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Acli Trentine SETTEMBRE 2005

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SOMMARIOEditoriale4 Era il settembre del 1945, 60 anni fa<strong>Acli</strong> trentine13 La festa dei circoli anzianiTema del mese5 60 Anni di lavoro associativoper un lavoro di qualità9 La questione sociale e sessanta anni di <strong>Acli</strong>16 Partecipazione allemanifestazioni di domenica25 settembre e al pranzo16 Concorso fotografi co17 Ritroviamoci in biciRubriche11 Le <strong>Acli</strong> sessantenni ma non vanno in pensioneLavoro e previdenza19 I sessant’anni delle ACLI e l’evoluzionedel problema casa12 Buon compleanno <strong>Acli</strong>stiVita associativa24 Notizie dai CircoliLa copertinaAl femminile30 L’antico splendore dell’orologeria italianadal XV al XVIII secolo<strong>Acli</strong> trentine - Mensile d’informazione, attualità e riflessioni - Anno 39, N. 17 - Settembre <strong>2005</strong> - Direttore responsabile Fabrizio PaternosterRedazione Fabio Casagrande, Giorgio Cappelletti, Martina Cecco, Vittorio Cristelli, Fausto Gardumi, Angela Gasperetti, Andrea MargheriHanno collaborato Giseppe Diano, Bruno Fontana, Annamaria Marchionne, Michele Mariotto, Luca Oliver, Rodolfo PizzolliFotografie archivio <strong>Acli</strong>, Palma & Associati e vari - Direzione e redazione Trento, via Roma 57, Tel. 0461.277.277 - Fax 0461.277.278 - e-mail: redazione@aclitrentine.itProgetto grafico ed impaginazione Palma & Associati - Stampa Tipografi a Alcione


EDITORIALEEra il settembre del 1945, 60 anni faFabio Casagrande,Presidente <strong>Acli</strong> trentineNella sede dell’Azione Cattolica di Padova, durante unariunione promossa dalla Presidenza delle <strong>Acli</strong> di Romafu proposta l’idea di organizzare una presenza delle<strong>Acli</strong> in Trentino. A questa riunione parteciparono Mons.Giuseppe Lona, Agemone Odorizzi, Enrico Zuccatti ealtre due o tre persone. Dopo questa riunione, tornati aTrento, i partecipanti costituirono il Comitato promotoredelle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>, di cui fecero parte anche GiuseppeVeronesi, Remo Turri e Carlo Benigni.Si dice che per interpretare il futuro occorre ricordareil passato. Per questo motivo è sembrato giusto allaPresidenza, organizzare, nel mese di settembre, unaserie d’appuntamenti che, oltre a celebrare il 60°anniversario delle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>, fossero un’occasioneper “fare memoria” dell’evento fondante della nostrastoria. In quell’occasione ci si confronterà sui temi carialle <strong>Acli</strong> e sull’attualità della nostra missione. A questoproposito, qui, vorrei ricordare il signifi cato delle quattrolettere che formano l’acronimo ACLI. Richiamarele ragioni per cui fu scelta e approvata quellasigla, apparentemente chiara e scontata, in realtà,lungimirante e carica d’originalità, aiuta a giudicarel’attualità del nostro movimento.L’acronimo – che sciolto rinvia ad AssociazioniCristiane dei Lavoratori Italiani – contiene almenodue elementi fortemente innovativi ed originali.Il primo, la “A”, va letta al plurale e non al singolarecome spesso avviene nella vulgata popolare. Perchéquel plurale? Perché lo statuto prevedeva che, sotto labandiera della medesima organizzazione, vi fosse unapluralità di forme associative: circoli, nuclei aziendali,società cooperative, sportive, teatrali, associazioni dicategoria.Il secondo elemento originale è la “C”, da leggere noncome cattoliche ma cristiane. Per quegli anni era unascelta anomala che rinviava alle esperienze di Paesiquali la Germania e il Belgio dove le associazionioperaie si chiamavano già “cristiane” e non “cattoliche”perché quelle società erano pluriconfessionali. Talescelta fu approvata da Pio XII, che essendo statoNunzio Apostolico della Santa Sede in Germania,comprendeva la necessità di un’identità capace di uniree non di dividere.La terza lettera, la “L”, è forse la più tradizionale.Anche se la tutela e la promozione delle persone chelavorano, si presentano oggi con caratteri del tuttoinediti e che obbligano a concentrare l’attenzionesu quell’universo sempre più esteso di lavoratoriatipici evitando che la fl essibilità diventi precarietà.Ma la “L” contiene una sfi da ancora più radicale:come riuscire ad organizzare la solidarietà di fronte alavoratori e lavoratrici che vivono condizioni di lavoroed esprimono attese molto più diversifi cate, spessoindividualizzate. Infi ne la “I” d’Italiani. Oggi questa “I”potrebbe anche essere letta come “internazionali”poiché le ACLI sono presenti in quasi 40 Paesi, siaperché hanno accompagnato i tanti nostri connazionaliche sono emigrati in cerca di lavoro, sia perché– più recentemente – hanno sentito l’urgenza di unapresenza laddove povertà e confl itti sono fonte di mortee di disperazione.Come si vede, le ragioni ideali e la missione socialeper cui le <strong>Acli</strong> sono nate, conservano, oggi come ieri,la loro attualità e contengono le radici e la vocazionedel nostro futuro. Ciò signifi ca che le <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>stanno per compiere 60 anni, ma non intendonoassolutamente farsi mandare a riposo. Anzi, come<strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>, vogliamo riuscire sempre meglio a darevoce ai problemi reali del Trentino e contribuire adindividuare soluzioni eque ed equilibrate.4 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


TEMA DEL MESE60 Anni di lavoroassociativoper un lavorodi qualitàIN QUESTO ULTIMO DECENNIO SI ÈPROGRESSIVAMENTE PERSA L’IMPORTANZA DELLAVORO E DELLA SUA CENTRALITÀ SIA NELLA VITAINDIVIDUALE SIA NEL MONDO ECONOMICOIl tema del lavoroelemento fondante nellagenesi dell’associazioneOltre mezzo secolo di analisi, riflessioni, testimonianze, dibattitie confronti, ricerca di unità e tantavoglia di esserci con contributiconcreti di solidarietà di patronatosociale, di emancipazione con iniziativedi formazione, con la creazionedi servizi puntuali alle varienecessità materiali.Un lungo periodo di apporti razionalied emotivi, di consapevolezzadi ruolo, che in sintesi si possonoesplicitare in “desiderio e impegnodi partecipazione alla vita democraticadella collettività”.L’ampiezza del lasso di tempoconsiderato ci permette di formularequalche giudizio complessivosulla evoluzione della condizionesociale e delle mutazioni nel campodel lavoro.Nessuna pretesa in queste pocherighe di essere esaustivi su un terrenotanto complesso come quellodescritto.Faremo alcune considerazioni eraffronti sui fatti e sugli aspetti fondamentaliche hanno caratterizzatogli eventi e i cambiamenti succedutesinell’ambito in questione.Per farlo ci siamo serviti di talunidocumenti, verbali relazioni e resoconti,redatti dalla nostra Associazionenel corso di questi anni.Molti dei nostri attuali iscritti si ritroverannonella breve descrizione,che qui sotto faremo, della situazionesociale ed economica diquesto periodo.continua a pag. 6<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>5


TEMA DEL MESEsegue da pag. 5Partiamodall’armistizio del 1945Italia e Trentino escono distruttedalla seconda guerra mondiale.L’Italia, da quel momento, potevatornare alla normalità.La parola d’ordine era “ricostruzione”.Il nostro Paese, e con esso anchela nostra provincia, si trovano avivere entro una struttura economicanon organizzata ed arretratapercorsa da povertà materiale espesso anche culturale, resa ancorapiù drammatica dall’esito disastrosodella guerra.Il nostro Trentino, una popolazionediscreta e chiusa, poco inclinead aperture culturali sia verso sudcome a nord, abituata alla durafatica del lavoro, quasi esclusivamenteagricolo, molto attaccata aivalori tradizionali e religiosi. Disoccupazioneed emigrazione sono le“piaghe sociali” che segnano pesantementequel periodo.Ma anche nel nostro “chiuso” territoriosi fanno strada suggestionieconomiche che prevedono fortiinvestimenti pubblici e che permettonoun vasto programma dilavori di interesse collettivo chefavoriscono con ciò una larga occupazione.In un clima di positiva reazione alCON L’AFFERMAZIONE DI UNA MAGGIORE AUTONOMIADI PENSIERO E DI AZIONE RISPETTO AL PREESISTENTECOLLATERALISMO DEMOCRISTIANO, L’ASSOCIAZIONEINAUGURA UNA NUOVA STAGIONE POLITICApericolo di degrado sociale e didepressione, usciti dalla clandestinitàalla quale erano stati costrettidal regime fascista, riprendonovita nel Paese i partiti politici e leforze sindacali. Dal “Patto dell’unitàsindacale” siglato a Roma nel1944 nascono le <strong>Acli</strong>.Quelle trentine prenderanno vital’anno successivo.Ma, ritornando ai temi più propriamentedel lavoro, gli anni delprimo dopo guerra sono stati fondamentaliper la costruzione e rafforzamentodelle sicurezze e delletutele legate all’espressione dell’attivitàlavorativa dipendente edautonoma. Sono di quegli anni ladecisa riconferma e consolidamentodi istituti come l’INPS e l’INAIL edegli Enti, sia pure fra loro distinti,di assistenza sanitaria. Grandiistituzioni che videro la nascitanel lontano ‘33, ma che nel tempocon gli opportuni aggiornamentiquali la trasformazione dell’INPSin Azienda di servizi e la presa incarico della gestione separata peri collaboratori coordinati continuativi,hanno saputo dare adeguaterisposte agli innumerevoli e mutatibisogni di una società complessacome quella attuale. Ne riferiamoperché proprio in questi giorni alcunidi questi Istituti, coinvolti nell’euforiaderegolante del liberismoeconomico e del dichiarato disegnodi voler “privatizzare” lo Stato,sono messi in discussione. Ma suquesto ritorneremo.6 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


