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Anno 8 - La Piazza Castel Madama

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26 TivoliDicembre 2011CI SIAMO FIDATI...di Alessandra De Giorgi<strong>La</strong> Missione Giovani “Fidati di Me”nella nostra DiocesiSicuramente, a più di qualcuno sarà capitato, durante la settimanache è andata dal 20 al 27 Novembre 2011, di incontrareper le strade di Tivoli tanti giovani sorridenti e indaffaratiche sfoggiavano entusiasti delle felpe bianche con su disegnatidegli occhi speciali: quelli di Cristo.Il loro intento, del resto, era proprio far incrociare quegliocchi a chi non li aveva mai visti.Questo è stato possibile grazie alla Missione Giovani “Fidatidi Me”, fortemente voluta da S. E. Mons. Mauro Parmeggianie curata e organizzata dall’Equipe del Servizio Diocesanodi Pastorale Giovanile, in collaborazione con le “Sentinelledel Mattino di Pasqua”, della scuola di evangelizzazione diBorgo San Lorenzo in provincia di Firenze, e le comunità di“Gesù Ama” e “Gesù Risorto”. Giovani con spiritualità e carismidiversi, provenienti non solo da differenti zone della Diocesima anche d’Italia, si sono trovati insieme per far sì chequest’iniziativa potesse prendere corpo.<strong>La</strong> grande novità è stata l’evangelizzazione nelle scuole.Ogni mattina, dal Lunedì al Sabato, tutti i partecipanti si ritrovavanoalle 7,15 del mattino nelle Scuderie Estensi, chehanno fatto un po’ da quartier generale, per cominciare lagiornata recitando le Lodi insieme e organizzarsi in gruppidestinati ai vari Istituti Superiori della città di Tivoli. Durantele ore di religione, accompagnati dai docenti sempre moltodisponibili, i missionari entravano nelle classi portando laloro testimonianza di Fede agli alunni, ai quali venivano consegnatidei fogliettini bianchi dove potevano scrivere domandee considerazioni. Questo ha permesso di costruire un dialogocon loro.Soprattutto il primo giorno, ognuno ha varcato gli ingressidelle scuole con un po’ di paura per ciò che lo aspettava: nonè facile metterti davanti a chi non conosci e raccontare unaparte di te e delle tue esperienze personali.I fatti, però, hanno superato ogni aspettativa. Gli studentisono stati capaci di un’accoglienza spontanea, di un rispettosilenzioso, di un ascolto sincero, di apertura all’incontro.Sono state affrontate tematiche importanti e profonde: questiragazzi, che poi sono quelli della realtà dei nostri paesi,hanno la volontà di mettersi alla ricerca del vero senso dellaFelicità e della Vita e hanno bisogno di chi gli dia le indicazionie gli strumenti giusti per farlo.Alcuni missionari hanno fatto visita, inoltre, all’Ospedale, astretto contatto con il dolore e la sofferenza, cercando di portareconforto, aiuto e qualche sorriso.<strong>La</strong> Missione Giovani è stata anche tanto altro. Ogni pomeriggioprevedeva un evento particolare: dall’Evangelizzazionedi strada alle Adorazioni Eucaristiche, dagli interventi dipersonaggi dello spettacolo, come Walter Nudo e SimonaAtzori, alla musica dei concerti. E ancora, la Via Lucis deigiovani con il Vescovo per le strade della città, che è stataun’occasione forte di testimonianza sotto lo sguardo sorpresodei passanti.È facile immaginare che le emozioni provate da chi ha vissutoin prima persona questa settimana sono numerose,eccone una: “Sono un giovane missionario della nostraDiocesi, ho incontrato tanti giovani nelle scuole e nelle stradedi Tivoli durante settimana appena trascorsa. Con qualchedifficoltà ho lasciato la mia famiglia per dieci giorni, hopregato molto affinchè riuscissi ad ottenere le ferie per laMissione. Nell’arco di questa settimana mi sono messo ingioco, testimoniando la mia vita e il mio incontro con Gesù.Ho un carattere timido ma la difficoltà di aprire il cuore èdurata solo qualche secondo. Sono rimasto stupito dall’attenzionedegli studenti e degli ammalati incontrati nell’ospedale,dalle domande e dalla richiesta di aiuto in formaanonima nelle scuole, dagli incontri nelle strade. Spero diessere entrato nei loro cuori. Mi ha colpito molto l’accoglienzadei dirigenti scolastici e dei professori di religionenegli istituti tiburtini. Abbiamo gettato il seme in un terrenofertile, sta a noi coltivarlo nel migliore dei modi. Ora iniziala vera Missione…”.Sono state giornate dal ritmo serrato, alla sera i volti dei giovanimissionari erano stanchi ma con gli occhi pieni gioia e lafatica diventava più leggera perché era condivisa con il restodei compagni. Tanti si sono dovuti destreggiare tra gli impegnidel lavoro e dell’Università, come Francesca: “Purtropponon ho potuto vivere questa Missione in tutte le sue parti permotivi legati al lavoro. Però, quando arrivavo nel pomeriggiomi sembrava di aver trascorso tutta la mattinata insieme aglialtri, talmente era forte la comunione che si era venuta acreare tra noi e che credo durerà a lungo. Molte sono statele sensazioni trasmesse dagli sguardi dei giovani che abbiamoincontrato, quegli sguardi che hanno finalmente trovatoun punto di partenza. Esco da questa esperienza più forte eancora più innamorata della vita, con la certezza che senzadi Lui nulla è possibile”.Fondamentali sono state la presenza attenta e paterna diDon Alberto De Vivo, in particolare, e di altri sacerdoti dellaDiocesi, delle persone di buona volontà delle varie Parrocchieche non hanno mai fatto mancare pranzo, cena e tavolaapparecchiata, delle famiglie che hanno ospitato i missionarinelle loro case.<strong>La</strong> Missione ha lasciato un segno nelle scuole, nelle strade,nella gente: di essa non può rimanere solo qualche manifestoattaccato qua e là.“<strong>La</strong> Gratitudine è l’Amore che viene riconosciuto…”, e questaMissione da cosa altro può venire se non dall’Amore diDio? Grazie a Lui, allora, per questa settimana fatta di maniche hanno pregato, di piedi che hanno camminato e faticato,di sguardi che hanno raccontato, di cuori che si sono fidati ehanno donato…”Fidati di Me”, già, è quello che hanno fattoquesti ragazzi…e solo chi si fida del Signore può fare cosetanto grandi!<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>

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