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San Sebastiano n. 249 - Ottobre - Misericordia di Firenze

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<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011- 2 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011Arte“VASARI, GLI UFFIZI E IL DUCA”:UN ARTISTA AL SERVIZIODI COSIMO DE’ MEDICI<strong>di</strong>CristinaAci<strong>di</strong>ni- 4 -Questo 2011, a mezzo millenniodalla nascita <strong>di</strong> Giorgio Vasari,era dovere celebrarlo con manifestazioniin ambito artistico e letterario perriconsiderarne almeno le due fondamentalicapacità, <strong>di</strong> architetto e pittore, e <strong>di</strong>scrittore e biografo degli artisti. Un dovereche molti hanno sentito e che, in attesache formalizzi il Comitato Nazionaleper Giorgio e per l’amico BartolomeoAmmannati, come lui nato nel 1511, siapprestano a compiere. Convegni e mostrehanno già preso il via ad Arezzo, ealtri seguiranno altrove. Vasari viaggiò,specie da giovane, lavorando da un capoall’altro della Penisola: ma soprattuttocontribuì alla sua unificazione culturale,precedente quella politica <strong>di</strong> tre secoli,con la redazione delle Vite degli artisti(1550 e 1568), che sono insieme fonteinesauribile e monumento letterario.A <strong>Firenze</strong>, molte e molto ingenti sono letestimonianze del suo operato instancabileal servizio del Duca Cosimo de’Me<strong>di</strong>ci.Basta pensare alla sfera del sacro,in cui eseguendo le in<strong>di</strong>cazioni ducaliadeguò ai precetti post Concilio <strong>di</strong> Trentole gran<strong>di</strong> chiese dei maggiori or<strong>di</strong>ni,<strong>San</strong>ta Maria Novella dei Domenicani e<strong>San</strong>ta Croce dei Francescani. E dopoun’intensa attività progettuale, osò porremano al bianco intradosso della cupolabrunelleschiana <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Maria del Fiore,per impostare (<strong>di</strong>pingendone circa1.200 mq, un terzo) il più grande e affollatoGiu<strong>di</strong>zio Universale del globo.A noi, della Soprintendenza che ha la responsabilitàe la gestione del Polo Musealefiorentino, è parso in<strong>di</strong>spensabileconcentrarsi sugli Uffizi, l’impresa architettonicae urbanistica più ingente delcentro storico fiorentino, con ricaduteeconomiche e sociali - oltre che culturali- protrattesi nei secoli. “Vasari, gli Uffizi,il Duca”: fin dal titolo si è voluto farchiarezza sulla natura del complesso vasarianocome risultato <strong>di</strong> una committenzaautocratica <strong>di</strong> lucida visione e <strong>di</strong> poteresaldamente retto, e <strong>di</strong> una progettazionee <strong>di</strong>rezione dei lavori segnate dallatenacia, dalla creatività, dal coraggio.La mostra fa compiere passi avanti nellacomprensione e nell’apprezzamento degliUffizi, costruiti nei resti del quartiereme<strong>di</strong>evale tra Palazzo Vecchio e l’Arnosventrato per volere del duca Cosimo edestinato alla Fabbrica dei XIII Magistrati.E in proporzione, sempre più genialici appaiono le soluzioni architettoniche e<strong>di</strong>stributive messe in atto da Vasari perapprontare una struttura fortemente innovativae coesa, facendo al tempo stessotesoro delle preesistenze.Nei secoli il complesso vasariano hamutato la propria destinazione con plasticaversatilità. Tramontata la funzione<strong>di</strong> sede per le Magistrature, il complessoaveva nel frattempo accolto la Galleriadei Lavori, officine d’arti applicateal servizio della corte. Sopraggiunsepoi l’Archivio <strong>di</strong> Stato; allontanato anchequest’ultimo, il complesso è statoconvertito ad altri uffici e servizi dellaSoprintendenza. Sono cresciuti e cresconogli spazi d’esposizione - la Galleria- e <strong>di</strong> deposito delle raccolte, in un progetto<strong>di</strong> espansione noto col nome <strong>di</strong>Gran<strong>di</strong> Uffizi.Se negli Uffizi sono mutati e mutano, emuteranno ancora, gli accessi, i collegamenti,i percorsi, gli allestimenti, le vedute,gli usi, a ben guardare è invece rimastose stesso il Corridoio vasariano, ancoroggi depositario <strong>di</strong> segmenti intatti dell’anticoDNA progettuale, e dunque limpidoe veritiero specchio <strong>di</strong> quel rapporto tra


Arte<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011Il Giu<strong>di</strong>zio Universalenella cupola<strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Mariadel Fiore, <strong>di</strong>pintoper un terzo daGiorgio Vasariarchitettura e potere, che si rivela la cifraprivilegiata per interpretare la <strong>Firenze</strong> delduca Cosimo e del Vasari. I tratti più sorprendentidel corridoio, che collega gli Uffizicon Palazzo Pitti, stanno nell’audaciadel concetto e nella velocità della sua esecuzionein cinque mesi del 1565, nonchénella munificenza <strong>di</strong>mostrata dal ducaCosimo nell’assegnare all’impresa benun<strong>di</strong>cimila scu<strong>di</strong>, a riprova della sua incon<strong>di</strong>zionataadesione a questo progetto,del quale certo fu l’ispiratore in tutto o inparte all’interno della sua visione del progettoUffizi: “non piazza, non palazzo,non monumento, mapercorso, ristrutturazionea fini autocraticie privilegiati <strong>di</strong> elementime<strong>di</strong>oevali,violenza - se vogliamo- alla città, puraderendo alle suestrutture e mantenendolein vita” (Borsi,<strong>Firenze</strong> del Cinquecento,E<strong>di</strong>talia Roma1974, p.49).All’asciutta funzionalitàdel passaggio copertoe sicuro da palazzoa palazzo, all’esteticadel segnoscenografico fulmineozigzagante dauna veduta spettacolareall’altra nel cuoredella città, certo ilduca aggiungeva ilvantaggio della segretezzanei suoitempi e nelle sue mossee ad<strong>di</strong>rittura, si <strong>di</strong>ceva,dell’occhiuto ingressonei fatti privatidei sud<strong>di</strong>ti lungo iltragitto. Certo, dalCorridoio Vasarianosprigiona un’aura <strong>di</strong>potere che ancora siriesce a percepire,elusiva come un’immaginesubliminale,ma persistente come un antico aroma sottileche abbia impregnato i luoghi.L’occasione per riflettere sulla storia maanche sull’attualità degli Uffizi vienequanto mai opportuni, mentre il processo<strong>di</strong> ampliamento e <strong>di</strong> adeguamento dellaGalleria è in atto.Il futuro <strong>di</strong> un “pezzo <strong>di</strong> città” come ilcomplesso vasariano è cosa che riguardanon solo noi, non solo <strong>Firenze</strong>, nonsolo il “sistema” pubblico della culturaitaliana, ma il mondo intero, che vedenegli Uffizi uno dei luoghi simbolo dellaciviltà occidentale.- 5 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011MostreALLA SCOPERTA DEI PRODOTTIDELLE COMUNITÀ MONASTICHE<strong>di</strong>DonatellaLippiROSOLI, PROPOLI, SAMBUCA ED ERBE OFFICINALI ALLA CERTOSAIl complesso monumentale della Certosa<strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, situato sulla sommità <strong>di</strong>Monte Acuto, detto anche “Monte <strong>San</strong>to”,un colle <strong>di</strong> forma conica situato nellevicinanze dell’abitato del Galluzzo, èuna costruzione maestosa: fu eretta daNicolò Acciaiuoli (1341), gran siniscalcodel regno <strong>di</strong> Napoli e viceré <strong>di</strong> Puglia,che l'affidò ai Certosini, i quali vi rimaserofino al 1957 quando la Chiesa passòai Cistercensi, <strong>di</strong>pendenti dalla casamadre dell'abbazia <strong>di</strong> Casamari. L’abbazia<strong>di</strong> Casamari, ricca <strong>di</strong> una storiaquasi millenaria, è, a sua volta, uncomplesso <strong>di</strong> altrettanto austera bellezza,nel cuore della Ciociaria, ad oriente <strong>di</strong>Veroli.Qui, secondo l’insegnamento benedettino,da sempre si creano farmaci e prodotti,destinati alla cura della salute.Questa tra<strong>di</strong>zione farmaceutica, che affondale sue origini nell’attività del “monachusinfirmarius”, è giunta, infatti, finoai giorni nostri, sopravvivendo anchealla chiusura del periodo napoleonico(1811-1814), ed è stata recentementeoggetto <strong>di</strong> valorizzazione, prima attraversoun Convegno, e ora, con una verae propria mostra.Il Convegno"Alimenti e Salute: Dai Monasterialla nuova agricoltura", che si ètenuto il 26 novembre 2010 presso laCertosa <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, con la collaborazionedella Soprintendenza per i Beni Architettonicie Paesaggistici e dell’Universitàdegli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, sotto l’egidadella Congregazione Cistercense <strong>di</strong> Casamari,ha, infatti, aperto la stagionedelle celebrazioni delle antiche produzioniagroalimentari, erboristiche e farmaceutichedei Monasteri.In quella occasione, i vari Relatori hannotrattato, dal punto <strong>di</strong> vista storico e inchiave attuale, la tipologia della produ-Torna oggialla ribalta l’anticosapere chei monaci, nei secoli,hanno <strong>di</strong>fesoe arricchito- 6 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011Società<strong>di</strong>RiccardoGiumelliSGLI ITALIANI IN VACANZA:I “NON LUOGHI”DELLA GLOBALIZZAZIONEi affollano anche in questa estate –cioè nel momento in cui si scrive –notizie, ormai ripetute da tempo,che molti italiani passeranno le loro “vacanze”a casa, nella loro città: più <strong>di</strong> unterzo, <strong>di</strong>cono giornali e fonti perlomenoatten<strong>di</strong>bili. La metà dei vacanzieri reali,invece, non farà che una settimana nellemaggiori località turistiche italiane enon. Un’élite piuttosto modesta quellache invece potrà fare viaggi oltreoceanooppure nelle località più esotiche e magarisconosciute.Tuttavia, in questo contesto, che non puòche essere appena accennato, mi si permettanoalcune considerazioni. Non soloe non tanto che dalla fine <strong>di</strong> luglio eper tutto agosto le strade si affollano comunque,le spiagge pullulano <strong>di</strong> villeggianti,i ristoranti saranno sempre affollati,e quasi più non cre<strong>di</strong>amo a quantoci veniva detto dai me<strong>di</strong>a: che molti rimarrannoa casa. Spesso, noi italiani,seppur quanto scrivo possa sembraremalizioso, pur <strong>di</strong> fare bella figura alladomanda posta al rientro al lavoro: dovesei stato in vacanza?, dobbiamo “inventare”qualcosa.Almeno un week en<strong>di</strong>n qualche posto, raccontare una novitào al massimo sod<strong>di</strong>sfare quell’aspettativa:aver fatto qualcosa durante la vacanza.Siamo anche consapevoli che quiraccontiamo comportamenti sociali, quoti<strong>di</strong>ani,interazioni sociali <strong>di</strong>ffuse, e certonon ci viene in mente <strong>di</strong> includere chiveramente alle vacanze non pensa perchéin con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> grande e vero <strong>di</strong>sagionon solo economico, ma soprattuttoper motivi <strong>di</strong> salute propria o <strong>di</strong> familiari.L’altra considerazione è che il momentodella vacanza estiva, per me, si è sempreconiugato con il viaggio. Nel corsodegli anni per lavoro ma anche per curiositàe amore del viaggio stesso ho dovutoe potuto viaggiare in tutti i perio<strong>di</strong>.Ma l’estate rimane qualcosa <strong>di</strong> unico,una sospensione spazio/temporale, rigeneratrice<strong>di</strong> quanto fatto nel corso <strong>di</strong> tuttigli altri mesi. Ancora ho nella mentequell’eccitazione che da piccolo provavoi giorni prima della partenza, insiemecon i miei genitori, che ogni anno,nella maggior parte dei casi, sceglievanoun luogo <strong>di</strong>verso, sia che fosse unalocalità <strong>di</strong> mare sia una capitale d’Europa.Era la scoperta del nuovo e della <strong>di</strong>versitàche faceva brillare gli occhi eapriva i sensi ad un mondo che apparivagrande, anche perché io molto piccolo,e tutto da scoprire.Ma oggi come si viaggia? Quali le attitu<strong>di</strong>nidei viaggiatori? Quali i significatidel viaggio capaci <strong>di</strong> incontrare le emozionipiù profonde? Ovviamente non sipuò rispondere in modo completo, almenoin queste poche righe a tutto questo,ma è certo che molto sta cambiando. Laglobalizzazione ha mo<strong>di</strong>ficato gli standard<strong>di</strong> viaggio, rendendoli veramentesempre più omogenei. Poco tempo fa’,ad esempio, mi trovavo per una dellestrade più commerciali <strong>di</strong> Bruxelles, glie<strong>di</strong>fici ai lati erano totalmente copertidalle insegne pubblicitarie e dai marchidei negozi sottostanti: Zara, H&M, Me<strong>di</strong>aworld,Fnac, ecc…Sembrava proprio <strong>di</strong> essere in un luogoqualunque, in un non luogo citandol’espressione vincente dell’intellettualeMarc Augé, cioè in nessun luogo. Solola mia memoria e la mia convinzione mirendeva consapevole del luogo nel qualemi muovevo. Le conseguenze del turismo<strong>di</strong> massa, aspettative certe da sod<strong>di</strong>sfare,i brands multinazionali che- 8 -


Società<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011Il vero viaggionasce dalla curiosità,dall’istruzione,dalla passionee dal desiderio <strong>di</strong>incontrarsi/scontrarsicon l’alterità,senza paura,e con <strong>di</strong>sponibilitàFoto M. Bigiaprono in franchising ovunque nel mondo,sia che si tratti <strong>di</strong> hotel con i medesimimobili oppure negozi con gli stessiabiti, sembrano ricreare ovunque standarde attese. E’ un modo illusorio <strong>di</strong>rendere il turista o il viaggiatore certo <strong>di</strong>quanto gli accadrà, nell’inganno ingenuo<strong>di</strong> avere il controllo della situazionee della propria identità. Paradossalmentein una società che si fa sempre piùnomade il viaggio deve essere la cosapiù sicura oppure all’opposto <strong>di</strong>venta ilviaggio della speranza, soprattutto <strong>di</strong>migranti mossi dalla <strong>di</strong>sperazione e daldesiderio <strong>di</strong> una vita migliore, dove allorale certezze sono totalmente inesistenti.Ma il viaggio, nel suo significatopiù profondo è ben altro, esso ha semprerappresentato per condottieri, mercanti,esploratori e intellettuali alla ricercadella memoria e <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci culturali(come nei grands tours settecenteschi eottocenteschi) la conquista <strong>di</strong> un mondopossibile, il cambiamento, il rinnovamento,uno sguardo nuovo verso sé stessi ealtri. Ce lo spiega bene il filosofo E. J.Leed nel suo straor<strong>di</strong>nario libro La Mentedel Viaggiatore: «Il movimento collegail viaggiatore al mondo ma nello stessotempo lo <strong>di</strong>stanzia de esso. Superandoi <strong>di</strong>stanziamenti del transito il viaggiatore“serio”, che viaggia per appropriarsidel mondo conoscendolo, devesviluppare tecniche <strong>di</strong> lettura che gli permettano<strong>di</strong> cogliere, attraverso la superficiedelle cose e delle persone, la lorointeriorità, i rapporti, le funzioni e i “significati”»e continua “il nativo non vedevadall’interno il “sistema” nello stessomodo perché nella sua mente non esisteun quadro integrale ma egli ne faparte e dall’interno non può vederlo cometotalità. Forse le “totalità” e i “sistemi”appaiono come tali solo dall’esternoe questo è il valore della visione delviaggiatore”. Quin<strong>di</strong> il viaggio “serio”per conoscere anche il paese in cui si vive,la propria cultura <strong>di</strong> socializzazione,che così potrà apparire migliore o peggiorema dalla quale dobbiamo <strong>di</strong>stanziarci.Ma se così dovrebbe essere, lasfida appare <strong>di</strong>fficile. Come fare unviaggio “serio” se abbondano i non luoghi?Credo che tutto <strong>di</strong>penda dalla curiosità,dall’istruzione, dalla passione,dal desiderio <strong>di</strong> incontrarsi/scontrarsicon l’alterità, senza paura, ma con <strong>di</strong>sponibilitàe per esperienza personale,ma non solo, a volte è molto più semplice<strong>di</strong> quanto pensiamo. Come quandove<strong>di</strong>amo le foto <strong>di</strong> bravi fotografi e cichie<strong>di</strong>amo ingenuamente: ma doveavranno visto tutto questo. Basta guardarelà <strong>di</strong>etro quell’angolo, proprio quello,quello <strong>di</strong>etro al quale pensavamo non cifosse niente, perché un sussulto <strong>di</strong> meravigliapossa afferrarci, risvegliandociverso quanto sembrava inimmaginabile.- 9 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011Scienza e Fede<strong>di</strong>EnzoGiorgiPERCHÉ LE LEGGI NATURALISONO MATEMATICHE?C‘è qualcosa <strong>di</strong> profondamente ra<strong>di</strong>catonella nostra psiche che ci <strong>di</strong>sponea osservare il creato con stupore eammirazione. Tutti facilmente riconosciamoche ci sono almeno due livelli <strong>di</strong> organizzazionesorprendente nel mondo. Il primolivello comprende sia l’or<strong>di</strong>ne dellasemplicità spaziale (<strong>di</strong>sposizione regolaree simmetrica degli atomi nelle forme e nellestrutture degli oggetti, come per esempionei cristalli; l’assetto del sistema solare conorbite quasi sferiche dei pianeti intorno aun sole quasi sferico), sia quello della coerenzatemporale (regolarità nei processinaturali, nel ticchettio <strong>di</strong> un orologio, nellevibrazioni dell’atomo, nell’alternanza delgiorno e della notte, nel succedersi dellestagioni e così via). Il secondo livello <strong>di</strong> organizzazionesi riferisce all’or<strong>di</strong>ne dellacomplessità degli organismi viventi. Lastruttura ingegnosa della cellula e la realizzazionedei molteplici organi del corposembrano progettati nel modo più esatto efunzionale (per esempio, l’occhio in relazionealla vista). I sessanta miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> celluleche formano il corpo umano adulto sonociascuna sottilmente specializzata pereseguire una peculiare funzione e per cooperarecon le cellule vicine in modo sistematico,cronologico e interconnesso. Unassortimento del tutto casuale <strong>di</strong> atomi e <strong>di</strong>molecole non potrebbe mai “conseguire ilmiracolo della vita”. Certo sono possibilierrori e malformazioni genetiche. Tuttavia,“considerando la complessità intrinseca <strong>di</strong>ogni essere vivente e la molteplicità deimeccanismi che concorrono a formarlo, cisi dovrebbe in verità stupire <strong>di</strong> quanto rarisiano gli eventi negativi…ma si sa che allecose che vanno bene nessuno fa caso evengono anzi accolte come dovute, l’imperfezioneo il fallimento fanno invece notizia”(Boncinelli).Ora ciò che eccita l’ammirazionespontanea anche degli scienziatipiù fred<strong>di</strong> e agnostici nello sperimentareil “genio e la forza della natura” derivadalla verifica quoti<strong>di</strong>ana che l’or<strong>di</strong>nespazio- temporale e quello della complessitàdei viventi si fondano su un ulteriore epiù profondo or<strong>di</strong>ne al quale si conformal’immensità <strong>di</strong> quanto esiste: l’or<strong>di</strong>ne soggiacentedelle leggi universali.Il segreto matematico delle leggi naturali -Gli stessi scienziati, dunque, pur sperimentandolecome “universali”, “assolute”,“eterne”, “onnipotenti” e “onniscienti”(proprietà tipiche della <strong>di</strong>vinità), preferisconoperò non riflettere sull’identità e sull’originedelle leggi del mondo fisico e biologico,bensì si limitano ad accettarle come“naturali”, dandole cioè per scontate enon bisognose <strong>di</strong> ulteriore spiegazione.Ma le recenti scoperte sull’organizzazioneunitaria e coerente delle strutture più intimedell’universo e della vita richiedono unaspiegazione “meno scontata”, e hanno ripropostointerrogativi antichi: perché leleggi naturali rivelano una forma matematica?Avrebbero potuto essere <strong>di</strong>verse? Dadove vengono? Le leggi che governanol’universo perdurano in<strong>di</strong>pendentementedal mondo fisico? E, soprattutto, la domanda:le leggi universali esistono al <strong>di</strong> fuoridella nostra mente, oppure sono un’invenzionecomoda e strumentale dei ricercatori?Riguardo al primo quesito tutti gli scienziatinon solo partono dalla convinzioneche “l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> base della natura sia esprimibilein forma matematica”, ma riconosconoanche che quell’or<strong>di</strong>ne matematico“sta al cuore stesso della scienza” e “nessunfisico crederebbe che i suoi oggetti <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o”, insomma la scienza, “fosseroun’invenzione artificiale della mente” (Davies).Tale esperienza risulta così evidenteed efficace che un certo argomento scientificonon appare ben compreso finché nonlo si può formulare con il linguaggio universaledella matematica. E “l’or<strong>di</strong>ne matematicoemerge quando si analizza un si-- 10 -


