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26 ALBATROS<br />
FILM<br />
THIS MUST BE THE PLACE<br />
Simone Pracucci<br />
Titolo: This must be the place<br />
Regia: Paolo Sorrentino<br />
Anno: 2011<br />
“This must be the place”, letteralmente “questo dovrebbe essere<br />
il posto”: <strong>di</strong> che cosa si sta parlando? Qual è il “posto” a cui si fa<br />
riferimento? Questa è la domanda a cui lo spettatore deve cercare<br />
<strong>di</strong> dare risposta guardando il � lm… E’ probabile che una visione<br />
<strong>di</strong>stratta o affrettata non riesca a risolvere questo interrogativo,<br />
anzi, in questo caso lo spettatore potrebbe risultare deluso da un<br />
� lm bizzarro, apparentemente senza né capo né coda. E in effetti<br />
Cheyenne, il protagonista, è un personaggio contrad<strong>di</strong>ttorio e fuori<br />
dal comune: rockstar del passato ormai ritirata dalla scena, non<br />
ha però perso le abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> gioventù e continua a vestirsi e truccarsi<br />
come quando era il leader dei “Fellows”. Tuttavia, nonostante<br />
questa apparenza aggressiva, nulla gli è rimasto della originale<br />
esuberanza: vive in maniera agiata in una <strong>di</strong>mora lussuosa a<br />
Dublino, senza preoccupazioni, ma è irrime<strong>di</strong>abilmente depresso,<br />
triste, apatico. Si trascina attraverso le sue giornate <strong>di</strong>strattamente,<br />
come se nulla potesse più risvegliare il suo interesse e questo<br />
suo stato è ulteriormente aggravato dai rimorsi che lo tormentano,<br />
in particolare rimpiange <strong>di</strong> non essere mai stato amato dal padre,<br />
con cui non ha rapporti da tanti anni, a causa della sua scelta<br />
<strong>di</strong> vita. Ma un avvenimento inaspettato interviene a sancire una<br />
svolta nella vita del protagonista: quando è costretto a recarsi a New York a causa della morte del genitore,<br />
scopre che questi aveva trascorso svariati anni della sua vita a dare la caccia all’uf� ciale nazista che, durante<br />
la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, lo aveva umiliato in un campo <strong>di</strong> concentramento. Inizia quin<strong>di</strong> per Cheyenne<br />
un affascinante viaggio per le strade d’America sulle tracce del criminale che suo padre non è mai riuscito a<br />
trovare, animato dal desiderio <strong>di</strong> realizzare la volontà del genitore. E’ proprio questo il cuore del � lm: costellato<br />
<strong>di</strong> incontri, episo<strong>di</strong>, parole, sullo sfondo magni� co e malinconico dell’America più nascosta, lontana dalle<br />
luci e dalla frenesia delle gran<strong>di</strong> metropoli, il viaggio si traduce per Cheyenne in una ricerca interiore, in una<br />
riscoperta <strong>di</strong> sé, dei propri desideri, e <strong>di</strong> qualcosa per cui la vita possa acquistare <strong>di</strong> nuovo un signi� cato. E<br />
la domanda <strong>di</strong> fondo si fa sempre più insistente, ed assume un carattere universale, graf� ando la coscienza<br />
dello spettatore: che cosa cerchiamo nella vita? Abbiamo un ideale, un desiderio per cui valga la pena lottare?<br />
Cheyenne l’ha trovato e la sua vita è cambiata ra<strong>di</strong>calmente, in<strong>di</strong>pendentemente dal raggiungimento del<br />
suo obiettivo. Nonostante ciò, egli riesce in conclusione a scovare il nascon<strong>di</strong>glio dell’uf� ciale, � gura emblematica<br />
della generazione <strong>di</strong> giovani tedeschi che vissero da protagonisti la <strong>di</strong>ttatura nazista, al quale riserva<br />
lo stesso trattamento che suo padre era stato costretto a subire, senza tuttavia ucciderlo come si era pre� ssato<br />
<strong>di</strong> fare. In de� nitiva, dunque, una scia <strong>di</strong> redenzione accompagna le fasi � nali del � lm: il protagonista<br />
non solo riesce a perdonare l’uf� ciale, ma più in generale rivaluta il rapporto con le altre persone e l’importanza<br />
del tempo che ha a <strong>di</strong>sposizione. Grazie a questo cambiamento, la vita <strong>di</strong> Cheyenne non è più la stessa,<br />
è più piena, più consapevole, più felice. Il suo sorriso, con cui la scena � nale si chiude, ne è testimone, ed è<br />
un’ultima provocazione allo spettatore: la felicità non è più irraggiungibile.