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Anno 8 - La Piazza Castel Madama

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Dicembre 2011Politica11senza la consultazione di parlamenti nazionali, igoverni più deboli vengono direttamente sostituitida banchieri e uomini di finanza prestati alla politica:Monti in Italia e Papademos in Grecia con il beneplacido di tutto l’arco istituzionale e anche di unaparte della sinistra extra parlamentare. È evidenteche il vecchio sistema novecentesco di rappresentanzaborghese è in crisi e lo iato tra società civile ela casta politica è sempre più ampio. <strong>La</strong> questionedella riorganizzazione della democrazia attraversomodalità più dirette e più vicine ai cittadini è di vecchiadata, ma mai come oggi sembra essere cosìcogente. Si scorge la necessità di ripartire dal basso,di individuare nuove forme di partecipazione democraticaalla vita politica del Paese. D’altronde questasembrava essere l’esigenza del legislatore nellamodificazione della Costituzione (legge costituzionalen. 3/2001) quando inserisce il tema della sussidiarietànella riforma federalista amministrativadello Stato. Ancora una volta, quindi la Costituzioneindica la strada: il luogo naturale per l’eserciziodella partecipazione democratica dei cittadini allavita politica del paese è il Comune. Comune noninteso come vuota istituzione amministrativa spessopriva di idee ed oggi – dopo la finanziaria – priva difondi, ma Comune come centro embrionale dellapolitica. Ripartire da se stessi, dai propri, bisogni,dal proprio territorio questa è la sfida. Se la crisiinvalida, per mancanza di fondi, la gestione comunaledei bisogni della città c’è la necessità di passarealla gestione diretta e democratica di servizi fondamentaliper la vita della collettività.L’organizzazione orizzontale, territoriale e reticolarepuò divenire il fulcro della discussione e delladecisionalità anche per questioni complesse e dilivello nazionale (la Val Susa ne è un esempio). L’assembleadel 4 dicembre ha voluto indicare questastrada, ritenendo prioritaria la formazione di nuoveistanze di base che portino alla formazione di uno opiù gruppi in grado di gestire direttamente i benicomuni.<strong>La</strong> proposta è quella di cominciare a costruire unluogo fisico da destinare ad uso comunale per la fornituradi servizi necessari alla collettività. Delocalizzarei luoghi della decisionalità della politica, riappropriarsidella democrazia, liberare dalla logica delmercato il tempo libero, il consumo e i servizi, questesono le vere priorità da cui ripartire e sono unbuon investimento per le generazioni future.Assemblea 16 ottobre 2011Testi consigliati<strong>La</strong> decrescita serena di Serge <strong>La</strong>touche<strong>La</strong> società dei beni comuni di Paolo Cacciari.Sito web: www.decrescita.it<strong>La</strong><strong>Piazza</strong>

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