Fede e Società<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011ro e le rispettive città a lavorare per la pacee il <strong>di</strong>sarmo atomico: <strong>Firenze</strong> è <strong>di</strong> nuovola capitale politica d’Italia. Non basta: l’attenzionesi sposta alla fragile area me<strong>di</strong>terranea,all’inevitabilità della pace basata sulreciproco riconoscimento e coesistenza delleciviltà e delle fe<strong>di</strong> abramitiche: insommaesattamente il contrario della guerra infinitaprogettata dagli sciagurati politici del nostroinizio millennio. E qui sta il significatoprofondo <strong>di</strong> questa memoria: gli ultimi decennici hanno abituato ad essere, nostromalgrado, spettatori passivi <strong>di</strong> una politicainternazionale, in senso lato, fondata esclusivamentesulla prepotente <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> interessi<strong>di</strong> parte, da parte <strong>di</strong> settori ristretti e onnipotentiche hanno imposto logiche <strong>di</strong> riarmoe <strong>di</strong> sopraffazione e, viceversa, <strong>di</strong> impoverimentospirituale e culturale oltre chemateriale <strong>di</strong> popoli interi. Un spirale auto<strong>di</strong>struttivache può e deve essere raddrizzataed invertita se non vogliamo che il peggioprenda il sopravvento in modo irreversibile.La memoria <strong>di</strong> La Pira e <strong>di</strong> FiorettaMazzei ci parla invece <strong>di</strong> due cristiani chehanno agito in modo intelligente e consapevolenella storia del loro tempo, con la fiducianella possibilità <strong>di</strong> incidere per migliorarlonella <strong>di</strong>rezione dei valori umani ecristiani, che sono inscin<strong>di</strong>bili proprio perchéDio ne è il Creatore e solo a Lui uniti èpossibile rendere fecon<strong>di</strong> <strong>di</strong> bene i nostrisforzi. Al contrario, quando la superbiaumana presume <strong>di</strong> fare a meno <strong>di</strong> Lui o ad<strong>di</strong>rittura<strong>di</strong> ergersi al Suo posto i <strong>di</strong>sastri arrivanoe riparare al male commesso non èsempre facile, né rapido e, men che meno,indolore. Come tutti sanno, dal 1965 La Piranon fu più sindaco, ma Fioretta Mazzeicontinuò un’attività politica importante e fecondaper <strong>Firenze</strong>: basterebbe ricordare ilsalvataggio dello Spedale degli Innocenti ole energie profuse per l’albergo popolare onegli ambiti dell’educazione, della culturae della pace. Senza <strong>di</strong>menticare la sua fermaopposizione all’elefantiaco progetto delpalazzo <strong>di</strong> giustizia, in cui vedeva, oltre al<strong>di</strong>segno <strong>di</strong>somogeneo rispetto alla città, ancheun tipico e <strong>di</strong>retto esempio <strong>di</strong> quellaybris (protervia) che non serve l’uomo, mapiuttosto lo umilia. Ed è questo il punto: lacittà fiorita con La Pira ha ripu<strong>di</strong>ato, insiemea lui, quella logica umano-<strong>di</strong>vina cheispirava un <strong>di</strong>segno complessivo <strong>di</strong> mirabilebellezza ed eccezionale concretezza. Lacittà non è infatti un semplice, anonimo, or<strong>di</strong>natoo, viceversa, caotico e casuale agglomerato<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e <strong>di</strong> funzioni ma un organismovivente, animato da un popoloche, se non viene posto nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>assumere un volto più umano e fraterno,degenera in un degrado spirituale e moraleche poi si proietta anche negli aspetti materialedella vita, in ogni suo ambito. Questafu l’ultima battaglia <strong>di</strong> Fioretta Mazzei:salvare <strong>Firenze</strong> dallo smarrimento dell’animasua, battaglia spesso combattuta in solitu<strong>di</strong>nee nell’incomprensione. Ora che la“Crisi” ci ha lasciati tutti un po’ più nu<strong>di</strong> nellenostre soggettive certezze, vorremo forsericonoscere che i progetti <strong>di</strong> corto respironon soltanto sono sbagliati, ma ancheautolesionisti, e riprendere con nuovo slancioe strumenti innovativi ed aggiornati lastrada faticosa e quoti<strong>di</strong>ana della costruzionedel bene?- 13 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011IntervistaVERDON: LA FEDE SI DIFENDESALVANDO LE NOSTRE CHIESE<strong>di</strong>SilviaNanni- 14 -Lei è americano ma da più <strong>di</strong> 40 annivive nel nostro paese. Come è giuntoin Italia e perché?Nel 1965, a 19 anni, sono arrivato Veneziacome studente universitario. Successivamenteho trascorso 2 mesi a <strong>Firenze</strong>e 2 a Roma: tappe obbligate per chivuol <strong>di</strong>ventare uno storico dell’arte.Cosa ricorda del suo primo incontro con<strong>Firenze</strong>?Meravigliose opere d’arte ma, soprattutto,un intollerabile rumore e una grandeconfusione, tanto che mi trasferii subito aFiesole dalle suore irlandesi, in una sorta<strong>di</strong> fuga dalla sporcizia e dal baccano. Lamia impressione negativa era soprattuttofiglia del paragone con Venezia, a queltempo, molto più tranquilla e or<strong>di</strong>nata.Poi, però, <strong>di</strong> questa città si è innamorato…..Nei primi anni ’70, per la tesi <strong>di</strong> dottorato<strong>di</strong> ricerca, volevo tornare a Venezia, mafu il mio professore ad obbligarmi a venirea <strong>Firenze</strong>. Piano piano ho cominciatoad amare questa città e i suoi abitanti. I venezianisono cortesi, educati, molto “austriaci”….mai fiorentini sono intelligenti,critici e ironici. E’ la <strong>di</strong>mensione umana <strong>di</strong>questa città che mi è entrata nel cuore. E’l’umorismo schietto e limpido dei fiorentiniche mi ha fatto capire che questo posto,sarebbe <strong>di</strong>ventato il mio posto. Così, dopoil dottorato, ho cominciato ad insegnarenelle università americane <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.Nel 1994 lei viene or<strong>di</strong>nato sacerdote.Quando ha scoperto la sua vocazione?Tar<strong>di</strong>, anche se, in realtà, io volevo entrarein seminario a 14 anni. Fu mio padre,fervente cattolico, ad opporsi. Lui volevache io ricevessi una formazione intellettualesuperiore, frequentando il liceoclassico dei Gesuiti. Chiese ad un suoamico sacerdote <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssuadermi dall’intentoe ricordo ancora le sue parole: “seDio ti vuole a sé, al momento giusto, te lofarà sapere”. Così, per tanto tempo, hoaspettato quel momento, che è arrivatoagli inizi degli anni ’90. Ne parlavo datempo con il mio confessore, un PadreGesuita, ma l’incontro determinate fuquello con il vescovo <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> SilvanoPiovanelli che stava portando avantil’idea dell’arte come forma pastorale. Perme significava poter vivere, contemporaneamente,le due gran<strong>di</strong> vocazioni dellamia vita: quella religiosa e quella per lastoria dell’arte.Sin dai suoi esor<strong>di</strong> il Cristianesimo haprodotto gran<strong>di</strong> capolavori artistici: macosa lega l’arte alla fede?Tutte le religioni hanno costruito templi, mail Cristianesimo lo ha fatto con spirito <strong>di</strong>verso.Nella nostra religione immagine etempio sono legate al cuore della cosa creduta.Dio, attraverso Cristo suo figlio, si èfatto carne per essere visto. Ecco che il tempioper noi cristiani non è solo luogo funzionaleal culto, ma appaga la nostra necessità<strong>di</strong> vedere l’immagine più profondadel Cristo. La bellezza del tempio <strong>di</strong>ventametafora tri<strong>di</strong>mensionale della bellezzadel figlio <strong>di</strong> Dio. Gesù è il tempio.


Intervista<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011A <strong>Firenze</strong> è nato un Ufficio Diocesanoper la catechesi attraverso l’arte che lei<strong>di</strong>rige. Di cosa si tratta?Al tempo dell’iconoclastia <strong>San</strong> GregorioMagno ribatteva agli scismatici sostenendoche la Chiesa aveva bisogno delle immagini.Gli analfabeti, nel passato, potevanoleggere il Vangelo attraverso i <strong>di</strong>pintie gli affreschi nelle chiese. L’immagine,però, aiuta anche chi sa leggere,perché la sola lettura non ti avvicina abbastanzaal cuore del Cristianesimo. Delresto, in cielo non ci sarà il Vangelo, mal’immagine beatifica. L’Ufficio promuoveconvegni e pubblicazioni per insegnare areligiosi, catechisti ed insegnanti <strong>di</strong> religionead utilizzare l’arte, plasmata a serviziodella fede, per l’evangelizzazione.BIOGRAFIAStatunitense (nato nel New Jersey nel 1946), è uno storico dell’arteformatosi alla Yale University. Vive in Italia da più <strong>di</strong> 40anni e dal 1994 è sacerdote a <strong>Firenze</strong>, dove <strong>di</strong>rige l’Ufficio<strong>di</strong>ocesano per la Catechesi attraverso l’arte, nonché l’Ufficiodell’arte sacra e dei beni culturali. Autore <strong>di</strong> libri e articoli initaliano e inglese sul tema dell’arte sacra, è stato Consultoredella Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesae Fellow della Harvard University Center for RenaissanceStu<strong>di</strong>es; tuttora insegna presso la Stanford University e la FacoltàTeologica dell’Italia Centrale. Scrive regolarmente perla pagina culturale dell’Osservatore Romano e nel 2010 haideato ed organizzato la mostra ‘Gesù. Il Corpo, il Volto nell’arte’,nelle scuderie monumentali della Reggia <strong>di</strong> VenariaReale a Torino. Mons. Timothy Verdon è anche Presidente dellaCommissione per l’Ecumenismo ed il Dialogo Interreligiosodell’Arci<strong>di</strong>ocesi fiorentina. Risiede a <strong>Firenze</strong> dove è canonicodella Cattedrale e membro del consiglio d’amministrazionedella fabbriceria. Presiede “Ars et Fides”: Federazioneinternazionale <strong>di</strong> guide volontarie nelle chiese storiche.E’ in quest’ottica che lei ha fondato“Arset Fides”: Federazione internazionale <strong>di</strong>guide volontarie nelle chiese storiche?.Esatto. Le guide vengono formate affinchésiano in grado <strong>di</strong> spiegare il significato religiosooltre che estetico dell’e<strong>di</strong>ficio. In unagrande chiesa occorre essere in grado <strong>di</strong>scegliere il percorso e i temi veramente significativi,come le motivazioni della costruzione,la spiritualità del momento storicoin cui è stata e<strong>di</strong>ficata, chi furono i suoicostruttori. In <strong>San</strong>ta Croce non si può nonparlare dei Francescani come in <strong>San</strong>ta MariaNovella dei Domenicani.Da anni, però, le chiese <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> sonooffuscate da sporcizia e degrado.Lei, nel 2003, denunciò, in una conferenzastampa, l’abbandono e l’inciviltàche asse<strong>di</strong>ano i luoghi sacri della nostracittà. Quali furono le reazioni allasua denuncia?La reazione dell’allora Sindaco Dominicifu molto seccata e quasi offesa. Io avevodenunciato una situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinteresseche si era ormai cristallizzata nel tempo eche era sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti. Il primo citta<strong>di</strong>no,però, negò quella che più cheun’accusa era una sconcertante evidenza.I fiorentini invece mi fecero sentire tutto illoro appoggio, permeato <strong>di</strong> onesta in<strong>di</strong>gnazione.Mi rendo conto che non usaiparole pacate e capisco che non è facileconciliare le due facce <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>: unicacittà d’arte e meta <strong>di</strong> turismo <strong>di</strong> massa. Allevolte può essere stancante essere prigionieri<strong>di</strong> un meraviglioso museo a cieloaperto, ma questo non significa rinunciarea proteggere la <strong>di</strong>gnità dei monumenti,perché chi viene qui ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> vederli edammirarli nel loro splendore e questo è un<strong>di</strong>ritto anche degli stessi fiorentini.Secondo lei, che sensazione prova il visitatorenon cristiano nel vedere conquanto <strong>di</strong>sinteresse <strong>Firenze</strong>, ma l’Italia ingenerale, si rapporta alle gran<strong>di</strong> chiesedella sua storia?Sono scandalizzati. I mussulmani non ciprendono sul serio…non possono prendercisul serio, perché ci <strong>di</strong>mostriamo irrispettosidella nostra antica fede. Noi siamoai loro occhi “infedeli” non tanto perchéprofessiamo una fede <strong>di</strong>versa dallaloro, ma perché non abbiamo più nemmenola nostra. Anche i Protestanti non riesconoa spiegarsi la mancanza <strong>di</strong> rispettoche noi, che abbiamo avuto una grandefede, oggi la teniamo in tale <strong>di</strong>spregio.Lei però sostiene che, proprio da qui,da una città in cui loggiati e piazze antistantile chiese son stati trasformati inbivacchi e le vie intorno in gabinetti acielo aperto e covi <strong>di</strong> spacciatori, possapartire un nuovo Rinascimento per l’Eu-- 15 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011IntervistaA <strong>Firenze</strong>i loggiati ele piazze antistantile chiese sono statitrasformatiin bivacchiFoto M. Bigiropa. Come è possibile attuare un similerilancio?<strong>Firenze</strong> ha molti <strong>di</strong>fetti, ma vanta un passatoineguagliabile in fatto <strong>di</strong> opere d’artee incomparabili monumenti, <strong>di</strong> cui nonpossiamo non essere fieri. Io vedo ancoranella popolazione quella grandezza <strong>di</strong>carattere che ha permesso ai, seppur litigiosie perennemente <strong>di</strong>visi, fiorentini <strong>di</strong>convogliare energie e risorse in traguar<strong>di</strong>positivi e comunitari. La sfida è quella<strong>di</strong> risvegliare lo spirito della ispirata grandezzadegli antenati. Ancora oggi è benvisibile in questa città la profonda fede ecarità che hanno dato vita a decine <strong>di</strong>forme <strong>di</strong> solidarietà comunitarie come leCompagnie e le Confraternite fra cui spiccala <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.Che impegno deve assumersi la Chiesaper <strong>di</strong>fendere i propri luoghi <strong>di</strong> culto?Innanzitutto la Chiesa e i suoi ministri devonofarsi carico della gestione morale <strong>di</strong>un patrimonio che è strumento impareggiabile<strong>di</strong> evangelizzazione. Oggi, ciò implicaanche un paziente lavoro <strong>di</strong> sensibilizzazioneesterna ed interna. I responsabili<strong>di</strong> chiese storiche devono condurre la<strong>di</strong>fficile battaglia per dare un senso cristianoal turismo <strong>di</strong> massa, salvaguardandosia il <strong>di</strong>ritto dei visitatori a fruire <strong>di</strong> un bene<strong>di</strong> alto valore culturale, sia soprattutto il<strong>di</strong>ritto della comunità credente a veder rispettatala sacralità del luogo. Il turista ha<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sapere che tanta bellezza e tantastoria non sono solo retaggi del passato,ma fanno parte del presente. La chiesa nonha perduto la sua originaria connotazioneper trasformarsi in museo, perché la fedeche essa incarna vive ancora negli uominie nelle donne del nostro tempo.La <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> nel 2005 hadato vita al Percorso della Carità, coinvolgendonumerose scuole fiorentine,per condurre gli studenti in un camminoalla scoperta della storia, del patrimonioartistico e della missione <strong>di</strong> Istituzioni localiche, dal 1200 ad oggi, si sono adoperateper i bisognosi. Come giu<strong>di</strong>caquesta iniziativa?Bellissima. Vorrei lavorare con la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>per creare un evento che possa richiamarel’attenzione della città, soprattutto,delle scuole. Mi piacerebbe creareun percorso permanente volto alla formazione<strong>di</strong> un turismo religioso. Vorrei che<strong>Firenze</strong> <strong>di</strong>ventasse come Assisi o Gerusalemmeche non sono solo città d’arte,bensì <strong>di</strong> arte religiosa.Fede, assistenza e solidarietà. La nostrastoria ci parla anche <strong>di</strong> questo e <strong>Firenze</strong> èstata, per secoli, una città all’avanguar<strong>di</strong>acapace <strong>di</strong> offrire una carità altamentespecializzata, grazie alle sue numeroseConfraternite impegnate in specificisettori <strong>di</strong> intervento.<strong>Firenze</strong> ha avuto una storia eccezionaleda questo punto <strong>di</strong> vista.Il Villani, nel Trecento, scrivevache in città c’erano 1.000posti letto negli ospedali. MartinLutero, quando giunse a <strong>Firenze</strong>nel ‘500, rimase sbigottitodal livello <strong>di</strong> cure e <strong>di</strong> assistenzache si prestavano a <strong>San</strong>taMaria Nuova. Così come destavaammirazione la tutela dell’infanziada parte dello Spedaledegli Innocenti. Dobbiamo ricostruireil tessuto antico <strong>di</strong> questacittà profondamente cristiana,dove l’amore per Dio e per ilprossimo è visibile ovunque grazieai suoi monumenti, alle sueopere e al suo popolo.- 16 -


Etica e Fede<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011QUANDO LE RICHIESTE DELL’IOMETTONO IN CRISI LA SOCIETÀ<strong>di</strong>MarcelloMasotti*Già nel mondo grecoromano è presentela questione della Legge naturale:nell’Antigone <strong>di</strong> Sofocle il dramma ètutto incentrato sul contrasto tra la leggeesteriore e quella scritta nel cuore degli uominie nel <strong>di</strong>scorso agli Ateniesi Pericle ricordache “ci è stato insegnato <strong>di</strong> rispettarequelle leggi non scritte che risiedono nell’universalesentimento <strong>di</strong> ciò che è buonsenso”.Cicerone poi, nella “Repubblica”,affermava che “la legge naturale è la <strong>di</strong>rittaragione, conforme a natura, universale,costante ed eterna, la quale con i suoi or<strong>di</strong>niinvita al dovere, con i suoi <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong>stogliedal male”. E’ nel pensiero cristianoche la legge naturale trova un <strong>di</strong>segnocompiuto. S. Tommaso afferma nella SummaTheologiae che “anche se la grazia èpiù efficace della natura, tuttavia la naturaè più essenziale per l’uomo” per cui,commenta Benedetto XVI, “nella prospettivamorale cristiana, c’è un posto per la ragione,la quale è capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernere lalegge morale naturale. La ragione può riconoscerlaconsiderando ciò che è benefare e ciò che è bene evitare per il conseguimento<strong>di</strong> quella felicità che sta a cuore<strong>di</strong> ciascuno, e che impone anche una responsabilitàverso gli altri , e dunque, la ricercadel bene comune”. L’istanza universalisticadel Giusnaturalismo si è trovata incontrasto con molti dei convincimenti su cuipoggia la civiltà moderna: dalla <strong>di</strong>mensionesoggettivistica che rifiuta una normaesterna all’uomo, e che sembra ne impoveriscail ruolo e l’autonomia, a quella storicistache pone tutto in continuo <strong>di</strong>venire.Le trage<strong>di</strong>e e le cronache insanguinate delsecolo scorso hanno visto gli appelli controle prepotenze del potere e il <strong>di</strong>ritto dellaforza, in nome <strong>di</strong> una legge non scrittama più alta e solenne <strong>di</strong> quella degli Stati.Tali appelli hanno contribuito ad un rilanciodei <strong>di</strong>ritti naturali. Ne sono espressionela Dichiarazione universale dei <strong>di</strong>rittidell’uomo dell’O.N.U. del 1948, la Convenzioneeuropea dei Diritti dell’uomo del1953 ed anche le Costituzioni nazionali.Giovanni Paolo II nella Evangelium vitaeafferma che il valore della democrazia stao cade con i valori che essa incarna e promuovee che alla base <strong>di</strong> questi valori nonpossono esservi provvisorie e mutevoli“maggioranze” <strong>di</strong> opinione, ma solo il riconoscimento<strong>di</strong> una legge morale obiettivache, in quanto “legge naturale” iscrittanel cuore dell’uomo, è punto <strong>di</strong> riferimentonormativo della stessa legge civile. Maanche per il pensiero laico la esistenza <strong>di</strong><strong>di</strong>ritti innati inviolabili è la premessa percombattere ogni abuso del potere. NombertoBobbio riconosceva che “il presuppostofilosofico dello Stato liberale, intesocome Stato limitato in contrapposto alloStato assoluto, è la dottrina dei <strong>di</strong>ritti dell’uomoelaborata dalla scuola del <strong>di</strong>rittonaturale“. Oggi, nella stagione della “<strong>di</strong>ttaturadel relativismo”, i <strong>di</strong>ritti in<strong>di</strong>viduali,svincolati da un quadro <strong>di</strong> doveri, impazzisconoe alimentano una spirale illimitata<strong>di</strong> richieste. Da una parte si riven<strong>di</strong>canopresunti <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> carattere arbitrario con lapretesa <strong>di</strong> vederli riconosciuti e promossidalla sfera pubblica (aborto, matrimonioomosessuale, eutanasia), mentre dall’altra,vi sono <strong>di</strong>ritti fondamentali <strong>di</strong>sconosciutie negati, emerge tutta l’importanzamorale e civile del richiamo alla legge naturale.Afferma Benedetto XVI nel 60° anniversariodella Dichiarazione dei <strong>di</strong>rittiumani:” da sempre la Chiesa riba<strong>di</strong>sce chei <strong>di</strong>ritti fondamentali, al <strong>di</strong> là della <strong>di</strong>fferenteformulazione e del <strong>di</strong>verso peso che possonorivestire nell’ambito delle varie culture,sono un dato universale perché insitonella natura stessa dell’uomo. La legge naturale,scritta da Dio nella coscienza umanaè un denominatore comune a tutti gli uominie a tutti i popoli”* Presidente Scienza&Vita<strong>Firenze</strong>- 17 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011Conosci <strong>Firenze</strong>S.TOMMASO DEI CAVALIERIE IL MERCATO VECCHIO<strong>di</strong>RobertoLasciarrea- 18 -Quando il centro storico della città subìla nota trasformazione, siamo nel1865 epoca <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> Capitale, essendostato abbattuto in quella piazza de<strong>di</strong>cataa Vittorio Emanuele II - dal 1947 intitolatapiazza della Repubblica - il MercatoVecchio e <strong>di</strong>ntorni, oltre al Ghetto degliEbrei, fu innalzato un “arcone” decisamentea scopo trionfalistico. Su <strong>di</strong> esso furonocollocate tre statue allegoriche in gesso,rappresentanti altrettante figure femminili;queste raffiguravano l’Italia, a cui facevanoda spalla l’allegoria della Scienzae dell’Arte. Figuriamoci se poteva mancareche i fiorentini non ribattezzassero, causticamente,il trio rappresentato! Le statuefurono chiamate con il nome <strong>di</strong> tre personaggifiorentini che “prestavano servizio”presso una casa chiusa: si trattava della signoraStarnowka, detta Starnotti o Schiccherona,manager del centro, mentre le altredue passarono alla storia con il soprannome<strong>di</strong> Cambarbini e l’altra, la Trattienti.Lo scrittore fiorentino Vamba (pseudonimodell’ex ferroviere, giornalista Luigi Bertelli,nato e morto a <strong>Firenze</strong>) costruì la sua famascrivendo Il giornalino <strong>di</strong> Gian Burrasca.Il suo nome d’arte veniva dal nome <strong>di</strong>un antico re dei Visigoti, ma, principalmente,ebbe la fama <strong>di</strong> colui che interpretòl’opinione del Re Galantuomo il quale,sempre secondo Vamba, sembra abbiaesclamato a proposito della demolizionedelle tre statue: “In questa piazza ov’è tuttointonato alla stessa goffaggine, ove tuttoè sì armonicamente astruso e brutto, malconcepito e peggio fabbricato, grida ognimonumento mal costrutto e ogni palazzomale architettato o uffizio comunal d’Artechiamato, perché la Schiccherona hai tu<strong>di</strong>strutto?” Oggi, “sull’arcone”, rimane lascritta <strong>di</strong> Isidoro Del Lungo: “L’ANTICOCENTRO DELLA CITTA’ DA SECOLARESQUALLORE A VITA NUOVA RESTITUI-TO”. In realtà fin dalle prime demolizioni,stu<strong>di</strong>osi, intellettuali “condannarono glispregiu<strong>di</strong>cati interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione”.L’abbattimento delle antiche mura arnolfianeprodussero un effetto domino. Escludendola Loggia del Pesce <strong>di</strong> Giorgio Vasari,si arrivò all’identificazione dell’attualepiazza della Repubblica, avendo falci<strong>di</strong>atobotteghe e baracche che facevanoparte della piazza del Mercato Vecchio.Furono rase al suolo le botteghe dei Borromei,scomparvero dalla toponomastica edalla planimetria la piazza della Paglia, ilCortile de’ Feroci, via de’ Naccaioli (quartiercentrale dei rigattieri), via della Luna,chiasso de’ Simonetti, via del Fuoco, piazzadella Fonte. La via de’ Guidalotti, l’attualevia de’ Pecori, assunse un nuovoaspetto. Venne arretrato il Palazzo dell’Arcivescovadodando più respiro a piazza S.Giovanni. Nel 1885, si continuò nell’abbattimentodegli e<strong>di</strong>fici della via de’Calzaiuoli,Por <strong>San</strong>ta Maria, Porta Rossa, piazzadegli Strozzi, inciampando nelle vestigiaromane ed in quelle del basso Me<strong>di</strong>oEvo, il tutto per lasciare spazio a costruzionidestinate a banche, istituti assicurativi,<strong>di</strong>menticandosi <strong>di</strong> destinare in questi palazzi,abitazioni o spazi destinati ad attivitàcommerciali per quei ceti sociali cheavevano perduto tutto, relegandoli in periferia.Così sorsero il caffè Gilli, Paszkowski,le Giubbe Rosse, oltre all’Hotel Savoysu progetto dell’architetto carrarese GiuseppeMicheli, che riuscì a <strong>di</strong>segnarlo in“sobrie linee neorinascimentali”. La storianon può però certo <strong>di</strong>menticare che al postodel Savoy sorgesse la chiesa <strong>di</strong> san Tommasodei Cavalieri o anche, s. Tommaso inMercato Vecchio, anch’essa “brutalmente”demolita ed è <strong>di</strong> questa chiesa che voglioparlare. Questo luogo <strong>di</strong> culto fu elettotale, dalla frequentazione delle famigliede’ Sizi e de’ Me<strong>di</strong>ci. Partendo dai Sizi,non posso non ricordare che nel Governodei Consoli ebbero “ragguardevole <strong>di</strong>gni-