TEMA DEL MESEDagli anni cinquantafino ai novanta è statoun crescendo nellaestensione dei diritti edelle tutele del lavoro.Come non ricordare i buoni anni‘70, con l’approvazione parlamentaredello Statuto dei lavoratori chetanta parte ha avuto ed ha ancoranelle relazioni sindacali. Esso è ilportato normativo di un decennioparticolarmente fecondo di cambiamentosociale e culturale che èstato recepito da una classe politicasensibile e nello stesso tempofortemente voluto da una forte ecompatta classe lavoratrice.E’ di questi anni anche, con il congressodi Torino, la ricerca delle<strong>Acli</strong> di una loro nuova fi sionomiapolitica.Con l’affermazione di una maggioreautonomia di pensiero e diazione rispetto al preesistente collateralismodemocristiano, l’Associazioneinaugura una nuova stagionepolitica.E veniamo a commentareciò che succedeai giorni nostriSi è sopra accennato agli attacchipesanti che oggigiorno le “vecchie”sicurezze sociali stanno subendo.L’elenco purtroppo non èbreve. Il diritto al lavoro tutelato inprimo luogo pensioni e trattamentodi fi ne rapporto, ammortizzatorisociali concessi con molta parsimonia.In questo ultimo decenniosi è progressivamente persa l’importanzadel lavoro e della suacentralità sia nella vita individualesia nel mondo economico. Esso èstato sostituito con la rincorsa alguadagno facile e alla speculazionefi nanziaria.Ma così facendo nel nostro Paesediventa sempre più diffi cile entrarenel mondo del lavoro con uncontratto decente, anche se si è inpossesso di una laurea.Il processo di smantellamento delsistema di garanzie è iniziato sulfi nire degli anni novanta sotto laspinta di una pressante richiesta,formulata dai datori di lavoro, di unimprocrastinabile adeguamentodelle abilità professionali individuali,con i contratti di formazionee lavoro prima e con il “pacchettodell’apprendistato” poi.Con l’avvento del Governo nazionaledi centro destra, la richiestadi maggiore flessibilitàha preso validità di Legge conl’emanazione del provvedimentolegislativo n° 30 del 2003. Essa,con le sue 40 (circa) possibilità dinormare l’impegno di lavoro, hasancito il primato all’Italia dellamaggior fl essibilità in fatto di lavoroin Europa. Con questa Legge,per la prima volta dopo il ‘46si sono peggiorate le condizioni divita di milioni di lavoratori e si sonolegalizzati molti comportamentiche prima il diritto del lavoro concontinuaa pag. 8<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>7


DOPO TANTA DEMOLIZIONEDELLE CONDIZIONIECONOMICHE E DELLEREGOLE DEL LAVOROCI SAREBBE DAVVEROBISOGNO DI UNAINVERSIONE DI TENDENZATEMA DEL MESEsegue da pag. 7siderava illegali (lavoro in affi tto inparticolare). Una Legge che conl’introduzione delle fi gure dei collaboratoricoordinati a progetto, haeroso molte delle tutele e garanziequali la malattia, le ferie, il trattamentodi fi ne rapporto, conquistatedalle generazioni precedenti.Una Legge che andrebbe sicuramentecorretta se non addiritturacancellata.Contro la precarietà, a livellolocale, qualcosa si è fattoLa Legge regionale del TrentinoAlto Adige, relativa al Pacchettofamiglia, da poco approvata, per laprima volta interviene a sostegnosia pure parziale della contribuzioneprevidenziale integrativa deilavoratori dipendenti con impegnodi attività intermittente.Occupazione e salarioSul piano dell’occupazione complessivasiamo tornati ai livelli deiprimi anni novanta.Per ora si salvano le Regioni delnord ma anche in esse il tasso dicambiamento di mansione e/o disettore di lavoro è molto alto, cosìcome il ricorso alla cassa integrazioneguadagni per effetto dellechiusure o delle delocalizzazionidi molte ditte. Anche i livelli salarialinell’ultimo decennio non sonoaumentati signifi cativamente e ciòè da considerarsi causa concorrentedella attuale fase di stagnazioneeconomica che stiamo attraversando.Eppure il declino è evitabile,purché si vogliaAbbiamo cercato di spiegarlo suquesta rivista (nei numeri precedentia questo) presentando“L’agenda del lavoro” elaboratadalle <strong>Acli</strong> nazionali. Questo ci pareanche il senso dei ripetuti ed accoratirichiami ed appelli fatti dal nostropresidente della Repubblica.Ci esorta a recuperare fi ducia comenazione e rilanciare in termininuovi, la nostra capacità del fare,unica vera risorsa del Paese, aggiornatasul piano delle competenzee dell’innovazione nella consapevolezzadella necessità di doverinstaurare con il resto del mondorapporti di collaborazione e di cooperazioneentro una sana competitività.Parafrasando il messaggio conuna nostra libera interpretazione,Egli ci invita a rivivere in terminiadeguati ai tempi, lo spirito cheabbiamo avuto modo di rievocarein apertura del presente articolo,ovvero la voglia di “ricostruire”. Infatti,dopo tanta demolizione dellecondizioni economiche e delle regoledel lavoro ci sarebbe davverobisogno di una inversione di tendenza.8 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


TEMA DEL MESELa questione socialee sessanta anni di <strong>Acli</strong>di Fabrizio PaternosterIl Movimento si appresta afesteggiare i suoi sessantaanni di attività richiamandouna nobile tradizione ed una seried’iniziative realizzate d’indiscussorilievo. L’intera Comunità, pur consensibilità diversa, riconosce alleACLI un ruolo ed una presenzasignifi cative nella storia degliultimi sessanta anni.Credo però importante nontanto richiamare i pur evidentirisultati ottenuti in passato,quanto porre l’accento sul ruoloche il Movimento può e deveavere per il futuro in un contestosociale economico ed istituzionaledi profondo cambiamento.Nella società cosiddettapost-industriale si pongono alcuniinterrogativi di grande rilievo, suiquali le forze culturali e socialisono chiamate ad assumersila responsabilità di decisionicoraggiose ed impegnative.In primo luogo, non si può nonrichiamare l’attenzione su unsistema economico-planetariocosì evidentemente squilibrato daporre forti problemi di coscienzanei confronti delle aree e deiPaesi in situazioni di estremapovertà.La qualità della vita dei Paesipiù progrediti non può quindiprescindere dalla capacità chequesti avranno di far diminuire iconfl itti e le tensioni nelle areepiù povere e, parallelamente,attivare percorsi di crescita esviluppo equilibrati e rispettosidell’ambiente e della dignità dellepersone.In secondo luogo, diventacentrale la questione sociale edin particolare la distribuzione dellaricchezza all’interno delle diversecategorie sociali.continua a pag. 10<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>9


