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resoconti di viaggiatori italiani nei balcani nel ... - Europaorientalis.it

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EUROPA ORIENTALIS 8 (1989)CONTRIBUTI ITALIANI AL VI CONGRESSO INTERNAZIONALE DI STUDI SUD-EST EUROPEIRESOCONTI DI VIAGGIATORI ITALIANI NEIBALCANI NEL XVIII SECOLO'ASSUNTA CARITOI tre <strong>resoconti</strong> <strong>di</strong> viaggi qui esaminati si trovano <strong>nel</strong>l'Archivio <strong>di</strong> Stato<strong>di</strong> Napoli, "Fondo Affari Esteri, Costantinopoli". Per como<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> letturali in<strong>di</strong>co qui con le lettere A, B, C e li elenco in or<strong>di</strong>ne cronologico:(A) Relazione del viaggio del Cav(alie)re Finocchietti da Napoli aCostantinopoli (Fascicolo 183, fogli 69-76).(B) Giornale del viaggio fatto da Antonio Rom<strong>it</strong>j da Costant(ino)polj aRagusa per Terra, e <strong>di</strong> Ragusa a Manfredonia in Puglia per Mare (Fascicolo 183,fogli 476-481).(C) Giornale del viaggio fatto da Antonio Rom<strong>it</strong>j da Costantinopolj inDurazzo per accompagnare un Elefante che il Gran Soldano manda <strong>di</strong> Reghalo aS(ua) M(aestà) Re delle Due Sicilie (Fascicolo 192, doc. del 19f7/1742).I manoscr<strong>it</strong>ti sono redatti in <strong>it</strong>aliano e la loro grafia non presenta<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lettura. La lingua non è rifin<strong>it</strong>a: la punteggiatura, l'ortografiae la sintassi sono approssimative. Nel complesso, però, laespressione risulta imme<strong>di</strong>ata e funzionale. Scopo precipuo degl<strong>it</strong> Il lavoro che qui presento è stato realizzato <strong>nel</strong>l'amb<strong>it</strong>o del gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sui"Rapporti culturali <strong>it</strong>alo—slavi <strong>nel</strong> XVIII—XIX secolo" (Ricerca 40% del Ministeropubblica istruzione), attivo presso l'Ist<strong>it</strong>uto Univers<strong>it</strong>ario Orientale <strong>di</strong> Napoli, sottola guida del Prof. Riccardo Picchio.


9 2 ASSUNTA CARITOestensori era <strong>di</strong> fornire una relazione sullo svolgimento delle loromissioni, includendovi ogni tipo <strong>di</strong> informazione <strong>di</strong> cui venivano manmano a conoscenza. In questo articolo mi lim<strong>it</strong>erò a un esame contenutisticodei testi. 2I manoscr<strong>it</strong>ti si riferiscono agli anni 1739-1742. Era un periodo <strong>di</strong>relativa tranquill<strong>it</strong>à per l'area <strong>balcani</strong>ca in cui si snodano i percors<strong>it</strong>errestri (B e C), per i mari meri<strong>di</strong>onali <strong><strong>it</strong>aliani</strong> e il mar Egeo attraversoil quale si svolge il percorso mar<strong>it</strong>timo (A), nonché per il Meri<strong>di</strong>oned'Italia, sede del neonato Regno delle Due Sicilie.I <strong>viaggiatori</strong> che ci hanno lasciato memoria <strong>di</strong> questi viaggi eranoal servizio del Regno <strong>di</strong> Napoli.L'Impero Ottomano, teatro <strong>di</strong> questi avvenimenti, attraversava unmomento tranquillo della sua storia. Siamo infatti <strong>nel</strong> periodo imme<strong>di</strong>atamentesuccessivo alla pace <strong>di</strong> Belgrado (1739), che ha suggellatola fine della guerra austro—turca (1737-1739). Il Regno della Due Siciliesi trova invece in una fase complessa della sua esistenza. Passato<strong>nel</strong> 1734-1735 dal rango <strong>di</strong> vicereame a quello <strong>di</strong> regno a pieno t<strong>it</strong>olo,per molti aspetti rimane d i fatto un protettorato della corona <strong>di</strong> Spagna.Tale stato <strong>di</strong> cose si riperpuoteva principalmente sul comportamentodel governo napoletano in pol<strong>it</strong>ica estera, con varie implicazioni<strong>di</strong>plomatiche e mil<strong>it</strong>ari. Tutta la classe <strong>di</strong>rigente del regno, fino a5-8 anni prima, aveva fatto parte dell'apparato <strong>di</strong> governo del vicereame.Anche <strong>nel</strong>le nuove con<strong>di</strong>zioni, la pol<strong>it</strong>ica estera napoletana nonpoteva che uniformarsi