Conosci <strong>Firenze</strong><strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011La chiesa <strong>di</strong><strong>San</strong> Tommasodei Cavalieriposta in angolodella piazzadel Mercato Vecchiotà” Bambarone de’ Sizi nel 1190 e Nerlonel 1203. Con questo casato sembra che iMe<strong>di</strong>ci “stringessero parentela”. Nel1348, anno della grande peste <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>,l’unico sopravvissuto della famiglia de’ Sizifu Giovanni <strong>di</strong> Cante il quale, su rogitodel notaro ser Piero <strong>di</strong> ser Lapo Centellini,“donò l’altra parte del padronato <strong>di</strong> sanTommaso, a Giovanni e Silvestro de’ Me<strong>di</strong>ci”.Ecco che la chiesa <strong>di</strong>venne completamenteassorbita dalla famiglia de’ Me<strong>di</strong>ci,“trovandosi pure alla Gabella lib. D. I.c. 36. anno 1349. Come segue: DominusIoannes, atque Silvester, fratres, atque filiiAlamanni de Me<strong>di</strong>cis, atque Bettus Arrighide Me<strong>di</strong>cis, pro se ipsis, atque pro aliis pluribusde domo de Me<strong>di</strong>cis, receperunt donationema Ioanne olim Cantis de Sizis PadronatumEcclesie S. Thome de Florentia<strong>di</strong>e 8.Februarii 1349“. A questo punto nonresta che annotare che il “ramo” <strong>di</strong> Averardo<strong>di</strong> Cafaggiuolo, acquistò <strong>di</strong>ritti sullachiesa, senza <strong>di</strong>menticare del ruolo svoltoda Cosimo I, il “Pater Patriae”, quale <strong>di</strong>scendentedel suddetto Averardo. Con lacarica <strong>di</strong> gonfaloniere <strong>di</strong> giustizia nel1434, ottenne che la Repubblica stabilisseun’offerta annuale per i “servigi” in occasionedella festa <strong>di</strong> S. Tommaso dai Sei dell’artedella Mercanzia (una delle ventun arti“vigenti” a <strong>Firenze</strong>), oltre alla donazioneche gli venne fatta come viene riportato dalRicha come scorgesi nel gra<strong>di</strong>no dell’Altaredalle seguenti parole: HANC TIBI FITTHOMA VIRORUM MAXIME COSMATEMPORE QUO LENZIUS REGIT HAC INAEDE MATHEUS MCCCLX . La chiesa sipresentava ad unica navata, con due cappellelaterali e tre altari (considerando, evidentemente,quello centrale). In quello <strong>di</strong> sinistravi era rappresentata una Crocifissione;in quello <strong>di</strong> destra, de<strong>di</strong>cato proprio aS. Tommaso, si presentava una tavola <strong>di</strong>pintada Marchisello, <strong>di</strong> epoca antecedenteCimabue, donata alla chiesa da Cosimoper l’altar maggiore, ma che venne rimossadal priore Bastiano Bigazzi, il quale,avendo fatto restaurare la cappella maggiore“con pilastri, colonne, architrave efrontespizio <strong>di</strong> pietra serena” collocò, alsuo posto, una tavola dell’Empoli. Per ciòche riguarda l’esterno, la facciata, il rettoredon Pasquale d’ Agliana si preoccupò<strong>di</strong> restaurarla dato il suo deplorevole statocon notevole spesa <strong>di</strong> “qualche cento scu<strong>di</strong>”.In effetti per proteggerla dall’immondezze,fece erigere un avancorpo. Un loggiatochiuso su tre lati, così che il frontalesi presentava con due paraste che inglobavanoil portale con soprastante finestra. Infineparliamo del campanile. Erano presentidue campane, già antiche. “Nella piùpiccola sonovi 4 gigli col millesimo 1272 enella più grande leggonsi le seguenti parole:RICHO DI LAPO DA FIRENZE ME FECIT+ ANNO DOMINI MCCCLXXIV. Né sappiamose sia un’arme, o un rabesco, o unastella, avente otto palle sulla punta de’ raggi”.Così dall’Ottocento la piazza della Repubblica<strong>di</strong>venne il salotto buono della città:gran<strong>di</strong> palazzi vi si affacciano con raffinatinegozi scintillanti <strong>di</strong> luci ed eleganticaffè, luoghi d’incontro <strong>di</strong> una particolareclientela <strong>di</strong> letterati ed artisti <strong>di</strong> tutto riguardo.Concludendo. Se abbattere il Ghetto fuopera meritoria, non fu usato quel <strong>di</strong>scriminanteche vide la <strong>di</strong>struzione del MercatoVecchio, <strong>di</strong> logge murate, <strong>di</strong> tabernacolichiusi, <strong>di</strong> antichissime chiese, come, purtroppo,è accaduto per la chiesa <strong>di</strong> S. Tommasodei Cavalieri.- 19 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011Storia dell’arte<strong>di</strong>Mary AnnLuchettiFig. 1Fig. 2Fig. 3PALLA SCOPERTADEL GIOTTO ADOLESCENTEer comprendere come Giotto sia riuscitoa <strong>di</strong>pingere le maestose figure <strong>di</strong>Cristo crocifisso dobbiamo guardare lesue opere da un punto <strong>di</strong> vista inusuale -quello <strong>di</strong> un adolescente che impara da unartista esperto, un istruttore o un maestro -poiché è l’unico modo con il quale possiamocominciare a comprendere l’abilità e lacomplessità <strong>di</strong> un lavoro che coniuga prospettivae composizione con le figure umane.Tutti gli affreschi menzionati in questoarticolo si trovano nella Basilica Superiore<strong>di</strong> <strong>San</strong> Francesco in Assisi. L’autrice consigliai lettori <strong>di</strong> prendere personalmente visione<strong>di</strong> queste opere. I <strong>di</strong>segni vogliono essere,non una copia degli originali, ma unaguida alla lettura delle opere stesse.L’affresco raffigurante S. Francesco chedona il suo mantello al povero (fig.1), nellaBasilica Superiore <strong>di</strong> <strong>San</strong> Francesco inAssisi, è uno dei primi lavori <strong>di</strong> Giotto.Guardandolo possiamo notare in alto a sinistrauna città fortificata (non inclusa nel<strong>di</strong>segno) e a destra un e<strong>di</strong>ficio, entrambi<strong>di</strong>pinti con grande cura. La prospettiva nonè perfetta, ma è comunque cre<strong>di</strong>bile; il modo<strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare tenendo conto del primopiano, dello sfondo e delle proporzioni adessi relative, oggi chiamato ‘prospettiva’,era probabilmente incoraggiato da Cimabue,perchè lui era capace <strong>di</strong> utilizzarequesta tecnica 1 ma <strong>di</strong> solito sceglieva <strong>di</strong>non farlo. Questo affresco ci fa pensare allosvolgimento <strong>di</strong> un compito dato dal maestro:“Creare una composizione nella qualegli occhi <strong>di</strong> chi osserva vadano <strong>di</strong>rettamentealla figura principale, <strong>San</strong> Francesco”.La composizione è, essenzialmente,una grande “X”al centro della quale si trovala testa <strong>di</strong> S. Francesco. In questo modosarebbe stato possibile identificare il <strong>San</strong>tocome figura principale della scena anchese non fosse stata <strong>di</strong>pinta l’aureola. Ciòriflette il modo semplice <strong>di</strong> ragionare <strong>di</strong> ungiovane – un adolescente – perché è <strong>di</strong>fficileimmaginare una tecnica più semplice,<strong>di</strong>retta ed efficace. Perfino il cielo formauna freccia che porta a S. Francesco. La“X” delinea le due colline e scendendo fa ilprofilo della figura <strong>di</strong> Francesco. Il vigoregiovanile è accentuato dalle linee verticaliche <strong>di</strong>segnano la sua veste, terminando poiin morbide pieghe rotondeggianti. Con lastessa tecnica sono <strong>di</strong>segnate anche le piegheverticali che scendono dai fianchi delpovero, ma in questo caso servono ad enfatizzarel’anzianità e la stanchezza delpersonaggio, ormai curvato dal peso deglianni. Il mantello <strong>di</strong> Francesco sembraposizionato su un asse inclinato in quantonon contiene alcuna piega verticale. Questoriflette un esercizio artistico nel <strong>di</strong>segnareil drappeggio. Differentemente da Cimabue2 e dagli artisti Bizantini, qua, Giottoutilizza pochissimo le pieghe angolari epiuttosto dure che tipicamente venivanousate per <strong>di</strong>pingere le figure dei <strong>San</strong>ti; questisi vedono soltanto sulla parte del mantelloche copre la mano destra e sulla manicadel braccio del povero, ma non sul restodel mantello. Giotto intuisce come la riproduzionedel naturale cadere del mantellotrasmetta più informazione sulle personecome già evidenziato. Però, il fattoche tutte le quattro mani siano nascoste sottoil mantello rivela la giovane età <strong>di</strong> Giotto.La mano è la parte del corpo umano più<strong>di</strong>fficile da <strong>di</strong>segnare, pitturare o scolpirea causa delle 27 3 ossa che la compongonoe che formano la base della sua articolazione.Proprio per questo i principianti ingenere evitano <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare le mani nascondendole<strong>di</strong>etro la schiena, nelle tascheo come in questo caso sotto il drappo. Inaffreschi successivi si noterà che Giotto sapevadella loro importanza perché si vedonosempre, ma erano pitturate più piccoledel normale; anche questo in<strong>di</strong>ca la giovinezzadel pittore e la sua paura <strong>di</strong> sbagliare.La stessa cura data ai <strong>di</strong>segni degliesterni dei palazzi è stata messa nei <strong>di</strong>se-- 20 -


Storia dell’arte<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011Fig. 4Fig. 5Fig. 6gni degli elementi architettonici e degli oggettidell’interno. Il leggio, il pulpito, il retrodel Crocifisso, l’altare con il suo ciborio,la dentellatura del tramezzo – come sivede nel Presepe <strong>di</strong> Greccio – erano eseguitenel modo più preciso possibile mostrandoil luogo dove S. Francesco pone il<strong>San</strong>to Bambino nel mangiatoia. Con tale tipo<strong>di</strong> attenzione verso gli oggetti e le strutture<strong>di</strong> ogni parte dello spazio pittorico fusolo questione <strong>di</strong> tempo prima che Giottocomprendesseche le superficidelle vesti sipotevano realizzarecon superficipiane.Noi ve<strong>di</strong>amoquesto conchiarezza nelparamento indossatoda S.Francesco nelPresepe <strong>di</strong>Greccio e cosìnella veste delpersonaggiocon il cappelloposta sopra il<strong>San</strong>to (fig-2). Ilmodo <strong>di</strong> Giotto<strong>di</strong> rappresentarecon superficipiane varieparti, si ritrovanegli abiti o sai<strong>di</strong> S. Francescoe negli altri fratinella Mortedel Cavaliere<strong>di</strong> Celano (fig.3) e nel FrateFrancescano asinistra dell’Apparizioneal Capitolo <strong>di</strong>Arles (fig. 4)così come neiFrati nel Trapasso<strong>di</strong> S.Francesco (fig.5). Questa tecnica– l’uso delle superfici piane – non eranuova; noi la ve<strong>di</strong>amo usata nelle inclinazionidelle teste e sui nasi non sempre curvate4 <strong>di</strong> molte delle figure <strong>di</strong> Cimabue dalquale Giotto ha tratto. Quello che è nuovoè la capacità <strong>di</strong> Giotto <strong>di</strong> applicare quellatecnica 5 per creare volumi nelle parti dellefigure. Nel suo Crocifisso nella Chiesa <strong>di</strong><strong>San</strong>ta Maria Novella a <strong>Firenze</strong> (fig. 6) ve<strong>di</strong>amoche la figura <strong>di</strong> Cristo è fatta <strong>di</strong> piani<strong>di</strong> chiaro e <strong>di</strong> scuro, a volte accostati conun gioco graduale della luce, altre comenella definizione del naso a spigolo vivo.Giotto si <strong>di</strong>mostra un pittore non comune.Raccontando la storia del Cristo e <strong>di</strong> <strong>San</strong>Francesco egli andò oltre la normale abilità<strong>di</strong> un artista.BIBLIOGRAFIA(1)Cimabue, I Maestri del Colore, a cura <strong>di</strong>F. Bologna, Fratelli Fabbri Ed., Milano,1965; p. 1. (2) Ibid., pp. 9, 10, 11. (3)A.Morelli e G. Morelli, Anatomia per gli Artisti,Fratelli Lega Ed., Faenza, 1974; pp.119-123. (4) GIOTTO Bilancio critico <strong>di</strong>sessant’anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e ricerche a cura <strong>di</strong>Angelo Tartuferi, GIUNTI, FIRENZE MUSEI,<strong>Firenze</strong>, 2000; Giotto e la Basilica Superiore<strong>di</strong> Assisi <strong>di</strong> Luciano Bollosi, pp. 44,45. (5) GIOTTO La Croce <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta MariaNovella a cura <strong>di</strong> Marco Ciatti e Max Seidel,EDIFIR Ed., <strong>Firenze</strong>, 2001; Il restauroe gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Marco Ciatti, pp. 41, 42. (6)GIOTTO gli Affreschi <strong>di</strong> Assisi <strong>di</strong> RobertoSalvini, Forma e Colore, Dadea/<strong>San</strong>soniEd. <strong>Firenze</strong>, 19651 Cimabue, I Maestri del Colore, a cura <strong>di</strong> F. Bologna,Fratelli Fabbri Ed., Milano 1965; p. 1.2 Ibid., pp. 9, 10, 11.3 Anatomia per gli Artisti, A. Morelli e G. Morelli,Fratelli Lega Ed., Faenza, 1974; pp.119-123.4 GIOTTO Bilancio critico <strong>di</strong> sessant’anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>e ricerche a cura <strong>di</strong> Angelo Tartuferi, GIUN-TI, FIRENZE MUSEI, <strong>Firenze</strong>, 2000; Giotto e LaBasilica Superiore <strong>di</strong> Assisi <strong>di</strong> Luciano Bollosi,pp. 44, 45.5 Giotto e la Croce <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Maria Novella acura <strong>di</strong> Marco Ciatti e Max Seidel, E<strong>di</strong>fie Ed.,2001, <strong>Firenze</strong>; ‘Il restauro e gli stu<strong>di</strong>’ <strong>di</strong> MarcoCiatti, pp. 41, 42.- 21 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011Legge e CulturaIL CONTRIBUTO IN CONTO INTERESSIPER I POSSESSORI DI BENI CULTURALI<strong>di</strong>AntonioDe Crescenzo- 22 -Per concludere il tema relativo ai contributie alle agevolazioni tributarie e fiscaliper la conservazione e il restaurodel patrimonio artistico e culturale, analizziamoun ulteriore vantaggio previsto dalD.Lgvo 42/2004. L’art. 37 prevede il contributoin conto interessi, che si contrapponeai non pochi obblighi che devono essereosservati dai proprietari, possessori o detentori<strong>di</strong> beni <strong>di</strong>chiarati <strong>di</strong> interesse culturale.Al fine <strong>di</strong> assicurare la conservazione delpatrimonio culturale, lo Stato può concederecontributi in conto interessi sui mutui o altreforme <strong>di</strong> finanziamento accordati da istituti<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to ai proprietari, possessori o detentoria qualsiasi titolo <strong>di</strong> beni culturali. Gliinterventi conservativi devono naturalmenteessere autorizzati. All’entrata in vigoredel suddetto decreto si prevedeva che il contributofosse accordato solo ai proprietari,possessori o detentori che intervenivano suibeni immobili. Con l’emanazione delD.Lgvo n. 156/2006 viene stabilito che ilcontributo può essere concesso per tutti i beniculturali. Inoltre, con l’emanazione delD.Lgvo n. 62/2008, viene stabilito che ilcontributo può essere concesso non solo suimutui ma anche su altre forme <strong>di</strong> finanziamento.Il Ministero per i beni e le attività culturaliautorizza la concessione del contributoin misura non superiore a sei punti percentualisul capitale erogato dall’Istituto <strong>di</strong>cre<strong>di</strong>to e corrispondente al totale della spesa<strong>di</strong> quei lavori riconosciuti dalla soprintendenzafunzionali alla conservazione e al restaurodel bene. Il contributo è corrisposto<strong>di</strong>rettamente dall’amministrazione all’Istituto<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to secondo modalità da stabilirecon convenzioni. Si ricorda che ai sensi dell’art.38 del Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali, i benirestaurati o sottoposti ad altri interventi conservativicon il concorso totale o parzialedello Stato nella spesa, sono resi accessibilial pubblico secondo modalità fissate, casoper caso, da appositi accor<strong>di</strong> o convenzionida stipularsi tra la soprintendenza e<strong>di</strong> singoli proprietari all’atto della concessionedel contributo. Gli accor<strong>di</strong> o convenzionistabiliscono i limiti temporali dell’obbligo<strong>di</strong> apertura al pubblico, tenendo conto dellatipologia degli interventi, del valore artisticoe storico degli immobili e dei beni in essiesistenti. Il Soprintendente è tenuto a trasmetteretali accor<strong>di</strong> o convenzioni al Comunee alla città metropolitana nel cui territoriosi trovano gli immobili. Il contributo inconto interessi è cumulabile con quello inconto capitale e come questo è subor<strong>di</strong>natoall’effettivo e formale riconoscimento dell’interesseculturale del bene, al rilascio dell’approvazionead eseguire i lavori da parte dellasoprintendenza competente ai sensi dell’art.21 e dell’art. 31 del Co<strong>di</strong>ce dei beniculturali. E’ subor<strong>di</strong>nato, anche’esso, allapronuncia del Soprintendente sull’ammissibilitàdell’intervento ai contributi statali. Infineil contributo è subor<strong>di</strong>nato all’assolvimento<strong>di</strong> tutti gli obblighi previsti dal Co<strong>di</strong>ce,tra cui in particolare l’obbligo <strong>di</strong> denunciaalla Soprintendenza competente <strong>di</strong> tuttigli atti che trasferiscono, in tutto o in parte,a qualsiasi titolo, la proprietà o la detenzione<strong>di</strong> beni culturali (art. 59). La richiesta <strong>di</strong>contributo in conto interessi viene presentataalla Soprintendenza competente in marcada bollo. Essa deve contenere le generalitàcomplete del richiedente e i riferimentiesatti del bene. Se si tratta <strong>di</strong> bene immobiledevono essere riportati gli estremi catastalie i riferimenti al titolo <strong>di</strong> proprietà (rogitonotarile o <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> successione).La richiesta deve contenere, ai fini dell’erogazionedegli interessi, i dati relativi all’Istituto<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e in particolare il co<strong>di</strong>ceIBAN e BIC con <strong>di</strong>chiarazione a firma del legalerappresentante dell’Istituto stesso.Alla richiesta devono essere allegati:1 originale più 2 copie del computo metricoa preventivo a firma <strong>di</strong> un professionista abilitato,con l’in<strong>di</strong>cazione degli interventi, dellequantità e dei prezzi unitari con il totale,ai fini dell’approvazione e visto congruità