TEMA DEL MESEsegue da pag. 9Anche nel nostro Paese èindispensabile individuare dellepriorità nell’erogazione dei servizie nella riqualifi cazione delleinfrastrutture che consentanodi allentare la pressionesulle fasce di popolazioneeconomicamente più deboli.Con queste prospettive bisognaaffrontare alcuni temi nodali cherappresentano i veri elementi diqualifi cazione per le generazionifuture.Tali temi sono principalmenteil sistema previdenziale epensionistico, i cui cambiamentiincideranno direttamente nellavita dei singoli e delle famiglie,in modo progressivamente piùrilevante.Si tratta di individuare regole epriorità che consentano una tutelasociale adeguata alle esigenzeattuali e future dei lavoratori.Tale necessità implica incisiveazioni d’informazione, dielaborazione e di proposta chesolo grandi organizzazioni confi ni esclusivamente sociali edetici possono portare avanti concoerenza e determinazione.Un altro tema è rappresentatodalla tutela del risparmio. Lanecessità che le istituzioniassicurino disciplina normativa ecomportamenti operativi coerenticon le esigenze dei risparmiatoriè così forte che rappresentaormai uno dei più evidentielementi di equilibrio sociale.Bisogna, infatti, evitare che icomportamenti speculativi e laspregiudicatezza dei mercatifi nanziari drenino risorse deilavoratori e dei risparmiatoriindebolendo ulteriormente questecategorie sociali.Un altro tema può essereidentifi cato nel rapporto traconcorrenza e solidarietà. Ilproblema è quello di trovareun punto di equilibrio condivisoed accettabile tra le legittimeesigenze di effi cienza deisistemi produttivi e le esigenzedi solidarietà nei confronti deisoggetti che non hanno, perdiversi motivi, la possibilità direggere il confronto.L’obiettivo è quello di consentireal sistema economico livellidi competitività elevati senzaemarginare i più deboli.La sfi da, infatti, è quella diprodurre valore aggiuntonon esasperando i livelli dicompetitività fi no al punto dacompromettere gli equilibri sociali.In terzo luogo va sviluppatauna profonda rifl essione suquali siano le reali possibilità diaumentare la partecipazione neiprocessi economici ed istituzionalimoderni.Proprio la veloce evoluzionedei sistemi economici piùprogrediti richiede uno sforzoper aumentare i collegamentitra la base e le istituzioni, trai processi d’innovazione e leesigenze sociali. In sostanzasi tratta di sviluppare livelli dipartecipazione e di democraziacompiuti, attualizzandoli con ivincoli e le diffi coltà di oggi cherichiedono un impegno ed unosforzo propositivo di gran lungapiù elevato rispetto al passato.Un movimento socialmentecosì esteso come le ACLI cheannovera chiari principi eticitra gli obiettivi del suo operare,sarà chiamato a svolgere unruolo sempre più importantee signifi cativo proprio perrafforzare i legami ed i rapportitra le istituzioni e la base sociale,cercando di incidere il piùpossibile per indirizzare il sistemaeconomico alle esigenze socialidelle famiglie e delle personemeno strutturate sotto il profi loreddituale e patrimoniale.10 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


RUBRICHEIl picchioLe <strong>Acli</strong> sessantenni ma non vanno in pensioneIl movimento aclisticompie 60 anni. Unavolta era l’età giustaappartenuto, hanno fattofare, negli anni ’50, unsalto di qualità nell’atten-ACLI divenne la CostituzioneConciliare “Gaudiumet Spes” e cioè “Lasociazione ecclesiastica,ma siete e rimanete pursempre un’associazio-per andare in pensione.zione all’uomo, facendo-Chiesa nel mondo con-ne ecclesiale.” Oggi èUna volta. Ora non più,la passare da una conce-temporaneo”. E fu crisitempo di riscoperta del-perché l’età pensionabilezione assistenzialistica edi adolescenza. Perchéla laicità. Tra gli scogli,è stata portata più in là.di benefi cenza alla riven-la strada si è dimostrataopposto come Scilla eAnzi c’è addirittura undicazione della dignitàirta di diffi coltà. Diffi coltàCariddi, del fondamenta-premio per chi resiste eumana come diritto.nell’interpretare un mon-lismo da una parte e delsi chiama “bonus” comedo in perenne movimen-laicismo dall’altra, conquello delle assicurazio-Che cosa c’entrano leto, che sfugge ai canonila complicazione deglini. E c’è pure l’ipotesi chepensioni? C’entrano ec-preesistenti e duri a mo-“atei-devoti”, si impo-chi oggi è ancora giovanecome! Ricordo l’esempiorire. Ma diffi coltà anchene l’opzione per quellae precario la pensione lache si portava allora. C’èdalla Chiesa, che stenta“sana laicità” che abbia-riceva assieme al viatico,o non c’è differenza tra laa riconoscere l’autono-mo appresa dal Concilio.quello che i preti sommi-persona in diffi coltà chemia dei laici. Le ACLIÈ la laicità di un “popolonistrano a chi è in procin-si presenta alla chiesasono le associazioni chedi Dio” che attinge ispi-to di tirare le cuoia.per avere il “buono” dellapiù ne hanno sofferto,razione e forza dal mes-S. Vincenzo e quella checon divisioni al propriosaggio cristiano e quindiL’argomento si prestasi presenta allo sportellointerno e dolorose riserveda trascendente e cercaad essere emblematicodelle Poste per ritirareda parte della gerarchia.di modellare il vivere ci-per parlare delle ACLI,quello di cui ha diritto?La storia è nota, anchevile in dialogo con ogninon perché per molti leFacciamo un salto: oggise ancora non scritta. Eduomo di buona volontà,ACLI sono “quelle dellepoco ci manca che iè disseminata di fi gurenon assolutizzando lepensioni”, bensì per ri-pensionati siano indicatidi presidenti collocati traproprie posizioni (fonda-tornare agli anni ruggenticome responsabili della“color che son sospesi”,mentalismo) e nemmenodella loro gioventù. Del-stagnazione economica,ma forse la loro colloca-agendo “come Dio nonle ACLI si intende. Ognimangiatori a ufo, padrizione giusta è tra i pro-ci fosse” (laicismo), mamovimento, come inse-che tolgono il pane difeti. Ovviamente perse-neanche facendo fi ntagna il prof. Alberini, ma-bocca ai propri fi gli!guitati come succedevache ci sia (atei-devoti).nifesta la sua natura piùE venne il Concilio Va-nella Bibbia. Ricordo cheE interpreti a ciò teolo-genuina quando si trovaticano II, quello che aila crisi tocco anche legicamente deputati sono“allo stadio nascente”.laici – e quindi alle ACLI,<strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong> e fu la per-i laici, che non devonoEbbene, le ACLI allo sta-associazioni laicali – haspicacia tutta conciliareaspettare l’imbeccata eto nascente erano quelleconsegnato la patente didell’alloraarcivescovomen che meno il diktatdei diritti dei lavoratori,maturità e riconosciutoGottardi a sbrogliarla condai vescovi. ACLI, avetequelle che alla Chiesa,l’autonomia nel trattareuna formula che va ricor-sessant’anni, ma per fa-cui hanno sempre ade-le “realtà temporali”. Ladata. “Voi – disse allevore, non andate in pen-rito e orgogliosamente“Magna Charta” delleACLI - non siete un’as-sione!<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>11


RUBRICHESpiritualitàBuon compleanno <strong>Acli</strong>stidi Rodolfo Pizzolli*Festeggiare un compleanno, per noi cristiani,è motivo di ringraziamento al Signore per ildono della vita. Anche le ACLI sono chiamatea lodare il Creatore per la fi ducia che Egli ha posto inquest’associazione. Cos’è cambiato in questo lassodi tempo per il ruolo ecclesiale delle ACLI?Per rispondere a queste domande vorrei analizzarealcuni interventi dei Papi che si sono susseguiti inquesto lasso di tempo.Iniziamo quindi da Pio XII che, già l’11 marzo del 1945,si rivolgeva agli <strong>Acli</strong>sti con un discorso sul sindacalismocristiano, in cui si evidenziava come i movimentidei lavoratori cristiani «sono innanzi tutto cellule dell’apostolatocristiano moderno»(n. 1). E questo nonsostituendosi alla parrocchia, ma portando i valori cristianinel mondo del lavoro. Ciò sarà possibile in unavita alimentata dai Sacramenti. Qualche anno dopo, il29 giugno 1948, Papa Pacelli si appellava alle ACLI,ricordando che esse «debbono, secondo i loroprincipi, esercitare l’apostolato fra gli operai,innanzi tutto fra i loro propri membri, poianche presso gli altri, un “apostolato dioperai per gli operai”» (n. 4).Diventa chiaro, quindi, che i lavoratori«prima che sull’aiuto altrui, debbonocontare sui loro propri sforzi, sulla loropropria difesa, sulla loro mutua assistenza,nell’esercizio della quale ilpunto fondamentale è il sentimento d’intimasolidarietà tra quelli che danno e quelli che ricevono».Motivati dai principi del Vangelo gli aclisti operinoquindi per la formazione dei lavoratori, morale eprofessionale, con un atteggiamento di responsabilità,coscienziosità e parsimonia.Facendo un piccolo salto, giungiamo ad incontrarcicon Giovanni Paolo II, che il 4 gennaio 1983 parlò aGioventù aclista.Il Papa ripropone il ruolo ecclesiale del movimento eaggiunge che esso sarà in grado di «donare la testimonianza,di cui la società di oggi ha bisogno, nellamisura in cui saprete rendere sempre più vigorosae creativa l’identità cristiana che ha dato origine allavostra associazione e che in alcuni momenti della vostrastoria si è attenuata». Punto fondamentale perle ACLI sarà la capacità di ascoltare la Parola e dinutrirsi del magistero ecclesiale. Papa Wojtyla, il 7dicembre 1991, proseguirà l’approfondimento ricordandoche è importante la formazione cristiana eduna maggior capacità di lavorare «seriamente per ilbene comune, impegnatevi soprattutto per i popolipiù poveri, che hanno diritto alla vostra solidarietà inforza del principio della destinazione universale dellerisorse della terra».Il 1° maggio 1995 viene proposto il valore che «soloil vangelo fa nuove le ACLI» e il Papa ci da un nuovocompito, nel quale, «nella scia della dottrina socialedella Chiesa, contribuite con la vostra opera ad elaborareuna nuova cultura del lavoro, attenta alleesigenze integrali dell’uomo e rispettosa dei dirittidelle persone, solidale verso i piccoli e ideboli. I mutamenti culturali del momentoattuale presentano non di rado risvoltiproblematici». Il 27 aprile 2002 si amplianole responsabilità degli aclisti, cheattraverso lo studio della dottrina socialedella Chiesa, dovranno far parte diuna «coalizione globale a favore dellavoro dignitoso. Ciò implica che si faccia ilpossibile per consentire effettive opportunità di lavoroper tutti, assicurando al tempo stesso un’adeguataretribuzione a ciascuno» e tutto ciò in armonia con lavita familiare e comunitaria.Abbiamo notato l’ampliarsi della missione delle ACLI,da un livello locale alle problematiche mondiali e tuttociò seguendo il fi lo rosso del riconoscimento e del rispettodella dignità della persona che lavora e vive infamiglia e società.* Assistenza Spirituale delle <strong>Acli</strong> trentine12 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