a quella spagnola.I contatti con la Sublime Porta rappresentano una sia pur parzialedeviazione da queste linee generali. Proprio perché si trattava <strong>di</strong> una2 La maggiore <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lettura dei testi è consist<strong>it</strong>a <strong>nel</strong>l'identificazione delle local<strong>it</strong>àc<strong>it</strong>ate, per tre <strong>di</strong>fferenti ragioni: parecchie local<strong>it</strong>à vengono oggi in<strong>di</strong>viduateda toponimi <strong>di</strong>fferenti da quelli usati <strong>nel</strong>la prima metà del XVIII secolo. Ad es. Napoli<strong>di</strong> Romania = Nauplia, Mustafà Pascià = Svilengrad, Monastir = B<strong>it</strong>ola ecc.;alcuni toponimi vengono riportati in forma alterata, probabilmente perchè vengonotrascr<strong>it</strong>ti foneticamente, sulla base <strong>di</strong> informazioni ottenute da persone che parlavanolingue <strong>di</strong>fferenti (Turchi, Greci, Bulgari, Albanesi, Italiani, ecc.): es. O cradaper Ochrida, Pregnas per Perrenijas, Istif per I.ftib ecc.; altre local<strong>it</strong>à vengono riportate<strong>nel</strong>la traduzione letterale del toponimo turco. Es. Ponte Grande, Ponte Piccolo.Infine si trovano spesso gli stessi toponimi con grafia <strong>di</strong>fferente: es. Spezie,Spezze, Spezzie. In questo lavoro vengono in<strong>di</strong>cati i toponimi così come sono riportati<strong>nei</strong> manoscr<strong>it</strong>ti, viene riportato il toponimo attuale tra parentesi e le altreforme grafiche in nota.


RESOCONTI DI VIAGGIATORI ITALIANI NEI BALCANI NEL XVIII SECOLO 93area <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à lontana dagli interessi spagnoli del momento, il Regno<strong>di</strong> Napoli poteva agire con una certa autonomia.I tre manoscr<strong>it</strong>ti in questione sono connessi a vario t<strong>it</strong>olo col primoTrattato <strong>di</strong> Pace, Navigazione e Commercio, stipulato tra la SublimePorta e il Regno delle Due Sicilie (1740) e negoziato a Costantinopolidal Cavaliere Giuseppe Finocchietti <strong>di</strong> Faulon con credenziali <strong>di</strong> ministroplenipotenziario.Il primo manoscr<strong>it</strong>to (A) contiene il giornale <strong>di</strong> bordo della traversatache il Finocchietti compi per recarsi a negoziare tale trattato(Schipa 1972: 209). Il secondo manoscr<strong>it</strong>to (B), <strong>di</strong> Antonio Rom<strong>it</strong>i,sembra riguardare l'invio urgente <strong>di</strong> un corriere <strong>di</strong>plomatico, a Napoli,da parte della delegazione napoletana a Costantinopoli. Il terzo (C),dello stesso Rom<strong>it</strong>i, ora viceconsole del Regno <strong>di</strong> Napoli a Smime,documenta l'invio <strong>di</strong> un dono prezioso e originale (un elefante) 3 al Re<strong>di</strong> Napoli da parte del Sultano un anno e mezzo dopo la stipula deltrattato.Il viaggio <strong>di</strong> Giuseppe Finocchietti <strong>di</strong> Faulon si svolge quasi interamentevia mare (da Napoli a Santo Stefano) e si protrae per ben cinquemesi dal 6 novembre 1739 al 15 marzo 1740. La relazione manoscr<strong>it</strong>taha più il carattere <strong>di</strong> un giornale <strong>di</strong> bordo che <strong>di</strong> un resoconto <strong>di</strong> viaggio<strong>nel</strong> senso comune del termine: i riferimenti a problemi <strong>di</strong> navigazione,e marinareschi in generale, sono numerosi e l'estensore delrapporto denota una non comune conoscenza dell'arte della navigazionesia d'altura che <strong>di</strong> cabotaggio.3 La storia <strong>di</strong> questo dono è stata ampiamente stu<strong>di</strong>ata da Michelangelo Schipa che,sulla base <strong>di</strong> questi e altri documenti presenti <strong>nel</strong>l'Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Napoli, sostieneche non si trattò affatto <strong>di</strong> un dono bensì <strong>di</strong> una specifica richiesta fatta alFinocchietti dal Duca <strong>di</strong> Salas, Ministro <strong>di</strong> Carlo <strong>di</strong> Borbone. Questo capriccio delMinistro venne presentato sia ai sud<strong>di</strong>ti che alla corte come un dono regale, probabilmenteper