universita - Clinica pediatrica - Università degli Studi di Trieste
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Per quanto detto, negli ultimi tempi all’esame istologico convenzionale è stata affiancata una nuova metodica di elevata specificità e sensibilità: l’esame colturale. Questo esame prevede la coltura, in un opportuno mezzo, del frammento bioptico di mucosa intestinale in presenza ed in assenza di glutine al fine di valutare l’eventuale produzione degli EMA nei liquidi di coltura delle biopsie intestinali [48,50]. Si tratta di un test che sta assumendo un ruolo molto importante nella diagnosi della malattia celiaca soprattutto quando, sia per mancanza di dati clinici chiari, sia per mancanza di prelievi bioptici adeguati per l’esame istologico, la diagnosi iniziale potrebbe rimanere dubbia. È proprio partendo dalla necessità di ricorrere spesso a challenge di gliadina nella dieta di celiaci con diagnosi dubbia che recenti studi di indagine diagnostica hanno posto particolare attenzione su altri siti mucosali del tratto gastrointestinale. In particolare, osservazioni su sezioni di mucosa rettale di pazienti celiaci, dopo stimolazione con gliadina, hanno rivelato un rapido aumento del volume della lamina propria ed un progressivo aumento di linfociti intraepiteliali [51]. Recenti lavori hanno, inoltre, studiato la risposta della mucosa orale dopo stimolazione locale in vivo al fine di potersene servire come elemento utile a fine di diagnosi [52-53]. Altri studi sono attualmente in corso, per cercare di ottenere una sempre maggiore conoscenza della malattia e, per estensione, dei metodi per diagnosticarla correttamente e nel modo meno invasivo possibile. I tempi sembrano oggi maturi per avvicinarci il più possibile a questo traguardo. 18
1.4 MODIFICAZIONI DELLA MUCOSA INTESTINALE NEI SOGGETTI CELIACI La malattia celiaca non trattata è caratterizzata da una complessa lesione morfologica dell’intestino tenue caratterizzata da atrofia parziale o totale dei villi, aumento di profondità delle cripte del Lieberkühn, aumento dell’indice mitotico nelle cripte, aumento del numero dei linfociti intraepiteliali, infiltrazione di plasmacellule, linfociti e mast - cellule nella lamina propria ed anomalie dell’epitelio che perde il suo aspetto cilindrico apparendo cuboide ed irregolare [5, 10] FIGURA 2–modificazioni della mucosa intestinale nella malattia celiaca non trattata a) a sinistra è visibile la situazione normale, mentre b) a destra la tipica architettura mucosale della malattia celiaca non trattata. 19
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Per quanto detto, negli ultimi tempi all’esame istologico convenzionale è stata affiancata<br />
una nuova meto<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> elevata specificità e sensibilità: l’esame colturale. Questo esame<br />
prevede la coltura, in un opportuno mezzo, del frammento bioptico <strong>di</strong> mucosa intestinale<br />
in presenza ed in assenza <strong>di</strong> glutine al fine <strong>di</strong> valutare l’eventuale produzione <strong>degli</strong> EMA<br />
nei liqui<strong>di</strong> <strong>di</strong> coltura delle biopsie intestinali [48,50].<br />
Si tratta <strong>di</strong> un test che sta assumendo un ruolo molto importante nella <strong>di</strong>agnosi della<br />
malattia celiaca soprattutto quando, sia per mancanza <strong>di</strong> dati clinici chiari, sia per<br />
mancanza <strong>di</strong> prelievi bioptici adeguati per l’esame istologico, la <strong>di</strong>agnosi iniziale potrebbe<br />
rimanere dubbia. È proprio partendo dalla necessità <strong>di</strong> ricorrere spesso a challenge <strong>di</strong><br />
glia<strong>di</strong>na nella <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> celiaci con <strong>di</strong>agnosi dubbia che recenti stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> indagine <strong>di</strong>agnostica<br />
hanno posto particolare attenzione su altri siti mucosali del tratto gastrointestinale. In<br />
particolare, osservazioni su sezioni <strong>di</strong> mucosa rettale <strong>di</strong> pazienti celiaci, dopo stimolazione<br />
con glia<strong>di</strong>na, hanno rivelato un rapido aumento del volume della lamina propria ed un<br />
progressivo aumento <strong>di</strong> linfociti intraepiteliali [51].<br />
Recenti lavori hanno, inoltre, stu<strong>di</strong>ato la risposta della mucosa orale dopo stimolazione<br />
locale in vivo al fine <strong>di</strong> potersene servire come elemento utile a fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi [52-53].<br />
Altri stu<strong>di</strong> sono attualmente in corso, per cercare <strong>di</strong> ottenere una sempre maggiore<br />
conoscenza della malattia e, per estensione, dei meto<strong>di</strong> per <strong>di</strong>agnosticarla correttamente e<br />
nel modo meno invasivo possibile. I tempi sembrano oggi maturi per avvicinarci il più<br />
possibile a questo traguardo.<br />
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