli, per consentire alle personeanziane <strong>di</strong> sollevarsi più facilmente. È opportuno che le aree per la sosta, attrezzate conalmeno una panchina, siano collocate lungo i percorsi circa ogni 200 m;k) attrezzature sportive, tali da consentire lo sviluppo <strong>di</strong> un percorso dove svolgere eserciziappositamente stu<strong>di</strong>ati da esperti psicomotricisti, eseguibili da tutti in piena libertà, percorsoarticolato in <strong>di</strong>verse "stazioni", integrate con attrezzature fruibili in modo <strong>di</strong>verso daciascuno;l) aree giochi per i bambini, con i richiesti requisiti <strong>di</strong> accessibilità previsti per le aree esterne(superfici complanari ai percorsi pedonali, o con questi raccordati tramite dei piani clinaticon adeguata pendenza, cancelli <strong>di</strong> ingresso con una apertura minima <strong>di</strong> 90 cm, ecc.), epavimentate con materiali soli<strong>di</strong> e antisdrucciolevoli, tali da essere sicure anche per ibambini su se<strong>di</strong>a a ruote (materiale sintetico, terre o ghiaie compattate e stabilizzate, ecc.).In prossimità dei giochi per i bambini, e in particolar modo delle altalene, degli scivoli, dellegiostrine, ecc., dovranno essere pre<strong>di</strong>sposte opportune pavimentazioni in materiale sinteticoappropriato, in grado <strong>di</strong> favorire il drenaggio delle acque piovane nel sottosuolo, evitando laformazione <strong>di</strong> buche e pozze d'acqua. Le aree con sabbia devono essere recintate echiaramente <strong>di</strong>versificate dalle altre zone. Gli oggetti <strong>di</strong> arredo, alla pari <strong>di</strong> tutti quelliprevisti nelle aree ver<strong>di</strong>, non devono presentare spigoli o sporgenze pericolose.m) Le aree gioco devono prevedere una organizzazione in spazi dalle piccole <strong>di</strong>mensioni, dove ibambini possono giocare in piccoli gruppi, e in aree dalle gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni per giochi cherichiedono una maggiore estensione superficiale, in modo da poter essere utilizzate per<strong>di</strong>fferenti tipi <strong>di</strong> attività (es. per il gioco con la sabbia, per saltare, per giochi con l'acqua, perlo sport e per il giar<strong>di</strong>naggio). Le strutture per il gioco possono essere pensate per stimolarepiù sensi ed articolate in modo da fornire una stimolazione motoria ai bambini con ridottamobilità. Tenendo inoltre conto delle <strong>di</strong>sabilità sensoriali <strong>di</strong> non vedenti/ipovedenti, nonudenti/ipoudenti, si possono integrare ai giochi fontane d'acqua, suoni, piante odorose edaltri elementi naturali, che sollecitano le sensibilità tattili, acustiche ed olfattive <strong>di</strong> ognibambino;n) previsione, compatibilmente con l'ambiente naturale e con gli spazi <strong>di</strong>sponibili, <strong>di</strong> strutturePagina 20 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalecon servizi igienici accessibili anche a persone <strong>di</strong>sabili.18. Le intersezioni tra percorsi pedonali e zone carrabili, tra cui anche gli attraversamenti pedonali,devono essere opportunamente segnalati anche a persone con minorazioni visive tramitevariazioni cromatiche ad elevato contrasto tonale, nonché con pavimentazioni realizzate inmateriali con evidenziazioni <strong>di</strong>versamente percepibili al calpestio e alla percussione. Inconformità al D.M. n. 236/89 le rampe presenti nei percorsi e negli attraversamenti pedonalidevono avere un andamento continuo con il piano sottostante (prive cioè <strong>di</strong> qualsiasi tipo <strong>di</strong>gra<strong>di</strong>no o soglia). Sono preferibili gli attraversamenti pedonali complanari con il marciapiede.19. Gli impianti semaforici, <strong>di</strong> nuova installazione o <strong>di</strong> sostituzione, devono essere dotati <strong>di</strong>avvisatori acustici che segnalino il tempo <strong>di</strong> via libera anche alla persona non vedente e devonogarantire il tempo necessario all’attraversamento anche alle persone con impe<strong>di</strong>ta o ridottacapacità <strong>di</strong> deambulazione. L’impianto semaforico che necessita <strong>di</strong> comando manuale deveavere il pulsante <strong>di</strong> attivazione posizionato tra 70 e 80 cm dal piano <strong>di</strong> calpestio.20. I servoscala, a causa del loro <strong>di</strong>fficoltoso utilizzo, possono essere installati nei luoghi aperti alpubblico solo nel caso in cui non sia possibile superare il <strong>di</strong>slivello con rampe fisse, ascensori opiattaforme elevatrici. È vietata l’utilizzazione dei cosiddetti montascale a cingoli. Lapulsantiera degli ascensori e delle piattaforme elevatrici deve avere uno sviluppo orizzontale edeve essere collocata ad un’altezza massima dal pavimento pari a 90 cm.21. Le soglie <strong>di</strong> ingresso degli spazi ed e<strong>di</strong>fici pubblici e privati aperti al pubblico, o verso portici,balconi e terrazzi, devono essere realizzate in modo complanare alla corrispondentepavimentazione antistante e retrostante. Non devono comunque superare l’altezza <strong>di</strong> 0,5 cmpurché smussate.22. I servizi igienici e gli apparecchi sanitari collocati all’interno degli e<strong>di</strong>fici pubblici e deglie<strong>di</strong>fici destinati ad uso pubblico, in conformità alle prescrizioni del D.M. n. 236/89 e dellaD.G.R. n. 494/2001 devono garantire l’accessibilità e rispettare le seguenti prescrizioni:a) la porta deve essere preferibilmente <strong>di</strong> tipo scorrevole e in ogni altro caso con apertura versol’esterno;b) il piano superiore dei lavabi (sospeso senza colonna) non deve essere collocato ad un’altezzasuperiore a 80 cm dal piano <strong>di</strong> calpestio, il foro per la vasca del lavabo deve avere il latomaggiore parallelo al lato lungo del lavabo (comunque <strong>di</strong> lunghezza compresa tra 40 e 50cm) e lato minore <strong>di</strong> lunghezza pari a 30 cm, il bordo deve essere piano e il rubinettomiscelatore con leva <strong>di</strong> lunghezza normale o a fotocellula. Lo specchio, anche fisso a parete,deve avere il lato inferiore collocato a 90 cm da terra;c) i wc e i bidet devono essere preferibilmente del tipo sospeso e il piano superiore deve esserecollocato ad un’altezza pari a 45 cm dal piano <strong>di</strong> calpestio (compreso l’eventuale se<strong>di</strong>le); sulbordo posteriore del wc, in assenza <strong>di</strong> altro sostegno, dovrà essere collocato uno schienalereclinabile (angolo = 10°). A 40 cm dall'asse del wc, da entrambi i lati, deve essere posto unmaniglione ribaltabile, fissato alla parete posteriore ad una altezza compresa tra 70 e 80 cmdal pavimento. Il <strong>di</strong>spositivo per lo scarico dell’acqua deve essere preferibilmente afotocellula, negli altri casi deve essere facilmente azionabile e collocato ad un’altezzacompresa tra 70 e 80 cm dal piano <strong>di</strong> calpestio e collocato sul lato più comodo per unapersona su se<strong>di</strong>a a ruote;d) la doccia deve essere installata a filo pavimento e dotata <strong>di</strong> un se<strong>di</strong>le ribaltabile, munito <strong>di</strong>braccioli ribaltabili, posto ad altezza pari a 45 cm dal piano <strong>di</strong> calpestio. Il comando perl’azionamento <strong>di</strong> un campanello <strong>di</strong> allarme del tipo a cor<strong>di</strong>no deve arrivare fino a terra peressere in ogni caso raggiungibile.23. I campanelli, i pulsanti <strong>di</strong> allarme o <strong>di</strong> chiamata e gli interruttori devono essere posti ad unaaltezza compresa tra 80 e 90 cm dal piano <strong>di</strong> calpestio, le prese <strong>di</strong> qualsiasi tipo devono esserecollocate ad una altezza minima <strong>di</strong> 40 cm da terra. Le parti <strong>di</strong> controllo delle apparecchiaturetipo ATM bancomat (pulsanti, fessura per carta elettronica, fessura per uscita banconote, ecc.)Pagina 21 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaledevono essere poste ad una altezza compresa tra 80 e 90 cm dal piano calpestio. Taliapparecchiature devono avere uno spazio libero sottostante, necessario all'accostamento frontale<strong>di</strong> una persona su se<strong>di</strong>a a ruote, <strong>di</strong> almeno 40 cm <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà.24. L’altezza delle serrature e delle maniglie delle porte deve essere compresa tra 75 e 90 cm Nelcaso <strong>di</strong> porte a due ante, l’anta con maniglia deve consentire una luce <strong>di</strong> apertura <strong>di</strong> almeno 75cm.25. Possono essere proposte soluzioni alternative alle prescrizioni, alle specificazioni e allesoluzioni tecniche del regolamento purché rispondenti ai criteri <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> cui all’art. 4del D.M. 236/89 a patto che siano opportunamente illustrate all’interno della relazione specificasull’eliminazione delle barriere architettoniche.26. Gli elaborati tecnici relativi a tali interventi devono evidenziare le soluzioni e gli accorgimentiadottati per garantire il rispetto delle prescrizioni <strong>di</strong> cui dal D.P.R. n. 503/96; devono inoltreessere accompagnati da relazione specifica in materia <strong>di</strong> eliminazione delle barrierearchitettoniche e dalla <strong>di</strong>chiarazione del progettista attestante la conformità degli elaborati alle<strong>di</strong>sposizioni del regolamento citato e che illustra o giustifica eventuali deroghe o soluzionitecniche alternative.27. Tale <strong>di</strong>chiarazione deve accompagnarsi altresì ad ogni richiesta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> destinazioned’uso.28. Lo S.U.E. in sede <strong>di</strong> rilascio del titolo abilitativo per l’esecuzione delle opere, accerta il rispettodella normativa vigente in materia.29. Il rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità è subor<strong>di</strong>nato all’accertamento dell’intervenutarealizzazione delle opere nel rispetto delle norme vigenti in materia <strong>di</strong> eliminazione dellebarriere architettoniche; in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità dalle citate norme gli e<strong>di</strong>fici pubblici e privatiaperti al pubblico sono <strong>di</strong>chiarati inagibili.Art. 22Interventi urgenti (L)1. Qualora ricorrano con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolo per l’incolumità delle persone o per l’integrità dei benipuò procedersi, anche in assenza <strong>di</strong> titolo abilitativo, all’esecuzione delle opere strettamentenecessarie alla rimozione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolo, quali opere provvisionali, puntellamenti,transennamenti.2. L’esecuzione <strong>di</strong> dette opere avviene sotto la personale responsabilità del soggetto legittimato edel professionista abilitato all’esercizio della professione, ove incaricato, anche per quantoriguarda l’effettiva esistenza del pericolo.3. È fatto comunque obbligo al proprietario <strong>di</strong> dare comunicazione dell’avvenuto inizio lavori,entro e non oltre le 48 ore successive all’ufficio competente del <strong>Comune</strong> e al Comando <strong>di</strong> P.M.La comunicazione <strong>di</strong> avvenuto inizio lavori dovrà contenere la natura ed entità delle operenonché le ragioni per le quali si è reso necessario procedere con urgenza. Nei successivi 30giorni, il proprietario o chi abbia titolo, dovrà adempiere a quanto previsto dalle norme vigentiin materia e<strong>di</strong>lizia, in funzione del tipo <strong>di</strong> intervento ricorrente, senza che ciò comportil’irrogazione <strong>di</strong> sanzioni pecuniarie, a con<strong>di</strong>zione che vengano allegate le comunicazioni <strong>di</strong> cuial presente comma.4. Il proprietario deve adempiere puntualmente alle prescrizioni contenute nei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>urgenza emanati; in caso <strong>di</strong> inadempienza l’Amministrazione Comunale procede all’esecuzionedell’intervento in danno a spese del proprietario stesso nel caso <strong>di</strong> pericolo per la pubblicaincolumità.5. Qualora il <strong>Comune</strong> abbia notizia che un e<strong>di</strong>ficio privato o pubblico possa costituire situazione <strong>di</strong>pericolo per la pubblica incolumità o per l’igiene pubblica, provvede a far eseguire i necessariaccertamenti al fine <strong>di</strong> tutelare la sicurezza pubblica.Pagina 22 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 23Mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso (L)1. Sono interventi <strong>di</strong> Mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso quelli che prevedono la mo<strong>di</strong>fica delladestinazione d’uso delle unità immobiliari esistenti, rispetto alle funzioni previste dallostrumento urbanistico (residenziali, non residenziali, produttive, agricole) e/o all’interno dellestesse funzioni. Il cambio d’uso con o senza opere, con esclusione del caso <strong>di</strong> cui al comma 2lett. a) del presente articolo, è subor<strong>di</strong>nato alla corresponsione del contributo <strong>di</strong> costruzione, dadeterminarsi in base a quanto <strong>di</strong>sposto dalla vigente normativa in materia.2. Sono da considerarsi interventi <strong>di</strong> cambio <strong>di</strong> destinazione d'uso le seguenti sotto-categorie:a) cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso, all’interno della stessa funzione, che non comportanodotazione <strong>di</strong>fferenziale aggiuntiva <strong>di</strong> parcheggi sia pubblici che privati, che <strong>di</strong> standardurbanistici;b) cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso, connessi o meno a trasformazioni fisiche, che pur se all’internodella stessa funzione, implichino una dotazione <strong>di</strong>fferenziale aggiuntiva <strong>di</strong> standardurbanistici;c) cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso, connessi o meno a trasformazioni fisiche, che implichino unpassaggio tra le funzioni stabilite <strong>di</strong> cui al comma 1 del presente articolo.3. La destinazione d’uso in atto dell’immobile o dell’unità immobiliare è quella stabilita dal titoloabilitativo, rilasciato ai sensi <strong>di</strong> Legge. In assenza o indeterminazione <strong>di</strong> tali atti, essa è desuntadalla classificazione catastale attribuita in sede <strong>di</strong> primo accatastamento, fermo restando laverifica della legittimità della preesistenza.Art. 24Attività e<strong>di</strong>lizia libera – AEL (L)1. Sono classificati, ai sensi dell’art. 6, comma 1 del D.P.R. n. 380/2001, come AEL e possonoessere eseguiti senza titolo abilitativo, fatte salve eventuali prescrizioni più restrittive derivantidall’applicazione del D.Lgs. n. 42/2004 e <strong>di</strong> altre normative <strong>di</strong> settore, i seguenti interventie<strong>di</strong>lizi:a) interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria (cfr. art. 14 del R.E.C.);b) interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche che non comportino larealizzazione <strong>di</strong> rampe o <strong>di</strong> ascensori esterni, ovvero <strong>di</strong> manufatti che alterino la sagomadell’e<strong>di</strong>ficio;c) opere temporanee per attività <strong>di</strong> ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico, adesclusione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> idrocarburi, e che siano eseguite in aree esterne al centroe<strong>di</strong>ficato;d) i movimenti <strong>di</strong> terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola e le praticheagro-silvo-pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari;e) le serre mobili stagionali, sprovviste <strong>di</strong> struttura in muratura, funzionali allo svolgimentodell’attività agricola;f) l’installazione dei depositi <strong>di</strong> gas <strong>di</strong> petrolio liquefatti <strong>di</strong> capacità complessiva non superiorea 13 mc, in conformità all’art. 17 del D.Lgs. n. 128/2006.g) strutture semplici, quali gazebo con superficie coperta inferiore a 15 mq, pergolati, le cuicaratteristiche sono meglio definite all’art. 26 del R.E.C., che in quanto elementi <strong>di</strong> arredoannessi ad unità immobiliari e/o e<strong>di</strong>lizie, avente esclusivamente destinazione residenziale,non possono avere funzione <strong>di</strong> ricovero per veicoli, deposito o ambienti <strong>di</strong> lavoro;h) installazione <strong>di</strong> baracche <strong>di</strong> cantiere, in presenza <strong>di</strong> titolo abilitativo;i) strutture per lo svolgimento <strong>di</strong> manifestazioni temporanee oggetto <strong>di</strong> autorizzazioneamministrativa nei limiti temporali da questa stabiliti;j) tende autoportanti, tende in aggetto, ombrelloni, pedane e fioriere al servizio degli esercizicommerciali e <strong>di</strong> ristorazione, ubicate su suolo pubblico, ferma restando l’acquisizione dellaspecifica autorizzazione amministrativa, purché conformi alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’art. 27Pagina 23 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaledel R.E.C.;k) targhe, insegne e altri mezzi pubblicitari, ferma restando l’acquisizione della specificaautorizzazione amministrativa e purché conformi alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’art. 27 delpresente R.E.C.2. Sono altresì classificati, ai sensi dell’art. 6, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001, come AEL epossono essere eseguiti senza titolo abilitativo, previa presentazione <strong>di</strong> CIL anche in modalitàtelematica da parte dell’interessato allo S.U.E., fatte salve eventuali prescrizioni più restrittivederivanti dall’applicazione delle prescrizioni del D.Lgs. n. 42/2004 e <strong>di</strong> altre normative <strong>di</strong>settore (norme antisismiche, <strong>di</strong> sicurezza, antincen<strong>di</strong>o, igienico sanitarie, ecc.), i seguentiinterventi e<strong>di</strong>lizi:a) gli interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> cui all’art. 15 del R.E.C., compresa l’apertura<strong>di</strong> porte interne o lo spostamento <strong>di</strong> pareti interne, sempre che non riguar<strong>di</strong>no le partistrutturali dell’e<strong>di</strong>ficio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e nonimplichino incremento dei parametri urbanistici;b) le opere <strong>di</strong>rette a sod<strong>di</strong>sfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essereimme<strong>di</strong>atamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine nonsuperiore a n. 90 (novanta) giorni;c) opere <strong>di</strong> pavimentazione e <strong>di</strong> finitura <strong>di</strong> spazi esterni, anche per aree <strong>di</strong> sosta, che sianocontenute entro l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> permeabilità, dove stabilito dallo strumento urbanistico<strong>comunale</strong>, compresa la realizzazione <strong>di</strong> intercape<strong>di</strong>ni interamente interrate e non accessibili,vasche <strong>di</strong> raccolta delle acque e locali tombati;d) l’installazione <strong>di</strong> pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio <strong>di</strong> accumulo esterno,a servizio degli e<strong>di</strong>fici, da realizzare al <strong>di</strong> fuori delle ZTO “A” <strong>di</strong> cui al D.I. n. 1444/68;e) la realizzazione <strong>di</strong> aree lu<strong>di</strong>che senza fini <strong>di</strong> lucro e gli elementi <strong>di</strong> arredo delle areepertinenziali degli e<strong>di</strong>fici.3. L’interessato all’esecuzione degli interventi <strong>di</strong> cui al comma 2 del presente articolo devepresentare presso lo S.U.E., contestualmente alla CIL, le autorizzazioni eventualmenteobbligatorie ai sensi della normativa vigente <strong>di</strong> settore.4. Nel caso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> cui alla lettera a) comma 2, del presente articolo, l’interessatoall’esecuzione dell’intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>, deve presentare allo S.U.E., contestualmente alla CIL, idati identificativi dell'impresa a cui intende affidare la realizzazione delle opere e una relazionetecnica provvista <strong>di</strong> data certa e corredata degli opportuni elaborati progettuali, a firma <strong>di</strong> untecnico abilitato, il quale <strong>di</strong>chiari preliminarmente <strong>di</strong> non avere rapporti <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza né conl'impresa né con il committente e che asseveri, sotto la propria responsabilità, la conformità deilavori da eseguire agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti e<strong>di</strong>lizi vigenti e che peressi la normativa statale e regionale non preveda il rilascio <strong>di</strong> alcun titolo abilitativo.5. Nel caso in cui, l’esecuzione degli interventi precedentemente classificati coma AEL comportimo<strong>di</strong>fiche allo stato dell’immobile, l’interessato provvede alla presentazione degli atti <strong>di</strong>aggiornamento catastale ai sensi della L. n. 80/2006.6. La mancata comunicazione allo S.U.E. dell’inizio dei lavori ovvero la mancata trasmissionedella relazione tecnica, comportano la sanzione pecuniaria pari a 258,00 euro. Tale sanzione èridotta <strong>di</strong> due terzi se la comunicazione è effettuata spontaneamente, quando l'intervento è incorso <strong>di</strong> esecuzione.Art. 25Realizzazione <strong>di</strong> recinzioni, muri <strong>di</strong> cinta e cancellate (L)1. La recinzione deve essere realizzata nel rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni del Nuovo Co<strong>di</strong>ce dellaStrada, D.Lgs. n. 285/1992 e s.m.i.2. In prossimità degli incroci stradali o delle curve cieche, le siepi e le recinzioni devono essererealizzate in modo da non ostacolare la visibilità e da non pregiu<strong>di</strong>care la sicurezza del traffico.Pagina 24 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale3. Gli interventi plurimi coor<strong>di</strong>nati, e<strong>di</strong>ficato a schiera, bifamiliare o quadrifamiliare ecc., devonoessere corredati da recinzioni omogenee per tipologia, <strong>di</strong>mensione, materiali e colori.4. Nei progetti <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici la recinzione deve essere sempre adeguatamente rappresentata edescritta, nel rispetto delle norme <strong>di</strong> decoro urbano e tale da garantire la tutela del paesaggio; atal fine non sono generalmente ammesse recinzioni costituite da blocchi <strong>di</strong> calcestruzzo lasciatia vista, muri in c.a. a vista, ringhiere metalliche non verniciate, salvo specifiche motivazioni econtesti.5. Le recinzioni non dovranno impe<strong>di</strong>re il libero deflusso delle acque meteoriche attraversol’interruzione dei fossi <strong>di</strong> scolo e canali esistenti.6. Le presenti norme, relative alle recinzioni, non si applicano in tutte quelle parti del territorio incui sia vigente uno strumento urbanistico attuativo <strong>di</strong> dettaglio, che contenga prescrizioniparticolari in merito. Laddove non sia previsto il tipo specifico <strong>di</strong> recinzione, pur ricadendol’opera su un’area normata da strumento attuativo, fanno fede le prescrizioni presenti nel R.E.C.7. È facoltà dell’Amministrazione Comunale or<strong>di</strong>nare il ripristino <strong>di</strong> recinzioni deteriorate,attraverso interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria con il mantenimento dellatipologia o il ricorso a nuova tipologia prescritta, nel caso <strong>di</strong> tipologia esistente (particolarmentedeteriorata), in contrasto con eventuali prescrizioni regolamentari.8. La realizzazione <strong>di</strong> recinzioni con sola siepe vegetale è sempre consentita, previacomunicazione alla competente Area Comunale.9. Previsioni progettuali <strong>di</strong>verse da quelle normate dal R.E.C., se adeguatamente motivate,potranno essere oggetto <strong>di</strong> valutazione da parte della Commissione Comunale per il Paesaggio.10. L’altezza massima delle recinzioni in relazione alle tipologie ammesse, è stabilita come <strong>di</strong>seguito riportato:a) LOTTI RESIDENZIALI PROSPICENTI SEDI STRADALI PRINCIPALI: Recinzioni conbase in muratura (con altezza compresa tra m 0,40 e 0,60) e cancellata in ferro (con altezzacompresa tra m 1,20 e 1,40). Il complesso della recinzione può raggiungere l’altezzamassima <strong>di</strong> m 1,80. Possono superare questa altezza, fino a raggiungere l’altezza massima <strong>di</strong>m 2,20 solo i pilastri <strong>di</strong> sostegno del cancello pedonabile e carrabile.La base in muratura deve essere realizzata in pietra naturale lasciata a vista o con mattoni <strong>di</strong>laterizio o blocchetti <strong>di</strong> tufo idoneamente intonacati con malta <strong>di</strong> calce e mantellina in pietranaturale o in cotto, nel rispetto dell’ambiente, attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> materiali naturali ebiocompatibili.Nel caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> manufatti destinati a raccogliere i macchinari per utenze (ENEL,ACEA, ITALGAS, ecc.) l’altezza consentita della base in muratura piena è pari a m 1,00 dallivello stradale e l’altezza complessiva può raggiungere i m 2,20;b) LOTTI RESIDENZIALI PROSPICENTI STRADE LOCALI: Recinzioni con base inmuratura (con altezza massima pari a m 0,80) e cancellata in ferro (con altezza massima parial raggiungimento dell’altezza complessiva permessa) eventualmente intercalati da pilastriin muratura in continuità con quella sottostante. Il complesso della recinzione puòraggiungere l’altezza massima <strong>di</strong> m 2,00.La base in muratura deve essere realizzata in pietra naturale lasciata a vista o con mattoni <strong>di</strong>laterizio o blocchetti <strong>di</strong> tufo idoneamente intonacati con malta <strong>di</strong> calce e mantellina in pietranaturale o in cotto, nel rispetto dell’ambiente, attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> materiali naturali ebiocompatibili.Nel caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> manufatti destinati a raccogliere i macchinari per utenze (ENEL,ACEA, ITALGAS, ecc.) l’altezza consentita della base in muratura piena è pari a m 0,80 dallivello stradale e l’altezza complessiva può raggiungere i m 2,00;c) LOTTI RESIDENZIALI INTERNI A COMPLESSI: Recinzioni con altezza massima pari am 2,00 costituite da base in muratura (con altezza massima pari a m 0,80) e cancellata inferro e/o elementi trasparenti (con altezza massima pari al raggiungimento dell’altezzaPagina 25 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale14. Gli interventi <strong>di</strong> cui sopra, ricadenti nelle aree vincolate ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004, sonosubor<strong>di</strong>nati ad autorizzazione previa acquisizione dei pareri e/o nulla-osta delleAmministrazioni/Enti preposti alla tutela dei vincoli.Art. 26Manufatti accessori 4 e locali tecnici (L)1. Si definiscono manufatti accessori alle residenze quei manufatti che, in virtù delle particolaricaratteristiche costruttive e <strong>di</strong> ingombro, non rientrano nella definizione <strong>di</strong> SLP realizzabile.2. Sono da considerarsi manufatti accessori:a) Gazebo:Si definisce gazebo un manufatto, <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a carattere residenziale o acopertura <strong>di</strong> spazi esterni a pubblici esercizi, dove consentito, costituito da struttura verticaleastiforme in metallo (con l’esclusione dell’utilizzo dell’alluminio ano<strong>di</strong>zzato) o legno, concopertura in tela, vetro, canniccio, legno, ferro, completamente aperta su tutti i lati aventealtezza al colmo inferiore a 3,00 m e superficie coperta inferiore a 15 mq Essendo inoltrecostituito da elementi leggeri, assemblati tra loro, la rimozione dello stesso avverrà previosmontaggio e non per demolizione, in modo tale da non rendere necessario il deposito <strong>di</strong>calcoli strutturali; dovrà inoltre essere privo <strong>di</strong> opere murarie e <strong>di</strong> pareti chiuse <strong>di</strong> qualsiasigenere. Non è ammesso più <strong>di</strong> un gazebo per ciascuna unità unifamiliare avente proprioresede <strong>di</strong> pertinenza o per ciascun e<strong>di</strong>ficio condominiale.b) Pergolato:Si definisce pergolato una struttura, <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> unità a carattere residenziale, composta<strong>di</strong> elementi verticali e <strong>di</strong> sovrastanti elementi orizzontali, in legno o metallo (conl’esclusione dell’utilizzo dell’alluminio ano<strong>di</strong>zzato), atto a consentire il sostegno del verderampicante. Gli elementi orizzontali devono determinare un rapporto <strong>di</strong> foratura noninferiore a 4/5 e non essere impostati a quota superiore a m 3,00.È consentito più <strong>di</strong> un pergolato per ciascuna unità immobiliare nei limiti complessivi del20% della superficie libera.È comunque obbligatoria la piantumazione <strong>di</strong> rampicanti che siano sostenuti dal pergolato;l’assenza della previsione dal progetto <strong>di</strong> verde rampicante esclude la struttura dalladefinizione e non ne consente l’autorizzazione. Essendo inoltre costituito da elementileggeri, assemblati tra loro, la rimozione dello stesso avverrà previo smontaggio e non perdemolizione, in modo tale da non rendere necessario il deposito <strong>di</strong> calcoli strutturali; dovràinoltre essere privo <strong>di</strong> opere murarie e <strong>di</strong> pareti chiuse <strong>di</strong> qualsiasi genere.c) Pensilina:Si definisce pensilina una struttura composta <strong>di</strong> elementi verticali in legno, in ferro o altrometallo e da una copertura in tela, vetro o metallo (con l’esclusione dell’utilizzodell’alluminio ano<strong>di</strong>zzato) con la funzione <strong>di</strong> proteggere il percorso dal marciapiedepubblico all’ingresso del fabbricato.4 Sono compresi nella definizione <strong>di</strong> cui sopra, in forma non esaustiva, ma meramente in<strong>di</strong>cativa, i seguenti interventi:• Piccoli box in legno con ingombro esterno non superiore a mq 4,00 ed altezza massima non superiore a m 2,20 destinati aripostiglio, deposito per attrezzi da giar<strong>di</strong>no, biciclette ecc. nel numero massimo <strong>di</strong> uno per ciascuna unità immobiliare (ocondominio) avente proprio resede <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> superficie non inferiore a 200 mq ;• Cucce per cani;• Piccole serre, nel numero massimo <strong>di</strong> una per ciascuna unità immobiliare unifamiliare (o condominio) avente proprio resede <strong>di</strong>pertinenza <strong>di</strong> superficie non inferiore a 200 mq, con struttura metallica (con l’esclusione dell’alluminio ano<strong>di</strong>zzato) o in legno,chiuse con vetro, metracrilato o plexiglas, appoggiate al suolo e prive <strong>di</strong> pavimentazione, con superficie massima <strong>di</strong> mq 4,00 edaltezza massima non superiore a m 2,20 destinate al ricovero <strong>di</strong> piante da giar<strong>di</strong>no; <strong>di</strong>mensioni maggiori possono essereautorizzate solo in base alla rilevante <strong>di</strong>mensione del giar<strong>di</strong>no ed al numero ed alle piante da ricoverare, fino ad un massimodell’ 1% della superficie del lotto e con il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> qualsiasi altro uso, anche se parziale;• Barbecue o piccoli forni anche in muratura, purché <strong>di</strong> superficie complessiva, compresi gli accessori (piani <strong>di</strong> appoggio,contenitori per legna ecc) non superiore a mq 2,00 ed altezza massima, escluso il comignolo, non superiore a m 2,00 nel numeromassimo <strong>di</strong> uno per resede <strong>di</strong> pertinenza.Pagina 27 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleL’altezza al colmo non deve essere superiore a 3,00 m; la larghezza non deve esseresuperiore a 2,00 m ed i lati devono essere privi <strong>di</strong> qualsiasi elemento <strong>di</strong> chiusura, anchetrasparente o me<strong>di</strong>ante inferriate o simili.d) Piscina:− Piscina e/o vasca sopraterra, <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a carattere residenziale, <strong>di</strong> volumenon superiore al 20% del volume afferente, costituita da elementi prefabbricati, teli inplastica, legno o altro, appoggiata sul piano <strong>di</strong> campagna a sistemazione avvenuta,all’interno dell’area <strong>di</strong> pertinenza dell’e<strong>di</strong>ficio. La <strong>di</strong>stanza dai confini dovrà essere−almeno <strong>di</strong> 5,00 m.Piscina e/o vasca interrata <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a carattere residenziale, <strong>di</strong> volume nonsuperiore al 20% del volume afferente, costituita da elementi prefabbricati o vasche incemento, ricavata con scavo nell’area <strong>di</strong> pertinenza dell’e<strong>di</strong>ficio, fermo restando ilmantenimento <strong>di</strong> una percentuale <strong>di</strong> terreno permeabile pari almeno al 30% dell’areaoggetto <strong>di</strong> trasformazione e la tutela e salvaguar<strong>di</strong>a degli apparati ra<strong>di</strong>cali delle eventualialberature esistenti. Non potrà sporgere oltre 0,40 m dal piano <strong>di</strong> campagna asistemazione avvenuta, la <strong>di</strong>stanza dal confine dovrà essere almeno <strong>di</strong> 2,00 m ecomunque non inferiore alla profon<strong>di</strong>tà massima della piscina stessa. Nel caso in cuil’altezza della piscina e/o vasca ecceda oltre 0,40 m dal piano <strong>di</strong> campagna asistemazione avvenuta, la <strong>di</strong>stanza dal confine dovrà essere almeno <strong>di</strong> 5,00 m Èconsentita la realizzazione <strong>di</strong> vani interrati, strettamente funzionali all’alloggiamento <strong>di</strong>impianti tecnici (impianti <strong>di</strong> trattamento dell’acqua, motorizzazione <strong>di</strong> impianti d’aria inpressione, ecc.) comunque <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni non superiori a 4 mq La progettazione einstallazione delle suddette piscine, <strong>di</strong> eventuali altre tipologie (pubbliche, <strong>di</strong> usopubblico, pertinenziali ad attività ricettive e sportive, condominiali, ecc.) e dei relativiimpianti avverrà nel rispetto della norma tecnica UNI 10637 “Piscine - Requisiti degliimpianti <strong>di</strong> circolazione, trattamento, <strong>di</strong>sinfezione e qualità dell’acqua <strong>di</strong> piscina”.e) Arre<strong>di</strong> da giar<strong>di</strong>no:Sono definiti arre<strong>di</strong> da giar<strong>di</strong>no e come tali non computati ai fini della superficie coperta edelle <strong>di</strong>stanze dal confine, gli elementi accessori necessari per l’utilizzazione ed ilgo<strong>di</strong>mento dello spazio aperto.3. Sono considerati inoltre manufatti accessori:a) Androne:È da intendersi androne, comprensivo del locale <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>ania con superficie massima nonsuperiore a 8 mq e degli spazi strettamente funzionali ad allocare ambienti de<strong>di</strong>ti allosmaltimento dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani, solo lo spazio comune <strong>di</strong> primo accesso alla unitàe<strong>di</strong>lizia composta da più unità immobiliari.b) Locali ricavati tra intradosso del solaio <strong>di</strong> copertura ed estradosso del solaio dell’ultimolivello <strong>di</strong> calpestio (copertura a falde inclinate):Sono da intendersi tali, i locali ricavati negli e<strong>di</strong>fici con copertura a falde inclinate aventipendenza minore o uguale al 35% e altezza interna netta del tetto (misurata all’intersezionedell’intradosso delle falde del tetto) inferiore/uguale a m 2,20.c) Parcheggi privati coperti localizzati fuori terra:Sono da intendersi parcheggi privati coperti localizzati fuori terra gli spazi destinati aparcheggio privato, o privato ad uso pubblico, comprensivi delle aree <strong>di</strong> accesso e manovra,coperti ma completamente stamponati.d) Spazi non interamente chiusi anche se coperti:− Tettoia: struttura intelaiata, poggiante su pilastrini <strong>di</strong> limitata ed adeguata sezione, concopertura rigida rifinita anche con manto <strong>di</strong> copertura in tegole.−−Balcone: struttura in aggetto, aperta su due o tre lati, protetta da parapetto o ringhiera.Loggia: struttura non aggettante rispetto alle pareti perimetrali dell’e<strong>di</strong>ficio, aperta su unlato, protetta da parapetto o ringhiera.Pagina 28 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale− Portico: struttura posta al piano terra, aperta su due o più lati, poggiante su pilastri,facente parte integrante dall’unità e<strong>di</strong>lizia e/o immobiliare, e quin<strong>di</strong> saldamente ancorataad essa, caratterizzata da pilastri che sorreggono la copertura.4. Si definiscono locali o volumi tecnici i locali strettamente necessari a consentire l’accesso agliimpianti a servizio dell’e<strong>di</strong>ficio. Ai sensi dell’art. 9.2 delle N.T.A. del P.R.G. sono consideratilocali o volumi tecnici le cabine idriche, i bucatai, i vani extracorsa degli ascensori, le scale, glisten<strong>di</strong>toi a giorno, i ripostigli e gli impianti tecnologici in genere a servizio dell’e<strong>di</strong>ficio.L’ubicazione e le <strong>di</strong>mensioni degli stessi devono essere motivate da ragioni tecnichein<strong>di</strong>spensabili.5. Rientrano nella categoria <strong>di</strong> cui al precedente comma i lavatoi comuni. Tali locali consistono inun unico ambiente privo <strong>di</strong> tramezzature <strong>di</strong> altezza massima interna netta pari a m 2,20. Lasuperficie degli stessi, misurata al netto <strong>di</strong> murature, pilastri, sguinci e vani <strong>di</strong> porte e finestre,deve essere compresa tra mq 9 e 15; la sagoma <strong>di</strong> massimo ingombro degli stessi non puòcomunque superare il 15% della sagoma a terra dell’e<strong>di</strong>ficio cui sono asserviti. La copertura deisuddetti locali deve essere piana, salvo motivate esigenze funzionali e/o architettoniche ecomunque evidenziate in apposita relazione tecnica asseverata dal tecnico incaricato dellaprogettazione. È ammessa un’unica finestra, unicamente ad asola, <strong>di</strong> altezza massima pari a m0,60 e collocata ad una altezza dal piano <strong>di</strong> calpestio non inferiore a m 1,60, la stessa non puòoccupare una superficie maggiore <strong>di</strong> mq 0,60x1,20. Può inoltre essere prevista un’unica portafinestra <strong>di</strong> accesso al terrazzo calpestabile con funzione <strong>di</strong> sten<strong>di</strong>toio all’aperto, <strong>di</strong> altezza nonsuperiore a m 2,10 e larghezza pari a m 0,80.6. Non rientrano nella categoria <strong>di</strong> cui al precedente comma i locali lavatoio a servizio del singoloalloggio, per le tipologie residenziali unifamiliari e plurifamiliari dotate <strong>di</strong> propria autonomiafunzionale.7. L’Amministrazione Comunale in relazione alle <strong>di</strong>verse zone <strong>di</strong> P.R.G., <strong>di</strong> P.T.P.R. e inrelazione alle prescrizioni ed eventuali in<strong>di</strong>cazioni della Riserva Naturale del Litorale Romano,re<strong>di</strong>ge abachi e norme prestazionali per la realizzazione degli interventi sopracitati. A seguitodell’approvazione dell’Amministrazione Comunale dei suddetti abachi e norme prestazionali,comprensivi degli eventuali pareri ex art. 7, L. n. 1497/39 da parte delle Amministrazioni/Enticompetenti o dell’Ente <strong>di</strong> Gestione della Riserva, sarà possibile realizzare tali interventime<strong>di</strong>ante comunicazione allo S.U.E.8. Tali interventi sono soggetti a SCIA, ai sensi <strong>di</strong> legge.9. Gli interventi ricadenti nelle aree vincolate <strong>di</strong> cui sopra, sono subor<strong>di</strong>nati ad autorizzazioneprevia acquisizione dei pareri, nulla-osta delle Amministrazioni/Enti preposti alla tutela deivincoli.Art. 27Arredo urbano (L)1. Si definiscono interventi relativi all’arredo urbano i seguenti interventi <strong>di</strong> seguito riportati amero titolo esemplificativo:a) Cartelloni, insegne e altri in<strong>di</strong>catori pubblicitari;b) Vetrinette, attrezzature per l’illuminazione degli spazi pubblici;c) Lapi<strong>di</strong> e cippi commemorativi;d) Cabine <strong>di</strong> pubblici servizi;e) Manufatti esterni ed opere nel sottosuolo al servizio delle reti;f) Recinzioni <strong>di</strong> spazi pubblici;g) Tende pensili o sulle fronti esterne degli e<strong>di</strong>fici;h) Manufatti per accessi pedonali e carrai, pavimentazioni esterne, guide ai percorsi, <strong>di</strong>ssuasori;i) Arre<strong>di</strong> esterni (tralicci, pergolati scoperti o con copertura permeabile, chioschi, gazebo,voliere, ecc.);Pagina 29 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalej) Muri e manufatti per la sistemazione delle aree esterne, piantumazione e messa <strong>di</strong>mora <strong>di</strong>alberi ed arbusti;k) Sistemazione delle aree libere;l) Istallazione <strong>di</strong> manufatti temporanei e/o stagionali asportabili;m) Opere d’arte e altri soggetti artistici stu<strong>di</strong>ati per essere inseriti in ambito urbano;n) Fermate d’autobus anche con pensiline;o) Zone per la sistemazione dei contenitori per i RSU e i raccoglitori per la raccolta<strong>di</strong>fferenziata.2. L’Amministrazione Comunale in relazione alle <strong>di</strong>verse zone <strong>di</strong> P.R.G., <strong>di</strong> P.T.P.R., <strong>di</strong> tutti glieventuali strumenti urbanistici vigenti ed in relazione alle prescrizioni e in<strong>di</strong>cazioni del Piano <strong>di</strong>Gestione della Riserva, re<strong>di</strong>ge ed approva abachi e norme prestazionali per la realizzazionedegli interventi <strong>di</strong> arredo urbano, comprensivi dei pareri <strong>di</strong> tutela paesistico-ambientali.3. A seguito dell’approvazione dell’Amministrazione Comunale dei suddetti abachi e normeprestazionali, comprensivi degli eventuali pareri ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 da parte delleAmministrazioni/Enti competenti o dell’Ente <strong>di</strong> Gestione della Riserva, sarà possibile realizzaretali interventi me<strong>di</strong>ante comunicazione ai competenti uffici comunali, previa verifica <strong>di</strong>conformità del progetto ai suddetti abachi e norme prestazionali e comunque, sentita la C.C.P. inor<strong>di</strong>ne alla conformità al regolamento <strong>di</strong> arredo urbano, in relazione alla <strong>di</strong>mensioni ed allainterazione con i prospetti e le caratteristiche architettoniche degli e<strong>di</strong>fici esistenti.4. In attesa dell’approvazione <strong>di</strong> cui sopra, detti interventi, sono soggetti alla presentazione <strong>di</strong> CIL.Se ricadenti in aree vincolate ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004, sono subor<strong>di</strong>nati ad autorizzazioneprevia acquisizione dei pareri, nulla-osta delle Amministrazioni/Enti preposti alla tutela deivincoli cogenti.Art. 28Manufatti temporanei e stagionali (L – R)1. Si definiscono manufatti temporanei quelle installazioni atte a far fronte ad esigenze temporaneeche non mo<strong>di</strong>ficano permanentemente lo stato dei luoghi e che permangono sul territorio per unperiodo limitato <strong>di</strong> tempo e possono essere eseguite senza alcun titolo abilitativo, previacomunicazione anche per via telematica dell’inizio dei lavori da parte dell’interessatoall’Amministrazione <strong>comunale</strong>, a patto <strong>di</strong> essere imme<strong>di</strong>atamente rimosse al cessare dellanecessità e, comunque, entro un termine non superiore a n. 90 (novanta) giorni.2. Le caratteristiche fisiche delle strutture temporanee, i materiali utilizzati, i sistemi <strong>di</strong> ancoraggioal suolo, ecc. devono essere tali da garantire una facile rimozione.3. Si considerano stagionali quei manufatti (compresi quelli a struttura tensostatica e pressostatica)che richiedono l’esecuzione <strong>di</strong> opere e<strong>di</strong>lizie e sono atti alla copertura <strong>di</strong>:a) impianti per attività sportive, quando permangono per un periodo non superiore a 8 (otto)mesi all’anno;b) attività commerciali, produttive, <strong>di</strong> pubblico esercizio e similari, quando permangono per unperiodo non superiore a 6 (sei) mesi all’anno;c) attività a servizio <strong>di</strong> manifestazioni;d) attività <strong>di</strong> cantiere.4. La realizzazione <strong>di</strong> strutture temporanee per perio<strong>di</strong> superiori a quelli fissati in precedenza èautorizzata esclusivamente nel caso in cui esse siano destinate a servizio <strong>di</strong> attività pubblica,seppure gestita da soggetti privati, o a servizio <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> carattere privato ma riconosciuta <strong>di</strong>interesse pubblico, preceduta da conforme Deliberazione <strong>di</strong> Giunta Comunale che <strong>di</strong>a attodell’esistenza <strong>di</strong> un pubblico interesse.5. I manufatti temporanei e stagionali così come definiti ai commi 1 e 3 del presente articolo, sonoammessi in tutto il territorio <strong>comunale</strong> limitatamente al periodo previsto e la loro esecuzione èsoggetta a preventiva Autorizzazione temporanea.Pagina 30 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale6. Nell’Autorizzazione è in<strong>di</strong>cato il periodo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà ed il tempo concesso per l’installazione e larimozione delle strutture temporanee, nonché per la rimessa in pristino delle aree (comunquenon superiore a 15 giorni).7. Qualora l’utilizzazione delle strutture temporanee così come definite al comma 3 del presentearticolo, sia destinata a ripetersi con cadenza annuale nello stesso periodo per un tempodeterminato, il provve<strong>di</strong>mento autorizzatorio può avere durata pluriennale e comunque nonsuperiore ad anni 5 (cinque), a con<strong>di</strong>zione che le strutture in oggetto conservino le medesimecaratteristiche costruttive e <strong>di</strong>mensionali.8. Il rilascio <strong>di</strong> detta Autorizzazione Temporanea è subor<strong>di</strong>nato alla presentazione, da parte delrichiedente, della seguente documentazione:a) Apposita richiesta;b) Planimetria dell’area oggetto <strong>di</strong> intervento in scala 1:10.000 / 1:5.000 / 1:2.000, in relazionealla <strong>di</strong>mensione ed alla tipologia delle opere;c) Rappresentazione grafica del manufatto: pianta, prospetti e sezioni del manufatto in scala1:100 debitamente quotati e particolari architettonici (in scala 1:50 o 1:20) degli elementicaratteristici, con l’in<strong>di</strong>cazione del tipo, del colore e del trattamento dei materiali impiegati;d) Documentazione fotografica sullo stato dei luoghi;e) Perizia <strong>di</strong> stima sull’entità degli interventi necessari alla realizzazione dell’intervento (costo<strong>di</strong> fornitura, posa in opera e successiva rimozione del manufatto);f) Idonea fidejussione per l’importo della perizia <strong>di</strong> cui alla precedente lettera.9. Qualora l’occupazione interessi aree pubbliche, queste dovranno essere restituite nellecon<strong>di</strong>zioni originarie; l’Amministrazione, in tali casi, si riserva la facoltà <strong>di</strong> richiedere undeposito cauzionale a garanzia <strong>di</strong> eventuali lavori <strong>di</strong> pulizia.10. La mancata rimozione delle opere nei termini previsti, comunque non superiore a 15 (quin<strong>di</strong>ci)giorni, comporta l’incameramento della garanzia prestata e la rimozione coatta dei manufatti.11. Oltre i limiti temporali in<strong>di</strong>cati ai commi 1 e 3 del presente articolo i manufatti non sarannocomunque considerati temporanei e stagionali e la loro installazione è subor<strong>di</strong>nata al rispetto <strong>di</strong>tutte le norme <strong>di</strong> zona del P.R.G., del R.E.C. nonché all’ottenimento del relativo titoloabilitativo.12. I manufatti temporanei destinati ad attività culturali, manifestazioni, mostre, fiere e similari,nonché le coperture <strong>di</strong> tavolini <strong>di</strong> bar, ristorante o similari, posti su suolo pubblico, sono soggettialla sola autorizzazione <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> suolo pubblico, qualora tale attività non si prolunghiper un periodo superiore a 10 (<strong>di</strong>eci) giorni. Alla scadenza del periodo previsto (10 giorni), imanufatti dovranno essere completamente rimossi e l’area interessata dovrà essere ripristinataentro il termine perentorio <strong>di</strong> 15 giorni.Art. 29Chioschi (L)1. Per i chioschi nei quali si producono preparazioni alimentari:a) L’altezza deve essere minimo m 2,70 e la piastrellatura del laboratorio <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> m2,00 così come prevede l’art. 3 della Or<strong>di</strong>nanza del Ministro della Sanità 2 marzo 2000“Requisiti igienico-sanitari per il commercio dei prodotti alimentari sulle aree pubbliche”;b) la superficie minima del locale, ad esclusione del bagno del personale, deve essere <strong>di</strong> mq9,00;c) la superficie lorda del chiosco non deve comunque essere superiore a mq 30,00;d) il bagno del personale deve avere <strong>di</strong>mensioni minime <strong>di</strong> mq 1,20 ed altezza <strong>di</strong> m 2,40 epreceduto da un antibagno con misure <strong>di</strong> m 1,20 x 1,20 ed altezza <strong>di</strong> m 2,40;e) non è necessario avere uno spogliatoio, ma deve essere presente nell’antibagno delpersonale un arma<strong>di</strong>etto per contenere l’abbigliamento e le calzature <strong>di</strong> chi manipola glialimenti;Pagina 31 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalef) a <strong>di</strong>spensa possono essere a<strong>di</strong>biti degli arma<strong>di</strong>etti chiusi ubicati nel laboratorio <strong>di</strong>produzione.2. Per i chioschi nei quali si producono gelati e si vendono generi alimentari, l’esercizio dellaattività è subor<strong>di</strong>nata al possesso <strong>di</strong> tutti i necessari requisiti previsti dalla vigente normativa.3. I chioschi nei quali si vendono generi alimentari e dolciumi devono possedere gli stessi requisitiprevisti per i chioschi nei quali si producono preparazioni alimentari <strong>di</strong> cui sopra, ad eccezionedella piastrellatura del locale <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta che non è necessaria.4. In tutte le attività sopra in<strong>di</strong>cate nei commi 1, 2 e 3 la somministrazione <strong>di</strong> alimenti e bevande èsubor<strong>di</strong>nata al possesso <strong>di</strong> tutti i requisiti previsti dalla vigente normativa.5. Il rilascio dell’Autorizzazione temporanea per le strutture <strong>di</strong> cui ai commi 1, 2 e 3 è subor<strong>di</strong>nataall’inserimento dell’area in cui è richiesta la realizzazione del chiosco in specifico PianoComunale ed alla presentazione <strong>di</strong> idonea <strong>di</strong>chiarazione asseverata, a firma <strong>di</strong> un tecnicoabilitato alla professione, circa il rispetto dei requisiti igienico-sanitari previsti per i suddettimanufatti.Art. 30Spazi aperti (L)1. Per spazi aperti si intendono aree esterne <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici pubblici e privati, areepubbliche, parcheggi a raso, interni ed esterni, aree ver<strong>di</strong> lungo le infrastrutture, parchi urbani,parchi a rilevanza naturalistica e formazioni boschive.2. La progettazione e la realizzazione degli spazi aperti in generale dovrà rispettare i seguenticriteri guida: la coerenza vegetazionale e paesistica, la protezione del suolo e dell’acqua, lacompensazione e la minimizzazione degli impatti.In particolare per coerenza vegetazionale e paesistica si intende impiego <strong>di</strong> materialivegetazionali appartenenti a cataloghi riconoscibili <strong>di</strong> specie e delle sequenze consolidate delcontesto paesistico e l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> logiche <strong>di</strong> impianto e <strong>di</strong> accostamento sulla base <strong>di</strong>criteri ecologico - <strong>di</strong>mensionali (rapporto piante/spazio <strong>di</strong>sponibile), formali (<strong>di</strong>mensioni, colori,effetto complessivo), funzionale (rapporto piante/uso).Per protezione del suolo e dell’acqua si intende la protezione della falda idrica sotterranea e latutela dell’ecosistema fluviale.3. La progettazione degli spazi aperti dovrà tenere conto delle norme tecnico prestazionali coerenticon i criteri ed i principi della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, nel caso in cuiricadano in aree interessate dal vincolo <strong>di</strong> cui al D.M. 26/03/1996.Art. 31Realizzazione <strong>di</strong> parcheggi (L)1. Le superfici destinate al parcamento delle autovetture (nel caso <strong>di</strong> autorimesse collettive siintendono compresi anche gli spazi <strong>di</strong> manovra) rientrano nella categoria delle pertinenze aservizio dei fabbricati e non sono computabili ai fini della SLP nei seguenti casi:a) Garage e autorimesse costruiti al <strong>di</strong> sotto della sagoma dell’e<strong>di</strong>ficio, in locali <strong>di</strong> altezzarispondente a quanto riportato dal D.M. 01/02/1986 e comunque <strong>di</strong> altezza netta nonsuperiore a m 2,50, completamente interrati o seminterrati. I parcheggi possono essererealizzati anche al <strong>di</strong> fuori della sagoma <strong>di</strong> inviluppo dell’e<strong>di</strong>ficio (cfr. Allegato n. 2 –Abaco n. 1) nel rispetto delle <strong>di</strong>stanze previste dalla normativa vigente, solo nei casiparticolari in cui la superficie relativa agli standard sia maggiore <strong>di</strong> quella prevista dalleN.T.A. e la superficie soprastante sia coperta da coltre vegetale alta m 0,50. Al <strong>di</strong> sotto dellasagoma <strong>di</strong> inviluppo dell’e<strong>di</strong>ficio possono essere realizzati, in alternativa ai parcheggi, ilocali che rientrano nella categoria dei servizi ed accessori a servizio dei fabbricati e noncomputabili ai fini della superficie lorda <strong>di</strong> pavimento (SLP). I locali seminterrati,internamente alla sagoma <strong>di</strong> inviluppo dell’e<strong>di</strong>ficio (cfr. Allegato n. 2 – Abaco n. 1),Pagina 32 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalepossono elevarsi al <strong>di</strong> sopra del piano <strong>di</strong> campagna fino ad una altezza non superiore m 1,00(cfr. Allegato n. 2 – Abaco n. 2);b) Garage e autorimesse costruiti a piano terra, all’interno della sagoma dell’e<strong>di</strong>ficio conaltezza netta non superiore a m 2,20 o maggiore solo nei casi previsti dalla Legge e nelrispetto dell’altezza dell’e<strong>di</strong>ficio. Le serrande <strong>di</strong> ingresso devono essere realizzate nellatipologia a maglie larghe e non è consentita l’installazione <strong>di</strong> alcun tipo <strong>di</strong> infisso. In casocontrario la superficie sarà conteggiata ai fini del calcolo della SLP (cfr. Allegato n. 2 -Abaco n. 3);c) Superfici a livello del piano <strong>di</strong> campagna destinate a parcamento <strong>di</strong> autovetture, coperte datettoia completamente stamponata su tre lati, la cui pavimentazione venga realizzatagarantendo la permeabilità del terreno, nel rispetto delle <strong>di</strong>stanze dai confini <strong>di</strong> proprietàcome previsto dalla normativa vigente (cfr. Allegato n. 2 – Abaco n. 3);d) Garage completamente interrati coperti a giar<strong>di</strong>no pensile, costruiti nell’area <strong>di</strong> pertinenzadella proprietà (per motivi <strong>di</strong> adeguamento all’acclività del terreno) e al <strong>di</strong> fuori dallasagoma dell’e<strong>di</strong>ficio e ad almeno m 1,50 dal confine.2. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti, destinati ad abitazione in tutte le zone <strong>di</strong> P.R.G., escluse le ZTO “A”, èconsentita me<strong>di</strong>ante intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> <strong>di</strong>retto e solo nel caso in cui gli standard esistenti nonrientrino in quelli previsti dall’art. 33 punto 2 delle N.T.A., la costruzione <strong>di</strong> un garage per ognialloggio, nel rispetto delle seguenti in<strong>di</strong>cazioni:a) il garage potrà essere realizzato, laddove venga <strong>di</strong>mostrata l’impossibilità <strong>di</strong> adeguamentoagli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> standard, anche al <strong>di</strong> fuori degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità previsti per la zonapurché <strong>di</strong> altezza massima interna netta non superiore a m 2,20 ed abbia una superficie lordamassima <strong>di</strong> mq 20 per ciascun garage. Nel suddetto garage non è consentita l’installazione<strong>di</strong> alcun tipo <strong>di</strong> infisso;b) i garage dovranno essere uniformati al fabbricato principale per materiali e tipologia. Serealizzati al servizio <strong>di</strong> fabbricati plurifamiliari dovranno essere e<strong>di</strong>ficati preferibilmente inun unico corpo e comunque con un progetto unitario. Tali manufatti, in quanto pertinenzedell’abitazione, possono essere costruiti in confine <strong>di</strong> proprietà nel rispetto del Co<strong>di</strong>ceCivile;c) i manufatti destinati a garage dovranno essere oggetto <strong>di</strong> atto d’obbligo unilaterale trascrittoe registrato <strong>di</strong> impegno per il vincolo della destinazione d’uso e per l’asservimento apertinenza dell’abitazione principale.3. Nel caso <strong>di</strong> immobili legittimati a seguito <strong>di</strong> Concessione in Sanatoria (ex L. n. 47/85, ex L. n.724/94 e ex L. n. 326/03) si applicano le prescrizioni <strong>di</strong> cui al comma precedente.4. È ammessa la ristrutturazione totale delle superfici legittimate a seguito <strong>di</strong> Concessione insanatoria qualora vengano a<strong>di</strong>bite a garage, a con<strong>di</strong>zione che l’intervento avvenga migliorandol’assetto generale del lotto ed uniformandosi al fabbricato principale per materiali e tipologia.5. Non sono ammessi cambi d’uso <strong>di</strong> autorimesse che comportino una riduzione della dotazione <strong>di</strong>parcheggio privato esistente, salvo il caso in cui tale intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> sia dovuto a ripristino <strong>di</strong>tipologie originarie in e<strong>di</strong>fici soggetti a restauro e a risanamento conservativo <strong>di</strong> tipo A.6. Sono ammessi ampliamenti <strong>di</strong> garage esistenti nei limiti ed alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui ai commiprecedenti.7. Sono soggetti a SCIA i parcheggi realizzati al piano terreno dei fabbricati e quelli in deroga allenorme degli strumenti urbanistici vigenti ai sensi dell’art. 9 della L. n. 122/89, purché nonricadenti in aree vincolate. Nel caso in cui ricadano in aree sottoposte ai vincoli <strong>di</strong> cui al D.Lgs.n. 42/2004, sono subor<strong>di</strong>nati ad autorizzazione previa acquisizione dei pareri, nulla-osta delleAmministrazioni/Enti preposti alla tutela dei vincoli cogenti.8. Ad esclusione delle ZTO “C” i posti auto possono essere tutti scoperti e situati nelle aree <strong>di</strong>pertinenza degli e<strong>di</strong>fici.9. In tutti i casi in cui non sia possibile reperire i posti auto sul lotto <strong>di</strong> pertinenza dell’e<strong>di</strong>ficio gliPagina 33 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalestessi possono essere ricavati in immobili appositamente asserviti o convenzionati a tale uso,reperiti ad una <strong>di</strong>stanza massima <strong>di</strong> m 300 dall’e<strong>di</strong>ficio da servire.CAPO IIPERMESSO DI COSTRUIREArt. 