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Anno 8 - La Piazza Castel Madama

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Dicembre 2011Brevi13Riceviamo e pubblichiamoRIONE SANTA MARIA DELLA VITTORIAPALIO. UN DECLINO INEVITABILEa cura del ComitatoEra inevitabile, ed a nulla sono valsi gli avvertimenti, icommenti, le proposte e le modifiche. Per il palio è ricominciataormai la lunga fase negativa. Non sono servitinemmeno i dati oggettivi sul disastroso calo di affluenzadi pubblico, la scarsa reperibilità di fondi pubblici e privati,la disorganizzazione dei servizi e nemmeno ilpreoccupante calo di partecipazione della popolazionecastellana a far desistere qualcuno dal non intraprendereed adottare le misure necessarie alla riqualificazionedella manifestazione. Un’offerta sbagliata si coniugasempre, prima o poi, con un fallimento. È inevitabile. Ilfrazionamento delle scene, in orari e luoghi spessoimpraticabili dal pubblico a qualcuno continua a piacere,noi invece, non riusciamo più a trovarci il benché minimosenso logico. L’assetto attuale della manifestazionerichiede agli organizzatori uno sforzo estremo in terminiorganizzativi e lavorativi non più sostenibili, anche per ilmisero ritorno economico che ne deriva. Il problema eragià evidente negli anni passati, tutti ne sono a conoscenza,ed i tentativi di arginare le falle della manifestazionesi sono rivelati purtroppo fallimentari. Questo fallimento,a nostro parere, non è dovuto alle modificheorganizzative messe in opera, ma è bensì dovuto allainadeguatezza della manifestazione stessa rispetto alcontesto urbano dove viene svolta. In sostanza, un elefantenon ballerà mai il merengue. <strong>La</strong> scarsa affezionenei confronti del palio è dovuta soprattutto alla chiarapercezione da parte delle persone, di una manifestazione,si bella, ma esageratamente impegnativa e pocosostenibile, tanto da scoraggiarne anche ai più fervidisostenitori alla partecipazione attiva. Proprio per questomotivo, tutti, abbiamo assistito alla continua emorragiadi risorse umane sia dai comitati di rione che addiritturadal comitato per il palio, che non riesce a trovare unacontinuità. Possibile che nessuno se ne accorga? <strong>La</strong>mancanza di un benché minimo studio preliminare sullafattibilità e l’ostinatezza da parte di alcuni a perseverarenell’errore fa del palio un evento caotico e poco fruibile,destinato, come una barca alla deriva ad affondareprima o poi. Già la prima edizione del palio naufragò pergli stessi motivi e il ripetersi degli stessi errori ne stamettendo inevitabilmente a repentaglio anche lasopravvivenza oggi. Ci chiediamo ancora, è possibileche nessuno se ne accorga? È proprio per questo cheabbiamo il dovere di interpretare i segnali di insofferenzache chiunque di noi ha raccolto in questi anni e dicorrere ai ripari. <strong>La</strong> proposta di trasferire la manifestazionenel centro storico può essere la soluzione. L’immobilismono. Non siamo legati nemmeno a tradizionisecolari e storiche che ci impediscono di farlo, perchédunque non tentare? Realizzare un palio a tutti i costi eprivo di contenuti credibili non serve a nessuno e nemmenoad attrarre il pubblico, è necessario un tavolo didiscussione che coinvolga tutti e che si assuma laresponsabilità di guidare fuori dal pantano la manifestazione,senza soffrire di ricatti basati su insofferenze anostro giudizio del tutto immotivate e che non rispecchinoné il volere comune, né il momento di difficoltà chestiamo vivendo. Realizzare un addobbo rievocativo dicarattere storico, anche se di ampio respiro come ilnostro, non vuol dire allestire improvvisate scenetteboccaccesche, finti ladri di polli o misere azzuffate tra ipopolani, per di più sparse su un percorso slegato e nonadeguato. Non basta coprire benzinai e cartellonisticastradale per far credere che si sia tornati nel rinascimento.Un Palio serio ha ben altre aspettative sia di luoghiche di contenuti e merita più attenzione anche daparte di chi lo realizza. Noi crediamo che sia necessariouno spostamento della rievocazione nel centro storicocon un addobbo non competitivo e con una regia unicache dia coralità alla manifestazione. Crediamo che realizzareuna manifestazione in un contesto urbano adeguatofaccia solo del bene sia all’organizzazione che alprestigio della manifestazione stessa. Crediamo chelavorare di meno e meglio con la possibilità di auto sovvenzionarcitramite un ingresso a pagamento, sia giustoe non assurdo. Questo ci darebbe modo di non gravarepiù sulle tasche dei cittadini. Provarci non costa nulla.L’arroccarsi su posizioni di chiusura totale in merito aquesta tematica non porterà di certo alla soluzione delproblema ma solamente al suo rimando, se non all’inevitabilefine. Agire ora che i comitati di rione sono ancoraattivi e presenti, ci sembra opportuno e doveroso,domani potrebbe essere troppo tardi. Il Palio è solo ungioco non dimentichiamolo. Nell’assemblea pubblicatenutasi presso la sede del Comune di <strong>Castel</strong> <strong>Madama</strong>,alla presenza del Sindaco Pascucci e del ConsigliereEfficace si era giunti alla convinzione da parte di tutti(tranne del rione Empolitano) della necessità di dovercambiare la formula e la struttura del palio ed abolirel’impostazione dell’addobbo così come lo conosciamo.Perché si è cambiata idea? Eppure le posizioni sia delSindaco, che del Consigliere, che del Primo Priore, nonchédi tre rioni su quattro erano chiare! Si è giunti perfinoad una votazione in tal senso, perché ora non ragionaree proporre soluzioni invece di meditare su uninsensato e fallimentare ritorno alle origini? Possibileche non interessi a nessuno gettare le basi di una manifestazionemigliore? Ad otto mesi dal palio abbiamotutto il tempo necessario per farlo.<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>

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