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«Ti adoro, mio Dio, ti amo con tutto il cuore, ti ... - Colle Don Bosco

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È la trappola costruita ad arte, <strong>con</strong> una tecnica perfetta ein assoluta autarchia: fa <strong>tutto</strong> da solo, <strong>il</strong> ragno. Anche <strong>il</strong> luogoè accuratamente scelto. Agganciata ai pampini della vite o trai rami di un profumato roseto, <strong>il</strong> solerte tessitore vi si collocasuperbamente al centro o si nas<strong>con</strong>de ai margini, da dovemanovra i f<strong>il</strong>i, paziente ma pronto all’aggressione. È così chel’insetto, nella suo volo, attratto dai colori e profumi, vi finisceinvischiato; inu<strong>ti</strong>le dibattersi, è troppo tardi. La trappola hafunzionato e la vita del ragno è assicurata.Tutto avviene sotto la spinta dell’is<strong>ti</strong>nto: nessuna cat<strong>ti</strong>veria,solo ricerca di sopravvivenza; un ciclo di natura.Anche per l’uomo ci sono trappole invisib<strong>il</strong>i, ma posizionate<strong>con</strong> intelligente malizia, persino pubblicizzate comeluoghi di liberazione, per trarne diabolici profit<strong>ti</strong> da chi,nell’esercizio della propria libertà, sia pure <strong>con</strong> leggerezza oincauta presunzione, ha la sventura di rimanerne invischiato.Sono tante. Penso ai moderni e sofis<strong>ti</strong>ca<strong>ti</strong> strumen<strong>ti</strong> informa<strong>ti</strong>ci.Navighi e <strong>ti</strong> trovi, anche per imprudente leggerezza,invischiato in una rete pensata per catturare la curiositào scatenare l’irruenza di is<strong>ti</strong>n<strong>ti</strong> non <strong>con</strong>trolla<strong>ti</strong>. Se non te neliberi subito ci rimani dentro sempre più invischiato. Il tessitorenascosto è sempre lui, <strong>il</strong> maligno che <strong>ti</strong>ene i f<strong>il</strong>i dellaragnatela. E <strong>ti</strong> è sopra per succhiar<strong>ti</strong> all’ul<strong>ti</strong>ma goccia quellapurezza solare che <strong>il</strong>lumina la vita.Così per certe disinvolte amicizie. Un occasione di svago,una nuova esperienza: i f<strong>il</strong>i sot<strong>ti</strong>li già <strong>ti</strong> hanno invischiato. Fa<strong>il</strong>a tua vita, sembrerebbe normale, ma i f<strong>il</strong>i della ragnatela <strong>ti</strong>tengono stretto; se non lasci subito, ne sarai prigioniero. E latua vita, la tua famiglia ne esce risucchiata, dissanguata.E che dire delle «ragnatele» delle ideologie, dell’idolatriadel successo, del profitto, del danaro: una rete che non lasciascampo, che, anzi, ab<strong>il</strong>ita a tessere altre ragnatele per catturarealtri incaute vit<strong>ti</strong>me.E le «ragnatele» delle sette religiose o delle pra<strong>ti</strong>che supers<strong>ti</strong>ziose?Sono un po’ dapper<strong>tutto</strong>, persino nei giardinifiori<strong>ti</strong> delle persone «devote», tra gli angoli insignifican<strong>ti</strong> delquar<strong>ti</strong>ere… Il predatore astuto sa come distruggere quei«fondamentali» della fede e della fedeltà alla Chiesa, appresialla scuola dei padri, come pun<strong>ti</strong> indiscussi di riferimento.E si potrebbe <strong>con</strong><strong>ti</strong>nuare. Valga per tut<strong>ti</strong> l’ammonimentodi San Pietro, alle prime comunità cris<strong>ti</strong>ane, anch’esse esposteal rischio delle trappole: «…vig<strong>il</strong>ate. Il vostro nemico, <strong>il</strong> diavolo,come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli,saldi nella fede» (1 Pt 5,8-9).Oggi <strong>il</strong> maligno usa nuovi strumen<strong>ti</strong> piazza<strong>ti</strong> un po’ dovunque.Dunque: «Vig<strong>il</strong>ate!» Ma c’è un radar sicuro che ne indicala presenza: è la coscienza, alimentata costantemente dallapreghiera, dai sacramen<strong>ti</strong>, dalla Parola di <strong>Dio</strong> e della suaChiesa. Sarà essa a segnalare i pericolo e a indicare la direzione.Così prega <strong>il</strong> cantore sacro: «Scrutami, <strong>Dio</strong>, e <strong>con</strong>osci <strong>il</strong><strong>mio</strong> <strong>cuore</strong>, vedi se percorro una via di menzogna e guidami sullavia della vita» (Salmo 138,23-24). E ancora: «A te, Signore, sonorivol<strong>ti</strong> i miei occhi; proteggimi dal laccio e dalle trappole che mitendono» (Salmo 141,9).<strong>Don</strong> Em<strong>il</strong>io ZeniIL PUNTOlaragnatela

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