ACLI TRENTINE<strong>Acli</strong> Anziani Consat e il comprensorio della Valle di NonLa festa dei circoli anziani<strong>Acli</strong> Consat è una realtà relativamente nuovaall’interno delle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong> e, in questianni, grazie all’impegno di chi ha credutoed investito in questo ramo dell’associazione, sista sviluppando sempre più creativamente, riuscendoad unire le necessità del territorio trentinoalle risorse che sono maturate trasversalmenteall’interno delle <strong>Acli</strong>.La Festa tenutasi nella Valle di Non ha visto coinvoltiin varie attività, fi n dalla mattinata, oltre 500anziani della valle. In apertura di giornata si sonoesibiti nel ballo coreografi co oltre 50 ballerini insiemealle istruttrici U.S. <strong>Acli</strong> che ne hanno curatoanche gli allenamenti con i corsi US <strong>Acli</strong>.Alla sfilata ha fatto seguito un’apprezzata esibizionedell’Accademia Trentina della danza anch’essaaffi liata US <strong>Acli</strong>, dopo di che si è celebratala messa, il pranzo ed infi ne balli e cori spontaneiche hanno allietato la giornata.Numerose le autorità intervenute, fra le quali ilpresidente delle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong> Fabio Casagrande,il quale ha espresso l’auspicio che possa ripetersianche in futuro il connubio tra <strong>Acli</strong>, Comprensorioed anziani della Valle di Non visto il successo ottenuto.L’evento rientra nel progetto denominato “Prevenzionee Promozione per gli Anziani della Valle diNon”, basato su un’indagine conoscitiva dei 22circoli della valle, che ha valutato la consistenza, iprogrammi d’attività e le esigenze degli anziani eseguito dalla costituzione di un comitato dei circoliper la promozione eventi ed attività comuni e perlo sviluppo delle realtà territoriali.Gli operatori U.S. <strong>Acli</strong> nei cinque ambiti dellavalle hanno lavorato su 5 corsi di movimentocreativo e danza e hanno curato l’organizzazionedella festa comprensoriale, le esibizioni dei soci ela presentazione delle bacheche dei vari circoli.Saranno organizzate a breve delle attività manuali,culturali, sportive atte a promuovere lo spiritodegli aclisti, per invogliare alla fondazione di nuovicircoli <strong>Acli</strong> Consat.<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>13


ACLI TRENTINEProgramma22/25 <strong>SETTEMBRE</strong> <strong>2005</strong>TRENTO - Piazza FieraGIOVEDI 22 <strong>SETTEMBRE</strong>Ore 16,30 Piazza FieraInaugurazione manifestazioneOre 17.00 ParliamoneLavoro e formazione di fronte aicambiamenti sociali ed economici:esperienze e proposte di riforma.PresiedeBRUNO FONTANA, responsabileprovinciale <strong>Acli</strong> welfare e lavoroIntervengonoLUIGI COLZANI, coordinatoredipartimento lavoro della presidenzanazionale delle <strong>Acli</strong>,ANTONIO VARESI, presidente Agenziadel Lavoro,CARLO ALESSANDRINI, presidente EnaipTrentino,TIZIANO SALVATERRA, Assessoreprovinciale all’Istruzione,MARTHA STOCKER, Assessore regionalealle politiche socialiA seguire assaggio buffet predisposto dal CentroProfessionale Enaip di TeseroOre 21,00 Rassegna di canti popolariieri-il lavoro-domani con i Cori dellaSosat, Bella Ciao e CalicantusVENERDI 23 <strong>SETTEMBRE</strong>Ore 16.00 Apertura stand sistema <strong>Acli</strong>Ore 17.00 ParliamoneEquilibrio sociale e welfare:un pattocon le generazioni futurePresiedeFABRIZIO PATERNOSTER, presidenteprovinciale Patronato <strong>Acli</strong>IntervengonoTIZIANO TREU, senatore-già ministro delLavoro,GOTTFRIED TAPPEINER, professoreall’Università di Innsbruck,MARTA DALMASO, assessore provincialealle Politiche Sociali,MICHELE CONSIGLIO, presidentenazionale Patronato <strong>Acli</strong>A seguire assaggio buffet predisposto dal Centroprofessionale Enaip di OssanaOre 21,00 Serata danzanteSABATO 24 <strong>SETTEMBRE</strong>Ore 9.00 apertura stand <strong>Acli</strong>Ore 10.30 ParliamoneLa fatica di ambientarsi: l’occhioverde delle <strong>Acli</strong>PresiedeARRIGO DALFOVO, referente provinciale<strong>Acli</strong> Commissione ambiente e qualitàdella vita14<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


ACLI TRENTINEComunicazione diHELMUTH MORODER, vice presidenteCipraIntervengonoMAURO GILMOZZI, assessore provincialeUrbanistica e AmbienteANDREA MIORANDI, esperto in ScienzeAmbientaliWALTER NICOLETTI, giornalistaROBERTO GIACOMONI, presidenteCantina La-Vis e Valle di CembraA conclusione dell’incontro si procederà allacerimonia di premiazione dei vincitori del concorsofotografi co. A seguire assaggio buffet predispostodal Centro professionale Enaip di Varone e TioneOre 11.00 Ritrovo cicloturisti a Nomi (bicigrill)e Grumo S.Michele (ponte) perpartecipazione alla Ritroviamoci in biciOre 13.00 Arrivo cicloturistica in Piazza FieraPasta Partyore 14.00 Gincana per nonni, bambini, ecc:prove di abilità con bicicletta elettricaOre 18.00 Costruttori di pace.Le <strong>Acli</strong> ringraziano gli obiettori dicoscienza.Incontro conviviale con gli obiettoriche in 25 anni di presenza alle <strong>Acli</strong>hanno contribuito alla crescita delMovimento.Ore 21.00 Musica d’autoreconcerto con Elisa AmistadiDOMENICA 25 settembreOre 9.00 60 anni di solidarietà: le <strong>Acli</strong> siraccontano testimonianze, video,musica per festeggiare i 60 annidelle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>Ore 11.30 in Duomo S. Messa di ringraziamentopresieduta dall’Arcivescovo MONS. LUIGIBRESSAN e consegna della medaglia diS. Vigilio alle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>Ore 13.00 Pranzo di compleanno incompagniaLa festa continua con:Giochi in piazza per bambiniGincana per nonni, bambini, ecc:prove di abilità con bicicletta elettricaPomeriggio danzanteDOMENICA 25 <strong>SETTEMBRE</strong> <strong>2005</strong> - Ore 9.00-11.00 - Trento, Piazza FieraACLI: 60 anni di solidarietàTestimonianze, video, musica perfesteggiare i 60 anni delle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>Testimonianze ed interventi dei Presidentiprovinciali delle <strong>Acli</strong>: BRUNO FRONZA,GUIDO AGOSTINI, ALDO MARZARI,SalutiConduceALBERTO PACHER, sindaco di TrentoLUIS DURNWALDER, presidente RegioneAutonoma Trentino Alto Adige/SüdtirolDIEGO SCHELFI, presidente FederazioneTrentina CooperativeLORENZO DELLAI, presidente ProvinciaAutonoma di TrentoMONS. LUIGI BRESSAN, Arcivescovo diTrentoCORRADO TONONICARLO ALESSANDRINI, SILVIA SANDRIIntervento FABIO CASAGRANDE, presidenteprovinciale <strong>Acli</strong>Saluto conclusivoLUIGI BOBBA, presidente nazionale <strong>Acli</strong>Nel corso della manifestazione verranno proiettatialcuni brevi fi lmati d’epoca del movimento everranno letti alcuni passi tratti dal libro diArmando Vadagnini sulla storia delle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>Prenotazione obbligatoria<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong> 15