32Soggetti aventi <strong>di</strong>ritto a richiedere il PdC (L)1. Hanno titolo a richiedere il PdC:a) il proprietario (PR) dell’area e<strong>di</strong>ficabile o del fabbricato;b) il superficiario (SU) al <strong>di</strong> sopra del suolo (ai sensi dell’art. 952 del Co<strong>di</strong>ce Civile), almenoper le costruzioni che non invadano il sottosuolo al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quanto necessario per larealizzazione delle fondazioni dell’e<strong>di</strong>ficio;c) il superficiario (SU) al <strong>di</strong> sotto del suolo (ai sensi dell’art. 955 del Co<strong>di</strong>ce Civile);d) l’enfiteuta (EN), ai sensi dell’art. 959 e art. 960 del C.C., il quale però ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> richiederel'atto abilitativo solo nell’ambito e nei limiti del contratto <strong>di</strong> enfinteusi, rimanendo alproprietario il <strong>di</strong>ritto per tutto ciò che rimane al <strong>di</strong> fuori del contratto <strong>di</strong> enfiteusi;e) l’usufruttuario (US) o titolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti reali <strong>di</strong> uso o <strong>di</strong> abitazione, <strong>di</strong> servitù pre<strong>di</strong>ali coattiveo volontarie (elettrodotti, acquedotti, teleferiche ecc.) i quali ai sensi dell’art. 1065 del C.C.hanno solo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> eseguire interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro erisanamento conservativo inerenti il loro titolo.2. Tutti i soggetti elencati nel comma 1, per attestare il loro titolo ad ottenere il PdC, nei limitisopra specificati, devono presentare, unitamente all’istanza, la <strong>di</strong>chiarazione sottoscrittaunitamente a copia fotostatica non autenticata <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong> identità del sottoscrittore aisensi dell'art. 38, comma 3 del D.P.R. n. 445/2000.3. Sono altresì abilitati a richiedere il PdC i titolari <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti derivanti da provve<strong>di</strong>mentiautorizzativi, quali:a) il titolare (TS) <strong>di</strong> servitù pre<strong>di</strong>ali, solo per interventi <strong>di</strong> manutenzione, restauro erisanamento conservativo o assimilabili;b) il locatario (LO), solo per interventi <strong>di</strong> manutenzione, restauro e risanamento conservativo oassimilabili, che rivestono carattere <strong>di</strong> urgenza, ai sensi dell’art. 1577 del C.C., autorizzatidal proprietario per iscritto nel contratto <strong>di</strong> locazione (del quale va prodotta copia) oppurecon autorizzazione espressa;c) il beneficiario (BE) <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> occupazione d’urgenza e l’avente causa da talebeneficiario, con esclusivo riferimento all’opera inerente il provve<strong>di</strong>mento;d) il concessionario (CO) <strong>di</strong> beni demaniali, conformemente all’atto concessorio, per quantodefinito nella concessione del bene demaniale fatto salvo che per le opere non previste nellaconcessione del bene demaniale occorre acquisire il consenso dell’Ente concedente;e) l’azienda (AZ) erogatrice <strong>di</strong> pubblici servizi, conformemente alla convenzione, accordo oservitù, dei quali occorre produrre copia, definita con il proprietario o avente titolo;f) il titolare (TD) <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto derivante da un provve<strong>di</strong>mento giu<strong>di</strong>ziario o amministrativo,quali la qualità <strong>di</strong> tutore, <strong>di</strong> curatore, <strong>di</strong> curatore fallimentare, <strong>di</strong> commissario giu<strong>di</strong>ziale, <strong>di</strong>aggiu<strong>di</strong>catario <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta fallimentare <strong>di</strong> cui occorre produrre copia del titolo;g) l’amministratore (AC) <strong>di</strong> condominio; il condominio deve essere giuri<strong>di</strong>camente costituito edeve essere prodotto il verbale dell’assemblea condominiale oppure la <strong>di</strong>chiarazionesostitutiva dell’Amministratore del condominio che attesta l’approvazione delle opere daparte dell’assemblea condominiale con la maggioranza prescritta dal Co<strong>di</strong>ce Civile;h) L’assegnatario (AS) <strong>di</strong> area PEEP o PIP, conformemente all’atto <strong>di</strong> assegnazionedell’organo <strong>comunale</strong> competente, esecutivo ai sensi <strong>di</strong> legge;i) Soggetto (RA) responsabile dell’abuso <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> (art. 37 del D.P.R. n. 380/01). In questo casoè necessario produrre atto <strong>di</strong> assenso della proprietà;Pagina 34 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale<strong>di</strong> modo che non sia possibile mutarne in seguito la destinazione d’uso senza preventivi econsistenti opere <strong>di</strong> adattamento da assoggettare a nuovo PdC. In ogni caso esulano dall’ambitodelle previsioni e delle <strong>di</strong>sposizioni derogabili le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> allineamenti stradali e <strong>di</strong>destinazione <strong>di</strong> zona <strong>di</strong> P.R.G.4. La richiesta <strong>di</strong> PdC per il quale si rende in<strong>di</strong>spensabile attivare la procedura <strong>di</strong> deroga aglistrumenti urbanistici vigenti, dovrà contenere l’enunciazione degli elementi <strong>di</strong> cui al precedenteterzo comma.5. All’istruttoria della richiesta si provvede ai sensi degli artt. 38 e seguenti del R.E.C. Il ConsiglioComunale si pronuncerà, una volta acquisiti, oltre al parere <strong>di</strong> cui alla precedente istruttoria,tutti i pareri previsti dalla normativa vigente.Art. 35Domanda <strong>di</strong> PdC (L)1. La domanda per il rilascio del PdC, sottoscritta da uno dei soggetti legittimati ai sensi dell’art.32 del R.E.C., nei limiti della <strong>di</strong>sponibilità dell’area o del fabbricato oggetto <strong>di</strong> intervento, deveessere presentata allo S.U.E.2. La domanda <strong>di</strong> PdC deve essere inoltre sottoscritta dal progettista e dal <strong>di</strong>rettore dei lavori peraccettazione dell’incarico.3. La domanda deve essere redatta sugli appositi moduli pre<strong>di</strong>sposti dallo S.U.E., previopagamento dei <strong>di</strong>ritti d’istruttoria, dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> segreteria e apposizione della marca da bollostatale. In caso <strong>di</strong> mancato pagamento dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> istruttoria e <strong>di</strong> segreteria, la pratica non potràessere presa in considerazione. I termini temporali <strong>di</strong> cui all’art. 38 ripartiranno dal giorno in cuiverrà effettuato il versamento.4. Nella domanda devono risultare compiutamente le generalità del richiedente (nome, cognome,data <strong>di</strong> nascita, in<strong>di</strong>rizzo, residenza, co<strong>di</strong>ce fiscale o P. IVA, nel caso si tratti <strong>di</strong> società) e deltecnico incaricato (con in<strong>di</strong>cato anche il numero <strong>di</strong> iscrizione all’albo professionale <strong>di</strong>appartenenza). Il modulo, pre<strong>di</strong>sposto dallo S.U.E., deve essere compilato in ogni sua parte eriportare l’inquadramento territoriale dell’area (estremi catastali, ubicazione e destinazione <strong>di</strong>P.R.G. del lotto <strong>di</strong> intervento o dell’immobile sul quale si intende intervenire) e la descrizionedell’intervento.5. La domanda deve essere depositata congiuntamente alla documentazione <strong>di</strong> carattere generaleed agli elaborati tecnici specifici al fine <strong>di</strong> dare modo al R.U.P. <strong>di</strong> eseguire la dovuta istruttoria.6. I pareri e gli atti <strong>di</strong> assenso comunque denominati, necessari ai fini della realizzazionedell'intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>, devono essere allegati dal richiedente alla richiesta <strong>di</strong> PdC; in assenza <strong>di</strong>tali atti <strong>di</strong> assenso, vi provvederà lo S.U.E.7. Nella domanda dovrà essere inserita l’eventuale volontà <strong>di</strong> obbligarsi a realizzare <strong>di</strong>rettamentele opere <strong>di</strong> urbanizzazione; in questo caso si applicano le modalità <strong>di</strong> cui al successivo art. 57.Art. 36Documentazione <strong>di</strong> carattere generale da allegare alla domanda <strong>di</strong> PdC (L)1. Contestualmente al deposito della domanda dovranno essere presentati i seguenti documenti:a) Modello prestampato “Documentazione allegata” in<strong>di</strong>rizzato allo S.U.E. opportunamentecompilato e firmato dal tecnico incaricato;b) Atto <strong>di</strong> proprietà e/o <strong>di</strong>sponibilità dell’immobile oggetto dell’intervento. Nel caso si tratti <strong>di</strong>concessionario occorre il Nulla Osta dell’ente o dell’amministrazione proprietaria;c) Eventuali permessi o autorizzazioni per l’utilizzazione <strong>di</strong> aree, e<strong>di</strong>fici ed opere soggette aleggi speciali o regolamentazioni comunali, provinciali o statali;d) Eventuale concessione <strong>di</strong> accessi per le aree prospicienti strade statali e provinciali, fuori deicentri abitati;e) Copia autentica degli eventuali accor<strong>di</strong> e/o convenzioni tra confinanti, debitamentePagina 36 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleregistrati. Tali atti sono obbligatori nel caso in cui l’opera che si intende realizzare, prevedail posizionamento <strong>di</strong> pareti non finestrate ad una <strong>di</strong>stanza inferiore a m 5,00 dal confine,anche quando il lotto confinante risulti ine<strong>di</strong>ficato e in cui l’opera da realizzarsi, pur se inlinea con il perimetro dell’e<strong>di</strong>ficio esistente, ricada ad una <strong>di</strong>stanza inferiore a m 5,00 dalconfine. L’eventuale accordo tra le parti, firmato da tutti i proprietari e debitamenteregistrato, deve essere presentato congiuntamente alla copia fotostatica <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong>riconoscimento con firma del titolare;f) n. 3 copie degli elaborati grafici <strong>di</strong> progetto, <strong>di</strong> cui al successivo articolo 37;g) n. 1 copia delle relazioni tecnico-descrittive-illustrative <strong>di</strong> cui al successivo articolo 37.Nelle aree soggette a trasformazione fisica del territorio, con mo<strong>di</strong>ficazioni orografiche,devono essere presentati relazione tecnica ed eventuale progetto redatti da un tecnicospecializzato, in<strong>di</strong>canti esattamente le modalità <strong>di</strong> esecuzione sia degli scavi e/o sterri daeseguire, sia delle opere da realizzare relativamente al convogliamento delle acquemeteoriche;h) n. 1 copia della documentazione fotografica e della eventuale simulazione resa me<strong>di</strong>antefoto modellazione realistica;i) Nel caso <strong>di</strong> interventi da eseguire su e<strong>di</strong>fici esistenti è necessario presentare ladocumentazione attestante le preesistenze (con le relative destinazioni d’uso) e lo stato deiluoghi, asseverata con perizia giurata suffragata da adeguate prove documentali, qualiautorizzazioni comunali, risultanze catastali, contratti <strong>di</strong> locazione, ecc;j) Nulla Osta del condominio qualora gli interventi interessino parti comuni dell’e<strong>di</strong>ficio;k) Perizia giurata ai fini della determinazione del contributo per il costo <strong>di</strong> costruzione;l) Dichiarazione impianti soggetti all’applicazione del D.M. n. 37/2008 a firma del progettista;m) Relazione tecnica sulla prestazione energetica degli e<strong>di</strong>fici, redatta ai sensi della L.R. n.6/2008 e del D.Lgs. n. 311/2006;n) Dichiarazione a firma del progettista e del <strong>di</strong>rettore dei lavori sull’osservanza <strong>di</strong> quantoprevisto dalla L. 13/89, dal D.M. n. 236/89 e s.m.i. e dalla L. 104/92;o) Dichiarazione del Progettista circa la necessità della documentazione <strong>di</strong> impatto acustico,oppure <strong>di</strong> clima acustico oppure (per gli e<strong>di</strong>fici destinati a civile abitazione)autocertificazione asseverata da un tecnico abilitato ai sensi della L. n. 106/2011;p) Certificato <strong>di</strong> esistenza delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria rilasciato dall’Areacompetente;q) All’interno delle ZTO “E”, nel caso in cui non esista la possibilità <strong>di</strong> approvvigionamentoidrico da acquedotto pubblico, deve essere allegato progetto e relazione tecnica del sistema<strong>di</strong> approvvigionamento adottato e approvato dal competente Ufficio;r) Nel caso in cui la zona sia servita da rete fognaria pubblica, gli elaborati grafici <strong>di</strong> progettosaranno integrati con il progetto dell’impianto <strong>di</strong> allaccio in fogna, nel caso in cui la zonanon sia servita da rete fognaria pubblica, deve essere allegato progetto e relazione tecnicadel sistema adottato per l’allontanamento e smaltimento delle acque reflue approvatodall’Area competente;s) Nulla Osta ASL RMC – Servizio Interzonale, nel caso in cui non possa essere sostituito daautocertificazione (art. 20 D.P.R. n. 380/01);t) Modelli ISTAT e comunali relativi alla rilevazione statistica dell’attività e<strong>di</strong>lizia (solo pernuove costruzioni e ampliamenti);u) Eventuale visto, agli effetti della Prevenzione Incen<strong>di</strong>, rilasciato dal Comando Provincialedei Vigili del Fuoco per le attività soggette al controllo elencate nel D.M. 16 febbraio 1982 es.m.i.;v) Per le costruzioni o gli interventi da realizzare in zona agricola dovrà essere presentatacertificazione rilasciata dall’Ispettorato all’agricoltura Regione Lazio attestante la qualifica<strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore agricolo a titolo principale, ai sensi dell’art. 12 della L. 9 maggio 1975 n.153, del richiedente l’autorizzazione. Qualora l’impren<strong>di</strong>tore agricolo, a titolo principale,Pagina 37 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalenon sia proprietario ma affittuario del fondo, dovrà essere <strong>di</strong>mostrato il <strong>di</strong>ritto ad e<strong>di</strong>ficare eche il rapporto <strong>di</strong> affittanza per quel fondo ha avuto inizio da almeno tre anni;w) Atto d’obbligo con cui si vincolano il lotto a servizio della costruzione, le destinazioni d’usodel piano servizi, piano interrato, seminterrato e sottotetto, i portici, i parcheggi ed ogni altroelemento atto ad ottemperare agli standard urbanistici e alle norme attuative <strong>di</strong> piano;x) Copia della ricevuta dell’ultimo pagamento ICI;y) Copia della ricevuta dell’ultimo pagamento TARSU (per immobili esistenti).2. Prima <strong>di</strong> depositare la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fine lavori, dovranno essere presentati i seguentidocumenti/elaborati:a) Progetto corredato da una relazione tecnica in merito alle opere per il contenimento delconsumo energetico <strong>di</strong> cui agli artt. 122-123 del D.P.R. n. 380/2001 come mo<strong>di</strong>ficato e<strong>di</strong>ntegrato, L. n. 10/91, o <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> cui all’art.125 del D.P.R. n. 380/2001, nonché delD.P.R. 412/1993 e dell’art. 8 del D.Lgs. n. 192/05;b) Progetto degli impianti tecnologici, ai sensi del D.M. n. 37/2008.Art. 37Documentazione tecnica da allegare alla domanda <strong>di</strong> PdC (L)1. La documentazione deve essere firmata da tecnici (architetti, ingegneri, geometri, periti, ecc.)abilitati ad esercitare la professione nel territorio dello Stato, nei casi e nei limiti assegnati allaloro attività professionale dalle <strong>di</strong>sposizioni in materia.2. Tutti gli elaborati tecnici del progetto devono riportare la denominazione ed il tipo <strong>di</strong> intervento,la firma <strong>di</strong> tutti gli aventi titolo alla richiesta, le firme ed il timbro professionale dei progettisti.Gli elaborati devono essere redatti in formato multipli dell’UNI A4 e non riportare correzioni oabrasioni:I) ELABORATI GRAFICI DI PROGETTO (raccolti in un unico elaborato): devono renderecomprensibile l'adeguatezza dell'inserimento delle nuove opere nel contesto ecomprendono:⇒ Inquadramento dell’area <strong>di</strong> intervento:• planimetria generale (aerofotogrammetria in scala 1:10.000 / 1:5.000 / 1:2.000, inrelazione alla <strong>di</strong>mensione ed alla tipologia delle opere) quotata su base topografica,con l'in<strong>di</strong>viduazione esatta dell'area dell'intervento;• Stralcio <strong>di</strong> P.R.G., stralcio <strong>di</strong> P.T.P., stralcio del P.T.P.R., eventuale stralcio dellostrumento urbanistico attuativo, stralcio catastale con l’esatta in<strong>di</strong>viduazione dellotto interessato dall’intervento;• Planimetria dell’area d’intervento (scala 1:200 o 1:500 – Ante e Post Operam)estesa anche all'intorno, con l'in<strong>di</strong>viduazione delle opere <strong>di</strong> progetto;• Nella planimetria d’insieme, dovranno essere riportate le quote, le curve <strong>di</strong> livello,le <strong>di</strong>mensioni della superficie del lotto e delle strade, la posizione del nuovomanufatto, i <strong>di</strong>stacchi dai lotti e dai fabbricati confinanti (<strong>di</strong> cui devono essereriportate le sagome e le altezze), le recinzioni con i varchi <strong>di</strong> accesso al lotto stesso(esistenti e <strong>di</strong> progetto), le eventuali superfici da destinare a parcheggio e lasistemazione degli spazi esterni. Devono essere riportate le alberature esistenti, <strong>di</strong>qualsiasi tipo e <strong>di</strong>mensione con l’in<strong>di</strong>cazione della denominazione dell’essenzaarborea, evidenziando quelle da mantenere, da impiantare o da abbattere. Nellaplanimetria devono essere riportate le linee <strong>di</strong> sezione dei profili ed i punti <strong>di</strong> vistanumerati dai quali vengono effettuate le riprese fotografiche;• Sezioni dei profili significativi dell’area, estesa anche all'intorno (almeno unatrasversale e una longitu<strong>di</strong>nale) in numero non inferiore a due (in scala 1:200 o1:500 o altre in relazione alla <strong>di</strong>mensione - Ante e Post Operam), con larappresentazione delle strutture e<strong>di</strong>lizie esistenti e delle opere previste, comprese lesistemazioni esterne. Deve essere chiaramente leggibile l’andamento altimetricoPagina 38 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaledell’e<strong>di</strong>ficio rispetto al terreno, alle strade ed agli e<strong>di</strong>fici circostanti, la superficiecoperta dall’e<strong>di</strong>ficio in tutti i corpi <strong>di</strong> fabbrica che lo compongono (quotati neglielementi più significativi quali terrazze, pensiline, avancorpi, rientranze, ecc.)nonché le quote altimetriche e rampe, terrazzamenti, scalinate, ecc. con particolareriguardo ai punti <strong>di</strong> emergenza del fabbricato.Tutte le quote altimetriche, sia relative al piano <strong>di</strong> campagna originario che a quelledella sistemazione del terreno Post Operam, devono essere riferite ad undeterminato caposaldo, immo<strong>di</strong>ficabile fino all’ultimazione dei lavori (quotestradali).In una tabella riassuntiva devono essere riportati i valori <strong>di</strong> progetto, superficie dellotto, volume dell’e<strong>di</strong>ficio, superficie coperta totale e dei singoli piani, superficie aparcheggio, ecc., congiuntamente alla rappresentazione grafica, a fil <strong>di</strong> ferro, dellegeometrie <strong>di</strong> riferimento, finalizzate all’esatto calcolo dei volumi, delle superficilorde <strong>di</strong> pavimento (slp) e degli standard urbanistici.⇒ Opere in progetto:• Piante quotate (in scala 1:100 – Ante e Post Operam) degli interventi <strong>di</strong> progetto,con l’in<strong>di</strong>cazione delle destinazioni d’uso dei singoli locali – <strong>di</strong> cui deve essereriportata la superficie utile (Su) –, delle quote planimetriche o altimetriche delpiano cantinato, del piano seminterrato, dei punti <strong>di</strong> emergenza del fabbricato dalterreno, del piano terreno rialzato, del piano attico (ove presente), del piano <strong>di</strong>copertura e l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> massima delle strutture portanti verticali;• Sezioni (almeno una trasversale e una longitu<strong>di</strong>nale) in numero non inferiore a dueper ciascun corpo <strong>di</strong> fabbrica (in scala 1:100 – Ante e Post Operam) con le misuredelle altezze nette dei singoli piani, dello spessore dei solai, degli sporti delle partiaggettanti, dei colmi delle parti al <strong>di</strong> sopra della linea <strong>di</strong> gronda e della altezzatotale dell’e<strong>di</strong>ficio.In tali sezioni deve essere in<strong>di</strong>cato l’andamento del terreno anche oltre i confini edalle eventuali strade. Tutte le quote altimetriche, ivi comprese quelle relative alpiano <strong>di</strong> campagna Ante o Post Operam, devono essere riferite ad un determinatocaposaldo immo<strong>di</strong>ficabile fino all’ultimazione dei lavori (quote stradali);• Tutti i prospetti dell'opera prevista (in scala 1:100 – Ante e Post Operam), conl’in<strong>di</strong>viduazione delle volumetrie esistenti, <strong>di</strong> cui deve essere riportata l’altezza, edelle parti ine<strong>di</strong>ficate, con in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> materiali, colori, tecniche costruttive edeventuali particolari architettonici.I prospetti devono contenere tutti gli elementi architettonici dell’e<strong>di</strong>ficio,evidenziando, in particolare, le aperture e i relativi infissi, le zoccolature, gli spaziper le eventuali insegne, le opere in ferro e le balaustre, le coperture, i pluviali invista, i volumi tecnici, le canne da fumo, i comignoli, le scale antincen<strong>di</strong>o e tuttiquegli impianti che per la loro <strong>di</strong>mensione siano determinanti per la composizionearchitettonica dell’e<strong>di</strong>ficio;• Particolari architettonici (in scala 1:50 o 1:20) <strong>di</strong> stralci <strong>di</strong> piante, sezioni eprospetti presi negli elementi caratteristici, con l’in<strong>di</strong>cazione del tipo, del colore edel trattamento dei materiali impiegati;• Particolari delle recinzioni, dei cancelli e delle sistemazioni a terra;• Tavola delle percorrenze e degli spazi destinati agli han<strong>di</strong>cappati nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficicompresi tra quelli in<strong>di</strong>cati nell’art. 1 del D.P.R. 27/04/1978 n. 384, nonché <strong>di</strong>quelli con destinazione d’uso residenziale per i quali siano previsti contributi oagevolazioni da parte dello Stato, della Regione e <strong>di</strong> altri Enti Pubblici. Per glie<strong>di</strong>fici privati dovrà essere riportata nella stessa tavola quanto prescritto dalla L. n.13/89 e dal D.M. n. 236/89 e s.m.i.;• Schema planimetrico dell’allaccio in fogna, nel caso in cui la zona sia servita daPagina 39 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleII)rete fognaria pubblica, in caso contrario progetto del sistema adottato perl’allontanamento e smaltimento delle acque reflue approvato dall’ufficiocompetente;• Progetto dell’impianto <strong>di</strong> raccolta e smaltimento dell'acqua piovana: esattarappresentazione del sistema <strong>di</strong> raccolta (composto da converse, canali <strong>di</strong> gronda,bocchettoni, pluviali, pozzetti <strong>di</strong> drenaggio, ca<strong>di</strong>toie, tubazioni <strong>di</strong> raccordo) e delsistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione della acque meteoriche che, dove non sia costituito da corpid'acqua o fognature pubbliche, è realizzato da tubazioni drenanti o pozzi perdenti.RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA (fascicolo unico):⇒ Descrizione tecnica delle opere previste, contenente le caratteristiche costruttivedell’opera, le modalità <strong>di</strong> esecuzione con l’in<strong>di</strong>cazione della destinazione d’usogenerale dell’e<strong>di</strong>ficio. Nelle soluzioni progettuali andrà curata, in particolare, laadeguatezza architettonica (forma, colore, materiali, tecniche costruttive, rapportovolumetrico), del nuovo intervento con l'intorno basandosi su criteri <strong>di</strong> continuitàstilistica storica;⇒ Descrizione della proposta <strong>di</strong> riutilizzo delle terre e rocce da scavo contenente lein<strong>di</strong>cazioni relative alla destinazione e alle con<strong>di</strong>zioni d’uso del materiale <strong>di</strong> risulta ein<strong>di</strong>cazione del tempo <strong>di</strong> deposito (comunque non superiore ad un anno) in attesa delnuovo utilizzo, del materiale <strong>di</strong> risulta, in conformità all’art. 186, comma 3, del D.Lgs.n. 152/06, come mo<strong>di</strong>ficato dall’art. 2 del D.Lgs. n. 04/08.III) DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA (fascicolo unico): rappresentazione fotograficadello stato attuale dell'area d'intervento e del contesto, ripresi da luoghi <strong>di</strong> normaleaccessibilità, dai quali sia possibile cogliere con completezza le fisionomie fondamentalidel territorio.3. Per gli impianti industriali dovrà essere allegata, inoltre, copia della domanda <strong>di</strong> autorizzazioneall’esercizio presentata alla Regione (art. 6, D.P.R. n. 203/1988 e s.m.i.).4. Qualora il progetto comporti opere <strong>di</strong> sistemazione esterna (muri, scale, strade, recinzioni, ecc.),i prospetti <strong>di</strong> tali opere devono apparire, in specifico elaborato, assieme a quelli dell’e<strong>di</strong>ficioprogettato.5. Potranno essere presentate o eventualmente richieste, al fine <strong>di</strong> una maggiore conoscenza delprogetto, una descrizione dell’opera, particolari architettonici, prospettive, fotomontaggi,modelli, stu<strong>di</strong> dell’ambiente, schemi <strong>di</strong> descrizione <strong>di</strong> impianti tecnologici, determinazione <strong>di</strong>punti fissi <strong>di</strong> linea <strong>di</strong> livello, ecc. Per i progetti <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche e restauro potrà essere limitato ilnumero dei <strong>di</strong>segni ed il loro contenuto, quando la modesta entità delle opere lo consenta.6. Per l’esecuzione <strong>di</strong> qualsiasi opera che mo<strong>di</strong>fichi lo stato attuale all’interno o all’esterno <strong>di</strong>fabbricati <strong>di</strong> interesse artistico o storico, soggetti alle norme previste dalla Parte Seconda“Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio” (D.Lgs. n. 42/2004 e s.m.i.), il titolare dovràrichiedere la prescritta autorizzazione.7. Sono inoltre subor<strong>di</strong>nati al rilascio dell’Autorizzazione Paesaggistica i progetti per lavori <strong>di</strong>qualsiasi genere che mo<strong>di</strong>fichino lo stato esistente delle località d’insieme o delle bellezzein<strong>di</strong>viduali vincolate ai sensi della Parte Terza “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e del paesaggio”(D.Lgs. n. 42/2004 e s.m.i.).8. Le domande relative a demolizioni devono essere corredate da una planimetria in scala 1:1.000recante l’in<strong>di</strong>cazione dell’e<strong>di</strong>ficio o del manufatto da demolire, nonchè una documentazione attaad in<strong>di</strong>viduare le caratteristiche ambientali delle opere da demolire.9. Gli elaborati grafici progettuali relativi a scavi, reinterri, mo<strong>di</strong>ficazioni al suolo pubblico eprivato ed al regime delle acque superficiali e sotterranee, anche con opere che apportinovariazioni <strong>di</strong> aspetto all’ambiente naturale preesistente, devono comprendere:I) ELABORATI DI PROGETTO:⇒ una planimetria in scala 1:1.000, dalla quale risultino:Pagina 40 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale• orientamento;• strade e piazze con toponomastica;• quote altimetriche o curve <strong>di</strong> livello;• delimitazione dell’area oggetto dei lavori, con in<strong>di</strong>cazione dei numeri catastali dellastessa e delle aree circostanti;• ogni altro elemento necessario alla chiara in<strong>di</strong>viduazione dell’ubicazionedell’opera;⇒ una planimetria in scala non inferiore a 1:500, rilevata, dalla quale risultino:• e<strong>di</strong>fici esistenti sulle aree circostanti;• quote altimetriche del terreno prima e dopo la mo<strong>di</strong>fica;• in<strong>di</strong>cazione della vegetazione e degli alberi d’alto fusto esistenti, da abbattere, daconservare o da porre a <strong>di</strong>mora;• in<strong>di</strong>cazione delle eventuali opere <strong>di</strong> costruzione sotterranee;⇒ sezioni del terreno rilevate nella scala <strong>di</strong> cui al punto 2), dalle quali risultino:• profili del terreno esistente e del terreno sistemato estesi almeno a tutta l’areainteressata, con in<strong>di</strong>cazione dei volumi geometrici <strong>di</strong> scavo e <strong>di</strong> riporto;• in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> massima delle opere <strong>di</strong> sostegno da cui risultino l’aspetto el’inserimento dei manufatti nell’ambiente;• profili altimetrici degli e<strong>di</strong>fici esistenti sulle aree circostanti;II) RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA DEL PROGETTO;⇒ Potrà essere presentata o eventualmente richiesta una descrizione dell’opera, ladeterminazione <strong>di</strong> punti fissi <strong>di</strong> linea e <strong>di</strong> livello;III) DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA.Art. 38Procedure per l'esame della richiesta <strong>di</strong> PdC (R)1. La domanda per il rilascio del PdC, <strong>di</strong> cui all’art. 35, va presentata allo S.U.E. In caso <strong>di</strong>mancato versamento dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> segreteria, della tassa istruttoria e dell’apposizione della marcada bollo statale, non sarà possibile procedere con l’esame della pratica. I termini temporaliripartiranno dal giorno del pagamento effettivo.2. Contestualmente alla presentazione della domanda per il rilascio del PdC, devono esseredepositati i modelli prestampati pre<strong>di</strong>sposti dallo S.U.E. “Documentazione allegata” e“Prospetto dei vincoli-limiti all’attività e<strong>di</strong>ficatoria” e la documentazione necessaria ai fini dellavalutazione del progetto.3. La documentazione allegata alla domanda per il rilascio del PdC deve riportare la numerazionecorrispondente a quella in<strong>di</strong>cata nel suddetto modello prestampato “Documentazione allegata”.4. Lo S.U.E. verifica la completezza della documentazione e comunica al richiedente,contestualmente alla presentazione della domanda, il nominativo del R.U.P. e le modalità <strong>di</strong>contatto con l’Amministrazione Comunale.5. La ricevuta del modello “Documentazione allegata”, qualora sia verificata la mancanza delladocumentazione prescritta, vale come interruzione dei termini <strong>di</strong> legge. L’interessato puòcompletare la richiesta presentata con documentazione integrativa entro e non oltre il termine <strong>di</strong>90 (novanta) giorni dalla data <strong>di</strong> presentazione della stessa. Trascorso questo termine la praticasarà archiviata d’Ufficio.6. L’esame della pratica si svolgerà secondo l’or<strong>di</strong>ne cronologico <strong>di</strong> presentazione delle domande.La data valida <strong>di</strong> riferimento sarà considerata quella in cui verrà consegnata la documentazionecompleta. Qualora lo S.U.E. verificasse l’incompletezza della documentazione e richiedesse lenecessarie integrazioni, la data che verrà presa in considerazione sarà quella riportata nelladocumentazione integrativa richiesta. L’interruzione dei termini potrà essere attivata una solavolta.Pagina 41 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale7. Qualora, durante l’istruttoria, si riterrà necessario apportare mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> modesta entità alprogetto originario ai fini del rilascio del PdC, verranno richieste tali mo<strong>di</strong>fiche, illustrandone leragioni e fissando un termine <strong>di</strong> 15 (quin<strong>di</strong>ci) giorni entro cui dovrà essere presentata ladocumentazione richiesta.8. Il richiedente si pronuncia sulla richiesta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica entro il termine fissato e, in caso <strong>di</strong>adesione, è tenuto ad integrare la documentazione nei successivi n. 15 (quin<strong>di</strong>ci) giorni. Decorsotale termine la pratica sarà archiviata d’Ufficio. La richiesta sospende il decorso temporale dellafase esame della pratica; i termini temporali ripartiranno dal giorno dell’effettiva integrazionedel progetto.9. Entro 60 (sessanta) giorni dalla presentazione della domanda <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> PdC o dall’eventualepresentazione della documentazione integrativa, il R.U.P. conclude l’istruttoria e formula unaproposta <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento, corredata da una dettagliata relazione, con la qualificazione tecnicogiuri<strong>di</strong>cadell’intervento richiesto. Nello stesso termine il R.U.P. può acquisire gli eventualipareri degli uffici comunali, se non già allegati dal richiedente. Entro il medesimo termine ilR.U.P. acquisisce, avvalendosi dello S.U.E. o convocando una conferenza <strong>di</strong> servizi ai sensidegli articoli 14, 14-bis, 14-ter, 14-quater della L. n. 241/90 e s.m.i., i pareri AUSL e VV.FF. senon siano già stati allegati alla domanda da parte del richiedente.10. Per l'attività e<strong>di</strong>lizia delle Pubbliche Amministrazioni si procede ai sensi del successivo art. 58.Art. 39Determinazioni sulla richiesta <strong>di</strong> PdC (L - R)1. Compiuti gli accertamenti ed acquisita la relazione conclusiva contenente la proposta delR.U.P., ovvero acquisito l'esito della Conferenza dei Servizi, il Dirigente dello S.U.E. entro isuccessivi 15 (quin<strong>di</strong>ci) giorni decide sulla domanda rilasciando oppure negando il PdC.2. La decisione deve essere notificata al richiedente il PdC nei giorni successivi n. 15 (quin<strong>di</strong>ci)giorni.3. Qualora il Dirigente dello S.U.E. decida <strong>di</strong> negare il PdC e abbia comunicato all’istante i motiviche ostano all’accoglimento della domanda, deve emettere un provve<strong>di</strong>mento motivato entro n.40 (quaranta) giorni a decorrere dalla proposta <strong>di</strong> cui al comma 1 ovvero all’esito dellaConferenza dei Servizi, da notificarsi al richiedente, da parte dello S.U.E.4. Entro n.15 (quin<strong>di</strong>ci) giorni dalla data in cui il Dirigente dello S.U.E. ha firmato il PdC deveessere data notizia al pubblico dell’avvenuto rilascio dello stesso me<strong>di</strong>ante un avviso daaffiggere all’Albo Pretorio per almeno 15 (quin<strong>di</strong>ci) giorni; in tale avviso deve essere in<strong>di</strong>cato ilnome del titolare del PdC e il luogo dove verrà effettuato l’intervento.5. Chiunque può prendere visione presso gli uffici comunali del PdC e dei relativi elaborati, delladomanda e dei documenti allegati e, facendone richiesta scritta e, pagando i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> segreteria,ottenerne copia conforme.6. Il rilascio del PdC non esonera il titolare dall’obbligo <strong>di</strong> attenersi alle leggi ed ai regolamenti inmateria urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia.7. Decorso inutilmente il termine per l’adozione del provve<strong>di</strong>mento conclusivo, dove il Dirigentedello S.U.E. o il responsabile dell’Ufficio non abbia opposto motivato <strong>di</strong>niego, sulla domanda <strong>di</strong>PdC si intende formato il silenzio-assenzo, fatti salvi i casi in cui sussistono vincoli ambientali,paesaggistici o culturali per i quali si applicano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui ai commi 9 e 10 dell’art.20 del D.P.R. n. 380/01.Art. 40Caratteristiche del PdC (L)1. Il PdC è rilasciato dal Dirigente dello S.U.E.2. L’atto con il quale il Dirigente rilascia il PdC per opere e<strong>di</strong>lizie deve contenere:Pagina 42 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalea) il riferimento alla data <strong>di</strong> presentazione della domanda ed il corrispondente numero <strong>di</strong>protocollo;b) le generalità e il co<strong>di</strong>ce fiscale del titolare o dei titolari, del progettista e del <strong>di</strong>rettore deilavori;c) la succinta descrizione delle opere per le quali si rilascia il PdC, con un riferimento aglielaborati tecnici che costituiscono il progetto e che quin<strong>di</strong> fanno parte integrante del relativoPdC. Una copia <strong>di</strong> questi elaborati, con il numero progressivo del PdC, sottoscritti dalR.U.P., viene restituita al momento della notifica dell'atto e deve essere tenuta in cantiere a<strong>di</strong>sposizione per gli eventuali controlli comunali; un’altra copia, analogamente sottoscritta,deve essere conservata come originale presso l’Ufficio tecnico <strong>comunale</strong>;d) l’esatta ubicazione (località, via, numero civico ove esista) ed identificazione catastaledell’immobile oggetto dell’intervento;e) in<strong>di</strong>cazione degli strumenti urbanistici vigenti;f) gli estremi delle autorizzazioni <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> organi esterni all’Amministrazione<strong>comunale</strong> necessarie e preventive in rapporto alle caratteristiche del progetto o ai vincoligravanti il territorio <strong>comunale</strong>. Il PdC deve anche richiamare le eventuali con<strong>di</strong>zioni imposteda tali organi;g) la data entro la quale devono essere iniziati i lavori (compresa entro un anno dal rilascio delPdC) e la data entro la quale devono essere ultimati (entro tre anni dalla data riportata nellacomunicazione <strong>di</strong> inizio lavori). Per i suddetti termini temporali, il cui mancato rispettocomporta la decadenza del permesso, sono possibili soltanto le deroghe <strong>di</strong> cui all’art. 41 delpresente R.E.C.;h) gli estremi <strong>di</strong> legge per la determinazione del contributo commisurato all’incidenza deglioneri <strong>di</strong> urbanizzazione nonché al costo <strong>di</strong> costruzione, i relativi importi, l’eventualerateizzazione, scadenze e garanzie;i) l’entità degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria e del contributo commisurato alcosto <strong>di</strong> costruzione da versare ai sensi dell’art. 16 del D.P.R. n. 380/2001, l’eventualerateizzazione, scadenze e garanzie;j) il riferimento ad eventuali atti aggiuntivi (convenzioni, atti d’obbligo);k) il richiamo a eventuali successivi obblighi del titolare del PdC 5 .3. Al PdC, dove si presenti la necessità, vengono allegati gli atti approvati dal Dirigentedell’Ufficio competente sugli impianti <strong>di</strong> abbattimento degli inquinanti atmosferici. Tali attidevono contenere le eventuali richieste fatte agli organi preposti al controllo degli inquinamentiatmosferici con riportati i limiti <strong>di</strong> emissione e la perio<strong>di</strong>cità dei rilevamenti fissati dai medesimiorgani.Art. 41Decadenza del P.d.C. – Proroga dei termini per l’ultimazione dei lavori (R)1. Il PdC decade se entro un anno dalla data del rilascio (oppure entro il termine temporale fissatonell’atto stesso) non sono stati iniziati i lavori.2. Per la definizione <strong>di</strong> “inizio dei lavori” si veda l’art. 133.3. Il PdC decade nel caso in cui entrino in vigore nuove previsioni urbanistiche in contrasto con ilpermesso stesso, qualora i lavori non siano ancora stati iniziati ai sensi <strong>di</strong> quanto specificato alcomma precedente; se, invece, i lavori sono iniziati, il permesso resta valido fino al terminestabilito nell’atto <strong>di</strong> rilascio, purché tali opere e<strong>di</strong>lizie non rientrino nella definizione <strong>di</strong>“variante essenziale” <strong>di</strong> cui all’art. 17 della L.R. n. 15/2008.4. Il PdC decade inoltre per la parte non realizzata, qualora i lavori non vengano ultimati entro il5 A titolo esemplificativo e non esaustivo:comunicare l’inizio e l’ultimazione dei lavori;richiedere, se necessaria, l’autorizzazioneall’occupazione del suolo pubblico.Pagina 43 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaletermine <strong>di</strong> tre anni dalla data <strong>di</strong> inizio, o comunque (se più breve) entro il termine temporalefissato nell’atto.5. Prima dello scadere del termine <strong>di</strong> cui ai commi 1 e 4, il titolare del PdC può richiedere unaproroga per il sopravvenire <strong>di</strong> fatti estranei alla propria volontà, ed esclusivamente inconsiderazione della mole dell'opera da realizzare o delle sue particolari caratteristiche tecnicocostruttive,ovvero quando si tratti <strong>di</strong> opere pubbliche il cui finanziamento sia previsto in piùesercizi finanziari. La proroga è concessa dal Dirigente dell’Ufficio competente, con attomotivato e a con<strong>di</strong>zione che non siano subentrate nuove previsioni urbanistiche contrastanti conil PdC da prorogare.6. La decadenza del PdC per il mancato rispetto dei termini <strong>di</strong> inizio dei lavori, in<strong>di</strong>pendentementedall’applicazione delle eventuali sanzioni previste nell’atto stesso o nella convenzione ad essoallegata, comporta (se il titolare è intenzionato ad effettuare le opere) la necessità <strong>di</strong> chiederenuovamente il permesso.7. Il Dirigente dello S.U.E. può rilasciare il nuovo PdC previa richiesta dell’avente titolo ai sensidel precedente art. 32 nel rispetto delle previsioni urbanistiche vigenti al momento esubor<strong>di</strong>natamente al pagamento della <strong>di</strong>fferenza tra il contributo già corrisposto e quello dacorrispondersi sulla base delle delibere comunali vigenti al momento del rilascio del nuovopermesso.8. Nel caso <strong>di</strong> decadenza del PdC per il mancato rispetto dei termini <strong>di</strong> ultimazione dei lavori,sempre che non sia stata richiesta una proroga ai sensi del comma 5 <strong>di</strong> questo articolo, fermerestando le altre eventuali sanzioni previste nel PdC o nella convenzione ad esso allegata, iltitolare deve richiedere un nuovo PdC relativo alla parte <strong>di</strong> opere non eseguite. Il Dirigente delloS.U.E. rilascia il nuovo PdC solo qualora le <strong>di</strong>sposizioni urbanistiche eventualmente subentratelo consentano, ad eccezione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> rifinitura o <strong>di</strong> completamento che non incidano suiparametri urbanistici, richiedendo (limitatamente alla parte dell’opera non ultimata) la<strong>di</strong>fferenza tra il contributo già versato e quello da corrispondere in base alle delibere comunaliin materia <strong>di</strong> oneri vigenti al momento del rilascio del nuovo PdC.9. La domanda <strong>di</strong> nuovo PdC (o per il completamento <strong>di</strong> opere eseguite come sopra in<strong>di</strong>cate)comporta la stessa istruttoria già prevista al precedente articolo 38. Per quanto riguarda ladocumentazione da allegarsi ai sensi dei precedenti articoli 36 e 37, si potrà fare riferimento aquella allegata all’originario PdC nel caso in cui non siano intervenute (o non si intendanoapportare) mo<strong>di</strong>fiche.10. In caso <strong>di</strong> mancata utilizzazione del PdC, sempre che i lavori stessi non siano effettivamenteiniziati o nel caso in cui siano state eseguite opere e<strong>di</strong>lizie successivamente rimossecompletamente per ripristinare l’originale stato dei luoghi, i contributi <strong>di</strong> costruzione già versativengono restituiti su domanda del titolare.Art. 42Trasferimento del PdC ad altro titolare (L)1. Il PdC non è negoziabile e può essere trasferito solo per atto “mortis causa” o per atto tra vivi.In quest’ultimo caso deve però trattarsi <strong>di</strong> un negozio giuri<strong>di</strong>co che riguar<strong>di</strong> il bene immobileoggetto del PdC.2. Nel caso <strong>di</strong> trasferimento per atto “mortis causa” è necessario comunicare la nuova intestazioneallo S.U.E., allegando i titoli che attestano una delle con<strong>di</strong>zioni descritte all'art. 32 del presenteR.E.C. La comunicazione deve contenere la descrizione dello stato dei lavori e deve contenerela conferma o nuova in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> tutti i soggetti che partecipano alle realizzazionedell'intervento (progettista, <strong>di</strong>rettore dei lavori, impresa, ecc.) e la loro sottoscrizione.3. La comunicazione <strong>di</strong> nuova intestazione non mo<strong>di</strong>fica i termini <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong> decadenza fissatinel permesso, salvo la possibilità <strong>di</strong> richiedere proroghe ai sensi del precedente art. 41.Pagina 44 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 43Varianti al PdC (L)1. Nel caso in cui, prima dell’inizio dei lavori oppure in corso d’opera, si manifesti la necessità <strong>di</strong>apportare varianti al progetto, il titolare del PdC deve presentare istanza <strong>di</strong> variante, corredata <strong>di</strong>tutti gli elaborati tecnici mo<strong>di</strong>ficativi <strong>di</strong> quelli già presentati.2. Si definiscono varianti essenziali, ai sensi dell’art. 17 della L.R. n. 15/2008, i seguentiinterventi:a) mutamento della destinazione d’uso che implichi variazione degli standard previsti dal D.I.n. 1444/1968;b) mutamento delle destinazioni d’uso, con o senza opere a ciò preor<strong>di</strong>nate, quando per lostesso è richiesto il PdC, ai sensi dell’articolo 7, terzo comma, della L. R. 36/1987 e s.m.i.;c) aumento superiore al 2 per cento del volume o della Superficie Lorda Pavimentata delfabbricato;d) mo<strong>di</strong>fica dell’altezza quando, rispetto al progetto approvato, questa sia superiore al 2 percento, sempre che rimanga inalterato il numero dei piani;e) mo<strong>di</strong>fica della sagoma quando la sovrapposizione <strong>di</strong> quella autorizzata, rispetto a quellarealizzata in variante, <strong>di</strong>a un’area oggetto <strong>di</strong> variazione, in debordamento od in rientranza,superiore al 10 per cento della sagoma stessa;f) mo<strong>di</strong>fica della localizzazione quando la sovrapposizione della sagoma a terra dell’e<strong>di</strong>ficioautorizzato e <strong>di</strong> quello realizzato, per effetto <strong>di</strong> rotazione o traslazione <strong>di</strong> questo, siainferiore al 50 per cento;g) mutamento delle caratteristiche dell’intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> assentito in relazione allaclassificazione dell’art. 3 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.;h) violazione delle norme vigenti in materia <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia antisismica quando non attenga a fattiprocedurali.3. Ai sensi dell’art. 17, commi 2 e 3 della L.R. n. 15/2008 non costituiscono variante essenziale iseguenti interventi e<strong>di</strong>lizi:a) mo<strong>di</strong>fica della localizzazione del fabbricato quando, a prescindere dai limiti stabiliti nelcomma 2, lettera f), del presente articolo, rimangono invariate le destinazioni d’uso, lasagoma, il volume, le superfici, l’altezza della costruzione e sempre che la nuovalocalizzazione non contrasti con altre leggi, norme e regolamenti;b) mo<strong>di</strong>fica dell’entità delle cubature accessorie e dei volumi tecnici <strong>di</strong> cui all’art. 26 delR.E.C. e della <strong>di</strong>stribuzione interna delle singole unità abitative.4. Gli atti tecnici non mo<strong>di</strong>ficati dalla variante sono considerati vali<strong>di</strong>. La documentazioneamministrativa può analogamente essere considerata valida. L’ufficio tecnico <strong>comunale</strong> deveverificare tuttavia che le mo<strong>di</strong>fiche apportate al progetto iniziale non siano tali da comportarenuove autorizzazioni o nulla-osta da parte delle autorità competenti ai sensi <strong>di</strong> legge.5. Per il rilascio del PdC in variante vanno seguite le medesime procedure istruttorie descritteall’art. 38 e vanno rispettati i tempi, i mo<strong>di</strong> e le forme definiti nello stesso art. 39 e successivoart. 40 del R.E.C.6. Non possono essere mo<strong>di</strong>ficati i termini per l’inizio e l’ultimazione dei lavori fissati in primaistanza, a meno che, a seguito della richiesta <strong>di</strong> variante, il progetto venga a ricadere nellacasistica descritta al comma 2 del presente articolo.7. Qualora le varianti al progetto già approvato con PdC non incidano sui parametri urbanistici esulle volumetrie (altezze, <strong>di</strong>stanze dai confini, in<strong>di</strong>ci volumetrici e/o <strong>di</strong> superficie utile ecoperta), non cambino la destinazione d’uso, la categoria d’intervento (così come definitadall’art. 3 del D.P.R. n. 380/2001) non alterino la sagoma e non mo<strong>di</strong>fichino eventualiprescrizioni del PdC originario, può essere presentata apposita SCIA ai sensi <strong>di</strong> legge. Restanoinalterati i termini <strong>di</strong> inizio e ultimazione dei lavori <strong>di</strong> cui al PdC originario.Pagina 45 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleCAPO IIIDENUNCIA DI INIZIO ATTIVITÀArt. 44Opere soggette a Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività (L)1. Sono realizzabili me<strong>di</strong>ante DIA, alternativamente al PdC:a) Gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia che portino ad un organismo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> in tutto o inparte <strong>di</strong>verso dal precedente e che comportino aumento <strong>di</strong> unità immobiliari, mo<strong>di</strong>fiche delvolume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agliimmobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d’uso;b) Gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione e <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica del presente R.E.C. sesono specificamente <strong>di</strong>sciplinati da piani attuativi vigenti alla data <strong>di</strong> presentazione dellaDIA ed approvati prima dell’entrata in vigore del presente R.E.C., e che contengano precise<strong>di</strong>sposizioni plano-volumetriche, tipologiche, formali e costruttive la cui sussistenza sia stataspecificamente <strong>di</strong>chiarata dal Consiglio Comunale in sede <strong>di</strong> ricognizione dei piani attuativimedesimi. L’atto <strong>di</strong> ricognizione potrà essere sostituito da una relazione asseverata delprogettista sulla esistenza delle <strong>di</strong>sposizioni plano-volumetriche, tipologiche, formali ecostruttive trascorsi trenta giorni dalla richiesta <strong>di</strong> ricognizione senza che l’AmministrazioneComunale abbia fornito risposta;c) Gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione, ampliamento, sopralzo, ad<strong>di</strong>zione, se sonospecificamente <strong>di</strong>sciplinati da strumenti urbanistici anche <strong>di</strong>versi dai piani attuativi,approvati dal Consiglio Comunale dopo l’entrata in vigore del presente <strong>Regolamento</strong>, checontengano precise <strong>di</strong>sposizioni plano-volumetriche, tipologiche, formali e costruttive la cuisussistenza sia stata specificamente <strong>di</strong>chiarata in sede <strong>di</strong> approvazione dei piani attuativimedesimi.2. La realizzazione degli interventi previsti ai commi precedenti del presente articolo, cheriguar<strong>di</strong>no immobili sottoposti alla tutela dei Beni cultuali o dei Beni paesaggistici, inparticolare riguardo al D.Lgs. n. 42/2004, è subor<strong>di</strong>nata al preventivo rilascio del parere o dellaautorizzazione richiesti dalle relative previsioni normative.3. I soggetti abilitati a presentare la DIA sono tutti quelli in<strong>di</strong>viduati all’art. 32 del R.E.C.4. Sono soggetti alla corresponsione del contributo <strong>di</strong> costruzione così come definito dall'art. 16del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i., gli interventi definiti al precedente comma 1.Art. 45Disciplina della Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività (R)1. I soggetti abilitati a presentare la DIA, almeno trenta giorni prima dell’effettivo inizio dei lavori,presentano allo S.U.E. la denuncia, accompagnata da:a) Modello prestampato “Documentazione allegata” in<strong>di</strong>rizzato allo S.U.E. opportunamentecompilato e firmato dal tecnico incaricato;b) Modello prestampato “Prospetto dei vincoli-limiti all’attività e<strong>di</strong>ficatoria” in<strong>di</strong>rizzato alloS.U.E. opportunamente compilato e firmato dal tecnico incaricato;c) Eventuali permessi o autorizzazioni per l’utilizzazione <strong>di</strong> aree, e<strong>di</strong>fici ed opere soggette aleggi speciali o regolamentazioni comunali, provinciali o statali;d) Eventuale concessione <strong>di</strong> accessi per le aree prospicienti strade statali e provinciali, fuori deicentri abitati;e) Copia autentica degli eventuali accor<strong>di</strong> e/o convenzioni tra confinanti, debitamenteregistrati. Tali atti sono obbligatori nel caso in cui l’opera che si intende realizzare, prevedail posizionamento <strong>di</strong> pareti non finestrate ad una <strong>di</strong>stanza inferiore a m 5,00 dal confine,anche quando il lotto confinante risulti ine<strong>di</strong>ficato e in cui l’opera da realizzarsi, pur se inlinea con il perimetro dell’e<strong>di</strong>ficio esistente, ricada ad una <strong>di</strong>stanza inferiore a m 5,00 dalconfine. L’eventuale accordo tra le parti, firmato da tutti i proprietari e debitamentePagina 46 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleregistrato, deve essere presentato congiuntamente alla copia fotostatica <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong>riconoscimento con firma del titolare;f) n. 3 copie degli elaborati grafici <strong>di</strong> progetto, in grado <strong>di</strong> descrivere compiutamente gliinterventi da effettuare ed aventi le caratteristiche <strong>di</strong> cui al precedente articolo 37 nei casi incui la DIA sostituisca il PdC;g) n. 1 copia delle relazione tecnica del progettista abilitato che asseveri la conformità delleopere da realizzare agli strumenti urbanistici adottati o approvati ed al REC, nonché alrispetto delle norme <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> quelle igienico-sanitarie;h) n. 1 copia della documentazione fotografica e della eventuale simulazione resa me<strong>di</strong>antefoto modellazione realistica;i) Nel caso <strong>di</strong> interventi da eseguire su e<strong>di</strong>fici esistenti è necessario presentare ladocumentazione attestante le preesistenze (con le relative destinazioni d’uso), asseverate conperizia giurata suffragata da adeguate prove documentali, quali autorizzazioni comunali,risultanze catastali, contratti <strong>di</strong> locazione, ecc.;j) Nulla Osta del condominio qualora gli interventi interessino parti comuni dell’e<strong>di</strong>ficio;k) Perizia giurata ai fini della determinazione del contributo per il costo <strong>di</strong> costruzione e sullostato dei luoghi;l) Dichiarazione impianti soggetti all’applicazione del D.M. 37/2008 a firma del progettista;m) Dichiarazione a firma del progettista e del <strong>di</strong>rettore dei lavori sull’osservanza <strong>di</strong> quantoprevisto dalla L. 13/89, dal D.M. n. 236/89 e s.m.i. e dalla L. 104/92;n) Dichiarazione del Progettista circa la necessità della documentazione <strong>di</strong> impatto acustico,oppure <strong>di</strong> clima acustico redatta da un tecnico abilitato;o) Nulla Osta ASL RMC – Servizio Interzonale, nel caso in cui non possa essere sostituito daautocertificazione (art. 20, comma 1, D.P.R. n. 380/01);p) Nomina dell’Impresa cui saranno affidati i lavori;q) Copia della ricevuta dell’ultimo pagamento ICI;r) Copia della ricevuta dell’ultimo pagamento TARSU (per immobili esistenti).2. La DIA ha termine massimo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà fissato in anni 3 (tre) decorrenti dall'effettivo inizio <strong>di</strong>efficacia della denuncia stessa, con obbligo per l’interessato <strong>di</strong> comunicare la data <strong>di</strong>ultimazione dei lavori. La sussistenza del titolo ad eseguire i lavori è provata con la copia dellaDIA dalla quale risulti la data <strong>di</strong> ricevimento della denuncia, l’elenco <strong>di</strong> quanto presentato acorredo del progetto, l’attestazione del professionista abilitato, nonché gli atti <strong>di</strong> assensoeventualmente necessari. Qualunque variazione del progettista asseverante deve esseretempestivamente comunicata allo S.U.E.3. Qualora l’immobile oggetto dell’intervento sia sottoposto ad un vincolo la cui tutela competa,anche in via <strong>di</strong> delega, alla stessa Amministrazione <strong>comunale</strong>, il termine <strong>di</strong> 30 (trenta) giorni <strong>di</strong>cui al precedente comma 1, decorre dal rilascio del relativo atto <strong>di</strong> assenso. Ove tale atto non siafavorevole, la denuncia è priva <strong>di</strong> effetti.4. Qualora l’immobile oggetto dell’intervento sia sottoposto ad un vincolo la cui tutela noncompeta all’Amministrazione <strong>comunale</strong> ed il soggetto abilitato non abbia prodotto l’atto <strong>di</strong>assenso, lo S.U.E. convoca una conferenza dei servizi ai sensi degli articoli 14, 14-bis, 14-ter,14-quater della L. n. 241/1990 e s.m.i. Il termine <strong>di</strong> trenta giorni <strong>di</strong> cui al comma 1 decorredall’esito della conferenza. In caso <strong>di</strong> esito non favorevole, la denuncia è priva <strong>di</strong> effetti.5. Il Dirigente dello S.U.E., dove entro il termine in<strong>di</strong>cato al comma 1 sia riscontrata l’assenza <strong>di</strong>una o più delle con<strong>di</strong>zioni stabilite, notifica all’interessato l’or<strong>di</strong>ne motivato <strong>di</strong> non effettuarel’intervento e, in caso <strong>di</strong> falsa attestazione del professionista abilitato, informa l’autoritàgiu<strong>di</strong>ziaria ed il consiglio dell’or<strong>di</strong>ne/albo <strong>di</strong> appartenenza.6. Ad avvenuta ultimazione dei lavori, il progettista asseverante od altro tecnico successivamenteintervenuto, comunicherà l’ultimazione dei lavori e rilascerà un certificato <strong>di</strong> collaudo finalecon il quale si attesti la conformità dell’opera al progetto presentato con la DIA ed allePagina 47 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalenormative <strong>di</strong> sicurezza ed igienico sanitarie. Contestualmente verrà consegnata allo S.U.E.ricevuta dell'avvenuta presentazione della variazione catastale conseguente alle opere realizzateo <strong>di</strong>chiarazione che le stesse non abbiano comportato mo<strong>di</strong>ficazioni del classamento. In assenza<strong>di</strong> tale documentazione si applica la sanzione prevista.7. Qualora venga accertata l'esecuzione delle opere soggette a comunicazione <strong>di</strong> inizio attivitàprima <strong>di</strong> trenta giorni dalla data <strong>di</strong> effettivo inizio dei lavori <strong>di</strong>chiarata nell'istanza, il richiedentesarà soggetto all'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria minima pari a € 516,00fatti salvi più gravi provve<strong>di</strong>menti previsti dalle leggi in materia.8. Qualora non venga comunicata allo S.U.E. la data <strong>di</strong> ultimazione lavori e contestualmentepresentata la documentazione <strong>di</strong> cui al precedente comma 6, il richiedente sarà soggettoall'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria minima pari a € 516,00, fatti salvi piùgravi provve<strong>di</strong>menti previsti dalle leggi in materia.CAPO IVSEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITÀArt. 