Legge e Cultura<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011prezzi. Se si tratta <strong>di</strong> un bene immobile ilcomputo metrico deve essere a firma <strong>di</strong> unArchitetto abilitato, <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> assenza<strong>di</strong> contributi pubblici oppure l’elenco <strong>di</strong>quelli ricevuti; 3 copie della relazione tecnicaa firma <strong>di</strong> un professionista abilitato;schede fotografiche pre opera, d’insieme eparticolareggiate; documentazione grafica:elaborati grafici <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progettoin 2 copie; copia del contratto <strong>di</strong> mutuo odella delibera <strong>di</strong> finanziamento, con la specificache esso è richiesto per il restauro conservativodel bene, con allegato il relativopiano <strong>di</strong> ammortamento calcolato al tassomassimo del 6% della cifra ammessa a contributo.Nel caso <strong>di</strong> bene immobile alla richiesta deveessere allegata una visura <strong>di</strong> partita catastalesia storica sia aggiornata. Nel caso<strong>di</strong> multiproprietà allegare la ripartizione delcespite in quote millesimali. Nel caso in cuisia una Società a richiedere il contributo bisognaallegare alla domanda il certificato<strong>di</strong> iscrizione alla Camera <strong>di</strong> Commercio, ilcertificato <strong>di</strong> stato fallimentare e la documentazioneantimafia o la <strong>di</strong>chiarazione sostitutivadel certificato antimafia a secondadell’importo del contributo. Nel caso in cuisia un condominio, bisogna allegare alla richiestauna copia conforme all’originaledella nomina dell’Amministratore, se c’è.Inoltre, una <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva dell’atto<strong>di</strong> notorietà dello stesso Amministratoreconcernente la ripartizione della proprietàcon i nominativi dei proprietari, estremi catastalidelle unità e quote millesimali. Infinegli estremi del rogito notarile o estremi della<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> successione in riferimentoal titolo <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> ciascun condomino.Nel caso <strong>di</strong> enti ecclesiastici questi devonoallegare alla richiesta una <strong>di</strong>chiarazione<strong>di</strong> proprietà rilasciata dalla Curia,comprensiva degli estremi catastali e una <strong>di</strong>chiarazione<strong>di</strong> destinazione d’uso al pubblicogo<strong>di</strong>mento. In via facoltativa, al fine <strong>di</strong>permettere una procedura più spe<strong>di</strong>ta dell’istruttoriadella pratica, può essere allegatoalla richiesta una fotocopia del provve<strong>di</strong>mentoformale <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> interesseculturale del bene e una fotocopia del provve<strong>di</strong>mentocon il quale la Soprintendenzaha approvato gli interventi sul bene edespresso la loro ammissibilità a contributo.Una volta che è stata vagliata tutta la documentazionepervenuta, in particolare è statoverificato che le lavorazioni inserite nelcomputo metrico a preventivo sono corrispondentialle stesse lavorazioni inserite nelprogetto precedentemente sottoposto e approvatodalla Soprintendenza, e che, inoltre,è stato verificato che i prezzi riferiti allelavorazioni sono congrui, bisogna passarealla stipula dell’atto <strong>di</strong> convenzione per queibeni che non sono <strong>di</strong> fruizione pubblica. Pertantotra la Proprietà e la Soprintendenzavengono, attraverso questo atto, concordatedelle modalità <strong>di</strong> accesso al bene. Questoatto deve essere registrato presso l’Ufficiodel Registro e trascritto presso la conservatoriadei Registri immobiliari. L’istruttoriadella Soprintendenza competente terminacon l’invio <strong>di</strong> tutta la documentazione <strong>di</strong> cuisopra alla Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici della Regione competenteall’erogazione del contributo. Prima<strong>di</strong> chiudere questo articolo forse è bene ricordareche per la stesura dei computi metrici,in particolare quelli relativi agli interventisugli immobili, è opportuno utilizzareil prezziario ufficiale del Provve<strong>di</strong>torato regionaledelle Opere Pubbliche della Regionedove è ubicato il bene, Bollettino Ingegneri,Bollettino Architetti. Qualora non esistanovoci nei sopraddetti prezzari queste dovrannoessere accompagnate da analisi deiprezzi elementari desunti dai prezzari e glianni in cui sono stati effettuati i lavori <strong>di</strong> restauro.Le eventuali voci “a corpo” dovrannoessere accompagnate da una dettagliatadescrizione ed accurata analisi dei prezzielementari desunti dai prezzari sopra citati.Si ricorda infine che dal computo metricodovranno essere escluse le opere <strong>di</strong>chiaratenon ammissibili dalla Soprintendenzae che comunque non hanno finalità <strong>di</strong> restauro.Per restauro si intende, infatti, quell’intervento<strong>di</strong>retto sul bene attraverso uncomplesso <strong>di</strong> operazioni finalizzate all’integritàmateriale ed al recupero del bene medesimo,alla protezione e alla trasmissionedei suoi valori culturali. Nel caso <strong>di</strong> beni immobilisituati nelle zone <strong>di</strong>chiarate a rischiosismico, il restauro comprende l’intervento<strong>di</strong> miglioramento strutturale. (art. 29).- 23 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011RicorrenzeDA UNSECOLOAFIRENZE I TAXICORRONO AL POSTO DELLE CARROZZE<strong>di</strong>GiampieroMasieriSono passati esattamente cento anni daquando a <strong>Firenze</strong> fu dato il permesso<strong>di</strong> “sostituire alla propria vettura a cavalliuna vettura automobile”.Per l’occasione è uscito un bell’album <strong>di</strong>Luigi Caponetto, lui stesso taxista.Prima <strong>di</strong> parlarne desideriamo però inviareun saluto a due dei pochi fiaccherai superstiti,una donna e un uomo, AriannaFanciullacci, che alterna alle stanghe dellacarrozza due cavalli, Priscilla e Simona,e con lei Ivan, che fa questo mestiere daquin<strong>di</strong>ci anni e ha Quintilin e Ventolino.Tempo permettendo, il loro punto <strong>di</strong> partenzaè in Piazza Signoria, oppure in Piazzadel Duomo. E’una <strong>Firenze</strong> che resiste eche piace.Eccoci ora ai taxi, anzi ai taxisti dell’epoca.Erano otto i “vetturini pubblici”, si chiamavanoVittorio Marringhi, Paolo Peruzzi,Carlo e Arturo Capecchi, Adolfo Monti,Giovanni Pucci, Ruggero Campani, GiuseppeFontani.Oggi i taxi sono circa settecento. Il presidentedella “Cotafi” è Walter Del Bene,quello della “Socota” è Maurizio Ciuar<strong>di</strong>.Nell’album <strong>di</strong> Caponetto ci sono, e del restoin una città come <strong>Firenze</strong> non potevano <strong>di</strong>certo mancare, i soprannomi <strong>di</strong> tanti taxisti,eccone qualcuno: Abagiù, Canne vote, Cipressino,Bombolo, Embolo, Ghirlanda,Obelisco, Quarto d’agnello, Semolino,Stronca pettini, Stufatino, Rottorio, Vitellozzo.Le loro aiuto?Fantastiche. Una Citroen Madrid del ’55,una Renault Bogotà del ’73, una HinduranNuova Delhi del 1980, una Sidecar In<strong>di</strong>adel 1930, una Fiat 1400 Roma del ’55, unaMercedes Berlino del ’52.Nei soprannomi dei taxisti c’è tutta <strong>Firenze</strong>,nel tipo delle loro macchine c’è la storia<strong>di</strong> questi cento anni su quattro ruote. <strong>Firenze</strong>non è più la stessa, dai cartelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>vietoche ci sono. Via Porta Rossa, sì. E seda qualche parte passa una delle ultimecarrozzelle, è quasi un sollievo, gli zoccolidel cavallo sono quasi musica, in confrontoalle sgassate dei motorini.Foto M. Bigi- 24 -


VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011La Vestizione del 22 maggioAladashvili Marina, Alesio Angela, BacciAndrea, Biliotti Giovanni, Bonciani Patrizia, Ciccone Martina, CorviAndrea, D’Amico Anna Maria, Doni Lapo, Espinosa Duque Rubi Frida Maria, Gabrielli Anna Maria, LelliMonica, Luchi Francesca, Mancini Alunno Lucrezia, Manetti Niccolò, Niccolai Adriano, Palumbo Raffaele, PintoGiovanni, Rossi Stefano.- 25 -


SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011VITA SOCIALEDon Stefani: il generoso alpinocappellano della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>Sono passati trenta anni dalla scomparsa<strong>di</strong> Don Luigi Stefani (Zara18.10.1913 – <strong>Firenze</strong> 07.10.1981).Il mio ricordo è sostanzialmente legatoal suo periodo <strong>di</strong> Cappellanodella <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> che è cessato nel1979. Era anche ascritto della Confraternita:stracciafoglio dal 1 gennaio1949 e poi giornante del mercoledìdal 1 settembre dello stessoanno.Non so esattamente il giorno in cuil’ho conosciuto. Ho iniziato il miorapporto alla <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> nel gennaiodel 1966 e quasi sicuramentel’ ho incontrato in occasione della festa<strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>di</strong> quell’anno.In qualche modo eravamo “colleghi”perché entrambi il 27 andavamo a ritirarelo stipen<strong>di</strong>o mensile dal Camarlingo.Non c’era ancora l’uso delbonifico in banca. Noi <strong>di</strong>pendenti“<strong>di</strong> ruolo” eravamo privilegiati perchénon sottoposti alla rafferma annualecome lo era lui. E questo fatto<strong>di</strong> essere esaminato tutti gli anni a luinon piaceva. A conferma <strong>di</strong> questoricordo ho trovato un curioso e brevearticolo che don Luigi scrisse, frail serio e il faceto, sul <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong>dell’ottobre del 1974. Il titolo era “Lepalline bianche e nere”.Nella prima domenica <strong>di</strong>maggio c’era la rafferma, tragli altri, del Cappellano ed iCapi <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a presenti inserivanoin un bussolotto <strong>di</strong>ottone una pallina bianca onera, a seconda che avesserovoluto rigettare o approvarela proposta <strong>di</strong> rafferma.L’operazione si svolge ancoraoggi così. Ecco cosa scrivevail nostro Cappellano:“Il ‘nero’ assorbe tutte le ra<strong>di</strong>azioniluminose e il ‘bianco’ le respingetutte. Le palline bianche- 26 -Il Cappellano della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> Don Luigi Stefanibene<strong>di</strong>ce la salma <strong>di</strong> un soldato tragicamente perito. Nov. 1951incombono, ogni anno, nel mese più ra<strong>di</strong>oso,sulla mia testa – e non solo sulla mia– pronte a ‘respingere’ senza pietà! Nonso se esiste, in tanta varietà <strong>di</strong> santi, una<strong>San</strong>ta Pallina, magari nata in Africa. Tuttaviauna volta mi è scappato <strong>di</strong> <strong>di</strong>re:‘<strong>San</strong>ta Pallina, prega per me’. E finora hol’impressione <strong>di</strong> essere stato esau<strong>di</strong>to. Lepalle bianche non hanno ancora ‘fatto rete’nella porta ben <strong>di</strong>fesa dalle palle nere.Ma vorrei conoscere – oh, come vorrei conoscere– le ‘ali’, le ‘mezz’ali’ e soprattuttoil ‘centrattacco’ del campo bianco;questa, credetemi, è una curiosità invincibile.Ma, purtroppo, il gioco non ammettespettatori e meno che meno un arbitro.Ossia un arbitro c’è: è la coscienza <strong>di</strong> chitira. Ma c’è anche l’obiezione <strong>di</strong> coscienzae questa è la fregatura! Non vorrei morirealmeno fino a quel maggio in cui sigiocherà, finalmente, a ‘palle scoperte’!”.Credo <strong>di</strong> averlo sempre visto con lasua tonaca nera piena <strong>di</strong> bottoni chelo rendeva ancora più magro e slanciato<strong>di</strong> quanto non fosse. Il clergymannon gli era simpatico e suppongoche non lo abbia mai indossato. Epoi un ricordo indelebile è legato allasua voce così imperiosa che inqualche modo rassicurava e inquietavaallo stesso tempo con quelle errecosì marcate. Dava l’idea <strong>di</strong> un uomoche non transige, che non accettacompromessi. Ogni sua omelia,spesso una lectio magistralis, era unforte richiamo alla fede ed a un correttocomportamento <strong>di</strong> vita per chisi professa cristiano. Aveva una forzaoratoria veramente coinvolgente e ilsuo temperamento e la sua personalitàlo portavano su posizioni estremamenterigorose non facilmenteriscontrabili nella realtà quoti<strong>di</strong>ana<strong>di</strong> ognuno e neppure nella famigliadella <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, anche se credoche i suoi messaggi fossero da interpretaresoprattutto come un obbiettivocui mirare. Qualche volta abbiamoavuto dei piccoli <strong>di</strong>ssensi verbaliperché io, con molti colleghi, vedevoi problemi dalla parte dei <strong>di</strong>pendentie lui, un <strong>di</strong>pendente a temporinnovabile, lo stesso problema forselo vedeva dalla parte dei <strong>di</strong>rigentidella <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> o forse, meglio,cercava <strong>di</strong> vederlo da entrambe leparti e si sforzava <strong>di</strong> farci capire doveera il giusto. Se una sommessa criticache gli può fare è quella <strong>di</strong> aver trasportatoeccessivamente il suo drammapersonale <strong>di</strong> profugo in tutta lasua filosofia <strong>di</strong> vita, nella sua cultura,nel suo analizzare il mondo.Ad ogni modo è stataquella una straor<strong>di</strong>naria generazione<strong>di</strong> preti. DonLuigi non era <strong>di</strong> quella magicacovata fiorentina ma,per usare anch’io un terminecalcistico, è stato un preziosoacquisto, un attaccante<strong>di</strong> razza. Sia pure con leloro sfaccettature <strong>di</strong>verse,talvolta anche molto <strong>di</strong>verse,è stata una generazione<strong>di</strong> preti forse irripetibile edon Luigi in più era ancheun intenso propagatore del-


VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011l’arte. Con gente così si possono avereanche pensieri opposti ma è sempreproficuo parlare e soprattuttoascoltare, e c’è sicuramente da imparareperché non sono persone vuoteo piene <strong>di</strong> retorica con frasi fatte chenon <strong>di</strong>cono niente. Don Luigi entravadentro il problema, lo rivoltava comeun calzino, lo smontava pezzo perpezzo per capirlo e possibilmente perrisolverlo.La nascita del <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong>, nel1949, fu anche merito suo. In occasionedei primi quaranta anni <strong>di</strong> vita,il dottor Renato Boldrini ricordava:“Il Bollettino ebbe vita grazie atre persone: Walfrè Franchini, GuglielmoFrançois e Don Luigi Stefani.Quest’ultimo, da poco giunto a<strong>Firenze</strong> quale profugo della natiaDalmazia, ne fu l’ispiratore, GuglielmoFrançois ne fu l’appassionato redattoreed il Provve<strong>di</strong>tore Franchinifu il realizzatore e primo <strong>di</strong>rettore”.Nel primo numero, il suo articolo “Iltelefono” era quasi una poesia peresaltare lo strumento tecnico chemette in contatto “la voce del miseroche domanda pietà” con quella delServo “calma che rasserena”.Conservo alcune cartoline che miinviò con dei saluti molto ironici legatiai contrasti peraltro sempre correttie bonari perché il vero contestatoreera lui e non certo io. Era lui ilribelle.Quello era il don Luigi cappellanodella <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> ma poi c’era il donLuigi amante dell’arte.Mi ricordo che un anno mi chiese <strong>di</strong>scrivere a mano <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>plomi chedoveva consegnare a vari artisti dellasua galleria d’arte Lo Sprone. Lo fecivolentieri per il gusto <strong>di</strong> scrivere conun pennino speciale e l’inchiostrocome ormai già non si faceva più edalla fine mi ricompensò con un quadroche ho tuttora e che ogni voltache lo vedo mi fa pensare a lui.Un altro ricordo indelebile è quellolegato ad un concerto musicale delgrande musicista Giorgio Gaslini chesi tenne per iniziativa <strong>di</strong> don Luiginella minuscola piazzetta del Giglio,davanti ad un ristretto numero <strong>di</strong> fortunati.In quella stessa piazzetta ilCappellano fece posizionare duebassorilievi, uno <strong>di</strong> Giovanni XXIIIe uno <strong>di</strong> John Kennedy che sono ancoralì e che erano i simboli <strong>di</strong> unmondo nuovo che noi sognavamoma che poi è rapidamente sfumato,sopraffatto da una società prevalentementeliquida basata sull’avere, sulsembrare, sull’apparire, sul tutto e subito,sul falso e sui “sùbiti guadagni”che già Dante denunciava nella suaComme<strong>di</strong>a. Poi c’era anche il donLuigi cappellano militare che ha avutoanche forti contrasti con una partedella cultura fiorentina per l’obiezione<strong>di</strong> coscienza che negli anni sessantadel secolo scorso cominciava afarsi largo fra i giovani fra mille <strong>di</strong>fficoltà,ma che poi ha avuto giustamentelo sviluppo e l’importanza cheha avuto. E poi ancora c’era il donLuigi <strong>di</strong> altre sfaccettature, <strong>di</strong> altriimpegni, che una figura poliedricacome la sua sapeva gestire ma chenon ho conosciuto.Interrogando l’archivio degli articolidel perio<strong>di</strong>co <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> vienefuori che don Luigi ne ha scrittipiù <strong>di</strong> 120. Otto invece sono quelliche si riferiscono a lui. Il primo, delluglio del 1961, in occasione del suoGiubileo Sacerdotale (28 Giugno1936-1961) a firma <strong>di</strong> Luted (xxx).In quella occasione era riportata ancheuna nota <strong>di</strong> redazione che comunicavail messaggio <strong>di</strong> auguri a donLuigi da parte del <strong>San</strong>to Padre.Nell’aprile del 1967, un breve trafilettoredazionale comunicava chedon Luigi era stato insignito il 28 febbraio<strong>di</strong> una medaglia d’oro quale“Benemerito della gioventù”.Nell’aprile del 1979, il professor MarioLopes Pegna, riferendosi alla cessazionedel rapporto con la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>per motivi <strong>di</strong> salute, scriveva:“Sono certo d’esprimere il sentimento<strong>di</strong> tutti gli appartenenti al nostroplurisecolare Sodalizio <strong>di</strong> Carità<strong>di</strong>cendo, senza ombra <strong>di</strong> retorica,che l’inattesa notizia comparsa su LaNazione del 29 gennaio scorso hamotivato un sincero, commosso <strong>di</strong>spiacere…”.Nell’aprile 1982, in un articolo redazionalesi ricordano cinque sacerdotilegati alla <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, scomparsinel 1981, tra i quali Mons.Luigi Stefani <strong>di</strong> cui si evidenziano“le eccezionali doti della sua riccapersonalità, nel campo del ministero,della cultura, dell’arte, ma soprattuttodella carità”.Nel gennaio 1983 è riportato unostralcio dell’appassionato interventodel senatore Luciano Bausi, in occasione<strong>di</strong> una commemorazione delnostro Cappellano avvenuta nellachiesa <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Maria dei Ricci.Nel gennaio 1992 c’è un ricordo <strong>di</strong>Rodolfo Gattai, ripreso dal quoti<strong>di</strong>anoLa Nazione dove viene annunciatoun Premio <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o intestato aDon Luigi presso la Cassa <strong>di</strong> Risparmio<strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.Nell’ottobre 1996, Giancarlo Bianchi,ricorda don Luigi anche comecollega. Direi anzi ancora più collega<strong>di</strong> quanto non lo fossi io perché Giancarloin quel periodo era un “Porta”e quin<strong>di</strong> spesso si trovava ad operaregomito a gomito con il Cappellanodal quale ricevette anche un premioper le sue poesie proprio nella Piazzadel Giglio dov’era Lo Sprone.Nel gennaio del 1997 don ForestoNiccolai, a quin<strong>di</strong>ci anni dalla scomparsa,traccia un breve profilo del collegasacerdote evidenziando il suoruolo in occasione nella nascita del“<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong>”; sottolineando ilsuo impegno nel mondo della caritàe della cultura.In tutti questi anni, e soprattutto nell’ultimoperiodo, ho incontrato tantepersone che hanno conosciutodon Luigi e, sia in questa ricorrenzadel 7 ottobre per il trentennale dellasua morte, sia nell’ottobre 2013, inoccasione del centenario della suanascita, sarà degnamente ricordatoper le sue molteplici attività.Gianni Barnini- 27 -


SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011VITA SOCIALEIl Premio Poesia Sacravita- 28 -Il 28 Maggio, nello splen<strong>di</strong>do Au<strong>di</strong>toriumdella Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>,in Via Carlo Magno si è svolta la cerimonia<strong>di</strong> Premiazione della terza e<strong>di</strong>zionedel Premio « Poesia Sacravita2010-2011 : Per dare <strong>di</strong>gnità tetto e futuroai bambini ultimi del mondo.”Hanno partecipato al concorso i seguentipoeti:SEZIONE A “A TEMA”Abrusci Rosa Maria, <strong>Firenze</strong> - AmbrosiniAngela, Citta’ Di Castello (Pg)- Balducci Lucia, Fornacette (Pi) -Beni Franca, <strong>Firenze</strong> - Bonta Vanna,Tarzana C.A. 91356 Usa - CecchettiManao Laura, <strong>Firenze</strong> - Chiarini RavenniMara, Rignano S.A. (Fi) -Chiavacci Eliana, Pontassieve (Fi) -Coletto Antonella, Conegliano (Tv)- Conoscenti Primo, Genova - FaggioliMara, Scan<strong>di</strong>cci (Fi) - FaggioniRiccardo, <strong>Firenze</strong> - Finocchiaro Grazia,<strong>Firenze</strong> - Galeotti Menotti, <strong>Firenze</strong>- Graziani Umberto, <strong>Firenze</strong> -Gregori Francesca, <strong>Firenze</strong> - GrilliAlfeo, Pieve A Nievole (Pt) - LazzeriUgolini Martha, <strong>Firenze</strong> - LeonessiMaria Teresa, Bibbiena (Ar) - Lippi<strong>San</strong>dro, <strong>Firenze</strong> - Maddalena Maci<strong>di</strong>Gabriella, Malo (Vc) - Manzini MariaLuisa, <strong>Firenze</strong> - Monti MariaMaddalena, Rovellasca (Co) - MortolaBenedetto, Camogli (Ge) - NegriLorenza, Poggio A Caiano (Po) -Orgiti Ennio, Alatri (Fr) - PagniniCantasale Emanuela, <strong>Firenze</strong> - PecchiaStefano, Piombino (Li) - PecchioliSusanna, <strong>Firenze</strong> - Perotto Fiorenza,Prato - Piani Pettini Anna, <strong>Firenze</strong>- Pizzuto Gaetano, Torino -Raffaele Addamo Giuseppe, <strong>Firenze</strong>- Rigotto Luca, <strong>Firenze</strong> - Riva Emanuela,Gavirate (Va) - Romano Francesco,Roma - <strong>San</strong>toni Barbara,Chiusi (Si) - <strong>San</strong>toni Maria, <strong>Firenze</strong>- Scaffei Francesco, Scan<strong>di</strong>cci (Fi) -Schiaroli Paola, Roma - Selan Roberta,Pordenone - Silicani Gualtiero,<strong>Firenze</strong> Stanzione Rita, Roccapiemonte(Sa) - Ton<strong>di</strong> Mircko, <strong>Firenze</strong>- Toscano Serena, <strong>Firenze</strong> - VallatiLenio, Sesto F.No (Fi)SEZIONE A1 “A TEMA” SCUOLESECONDARIE DI I° GRADOAbbamon<strong>di</strong> Elena, Alfaroli Alessandro,Balau Alexandra Marinela , BamoshmooshNa<strong>di</strong>a, Bassi Matteo,Bernardo Duccio, Bertolani Caterina,Boldrini Riccardo, Braccini Lorenzo,Braconi Isabella, Busoni Martina,Calosi Giovanni, Canessa Ginevra,Car<strong>di</strong>llo Lorenzo, Carli Vittoria,Carloni Giovanni, Casamonti Marta, Celima Francesca, Cloetta Niccolo’,Compagnino Tommaso, Corrieri Filippo,Cozzani Giulia, D’augello TaniaAlisa, Del Favero Mattia, Del PerugiaAndrea, Di Prato Luca, FabbriChiara, Favilli Sofia, Fazio Alessia,Frassinetti Samuele, Frosecchi Clau<strong>di</strong>a,Ghini Federico, GiannattasioGiulia, Giorgi Alessandro, GrazziniCarolina, Gregori Elisa, Ignesti Ilaria,Lanza Pietro, Lara Ethan, Lombar<strong>di</strong>Corso, Maci Lorella, Marku Alvis,Masini Alessandro, Mo<strong>di</strong>ca Valentina,Monzali Matteo, Morieri Leonardo,Papini Eugenio, Parziani Matilde,Pierattelli Michele, Polidori Tommaso,Ranieri Francesca, Raso Gabriele,Rodriguez Carhuallanqui, RonconiMarta, Sardelli Francesca, ScarpelliGiulia, Sulejmani Klau<strong>di</strong>a, TentoniStefano, Terranova Carlo, TofanDumitru, Travagli Alberto, VanniniDaniele, Vettori Gaia, Wang GabrieleSEZIONE B “A TEMA LIBERO”Albisani Sauro, <strong>Firenze</strong> - AnnunziataDorina, La Spezia -Aterini Andrea,<strong>Firenze</strong> - Bacconi Maurizio,Roma - Bagnoli Roberta, BagnoRipoli (Fi) - Barcellona Giuseppe,Palermo - Bellacci Giovanna, Prato- Beni Franca, <strong>Firenze</strong> -Berti Andrea,<strong>Firenze</strong> - Biasoli Miriam, <strong>Firenze</strong>-Bicchierri Antonio, S.Giorgio Jonico(Ta) - Bongi Piero, <strong>Firenze</strong> -CalamandreiElena, <strong>Firenze</strong> - CapaccioliManfredo, Montelupo F.No (Fi) -Carocci Marzia, <strong>Firenze</strong> - CecchettiManao Laura, <strong>Firenze</strong> - ChinagliaNicola, Spinimbecco (Vr) - CiriminnaClelia, <strong>Firenze</strong> - Corsi Alessandro,Livorno - Ecatti Davide, Fiesole (Fi)- Failla Ernesto, <strong>Firenze</strong> - FerraroMarcella, Omegna (Vb) - GeorgievaTanya, Parabita (Le) - Ghelli Laura, S.Giovanni V.A. (Ar) - Imperiali Cristiano,<strong>Firenze</strong> - Insinna Emanuele,Palermo - Kotlar Guerrino, Ravenna- Lisci Lorenzo, Quarrata (Pt) - LuisoDomenico, Bitonto (Ba) - ManettiLeonardo, Greve In Chianti (Fi) -Mannucci Rolando, Empoli (Fi) -Marconi Fulvia, Ancona - MattoniManuela, <strong>Firenze</strong> - Mattoni Patrizia,Pontassieve (Fi) - Molinari MaurizioAlberto, Milano - Monti Maria Maddalena,Rovellasca (Co) - MorelliLaura, Ameglia (Sp) - Mortola Benedetto,Camogli (Ge) - Muscar<strong>di</strong>n Rita,Savona - Musumeci Carmelo,Spoleto (Pg) - Negrotti GiovanniAndrea, Sassari - Nicolosi Angela, <strong>Firenze</strong>- Orgiti Ennio, Alatri (Fr) - PacilioAntonio, Sedriano (Mi) - PalermoFrancesco, Torchiarolo (Br) - PanaManuela Maria, S. Giovanni V.A.(Ar) - Pecchioli Susanna, <strong>Firenze</strong> -Pellegrini Olga, Verona - Peloso VallarsaAnita, Arce’ Di Pescantina (Vr) -Peressini Stefano, Carrara (Ms) - PizzoKatiuscia, <strong>Firenze</strong> - Pizzuto Gaetano,Torino - Pomina Genoveffa, Savona- Rapaccioni Maria, S. SeverinoMarche (Mc) - Romoli Augusta,<strong>Firenze</strong> - <strong>San</strong>toni Barbara, Chiusi (Si)- Scaffei Francesco, Scan<strong>di</strong>cci (Fi) -Scarpellino Raffaele, Ariano Irpino(Av) - Serpi Marzia, Castelnuovo V.C.(Pi) - Silvestri Ilva, <strong>Firenze</strong> - TonelloGiovanni, Fara Vicentina (Vi) - TorresGin, <strong>Firenze</strong> - Vallati Lenio, SestoF.No (Fi) - Vezio Annamaria, <strong>Firenze</strong>SEZIONE B1“A TEMA LIBERO”SCUOLE SECONDARIE I° GRADOBaldassini Giovanni, Berti Giovanni,Carli Vittoria, Casadei Viola, Cec-


VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011chini Sara, Fabbri Chiara, FabbriElena, Fratoni Filippo, GiordanelliFrancesca, Grossi Edoardo, Gui<strong>di</strong>Giovanni, Guidotti Martina, LazzeriMargherita, Maltagliati Sveva,Marras Andrea, Mattei Virginia,Messina Virginia, Stranieri Andrea ,Taino Eleonora, Tesi Ginevra, TesiSofia, Viola Antonia, Zini LeonardoPOESIE VINCITRICI – SEZIONE A“A TEMA”1.Classificata “Nebbie d’assenza” autoreGaetano Pizzuto –Torino2.Classificata “Vecchio”autrice Rita Stanzione –Roccapiemonte (Sa)3.Classificata “Sulloschermo della TV” autriceLaura Cecchetti Manao– <strong>Firenze</strong>POESIE VINCITRICI –SEZIONEA1 “A TEMA”SCUOLESECONDARIEDI I° GRADO1.Classificata “Bambini…” autore LorenzoBraccini2.Classificata “Un nuovogiorno” autrice GiuliaCozzani3.Classificata “Se donassi”autore Carlo TerranovaPOESIE VINCITRICI –SEZIONE B “A TEMALIBERO”1.Classificata “La casa frai ciliegi” autrice FulviaMarconi – Ancona2.Classificata “Non hoperduto nulla” autore StefanoPeressini – Carrara3.Classificata “Attimo <strong>di</strong>verità” autrice SusannaPecchioli – <strong>Firenze</strong>POESIE VINCITRICI –SEZIONE B1 “A TEMALIBERO” SCUOLE SE-CONDARIE I° GRADO1.Classificata “Il primoamore” autrice GinevraTesiFoto Riccardo Beconcini2.Classificata “Il bacio consolatore” autriceViola Casadei3.Classificata “Il silenzio” autrice VirginiaMessinaFra le poesie partecipanti a questaSezione è stata “Segnalata” la poesia“Poesia della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>” autriceFrancesca Sardelli.Il “Riconoscimento Speciale” è statoassegnato dalla Giuria Tecnica alPoeta Sauro Albisani <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.Fuori concorso sono stati assegnatidue “Premi alla Memoria” alla PoetessaValentina Ramponi e al PoetaGin Torres. I vincitori hanno ricevutoin dono prestigiosi premi offertidai benefattori del Progetto“Sacravita” della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.La Giuria ha selezionato le100 poesie che ha stimato come lepiù espressive, per essere pubblicatenell’Antologia che è stata donataagli autori delle poesie in essa pubblicate.- 29 -


SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011VITA SOCIALEAnche quest’anno un gruppo <strong>di</strong> 18 bambini bielorussi ha trascorso un mese ospite della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> aVilla Bifonica. Il 30 <strong>di</strong> giugno con la consueta cena <strong>di</strong> saluto - magistralmente preparata dal Mastro CuciniereAlessandro Martinucci - a cui hanno partecipato famiglie, Fratelli della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> e amici delProgetto Sacravita si è conclusa la vacanza fiorentina. Tanto sole, tanto <strong>di</strong>vertimento, tanto calore e tantisorrisi hanno allietato le giornate dei bambini. Anche quest’anno i piccoli ospiti hanno voluto, con unospettacolo da loro allestito, accomiatarsi e ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere in<strong>di</strong>menticabilela loro vacanza. Un sentito ringraziamento a tutti i Fratelli e le Sorelle che si sono impegnatein questa iniziativa, de<strong>di</strong>cando ai bambini il loro tempo e il loro affetto.RIORDINO DELL’ARCHIVIO STORICO DELLA MISERICORDIA DI FIRENZELa <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per la Toscana, ha deciso <strong>di</strong> procedereal rior<strong>di</strong>no complessivo, su supporto informatico, del proprio patrimonio documentario ed in particolareall’inventariazione analitica dell’archivio storico. Tale archivio, costituito da circa 4.000 unità risalentialla seconda metà del XIV secolo, rappresenta una fonte preziosa e fondamentale per la storia non solo dell’Arciconfraternita,ma dell’intera città <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>. Il connubio fra la città e la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> è in<strong>di</strong>ssolubileed è testimoniato dalle molteplici attività svolte dal Sodalizio nel corso dei secoli: soccorso degli ammalati,sepoltura degli in<strong>di</strong>genti, elargizione <strong>di</strong> doti alle fanciulle povere, liberazione dei carcerati per debiti, sussi<strong>di</strong>a malati in precarie con<strong>di</strong>zioni economiche. La rilevanza qualitativa e quantitativa del suddetto Archivioè da lungo tempo riconosciuta dalla Soprintendenza Archivisticache, già nel <strong>di</strong>cembre del 1997, lo aveva <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> notevole interessestorico. Il lavoro consisterà nella schedatura <strong>di</strong> ciascuna unitàdocumentaria, cui seguiranno tutte le operazioni necessarie all’or<strong>di</strong>namentodei documenti, al fine <strong>di</strong> rendere l’archivio maggiormentefruibile e consultabile da parte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi e ricercatori. Il lavoro, chesi presume verrà svolto in un arco <strong>di</strong> 36 mesi, sarà seguito in ognifase dalla Soprintendenza.- 30 -


Il 2011 è l’Anno Europeo del Volontariato. Nell’ambitodelle manifestazioni nazionali indette dal Dipartimento<strong>di</strong> Protezione Civile, la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>– con il suo Gruppo <strong>di</strong> Protezione Civile – si èrecata dal 4 al 10 luglio a Scutari in Albania. Qui sisono svolte parte delle attività previste dal Progetto“Pilota” Scutari che hanno visto la partecipazione attivadei volontari <strong>di</strong> Protezione Civile I CARE – SA-CRAVITA. Il Progetto “Pilota” Scutari è svolto incollaborazione fra la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> e il DipartimentoScienza della Terra dell’Università degliStu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> e si focalizza sulla previsione e la prevenzionedei rischi geologici e sulla formazione e l’addestramento<strong>di</strong> volontari <strong>di</strong> protezione civile albanese.Partner del progetto oltre al Gruppo I CARE, laPrefettura <strong>di</strong> Scutari, il Comune <strong>di</strong> Dajç, l’Università“Luigi Gurakuqi” <strong>di</strong> Scutari e l’A.L.T.A. – RegioneVeneto.Il nucleo <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> questo sistema <strong>di</strong> volontariatoè il gruppo I CARE, con se<strong>di</strong> a Scutari, Tirana eLehze. Si tratta <strong>di</strong> una struttura creata dalla VenerabileArciconfraternita della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>,Gruppo <strong>di</strong> Protezione Civile, ed è costituita da 130giovani albanesi. Il fine è quello <strong>di</strong> creare un sistema<strong>di</strong> Volontariato <strong>di</strong> Protezione Civile sul modello <strong>di</strong>quello esistente in Italia. Tale modello consente <strong>di</strong> mobilitarerisorse umane, tecniche, morali, scientifiche elogistiche in caso <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> emergenze, concretizzandoil principio <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà.VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011Torna in Albania la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>col Progetto “Pilota” ScutariAlcuni volontari albanesi del Gruppo I CARE- SACRAVITAIl prefetto Franco Gabrielli - nuovo capo del Dipartimento dellaProtezione Civile – a colloquio con il dr. Alessandro Ghini,responsabile del Gruppo Protezione Civile della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>,e i volontari del Gruppo I CARE-SACRAVITA in Albania.L’analisi del territorio, lo stu<strong>di</strong>o scientifico e approfon<strong>di</strong>todel rischio sismico e idrogeologico consentono <strong>di</strong>poter prevenire o, quanto meno, contenere gli effettidelle calamità naturali. Il gruppo svolge esercitazioni esimulazioni allo scopo <strong>di</strong> addestrare i componenti a<strong>di</strong>ntervenire in maniera rapida ed efficace in caso <strong>di</strong>emergenza, ma anche <strong>di</strong> poter svolgere una importantefunzione <strong>di</strong> informazione e supporto alla popolazione.A settembre, inoltre, è prevista, da parte delGruppo <strong>di</strong> ProtezioneCivile della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong><strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>,una nuova missionesocio-sanitaria nellaparte nord dell’Albaniaal confine con ilKosovo e la Macedonia.Verrà creatoun punto <strong>di</strong> appoggiosocio sanitariocon la possibilità <strong>di</strong>effettuare visite specialistiche.Sul postosi aggregheranno allamissione italiana anchei ragazzi delGruppo I Care – Sacravita.- 31 -


SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011VITA SOCIALETRASPORTO SANGUE ED EMODERIVATIDalla metà <strong>di</strong> luglio la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> ha datola propria <strong>di</strong>sponibilità alla Centrale Operativa del118 per il servizio <strong>di</strong> trasporto sangue ed emoderivati.Si tratta <strong>di</strong> una preziosa attività che prevede iltrasferimento delle sacche <strong>di</strong> materiale ematico da unpresi<strong>di</strong>o ospedaliero all’altro oppure iltrasporto del sangue per l’effettuazionedelle analisi <strong>di</strong> controllo. Il servizio <strong>di</strong>urno,svolto in collaborazione con la FratellanzaMilitare, ha una copertura 08.00-20.00, tutti i giorni compresi i festivi. Perla notte, invece, la copertura, al momentoofferta, è soggetta alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>volontari. La <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> 3 macchine destinatea tale servizio che durante il giorno partonodalla Sede <strong>di</strong> piazza Duomo e delle Sezioni. Per i servizinotturni la grande novità è costituita dal fatto cheil volontario può portarsi l’auto al proprio domicilio,con un grande risparmio <strong>di</strong> tempo ed unamaggiore como<strong>di</strong>tà nello svolgimento delservizio. L’auspicio è che, in futuro, unsempre maggior numero <strong>di</strong> volontaripossa dare la propria <strong>di</strong>sponibilità in mododa realizzare delle turnazioni certe efisse in grado <strong>di</strong> garantire il servizio tanto<strong>di</strong> giorno quanto <strong>di</strong> notte.PROGETTO DAVID: PREVENZIONE SULLE STRADEAlcool e droga sono piaghe dellamoderna società. La cronacasempre più frequentemente ciparla <strong>di</strong> strade <strong>di</strong> sangue a causadel comportamento irresponsabile<strong>di</strong> persone che si mettono alvolante dopo aver abusato <strong>di</strong> alcoolo dopo aver assunto sostanzestupefacenti. Sono troppe levite spezzate a causa <strong>di</strong> comportamentiillegali e sconsiderati <strong>di</strong>chi guida in con<strong>di</strong>zioni psicofisichealterate. Questi soggetti sono pericolosi non soloper sé stessi ma anche per tante vittime innocentie ignare che vengono falciate da questi pirati dellastrada. La <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, già in passato impegnatanel progetto DRUG ON STREET, ancorauna volta si pone in prima lineanella prevenzione e nel controllodelle cosiddette notti dello“sballo”. In collaborazione conil Comune <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> e la PoliziaMunicipale, la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>partecipa al Progetto David. Sulterritorio citta<strong>di</strong>no vengono <strong>di</strong>slocatedelle postazioni fisse doveopera, accanto alla PoliziaMunicipale, un’ambulanza, conme<strong>di</strong>co a bordo. Le persone fermatevengono sottoposte all’alcool-test e qualoraquesto risulti positivo viene eseguito un prelievo <strong>di</strong>sangue per la rilevazione <strong>di</strong> sostanze stupefacenti. Ilservizio è attivo in due fasce orarie: dalle 24.00 alle06.00 e dalle 06.00 alle 12.00.- 32 -


VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011Nell’Archivio della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>i personaggi che hanno fatto la storia <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>Nell’archivio della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> ho ritrovato questo quadrobiografico dei più celebri toscani che, dal XIII al XVI secolo,fiorirono e operano nella nostra città. Tale documento mi offrel’opportunità <strong>di</strong> ricordare la fulgida storia <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> in queisecoli e i personaggi che hanno contribuito a scriverne la gloriosastoria. La presenza <strong>di</strong> tale documento nel nostro archivioattesta, una volta <strong>di</strong> più, il profondo legame storico e culturaleche lega la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> alla città.Nella <strong>Firenze</strong> del Duecento le Arti fiorivano e mentregli artigiani creavano tanti capolavori, i poeti detti “deldolce stil novo” cantavano versi dolcissimi in omaggioalle donne e alla Madonna: uno <strong>di</strong> essi, Dante Alighieri,concepiva il più alto poema che sia mai stato scritto,la Divina Comme<strong>di</strong>a. La città si allargava anche fuoridalle mura, dove si estendevano i borghi più popolari.In mezzo a questi vennero a costruire i loro conventie le loro chiese i frati <strong>di</strong> <strong>San</strong> Francesco, che fondarono<strong>San</strong>ta Croce, e quelli <strong>di</strong> <strong>San</strong> Domenico chefondarono <strong>San</strong>ta Maria Novella. Il commercio, specialmentedella lana e della seta, arricchì molte famiglie fiorentine.Il fiorino d’oro <strong>di</strong>venne la moneta più pregiatad’Europa. Alcuni banchieri fiorentini fecero fortuneingenti, come i Bar<strong>di</strong>, i Peruzzi, i Davanzati, gli Strozzi,gli Antinori, i Pitti, i Pazzi, i Rucellai e infine i Me<strong>di</strong>ciche superarono tutti in ricchezza e munificenza.La città <strong>di</strong>venne sempre più centro <strong>di</strong> arte e <strong>di</strong> culturaspecialmente per merito <strong>di</strong> Lorenzo il Magnifico,che si contornò <strong>di</strong> letterati ed artisti.Palazzi e chiese furono abbellite da sculture<strong>di</strong> Donatello, <strong>di</strong> Lorenzo Ghiberti, <strong>di</strong> Desiderioda Settignano, <strong>di</strong> Benedetto da Maiano,<strong>di</strong> Mino da Fiesole, <strong>di</strong> Antonio Pollaiolo,<strong>di</strong> Andrea Verrocchio e dei Della Robbia;mentre i pittori Masaccio, Beato Angelico,Filippo Lippi, Benozzo Gozzoli, <strong>San</strong>dro Botticelli,Domenico Ghirlandaio decoravano lepareti e <strong>di</strong>pingevano quadri. Su tutti si levaronoi geni <strong>di</strong> Leonardo da Vinci e <strong>di</strong> MichelangeloBuonarroti. Un frate <strong>di</strong> <strong>San</strong> Marco,Girolamo Savonarola, invitò i fiorentini a<strong>di</strong>fendere sempre la loro libertà. Fu impiccatoed arso in piazza della Signoria, ma i fiorentiniricordando il suo insegnamento, elesseroCristo re della città. Resistettero all’asse<strong>di</strong>o<strong>di</strong> un esercito imperiale e si arresero soloper fame e per peste. Agli inizi del cinquecentoi Me<strong>di</strong>ci si inse<strong>di</strong>arono come Duchidella città, per poi <strong>di</strong>ventare Granduchi dellaToscana. Resero la loro capitale ancor piùsplen<strong>di</strong>da con l’opera <strong>di</strong> architetti comeGiorgio Vasari, autore degli Uffizi, BartolomeoAmmannati, autore del Ponte <strong>San</strong>ta Trinita,e Bernardo Buontalenti autore <strong>di</strong> Belvedere;<strong>di</strong> scultori come Benvenuto Cellini,Giambologna, Pietro Tacca, <strong>di</strong> pittori comeAndrea del Sarto, Agnolo Bronzino, Pontormoe Rosso Fiorentino. E mentre il grande esploratoreAmerigo Vespucci dava il proprio nome al nuovocontinente, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciar<strong>di</strong>nidavano il loro nome alla politica e alla storia. NelSeicento <strong>Firenze</strong> <strong>di</strong>venne la capitale della scienza conGalileo Galilei. Nel Settecento con i Lorena nuoviGranduchi <strong>di</strong> Toscana, <strong>Firenze</strong> fu capo <strong>di</strong> riforme socialie <strong>di</strong> progressi tecnici, fino al 1859 quando entrò afar parte dell’Italia Unita.Foresto Niccolai- 33 -