giustificare l'enorme costo dell'animale e del suo mantenimento. LoSchipa sostiene che lo stesso Re Carlo forse ignorò la vera origine <strong>di</strong> quel preziosodono (Schipa 1972: 224-226). Questo animale pare che abbia susc<strong>it</strong>ato una profondaimpressione <strong>nel</strong> popolo napoletano. Esso era custo<strong>di</strong>to <strong>nel</strong>la reggia <strong>di</strong> Porticie più volte fu condotto al cospetto dei sovrani napoletani. Francesco Serao ne hafatto una dettagliata descrizione in 1742. Inoltre <strong>nel</strong> <strong>di</strong>cembre del 1742 l'elefantepartecipò alla fastosa rappresentazione dell'opera Alessandro <strong>nel</strong>le In<strong>di</strong>e musicatadal Sarro e rappresentata <strong>nel</strong> teatro <strong>di</strong> San Carlo <strong>di</strong> Napoli. Lo scheletro dell'elefanteè conservato <strong>nel</strong> gabinetto zoologico dell'Univers<strong>it</strong>à <strong>di</strong> Napoli (Croce 1947:212-213).


RESOCONTI DI VIAGGIATORI ITALIANI NEI BALCANI NEL XVIII SECOLO 952) L' isola <strong>di</strong> Micconi (Mykonos)In quest'isola la permanenza dal 5 al 14 gennaio 1740, dovuta ad avversecon<strong>di</strong>zioni meteorologiche, dà l'occasione <strong>di</strong> fornire una vivacetestimonianza delle continue incursioni piratesche che infestavano leacque dell'Egeo in quel periodo. In quest'area il Finocchietti annotaben due incursioni in 10 giorni. C<strong>it</strong>iamo le sue annotazioni in data 5gennaio:A Mezzo Giorno siamo Arrivati a Micconj; Doppo aver Desinato a Bordosiamo andatj a Terra dove aviamo trovato un Turco che era il Comandante<strong>di</strong> Naxia con una feluga benissimo Armata che passava in Scio, e <strong>nel</strong>tempo che stavano a Divertirsj e Bere, e Sparare Sopra gionse una feluga <strong>di</strong>un Corsale Maltese che Si R<strong>it</strong>rovava Ancorato a Dellos, in un Istante LiTurchi presero L'Armj al primo Imp<strong>it</strong>o Volevano andare con La Loro felugain Traccia al Corsare ma in un Tratto Vedessimo Tirare in Terra Lasua feluga, e Correre Lj Turchj dall'altra parte del Villaggio dove Si r<strong>it</strong>rovavail Corsale, che doppo aver Sparato qualche fugjllata il Corsale se neAndò Verso Dellos, tutto il Paese per due Giornj è stato sotto Sopra e daquel Momento Lj Turchj sono statj Sempre all'Erta. Il Sabato 10 delCorr(ent)e Sopra giunse un'Altra feluga Corsale che Messe l'Istessa Confusione,finalmente il d(ett)o Turco Si Imbarcò Sopra una Nave Venezianache andava a Smirne.Significativa qui anche la presenza <strong>di</strong> naviglio turco data anche la vicinanzadelle coste dell'Asia Minore.3) Le isole <strong>di</strong> Scio e MetelinoAnche in quest'area la permanenza si prolunga (14 gennaio-26 febbraio)a causa delle avverse con<strong>di</strong>zioni meteorologiche. Non vi sonodescrizioni estese e particolareggiate dei luoghi e s<strong>it</strong>uazioni ma solobrevi cenni che danno un'idea abbastanza tetra della s<strong>it</strong>uazione generale.In primo luogo viene segnalata la peste (24 gennaio) <strong>nei</strong> villaggi<strong>di</strong> Scio e si <strong>di</strong>ce che il console <strong>di</strong> Francia a Metelino non usciva <strong>di</strong>casa da ben 18 mesi per ev<strong>it</strong>are il contagio (24 febbraio). Vi sonoinoltre continui accenni a ban<strong>di</strong>ti e pirati sia <strong>nel</strong>le isole che sulle costedella vicina Anatolia:... non essendo possibile <strong>di</strong> star <strong>nel</strong> Porto fisso per mancanza <strong>di</strong> Legna e <strong>di</strong>Tutto, e Risico dej Ban<strong>di</strong>tj...(24 gennaio)... Essendo andati in Terra fossimo avvisatj da un P(adro)ne <strong>di</strong> un Basti-


