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relazione geologico-sismica sub ambito 15CR3- var 195 (.pdf)

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Provincia di ParmaComune di ParmaSub Ambito <strong>15CR3</strong>"Alberi Sud"Rapporto di fattibilità<strong>geologico</strong>-<strong>sismica</strong>Committenti:Sig. BragaSig.ra BussiSig.RaffainiAprile 2010Dott. Geol. Antonio Di Lauro Tel. 0521/287833 - 3356354760 e-mail: dilauroantonio1@virgilio.itA DDott. Geol. Alberto Iotti Tel. 3395463878 e-mail: alberto.iotti@tin.itVariante n.<strong>195</strong> approvata con atto di C.C.n.98 del 19.10.2010


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 2PremessaParte I GeneralitàLa presente <strong>relazione</strong> <strong>geologico</strong>-<strong>sismica</strong> è stata svolta, su incarico dei proprietari dell’area: Sig. Braga e dei Sig.riRaffaini e Bussi, su di un’area di 25.271 mq situata nel Comune di Parma frazione di Alberi , ubicata lungo ViaChiaviche, definita <strong>sub</strong>-<strong>ambito</strong> <strong>15CR3</strong> denominato Alberi Sud.Al fine di verificare le caratteristiche geologiche del terreno in oggetto sono stati eseguiti: un sopralluogo dell’area,cinque prove penetrometriche dinamiche, una prova statica e una prova <strong>sismica</strong> per mezzo di tecnica MASW.Contemporaneamente si è provveduto ad un esame delle pubblicazioni bibliografiche.L'analisi <strong>geologico</strong>-geotecnica e <strong>sismica</strong>, nelle sue fasi di attuazione, è stata eseguita con particolare attenzione alleprescrizioni dettate dal Comune di Parma per consentire un’adeguata caratterizzazione spaziale dei terreni presentinell’area di studio. Come da specifiche sono state eseguite le seguenti indagini geognostiche in aprile 2010; essendol’area di studio pari a 25.271 mq:estensione previsione dei POC n. prove penetrometriche nr masw o RE.Mitra 20.000 e 30.000 mq 5 1La <strong>relazione</strong> è stata redatta nel rispetto delle seguenti normativa:- D.M. LL.PP. del 11/03/1988. Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità deipendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e ilcollaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione.- D.P.R. n°380 del 06/06/2001 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia “;- -D.M. 21/01/1981, attuativo della Legge 64/1974, e successive modifiche ed integrazioni (D.M. 11/03/1988 eCirc.LL.PP. n°30483 del 24/09/1988 “Istruzioni per l’applicazione del D.M. 11/03/1988”);- O.P.C.M. 3274 del 20.03.2003 Costruzioni in zona <strong>sismica</strong>- -L.R. Regione E.R. n°20 del 24/03/2000 inerente la “Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio”;- Atto di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell’art.16, c.1 della L.R. 20/2000 per “Indirizzi per gli studidi microzonazione <strong>sismica</strong> in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica”- -Legge regionale 30 ottobre 2008, n°19 “Norme per la riduzione del rischio sismico”.- D.M. 14 Gennaio 2008. Nuove Norme Tecniche per le costruzioniLe indagini sia dirette che indirette hanno avuto lo specifico scopo di individuare le litologie presenti nel primosottosuolo e le caratteristiche geomeccaniche generali dei terreni. In questa prima fase di analisi si è provveduto adintegrare i risultati emersi dalle indagini con i dati bibliografici, provenienti dalla letteratura e dalla cartografiaufficiale.Si segnala infine che gli edifici esistenti e prossimi alla zona d’interesse non manifestano segni di dissesto.L’indagine così condotta, in <strong>relazione</strong> all’assetto morfologico dei luoghi e al progetto, è stata ritenuta esauriente perarri<strong>var</strong>e ad esprimere le considerazioni di seguito descritte.Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 31 Inquadramento territoriale e catastaleL’area in esame si colloca ad una quota media tra 94.0 m s.l.m. e 95.0 m s.l.m. a S di Alberi in sinistra idraulica delTorrente Parma.L’area in esame si colloca poco al di fuori dell’abitato di Alberi di Vigatto nella parte sud-orientale del paese e inadiacenza sia alla Via Chiaviche sia alla Via Martinella. (Tavole 1,2, 3). Il luogo d’indagine è collegato al centro abitatotramite la locale viabilità.I mappali d’interesse confinano in parte con edifici da tempo esistenti entro una zona prevalentemente pianeggiante.L’idrografia superficiale (ad esclusione del vicino Torrente Parma) relativa allo stretto intorno di questa zona é daconsiderarsi assente ad esclusione delle scoline che servono a far defluire le acque dei campi.L’area in oggetto è rappresentata sulla Carta Topografica Regionale alla scala 1:25.000 nella tavole 199-NE ParmaSud-Ovest e 200 NO “Parma Sud Est”, sulla Carta Tecnica Regionale alla scala 1:10.000 nella sezione n. 199080Corcagnano e 200050 Monticelli Terme e alla scala 1:5.000 negli elementi 199081 “Alberi” e 200054 “Pilastrello”.Il lotto d’indagine è individuabile nel Foglio n°11, mappal1 n° 94-160-201 del Catasto del Comune censuario di Parma(Tavola 3).Parte II Relazione geologica2 Inquadramento tettonico, <strong>geologico</strong> e geomorfologicoLe caratteristiche