<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> <strong>Ottobre</strong> 2011- 34 -


VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011Attenzione alla postura:visite specialistichenei nostri AmbulatoriIl nostro corpo può essere pensato come una strutturasotto sforzo, formata da elementi specializzati destinatia trasmettere tensioni - come un muscolo o unten<strong>di</strong>ne - ed altri, come le ossa, preposti a trasmetterecompressioni. Il tutto deve essere equilibrato sottol’influenza della gravità e mantenere una corretta geometria.Spesso, però, accade che gli atteggiamenti prolungatinel tempo, i singoli sforzi eccessivi e gli sviluppileggermente asimmetrici introducano modestedeformazioni della struttura, nella norma,ma sufficienti a non consentire più movimentiliberi ed adeguati come prima.Pensiamo a piccole <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> lunghezzadelle gambe che induconocurvatura della colonna vertebrale, astiramenti muscolari accidentali cheobbligano a sopperire con nuovidolorosi movimenti, a sovrappesianteriori che inducono la schienaad incurvarsi all’in<strong>di</strong>etro, a curvatureeccessive del dorso che vengonocompensate con controcurvature del collo, per tenere losguardo parallelo al suolo, accompagnateda cervicalgia. Teneresotto controllo l’aspettostrutturale rientra nella sfera delsemplice fitness e della cura dellapersona, almeno se lo squilibrionon è così avanzato da provocareun danno d’organo oppurese proprio un danno d’organo ha finito con provocarelo squilibrio. In questi casi la situazione <strong>di</strong>venta<strong>di</strong> competenza me<strong>di</strong>ca. La tecnica <strong>di</strong> manutenzionedella personale struttura corporea esiste e parte dall’attenzionealla postura.I soggetti che dovrebbero ricorrere ad una analisi dellapostura sono:I ragazzi e gli adolescenti – per intervenire in tempicorretti nella <strong>di</strong>agnosi e nella cura del cavismo e piattismodei pie<strong>di</strong>, <strong>di</strong> <strong>di</strong>morfismi dell’età evolutiva, <strong>di</strong>squilibri <strong>di</strong> spalle e bacino secondari a scorrette posturefisse a scuola e nel tempo libero, <strong>di</strong> scoliosi derivatada eterometria degli arti, come controllo in corso<strong>di</strong> cura ortodontica o <strong>di</strong> correzioni con plantari.Adulti con mal <strong>di</strong> schiena – per un corretto riallineamentodella persona, per alleviare i sintomi dolorosi<strong>di</strong> origine articolare o da ernia lombare, nei traumicome nei microtraumi ripetuti con sovraccarichi da lavoro,per tonificare l’addome e compensare la cosiddettafalsa pancia associata a scorrette posizioni del bacino,per <strong>di</strong>minuire il rischio <strong>di</strong> cadute nell’età piùmatura e come controllo prima e dopo alcuni interventiall’apparato muscolo-scheletrico.Sportivi – per migliorare il controllo motorio e delgesto atletico, <strong>di</strong>minuire il rischio<strong>di</strong> infortuni e ottimizzare laperformance sportiva.Alla luce dell’importanza<strong>di</strong> quanto sopra, nasceuna nuova specializzazionedegliambulatori della<strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong><strong>Firenze</strong>: visita ortope<strong>di</strong>capiù visitaposturale. Ildott. Paolo Donatiriceve pressoil presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> VicoloA<strong>di</strong>mari lunedì11.30-13.30e mercoledì 09.30-13.30 e in quello<strong>di</strong> Viale dei Mille lunedì 08.45 – 11.00 e venerdì12.00 – 14.00.Un esame al computer della postura permette <strong>di</strong> impostareil giusto programma personalizzato <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> manipolazioni per risolvere o alleviare il problema.L’esame fornisce anche analisi grafiche e dati in<strong>di</strong>spensabiliper fare confronti a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tempo.NB: Non sempre la causa dei problemi è la postura.Sarà il me<strong>di</strong>co, il cui parere deve essere richiesto prima<strong>di</strong> sottoporsi all’esame, a giu<strong>di</strong>carlo.- 35 -


SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011VITA SOCIALEIl restauro <strong>di</strong> un vessillo patriottico dell’OttocentoLa <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> è entrata in possesso, grazie alla donazione daparte <strong>di</strong> un Capo <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a, <strong>di</strong> una ban<strong>di</strong>era ottocentesca cheè stata sottoposta a restauro. Riportiamo <strong>di</strong> seguito un articolodella restauratrice Clau<strong>di</strong>a Beyer del Restauro Tessile <strong>di</strong> Beyere Perrone da Zara s.n.c., che spiega, oltre agli aspetti prettamentetecnici del suo intervento, alcuni interessanti dati storici legatiall’oggetto.L’oggetto è un vessillo patriottico raffigurante una figurafemminile con ban<strong>di</strong>era e spada su campo bianco bordatoin verde e rosso, stampato su seta e che misurava 80x 62 cm. “La figura femminile al centro è chiaramenteun’allegoria dell’Italia, e penso anche un riferimento allaRepubblica. La quadrettatura in cui è composto il tricolorericorda esemplari analoghi degli anni 1848-1849.Penso quin<strong>di</strong> che sia un vessillo <strong>di</strong> quel periodo, probabilmente<strong>di</strong> qualche reparto militare in ambito democratico:forse della Repubblica Romana, <strong>di</strong> Venezia odell’area dell’Italia centrale.”Questa è la descrizione che ci ha fornito il Prof. GabrielePaolini, stu<strong>di</strong>oso del risorgimento italiano(http://www.stu<strong>di</strong>stato.unifi.it/CMpro-v-p-214.html), tramite la cortese richiesta <strong>di</strong> DonataSpadolini della fondazione Spadolini. Lo stato <strong>di</strong> conservazionedell’oggetto era pessimo. La seta del fondo apparivalacerata in più punti rendendo <strong>di</strong>fficoltosa la letturadell’immagine. Il nostro intervento è stato particolarmente<strong>di</strong>fficile dato che in un precedente tentativo <strong>di</strong>consolidamento il tessuto <strong>di</strong> seta è stato incollato su varifogli <strong>di</strong> carta pesante. Con l’intervento <strong>di</strong> restauro da noieffettuato si potrà ottenere una migliore leggibilità dell’immaginein concomitanza con il consolidamento deltessuto <strong>di</strong> seta. La rimozionedella carta e conseguentementedella colla è particolarmenteimportante perché l’aci<strong>di</strong>tà dellacarta contribuisce al degradodella seta. Inoltre la rigi<strong>di</strong>tàdovuta all’impiego <strong>di</strong> materialinon idonei creava delle deformazioni.Per non perdereimportanti tracce del <strong>di</strong>segnodurante la rimozione della cartasi è potuto procedere solo moltolentamente e con molta attenzione,usando un vaporizzatored’acqua ad ultrasuoni e una pinzetta.La rimozione della cartaha rivelato una piega nel tessutoe quin<strong>di</strong> le <strong>di</strong>mensioni dell’oggettonon erano quelle originali.Abbiamo recuperato le misureoriginali che sono cm 88 x 73,5. I frammenti del vessillosono stati poi minuziosamente ricomposti ed or<strong>di</strong>natisu <strong>di</strong> un velo <strong>di</strong> seta detto crepeline e fermati adesso tramite una resinatura. Questo tipo d’ intervento èstato ampiamente collaudato ed il tipo <strong>di</strong> resina è statomesso a punto appositamente per i tessili antichi. Le partimancanti del tessuto originale sono state integrate otticamentein colore con una seta <strong>di</strong> fondo ed il bordoesterno rosso, integrato durante un precedente interventocon un tessuto oggi sbia<strong>di</strong>to e non idoneo nelle misure,verrà sostituito con una cornice in tessuto tinto appositamentesecondo le tracce originali.LE FASI DELL’INTERVENTO CONSERVATIVO SONO STATE:- Documentazione fotografica <strong>di</strong>gitale- Microaspiratura- Rimozione della carta e della colla tramite vaporizzazione- Preparazione e tintura del velo <strong>di</strong> seta per la resinaturae della seta per il nuovo supporto- Trasferimento del tessuto sul nuovo supporto tramiteresinatura e riallineamento delle trame slegate- Trasferimento del vessillo patriottico restaurato su unpannello idoneo rivestito <strong>di</strong> tessuto idoneo- Montaggio in cornice <strong>di</strong> legno appositamente realizzatain stile da un falegname <strong>di</strong> fiducia- Or<strong>di</strong>nazione e pre<strong>di</strong>sposizione della lastra <strong>di</strong> plexiglas musealecon 99% anti UV, antiriflesso e antistatico su misura- Assemblaggio delle parti- Assistenza all’esposizione in luogo- Relazione con documentazione fotografica dell’intervento- 36 -


VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011Gita a Pisa per gli ospiti <strong>di</strong> AMGGiovedì 26 maggio è stata organizzata una gita a Pisa per portare alcuni degli ospiti dell’A.M.G a visitare l’AeroportoMilitare e la 46^ Brigata Aerea. Gli ospiti, sia <strong>di</strong> Villa Valentina che <strong>di</strong> Villa Alessandro, sono rimasti entusiastisia per quanto hanno visto sia per l’accoglienza veramente delicata e sensibile che hanno avuto da tutti i militariche hanno incontrato. La visita è iniziata nei locali dove sono sistemati i simulatori <strong>di</strong> volo per l’istruzionedei piloti e dove i nostri “ragazzi” si sono potuti sedere davanti agli schermi per avere la sensazione <strong>di</strong> essere loroalla guida <strong>di</strong> un aereo.Ci siamo poi recati pressoil servizio meteorologicodove, oltre alla spiegazionedelle procedureper comunicare ai pilotiil tempo che incontrerannosulla rotta prestabilitae, se del caso, mo<strong>di</strong>ficarla,abbiamo potuto vederele rilevazioni satellitarisu tutto il globo, capirecome vengono fattele previsioni del tempoed apprendere che lestesse non possono avereuna vali<strong>di</strong>tà superiore aduna settimana.Successivamente ci siamorecati su una pista dove era parcheggiato uno degli ultimi e più moderni aerei militari da trasporto entrati in servizio.Dopo le spiegazioni fornite dal nostro accompagnatore i “ragazzi” sono saliti sull’aereo visitandone l’interno,il vano carico e la cabina <strong>di</strong> pilotaggio. Questo è stato un momento particolarmente emozionante. All’ora <strong>di</strong>pranzo ci siamo recati presso la mensa sottufficiali, dove abbiamo potuto ancora una volta constatare l’accoglienzae la delicatezza nei rapporti personali che i militari hanno avuto nei confronti dei noi tutti. La visita si è conclusapresso il Sacrario <strong>di</strong> Kindu dove riposano le salme dei 13 aviatori che furono uccisi nel novembre 1961 durantela missione in Congo. Gli ospiti <strong>di</strong> A.M.G. sono rimasti colpiti dal racconto <strong>di</strong> quei fatti e dalle finalità dellamissione che l’Italia fece in Congo sotto le insegne dell’ONU. Durante tutta la visita sono state scattate moltefotografie che, hanno assicurato i “ragazzi”, saranno esposte a Villa Valentina ed a Villa Alessandro e che conserverannofra i loro più cari ricor<strong>di</strong>.Paolo Rogai- 37 -


AMGLe emozioni dell’estate(e un autunno <strong>di</strong> novità)viamente non troppo cari, che assicurino ai nostri ospiti lamiglior ricettività possibile con servizi sempre più adeguati.La prima quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> luglio ha visto i nostri <strong>di</strong> VillaAlessandro in località montana a Chiusi della Verna, dove il18 luglio si sono scambiati con il gruppo <strong>di</strong> Villa Valentina,che vi ha soggiornato fino a fine mese. A La Verna la <strong>di</strong>mensioneè <strong>di</strong>versa, ma comunque fantastica: anche in questocaso siamo stati veramente fortunati a trovare un postodel genere. L’albergo, il Pastor Angelicus, è ottimo: la cucinaqui è davvero eccelsa, gli spazi agevolissimi e ampi, l’ariache si respira veramente buona. Passeggiate e gite con il pulminoa santuari, eremi, parchi naturali e nuotate in piscinahanno caratterizzato il soggiorno in questa località. Mentrei nostri villeggianti erano fuori sede, coloro che sono rimastia casa hanno partecipano ad alcune gite fra cui <strong>San</strong>Rossore, Museo Pecci, Ba<strong>di</strong>a a Moscheta, Bocca <strong>di</strong> Rio eVerona. La bella stagione va vissuta e celebrata in tutti i mo<strong>di</strong>e così si sono svolte delle “feste d’estate” a Villa Alessandroil 9 giugno e a Villa Valentina l’8 luglio. In occasionedella festa a Villa Alessandro sono arrivati i cinque puledriaffidati, dal Centro Turistico Equestre <strong>di</strong> Malmantile, alle curedel gruppo <strong>di</strong> lavoro de<strong>di</strong>to al giar<strong>di</strong>naggio. L’8 luglio invecenella nostra sede <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> la festa ha avuto come protagonistaun mago molto simpatico, “Black Jack” che ha saputointrattenere e coinvolgere il pubblico con magie semplicima molto sorprendenti. Guardando avanti, ricor<strong>di</strong>amoche da settembre saremo impegnati con AICS (AssociazioneItaliana Cultura e Sport), con la quale è attivo ilprogetto che vede coinvolti gli ospiti <strong>di</strong> AMG in attivitàformative e sportive nelle <strong>di</strong>scipline <strong>di</strong> Karatè, Danzaterapia,Po<strong>di</strong>smo, Pesca, Bocce e Fotografia. E’ prevista la nostrapartecipazione anche ad alcune gare. Le nostre attività<strong>di</strong>dattiche e riabilitative riprenderanno a pieno ritmo dasettembre con alcuni importanti obiettivi per il 2012. Cercheremo<strong>di</strong> offrire opportunità riabilitative ad un maggiornumero <strong>di</strong> utenti esterni presso Villa Valentina, attraversopiccoli interventi a livello strutturale che ci permettano unmiglior accesso alle aule e l’utilizzo <strong>di</strong> nuovo materiale <strong>di</strong>dattico,in particolar modo utilizzando il locale <strong>di</strong> arte e mestierie <strong>di</strong> musicoterapia, ove verranno avviate attività <strong>di</strong> stimolazionesensoriale e rilassamento, attualmente già in esserea Villa Alessandro. Punto <strong>di</strong> forza sarà la sinergia conA giugno siamo stati due settimane a Pinarella <strong>di</strong> Cerviacon gli ospiti <strong>di</strong> Villa Valentina e <strong>di</strong> Villa Alessandro. Comeogni anno sulla riviera romagnola il <strong>di</strong>vertimento è assicuratoe in particolare questa vacanza è stata all’insegna delmovimento e delle attività: da Mirabilan<strong>di</strong>a alle uscite quasiquoti<strong>di</strong>ane in pedalò, bagni al largo e giochi in acqua, seratesul lungomare in musica e relax in simpatici locali. Quiin Romagna l’accoglienza è sempre ottima e le opportunitàper i nostri ragazzi sono notevoli, per questo noi continuiamoa venire in questa zona, anche se è un po’ <strong>di</strong>stante.Abbiamo intenzione <strong>di</strong> scoprire eventuali alberghi, ov-CREA, dove verranno sfruttati gli spazi opportunamentea<strong>di</strong>biti alla stimolazione multisensoriale, tra cui in particolarela stanza snoezelen. Particolare attenzione verrà rivoltaall’utilizzo <strong>di</strong> ausili e supporti informatici per l’autonomiapersonale e la formazione durante l’iter scolastico. Inquesto contesto <strong>di</strong> riferimento punteremo a sviluppare icontatti con la scuola per realizzare progetti riabilitativi integrati,aprendoci ad una utenza giovane adulta. Lo stessoprogetto con AICS potrà essere rivolto a utenti esterni. Ancheper quanto attiene ai processi stiamo mettendo a puntoschede-progetto, con<strong>di</strong>vise dai professionisti che operanopresso le nostre strutture tali, che <strong>di</strong>ano il più possibilela visione dell’ospite nella sua completezza, dal punto <strong>di</strong> vistaclinico- terapeutico, riabilitativo e assistenziale. Ciò garantiràuna miglior fruizione e gestione dei processi relativiai servizi verso l’ospite.Laura Maccioni- 38 -


Il BobolinoVITA SOCIALE SAN SEBASTIANO APRILE 2010Residenza per AnzianiNegli Al Bobolino ambulatori si ascolta è attivala musica prenotazione <strong>di</strong> alta qualità on lineCos’è la musica?E’ arte, in quanto complesso <strong>di</strong>norme pratiche idonee a conseguiregradevoli effetti sonori, che riesconoad esprimere l’interioritàdell’in<strong>di</strong>viduo. Il generare suoni avvieneme<strong>di</strong>ante il canto o me<strong>di</strong>antestrumentimusicali che,attraverso iprincipi dell’acustica,provocanola percezioneu<strong>di</strong>tivae l’esperienzaemotiva volutadall’artista. Lamusica, però, ètante cose insieme:è suonoma anche esperienzasoggettiva,è linguaggioma anche percezione,è approfon<strong>di</strong>mento storico,sociale, culturale e antropologicoma, soprattutto, è cura per ilcorpo e per lo spirito.La musica ci accompagna sempre eda sempre. Tutti la apprezziamo,non importa essere fini inten<strong>di</strong>tori,perché è la colonna sonora dellanostra vita: ci rallegra, ci evocaricor<strong>di</strong>, ci emoziona.Ognuno ha un genere preferito epropri gusti musicali, ognuno conoscea memoria canzoni che gli sonorimaste nel cuore, ma la musica <strong>di</strong>qualità è come un’opera d’arte: lasua bellezza è percepibile da tutti.Il teatro della Residenza per Anzianiil Bobolino ospita gran<strong>di</strong> cantantie musicisti, offrendo ai suoiospiti concerti ed esibizioni <strong>di</strong>grande livello.Quest’anno il cartellone deglieventi musicali è stato ricco e moltovariegato.L’Orchestra Stabile della scuolame<strong>di</strong>a Rosai-Calamandrei - <strong>di</strong>rettadal maestro Marco Bucci - haproposto un repertorio allegro,moderno e vibrante, eseguendocolonne sonore<strong>di</strong> film<strong>di</strong> successoda MissionImpossible aPirates of theCarribean, daGal<strong>di</strong>ator aPink Panther.27 ragazziper flauto,chitarra, pianoforte,batteria,sassofono,violino,oboe, clarinettoe violoncellohanno allietato gli ospiticon uno spettacolo <strong>di</strong> grande qualitàed energia.Anche gli artisti del Maggio MusicaleFiorentino, che rappresentanoun’eccellenza nelpanorama musicalemon<strong>di</strong>ale, sisono esibiti alBobolino. Il tenoreFabrizioPalli, il baritonoAntonio Mencussi,la sopranoMichiko Sekinee la mezzo soprano Gabriella Nastasihanno cantato sulle note dellapianista Maria Teresa Falli e delmandolino <strong>di</strong> Remo Medaglini.Dall’Inghilterra è giunta la SouthBromsrove High School che haproposto il suo repertorio rock,pop e <strong>di</strong> musica gospel. Le Arti delSole - ensemble vocale e pianoforte- ha portato sul palco brani dellatra<strong>di</strong>zione e classici della musicaitaliana. Ilaria Palloni al flauto eMariangela Lonardelli al pianofortesi sono invece esibite in un concerto<strong>di</strong> musica classica. Gli allievidella Pianistic Park <strong>di</strong> Alamorehanno proposto un programma <strong>di</strong>musiche <strong>di</strong> Liszt, Debussy, Bach,Mozart, Scarlatti e Haydn.Per alcuni ospiti “la musica al Bobolino”ha rappresentato la preziosaopportunità <strong>di</strong> coltivare un interesseche, in passato, era rimasto soloun mero desiderio. Il lavoro, lafamiglia, la frenetica quoti<strong>di</strong>anitànon avevano consentito a moltepersone <strong>di</strong> poter coltivare una passioneche comportava <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong>tempo e <strong>di</strong> denaro.Chi, invece, è da sempre un melomanenon ha perduto la possibilità<strong>di</strong> continuare ad ascoltare ottimamusica e gran<strong>di</strong> interpretazioni,perché l’opera e il teatro li ha ritrovatial Bobolino.Per chi, invece, non conoscevaquesto mondo èstato il modo peravvicinarsi a melo<strong>di</strong>ee splen<strong>di</strong>devoci, capaci <strong>di</strong>conquistare anchei neofiti.La musica è semprebella, maquella <strong>di</strong> alta qualitàè uno dei fiori all’occhiello delBobolino che, con la consueta curaed attenzione, propone un offertamusicale prestigiosa e <strong>di</strong> ottimolivello per regalare ai suoi ospitisplen<strong>di</strong><strong>di</strong> pomeriggi in note.S.N.- 39 -