96 ASSUNTA CARITOmento <strong>di</strong> Ceffalonia che vj era un Battello con 18 huominj che facevano LjSban<strong>di</strong>tj alla Costa (10 febbraio).Viene anche data notizia <strong>di</strong> un convento <strong>di</strong> Padri Cappuccini a Scio(13 febbraio).Il viaggio <strong>di</strong> Antonio Rom<strong>it</strong>i da Costantinopoli a Manfredonia via Ragusasi compie in un mese circa, dal 20 aprile al 26 maggio 1740. Ilpercorso si svolge via terra fino a Ragusa e via mare fino a Manfredonia.La struttura del manoscr<strong>it</strong>to è prevalentemente quella <strong>di</strong> ungiornale <strong>di</strong> viaggio con inserimento <strong>di</strong> osservazioni varie e considerazionisulle con<strong>di</strong>zioni dell'estensore. Il viaggio è motivato dallanecess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> recap<strong>it</strong>are con urgenza importanti documenti <strong>nel</strong> Regno <strong>di</strong>Napoli.Il trag<strong>it</strong>to attraverso l'area <strong>balcani</strong>ca si inizia a Costantinopoli ilgiorno 20 aprile 1740 e si conclude il giorno 25 maggio, quandol'imbarcazione del Rom<strong>it</strong>i lascia l'isola <strong>di</strong> Augusta <strong>di</strong>retta alla costaPugliese.Le notizie storiche, etnografiche e documentarie che se ne possonoricavare riguardano prevalentemente tre aree (più un interessanteinciso in data 25 aprile sul funzionamento delle stazioni <strong>di</strong> posta <strong>nel</strong>settore europeo dell'Impero Ottomano).1) Trag<strong>it</strong>to Costantinopoli (Istambul)—Andrinopoli (E<strong>di</strong>rne) e valledella Manca da Andrinopoli a Ghiostan<strong>di</strong>l (Kjusten<strong>di</strong>l)Il viaggio in questo trag<strong>it</strong>to si svolge senza <strong>di</strong>fficoltà. Le notazionisono molto scarse e l'unico dato saliente riguarda le coltivazioni a riso<strong>nel</strong>l'alta valle della Manica. Interessanti le considerazioni sul modo <strong>di</strong>viaggiare con "Le Poste <strong>di</strong> questj Paesj (che) non sono RegholateCome in Cristian<strong>it</strong>à" (ve<strong>di</strong> oltre, punto 4).2) Trag<strong>it</strong>to da Egre<strong>di</strong>l Palanca (Kriva Palanka) a Trebin (Trebinje)In quest'area il viaggio è ostacolato dalle pessime con<strong>di</strong>zioni atmosferiche,dall'impervietà delle zone montagnose e, spesso, anchedall'atteggiamento delle popolazioni locali.Varie osservazioni riguardanti presi<strong>di</strong>, fortificazioni sui valichiecc. (8 maggio e 18 maggio) rivelano una più intensa presenza mil<strong>it</strong>are<strong>nel</strong> terr<strong>it</strong>orio. Altre testimonianze (12-13 maggio) rendono evidentelo stato <strong>di</strong> forte turbolenza della popolazione montenegrina edella quasi nulla presenza dell'autor<strong>it</strong>à centrale in quelle aree. Come lo


RESOCONTI DI VIAGGIATORI ITALIANI NEI BALCANI NEL XVIII SECOLO 97stesso Rom<strong>it</strong>i aveva annotato in data 25 aprile parlando del funzionamentodelle stazioni <strong>di</strong> posta:"quanto più uno si allontana dalla Cap<strong>it</strong>ale tanto meno sono lj Or<strong>di</strong>niEsegu<strong>it</strong>i".3) Area <strong>di</strong> RagusaLe osservazioni sull'area <strong>di</strong> Ragusa sono molto scarse, ma danno,nonostante tutto, la chiara impressione <strong>di</strong> una netta <strong>di</strong>fferenza dall'a<strong>di</strong>acentearea montenegrina, sia per la <strong>di</strong>fferenza delle colture (coltivazionedella v<strong>it</strong>e), sia per il riapparire <strong>di</strong> strutture amministrative ecommerciali. Che ci si trovi in un ambiente <strong>di</strong>verso sembra anche risultaredal fatto che le trattative per il noleggio dell'imbarcazione utilizzataper la traversata non sono mai menzionate. Dovevano quin<strong>di</strong>essersi svolte con estrema normal<strong>it</strong>à: a meno che un'imbarcazione fossegià pronta a Ragusa, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, pronta a essereutilizzata.Il manoscr<strong>it</strong>to contiene anche, come già abbiamo accennato, unadescrizione particolareggiata del sistema <strong>di</strong> comunicazioni a mezzo cavalli<strong>di</strong> posta (25 aprile e 5 maggio). Questi sono forse i passi più interessantie preziosi dal punto <strong>di</strong> vista documentario. Il sistema delviaggio per stazioni <strong>di</strong> posta è analizzato sotto tutti gli aspetti: daquello legislativo, a quello operativo (andatura normale a trotto serrato),a quello strategico (mancanza <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno un<strong>it</strong>ario <strong>nel</strong>la<strong>di</strong>slocazione