geologiche del territorio sono connesse ai principali avvenimenti geologici verificatisi nellaformazione della Pianura Padana. Il quadro generale consiste in una successione di fasi tettoniche e fasi di riposo chea partire dal Cretaceo hanno interessato le interazioni tra la microplacca appenninica e quella adriatica.All’inizio del Pliocene la parte di bacino, oggi nota come pianura padana (propaggine occidentale del Mare Adriatico),costituiva un grande golfo invaso dalle acque marine, limitato a nord dalle Alpi, a sud-ovest dagli Appennini e a nordestdalle Dinaridi. Tale bacino, sotto l’azione delle spinte orogenetiche, era gradualmente ridotto dalla traslazioneverso nord/nord-est dalle falde di ricoprimento tettonico dell'Appennino settentrionale.Nell’epoca quaternaria, successivamente al pleistocene medio, la crescente estensione di terre emerse e soggette aderosione consentì ai corsi d’acqua alpini ed appenninici di colmare di sedimenti il bacino padano conferendonel’attuale assetto e morfologia.Il territorio comunale di Parma ricade in termini geologici nel bacino perisuturale padano in corrispondenza delmargine padano meridionale, caratterizzato da sovrascorrimenti, faglie, duplicazioni e pieghe, sepolte da sedimentimarini pliocenici e pleistocenici e sedimenti continentali pleistocenici ed olocenici.Le strutture tettoniche presenti, come manifestato dai recenti terremoti, sono <strong>sismica</strong>mente attive, a testimonianzache il processo orogenetico delle Alpi e degli Appennini è tuttora attivo.I depositi sedimentari affioranti nell’area appartengono al cosiddetto “dominio padano adriatico” che è costituito dauna serie di unità cosiddette “Neoautoctoni”, ovvero sedimentati nel bacino padano posteriormente alle principalifasi orogenetiche dell’Appennino Settentrionale e hanno carattere regressivo, con sabbie e peliti torbiditiche allabase, seguite da un prisma sedimentario fluvio-deltizio, progradante, ricoperto al tetto da depositi continentali. DalMessiniano al pliocene superiore si deposita nell’area la formazione delle argille azzurre costituita da depositiepibatiali prevalentemente fini che appoggiano sui sedimenti del Messiniani con discontinuità a discordanzasemplice, argille marnose compatte grigio-azzurre, a frattura concoide, con rari livelli sabbioso-siltosi nella porzioneCommittenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 4basale della formazione e siltosi in quella superiore. Contenuto paleontologico sempre molto abbondante sia inmicro- che in macrofossili (foraminiferi per lo più planctonici, <strong>sub</strong>ordinati lamellibranchi, gasteropodi, pteropodi,eccezionalmente resti di mammiferi sia marini che terrestri). Abbondanti anche resti di frammenti vegetali lignitizzatie livelli ad intensa bioturbazione. La stratificazione è mal distinguibile, marcata solo in condizioni di roccia bagnata, dabande di colore chiare e scure, ben visibili in osservazioni panoramiche. La potenza massima in affioramento di circa800 m.Prima dell'era quaternaria la linea di costa marina lambiva i bordi preappenninici fino al Pliocene superiore-Pleistocene inferiore, momento in cui si assiste ad una importante fase di regressione marina con conseguente iniziodella sedimentazione di depositi di pertinenza continentale fluvio-lacustri, deltizi e di piana costiera.Le recenti suddivisioni stratigrafiche individuano, secondo il criterio dell’unità litostratigrafia, le seguenti sequenzeprincipali o supersistemi:Supersistema del Quaternario Marino, costituito da depositi di ambiente marino;Supersistema Emiliano-Romagnolo, costituito da depositi di ambiente continentale.Nel nostro studio considereremo soltanto il secondo. Il Supersistema del Emiliano Romagnolo può essereulteriormente suddiviso in 2 sintemi principali (dal più antico al più recente):Sintema (o Alloformazione) Emiliano Romagnolo inferiore - (Pleistocene medio);Sintema (o Alloformazione) Emiliano Romagnolo superiore - (Pleistocene medio - Olocene).Nell’area in esame le ultime unità stratigrafiche affioranti sono esclusivamente quelle appartenenti all’alloformazioneEmiliano-Romagnola superiore che viene descritta come una unità costituita da depositi alluvionali intravalivi,terrazzati di conoide alluvionale, ghiaiosa e di interconoide.La successione stratigrafica è costituita principalmente da ghiaie sabbiose, sabbie e limi stratificati con coperturadiscontinua di limi argillosi, strutturati in spessi corpi a geometria cuneiforme e organizzati in cicli elementari a basegrossolana e tetto fine. Lo spessore massimo dell’unità è di qualche decina di metri. Il profilo di alterazione <strong>var</strong>ia daqualche decina di cm fino ad 1 m.Il tetto dell’unità è rappresentato dalla superficie deposizionale, per gran parte relitta, corrispondente al pianotopografico, mentre il contatto di base sembra continuo, anche se non si esclude qualche discordanza e/o superficiedi erosione, sugli altri allomembri e sulle unità più antiche.Il tetto dell’Allomembro di Ravenna, inquadrabile nell'<strong>ambito</strong> degli eventi alluvionali che hanno caratterizzato gliultimi 1.500 anni di storia evolutiva (post IV-VII sec. d.C.) è