RECENSIONI SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011In libreria a cura <strong>di</strong> Alessandro MarescaGiancarlo Bianchi “Memorie per Adolfo Oxilia”Da l’Ultima alla Camerata dei PoetiCorymbos Saggi, E<strong>di</strong>zioni Polistampa, <strong>Firenze</strong>, 2011, 53 pagg., € 6“Ci sono sentimenti e comunicazioni che durano nel tempo e che neppure gli anni riescono a far <strong>di</strong>menticare.Ci sono persone particolari che non smettiamo mai <strong>di</strong> amare e che non possiamo cancellaredai nostri ricor<strong>di</strong>, veri maestri <strong>di</strong> vita che la <strong>di</strong>vina provvidenza ci ha fatto incontrare e che hannosegnato per sempre i nostri passi, persone scomparse da molto tempo ma molto vicine ai nostricuori. Comunichiamo con loro con l’anima...”. Così descrive nella prefazione <strong>di</strong> questo libro il suostato d’animo il poeta e saggista Giancarlo Bianchi, mentre si appresta a ricordare l’amico scomparsoAdolfo Oxilia. “Ne emerge - come <strong>di</strong>ce Franco Manescalchi - un quaderno documentario e creativoche evidenzia con grande pudore e misura ilsenso <strong>di</strong> un rapporto, <strong>di</strong> come questo debba essere fatto <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> vitae <strong>di</strong> pensiero da trasformare in opera e progetto <strong>di</strong> opera. Magari altri, carte alla mano, andrà oltre il documento creativo,compilerà una monografia “scientifica” sul personaggio e il suo contesto, ma intanto la strenua <strong>di</strong>fesa che Bianchi ha messoin atto per salvare alcuni oggetti e aggetti del segreto quoti<strong>di</strong>ano dalla furia devastatrice <strong>di</strong> chi gestisce la ruspa del tempo, cirende partecipi <strong>di</strong> un vissuto che solo la poesia può restituire”. Adolfo Oxilia nasce a Parma nel 1899 e muore a <strong>Firenze</strong> nel1992. Nel 1946 fondò con Papini «L’Ultima», rivista <strong>di</strong> poesia e metasofia, con abbonati in tutti i continenti, e la <strong>di</strong>resse finoal 1963. Oxilia ha collaborato a tanti perio<strong>di</strong>ci e giornali italiani ed esteri fra cui: «Il mattino» e «Il secolo d’Italia», confissa rubrica linguistica o meglio metalinguistica e attraverso una libera partecipazione anche narrativa. Autore <strong>di</strong> più <strong>di</strong> millearticoli e <strong>di</strong> ampi saggi (molte letture dantesche), ha scritto su Omero (Ulisse perviene dormendo). Virgilio, S. GregorioMagno, Milton (Il sogno <strong>di</strong> Eva) e in genere sulla poesia d’ogni tempo e luogo (Unità nella <strong>di</strong>versità delle testimonianzepoetiche). Con gli pseudonimi <strong>di</strong> Omega e Cercamondo pubblicò anche numerosi stu<strong>di</strong> e saggi. L’autore e fratello della<strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, Giancarlo Bianchi, è nato a <strong>Firenze</strong> nel 1952, prima <strong>di</strong> entrare alla Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> nel 1979,ha svolto l’attività <strong>di</strong> fotografo, ma la sua vocazione più genuina è quella <strong>di</strong> poeta, che vive permanentemente, anche nellaquoti<strong>di</strong>anità, in una sorta <strong>di</strong> esperienza totalizzante, in un certo senso mistica, che non lo abbandona mai. Bianchi è inoltreoperatore culturale dell’Istituto “La Madonnina” <strong>di</strong> Trespiano (FI). Ha pubblicato i libri: “Poesie” Ed. Gabrieli, “Frammenti”Ed. Il Fauno, “Ban<strong>di</strong>ere Pulite” Ed. Rebellato, “Il ramo del primo sole” Ed. Hellas, “Rugiada nella rete d’oro” Ed Le Regioni,“Come una mono<strong>di</strong>a” Ed. Ifir. Ha inoltre vinto il secondo premio: “Fiorino d’Argento” per la poesia ine<strong>di</strong>ta.A cura <strong>di</strong> Andrea Segrè e Luca FalasconiIl libro nero dello spreco in Italia: il ciboE<strong>di</strong>zioni Ambiente – serie Tascabili dell’ambiente, Milano, 2011, 124 pagg., € 12In Italia ogni anno vengono gettati nella spazzatura prodotti alimentari per un valore complessivo<strong>di</strong> 12 miliar<strong>di</strong>. Si tratta <strong>di</strong> una quantità <strong>di</strong> cibo che potrebbe sfamare 44 milioni <strong>di</strong> persone ossiagli abitanti della Spagna, o tre quarti degli italiani. Purtroppo il fenomeno dello spreco si è andatoprogressivamente affermando nel tempo, crescendo del 50% dal ’74 ad oggi, tanto che conciò che attualmente si getta via nel mondo si potrebbero sfamare 2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> persone! Questi ealtri interessantissimi dati sul malcostume dello sperpero sono stati raccolti in questo libro, a cura<strong>di</strong> Andrea Segrè (professore <strong>di</strong> Politica agraria internazionale e preside della Facoltà <strong>di</strong> Agraria<strong>di</strong> Bologna) e Luca Falasconi (ricercatore e docente <strong>di</strong> Politica agraria e sviluppo rurale). «Dalcampo alla tavola – ha detto Segrè in occasione della presentazione del libro – vengono sprecate 20 milioni <strong>di</strong> tonnellateche potrebbe sfamare un’intera nazione, senza considerare le spese per suolo, acqua, energia e lavoro che vengono sostenuteper produrre il cibo che poi viene buttato. L’opinione pubblica dovrebbe essere sensibilizzata sul fatto che un terzodel cibo acquistato viene sprecato. Si tratta <strong>di</strong> un costo importante che potrebbe essere spostato sulla qualità. Inviterei poia riflettere sul fatto che recuperando quello che si getta via viene praticamente a formarsi un altro mercato». Lo spreco alimentareè una cattiva abitu<strong>di</strong>ne, per troppo tempo sottostimata, così <strong>di</strong>ffusa nella società da coinvolgere tutti. Il rapportocurato da Last Minute Market, realizzato nell’ambito del progetto “Un anno contro lo spreco 2010” effettua un’analisi sututta la filiera agroalimentare mettendo in luce gli sprechi e le loro gravi conseguenze non solo economiche, ma ancheambientali, nutrizionali e sociali. L’obbiettivo è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i comportamenti scorretti ai quali è possibile porrerime<strong>di</strong>o mo<strong>di</strong>ficando anche <strong>di</strong> pochissimo le abitu<strong>di</strong>ni quoti<strong>di</strong>ane. «Stiamo ormai consumando risorse non più riproducibilied è necessario – come suggerisce Segrè – imboccare la strada <strong>di</strong> una lenta “decrescita”, che non vuol <strong>di</strong>re un regressoma un’inversione <strong>di</strong> tendenza che ci riporti verso uno sviluppo controllato delle produzioni e dei consumi».- 41 -


AMBULATORIDELLA MISERICORDIADI FIRENZEs.r.l. - Impresa SocialeAmbulatoriVicolo degli A<strong>di</strong>mari, 1 50122 <strong>Firenze</strong>DIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLIPer prenotazioni online www.ambulatori.firenze.itPer appuntamento telefonare 848 – 81.22.21Tutti i giorni feriali 8.00 – ore 20.00 Il sabato 8.00 – 13.00ANESTESIA (AGOPUNTURA)Dr. Rosa Di Lernia mercoledì 09.30 – 12.10ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA (1)Dr. Stefano Ermini venerdì 17.30 – 19.30ANGIOLOGIA (2)Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.00 – 16.50Dr. Angela Terreni venerdì 08.30 – 13.00CARDIOLOGIA (3)Dr. Renzo Lamberti martedì 11.30 – 13.30Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.45 – 17.45Dr. Clau<strong>di</strong>o Poli mercoledì 09.00 – 12.00Dr. Natalia Golia mercoledì 17.00 – 19.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai mercoledì 14.30 – 16.00CHIRURGIA DELLA MANODr. Ludovico Stellini martedì 08.30 – 09.30DERMATOLOGIA (4)Dr. Carmela Cozza lunedì 09.00 – 12.00mercoledì 14.00 – 16.30sabato 10.30 – 12.00Dr. Sara Fortunato lunedì 14.30 – 19.30Dr. Francesca Pagnini martedì 08.30 – 11.30Dr. Beatrice Magini martedì 10.00 – 12.00Dr. Gastone Bianchini martedì 13.50 – 15.30Dr. Federica Papi martedì 17.45 – 19.30giovedì 13.00 – 15.30Dr. Giordana Coronella mercoledì 12.00 – 14.00Dr. Annalisa Rapaccini mercoledì 14.10 – 16.20Dr. Chiara Delfino giovedì 09.00 – 12.30Dr. Alessandra Di Blasi giovedì 16.00 – 19.00Dr. Francesco Perrelli venerdì 16.00 – 17.00Dr. Maria Coppini venerdì 10.30 – 13.30Dr. Luca Salimbeni ven.09.00/10.30-16.10/19.10sabato 08.30 – 10.00Dr. Maurizio D’Anna venerdì 11.00 – 14.00DIETOLOGIADr. Laura Masi lunedì 08.30 – 11.00Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 15.30 – 18.30ENDOCRINOLOGIADr. Laura Masi lunedì 08.30 – 11.00Dr. Renato Guazzelli giovedì 11.30 – 12.50Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 15.30 – 18.30GASTROENTEROLOGIADr. Beatrice Paoli mercoledì 16.00 – 18.00Dr. Ilaria Giangran<strong>di</strong> giovedì 14.00 – 16.30GERIATRIADr. R. Carrega Bertolini lunedì 10.30 – 13.00Dr. Maria Rosa Aglietti giovedì 10.00 – 13.00GINECOLOGIA (5)Dr. I. Cristina Pieraccini lun.11.00/13.00-16.00/19.00martedì 16.30 – 19.00mer.11.00/13.00-16.00/19.00giovedì 11.00 – 14.30Dr. Paola Morelli lunedì 09.15 – 10.45Dr. Palma Berloco martedì 09.00 – 12.50Dr. Donatella Nannoni giovedì 15.00 – 19.00venerdì 08.30 – 11.30sabato 08.30 – 11.00Dr. Anna Didona venerdì 11.30 – 14.00Dr. Caterina Serena venerdì 15.00 – 19.00NEUROLOGIADr. Andrea Di Rollo lunedì 08.30 – 10.30Dr. Paola Ragghianti giovedì 08.30 – 10.30OCULISTICADr. Marco Ciaramelli lun./ven. 08.10 – 12.40Dr. Mario Caterini lunedì 15.00 – 19.00sabato 09.00 – 12.15Prof. Riccardo Frosini martedì 08.00 – 09.00Dr. Jacopo Pala<strong>di</strong>ni martedì 09.00 – 12.30Dr. R. Paoletti Perini martedì 14.45 – 16.15Dr. M. A. De Giovanni mar.12.45/14.00-17.00/19.00mercoledì 08.30 – 10.30gio.09.00/13.30-15.30/19.00Dr. Laura Bar<strong>di</strong> mercoledì 11.00 – 13.30Dr. Francesco De Gaetanomercoledì 15.00 – 19.00venerdì 14.30 – 16.30Dr. F. De Saint Pierre giovedì 15.30 – 19.00Dr. Nicola Passarelli venerdì 17.00 – 19.10ODONTOIATRIADr. Riccardo Gizdulich lunedì 09.00 – 11.15- 42 -


Ambulatorivenerdì 14.30 – 16.45Dr. E. Formichini Bigi lunedì 15.00 – 16.30venerdì 08.30 – 10.00Dr. Paola Scala lunedì 12.00 – 14.00mercoledì 12.30 – 14.30venerdì 10.30 – 14.00Dr. L. Capei Chiaromanni lunedì 17.00 – 19.00martedì 14.00 – 19.15mercoledì 08.30 – 12.00Dr. Marco Visani martedì 08.30 – 13.00giovedì 14.30 – 19.00venerdì 17.30 – 19.00Dr. Federico Tapinassi giovedì 09.00 – 12.30Dr. Carlo Turri Zanoni sabato 09.00 – 11.15ORTODONZIADr. Rosa Turco mercoledì 15.00 – 19.00ORTOPEDIA (6)Dr. Daniele Lazzara lunedì 14.30 – 15.30Dr. Filippo Poccianti lunedì 17.30 – 19.10Dr. Paolo Donati lunedì 11.30 – 13.30mercoledì 09.30 – 13.30Dr. Massimo Fiaschi giovedì 17.30 – 19.30Dr. Francesco Menotti venerdì 08.00 – 11.00Dr. Antonio Carosella sabato 08.30 – 12.15OTORINOLARINGOIATRIADr. Gennaro Ferriero lunedì 14.00 – 16.30martedì 17.15 – 19.10giovedì 14.00 – 16.00venerdì 12.00 – 13.00Dr. Giuseppe Gorini lun.09.00/12.00-17.30/19.10merc./gio. 17.00 – 19.10sabato 09.00 – 10.30Dr. Geri Toccafon<strong>di</strong> martedì 08.40 – 09.30Dr. Filippo Pontone martedì 11.00 – 12.20Dr. Fausto Faleg martedì 14.40 – 16.45venerdì 14.30 – 19.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Attilio Alonzo mercoledì 12.50 – 14.40Dr. Susanna Dallai giovedì 08.30 – 11.30Dr. Paolo Ponticelli venerdì 08.50 – 11.30PODOLOGIADr. Debora D’Amico lunedì 16.30 – 18.00Dr. Luca Nardoni giovedì 12.45 – 13.30PNEUMOLOGIADr. Alessandro Romeo martedì 11.00 – 13.00Dr. Gianluca Chelucci sabato 10.30 – 12.30PSICHIATRIADr. Teresa Paolini mercoledì 10.30 – 12.30Dr. Carla Niccheri giovedì 08.30 – 10.30Dr. Piero Tozzi per appuntamentoPSICOLOGIADr. Eleonora Angioletti lunedì 10.30 – 13.45Dr. Elisabetta Lazslo martedì 10.30 – 12.30Dr. Maria Chiara Cecchi mart./gio. 18.00 – 19.40Dr. Lisa Alessandri mercoledì 16.00 – 19.00Dr. A. M. Dona Novoa sabato 09.00 – 12.00Dr. Piero Tozzi per appuntamentoREUMATOLOGIADr. Jelena Blagojevic martedì 15.00 – 19.00TERAPIA DELLE CEFALEEDr. F. De Cesaris venerdì 14.00 – 19.45TERAPIA DEL DOLOREDr. Roberta Casali martedì 16.00 – 18.00UROLOGIADr. P. <strong>San</strong>giovanni lunedì 17.00 – 18.30Dr. Carlo Lotti giovedì 17.00 – 19.00Iniezioni intramuscolarida lunedì al sabato 08.30 – 10.30Guar<strong>di</strong>a me<strong>di</strong>ca turisticadal lunedì al venerdì 14.00 – 16.00Holter car<strong>di</strong>acodal lunedì al venerdì 08.00 – 08.30Holter pressoriodal lunedì al giovedì ore 14.30- 43 -


AmbulatoriAGOPUNTURADr. Rosa Di Lernia venerdì 09.45 - 12.00ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIADr. Stefano Turchini giovedì 17.15 – 18.30ANGIOLOGIADr. Angela Terreni martedì 14.30 – 17.00CARDIOLOGIADr. Paolo Cecchi giovedì 17.00 – 19.00Dr. Natalia Golia venerdì 09.30 – 12.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai lunedì 15.00 – 15.40DERMATOLOGIADr. Maria Coppini lunedì 14.30 – 16.00Dr. Giulia Mariotti lunedì 17.30 – 19.00Dr. Carmela Cozza martedì 09.00 – 12.00sabato 08.30 – 10.00Dr. Federica Papi martedì 12.00 – 14.00sabato 10.30 – 12.30Dr. Giuseppe Barbati martedì 18.00 – 19.00Dr. Francesca Gonnelli mercoledì 09.30 – 12.30Dr. Maurizio D’Anna mercoledì 15.00 – 17.10Dr. Luca Salimbeni giovedì 09.30 – 13.00Dr. Chiara Delfino giovedì 14.00 – 16.30venerdì 14.30 – 16.00Dr. Giordana Coronella venerdì 16.00 – 19.00ENDOCRINOLOGIA - DIETOLOGIADr. Olga Bartolini lunedì 08.30 – 13.00(solo endocrinologia) lunedì 13.00 – 14.00Dr. M. Grazia Petracca mercoledì 11.30 – 14.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangran<strong>di</strong> mercoledì 17.30 – 18.30Dr. B. Paoli ogni 15 gg. mercoledì 15.45 – 17.30GERIATRIADr. F. Mayer ogni 15 gg. giovedì 18.00 – 19.30GINECOLOGIADr. Niccolò Buffi lunedì 16.00 – 17.20Dr. Anna Didona martedì 14.00 – 16.00Dr. I. C. Pieraccini mercoledì 13.30 – 14.30giovedì 16.30 – 18.00Dr. Donatella Nannoni venerdì 12.30 – 14.30Dr. Cecilia Molino sabato 10.30 – 12.30NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti martedì 08.30 – 10.00OCULISTICADr. Dario Di Salvo lunedì 12.00 – 14.00Dr. Maria Ilaria Legnaioliogni 15 giorni lunedì 17.00 – 19.00Dr. M. A. De Giovanni lunedì 09.00 – 11.30martedì 08.30 – 11.30venerdì 15.00 – 18.30Dr. Luigi Vitale martedì 15.00 – 18.00- 44 -Viale dei Mille, 32 50132 <strong>Firenze</strong>DIRETTORE SANITARIO DR. CARLO LOTTIDr. R. Paoletti Perini martedì 12.00 – 14.00Dr. Elena Desideri mercoledì 08.30 – 13.00Dr. Clau<strong>di</strong>a Ponchietti mercoledì 15.00 – 17.15ogni 15 giorni lunedì 17.00 – 19.00Dr. F. De Saint Pierre giovedì 08.30 – 12.30Dr. Cecilia Nocentini giovedì 15.15 – 16.45Dr. Laura Bar<strong>di</strong> venerdì 09.15 – 11.30Dr. Mario Caterini venerdì 12.00 – 13.30Dr. Tommaso Ver<strong>di</strong>na sabato 08.30 – 10.30ORTOPEDIADr. Eros Bruno lunedì 14.00 – 15.30Dr. Paolo Donati lunedì 08.45 – 11.00venerdì 12.00 – 14.00Dr. Leonardo Sacchi martedì 13.00 – 15.00giovedì 08.30 – 10.00Dr. Filippo Poccianti mercoledì 17.30 – 19.10OTORINOLARINGOIATRIADr. Gennaro Ferriero lunedì 17.30 – 19.00sabato 08.30 – 10.00Dr. Luca Mondaini lunedì 11.00 – 13.00Dr. Chiara Cavicchi martedì 17.30 – 19.00venerdì 16.00 – 18.00Dr. Geri Toccafon<strong>di</strong> martedì 10.00 – 11.15mercoledì 14.00 – 15.30Dr. Susanna Dallai mercoledì 08.30 – 11.00Dr. Marco Lazzeri mercoledì 18.00 – 18.45Dr. Attilio Alonzo giovedì 12.00 – 13.30venerdì 08.30 – 10.00Dr. Filippo Pontone giovedì 15.00 – 16.45Dr. Tommaso Savino venerdì 18.00 – 19.00PEDIATRIA E CHIRURGIA PEDIATRICADr. Giovanni Grisolia lunedì 16.00 – 17.00mercoledì 14.00 – 15.00PNEUMOLOGIADr. Alessandro Romeoogni 15 giorni giovedì 18.00 – 19.00PODOLOGIADr. Luca Nardoni sabato 10.45 – 12.30PSICHIATRIADr. Teresa Paolini lunedì 16.00 – 17.30PSICOLOGIA - PSICOTERAPIADr. Clau<strong>di</strong>a Bricci martedì 11.30 – 13.00Dr. Lisa Alessandri giovedì 12.30 – 15.00REUMATOLOGIADr. Angela Del Rosso lunedì 15.00 – 17.00Dr. F. Bartoli ogni 15 gg. mercoledì 15.30 – 17.00UROLOGIADr. P. <strong>San</strong>giovanni martedì 18.00 – 19.00Iniezioni intramuscolarida lunedì al sabato 08.30 – 10.30