46Opere soggette a SCIA (L)1. Sono realizzabili me<strong>di</strong>ante SCIA i seguenti interventi e<strong>di</strong>lizi:a) Gli interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> cui all’art. 3, comma 1, lettera b) del D.P.R.n. 380/2001 e non rientranti nella definizione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia libera <strong>di</strong> cui all’art. 24, comma 1,lett. a) del R.E.C.;b) Gli interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo <strong>di</strong> cui all’art. 3, comma 1, lett.c) del D.P.R. n. 380/2001;c) Gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia così come definiti dall’art. 3, comma 1, lett. d) delD.P.R. n. 380/2001, purchè non comportino aumento <strong>di</strong> unità immobiliari, mo<strong>di</strong>fiche delvolume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici degli e<strong>di</strong>fici esistenti e purchè noncomportino mutamenti della destinazione <strong>di</strong> cui all’art. 17 della L.R. n. 15/2008;d) Varianti a PdC, purchè le opere <strong>di</strong> progetto rispettino le eventuali prescrizioni contenute neltitolo abilitativo rilasciato e non comportino variazioni dei parametri urbanistici, del volume,della sagoma, della destinazione d’uso e della categoria e<strong>di</strong>lizia.2. La realizzazione degli interventi previsti al comma precedente del presente articolo, cheriguar<strong>di</strong>no immobili sottoposti alla tutela dei Beni culturali o dei Beni paesaggistici, inparticolare riguardo al D.Lgs. 42/2004 e che comportano mo<strong>di</strong>fiche agli aspetti formali,architettonici e <strong>di</strong> inserimento nel contesto urbano, ambientale e paesaggistico dell’operae<strong>di</strong>lizia, è subor<strong>di</strong>nata all’acquisizione del preventivo parere e/o autorizzazione rilasciatodall’Ente competente in materia.3. I soggetti abilitati a presentare la SCIA sono tutti quelli in<strong>di</strong>viduati all’art. 32 del R.E.C.Art. 47Disciplina della Segnalazione Certificata <strong>di</strong> Inizio Attività (R)1. I soggetti abilitati a presentare la SCIA, prima dell’inizio dei lavori, la inoltrano allo S.U.E.accompagnata da:a) Modello prestampato “Documentazione allegata” in<strong>di</strong>rizzato allo S.U.E. opportunamentecompilato e firmato dal tecnico incaricato;b) Modello prestampato “Prospetto dei vincoli-limiti all’attività e<strong>di</strong>ficatoria” in<strong>di</strong>rizzato alloS.U.E. opportunamente compilato e firmato dal tecnico incaricato;c) Eventuali permessi o autorizzazioni per l’utilizzazione <strong>di</strong> aree, e<strong>di</strong>fici ed opere soggette aleggi speciali o regolamentazioni comunali, provinciali o statali;d) Eventuale concessione <strong>di</strong> accessi per le aree prospicienti strade statali e provinciali, fuori deicentri abitati;Pagina 48 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalee) Copia autentica degli eventuali accor<strong>di</strong> e/o convenzioni tra confinanti, debitamenteregistrati. Tali atti sono obbligatori nel caso in cui l’opera che si intende realizzare preveda ilposizionamento <strong>di</strong> pareti non finestrate ad una <strong>di</strong>stanza inferiore a m 5,00 dal confine, anchequando il lotto confinante risulti ine<strong>di</strong>ficato e in cui l’opera da realizzarsi, pur se in linea conil perimetro dell’e<strong>di</strong>ficio esistente, ricada ad una <strong>di</strong>stanza inferiore a m 5,00 dal confine.L’eventuale accordo tra le parti, firmato da tutti i proprietari e debitamente registrato, deveessere presentato congiuntamente alla copia fotostatica <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong> riconoscimentocon firma del titolare.f) n. 3 copie degli elaborati grafici <strong>di</strong> progetto, in grado <strong>di</strong> descrivere compiutamente gliinterventi da effettuare ed aventi le caratteristiche <strong>di</strong> cui al precedente art. 37 del presenteREC;g) n. 1 copia della relazione tecnica redatta dal progettista abilitato che asseveri la conformitàdelle opere da realizzare agli strumenti urbanistici adottati o approvati ed al R.E.C., nonchéal rispetto delle norme <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> quelle igienico-sanitarie;h) n. 1 copia della documentazione fotografica e della eventuale simulazione resa me<strong>di</strong>antefoto modellazione realistica;i) Nel caso <strong>di</strong> interventi da eseguire su e<strong>di</strong>fici esistenti è necessario presentare ladocumentazione attestante le preesistenze (con le relative destinazioni d’uso), asseverate conperizia giurata suffragata da adeguate prove documentali quali autorizzazioni comunali,risultanze catastali, contratti <strong>di</strong> locazione, ecc;j) Nulla Osta del condominio qualora gli interventi interessino parti comuni dell’e<strong>di</strong>ficio;k) Perizia giurata ai fini della determinazione del contributo per il costo <strong>di</strong> costruzione e sullostato dei luoghi;l) Dichiarazione impianti soggetti all’applicazione della L. 46/90 a firma del progettista;m) Dichiarazione a firma del progettista e del <strong>di</strong>rettore dei lavori sull’osservanza <strong>di</strong> quantoprevisto dalla L. 13/89, dal D.M. n. 236/89 e s.m.i. e dalla L. 104/92;n) Dichiarazione del Progettista circa la necessità della documentazione <strong>di</strong> impatto acustico,oppure <strong>di</strong> clima acustico redatta da un tecnico abilitato;o) Nulla Osta ASL RMC – Servizio Interzonale, nel caso in cui non possa essere sostituito daautocertificazione (art. 20 D.P.R. n. 380/01);p) Nomina dell’Impresa cui saranno affidati i lavori;q) Copia della ricevuta dell’ultimo pagamento ICI;r) Copia della ricevuta dell’ultimo pagamento TARSU (per immobili esistenti).2. La SCIA ha termine massimo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà fissato in anni 3 (tre) decorrenti dall'effettivo inizio <strong>di</strong>efficacia della segnalazione stessa, con obbligo per l’interessato <strong>di</strong> comunicare la data <strong>di</strong>ultimazione dei lavori. La sussistenza del titolo ad eseguire i lavori è provata con la copia dellaSCIA dalla quale risulti la data <strong>di</strong> ricevimento della segnalazione, l’elenco <strong>di</strong> quanto presentatoa corredo del progetto, l’attestazione del professionista abilitato, nonché gli atti <strong>di</strong> assensoeventualmente necessari. Qualsiasi variazione deve essere tempestivamente comunicata alloS.U.E.3. Il R.U.P. verifica la conformità dell’intervento proposto alla normativa vigente in materia e, nelcaso in cui venga riscontrata l’irregolarità dello stesso, entro il termine <strong>di</strong> 30 (trenta) giorni daldeposito della SCIA, il Dirigente dello S.U.E. adotta un provve<strong>di</strong>mento motivato <strong>di</strong> <strong>di</strong>niego concui si vieta il proseguimento dei lavori e si or<strong>di</strong>na la rimozione degli eventuali effetti dannosi, ameno che l’interessato metta tutto a norma in un termine fissato dall’Amministrazione. È datafacoltà al depositante la SCIA <strong>di</strong> regolarizzare la propria posizione in un arco temporale fissatonel provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> sospensione dei lavori.4. Ad avvenuta ultimazione dei lavori, il progettista asseverante od altro tecnico successivamenteintervenuto, comunicherà l’ultimazione dei lavori e rilascerà un certificato <strong>di</strong> collaudo finalecon il quale si attesti la conformità dell’opera al progetto depositato con la SCIA ed allenormative <strong>di</strong> sicurezza ed igienico sanitarie. Contestualmente verrà consegnata allo S.U.E.Pagina 49 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalericevuta dell'avvenuta presentazione della variazione catastale conseguente alle opere realizzateo <strong>di</strong>chiarazione che le stesse non abbiano comportato mo<strong>di</strong>ficazioni del classamento. In assenza<strong>di</strong> tale documentazione si applica la sanzione amministrativa pecuniaria minima pari a € 516,00.5. Qualora venga accertata l'esecuzione delle opere soggette a Segnalazione certificata <strong>di</strong> inizioattività prima del deposito della stessa presso gli uffici tecnici competenti, il richiedente saràsoggetto all'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria minima pari a € 516,00, fattisalvi più gravi provve<strong>di</strong>menti previsti dalle leggi in materia.6. Qualora non venga comunicata allo S.U.E. la data <strong>di</strong> ultimazione lavori e contestualmentepresentata la documentazione <strong>di</strong> cui al precedente comma 4, il richiedente sarà soggettoall'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria minima pari a € 516,00, fatti salvi piùgravi provve<strong>di</strong>menti previsti dalle leggi in materia.CAPO VAUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA AI SENSI DELL’ART. 146 DEL D.LGS. N. 42/2004Art. 48Autorizzazione Paesaggistica – Delega ai sensi della L.R. n. 59/95 (L)1. L’Autorizzazione Paesaggistica è lo strumento con cui lo S.U.E. esprime le proprie valutazioniin merito agli aspetti formali, architettonici e <strong>di</strong> inserimento nel contesto urbano, ambientale epaesaggistico <strong>di</strong> un’opera e<strong>di</strong>lizia da realizzare, fornendo eventuali in<strong>di</strong>cazioni o prescrizioni.2. L’avente titolo a richiedere il PdC o a depositare la DIA o la SCIA per l’esecuzione <strong>di</strong> unintervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>, prima della presentazione della richiesta dei suddetti titoli abilitativi, deverichiedere l’Autorizzazione Paesaggistica, qualora l’opera e<strong>di</strong>lizia da eseguire ricada su areavincolata ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 e comporti mo<strong>di</strong>fiche agli aspetti formali, architettonicie <strong>di</strong> inserimento nel contesto urbano, ambientale e paesaggistico della stessa.3. Ai sensi dell’art. 146, comma 2 del D.Lgs. n. 42/2004 i proprietari, possessori o detentori aqualsiasi titolo dei beni sottoposti a tutela paesaggistica, hanno l'obbligo <strong>di</strong> sottoporre algiu<strong>di</strong>zio della Commissione Comunale del Paesaggio i progetti delle opere che intendanoeseguire, corredati della documentazione prevista dal D.P.C.M. 12 <strong>di</strong>cembre 2005, affinché nesia accertata la compatibilità paesaggistica e sia rilasciata l'autorizzazione a realizzarli.Art. 49Interventi non soggetti ad autorizzazione (L)1. Ai sensi dell’art. 149, D.Lgs. 42/2004, fatta salva l’applicazione dell’articolo 143, comma 4,lett. b), e dell’articolo 156, comma 4, non è comunque richiesta l’autorizzazione prescrittadall’articolo 146, dall’articolo 147 e dall’articolo 159:a) per gli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria, straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> consolidamento statico e <strong>di</strong>restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli e<strong>di</strong>fici;b) per gli interventi inerenti l’esercizio dell’attività agro-silvo-pastorale che non comportinoalterazione permanente dello stato dei luoghi con costruzioni e<strong>di</strong>lizie ed altre opere civili, esempre che si tratti <strong>di</strong> attività ed opere che non alterino l’assetto idrogeologico del territorio;c) per il taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere <strong>di</strong> bonifica, antincen<strong>di</strong>o e <strong>di</strong>conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste in<strong>di</strong>cati dall’articolo 142, comma 1,lettera g), purché previsti ed autorizzati in base alla normativa in materia.Art. 50Domanda <strong>di</strong> Autorizzazione Paesaggistica (L)1. La domanda per l’esame del progetto finalizzata all’ottenimento dell’AutorizzazionePaesaggistica, sottoscritta da uno dei soggetti legittimati ai sensi dell’art. 32 del R.E.C., dalprogettista e dal <strong>di</strong>rettore dei lavori (per accettazione dell’incarico), deve essere presentata alloS.U.E.Pagina 50 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale2. La domanda deve essere redatta sugli appositi moduli pre<strong>di</strong>sposti dallo S.U.E. e depositata,congiuntamente alla documentazione necessaria all’istruttoria, successivamente al pagamentodei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> segreteria e <strong>di</strong> istruttoria, determinati con apposita delibera <strong>di</strong> C.C. eall’apposizione della marca da bollo statale. In caso <strong>di</strong> mancato pagamento dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong>segreteria e <strong>di</strong> istruttoria, i termini temporali <strong>di</strong> cui all’art. 53 ripartono dal giorno in cui vieneeffettuato il pagamento.3. Lo S.U.E. ne verifica la completezza e comunica al richiedente, contestualmente allapresentazione, il nominativo del R.U.P. e le modalità <strong>di</strong> contatto con la AmministrazioneComunale.4. Qualora sia verificata la mancanza della documentazione <strong>di</strong> cui agli artt. 51 e 52 del R.E.C.,l’iter della pratica inizia nuovamente dalla data <strong>di</strong> presentazione della documentazioneintegrativa richiesta.5. L’esame della pratica si svolgerà secondo l’or<strong>di</strong>ne cronologico <strong>di</strong> presentazione delle domande.La data valida <strong>di</strong> riferimento sarà considerata quella in cui verrà consegnata la documentazionecompleta. Qualora lo S.U.E. verificasse l’incompletezza della documentazione e richiedesse lenecessarie integrazioni, la data che verrà presa in considerazione sarà quella riportata nelladocumentazione integrata richiesta.Art. 51Documentazione <strong>di</strong> carattere generale da allegare alla domanda (L)1. Alla domanda dovranno essere allegati i seguenti documenti:a) Atto <strong>di</strong> proprietà e/o <strong>di</strong>sponibilità dell’immobile oggetto dell’intervento (nel caso si tratti <strong>di</strong>concessionario occorre il Nulla Osta dell’ente o dell’amministrazione proprietaria);b) Permessi o autorizzazioni, dove necessari, per l’utilizzazione <strong>di</strong> aree, e<strong>di</strong>fici ed operesoggette a leggi speciali o regolamentazioni comunali, provinciali o statali;c) Concessione, dove necessario, <strong>di</strong> accessi per le aree prospicienti strade statali e provincialifuori dei centri abitati;d) Copia autentica degli eventuali accor<strong>di</strong> e/o convenzioni tra confinanti, debitamenteregistrati. Tali atti sono obbligatori nel caso in cui l’opera che si intende realizzare preveda ilposizionamento <strong>di</strong> pareti entrambe non finestrate ad una <strong>di</strong>stanza inferiore a m 5,00 dalconfine, anche quando il lotto confinante risulti ine<strong>di</strong>ficato o nel caso in cui l’opera darealizzarsi, pur se in linea con il perimetro dell’e<strong>di</strong>ficio esistente, ricada ad una <strong>di</strong>stanzainferiore a m 5,00 dal confine. L’eventuale accordo tra le parti, firmato da tutti i proprietari edebitamente registrato, deve essere presentato congiuntamente alla copia fotostatica <strong>di</strong> undocumento <strong>di</strong> riconoscimento con firma del titolare;e) Nulla Osta del condominio qualora gli interventi interessino parti comuni dell’e<strong>di</strong>ficio;f) Nel caso in cui l’area oggetto <strong>di</strong> intervento ricada in ambiti territoriali soggetti a ulteriorilimitazioni all'attività e<strong>di</strong>ficatoria (a titolo esemplificativo e non esaustivo: vincoli <strong>di</strong> naturaarcheologica, aree boscate, aree ricadenti all’interno del perimetro della Riserva Naturale delLitorale Romano, ecc.) è necessaria la preventiva acquisizione dei relativi pareri e/oautorizzazioni rilasciati dagli Enti preposti alla tutela specifica;g) n. 6 copie degli elaborati grafici <strong>di</strong> progetto, <strong>di</strong> cui al successivo articolo 52;h) n. 4 copie della relazione paesaggistica, <strong>di</strong> cui al successivo articolo 52;i) Nel caso <strong>di</strong> interventi da eseguire su e<strong>di</strong>fici esistenti è necessario presentare documentazioneattestante la regolarità urbanistica, paesaggistica, idrogeologica, ecc. dell’eventualeimmobile preesistente con richiamo, se del caso, a tutti i precedenti titoli abilitativi inmateria urbanistica e paesaggistica (licenze o concessioni e<strong>di</strong>lizie, autorizzazioni, sanatorie,compatibilità paesaggistiche, ecc.) da documentarsi anche con i relativi atti e graficiprogettuali;j) Dichiarazione asseverata circa l’inesistenza <strong>di</strong> vincoli ex art. 10 e seguenti del D.Lgs. n.42/04;Pagina 51 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalek) Documentazione attestante la <strong>di</strong>stanza del fabbricato dal fosso (in presenza <strong>di</strong> acquepubbliche, documentando nel caso l’inclusione negli appositi elenchi), dal lago o dal mare;Art. 52Documentazione tecnica da allegare alla domanda (L)1. La documentazione deve essere firmata da tecnici (architetti, ingegneri, geometri, periti, ecc.)abilitati ad esercitare la professione nel territorio dello Stato, nei casi e nei limiti assegnati allaloro attività professionale dalle <strong>di</strong>sposizioni in materia.2. La documentazione allegata alla domanda <strong>di</strong> Autorizzazione Paesaggistica deve in<strong>di</strong>care, aisensi del D.P.C.M. 12 <strong>di</strong>cembre 2005, i seguenti aspetti:a) Lo stato attuale del bene paesaggistico interessato;b) Gli elementi <strong>di</strong> valore paesaggistico in esso presenti, nonché le eventuali presenze <strong>di</strong> beniculturali, tutelati dalla Parte II del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio;c) Gli impatti sul paesaggio delle trasformazioni proposte;d) Gli elementi <strong>di</strong> mitigazione e compensazione necessari;e) La compatibilità rispetto ai valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo;f) La congruità con i criteri <strong>di</strong> gestione dell’immobile o dell’area;g) La coerenza con gli obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica.3. La documentazione deve essere tale da permettere la verifica della reale compatibilitàpaesaggistica degli interventi proposti. I tipi <strong>di</strong> intervento vengono sud<strong>di</strong>visi secondo le seguenticategorie:a) Interventi il cui impatto paesaggistico è valutabile me<strong>di</strong>ante una documentazionesemplificata 6 . Si intendono ricompresi in questa categoria tutti gli interventi minori, in grado6 In conformità all’art.1, comma 1, D.P.R. n. 139/10,rientrano in questa categoria i sotto elencati interventi, qualora non soggetti atutela ai sensi dell'art. 136, comma 1, lettere a), b) e c) del D.Lgs n. 42/2004:• Incremento <strong>di</strong> volume non superiore al 10 per cento della volumetria della costruzione originaria e comunque non superiore a100 mc. (la presente voce non si applica nelle zone territoriali omogenee "A" <strong>di</strong> cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 2 aprile1968, n. 1444, e ad esse assimilabili e agli immobili soggetti a tutela ai sensi dell'articolo 136, comma 1, lettere a), b) e c), delCo<strong>di</strong>ce). Ogni successivo incremento sullo stesso immobile e' sottoposto a procedura autorizzatoria or<strong>di</strong>naria;• Interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione con il rispetto <strong>di</strong> volumetria e sagoma preesistenti. La presente voce non si applica agliimmobili soggetti a tutela ai sensi dell'articolo 136, comma 1, lettere a), b) e c), del Co<strong>di</strong>ce);• Interventi <strong>di</strong> demolizione senza ricostruzione o demolizione <strong>di</strong> superfetazioni (la presente voce non si applica agli immobilisoggetti a tutela ai sensi dell'articolo 136, comma 1, lettere a), b) e c), del Co<strong>di</strong>ce);• Interventi sui prospetti degli e<strong>di</strong>fici esistenti, quali: aperture <strong>di</strong> porte e finestre o mo<strong>di</strong>fica delle aperture esistenti per <strong>di</strong>mensionee posizione; interventi sulle finiture esterne, con rifacimento <strong>di</strong> intonaci, tinteggiature o rivestimenti esterni, mo<strong>di</strong>ficativi <strong>di</strong>quelli preesistenti; realizzazione o mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> balconi o terrazze; inserimento o mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> cornicioni, ringhiere, parapetti;chiusura <strong>di</strong> terrazze o <strong>di</strong> balconi già chiusi su tre lati me<strong>di</strong>ante installazione <strong>di</strong> infissi; realizzazione, mo<strong>di</strong>fica o sostituzione <strong>di</strong>scale esterne (la presente voce non si applica agli immobili soggetti a tutela ai sensi dell'articolo 136, comma 1, lettere a), b) ec), del Co<strong>di</strong>ce);• Interventi sulle coperture degli e<strong>di</strong>fici esistenti, quali: rifacimento del manto del tetto e delle lattonerie con materiale <strong>di</strong>verso;mo<strong>di</strong>fiche in<strong>di</strong>spensabili per l'installazione <strong>di</strong> impianti tecnologici; mo<strong>di</strong>fiche alla inclinazione o alla configurazione delle falde;realizzazione <strong>di</strong> lastrici solari o terrazze a tasca <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni; inserimento <strong>di</strong> canne fumarie o comignoli; realizzazione omo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> finestre a tetto e lucernari; realizzazione <strong>di</strong> abbaini o elementi consimili (la presente voce non si applica agliimmobili soggetti a tutela ai sensi dell'articolo 136, comma 1, lettere a), b) e c), del Co<strong>di</strong>ce);• Mo<strong>di</strong>fiche che si rendono necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica ovvero per il contenimento dei consumienergetici degli e<strong>di</strong>fici;• Realizzazione o mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> autorimesse pertinenziali, collocate fuori terra ovvero parzialmente o totalmente interrate, convolume non superiore a 50 mc, compresi percorsi <strong>di</strong> accesso ed eventuali rampe. Ogni successivo intervento <strong>di</strong> realizzazione omo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> autorimesse pertinenziale allo stesso immobile e' sottoposto a procedura autorizzatoria or<strong>di</strong>naria;• Realizzazione <strong>di</strong> tettoie, porticati, chioschi da giar<strong>di</strong>no e manufatti consimili aperti su piu' lati, aventi una superficie nonsuperiore a 30 mq;• Realizzazione <strong>di</strong> manufatti accessori o volumi tecnici <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni (volume non superiore a 10 mc);• Interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche, anche comportanti mo<strong>di</strong>fica dei prospetti o delle pertinenzeesterne degli e<strong>di</strong>fici, ovvero realizzazione o mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> volumi tecnici. Sono fatte salve le procedure semplificate ai sensi delleleggi speciali <strong>di</strong> settore (la presente voce non si applica agli immobili soggetti a tutela ai sensi dell'articolo 136, comma 1, letterea), b) e c), del Co<strong>di</strong>ce);• Realizzazione o mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> cancelli, recinzioni, o muri <strong>di</strong> contenimento del terreno (la presente voce non si applica agliimmobili soggetti a tutela ai sensi dell'articolo 136, comma 1, lettere a), b) e c), del Co<strong>di</strong>ce);Pagina 52 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale<strong>di</strong> non alterare complessivamente lo stato dei luoghi;b) Interventi che si pongono in posizione interme<strong>di</strong>a 7 tra la procedura semplificata e le opere <strong>di</strong>• Interventi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> muri <strong>di</strong> cinta esistenti senza incrementi <strong>di</strong> altezza;• Interventi sistematici nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti, quali: pavimentazioni, accessi pedonali e carrabili <strong>di</strong> larghezzanon superiore a 4 m, modellazioni del suolo, rampe o arre<strong>di</strong> fissi (la presente voce non si applica agli immobili soggetti a tutelaai sensi dell'articolo 136, comma 1, lettere a), b) e c), del Co<strong>di</strong>ce);• Realizzazione <strong>di</strong> monumenti ed e<strong>di</strong>cole funerarie all'interno delle zone cimiteriali;• Posa in opera <strong>di</strong> cartelli e altri mezzi pubblicitari non temporanei <strong>di</strong> cui all'art. 153, comma 1 del Co<strong>di</strong>ce, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni inferioria 18 mq, ivi comprese le insegne per le attività commerciali o pubblici esercizi (la presente voce non si applica agli immobilisoggetti a tutela ai sensi dell'art. 136, comma 1, lettere a), b) e c) del Co<strong>di</strong>ce);• Collocazione <strong>di</strong> tende da sole sulle facciate degli e<strong>di</strong>fici per locali destinati ad attività commerciali e pubblici esercizi;• Interventi puntuali <strong>di</strong> adeguamento della viabilità esistente, quali: adeguamento <strong>di</strong> rotatorie, riconfigurazione <strong>di</strong> incroci stradali,realizzazione <strong>di</strong> banchine e marciapie<strong>di</strong>, manufatti necessari per la sicurezza della circolazione, nonché quelli relativi allarealizzazione <strong>di</strong> parcheggi a raso a con<strong>di</strong>zione che assicurino la permeabilità del suolo, sistemazione e arredo <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong>;• Interventi <strong>di</strong> allaccio alle infrastrutture a rete, ove comportanti la realizzazione <strong>di</strong> opere in soprasuolo;• Linee elettriche e telefoniche su palo a servizio <strong>di</strong> singole utenze <strong>di</strong> altezza non superiore, rispettivamente, a metri 10 e a metri6,30;• Adeguamento <strong>di</strong> cabine elettriche o del gas, ovvero sostituzione delle medesime con altre <strong>di</strong> tipologia e <strong>di</strong>mensioni analoghe;• Interventi sistematici <strong>di</strong> arredo urbano comportanti l'installazione <strong>di</strong> manufatti e componenti, compresi gli impianti <strong>di</strong> pubblicailluminazione;• Installazione <strong>di</strong> impianti tecnologici esterni per uso domestico autonomo, quali con<strong>di</strong>zionatori e impianti <strong>di</strong> climatizzazionedotati <strong>di</strong> unità esterna, caldaie, parabole, antenne (la presente voce non si applica agli immobili soggetti a tutela ai sensidell'articolo 136, comma 1, lettere a), b) e c), del Co<strong>di</strong>ce);• Parabole satellitari condominiali e impianti <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento esterni centralizzati, nonché impianti per l'accesso alle reti <strong>di</strong>comunicazione elettronica <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni con superficie non superiore ad 1 mq o volume non superiore ad 1 mc (lapresente voce non si applica agli immobili soggetti a tutela ai sensi dell'articolo 136, comma 1, lettere a), b) e c), del Co<strong>di</strong>ce);• Installazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ocomunicazioni elettroniche mobili, <strong>di</strong> cui all'articolo 87 del decreto legislativo 1° agosto 2003,n. 259, che comportino la realizzazione <strong>di</strong> supporti <strong>di</strong> antenne non superiori a 6 metri se collocati su e<strong>di</strong>fici esistenti, e/o larealizzazione <strong>di</strong> sopralzi <strong>di</strong> infrastrutture esistenti come pali o tralicci, non superiori a 6 metri, e/o la realizzazione <strong>di</strong> apparati <strong>di</strong>telecomunicazioni a servizio delle antenne, costituenti volumi tecnici, tali comunque da non superare l'altezza <strong>di</strong> metri 3 secollocati su e<strong>di</strong>fici esistenti e <strong>di</strong> metri 4 se posati <strong>di</strong>rettamente a terra;• Installazione in soprasuolo <strong>di</strong> serbatoi <strong>di</strong> GPL <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione non superiore a 13 mc, e opere <strong>di</strong> recinzione e sistemazionecorrelate;• Impianti tecnici esterni al servizio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti a destinazione produttiva, quali sistemi per la canalizzazione dei flui<strong>di</strong>me<strong>di</strong>ante tubazioni esterne, lo stoccaggio dei prodotti e canne fumarie;• Posa in opera <strong>di</strong> manufatti completamente interrati (serbatoi, cisterne, ecc.), che comportino la mo<strong>di</strong>fica della morfologia delterreno, comprese opere <strong>di</strong> recinzione o sistemazione correlate;• Pannelli solari, termici e fotovoltaici fino ad una superficie <strong>di</strong> 25 mq (la presente voce non si applica nelle zone territorialiomogenee "A" <strong>di</strong> cui all'articolo 2 del decreto ministeriale n. 1444 del 1968, e ad esse assimilabili, e nelle aree vincolate ai sensidell'articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del Co<strong>di</strong>ce), ferme restando le <strong>di</strong>verse e più favorevoli previsioni del decretolegislativo 30 maggio 2008, n. 115, recante "Attuazione della <strong>di</strong>rettiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finalidell'energia e i servizi energetici e abrogazione della <strong>di</strong>rettiva 93/76/CEE", e dell'articolo 1, comma 289, della legge 24<strong>di</strong>cembre 2007, n. 244, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria2008)";• Nuovi pozzi, opere <strong>di</strong> presa e prelievo da falda per uso domestico, preventivamente assentiti dalle Amministrazioni competenti,comportanti la realizzazione <strong>di</strong> manufatti in soprasuolo;• Tombinamento parziale <strong>di</strong> corsi d'acqua per tratti fino a 4 m ed esclusivamente per dare accesso ad abitazioni esistenti e/o afon<strong>di</strong> agricoli interclusi, nonché la riapertura <strong>di</strong> tratti tombinati <strong>di</strong> corsi d'acqua;• Interventi <strong>di</strong> ripascimento localizzato <strong>di</strong> tratti <strong>di</strong> arenile in erosione, manutenzione <strong>di</strong> dune artificiali in funzione antierosiva,ripristino <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa esistenti sulla costa;• Ripristino e adeguamento funzionale <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dalle acque delle sponde dei corsi d'acqua e dei laghi;• Taglio selettivo <strong>di</strong> vegetazione ripariale presente sulle sponde o sulle isole fluviali;• Riduzione <strong>di</strong> superfici boscate in aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> immobili esistenti, per superfici non superiori a 100 mq, preventivamenteassentita dalle amministrazioni competenti;• Ripristino <strong>di</strong> prati stabili, prati pascolo, coltivazioni agrarie tipiche, me<strong>di</strong>ante riduzione <strong>di</strong> aree boscate <strong>di</strong> recente formazione persuperfici non superiori a 5000 mq, preventivamente assentiti dalle amministrazioni competenti;• Taglio <strong>di</strong> alberi isolati o in gruppi, ove ricompresi nelle aree <strong>di</strong> cui all'articolo 136, comma 1, lettere c) e d), del Co<strong>di</strong>ce,preventivamente assentito dalle amministrazioni competenti;• Manufatti realizzati in legno per ricovero attrezzi agricoli, con superficie non superiore a 10 mq;• Occupazione temporanea <strong>di</strong> suolo privato, pubblico, o <strong>di</strong> uso pubblico, con strutture mobili, chioschi e simili, per un periodosuperiore a 120 giorni;• Strutture stagionali non permanenti collegate ad attività turistiche, sportive o del tempo libero, da considerare come attrezzatureamovibili.7 In linea <strong>di</strong> principio, ed a titolo non esaustivo, rientrano in questa categoria i sotto elencati interventi:Pagina 53 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalegrande impegno territoriale;c) Interventi od opere <strong>di</strong> grande impegno territoriale a carattere areale 8 ;d) Interventi od opere <strong>di</strong> grande impegno territoriale a carattere lineare o a rete 9 .4. Per le opere rientranti nelle categorie <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> cui al comma 3 del precedente articolo,deve essere presentata la seguente documentazione:I) RELAZIONE PAESAGGISTICA redatta ai sensi del D.P.C.M. 12.12.2005 e su elaboratounico. Nella redazione della relazione dovranno essere presi in considerazione i seguentiaspetti:a) Descrizione dello stato attuale dell’immobile e dell’area tutelata:• Relazione esplicativa, anche attraverso estratti cartografici, degli aspetti storicocritici,tipologici, materici, tecnologici, strutturali, urbanistici e paesaggisticidell’intervento specifico riguardo alla sua conformità rispetto al quadro normativovigente;• Estratto delle relative norme urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> riferimento vigenti;• Esauriente documentazione fotografica, con specifico riguardo sia dell’area oggettodell’intervento sia del suo contesto, datata e firmata tanto dal titolare dell’istanza chedal tecnico incaricato, con allegata in<strong>di</strong>cazione plani volumetrica dei punti <strong>di</strong> ripresa;b) Valutazione della compatibilità paesaggistica dell’intervento proposto:• Simulazione dettagliata dello stato dei luoghi a seguito della realizzazione delprogetto resa me<strong>di</strong>ante foto modellazione realistica (rendering computerizzato omanuale) comprendente un adeguato intorno dell’area <strong>di</strong> intervento;• Esauriente descrizione degli effetti conseguenti alla realizzazione dell’opera dalpunto <strong>di</strong> vista paesaggistico e degli elementi progettuali finalizzati a ridurre omigliorare l'impatto del bene tutelato sui caratteri del contesto paesaggistico edell'area <strong>di</strong> intervento.II) ELABORATI GRAFICI DI PROGETTO (raccolti in un unico elaborato): gli elaboratigrafici <strong>di</strong> progetto devono rendere comprensibile l'adeguatezza dell'inserimento delle nuoveopere nel contesto paesaggistico così come descritto nella relazione paesaggistica e• Strutture <strong>di</strong> copertura superiori a 10 mq;• Costruzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a destinazione residenziale, bi/tri/quadri-familiari non rientranti nella progettazione <strong>di</strong> complessiresidenziali ;• Costruzione <strong>di</strong> piscine interrate;• Muri <strong>di</strong> contenimento della terra;• Realizzazione <strong>di</strong> coperture a tetto;• Demolizione e ricostruzione utilizzando la stessa volumetria della preesistenza.8 Si intendono ricompresi in questa categoria, a titolo meramente in<strong>di</strong>cativo, i sotto elencati interventi:• Complessi sportivi, parchi tematici;• Complessi residenziali, turistici, commerciali, <strong>di</strong>rezionali e produttivi;• Campeggi e caravaning;• Impianto agro-forestali, agricoli, zootecnici e <strong>di</strong> acquacoltura con esclusione degli interventi <strong>di</strong> cui all'art. 149, comma 1, lett. c)del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e del Paesaggio;• Impianti per la produzione energetica, <strong>di</strong> termovalorizzazione, <strong>di</strong> stoccaggio;• Dighe, sbarramenti ed invasi;• Depositi <strong>di</strong> merci o <strong>di</strong> materiali;• Infrastrutturali portuali ed aeroportuali;• Discariche ed impianti <strong>di</strong> smaltimento dei rifiuti;• Attività minerarie <strong>di</strong> ricerca ed estrazione;• Attività <strong>di</strong> coltivazione <strong>di</strong> cave e torbiere;• Attività <strong>di</strong> escavazione <strong>di</strong> materiale litoide dall’alveo dei fiumi.9 Si intendono ricompresi in questa categoria i seguenti interventi:• Opere ed infrastrutture stradali e ferroviarie;• Reti infrastrutturali;• Torri, tralicci e ripetitori per la telecomunicazione;• Impianti <strong>di</strong> risalita;• Interventi <strong>di</strong> sistemazione idrogeologica;• Sistemi <strong>di</strong> irrigazione agricola; Interventi <strong>di</strong> urbanizzazione primaria.Pagina 54 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalecomprendono:• Estratto planimetria I.G.M. 1:25.000 con localizzazione puntiforme dell’intervento benevidenziata;• Estratto planimetria C.T.R. 1:10.000 con localizzazione puntiforme dell’intervento benevidenziata;• Estratto P.R.G. e eventuali P.P.E. in rapporto <strong>di</strong> riduzione adeguato per una chiara visura(1:25.000, 1:10.000), con localizzazione puntiforme dell’intervento ben evidenziata;• Estratti Tavv. E1/E3 del PTP in rapporto <strong>di</strong> riduzione adeguato per una chiara visura(1:25.000, 1:10.000), con localizzazione puntiforme dell’intervento ben evidenziata erelative visure, aggiornate alla L.R. 24/98 e s.m.i.;• Estratti Tavv. A, B, C, D del P.T.P.R., in rapporto <strong>di</strong> riduzione adeguato per una chiaravisura (1:25.000, 1:10.000), e estratti Tavv. A e B in scala 1:2.000, con localizzazionepuntiforme dell’intervento ben evidenziata, e relative visure;• Elaborati progettuali riportanti il livello dello stato dei luoghi, con particolareriferimento all’andamento naturale del terreno ed agli apparati vegetazionali presenti inrelazione alla sagoma della futura costruzione, planimetri generali, profili, stati ante epost operam in scala non inferiore 1:100, con in<strong>di</strong>viduazione a colore o a retino, dellemo<strong>di</strong>ficazioni previste sull’eventuale preesistenza, rendering dell’inserimentodell’intervento nel contesto, computo delle superfici e dei volumi ammissibili e previstiin rapporto alle altezze, alle <strong>di</strong>stanze, agli in<strong>di</strong>ci fon<strong>di</strong>ari prescritti urbanisticamente epaesaggisticamente.5. Per le specifiche sulle in<strong>di</strong>cazioni da riportare negli elaborati summenzionati si rimanda alD.P.C.M. 12 <strong>di</strong>cembre 2005.Art. 53Esame della domanda (R)1. Ai sensi della L.R. n. 59/95 e secondo quanto previsto dall’art. 146, comma 6 del D.Lgs. n.42/2004, lo S.U.E., nell'esaminare la domanda <strong>di</strong> autorizzazione, verifica la conformitàdell'intervento alle prescrizioni contenute nei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> interessepubblico e nei Piani Paesaggistici e ne accerta:a) La compatibilità rispetto ai valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo ed alle finalità <strong>di</strong>tutela e miglioramento della qualità del paesaggio, in<strong>di</strong>viduati dalla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong>notevole interesse pubblico e dal Piano Paesaggistico;b) La congruità con i criteri <strong>di</strong> gestione dell’immobile o dell'area in<strong>di</strong>cati dalla <strong>di</strong>chiarazione edal Piano Paesaggistico.2. Ai sensi dell’art. 146, comma 7 del D.Lgs. n. 42/2004, qualora lo S.U.E. verifichi che ladocumentazione allegata non corrisponda a quella prevista, chiede le necessarie integrazioni; intale caso, il termine è sospeso dalla data della richiesta fino a quella <strong>di</strong> ricezione delladocumentazione. Qualora l'amministrazione ritenga necessario acquisire documentazioneulteriore rispetto a quella prevista, ovvero effettuare accertamenti, il termine è sospeso, per unasola volta, per un periodo comunque non superiore a trenta giorni dalla data della richiesta finoa quella <strong>di</strong> ricezione della documentazione, ovvero dalla data <strong>di</strong> comunicazione della necessità<strong>di</strong> accertamenti fino a quella <strong>di</strong> effettuazione degli stessi.3. Ai sensi dell’art. 146, comma 7 del D.Lgs. n. 42/2004, lo S.U.E., acquisito il parere dellaCommissione Comunale per il Paesaggio e valutata la compatibilità paesaggisticadell'intervento, entro il termine <strong>di</strong> quaranta giorni dalla data <strong>di</strong> ricezione dell'istanza, trasmette alSoprintendente la proposta <strong>di</strong> rilascio o <strong>di</strong> <strong>di</strong>niego dell'autorizzazione, corredata dal progetto edalla relativa documentazione, dandone comunicazione agli interessati. La comunicazionecostituisce avviso <strong>di</strong> inizio del relativo proce<strong>di</strong>mento, ai sensi e per gli effetti della legge 7agosto 1990, n. 241.4. Il Soprintendente comunica il parere entro il termine perentorio <strong>di</strong> 45 (quarantacinque) giorniPagina 55 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaledalla data <strong>di</strong> ricezione della proposta. Ai sensi dell’art. 146, comma 9 del D.Lgs. n. 42/2004,entro il termine <strong>di</strong> 20 (venti) giorni dalla ricezione del parere del Soprintendente, lo S.U.E.rilascia l'Autorizzazione oppure comunica agli interessati il preavviso <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mentonegativo ai sensi dell’art. 10-bis della L. n. 241/1990 e s.m.i. L’autorizzazione costituisce attoautonomo e presupposto del PdC o degli altri titoli legittimanti l'intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>. I lavori nonpossono essere iniziati in <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> essa.5. Decorso inutilmente il termine per l'acquisizione del parere, l'Amministrazione competente puòin<strong>di</strong>re una conferenza <strong>di</strong> servizi, alla quale il Soprintendente partecipa o fa pervenire il parerescritto. La conferenza si pronuncia entro il termine perentorio <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci giorni. In ogni caso,decorsi 60 (sessanta) giorni dalla ricezione degli atti da parte del Soprintendente,l'Amministrazione competente provvede sulla domanda <strong>di</strong> autorizzazione.6. L'Autorizzazione paesaggistica è imme<strong>di</strong>atamente efficace ed è trasmessa in copia, senzaindugio, alla Soprintendenza che ha emesso il parere nel corso del proce<strong>di</strong>mento, nonché,unitamente al parere, alla Regione e, ove esistente, all'Ente Parco nel cui territorio si trovanol'immobile o l'area sottoposti al vincolo.7. Presso lo S.U.E., al rilascio dell'autorizzazione, è istituito un elenco, liberamente consultabile, incui è in<strong>di</strong>cata la data <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> ciascuna autorizzazione paesaggistica, con la annotazionesintetica del relativo oggetto. Copia dell’elenco è trasmessa trimestralmente alla Regione e allaSoprintendenza, ai fini dell'esercizio delle funzioni <strong>di</strong> vigilanza <strong>di</strong> cui all'articolo 155 del D.Lgs.n. 42/2004.8. L’autorizzazione paesaggistica conserva vali<strong>di</strong>tà per cinque anni dalla data del rilascio, salvoche non intervengano mo<strong>di</strong>ficazioni degli strumenti urbanistici e della normativa vigente.Art. 54Esame della domanda <strong>di</strong> Autorizzazione Paesaggisticame<strong>di</strong>ante proce<strong>di</strong>mento semplificato (R)1. Ai sensi dell’art. 3, comma 1 del D.P.R. n. 139/2010, il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong>Autorizzazione Paesaggistica, me<strong>di</strong>ante proce<strong>di</strong>mento semplificato, si conclude con unprovve<strong>di</strong>mento espresso dall’Amministrazione competente, entro il termine perentorio <strong>di</strong> 60(sessanta) giorni dalla data <strong>di</strong> presentazione della domanda stessa allo S.U.E.2. Ai sensi dell’art. 4, comma 1 del D.P.R. n. 139/2010, lo S.U.E., ricevuta la domanda, verificapreliminarmente la conformità dell'intervento alle prescrizioni e<strong>di</strong>lizie ed urbanistiche vigenti e,qualora accerti che la documentazione allegata non corrisponda a quella prevista, chiede lenecessarie integrazioni; in tale caso, il termine è sospeso dalla data della richiesta fino a quella<strong>di</strong> ricezione della documentazione, comunque non superiore a 15 (quin<strong>di</strong>ci) giorni dallaricezione della suddetta richiesta <strong>di</strong> integrazioni.3. Ai sensi dell’art. 4, comma 3 del D.P.R. n. 139/2010, lo S.U.E., in caso <strong>di</strong> esito positivo dellaverifica <strong>di</strong> cui al comma precedente, procede con l’accertamento della conformità dell'interventoalle prescrizioni contenute nei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> interesse pubblico e nei PianiPaesaggistici. In caso <strong>di</strong> esito negativo <strong>di</strong>chiara l’improce<strong>di</strong>bilità della domanda <strong>di</strong>autorizzazione paesaggistica e ne dà imme<strong>di</strong>ata comunicazione al richiedente.4. Valutata la compatibilità paesaggistica ed urbanistico-e<strong>di</strong>lizia dell'intervento, lo S.U.E., ai sensidell’art. 4, comma 6 del D.P.R. n. 139/2010, entro il termine <strong>di</strong> 30 (trenta) giorni dalla data <strong>di</strong>ricezione dell'istanza, trasmette al Soprintendente la motivata proposta <strong>di</strong> accoglimento dellastessa corredata dalla domanda, dal progetto e dalla relativa documentazione, dandonecomunicazione agli interessati.5. Il Soprintendente comunica il proprio parere entro il termine perentorio <strong>di</strong> 25 (venticinque)giorni dalla data <strong>di</strong> ricezione della proposta. Ai sensi dell’art. 4, comma 7 del D.P.R. n.139/2010, entro il termine <strong>di</strong> 5 (cinque) giorni dalla ricezione del parere positivo delSoprintendente, lo S.U.E. adotta il provve<strong>di</strong>mento conforme al suddetto parere e ne dàPagina 56 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleimme<strong>di</strong>ata comunicazione agli interessati e al Soprintendente stesso. Nel caso <strong>di</strong> valutazionenegativa, il Soprintendente adotta il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> rigetto dell’istanza dandone imme<strong>di</strong>atacomunicazione, ai sensi dell’art. 10-bis della L. n. 241/1990 e s.m.i., sia all’interessato, sia al<strong>Comune</strong>. L'autorizzazione costituisce atto autonomo e presupposto del PdC o degli altri titolilegittimanti l'intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>. I lavori non possono essere iniziati in assenza <strong>di</strong> essa.6. Decorso inutilmente il termine per l'acquisizione del parere del Soprintendente,l'Amministrazione competente, senza in<strong>di</strong>re la conferenza <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> cui all’art. 146, comma 9del D.Lgs. n. 42/2004, rilascia l’Autorizzazione.7. L'Autorizzazione paesaggistica ha efficacia imme<strong>di</strong>ata e conserva vali<strong>di</strong>tà per 5 (cinque) annidalla data del rilascio.Art. 55Lavori realizzati in assenza o <strong>di</strong>fformità dall'Autorizzazione Paesaggistica (L)1. Ai sensi dell’art. 181, comma 1 e 1 bis del D.Lgs. n. 42/2004, chiunque, senza la prescrittaautorizzazione o in <strong>di</strong>fformità <strong>di</strong> essa, esegua lavori <strong>di</strong> qualsiasi genere su beni paesaggistici èpunito con le pene previste dall’art. 44 del D.P.R. n. 380/2001. La pena è della reclusione dauno a quattro anni qualora i lavori ricadano su immobili od aree:a) che, per le loro caratteristiche paesaggistiche, siano stati <strong>di</strong>chiarati <strong>di</strong> notevole interessepubblico con apposito provve<strong>di</strong>mento emanato in epoca antecedente alla realizzazione deilavori;b) tutelati per legge ai sensi dell'articolo 142 del Co<strong>di</strong>ce ed abbiano comportato un aumento deimanufatti superiore al trenta per cento della volumetria della costruzione originaria o, inalternativa, un ampliamento della medesima superiore a settecentocinquanta metri cubi,ovvero ancora abbiano comportato una nuova costruzione con una volumetria superiore aimille metri cubi.2. L'Autorizzazione Paesaggistica, fuori dai casi <strong>di</strong> cui all’art. 167, commi 4 e 5 del D.Lgs. n.42/2004 non può essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione, ancheparziale, degli interventi.3. Ai sensi dell’art. 167, comma 4 del D.Lgs. n. 42/2004, l'autorità amministrativa competenteaccerta la compatibilità paesaggistica nei seguenti casi:a) per i lavori, realizzati in assenza o <strong>di</strong>fformità dall'autorizzazione paesaggistica, che nonabbiano determinato creazione <strong>di</strong> superfici utili o volumi ovvero aumento <strong>di</strong> quellilegittimamente realizzati;b) per l'impiego <strong>di</strong> materiali in <strong>di</strong>fformità dall'autorizzazione paesaggistica;c) per i lavori comunque configurabili quali interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria ostraor<strong>di</strong>naria ai sensi dell'articolo 3 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380.4. Ai sensi dell’art. 167, commi 1, 2 e 3 del D.Lgs. n. 42/2004, in caso <strong>di</strong> violazione degli obblighie degli or<strong>di</strong>ni previsti dal Titolo I della Parte Terza del Co<strong>di</strong>ce, il trasgressore è sempre tenutoalla rimessione in pristino a proprie spese. Con l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> rimessione in pristino è assegnato altrasgressore un termine per provvedere. In caso <strong>di</strong> inottemperanza, l'autorità amministrativapreposta alla tutela paesaggistica provvede d'ufficio per mezzo del Prefetto e rende esecutoria lanota delle spese. Laddove l'autorità amministrativa preposta alla tutela paesaggistica nonprovveda d'ufficio, il <strong>di</strong>rettore regionale competente, su richiesta della medesima autoritàamministrativa ovvero, decorsi centottanta giorni dall'accertamento dell'illecito, previa <strong>di</strong>ffidaalla suddetta autorità competente a provvedervi nei successivi trenta giorni, procede allademolizione avvalendosi delle modalità operative previste dall'articolo 41 del D.P.R. n.380/2001, a seguito <strong>di</strong> apposita convenzione che può essere stipulata d'intesa tra il Ministero peri beni e le attività culturali e il Ministero della Difesa.5. Ai sensi dell’art. 167, comma 5 del D.Lgs. n. 42/2004, il proprietario, possessore o detentore aqualsiasi titolo dell'immobile o dell'area interessati dagli interventi, presenta apposita domandaPagina 57 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleall'autorità preposta alla gestione del vincolo ai fini dell'accertamento della compatibilitàpaesaggistica degli interventi medesimi. L'autorità competente si pronuncia sulla domanda entroil termine perentorio <strong>di</strong> centottanta giorni, previo parere vincolante della Soprintendenza darendersi entro il termine perentorio <strong>di</strong> novanta giorni. Qualora venga accertata la compatibilitàpaesaggistica, il trasgressore è tenuto al pagamento <strong>di</strong> una somma equivalente al maggioreimporto tra il danno arrecato e il profitto conseguito me<strong>di</strong>ante la trasgressione. L'importo dellasanzione pecuniaria è determinato previa perizia <strong>di</strong> stima. In caso <strong>di</strong> rigetto della domanda siapplica la sanzione demolitoria.CAPO VIALTRI INTERVENTIArt. 56Autorizzazione all’esercizio <strong>di</strong> attività estrattive: cave (L)1. La domanda <strong>di</strong> autorizzazione all’esercizio <strong>di</strong> attività estrattiva va presentata al <strong>Comune</strong> daltitolare dello sfruttamento, proprietario o comunque concessionario in base a regolare titolo, neimo<strong>di</strong> previsti dalla normativa specifica vigente in materia, in conformità ai contenuti del PRAEe alle <strong>di</strong>rettive emanate dalla Giunta Regionale ai sensi dell’art. 17, comma 3 della L.R. n.14/1999 e s.m.i. con le modalità prescritte dall’art. 8, comma 10 della L.R. n. 17/2004 perl’acquisizione dei relativi pareri, Nulla Osta o atti <strong>di</strong> assenso comunque previsti dalla normativavigente.Art. 57Opere <strong>di</strong> urbanizzazione (L)1. È consentita la realizzazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione da parte del soggetto titolare delPdC. Il costo delle opere così realizzate potrà essere portato a scomputo parziale o totale deglioneri <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria dovuti in base all’art. 16, comma 4, del D.P.R. n.380/2001.2. Il soggetto richiedente il PdC presenta, unitamente alla richiesta <strong>di</strong> rilascio dello stesso, l’istanza<strong>di</strong> autorizzazione a realizzare <strong>di</strong>rettamente le opere, allegando:a) schema <strong>di</strong> atto d’obbligo/convenzione;b) computo metrico estimativo delle opere da eseguire;c) elaborati grafici del progetto esecutivo;3. Il PdC conterrà anche l’autorizzazione ad eseguire le opere <strong>di</strong> urbanizzazione e farà riferimentoall’atto d’obbligo/convenzione sottoscritto dal soggetto titolare del PdC ed alla fideiussione agaranzia della realizzazione delle opere nel caso in cui vengano realizzate a scomputo.4. La Direzione dei Lavori ed il successivo collaudo delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione, sarà eseguita aspese del titolare del PdC, da tecnico abilitato nominato dall’Amministrazione Comunale.5. La fidejussione sarà emessa a garanzia delle caratteristiche delle opere da realizzare e deltermine <strong>di</strong> realizzazione; lo svincolo sarà effettuato solo dopo il collaudo e la cessioneall’Amministrazione Comunale delle opere e dove previsto, delle aree sulle quali insistono.Art. 58Attività e<strong>di</strong>lizia delle pubbliche amministrazioni (L)1. Non si applicano, ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. n. 380/2001, le <strong>di</strong>sposizioni procedurali <strong>di</strong> cui alpresente titolo del R.E.C. per i seguenti interventi:a) Opere <strong>di</strong> assoluta urgenza ed in<strong>di</strong>fferibilità <strong>di</strong>sposte con Or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> uffici comunali odor<strong>di</strong>nate dalla autorità giu<strong>di</strong>ziaria;b) Opere ed interventi pubblici che richiedano per la loro realizzazione l’azione integrata ecoor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> una pluralità <strong>di</strong> amministrazioni pubbliche allorché l’accordo delle predetteamministrazioni, raggiunto con l’assenso del comune interessato, sia pubblicato ai sensiPagina 58 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaledell’art. 34, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000 e s.m.i.;c) Opere pubbliche da eseguirsi da amministrazioni statali o comunque insistenti su aree deldemanio statale e opere pubbliche <strong>di</strong> interesse statale, da realizzarsi dagli entiistituzionalmente competenti, ovvero da concessionari <strong>di</strong> servizi pubblici, previoaccertamento <strong>di</strong> conformità con le prescrizioni urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie ai sensi del D.P.R. n.383/94 e s.m.i.;d) Opere pubbliche dell’Amministrazione Comunale, deliberate dal Consiglio Comunaleovvero dalla Giunta Comunale, assistite dalla validazione del progetto, ai sensi dell’art. 112del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i.Art. 59Attività e<strong>di</strong>lizia dei privati in assenza <strong>di</strong> Piani Attuativi (L)1. Ai sensi dell’art. 9, punto 2, del D.P.R. n. 380/2001, nelle aree nelle quali non siano statiapprovati gli strumenti urbanistici attuativi come presupposto per l’e<strong>di</strong>ficazione, oltre agliinterventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria, manutenzione straor<strong>di</strong>naria e <strong>di</strong> restauro e risanamentoconservativo, sono consentiti gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia che riguar<strong>di</strong>no singoleunità immobiliari o parti <strong>di</strong> esse. Tali ultimi interventi sono consentiti anche se riguar<strong>di</strong>noglobalmente uno o più e<strong>di</strong>fici e mo<strong>di</strong>fichino fino al 25 per cento delle destinazioni preesistenti,purché il titolare del PdC si impegni, con atto trascritto a favore del <strong>Comune</strong> e a cura e a spesedell’interessato, a praticare, limitatamente alla percentuale mantenuta ad uso residenziale, prezzi<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e canoni <strong>di</strong> locazione concordati con il <strong>Comune</strong> ed a concorrere negli oneri <strong>di</strong>urbanizzazione <strong>di</strong> cui all’art. 16 del D.P.R. n. 380/2001.TITOLO IIIPRESCRIZIONI EDILIZIE RELATIVE ALL’IGIENE, ALLA TUTELADELL’AMBIENTE, AL RISPARMIO E AL CONSUMO ENERGETICOCAPO IIGIENEArt. 