noto come Unità Modena. In particolare caratterizza idepositi alluvionali più recenti, che bordano i principali corsi d’acqua e la medio bassa pianura. E' costituita da unasuccessione prevalentemente ghiaiosa, con intercalazioni sabbiose, a giacitura <strong>sub</strong>orizzontale e geometria lenticolare.In particolare la zona in oggetto ricade entro il Subsintema di Ravenna AES8 (Pleistocene superiore - Olocene; postcirca 20.000 anni B.P.): è rappresentato dai depositi fluviali e dai depositi di conoide, i quali sono discretamentesopraelevate rispetto all’alveo dei fiumi attuali, presentando deboli ondulazioni legate alla rimozione ed al trasportodei materiali alluvionali, mobilizzati dai corsi d’acqua minori che li attraversano.Solo la sua parte più orientale ricade dentro l’Unità di Modena (AES8a) che è costituita da ghiaie prevalenti ricoperteda una coltre limoso argillosa discontinua (depositi alluvionali intravallivi).Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 52.1 Aspetti tettoniciIl territorio comunale di Parma ricade in termini geologici nel bacino perisuturale padano in corrispondenza delmargine padano meridionale, caratterizzato da sovrascorrimenti, faglie, duplicazioni e pieghe, sepolte da sedimentimarini pliocenici e pleistocenici e sedimenti continentali pleistocenici ed olocenici.Le strutture tettoniche presenti, come manifestato dai recenti terremoti, sono <strong>sismica</strong>mente attive, a testimonianzache il processo orogenetico delle Alpi e degli Appennini è tuttora attivo.Il margine padano meridionale è di tipo “complesso”, perché interessato da sovrascorrimenti, faglie, duplicazioni,pieghe e bacini che si estendono da est ad ovest interessando per intero la pianura emiliana romagnola.In particolare nel sottosuolo antistante il margine morfologico dell’Appennino settentrionale, dal Piemontemeridionale fino al limite orientale della Romagna, seguendo poi l’allineamento Appennino – Mare Adriatico, sonopresenti, a livello delle formazioni mesozoiche e mio-plioceniche (sepolte quindi da una più o meno spessa coltrealluvionale quaternaria), due serie principali di thrusts a sviluppo sequenziale frontale (Bernini-Papani,1987)Essi costituiscono due sistemi di grandi pieghe asimmetriche con andamento anticlinalico , formatesi attraversomolteplici faglie inverse e sovrascorrimenti, immergenti verso sud/sud-ovest con inclinazioni comprese tra i 15° e i30°, che racchiudono un bacino satellite ad esse parallelo.In letteratura geologica queste zone di scollamento tettonico sono note come “External Thrust Front” (ETF),sull’allineamento di Cremona – Parma – Reggio Emilia – Correggio (RE) – Mirandola (MO) – Ferrara e Ravenna, e“Pedeapenninic Thrust Front” (PTF), lungo il margine morfologico dell’Appennino Settentrionale.Da nord a sud il margine padano meridionale è quindi caratterizzato dalle seguenti strutture:External Thrust Front (ETF): alto strutturale che esprime la zona di confine tra la Monoclinale pedealpina, chesi apre in direzione nord a partire dal fronte settentrionale dell’alto strutturale medesimo, e la regioneappenninica (zolla Corso - Sarda) a sud;bacino minore o satellite: depressione racchiusa a nord dall’alto strutturale dell’ETF e a sud dalle struttureembricate del PTF; si estende in zona antistante al margine morfologico dell’Appennino emiliano romagnolocon allungamento in direzione ovest/nord-ovest ed est/sud-est, presentandosi con geometrie non costantiche esprimono settori strutturalmente svicolati tra loro in <strong>relazione</strong> all’andamento planimetrico dellestrutture sepolte associate all’External Thrust Front” (ETF) e al Pedeapenninic Thrust Front (PTF);Pedeapenninic Thrust Front (PTF); esprime la zona di confine tra il margine morfologico appenninico e ilsuddetto bacino satellite.Le suddette strutture sono l’espressione della collisione tettonica tra la microplacca dell’Arco AppenninicoSettentrionale e la microplacca Adriatica. Le deformazioni formatesi e la parziale <strong>sub</strong>duzione della microplaccaadriatica sotto quella dell’Arco Appenninico Settentrionale sono causate dalle spinte nord-est vergenti, impresse dalmovimento di convergenza tra la zolla africana ed europea a seguito dell’estensione dell’Oceano Atlantico.Il Pedeapenninic Thrust Front è invece costituito da un margine discontinuo, planimetricamente parallelo al limitemorfologico dell’Appennino settentrionale, segmentato da faglie trasversali, coincidenti con alcuni dei principali corsid’acqua (Stirone, Taro, Enza, ecc.). Si tratta di una serie di thrusts e duplicazioni crostali che hanno determinando ilsollevamento e il basculamento dei depositi affioranti nella fascia pedeappenninica.Le faglie trasversali al Pedeapenninic Thrust Front sono inoltre all’origine della suddivisione dell’Appenninosettentrionale in settori a differente comportamento tettonico, responsabili altresì della traslazione differenziale deiCommittenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 6<strong>var</strong>i settori dell’Appennino settentrionale come appunto testimoniano le rientranze del margine appenninico tra il F.Taro e il T. Enza e tra i F. Panaro e