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universita - Clinica pediatrica - Università degli Studi di Trieste

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RIASSUNTO E SCOPO DELLA TESI<br />

La celiachia (CD) è un’enteropatia immuno-me<strong>di</strong>ata scatenata dall’ingestione <strong>di</strong> glutine in soggetti<br />

geneticamente pre<strong>di</strong>sposti. La prevalenza <strong>di</strong> questa patologia varia tra 1/100 e 1/300; nella sua<br />

forma tipica si manifesta con <strong>di</strong>arrea, malassorbimento, e deficit <strong>di</strong> crescita, ma è ora noto che<br />

esistono molte forme atipiche, con eterogeneità <strong>di</strong> manifestazioni spesso extraintestinali, o<br />

ad<strong>di</strong>rittura forme asintomatiche che sfuggono alla <strong>di</strong>agnosi.<br />

Per la <strong>di</strong>agnosi abbiamo oggi a <strong>di</strong>sposizione markers sierologici molto sensibili e specifici, ma in<br />

ogni caso la conferma <strong>di</strong> celiachia prevede l’esecuzione <strong>di</strong> una biopsia intestinale che <strong>di</strong>mostri le<br />

tipiche alterazioni istologiche.<br />

Recenti lavori hanno evidenziato che in una buona percentuale <strong>di</strong> soggetti con celiachia vengono<br />

prodotti, oltre agli anticorpi anti-Endomisio e anti-Tranglutaminasi, presenti nella quasi totalità dei<br />

pazienti, gli anticorpi anti-Actina (AAA) e dal momento che questi sembrano correlare<br />

strettamente con la severità della lesione intestinale sono stati proposti come markers sierologici <strong>di</strong><br />

danno istologico<br />

La messa a punto <strong>di</strong> una meto<strong>di</strong>ca standar<strong>di</strong>zzata in grado <strong>di</strong> dosarli potrebbe quin<strong>di</strong> risultare<br />

molto utile e potrebbe già nell’imme<strong>di</strong>ato futuro rivoluzionare la <strong>di</strong>agnostica della malattia celiaca<br />

in quanto una semplice indagine sierologica, non invasiva e <strong>di</strong> basso costo, che preveda il dosaggio<br />

<strong>degli</strong> anticorpi anti-Transglutaminasi (noto test ad elevata sensibilità e specificità) unitamente a<br />

quello <strong>degli</strong> anticorpi anti-Actina, potrebbe rappresentare una valida alternativa alla biopsia<br />

intestinale.<br />

In questo contesto si inserisce il progetto relativo al mio Dottorato <strong>di</strong> Ricerca. Lo stu<strong>di</strong>o si propone<br />

infatti <strong>di</strong> confermare i risultati precedentemente ottenuti e <strong>di</strong> mettere a punto un proce<strong>di</strong>mento<br />

operativo semplice e ripetibile.<br />

In una prima fase il dosaggio <strong>degli</strong> anticorpi anti-Actina è stato eseguito me<strong>di</strong>ante un test <strong>di</strong><br />

immunofluorescenza in<strong>di</strong>retta su sieri opportunamente trattati.; si è notato, infatti, che un<br />

pretrattamento fisico (riscaldamento a 56°C per 45 minuti) o chimico (aggiunta <strong>di</strong> EDTA a una<br />

concentrazione 0,1mM) dei sieri inibisce una proteina, la Gelsolina, che, se presente, maschera il<br />

legame Actina-anticorpo rendendo il test poco sensibile.<br />

Da questo stu<strong>di</strong>o è emerso che la presenza <strong>degli</strong> anticorpi anti-Actina correlava con la severità della<br />

lesione intestinale.<br />

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