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Marzo - Nuova Evangelizzazione

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Per percorrere<br />

le vie della<br />

virtù,<br />

dobbiamo,<br />

soprattutto,<br />

non frapporre<br />

ostacoli<br />

all’azione<br />

della grazia<br />

nelle nostre<br />

anime<br />

questo non abbiamo corrisposto come avremmo<br />

dovuto. Nella Sua misericordia, Egli vede ciò<br />

che ogni persona sarebbe se fosse sempre stata<br />

fedele alle grazie ricevute, vivendo al culmine<br />

della perfezione per la quale è stata creata.<br />

Dio si aspetta che la nostra vocazione un<br />

giorno diventi realtà e Si avvalga di avvenimenti<br />

quotidiani per muoverci alla conversione. Così,<br />

anche se qualcuno si trova in uno stato di<br />

estrema infelicità, perché ha commesso una colpa<br />

grave — o, peggio ancora, perché ha abbracciato<br />

decisamente le vie del male — il Giudice<br />

Divino non Si affretta a punire il peccatore. Al<br />

contrario, rimane pazientemente in attesa del<br />

momento giusto per ricondurre il figliol prodigo<br />

alla casa paterna.<br />

Inoltre, l’amore di Dio per gli uomini è così<br />

incondizionato che, di fronte al desiderio salvifico<br />

del Creatore, la nostra volontà viene relegata<br />

in secondo piano. Ben sintetizza questa<br />

realtà Santa Meraviglie di Gesù nel suo famoso<br />

motto: “Si tú le dejas...” — “Se tu Lo lasci...”. Infatti,<br />

per percorrere le vie della virtù, dobbiamo,<br />

soprattutto, non frapporre ostacoli all’azione<br />

della grazia nelle nostre anime. La santità non è<br />

principalmente il risultato del nostro sforzo, ma<br />

di un’iniziativa d’amore di Dio.<br />

Questa è la prospettiva nella quale dobbiamo<br />

considerare la Liturgia di oggi, per trarre un<br />

buon profitto dai suoi insegnamenti.<br />

12 Salvami Regina · <strong>Marzo</strong> 2010<br />

II – gesù InvIta I gIudeI<br />

aLLa conversIone<br />

1 “In quello stesso tempo si presentarono<br />

alcuni a riferirgli circa quei Galilei,<br />

il cui sangue Pilato aveva mescolato con<br />

quello dei loro sacrifici.”<br />

Poco tempo prima dell’episodio narrato in<br />

questo Vangelo, quando il popolo era riunito nel<br />

Tempio per l’offerta della Pasqua, alcuni Galilei,<br />

insofferenti del dominio romano, approfittarono<br />

della grande affluenza di pellegrini per iniziare<br />

una rivoluzione contro l’autorità di Cesare.<br />

Venuto a conoscenza di questo fatto, Pilato<br />

si adirò e ordinò di giustiziare i rivoltosi. Tuttavia,<br />

entrati i soldati nell’atrio del Tempio, oltre<br />

a questi promotori della rivolta, uccisero anche<br />

altri galilei che si trovavano lì per offrire i sacrifici<br />

prescritti, spargendo così sangue innocente.<br />

La notizia produsse un tumulto e alcune perso-<br />

ne si precipitarono a raccontare quello che era<br />

successo a Gesù. 3<br />

A proposito del castigo temporale,<br />

allerta per la pena eterna<br />

2 “Prendendo la parola, Gesù rispose:<br />

‘Credete che quei Galilei fossero più<br />

peccatori di tutti i Galilei, per aver subito<br />

tale sorte? 3 No, vi dico, ma se non vi<br />

convertite, perirete tutti allo stesso modo.’”.<br />

I latori di tale notizia immaginavano che, essendo<br />

un galileo, Gesù si fosse naturalmente<br />

schierato a favore dei compatrioti morti. Forse<br />

addirittura speravano che la brutalità della repressione<br />

portasse il Divino Maestro a pronunciarSi<br />

a favore del nazionalismo giudaico.<br />

Ora, le riflessioni di Nostro Signore si situavano<br />

sempre ad un livello molto più elevato rispetto<br />

a quello delle dispute politiche. Nella sua<br />

risposta, Egli non Si compromette con gli aspetti<br />

concreti della questione, ma approfitta della<br />

circostanza per dare una lezione morale, così<br />

sintetizzata da Fillion: “Senza giudicare la procedura<br />

del governatore, né scendere sul terreno<br />

delle discussioni politiche, ricorda ai suoi ascoltatori<br />

che, siccome tutti hanno offeso Dio, sono<br />

tutti esposti ai colpi della giustizia divina, fino<br />

a che non si pentono e si convertono sinceramente”.<br />

4<br />

Ci troviamo di fronte, ad un iniziale atteggiamento<br />

di Gesù da imitare: quando un fatto della<br />

vita quotidiana si presenta rivestito di particolare<br />

interesse, evitiamo di analizzarlo soltanto<br />

secondo gli aspetti terreni, e cerchiamo di elevarci<br />

al piano soprannaturale, così da valutarlo<br />

meglio.<br />

D’altra parte, secondo Leal ed altri professori<br />

della Compagnia di Gesù, il tenore della risposta<br />

del Divino Maestro mirava a correggere<br />

un’idea errata comune tra i giudei di quel tempo,<br />

in base alla quale ogni dolore sarebbe un castigo.<br />

5 Tuttavia, insegna il Cardinale Gomá, solo<br />

il Signore “sa se esiste una relazione tra i peccati<br />

personali e le disgrazie capitate a qualcuno;<br />

gli esempi di Giobbe, di Epulone e Lazzaro<br />

smentiscono la teoria erronea e superstiziosa<br />

dei giudei”. 6<br />

Sostenendo che quei galilei morti non erano<br />

più peccatori dei loro interlocutori, Gesù si serve<br />

di un espediente psicologico per metterli in

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