il F. Reno.Il territorio comunale in esame si colloca tra il Pedeapenninic Thrust Front (PTF) e l’external Thrust Front (ETF).Figura 1: inquadramento strutturale (da Bernini e Papani 1987)2.2 Aspetti geologiciLe caratteristiche geologiche del territorio sono connesse ai principali avvenimenti geologici verificatisi nellaformazione della Pianura Padana. Il quadro generale consiste in una successione di fasi tettoniche e fasi di riposo chea partire dal Cretaceo hanno interessato le interazioni tra la microplacca appenninica e quella adriatica.All’inizio del Pliocene la parte di bacino, oggi nota come pianura padana (propaggine occidentale del Mare Adriatico),costituiva un grande golfo invaso dalle acque marine, limitato a nord dalle Alpi, a sud-ovest dagli Appennini e a nord-Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 7est dalle Dinaridi. Tale bacino, sotto l’azione delle spinte orogenetiche, era gradualmente ridotto dalla traslazioneverso nord/nord-est dalle falde di ricoprimento tettonico dell'Appennino settentrionale.Nell’epoca quaternaria, successivamente al pleistocene medio, la crescente estensione di terre emerse e soggette aderosione consentì ai corsi d’acqua alpini ed appenninici di colmare di sedimenti il bacino padano conferendonel’attuale assetto e morfologia.Il territorio comunale di Parma ricade in termini geologici nel bacino perisuturale padano in corrispondenza delmargine padano meridionale, caratterizzato da sovrascorrimenti, faglie, duplicazioni e pieghe, sepolte da sedimentimarini pliocenici e pleistocenici e sedimenti continentali pleistocenici ed olocenici.Le strutture tettoniche presenti, come manifestato dai recenti terremoti, sono <strong>sismica</strong>mente attive, a testimonianzache il processo orogenetico delle Alpi e degli Appennini è tuttora attivo.I depositi sedimentari affioranti nell’area appartengono al cosiddetto “dominio padano adriatico” che è costituito dauna serie di unità cosiddette “Neoautoctoni”, ovvero sedimentati nel bacino padano posteriormente alle principalifasi orogenetiche dell’Appennino Settentrionale e hanno carattere regressivo, con sabbie e peliti torbiditiche allabase, seguite da un prisma sedimentario fluvio-deltizio, progradante, ricoperto al tetto da depositi continentali. DalMessiniano al pliocene superiore si deposita nell’area la formazione delle argille azzurre costituita da depositiepibatiali prevalentemente fini che appoggiano sui sedimenti del Messiniani con discontinuità a discordanzasemplice, argille marnose compatte grigio-azzurre, a frattura concoide, con rari livelli sabbioso-siltosi nella porzionebasale della formazione e siltosi in quella superiore. Il contenuto paleontologico è sempre molto abbondante sia inmicro- che in macrofossili (foraminiferi per lo più planctonici, <strong>sub</strong>ordinati lamellibranchi, gasteropodi, pteropodi,eccezionalmente resti di mammiferi sia marini che terrestri).Abbondanti sono anche resti di frammenti vegetali lignitizzati e livelli ad intensa bioturbazione. La stratificazione èmal distinguibile, marcata solo in condizioni di roccia bagnata, da bande di colore chiare e scure, ben visibili inosservazioni panoramiche. La potenza massima in affioramento di circa 800 m.Prima dell'era quaternaria la linea di costa marina lambiva i bordi preappenninici fino al Pliocene superiore-Pleistocene inferiore, momento in cui si assiste ad una importante fase di regressione marina con conseguente iniziodella sedimentazione di depositi di pertinenza continentale fluvio-lacustri, deltizi e di piana costiera.Le recenti suddivisioni stratigrafiche( progetto CARG della Regione Emilia Romagna a cui si è fatto riferimento)individuano, secondo il criterio dell’unità litostratigrafia, le seguenti sequenze principali o supersistemi:Supersistema del Quaternario Marino, costituito da depositi di ambiente marino;Supersistema Emiliano-Romagnolo, costituito da depositi di ambiente continentale.Nel nostro studio considereremo soltanto il secondo. Il Supersistema del Emiliano Romagnolo può essereulteriormente suddiviso in 2 sintemi principali (dal più antico al più recente):Sintema (o Alloformazione) Emiliano Romagnolo inferiore - (Pleistocene medio);Sintema (o Alloformazione) Emiliano Romagnolo superiore - (Pleistocene medio - Olocene).Nell’area in esame le ultime unità stratigrafiche affioranti sono esclusivamente quelle appartenenti all’alloformazioneEmiliano-Romagnola superiore che viene descritta come una unità costituita da depositi alluvionali intravalivi,terrazzati di conoide alluvionale, ghiaiosa e di interconoide.La successione stratigrafica è costituita principalmente da ghiaie sabbiose, sabbie e limi stratificati con coperturadiscontinua di limi argillosi, strutturati in spessi corpi a geometria cuneiforme e organizzati in cicli elementari a baseCommittenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 8grossolana e tetto fine. Lo spessore massimo dell’unità è di qualche decina di metri. Il profilo di alterazione <strong>var</strong>ia daqualche decina di cm fino ad 1 m.Il tetto dell’unità è rappresentato dalla superficie deposizionale, per gran parte relitta, corrispondente al