ACLI TRENTINEPartecipazione alle manifestazioni didomenica 25 settembre e al pranzoPer partecipare al pranzo dicompleanno di domenica25 è obbligatorioeseguire la prenotazionecon il versamento di 10quale contributo alle spesedi organizzazione dell’interamanifestazione. Le prenotazionicon il versamento della quotavanno eseguite presso:• la Segreteria provinciale <strong>Acli</strong>in Via Roma, 57 - TrentoTel. 0461.277277• i Circoli <strong>Acli</strong>• le Sedi periferiche dei ServiziEntro giovedì 22 settembrePer gli associati provenientidai Circoli della Val di Non,Giudicarie, Val di Ledro, Primiero-Vanoi, Valsugana, Valle diFiemme, Vallagarina saràorganizzato il trasferimentocon pullman. I soci interessatiper il servizio pullman devonocontattare i dirigenti dei propriCircoli o la Segreteria provincialeTel. 0461.277277Sono programmate partenze da:• Fiera di Primiero (per i socidel comprensorio e Valsugana)Stazione Autocorriere ore 7.00• Predazzo (per i soci dellaVal di Fiemme) PiazzaMunicipio ore 7.00• Cles (per i soci della Val diNon e Piana Rotaliana) PiazzaChiesa ore 7.00• Storo (per i soci della Val diLedro e Alto Garda) PiazzaMunicipio ore 7.00• Sabbionara (per laVallagarina) Piazza Chiesaore 7.00Dai luoghi di partenza deipullman a Trento si potrannoconcordare fermate diversetelefonando alla Segreteriaprovinciale Tel. 0461.277277.Per il servizio pullman saràchiesto un contributo di 5 .Concorso fotograficoIn preparazione al convegno sull’ambiente sarà promosso un concorso fotografi cocon il seguente regolamento:Tema“L’ambiente che vorrei”Come vorrei che fosse il mio territorioFormatoUn’unica fotografi a per partecipante con unformato massimo di A4 - ( 21x29,7)Chi può partecipareColoro che sono in possesso della tessera<strong>Acli</strong>, delle Associazioni specifi che e gli studentidell’ENAIPTermine di consegna2 settembre <strong>2005</strong> presso la Segreteria provinciale<strong>Acli</strong> in Via Roma, 57Giudice unicoFlavio Faganello, fotografoVerrà allestita la mostra fotografi ca che rimarràaperta i quattro giorni di celebrazione del 60° <strong>Acli</strong>16PremiVerranno premiati i primi tre segnalati.


ACLI TRENTINERitroviamoci in biciIn occasione della celebrazione del 60°, US ACLI in collaborazionecon il Comitato provinciale della Federazione Ciclistica Italianapropone due eventi per sabato 24 e domenica 25 settembre24 <strong>SETTEMBRE</strong> <strong>2005</strong>la CICLOTURISTICA aperta a tutti!Ore 11.00 partenza dal bicigrill diNomi o dal ponte diGrumo - S. Michele.Ore 12.30 ritrovo per tutti ipartecipanti in PiazzaleSan Severino:distribuzione a tuttidelle magliette ricordoe partenza in gruppoper Piazza Fiera. L’arrivo inPiazza Fiera è previsto perle ore 13.00 con pasta partyper tutti i partecipanti.Le pre-iscrizioni dovranno pervenire entrovenerdì 16 settembre <strong>2005</strong>: i moduli sonoreperibili presso i Circoli ACLI o presso lasede provinciale U.S. <strong>Acli</strong> di Trento.24 - 25 <strong>SETTEMBRE</strong> <strong>2005</strong>GINCANA per nonni, bambini ecc.!In Piazza Fiera si terranno prove diabilità con bicicletta elettrica dalle ore14.00 alle 21.00 di sabato 24 settembree dalle 15.00 alle 21.00 di domenica 25settembre.A tutti i partecipanti verrà consegnatol’Attestato di Partecipazione e sarannopremiati i vincitori delle categorie:ragazzi - ragazze - adulti e famiglie.Iscrizioni sul posto.Informazioni ed iscrizione pressoUS ACLI - Via Roma, 57 TRENTOTel. 0461.277231Quota di iscrizione 5,00 .Le ACLI in TVTutte le settimane su Telepace la rubricaStato sociale, istruzioni per l’usoNotizie e informazioni di economia e finanza etica,sul credito e il consumo cooperativo,sulle scadenze fiscali e i problemi previdenzialiLunedì ore 20.30, mercoledì ore 21.40, venerdì ore 18.40Via Satellite: mercoledì ore 18.45, giovedì ore 22.55<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong> 17


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LAVORO E PREVIDENZAI sessant’annidelle ACLI e l’evoluzionedel problema casaNei 60 anni di vitadelle ACLI la societàha subitoprofonde mutazioni. Losviluppo economico ed ilcontestuale sviluppo istituzionaleha consentitoun netto ed incontestabilemiglioramento dellecondizioni di vita. Taleaffermazione non vuolessere la celebrazionedi un traguardo, ancoralontano da raggiungere,di un completo e diffusobenessere, ma esclusivamentela constatazionedi un cammino cheanche grazie all’operosità,alla preparazione eddi Luca OliverSegretario ProvincialeSicet <strong>Acli</strong> del Trentinoall’impegno delle ACLIha consentito di affrontarequelle emergenzesociali che hanno insidiatola società italianaa partire dal secondo dopoguerra.In questo mio contributomi soffermerò in particolaresul problema dellacasa, ritengo, infatti, che,assieme al lavoro e allafamiglia, questo sia unodei temi cruciali attornoal quale ruota il futurosviluppo della società.La storia delle politicheabitative in Italia,dal dopoguerra in poi, èstata caratterizzata dascelte di pianifi cazionee da progetti che hannosvolto un ruolo rilevantespecifi ci programmi diedilizia pubblica. Nonostantetali buoni presupposti,gli anni Sessantad’accompagnamento e si sono però caratterizzatidi “innesco” della produzioneedilizia privatanella fase della ricostruzionesioneper una forte espan-dell’edilizia privatae per una vera e propriacrisi di quella pubblica.A partire dagli anni Sessanta,Complessivamente illa necessità di re-golamentare lo sviluppourbanistico e di orientaresuo “peso” è sceso dal12% del 1961 al 4,2%del 1964.il mercato abitativo haimposto l’individuazionedi soluzioni di tipo strutturale.Ciò è stato attuato soprattuttocon la legge167, volta proprio a creareriserve di aree edifi -cabili su cui pianifi careLa ripresa dell’attivitàpubblica si è registratasolo a partire dal 1971con l’approvazione dellalegge 865 la così detta“legge di riforma dellacasa” a cui hanno fattoseguito alcune leggi diGLI ANNI SESSANTA SI SONOCARATTERIZZATI PER UNA FORTEESPANSIONE DELL’EDILIZIA PRIVATAE PER UNA VERA E PROPRIA CRISI DIQUELLA PUBBLICAcontinua a pag. 20<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>19


LAVORO E PREVIDENZAsegue da pag. 19fi nanziamento. Nel corsonuclei originari. Il risul-degli anni Settanta i giàtato è stato una crescitaprecari equilibri abitativirilevante della domandasono entrati in crisi: unaaggiuntiva che ha eser-congiuntura economicacitato una nuova pres-diffi cile, la crescita delsione sull’offerta.costo del denaro, la pro-Altri fattori hanno contri-gressiva riduzione delbuito poi al mutamentomercato degli affi tti han-dello scenario di riferi-no contribuito ad un crol-di risparmio alla contra-una sensibile riduzionemento scatenando unlo del mercato edilizio.zione di mutui a tassi ri-del patrimonio abitativoeffetto dirompente sulQuesta diffi cile situazio-dotti.da destinare all’affi tto,mercatoimmobiliare,ne si è caratterizzata perNelle politiche pubblicheponendo le premesse perspingendolo rapidamen-l’aumento degli sfratti eè prevalsa la scelta diun nuovo disequilibrio,te verso un dinamismoper il coinvolgimento disostenere l’acquisto qua-quale quello che oggi siinusuale e inaspettato:settori sempre più ampile soluzione al problemasta manifestando.la drastica diminuzionedella classe media, im-casa, relegando inve-Si è trattato di un feno-del costo del denaro, lapossibilitati ad accederece l’affi tto ad una sceltameno vissuto come po-fi ne del ciclo d’indebita-al mercato dell’affi tto emarginale e tempora-sitivo e incentivato permento delle famiglie perdella proprietà.nea, priva, inizialmente,tutti gli anni ottanta; il ri-la casa (avviato nellaA tale crisi lo Stato ha ri-di qualsiasi sostegnosultato, in effetti, è statoseconda metà degli annisposto con l’attivazionepubblico.inizialmenteraggiunto,Ottanta), la disponibilitàdi nuove risorse e attra-attenuando il problemadi nuove ricchezze accu-verso la ricerca di accor-Tra la fine degli anniabitativo.mulate, prima della crisidi con le imprese capaciSettanta e l’inizio delNegli anni novanta, però,del 2000, sui mercatidi individuare formuledecenniosuccessivosono sopraggiunte ulte-azionari, l’appetibilità deiin grado di abbassare ilgli interventi legislativiriori modifi che nelle di-mutui immobiliari, le age-costo di costruzione e dihanno fornito un contri-namiche familiari.volazioni per favorire iloffrire abitazioni a prezzibuto decisivo nel trasfor-A popolazione stabile,rientro dei capitali in Ita-convenzionati.mare la nuova doman-infatti, si è registrato unlia (scudo fi scale). TuttoUn ulteriore impegno èda abitativa. Il soggettoincremento dei nuclei fa-ciò si è ripercosso sul-stato rivolto ad incenti-preminente sul mercatomiliari, sostenuto da piùl’equilibrio tra domandavare l’utilizzo del creditoè divenuta la famiglia divivaci dinamiche migra-ed offerta, riproponendoagevolato per consentirefascia media decisa adtorie esterne ed interne,all’attenzione di tutti lal’accesso al mercato diacquistare la casa in pro-dall’aumento del-fasce di reddito medio, inprietà. La rincorsa allale separazioni egrado di abbinare quoteproprietà ha determinatodalle divisioni deiNEL CORSO DEGLI ANNI SETTANTA I GIÀ PRECARI EQUILIBRIABITATIVI SONO ENTRATI IN CRISI: UNA CONGIUNTURAECONOMICA DIFFICILE, LA CRESCITA DEL COSTO DEL DENARO,LA PROGRESSIVA RIDUZIONE DEL MERCATO DEGLI AFFITTIHANNO CONTRIBUITO AD UN CROLLO DEL MERCATO EDILIZIO20 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