delle stazioni). P<strong>it</strong>toresco è anche l'episo<strong>di</strong>o del tagliodella coda e dell'orecchio <strong>di</strong> un cavallo morto da parte della guida percomprovame la per<strong>di</strong>ta, annotato dal Rom<strong>it</strong>i in data 5 maggio.L'ultima relazione che esamineremo è estremamente ricca <strong>di</strong> informazionie osservazioni sui terr<strong>it</strong>ori attraversati. Ciò è dovuto alla concom<strong>it</strong>anza<strong>di</strong> vari fattori non riscontrati <strong>nel</strong> viaggio dello stesso Rom<strong>it</strong>i <strong>di</strong>due anni prima. Mentre, <strong>nel</strong> primo viaggio, obiettivo del Rom<strong>it</strong>i era <strong>di</strong>coprire la <strong>di</strong>stanza da Costantinopoli a Ragusa <strong>nel</strong> minor tempo possibileutilizzando i cavalli <strong>di</strong> posta, in questo secondo viaggio la veloc<strong>it</strong>àè con<strong>di</strong>zionata dal procedere dell'elefante. Nel suo primo viaggioil Rom<strong>it</strong>i era accompagnato solo da tre persone. Questa volta, invece,si tratta <strong>di</strong> una carovana <strong>di</strong> ventiquattro persone, a cui, in più punti, si


9 8 ASSUNTA CARICOunisce una squadra <strong>di</strong> operai reclutati sul posto per rendere la stradapercorribile al pachiderma.Tre altri importanti fattori contribuiscono alla maggiore ricchezza<strong>di</strong> informazioni forn<strong>it</strong>e da questa relazione. Nella carovana c'è ancheun dragomanno. L'interesse destato dal grande animale è eccezionalenon solo <strong>nel</strong>le popolazioni, ma anche <strong>nel</strong>le autor<strong>it</strong>à delle zone attraversate.Tutti fanno a gara per rendersi utili e <strong>di</strong>sponibili <strong>nei</strong> confrontidel responsabile della spe<strong>di</strong>zione. La ridotta veloc<strong>it</strong>à <strong>di</strong> avanzamento eancor più le frequenti soste permettono inoltre un'accurata ricognizionedei luoghi attraversati. La messe <strong>di</strong> dati si può grosso modosud<strong>di</strong>videre <strong>nel</strong>le seguenti categorie:1) Informazioni riguardanti la composizione etnica delle popolazioniresidenti <strong>nel</strong>le c<strong>it</strong>tà e <strong>nei</strong> villaggi attraversatiLe ernie segnalate sono quattro: Turchi, Greci, Bulgari ed Ebrei.Nel terr<strong>it</strong>orio della Turchia Europea, fino a Caristiran, è costantementesegnalata la presenza <strong>di</strong> Turchi e Greci. Nella valle della Marica, tra ilconfine turco e Filippopoli (Plov<strong>di</strong>v), la popolazione è omogeneamenteBulgara. A Filippopoli, grosso centro c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>no, non viene invecesegnalata la presenza <strong>di</strong> Bulgari. A Kisdervens (Kostenec), dettaanche "Paese delle Belle figlie" per la cospicua presenza <strong>di</strong> belle ragazze,la popolazione pare invece che fosse interamente bulgara. Duclinizza6(Stanke Dim<strong>it</strong>rov) "è un Buon Paese Ab<strong>it</strong>ato da Turchi, eGrecj, e qualche Ebreo".Nel terr<strong>it</strong>orio dell'attuale Jugoslavia: a Palanca (Kriva Palanka),Stuzzaissa 7 (Strumica ?), Monastir (B<strong>it</strong>ola), Istif8 (Stip), la popolazionepare omogeneamente sud<strong>di</strong>visa in Turchi e Greci ad eccezione <strong>di</strong>Kupu<strong>di</strong> 9 (T<strong>it</strong>ov Veles), "Gran Paese ab<strong>it</strong>ato da Turchj" e Parisi (villaggionon ben identificato tra Kupu<strong>di</strong> e Phirlippòolo (Prilep) dove"non vj sono ché <strong>di</strong>ecj Capanne (ed è) ab<strong>it</strong>ato da Bulgharj".Considerando la maggiore o minore importanza dei centri attraversati,si può affermare che i villaggi più poveri con popolazione5 Nel manoscr<strong>it</strong>to viene riportata anche la forma Kiusderven.6 Forma errata <strong>di</strong> Dubnizza. Nel testo viene denominata anche Duchinizza e Duglonizza.7 Denominata anche Strezzaissa.8 Forma erronea del toponimo turco Ittib.9 Forma erronea <strong>di</strong> KapriiIii; vi si trova anche la forma Kupudy.10 Forma erronea <strong>di</strong> Perlepe, toponimo turco <strong>di</strong> Prilep.