60Igiene dell’ambiente (L)1. È vietato realizzare nuove costruzioni su terreni che siano stati utilizzati come deposito <strong>di</strong>immon<strong>di</strong>zie, <strong>di</strong> letame o <strong>di</strong> altro materiale insalubre che abbia potuto comunque inquinare ilsuolo, se non dopo averlo completamente risanato.2. Se il terreno sul quale si intendono realizzare opere e<strong>di</strong>lizie è umido o soggetto all’invasione <strong>di</strong>acque superficiali o sotterranee, si deve procedere preventivamente alla realizzazione <strong>di</strong>adeguati drenaggi superficiali e profon<strong>di</strong>, fino alla completa bonifica del terreno stesso.3. Qualora il progetto approvato preveda la realizzazione <strong>di</strong> rilevati o colmate è vietato fare uso <strong>di</strong>terra o <strong>di</strong> altro materiale inquinato, come specificato al primo comma <strong>di</strong> questo articolo.4. È comunque fatto obbligo <strong>di</strong> adottare, per tutte le costruzioni, su qualsiasi terreno, le misure attea impe<strong>di</strong>re che l’umi<strong>di</strong>tà salga dalle fondazioni alle strutture sovrastanti.Art. 61Isolamento dall’umi<strong>di</strong>tà (L)1. Qualsiasi e<strong>di</strong>ficio deve essere adeguatamente isolato dalla umi<strong>di</strong>tà del suolo e da quelladerivante da agenti atmosferici.2. I locali abitabili posti al piano terreno, in<strong>di</strong>pendentemente dalla quota del pavimento rispetto alterreno circostante (a sistemazione avvenuta), devono avere il piano <strong>di</strong> calpestio isolatome<strong>di</strong>ante solaio o idoneo vespaio <strong>di</strong> spessore non inferiore a cm 50. Tale solaio deve esserePagina 59 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale<strong>di</strong>staccato dal terreno stesso a mezzo <strong>di</strong> intercape<strong>di</strong>ne aerata (<strong>di</strong> spessore non inferiore a 40 cm).3. Per garantire un adeguato isolamento dall’umi<strong>di</strong>tà dei locali parzialmente al <strong>di</strong> sotto della quotadel terreno circostante (a sistemazione avvenuta), deve essere prevista un’intercape<strong>di</strong>ne aeratache circon<strong>di</strong> detti locali per tutta la parte interrata.4. L’intercape<strong>di</strong>ne deve avere una cunetta più bassa del piano <strong>di</strong> calpestio dei locali abitabili.5. Il <strong>Comune</strong> può concedere strisce <strong>di</strong> terreno pubblico per la creazione <strong>di</strong> intercape<strong>di</strong>ni, purché siriservi la facoltà <strong>di</strong> uso per il passaggio <strong>di</strong> tubazioni, cavi o altro e a patto che dette intercape<strong>di</strong>nisiano lasciate completamente libere.6. Le griglie <strong>di</strong> aerazione delle intercape<strong>di</strong>ni o pozzi luce eventualmente aperti sul marciapiededevono presentare resistenza alle ruote degli automezzi e devono avere caratteristiche tali danon costituire pericolo per i pedoni.7. Il solaio dei locali, abitabili o non, deve sempre essere collocato ad un livello superiore a quellodella falda freatica verificata nel periodo invernale e a quello <strong>di</strong> massima piena delle fognaturecome in<strong>di</strong>viduato dalla relazione geologica.8. Tutte le murature devono essere isolate me<strong>di</strong>ante stratificazioni impermeabili continue poste al<strong>di</strong> sotto del piano <strong>di</strong> calpestio più basso.9. A protezione delle precipitazioni atmosferiche, terrazze, giar<strong>di</strong>ni pensili e coperture piane (sututto l’e<strong>di</strong>ficio o su parte <strong>di</strong> esso) vanno impermeabilizzati con materiali in strati continui edevono essere realizzati in modo da evitare qualsiasi ristagno <strong>di</strong> acqua (pendenza minima dal 2al 3%), curando in particolar modo tutti i punti soggetti a possibili infiltrazioni.Art. 62Isolamento acustico (L)1. Negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione, nelle sopraelevazioni, negli ampliamenti e nelleristrutturazioni sostanziali <strong>di</strong> fabbricati esistenti, deve essere realizzato un adeguato isolamentodelle strutture verticali ed orizzontali contro i rumori sia esterni che interni.2. Cura particolare dovrà essere osservata nell’isolamento delle murature <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione tra <strong>di</strong>versialloggi che devono, come minimo, avere uno spessore complessivo <strong>di</strong> 20 cm e contenere unadeguato spessore <strong>di</strong> materiale acusticamente coibente.3. Gli impianti tecnici (ascensori, impianti idrosanitari, scarichi, impianti <strong>di</strong> riscaldamento, <strong>di</strong>con<strong>di</strong>zionamento, ecc.) devono essere opportunamente isolati onde impe<strong>di</strong>re la trasmissione <strong>di</strong>rumori d’esercizio.4. Devono comunque essere rispettate le vigenti norme <strong>di</strong> legge in materia ed in particolare la L. n.447/95 ed il D.P.C.M. del 5/12/1997.5. In particolare deve essere garantita un’adeguata protezione acustica degli ambienti per quantoconcerne:a) i rumori <strong>di</strong> calpestio, <strong>di</strong> traffico, <strong>di</strong> impianti o <strong>di</strong> apparecchi comunque installati nelfabbricato;b) i rumori o suoni aerei provenienti da alloggi contigui e da locali e spazi destinati a servizicomuni;c) i rumori o suoni aerei provenienti da alloggi contigui e da locali e spazi destinati a servizicomuni e da locali destinati a pubblici esercizi;d) i rumori provenienti da laboratori e da industrie.6. Per i serramenti e per le cassette degli avvolgibili devono essere adottati tutti gli accorgimentinecessari (quali la perfetta tenuta ed un adeguato spessore dei vetri) per attenuare i rumoridall’esterno.Pagina 60 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 63Rifornimento idrico (L)1. USI CIVILIa) Possono comprendersi fra gli usi civili tutti i seguenti usi purché derivati da sistemi pubblici<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua: domestico (residenziale), innaffiamento privato, speciale(refrigerazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici), commerciale, comunitario, industriale (per uso potabile degliaddetti);b) Ogni fabbricato deve essere provvisto <strong>di</strong> acqua potabile proveniente dall’acquedotto<strong>comunale</strong>, <strong>di</strong>stribuita in modo da garantire un regolare rifornimento per ogni famiglia;c) Nelle zone prive <strong>di</strong> acquedotto <strong>comunale</strong>, essendo gli usi civili prioritari ed insopprimibili,l’acqua per uso civile può essere prelevata da pozzi freatici o profon<strong>di</strong>, ma in tal casol’apertura del pozzo dovrà essere autorizzata e comunque <strong>di</strong>chiarata potabile dagli organicompetenti;d) Gli impianti per la <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua potabile all’interno degli e<strong>di</strong>fici devono esserecostituiti a regola d’arte. Qualora gli e<strong>di</strong>fici abbiano locali abitabili col pavimento a quotatale che non possa essere garantita una regolare erogazione, devono essere dotati <strong>di</strong>apparecchiature per il sollevamento dell’acqua;e) Dovranno essere istallati sistemi tecnologici volti al risparmio della risorsa idrica (es. filtrispeciali ai rubinetti).2. USI INDUSTRIALIa) Si intendono compresi fra gli usi industriali tutti quelli non ricadenti nella casistica <strong>di</strong> cui alprecedente comma 1;b) Agli inse<strong>di</strong>amenti industriali l’Amministrazione <strong>comunale</strong> può imporre gli accorgimentitecnologici atti a limitare il prelievo dell’acqua, specie ai fini del raffreddamento, tramite ilriciclo della medesima;c) Tali <strong>di</strong>sposizioni potranno essere dettate sia dall’Amministrazione <strong>comunale</strong>, sia dalleautorità competenti al controllo degli scarichi idrici ai sensi del D.Lgs. n. 152/1999 e s.m.i.;d) Nel caso che l’inse<strong>di</strong>amento produttivo debba comunque ricorrere al prelievo <strong>di</strong> acque <strong>di</strong>falda, la trivellazione del pozzo è soggetta ad autorizzazione da parte della Provincia;e) Non è comunque consentito il prelievo <strong>di</strong> acqua all’esclusivo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>luire gli scarichiaventi caratteristiche <strong>di</strong>fformi da quelle fissate dalle specifiche normative.Art. 64Allacciamento alla rete del gas (L)1. Per l’allacciamento alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del gas, l’utente dovrà eseguire l’impianto internosecondo le norme UNI-7129-72 per gli impianti per uso domestico <strong>di</strong> potenza non superiore a35 kW e le norme <strong>di</strong> cui al D.M. 12/4/96, per gli impianti <strong>di</strong> potenza superiore a 35 kW.Art. 65Impianti elettrici (L)1. Tutti gli impianti tecnologici in genere ed elettrici in particolare devono essere progettati nelrispetto delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al D.M. n. 37/2008 e s.m.i.2. Gli impianti devono essere realizzati secondo la regola dell'arte, tutti i materiali ed apparecchiimpiegati in tale realizzazione devono essere muniti <strong>di</strong> marchio <strong>di</strong> qualità rilasciato da istitutiautorizzati in conformità alla normativa vigente. Le imprese installatrici sono responsabili dellacorretta esecuzione. Per regola dell’arte si intende la conformità alla vigente normativa e allenorme UNI, CEI o <strong>di</strong> altri Enti <strong>di</strong> normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'UnioneEuropea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo.3. Per la certificazione e il collaudo delle opere previste nel presente articolo si applicano le<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al D.M. n. 37/2008 e s.m.i.Pagina 61 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale4. Il rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità è subor<strong>di</strong>nato alla presentazione della <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong>conformità degli impianti realizzati, resa sulla base del modello <strong>di</strong> cui all'Allegato I del D.M. n.37/2008 e in conformità a quanto previsto dall’art. 6 dello stesso D.M. Fanno parte integrantedella <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati,nonché il progetto degli impianti.Art. 66Ventilazione meccanica (L)1. Quando le caratteristiche tipologiche degli alloggi <strong>di</strong>ano luogo a con<strong>di</strong>zioni che non consentano<strong>di</strong> fruire <strong>di</strong> ventilazione naturale in tutti i locali, si deve ricorrere alla ventilazione meccanicaimmettendo aria opportunamente captata e con requisiti igienici confacenti.2. I locali destinati a servizi igienici e bagni, le scale ed i relativi <strong>di</strong>simpegni negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>abitazione in<strong>di</strong>viduale e collettiva possono essere illuminati ed aerati artificialmente, nel rispettodelle norme <strong>di</strong> cui agli artt. 18-19 della L. n. 166/1975.3. La ventilazione artificiale può essere assicurata me<strong>di</strong>ante un condotto <strong>di</strong> aerazione in<strong>di</strong>pendenteper ogni servizio, sfociante sulla copertura e dotato <strong>di</strong> elettroaspiratore con accensioneautomatica collegata all’interruttore dell’illuminazione ovvero, negli e<strong>di</strong>fici con più <strong>di</strong> cinquepiani, può essere ottenuta me<strong>di</strong>ante un unico condotto collettivo ramificato.4. Tale condotto deve essere dotato <strong>di</strong> elettroaspiratore centralizzato ad aspirazione continua, postosulla copertura.5. La ventilazione artificiale dei locali soggetti a specifica norma <strong>di</strong> legge o regolamentare deveessere realizzata nel rispetto <strong>di</strong> tali normative.6. In particolare per i locali destinati ad e<strong>di</strong>lizia scolastica la ventilazione dovrà essere eseguitasecondo le prescrizioni del punto 5, D.M. 13/09/1977 e s.m.i.CAPO IITUTELA DELL’AMBIENTEArt. 67Eliminazione delle emissioni atmosferiche (L)1. Negli e<strong>di</strong>fici civili, tutti i locali classificati come cucine devono essere dotati <strong>di</strong> canne perl’eliminazione <strong>di</strong> fumi e vapori opportunamente <strong>di</strong>mensionate e con scarico sulla coperturadell’e<strong>di</strong>ficio; tutti i locali destinati a servizi igienici, se sprovvisti <strong>di</strong> apertura verso l’esterno,devono essere dotati <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> aspirazione forzata con scarico sulla copertura.2. Gli impianti <strong>di</strong> riscaldamento <strong>di</strong> qualsiasi tipo, nonché gli apparecchi a fiamma libera (camini,stufe, ecc.) devono essere muniti <strong>di</strong> canne fumarie, con scarico sulla copertura dell’e<strong>di</strong>ficioposto a non meno <strong>di</strong> m 10,00 da qualsiasi finestra a quota uguale o superiore, costruite inmateriale idoneo resistente al fuoco ed impermeabili ai gas, qualora siano preve<strong>di</strong>bilitemperature elevate, le strutture aderenti alle canne fumarie dovranno essere protette conmateriali isolanti: in questi casi sono da evitare i contatti col vano ascensore.3. Le canne fumarie non possono essere poste lungo i prospetti affaccianti su spazi pubblici, se noncostituenti una sod<strong>di</strong>sfacente soluzione architettonica.CAPO IIINORMATIVA ANTINCENDIOArt. 68Prevenzione incen<strong>di</strong> e sicurezza (L)1. Gli e<strong>di</strong>fici e gli spazi esterni debbono essere progettati, costruiti e mo<strong>di</strong>ficati attuando tutte lemisure prescritte ai fini della prevenzione incen<strong>di</strong> ed adottando sistemi attivi e passivi tali daPagina 62 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalegarantire, in caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o, la massima sicurezza degli occupanti e degli addetti al soccorsoantincen<strong>di</strong>o.2. A tal fine debbono essere rispettate tutte le prescrizioni tecniche e procedurali stabilite dallavigente normativa antincen<strong>di</strong>o in relazione alla consistenza ed alle specifiche destinazionidell’e<strong>di</strong>ficio o delle sue singole parti.Art. 69Centrali termiche e locali tecnici (R)1. Le centrali termiche e i locali tecnici debbono essere progettati e costruiti nel rispetto dellenorme specifiche che regolano la materia. In particolare è richiesto il rispetto delle seguentinormative:a) nel caso <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> riscaldamento alimentati a combustibile gassoso con impianti termiciaventi potenzialità inferiore o uguale a 35 kW: norme UNI CIG vigenti;b) per impianti <strong>di</strong> riscaldamento termici alimentati a combustibile gassoso con centrale termicaavente potenzialità superiori a 35 kW: D.M. 12.4.1996 e normativa antincen<strong>di</strong>o e s.m.i.;c) per impianti <strong>di</strong> riscaldamento alimentati a combustibile liquido con potenzialità superiore a35 kW: D.P.R. 22.12.1970 n. 1391 e s.m.i. e D.M. 28.4.2005.2. Per quanto riguarda l’ubicazione, le centrali termiche ed i locali tecnici dovranno essereposizionati, per potenzialità comprese fra 35 kW e 116 kW: all’interno dell’immobile, inaderenza ad esso o al <strong>di</strong> sopra della sua copertura in funzione del tipo <strong>di</strong> combustibile daimpiegare (gasolio, olio combustibile, gas metano o combustibili alternativi) nonché in funzionedella specifica destinazione dei locali ad essi a<strong>di</strong>acenti; per potenzialità superiore a 116 kW:preferibilmente interrati ed ubicati in spazi esterni adeguatamente sistemati in armonia con ilcontesto e, nel caso siano al servizio <strong>di</strong> più e<strong>di</strong>fici, in posizione baricentrica rispettoall’inse<strong>di</strong>amento.Art. 70Centrali tecnologiche (R)1. Le centrali tecnologiche innovative, quali centrali <strong>di</strong> cogenerazione per la produzionecontemporanea <strong>di</strong> energia termica ed elettrica, centrali frigorifere, centrali <strong>di</strong> trattamento aria,centrali termiche a biomassa, ecc., dovranno essere realizzate nel rispetto delle norme vigenti inmateria <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong>, <strong>di</strong> tutela dell’inquinamento acustico, delle specifiche normetecniche e <strong>di</strong> quelle in materia <strong>di</strong> autoproduzione.2. In derivazione dalle centrali termiche tecnologiche, al fine <strong>di</strong> ottimizzare i consumi e ridurrel’emissione nell’ambiente, è inoltre consentita la realizzazione <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> teleriscaldamento inarea privata, nonché su suolo pubblico nel rispetto delle normative vigenti ed in deroga a quantostabilito dalla convenzione con le società <strong>di</strong> servizio.3. Le centrali tecnologiche innovative a servizio dell’e<strong>di</strong>ficio o <strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficicostituiscono volume tecnico non computabile ai fini del calcolo delle superfici e volumi.Art. 71Depositi <strong>di</strong> olio combustibile, gasolio e GPL a servizio delle centrali termiche (R)1. Il deposito <strong>di</strong> olio combustibile o <strong>di</strong> gasolio, costituito da uno o più serbatoi, può essere ubicatoall’esterno o all’interno dell’e<strong>di</strong>ficio nel quale è installato l’impianto termico.2. I serbatoi <strong>di</strong> GPL, sia interrati che fuori terra, devono essere installati esclusivamente in aree acielo libero. È vietata l’installazione su terrazze e comunque su aree sovrastanti luoghi chiusi ecortili chiusi.3. L’installazione dei serbatoi <strong>di</strong> cui ai precedenti commi dovrà essere eseguita secondo quantoprescritto dalla vigente normativa in materia.Pagina 63 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 72Canne fumarie al servizio degli impianti <strong>di</strong> riscaldamento (R)1. Canne fumarie al servizio dell’impianto <strong>di</strong> riscaldamento ai sensi del D.P.R. 551/1999 per glie<strong>di</strong>fici costituiti da più unità immobiliari, i condotti <strong>di</strong> evacuazione dei prodotti <strong>di</strong> combustionedevono sfociare sopra il tetto dell’e<strong>di</strong>ficio, secondo quanto previsto dalle norme UNI 7129 es.m.i. Sono ammesse deroghe nei seguenti casi:a) mera sostituzione <strong>di</strong> generatore <strong>di</strong> calore in<strong>di</strong>viduale;b) singole ristrutturazioni <strong>di</strong> impianti termici in<strong>di</strong>viduali già esistenti, siti in stabiliplurifamiliari, qualora nella versione iniziale non <strong>di</strong>spongano già <strong>di</strong> camini, canne fumarie osistemi <strong>di</strong> evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell’e<strong>di</strong>ficio,funzionali ed idonei o comunque adeguabili alla applicazione <strong>di</strong> apparecchi concombustione asservita da ventilatore;c) nuove installazioni <strong>di</strong> impianti termici in<strong>di</strong>viduali in e<strong>di</strong>ficio assoggettato dalla legislazionenazionale o regionale vigente a categorie <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> tipo conservativo, mai dotatoprecedentemente <strong>di</strong> alcun tipo <strong>di</strong> impianto termico, a con<strong>di</strong>zione che non esista camino,canna fumaria o sistema <strong>di</strong> evacuazione fumi funzionale ed idoneo, o comunque adeguabileallo scopo;d) ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso ad abitazione <strong>di</strong> unità immobiliaremai dotata <strong>di</strong> impianto purché sussista la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> cui alla precedente lettera c).Qualora l’intervento comporti aumento del numero <strong>di</strong> unità immobiliari sarà comunqueconsentita la realizzazione in deroga <strong>di</strong> un unico scarico <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> combustione;e) nuove installazioni <strong>di</strong> impianti termici in<strong>di</strong>viduali in e<strong>di</strong>ficio assoggettato dalla legislazionenazionale o regionale vigente a categorie <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, mai dotatoprecedentemente <strong>di</strong> alcun tipo <strong>di</strong> impianto termico, a con<strong>di</strong>zione che non esista camino,canna fumaria o sistema <strong>di</strong> evacuazione fumi funzionale ed idoneo, o comunque adeguabileallo scopo.Art. 73Condotti <strong>di</strong> evacuazione <strong>di</strong> fumi e vapori per apparecchi a fiamma libera (R)1. I fabbricati destinati ad abitazione debbono essere dotati <strong>di</strong> condotti <strong>di</strong> evacuazione dei fumi evapori provenienti dai piani <strong>di</strong> cottura. Tali condotti, se sfocianti sulla copertura, debbono esseresingoli o collettivi nonché separati dagli altri condotti dell’e<strong>di</strong>ficio. In alternativa i condottipossono uscire a parete.2. In tutti gli e<strong>di</strong>fici, siano essi esistenti che <strong>di</strong> nuova costruzione, i locali dove sono installateapparecchiature a fiamma libera (piani <strong>di</strong> cottura, generatori <strong>di</strong> calore, boiler e simili) debbonoessere dotati, oltre che delle aperture <strong>di</strong> aerazione naturale prescritte dal presente <strong>Regolamento</strong>,<strong>di</strong> ulteriori aperture prospettanti <strong>di</strong>rettamente all’esterno idonee a garantire un corretto processo<strong>di</strong> combustione ed un corretto tiraggio dei condotti <strong>di</strong> evacuazione ai sensi delle norme UNI –CIG vigenti.Art. 74Altri condotti <strong>di</strong> evacuazione (R)1. Per le emissioni in atmosfera <strong>di</strong> fumi e vapori derivanti da attività produttive debbono essererispettate le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al D.P.R. 203/1988 e s.m.i.Art. 75Impianti tecnici in e<strong>di</strong>lizia (R)1. Si intendono impianti tecnici in e<strong>di</strong>lizia i seguenti:a) impianti <strong>di</strong> produzione, <strong>di</strong> trasformazione, <strong>di</strong> trasporto, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e <strong>di</strong> utilizzazionedell’energia elettrica all’interno degli e<strong>di</strong>fici a partire dal punto <strong>di</strong> consegna dell’energiafornita dall’ente <strong>di</strong>stributore nonché gli impianti per l'automazione <strong>di</strong> porte, cancelli ePagina 64 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalebarriere;b) gli impianti ra<strong>di</strong>otelevisivi ed elettronici in genere, le antenne e gli impianti <strong>di</strong> protezione dascariche atmosferiche;c) gli impianti <strong>di</strong> riscaldamento e <strong>di</strong> climatizzazione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento e <strong>di</strong> refrigerazioneazionati da fluido liquido, aeriforme, gassoso e <strong>di</strong> qualsiasi natura o specie, comprese leopere <strong>di</strong> evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense e <strong>di</strong> ventilazione edaerazione dei locali;d) impianti idrici e sanitari <strong>di</strong> qualsiasi natura o specie, nonché quelli <strong>di</strong> trasporto, trattamento,uso, accumulo e consumo <strong>di</strong> acqua all’interno degli e<strong>di</strong>fici a partire dal punto <strong>di</strong> consegnadell’acqua fornita dall’ente <strong>di</strong>stributore;e) gli impianti per la <strong>di</strong>stribuzione e l’utilizzazione <strong>di</strong> gas <strong>di</strong> qualsiasi tipo all’interno deglie<strong>di</strong>fici a partire dal punto <strong>di</strong> consegna del combustibile fornito dall’ente <strong>di</strong>stributore,comprese le opere <strong>di</strong> evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazionedei locali;f) gli impianti <strong>di</strong> sollevamento <strong>di</strong> persone o cose per mezzo <strong>di</strong> ascensori, montacarichi, scalemobili e simili;g) gli impianti <strong>di</strong> protezione antincen<strong>di</strong>o.2. Tutti gli impianti tecnici in e<strong>di</strong>lizia devono essere progettati, installati, trasformati, ampliati nelrispetto delle prescrizioni tecniche e procedurali stabilite dalle norme vigenti in materia <strong>di</strong>sicurezza degli impianti <strong>di</strong> cui al D.M. 37/2008.3. Nelle nuove costruzioni civili devono essere previsti, ai sensi della L. 166/2002 e s.m.i., cave<strong>di</strong>multiservizi e/o cavidotti <strong>di</strong> adeguate <strong>di</strong>mensioni per rendere <strong>di</strong>sponibili alle singole unitàimmobiliari collegamenti per servizi <strong>di</strong> telecomunicazione e innovativi.4. Negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione ed in quelli oggetto <strong>di</strong> ristrutturazione, la progettazione e larealizzazione degli impianti tecnici <strong>di</strong> cui al comma 1, debbono essere tali da consentire,me<strong>di</strong>ante idonee canalizzazioni o altro, l’introduzione della “domotica” attraversol’implementazione <strong>di</strong> sistemi innovativi ai fini della gestione del comfort ambientale, dellacomunicazione (telelavoro), della gestione degli impianti anche ai fini della sicurezza(antincen<strong>di</strong>o, antifurto, antiallagamento, telesorveglianza) e della assistenza <strong>di</strong> persone anziane,<strong>di</strong>sabili o malate.5. Per quanto attiene gli impianti <strong>di</strong> cui al comma 1 lett. d) si precisa che:a) gli e<strong>di</strong>fici, siano essi <strong>di</strong> nuova costruzione che esistenti, devono essere provvisti <strong>di</strong> acquapotabile <strong>di</strong>stribuita in modo proporzionale alle <strong>di</strong>mensioni delle singole unità immobiliari e<strong>di</strong>n modo da garantire ad esse un regolare rifornimento nei momenti <strong>di</strong> massimacontemporaneità delle utenze;b) l’alimentazione deve avvenire me<strong>di</strong>ante allaccio al pubblico acquedotto, quando presente,con le modalità stabilite dal <strong>Regolamento</strong> dell’Ente gestore oppure da fonte autonoma previacertificazione <strong>di</strong> potabilità dell’acqua erogata dall’impianto iniziale e perio<strong>di</strong>ca, rilasciatadall’autorità competente. Il collegamento fra la fonte e l’impianto deve essere realizzato inmodo tale da escludere contaminazioni e riflusso delle acque;c) gli impianti per la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> acqua potabile all’interno degli e<strong>di</strong>fici devono esserecostruiti a regola d’arte e dotati <strong>di</strong> contabilizzatori per ogni unità immobiliare. Gli e<strong>di</strong>ficiche abbiano locali abitabili con pavimento a quota tale da non garantire una regolareerogazione, devono essere dotati <strong>di</strong> apparecchiature per il sollevamento dell’acqua. Tutte lecondotte <strong>di</strong> adduzione devono essere poste ad una <strong>di</strong>stanza orizzontale <strong>di</strong> almeno m 1,5 dallefognature ed almeno a m 0,6 al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> queste. Nel caso non sia possibile rispettare tali<strong>di</strong>stanze dovranno essere adottate soluzioni alternative tali da impe<strong>di</strong>re la contaminazionetra l’acquedotto e la fognatura;d) il locale destinato ad accogliere l’impianto <strong>di</strong> sollevamento dell’acqua deve avere altezzanon inferiore a m 2,00, pavimento e pareti facilmente lavabili, ca<strong>di</strong>toia <strong>di</strong> raccolta dellePagina 65 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleacque <strong>di</strong> lavaggio, reticella antinsetti alle aperture <strong>di</strong> aerazione ed al tubo <strong>di</strong> troppo pieno,serbatoio <strong>di</strong> materiale idoneo al contatto con alimenti e con copertura sigillata.CAPO IVPRESCRIZIONI ANTISISMICHE E DI BUONA COSTRUZIONEArt. 76Normativa antisismica (L)1. Nell’intero territorio <strong>comunale</strong>, essendo classificato sismico ai sensi della D.G.R. n. 387 del22/05/09, devono essere osservate le norme e le prescrizioni <strong>di</strong> cui alla Parte II, Capo IV delD.P.R. n. 380/2001 “Testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni legislative e regolamentari in materiae<strong>di</strong>lizia”.CAPO VNORME SPECIFICHE SUL RISPARMIO ENERGETICO ED IDRICOArt. 77Disposizioni Generali (L)1. Ai sensi della L.R. n. 6/2008 si stabiliscono i criteri, le con<strong>di</strong>zioni e le modalità per migliorare leprestazioni energetiche degli e<strong>di</strong>fici al fine <strong>di</strong> favorire lo sviluppo, la valorizzazione el’integrazione delle fonti rinnovabili e la <strong>di</strong>versificazione energetica, contribuire a conseguire gliobiettivi nazionali <strong>di</strong> limitazione delle emissioni <strong>di</strong> gas serra posti dal protocollo <strong>di</strong> Kyoto,promuovere la competitività dei comparti più avanzati attraverso lo sviluppo tecnologico,<strong>di</strong>minuire gli sprechi delle risorse idriche, migliorare le con<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>di</strong> vita e tutelarel’ambiente naturale.2. Le presenti <strong>di</strong>sposizioni si applicano, ai fini del contenimento dei consumi energetici e, ai sensidella L.R. n. 6/2008, a tutti gli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e degli impianti in essiinstallati, <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia e <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica così come definita dall’art.3, comma 1, lett. d), e) e f) del D.P.R. n. 380/2001.3. Sono fatti salvi i limiti previsti da vincoli relativi a beni culturali, ambientali e paesaggistici e,nel caso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, eventuali impe<strong>di</strong>menti tecnici adeguatamentedocumentati nella relazione tecnica da allegare alla richiesta <strong>di</strong> PdC.4. Le opere finalizzate al contenimento dei consumi energetici degli e<strong>di</strong>fici, dovranno essererealizzate secondo i principi della bioarchitettura. Tali interventi comprendono la regolazioneclimatica degli e<strong>di</strong>fici, il mantenimento della permeabilità profonda dei suoli, l’utilizzo <strong>di</strong> fontienergetiche naturali e rinnovabili, la produzione e l’utilizzo simultanei <strong>di</strong> energia meccanica oelettrica e <strong>di</strong> energia termica (cogenerazione), l’utilizzo <strong>di</strong> sistemi termici a riscaldamentora<strong>di</strong>ante, il recupero delle acque reflue e meteoriche per usi irrigui, civili ed industriali,l’impiego <strong>di</strong> materiali da costruzione durevoli e costanti nel tempo, traspiranti e non nocivi allasalute, l’utilizzo ottimale <strong>di</strong> componenti, sistemi e materiali per raggiungere adeguati livelli <strong>di</strong>isolamento termico, in<strong>di</strong>spensabili valori <strong>di</strong> inerzia termica e <strong>di</strong> sfasamento, l’uso del verde confinalità <strong>di</strong> regolazione microclimatica e <strong>di</strong> protezione dall’inquinamento acustico edatmosferico.5. Una specifica relazione tecnica asseverata da tecnico abilitato (cfr. Allegato n. 4 – Documenton. 3) sarà parte integrante della documentazione richiesta per il rilascio del titolo abilitativo edovrà certificare che le opere <strong>di</strong> progetto saranno realizzate in conformità alla normativa vigentein materia.Art. 78Requisiti relativi al risparmio energetico (L)1. Gli e<strong>di</strong>fici devono essere concepiti adeguando la nuova costruzione al contesto climatico ePagina 66 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale<strong>di</strong>stributivo dell’area sulla quale si prevede la loro realizzazione. Le nuove costruzioni devonoessere progettate in modo da consentire sia una riduzione del consumo <strong>di</strong> combustibile per ilriscaldamento invernale (intervenendo sull’involucro <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>, sul ren<strong>di</strong>mento dell’impianto <strong>di</strong>riscaldamento, sull’integrazione dei sistemi energetici gratuiti e sul tipo <strong>di</strong> impianto daadottare), sia limitando, per il periodo estivo, l’uso spregiu<strong>di</strong>cato <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamentomeccanico dell’aria, stu<strong>di</strong>ando, in fase progettuale, la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi aventilazione naturale (torri del vento, intercape<strong>di</strong>ni con passaggio d’aria, pareti ventilate, frangisole)(cfr. Allegato n. 3 – Abaco n. 8 e 9), per limitare il surriscaldamento delle pareti egarantire un più salubre e compatibile raffrescamento dell’ambiente.2. Per tutti gli e<strong>di</strong>fici soggetti agli interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> cui al comma 2 del precedente articolo, deveessere valutato, nel rispetto dell’altezza massima consentita e delle <strong>di</strong>stanze tra e<strong>di</strong>fici, il sistemadella reciprocità delle ombre portate, al fine <strong>di</strong> consentire e garantire agli e<strong>di</strong>fici in con<strong>di</strong>zionimeno vantaggiose, a causa della maggiore esposizione a nord o della minore altezza, con<strong>di</strong>zioniaccettabili <strong>di</strong> soleggiamento invernale.3. È vietata la realizzazione <strong>di</strong> alloggi con un unico affaccio verso nord, in cui l’angolo formato trala linea <strong>di</strong> affaccio e la <strong>di</strong>rettrice Est-Ovest sia inferiore a 30° (cfr. Allegato n. 3 – Abaco n. 2.a).4. A meno <strong>di</strong> documentati impe<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> natura tecnica, economica e funzionale, da <strong>di</strong>mostrareda parte del progettista nella relazione tecnica da allegare alla richiesta <strong>di</strong> PdC, gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>nuova costruzione dovranno essere posizionati con l’asse longitu<strong>di</strong>nale principale lungo la<strong>di</strong>rettrice Est-Ovest con una tolleranza <strong>di</strong> 45° e le inter<strong>di</strong>stanze fra e<strong>di</strong>fici contigui all’internodello stesso lotto devono garantire, nelle peggiori con<strong>di</strong>zioni stagionali (21 <strong>di</strong>cembre), il minimoombreggiamento possibile sulle facciate. Gli ambienti nei quali si svolge la maggior parte dellavita abitativa dovranno essere <strong>di</strong>sposti a Sud-Est, Sud e Sud-Ovest, conformemente al lorofabbisogno <strong>di</strong> sole. Gli spazi che hanno meno bisogno <strong>di</strong> riscaldamento e <strong>di</strong> illuminazione (box,ripostigli, lavanderie e corridoi) saranno <strong>di</strong>sposti lungo il lato nord e serviranno da cuscinetto frail fronte più freddo e gli spazi più utilizzati. Le aperture massime saranno collocate a Sud, Sud-Ovest, mentre ad Est saranno minori e a Nord saranno ridotte al minimo in<strong>di</strong>spensabile (cfr.Allegato n. 3 – Abaco n. 1.a e 2.b).5. È d’obbligo nelle nuove costruzioni, con qualsiasi esposizione, l’utilizzo <strong>di</strong> vetri doppi, concavità contenente gas a bassa conduttività o con analoghi requisiti. Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti,quando è necessaria un’opera <strong>di</strong> ristrutturazione delle facciate comprensiva anche deiserramenti, <strong>di</strong>venta d’obbligo la sostituzione degli stessi secondo le nuove <strong>di</strong>sposizioni. In tutti edue i casi le superfici trasparenti dovranno adeguarsi ai valori <strong>di</strong> trasmittanza riportatinell’allegato “C” al D.Lgs. n. 311/2006 (v. Abaco n. 4 – Documento n. 2).6. Le facciate rivolte a Sud, Sud-Ovest ed Ovest potranno essere schermate da porticiadeguatamente <strong>di</strong>mensionati in modo tale da permettere lo sfruttamento dell'energia solaredurante il periodo invernale e, al contrario, nel periodo estivo, da intercettare i raggi solari primache entrino a contatto con la parete muraria. Le facciate rivolte ad Ovest potranno anche essereparzialmente schermate da altri e<strong>di</strong>fici o strutture a<strong>di</strong>acenti per limitare l’eccessivo apporto <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>azione termica estiva, se ciò lascia <strong>di</strong>sponibile sufficiente luce naturale.7. Le superfici trasparenti, rivolte a Sud-Ovest ed Ovest dovranno comunque essere schermate dasistemi frangi-sole in grado <strong>di</strong> evitare l’apporto eccessivo <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione termica estiva.8. Sia nelle nuove costruzioni che in quelle esistenti è consentito prevedere la realizzazione <strong>di</strong>serre e/o sistemi <strong>di</strong> captazione per lo sfruttamento dell’energia solare passiva (cfr. Allegato n. 3– Abaco n. 6.a). Le serre bio-climatiche costruite sia in aderenza che in a<strong>di</strong>acenza, con almenotre lati realizzati con vetro o materiali adatti allo scopo o con una superficie vetrata <strong>di</strong> materialeequivalente <strong>di</strong> congrue <strong>di</strong>mensioni, sono considerate volumi tecnici e quin<strong>di</strong> non computabili aifini volumetrici, purché sod<strong>di</strong>sfino i requisiti <strong>di</strong> cui al comma successivo, fatto salvo quantoprevisto dalla Normativa Vigente per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico e monumentale.9. Le serre, progettate ai soli fini <strong>di</strong> guadagno termico, possono essere applicate sui balconi oPagina 67 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleintegrate nell’organismo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> (cfr. Allegato n. 3 – Abaco n. 4.a), sia esistente che <strong>di</strong> nuovacostruzione, purché rispettino tutte le seguenti con<strong>di</strong>zioni:a) Siano progettate in modo da integrarsi nell’organismo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> nuovo o esistente ed esseretali da conferire al fabbricato un valore tecnico-estetico aggiunto;b) Siano progettate con il lato maggiore captante <strong>di</strong>sposto con orientamento a Sud-Est, Sud eSud-Ovest;c) Dimostrino, attraverso i necessari calcoli energetici, la loro funzione <strong>di</strong> riduzione deiconsumi <strong>di</strong> combustibile fossile per riscaldamento invernale, attraverso lo sfruttamentopassivo e/o attivo dell’energia solare e/o la funzione <strong>di</strong> spazio interme<strong>di</strong>o;d) Siano realizzate con serramenti <strong>di</strong> buona resistenza all’invecchiamento e al degrado esteticoe funzionale, con gli elementi trasparenti realizzati in vetro temperato <strong>di</strong> spessore maggioreuguale 5 mm;e) Le tamponature <strong>di</strong> chiusura devono essere completamente trasparenti, fatto salvo l’ingombrodella struttura <strong>di</strong> supporto, preferibilmente in legno (con l’esclusione dell’alluminioano<strong>di</strong>zzato);f) È suggerito l’utilizzo <strong>di</strong> pannelli ra<strong>di</strong>anti integrati nei pavimenti o nelle pareti soleggiatedelle serre, in modo da apportare calore aggiuntivo ai locali da climatizzare e/o devonocomunque essere previsti altri <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> convogliamento del calore all'interno dei localie preferibilmente all'interno delle pareti. La parete retrostante, possibilmente in mattonepieno in modo da garantire importanti valori <strong>di</strong> inerzia termica, può essere prevista <strong>di</strong> colorescuro relativamente alla porzione che verrà colpita <strong>di</strong>rettamente dai raggi solari;g) Gli interventi <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> singoli alloggi, ricadenti in ambito condominiale, dovrannoallegare al progetto il Nulla Osta del condominio;h) Le serre, ai soli fini termici, potranno essere realizzate con struttura a vetro fisso. Dovrannoessere dotate <strong>di</strong> un sistema a schermatura totale e/o <strong>di</strong>spositivi mobili o removibili in mododa evitare l’ingresso dei raggi solari nel periodo estivo. Dovrà comunque essere garantito,nel periodo estivo, il passaggio dell’aria all’interno della serra. Potranno coprire unasuperficie massima pari al 15% della Slp dell’e<strong>di</strong>ficio cui sono asservite (cfr. Allegato n. 3 –Abaco n. 4.b). La superficie che dovesse eccedere le <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> cui sopra, sarà comunquecomputata ai fini del calcolo della Slp (superficie lorda <strong>di</strong> pavimento);i) I locali retrostanti dovranno essere comunque dotati <strong>di</strong> altre aperture verso l’esterno cherispettino le norme igienico sanitarie vigenti, allo scopo <strong>di</strong> garantire una correttaventilazione ed apporto naturale <strong>di</strong> luce (cfr. Allegato n. 3 – Abaco n. 6.a);j) Il progetto architettonico, redatto da un professionista e corredato da tutti i calcoli, schema<strong>di</strong> funzionamento e le in<strong>di</strong>cazioni atte a comprovare il rispetto delle suddette con<strong>di</strong>zioni,deve valutare il guadagno energetico, su tutta la stagione <strong>di</strong> riscaldamento. Per guadagno siintende la <strong>di</strong>fferenza tra l’energia <strong>di</strong>spersa in assenza della serra e quella <strong>di</strong>spersa inpresenza della serra.10. L’illuminazione naturale degli spazi chiusi deve essere tale da assicurare le con<strong>di</strong>zioniambientali <strong>di</strong> benessere visivo, riducendo quanto più possibile il ricorso a fonti <strong>di</strong> illuminazioneartificiale.11. Nelle nuove costruzioni è consigliato che le superfici trasparenti dei locali principali (soggiorni,sale da pranzo, cucine abitabili e simili) siano orientate entro un settore ±45° rispetto al sudgeografico (cfr. Allegato n. 3 – Abaco n. 1.a e 2.b).12. Tra le soluzioni rivolte a favorire l’utilizzo della luce naturale sono ammesse anche quelle che siavvalgono <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> trasporto e <strong>di</strong>ffusione della luce naturale attraverso specificiaccorgimenti architettonici e tecnologici. Sono consentite soluzioni tecniche <strong>di</strong>verse, inrelazione all’utilizzo <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> riflessione e trasporto della luce, purché tali soluzionipermettano comunque il raggiungimento degli stessi risultati (per esempio l’adozione <strong>di</strong>tipologie semplici che possano guidare verso il basso e l’interno la luce che entra nei pozzicentrali degli e<strong>di</strong>fici o la creazione <strong>di</strong> condotti <strong>di</strong> luce nelle zone interne degli e<strong>di</strong>fici piùPagina 68 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalemassicci).13. Nelle aree comuni (private, condominiali o pubbliche) i corpi illuminanti dovranno essereprevisti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa altezza per le zone carrabili e per quelle ciclabili/pedonali, ma sempre conflusso luminoso orientato verso il basso, per ridurre al minimo le <strong>di</strong>spersioni verso la voltaceleste e il riflesso verso gli e<strong>di</strong>fici.14. Nel caso <strong>di</strong> coperture a falde inclinate è obbligatoria l’installazione <strong>di</strong> tetti ventilati ancorati, ingrado <strong>di</strong> contribuire al controllo delle caratteristiche igro-termiche del fabbricato, proteggendodagli agenti atmosferici, isolando acusticamente, riparando dalle <strong>di</strong>spersioni <strong>di</strong> calore in invernoe dalle temperature eccessive in estate e consentendo una corretta traspirabilità (cfr. Allegato n.3 – Abaco n. 10.a). A seguito del maggiore spessore, caratteristico <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> copertura,l’altezza al colmo potrà essere maggiore <strong>di</strong> m 2,80, purché l’altezza interna netta vengamantenuta inferiore o uguale a m 2,20 e la pendenza della falda inferiore o uguale al 35%. Lasuperficie sotto tetto non verrà, in questo caso, conteggiata nel calcolo della Slp (superficielorda <strong>di</strong> pavimento).15. Nella progettazione delle strutture opache verticali, coperture, pavimenti (verso locali nonriscaldati o verso l’esterno), chiusure trasparenti e vetri dovranno essere previste soluzioniidonee, stu<strong>di</strong>ate nel rispetto dei valori limite <strong>di</strong> trasmittanza previsti dalla normativa vigente.Sono preferibili soluzioni che prevedano l’uso <strong>di</strong> materiali tra<strong>di</strong>zionali traspiranti ed ecocompatibilied isolanti con caratteristiche costanti nel tempo, traspiranti e recuperabili. Èconsigliabile l’uso combinato <strong>di</strong> isolanti a <strong>di</strong>versa densità, in modo da garantire l’isolamentoacustico me<strong>di</strong>ante l’assorbimento delle <strong>di</strong>fferenti lunghezze d’onda.16. Per il rivestimento esterno delle facciate dovrà essere previsto l’uso <strong>di</strong> vernici e intonacifotocatalitici in grado <strong>di</strong> abbattere gli inquinanti organici ed inorganici presenti nell’atmosfera,come in<strong>di</strong>cato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio con DecretoMinisteriale 1 aprile 2004 in attuazione della Legge 16 gennaio 2004, n. 45 nelle “Linee Guidaper l’utilizzo <strong>di</strong> sistemi innovativi finalizzati alla prevenzione e riduzione dell’inquinamentoambientale” (cfr. Allegato n. 4 – Documento n. 2).Art. 79Risparmio energetico e definizione del volume imponibile (L)1. Al fine <strong>di</strong> favorire gli interventi per il risparmio energetico e per l’utilizzo delle fonti rinnovabili<strong>di</strong> energie, sono esclusi dal calcolo del cosiddetto “volume imponibile”, fermo restando ilrispetto delle <strong>di</strong>stanze minime previste dalla normativa vigente:a) La quota parte dello spessore dei muri esterni, siano essi portanti o <strong>di</strong> tamponamento,superiore ai cm 30 e fino ad un massimo <strong>di</strong> cm 25;b) La quota parte dello spessore dei solai interme<strong>di</strong> e <strong>di</strong> copertura, per la parte eccedente 30 cme fino ad un massimo <strong>di</strong> cm 15 per i solai interme<strong>di</strong> e <strong>di</strong> 25 per i solai <strong>di</strong> copertura;c) Le serre solari con vincolo <strong>di</strong> destinazione e comunque <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni inferiori al 15 percento della Slp dell’unità abitativa cui sono asservite;d) I volumi e/o superfici realizzati al fine <strong>di</strong> ridurre i consumi energetici e il rumoreproveniente dall’esterno attraverso l’isolamento acustico, l’isolamento termico, lacaptazione <strong>di</strong>retta dell’energia solare e la ventilazione naturale;e) Il vano collocato sul tetto captante o nel sottotetto, in quanto considerato volume tecnicoperché destinato ad accogliere gli impianti, i serbatoi e le masse d’accumulo per l’acquacalda ed il calore prodotto dai collettori solari ed in quanto inferiori all’altezza interna netta<strong>di</strong> m 2,20;f) In tale volume devono essere ospitati i componenti del circuito primario dell’impianto solaretermico ed i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento della potenza dell’impianto fotovoltaico e <strong>di</strong>connessione alla rete (quadro elettrico e <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> interfaccia con la rete).2. Sono inoltre esclusi dal calcolo del “volume imponibile”, gli interventi <strong>di</strong> recupero su e<strong>di</strong>ficiPagina 69 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleesistenti, <strong>di</strong> cui al comma precedente, a con<strong>di</strong>zione che vengano salvaguardati gli elementicostruttivi e decorativi <strong>di</strong> pregio storico-artistico degli stessi, gli allineamenti e/o conformazioniesistenti, le falde dei tetti caratterizzanti le cortine degli e<strong>di</strong>fici urbani e rurali <strong>di</strong> anticaformazione.3. L’altezza dell’e<strong>di</strong>ficio non potrà in ogni caso eccedere i valori massimi stabiliti dalle N.T.A. <strong>di</strong>P.R.G. e dai piani attuativi.4. Il contenimento del consumo energetico realizzato con gli interventi <strong>di</strong> cui al comma 1 delpresente articolo deve essere <strong>di</strong>mostrato nell’ambito della documentazione tecnica richiesta peril rilascio del titolo abilitativo, anche in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. n. 192/05.Art. 80Sistemi <strong>di</strong> accumulo, riutilizzazione delle acque meteoriche e <strong>di</strong> risparmio idrico (L)1. Al fine <strong>di</strong> favorire la riduzione del consumo <strong>di</strong> acqua potabile, in caso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> nuovacostruzione, <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia e <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica così come definitadall’art. 3, comma 1, lett. d), e) e f) del D.P.R. n. 380/2001, dovrà essere realizzato un sistema <strong>di</strong>accumulo e recupero delle acque piovane, raccolte dalle coperture degli e<strong>di</strong>fici e destinateall’irrigazione del verde pertinenziale, alla pulizia dei cortili e dei passaggi, al lavaggio auto,all’alimentazione <strong>di</strong> lavatrici, agli usi tecnologici relativi (per esempio sistemi <strong>di</strong>climatizzazione passiva/attiva) e alle vasche d’acqua, in mancanza del sistema <strong>di</strong> recupero delleacque reflue.2. Le coperture dei tetti devono essere munite, tanto verso il suolo pubblico quanto verso il cortileinterno e altri spazi scoperti, <strong>di</strong> canali <strong>di</strong> gronda impermeabili, atti a convogliare le acquemeteoriche nei pluviali e nel sistema <strong>di</strong> raccolta. La realizzazione della vasca per l’accumulodell’acqua, all’interno del lotto e<strong>di</strong>ficabile o nell’e<strong>di</strong>ficio (ambienti interrati o spazi nonutilizzati) deve essere <strong>di</strong>mensionata in modo da consentire il recupero, durante i perio<strong>di</strong> piovosi,<strong>di</strong> almeno il 50% del fabbisogno idrico necessario per sod<strong>di</strong>sfare gli usi idrici (esclusi quellipotabili) calcolato per i tre mesi estivi.3. In tutti i casi <strong>di</strong> cui al comma 1 del presente articolo è previsto il posizionamento <strong>di</strong> una cisternaper la raccolta delle acque meteoriche. La cisterna dovrà essere dotata, a monte, <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong>separazione delle acque <strong>di</strong> prima pioggia (pozzetto), <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> filtratura per l’acqua inentrata, uno sfioratore sifonato per smaltire l’eventuale acqua in eccesso e <strong>di</strong> un adeguatosistema <strong>di</strong> pompaggio per fornire l’acqua alla pressione necessaria agli usi suddetti.4. L’impianto idrico così formato non potrà essere collegato alla normale rete idrica e le suebocchette dovranno essere dotate <strong>di</strong> <strong>di</strong>citura “acqua non potabile”, secondo la normativavigente.5. È fatto obbligo <strong>di</strong> installare nei servizi igienici rubinetterie dotate <strong>di</strong> miscelatore aria-acqua.6. Le destinazioni d'uso ammissibili delle acque reflue recuperate sono le seguenti:a) Irriguo: per l'irrigazione <strong>di</strong> colture destinate sia alla produzione <strong>di</strong> alimenti per il consumoumano ed animale sia a fini non alimentari, nonché per l'irrigazione <strong>di</strong> aree destinate alverde o ad attività ricreative o sportive;b) Civile: per il lavaggio delle strade nei centri urbani; per l'alimentazione dei sistemi <strong>di</strong>riscaldamento o raffreddamento; per l'alimentazione <strong>di</strong> reti duali <strong>di</strong> adduzione, separate daquelle delle acque potabili, con esclusione dell'utilizzazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> tale acqua negli e<strong>di</strong>ficiad uso civile;c) Industriale: come acqua antincen<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> processo, <strong>di</strong> lavaggio e per i cicli termici deiprocessi industriali, con l'esclusione degli usi che comportano un contatto tra le acque refluerecuperate e gli alimenti o i prodotti farmaceutici e cosmetici.7. Le reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione delle acque reflue recuperate devono essere separate e realizzate inmaniera tale da evitare rischi <strong>di</strong> contaminazione alla rete <strong>di</strong> adduzione e <strong>di</strong>stribuzione delleacque destinate al consumo umano. I punti <strong>di</strong> consegna devono essere adeguatamente marcati ePagina 70 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalechiaramente <strong>di</strong>stinguibili da quelli delle acque destinate al consumo umano.8. Al fine del recupero e depurazione delle acque reflue è consigliabile l’utilizzo <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>fitodepurazione a flusso sommerso orizzontale (SFS-h) e a flusso sommerso verticale (SFS-v),nel caso in cui questo sistema venga utilizzato a servizio <strong>di</strong> case singole e/o plurifamilari con unnumero limitato <strong>di</strong> abitanti-equivalente (ae) (cfr. Allegato n. 3 – Abaco n. 12.a, 12.b).L’integrazione del sistema a flusso libero (FWS) è auspicabile in tutti quei casi in cui esistal’intenzione <strong>di</strong> recuperare una zona degradata a parco pubblico-naturalistico e/o in aree agricoledove è possibile utilizzare aree più vaste. La realizzazione <strong>di</strong> aree umide, finalizzate almiglioramento qualitativo delle acque superficiali (wetlands in alveo e fuori alveo) ed altrattamento <strong>di</strong> scarichi puntiformi (constructed wetlands), rappresenta quin<strong>di</strong> un’opportunità <strong>di</strong>ripristino <strong>di</strong> aree a grande valenza ambientale sotto molti punti <strong>di</strong> vista. Questo è maggiormentepossibile se vengono rispettati criteri <strong>di</strong> massima naturalità dei sistemi, ad esempioprivilegiando piante endemiche e/o autoctone e sistemi a policolture, anziché a monocolture(cfr. Allegato n. 3 – Abaco n. 12.c).9. Il recupero delle acque reflue è comunque soggetto alla “Autorizzazione al Riutilizzo” rilasciatadalla Provincia <strong>di</strong> Roma, Dipartimento IV, Servizio 2, Via Tiburtina 691 – Roma.Art. 81Pavimentazioni, aree ver<strong>di</strong>, superfici ed aree libere del lotto (L)1. I materiali <strong>di</strong> finitura ed allestimento delle superfici esterne e delle aree <strong>di</strong> pertinenza deglie<strong>di</strong>fici dovranno essere idonei ad assicurare, in<strong>di</strong>pendentemente dalle esigenze cui sonodestinate a sod<strong>di</strong>sfare, la permeabilità del terreno, me<strong>di</strong>ante materiali e pavimentazioni drenanti,per una superficie non inferiore al 50 percento della superficie libera del lotto stesso.2. È inoltre consigliato l’uso del verde con finalità <strong>di</strong> regolazione microclimatica e <strong>di</strong> protezionedall’inquinamento acustico ed atmosferico attraverso la realizzazione dei c.d. tetti ver<strong>di</strong>, a pratoo piantumati. Questo tipo <strong>di</strong> copertura, che attraverso la regolazione igrotermica raffresca l'ariae abbassa il livello delle polveri sospese, migliora le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> isolamento acustico e termicodegli e<strong>di</strong>fici, contribuendo a ridurne i consumi energetici. In caso <strong>di</strong> pioggia intensa trattienel'acqua in eccesso rilasciandola gradualmente e impedendo che venga convogliata <strong>di</strong>rettamentenei sistemi <strong>di</strong> drenaggio. Viene in questo modo limitato il rischio <strong>di</strong> sovraccarico della rete <strong>di</strong>smaltimento idrico (riconducibile in gran parte alla riduzione delle superfici permeabili) equin<strong>di</strong> il rischio <strong>di</strong> allagamenti causati dall'improvviso innalzamento del livello dei corsi d'acqua(cfr. Allegato n. 3 – Abaco n. 10.b).Art. 82Utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (L)1. Per limitare le emissioni <strong>di</strong> CO 2 e <strong>di</strong> altre sostanze inquinanti e/o nocive per l'ambiente, è fattoobbligo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare il fabbisogno energetico degli e<strong>di</strong>fici sottoposti agli interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> cuial precedente art. 78, comma 2, tramite ricorso a fonti rinnovabili <strong>di</strong> energia o assimilate, salvoimpe<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> natura tecnica ed economica da <strong>di</strong>mostrare nella relazione tecnica e nei graficiallegati.2. A tal fine è resa obbligatoria l’installazione <strong>di</strong> impianti solari termici per la produzione <strong>di</strong> acquacalda per usi sanitari e, ai sensi dell’art. 4, comma 1 bis, del D.P.R. 380/2001 e s.m.i.l’installazione dei pannelli fotovoltaici per la produzione <strong>di</strong> energia elettrica per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>nuova costruzione, in modo tale da garantire una produzione energetica non inferiore a 1 kWper ciascuna unità abitativa e non inferiore a 5 kW per i fabbricati industriali, commerciali e <strong>di</strong>servizio <strong>di</strong> estensione superficiale <strong>di</strong> almeno 100 mq.3. L’installazione dell’impianto a pannelli solari termici deve essere <strong>di</strong>mensionato in modo dacoprire l’intero fabbisogno energetico dell’organismo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> per il riscaldamento dell’acquacalda sanitaria, nel periodo in cui l’impianto <strong>di</strong> riscaldamento è <strong>di</strong>sattivato. Tali impiantiPagina 71 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaledovranno essere <strong>di</strong>mensionati per una copertura annua del fabbisogno energetico non inferioreal 50%.4. I collettori solari installati sulle coperture (tetti piani o inclinati), sulle facciate e/o in altrocontesto, dettato da <strong>di</strong>versa scelta tecnico-estetico-progettuale (<strong>di</strong>mostrata me<strong>di</strong>ante relazione afirma del progettista), devono essere orientati a Sud, Sud-Est, Sud-Ovest, fatte salve le<strong>di</strong>sposizioni in<strong>di</strong>cate dalle norme vigenti per immobili e zone sottoposte a vincolo. In generaledevono essere rispettate le seguenti in<strong>di</strong>cazioni (cfr. Allegato n. 3 – Abaco n. 11.a):a) Gli impianti installati su tetto inclinato devono essere adagiati in a<strong>di</strong>acenza alla copertura(modo retrofit) o meglio integrati in essa (modo strutturale);b) I serbatoi <strong>di</strong> accumulo devono essere preferibilmente posizionati all’interno degli e<strong>di</strong>fici.c) Nel caso <strong>di</strong> coperture piane i pannelli ed i loro serbatoi potranno essere installati coninclinazione ritenuta ottimale, purché non visibili dal piano stradale sottostante ed evitandol’ombreggiamento tra <strong>di</strong> essi se <strong>di</strong>sposti su più file;d) I <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> captazione dell’energia solare non devono essere ostruiti da ombre portatedagli e<strong>di</strong>fici limitrofi.5. Laddove non <strong>di</strong>versamente specificato da piani sovraor<strong>di</strong>nati e/o piani attuativi, nel caso <strong>di</strong>installazione <strong>di</strong> moduli fotovoltaici per la captazione dell’energia solare destinata allaproduzione <strong>di</strong> energia elettrica, la pendenza del tetto può essere maggiore del 35% purchél’altezza massima sotto tetto sia mantenuta inferiore a m 2,20, il locale sottotetto sia utilizzatoper l’alloggiamento dei <strong>di</strong>spositivi tecnici necessari al funzionamento ottimale degli impianti(denominato locale tecnico) e l’inclinazione sia giustificata, ai soli fini della maggiore resaenergetica, con relazione tecnica a firma del progettista. In questo caso la realizzazione del tettocon pendenza superiore al 35% non comporta l’inserimento della parte <strong>di</strong> superficie dei localisottotetto nel calcolo complessivo della superficie lorda <strong>di</strong> pavimento (SLP) dell’immobile (cfr.Allegato n. 3 – Abaco n. 11.b).6. Per la realizzazione dei collegamenti dei collettori solari e/o dei moduli fotovoltaici al volumetecnico, deve essere pre<strong>di</strong>sposto un cave<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sezione opportuna per poter alloggiare unaconduttura <strong>di</strong> mandata e una <strong>di</strong> ritorno agli impianti solari, due canaline per alloggiare icollegamenti elettrici all’impianto fotovoltaico ed il collegamento alla rete <strong>di</strong> terra.7. Per il collegamento dell’impianto solare alle singole utenze devono essere pre<strong>di</strong>sposti opportunicave<strong>di</strong> o vani che possano contenere la linea <strong>di</strong> mandata dell’acqua calda sanitaria e uncollegamento elettrico.Art. 83Progettazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e messa in esercizio <strong>di</strong> impianti (L)1. Gli interventi <strong>di</strong> utilizzo delle fonti <strong>di</strong> energia in e<strong>di</strong>fici ed impianti industriali non sono soggettiad autorizzazione specifica e sono assimilati a tutti gli effetti alla manutenzione straor<strong>di</strong>naria.L’installazione <strong>di</strong> impianti solari e <strong>di</strong> pompe <strong>di</strong> calore da parte <strong>di</strong> installatori qualificati,destinati esclusivamente alla produzione <strong>di</strong> acqua calda e <strong>di</strong> aria negli e<strong>di</strong>fici esistenti e neglispazi liberi privati <strong>di</strong> pertinenza, va considerata estensione dell’impianto idrico-sanitario già inopera.2. Gli e<strong>di</strong>fici pubblici e privati, qualunque sia la destinazione d’uso, e gli impianti non <strong>di</strong> processoal loro servizio devono essere progettati e messi in opera in modo da contenere al massimo iconsumi <strong>di</strong> energia termica ed elettrica in conformità alle conoscenze tecniche e tecnologiche.3. Gli impianti <strong>di</strong> riscaldamento al servizio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione, devono essereprogettati e realizzati in modo da consentire l’adozione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> termoregolazione e <strong>di</strong>contabilizzazione del calore per ogni singola unità immobiliare.4. Negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> proprietà pubblica o a<strong>di</strong>biti ad uso pubblico è fatto obbligo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare ilfabbisogno energetico degli stessi favorendo il ricorso a fonti rinnovabili <strong>di</strong> energia o assimilateove non prevalgano impe<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> natura tecnica od economica.Pagina 72 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 84Relazione tecnica sul rispetto delle prescrizioni del Capo VI del D.P.R. n. 380/2001 (L)1. Il proprietario dell’e<strong>di</strong>ficio (o chi ne ha titolo a richiedere l’atto che abilita all’esecuzione delleopere) deve depositare presso lo S.U.E., in doppia copia, insieme alla richiesta <strong>di</strong> titoloabilitativo, il progetto delle opere corredato da una relazione tecnica, <strong>di</strong> cui all’art. 78, comma 5del presente R.E.C. sottoscritta dal progettista o dai progettisti, che ne attesti la rispondenza alleprescrizioni <strong>di</strong> cui alla Parte II – Capo VI – Norme per il contenimento del consumo <strong>di</strong> energianegli e<strong>di</strong>fici - del D.P.R. n. 380/01.2. Nel caso in cui la richiesta <strong>di</strong> titolo abilitativo e la documentazione non siano state presentatepresso lo S.U.E. prima dell’inizio dei lavori, il responsabile dello S.U.E., fatta salva la sanzioneamministrativa prevista dall'art. 133 dello stesso D.P.R. n. 380/2001, or<strong>di</strong>na la sospensione deilavori sino a quando sia stato rispettato il suddetto adempimento.3. La documentazione deve essere compilata secondo le modalità stabilite dal decreto dal Ministrodelle attività produttive. Una copia della documentazione va conservata presso lo S.U.E. ai finidei controlli e delle verifiche.4. La seconda copia della documentazione va restituita con l’attestazione dell’avvenuto deposito edeve essere consegnata a cura del proprietario dell’e<strong>di</strong>ficio (o <strong>di</strong> chi ne ha titolo a richiederel’atto che abilita all’esecuzione delle opere o a presentare la SCIA) al <strong>di</strong>rettore dei lavoriovvero, ove non vi sia <strong>di</strong>rettore dei lavori, all’esecutore dei lavori. Il <strong>di</strong>rettore (ovverol’esecutore dei lavori) sono responsabili della conservazione della documentazione in cantiere.Art. 85Certificazione delle opere e collaudo (L)1. Per la certificazione e il collaudo delle opere previste nel presente articolo si applicano le<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al D.M. n. 37 del 22/01/2008 e s.m.i.2. Il rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità è subor<strong>di</strong>nato alla presentazione della <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong>conformità degli impianti realizzati, resa sulla base del modello <strong>di</strong> cui all'allegato I del D.M. n.37 del 22/01/2008 e in conformità a quanto previsto dall’art. 6 dello stesso D.M. Fanno parteintegrante della <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità la relazione contenente la tipologia dei materialiimpiegati, il progetto degli impianti e l’attestato <strong>di</strong> qualificazione energetica dell’e<strong>di</strong>ficio comerealizzato, previsto dal comma 2 dell’art. 8 del D.Lgs. n. 192/05.Art. 86Controlli e verifiche (L)1. Lo S.U.E. procederà al controllo dell’osservanza delle norme della legge in relazione al progettodelle opere, in corso d’opera ovvero entro cinque anni dalla data <strong>di</strong> fine lavori <strong>di</strong>chiarata dalcommittente.2. La verifica può essere effettuata in qualunque momento anche su richiesta e a spese delcommittente, dell’acquirente dell’immobile, del conduttore, ovvero dell’esercente gli impianti.3. In caso <strong>di</strong> accertamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità in corso d’opera, il Dirigente dello S.U.E. or<strong>di</strong>na lasospensione dei lavori.4. In caso <strong>di</strong> accertamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità su opere già terminate, il Dirigente dello S.U.E. or<strong>di</strong>na, acarico del proprietario, le mo<strong>di</strong>fiche necessarie per adeguare l’e<strong>di</strong>ficio alle caratteristicheprescritte dalla legge ed applica le sanzioni previste dalla vigente normativa.Art. 87Esonero dal contributo <strong>di</strong> costruzione (L)1. Ai nuovi impianti, lavori, opere, mo<strong>di</strong>fiche, installazioni relativi alle fonti rinnovabili <strong>di</strong> energia,alla conservazione, al risparmio e all’uso razionale dell’energia, si applica ai fini dell’onerositàquanto previsto all’articolo 17, comma 3, punto e) del citato D.P.R. n. 380/2001.Pagina 73 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale2. Lo scomputo dei maggiori volumi realizzati ai sensi del precedente art. 79 del presente Capo siapplica anche ai fini del calcolo del contributo <strong>di</strong> costruzione.CAPO VIREQUISITI DEI LOCALIArt. 