pianotopografico, mentre il contatto di base sembra continuo, anche se non si esclude qualche discordanza e/o superficiedi erosione, sugli altri allomembri e sulle unità più antiche.In particolare la zona in oggetto ricade principalmente entro il Subsintema di Ravenna AES8 (Pleistocene superiore -Olocene; post circa 20.000 anni B.P.): è rappresentato dai depositi fluviali e dai depositi di conoide, i quali sonodiscretamente sopraelevate rispetto all’alveo dei fiumi attuali, presentando deboli ondulazioni legate alla rimozioneed al trasporto dei materiali alluvionali, mobilizzati dai corsi d’acqua minori che li attraversano.La parte più orientale ricade invece dentro l’Unità di Modena (AES8a) che è costituita da ghiaie prevalenti e sabbiericoperte da una coltre limoso argillosa discontinua, depositi alluvionali intravallivi (Tavola 4).2.3 Aspetti geomorfologiciL’area di in esame è ubicata in corrispondenza della media pianura appenninica in riva destra del Torrente Parmacaratterizzata dalla presenza dei lembi più distali dei conoidi alluvionali, edifici sedimentari che si sviluppano conforma tronco-conica dallo sbocco dei relativi corsi d’acqua in pianura sino circa all’altezza della via Emilia,interdigitandosi con i depositi della bassa pianura .Le caratteristiche stratigrafico - sedimentologiche sono tipiche dei corsi d'acqua con canali intrecciati a bassasinuosità e ad alta energia, dove la sedimentazione all'interno dell'alveo è prevalentemente grossolana (ghiaie).Solamente nelle aree perifluviali limitrofe all’alveo fluviale si assiste alla presenza di litologie fini limose ed argillosedovute alla tracimazione delle acque di piena.Gli eventi morfogenetici, responsabili dell'attuale assetto del territorio, sono riconducibili essenzialmente all'attivitàtettonica e alla dinamica fluviale manifestatasi nel periodo pleistocenico ed olocenico.Nel periodo storico si è sovrapposta anche l'attività antropica mirata alla stabilizzazione e alla modellazione dellesuperfici del suolo compatibilmente alle esigenze economiche, produttive ed insediative.Sotto il profilo geomorfologico, l’area in esame si colloca nella porzione distale del conoide alluvionale del T. Parma,nell’<strong>ambito</strong> delle “alluvioni medio recenti” che rappresentano la fase di livellamento della pianura da parte del corsod’acqua all’interno e sul contorno del conoide pleistocenicoDal punto di vista più prettamente morfologico, il territorio comunale è contraddistinto dalla presenza di formemorfologiche formanti ondulazioni a bassa concavità e convessità; le quote, desunte dalla cartografia tecnica sonocompresa tra 90,0 m.s.l.m. e 93,0 m.s.l.m.L’area in esame rientra nel piano assetto idro<strong>geologico</strong> (PAI) dell’autorità di bacino del Fiume Po, piano stralcio fascefluviali parzialmente in zona C, area soggetta a piena catastrofica (tavola 5bis).2.4 Considerazioni sulle condizioni di stabilità dei luoghiSulla base delle osservazioni esposte nei precedenti paragrafi è possibile affermare che l’areale oggetto di indagine sipresenta in condizioni particolarmente stabili anche in <strong>relazione</strong> alla particolare condizione morfologica pianeggiante.Nell’immediato intorno, non esistono movimenti di dissesto idrogelogico attivi che possano creare situazioni dirischio per il progetto di edificazione.Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 9I corsi d’acqua principali, scorrono a distanze sufficientemente lontane dall’area d’indagine e si ritiene che l’area inesame non possa essere interessata da fenomeni di esondazione e nemmeno esserne causa proprio in funzione dellasua posizione distale.3 Inquadramento idro<strong>geologico</strong>I corpi geologici che fungono da acquiferi sono costituiti da sedimenti ghiaiosi e sabbiosi di origine deltizia, litorale ealluvionale deposti dai paleo-fiumi appenninici e dal Paleo-fiume Po.Ciascun Gruppo Acquifero è idraulicamente separato, almeno per gran parte della sua estensione, da quellisovrastanti e sottostanti, grazie a Barriere di Permeabilità Regionali.Al suo interno ogni Gruppo Acquifero è composto da serbatoi acquiferi sovrapposti e giustapposti, parzialmente ototalmente isolati tra loro, suddivisi in Complessi e Sistemi Acquiferi.Le principali barriere di permeabilità in senso orizzontale sono costituite da corpi geologici decametrici, a prevalentegranulometria fine, interpretabili come sistemi deposizionali interdeltizi o di interconoide e bacino interfluviale, che sigiustappongono a sistemi deposizionali deltizi, di conoide alluvionale e fluviali, ricchi in materiali grossolani.Le Unità Idrostratigrafico-Sequenziali, denominate Gruppi di Acquiferi A, B e C (Di Dio et alii 1998; Riserve idrichedella Regione Emilia Romagna), si differenziano in base alle caratteristiche stratigrafico-deposizionali dei sedimentiterrigeni, marini e continentali del quaternario, che hanno colmato il bacino padano.Analogamente alla successione stratigrafica sono possibili le seguenti associazioni:Gruppo acquifero A: ricalca l’Alloformazione Emiliano Romagnola Superiore;Gruppo acquifero B: ricalca l’Alloformazione Emiliano Romagnola Inferiore;Gruppo acquifero