RESOCONTI DI VIAGGIATORI ITALIANI NEI BALCANI NEL XVIII SECOLO 99de<strong>di</strong>ta all'agricoltura sono generalmente ab<strong>it</strong>ati da Bulgari, mentrequelli dove si pratica il commercio sono ab<strong>it</strong>ati per lo più da Greci,Turchi ed Ebrei.Da notare che da Costantinopoli, fino al lago <strong>di</strong> Ocrada (Ochrida),le <strong>di</strong>stinzioni etniche sono costantemente presenti. Non vi sono piùannotazioni <strong>di</strong> questo genere da Ochrida a Durazzo. In quest'ultimac<strong>it</strong>tà e <strong>nel</strong>la fascia costiera ad essa associata sono invece presenti,come è logico aspettarsi, varie colonie commerciali.2) Annotazioni riguardanti la produzione agricola, l' allevamento e lapescaQueste annotazioni vengono fatte durante tutto il trag<strong>it</strong>to, inparticolare per le local<strong>it</strong>à <strong>di</strong> Kajalj (Kaja<strong>di</strong>ik), oggi quartiere <strong>di</strong>Dim<strong>it</strong>rovgrad, Jeni Mattaly — local<strong>it</strong>à non bene identificata tra Dim<strong>it</strong>rovgrade Plov<strong>di</strong>v, Kizderven (Kostenec), Duclinizza (StankeDim<strong>it</strong>rov), Chustandjil (Kjusten<strong>di</strong>l), Ocrada (Ochrida).3) Informazioni riguardanti l'industria manifatturiera ed estrattivaIn due local<strong>it</strong>à, Bazargic (Pazar<strong>di</strong>ik) e Palanca (Kriva Palanka),vengono descr<strong>it</strong>ti due complessi <strong>di</strong> lavorazione <strong>di</strong> materiali ferrosiestratti in zona. Per il complesso <strong>di</strong> Palanca è documentato anchel'impiego massiccio dell'energia idraulica per la lavorazione(azionamento <strong>di</strong> mantici e magli).Non vengono però forn<strong>it</strong>i né dati quant<strong>it</strong>ativi né informazioni sullatipologia dei prodotti, né sulla natura delle officine, per cui nonsappiamo se si tratta <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> imprese artigiane o <strong>di</strong>manifatture (ve<strong>di</strong> Appen<strong>di</strong>ce).4) Attiv<strong>it</strong>à commercialiEstremamente circostanziate le informazioni riguardanti le attiv<strong>it</strong>àcommerciali <strong>nel</strong>l'area <strong>di</strong> Bazargic e Durazzo, mentre risultano abbastanzageneriche quelle relative alla fiera <strong>di</strong> Struga.Per Pazard2ik viene forn<strong>it</strong>o non solo un elenco delle principalimerci trattate, ma anche l'ammontare complessivo del giro d'affaridella piazza, espresso <strong>nel</strong> sistema monetario turco, e i tassi <strong>di</strong> cambiocol corrispettivo veneziano.Per Durazzo la relazione è molto più completa e circostanziata ecomprende anche una rapida esposizione dell'attiv<strong>it</strong>à economica <strong>di</strong>Valona, Dolcino (Ulcini) e Scutari. Si dà quin<strong>di</strong> un quadro globaleI i Vengono riportate anche le forme Chustenrj e C ustandy.