88Piani interrati, seminterrati e sottotetti – Cave<strong>di</strong> e chiostrine (L)1. Piani interrati:a) Sono considerati piani interrati quelli che si sviluppano completamente al <strong>di</strong> sotto del livellodella più bassa sistemazione del terreno esterno all’e<strong>di</strong>ficio;b) I locali dei piani interrati possono essere utilizzati esclusivamente per le destinazionispecificate all’art. 89, punto 1/c a con<strong>di</strong>zione che, fatte salve eventuali prescrizioniparticolari in relazione alla destinazione d’uso, sia garantito l’isolamento dall’umi<strong>di</strong>tà e siaassicurato il ricambio d’aria. Nell’eventualità che il deflusso delle acque <strong>di</strong> scarico delfabbricato avvenga a quota superiore a quella del piano interrato, deve essere installato unimpianto <strong>di</strong> sollevamento delle acque, onde evitare inconvenienti <strong>di</strong> carattere igienico.2. Piani seminterrati. I locali seminterrati non possono essere destinati ad abitazione o ad uffici, adeccezione dei casi qui <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:a) Le unità <strong>di</strong> abitazione realizzate su terreni in pendenza naturale potranno essere considerateabitabili, qualora più della metà del perimetro dell’unità abitativa stessa abbia il pavimentofuori terra;b) Lungo il perimetro residuo potranno essere realizzati soltanto locali per le destinazioni d’usoconsentite nei piani interrati;c) Devono inoltre essere sod<strong>di</strong>sfatte tutte le altre con<strong>di</strong>zioni relative all’aerazione, alle<strong>di</strong>mensioni e all’isolamento dall’umi<strong>di</strong>tà.3. Sottotetti:a) I locali sotto le falde del tetto, a seconda delle caratteristiche e dei requisiti, possono essereclassificati come abitabili o non abitabili.4. Spazi interni agli e<strong>di</strong>fici. Si intendono per spazi interni le aree scoperte circondate da e<strong>di</strong>fici peruna lunghezza superiore ai 3/4 del perimetro, ai quali si accede da locali <strong>di</strong> uso comune. Sonoclassificati nei seguenti tipi:a) Chiostrina:• Si intende per chiostrina uno spazio interno <strong>di</strong> superficie minima superiore ad 1/8 <strong>di</strong>quella delle pareti circostanti, le quali non abbiano altezza superiore a m 20,00 e con unanormale minima, davanti ad ogni finestra, non inferiore a m 4,00;• Nelle chiostrine possono affacciare soltanto <strong>di</strong>simpegni e locali igienici, in esse non vipossono essere né sporgenze né rientranze;• Le chiostrine devono essere munite <strong>di</strong> opportune pavimentazioni e canalizzazioni atte aconvogliare le acque meteoriche.b) Cortile:• Si intende per cortile lo spazio interno destinato ad illuminare e a ventilare gli ambienticircostanti, quali locali abitabili, locali <strong>di</strong> servizio e accessori;• I cortili devono avere una superficie non inferiore al 20% della somma delle superficidelle pareti che li circondano;• La <strong>di</strong>stanza minima tra le pareti opposte dei fabbricati e tra pareti finestrate e pareti <strong>di</strong>e<strong>di</strong>fici antistanti deve essere quella stabilita dalle norme per le relative “ZTO” <strong>di</strong> P.R.G.È in ogni caso prescritto il rispetto delle norme dell’art. 9 del D.I. n. 1444/68;• I cortili, ai quali si accede da locali <strong>di</strong> uso comune, devono essere muniti <strong>di</strong> opportunepavimentazioni e canalizzazioni atte a convogliare le acque meteoriche.Pagina 74 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 89Classificazione degli ambienti delle funzioni abitative (L)1. Ai fini del R.E.C. gli ambienti delle funzioni abitative si sud<strong>di</strong>vidono in:a) ambienti abitabili: sono locali a<strong>di</strong>biti a funzioni abitative comportanti la permanenzacontinuativa <strong>di</strong> persone, quali camere da letto, soggiorni e sale da pranzo con eventualiannessi angoli cottura, stanze stu<strong>di</strong>o;b) ambienti funzionali: sono i locali connessi alla singola unità immobiliare quali cucina,bagni, spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>simpegno, corridoi, scala interna, <strong>di</strong>spense, ripostigli e simili;c) locali accessori: sono i locali non abitabili, quali soffitte, cantine, garage, volumi tecnici;d) spazi accessori: sono spazi a<strong>di</strong>biti a funzioni <strong>di</strong> isolamento e <strong>di</strong> protezione dell’e<strong>di</strong>ficio(quali intercape<strong>di</strong>ni e simili) o al passaggio ed alla manutenzione degli impianti (qualicave<strong>di</strong> e simili), nonché spazi non interamente chiusi anche se coperti, quali pergolati,pensiline, gazebo, terrazzi coperti (tettoie), porticati al piano terra, altane.Art. 90Requisiti dei locali abitativi in funzione del posizionamento rispetto alle quote del terreno (R)1. Ambienti posti ai piani interrati. Gli ambienti abitabili e quelli funzionali non possono essereposti ai piani interrati.2. Ambienti posti ai piani seminterrati. Gli ambienti abitabili e quelli funzionali possono essereposti ai piani seminterrati alle con<strong>di</strong>zioni sotto riportate:a) siano isolati dal terreno sottostante, tramite vespaio areato o locale accessorio;b) siano isolati dal terreno laterale me<strong>di</strong>ante intercape<strong>di</strong>ni ventilate ed ispezionabili;c) tutte le pareti fuori terra per almeno la metà della loro altezza, e comunque per almeno 1,50m rispetto alla quota del terreno circostante a sistemazione avvenuta.3. Ambienti posti ai piani terra. Gli ambienti abitabili e quelli funzionali possono essere posti alpiano terra dell’e<strong>di</strong>ficio, qualora siano isolati dal terreno sottostante tramite vespaio areato oaltro locale.Art. 91Requisiti <strong>di</strong> illuminazione – Principi generali (R)1. Tutti gli ambienti abitabili e la cucina devono usufruire <strong>di</strong> illuminazione naturale <strong>di</strong>retta.2. Ogni ambiente delle funzioni abitative deve essere munito <strong>di</strong> impianto elettrico stabile,progettato nel rispetto delle specifiche normative <strong>di</strong> settore, atto ad assicurare un’illuminazioneartificiale tale da garantire un normale confort visivo per le operazioni che vi si svolgono.3. Gli accessi, le rampe esterne, gli spazi comuni <strong>di</strong> circolazione devono essere dotati <strong>di</strong> adeguatoimpianto <strong>di</strong> illuminazione notturna, anche temporizzato.Art. 92Requisiti <strong>di</strong> illuminazione degli ambienti abitabili (R)1. L’illuminazione naturale <strong>di</strong>retta deve assicurare un fattore <strong>di</strong> luce <strong>di</strong>urna, misurato nel punto piùsfavorevole del locale ad un’altezza <strong>di</strong> 0,90 m dal pavimento, non inferiore al 2%. Tale requisitosi ritiene comunque sod<strong>di</strong>sfatto quando la superficie illuminante utile non sia inferiore al 12,5%(1/8) della superficie del pavimento, con le specificazioni e le integrazioni <strong>di</strong> seguito riportate.Ai fini del presente paragrafo si considera equivalente alla superficie finestrata verticale lasuperficie inclinata posta ad una altezza compresa tra 1 e 2 m dal pavimento. Sono consentite,quale sistema integrativo e per una percentuale non maggiore del 25% della superficie finestratautile totale, anche superfici finestrate <strong>di</strong>verse da quelle verticali o inclinate. Soluzioni <strong>di</strong>progetto che ne prevedano una percentuale superiore al 25% sono subor<strong>di</strong>nateobbligatoriamente a preventivo parere A.U.S.L.2. Aggetti e porticati. Per i locali con finestre poste sotto aggetti <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà superiore a 1 m, laPagina 75 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale<strong>di</strong>mensione della superficie illuminante dovrà essere aumentata <strong>di</strong> 0,05 mq ogni 5 cm <strong>di</strong>ulteriore aggetto sopra il limite sopra riportato. Per i locali che affacciano sotto porticati, ilrapporto illuminante deve essere calcolato sommando alla superficie del pavimentodell’ambiente interessato anche quella del porticato prospiciente.3. Profon<strong>di</strong>tà dei locali. I locali devono avere una profon<strong>di</strong>tà non superiore a 2,5 volte l’altezzadell’architrave della finestra misurata dal pavimento. Potrà essere ammessa una profon<strong>di</strong>tàmaggiore e comunque non superiore a 3,5 volte a con<strong>di</strong>zione che la superficie illuminante utilesia incrementata della superficie “I”, da determinarsi, in funzione della SLP e del fattore R(rapporto tra la profon<strong>di</strong>tà del locale e l’altezza dell’architrave), secondo quanto <strong>di</strong> seguitoin<strong>di</strong>cato: I = SLP (R-2,5)/8.Art. 93Requisiti <strong>di</strong> areazione – Principi generali (L)1. L’aerazione <strong>di</strong> tutti gli ambienti deve essere adeguata all’uso previsto, in modo che leconcentrazioni <strong>di</strong> sostanze inquinanti e <strong>di</strong> vapore acqueo non costituiscano rischio per ilbenessere e la salute delle persone ovvero per la buona conservazione delle cose e deglielementi costitutivi delle abitazioni medesime.2. Tale requisito è da intendersi sod<strong>di</strong>sfatto quando venga assicurata un’idonea aerazione, tramiteadeguate superfici finestrate o idonei impianti, sia per l’unità abitativa che per ogni ambientedell’unità stessa.3. Ai fini del presente articolo deve intendersi superficie finestrata apribile all’aria aperta quellaprospettante su spazi liberi o comunque su pareti poste ad una <strong>di</strong>stanza non inferiore a 10 m.Art. 94Requisiti <strong>di</strong> areazione dell’unità abitativa (L)1. Per ogni alloggio deve essere garantito il requisito del doppio riscontro d’aria. A tal fine deveessere assicurata la presenza <strong>di</strong> superfici finestrate apribili all’area aperta su pareti perimetralicontrapposte - in modo da garantire la ventilazione trasversale - ovvero su pareti tra loroortogonali, o comunque inclinate non meno <strong>di</strong> 45° l’una rispetto all’altra - in modo da garantirela ventilazione d’angolo.2. In subor<strong>di</strong>ne il requisito del doppio riscontro può comunque considerarsi sod<strong>di</strong>sfatto anchequalora venga assicurato con aperture (per un solo fronte dei due) non definibili superficifinestrate ai sensi del precedente articolo.3. Qualora non sia possibile assicurare il doppio riscontro con superfici finestrate (caso <strong>di</strong> cui alcomma 1), o con superfici finestrate ed aperture (caso <strong>di</strong> cui al comma 2), il doppio riscontrodovrà essere assicurato con mezzi meccanici. In tale caso il progetto dovrà essere subor<strong>di</strong>natoobbligatoriamente a preventivo parere A.U.S.L.Art. 95Requisiti <strong>di</strong> areazione naturale degli ambienti abitabili (L)1. Le superfici finestrate apribili all’aria aperta <strong>di</strong> detti locali devono risultare <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione noninferiore ad 1/8 della superficie del pavimento <strong>di</strong> ogni singolo ambiente.2. Lo spazio dell’angolo cottura viene considerato parte integrante del soggiorno ai fini del calcolodel rapporto <strong>di</strong> aerazione.Art. 96Requisiti <strong>di</strong> areazione degli ambienti funzionali (L)1. Per i bagni l’aerazione può essere sia naturale che meccanizzata.a) Nel caso <strong>di</strong> aerazione esclusivamente naturale le aperture all’aria libera devono risultare noninferiori a 1/12 della superficie del pavimento. Tali aperture non costituiscono limitazioni aiPagina 76 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalefini dell’art. 9 del D.I. n. 1444/1968;b) Nel caso in cui il locale presenti aperture all’aria libera insufficienti o ne sia del tutto privo,dovrà essere dotato <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> aerazione artificiale (anche solo per estrazione) cheassicuri un ricambio minimo <strong>di</strong> 6 volumi/ora se in espulsione continua, ovvero <strong>di</strong> 12volumi/ora se in espulsione intermittente a comando automatico adeguatamentetemporizzato per assicurare almeno 1 ricambio per ogni utilizzazione dell’ambiente.2. La cucina deve possedere una superficie finestrata libera all’aria aperta non inferiore a mq 1,50.3. Nei corridoi e nei <strong>di</strong>simpegni <strong>di</strong> lunghezza superiore a m 10, in<strong>di</strong>pendentemente dalla presenza<strong>di</strong> interruzioni (porte), o <strong>di</strong> superficie non inferiore a 20 mq, non comunicanti con ambientiabitabili, deve essere assicurata un’aerazione artificiale (anche solo per estrazione) che assicuriuna ventilazione minima pari a 0,5 volumi/ora.4. Negli altri ambienti funzionali quali ripostigli, spogliatoi, guardaroba o simili, <strong>di</strong> superficiemaggiore a 4 mq deve essere assicurata una aerazione naturale me<strong>di</strong>ante aperture all’aria liberanon inferiore a 0,5 mq e comunque non inferiore a 1/12 della superficie in pianta ovvero unaadeguata aerazione artificiale (anche solo per estrazione) che assicuri, per il periodo d’uso, unaventilazione minima pari a 3 volumi/ora.Art. 97Altezze interne degli ambienti per abitazioni (L)1. L’altezza interna <strong>di</strong> un ambiente è data dalla <strong>di</strong>stanza netta tra il pavimento ed il soffitto (oppureil controsoffitto, ove presente, o l’or<strong>di</strong>tura minuta nel caso <strong>di</strong> strutture in legno o analoghe)misurata senza tener conto delle travi principali.2. Nel caso <strong>di</strong> soffitti, or<strong>di</strong>ture e controsoffitti non piani la misura è data dalla me<strong>di</strong>a tra l’altezzamassima e l’altezza minima presenti nel locale.3. L’altezza minima interna degli ambienti abitabili e della cucina è pari a m 2,70.4. L’altezza minima interna degli ambienti funzionali è m 2,40.Art. 98Superficie netta degli ambienti o <strong>di</strong> unità immobiliari (L)1. Si intende per superficie netta <strong>di</strong> un ambiente o <strong>di</strong> un’unità immobiliare la superficiecalpestabile misurata al netto <strong>di</strong> scale interne, murature, pilastri, tramezzature o simili.Art. 99Dimensionamento e dotazione delle unità immobiliari destinate a funzioni abitative (L)1. La superficie minima delle unità viene determinata in funzione del numero delle persone cuiesse sono destinate, garantendo una superficie minima <strong>di</strong> mq 14, per ciascuno dei primi 4abitanti, ed ulteriori mq 10 per ciascuno <strong>di</strong> quelli successivi. E’ fatta eccezione per gli alloggimonolocale la cui superficie netta minima è mq 28, se per una persona, e mq 38, se per duepersone.2. Ciascuna unità immobiliare deve essere dotata almeno <strong>di</strong> una cucina o angolo cottura, <strong>di</strong> unbagno (provvisto <strong>di</strong> vaso, bidet, doccia o vasca da bagno e lavabo) e, ove non monolocale, <strong>di</strong> unsoggiorno e una camera da letto.Art. 100Dimensionamento e caratteristiche dei singoli ambienti (R)1. La superficie netta minima dei singoli ambienti abitabili è pari a:a) stanze da letto:• per una persona mq 9, con lato minore non inferiore a 2,50 m;• per due persone mq 14, con lato minore non inferiore a 3,00 m;Pagina 77 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleb) soggiorno: mq 14 esclusi locali destinati a angolo cottura;c) cucina, quando costituisce vano in<strong>di</strong>pendente ed autonomo: mq 6;d) locale stu<strong>di</strong>o ed ogni altro locale a<strong>di</strong>bito ad ambiente abitabile: mq 9.2. Gli ambienti funzionali ad uso bagno non possono avere accesso <strong>di</strong>rettamente dalla cucina ospazio <strong>di</strong> cottura o dal soggiorno. L’eventuale spazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>simpegno deve avere superficieminima <strong>di</strong> mq 1,20 ed essere interamente delimitato da pareti. La <strong>di</strong>mensione del bagno, seprimo servizio, non può essere inferiore a 4,00 mq con lato minore non inferiore a 1,50 m.3. L’angolo cottura, in alternativa alla cucina, deve essere annesso all’ambiente soggiorno con ilquale deve comunicare.Art. 101Soppalchi per ambienti destinati a funzioni abitative (R)1. La realizzazione <strong>di</strong> soppalchi all’interno degli alloggi è ammessa a con<strong>di</strong>zione che:a) la superficie del soppalco, esclusa la scala d’accesso, non sia superiore al 25% <strong>di</strong> quella dellocale soppalcato;b) la porzione del vano principale libera dal soppalco nonché quella ad esso sottostante,dovranno mantenere i requisiti prescritti dal R.E.C., in relazione alla specifico uso cui sonodestinati;c) abbia almeno un lato completamente aperto, munito <strong>di</strong> parapetto avente altezza non inferiorea m 1,00.2. Il soppalco, affinché possa essere considerato non praticabile e quin<strong>di</strong> escluso dal computo dellaSLP, dovrà avere altezza utile massima <strong>di</strong> 1,50 m A tal fine la verifica dei requisiti <strong>di</strong> aerazioneed illuminazione è compiuta considerando il rapporto tra le superfici finestrate e la somma tra lasuperficie del soppalco, qualora praticabile, e quella dell’ambiente sul quale esso si affaccia.Art. 102Locali accessori (R)1. I locali accessori, in<strong>di</strong>pendentemente dalla funzione (abitativa, lavorativa, altra regolata danorme specifiche e non) dell’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> cui costituiscono pertinenza, dove interrati oseminterrati anche parzialmente, devono essere dotati <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> isolamento dal terrenosottostante e laterale.2. Non sono prescritti, dal presente R.E.C., in relazione ai locali accessori, requisiti minimi <strong>di</strong>illuminazione naturale e <strong>di</strong> aerazione, né requisiti minimi <strong>di</strong>mensionali, fatto salvo quantoprevisto dalle specifiche normative <strong>di</strong> settore.Art. 103Interventi su e<strong>di</strong>fici esistenti (R)1. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al presente Capo e ai successivi Capi VII e VIII possono non trovare laloro integrale applicazione qualora sia <strong>di</strong>mostrata l’impossibilità <strong>di</strong> rispettarne le prescrizioni inrapporto alla conservazione ed alla valorizzazione delle caratteristiche ambientali,architettoniche, strutturali, funzionali e tecnologiche preesistenti. In tal caso il progetto dovràprevedere soluzioni alternative che dovranno essere obbligatoriamente sottoposte al parerepreventivo e vincolante della AUSL e non dovranno comunque comportare un peggioramentodella situazione esistente.CAPO VIIREQUISITI SPECIFICI DEI LUOGHI DI LAVOROArt. 104Classificazione dei luoghi <strong>di</strong> lavoro (L)1. Ai fini del R.E.C., i luoghi destinati allo svolgimento <strong>di</strong> una attività lavorativa o ad essaPagina 78 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalefunzionali o accessori si <strong>di</strong>stinguono in:a) ambienti <strong>di</strong> lavoro: locali in cui viene esercitata una qualsiasi attività lavorativa,in<strong>di</strong>pendentemente dal numero dei <strong>di</strong>pendenti o addetti. In funzione del ramo <strong>di</strong> attività essivengono sud<strong>di</strong>visi nelle seguenti categorie funzionali:(1) Non residenziale – commerciale: locali destinati alla ven<strong>di</strong>ta e commercializzazione <strong>di</strong>prodotti finiti in<strong>di</strong>pendentemente dal luogo <strong>di</strong> produzione dei beni commercializzati;(2) Non residenziale – servizi: locali destinati allo svolgimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> carattereristorativo, amministrativo, <strong>di</strong>rezionale, sport, cultura e tempo libero, quali pubbliciesercizi, servizi alle persone, <strong>di</strong>rezionale privato, sportelli tributari, bancari efinanziari, artigianato <strong>di</strong> servizio e stu<strong>di</strong> d’artista, se<strong>di</strong> della pubblica amministrazionee delle pubbliche istituzioni nazionali, estere e sopranazionali, se<strong>di</strong> e attrezzatureuniversitarie, attrezzature culturali e religiose, attrezzature collettive;(3) Non residenziale – turistico ricettiva: locali destinati a strutture ricettive alberghiere edextra-alberghiere;(4) Produttiva: locali destinati allo svolgimento <strong>di</strong> attività lavorative proprie <strong>di</strong> unprocesso produttivo <strong>di</strong> trasformazione <strong>di</strong> materie prime in prodotti finiti,in<strong>di</strong>pendentemente dalla natura <strong>di</strong> essi, quali artigianato produttivo, industria,commercio all’ingrosso, depositi e magazzini;(5) Agricola: locali destinati ad attrezzature per la produzione agricola e la zootecnia,impianti produttivi agro-alimentari ed abitazioni agricole.b) ambienti funzionali all’attività lavorativa: essi, in<strong>di</strong>pendentemente dal ramo dell’attività,vengono sud<strong>di</strong>visi in base alla specifica funzione in:(1) locali <strong>di</strong> servizio: spogliatoi, servizi igienici e simili, cucine e spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>simpegno ingenere;(2) locali <strong>di</strong> supporto: refettori, mense ed altri locali <strong>di</strong> uso comune, infermerie e localia<strong>di</strong>biti a stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>co interno all’azienda, locali destinati al riposo degli addetti;c) locali accessori, cioè a<strong>di</strong>biti a funzioni accessorie all’attività lavorativa, in<strong>di</strong>pendentementedal ramo <strong>di</strong> essa. Rientrano nella categoria i magazzini e gli archivi non destinati ad unapresenza continuativa <strong>di</strong> addetti, le autorimesse e simili.Art. 105Ambienti <strong>di</strong> lavoro: requisiti in funzione del posizionamentorispetto alla quota del terreno (L)1. Possono essere a<strong>di</strong>biti ad ambienti <strong>di</strong> lavoro solo i locali posti fuori terra rispetto alla quota delterreno a sistemazione avvenuta; qualora essi siano posizionati al piano terra dell’e<strong>di</strong>ficio,debbono essere dotati <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> isolamento dal terreno sottostante.2. Ambienti posti ai piani interrati e seminterrati. Tali locali, in deroga al <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cui al comma1, possono essere destinati ad ambienti <strong>di</strong> lavoro, previo conseguimento della deroga <strong>di</strong> cuiall’art. 65 del D.Lgs. n. 81/08 s.m.i., quando ricorrono particolari esigenze tecniche. In tali casisi deve provvedere con mezzi idonei all’aerazione, illuminazione ed alla protezione control’umi<strong>di</strong>tà.Art. 106Ambienti <strong>di</strong> lavoro: requisiti <strong>di</strong> areazione (L)1. Negli ambienti <strong>di</strong> lavoro, fatti salvi i casi espressamente previsti dal quarto comma, l’aerazioneè garantita me<strong>di</strong>ante superfici apribili <strong>di</strong>rettamente all’esterno e situate su lati contrapposti ecomunque in modo tale da evitare ristagni d’aria e favorire sia i moti convettivi per lacircolazione dell’aria interna sia i ricambi d’aria.2. La minima superficie <strong>di</strong> aerazione naturale <strong>di</strong>retta richiesta è pari a:Pagina 79 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalea) per locali aventi superficie fino a mq 100, non inferire a 1/8 della superficie <strong>di</strong> pavimentodei locali stessi;b) per locali aventi superficie compresa fra mq 100 e mq 1.000, non inferiore a 1/16 dellasuperficie <strong>di</strong> pavimento dei locali stessi, con un minimo assoluto <strong>di</strong> mq 12,50;c) per locali aventi superfici superiori a mq 1.000, non inferiore a 1/24 della superficie <strong>di</strong>pavimento dei locali stessi, con un minimo assoluto <strong>di</strong> mq 62,50.3. Il ricorso all’aerazione forzata in luogo <strong>di</strong> quella naturale, può essere ammesso, previo parerepreventivo della A.U.S.L., in quanto oggetto <strong>di</strong> valutazione tecnico-<strong>di</strong>screzionale, limitatamenteai seguenti casi:a) locali commerciali;b) locali destinati ad ufficio a con<strong>di</strong>zione che l’aerazione naturale sia comunque assicurata, peri locali sino a mq 100, in misura del 50% <strong>di</strong> quella minima prescritta al comma 2 e, per ilocali oltre mq 100, in misura del 25% <strong>di</strong> quella minima prescritta al comma 2, con unminimo assoluto <strong>di</strong> mq 62,50;c) locali destinati a funzioni produttive solo se a<strong>di</strong>biti a lavorazioni speciali che, per loronatura, richiedono particolari con<strong>di</strong>zioni ambientali. Nei casi <strong>di</strong> cui al presente comma lapeculiarità e le esigenze dell’attività lavorativa sono adeguatamente motivate nel progetto dasottoporre al parere preventivo della A.U.S.L. e l’idoneità del locale è limitata alla specificaattività <strong>di</strong>chiarata.4. Nei casi <strong>di</strong> cui al precedente comma l’impianto <strong>di</strong> aerazione dovrà comunque garantire unricambio d’aria in conformità alle norme UNI 10339 e s.m.i. ed i flussi <strong>di</strong> aerazione dovrannoessere <strong>di</strong>stribuiti in modo da evitare sacche <strong>di</strong> ristagno. L’impianto non potrà essere utilizzatoper la rimozione <strong>di</strong> eventuali agenti inquinanti provenienti dall’attività produttiva.5. Se i locali sono sprovvisti <strong>di</strong> aperture o comunque <strong>di</strong> aperture <strong>di</strong> area insufficiente, l’aerazioneforzata è comunque soggetta ai vincoli <strong>di</strong> cui al precedente comma.Art. 107Ambienti <strong>di</strong> lavoro: requisiti <strong>di</strong> illuminazione (L)1. Gli ambienti <strong>di</strong> lavoro, fatti salvi i casi espressamente previsti dal comma quarto ed eventualinormative <strong>di</strong> settore che regolano la specifica attività, devono usufruire <strong>di</strong> illuminazionenaturale <strong>di</strong>retta.2. Ai fini della verifica della superficie illuminante sono computate tutte le parti trasparenti, ivicompresi porte, portoni, finestrature a shed e lucernari.3. Fermo restando il rispetto del fattore <strong>di</strong> luce <strong>di</strong>urna previsto dalle norme vigenti, la minimasuperficie <strong>di</strong> illuminazione naturale <strong>di</strong>retta richiesta è pari a:a) per locali aventi superficie fino a mq 100, non inferire a 1/8 della superficie <strong>di</strong> pavimentodei locali stessi;b) per locali aventi superficie compresa fra mq 100 e mq 1.000, non inferiore a 1/10 dellasuperficie <strong>di</strong> pavimento dei locali stessi, con un minimo assoluto <strong>di</strong> mq 12,50;c) per locali aventi superfici superiori a mq 1.000, non inferiore a 1/12 della superficie <strong>di</strong>pavimento dei locali stessi, con un minimo assoluto <strong>di</strong> mq 100,00.4. Il ricorso all’aerazione forzata in luogo <strong>di</strong> quella naturale, può essere ammesso, previo parerepreventivo della A.U.S.L., in quanto oggetto <strong>di</strong> valutazione tecnico-<strong>di</strong>screzionale, limitatamenteai seguenti casi:a) locali commerciali;b) locali destinati ad ufficio a con<strong>di</strong>zione che l’aerazione naturale sia comunque assicurata, peri locali sino a mq 100, in misura del 50% <strong>di</strong> quella minima prescritta al comma 3 e, per ilocali oltre mq 100, in misura del 25% <strong>di</strong> quella minima prescritta al comma 3, con unminimo assoluto <strong>di</strong> mq 62,50;c) locali destinati a funzioni produttive solo se a<strong>di</strong>biti a lavorazioni speciali che, per loroPagina 80 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalenatura, richiedono particolari con<strong>di</strong>zioni ambientali. Nei casi <strong>di</strong> cui al presente comma lapeculiarità e le esigenze dell’attività lavorativa sono adeguatamente motivate nel progetto dasottoporre al parere preventivo della A.U.S.L. e l’idoneità del locale è limitata alla specificaattività <strong>di</strong>chiarata.5. Nei casi <strong>di</strong> cui al comma precedente l’impianto <strong>di</strong> illuminazione artificiale dovrà comunqueavere caratteristiche (per intensità e qualità della luce, nonché per la <strong>di</strong>stribuzione ed il tipo dellesorgenti luminose) idonee all’attività lavorativa in conformità alle norme UNI 10380.6. In assenza <strong>di</strong> specifica progettazione illuminotecnica, la capacità illuminate delle finestre e dellealtre fonti <strong>di</strong> illuminazione naturale si assume limitata come <strong>di</strong> seguito descritta:a) aperture a parete: la capacità illuminante <strong>di</strong> dette aperture si considera limitata ad unaprofon<strong>di</strong>tà pari a 2,5 volte l’altezza dell’architrave dell’apertura (o la maggiore <strong>di</strong> esse nelcaso <strong>di</strong> più aperture su una stessa parete). Per maggiori profon<strong>di</strong>tà la superficie illuminantedeve essere aumentata proporzionalmente fino ad un massimo del 25% in corrispondenza <strong>di</strong>una profon<strong>di</strong>tà pari a 3,5 volte l’altezza dell’architrave. Oltre detta profon<strong>di</strong>tà la capacitàilluminate dell’apertura a parete si considera esaurita e l’illuminazione deve essere garantitada altre aperture collocate sulla parete contrapposta o sulla copertura;b) aperture sulla copertura: la capacità illuminante <strong>di</strong> dette aperture si considera limitata ad untronco <strong>di</strong> piramide con la base superiore coincidente con l’apertura illuminante e baseinferiore data dalla proiezione, sul piano <strong>di</strong> calpestio del locale da illuminare, della basesuperiore secondo un angolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> 45°.7. In tutti i luoghi <strong>di</strong> lavoro gli spazi <strong>di</strong> circolazione interna ed esterna, le rampe e gli accessidevono essere serviti da adeguato impianto <strong>di</strong> illuminazione notturna, anche temporizzato.Art. 108Ambienti <strong>di</strong> lavoro: altezze e <strong>di</strong>mensioni (R)1. Gli ambienti destinati a funzioni produttive debbono avere i seguenti requisiti:a) altezza minima libera netta: m 3,00. Altezze inferiori potranno essere ammesse, fino ad unminimo inderogabile <strong>di</strong> m 2,70, nei casi e con le procedure stabilite dal D.Lgs. 81/08;b) cubatura non inferiore a mc 10 per ogni lavoratore;c) superficie minima: mq 2 per ogni lavoratore, con un minimo assoluto <strong>di</strong> mq 14, fatti salvi icasi in cui una minore superficie sia necessaria per speciali esigenze <strong>di</strong> lavorazione. In talcaso la peculiarità della lavorazione è adeguatamente motivata nel progetto da sottoporre alparere della A.U.S.L.2. I locali <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta hanno le <strong>di</strong>mensioni stabilite dalle normative vigenti per la specifica attività.L’altezza minima libera netta, se non altrimenti specificato da normativa <strong>di</strong> settore, è pari a m3,00.3. I locali d’ufficio devono avere una superficie minima <strong>di</strong> mq 7,00 per ogni addetto e comunquenon inferiore a mq 9,00 totali ed un’altezza libera minima pari a m 2,70.Art. 109Luoghi <strong>di</strong> lavoro: dotazione <strong>di</strong> ambienti funzionali all’attività lavorativa (R)1. I luoghi destinati allo svolgimento <strong>di</strong> attività lavorative, qualsiasi sia l’attività e la <strong>di</strong>mensionedell’azienda, devono essere dotati <strong>di</strong> servizi igienici, sud<strong>di</strong>visi per sesso, in misura non inferioread un lavabo ed un w.c. per ogni 10 addetti (o frazione) contemporaneamente in servizio.2. Gli stessi luoghi devono inoltre essere dotati degli ulteriori servizi (quali docce, spogliatoi esimili) e dei locali <strong>di</strong> supporto (quali refettori, mense ed altri locali <strong>di</strong> uso comune; infermerie elocali a<strong>di</strong>biti a stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>co interno; locali destinati al riposo degli addetti e simili) cherisultino necessari in base alla vigente normativa in materia <strong>di</strong> igiene del lavoro.Pagina 81 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 110Requisiti degli ambienti funzionali all’attività lavorativa (R)1. Dove non <strong>di</strong>versamente stabilito da specifica normativa <strong>di</strong> settore le <strong>di</strong>mensioni, altezze ecaratteristiche degli ambienti funzionali all’attività lavorativa sono <strong>di</strong>sciplinate dai seguenticommi.2. I locali <strong>di</strong> servizio debbono avere altezza libera minima <strong>di</strong> m 2.40 e superficie non inferiore a:a) spogliatoi: mq 1,20 per ogni addetto contemporaneamente presente nel locale;b) servizi igienici: mq 1,00 per vani riservati al solo uso <strong>di</strong> doccia e per quelli riservati al solow.c.; mq 1,20 per i locali dotati sia <strong>di</strong> w.c. che <strong>di</strong> altri apparecchi igienici.3. I locali <strong>di</strong> servizio possono essere aerati ed illuminati sia in modo naturale che artificiale.4. I servizi igienici, qualora dotati <strong>di</strong> aerazione naturale e <strong>di</strong>retta, devono avere finestrature noninferiori ad 1/8 della superficie <strong>di</strong> pavimento, con un minimo assoluto <strong>di</strong> mq 0,40. Qualora essisiano privi <strong>di</strong> finestrature oppure le medesime abbiano <strong>di</strong>mensioni inferiori a quelle prescritte,l’aerazione deve essere assicurata me<strong>di</strong>ante impianto <strong>di</strong> estrazione continua, con coefficiente <strong>di</strong>ricambio non inferiore a 6 volumi/ora oppure me<strong>di</strong>ante impianto con funzionamentointermittente a comando automatico, in grado <strong>di</strong> garantire almeno un ricambio in un tempomassimo <strong>di</strong> 5 minuti per ogni utilizzazione.5. Gli spogliatoi ed i servizi igienici non possono avere accesso <strong>di</strong>retto dagli ambienti <strong>di</strong> lavoro e<strong>di</strong> supporto se non attraverso apposito spazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>simpegno.6. I locali <strong>di</strong> supporto debbono avere altezza minima libera <strong>di</strong> m 2,70 e superficie non inferiore a:a) refettori, mense, locali <strong>di</strong> riposo ed altri locali <strong>di</strong> uso comune: mq 9 e comunque tale daassicurare una superficie <strong>di</strong> almeno mq 2 per ogni addetto contemporaneamente presente nellocale;b) infermerie ed altri locali a<strong>di</strong>biti a stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>co interno all’azienda: mq 12.7. I locali <strong>di</strong> supporto devono usufruire degli stessi requisiti <strong>di</strong> aerazione <strong>di</strong>retta ed illuminazionenaturale prescritti per gli ambienti <strong>di</strong> lavoro. É ammesso il ricorso all’aerazione forzata edall’illuminazione artificiale purché siano comunque assicurati, per i locali sino a mq 100 e perquelli <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni, rispettivamente il 50% ed il 25% delle superfici minime <strong>di</strong>aerazione <strong>di</strong>retta ed illuminazione naturale.Art. 111Soppalchi per i luoghi <strong>di</strong> lavoro (R)1. La realizzazione <strong>di</strong> soppalchi all’interno degli alloggi è ammessa a con<strong>di</strong>zione che:a) la superficie del soppalco, esclusa la scala d’accesso, non sia superiore alla metà <strong>di</strong> quelladel locale soppalcato;b) la porzione del vano principale libera dal soppalco nonché quella ad esso sottostante,dovranno mantenere i requisiti prescritti dal presente R.E.C., in relazione allo specifico usocui sono destinati;c) abbia almeno un lato completamente aperto, munito <strong>di</strong> parapetto avente altezza non inferiorea m 1,00.2. Il soppalco, affinché possa essere considerato non praticabile e quin<strong>di</strong> escluso dal computo dellaSLP, dovrà avere altezza utile massima <strong>di</strong> 1,50 m.3. A tal fine la verifica dei requisiti <strong>di</strong> aerazione ed illuminazione è compiuta considerando ilrapporto tra le superfici finestrate e la somma tra la superficie del soppalco, qualora praticabile,e quella dell’ambiente sul quale esso si affaccia.Pagina 82 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleCAPO VIIIIMMOBILI DESTINATI A FUNZIONI DIVERSEArt. 112Funzioni non regolate da norme specifiche (R)1. Gli immobili che vengono costruiti o trasformati per essere a<strong>di</strong>biti a funzioni <strong>di</strong>verse da quelleabitative e lavorative, per le quali non vigono specifiche normative <strong>di</strong> riferimento, devonoessere progettati e realizzati con criteri tali da garantire in ogni caso requisiti <strong>di</strong> igiene e<strong>di</strong>lizia e<strong>di</strong> vivibilità non inferiori a quelli prescritti per le funzioni <strong>di</strong>rettamente regolate dal presenteregolamento.2. A tal fine si assumerà a riferimento l’attività che, tra quelle regolamentate, risulti maggiormenteassimilabile a quella <strong>di</strong> progetto. Ove la funzione in progetto non sia ragionevolmenteassimilabile per intero ad una singola attività regolamentata, potrà essere assunta a riferimentopiù <strong>di</strong> una attività, applicando le prescrizioni <strong>di</strong> ciascuna a specifici aspetti del progetto.3. Il progetto <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> è sottoposto al parere della A.U.S.L. e/o al parere delle altre amministrazionieventualmente interessate in base allo specifico aspetto.Art. 113Funzioni regolate da norme specifiche (R)1. Gli immobili costruiti o trasformati per essere a<strong>di</strong>biti a funzioni quali scuole, alberghi, ospedali,impianti sportivi, ecc., devono essere progettati e realizzati in conformità alle specifichenormative <strong>di</strong> settore.2. Nei confronti <strong>di</strong> detti immobili, le prescrizioni del presente <strong>Regolamento</strong> si applicanolimitatamente alle prescrizioni che non risultino in contrasto con quelle della specificanormativa <strong>di</strong> riferimento, che deve in ogni caso ritenersi prevalente.CAPO IXEDILIZIA RURALEArt. 114Impianti a servizio dell’agricoltura (L)1. I ricoveri per gli animali devono essere areati ed illuminati dall’esterno con finestre <strong>di</strong> superficiecomplessiva non inferiore ad 1/20 della superficie del pavimento; devono inoltre essere ventilaticon canne che partendo dal soffitto si elevino oltre il tetto.2. Il pavimento deve essere costruito con materiale ben connesso, impermeabile, raccordato adangoli arrotondati con le pareti ed inclinato verso canalette <strong>di</strong> scolo a superficie lisciaimpermeabile, le quali adducano il liquame all’esterno, in appositi pozzi stagni.3. Le mangiatoie, le rastrelliere e gli abbeveratoi devono essere costruiti con materiale <strong>di</strong> facilelavatura e <strong>di</strong>sinfezione.4. Le porte devono aprirsi verso l’esterno.5. Tutte le stalle devono <strong>di</strong>stare dalle abitazioni non meno <strong>di</strong> m 30,00; devono essere provviste <strong>di</strong>concimaia situata a <strong>di</strong>stanza non minore <strong>di</strong> m 30,00 dalle abitazioni e possibilmente sottoventorispetto ai venti dominanti, non minore <strong>di</strong> m 40,00 dalle strade, non minore <strong>di</strong> m 50,00 dacisterne e prese d’acqua potabile e non minore <strong>di</strong> m 10,00 dalle stalle.6. Le porcilaie devono avere un’altezza minima <strong>di</strong> m 2,50 e una cubatura <strong>di</strong> mc 6 per ogni capo <strong>di</strong>bestiame e <strong>di</strong>stare dalle abitazioni <strong>di</strong> almeno 30 m. Quando contengono oltre venti animalisaranno <strong>di</strong>stanti non meno <strong>di</strong> 50 m.7. In ogni stalla o porcilaia dovrà essere installato un abbeveratoio per ogni due capi <strong>di</strong> bestiameed una presa d’acqua con porta-gomma.Pagina 83 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale8. I pollai devono avere un’altezza minima <strong>di</strong> m 2,50, avere a<strong>di</strong>acente un recinto chiuso e <strong>di</strong>staredalle abitazioni almeno 10 m.9. Tanto le porcilaie che i pollai devono avere il pavimento facilmente lavabile e <strong>di</strong>sinfettabile;anche le pareti intonacate si devono poter pulire e <strong>di</strong>sinfettare.10. Si considerano impianti zootecnici a carattere industriale, e, pertanto equiparate ad ogni effettoagli impianti industriali molesti ed inquinanti, gli impianti per allevamenti <strong>di</strong> bestiame nei qualiricorre una o più delle seguenti circostanze:a) l’alimentazione degli animali non avvenga con prevalente utilizzo <strong>di</strong> prodotti aziendali;b) l’allevamento non avvenga me<strong>di</strong>ante utilizzazione della normale manodopera agricolafamiliare o aziendale;c) non sussista un razionale e funzionale rapporto fra estensione poderale e numero dei capi <strong>di</strong>bestiame.Art. 115Letamai e concimaie (L)1. I letamai sono ammessi solo nelle zone agricole.2. Essi saranno costruiti possibilmente a valle dei pozzi d’acqua e devono <strong>di</strong>stare non meno <strong>di</strong> m25 da questi e così pure dai depositi, dalle condutture dell’acqua potabile, dalle abitazioni edalle vie pubbliche.3. I letamai saranno costruiti con capacità tale da permettere l’accoglimento del letame prodotto inquattro mesi dal bestiame ricoverato nella stalla cui si riferiscono.4. I letamai e gli annessi pozzetti per i liqui<strong>di</strong> dovranno essere costruiti con il fondo e le paretiresistenti e impermeabili.5. Le platee <strong>di</strong> ammassamento del letame debbono possedere gli stessi requisiti dei letamai edessere dotati <strong>di</strong> muretti perimetrali e <strong>di</strong> cunette <strong>di</strong> scolo per condurre i liqui<strong>di</strong> nella fossa <strong>di</strong>macerazione e nei fossetti.Art. 116Serre (L)1. Nelle ZTO “E” come definite dal vigente P.R.G., è consentita la realizzazione <strong>di</strong> serre ai sensidella L.R. n. 34/96 e nel rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni della L.R. n. 38/99.2. Si definisce serra l’ambiente artificiale chiuso nel quale si coltivano piante in particolaricon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> luce, <strong>di</strong> temperatura e <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà.3. Gli impianti serricoli non costituiscono, ai fini urbanistici, volume e vengono sud<strong>di</strong>visi nelleseguenti tipologie:a) Impianti fissi al suolo, sono quelli realizzati con struttura in legno o in metallo a caratterestabile con opere <strong>di</strong> fondazione, con opere murarie strettamente necessarie all’istallazionedegli impianti e comunque non emergenti da terra per una altezza superiore a cm 50,impianti <strong>di</strong> riscaldamento da ritenersi opera a carattere stabile;b) Impianti non fissi al suolo, sono quelli realizzati con struttura in legno o in metallo, infissaal suolo senza uso <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> fondazione con copertura in film plastico.Disposizioni Tecniche:a) La superficie coperta dalle serre non potrà avere un’estensione superiore al 50% <strong>di</strong> quella a<strong>di</strong>sposizione;b) L’altezza massima al colmo della copertura non potrà superare i m 7,50;c) Le pareti verticali dovranno avere un’altezza massima <strong>di</strong> m 5,00 misurata in corrispondenzadella linea <strong>di</strong> intersezione della falda del tetto con la stessa parete verticale;d) Le serre dovranno rispettare le seguenti <strong>di</strong>stanze:• dalle strade, secondo quanto previsto dal vigente co<strong>di</strong>ce della strada;• dai confini, in rapporto 1/1 rispetto all’altezza massima al colmo;Pagina 84 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale• dai corpi <strong>di</strong> fabbrica, m 10,00;• dagli annessi agricoli esistenti sullo stesso fondo non è prevista alcuna <strong>di</strong>stanza;e) La chiusura laterale e la copertura degli impianti serricoli <strong>di</strong> tipo “a” dovrà essere realizzatacon elementi amovibili, trasparenti od opachi, ancorati al basamento, e tali da perdere la lorofunzione se asportati;f) Nel caso <strong>di</strong> coperture realizzate con elementi riflettenti trasparenti, dovrà essere prevista unaschermatura tale da evitare l’effetto specchi;g) È ammessa la costruzione <strong>di</strong> avanserre <strong>di</strong> servizio, con gli stessi materiali utilizzati per lacostruzione delle serre, purché la superficie coperta non superi il 20% della superficie delleserre; comunque la superficie coperta non potrà superare la quantità prevista alla lettera “a”e l’altezza massima, misurata alla linea <strong>di</strong> colmo, sia contenuta in m 7,50;h) Nel progetto deve essere prevista l’esecuzione delle opere necessarie per la regimazione, laraccolta, l’incanalamento e lo smaltimento delle acque meteoriche e <strong>di</strong> quelle eventualmentederivanti dall’esercizio dell’impianto.Procedure:Chiunque intenda procedere alla costruzione od alla regolarizzazione delle serre ai sensi degliart. 5 e 6 della L. R. n. 34/1996 dovrà acquisire titolo abilitativo con le seguenti procedure:a) IMPIANTI FISSI AL SUOLO <strong>di</strong> nuova costruzione:I) Dovrà essere inoltrata, allo S.U.E., apposita richiesta <strong>di</strong> PdC <strong>di</strong> cui all’art. 10 del D.P.R.n. 380/2001;II) La richiesta dovrà essere corredata della seguente documentazione:• Certificato catastale;• Relazione Tecnica;• Planimetria catastale;• Planimetria in<strong>di</strong>cante la localizzazione in scala 1:500;• Grafici in<strong>di</strong>canti le <strong>di</strong>mensioni dell’opera in progetto in scala 1:200;• Particolari costruttivi in scala 1:50;• Piano <strong>di</strong> produttività agricolo;• Dichiarazione sostitutiva <strong>di</strong> atto <strong>di</strong> notorietà con l’impegno a non mutare ladestinazione d’uso agricola dei manufatti.III) Contributo <strong>di</strong> costruzione:• Ai sensi dell’art. 17, comma 3, lett. a) del D.P.R. n. 380/01 non è dovuta lacorresponsione del contributo <strong>di</strong> costruzione per gli interventi da realizzare nellezone agricole, comprese le residenze, in funzione della conduzione del fondo edelle esigenze dell’impren<strong>di</strong>tore agricolo a titolo principale.b) IMPIANTI NON FISSI AL SUOLO <strong>di</strong> nuova costruzione:I) Dovrà essere inoltrata, allo S.U.E. del <strong>Comune</strong>, apposita comunicazione corredata dellaseguente documentazione:• Certificato catastale;• Relazione Tecnica;• Planimetria catastale;• Planimetria in<strong>di</strong>cante la localizzazione in scala 1:500;• Dichiarazione sostitutiva <strong>di</strong> atto <strong>di</strong> notorietà con l’impegno a non mutare ladestinazione d’uso agricola dei manufatti.II) Contributo <strong>di</strong> costruzione:• Ai sensi dell’art. 17, comma 3, lett. a) del D.P.R. n. 380/01 non è dovuta lacorresponsione del contributo <strong>di</strong> costruzione per gli interventi da realizzare nellezone agricole, comprese le residenze, in funzione della conduzione del fondo edelle esigenze dell’impren<strong>di</strong>tore agricolo a titolo principale.Pagina 85 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleCAPO XASPETTO ESTERNO DEGLI EDIFICI E DEGLI SPAZI.ELEMENTI DI DECORO URBANOArt. 117Decoro degli e<strong>di</strong>fici (L)1. Le costruzioni devono rispettare nel loro aspetto esterno il decoro <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> ed inserirsiarmonicamente nel contesto urbano.2. A tale riguardo, il Dirigente dello S.U.E. ha la facoltà <strong>di</strong> imporre ai proprietari l’esecuzione <strong>di</strong>opere (intonacature, tinteggiature, ecc.) e la rimozione <strong>di</strong> elementi (scritte, insegne, decorazioni,coloriture, sovrastrutture <strong>di</strong> ogni genere, ecc.) contrastanti con le caratteristiche ambientali, alfine <strong>di</strong> conseguire soluzioni più corrette.3. Qualora a seguito <strong>di</strong> demolizione o <strong>di</strong> interruzione <strong>di</strong> lavori, parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici visibili da luoghiaperti al pubblico costituiscano deturpamento dell’ambiente, è facoltà del Dirigente dello S.U.E.