C: ricalca i sedimenti del Supersintema Quaternario Marino.I precedenti 3 gruppi di acquiferi sono separati tra loro dai sedimenti fini appartenenti all’Unità Emiliana Inferiore,estesa su scala regionale in tutto il bacino idrografico della pianura emiliano-romagnola.In particolare il Gruppo Acquifero A ricalca la maggior parte delle conoidi alluvionaliCommittenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 10Figura 2: Classificazione delle unità Idrostratigrafiche (tratto da Riserve idriche sotterranee della Regione EmiliaRomagna)La successione stratigrafica, discontinua, vede affiorare i terreni più antichi, di età pliocenica, nell’area collinare, cuiseguono in discontinuità stratigrafica terreni del Quaternario marino.A quest’ultimo succedono i terreni dell’alloformazione emiliano-romagnola di età pleistocenica-olocenica.Questa unità è suddivisa in due alloformazioni, una inferiore e una superiore in funzione dell’età; nella zona in esameè in affioramento una litofacies alluvionale di depositi legati ai processi evolutivi della conoide del Torrente Parmaprincipalmente a granulometria ghiaioso-sabbiosa ascrivibili all’unità di Modena AES8a.Sulla base delle Sezioni Idrostratigrafiche contenute nel volume “Riserve Idriche Sotterranee della Regione Emilia-Romagna” e pubblicate sul sito della regione stessa sono statedelimitate le aree di ricarica dei tre Gruppi Acquiferi; in particolare si individuano:• un’area pedecollinare relativamente ristretta caratterizzata dalla presenza di ghiaie e sabbie affioranti cherappresenta l’area di ricarica dell’intero sistema acquifero ed in particolare del Gruppo C;• un’area intermedia, compresa tra la pedecollina e la via Emilia, in cui sono presenti zone a ghiaie affioranti checoincide con l’area di ricarica diretta dei Gruppi A e B, attualmente sfruttati per uso idropotabile;• un’area a Nord della via Emilia, caratterizzata da potenti depositi fini argilloso – limosi, che rappresenta l’area diricarica diretta del solo Acquifero Superficiale.Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 11Schematicamente si può riassumere l’andamento degli acquiferi nelle sezioni seguenti ,riprese da Risorse idrichedell’Emilia Romagna, che sono tracciate a poca distanza dall’area.Figura 3 –traccia sezione 8 Est Ovest (tratto da Riserve idriche sotterranee della Regione Emilia Romagna)Figura 4Stralcio della sezione 8 (W-E) che passa limitrofa all’area ((tratto da Riserve idriche sotterranee dellaRegione Emilia Romagna).La ricostruzione areale del flusso idrico sotterraneo più recente disponibile in bibliografia, elaborato a curadell’Assessorato Ambiente della Provincia di Parma, si riferisce all’anno 1999 della Provincia di Parma e AssessoratoAmbiente e Difesa del Suolo. Le prime carte piezometriche della pianura della provincia di Parma sono state costruitecon l’esplicito intento di rappresentare l’andamento della piezometria del Gruppo A e nella fattispecie qui riportatequella del 2° semestre del 1999 e la ricostruzione della <strong>var</strong>iazione delle piezometrie del 1999 rispetto il 1989.Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 12La zona di alta pianura risulta caratterizzata da acquiferi a pelo libero con gradienti idraulici elevati, talora prossimi al5-6% mentre nella zona di media pianura in prossimità della città di Parma (all’altezza della via Emilia) ovepredominano falde semiconfinate e confinate la diminuzione del gradiente è drastica sino a valori pari allo 0,2%.Il raffronto tra le campagne di monitoraggio ha evidenziato una generale costanza degli andamenti, con un leggeroinnalzamento della falda nel 2° semestre in prossimità del margine pedecollinare.Le linee isopiezometriche sono pressoché parallele al margine pedeappenninico e l’intera area considerata puòessere suddivisa in due porzioni caratterizzate da un gradiente idraulico diverso, che indica anche <strong>var</strong>iazioni dellecondizioni idrauliche e di sfruttamento della falda.Considerando i rapporti tra le acque sotterranee e quelle superficiali, con riferimento ai principali corsi d’acqua,abbiamo che i torrenti Parma e Baganza evidenziano una generale tendenza alla ricarica e il T..Parma mostra nel suotratto meridionale condizioni prevalentemente drenanti o di equilibrio con la falda.Figura 5: Carta piezometrica relativa all’acquifero A (Provincia di Parma – Assessorato Ambiente)Secondo l’elaborato cartografico dell’Allegato n. 4 “Vulnerabilità degli Acquiferi” del P.T.C.P. della Provincia di Parma(vd. Tav. 2d), approvato con Del. C.P. n°134 del 21/12/2007, l’areale in oggetto si trova nella classe di vulnerabilitàdefinita a “sensibilità elevata” (Tavola 5).Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 13Nel corso dei sondaggi non si è riscontrata la presenza di falda, ma nell’indagine idrogeologica realizzata con lamisurazione dei livelli statici in pozzi “a camicia” mediante freatimetro, si è misurato un livello di – 3,60 mt dal pianocampagna. Confrontando questo dato con il database regionale e provinciale di monitoraggio della rete piezometrica,il dato è sufficientemente in accordo con i dati pregressi.4 Indagini geognostiche eseguitePer riconoscere i terreni del primo sottosuolo si sono eseguite nr 5 prove penetrometriche dinamiche DPSH e nr 1prova penetrometrica statica che sono state spinte fino a rifiuto strumentale. L’ubicazione è osservabile nella tavola6.Date le caratteristiche dei luoghi, si è scelto di eseguire inizialmente le prove penetrometriche statiche CPT checonsentono una migliore caratterizzazione dei terreni interessati e una volta arrivati a rifiuto strumentale si è scelto dicontinuare la prova con la metodologia dinamica (DPSH) al fine di ottemperare il più possibile alle specifiche delComune di Parma che prevedono l’esecuzione di indagini fino alla profondità di 30 mt o a rifiuto strumentale.Tuttavia a causa dei litotipi che interessano il primo sottosuolo, la prova penetro metrica statica 1, si è interrottaquasi immediatamente, per questo si è deciso di procedere con l’esecuzione di sole prove dinamiche.Tutte le prove si sono fermate a causa di rifiuto strumentale. La tabella sottostante riepiloga le prove eseguite:Prova Profondità raggiunta Livello della falda NoteCPT 1 Da 0.00 a 1.40 m da p.c. Assente Prova a rifiuto strumentaleDPSH 1bis Da 1.40 a 3.60 m da p.c. Assente Prova a rifiuto strumentaleDPSH2 Da 0.00 a 2.20 m da p.c. Assente Prova a rifiuto strumentaleDPSH 3 Da 0.00 a 2.60 mt da p.c. Assente Prova a rifiuto strumentaleDPSH 4 Da 0.00 a 3.40 m da p.c. Assente Prova a rifiuto strumentaleDPSH 5 Da 0.00 a 3.40m da p.c. Assente Prova a rifiuto strumentaleUnitamente all’esecuzione delle prove si è proceduto alla realizzazione di una misura della Velocità delle ondesismiche di taglio attraverso l’utilizzo di strumentazione MASW.Si fa notare in questa sede che i risultati ottenuti sono da considerarsi nell’ottica di fornire una parametrizzazionegeotecnica preliminare così come richiesto nelle specifiche. In fase attuativa , si dovrà procedere alla realizzazione diopportune e ulteriori indagini geognostiche in funzione del tipo di realizzazione costruttiva per ottenere i parametricaratteristici così come richiesto dalla normativa vigente.4.1 Strumentazione impiegataLa prova penetrometrica statica CPT (di tipo meccanico) consiste essenzialmente nella misura della resistenza allapenetrazione di una punta meccanica di dimensioni e caratteristiche standardizzate, infissa nel terreno a velocitàcostante (v = 2 cm/s ± 0.5 cm/s).Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 15e = infissione per colpo = δ /NM = peso massa battente (altezza caduta H)P = peso totale aste e sistema battutaSulla base delle caratteristiche litostratimetriche ricavate dalle indagini geognostiche effettuate nonché in <strong>relazione</strong> aidati bibliografici inerenti la zona risulta caratterizzata, in superficie e nel primo sottosuolo, da terreni coesivi di naturaprevalentemente argillosa ed limo-argillosa di ridotto spessore, sovrastanti depositi di natura ghiaiosa e ciottolosa,eterometrici ed arrotondati, in matrice fine, il cui tetto , approfondendosi da est verso ovest, è stato rilevato aprofondità comprese tra 1,40 e 3,20 metri da p.c.4.2 Ubicazione delle indaginiLe prove penetrometriche e l’indagine <strong>sismica</strong> eseguite sono state distribuite su tutto l’areale interessato cercando dicoprire l’intero comparto. In particolare l’ubicazione può essere osservata nella tavola 6.4.3 Risultati delle indagini e modello stratigraficoSulla base delle caratteristiche litostratimetriche ricavate dalle indagini geognostiche effettuate, nonché in <strong>relazione</strong>ai dati bibliografici inerenti la zona, si evidenzia che l’area risulta caratterizzata da due strati: uno superficiale e unopiù profondo. In particolare:Strato 1: è lo strato superficiale con uno spessore che va da p.c. a 1,20/1.40 mt costituito da terreno vegetalein superficie e da argilla, argilla-limosa;Strato 2: è più profondo e si rinviene dopo lo strato uno a profondità comprese tra 1,40 e 3,20 mt dal pianocampagna. E’ costituito da materiale incoerenti composto da ghiaie e sabbie compatte.I tabulati che illustrano i risultati delle prove sono visibili in allegato 1. Le Tavole 7, 8a e 8b ricostruisconoschematicamente la situazione riscontrata. Durante l’esecuzione delle prove non è stata rilevata la presenza di acqua.Parte III Sismica5 Inquadramento sismico generaleI dati della tabella seguente sono stati ricavati dal sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e sonorelativi ai terremoti registrati a Parma.Seismic history of Parma[44.801, 10.329]Total number of earthquakes:117EffectsEarthquake occurred:Is Anno Me Gi Or Area epicentrale StudionMDPD 1117 01 03 13 Veronese CFTI 85 9-10 6.49IoMwCommittenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 16NR 1197 Brescia CFTI 8 6-7 5.035-6 1222 12 25 11 Basso bresciano CFTI 40 8-9 6.05NR 1249 09 00 16 30 Modena CFTI 4 6-7 5.03F 1284 01 17 15 30 Venezia CFTI 3 7 5.185-6 1383 07 24 20 PARMA DOM 7 5-6 4.637 1409 11 15 11 15 Parma CFTI 5 6 4.838 1438 06 11 20 Parmense CFTI 12 8 5.624-5 1465 04 06 21 30 VERONA DOM 11 5-6 4.63NR 1465 04 15 14 40 Reggio Emilia CFTI 6 6-7 5.03NR 1474 03 11 20 30 MODENA DOM 12 6 4.89NR 1501 06 05 10 Appennino modenese CFTI 19 8-9 5.855 1505 