AmbulatoriVia del <strong>San</strong>sovino, 172 50142 <strong>Firenze</strong>DIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLIANESTESIA (AGOPUNTURA)Dr. Rosa Di Lernia sabato 09.30 – 12.30ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIADr. Stefano Ermini lunedì 15.00 – 18.00venerdì 15.00 – 16.30Dr. Stefano Turchini giovedì 08.30 – 11.00ANGIOLOGIADr. Nicolina Cavallaro martedì 14.00 – 15.00Dr. Angela Terreni martedì 11.00 – 13.00CARDIOLOGIAvenerdì 14.30 – 18.30Dr. Silvia Perlangeli martedì 16.30 – 19.00Dr Chelucci Andrea mercoledì 17.00 – 19.30Dr. Clau<strong>di</strong>o Poli giovedì 15.00 – 18.00Dr. Paolo Cecchi giovedì 12.30 – 14.30Dr. Marco Vinci venerdì 15.00 – 18.30CHIRURGIAsabato 09.00 – 12.00Dr. Riccardo Gattai martedì 13.30 – 14.30DERMATOLOGIAgiovedì 18.00 – 19.00Dr. Beatrice Magini lunedì 09.00 – 11.30martedì 15.00 – 17.30mercoledì 09.00 – 12.15Dr. Elena Quercioli lun-ven 15.00 – 19.30giovedì 14.00 – 17.00Dr. Francesca Pagnini lunedì 11.30 – 13.30giove<strong>di</strong> 11.30 – 13.30Dr. Giordana Coronella martedì 09.00 – 12.30Dr. Giulia Mariotti martedì 17.45 – 19.30mercoledì 18.00 – 19.30giovedì 15.00 – 17.30Dr. Chiara Delfino martedì 15.30 – 17.00sabato 08.30 – 12.30Dr. Federica Papi mercoledì 14.00 – 17.30Dr. Maria Coppini(1° e 3° del mese) giovedì 10.30 – 13.00Dr. Maurizio D’Anna(2° e 4° del mese) giovedì 10.30 – 13.30Dr. Lorenzo Atani venerdì 09.00 – 13.00ENDOCRINOLOGIA – DIETOLOGIADr. <strong>San</strong>dra Silvestri giovedì 17.30 – 19.10Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 10.00 – 13.00FISIOTERAPIAdal lunedì al venerdì 09.00 – 13.0015.00 – 19.00sabato 09.00 – 13.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangran<strong>di</strong> giovedì 17.30 – 19.30Dr. Ortolani Manuela venerdì 15.30 – 17.30GERIATRIADr. Polidori Vezio Per appuntamentoDr. Maria Rosa Aglietti lunedì 10.00 – 12.00GINECOLOGIADr. Palma Berloco lun-mer-ven 15.00 – 19.00Dr. Fulvia Ranieri lunedì 09.00 – 13.00Dr. Donatella Nannoni martedì 09.30 – 13.00Dr. Cecilia Molino martedì 15.00 – 19.00Dr. Nicolò Buffi martedì 13.00 – 15.00giovedì 17.30 – 19.30Dr. Marta Papini mercoledì 08.00 – 13.30(1° del mese) sabato 08.30 – 12.30Dr. Caterina Serena giovedì 09.00 – 13.00sabato 09.30 – 12.00Dr. Paola Morelli venerdì 09.30 – 11.30LOGOPEDIA DELL’ETÀ EVOLUTIVADr. Daniele D’Arrigo venerdì 18.00 – 19.30MEDICINA LEGALEDr. Giuseppe Panichi mercoledì 14.00 – 17.00MEDICINA AINDIRIZZO ESTETICODott.ssa Angela Terreni martedì 09.00 – 11.00Dr. Elena Quercioli lun-ven 15.00 – 19.30giovedì 14.00 – 17.00Dr. Maurizio D’Anna giovedì 10.30 – 13.30NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti mercoledì 10.00 – 11.30NEUROCHIRURGIA (patologia vertebrale)Dr. Homere Mouchaty giovedì 10.30 – 13.00sabato 09.00 – 12.00NEUROFISIOLOGIA E FISIATRIADr. Pierangela Liotta martedì 15.30 – 18.30mercoledì 10.00 – 14.00giovedì 10.00 – 14.00venerdì 09.00 – 13.00Dr. Andrea Di Rollo giovedì 08.30 – 10.30OCULISTICADr. Mario Caterini lunedì 09.00 – 11.00martedì 13.30 – 17.00giovedì 09.00 – 13.00venerdì 15.00 – 19.00Dr. M. A. De Giovanni lunedì 15.00 – 19.00mercoledì 15.30 – 19.00sabato 08.30 – 12.00Dr. Clau<strong>di</strong>a Ponchietti lunedì 11.30 – 14.30venerdì 09.30 – 13.00Dr. R. Paoletti Perini martedì 17.30 – 19.15giovedì 13.15 – 14.45giovedì 17.30 – 18.30Dr. Marco Ciaramelli mercoledì 09.30 – 12.30Dr. Dario Di Salvo mercoledì 13.00 – 14.30ORTOPEDIAgiovedì 15.00 – 17.00Dr. Leonardo Sacchi lunedì 12.00 – 13.30giovedì 12.00 – 13.30Dr. Eros Bruno martedì 16.00 – 18.00Dr. Daniele Lazzara martedì 18.00 – 19.00- 45 -


AmbulatoriDr. Michele Losco mercoledì 15.00 – 19.00Dr Francesco Menotti giovedì 08.00 – 09.30venerdì 11.45 – 14.00Dr. Filippo Poccianti giovedì 17.30 – 19.30OTORINOLARINGOIATRIADr. Gennaro Ferriero lunedì 09.30 – 10.30martedì 11.30 – 12.30merc-ven 17.30 – 19.30sabato 10.15 – 11.30Dr. Filippo Pontone lunedì 17.00 – 18.30martedì 10.00 – 10.50Dr. Attilio Alonzo lunedì 12.00 – 13.00gio. 09.00/10.00-16.00/17.00Dr. Fausto Faleg martedì 17.15 – 19.30Dr. Luca Mondaini mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 08.30 – 09.30Dr. Susanna Dallai giovedì 14.00 – 15.30Dr. Beatrice Brogelli martedì 14.00 – 16.00PNEUMOLOGIAvenerdì 08.30 – 11.30Dr. Laura Tinacci lunedì 10.00 – 13.00PODOLOGIAmercoledì 15.00 – 18.00Dr. Luca Nardoni martedì 09.00 – 12.30Dr. Gianfranco Cascini mercoledì 09.00 – 13.00Dr. Debora D’Amico mercoledì 17.30 – 19.30PSICHIATRIADr. Paolo Rossi Pro<strong>di</strong> lunedì 17.30 – 19.30Dr. Teresa Paolini giovedì 17.00 – 19.00PSICOLOGIADr. Lisa Alessandri martedì 17.15 – 19.30Dr. A. M. Donanovoa mercoledì 08.30 – 11.00mercoledì 17.00 – 19.15Dr. Selvaggia Prevete giovedì 17.00 – 19.10REUMATOLOGIADr. Angela Del Rosso mercoledì 14.30 – 17.30UROLOGIADr. Nicola Tosi lunedì 18.00 – 19.30Dr. Carlo Lotti martedì 09.00 – 11.00giovedì 14.00 – 16.00PEDIATRIA (Terapia delle cefalee infantili)Dr. Cinzia Scalas(1° e 3° del mese) lunedì 09.00 – 11.00martedì 15.00 – 19.00venerdì 14.00 – 19.00ODONTOIATRIADr. Marco Visani lunedì 15.30 – 19.00giovedì 09.00 – 14.00Dr. Riccardo Gizdulich lunedì 12.00 – 15.00mercoledì 15.30 – 19.00venerdì 09.00 – 12.00Dr. Hellen Allori martedì 09.00 – 13.00mercoledì 12.00 – 15.00venerdì 12.00 – 19.00Dr. Andrea Saratti martedì 14.45 – 19.00Dr. Paola Scala sabato 09.00 – 12.00Dr. L. Capei Chiromanni giovedì 15.00 – 17.00ORTODONZIADr. Nicoletta Albricci venerdì 15.00 – 19.00TERAPIA DEL DOLOREDr. Maria Ciampolini martedì 11.00 – 13.00IGIENE DENTALEDr. Giulia Bianchi mercoledì 09.00 – 12.00ECOGRAFIADr. Scrocca Marco(anche in convenzione) martedì 08.00 – 12.30Dr. Giovanni Branco(anche in convenzione) lunedì 08.30 – 12.30Dr. Stefano Papp(anche in convenzione) venerdì 08.00 – 13.45I servizi infermieristici <strong>di</strong> iniezioni intramuscolarie <strong>di</strong> car<strong>di</strong>ocheck si effettuano dal lunedì al sabatoore 08.30 – ore 10.30.CARDIOCHECK: profilo lipi<strong>di</strong>co, 5 esami in 2minuti, colesterolo totale, colesterolo HDL e LDL,trigliceri<strong>di</strong>, rapporto TC/HDLGli orari degli ambulatori, pervenuti in data20.07.2011, sono soggetti a possibili variazioni <strong>di</strong>cui la Redazione non è responsabile.Allergologia: prove cutanee – patch test – vaccini. Angiologia: ecocolordoppler: carotideovertebrale; arterioso e venoso arti inferiori e superiori; aorta addominale; arterie renali;scleroterapia. Car<strong>di</strong>ologia: Elettrocar<strong>di</strong>ogramma – Ecocar<strong>di</strong>ogramma - Ecodoppler car<strong>di</strong>aco- Holter Car<strong>di</strong>aco e pressorio – E.C.G. sotto sforzo (cicloergometro). Dermatologia:Diatermocoagulazione - Laser dermatologico - Esame micologico; biopsie cutanee. Ginecologiae Ostetricia: Colposcopia – Eco transvaginale – Eco pelvica transaddominale– Ecografia per test <strong>di</strong> screening I trimestre (I test) - Ecografia ostetrica <strong>di</strong> screening (I-II-III trim.). Neurofisiopatologia: Elettromiografia. Oculistica: Campimetria. Ecografie:Addome: superiore, inferiore e completo*; pelvica*; osteo-articolare; capo e collo*; tiroidea*;paratiroi<strong>di</strong> e ghiandole salivari; tegumenti e parti superficiali; testicolare; transrettale *;mammaria; transvaginale*; in gravidanza; ecocolodoppler vasi spermatici; ecocolordoppler vasipenieni; ecocolordop. plessi pampiniformi * anche in convenzione presso il presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong>agnosticoal piano terra della Venerabile Arciconfraternita <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.- 46 -


Orario Celebrazioni per l’anno 2011ORATORIO DI PIAZZA DUOMO:Giorni feriali: <strong>San</strong>te Messe ore 10,00 – 17,30 (nei mesi <strong>di</strong> Luglio e Agosto è sospesala celebrazione della <strong>San</strong>ta Messa delle ore 17,30) - Giorni prefestivi: <strong>San</strong>ta Messaore 17,30 - Giorni festivi: <strong>San</strong>te Messe ore 10,00 – 11,30 – 17,30 (nei mesi <strong>di</strong>Luglio e Agosto è sospesa la celebrazione della <strong>San</strong>ta Messa delle ore 11,30)GENNAIO6 – Solennità dell’Epifania: <strong>San</strong>te Messe con orario festivo13 – ore 17,30 <strong>San</strong>ta Messa in suffragio dei defunti del III° quadrimestre 201020 – Solennità <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> – Patrono della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>: ore 7,00 – <strong>San</strong>taMessa- Ore 9,00 – <strong>San</strong>ta Messa prelatizia con le autorità citta<strong>di</strong>ne. Ore 11,30– <strong>San</strong>ta Messa. Ore 17,00 – Canti dei secon<strong>di</strong> Vespri – Panegirico del <strong>San</strong>to eBene<strong>di</strong>zione Eucaristica. Ore 17,30 – <strong>San</strong>ta MessaFEBBRAIO2 – Presentazione del Signore (Candelora) – <strong>San</strong>te Messe ore 10,00 e 17,30. Pertutto il giorno <strong>di</strong>stribuzione delle candele benedette presso la Sede, le Sezionied il Cimitero <strong>di</strong> SoffianoMARZO9 – Mercoledì delle Ceneri – <strong>San</strong>te Messe ore 10,00 – 17,30. A tutte le <strong>San</strong>teMesse imposizione delle Sacre Ceneri25 – Annunciazione del Signore – <strong>San</strong>te Messe con orario festivoAPRILE16 – S. Messa vespertina ore 17,30 con <strong>di</strong>stribuzione dell’olivo benedetto17 – Domenica delle palme – <strong>San</strong>te Messe ore 10,00 – 11,30 – 17,30Dalle ore 8,00 alle ore 18,30 <strong>di</strong>stribuzione dell’olivo benedetto presso la sede,le sezioni ed il Cimitero <strong>di</strong> Soffiano20 – Mercoledì <strong>San</strong>to – Non saranno celebrate <strong>San</strong>te Messe21 – Giovedì <strong>San</strong>to – Ore 16,30 <strong>San</strong>ta Messa in Coena Domini e adorazionedel S.S. Sacramento fino alle ore 2422 – Venerdì <strong>San</strong>to – Dalle ore 7,30 alle ore13,00 adorazione del S.S. Sacramento.Alle ore 16,30 Azione liturgica25 – Lunedì dell’Angelo – Le <strong>San</strong>te Messe seguiranno l’orario feriale.MAGGIO8 – Festività della Mater <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>e – Al termine della <strong>San</strong>ta Messa delle ore10,00 verrà proclamata la supplica alla Madonna del Rosario12 – Ore 17,30 – <strong>San</strong>ta Messa in suffragio dei defunti del I° quadrimestre 201121 – ore 17,30 <strong>San</strong>ta Messa per i Fratelli riposatiGIUGNO8 – Festività <strong>di</strong> <strong>San</strong> Pietro Martire fondatore della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> – ore 17,30 <strong>San</strong>taMessa26 – Solennità del Corpus Domini – <strong>San</strong>te Messe con orario festivoAGOSTO15 – Assunzione in Cielo della Beata Vergine – <strong>San</strong>te Messe con orario festivoSETTEMBRE8 – Ore 17,30 <strong>San</strong>ta Messa in suffragio dei defunti del II° quadrimestre 2011OTTOBRE31 – Ore 17,30 <strong>San</strong>ta Messa prefestiva nella solennità <strong>di</strong> tutti i <strong>San</strong>tiNOVEMBRE1 – Solennità <strong>di</strong> tutti i <strong>San</strong>ti – <strong>San</strong>te Messe con orario festivo2 – Commemorazione dei defunti – <strong>San</strong>te Messe con orario ferialeLa <strong>San</strong>ta Messa delle ore 17,30 sarà celebrata in suffragio degli Ascritti defunti29 – Inizio della novena dell’Immacolata – Ore 17,00 Novena – 17,30 <strong>San</strong>ta MessaDICEMBRE7 – Ore 17,30 <strong>San</strong>ta Messa prefestiva nella solennità dell’Immacolata Concezione8 – Solennità dell’Immacolata Concezione – Le <strong>San</strong>te Messe con orario festivo15 – Ore 17,00 Inizio della novena <strong>di</strong> Natale24 – <strong>San</strong>ta Messa ore 10,00 – Ore 24 <strong>San</strong>ta Messa nella Notte <strong>San</strong>ta25 – Solennità del <strong>San</strong>to Natale – <strong>San</strong>te Messe con orario festivo26 – <strong>San</strong>to Stefano – <strong>San</strong>te Messe con orario feriale31 – <strong>San</strong>ta Messa prefestiva solennità <strong>di</strong> Maria <strong>San</strong>tissima madre <strong>di</strong> Dio ore 17,30– Al termine della <strong>San</strong>ta Messa sarà cantato il Te Deum <strong>di</strong> ringraziamentoORATORIO DEL CIMITERO DI SOFFIANO:Giorni feriali: <strong>San</strong>ta Messa ore 9,00 - Giorni festivi: <strong>San</strong>te Messe ore 8,30 – 10,30Giorni prefestivi <strong>San</strong>ta Messa ore 16,00 (dal 1 <strong>Ottobre</strong> al 31 Marzo) - ore 17,00(dal 1 Aprile al 30 Settembre)GENNAIO8 – Solennità dell’Epifania – Orario festivoFEBBRAIO2 – Presentazione del Signore (Candelora) – <strong>San</strong>ta Messa ore 9,00. Per tutto ilgiorno <strong>di</strong>stribuzione delle candele benedetteMARZO9 – Mercoledì delle Ceneri – <strong>San</strong>ta Messa ore 9,00 con imposizione delle Ceneri25 – Annunciazione del Signore – <strong>San</strong>te Messe con orario festivoAPRILE16 – <strong>San</strong>ta Messa vespertina della Domenica delle Palme ore 17,00 Distribuzionedell’olivo benedetto17 – Domenica delle Palme – <strong>San</strong>te Messe orario festivo e <strong>di</strong>stribuzione dell’olivobenedetto21/22/23 – Settimana <strong>San</strong>ta – Non ci sono funzioni24 – Domenica <strong>di</strong> Resurrezione – <strong>San</strong>te Messe con orario festivo25 – Lunedì dell’Angelo – <strong>San</strong>te Messe con orario ferialeAGOSTO14 – Prefestiva dell’Assunzione – Non sarà celebrata la <strong>San</strong>ta Messe delle ore17,0015 – Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al Cielo. <strong>San</strong>ta Messaore 09,00OTTOBRE31 – Prefestiva della solennità <strong>di</strong> tutti i <strong>San</strong>ti – <strong>San</strong>ta Messa ore 16,00NOVEMBRE1 – Solennità <strong>di</strong> tutti i <strong>San</strong>ti – <strong>San</strong>te Messe: ore 8,30 – 10,30. Ore 15,00 – Recitadel <strong>San</strong>to Rosario. Ore 15,30 – <strong>San</strong>ta Messa prelatizia – Bene<strong>di</strong>zione delCimitero2 – <strong>San</strong>te Messe in suffragio delle Anime del Purgatorio: ore 8,30 – In suffragiodei defunti del Cimitero <strong>di</strong> Soffiano. Ore 10,00 – In suffragio del Capi <strong>di</strong>Guar<strong>di</strong>a. Ore 11,00 – In suffragio dei defunti del Cimitero dei Pinti. Ore 6,00– <strong>San</strong>ta Messa vespertinaDICEMBRE7 – <strong>San</strong>ta Messa prefestiva dell’Immacolata ore 16,008 – Solennità dell’Immacolata – <strong>San</strong>te Messe con orario festivo24 – <strong>San</strong>ta Messa prefestiva della solennità del <strong>San</strong>to Natale ore 16,0025 – Solennità del <strong>San</strong>to Natale – <strong>San</strong>te Messe con orario festivo26 – <strong>San</strong>to Stefano – <strong>San</strong>ta Messa con orario feriale31 – <strong>San</strong>ta Messa con orario feriale – Non sarà celebrata la <strong>San</strong>ta Messa prefestivaCAPPELLA DELLA SEZIONE OLTRARNOTutte le Domeniche e le festività celebrazionedella <strong>San</strong>ta Messa alle ore 9,00CAPPELLA RESIDENZA PER ANZIANIIL BOBOLINOGiorni feriali: Lunedì e Mercoledì <strong>San</strong>ta Messa ore 11,00 Giorni festivi:<strong>San</strong>ta Messa ore 10,00 - Prefestivi: <strong>San</strong>ta Messa ore 17,00Alle <strong>San</strong>te Messe della prima domenica <strong>di</strong> ogni mese, compresa la prefestiva,in tutti gli oratori sara’ effettuata una raccolta per la realizzazione delVillaggio <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> dove saranno accolti i <strong>di</strong>sabili dell’A.M.G.∗ ∗ ∗ ∗ ∗ ∗In novembre la raccolata sara’ effettuata il giorno 1,compresa la prefestiva del 31 ottobre.- 47 -


SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011 VITA SOCIALENon sono più con noima vivono nel nostro ricordoCONFRATELLI DECEDUTI DAL 26-04-2011 AL 10-07-2011GIORNANTIMarini Enzo, Selvi Paolo, Serti MarioBUONAVOGLIAAmai Bruna Favà, Amo<strong>di</strong>o Annunziata Grillo, BassiliciGianfranco, Beccali Dalmazia, Biagi Rina Ugolini,Bini Marcello, Bossoletti Settimio, Braconi Elena Bursi,Bran<strong>di</strong>ni Pierluigi, Cacchione Maria De Gasperi,Caciolli Giuliana, Cangiulli Maria Scarati, CarcasciVanda Saccar<strong>di</strong>, Castagnoli Graziano Salvatore, Castal<strong>di</strong>Paolina Tacchi, Ceccherini Lina Zacchi, CeccheriniMaria Paoli, Cecchini Ubalda Nannelli, Corvi IolandaBa<strong>di</strong>i, Crescioli Silvano, Crott Cecilia Chiavistelli, DeSimone Colomba Ianniciello, Del Pasqua Emilia Magherini,Di Noia Giuseppe, Diomeda Domenica, DoroNella Ticci, Fagnoni Guido, Falugiani Tina Niccoli,Fantoni Ennio, Fattori Idda Belli, Ferri Bruna Bordoni,Ghelli Leonetta Cavalieri, Giannettoni CarlinaSensi, Giannini Adriana Mangiantini, Ginori ContiAdriana, Giordano Franca Sbraci, Giusti Maria Pastorini,Gregoratti Monica, Guidorizzi Laura Sterpos, LaPorta Salvatore, Lanfre<strong>di</strong>ni Bianca, Lastraioli MarisaLippi, Lippi Bruna Margheri, Livi Luigi, Maffei Giuseppe,Margheri Renata Alessandri, Marucelli BrunaBuzzigoli, Marzi Vilma Boncinelli, Masi Azzelia Tanini,Materassi Marisa Masserelli, Mazzetti Carla Logi,Mazzoli Paolo, Micheloni Lisena Arcangioli, MontiniAlba Checcucci, Mugnaini Ester Minucci, MunicchiAngiolo, Nistri Giulietta Alderighi, Ostrogovich Maria,Palandri Carli Carla, Palloni Guglielmo, PapiniPaola Rossi, Papucci Lina Bonciani, Parenti Lando, ParigiAlvaro, Pucci Anna Ranieri, Ricci Romana Sedoni,Romagnoli Emma Cu<strong>di</strong>a,Sabbatelli Laura, Salvi Luciano,<strong>San</strong>imi Daniela Carnesecchi, Sardelli Giovanni,Taddei Mario, Tofani Giulia, Torrini Silvano, ValentiniAnna Maria, Whitby Violetta LugliBUONAVOGLIA A RIPOSO CON EMOLUMENTICasini RemoMEDICO AMBULATORIO A RIPOSO CON EMO-LUMENTILapi Pier Roberto- 48 -

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