<strong>di</strong> imporre ai proprietari la loro sistemazione.4. Il <strong>di</strong>rigente dello S.U.E., ingiungendo l’esecuzione delle opere <strong>di</strong> cui ai commi precedenti,in<strong>di</strong>ca le modalità <strong>di</strong> esecuzione e fissa i termini dell’inizio e dell’ultimazione dei lavoririservandosi l’intervento sostitutivo ai sensi della legislazione vigente.5. Le coperture in tutte le loro componenti costituiscono elementi <strong>di</strong> rilevante interesse figurativo;esse devono pertanto essere concepite in relazione alle caratteristiche dell’ambiente circostante.Art. 118Decoro degli spazi (L)1. Gli spazi devono rispettare, nel loro aspetto, il decoro urbano: devono, pertanto, avere unaspecifica destinazione, essere convenientemente sistemati e, dove possibile, arborati.2. A tal riguardo, il Dirigente dello S.U.E. ha la facoltà <strong>di</strong> imporre la formazione, la manutenzionee la conservazione del verde, dei fossati, delle siepi, ecc. e la rimozione <strong>di</strong> oggetti, depositi emateriali, insegne e quant’altro possa deturpare l’ambiente o costituire pregiu<strong>di</strong>zio per lapubblica incolumità.3. È ammessa l’affissione <strong>di</strong> manifesti e cartelli pubblicitari unicamente negli spazi in<strong>di</strong>cati dal<strong>Comune</strong> nel rispetto delle caratteristiche ambientali e dello specifico regolamento vigente inmateria.4. Il Dirigente dello S.U.E. può imporre la recinzione e la manutenzione dei terreni non coltivati,indecorosi e pericolosi.5. Il Dirigente dello S.U.E., ingiungendo l’esecuzione delle opere <strong>di</strong> cui ai commi precedenti,in<strong>di</strong>ca le modalità <strong>di</strong> esecuzione e fissa i termini <strong>di</strong> inizio e dell’ultimazione dei lavori,riservandosi l’intervento sostitutivo ai sensi della legislazione vigente.Art. 119Strade (L)1. Le nuove strade devono essere <strong>di</strong>mensionate sulla base delle N.T. del Co<strong>di</strong>ce della Strada.2. A partire dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore del R.E.C., tutti gli interventi <strong>di</strong> sistemazione stradale,costruzione <strong>di</strong> marciapie<strong>di</strong>, recinzioni ed altro che interessi l’aspetto della strada o l’arredourbano dovranno:• se relativi a strade già totalmente o parzialmente definite, <strong>di</strong>mostrare con documentazionegrafica e fotografica il corretto inserimento dell’intervento nel contesto urbano esistente,così da <strong>di</strong>venire verifica dello stato <strong>di</strong> fatto e vincolante previsione per eventualicompletamenti;• se relativi a strade <strong>di</strong> nuova apertura occorrerà presentare un progetto che possa <strong>di</strong>venirePagina 86 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleprogetto guida per tutti gli interventi interessanti la strada stessa.3. Per quanto riguarda le recinzioni, si veda anche il precedente art. 25.Art. 120Tinteggiature degli e<strong>di</strong>fici (L)1. Le tinteggiature degli e<strong>di</strong>fici devono presentare un insieme estetico ed armonico con tuttal’estensione della facciata, con l’ambiente urbano e con il paesaggio.2. Il campione dei materiali <strong>di</strong> rivestimento e delle tinte deve essere preventivamente approvatodallo S.U.E., ad eccezione degli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e <strong>di</strong> quelli attuati tramiteSCIA nelle zone per le quali sia vigente il piano del colore.3. È vietato tinteggiare le parti in pietra degli e<strong>di</strong>fici, portali, balconi ecc., qualora ciò rappresentimanomissione dei caratteri originari dell’e<strong>di</strong>ficio.4. Salvo il caso in cui sia sufficiente la rinnovazione della tinteggiatura del solo piano terreno, lefacciate e le porzioni <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici visibili dal suolo pubblico, formanti un solo corpo <strong>di</strong> fabbricato,devono essere sempre colorate integralmente.5. Negli e<strong>di</strong>fici esistenti, con le operazioni <strong>di</strong> tinteggiatura, non è ammessa la rimozione ol’alterazione <strong>di</strong> qualsiasi decorazione.Art. 121Elementi aggettanti (L)1. Al fine <strong>di</strong> non intralciare la mobilità pedonale e veicolare, le fronti degli e<strong>di</strong>fici prospettanti supubblici passaggi o comunque su percorso <strong>di</strong> uso comune (anche se <strong>di</strong> proprietà privata) nondevono presentare aggetti maggiori <strong>di</strong> cm 10 al <strong>di</strong> sotto della quota <strong>di</strong> m 3,50, misurata a partiredal piano <strong>di</strong> calpestio del pubblico passaggio anche in mancanza <strong>di</strong> marciapiede.2. Tale limitazione vale anche per le parti mobili degli infissi.3. Balconi a sbalzo, pensiline, devono essere posti ad un’altezza minima <strong>di</strong> m 4 dall’eventualemarciapiede rialzato; nel caso non esista marciapiede o che lo stesso non sia rialzato, l’altezzaminima è <strong>di</strong> m 4,50 dalla quota stradale o dal percorso pedonale.4. Balconi e pensiline non devono mai sporgersi sul suolo pubblico oltre m 1,30 e non devonocomunque mai superare la larghezza dell’eventuale marciapiede.5. Per i balconi del primo piano degli e<strong>di</strong>fici, la proiezione orizzontale massima dell’aggetto deve<strong>di</strong>stare <strong>di</strong> almeno 0,50 cm dal filo della cordonata del marciapiede.Art. 122Tende mobili e insegne (L)1. La collocazione <strong>di</strong> tende mobili aggettanti ed insegne è soggetta a CIL; esse non devonocostituire ostacolo alla viabilità né limitare la visibilità.2. Non sono ammesse tende aggettanti se non vi è marciapiede.3. Le tende, le eventuali loro appen<strong>di</strong>ci ed i relativi meccanismi non possono essere posti adun’altezza dal piano del marciapiede inferiore a m 2,20.4. La proiezione orizzontale massima dell’aggetto della tenda deve <strong>di</strong>stare almeno 50 cm dal filoesterno del marciapiede.5. Nel caso in cui sul fronte <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio siano presentati più esercizi commerciali che intendonoapporre tende esterne sia contemporaneamente che in tempi successivi, il <strong>Comune</strong> puòrichiedere l’unificazione della forma, della <strong>di</strong>mensione, del colore e del posizionamento dellemedesime.6. I proprietari hanno l’obbligo <strong>di</strong> non rimuovere gli in<strong>di</strong>catori e gli apparecchi per servizipubblici, <strong>di</strong> non occultare gli in<strong>di</strong>catori, neppure con vegetazione, <strong>di</strong> ripristinarli nel caso glistessi venissero <strong>di</strong>strutti per cause a loro imputabili.Pagina 87 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale7. Per gli in<strong>di</strong>catori e le insegne collocati a scopo pubblicitario, è necessaria l’autorizzazione cheviene rilasciata dal <strong>Comune</strong>, purché detti elementi non contrastino con il decoro urbano e noncostituiscano intralcio alla mobilità pedonale e veicolare.8. Sono proibite insegne o infissi o vetrine che coprano parti ornamentali delle facciate.9. Le insegne a ban<strong>di</strong>era non potranno essere collocate ad un’altezza inferiore a m 2,50 dal livellodel marciapiede ed il loro aggetto dovrà risultare <strong>di</strong> almeno 50 cm inferiore alla larghezza delmarciapiede.10. Non sono comunque ammesse insegne a ban<strong>di</strong>era che aggettino oltre m 1,20. Le insegne aban<strong>di</strong>era sono vietate in assenza del marciapiede.11. Nei nuovi e<strong>di</strong>fici che comprendono uffici o attività commerciali occorrerà richiederel’approvazione <strong>di</strong> un progetto complessivo a cui dovranno uniformarsi le eventuali insegne etarghe.Art. 123Tabelle stradali e numeri civici (L)1. Il <strong>Comune</strong> deve collocare tabelle con la denominazione delle strade e con l’in<strong>di</strong>cazione deinumeri civici, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e caratteristiche unificate, resistenti alle azioni atmosferiche.2. Per le nuove costruzioni, il numero civico va assegnato subito dopo la richiesta <strong>di</strong> agibilità.3. Tali tabelle dovranno essere collocate sui muri esterni dei fabbricati privati o sulle recinzioniprivate, senza che i proprietari possano opporsi.4. La collocazione delle tabelle deve avvenire senza danno alcuno per l’immobile; l’ubicazionedelle tabelle deve essere tale da assicurare una buona visibilità sia da parte dei pedoni, sia daparte dei veicoli.5. Tutti gli accessi <strong>di</strong> qualsiasi specie <strong>di</strong> ogni fabbricato devono essere muniti <strong>di</strong> numero civicoassegnato dal <strong>Comune</strong>, secondo le vigenti <strong>di</strong>sposizioni in materia, e da esso posto in opera.6. Il numero civico viene collocato <strong>di</strong> fianco alla porta d’ingresso, a destra <strong>di</strong> chi guarda, ad unaaltezza variabile da 2 m a 3 m e deve essere mantenuto nella medesima posizione a cura delproprietario.7. In caso <strong>di</strong> demolizione <strong>di</strong> fabbricati, <strong>di</strong> soppressione <strong>di</strong> porte esterne <strong>di</strong> accesso numerate, <strong>di</strong>variazioni nella numerazione, il proprietario restituisce nel termine <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci giorni,all’Amministrazione gli in<strong>di</strong>catori assegnati.Art. 124Chioschi, cabine telefoniche e pensiline, arma<strong>di</strong>ettidelle Aziende erogatrici <strong>di</strong> servizi pubblici (L)1. Chioschi, cabine telefoniche, pensiline <strong>di</strong> riparo per le fermate dei servizi <strong>di</strong> trasporto pubblico,anche se <strong>di</strong> tipo precario e provvisorio, devono corrispondere a criteri <strong>di</strong> decoro urbano e <strong>di</strong>armonizzazione con l’ambiente circostante.2. Gli elementi <strong>di</strong> cui al presente articolo e tutti gli elementi <strong>di</strong> arredo ad essi assimilabili sonosoggetti a CIL.Art. 125Antenne ra<strong>di</strong>otelevisive e collettori solari (L)1. Nelle nuove costruzioni, nelle ristrutturazioni, nei restauri e negli interventi <strong>di</strong> manutenzionestraor<strong>di</strong>naria degli e<strong>di</strong>fici con più <strong>di</strong> un’unità immobiliare o nei quali comunque possono essereinstallati più apparecchi ra<strong>di</strong>o televisivi necessitanti <strong>di</strong> antenna, è obbligatoria la posa in opera<strong>di</strong> un’unica antenna centralizzata.2. Per quanto riguarda gli impianti anche trasmittenti devono essere rispettate le procedureautorizzative in materia. Per le installazioni esterne connesse a tali impianti deve essere richiestoPagina 88 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleapposito titolo abilitativo e così anche per i collettori solari.3. I collettori solari dovranno essere collocati in modo da non alterare le caratteristichearchitettoniche dell’e<strong>di</strong>ficio.4. Per i nuovi e<strong>di</strong>fici gli impianti <strong>di</strong> cui sopra dovranno essere in<strong>di</strong>cati già in fase <strong>di</strong> progettazionegenerale dell’e<strong>di</strong>ficio oggetto del titolo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>.Art. 126Parapetti, balaustre, ringhiere (L)1. I parapetti <strong>di</strong> poggioli, ballatoi, terrazze, scale, rampe, ecc. devono essere in materiale resistentea garanzia della sicurezza e devono avere un’altezza <strong>di</strong> almeno m 1,00 riferita al piano <strong>di</strong>calpestio.2. I parapetti pieni delle finestre devono avere un’altezza <strong>di</strong> almeno m 1,00 misurata alla partefissa e continua più alta (es. telaio fisso del serramento).3. La <strong>di</strong>stanza tra le sbarre delle ringhiere, come pure la larghezza delle feritoie non deve esseresuperiore a m 0,10.4. Ogni piano <strong>di</strong> calpestio prospiciente spazi situati ad una quota inferiore <strong>di</strong> almeno m 0,30 dalpiano <strong>di</strong> calpestio stesso, deve essere dotato <strong>di</strong> parapetto.5. Il parapetto per <strong>di</strong>slivelli non superiori a m 1,00 può essere sostituito da passamano <strong>di</strong> altezzanon inferiore a 1,00 m.Art. 127Canali <strong>di</strong> gronda, tubi pluviali, tubazioni e condotte sulle facciate (L)1. Tutte le superfici <strong>di</strong> copertura devono avere adeguate pendenze verso impluvi e canali <strong>di</strong> gronda<strong>di</strong> proporzionata capacità.2. Gli impluvi e i canali <strong>di</strong> gronda devono essere in metallo od in altro materiale resistente edessere provvisti <strong>di</strong> tubi pluviali.3. I tubi pluviali, applicati alle facciate prospicienti le strade pubbliche o private o gli spazi apertial pubblico transito, devono essere posti entro lo spessore del muro per un’altezza <strong>di</strong> almeno m3,50 dal piano del marciapiede.4. È vietato applicare tubazioni o condotte ed apparecchiature <strong>di</strong> qualsiasi genere sulle facciateprospicienti o visibili dagli spazi pubblici e dalle vie private se non convenientemente risolte inarmonia con i caratteri degli e<strong>di</strong>fici.Art. 128Elementi <strong>di</strong> decoro urbano nel Centro storico (L)1. All’interno della ZTO “A” (Centro Storico) del vigente P.R.G. prima dell’approvazione deipiani esecutivi è ammessa, oltre all’esecuzione degli interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> cui agli artt. 14, 15, 16,17, 18 sulle facciate, il posizionamento <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> arredo urbano e l’occupazione <strong>di</strong> suolopubblico.2. I suddetti interventi dovranno essere eseguiti nel rispetto delle seguenti <strong>di</strong>sposizioni:a) Arredo urbano: È ammessa l’installazione <strong>di</strong> insegne frontali, insegne a ban<strong>di</strong>era, targhe,faretti e tende. Le suddette installazioni dovranno essere adeguate alle seguenticaratteristiche:Insegne frontali• Le insegne frontali dovranno essere a lettere singole, non a cassonetto, correttenell’ortografia e contenute su una sola riga. Ogni singola lettera non potrà superarel'altezza massima <strong>di</strong> cm 60 e la sporgenza <strong>di</strong> cm 15 dalla facciata degli e<strong>di</strong>fici. I coloriammessi sono l’oro e l’argento, i colori naturali del legno, marmo, il verde unicamenteper le insegne farmaceutiche e parafarmaceutiche; l’illuminazione dovrà essere in<strong>di</strong>retta.Pagina 89 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale• A tutela delle pareti interessate, l'installazione <strong>di</strong> insegne a lettere singole dovrà essereeffettuata supportando le stesse con una struttura tubolare <strong>di</strong> metallo, non deteriorabile,opportunamente verniciata dello stesso colore del rivestimento del fabbricato e fissata almuro.• L'orlo inferiore delle insegne dovrà essere ad altezza non inferiore a m 2,50 dal suolo oalla maggiore altezza che sarà <strong>di</strong> volta in volta stabilita dall'Ufficio competente perragioni <strong>di</strong> sicurezza.• Sono escluse le insegne <strong>di</strong> tipo scatolato o a cassonetto in materiale plastico.• Nel caso <strong>di</strong> installazione <strong>di</strong> insegne sugli immobili sottoposti a vincolo storicomonumentale, le stesse dovranno essere esclusivamente sul sesto a lettere singolefrontali in bronzo, ottone, marmo, legno o cristallo (con esclusione <strong>di</strong> materiali plastici),su una sola riga, eventualmente illuminate a luce in<strong>di</strong>retta, senza pannello retrostante.Eventuali deroghe saranno valutate caso per caso per documentate motivazioni.• Le insegne antecedenti alla legge 1089/39 possono essere restaurate in base adesauriente documentazione (storico-fotografica) e mantenute anche se <strong>di</strong>fformi alleprescrizioni attuali.• Non è autorizzata l'apposizione <strong>di</strong> insegne in aderenza agli spigoli dei fabbricati quandosussistano e<strong>di</strong>cole religiose, stemmi, fregi, lapi<strong>di</strong> e simili, in altre parole quando lospigolo abbia particolare pregio architettonico.• È altresì vietata l'installazione <strong>di</strong> insegne o quant'altro su ringhiere, balconi, finestre emura al <strong>di</strong> sopra dei livelli degli esercizi commerciali, artigianali ed altro, situati al pianostradale.• Per gli e<strong>di</strong>fici che presentano attività commerciali, artigianali, laboratori, agenzie, stu<strong>di</strong>,ecc., sia al piano terra che a interi piani superiori al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> piani abitativi, conpre<strong>di</strong>sposizione, per le insegne, <strong>di</strong> appositi spazi in muratura, cortina, bugnatura e simili,può essere consentita l'installazione <strong>di</strong> insegne a lettere singole (senza pannelli <strong>di</strong> fondo)<strong>di</strong> altezza massima cm 30.• Le insegne sulle proiezioni esterne degli esercizi (portici e strutture similari aggettanti),potranno autorizzarsi previo consenso dei terzi interessati (condominio del fabbricato odaltri), esclusivamente a lettere singole, e su una sola riga, non più alte <strong>di</strong> cm 30, posteimme<strong>di</strong>atamente al <strong>di</strong>sopra dell'apertura del portico o dell'aggetto similare.• In caso <strong>di</strong> installazione <strong>di</strong> insegne a lettere singole all'ingresso <strong>di</strong> rampe <strong>di</strong> accesso <strong>di</strong>garage o attività commerciali, l’altezza minima da terra alla base inferiore delle stessedovrà essere ad un'altezza minima <strong>di</strong> m 2,50 per il passo pedonale e <strong>di</strong> m 4,50 per ilpasso carrabile. L’altezza massima delle lettere dell'insegna <strong>di</strong> cui sopra dovrà essere <strong>di</strong>cm 30 e lo spessore massimo dovrà essere <strong>di</strong> cm 15.Insegne a ban<strong>di</strong>era• Le insegne bifacciali a ban<strong>di</strong>era artistiche dovranno essere realizzate in materiale nonplastico, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni proporzionate all’e<strong>di</strong>ficio ed alla strada, fino a un massimo <strong>di</strong> cm50 x 80; le insegne dovranno essere fissate esclusivamente alla parete dell'e<strong>di</strong>ficio, fattisalvi i casi <strong>di</strong> comprovata necessità; non è consentita la fattispecie illuminata.• Sono fatte salve le insegne bifacciali per pubblica utilità (farmacie, telefono e simili)limitatamente ai simboli ed alle <strong>di</strong>mensioni fissate da specifiche <strong>di</strong>sposizioni normative.Targhe• Le targhe in<strong>di</strong>cative <strong>di</strong> attività professionali, commerciali e pubblicitarie, sarannoammesse esclusivamente sul lato degli ingressi degli stabili o degli esercizi e dovranno,se multiple, essere coor<strong>di</strong>nate ed armonizzate tra loro nelle <strong>di</strong>mensioni e nel materiale(ottone, bronzo, marmo, cristallo, plexiglas).• Le suddette targhe non potranno superare ciascuna le <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> cm 30 x 40 (cmq1200) ed avere una sporgenza massima <strong>di</strong> cm 3; in caso <strong>di</strong> targa contenente piùmessaggi, le <strong>di</strong>mensioni non potranno superare i cm 60 x 40 (cmq 2400), avere unaPagina 90 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalesporgenza massima <strong>di</strong> cm 3 e i messaggi dovranno essere coor<strong>di</strong>nati ed armonizzati tra<strong>di</strong> loro nelle <strong>di</strong>mensioni.Faretti• L'installazione <strong>di</strong> faretti, o simili corpi illuminanti l'insegna e/o l'esterno dei locali èconsentita alle seguenti con<strong>di</strong>zioni: i corpi illuminanti non devono essere applicati sullaparte sottostante i balconi o qualsiasi altro aggetto superiore; l'estremità esterna dellastruttura, composta dagli elementi <strong>di</strong> appoggio <strong>di</strong> sostegno del corpo illuminante, nondeve superare i 40 cm dalla facciata dell'e<strong>di</strong>ficio.• Il corpo luminoso deve essere collocato ad un'altezza minima <strong>di</strong> m 2,50 dal piano <strong>di</strong>calpestio e deve essere <strong>di</strong>rezionato sull'insegna e sul locale dell'attività verso terra (nondeve arrecare danno ai locali sovrastanti).• La luce proiettata dovrà essere <strong>di</strong> colore bianco o giallo.Tende• Potrà essere autorizzata l'applicazione <strong>di</strong> tende nei sesti delle porte e delle vetrine degliesercizi, a con<strong>di</strong>zione che la proiezione a terra delle stesse ricada all’interno delmarciapiede, a non meno <strong>di</strong> cm 50 dal bordo dello stesso.• Le tende dovranno essere a tinta unita, retrattili, del tipo a cappottina nei colori bianco,panna e avorio, in armonia con il colore dell’e<strong>di</strong>ficio su cui vengono installate. Qualorala tenda del tipo a cappottina non fosse sufficiente a preservare i prodotti esposti daeventuali danni prodotti dai raggi solari, saranno autorizzabili tende del tipo retrattilenon a cappottina, previo parere favorevole dell'ufficio competente.• Qualora il punto d'installazione della tenda non presenti cortina, bugnato, marmo o altrimovimenti artistici ma sia semplicemente intonacato, le tende potranno essere installate,ferme restando le pertinenze dell'esercizio, anche al <strong>di</strong> sopra dei sesti delle porte e dellevetrine e con una maggiore larghezza, oltre quella dei sesti, non superiore a cm 30 perciascuno dei due confini degli anzidetti sesti.• Nel caso <strong>di</strong> Pubblici Esercizi (bar - ristoranti), qualora il marciapiede lo consenta, ariparo delle aree per cui sia stata autorizzata l'occupazione del suolo pubblico con tavolied altro, potranno essere autorizzate tende retrattili, anche non del tipo a cappottina,senza ancoraggio e sostegni a terra, <strong>di</strong> colore bianco, panna, avorio e/o ombrelloni inlegno <strong>di</strong> tipo antivento con copertura esclusivamente in tela naturale <strong>di</strong> colore bianco,panna e avorio, con base idonea e <strong>di</strong> colore adeguato al resto dell'arredo.b) Occupazione <strong>di</strong> suolo pubblico:• L’esposizione effettuata con prodotti inerenti l’attività esercitata non potrà superare ilfronte negozio, e comunque non potrà occupare una superficie superiore a 10 mq.• Tutte le occupazioni dovranno partire dal muro perimetrale, avendo per limite massimola proiezione delle mura dell’attività, senza invadere lo spazio antistante ad attività terzeo portoni <strong>di</strong> accesso o passi carrabili, e lasciando i lampioni della pubblica illuminazioneliberi. Dovrà essere in ogni caso lasciato un passaggio per i pedoni minimo <strong>di</strong> m 2,00dalla superficie concessa al ciglio del marciapiede o a eventuali panchine, cestini, alberi,lampioni.• Sono escluse dall’applicazione delle presenti <strong>di</strong>sposizioni le attività site ai civici <strong>di</strong> Via<strong>di</strong> Torre Clementina <strong>di</strong> cui all’art.11, comma 2, della D.C.C. n. 43/2000 “<strong>Regolamento</strong>per la <strong>di</strong>sciplina dell’Arredo Urbano delle Attività Commerciali del Centro Storico <strong>di</strong><strong>Fiumicino</strong>” e i chioschi, che dovranno essere collocati ad almeno m 5,00 dal muroperimetrale.• Tutte le occupazioni dovranno essere opportunamente delimitate da fioriere, <strong>di</strong> formaparallelepipeda a base rettangolare o quadrata, o da siepi a protezione <strong>di</strong> tiposempreverde (bosso, lauro ceraso, lauro nobilis, licustro o similari), con altezza massima<strong>di</strong> m 1,5.• I vasi delle fioriere devono essere in terracotta o in materiale plastico color cotto; nonPagina 91 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalesono ammessi vasi in materiale o colore <strong>di</strong>fforme.• Gli esercenti hanno l’obbligo della cura delle siepi semprever<strong>di</strong> e della pulizia dellefioriere e dei vasi stessi.• Tutti gli esercenti possono <strong>di</strong> norma fare richiesta <strong>di</strong> occupare lo spazio antistante ilproprio esercizio, per la superficie massima <strong>di</strong> cui al comma 1 del presente articolo.• Gli spazi oggetto della richiesta <strong>di</strong> occupazione, per essere autorizzati, devono esserecompatibili con la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> cui all’art. 20 del Co<strong>di</strong>ce della Strada.• Nel posizionare le strutture all’aperto si rispetteranno le prescrizioni del vigente Co<strong>di</strong>cedella Strada in materia <strong>di</strong> visibilità agli incroci.• Di norma, salvo che per i festeggiamenti del 15 agosto, del Santo Patrono e in occasione<strong>di</strong> eventi eccezionali autorizzati dall'Amministrazione Comunale, nessuna autorizzazionepotrà essere rilasciata per le occupazioni <strong>di</strong> suolo pubblico in Piazza G.B. Grassi e lungola banchina del canale navigabile.• Le occupazioni <strong>di</strong> Via degli Orti, Via della Spiaggia, Via Orbetello e Via S.M. dellaSalute sono sottoposte alle prescrizioni contenute nel vigente Co<strong>di</strong>ce della Strada e alle<strong>di</strong>sposizioni generali contenute nel R.E.C.c) Posizionamento <strong>di</strong> tavoli, se<strong>di</strong>e, ombrelloni, espositori e chioschi, solo se adeguati alleseguenti caratteristiche:Tavoli, se<strong>di</strong>e, ombrelloni• I tavoli e le se<strong>di</strong>e devono essere in ferro o legno con piano in marmo o similare, sedutaimbottita o in paglia o in legno o similare, in stile compatibile con l’ispirazione “finesecolo” delle vie del Centro Storico.• Non sono ammessi tavoli o se<strong>di</strong>e in plastica o similari e comunque <strong>di</strong>fformi dall’arredoesistente per morfologia, colore o materiale.• Gli ombrelloni devono essere in legno <strong>di</strong> tipo antivento con copertura esclusivamente intela naturale <strong>di</strong> colore bianco, panna o avorio, senza alcuna scritta o nome <strong>di</strong> <strong>di</strong>tta.• I tavolini all’aperto non dovranno essere posti a meno <strong>di</strong> cm 50 dal bordo delmarciapiede o dalla ringhiera se presente.• Nel caso <strong>di</strong> Pubblici Esercizi l'occupazione con tavoli e se<strong>di</strong>e non potrà superare il frontenegozio e comunque non potrà essere superiore a 40 mq, correttamente delimitatisecondo criteri <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne e con possibilità <strong>di</strong> agevole pulizia dell’area interessata. E'severamente vietato occupare l'area concessa con qualsiasi tipo <strong>di</strong> attrezzatura(frigoriferi, griglie, ecc.).Espositori• Saranno autorizzati esclusivamente espositori in ferro o legno <strong>di</strong> colore naturale, dellaprofon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> cm 60, a modulo, su uno o più ripiani.Chioschi• I chioschi del centro storico dovranno essere posizionati secondo la normativa vigente ecomunque dovranno essere <strong>di</strong> colore verde.• Potrà non essere concesso il titolo abilitativo, o anche imposta la rimozione per tuttiquegli elementi che risultino <strong>di</strong> eccessiva evidenza, che possono alterare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>visibilità e <strong>di</strong> illuminazione o che siano costruiti con strutture, materiali e caratteristichein contrasto con la qualità ambientale e paesaggistica del Centro Storico.CAPO XIMOBILITÀ PEDONALE E VEICOLAREArt. 129Marciapie<strong>di</strong>, porticati e percorsi pedonali (L)1. La pavimentazione <strong>di</strong> marciapie<strong>di</strong>, <strong>di</strong> portici, <strong>di</strong> gallerie e <strong>di</strong> pubblici passaggi, anche <strong>di</strong>proprietà privata, deve essere eseguita con materiale resistente ed antisdrucciolevole,Pagina 92 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalericonosciuto idoneo dall’autorità <strong>comunale</strong> e, nel caso <strong>di</strong> proprietà privata, essere mantenuta acura e spese dei proprietari.2. Ogni piano <strong>di</strong> calpestio prospiciente spazi situati ad una quota inferiore <strong>di</strong> almeno m 0,30 dalpiano <strong>di</strong> calpestio stesso deve essere dotato <strong>di</strong> parapetto.3. Lungo le strade del centro urbano, dove prevalgono marciapie<strong>di</strong> pavimentati in pietra, nellacostruzione <strong>di</strong> nuovi marciapie<strong>di</strong> o nel ripristino <strong>di</strong> quelli esistenti, è vietato l’uso <strong>di</strong> tappetobituminoso; in questi casi il materiale <strong>di</strong> pavimentazione del nuovo marciapiede o delmarciapiede ripristinato dovrà essere uniformato a quello precedente nella stessa strada.4. I marciapie<strong>di</strong> lungo le strade <strong>di</strong> nuova costruzione (urbane ed extraurbane) non devono averelarghezza inferiore a m 1,50.5. Nel caso <strong>di</strong> marciapie<strong>di</strong> in corrispondenza dei quali siano collocati pali per l’illuminazionepubblica, per le linee telefoniche od altri impianti, per segnalazioni stradali e/o alberature lalarghezza transitabile non dovrà essere inferiore a 0,90 m.6. È vietato, salvo casi del tutto eccezionali o per l’eliminazione delle barriere architettoniche,abbassare la quota del piano del marciapiede in corrispondenza <strong>di</strong> accessi privati o pubblici.7. Sono ammesse le finestre in piano orizzontale a livello del suolo, anche pubblico o <strong>di</strong> usopubblico, per dare luce ai sotterranei, purché siano ricoperte da elementi trasparenti a superficiescabra, staticamente idonei, collocati a perfetto livello del suolo, o da griglie metalliche <strong>di</strong> tiporigido ed indeformabile, con feritoie <strong>di</strong> larghezza non superiore a 5 mm; possono venirepraticate aperture negli zoccoli dei fabbricati o nelle alzate dei gra<strong>di</strong>ni purché munite <strong>di</strong>opportune <strong>di</strong>fese.8. Nel centro storico e nelle zone sottoposte a vincolo <strong>di</strong> tutela dei beni paesaggistici, i materiali, leforme della pavimentazione devono essere scelti nel rispetto delle caratteristiche ambientali delcontesto <strong>di</strong> riferimento.9. È prescritta la preventiva autorizzazione dell’ente preposto alla tutela dei beni paesaggisticicome per legge.10. L’ampiezza dei porticati <strong>di</strong> pubblico passaggio, misurata tra il paramento interno degli elementi<strong>di</strong> sostegno e il filo del muro o delle vetrine <strong>di</strong> fondo, non può essere minore <strong>di</strong> m 3,00 mentrel’altezza non deve essere inferiore a m 3,00.Art. 130Passi carrai e uscita dalle autorimesse (L)1. L’uscita da passi carrai e da autorimesse deve essere sempre stu<strong>di</strong>ata in modo da assicurarebuona visibilità al conducente e realizzate nel rispetto delle norme del Co<strong>di</strong>ce della Strada e delsuo regolamento <strong>di</strong> attuazione.2. Per i nuovi e<strong>di</strong>fici le rampe <strong>di</strong> uscita dalle autorimesse interrate o seminterrate devono terminarealmeno m 4 prima del punto d’immissione sulla viabilità pubblica o sui percorsi pedonali d’usopubblico (es. porticati).3. Le rampe <strong>di</strong> autorimesse dovranno essere conformi alle prescrizioni del D.M. 01.02.1986 es.m.i.4. Le rampe devono essere realizzate in materiale antisdrucciolevole, con scanalature per ildeflusso delle acque e devono essere fornite, almeno da un lato, <strong>di</strong> un corrimano.Pagina 93 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleTITOLO IVESECUZIONE E CONTROLLO DELLE OPERECAPO IATTUAZIONE DEGLI INTERVENTIArt. 131Atti propedeutici all’esecuzione dei lavori (L – R)1. Non potrà darsi corso all’esecuzione <strong>di</strong> alcuna opera, ad eccezione <strong>di</strong> quelle rientranti nella c.d.AEL <strong>di</strong> cui all’art. 24, ove il soggetto legittimato non abbia preventivamente inoltrato appositacomunicazione scritta, nella forma e con le modalità riportate nel successivo articolo 133, alloS.U.E. In caso <strong>di</strong> interventi attuati con SCIA, la comunicazione <strong>di</strong> cui all’art. 133 deve far parteintegrante della documentazione allegata alla stessa SCIA depositata presso lo S.U.E.2. In<strong>di</strong>pendentemente dalla tipologia del titolo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>, prima dell’inizio <strong>di</strong> ogni attività, nell’area<strong>di</strong> cantiere, dovrà essere esposto, nella zona più comodamente accessibile e visibile anchedall’esterno, idoneo Cartello da compilarsi con le modalità del successivo articolo 132.3. Non potrà altresì darsi corso all’esecuzione <strong>di</strong> alcuna opera, ove il soggetto legittimato nonabbia notificato, almeno 15 giorni prima, la data <strong>di</strong> inizio lavori alla competente SoprintendenzaArcheologica.Art. 132Cartello <strong>di</strong> cantiere (R)1. Il cartello <strong>di</strong> cantiere, delle <strong>di</strong>mensioni minime <strong>di</strong> cm 70 x 100, da apporre prima dell’inizio deilavori e da mantenere per tutta la durata degli stessi, deve in<strong>di</strong>care:a) estremi del titolo abilitativo;b) tipologia delle opere da realizzare;c) nominativo ed in<strong>di</strong>rizzo dell’intestatario del titolo abilitativo;d) la denominazione dell’impresa esecutrice dei lavori, o in<strong>di</strong>cazione che i lavori sono eseguitiin economia, con i dati identificativi della posizione Inps, Inail, Cassa E<strong>di</strong>le;e) nominativo ed in<strong>di</strong>rizzo del progettista architettonico;f) nominativo ed in<strong>di</strong>rizzo del progettista degli impianti;g) nominativo ed in<strong>di</strong>rizzo del progettista delle strutture;h) nominativo ed in<strong>di</strong>rizzo del <strong>di</strong>rettore dei lavori;i) nominativo ed in<strong>di</strong>rizzo del <strong>di</strong>rettore tecnico del cantiere;j) nominativo ed in<strong>di</strong>rizzo dei responsabili della sicurezza del cantiere (quali coor<strong>di</strong>natore infase <strong>di</strong> progettazione, coor<strong>di</strong>natore per la sicurezza in fase <strong>di</strong> esecuzione).2. Nel caso venga accertato l’inizio dei lavori con cantiere sprovvisto della tabella <strong>di</strong> cui sopra, iltitolare del PdC, della DIA o della SCIA è soggetto al pagamento <strong>di</strong> una sanzione pari a €258,00.Art. 133La comunicazione <strong>di</strong> inizio dei lavori (R)1. Il titolare del PdC deve comunicare allo S.U.E. la data <strong>di</strong> inizio dei lavori a mezzoraccomandata o consegna a mano presso l’Ufficio protocollo del <strong>Comune</strong>, utilizzando appositomodello pre<strong>di</strong>sposto dallo S.U.E., sottoscritto anche dal Direttore dei Lavori e dall’impresaesecutrice. Tale comunicazione costituisce a tutti gli effetti accettazione dell’incarico loroaffidato dal titolare del PdC.2. La comunicazione <strong>di</strong> inizio lavori, deve obbligatoriamente contenere i seguenti dati ed allegati:Pagina 94 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalea) nominativo ed in<strong>di</strong>rizzo del professionista incaricato della <strong>di</strong>rezione dei lavori;b) nominativo ed in<strong>di</strong>rizzo del professionista incaricato della sicurezza del cantiere;c) nominativo dell’Impresa esecutrice dei lavori, o in<strong>di</strong>cazione che i lavori sono eseguiti ineconomia;d) documento unico <strong>di</strong> regolarità contributiva ovvero del certificato <strong>di</strong> regolarità contributiva <strong>di</strong>cui all’articolo 90, comma 9, lett. a) del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.;e) notifica preliminare prevista ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. dove dovuta;f) in caso <strong>di</strong> interventi comportanti scavi, demolizioni e comunque la formazione <strong>di</strong> materiale<strong>di</strong> risulta non reimpiegato nella realizzazione dell’intervento, <strong>di</strong>chiarazione del <strong>di</strong>rettore deilavori circa l’ubicazione del sito prescelto per lo stoccaggio, le generalità dei titolari <strong>di</strong> cavao impianti, la qualità e quantità dei materiali da conferire e la viabilità interessata;g) attestazione <strong>di</strong> avvenuto deposito del progetto relativo alla normativa sul contenimentoenergetico e <strong>di</strong> sicurezza impianti;h) attestazione <strong>di</strong> avvenuto deposito del progetto delle strutture;i) ogni altro adempimento riportato nelle prescrizioni del titolo abilitativo.3. Le eventuali successive variazioni dei dati, elementi o nominativi sono comunicate allo S.U.E.con le medesime modalità.4. Qualora, in corso d’opera, la figura del <strong>di</strong>rettore dei lavori venga a mancare a seguito <strong>di</strong> rinunciaall’incarico, revoca <strong>di</strong> esso, impe<strong>di</strong>mento permanente o altro, i lavori devono essereimme<strong>di</strong>atamente sospesi sino alla formale accettazione dell’incarico da parte del nuovo <strong>di</strong>rettoredei lavori, da comunicare allo S.U.E.5. La mancata comunicazione dell’inizio dei lavori comporta, a carico del titolare del PdC,l’applicazione della sanzione amministrativa <strong>di</strong> cui all’art. 132 del D.P.R. n. 380/01 e comunquenon inferiore a € 516,00.Art. 134Documenti da conservare presso il cantiere (R)1. Nei cantieri, dal giorno <strong>di</strong> inizio a quello <strong>di</strong> ultimazione dei lavori, devono essere conservati e,ove richiesto, esibiti agli organi <strong>di</strong> vigilanza, i seguenti documenti, anche in copia:a) titolo abilitativo alla esecuzione dei lavori;b) elaborati <strong>di</strong> progetto allegati al titolo abilitativo;c) notifica preliminare alla competente Sovrintendenza Archeologica, se non già in possessodel relativo parere favorevole;d) notifica preliminare <strong>di</strong> cui alle <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> sicurezza dei cantieri;e) per opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a strutturametallica: a) progetto strutturale e relativa relazione illustrativa, datati e firmati anche dalcostruttore e dal <strong>di</strong>rettore dei lavori, ed attestazione <strong>di</strong> avvenuto deposito; b) giornale deilavori perio<strong>di</strong>camente vistato dal <strong>di</strong>rettore dei lavori;f) per gli impianti ed opere relativi al contenimento del consumo <strong>di</strong> energia negli e<strong>di</strong>fici:progetto e relazione tecnica corredati da attestazione <strong>di</strong> avvenuto deposito; per altri impiantirelativi ad e<strong>di</strong>fici: progetto, ove prescritto;g) <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità dell’impianto <strong>di</strong> fornitura provvisoria <strong>di</strong> energia elettrica per ilcantiere resa da soggetto a ciò abilitato;h) verbale <strong>di</strong> linee e quote, ove prescritto;i) documentazione comprovante l’avvenuto conferimento dei materiali <strong>di</strong> risulta all’impianto<strong>di</strong> smaltimento o recupero, ove tali materiali costituiscano rifiuto in base alla legge;j) ogni ulteriore autorizzazione eventualmente necessaria in relazione alle caratteristiche delprogetto o del luogo dove si interviene, ivi compreso quelle afferenti ai vincoli <strong>di</strong> naturaarcheologica e paesaggistica.Pagina 95 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 135Organizzazione e conduzione del cantiere – Definizione <strong>di</strong> inizio e fine lavori (R)1. Ai fini del R.E.C. e fermo restando l’espletamento degli atti propedeutici descritti al precedenteart. 134, l’inizio dei lavori deve ritenersi perfezionato quando siano verificati i presuppostiin<strong>di</strong>spensabili a configurare l’effettiva esecuzione dell’impianto del cantiere, con ilconcentramento <strong>di</strong> uomini e mezzi, e, in caso <strong>di</strong> nuova costruzione, l’esecuzione <strong>di</strong> scavipreor<strong>di</strong>nati alla realizzazione delle opere <strong>di</strong> fondazione del costruendo e<strong>di</strong>ficio, la realizzazionedei muri <strong>di</strong> contenimento, l’innalzamento degli elementi portanti. Per gli interventi <strong>di</strong>demolizione e ricostruzione, i lavori devono intendersi iniziati quando ha effettivo inizio lademolizione dei manufatti prevista in progetto.2. I lavori si intendono definitivamente ultimati quando sono finiti gli intonaci, i pavimenti e lescale, completati gli infissi <strong>di</strong> porte e finestre, ultimati w.c., sistemate le aree esterne, iparcheggi, piantumate le alberature e comunque ogni opera prevista in progetto.3. Al termine della costruzione, la proprietà comunica, con nota sottoscritta dal Direttore deiLavori, la data <strong>di</strong> ultimazione lavori entro e non oltre la data <strong>di</strong> scadenza della vali<strong>di</strong>tà del titoloabilitativo.4. Il Direttore dei Lavori è tenuto a trasmettere allo S.U.E., anche alla conclusione dei lavori, ildocumento unico <strong>di</strong> regolarità contributiva. Il Direttore dei Lavori è altresì tenuto a segnalareeventuali violazioni allo stesso.5. Le eventuali mancate comunicazioni <strong>di</strong> cui ai precedenti commi comportano l’irrogazione <strong>di</strong>sanzioni pecuniarie da determinarsi con apposito separato provve<strong>di</strong>mento.6. Lo svolgimento dell’attività e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> qualsiasi natura ed entità, in<strong>di</strong>pendentemente dal titoloabilitativo prescritto ed anche dalla necessità <strong>di</strong> esso, e la pre<strong>di</strong>sposizione e l’organizzazione delrelativo cantiere debbono conformarsi alle vigenti <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a, sicurezza,salute, igiene, prevenzione infortuni sul lavoro e prevenzione incen<strong>di</strong>.7. Ai fini <strong>di</strong> quanto precisato al comma precedente, nella installazione e conduzione <strong>di</strong> qualsiasicantiere limitrofo a spazi pubblici o <strong>di</strong> uso pubblico debbono essere rispettate, in via generale esalvo quanto ulteriormente in<strong>di</strong>cato nel piano <strong>di</strong> sicurezza e coor<strong>di</strong>namento, le seguenti<strong>di</strong>sposizioni:a) deve essere evitato qualsiasi impe<strong>di</strong>mento all’or<strong>di</strong>nario uso pubblico <strong>di</strong> detti spazi;b) l’area <strong>di</strong> cantiere deve essere delimitata da recinzione alta almeno due metri, <strong>di</strong> materialenon trasparente, dotata <strong>di</strong> porte apribili verso un luogo sicuro e tale da evitare ingombrodell’area pubblica o <strong>di</strong> uso pubblico e dotata <strong>di</strong> idonei accessori, quali catenacci o serrature,che ne assicurino la chiusura durante le ore <strong>di</strong> inattività del cantiere. Gli angoli dellarecinzione o <strong>di</strong> altre strutture <strong>di</strong> cantiere sporgenti verso l’esterno, debbono essere <strong>di</strong>pinti pertutta la loro altezza a strisce bianche e rosse e dotati <strong>di</strong> segnale luminoso <strong>di</strong> colore rosso,facilmente visibile a me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>stanza, da mantenere acceso durante l’intero orario dellapubblica illuminazione;c) la recinzione deve essere mantenuta, per tutto il tempo dei lavori, in con<strong>di</strong>zioni decorose edovranno essere rimosse eventuali affissioni abusive o scritte deturpanti;d) deve essere impe<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>ante opportune bagnature un eccessivo sollevamento <strong>di</strong> polvere edassicurato il costante mantenimento della nettezza delle aree limitrofe al cantiere;e) qualora l’installazione del ponteggio comporti la copertura <strong>di</strong> uno o più punti luce facentiparte della pubblica illuminazione deve essere posto in opera un impianto provvisorioderivato dalla fornitura del cantiere che garantisca le stesse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza evisibilità preesistenti, con esonero <strong>di</strong> responsabilità ed oneri in capo al <strong>Comune</strong>;f) nel caso <strong>di</strong> interventi consistenti in manutenzione, restauro o rifacimento <strong>di</strong> facciate <strong>di</strong>fabbricati, la delimitazione deve essere estesa all’intero e<strong>di</strong>ficio per tutta l’altezza interessatadai lavori oppure adottando analoghe misure protettive idonee ad assicurare l’incolumitàPagina 96 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalepubblica;g) i ponteggi debbono essere chiusi con mezzo idoneo e provvisti <strong>di</strong> opportune <strong>di</strong>fese <strong>di</strong>trattenuta nonché <strong>di</strong> idonei strumenti per lo scarico dei materiali al fine <strong>di</strong> evitare laformazione e propagazione <strong>di</strong> polveri;h) deve essere garantito il corretto deflusso delle acque verso le aree esterne contenendo iltrasporto <strong>di</strong> fanghi e inerti a seguito <strong>di</strong> tale deflusso;i) Resta fermo l’obbligo <strong>di</strong> rispettare espressamente quanto previsto dalla normativa vigente inmateria <strong>di</strong> prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla sicurezza dei cantieri, prevenzioneincen<strong>di</strong>, l’obbligo <strong>di</strong> denuncia <strong>di</strong> eventuali ritrovamenti archeologici.Art. 136Occupazione <strong>di</strong> aree pubbliche ai fini del cantiere (R)1. L’eventuale occupazione temporanea <strong>di</strong> aree pubbliche o <strong>di</strong> uso pubblico, ove necessaria ai finidella delimitazione <strong>di</strong> cantieri, deve essere preventivamente autorizzata dall’AmministrazioneComunale. La concessione in<strong>di</strong>ca la durata dell’occupazione, le modalità <strong>di</strong> ripristino ed èpreceduta dalla costituzione <strong>di</strong> idonea garanzia per l’eventuale rimessa in pristino del suolodanneggiato.2. Il ripristino delle aree deve essere compiutamente ultimato entro il termine stabilito dallaconcessione <strong>di</strong> cui al precedente comma. Eventuali istanze <strong>di</strong> proroga debbono essereadeguatamente motivate e prodotte entro il termine <strong>di</strong> 30 giorni dalla scadenza.3. È altresì soggetta ad autorizzazione <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> suolo pubblico la posa in opera <strong>di</strong> ponti,rampe, parapetti ed analoghe strutture a sbalzo sopra il suolo pubblico o <strong>di</strong> uso pubblico. Inallegato alla relativa domanda è prodotta relazione tecnica redatta da professionista abilitatoattestante i requisiti <strong>di</strong> resistenza e <strong>di</strong> stabilità della struttura e le misure da adottare a garanziadell’incolumità pubblica e della integrità delle cose.4. Qualora nelle aree occupate siano presenti opere relative a servizi pubblici, deve essere garantitoil libero e pronto accesso da parte degli operatori.5. Si applicano inoltre le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’articolo precedente e, qualora l’occupazioneriguar<strong>di</strong> strade pubbliche o <strong>di</strong> uso pubblico, le norme previste dal Co<strong>di</strong>ce della strada, dalrelativo regolamento d’attuazione e dal D.M. Infrastrutture e Trasporti del 10.7.2002.Art. 137Vigilanza sull’attività e<strong>di</strong>lizia – Controlli sui titoli e sulle opere eseguite (R)1. Il personale dello S.U.E. e del Comando <strong>di</strong> Polizia Municipale esercitano la vigilanzasull’attività <strong>di</strong> trasformazione del territorio <strong>comunale</strong> per assicurare la rispondenza alle norme <strong>di</strong>legge e <strong>di</strong> regolamento, alle prescrizioni degli strumenti urbanistici ed alle modalità esecutivefissate nei titoli abilitativi, nell’ambito delle proprie competenze.2. Il Dirigente dello S.U.E. esercita le funzioni attribuite dal Titolo IV del D.P.R. n. 380/2001“Testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni legislative o regolamentari in materia e<strong>di</strong>lizia”.3. Le sanzioni urbanistico - e<strong>di</strong>lizie sono <strong>di</strong>sciplinate dalle vigenti Leggi Statali come integratedalle Leggi Regionali.4. Il personale tecnico <strong>di</strong> cui al comma 1 del presente articolo, munito <strong>di</strong> idoneo documento <strong>di</strong>identificazione, ha facoltà <strong>di</strong> compiere visite nei cantieri in qualsiasi momento per accertare laconformità delle opere ai PdC od altri atti abilitativi ed ai relativi allegati. Nel caso <strong>di</strong> nuovacostruzione, i controlli in cantiere dovranno comunque essere effettuati all’inizio dei lavori, alcompletamento della struttura, alla fine della tamponatura e tramezzatura e alla fine dei lavori.5. Il titolare del titolo abilitativo è tenuto ad effettuare comunicazioni scritte allo S.U.E., oltre cheall’inizio ed alla fine dei lavori, anche al termine della realizzazione della copertura dell’e<strong>di</strong>ficioper l’accertamento della rispondenza alla volumetria generale assentita ed alla fine dei lavori <strong>di</strong>finitura. Le comunicazioni dovranno essere sottoscritte anche dal Direttore dei lavori ePagina 97 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaledall’impresa esecutrice dei lavori.6. Ad ogni comunicazione l’Amministrazione <strong>comunale</strong> potrà far seguire accertamento con laredazione <strong>di</strong> apposito verbale. La mancata visita degli uffici comunali non esime il titolare delPdC, il Direttore dei Lavori e l’assuntore dei lavori, dalle loro responsabilità circal’inosservanza sia delle norme generali <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> regolamento, sia delle modalità esecutiveche siano fissate nel PdC.7. Qualora i lavori venissero interrotti, dovranno essere adottate le precauzioni necessarie agarantire la sicurezza, l’igiene ed il decoro. In <strong>di</strong>fetto, il responsabile dell’ufficio competenteingiunge gli opportuni provve<strong>di</strong>menti.Art. 138Comunicazione <strong>di</strong> fine lavori (L – R)1. L’ultimazione dei lavori deve avvenire entro il termine previsto nel PdC, nella DIA o nellaSCIA e comunicata all’Amministrazione Comunale entro 15 giorni me<strong>di</strong>ante raccomandata conricevuta <strong>di</strong> ritorno o a mano presso il protocollo generale del <strong>Comune</strong>, debitamente firmato daltitolare del PdC e dal Direttore dei Lavori.2. In allegato alla comunicazione <strong>di</strong> cui sopra dovrà essere unita <strong>di</strong>chiarazione a firma del tecnico<strong>di</strong>rettore dei lavori e della proprietà circa l’avvenuto adempimento ad eventuali prescrizioniimposte in sede <strong>di</strong> rilascio dell’atto abilitativo. Per le DIA sarà allegato un certificato <strong>di</strong>collaudo finale attestante la conformità dell'opera al progetto presentato con la denuncia.3. I lavori <strong>di</strong> costruzione si intendono ultimati quando siano idonei a richiedere il certificato <strong>di</strong>agibilità; l’eventuale <strong>di</strong>niego al rilascio del certificato, fa venir meno tale presunzione.4. Nel caso <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione, relative alla lottizzazione <strong>di</strong> aree, l’ultimazione va riferitaalle <strong>di</strong>sposizioni contenute nella convenzione stipulata.5. La conformità delle opere realizzate rispetto al progetto e alle sue eventuali varianti ed allarelazione tecnica <strong>di</strong> cui all’art. 28, comma 1 della L. n. 10/1991, nonché l’attestato <strong>di</strong>qualificazione energetica dell’e<strong>di</strong>ficio come realizzato, devono essere asseverati dal <strong>di</strong>rettore deilavori e presentati al <strong>Comune</strong> contestualmente alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fine lavori senza alcun onereaggiuntivo per il committente. La <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fine lavori è inefficace a qualsiasi titolo se lastessa non è accompagnata da tale documentazione asseverata.TITOLO VAGIBILITÀ DEGLI EDIFICICAPO ICERTIFICATO DI AGIBILITÀArt. 139Opere soggette a certificato <strong>di</strong> agibilità (L)1. Il Certificato <strong>di</strong> Agibilità attesta la sussistenza delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, igiene, salubrità,risparmio energetico degli e<strong>di</strong>fici e degli impianti negli stessi installati, valutate secondo quanto<strong>di</strong>spone la normativa vigente.2. Gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione, ivi compresi gli ampliamenti, ricostruzioni e sopraelevazioni,nonché gli e<strong>di</strong>fici preesistenti sui quali siano stati eseguiti interventi che possano avere influitosulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui al comma precedente, non possono essere abitati od usati senza ilcertificato <strong>di</strong> agibilità.3. Lo stesso certificato <strong>di</strong> agibilità è prescritto anche nel caso <strong>di</strong> cambio della destinazione d’usodel fabbricato o parte <strong>di</strong> esso rispetto all’uso autorizzato.4. Il soggetto titolare del PdC od il soggetto che ha depositato la DIA o la SCIA, o i loro successoriPagina 98 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleod aventi causa, sono tenuti a richiedere il certificato <strong>di</strong> agibilità, nei casi previsti nei precedenticommi, entro n. 15 (quin<strong>di</strong>ci) giorni dall’ultimazione dei lavori <strong>di</strong> finitura dell’intervento.5. La domanda, redatta sugli appositi moduli pre<strong>di</strong>sposti dallo S.U.E., deve essere depositata,congiuntamente alla documentazione completa ai fini dell’istruttoria, successivamente alpagamento dei <strong>di</strong>ritti d’istruttoria e all’apposizione della marca da bollo statale. In caso <strong>di</strong>mancato versamento, l’Ufficio Protocollo non potrà accettare la pratica.6. La domanda deve essere obbligatoriamente corredata della seguente documentazione, inoriginale o copia conforme:a) Modello prestampato “Documentazione allegata” in<strong>di</strong>rizzato allo S.U.E. opportunamentecompilato e firmato dal tecnico incaricato;b) Dichiarazione <strong>di</strong> avvenuta presentazione dell’accatastamento restituita dagli uffici catastalicompetenti con il visto <strong>di</strong> avvenuta presentazione;c) Perizia giurata sulle opere realizzate e loro conformità al progetto approvato, alle normativevigenti in materia urbanistica, e<strong>di</strong>lizia, igienico-sanitaria, <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong> accessibilità esuperamento delle barriere architettoniche (art. 11 del D.M. n. 236 del 14/06/89 e art. 77 delD.P.R. n. 380/01 per gli e<strong>di</strong>fici privati, e art. 82 del D.P.R. n. 380/01 per gli e<strong>di</strong>fici pubblicio privati aperti al pubblico), ecc. e comprensiva <strong>di</strong> scheda relativa alla consistenza deivani/numerazione unità immobiliari/autorimesse e posti auto;d) Dichiarazione dell’Impresa installatrice che attesti la conformità degli impianti installati(elettrico, elettronico, riscaldamento, ra<strong>di</strong>otelevisivo, ecc.) completi degli allegatiobbligatori in<strong>di</strong>cati nella stessa (art. 4 del D.P.R. 447/91 – <strong>Regolamento</strong> <strong>di</strong> attuazione dellaL. 46/90, in materia <strong>di</strong> sicurezza impianti) negli e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>biti ad uso civile alle prescrizioni<strong>di</strong> cui alle norme vigenti, ovvero certificato <strong>di</strong> collaudo degli stessi ove previsto, ovveroancora certificazione <strong>di</strong> conformità degli impianti prevista dalle norme vigenti;e) Dichiarazione dell’impresa esecutrice, attestante l’osservanza delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alD.Lgs. n. 192/05, alla ex L. n. 10/1991 e s.m.i. e relativi regolamenti <strong>di</strong> attuazione;f) Certificato <strong>di</strong> collaudo statico delle opere in conglomerato cementizio, normale oprecompresso o a struttura metallica, soggette alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alla Parte II, Capo II“Disciplina delle opere <strong>di</strong> conglomerato cementizio armato normale e precompresso ed astruttura metallica” del D.P.R. n. 380/2001;g) Certificato del competente ufficio tecnico della Regione attestante la conformità delle opereeseguite nelle zone sismiche, alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al Capo IV della Parte II del D.P.R. n.380/2001, redatto secondo le modalità <strong>di</strong> cui all’articolo 67 del medesimo Testo Unico;h) Certificato finale <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong> (in assenza del certificato, copia della richiesta <strong>di</strong>collaudo presentata ai VV.FF. unitamente alla certificazione da parte <strong>di</strong> un tecnico abilitatoin “sicurezza e prevenzione incen<strong>di</strong>”, che attesti la conformità dell’opera alle norme vigentie alle prescrizioni contenute nel parere preventivo dei VV.FF.) o <strong>di</strong>chiarazione, sottoscrittacongiuntamente dal titolare della concessione e dal <strong>di</strong>rettore dei lavori, che l’opera non èsoggetta a specifica certificazione sul rispetto delle norme antincen<strong>di</strong>o;i) Autorizzazione definitiva agli scarichi provenienti dal fabbricato alla fognatura <strong>comunale</strong> o,in assenza <strong>di</strong> pubblica fognatura, autorizzazione allo scarico delle acque reflue;j) Autorizzazione all’esercizio ed impiego dell’impianto ascensore (nel caso sia previsto inprogetto);k) Copia della richiesta <strong>di</strong> apposizione dei numeri civici o attestazione da parte dell’UfficioToponomastico del <strong>Comune</strong> della preesistenza degli stessi;l) Certificato <strong>di</strong> inizio lavori (nel caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> PdC) rilasciato dallo S.U.E.;m) Certificato <strong>di</strong> fine lavori (nel caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> PdC) rilasciato dallo S.U.E.Art. 140Procedure, controlli ed accertamenti per il rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità (R)1. A seguito della presentazione dell’istanza <strong>di</strong> rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità, lo S.U.E.Pagina 99 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleverifica la completezza della documentazione e comunica al richiedente, contestualmente allapresentazione della domanda, il nominativo del R.U.P. e le modalità <strong>di</strong> contatto conl’Amministrazione Comunale.2. La ricevuta del modello “Documentazione allegata”, qualora sia verificata la mancanza delladocumentazione prescritta, vale come interruzione dei termini <strong>di</strong> legge. L’interessato puòcompletare la richiesta presentata con documentazione integrativa entro e non oltre il termine <strong>di</strong>90 giorni dalla data <strong>di</strong> presentazione della stessa. Trascorso questo termine la pratica saràarchiviata d’Ufficio.3. L’esame della pratica si svolgerà secondo l’or<strong>di</strong>ne cronologico <strong>di</strong> presentazione delle domande.La data valida <strong>di</strong> riferimento sarà considerata quella in cui verrà consegnata la documentazionecompleta.4. Qualora lo S.U.E. verificasse, durante l’istruttoria, l’incompletezza della documentazionepresentata, chiede ai sensi del comma 5, art. 25 del D.P.R. n. 380/2001, le necessarie ulterioriintegrazioni, illustrandone le ragioni e fissando un termine <strong>di</strong> n. 15 (quin<strong>di</strong>ci) giorni entro cuidovrà essere presentata la documentazione richiesta. L’interruzione dei termini potrà essereattivata una sola volta.5. L’interessato si pronuncia sulla richiesta <strong>di</strong> integrazione entro il termine fissato e, in caso <strong>di</strong>adesione, è tenuto ad integrare la documentazione nei successivi n. 15 (quin<strong>di</strong>ci) giorni. Decorsotale termine, la pratica sarà archiviata d’Ufficio. La richiesta sospende il decorso temporaledella fase <strong>di</strong> esame della pratica; i termini temporali ripartiranno dal giorno dell’effettivaintegrazione del progetto.6. Entro n. 30 (trenta) giorni dalla presentazione della domanda <strong>di</strong> rilascio del certificato <strong>di</strong>agibilità o dall’eventuale presentazione della documentazione integrativa, il R.U.P., verificata ladocumentazione presentata e previo eventuale sopralluogo per accertare la sussistenza deirequisiti richiesti, rilascia il certificato <strong>di</strong> agibilità.7. Trascorso inutilmente il termine <strong>di</strong> cui al comma 6 del presente articolo, l’agibilità si intendeattestata nel caso sia stato rilasciato il parere dell’AUSL. In caso <strong>di</strong> auto<strong>di</strong>chiarazione, il termineper la formazione del silenzio-assenso è pari a n. 60 (sessanta) giorni.8. È ammesso anche il rilascio <strong>di</strong> un certificato <strong>di</strong> agibilità parziale, limitato ad una sola partedell’opera, purché siano rispettate le seguenti con<strong>di</strong>zioni:a) le parti comuni (o <strong>di</strong> interesse generale) risultino regolarmente ultimate;b) la domanda in<strong>di</strong>vidui in maniera dettagliata, anche me<strong>di</strong>ante elaborati grafici, le parti darendere agibili;c) per le parti da rendere agibili siano <strong>di</strong>sponibili le documentazioni e certificazioni <strong>di</strong> cui alprecedente articolo;d) che sia presentata documentazione relativa all’intero e<strong>di</strong>ficio in merito agli elementi <strong>di</strong>sicurezza, quali il collaudo strutturale.9. Il documento con il quale il Dirigente dello S.U.E. rilascia il certificato <strong>di</strong> agibilità devecontenere:a) le generalità del richiedente;b) l’esatta ubicazione dell’immobile e la sua esatta identificazione catastale;c) gli estremi degli atti abilitativi in materia e<strong>di</strong>lizia;d) gli estremi <strong>di</strong> tutti gli atti ed i certificati <strong>di</strong> autorità esterna all’Amministrazione presentati acorredo della domanda ed utilizzati per il rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità;e) la destinazione o le destinazioni d’uso in relazione alle quali viene rilasciato il certificato.10. In caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>niego dell’agibilità, il Dirigente dello S.U.E. deve notificare al richiedente leproprie motivate determinazioni. Tale notifica fa decorrere i termini per l’eventuale ricorsogiuris<strong>di</strong>zionale.Pagina 100 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 141Sanzioni amministrative (L)1. La mancata presentazione della richiesta <strong>di</strong> rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità comportal’applicazione <strong>di</strong> una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 77,00 euro e 464,00euro.2. La sanzione amministrativa pecuniaria <strong>di</strong> cui al precedente comma, sarà applicata dall’Ufficiocompetente al momento della presentazione della richiesta <strong>di</strong> rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilitàsecondo le seguenti modalità:a) nel caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità presentata tra il se<strong>di</strong>cesimo ed iltrentesimo giorno dall’ultimazione dei lavori, la sanzione pecuniaria da corrispondere saràpari a 77,00 euro;b) nel caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità presentata tra il trentunesimo ed ilsessantesimo giorno dall’ultimazione dei lavori, la sanzione pecuniaria da corrispondere saràpari a 232,00 euro;c) nel caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità presentata oltre il sessantesimogiorno dall’ultimazione dei lavori, la sanzione pecuniaria da corrispondere sarà pari a 464,00euro.Art. 142Dichiarazione <strong>di</strong> inagibilità (L)1. Il Dirigente dello S.U.E., quando ricorrono motivate ragioni in or<strong>di</strong>ne alle con<strong>di</strong>zioni igienichee/o <strong>di</strong> sicurezza dei fabbricati, or<strong>di</strong>na la sospensione dell’uso del fabbricato o <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> esso.2. Per le abitazioni esistenti, il Dirigente dello S.U.E. può <strong>di</strong>chiarare inagibile un alloggio o parte<strong>di</strong> esso, quando ricorra almeno una delle seguenti situazioni:a) con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado delle strutture e degli impianti tali da pregiu<strong>di</strong>care l’incolumità deglioccupanti;b) alloggio improprio (sottotetto, seminterrato, box, e<strong>di</strong>ficio al grezzo, ecc.);c) insufficienti requisiti <strong>di</strong> superficie minima degli alloggi o <strong>di</strong> altezza (h minima = 2,70 m);d) insufficienti con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> aerazione (ventilazione) ed illuminazione;e) mancata <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> acqua potabile;f) assenza <strong>di</strong> servizi igienici;g) mancato allacciamento alla fognatura, ove esistente, o ad altro idoneo sistema <strong>di</strong> trattamentodelle acque reflue.3. Ai sensi dell’art. 24, comma 7, della L. n.104/1992 e s.m.i., sono <strong>di</strong>chiarate inabitabili einagibili tutte le opere realizzate negli e<strong>di</strong>fici pubblici e privati aperti al pubblico in <strong>di</strong>fformitàdelle <strong>di</strong>sposizioni vigenti in materia <strong>di</strong> accessibilità e <strong>di</strong> eliminazione delle barrierearchitettoniche, nelle quali le <strong>di</strong>fformità siano tali da rendere impossibile l’utilizzazionedell’opera da parte delle persone han<strong>di</strong>cappate.TITOLO VIORGANI – UFFICI – PROCEDURECAPO IISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER IL PAESAGGIOArt. 