LAVORO E PREVIDENZA“questione abitativa”.I numeri relativi all’andamentodel mercatoimmobiliare nell’ultimoquinquennio evidenzianosoprattutto un’impennatadei prezzi e dei canoni, afronte di un quadro economicodi contrazionedei redditi reali. Dall’iniziodel ciclo espansivo,nel 1997, ad oggi il mercatoimmobiliare italianoha registrato incrementinelle transazioni ed i valoriimmobiliari sono cresciutia prezzi costanti.L’attualità è quindi caratterizzatada emergenzeabitative più volteriscontrate nel corsodi questi sessant’anni.Gli strumenti usati in passatonon sono più effi caci.Rispetto al passato,infatti, non vi è più unasola domanda principale,ma esistono una varietàdi domande che insiemepremono su un’offertaspesso inadeguata.Gli attori principali presentioggi sul mercatoimmobiliare si presentanoassai diversifi cati.Dobbiamo, infatti, considerarele famiglie chesono alla ricerca dellaprima casa, quelle chepossiedono già un immobiledi proprietà, e che lovendono, per comprarneuno di qualità migliore equelle che spaventatedalla borsa, ormai distantidai bassi rendimentidei titoli pubblici o di altreforme d’investimentomobiliare, si rifugiano neltradizionale “mattone”.In secondo luogo, si fasempre più consistentela domanda espressadagli immigrati, dagli extra-comunitaricostrettiad abitare in condizionidi sovraffollamento all’internod’immobili marginali.Vi è poi la domanda temporanea,espressa daiNEGLI ANNI OTTANTA LA RINCORSAALLA PROPRIETÀ HA DETERMINATOUNA SENSIBILE RIDUZIONEDEL PATRIMONIO ABITATIVODA DESTINARE ALL’AFFITTO, PONENDOLE PREMESSEpendolari del terziario e PER UN NUOVOdagli studenti universitari.DISEQUILIBRIONon è possibile tralasciarela domanda sociale el’emergenza dei senzacasa, una quota di popolazioneconsistente eche sembra destinata acrescere. In particolare viè una fascia sempre piùampia di persone (monoreddito,settore pubblico,ecc.), che si trova inserie diffi coltà di fronte acanoni di affi tto semprepiù elevati che assorbonoquote sempre più altedel reddito, mentre calanoi consumi e tornano acrescere le forme di coabitazioneper le fasce piùdeboli.Alla luce di questa variegatacomposizionedella domanda di abitazioneche sempre menoriesce a trovare risposteadeguate, si riapre laquestione relativa allepossibili soluzioni: politicheinnovative che tenganoconto delle caratteristichedel tutto nuovedel contesto economicoe dall’obsolescenza deicontinua a pag. 22<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>21


LAVORO E PREVIDENZAsegue da pag. 21vecchi meccanismi disostegno sociale del tuttoinsuffi cienti a dare unarisposta anche soltantoalla domanda povera tradizionale.La breve analisi qui condottasi riferisce all’interopaese, ma ben pochedifferenze si riscontranonella nostra Provincia.Proprio nel nostro territorioalcune delle dinamichedescritte hannoraggiunto i livelli più importanti,pensiamo adesempio all’altissimo numero(circa l’80% del totale)di famiglie proprietariedi un alloggio.Nonostante ciò gli elementidi criticità evidenziatia livello nazionaleoggi sono ampiamenteregistrabili anche inTrentino, criticità spessoaggravata da un livellogenerale dei prezzi giàmolto elevato.L’alto numero di alloggiin proprietà, le miglioricondizioni socio - economichee la maggioredisponibilità fi nanziariadell’ente pubblico quindi,DALL’INIZIO DEL CICLO ESPANSIVO, NEL 1997,AD OGGI IL MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO HA REGISTRATOINCREMENTI NELLE TRANSAZIONI ED I VALORI IMMOBILIARISONO CRESCIUTI A PREZZI COSTANTIoggi non sono più suffi -cienti ad arginare l’emergenzaabitativa che simanifesta in tutta la suadrammaticità anche inTrentino.che vengono definitedi “edilizia pubblica”,quali quelle oggetto delDDL n. 93, non possaessere avviato se nonconsiderando le problematicitàsopra espresse.Alla luce di quest’affermazioneIl “governo” provincialeritengo e la stessa assembleaopportuno concludereil presente interventocon alcune riflessionisulla riforma in materiadi politiche abitative chela Giunta della ProvinciaAutonoma di Trento staportando avanti, propriolegislativa non possonoche considerare conestrema precisione glieffetti che qualsiasi innovazionenormativa puòprodurre in un contestocritico come quello descritto,avendo cura adin questi mesi (disegno intervenire tempestivamentedi legge n. 93 “Disposizioniin materia di politicaprovinciale della casa emodifi cazioni della leggeprovinciale 13 novembre1992, n. 21“).per evitare pos-sibili distorsioni in gradodi vanifi care l’impatto deibuoni principi alla basedel DDL n. 93 (es. equitàorizzontale e verticale).Ritengo necessarioUno degli obiettivi dellanuova legge è quellochiarire che il ragionamentosulle misuredi trasformare l’ITEA inSpa, creando in tal modoun soggetto che agirà nelmercato immobiliare provinciale,con strumentiprivatistici, come attoreprimario e privilegiato.A nostro avviso, questosoggetto dovrà dimostraredi sapersi muovere nelmercato immobiliare evitandodi incidere in ma-niera negativa sui prezzi,non sostenendone lacrescita com’è avvenutospesso in passato.Esso dovrà anche intervenireattivamente sulmercato (ad es. aumentandol’offerta d’immobili)per avviare una manovrache deve avere comeobiettivo innanzitutto ilblocco dei prezzi ed inseguito una loro diversificazione che consentanuovamente l’incontrodella domanda e dell’offerta.Tali osservazioni nonvogliono evidentementeessere una criticafine a se stessa ma alcontrario il contributoche le <strong>Acli</strong> hanno sempresaputo offrire e cheintendono continuare adare per la costruzionedi una società più attentaai bisogni ed alle necessitàdi tutti i cittadini.22 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


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VITA ASSOCIATIVARicostituzione del Circolo <strong>Acli</strong> di TioneRisalgono agli anni ‘70 le ultimetestimonianze che si hanno delCircolo <strong>Acli</strong> di Tione di Trento.Dopo quasi trent’anni di vuoto,in questi ultimi mesi, nel centrogiudicariese, qualcosa sta tornandoa muoversi.È vero che a Tione le <strong>Acli</strong> sonopresenti con gli uffi ci del CAF, delPatronato e delle CooperativeEdilizie, ma mancano proprio delfulcro associativo rappresentatodalla realtà del Circolo.In questi mesi, dopo i contattiavuti con il Vicepresidentedel Patronato Mauro Segata, ilPresidente del Patronato di TioneGiancarlo Ballardini, con grandedisponibilità ed entusiasmo stacercando di porre le basi per lacostituzione del Circolo.Con questo intento, nel corsodel mese di luglio, si sono tenutipresso la sede delle <strong>Acli</strong> di Tione,due incontri ai quali erano presentiil Decano don Olivo Rocchetti, dasempre vicino al mondo delle <strong>Acli</strong>, irappresentanti delle <strong>Acli</strong> Provinciali,e alcuni volenterosi soci, interessatial progetto di rifondare il circolo.Nelle due riunioni i presenti hannodiscusso dell’importanza di proporrel’azione sociale del Circolo <strong>Acli</strong>anche a Tione, confrontandosi sulda farsi, ascoltando le esperienzeportate anche dai dirigentiprovinciali Segata e Cappelletti.I convenuti si sono trovati d’accordosulla necessità fondamentale diriuscire a creare un gruppo dipersone coeso e unito in gradodi formulare alcune proposteper avvicinare la popolazione egli aclisti al circolo, e che in unsecondo momento si muova per lacostituzione formale dello stesso.Altra cosa importante, sottolineataanche da don Rocchetti, è lanecessità di proporre un camminochiaro e ben defi nito che sia daguida per l’attività di promozione delCircolo.Con questi intenti, e mossi da vivoentusiasmo Ballardini e gli altriaclisti presenti agli incontri si sonodati appuntamento a settembre,per continuare il cammino iniziato eportare alla rinascita il Circolo <strong>Acli</strong>di Tione.24 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