100 ASSUNTA CARITOdell'attiv<strong>it</strong>à economica della c<strong>it</strong>tà <strong>nel</strong>la sua funzione <strong>di</strong> terminale mar<strong>it</strong>timotra l'entroterra <strong>balcani</strong>co meri<strong>di</strong>onale e la sfera commercialeveneziana. Tale funzione, infatti, a giu<strong>di</strong>zio del Rom<strong>it</strong>i, è l'unica chegiustifichi l'esistenza della c<strong>it</strong>tà, visto che "Durazzo gli è un piccoloPaese alla Marina Circondato da Muragli Ab<strong>it</strong>ato da pochissima Gente,et in Generale mal sane per La Cattiva Aria (10 settembre)" e più in là:Abbenché questo Paese sia Mal sano non si tralascia però <strong>di</strong> farvij un GranCommercio per La Como<strong>di</strong>tà del Porto... (10 settembre).Varie e miscellaneeData la struttura della relazione sono presenti anche moltissime informazionisparse e frammentarie non inquadrabili sotto un'unica voceorganica. Si parla <strong>di</strong> una Feluca del <strong>di</strong>spaccio che fa pensare a un servizioabbastanza regolare <strong>di</strong> battelli piccoli e veloci che servivano acollegare le coste pugliesi e quelle dell'Albania a scopo postale pubblicoe/o privato. Si accenna all'incontro con cinque <strong>di</strong>sertori <strong><strong>it</strong>aliani</strong>,a Kupu<strong>di</strong> (T<strong>it</strong>ov Veles):La Mattina e Venuto a trovarmi 5 huomini desertorj del Regimento Ma<strong>nel</strong>ljil Caporale Nominato Gioseppe Imperato, Nap(oleta)no LeonardoManuccj Nap(oleta)no, Matteo Brasetti Piemontese, Gioseppe TenainjPiemontese, anzi Piacentino, Tommaso Buonj Milanese Li ho presi conmè per Condurli <strong>nel</strong> Regno (20 agosto 1742).Si fanno considerazioni sulla precarietà dell'or<strong>di</strong>ne pubblico e dell'amministrazionedella giustizia <strong>nel</strong>l'area albanese quali, per esempio,quelle relative a Perchino (Pequin) cheè Veramente una Spelonca <strong>di</strong> Ladri (3 settembre),a cui segue una requis<strong>it</strong>oria, in data 10 settembre, in cui tra le altrecose il Rom<strong>it</strong>i afferma checon tutto che vj sia un si Gran Commercio in questi Paesj Li è Ab<strong>it</strong>ato daGente Cattiva che non bisogna far Cap<strong>it</strong>ale della Loro Parole,L'ammazzare un huomo et una Lepre Li è tutt'uno, La Giustizia non ètroppo ben Amministrata, e con il Denaro si fa tutto, per falsi testimonjpoj qui non ve ne Manca, con uno Zecchino, ho una piastra vj prestano ilLoro Sigillo e con quello Si puo mettere sotto qualsiasi attestato, Senzache il Patrone del Sigillo Sappia in che Cosa abbia serv<strong>it</strong>o, Ogn'un sa cheLj Turchi anno il suo A<strong>nel</strong>lo dove vj è Scolp<strong>it</strong>o Sopra il Loro Nome, equesto Lj serve <strong>di</strong> sottoscrizione.