143Competenze della Commissione Comunale per il Paesaggio (L)1. È istituita ai sensi degli artt. 146 e 148 del D.Lgs. n. 42/2004 la C.C.P.2. La C.C.P. è competente, secondo le vigenti leggi in materia, ad esprimere pareri in merito alPagina 101 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalerilascio delle autorizzazioni paesaggistiche <strong>di</strong> competenza del <strong>Comune</strong> nelle seguenti materie:autorizzazioni paesaggistiche ai sensi della normativa vigente in materia degli articoli 146, 147e 159 del D.Lgs. n. 42/ 2004, ai sensi dell’art. 1, comma 6 bis della L.R. n. 59/1995, ai sensidell’art. 32 della L. n. 47/1985, ai sensi degli artt. 16 e 19 della L.R. n. 15/2008 e altri casiprevisti dalle convenzioni e/o dai piani urbanistici approvati dal <strong>Comune</strong>.Art. 144Componenti della Commissione Comunale del Paesaggio e durata in carica dei membri (R)1. La C.C.P. è composta da n. 2 (due) esperti paesaggistici (con laurea quinquennale in architetturae/o ingegneria, abilitati all’esercizio della professione, con esperienza nella tutela paesaggisticoambientale),più n. 1 (uno) supplente, dal Presidente e n. 1 (uno) segretario verbalizzante.2. La C.C.P. dura in carica per tutta la durata del mandato amministrativo nel corso del quale èstata nominata e, in tutti i casi, fino alla nomina della nuova C.C.P.3. I membri della C.C.P. sono nominati dal Sindaco previa istruttoria effettuata dal Dirigente delloS.U.E., attraverso la comparazione dei curricula presentati dagli interessati a seguito <strong>di</strong>pubblicazione <strong>di</strong> apposito bando.4. Non possono essere nominati componenti della C.C.P. i soggetti che rivestono altre caricheall’interno dell’Amministrazione, sulla base <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dal D.Lgs. n. 267/2000.Art. 145Presidente della C.C.P. (R)1. Il Presidente della C.C.P. è il Dirigente dell’Area competente. In sua assenza il Presidente saràun suo delegato, con qualifica <strong>di</strong> funzionario <strong>di</strong>rettivo.Art. 146Funzioni della C.C.P. (L)1. La C.C.P. esprime il proprio parere sulle istanze <strong>di</strong> cui al comma 3, art. 48, del R.E.C.,prestando particolare attenzione alla coerenza dell’intervento in progetto con i principi, le normee i vincoli degli strumenti <strong>di</strong> pianificazione paesaggistica vigenti, nell’ottica <strong>di</strong> una tutelacomplessiva del territorio.2. La C.C.P. valuta gli interventi proposti in relazione a:• compatibilità con i valori riconosciuti dal vincolo e la congruità con i criteri <strong>di</strong> gestione delbene;• misure prescritte contenute nel sistema paesistico-ambientale e la coerenza con gli obiettivi<strong>di</strong> qualità paesistica espressi dai piani regolatori regionali e provinciali;• corretto inserimento nel contesto paesaggistico e ambientale, valutato nelle sue componenticompositive-estetiche percettive e in riferimento ai coni paesaggistici <strong>di</strong> visuale;• razionalizzazione dell’uso del suolo me<strong>di</strong>ante la compattazione della forma urbana, laridefinizione dei margini urbani, la salvaguar<strong>di</strong>a delle aree agricole;• riqualificazione delle parti compromesse o degradate per il recupero dei valori preesistentiper la creazione <strong>di</strong> nuovi valori paesistici coerenti e integrati;• compatibilità degli interventi <strong>di</strong> carattere paesaggistico relativi ai boschi, alla <strong>di</strong>sciplinavigente <strong>di</strong> carattere forestale ed in particolare agli aspetti concernenti alla salvaguar<strong>di</strong>a delvalore del bosco ed alle compensazioni per la sua trasformazione.3. Nell’esercizio delle proprie competenze, la C.C.P. fa riferimento alla normativa <strong>di</strong> sub delega <strong>di</strong>cui alla L.R. n. 59/95.Art. 147Funzionamento della C.C.P. (R)1. La C.C.P. è convocata dal Presidente in via or<strong>di</strong>naria tutte le volte che lo stesso lo ritenganecessario e, in ogni caso, n. 5 (cinque) giorni prima della data della seduta stessa, a mezzoPagina 102 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaletelefax, posta elettronica o telegramma.2. La C.C.P. è costituita, ai fini della vali<strong>di</strong>tà della stessa, quando risultano contestualmentepresenti n. 2 (due) esperti paesaggistici e il Presidente. La C.C.P. esprime il proprio parere amaggioranza dei componenti.3. I componenti della C.C.P. che abbiano un interesse personale sull’argomento per il quale deveessere espresso il parere, devono astenersi dal partecipare alla <strong>di</strong>scussione e alla votazionerelativa all’argomento stesso. L’obbligo <strong>di</strong> astensione sussiste anche nelle ipotesi in cui iprogetti o gli argomenti in esame riguar<strong>di</strong>no interessi facenti capo a parenti o affini sino alquarto grado, o al coniuge <strong>di</strong> un membro della C.C.P. In tal caso sarà necessario richiedere lapresenza del supplente da convocare nel rispetto dei tempi previsti dalla D.C.C. n. 1 del12/01/2009 “<strong>Regolamento</strong> per l’istituzione e la <strong>di</strong>sciplina della Commissione Comunale delpaesaggio”.4. Il segretario, per ogni seduta della C.C.P., re<strong>di</strong>ge apposito verbale che deve contenere il nomedei presenti, la durata della seduta, le questioni trattate, una sintesi degli interventi e dei pareriespressi, con l’in<strong>di</strong>cazione se siano stati espressi all’unanimità o a maggioranza, in tal ultimocaso devono essere riportate nel verbale le motivazioni dei voti contrari alla decisione assunta.5. Il parere, dopo essere approvato e sottoscritto dal Presidente e dai membri presenti, èimme<strong>di</strong>atamente consegnato al funzionario responsabile del proce<strong>di</strong>mento per i conseguentiadempimenti.Art. 148Esame dei progetti (R)1. L’esame dei progetti si svolge secondo l’or<strong>di</strong>ne cronologico <strong>di</strong> trasmissione da partedell’Ufficio.2. Il Presidente, in casi straor<strong>di</strong>nari e motivati, può <strong>di</strong>sporre che si prescinda dall’or<strong>di</strong>necronologico per l’emissione del parere.3. Le sedute della C.C.P. non sono pubbliche.4. Alle sedute della C.C.P. possono partecipare, senza <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto, qualora convocati dalPresidente della C.C.P., gli istruttori delle istanze, i Dirigenti e i funzionari delle aree tecniche.5. La C.C.P. ha facoltà <strong>di</strong> ammettere l’au<strong>di</strong>zione dei progettisti per l’illustrazione del progetto e <strong>di</strong>richiedere la partecipazione <strong>di</strong> tecnici esperti in relazione a tematiche specifiche i quali, in ognicaso, non hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto.Art. 149Compensi (R)1. Per i componenti della C.C.P. è prevista una indennità forfettaria <strong>di</strong> presenza per compensare leeventuali spese <strong>di</strong> partecipazione, deducibile dai <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> istruttoria delle istanze presentate.2. I compensi saranno determinati annualmente con deliberazione <strong>di</strong> Giunta Comunale.Art. 150Decadenza e sostituzione dei membri (R)1. Si considerano decaduti i componenti della C.C.P. che risultino assenti ingiustificati per n.3 (tre)sedute consecutive, se regolarmente convocate.2. Qualora uno dei componenti, per qualsiasi motivo, cessi dalla carica prima della scadenza delmandato, si provvederà alla sua sostituzione con procedure <strong>di</strong> cui alla D.C.C. n. 1 del12/01/2009 “<strong>Regolamento</strong> per l’istituzione e la <strong>di</strong>sciplina della Commissione Comunale delpaesaggio”.Pagina 103 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleArt. 151Segreteria della C.C.P. (R)1. Il segretario della C.C.P. è nominato dal Dirigente dell’Area competente, pre<strong>di</strong>spone ladocumentazione da allegare all’or<strong>di</strong>ne del giorno e procede all’invio delle convocazioni dellesedute della C.C.P.CAPO IIISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LA VALUTAZIONE DEI P.U.A.Art. 152Competenze della Commissione Comunale per la Valutazionedei Piani <strong>di</strong> Utilizzazione Aziendale (L)1. È istituita ai sensi dell’art. 57 della L.R. n. 38/1999 e della D.C.C. n. 114 del 06/11/2008“In<strong>di</strong>viduazione delle commissioni in<strong>di</strong>spensabili: soppressione della Commissione E<strong>di</strong>liziaComunale; costituzione della Commissione Comunale del Paesaggio; costituzione dellaCommissione Comunale per la valutazione dei P.U.A., …” la Commissione Comunale per laValutazione dei Piani <strong>di</strong> Utilizzazione Aziendale.2. La C.C.V.P. è competente ad esprimere pareri preventivi obbligatori sui P.U.A. redatti ai sensidell’art. 57 della L.R. n. 38/1999.Art. 153Componenti della C.C.V.P. e durata in carica dei membri (R)1. La C.C.V.P. è composta da n. 2 (due) esperti (con laurea <strong>di</strong> agronomo forestale o perito agrario),più n. 1 (uno) supplente, dal Presidente e n. 1 (uno) segretario verbalizzante.2. La C.C.V.P. dura in carica per tutta la durata del mandato amministrativo nel corso del quale èstata nominata e, in tutti i casi, fino alla nomina della nuova C.C.V.P.3. I membri della C.C.V.P. sono nominati dal Sindaco, previa istruttoria effettuata dal Dirigentedell’Area competente, attraverso la comparazione dei curricula presentati dagli interessati aseguito <strong>di</strong> pubblicazione <strong>di</strong> apposito bando.4. Non possono essere nominati componenti della C.C.V.P. i soggetti che rivestono altre caricheall’interno dell’Amministrazione, sulla base <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dal D.Lgs. n. 267/2000.Art. 154Presidente della C.C.V.P. (R)1. Il Presidente della C.C.V.P. è il <strong>di</strong>rigente dell’Area competente. In sua assenza il Presidente saràun suo delegato con qualifica <strong>di</strong> funzionario <strong>di</strong>rettivo.Art. 155Funzioni della C.C.V.P. (L)1. La C.C.V.P., esprime il proprio parere sui P.U.A. redatti ai sensi dell’art. 57 della L.R. n.38/1999.2. La C.C.V.P. valuta, ai sensi della normativa vigente, i P.U.A. presentati garantendo la verifica<strong>di</strong>:• presupposti agronomici e forestali;• aspetti paesistico-ambientali ed idrogeologici;• coerenza e compatibilità con i piani sovraor<strong>di</strong>nati generali <strong>di</strong> settore.Art. 156Funzionamento della C.C.V.P. (R)1. La C.C.V.P. è convocata dal Presidente in via or<strong>di</strong>naria tutte le volte che lo stesso lo ritenganecessario e, in ogni caso, n. 5 (cinque) giorni prima della data della seduta stessa, a mezzoPagina 104 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaletelefax, posta elettronica o telegramma.2. La C.C.V.P. è costituita, ai fini della vali<strong>di</strong>tà della stessa, quando risultano contestualmentepresenti n. 2 (due) esperti e il Presidente. La C.C.V.P. esprime il proprio parere a maggioranzadei componenti.3. I componenti della C.C.V.P. che abbiano un interesse personale sull’argomento per il qualedeve essere espresso il parere, devono astenersi dal partecipare alla <strong>di</strong>scussione e alla votazionerelativa all’argomento stesso. L’obbligo <strong>di</strong> astensione sussiste anche nelle ipotesi in cui i P.U.A.o gli argomenti in esame riguar<strong>di</strong>no interessi facenti capo a parenti o affini sino al quarto grado,o al coniuge <strong>di</strong> un membro della Commissione. In tal caso sarà necessario richiedere la presenzadel supplente da convocare nel rispetto dei tempi previsti dalla D.C.C. n. 1/2009.4. Il segretario, per ogni seduta della C.C.V.P., re<strong>di</strong>ge apposito verbale che deve contenere il nomedei presenti, la durata della seduta, le questioni trattate, una sintesi degli interventi e dei pareriespressi, con l’in<strong>di</strong>cazione se siano stati espressi all’unanimità o a maggioranza; in tal ultimocaso devono essere riportate nel verbale le motivazioni dei voti contrari alla decisione assunta.5. Il parere, dopo essere approvato e sottoscritto dal Presidente e dai membri presenti, èimme<strong>di</strong>atamente consegnato al funzionario responsabile del proce<strong>di</strong>mento per i conseguentiadempimenti.Art. 157Esame dei progetti (R)1. L’esame dei progetti si svolge secondo l’or<strong>di</strong>ne cronologico <strong>di</strong> trasmissione da partedell’ufficio.2. Il Presidente, in casi straor<strong>di</strong>nari e motivati, può <strong>di</strong>sporre che si prescinda dall’or<strong>di</strong>necronologico per l’emissione del parere.3. Le sedute della C.C.V.P. non sono pubbliche.4. Alle sedute della C.C.V.P. possono partecipare senza <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto, qualora convocati dalPresidente della C.C.V.P., gli istruttori delle istanze, i Dirigenti e i funzionari delle areetecniche.5. La C.C.V.P. ha facoltà <strong>di</strong> ammettere l’au<strong>di</strong>zione dei tecnici incaricati della redazione dei P.U.A.per l’illustrazione degli stessi e <strong>di</strong> richiedere la partecipazione <strong>di</strong> tecnici esperti in relazione atematiche specifiche i quali, in ogni caso, non hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto.Art. 158Compensi (R)1. Per i componenti della C.C.V.P. è prevista una indennità forfettaria <strong>di</strong> presenza per compensarele eventuali spese <strong>di</strong> partecipazione, deducibile dai <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> istruttoria delle istanze presentate.2. I compensi saranno determinati annualmente con deliberazione <strong>di</strong> Giunta Comunale.Art. 159Decadenza e sostituzione dei membri (R)1. Si considerano decaduti i componenti della C.C.V.P. che risultino assenti ingiustificati per n.3(tre) sedute consecutive, se regolarmente convocate.2. Qualora uno dei componenti, per qualsiasi motivo, cessi dalla carica prima della scadenza delmandato, si provvederà alla sua sostituzione con procedure <strong>di</strong> cui alla D.C.C. n. 1 del12/01/2009.Art. 160Segreteria della C.C.V.P. (R)1. Il segretario della C.C.V.P. è nominato dal Dirigente dell’Area competente, pre<strong>di</strong>spone ladocumentazione da allegare all’or<strong>di</strong>ne del giorno e procede all’invio delle convocazioni dellePagina 105 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalesedute della C.C.V.P.2. La funzione <strong>di</strong> segretario sono svolte da personale dell’Area Competente.CAPO IIIUFFICI – PROCEDUREArt. 161Sportello Unico per l’E<strong>di</strong>lizia (L)1. Lo S.U.E. è l’ufficio competente per l’Amministrazione <strong>comunale</strong> a curare i rapporti con ilprivato e, dove occorra, con le altre amministrazioni tenute a pronunciarsi in or<strong>di</strong>neall’intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> oggetto della richiesta <strong>di</strong> PdC, DIA, SCIA o CIL.2. Lo S.U.E. provvede in particolare:a) alla ricezione delle SCIA e/o DIA e delle domande per il rilascio dei PdC e <strong>di</strong> ogni altro atto<strong>di</strong> assenso comunque denominato in materia <strong>di</strong> attività e<strong>di</strong>lizia;b) a fornire informazioni sulle materie <strong>di</strong> cui al punto precedente;c) all’adozione, nelle medesime materie, dei provve<strong>di</strong>menti in tema <strong>di</strong> accesso ai documentiamministrativi;d) al rilascio dei PdC, dei certificati <strong>di</strong> agibilità, nonché delle certificazioni attestanti leprescrizioni normative e le determinazioni provve<strong>di</strong>mentali a carattere urbanistico,paesaggistico-ambientale, <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> e <strong>di</strong> qualsiasi altro tipo comunque rilevanti ai fini degliinterventi <strong>di</strong> trasformazione e<strong>di</strong>lizia del territorio;3. In alternativa alla presentazione da parte del richiedente, lo S.U.E. acquisisce <strong>di</strong>rettamente ipareri AUSL e VV.FF. nei casi in cui non possono essere sostituiti da una autocertificazione.4. In alternativa alla presentazione da parte del richiedente, lo S.U.E. acquisisce <strong>di</strong>rettamente,anche me<strong>di</strong>ante conferenza dei servizi ai sensi degli articoli 14, 14-bis, 14-ter, 14-quater della L.n. 241/1990 e s.m.i., i seguenti pareri ai fini della realizzazione dell’intervento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>:a) Parere della autorità competente in tema <strong>di</strong> assetti e vincoli idrogeologici;b) Assensi in materia <strong>di</strong> servitù viarie, ferroviarie, portuali ed aeroportuali;c) Nulla-osta dell’autorità competente ai sensi dell’art. 13 della L. n. 394/1991 e s.m.i. in tema<strong>di</strong> aree naturali protette.5. I termini definiti agli articoli precedenti relativamente alla istruttoria delle richieste <strong>di</strong> PdC, delleDIA o delle SCIA, nel caso <strong>di</strong> attivazione dell’acquisizione <strong>di</strong>retta dei pareri da parte delloS.U.E., decorrono dalla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> tutti i pareri richiesti.Art. 162Competenze (L)1. Spettano al Dirigente dello S.U.E., ai sensi dell’art. 13 del D.P.R. n. 380/2001 e dell’art. 107 delD.Lgs. n. 267/2000, il rilascio <strong>di</strong> tutti gli atti <strong>di</strong> gestione e ogni altro atto o provve<strong>di</strong>mentoamministrativo per il cui rilascio sia necessaria una istruttoria basata su criteri predeterminatianche <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>screzionale tecnica.2. Il Dirigente dello S.U.E. deve nominare, ai sensi dell’art. 20 del citato D.P.R. n. 380/2001 edegli articoli 4, 5, 6 della L. n. 241/90 e s.m.i., un R.U.P. per l’istruttoria delle richieste <strong>di</strong> PdC,delle DIA, delle SCIA, verifica delle CIL e per il rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità, il qualedeve esperire il compito affidatagli in piena autonomia e responsabilità nel rispetto delle norme<strong>di</strong> legge, del R.E.C. e delle eventuali <strong>di</strong>rettive impartite dal Dirigente dell’Ufficio.Pagina 106 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleCAPO IVCONFERENZA DEI SERVIZIArt. 163Conferenza <strong>di</strong> Servizi tra strutture interne al <strong>Comune</strong> (L)1. Qualora sia opportuno acquisire il parere o particolari prescrizioni da parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinte unitàorganizzative interne all’Amministrazione Comunale, il R.U.P. può in<strong>di</strong>re, ai sensi dell’art. 14,L. n. 241/90 e s.m.i., una Conferenza <strong>di</strong> servizi tra le suddette Aree interne all’Amministrazione.2. Il R.U.P. convoca la prima riunione della Conferenza <strong>di</strong> servizi entro n. 15 (quin<strong>di</strong>ci) giornidalla data stabilita o, in caso <strong>di</strong> particolare complessità dell'istruttoria, entro n. 30 (trenta) giornidalla data <strong>di</strong> in<strong>di</strong>zione.3. La convocazione deve contenere tutte le informazioni relative a:a) Ufficio proponenteb) Nominativo del R.U.P.c) Oggetto del proce<strong>di</strong>mento4. Le determinazioni assunte in sede <strong>di</strong> Conferenza dei Servizi vengono verbalizzate a cura delsegretario, in<strong>di</strong>viduato dal R.U.P. tra i funzionari dell’Amministrazione <strong>comunale</strong> e assumono ilcarattere <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento definitivo, conclusivo dell’istruttoria o del proce<strong>di</strong>mento a secondache la Conferenza abbia natura istruttoria ai sensi del comma 1, art. 14 della L. n. 241/90 es.m.i. o decisoria ai sensi del comma 2, art. 14 della L. n. 241/90 e s.m.i.5. Il verbale della seduta della Conferenza <strong>di</strong> Servizi deve essere sottoscritto dal segretario e datutti i partecipanti alla stessa, nel caso <strong>di</strong> conferenza decisoria assume valore provve<strong>di</strong>mentale.Art. 164Conferenza <strong>di</strong> Servizi tra Amministrazioni <strong>di</strong>verse (L)1. Qualora, all’interno <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento, sia riscontrato il coinvolgimento <strong>di</strong> interessi riguardantiAmministrazioni <strong>di</strong>verse, il Responsabile dell’Amministrazione procedente, in<strong>di</strong>ce ai sensidell’art. 14 e seguenti della L. n. 241/90 e s.m.i., una Conferenza <strong>di</strong> Servizi.2. Le determinazioni assunte in sede <strong>di</strong> Conferenza dei Servizi vengono verbalizzate a cura delsegretario, in<strong>di</strong>viduato dal Responsabile dell’Amministrazione procedente tra i funzionari dellastessa, e assumono il carattere <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento definitivo, conclusivo dell’istruttoria o delproce<strong>di</strong>mento a seconda che la Conferenza abbia natura istruttoria ai sensi del comma 1, art. 14della L. n. 241/90 e s.m.i. o decisoria ai sensi del comma 2, art. 14 della L. n. 241/90 e s.m.i.3. La Conferenza può essere indetta anche quando l’Amministrazione procedente debba acquisireintese, concerti, nulla-osta o assensi comunque denominati <strong>di</strong> altre Amministrazioni pubbliche.In tal caso, le determinazioni concordate nella Conferenza sostituiscono a tutti gli effetti iconcerti, le intese, i nulla osta e tutti gli atti d’assenso richiesti, comunque denominati. In talcaso il verbale della Conferenza ha valore <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento definitivo.4. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui ai commi precedenti si applicano anche quando l’attività del privato siasubor<strong>di</strong>nata ad atti <strong>di</strong> consenso, comunque denominati, <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> Amministrazionipubbliche <strong>di</strong>verse. In questo caso la Conferenza è convocata, anche su richiesta dell’interessato,dal responsabile della struttura organizzativa competente.TITOLO VIIDEFINIZIONI URBANISTICHE ED EDILIZIEArt. 165Parametri urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi (L)1. L’e<strong>di</strong>ficazione e l'urbanizzazione delle varie zone del territorio <strong>comunale</strong> sono regolate daiPagina 107 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleseguenti in<strong>di</strong>ci:a) Superficie territoriale (ST):Per superficie territoriale, sulla quale si applica l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fabbricabilità territoriale (IFT) o<strong>di</strong> utilizzazione territoriale (IUT) si intende un’area <strong>di</strong> intervento, così come perimetratanelle planimetrie <strong>di</strong> P.R.G., comprendente le aree per l'urbanizzazione primaria e secondariae la superficie fon<strong>di</strong>aria.b) Superficie fon<strong>di</strong>aria (SF):Per superficie fon<strong>di</strong>aria, sulla quale si applicano gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> fabbricabilità (IFF) e <strong>di</strong>utilizzazione fon<strong>di</strong>aria (IUF), s'intende quella parte <strong>di</strong> area e<strong>di</strong>ficatoria che risultadeducendo dalla superficie territoriale (ST) le superfici per opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria(S1) e secondaria (S2).c) Superficie per opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria (S1):È rappresentata dalla somma delle superfici destinate alla realizzazione delle opere <strong>di</strong>urbanizzazione primaria (S1), come classificate nei commi 7 e 7-bis dell’art. 16 del D.P.R.380/01.d) Superficie per opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria (S2):È rappresentata dalla somma delle superfici destinate agli spazi pubblici per attivitàcollettive, così come definiti dall'art. 3 del D.I. n. 1444/68 e come classificati nel comma 8dell’art. 16 del D.P.R. 380/01.e) Superficie minima d'intervento (Sm):È rappresentata dalla minima superficie ammissibile per gli interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti, o dallasuperficie determinata graficamente nelle tavole del P.R.G. come comparto <strong>di</strong> attuazione pergli interventi urbanistici attuativi.f) In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fabbricabilità territoriale (IFT):Esprime il volume massimo in mc e<strong>di</strong>ficabile per ogni mq <strong>di</strong> Superficie Territoriale(mc/mq);g) In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fabbricabilità fon<strong>di</strong>aria (IFF):Esprime il volume massimo in mc e<strong>di</strong>ficabile per ogni mq <strong>di</strong> Superficie Fon<strong>di</strong>aria (mc/mq);h) In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione territoriale (IUT):Esprime in metri quadrati la massima Superficie Lorda Pavimentata (SLP) e<strong>di</strong>ficabile perogni mq <strong>di</strong> Superficie Territoriale (mq/mq) e determina l’e<strong>di</strong>ficabilità nelle ZTO in cuil’attuazione del P.R.G. è subor<strong>di</strong>nata alla formazione dei Piani attuativi.i) In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione fon<strong>di</strong>aria (IUF):Esprime in metri quadrati la massima superficie e<strong>di</strong>ficabile per ogni metro quadrato <strong>di</strong>Superficie Fon<strong>di</strong>aria SF (mq/mq) e determina l’e<strong>di</strong>ficabilità nei singoli lotti, sia nel caso <strong>di</strong>interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti, sia nel caso in cui l’e<strong>di</strong>ficazione è subor<strong>di</strong>nata alla formazione <strong>di</strong>Piani attuativi.j) Superficie Lorda Pavimentata (SLP):Esprime la somma delle superfici lorde dell’unità e<strong>di</strong>lizia, comprese entro il perimetroesterno delle murature, <strong>di</strong> tutti i livelli fuori ed entro terra degli e<strong>di</strong>fici, qualunque sia la lorodestinazione d’uso (misurata in mq).k) Superficie utile abitabile (SUA):Si intende la superficie <strong>di</strong> pavimento misurata al netto <strong>di</strong> murature, tramezzi, pilastri, sguincie vani porte e finestre, <strong>di</strong> eventuali scale interne, <strong>di</strong> logge e <strong>di</strong> balconi. Sono compresi nelcalcolo della SUA gli spazi per arma<strong>di</strong> a muro.l) Sagoma a Terra:Proiezione a terra della superficie lorda <strong>di</strong> pavimento (SLP) risultante dalla sovrapposizionedelle singole superfici <strong>di</strong> cui si compone ciascun livello dell’e<strong>di</strong>ficio (cfr. Allegato n. 1 -Abaco n. 8).m) Rapporto massimo <strong>di</strong> copertura (Q):Rapporto percentuale tra la superficie coperta e la superficie fon<strong>di</strong>aria, riferito a tutte lePagina 108 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleopere e<strong>di</strong>ficate.n) Linea <strong>di</strong> gronda:È la linea determinata dall'intersezione dell'intradosso della falda del tetto con il fronteesterno dell'e<strong>di</strong>ficio.o) Altezza effettiva massima degli e<strong>di</strong>fici (H):È la lunghezza, espressa in metri, corrispondente all’altezza effettiva della singola facciatadell’e<strong>di</strong>ficio misurata dalla quota del marciapiede (o del terreno a sistemazione avvenuta)all’estradosso del solaio <strong>di</strong> copertura. L’altezza massima degli e<strong>di</strong>fici è da intendersi insenso assoluto, pertanto nessun ambiente abitabile o parte <strong>di</strong> esso, potrà essere collocato al<strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tale quota. È l’altezza massima calcolata per ciascun fronte dell’e<strong>di</strong>ficio stesso.1) COPERTURE PIANENel caso <strong>di</strong> coperture piane, l’altezza massima dell’e<strong>di</strong>ficio si misura dalla quota delmarciapiede antistante la facciata dell’e<strong>di</strong>ficio (o del terreno a sistemazione avvenuta)all’estradosso del solaio <strong>di</strong> copertura. Sono esclusi dal calcolo dell’altezza dell’e<strong>di</strong>ficio ilocali o volumi tecnici a servizio dell’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> cui all’art. 26 del REC. Non rientranonella categoria <strong>di</strong> cui sopra, i locali lavatoio a servizio del singolo alloggio.2) COPERTURE A TETTOTetto con pendenza inferiore/uguale al 35% e altezza interna netta del tettoinferiore/uguale a m 2,20Nel caso <strong>di</strong> coperture a tetto, a doppia falda o a pa<strong>di</strong>glione, con pendenzainferiore/uguale al 35%, altezza al colmo del tetto inferiore/uguale a m 2,80 e altezzainterna netta del tetto inferiore/uguale a m 2,20 (misurata all’intersezione dell’intradossodelle falde del tetto), l'altezza massima dell'e<strong>di</strong>ficio si misura dalla quota del marciapiedeantistante la facciata dell’e<strong>di</strong>ficio alla linea <strong>di</strong> gronda.Tetto con pendenza superiore al 35% e con altezza interna netta del tetto inferiore/ugualea m 2,20 e altezza al colmo del tetto inferiore/uguale a m 2,80 o con pendenzainferiore/uguale al 35% e altezza interna netta superiore a m 2,20 e altezza al colmo deltetto superiore a m 2,80Nel caso <strong>di</strong> coperture a tetto, a doppia falda o a pa<strong>di</strong>glione, con pendenza superiore al35% e con altezza interna netta del tetto inferiore/uguale a m 2,20 (misurataall’intersezione dell’intradosso delle falde del tetto) e altezza al colmo del tettoinferiore/uguale a m 2,80 o con pendenza inferiore/uguale al 35% e altezza interna nettasuperiore a m 2,20 e altezza al colmo del tetto superiore a m 2,80, l'altezza dell'e<strong>di</strong>ficiosi misura a 2/3 della verticale della falda misurata dalla linea <strong>di</strong> gronda del tetto fino alcolmo dello stesso (cfr. Allegato n. 1 – Abaco n. 3 e 4).È consentita la realizzazione <strong>di</strong> falde in contropendenza nel rispetto delle pendenze,come precedentemente descritte, con luce netta sotto la falda in contropendenza <strong>di</strong>lunghezza massima pari a m 1,80 (cfr. Allegato n. 1 – Abaco n. 4c).p) Altezza virtuale:Valore convenzionale assunto per calcolare il volume convenzionale <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficioin<strong>di</strong>pendentemente dalla sua altezza effettiva. Per altezza virtuale <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio si intende ilrapporto tra la volumetria totale (vuoto per pieno) e la SLP dello stesso.q) Volume reale:Prodotto della SLP complessiva dell’e<strong>di</strong>ficio per l’altezza effettiva dello stesso.r) Volume convenzionale (cubatura):Prodotto della SLP complessiva dell’e<strong>di</strong>ficio per l'altezza virtuale dello stesso.s) E<strong>di</strong>ficio:Per e<strong>di</strong>ficio si intende qualsiasi costruzione coperta, isolata da vie o da spazi ine<strong>di</strong>ficatioppure separata da altre costruzioni me<strong>di</strong>ante muri che si elevino senza soluzione <strong>di</strong>continuità dalle fondamenta al tetto, che <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> uno o più liberi accessi sulla via epossa avere una o più scale autonome.Pagina 109 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalet) Parete finestrata:Parete dell’e<strong>di</strong>ficio su cui sono praticate aperture atte a garantire il rapporto aeroilluminanteprescritto dalla vigente normativa in materia.u) Pertinenza urbanistica:Elemento dotato <strong>di</strong> propria in<strong>di</strong>vidualità fisica e propria conformazione strutturale,preor<strong>di</strong>nato ad un’oggettiva esigenza dell’e<strong>di</strong>ficio principale, funzionalmente edoggettivamente inserito al servizio dello stesso, non valutabile in termini <strong>di</strong> cubatura ocomunque dotato <strong>di</strong> un volume minimo tale da consentire, anche in relazione allecaratteristiche dell’e<strong>di</strong>ficio principale, una sua destinazione autonoma e <strong>di</strong>versa da quella aservizio dell’immobile cui afferisce. La relazione instaurata con la costruzione preesistentecui afferisce è <strong>di</strong> “servizio” (allo scopo <strong>di</strong> renderne più agevole e funzionale l’uso) e noncostituisce parte integrante o elemento costitutivo della stessa.v) Distanze tra e<strong>di</strong>fici:Le <strong>di</strong>stanze minime tra fabbricati per le <strong>di</strong>verse zone territoriali omogenee sono stabilitecome segue:• Zone A): per le operazioni <strong>di</strong> risanamento conservativo e per le eventualiristrutturazioni, le <strong>di</strong>stanze tra gli e<strong>di</strong>fici non possono essere inferiori a quelleintercorrenti tra gli e<strong>di</strong>fici preesistenti, computati senza tener conto <strong>di</strong> costruzioniaggiuntive <strong>di</strong> epoca recente e prive <strong>di</strong> valore storico, artistico o ambientale;• Nuovi e<strong>di</strong>fici ricadenti in altre zone: è prescritta in tutti i casi la <strong>di</strong>stanza minimaassoluta <strong>di</strong> m 10 tra pareti finestrate e pareti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici antistanti; Zone C): è altresìprescritta, tra pareti finestrate <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici antistanti, la <strong>di</strong>stanza minima pari all’altezza delfabbricato più alto; la norma si applica anche quando una sola parete sia finestrata,qualora gli e<strong>di</strong>fici si fronteggino per uno sviluppo superiore a m 12.Sono ammesse <strong>di</strong>stanze inferiori a quelle sopra in<strong>di</strong>cate, nel caso <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici cheformino oggetto <strong>di</strong> piani urbanistici attuativi planivolumetrici purché tra pareti entrambe nonfinestrate o con finestrature aperte su locali non destinati alla permanenza <strong>di</strong> persone o localibagni.Una parete è considerata finestrata quando in essa sono praticate aperture atte a garantire ilrapporto aeroilluminante prescritto dal R.E.C. per i locali dell’e<strong>di</strong>ficio.La <strong>di</strong>stanza minima degli e<strong>di</strong>fici dai confini <strong>di</strong> proprietà deve essere pari alla metàdell’altezza della fronte del fabbricato prospiciente il confine con un minimo assoluto <strong>di</strong>metri 5,00, ad eccezione delle fasce <strong>di</strong> rispetto dove è ammessa l’e<strong>di</strong>ficazione al limite dellestesse. Portici e/o scale esterne stamponate potranno essere realizzate a m 3,50 dal confine.Le <strong>di</strong>stanze minime tra i fabbricati, tra i quali siano interposte strade destinate al traffico deiveicoli, devono corrispondere alla larghezza della sede stradale maggiorata <strong>di</strong>:a) m 5,00 per lato, per strade <strong>di</strong> larghezza minore o uguale a m 7,00;b) m 7,50 per lato per strade <strong>di</strong> larghezza compresa tra m 7,00 e m 15,00;c) m 10,00 per lato per strade <strong>di</strong> larghezza superiore a m 15,00.Le strade private non aperte al pubblico transito, la viabilità a fondo cieco dei singoli e<strong>di</strong>ficio degli inse<strong>di</strong>amenti, non determinano i <strong>di</strong>stacchi <strong>di</strong> cui al comma precedente. La <strong>di</strong>stanzaminima degli e<strong>di</strong>fici dai confini <strong>di</strong> proprietà in zone omogenee può essere annullata se èintercorso un accordo tra i proprietari confinanti, recepito con atto regolarmente registrato etrascritto, o se preesiste un e<strong>di</strong>ficio con pareti non finestrate sul confine. Trovanoapplicazione gli artt. 900 e seguenti del Co<strong>di</strong>ce Civile in tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze tra le costruzioni.Qualora esistano e<strong>di</strong>fici la cui <strong>di</strong>stanza dai confini sia inferiore a quella sopra fissata, lenuove costruzioni su lotti <strong>di</strong> completamento limitrofi possono essere realizzate ad una<strong>di</strong>stanza dai confini pari alla metà della propria altezza, con un minimo assoluto <strong>di</strong> metri5,00, comunque ad una <strong>di</strong>stanza minima <strong>di</strong> metri 6,00 dai fabbricati medesimi, previaredazione <strong>di</strong> una previsione planovolumetrica estesa ad un congruo numero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici. Lafronte del nuovo e<strong>di</strong>ficio può essere finestrata. E<strong>di</strong>fici accessori esistenti in confine, la cuiPagina 110 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalefronte non ecceda i metri 3,00 <strong>di</strong> altezza, non sono considerati agli effetti delladeterminazione della <strong>di</strong>stanza per i nuovi e<strong>di</strong>fici da e<strong>di</strong>ficare sui lotti limitrofi.Le <strong>di</strong>stanze dai confini si misurano in senso normale rispetto alle linee <strong>di</strong> confine. Le<strong>di</strong>stanze dei fabbricati dai confini e da altri fabbricati si misurano ortogonalmente a questidalle parti <strong>di</strong> facciata più sporgenti o dai suoi componenti quali balconi, scale esterne,pensiline e gronde. Non si considerano ai fini del <strong>di</strong>stacco gli elementi sporgenti qualibalconi, scale esterne e pensiline con aggetti inferiori a metri 1,20.I <strong>di</strong>stacchi degli e<strong>di</strong>fici produttivi devono essere maggiori <strong>di</strong> 8 m dai confini. Sonoconsiderati confini <strong>di</strong> zona quelli tra le ZTO, previste dal P.R.G.w) Abbaino:Costruzione sporgente dalla copertura del tetto tanto da consentire l’apertura <strong>di</strong> una finestraverticale sullo stesso.È consentito l’inserimento <strong>di</strong> abbaini sui tetti a falde inclinate nel caso vengano rispettate leseguenti prescrizioni:1) Gli abbaini possono essere realizzati con geometria rettangolare o trapezoidale.2) Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio realizzato con copertura a tetto con pendenza inferiore/uguale al35%, altezza al colmo del tetto non superiore a m 2,80 e altezza interna netta nonsuperiore a m 2,20 (misurata all’intersezione dell’intradosso delle falde del tetto), èpossibile la realizzazione <strong>di</strong> abbaini nelle proporzioni <strong>di</strong> seguito riportate:• Nella progettazione <strong>di</strong> abbaini rettangolari la sommatoria complessiva dellelunghezze delle sporgenze verticali sulla singola falda del tetto, che intersecano lafalda stessa, non può superare il 25% della lunghezza della linea <strong>di</strong> gronda (cfr.Allegato n. 1 – Abaco n. 5).• La lunghezza della linea <strong>di</strong> gronda viene misurata tra le pareti esterne della sagoma,escludendo gli aggetti. Nel caso <strong>di</strong> tetti con falde <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>mensione o nel caso <strong>di</strong>tetti a pa<strong>di</strong>glione, la lunghezza della linea <strong>di</strong> gronda è quella risultante dalla me<strong>di</strong>acalcolata su tutte le falde.• Nella progettazione <strong>di</strong> abbaini trapezoidali la sommatoria complessiva dellelunghezze delle sporgenze verticali sulla singola falda del tetto, che intersecano lafalda stessa, non può superare il 30% della lunghezza della linea <strong>di</strong> gronda, mentre lasommatoria delle lunghezze prese nella parte superiore della sporgenza verticale, nonpuò superare il 20% della linea <strong>di</strong> gronda (cfr. Allegato n. 1 – Abaco n. 6).• La profon<strong>di</strong>tà, misurata come proiezione della copertura dell’abbaino sulla lineaorizzontale passante per il colmo del tetto non può superare la metà della luce internadel sottotetto misurata dal punto <strong>di</strong> proiezione del colmo sul pavimento fino al muroperimetrale (cfr. Allegato n. 1 – Abaco n. 7a).• L’altezza della struttura verticale che sporge dalla falda non può essere superiore a m1,20 (cfr. Allegato n. 1 – Abaco n. 7b).• L’intersezione della sporgenza verticale con la falda inclinata deve avveniresuperiormente al limite in<strong>di</strong>viduato dall’intersezione della falda inclinata con la lineaorizzontale passante per il punto me<strong>di</strong>ano dell’altezza del sottotetto, misuratadall'estradosso del solaio <strong>di</strong> copertura alla linea <strong>di</strong> colmo (cfr. Allegato n. 1 – Abacon. 7a).• Nel caso in cui l’altezza al colmo del tetto sia uguale o inferiore a m 2,80, l’altezzainterna netta (misurata all’intersezione dell’intradosso delle falde del tetto) risultiinferiore a m 2,20 e l’inclinazione della falda uguale o inferiore al 35%, la superficiesottostante il tetto non viene considerata ai fini del calcolo della SLP.• Nel caso in cui gli abbaini vengano inseriti su tetti con falde con pendenza superioreal 35%, altezza al colmo del tetto inferiore/uguale a m 2,80 e con altezza internanetta del tetto inferiore/uguale a m 2,20 o con pendenza inferiore/uguale al 35%,altezza al colmo del tetto superiore a m 2,80 e altezza interna netta superiore a mPagina 111 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale2,20, tutta la superficie del sottotetto sarà computata ai fini della SLP.3) L’inserimento degli abbaini sulle coperture a tetto degli e<strong>di</strong>fici dovrà garantire la qualitàarchitettonica dell’intero e<strong>di</strong>ficio e il corretto inserimento degli stessi nel contestopaesaggistico e ambientale <strong>di</strong> riferimento, valutato nelle sue componenti funzionali,compositive, estetiche e percettive. Nel caso in cui vengano realizzati su aree soggette avincolo paesaggistico saranno oggetto <strong>di</strong> valutazione specifica da parte dellaCommissione Comunale per il Paesaggio.x) Lucernario:Copertura a vetrate, che si sviluppa sullo stesso livello e con uguale pendenza della falda <strong>di</strong>copertura, atta a favorire illuminazione o anche aerazione ad ambienti interni sottostanti.È ammessa l’apertura <strong>di</strong> lucernari lungo le falde del tetto nel caso in cui vengano rispettati iseguenti in<strong>di</strong>ci:1) La lunghezza delle aperture, sommate per ciascuna falda, non può superare il 25% dellalunghezza della linea <strong>di</strong> gronda.2) Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio realizzato con copertura a tetto è concessa la possibilità <strong>di</strong> aprirelucernari nelle proporzioni <strong>di</strong> seguito riportate:• Il posizionamento del lucernario deve avvenire inserendo il lato inferioresuperiormente al limite in<strong>di</strong>viduato dall’intersezione della falda inclinata con la lineaorizzontale passante per il punto me<strong>di</strong>ano dell’altezza del sottotetto, misuratadall'estradosso del solaio <strong>di</strong> copertura alla linea <strong>di</strong> colmo. La profon<strong>di</strong>tà dellucernario non può essere superiore a m 0,80.• Nel caso in cui l’altezza al colmo del tetto risulti uguale o inferiore a m 2,80,l’altezza interna netta del tetto sia uguale o inferiore a m 2,20 e l’inclinazione dellafalda uguale o inferiore al 35%, la superficie sottostante il tetto non viene considerataai fini del calcolo della SLP.Art. 166Calcolo del volume convenzionale dell’e<strong>di</strong>ficio (cubatura) – (L)1. Il volume convenzionale dell’e<strong>di</strong>ficio è calcolato sommando i prodotti della SLP <strong>di</strong> ciascunpiano, delimitata dal perimetro esterno delle murature, per l’altezza virtuale del piano stesso,misurata tra le quote del calpestio dei pavimenti o del solaio <strong>di</strong> copertura. Tale altezza virtuale èpari a m 3,20.2. Qualora il solaio <strong>di</strong> copertura risulti inclinato, ovvero sistemato a tetto, l’altezza è misurata dallame<strong>di</strong>a delle altezze degli intradossi delle coperture inclinate.3. Sono altresì computati nel volume della costruzione i volumi seminterrati o interrati agibili ocomunque non destinati ad accessorio <strong>di</strong> volumi principali, siano questi sottostanti allacostruzione o comunque ubicati nella medesima area e<strong>di</strong>ficabile.4. Sono invece esclusi dal calcolo del computo del volume <strong>di</strong> cui al comma precedente:a) Nel caso <strong>di</strong> copertura piana dell’e<strong>di</strong>ficio, i locali e/o volumi tecnici <strong>di</strong> cui ai commi 4 e 5dell’art. 26 del R.E.C. (cfr. Allegato n. 1 – Abaco n. 1). Sono altresì considerati volumitecnici i vani ascensore realizzati all’esterno dei fabbricati esistenti non dotati <strong>di</strong> taleimpianto all’interno del fabbricato.b) Nel caso <strong>di</strong> copertura a tetto con pendenza inferiore/uguale al 35%, altezza al colmo del tettonon superiore a m 2,80 e altezza interna netta non superiore a m 2,20 (misurataall’intersezione dell’intradosso delle falde del tetto), i volumi con destinazione accessoriaagli alloggi sottostanti, purché compresi entro le falde dello stesso (cfr. Allegato n. 1 –Abaco n. 2).c) I portici e le gallerie costituenti, per atto registrato e trascritto a favore del <strong>Comune</strong>, spazi opercorsi pedonali aperti al pubblico transito.d) I porticati <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> cui al punto precedente, sempre che la superficie delle paretilaterali sia aperta per almeno un 50% della somma delle superfici laterali stesse ed aPagina 112 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalecon<strong>di</strong>zione che la superficie a pavimento sia inferiore al 25% della superficie delle unitàimmobiliare del piano afferente. I portici con una superficie a pavimento superiore al 25%della superficie della unità immobiliare afferente devono essere computati nel calcolo delvolume solo per la parte eccedente la misura suddetta.e) I piani pilotis nel caso in cui risultino aperti almeno lungo tre lati e le superfici strettamentederivanti dalla tamponatura delle scale <strong>di</strong> collegamento tra lo stesso piano pilotis e il pianosuperiore dell’e<strong>di</strong>ficio.f) Le pensiline, i balconi, i parapetti, le parti ornamentali e funzionali, quali ad esempio iportali, i cornicioni, le canne fumarie e le scale esterne degli e<strong>di</strong>fici purché, anche sescoperte, risultino stamponate.g) Lo zoccolo dell’e<strong>di</strong>ficio, inteso come superficie coperta per una altezza <strong>di</strong> m 1,00 misuratatra il calpestio del piano terra e la superficie del terreno circostante, quando nei localisottostanti lo zoccolo, siano ubicati locali seminterrati con destinazione a garage,autorimessa, cantina, magazzino, locali tecnici e relative scale <strong>di</strong> accesso.h) Le scale esterne agli e<strong>di</strong>fici purché, anche se coperte, risultino stamponate e, nel caso <strong>di</strong>e<strong>di</strong>fici plurifamiliari del tipo a blocco e in linea con unità immobiliari <strong>di</strong>sposte su più livelli,i locali comuni degli androni e delle scale <strong>di</strong> collegamento.i) I balconi e le logge rientranti, aventi una profon<strong>di</strong>tà inferiore a m 2,50, mentre vengonocomputati quelli aventi una profon<strong>di</strong>tà superiore per la parte eccedente la profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> m2,50.j) Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici destinati ad attività produttive esistenti, tutti gli impianti tecnologicinecessari al miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni del lavoro e dell’ambiente.k) Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici destinati all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove attività produttive, i localiseminterrati che non emergono oltre m 1,00 dal piano del marciapiede o dal piano <strong>di</strong>campagna a sistemazione avvenuta e con destinazione deposito, locale tecnologico e/oigienico, locale <strong>di</strong> sgombero e purché pertinenziali alla nuova attività produttiva dainse<strong>di</strong>are.5. Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> categoria d’uso non residenziale (con le seguenti destinazioni d’uso:commercio al dettaglio, pubblici esercizi, artigianato <strong>di</strong> servizio compresa l’esposizione e lacommercializzazione <strong>di</strong> prodotti e commercio all’ingrosso) collocati all’interno della zona F3(Servizi Privati) <strong>di</strong> P.R.G., così come definita dagli artt. 64.1 e 64.2 delle relative N.T.A., ilvolume convenzionale è calcolato nel seguente modo:a) Capannoni con copertura a tetto e altezza massima, inferiore/uguale 7,50 mProdotto della SLP per un’altezza virtuale pari a 3,50 m. Al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tale altezza nonpotranno essere realizzati soppalchi, ballatoi, nonché ambienti che in alcun modo possanoessere <strong>di</strong>chiarati agibili (cfr. Allegato n. 1 – Abaco n. 8).b) Capannoni con copertura a tetto e altezza massima, superiore a 7,50 mProdotto della SLP per un’altezza virtuale pari a 3,50 m sommata ad una quota partedell’eccedenza pari ad 1/3. Al <strong>di</strong> sopra dell’altezza rappresentata dall’altezza convenzionale(3,50 m + 1/3 dell’eccedenza) non potranno essere realizzati soppalchi, ballatoi, nonchéambienti che in alcun modo possano essere <strong>di</strong>chiarati agibili (cfr. Allegato n. 1 – Abaco n.8).c) Capannoni con copertura piana e altezza massima, inferiore/uguale a 7,50 mProdotto della SLP per un’altezza virtuale pari a 3,50 m. Al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tale altezza nonpotranno essere realizzati soppalchi, ballatoi, nonché ambienti che in alcun modo possanoessere <strong>di</strong>chiarati agibili (cfr. Allegato n. 1 - Abaco n. 9).6. Per ulteriore chiarimento, sulla metodologia <strong>di</strong> calcolo della volumetria, si rimanda all’Allegatografico n. 1 denominato “Parametri Urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi”.Pagina 113 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleTITOLO VIIINORME TRANSITORIEArt. 167Entrata in vigore (L)1. Il R.E.C. entra in vigore decorsi i termini <strong>di</strong> pubblicazione della D.C.C. <strong>di</strong> adozione definitivadello stesso, sull’albo pretorio del <strong>Comune</strong>.2. Alle richieste <strong>di</strong> PdC, nonché alle DIA, SCIA e/o eventuali CIL presentate prima dell'entrata invigore del R.E.C., si continuano ad applicare le norme del R.E.C. vigente al momento dellapresentazione.Art. 168Mo<strong>di</strong>fiche al R.E.C. ed alle N.T.A. del PRG (L – R)1. Il R.E.C. non può apportare varianti alle N.T.A. del P.R.G. e viceversa.2. In sede <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica e/o revisione del R.E.C. sono possibili solo atti ricognitivi delle N.T.A. delP.R.G. vigente con i medesimi atti <strong>di</strong> adozione e approvazione definitiva del R.E.C.Art. 169Abrogazione <strong>di</strong> precedenti norme (L – R)1. L’entrata in vigore del R.E.C. comporta la contemporanea abrogazione del precedente<strong>Regolamento</strong> e <strong>di</strong> precedenti norme regolamentari comunali in contrasto con quanto contenutonel R.E.C.2. Le <strong>di</strong>sposizioni contenute nel R.E.C. prevalgono su eventuali analoghe <strong>di</strong>sposizioniregolamentari e su eventuali <strong>di</strong>sposizioni urbanistiche <strong>di</strong> competenza <strong>comunale</strong> avviate in dataantecedente all’approvazione del R.E.C., ma ancora in corso <strong>di</strong> istruttoria.Art. 170Violazioni del R.E.C. e sanzioni (L)1. Per le violazioni delle norme del presente R.E.C. si applicano le sanzioni amministrativepecuniarie <strong>di</strong> cui all’art. 7-bis del D.Lgs. n. 267/2000 e s.m.i. stabilite con specificadeliberazione <strong>di</strong> Consiglio Comunale.Pagina 114 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleGLOSSARIOELENCO DELLE ABBREVIAZIONI PRESENTI NEL TESTOAbbreviazioni usate nel testoPagina 115 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleAbbreviazioni usate nel testoR.E.C. <strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleP.R.G. Piano Regolatore GeneraleP.T.P. Piano Territoriale PaesisticoP.T.P.R. Piano Territoriale Paesistico RegionaleP.U.A. Piani <strong>di</strong> Utilizzazione AziendaleP.P.E. Piani Particolareggiati <strong>di</strong> EsecuzioneE.R.P. Piani per le aree destinate all’E<strong>di</strong>lizia Residenziale PubblicaP.I.P. Piani per le aree destinate agli Inse<strong>di</strong>amenti ProduttiviP.d.R. Piani <strong>di</strong> RecuperoP.L.C. Piani <strong>di</strong> Lottizzazione ConvenzionateP.D.C. Progetto <strong>di</strong> CompartoP.I.I. Programmi Integrati <strong>di</strong> InterventoN.T.A. Norme Tecniche <strong>di</strong> AttuazioneZTO Zone Territoriali OmogeneeL. Legge dello StatoL.R. Legge RegionaleD.Lgs. Decreto LegislativoD.M. Decreto MinisterialeD.I. Decreto InterministerialeD.P.R. Decreto del Presidente della RepubblicaC.C. Co<strong>di</strong>ce CivileD.C.C. Deliberazione <strong>di</strong> Consiglio ComunaleD.G.R. Deliberazione <strong>di</strong> Giunta RegionaleS.U.E. Sportello Unico E<strong>di</strong>liziaC.C.P. Commissione Comunale per il PaesaggioC.C.V.P. Commissione Comunale per la Valutazione dei PUAR.U.P. Responsabile Unico del Proce<strong>di</strong>mentoPdC Permesso <strong>di</strong> CostruireDIA Denunicia <strong>di</strong> Inizio AttivitàCIL Comunicazione <strong>di</strong> Inizio LavoriSCIA Segnalazione Certificata <strong>di</strong> Inizio AttivitàAEL Attività E<strong>di</strong>lizia LiberaM.O. Manutenzione Or<strong>di</strong>nariaM.S. Manutenzione Straor<strong>di</strong>nariaR.E. Ristrutturazione E<strong>di</strong>liziaR.U. Ristrutturazione UrbanisticaN.C. Nuova CostruzioneST Superficie TerritorialeSF Superficie Fon<strong>di</strong>ariaS1 Superficie per opere <strong>di</strong> urbanizzazione primariaS2 Superficie per opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondariaSm Superficie minima <strong>di</strong> interventoIFT In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Fabbricabilità TerritorialeIFF In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Fabbricabilità Fon<strong>di</strong>ariaIUT In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Utilizzazione TerritorialeIUF In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Utilizzazione Fon<strong>di</strong>ariaSLP Superficie Lorda PavimentaSNR Superficie Non ResidenzialeSUA Superficie Utile AbitabileSC Superficie CopertaQRapporto massimo CoperturaHAltezza massima degli e<strong>di</strong>ficiVc Volume costruitoPagina 116 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleALLEGATO N. 1PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZIPagina 117 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZICopertura piana dell’e<strong>di</strong>ficio - Abaco n. 1Copertura a falde inclinate: falde con pendeza 35%, altezza al colmo 2,80 ml e altezza int. netta 2,20 ml) - Abaco n. 2Copertura a falde inclinate: falde con pendeza 35%, altezza al colmo > 2,80 ml e altezza int. netta > 2,20 ml) - Abaco n. 3Copertura a falde inclinate: falde con pendeza 35%, altezza al colmo < 2,80 ml e altezza int. netta < 2,20 ml) - Abaco n. 4Dimensionamento abbaini rettangolari - Abaco n. 5Dimensionamento abbaini trapezoidali - Abaco n. 6Dimensionamento e posizionamento abbaini - Abaco n. 7Sagoma a terra - Abaco n. 8Calcolo del volume convenzionale per capannoni in zona F3 <strong>di</strong> P.R.G. - Copertura a falde inclinate - Abaco n. 9Calcolo del volume convenzionale per capannoni in zona F3 <strong>di</strong> P.R.G. - Copertura piana - Abaco n. 10Pagina 118 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 119 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 120 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 121 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 122 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 123 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 124 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 125 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleALLEGATO N. 2PARCHEGGIPagina 126 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePARCHEGGIParcheggi e autorimesse interrati e/o seminterrati - Abaco n. 1Parcheggi interni alla sagoma dell’e<strong>di</strong>ficio - Abaco n. 2Parcheggi esterni alla sagoma dell’e<strong>di</strong>ficio - Abaco n. 3Parcheggi: casi particolari - Abaco n. 4Pagina 127 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale1Pagina 128 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale23Pagina 129 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale4Pagina 130 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleALLEGATO N. 3ABACHI GRAFICI: NORME SPECIFICHE SUL RISPARMIO ENERGETICOPagina 131 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleABACHI GRAFICI: NORME SPECIFICHE SUL RISPARMIO ENERGETICOOrientamento dell’e<strong>di</strong>ficio e <strong>di</strong>sposizione degli ambienti - Abaco n. 1Orientamento dell’e<strong>di</strong>ficio – Finestre e pareti vetrate - Abaco n. 2Orientamento dell’e<strong>di</strong>ficio – Carte solari - Abaco n. 3Orientamento, posizionamento e <strong>di</strong>mensioanmento delle serre solari - Abaco n. 4Orientamento, posizionamento e <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> funzionamento delle serre solari - Abaco n. 5Impiego delle serre solari - Abaco n. 6Controllo solare - Abaco n. 7Ventilazione naturale e sistemi a ventilazione passiva - Abaco n. 8Ventilazione passante orizzontale, verticale e sistema combinato - Abaco n. 9Ventilazione passante orizzontale, verticale e sistema combinato - Abaco n. 10Collettori solari e moduli fotovoltaici - Abaco n. 11Sistemi <strong>di</strong> fitodepurazione - Abaco n. 12Pagina 132 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 133 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 134 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 135 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 136 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 137 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 138 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 139 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 140 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 141 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 142 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 143 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunalePagina 144 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleALLEGATO N. 4NORME SPECIFICHE SUL RISPARMIO ENERGETICOPagina 145 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleNORME SPECIFICHE SUL RISPARMIO ENERGETICORequisiti energetici degli e<strong>di</strong>fici- Documento n. 1Linee guida per I'utilizzo <strong>di</strong> sistemi e tecnologie per la mitigazione e l' abbattimento dell'inquinamento ambientale -Documento n. 2Relazione tecnica sulta prestazione energetica degli e<strong>di</strong>fici- Documento n. 3Pagina 146 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleDOCUMENTO N. 1Requisiti energetici degli e<strong>di</strong>ficiPagina 147 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleI-2-2007 Supp I ement o or <strong>di</strong>nario alla G AZZETTA UFFICIALE Serie generale - n.26RE.QUISITI ENERGETICI NEGLI EnI FICIAnnc.lro C(Allegato I, commi 1,2, 3)l. ln<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prestazione energeticfl per la climatizzazions invernaleidenziali delcaserme..: . ,a:'Tabtlfa t.l Valori lirr;te dell'ìn<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prrstaeiorre energelica per la clinrarizzazione i,rginate, espressp in k\\ilVnrlann0rRapprrrfo <strong>di</strong>lbrmad*ll'e<strong>di</strong>ficio8/VZcnaclirnatica''t-,,,....'A B C D i:11'í E F-Jìna u640G{}a900Va & a '.". "rt u ft601901 t 400 t40t =2'l00 2 101 3000LJtI tTLI GG úG L''(J ;L-'LJ G{i (.ltrs0,2 10 l0 I5 t5 z5 t{ 40 40 :'5 ))o[treJ000G{)>..0,9 45 45 60 ó0 85 -95 lt0 fi0 r45 145Tsbclla l,? Valori Iimite, applienbili rlat I gennaio 2003, de-tflin<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> pr+srazione energelica perla clinrariz.zaziorreinvernale, Espresso in kWh/nr" anno). ''Rapporfo <strong>di</strong>formadell'e<strong>di</strong>ficios/vZsrn climaticaA B C t) E FJìno t:Vr"' 4 a (l (loltre600 6Al 90() 90t 1400 l4a t 2 t00 2t0l 300() J000GG GG CG.eGG GA GG GG G{i GG50,? 9r5 9r5 .,I,1 ,L4 23 73 37 J/ 52 -i2>0,9 4l 4t '. ]) 78 78 100 rB0 t33 133'.,,'.,'.^-1Tabella l-3 Valqri limite, apffiqgbili dal I gennaio 2010, detl'ín<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prestazione eDergetica per la clirnarizzrzioneÍnvenrale, espresso in kWVrn- AnnoRapporto <strong>di</strong>forul*dell'e<strong>di</strong>ficisS/V r,,t:,si40 aó00,GGi.'tt -- -Zona clinratica,'At B C D Etru d a il a u u60t e00 90t l1a0 I40l 2r00 2t0l 3{}00GG G# Gú GG tJIJ GG OG GG0.9 36 36 48 c8 68 68 88 8S rr6 H6rt!lre304CIGG'f6,8-13-Pagina 148 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalet-2-2007 Suppl emento or <strong>di</strong>nario alla G AZZET'î A UFFICIALE Serie generale - n.26Tabe lla 2. I Vaìsrí limitc dell'in<strong>di</strong>cc <strong>di</strong> prestazione ene rg+lica pcr la climatizzazíane inve r:nale esprÉsso ìn kWl:/nrì anrrollapporto <strong>di</strong>fornradell'crl ifîcioS/VZuna climatícaA tl r Iì E t;fino a & tl {t anctq...',',;,:J:0()()600 60i 900 901 I 400 r40t 2 ta0 210ÌGG T.I(J GG G6 GÚ GG (;c GCt Ittlq0,Z ?i 7"3 4,5 4,5 7r3 1r5 t2 l? t6 l6''1' :1o[trti()00 'úo20,9 11 II 1',' l7 23 23 30 J,O,rl I4lTabElla 2,2 Valori lJrnite, ngplicabili dnl I genncic ltl08, dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prrstaaione cneigerica pcL la clinraLizzaziorrcinvemale espresso in kWh/rn' annoRapporto <strong>di</strong>formqdell'e<strong>di</strong>flrcioSiVfino a600GGaJ0a0GGr.)ltrEJ00aGGs0,2 2r5 ?{ 4,5 4'5 6'5 e;s I0,5 10,5 14,5 14,5>0,9 9 I t4 t4 2Q'1 i' 20 26 2{, 36 36Tabelta 2.3 Valori limite, applieabili dal Iinvemgls espresso in kWh/rnr anngRapporto <strong>di</strong>formadell'e<strong>di</strong>ficios/vZona climqticaA Bi .,..''l'=u"C D l- E Ffino a600GGn60ÌGGile0a,G"G.ua :;. ,.gennnio 2010,''dSfl'in<strong>di</strong>cc dî prestazione energetica per Ia c|inratìz-.--..iot1r,.:'A,'901(-'I.JvI 400GGat40 tGGg2 t00GGg2t0t6Gú30ú{)GGoIlrc3004GGl0,2 2,0 2'0 i 3:# 3'6 6 6 9,(t 9,6 LZtT 12,'7>n8 8,2 812? 12,8 12,8 I ?'3 17,3 22,5 22,5 31 31I valori limite riporlati. nslle tabelie sono espressi in funzjone dellà zona climarica. così ccrnrein<strong>di</strong>viduata ali'articoJo 2 del de*eto del Presidentè della Rcpubblica 2ó agosro lgg3, n. 412. e delrapporto <strong>di</strong> forma dell'è<strong>di</strong>ficio Sfy', dove ;a) S, espressal,-in.,metri quadrati, è Ia super{ìcie che delimita verso I'esterno (ovvero versoambientj p4ndorati <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> riscaldamento), il volurne riscaldato V;b) V è il v,plume lordo, espresso in metri cubi, delle parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio riscaldate, definito dallesuperfipí:"bhe lo delimiteno,Fer valo,rij'<strong>di</strong>' $/V compresi nell'intervallo 0,? -- 0,9 e, analogarnflnte, psr gra<strong>di</strong> gir:rrro tUG)interm-edì'=* limiti delle zone climatiche riportari in tabella si procede nre<strong>di</strong>an{e interpolazionelmear€.,:Per loillità caratterizzate da un numero <strong>di</strong> grn<strong>di</strong> giornCI superiori a 3001 i valori ljnrire s