VITA ASSOCIATIVAConferita alle <strong>Acli</strong> la medaglia di S. VigilioAnche le <strong>Acli</strong> erano presenti domenica 26 giugno al solenne Pontifi -cale di S. Vigilio. Una nutrita delegazione, composta dal PresidenteFabio Casagrande, dal Vice Sergio Bragagna, dal Segretario FaustoGardumi, dal Direttore del Patronato Giuseppe Diano, dal Presidentedella Cooperativa Mondo del Lavoro Giorgio Cappelletti, dalla responsabiledel Coordinamento Donne Martina Cecco e da alcuni Presidenti di Circolo eDirigenti Provinciali, ha portato in sfi lata il gonfalone con il simbolo delle <strong>Acli</strong>e uno striscione con incisa la scritta: “Le <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong> da 60 anni sulle ormedi S. Vigilio fedeli al mondo del lavoro, alla chiesa e alla democrazia”.La processione è terminata con la celebrazione in Duomo della S.Messa presieduta dal Card. Renato Raffaele Martino, concelebrata dall’Arcivescovodi Trento mons. Bressan e da numerosi sacerdoti della diocesi.Durante la celebrazione sia l’arcivescovo Bressan che il Card. Martino hannoricordato l’impegno e l’attività delle <strong>Acli</strong>, che quest’anno festeggianoappunto il 60° di fondazione e l’Arcivescovo ha comunicato che, in occasionedei festeggiamenti in programma per fi ne settembre, conferirà all’associazionela Medaglia di S. Vigilio, importante riconoscimento che ètradizionalmente dato ad associazioni o a persone che si sono distinte perparticolari meriti.Circolo <strong>Acli</strong> Trento centroNegli scorsi mesi,presso la SedeProvinciale delleBragagna ha ricordatola mission di un Circolo<strong>Acli</strong>: fare azione socialequindi l’idea di proporreuna serata con lo scopodi parlare della qualitàdel centro: parcheggi,viabilità, immondizie, ripristinodei sottotetti, rin-<strong>Acli</strong>, si sono tenuti duesul territorio e ha poi sot-della vita e delle proble-novo edilizio, ecc…incontri volti a rilanciaretolineato l’importanza dimatiche che affl iggono ilPoste sul tavolo alcunel’attività del Circolo <strong>Acli</strong>ridare vitalità al Circolocentro città.di queste questioni scot-di Trento Centro.del centro città.tanti, i partecipanti hannoTra i partecipanti si è poiQuesto incontro, intito-deciso di darsi appun-Al primo incontro, oltreintrecciato un partecipa-lato “Pensieri a mentetamento dopo la pausaal Vicepresidente delleto dibattito sul ruolo chelibera sul Centro Sto-estiva per organizzare<strong>Acli</strong> Sergio Bragagnapotrebbe avere il Circo-rico di Trento”, si è te-un altro incontro, magarie al collaboratore dellalo di Trento Centro, sunuto il 16 giugno e, dopoalla presenza di qualcu-Segreteria Joseph Valer,come potrebbe rappor-l’introduzionedell’arch.no degli Amministratorierano presenti una deci-tarsi verso le Istituzioni,Arrigo Dalfovo, ha vistoComunali, per cercare dina di soci, fra cui il Pre-verso i soci e verso tuttisvilupparsi un animatodare delle risposte allesidente del CTA Arrigoi cittadini.dibattito sui vari problemidomande scaturite dalDalfovo; nella riunioneDall’incontro è scaturitache toccano gli abitantidibattito.<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>25


VITA ASSOCIATIVAU.S. <strong>Acli</strong> - 16 Aprile <strong>2005</strong>Parigi Incontro Nazionale di Taiji QuanSi è svolto a Parigi sabato 16 aprile l’incontroInternazionale di Taji Quan, che ha vistol’esibizione di oltre 200 praticanti promossadall’Associazione Shuai Jiao Italie (ASJI) con il CaposcuolaEuropeo M° Yuan Zumou. Era presente anchela rappresentativa Italiana formata dal responsabilenazionale ASJI Maestro Stefano Danesi e da unasquadra di 26 atleti provenienti dalle seguenti associazioniitaliane:• Scuola di Kung fu e Taiji Quan “Long Men-Portadel Drago” TRENTO, composta da Paoli Diego,Coseri Alessandra, Celva Lorena, Franzoni MariaCristina, Cassini Fabrizio, Bianchi Maurizio, ZanneLuca;• Kung Fu Wushu “Giovane Drago A.S.” Lodi (Mi);• Scuola “Tian Di He” Forlì;• Scuola “Liang Huo” Castel Bolognese (Bo);• Associazione “Neiji Quan” Bellinzona.La Scuola di Kung Fu e Taiji Quan “Long Men-Portadel Drago” di TRENTO è presente nella nostra cittàda molti anni, promossa dal Maestro Diego Paoli, cinturanera di Kung che fu ottenuta dopo un lungo lavoroeffettuato per oltre 25 anni sotto l’insegnamentodel Maestro Coreano Shin Dae Wuong.Nella scuola di Trento si insegna il Kung Fu, artemarziale cinese, e il Taiji Quan, anch’essa antica artemarziale proposta ai nostri tempi in forma occidentaleaccessibile ad un gran numero di persone e di tuttele età.Il Taiji Quan è una disciplina antichissima, chegli occidentali hanno cercato di defi nire in tanti modi:come una forma di meditazione dinamica, una ginnasticapsico-energetica, una formazione psico-corporea;ma, letteralmente, il suo nome signifi ca “ilboxare della polarità estrema”. Non a caso, in Cina,paese d’origine, il Taiji è nato diversi secoli fa comearte marziale destinata all’autodifesa. Non solo, mada qualche tempo è entrato a far parte della medicinatradizionale cinese, come tecnica complementare perla prevenzione e la cura di diversi disturbi, come, peresempio, l’ipertensione.GIACCA S.R.L. Costruzioni Elettriche38070 Padergnone (TN)Sede amministrativa Loc. Spini, 123/7 - 38014 Gardolo (TN)Tel. 0461.960950 - Fax 0461.956042C o s t r u z i o n i E l e t t r i c h e26 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


VITA ASSOCIATIVAIl Circolo <strong>Acli</strong> di S. Bartolomeo ha festeggiatoi 90 anni di Iginio Bortolotti, socio del circolo fin dallasua nascita, risalente all’anno 1957Con una cerimonia semplice, partecipata e caricadi emozione sono stati festeggiati i 90 anni di IginioBortolotti detto “Bortol”, personaggio emblematicodel nostro vecchio rione di S. Bartolomeo, stimatoda tutti per la sua cordialità e simpatia.Alla presenza dei fi gli Gianni e Mario e dell’amico BepiZoccante, il Presidente Sergio Bragagna ha consegnatoal festeggiato a nome di tutti i soci una cornice di ceramicadecorata a mano, confezionata dal Gruppo Donne,come segno di amicizia. È seguito un brindisi auguraleche ha coinvolto tutti i soci presenti.Assemblea della zona Primiero Vanoi e MisNel periodo estivo è statoorganizzato il consueto incontrodi Zona che uniscel’impegno associativo e politicoalla condivisione di un momentod’incontro conviviale; il PresidenteProvinciale delle <strong>Acli</strong> trentineFabio Casagrande e il membrodi presidenza Guerrino Tezzonhanno rappresentato l’assembleaconsigliare delle <strong>Acli</strong> trentine.In seno alla riunione, l’attuale Presidentedi zona Pietro Zanetel siè complimentato per l’andamentodell’attività locale delle <strong>Acli</strong>, riferendosiin particolare al tesseramentoe alla situazione economicaattuale.Casagrande ha risposto alle domandesulla Riforma Dalmaso(ITEA) e sulle RSA.Il presidente ha presentato la Festadell’Anniversario delle <strong>Acli</strong>, chesi terrà nei giorni 22/25 settembre<strong>2005</strong> a Trento e per la quale sonostati organizzati conferenze, seminari,promozione e anche unconcorso fotografi co riservato agli<strong>Acli</strong>sti e agli studenti ENAIP (vedispazio nella rivista).La responsabile femminile delle<strong>Acli</strong> trentine ha proposto ai dirigentiil progetto “Castello del BuonConsiglio”, seminari sull’arte neiCircoli. L’assemblea ha espostole problematiche attuali, come, adesempio, la necessità di una strutturad’asilo nido e il problema dellescuole per l’infanzia. Si è discusso,infi ne, di un futuro possibileampliamento dell’organico pressola segreteria di Zona in Primiero.La serata è stata coronata con unacena presso l’Albergo “Al Pin”, recentementescelto come secondorecapito del Patronato <strong>Acli</strong> a Caoria.<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>27