RESOCONTI DI VIAGGIATORI ITALIANI NEI BALCANI NEL XVIII SECOLO 101Da non trascurare, in ultimo, le testimonianze riportate sull'attiv<strong>it</strong>à<strong>di</strong> assiduo pattugliamento delle coste albanesi da parte della marina daguerra veneziana a protezione e garanzia dei propri cospicui interessicommerciali in quell'area. Non bisogna infatti <strong>di</strong>menticare che le isoleIonie e alcune enclaves fortificate sulla terraferma erano allora inmano alla Serenissima e vi sarebbero rimaste ancora per oltre mezzosecolo.Come s'è detto, le caratteristiche principali <strong>di</strong> questi testi manoscr<strong>it</strong>ti<strong>di</strong>pendono dal loro essere nati come relazioni <strong>di</strong> viaggio <strong>di</strong> personaggial servizio del Regno delle Due Sicilie. I relatori tendono, oltre che ariferire sull'andamento della missione specifica <strong>di</strong> cui sono incaricati,a fornire anche qualsiasi tipo <strong>di</strong> informazione venga in loro possesso.Si tratta <strong>di</strong> materiali interessanti per stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> varie <strong>di</strong>scipline. I testisono ragionevolmente obiettivi e possono aiutare a capire vari aspettieconomici e sociali della v<strong>it</strong>a quoti<strong>di</strong>ana <strong>nel</strong>l'area <strong>balcani</strong>ca meri<strong>di</strong>onaledell'Impero Ottomano alla metà del XVIII secolo. Anche quandonon troviamo che frammenti <strong>di</strong> informazioni, è proprio la casual<strong>it</strong>à concui tanti dati sono incorporati <strong>nel</strong> contesto del documento che puòfornirci utili appigli per riscontri con fonti <strong>di</strong> altro tipo.APPENDICEPAZARD2IK E KRIVA PALANKA.SULL'ATTIVITÀ SIDERURGICA NEI BALCANI DEL XVIII SECOLOPer le local<strong>it</strong>à <strong>di</strong> Pazardlik e Kriva Palanka, <strong>nel</strong> II manoscr<strong>it</strong>to <strong>di</strong> Antonio Rom<strong>it</strong>isono contenute due segnalazioni <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à estrattive e siderurgica:Pazard2ik: Questo è un Gran Paese e dove vi è un Gran Commercio, et inparticolare in ferro che Tirano dalle Miniere che vj sono in quant<strong>it</strong>à alleMontagne Vicine... (6 agosto).Palanka: Questo è un Paese s<strong>it</strong>uato in un Vallone che si potrebbeNominare Volcano perché qui non si Vede Altro che ferrarj, a due Migliadel Paese vi è un Ingegno per tirar il ferro Lj Manticj, e le Anchudene tuttova a forza <strong>di</strong> Acqua... (13 agosto).


102 ASSUNTA CARITOPer ciò che riguarda Pazardaik si può supporre la presenza <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à siderurgichein zona, perché non è ipotizzabile (o, per lo meno, è molto improbabile)che il minerale venisse commercializzato allo stato grezzo piuttosto che inlingotti. Mancano però su questo punto informazioni più precise.Per ciò che riguarda Palanka ci sono spunti che possono far pensare a uncomplesso manifatturiero. Secondo il Rom<strong>it</strong>i, la valle "si potrebbe NominareVolcano perché qui non si Vede Altro che ferrarj". Questa circostanza fa pensare auna fortissima dens<strong>it</strong>à <strong>di</strong> officine s<strong>it</strong>uate lungo la valle principale (della Kriva?) edeventualmente delle trasversali. Qui si lavorava a forgia il mineraale <strong>di</strong>sponibilein gran quant<strong>it</strong>à. Ciò è suffragato dall'osservazione del Rom<strong>it</strong>i, secondo cui "a dueMiglia del Paese vi è un Ingegno per tirar il fer<strong>it</strong>i". L'espressione usata (Ingegno)fa pensare all'esistenza <strong>di</strong> un unico impianto per il trattamento del minerale.Successivamente esso veniva lavorato in una miriade <strong>di</strong> officine, onde poterimpiegare in maniera ottimale il potenziale del ricco bacino idrografico. Infatti "LjManticj, e le Anchudene (magli) tutto va a forza <strong>di</strong> Acqua".Non possiamo, concludendo, non osservare che questo quadro collima perfettamentecol panorama <strong>di</strong> coeve concentrazioni manifatturiere siderurgiche montanedell'Europa Occidentale. Valga per tutte il caso della Val Trompia.BIBLIOGRAFIABombaci A., Stanford S.1981 L'Impero Ottomano. — Storia dei popoli e delle civiltàc Vol. VI, t. II.Torino 1981.Croce B.1947 I teatri <strong>di</strong> Napoli dal Rinascimento alla fine del secolo decimottavo —In: B. Croce, Scr<strong>it</strong>ti <strong>di</strong> storia letteraria e pol<strong>it</strong>ica, vol. VII. Bari 1947.1984 Storia del Regno <strong>di</strong> Napoli. Roma–Bari 1984.Schipa M.1972 Il Regno <strong>di</strong> Napoli al tempo <strong>di</strong> Carlo <strong>di</strong> Borbone, vol. II. Salerno1972.Serao F.1742 Descrizione dell'elefante pervenuto in dono dal Gran Sultano alla RealCorte <strong>di</strong> Napoli il primo novembre MDCCXLII. Napoli 1742 [Rie<strong>di</strong>toin: Opuscoli <strong>di</strong> fisico argomento. Napoli 1766].

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