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleSup plemento or <strong>di</strong>nario alla G AZZETTA UFFICIALE Serie generale - n.262. Trasnritfanza t*rmica delle strutture opache yerticaliTabella 2.1 Valori Iimite della trasnritfanz.a ternrica lJ delle strutture opache vertifali7-,ir.ì. .Zons Ilall' I gennaio 2006 Dall' I gennaic ?008clim*ticsDall' 1 gennaio ?!U {w/rltr.KL.U llv/nrrrc) U twlmrK)A 0"85 0,72 0.62B 0,64 0.54 0,48rc 4.57 0.46 0.40D 0.50 0,40 0,36E 0_46 -ú,34F 0.44 u,i) 0,333. Trasnlittanza ternrica delle sfrutture op*che srizaó$tàli s inelinater-J*e.spe4srsTabella 3.1 Valori limite della trasmittanza. thnr,ica tJ def le strutture opacireorizzontali o inclinate <strong>di</strong> copertura esprsssa in W?órlKZona llall' I gennaio 2006 Dall' j g_girnaio 2008clim*tic* U fwinr2K)3.2 Pavimenti-l,.Ef.wrm'nDaìl' I gennaio 2010U (wlnrzK)A 0,80 0.42 0.38È.B 0,60 ," 0.42 0.38c 0.55 0.42 0.38D 0.46 0.3 5 0.i2E 0,4i 0.32 0.10F 0.4I ,i 0.i r 0.29Tahella 3.2 Valori lfuiitc dclla trasmittanza fermica U delle strutture opacheorizzontali <strong>di</strong> pavirnento espressa in W/mzKZonaclimaticaDq]l'11.gennaio 2006,= ',{.J ltt'/m?t


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalet-2-2007 Supplemento or<strong>di</strong>nario alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n.264" Trasmittanza termica delle chiusure trasfJareiltiTabella 4a. Valori limite della trasmittanza termica U delle chiusrrre trasparenticornprensive degli infissi espressa in WlmzKDall' I gennaio 2006 Dall' I gennaio 2008Zanaclinrrticaf î rU [Wrn'K]LI (w,n'x)Dall' I gennaia 20l0U twnrn?njA 5,5 5,0 4,6B 4,0 -,- ?6-i,uC {tr J,U 2..6D Jrl 2,8 .1dF2,8 .ANA-ì 1).2')_'


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleLinee guida per l'utilizzo <strong>di</strong> sistemÍ e tecnologie innovative per la mitigazione el' abbattimento dell'inquinamento ambientalePagina 152 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale9-4-2004 Gezznrra UFFIcIALE DELLA REPUBBUCA ITALIANA SCTiC gCNCTAIC - N,.84Sistemi e Tecnologie innovative per Iamitigazione e abbattimentodell' ina uinamento ambienfaleSCHEDA TECNICA N. ST- OOIDaia revisione 28.02,2AA4 - pag-'1'dí 2,. DESCRIZION& Ma[e, Pavimentszioni, Pifture, Intonaci e RivestimerA-*:liS:StsostanzeFotoeataliticke con Biossido <strong>di</strong> Titanio (Ti Oz) per ta riduzione <strong>di</strong> ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto'l{.$, VOC' Batteri'ed altri inquinanti atmosferici.,.'{*'lnparticolaru , ..''n.'Z.f Manto stradale drenante rinforzato con filato <strong>di</strong> vetro in calcestruzzo, contp:,S cemeirto fotocatalitico<strong>di</strong> spessore da59 a250mm; -.." '\'2.2 Rivestimento suadale rinforzato con filato <strong>di</strong> vetro <strong>di</strong> .spessore non sup'eri-gre a 3 mm premiscelato inpolvere, composto da cernento fotocatalitico, inerti calcmei e <strong>di</strong> quargp'a granulometria selezionata sad<strong>di</strong>tivi speciali."'. ';2.3 latonaco rasante únforzalo con fi.lato <strong>di</strong> vetro, premiscelato.ig-fikere, composúÓ da cenrentofotocatalitico, ineÉi calcarei e <strong>di</strong> quarzo a granutometri a selezionar.g, e ad<strong>di</strong>tivi flui<strong>di</strong>ficanti speciali'2.4 pitfita cementizia<strong>di</strong> spesore'mioor" ài 1 nm realizzatacon clmento fotocafalitico, ínerti calcarei e <strong>di</strong>quarznagranulometriafine ead<strong>di</strong>tivispeei.ali- -,,'"'i.S pittn* a base <strong>di</strong> siiicato <strong>di</strong> potassio contenete fotocat$?Satore (Ii O2) inerti ultrafini ed ad<strong>di</strong>tivispeciali.'' -ir.*i.1Pavimentaúoni per parcheggi, pisúe ciclabilí' fotondqapiiùze e simili, reafizatl con masselli a base<strong>di</strong> cemento eotocatatitico ,ggr"!àti .ifi"ei e calcarei <strong>di</strong> gryplilometria controllata ed ad<strong>di</strong>tivi speciali'I risriltati relativi alle provetecniche sononella seguente docmentazione:LLiUnarelaaone tecnico scientifica del <strong>di</strong>paqÍlmBnto <strong>di</strong> Chimica dell'U_niversità <strong>di</strong> Ferrara <strong>di</strong>: RossanoAmadellr" Luca Samiolo, responsabile piof."Àrrat* Maldotti dal Títolo: Materialìfotocatalitici íne<strong>di</strong>tízía, contafio n WCTG/Ì,'{AUI\í2,'Felirer:a A6l01ln0$'[2] Ùna relazione dell'Università degii.$-ruiii <strong>di</strong> Utbioo - Cenfro per le valutazioni Ambientali delle attivitaindustriati sùttoscritta dal <strong>di</strong>rettorg'f,.,;Oî Gaetaîo Ceccietti, dal trtolo Relazione sullo .studîo :*.ryi'9;;p""il;W" Aban ìmenn ai Ayni [a !yt", pu toiA**io* delte capacitùfi abbanìmento <strong>di</strong> atctmífra i più comuní iTtquifianti atmosfericí ad' !".ry*i':Ír7i1X!í.atmosfericiopfxa <strong>di</strong> make cementiàe foto,catàlitiche,Urbino, loc. Crocicchi4 Urbino $l llDAA3;tSl úi; rel;one den'IstitutJsirqfiore <strong>di</strong> Sanità - Laboratorio <strong>di</strong> lgiene ambientale, afitma del <strong>di</strong>rettoreZappooi,"<strong>di</strong>Ì"titola: Aleune applicazioni sulle proprìetAfobcatalitiche del híossídoprof. Giovanni A. Zapponi, dal titolo<strong>di</strong> Titanìo TÍO2 e le app,líbezioni i per Ia degraiizione <strong>di</strong> sostanze chímîche dí varío genere iYialeregina Elena, 299, Roma- .:1 1.04 -2443 -dott- Vome Giannelledell'Unita Operativa' ' etia <strong>di</strong>part1nenp. Èrib- Provinciale Citta <strong>di</strong> Milaao, via Juvari+22, Miliano, Ptot. Int. 8159 del 01seú 20ó3 retadvà aUa Sp erimentazîone <strong>di</strong> Intarnco al TíO2 in ambienti intemit5lÚ; *r-io""'&oi* aen'anpa mmbar<strong>di</strong>a a firrna del dott. Vorne Giamelle dell'Unità Operativatuia- <strong>di</strong>partimeùto Sub.Provinciale Citta <strong>di</strong> Milano, via Juvaria, 22 , lvfilano,Prt. Int. 8088 del 07**nio ZOOS ielativa alla Sper imentazíone <strong>di</strong> Intonaca sl TiO2 in ambienti intemi'[a] Uirelazio""*"-9-4.9U'ARPALombar<strong>di</strong>aafirmadelffii;7;l*il;t."ni;;d ilrR rcituto Inquinamento Atmosferico <strong>di</strong> Roma, prot '39u2a$ frrnato dal'- ' àotl l.io aUegrini che illustra Ie potenzialita dei materiali contenenti Ti 02, ne spiega i meccanismichimícf <strong>di</strong> azióne del fotocatalizzarore sulla de.purazione dell'aria da ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Azoto (Nox). A questarelazibne è allegato un rapporto <strong>di</strong> prova relativo a sperimentazioni <strong>di</strong> laboratorio't7l.úna relazione tónica aeú;rrC $sdtuto per le tecnologie della costruzione) CRN <strong>di</strong> S- Giuliano' . Uiìaoese sull'abbattimento <strong>di</strong> VOC afrma <strong>di</strong> Alberto Strini del i8 otúobre 2002.,t3l,Àfi.,1.1; Oi proou n. 176884 e n- l754ll dell'Istituto Giordano <strong>di</strong> Betluria (RN) rispettivamerrte del'. :'29.10.200:l aet 16-09.2003 relativi alla verifica <strong>di</strong> proprieta <strong>di</strong> assorbimento <strong>di</strong> agenti inquinanti supiastrelle ceramicbe mo<strong>di</strong>ficate superficialmente. Le prove souo eseguite ín presenza <strong>di</strong> NOx e^esposizione a LIV ael primo caso e iampade a súetfto solafe nel secpndo easo'-33-Pagina 153 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleG AzzETT AUFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANASerie generale - n. USistemi e Tecnologie innovative per lamitigazione e abbattimentodell'inq uinamento ambientaleSCHEDA TECNICA N. ST- 0Qî':,.:''Data revisione 28.A2.?aa4 - pà(i:iZ aiZ"".:. 'ì4. EFFICACIA . 1j-li.,.i-..i;,L"trcaeia è vadabile in firnzione dello speibo e della intensita della potenza raggia+tg incidente sullasuperfieie trattata eon sostanze fotocatatitiche.Di seguito vengono riportati i dati sull'efficacia del sistema innovativo come in<strong>di</strong>èaqi''nei documelrti ecertificati:a) riduzione degli Ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Azoto NOx pari a cira3O Tonnellate/Amo pe;"K.qr'2 <strong>di</strong> superficie tattata(vedasi îif. [6],'!.::i.'.."-[8]]Èl riduzione dal-z el 37 Yo delle concentrazioni <strong>di</strong> NOz all'inlemo <strong>di</strong> app-artàmenti con pareti dotate <strong>di</strong>intonaco trathato ( vedasi îif. t4l)- ., 'c) riduzione delie concentrazioni <strong>di</strong> NOz parí al 14%. ( vedasi rif. [5]) ''"d) accertata Fotodegradazione <strong>di</strong> 4-Clorofenolo, Benzaldeide, Bis'Fg.1olo"(vedasi df. tll).'. :'..r, ',j:_s. CAMPO pr APPLICAZTOFTEInfrastruthre <strong>di</strong> trasporto stradalePavimentazioni stradali ( rivestimenti, manti stadali €tc') 'r'.Barriere spartitraffrco,'"i ,'lInfrastrutlure <strong>di</strong> tasporto Aeropo*ualePiste aeroporhrali, viabilità interna e strutture e<strong>di</strong>liziInfrastrutture <strong>di</strong> trasporto forroviario, stazioniIntonaci estemi ed interniRivestimenti intemi <strong>di</strong> gallerie con idonea illumindoueRivestimenti <strong>di</strong>bariere acustiche . iSuperfici <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> arredo urbano i j-Superfici esteme esposte alla ra<strong>di</strong>azione s,éJareParcheggiRicettoltisensibili quali scuole, ospea*iraUitazioni, e<strong>di</strong>fici pubblici e privatiRivestimento dei canali e vasche ai ;,,1ryotta <strong>di</strong> acque <strong>di</strong> piattaforma ed acque dí prima pioggia,t' .t..'".:, - i'!.. ,"'':r'j''-i'.,'iPagina 154 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleG e,zznTT A,UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale -Sistemi e Tecnologie innovative per Iamitigazione e abbattimentodell'inquinamento ambientaleSCHEDA TECNICA N, ST- AO2Data revisione 28.A2.2AC'4 - pAfi:'J <strong>di</strong> 21. COMPONENTE AMBIENTALE: Inquinamento delle acgue e dei suó-li:i'"Raccolta e depurazione delle aeque <strong>di</strong>infrastrutture <strong>di</strong>A tal proposito è stalo sperimentato un sistema <strong>di</strong> pavimentazione speciirle da utilízzre per le corsie <strong>di</strong>"*"rgl* delle autoshaàe, me<strong>di</strong>ante sperimen-tazione inlaboratorio-' , t. '..: _Il sistemA che dovrà essere testato anche sul cauipo medíanté La reaiizzaaone <strong>di</strong> earrrpioni <strong>di</strong>pavimentazione, potrà essere adattiato - dopo idonea prova ,ip campo - p€r le seguerrti tipologie <strong>di</strong>interferenza: ::2.7 Acqte <strong>di</strong> pidtaforma <strong>di</strong> autoshadei -!i :i:.'2.2 Acque <strong>di</strong> piattaforma <strong>di</strong> parcheggi e piazzab , ,. .t2.3 Acque <strong>di</strong> piottaforma drprawsle <strong>di</strong> sosta ed aree <strong>di</strong> sgrdzio '2.4 Acqueai piattaforma e <strong>di</strong> prima pioggia <strong>di</strong> inftastrult"ffè <strong>di</strong> trasporio aeroportualeIl comportamento strutturale del sistema dí lrrterc+uíiong deve essere in grado <strong>di</strong> svolgere le funzioni <strong>di</strong>drenag-gio, tattenuta, abbattimento elo rilascio dtafilato del carico inquinante'I1 pacche,tto messo a punto dalla Società Auto$ade Spa, denominato "pavimentazione serùatoio", pÍ€vedeo*op* to strato <strong>di</strong> misto granulare stabitlzéto'standard, uno strato graaulare misto zeolite-sepiolite congeLcefle, uno sffio <strong>di</strong> argilla espans{r trartata per assorbimento olii-con geocelle, una gnglia in poliesteread etevata resistenza,,-o ài ccrglò.rnerato bituminoso in argilla espansa robusta e I'or<strong>di</strong>naria usuradrenante. "tuto ..'.,.'fuE' stata condotúa rma @<strong>di</strong> laboratorio con simulazioni idrauliche e scelta deimaterialipiù idonei roo miiuia delle concentazioni degli inquinanti degli invasi possibili e dei tempi <strong>di</strong>rilascio. . tii:;jî.^,,..,."ttsono prevtsre rasr cr.spqúnentazione con esecuzione <strong>di</strong> rma prova <strong>di</strong> earico statico e <strong>di</strong>nasrico con messa"u "t udu dei sistenli'campione <strong>di</strong> interce{azione per le necessarie verifiche dí funzionalità a me<strong>di</strong>o-lungotermine e in con<strong>di</strong>2ipni <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> traffrco.rrt1ii 5î-Le prove sopp"*;ie eseguite dalla Società Autostrade Spa e sono pubblicate, in sintesi, sulla rivista LeStrade n. 12 Diórnobre 2000.-:l'"-'':"''.'l'':î'tll:'"ì'Pagina 155 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale9-4-2004 G1úzerre,r,,JFFICIALE DELLA REpuBBLIcA ITALIANA Serie generale - n. 84Sistemi e Tecnologie innovative per Iamitigazione e abbattimentodell'inquinamento ambientalescHEDA TECNICA N. ST- O0,?.:,- .-'Data revisione 28.02.2AM - Pàg;:ZAiZ-':.. l4. EFFICACIA :I risrltati <strong>di</strong> alcune osservazioni in labormcdo hanno messo in evidenza valori dei temt'-i'<strong>di</strong> rilascio delsistema (o capacità <strong>di</strong> invaso), tra i quali per esempío, ipotizzando una sezione <strong>di</strong>'ùeflusso <strong>di</strong> 2 m ebrtgezzaai e m , si ottiene ótt" lt SO% deùa portata immessa <strong>di</strong>.ll l/s,vien" *:{gf i1l5minuti' lnrassetto longitu<strong>di</strong>nale con peoc"*" nulla I aati puutticati mettono in evidenza anclià-che I'effetto rigurgitoi*pooo da-una dduzi r* azswdella luce <strong>di</strong> siarico determina rm utile ulteriore"riiardo nella restituzione6siysl,rmi idrici immessí valutabile nell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 5 minuti per il 50% deilapp,..i'tatà irnmessa.sono state eseguite anche delle prove sull'abbattimento del carico inquigàte.orainario.(metalli pesanti),facendo cireolare una soluzione a concentrazione nota cti metalli e coqpiéjrandola in uscita ad intervalli <strong>di</strong>tempo successivi c sottoponendo i campioni ad aralisi <strong>di</strong> laboratorio'.r.-r.. 'I risultati ottenuti evide,nziano un abbattimento del 85% sul Cromií*$el 81% sul Rute, del'l3Yosul Nichele delgÓVo sul Piombo.Sono staie eseguite anche prove <strong>di</strong> carico.ÉLa sperimentazione non può considerarsi conclusa *" g..,1tè.i" utili poterrzialita del siste'ma siaTg"*tnella versione .,soluzionJ <strong>di</strong> massima protezione" cle é'iititizzabile anche come <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>opîeposto per mitigare gli effetti <strong>di</strong> -uno-.sversalrieéiilaccideatale ( da associare ad un sistema <strong>di</strong>Looitorrg-gio e <strong>di</strong> fronto"iotew"rrto), sia nella soluzíone standard cbe limita la sua efficacia nella trattenutadegli inquinanti or<strong>di</strong>nari (metalli pasanti).-36-Pagina 156 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale9-+2004 Gezzzrre,UFFIcIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. MSistemi e Tecnologie innovative per lamitigazione e abbattimentodelloinq uinamento am bientaleSCHEDA TECNICA N. SÉ OO3Data revisione 28,A2.2A04 - più:i' ai Zj::r:...r;l1 COMPONEI$TE AMBIENTALE: Inquinamento aeustico i..";:'.2. DESCRIZIONE: Dispositivi elettroacustici per il conúrollo attivo edel rumoreintegrativi dei sistemi passiú, fiaalizsati alta riduzione dell'inquinamento aeustibo-à basse frequenze<strong>di</strong> motori a combustione inÉeraa <strong>di</strong> gruppi elettrogeni motopompe e compressbgi.'In puticolare''l*.'o"'2-1 Silenziatore eletboacusfico, da aggiungere a quello passivo, per qualsiasi.,tpo.ai motore a cnmbustioneintema ahemativo funzionante a regime sazionario o quasi stazionadp,"'In particolare per gruppielettrogeni e motopompe <strong>di</strong> Potenza maggiore <strong>di</strong> 30 K% .i; .2.2 Silenz:xare elettroacustico per condotto <strong>di</strong> aspirazione <strong>di</strong> compressoi*,{ìpotenza maggiore <strong>di</strong> 30 kIV3. ACCERTAMENTO DELLA VI risultati relativi alle prove tecniche sono contenute nella seglrg4te documentazione:tll M.A. Jay, Active Noîse SilencíngPRCI -Arlington USA, Gennaia 1994.fecnnokigy]ú, Energy Pipelines, Project PR-216-9117,[2] G. Mangiante, A. Roune, M- Winninger" OptimizgdìBri<strong>di</strong>rectional systemfor active control of soun<strong>di</strong>nducts, Aeúve 99, Fort Lauderdale, Floridq USA ,'1999.[3j M. ZJ.tang, E. Shafai, ]LP. Geering Robttst adgptive control for active nnise cancellulíon in a duct,Active 99, Fort Lauderdale, Florida USA, 1999.[4j Fraunhofer IBP, An aetive silencer for harsh environmental corz<strong>di</strong>tions, Procee<strong>di</strong>ngs of FORUMACUSTCUM 99, The Joint ASA/EAÀ, Méeting, Berlino, 1999.[5] R- Boonen, P. Sas, Develapment of Ai.ùe"ttve exhsust sílencer for interw.i cambuslion engines usíngfeedback confrol, SAE-paper 1999-64-1844.t6] T. Tanaka, K. Li, An actìve nizqfler for me<strong>di</strong>um-duty <strong>di</strong>esel vehicles earuidering accelerstioncharac te r isticr, JSAE Rwiew 2 1;, iJp . 57 6 -57 8, 2000.[7J Relazioni tecnico scientifiche d-.e1.-Dipartimento <strong>di</strong> Inge.gneria Industriale deli'UniversitÀ degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>Perugia dai Titolo: DisirquiinnienJo acustico con meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> controllo aîtivo: studìo e realizzazione <strong>di</strong>due sistemi dí controllo atfíu;q. del rumore allo scarica <strong>di</strong> motort a combustíane interna rispettivamenteper mokrí a 2 e 4 Íempi;'c,bntratto A.NPA-Dipartimento <strong>di</strong> Ingeperia Industriale dell'Università degliSttl<strong>di</strong> <strong>di</strong> Perug4 2 Voliimi- 200G2001.[8] Relazioni teenico scíprrtÍfiche del CIRIAF (Centro Interuniversitario <strong>di</strong> Ricerca sull'lnquinamento daAgenti Fisici) d4li.Titola: Realìareione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spasitivi basati sul cortrollo attivo del rumore per lariduzioru delle+qmissioní acustíche <strong>di</strong> macchíne <strong>di</strong> manwra ferroviarie, contraffo ITF (italianaTrasporti Feno,viari S.p.a-)-CIRtAF, 4 Voluuri, 2000-2004.[9] F. Rossi, C,=B- itatti, A. Nicolini, Modellisation of an aclive conlrol systemfor exhaust noîse emissíon,C.F.A. 2002j:<strong>di</strong>rdl 8-11DAA2, Lille, France.[10] F. RosÈi;!,lca've Noìse Control Techníque fo împrove engíne effìeienqt, Energy and Environment2(frZ,{u1e &8 "Capi, ltaly, 2AA2 -.rt,î.*:ì'-37-Pagina 157 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleG ezzgTT XUFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANASeríe generale - n. MSisterni e Tecnologie innovative per lamitigazione e abbattimentodellt inouinamento ambientaleSCHEDA TECN|CA, N. ST- 00,_9,'É.Data revisione 28.A2.20Q4 - pàii"2 ai Z"1, .jilT'4. EFT'ICACIA : r. "jL'efficacia è variabile in fimzione dello spettro, della intensità della pote,nza acustica e.della variazione delregime del numero <strong>di</strong> giri del motore.L'effrr,asra maggiore si ottiene alle basse frequenze (f minore <strong>di</strong> 300 Hz) dove i qistepi passivi sono piùinefficaci. L'esistenza <strong>di</strong> componenti tonali a frequenze minori <strong>di</strong> 200 FIz è Eiolto <strong>di</strong>stwbante ed ègiustamente pwalizzata dalla nonnativa attuale con una maggiorazione <strong>di</strong> 6 dB(A); una riduzione anche <strong>di</strong>pochi dB che permette <strong>di</strong> eliminare le componenti tonali si taduce in un gr-ande vantaggio in tercrini <strong>di</strong>riduzione dell'in<strong>di</strong>cafore del <strong>di</strong>sturbo darumore.Di seguito vengonÒ riportati i dati sull'efficacia del sistema innovatil'oj.critne in<strong>di</strong>cati nei documenli ecertificati:., "*i'ua) riduzione <strong>di</strong> singole componenti tonali fino a 15 dB eon punte <strong>di</strong> 20 dB"{vedasi df- [1, 4,7,8,7Af)b) riduzione del livello globale dí rumore continuo ponderato A fin-q aÉdBA (vdasi rif. [3,5, 7, 8, 10])-i - ''r:'" ;"'.!.:r:,'.:ìi}indusriali funzionante a reeime',:." -';:'.tPagina 158 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale9-4'2004 GezznrretlFFIcIALE DELLA REpuBBLIcA ITALTANA Serie generale - n. g4Sistemi e Teenologie innovative per lamitigazione e abbattimentodell'inquinamento ambientaleSCHEDA TECNICA N. ST- OO4 .'Data revisione 28.A2.2A04 - pa5."tì]* Z1. COMPONENTE AMBIENTALE: Inquinamento acustico e atmosferi'óii*i-',j2. DESCRIZIONE: Finectre ventilate antirumore ùa utilb.r,arr":si per ta proteaiòne dei ricettori,in conformità alla tabella I del Decreto del Ministero dell'Ambiente 29.11.200$,'presentano elwativalorÍ del potere fonoisolanfe anche in pFesewza <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> aerazionq.fittrazione e ventilazioneilegli ambientiinterni. -, 'r,,. ,ìIn particolareli '"2.1 Finestre antkumore dotale <strong>di</strong> aeratore a labirinto acusfico silenziatg;.à''vestilazione Baturale, eon osenza filtri per lapurificazione dell'aria con o senzr tapparetla integrataelhfanahrra estema.2-2 Finestre antinrmore dotate <strong>di</strong> affaiote a labirinto acustico silenziato;a.ventilazione forzata, con o senzafi ltri per la purifi caziore dell'ariq eon a seúÀ tappwella tntegr ata e cofanatua estema.L'iastallazione delle fìnestre ventilate antirumore è abbinata'a,Èistemi <strong>di</strong> ventilazione forzara perperrnettere il ricambio e Ia filtrazione dell'aria e il raffrescamenfo esiivo (se non garantito da attri sistemi).I risultati relativi alle prove tecniche sono contenutenella seguente documentazione:tll Prove <strong>di</strong> laboratorio su infissi RELAZIONE TECMCO-SCIENTIFICA CIRL{F (CenrrolntEnmiversitario pa la Ricerca Sull'inquinaùento da Agenti Fisici) - Direttoqe Prof. Giorgio Gatli -1%8Certificati CIRIAF da Aalrlsgt a A.òi+tisg8 e da T001/ t99t aTal4fi99t' -{.[2] Caso - ptlota Genova: Spedmentazi'Ong <strong>di</strong> finesre antirumore ventilate finalizzafaallarcaliz-'aúone <strong>di</strong>lpterventi - pilota Ut Oooifisa igérntica Misure <strong>di</strong> portata <strong>di</strong> ventitazione in presenza <strong>di</strong> fit11isull'aeratore della finesta antiruiiloie RAPPORTO DI SIhITESI CIRIAF (Cento Interuniversitario perlaRicerca Sull'inquinamentS""da,Agenti Fisici) - Direttore Prof. Giorgio Galli - iuglio 2000Certificati CIRLAF da TAJ*5. nbg a T022/ 1999 -[3] Caso - pilota Genova:..Spgfimentazione <strong>di</strong> finestre antirumore ventil,ate finalr:zatÀ.alla realizzazione <strong>di</strong>interventi - pilota <strong>di</strong> bénifica acustica Misure <strong>di</strong> potere fonoisolante in presenza <strong>di</strong> fitúi sull'aeratoredella fiaestra anti4i4ore RAPPORTO DI SINTESI CIRIAF (Centro Interuniversitario per la Ricerca. -.1 .Sull'inquinamen!ó,dd"Agenti Fisici) - Drettore Prof. Gorgio Galli - lugtio 2000Certificati CiRIA,E óa A:0$ ?AAA ai LA22/2W0.::::""':"'[4] Caso - pils.ta'Genova: Sperimentazione <strong>di</strong> finestre antinrmore ventilate finalizzatzallarcalinazione <strong>di</strong>interventi'-.:pflota <strong>di</strong> bonifice acustíca, Misure <strong>di</strong> potere fonoisolante d:i fineshe ventílate antirumore inpresenzà''<strong>di</strong> cassonetto RAPPORTO DI SINTESI CIRTAF (Cenbo Interuniversitario per la RicercaSull'isgrrinamento da Agenti Fisici) - Direttorc Prof. Giorgio Galli - giupo 2003.Ccr-ti$èati CiRIAF da /,:0492AA3 aó A052/2003€ertificati CIRIAF da 4001/1998 a AAAft998 e da T001/1998 a T0t4/t998.tgìincati CIRIAF daAAÉ1ZAA} aAA22/20A0 eda T}ti/1ggg aT02Z/1999..-39-Pagina 159 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale9-4-2004 G azzgTT a,UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. MSistemi e Tecnologie Ínnovative per lamÍtigazione e abbattimentodell'incuinamento ambientaleSCHEDA TEcNlcA N. ST- o0$f:''Data revisione 28.A2.2AM - pa$:.à ai Z4. EFFICACTA:L'efficacia è variabile in firnzione.dello spetro e delìa <strong>di</strong>skibuzione spettrale dellapoteirzri acustica.Di seguito vengono ripofati i dati suli'efficacia del sístema irupvativo come in<strong>di</strong>caii nei documenti ecefificati:a) In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> valutazione del Potere lbnsisolante R.,r da 28 a 38 dB (vedgsi rif. f 1,j,41)b) Portata d'aria con <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> pressione <strong>di</strong> 10 Pa da 73 a 3$ ajlh,1.v.gdairi rif. t12l)5. CAMPO DI APPLICAZIONERicettori sensibili isolati'Jt1,... 1,.tì..d;' -.., ..::Ricettori sensibili per i quali soúo risultati insuffieienti altri sistem:i <strong>di</strong> abbattimento del rumore qualiBarriere acustiche, pavimentazione fonoassorbenti" etc,... %"{ut""'::t't''i, "t'u,::..:i,""'j''.i':,'-40-Pagina 160 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleG engTT |UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n.84Sistemi e Tecnologie innovative per lamitigazione e abbattimentodell'inquinamento arnbientaleSCHEDA TECNTCA N. ST- 005 .._",:"::'"Data revisione 28.02.2AM - pag. 1-<strong>di</strong> 2..rr,:i1. COMPONENTE AMBIENTALE: Inquinamento acustico ed energiafotovoltaica f::2. DESCRIZIONE: Barriere antirumore dotate <strong>di</strong> c,elle fotovohaiche che, in eoqfoisrità al Decreto delMinistero dell'Ambiente e della Tutela del Tenitorio del23.1L.2001, utilizzano"srì:ffici della barieraacustica favorevoLnenle inclinate ed esposte al sole per produrre energid--eiettrica da uAlizz-areprincipalmenùeper Iasieuezza, la segnaletic4 I'ilh.minaeione <strong>di</strong> sallerie, etc.j,, ,,:-i '='2.1 Baniere antinrmore vertisali dotatis o meno <strong>di</strong> sistema anti<strong>di</strong>ffrativo-,fbn<strong>di</strong>ni ed aggetti, <strong>di</strong> elernentiIn particolare:îrasparenti carúterizate dalla presenza dí ceile fotovoltaiche <strong>di</strong>sposté'.in posizione favorevole alla'o,',ircaptazione dell'energia solare.2.1 Barriere antirumore a trnnel che coprono integralmente o pà-?iaklente l'infrastnrtfura <strong>di</strong> tasportostradale o ferroviario dotate <strong>di</strong> elementi tasparenti, elemenfi fonoassorbenti e fonoisolanti, cellefotovoltaiche,,.. ,.. 'Y ra,r,lrtllzllt llr l! Llrll I lr.|.LAzl(rntl,.,tr. .rt."I rizultati relativi alle prove tecniche sono contenute ndllb'sègo"rrle documentazione:[1]i'.'i''Prove <strong>di</strong> Laboratorio su pannelli fonoisolanti ftliòasassorbe,rrti per bar:ierc antirnmore dotati <strong>di</strong> cellefotovoltaiche - Relazione Tecnico scientifica''Finale anno 2000. CIRLAF (Cenfro Interuniversitarioper la Rieerca Sull'inquinamento da .A.genti'Îisici) - Direttore Prof. Giorgio Galli, Perugia <strong>di</strong>cernb're2000. . ,,,, .,.T02612A0A.,,,t,..'''''Certificati delle prove rilasciati dal'.i-GIRIAF n.: da AA23D000 a A030/2000 e da T023D,000 a[2] kogetto <strong>di</strong> barriere antirumore q. tunnel integrate con pannelli fotovolatici : provs <strong>di</strong> laboralorio supannelli fonoisolanti fonoasasso-rtienti per bariere antinmore dotati <strong>di</strong> celle fotovoltaiche - RelazioneTecnico scie,ntifica Documen-tb..Finale anno 2m1. CIRLAF (Centro Inleruniversitario per la RicercaSull'inquinamento da Agend Fisici) - Direttore hof. Gorgio Galli, Perugia <strong>di</strong>cembre 2001.Certificati delle pnove rilasciati dal CIRIAF n.: da A0381ZA01 a 4.04112001 e daT027D0AI aT029nA0r.[3] Spedmentazione <strong>di</strong> F"tCFri inrovativi integrati <strong>di</strong> abbattimelrto del rumore e sfruttffrento delle fonti'rinnovabili <strong>di</strong> energià-rProve <strong>di</strong> Laboratorio su parmelli fonoisolantí fonoasassorbenti per barriereantirurnore dotati <strong>di</strong>relle fotovoltaiche - Documento Finale arino 2002.Certificati aeffgigràve rilasciati dal CIRIAF n.: da A042D0A2 a A04512002 e da 7030f20A2 aTA33/2AA2. .;..Pagina 161 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale9-4-2004 Gtzznrre,lJFFrcIALE DELLA REpuBBLIcA ITALIANA Serie generale - n. 84Sistemi e Tecnologie innovative per lamitigazione e abbattimentodelloinquinamento ambientale'a- J_SCHEDA TECNICA N' ST- 005 .1'.-""'".,\Data revisione 28.02.20A4 - pag.î'díZ.n*j.I4. EFFICACIA :L,efficacia è variabile in funzione dello spettro e detla <strong>di</strong>stribuzione sp€tBale delta poteàà'àcuslica'Di seguito vengono riportati i dati sulfefiicacia del sistema innovativo come ind#àtinei documenti ecertificati:a) In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> valutazione del potere fonoisolante Ro da 26 a 36 dB e DLn da ?2.a'33 dB (vedasi rif' [1, 2,u!@B t3l). + "b) Coeffrciente <strong>di</strong> assorbimento acustico valutato con l'in<strong>di</strong>ce DLo (v.,g{i'nota i) da 1.3 a 3'2 dB(vedasidf. [1,2,3])' . ,, "" "c) Frrnzionalita dette celle fotovol taehe: Regolare prima e tlO$ invecchiamento con stresstermoigrometrico in cameraclimatica (vedasirif' [i'e 3D' . ì;-'o) lsorar"Énto eletEico: n"g"t*" prima è dopo invecchiarnento,.bolsress termoigrometrico in cameraclimatica (> 50MO) (vedasi rif- [1,2, 3])'j'ì'iir. .'ì:J:i, iAbbafiimento del rumore prodotto da infrastruture <strong>di</strong> trasiiòrto stradale e fefroviafioAbbattim€nto del rumore all'uscita e all'imbocco <strong>di</strong> ganFrieAbbattimento del n'nore a"i ùui l" oiadotto <strong>di</strong> io<strong>di</strong>e"rt*" <strong>di</strong> trzsporto e luogbi ove piu' <strong>di</strong>fficile risultamettere in atto azioli vandaliche <strong>di</strong> asporto delle celle fotovoltaiche.;;;;*;"^<strong>di</strong> celle r"t'""rt"i"u" è subor<strong>di</strong>ratatal!.ryesenza *-Y:{i.110:,1T:j:,^t""1:':^:3nTkwp.dell,in<strong>di</strong>ce DLo si riferisce alfintera :r'a,Jiiera ifiegntz con celle fotovohaiche e non alla sola04403600-42-Pagina 162 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleDOCUMENTO N. 3Relazione tecnica sulla prestazione energetica degli e<strong>di</strong>ficiPagina 163 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong>firwcProvincin liRpmaAllo Spoftello Unico per L'E<strong>di</strong>liziaDICHIARAZIONE DEL PROGETTISTAorcoruroRvliffi loec+tELABoRAT|ALLEDlsposlzloNlin materia <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a basso consumo energetico, utilizzazione <strong>di</strong> fontirinnovabili <strong>di</strong> energia e risparmio delle risorse idricheRELAZIONE TECNICA SULLAPRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI(ai sensi della L.R.Lazio n. 15/2004, D.Lgs. n. 311/2006)n p.o.c.n o.l.a.<strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunale<strong>Comune</strong> úi (<strong>Fiumicino</strong>,4.rea cPianfic azíone le I lferito rioed (LdtLxztaAll. n'11Sp azio i se rvato al I' U ff icion" Protocollo (spazio riservato all'Ufficio)IL PROGETTISTA:co<strong>di</strong>ce fiscale / P. IVA:Stu<strong>di</strong>o/ Sede nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong>In<strong>di</strong>rizzo:n. tel.e-mail:Numero iscrizione (Albo / Cassa e<strong>di</strong>le):In qualità <strong>di</strong> tecnico incaricato dal Sig.Prov:Fax:Qualifica:consapevole delle responsabilità anche penali che si assume in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni non veritiere, <strong>di</strong>formazione o uso <strong>di</strong> atti falsi, consapevole inoltre che quanto <strong>di</strong>chiarato potrà essere verificato dallaPubblica Amministrazione a campione, in tempi successivi o qualora esistano ragionevoli dubbi sulcontenuto def fa presente <strong>di</strong>chiarazione 1art. 47 DpR 28t12t2000 n.445)ASSEVERAa.lre il progetto è*conforme co!!euanto presc4*to dalle <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> R|SPARMIO ENERGETIGO.îliil]:ffi'lTfsifi'ffiI5il}"?Hàlliid'éEt5iil^:'T,}lî3îiH'"",,5"',',f'iîLi',,:1"*ffii:;U:irelatiVi:al pidgetto è'iè<strong>di</strong>gè la seguenté ielazione tecnica:RICHIEDENTE:UBICAZIONE dell'intervento:DESTINAZIONE D'USO del manufatto:! Rrsroenzrnlr l! rrlousrRtALE/ARTIctANALE ln covrwrnctALE/DtREZtoNALEI ntcrrrrvn/TuRtslcA ln ncntcol_on nttRo:Permesso <strong>di</strong> Costruire / DiA_ Prestazione energetica degli e<strong>di</strong>ficiAggiorn.: 05/03/2010Pagina 164 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleL'INTERVENTO CONSISTE IN:I Progettazione e realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione e impianti in essi installatin Elementie<strong>di</strong>lizicostituentil'involucro<strong>di</strong>fabbricatiesistenticon superficie utile superiore 1000 metriquadratie impiantiinessi contenuti (caso <strong>di</strong> ristrutturazione integrale).n Elementi e<strong>di</strong>lizi costituenti I'involucro <strong>di</strong> fabbricati esistenti con superficie utile inferiore 1000 metri quadrati e impianti in essicontenuti (caso <strong>di</strong> ristrutturazione integrale).n Interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione totale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fìci esistenti.n lnterventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione parziale superiore al20o/o del volume o della superficie lorda <strong>di</strong> pavimento (s/p)dell'e<strong>di</strong>ficio su cui si interviene.I Progettazione e realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti termici da installare su e<strong>di</strong>fici esistenti e sostituzione dei generatori.! Ampliamenti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti volumetricamente superiori al20o/o della parte già realizzata.n lnterventl <strong>di</strong> ristrutturazione delle coperture elo realizzazione <strong>di</strong> tetti che coinvolgano l'intero e<strong>di</strong>fìcio.! Altro:FATTORI TIPOLOGIGI DELL'EDIFICIO:n E stato valutato, nel rispetto dell'altezza massima consentita e delle <strong>di</strong>stanze tra e<strong>di</strong>fici, il sistema della reciprocità delleombre portate, al fìne <strong>di</strong> consentire e garantire agli e<strong>di</strong>fici in con<strong>di</strong>zioni meno vantaggiose, a causa della maggioreesposizione a nord o della minore altezza, con<strong>di</strong>zioni accettabili <strong>di</strong> soleggiamento invernale.n ruon sono stati progettati alloggi con unico affaccio verso nord, in cui l'angolo formato tra la linea <strong>di</strong> affaccio e la <strong>di</strong>rettriceEst-Ovest sia inferiore a 30".! ll nuovo e<strong>di</strong>ficio viene posizionato con I'asse longitu<strong>di</strong>nale principale lungo la <strong>di</strong>rettrice Est-Ovest con una tolleranza <strong>di</strong> 4b"e le inter<strong>di</strong>stanze fra e<strong>di</strong>fici contigui all'interno dello stesso lotto garantiscono, nelle peggiori con<strong>di</strong>zioni stagionali (21<strong>di</strong>cembre), il minimo ombreggiamento possibile sulle facciate.n Cti ambienti nei quali si svolge la maggior parte della vita abitativa sono <strong>di</strong>sposti a Sud-Est, Sud e Sud-Ovest,conformemente al loro fabbisogno <strong>di</strong> sole. Gli spazi che hanno meno bisogno <strong>di</strong> riscaldamento e <strong>di</strong> illuminazione (box,ripostigli, lavanderie e corridoi) sono <strong>di</strong>sposti lungo il lato nord e serviranno da cuscinetto fra il fronte piu freddo e gli spazipiù utilizzati. Le aperture massime sono collocate a Sud, Sud-Ovest, mentre ad Est sono minori e a Nord sono ridótte alminimo in<strong>di</strong>spensabile. Le aperture sono comunque <strong>di</strong>mensionate in modo tale da garantire sufficienti valori <strong>di</strong>illuminazione naturale.I E prevista la realizzazione <strong>di</strong> portici adeguatamente <strong>di</strong>mensionati in modo tale da permettere lo sfruttamento dell'energiasolare durante il periodo invernale e, al contrario, nel periodo estivo da intercettare i raggi solari prima che entrino acontatto con la parete muraria. I portici saranno realizzati sul lato:iI suO con <strong>di</strong>mensione: in suC-ovestcon<strong>di</strong>mensione: in ovestcon <strong>di</strong>mensione:n le superfici trasparenti, rivolte a Sud sono schermate da sistemi frangi-sole in grado <strong>di</strong> evitare I'apporto eccessivo <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>azione termica estiva.,!Descrizione dei sistemi frangi-sole utilizzatin È previstala realizzazione <strong>di</strong> serre e/o sistemi <strong>di</strong> captazione per lo sfruttamento dell'energia solare passiva, progettate congli accorgimenti <strong>di</strong> seguito elencati:j n Sono progettate in modo da integrarsi nell'organismo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> nuovo od esistente e tali da conferire al fabbrir fabbricato jun valore tecnico-estetico aggiunto.nnDescrizione del posizionamento e della formaSono stu<strong>di</strong>ate in funzione della riduzione dei consumi <strong>di</strong> combustibile fossile per riscaldamento invernale,attraverso lo sfruttamento passivo e/o attivo dell'energia solare.Sono realizzate con serramenti <strong>di</strong> buona resistenza all'invecchiamento e al degrado estetico e funzionale, congli elementi trasparenti realizzati in vetro temperato <strong>di</strong> spessore maggiore uguale b mm.I t-e tamponalure <strong>di</strong> chiusura sono completamente trasparenti, fatto salvo I'ingombro della struttura <strong>di</strong> supportoin:i!iiModello: Permesso <strong>di</strong> Costruire / DIA_ Prestazione energetica degli e<strong>di</strong>ficiPagina 165 <strong>di</strong> 170Aggiorn.:05/03/2010


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalei irasioimà2iòne in-u;-unióó"vànó-óón-iGudAéiió-àmbìóni;.'ciÉóóo;éiilénifiéónóíósióí-péliÍ"Cón;óóíiàménro Aóii! calore sono graficizzati negli elaborati <strong>di</strong> progetto e consistono in:iiiiii:i Descrizione degli accorgimenti tecnologici per il convogliamento del calore i'i: f] Sono accessibili solo dall'esterno o da uno spazio comune.!n Le serre progettate al solo fine termico sono realizzate, con struttura a vetro fisso. Sono dotate <strong>di</strong> un sistema a !schermatura totale e/o <strong>di</strong>spositivi mobili o removibili in modo da evitare l'ingresso dei raggi solari nel periodo jestivo. E garantito, nel periodo estivo, il passaggio dell'aria all'interno dellalerra. La proión<strong>di</strong>tà r"53im" nòn isupera m 1,00.nin L'illuminazione naturale degli spazi chiusi è tale da assicurare le con<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>di</strong> benessere visivo, riducendoquanto più possibile il ricorso a fonti <strong>di</strong> illuminazione artificiale.in le superfici trasparenti dei locali principali (soggiorni, sale da pranzo, cucine abitabili e simili) sono orientate entro unsettore t45' rispetto al sud geografico.n per favorire I'utilizzo della luce naturale viene pre<strong>di</strong>sposto un sistema <strong>di</strong> trasporto e <strong>di</strong>ffusione della luce naturaleattraverso specifici accorgimenti architettonici e tecnologici consistenti inDescrizione degli accorgimenti per il convogliamento della luce naturalen U copertura è pre<strong>di</strong>sposta per I'installazione del tetto ventilato ancorato, in grado <strong>di</strong> contribuire al controllo dellecaratteristiche igro{ermiche del fabbricato. Gli spessori dei singoli elementi che compongono la struttura del tetto sonoZ L'altezza netta interna è mantenuta inferiore a m 2,40 e la pendenza della falda risulta inferiore al 31o/o.VALORI DITRASMITTANZA TERMICA U espressa in Wm2K:STRUTTURE OPACHE VERTICALI n U . 0,50 Wm2k (dat 01 gennaio 2006)n U . 0,40 Wm2k (dat 01 gennaio 2008)n U . 0,36 Wm2k (dal 01 gennaio 2010)Gli spessori dei singoli elementi che compongono la struttura opaca verticale sonograficizzali negli elaborati <strong>di</strong> progetto e consistono in:STRUTTURE OPACHE ORIZZONTALIO INCLINATE:Coperturen U . 0,50 Wm2k (dat 01 gennaio 2006)n u . 0,40 wm2k (dal 01 gennaio 2008)n u . 0,36 wm2k (dal 01 gennaio 2010)Gli spessori dei singoli elementi che compongono la struttura opaca orizzontale e/oinclinata sono grafìcizzati negli elaborati <strong>di</strong> progetto e consistono in:STRUTTURE OPACHE ORIZZONTALIO INCLINATE:Pavimenti verso locali non riscaldati overso I'esternoCHIUSURE TRASPARENTIComprensive degli infissiCHIUSURE TRASPARENTIVetrin u . 0,46 wm2k (dat 01 gennaio 2006)n u . o,41wtm2k (dat 01 gennaio 2008)n u . 0,36 wm2k (dal 01 gennaio 2010)Gli spessori dei singoli elementi che compongono la struttura opaca orizzontale e/oinclinata sono graficizzati negli elaborati <strong>di</strong> progetto e consistono in:f] u .3,1 Wm2k (dalo1 gennaio 2006)I U . 2,8Wtm2k (dat 0't gennaio 2008)n U. 2,4\Ailm2k(dat 01 gennaio 2010)Gli elementi che compongono la chiusura trasparente consistono innnU < 2,6 Wm'k (dal 01 gennaio 2006)U < 2,1Wm2k (dal 01 gennaio 2008)Modello: Permesso <strong>di</strong> Costruire / DIA_ Prestazione energetica degli edíficiAgglorn.: 05/03/20 1 0Pagina 166 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunalen U . 1,g Wm2k (dat 01 gennaio 2010)I vetri utilizzati sono del tipocon spessoreUTILITZO DELLE FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA! L'impianto a pannelli solari termici è <strong>di</strong>mensionato in modo da coprire I'intero fabbisogno energetico dell'organismo <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong>per il riscaldamento dell'acqua calda sanitaria, nel periodo in cui l'impianto <strong>di</strong> riscaldamento è <strong>di</strong>sattivato. Tale impianto è<strong>di</strong>mensionato per una copertura annua del fabbisogno energetico superiore al 50%.E I collettori solari vengono installati su e sono orientati a:itr:yd ilsud;es1 1[sud-ovesln I serbatoi <strong>di</strong> accumulo sono posizionatin I <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> captazione dell'energia solare non sono ostruiti da ombre portate dagli e<strong>di</strong>fici limitrofi.Descrizione dei collettori solari! È prevista I'installazione <strong>di</strong> moduli fotovoltaici per la captazione dell'energia solare destinata alla produzione <strong>di</strong> energiaelettrica. I moduli fotovoltaici vengono installati su e sono orientati a:i ! suo ! nsud-est insud-ovestn la pendenza del tetto risulta pari alA laftezza massima sotto tetto viene mantenuta inferiore am2,40, il locale sottotetto viene utilizzato per l'alloggiamentodei <strong>di</strong>spositivi tecnici necessari al funzionamento ottimale degli impianti (denominato locale tecnico).i!descrizione deì moduli fotovoltaiciPer la realizzazione dei collegamenti dei collettori solari e/o dei moduli fotovoltaici al volume tecnico, è pre<strong>di</strong>sposto uncave<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sezione opportuna per poter alloggiare una conduttura <strong>di</strong> mandata e una <strong>di</strong> ritorno agli impianti solari, duecanaline per alloggiare i collegamenti elettrici all'impianto fotovoltaico ed il collegamento alla rete <strong>di</strong> terra.Per il collegamento dell'impianto solare alle singole utenze vengono pre<strong>di</strong>sposti opportuni cave<strong>di</strong> o vani che possanocontenere la linea <strong>di</strong> mandata dell'acqua calda sanitaria e un collegamento elettrico.È previsto l'impiego <strong>di</strong> un impianto mini-eolico.descrizione dell'impianto!È previsto l'impiego <strong>di</strong> un impianto a biomassa.! E previsto I'impiego <strong>di</strong> un impianto geotermico con pompe <strong>di</strong> calore per la climatizzazione invernale ed estivadescrizione dell'imoiantoRISPARMIO IDRICO, SISTEMI DIACCUMULO E RIUTILIZZMIONE DELLE ACQUE METEORICHEn L' e<strong>di</strong>fìcio <strong>di</strong> nuova costruzione sarà dotato <strong>di</strong> una cisterna per la raccolta delle acque meteoriche. La cisterna sarà dotata<strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> filtratura per l'acqua in entrata, sfloratore sifonato per smaltire I'eventuale acqua in eccesso e <strong>di</strong> adeguatosistema <strong>di</strong> pompaggio per fornire l'acqua alla pressione necessaria agli usi suddetti.nLe coperture dei tetti saranno munite, tanto verso il suolo pubblico quanto verso il cortile interno e altri spazi scoperti, <strong>di</strong>canali <strong>di</strong> gronda impermeabili, atti a convogliare le acque meteoriche nei pluviali e nel sistema <strong>di</strong> raccolta. La realizzazionedella vasca per l'accumulo dell'acqua, all'interno del lotto e<strong>di</strong>ficabile o nell'e<strong>di</strong>flcio (ambienti interrati o spazi non utilizzati)consentirà il recupero <strong>di</strong> almeno il 70% delle acque meteoriche.Modello: Permesso <strong>di</strong> Costruire i DIA_ Prestazione energetíca degli e<strong>di</strong>ficiAggiom.:05/03/2010Pagina 167 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong>nnPer i servizi igienici saranno installate cassette d'acqua per iwater con scarichi <strong>di</strong>fferenziati dotate <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spositivocomandabile manualmente che consenta la regolazione, prima dello scarico, <strong>di</strong> almeno due <strong>di</strong>versi volumi d'acqua. Lerubinetterie saranno dotate <strong>di</strong> miscelatore aria-acqua.RISPARMIO IDRICO, SISTEMI DIACCUMULO E RECUPERO DELLE ACQUE REFLUE<strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleAi sensi dell' art. 96, comma 3 del Decreto Legislativo n. 15212006, il riutilizzo delle acque reflue è liberamente consentito,previo trattamento <strong>di</strong> recupero, <strong>di</strong>retto ad assicurare il rispetto dei requisiti <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> cui al D. M. Ambiente 02105/06.I t' eOiticio <strong>di</strong> nuova costruzione sarà dotato <strong>di</strong> un sistema per il recupero e la raccolta delle acque reflue con destinazionid'uso:,-..n te acque reflue recuperate e destinate al riulilizzo irriguo o civile avranno, all'uscita dell'impianto <strong>di</strong> recupero, requisiti <strong>di</strong>qualità chimico-fisicie microbiologicialmeno pari a quelli riportatinell'allegato al D. M. Ambiente 02105106.n Qualora non venga effettuato il riutilizzo dell'intera pofiata trattata, I'impianto <strong>di</strong> recupero delle acque reflue sarà prowisto<strong>di</strong> uno scarico alternativo che assicurerà al corpo recettore gli usi legittimi e gli obiettivi <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> cui al Titolo ll, Capo rdelDecreto Legislativo n.15212006 e conforme alle <strong>di</strong>sposizionidelTitolo lll- Capo llldello stesso Decreto.n le reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione delle acque reflue recuperate saranno separate e realizzate in maniera tale da evitare rlschi <strong>di</strong>contaminazione alla rete <strong>di</strong> adduzione e <strong>di</strong>stribuzione delle acque destinate al consumo umano. I punti <strong>di</strong> consegnasaranno adeguatamente marcati e chiaramente <strong>di</strong>stinguibili da quelli delle acque destinate al consumo umano.n L'impianto <strong>di</strong> fitodepurazione sarà del tipo:nDescrizione dell'impianto <strong>di</strong> fitodepurazionePAVIMENTMIONI, AREE VERDI, SUPERFICI ED AREE LIBERE DEL LOTTOn ll 30% della superficie dell'intero lotto e<strong>di</strong>ficabile sarà mantenuta completamente permeabile (sistemazione a verde e/o agiar<strong>di</strong>no). La restante superficie non occupata dall'area <strong>di</strong> se<strong>di</strong>me della costruzione sarà pavimentata, ma per il S0% lapavimentazione assicurerà, in<strong>di</strong>pendentemente dalle esigenze cui è destinata, la permeabilità del terreno, anche me<strong>di</strong>antemateriali e pavimentazioni drenanti.n È previsto I'uso del verde con finalità <strong>di</strong> regolazione microclimatica e <strong>di</strong> protezione dall'inquinamento acustico edatmosferico attraverso la realizzazione dei c.d. tetti ver<strong>di</strong>. consistente in:Descrizione dei letti ver<strong>di</strong>SISTEMA DI RISCALDAMENTOn ll sistema <strong>di</strong> riscaldamento sarà costituito da:nDescrizione del sistema <strong>di</strong> riscaldamento adottatoModello: Permesso <strong>di</strong> Costruire / DIA_ Prestazione energetica degli e<strong>di</strong>ficiPagina 168 <strong>di</strong> 170Aggiorn.:05/03/2010


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong><strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio ComunaleESCLUSIONE DAL CALCOLO DEL VOLUME O DELLA S/pf] | muri esterni <strong>di</strong> tamponamento risultano avere <strong>di</strong>mensione pari a circa cm . Dal calcolo viene sottratta la ouotaparte dello spessore dei muri esterni <strong>di</strong> tamponamento superiore a cm 30 e fino ad un massimo <strong>di</strong> cm 50, equivalente acmn I solai risultano avere <strong>di</strong>mensione pari a circa cm. Dal calcolo viene sottratta la quota parte dello spessore dei muriesterni <strong>di</strong> tamponamento superiore a cm 20 e fìno ad un massimo <strong>di</strong> cm 40, equivalente a cmn ll vano collocato sul tetto captante o nel sottotetto, in quanto considerato volume tecnico, perché destinato ad accoglieregli impianti, i serbatoi, le masse d'accumulo per l'acqua calda sanitaria i componenti del circuito primario dell'impiantosolare termico e/o i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento della potenza dell'impianto fotovoltaico e <strong>di</strong> connessione alla rete. lllocale tecnico non supera l'allezza netta interna <strong>di</strong> cm240.! ta superficie e/o il volume occupato dai <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> captazione della luce naturale e/o dalle torri del vento. euesti<strong>di</strong>spositivi vengono a tutti gli effetti equiparati a locali tecnici e quin<strong>di</strong> non rientrano nella determinazione dell'altezzadell'e<strong>di</strong>ficio. La superficie e/o volume sottratto dal calcolo risulta essere pari a! t-e serre solari che comunque rispettano i <strong>di</strong>stacchi dai confìni previsti dalla normativa vigente e a tal flne vengonoequiparati ai portici.<strong>Fiumicino</strong>il richiedente(firma)il professionista incaricato della progettazione(timbro e firma)Modello: Permesso <strong>di</strong> Costruire / DIA_ Prestazione energetica degli e<strong>di</strong>ficiPagina 169 <strong>di</strong> 170


Città <strong>di</strong> <strong>Fiumicino</strong>ts=,n<strong>Regolamento</strong> E<strong>di</strong>lizio Comunaleè'tfurnè.n'ip+Cfpfstànté{o1lati i btiitariti1.2.Già in sede <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire e/o <strong>di</strong> denuncia <strong>di</strong> inizio attività, negli elaborati <strong>di</strong> progetto dovranno esserechiare le intenzioni e gli accorgimenti atti a favorire il risparmio energetico. Dovranno essere esposte le soluzioni adottate(tipo <strong>di</strong> generatore <strong>di</strong> calore, sistema <strong>di</strong> riscaldamento, capacità coibente delle murature, utilizzo <strong>di</strong> sistemi solari.pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tetti ver<strong>di</strong>). Negli elaborati <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno dovranno essere graficizzali il nord geografico, i sistemi <strong>di</strong>coibentazione delle superfìci murarie verticali, delle coperture, dei pavimenti, delle chiusure trasparenti attraverso il chiaro<strong>di</strong>mensionamento del singolo elemento e del pacchetto tutto, del tipo <strong>di</strong> materiale (descritto anche attraverso il coefficiente<strong>di</strong> trasmittanza, il coefficiente <strong>di</strong> inerzia termica ed il calore speclfico) e della collocazione e <strong>di</strong>mensionamento dei sistemisolari adottati.Fino alla data <strong>di</strong> entrata in vigore dei decreti<strong>di</strong> cui all'articolo 4, comma 1 del D.Lgs. 31112006 il calcolo della prestazroneenergetica degli e<strong>di</strong>fci nella climatizzazione invernale ed, in particolare, il fabbisogno annuo <strong>di</strong> energia primaria è<strong>di</strong>sciplinato dalla ex Lege g gennaio 1991, n. 10, come mo<strong>di</strong>ficata dal D.Lgs. 311t2006, dalle norme attuative e dalle<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'allegato I del Decreto stesso. ll documento dovrà essere presentato in sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> iniziolavori.La <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fine lavori, per essere accettata dal <strong>Comune</strong>, dovrà essere accompagnata in duplice copia da:a. attestato <strong>di</strong> qualificazione energetica dell'e<strong>di</strong>fìcio come realizzato, asseverato dal Direttore dei Lavori;b. <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità delle opere realizzale rispetto al progetto e alle sue eventuali varianti, ed alla relazionetecnica <strong>di</strong> cui all'art. 4 del D.Lgs. n. 311/06, asseverata dal Direttore dei Lavori.4.I documenti <strong>di</strong> cui al punto 3, asseverati dal <strong>di</strong>rettore dei lavori, devono essere presentati allo Sportello Unico E<strong>di</strong>liziacontestualmente alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fine lavori senza alcun onere aggiuntivo per il committente (art. 8 del D.Lgs. n.311/06). La <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fine lavori è inefficace a qualsiasi titolo se la stessa non è accompagnata Oà tatedocumentazione asseverata.Lo Sportello Unico per l'E<strong>di</strong>lizia può <strong>di</strong>chiarare irricevibile una <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> fine lavori se la stessa non è accompagnatadalla documentazione sopra elencata.ln sede <strong>di</strong> rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità degli e<strong>di</strong>fici, dovrà essere prodotta apposita perizia giurata che certifichi lasussistenza degli impianti e la loro idoneità ad assicurare il fabbisogno <strong>di</strong> cui sopra. La destinazione del volume tecnicocollocato sul tetto captante o nel sottotetto e/o nella serra solare verrà verificata in sede <strong>di</strong> agibilità me<strong>di</strong>ante sopralluogodegli uffici tecnici municipali.7.8.Fino alla data in cui verranno pre<strong>di</strong>sposte le linee guida nazionali per la certificazione energetica (entro 180 gg. dalla data <strong>di</strong>entrata in vigore del D.Lgs. 311106 e quin<strong>di</strong> dal 0210212006) I'attestato <strong>di</strong> certificazione energetica degli e<strong>di</strong>fici (owero ildocumento redatto dai certiflcatori accre<strong>di</strong>tati) è sostituito a tutti gli effetti dall'attestato <strong>di</strong> qualificazione energeticaasseverato dal Direttore dei Lavori.L'attestato <strong>di</strong> certificazione energetica:a. deve essere allegato all'atto <strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>ta, (in originale o copia autenticata) nel caso <strong>di</strong> trasferimento a titolooneroso dell'intero immobile o della singola unità immobiliare;b. deve essere messo a <strong>di</strong>sposizione del conduttore o ad esso consegnato in copia <strong>di</strong>chiarata dal proprietario conformeall'originale in suo possesso, nel caso <strong>di</strong> locazione ;c. ha una vali<strong>di</strong>tà temporale massima <strong>di</strong> 10 anni a partire dal suo rilascio, ed è aggiornato ad ogni intervento <strong>di</strong>ristrutturazione che mo<strong>di</strong>fica la prestazione energetica dell'e<strong>di</strong>ficio o dell'impianto;d. comprende i dati relativi all'efficienza energetica propri dell'e<strong>di</strong>ficio, i valori vigenti a norma <strong>di</strong> Legge e i valori <strong>di</strong>riferimento, che consentono ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> valutare e confrontare la prestazione energetica dell'e<strong>di</strong>ficio;e. deve essere corredato da suggerimenti in merito agli interventi più significativi ed economicamente convenienti per ilmiglioramento della predetta prestazione.G.$=ii,,,tid=ii*=.Ù1Lo Sportello Unico per I'E<strong>di</strong>lizia procederà al controllo e verifica dell'osservanza delle norme della legge in relazione alprogetto delle opere, in corso d'opera ovvero entro cinque anni dalla data <strong>di</strong> fine lavori <strong>di</strong>chiarata dal committente.La verifica può essere effettuata in qualunque momento anche su richiesta e a spese del committente, dell'acquirentedell'immobile, del conduttore, ovvero dell'esercente gli impianti.3.4.In caso <strong>di</strong> acceftamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità in corso d'opera, il Dirigente dell'Area E<strong>di</strong>lizia e Mobilità or<strong>di</strong>na la sospensione deilavori.In caso <strong>di</strong> accertamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità su opere già terminate il Dirigente dell'Area E<strong>di</strong>lizia e Mobilità or<strong>di</strong>na, a carico delproprietario, le mo<strong>di</strong>fiche necessarie per adeguare l'e<strong>di</strong>ficio alle caratteristiche prescritte dalla Legge ed applica le sanzionipreviste dall'art. '15 del D.Lgs. 31112006.Modello: Permesso <strong>di</strong> Costruire / DIA* Prestazione energetica degli e<strong>di</strong>ficiAggiorn.: 05/03/2010Pagina 170 <strong>di</strong> 170

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!