VITA ASSOCIATIVACiao, caro Gino,riposa in paceDopo lunga malattia si èspento domenica 10 luglio,all’età di 68 anni,Gino Sartori, aclista fi n dalle originidel Movimento che ha ricopertoin 50 anni di militanza ruolidirigenziali nelle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong> e in<strong>Acli</strong> Terra in particolare. Alla partecipatacerimonia funebre presidiatada nove sacerdoti, tra cui donRodolfo Pizzolli e don GiuseppeGrasselli, c’era una nutrita delega-zione di aclisti e della Presidenzaprovinciale delle <strong>Acli</strong> guidata dalPresidente Fabio Casagrande.A conclusione della cerimonia,Carlo Alessandrini dirigente provincialedelle <strong>Acli</strong>, a nome dellaPresidenza provinciale ha testimoniatoil senso e la grandezza diGino in cinquant’anni di impegnonel sociale e nelle <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong>.Di seguito riportiamo il testo dell’intervento.Carissimo Gino,siamo qui in molti delle ACLI a renderti l’estremoomaggio, a piangere la tua scomparsa assieme allatua mamma, ai tuoi fratelli, ai tuoi cari, ai tuoi compaesanie ai numerosi amici.Sei stato con noi nelle ACLI una vita intera: molti anninel consiglio e nella Presidenza provinciale del Movimento,da sempre animatore del tuo circolo, unalunga responsabilità a livello provinciale del nostrosettore terra.Abbiamo seguito con trepidazione la malattia che haminato la tua forte fi bra, quasi increduli che il malela potesse avere vinta su una persona che abbiamosempre conosciuto come entusiasta, energica, tenacee piena di vitalità.E’ forse la parola “entusiasmo” che meglio serve acaratterizzare la tua personalità, un entusiasmo alimentatoe temperato insieme dal gusto per la ricerca,il confronto e la discussione.Sei stato un entusiasta nella tua militanza nelle ACLI,di cui hai vissuto con intensità le varie fasi di sviluppolungo i 60 anni di vita del movimento.Eri un entusiasta ed hai trasmesso entusiasmo quandoeri amministratore della Cantina Sociale e promuovevile opere di miglioramento fondiario nel tuocomune e nella tua valle.Chi ti ha conosciuto non dimenticherà la passione,la competenza e l’amore con cui ti dedicavi alla tuaprofessione di viticoltore, assertore entusiasta ed inanticipo sui tempi di quel requisito della qualità cheoggi appare di comune accettazione.Noi, caro Gino, ti ricorderemo così e vorremmo che inquesti tempi, in cui odio e violenza generano morti elutti, le scintille di speranza, di amore e di calore chehai disseminato nella tua esistenza potessero rischiararequesti orizzonti di buio che ci circondano.Tu ora vivi e vivrai nei ricordi dei tanti che ti hannovoluto bene.Vivi soprattutto nella luce del Padre, entro il misterodi quella Fede che ci rende certi che alla morte seguel’evento del riscatto ultimo e defi nitivo della resurrezione.Ciao, caro Gino e riposa in pace.Verla di Giovo, 12 luglio <strong>2005</strong>28<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>


VITA ASSOCIATIVAIl nostro ricordodi Maria MenapaceIl 16 luglio presso i locali del Patronato ACLI Vallidel Noce, le <strong>Acli</strong>, il Patronato e tutti gli amici, hannovoluto ricordare Maria Menapace nell’ottavoanniversario della sua scomparsa.Per testimoniare l’impegno di una vita dedicata albene comune il circolo ACLI di Cles, Tassullo e Tuennohanno posto una targa nel luogo a lei più caro: ilPatronato ACLI delle Valli del Noce.Maria nasce a Tuenno il 7 gennaio del 1924, e rimaneorfana di padre alla tenera età di due anni, dopole elementari, viene mandata in collegio a Gorizia. Inquel periodo rimane orfana anche della madre.Tornata in Trentino in periodo di guerra, inizia lasua carriera di insegnante che terminerà a causa diun’operazione alle corde vocali che la costringerà aritirarsi ad un lavoro di uffi cio.Ma il suo desiderio di aiutare i meno fortunati si risvegliaa Predazzo, quando incontra l’Unitasi (oggiOspitalità Tridentina). Il volontariato assorbe granparte del suo tempo libero con viaggi a Lourdes eassistenza a chiunque ne avesse bisogno.All’inizio degli ani ’60 conosce le ACLI e la sua partecipazionesi sviluppa e cresce come “addetto socialevolontario” dentro il Patronato. Dopo questa esperienzadi servizio gratuito, matura ed approfondisce il suointeresse e la sua partecipazione attiva anche per ilMovimento i cui principi ed ideali sono coerenti con ilsuo pensiero e la sua azione; dopo un intervento chirurgicoper un cancro e il superamento di un infartosi convince sempre di più che “il bene collettivo deveessere prima di ogni altra cosa”.Il suo impegno fondamentale è la “ricerca della veritàe della giustizia” e questa può essere ottenuta solamenteattraverso la conoscenza. Questo, poco dopol’infarto, la spinge ad affermare: “…quando mi sonovista la morte davanti ho capito che, se fossi vissuta,avrei dovuto dare uno scopo alla mia vita. L’avreidonata alla mia gente”. Nella ricerca del raggiungimentodi questo obiettivo Maria trova nel Patronato<strong>Acli</strong> un interlocutore professionalmente preparato ainterpretare le esigenze di cui è portatrice, approfondiscei temi del mondo operaio assumendo spessoposizioni in contrasto con il potere, per il bene deilavoratori e dei più deboli. Consapevole ed attentaal disagio femminile lotta continuamente per le “pariopportunità”.Tutta la vita di Maria è stata vissuta nell’ottica dellalotta alle ingiustizie e, anche se non è sempre statacompresa ed accettata dalla gente, non si è mai persad’animo e ha continuato a vivere il Vangelo conpassione inserendo in questo anche il suo impegnoper le ACLI, che hanno sempre avuto un posto particolarenel suo cuore.<strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>29


AL FEMMINILELa misura del tempoL’antico splendoredell’orologeria italianadal XV al XVIII secoloChronos, il Tempo, arcano testimonedella continuità cosmicache tutto genera e tutto dissolve,ha da sempre impegnato l’immaginazionee il pensiero di fi losofi ,scienziati ed artisti, alla ricercadi una defi nizione di senso e diun’unità di misura rapportata all’alternanzadel giorno e della notte,ai ritmi delle semine e dei raccolti,delle preghiere recitate nei monasteri;a questo tema il Museo delCastello del Buonconsiglio dedicaun’esposizione, la più importantemai organizzata in Italia.La mostra ripercorre le tappe piùimportanti della storia dell’orologerianel panorama europeo, offrendoal visitatore la possibilità di ammirare370 esemplari, provenientida collezioni pubbliche e privateitaliane ed europee, che permettonodi comprendere il percorso diperfezionamento e d’innovazionedell’arte dell’orologeria nel corsodei secoli.Nelle sale del Castello l’itinerarioespositivo ci guida alla scoperta dicapolavori provenienti da differentiambiti regionali, realizzati in epochediverse: dagli orologi solariin legno, avorio e ottone dorato,agli ‘svegliatori monastici’ concepitiper segnalare la cadenzadei servizi religiosi all’interno deimonasteri; dai sontuosi orologirinascimentali a torre, a edicola,a ostensorio, che arricchirono leWunderkammer-gabinetti dellemeraviglie di signori e potenti, aicelebri e ingegnosi orologi ‘notturni’realizzati a Roma nel ‘600 sucommittenza di papa AlessandroVII Chigi, e ancora preziosiorologi costruiti tra il XVII e il XVIIIsecolo a Milano, Venezia, Roma,Genova, Napoli.In mostra vi sono i magnificiorologi ad automa in foggia dileone, di colomba, di cane, dicavaliere, di Crocefisso, che alloscoccare delle ore riproduconoelementari movimenti. Fra i capolavorimerita menzione l’orologioda tasca con suoneria del 1563,appartenuto a San Filippo Neri.L’orologeria trentina è rappresentatada una sezione dedicataa Bartolomeo Antonio Bertolla(1702- 1789), insigne maestro orologiaioattivo in Trentino nel XVIIIsecolo, costruttore, tra l’altro, delfamoso orologio astronomico,realizzato in collaborazione conl’astronomo Francesco Borghesi,donato all’imperatrice MariaTeresa d’Austria e oggi conservatopresso il Museum of Historyand Tecnology di Washington,concesso in prestito per questamostra. La mostra consente inoltredi apprezzare le valenze estetiche,le curiosità e le rarità degliorologi presentati, valorizzando labellezza delle decorazioni, operad’ebanisti, argentieri, orafi,pittori, mentre la sezione iconograficacomprende un’accurataselezione di dipinti, incisioni,documenti e libri a stampa dal500 al 700 e completa l’esposizioneoffrendo motivi di rifl essionesull’affascinante tema della misuradel tempo.Annamaria MarchionneResponsabile Organizzazione MostreCastello del BuonconsiglioPER SAPERNE DI PIÙ…Periodo mostra:dal 25 giugno al 6 novembre <strong>2005</strong>Orario: 10.00-18.00 - Lunedì chiusoAgevolazioni per i soci ACLI30 <strong>Acli</strong> trentine - Settembre <strong>2005</strong>

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