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universita - Clinica pediatrica - Università degli Studi di Trieste

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Seppure l’attivazione dei linfociti T glia<strong>di</strong>na ristretti assolve un fondamentale ruolo chiave<br />

nella malattia celiaca, non è ancora del tutto chiaro del perché soltanto una piccola<br />

porzione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui HLA-DQ2 e HLA-DQ8 positivi sviluppano un’attivazione delle<br />

cellule T glia<strong>di</strong>na ristrette ed il conseguente innesco del meccanismo<br />

immunopatogenetico.<br />

Recenti stu<strong>di</strong> in vitro hanno evidenziato la capacità dei frammenti <strong>di</strong> glia<strong>di</strong>na <strong>di</strong> indurre<br />

una risposta immunitaria innata nella mucosa intestinale dei soggetti celiaci.<br />

Sembra che questa risposta innata sia la prima risposta immunitaria ad intervenire nei<br />

confronti della glia<strong>di</strong>na così come avviene normalmente in risposta a stimoli quali LPS<br />

(lipopolisaccari<strong>di</strong> batterici), proteine virali e DNA batterico.<br />

La risposta innata è particolarmente importante a livello della superficie mucosale, in<br />

quanto rappresenta la prima linea <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa contro gli antigeni patogeni esterni.<br />

Nei soggetti celiaci sembra che le cellule epiteliali e le cellule della lamina propria con<br />

capacità fagocitaria siano caratterizzate dalla presenza, sulle loro superfici, <strong>di</strong> specifici<br />

recettori definiti “pattern recognition receptors”, i quali, dopo aver riconosciuto e legato i<br />

pepti<strong>di</strong> glia<strong>di</strong>nici, innescano il rilascio <strong>di</strong> citochine e chemochine proinfiammatorie, quale,<br />

ad esempio, IL-15.<br />

Il rilascio <strong>di</strong> IL-15, come emerge da questi stu<strong>di</strong>, attiverebbe le cellule presentanti<br />

l’antigene MHC-ristrette per i frammenti <strong>di</strong> glutine deamidati dalla transglutaminasi<br />

tessutale ed innescherebbe la risposta immunitaria adattativa precedentemente descritta.Da<br />

questi lavori emerge che le due branche della risposta immunitaria, l’innata e l’adattativa,<br />

seppure con <strong>di</strong>fferenti funzioni, compartecipano nella patogenesi della malattia celiaca.<br />

L’importanza <strong>di</strong> queste nuove ricerche è data, inoltre, dalla scoperta che all’interno delle<br />

sequenze proteiche dei frammenti della glia<strong>di</strong>na si possono <strong>di</strong>stinguere due <strong>di</strong>versi epitopi:<br />

non-immunodominante ed immunodominante, capaci uno <strong>di</strong> attivare la risposta<br />

immunitaria innata e l’altro quella adattativa [91].<br />

Questa particolare ed inaspettata risposta innata al glutine potrebbe spiegare il perché<br />

soltanto una parte <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui HLA-DQ2 e HLA-DQ8, positivi presenti nella<br />

popolazione generale sviluppano la malattia celiaca.<br />

Forse in aggiunta ai geni già noti coinvolti nella patogenesi, potrebbero essercene altri, ad<br />

oggi ignoti, che pre<strong>di</strong>sporrebbero verso questa risposta innata. [Figura 5].<br />

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