01 03 02 Bologna CFTI 31 7 5.475 1511 03 26 14 40 Slovenia CFTI 66 9 6.51F 1547 02 10 13 20 Reggio Emilia CFTI 13 7 5.214-5 1570 11 17 19 10 Ferrara CFTI 60 7-8 5.487 1572 06 04 22 PARMA DOM 8 7 5.137 1628 11 04 15 15 PARMA DOM 8 7 5.17NR 1671 06 20 RUBIERA DOM 13 7 5.346-7 1695 02 25 05 30 Asolano CFTI 82 9-10 6.616 1732 02 27 PARMA DOM 1 6 4.837 1738 11 05 00 30 PARMA DOM 10 7 5.403 1740 03 06 05 15 GARFAGNANA DOM 31 7 5.183-4 1741 04 24 09 20 FABRIANESE DOM 135 9 6.083 1743 02 20 16 30 Basso Ionio CFTI 77 9-10 6.903 1767 01 21 07 45 Fivizzano CFTI 10 6-7 5.066 1774 03 04 PARMA DOM 2 6 4.834 1779 06 04 07 Bolognese CFTI 12 6-7 4.97F 1780 02 06 04 Bolognese CFTI 7 5-6 4.854 1781 04 04 FAENTINO DOM 78 9 5.844 1786 12 25 01 Riminese CFTI 91 8 5.675 1796 10 22 04 Emilia orientale CFTI 26 7 5.63Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 17F 1802 05 12 09 30 Valle dell'Oglio CFTI 66 8 5.675 1806 02 12 NOVELLARA DOM 28 7 5.264-5 1810 12 25 00 45 NOVELLARA DOM 33 7 5.284-5 1811 07 15 22 44 SASSUOLO DOM 21 7 5.247 1818 12 09 18 52 LANGHIRANO DOM 27 7-8 5.573 1826 06 24 12 15 SALO' DOM 19 5-6 4.743 1828 10 09 02 20 Valle dello Staffora CFTI 105 7-8 5.677 1831 09 11 18 15 Reggiano CFTI 24 7-8 5.487 1832 03 13 03 30 Reggiano CFTI 93 7-8 5.595 1834 02 14 13 15 ALTA LUNIGIANA DOM 101 8-9 5.644-5 1834 07 04 00 35 ALTA LUNIGIANA DOM 21 6-7 5.142 1834 10 04 19 Bologna CFTI 10 5-6 4.633 1836 06 12 02 30 BASSANO DOM 26 7-8 5.484 1837 04 11 16 50 ALPI APUANE DOM 50 9-10 5.653 1843 10 25 03 22 VERNIO DOM 14 7 5.223-4 1846 08 14 12 ORCIANO PISANO DOM 88 8-9 5.713 1849 11 28 18 15 VAL DI TARO DOM 6 6-7 5.033-4 1850 09 18 06 10 MODENA DOM 7 6 4.83F 1855 07 25 12 Vallese CFTI 52 8-9 5.816-7 1857 02 01 PARMENSE DOM 22 6-7 5.263 1864 03 15 ZOCCA DOM 13 6-7 5.033 1869 06 25 VERGATO DOM 16 7-8 5.323 1873 03 12 20 04 Marche meridionali CFTI 196 8 5.883 1873 05 16 19 35 REGGIANO DOM 15 6-7 5.134 1873 06 29 03 58 Bellunese CFTI 199 9-10 6.336-7 1873 09 17 LIGURIA ORIENTALE DOM 68 6-7 5.523 1875 03 17 23 51 Romagna sud-orient. CFTI 143 8 5.743 1875 12 06 S.MARCO IN LAMIS DOM 97 7-8 6.073 1881 01 24 16 04 Bolognese CFTI 30 6-7 5.143 1882 02 15 04 50 APPENNINO LIGURE DOM 18 6 4.834 1885 02 26 20 48 SCANDIANO DOM 78 6 5.22Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 185 1886 10 15 02 20 COLLECCHIO DOM 44 6 4.834-5 1887 02 23 05 21 5 Liguria occidentale CFTI 1515 9 6.29RS 1887 09 30 15 52 FAENZA DOM 11 6 4.832-3 1889 03 08 02 47 BOLOGNA DOM 32 6 4.83NF 1889 12 08 APRICENA DOM 122 7 5.554 1891 06 07 01 06 1 Valle d'Illasi CFTI 403 8-9 5.713 1892 01 05 GARDA OCC. DOM 100 6-7 4.96RS 1894 11 27 FRANCIACORTA DOM 168 6-7 4.954 1895 04 14 22 17 Slovenia CFTI 296 8 6.255 1898 03 04 CALESTANO DOM 260 6-7 5.076 1901 10 30 14 49 5 Salo' CFTI 191 8 5.673 1904 02 25 18 47 5 Reggiano CFTI 62 6 5.13NF 1904 06 10 11 15 2 Frignano CFTI 96 6 5.082 1904 11 17 05 02 PISTOIESE DOM 204 7 5.18RS 1907 04 25 04 52 BOVOLONE DOM 136 6 4.944 1909 01 13 00 45 BASSA PADANA DOM 799 6-7 5.53RS 1909 08 25 00 22 MURLO DOM 283 7-8 5.40NF 1911 02 19 07 18 3 Romagna meridionale CFTI 185 7 5.384-5 1913 11 25 20 55 VAL DI TARO DOM 73 5 4.853 1914 10 26 03 45 TAVERNETTE DOM 67 7 5.366 1914 10 27 09 22 GARFAGNANA DOM 618 7 5.793-4 1915 01 13 06 52 AVEZZANO DOM 1040 11 6.996 1915 10 10 23 10 REGGIO EMILIA DOM 30 6 5.01NF 1916 05 17 12 50 Alto Adriatico CFTI 130 8 5.853 1916 08 16 07 06 1 Alto Adriatico CFTI 256 8 5.924 1917 12 02 17 39 GALEATA DOM 32 6-7 5.205 1919 06 29 15 06 1 Mugello CFTI 267 9 6.186-7 1920 09 07 05 55 4 Garfagnana CFTI 638 9-10 6.483 1921 11 29 12 04 BORGO VAL DI TARO DOM 10 5 4.812 1923 06 28 15 12 FORMIGINE DOM 22 6 5.212 1926 01 01 18 04 0 Slovenia CFTI 63 7-8 5.71Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 193-4 1926 06 28 21 15 REGGIANO DOM 3 4 4.612-3 1928 06 13 08 CARPI DOM 35 6-7 4.85RS 1928 07 20 19 53 ALTA VAL DI TARO DOM 20 6 4.564-5 1929 04 20 01 09 4 Bolognese CFTI 628 7 5.552 1930 10 30 07 13 SENIGALLIA DOM 263 9 5.942 1931 04 14 22 13 GIUDICARIE DOM 160 6 4.892 1931 06 10 17 02 MODENESE DOM 14 4 4.842-3 1937 12 10 18 04 APPENNINO MODENESE DOM 28 6-7 5.423-4 1939 10 15 14 05 GARFAGNANA DOM 62 6-7 5.205 <strong>195</strong>1 05 15 22 54 LODIGIANO DOM 126 6-7 5.242-3 1967 12 30 04 19 BASSA PADANA DOM 40 6 5.367 1971 07 15 01 33 2 Parmense CFTI 228 7-8 5.614-5 1972 10 25 21 56 PASSO CISA DOM 198 5 4.95F 1975 11 16 13 04 BORGO VAL DI TARO DOM 10 5-6 4.852 1980 11 23 18 34 5 Irpinia-Basilicata CFTI 1317 10 6.897 1983 11 09 16 29 5 Parmense CFTI 835 6-7 5.10NF 1984 04 29 05 02 5 GUBBIO/VALFABBRICA DOM 709 7 5.68NF 1986 12 06 17 07 1 BONDENO DOM 604 6 4.565 1987 05 02 20 43 5 REGGIANO DOM 802 6 5.05F 1995 08 24 17 27 3 APPENNINO BOLOGNESE INGVAM 56 6 4.672-3 1995 10 10 06 54 2 LUNIGIANA INGVAM 341 7 5.045 1996 10 15 09 55 6 CORREGGIO INGVAM 135 7 5.44Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 20Figura 6: Grafico dei terremoti rilevati a ParmaCon l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3274 del 2003 “Primi elementi in materia di criteri generaliper la classificazione <strong>sismica</strong> del territorio nazionale e di normative tecniche per la costruzione in zona <strong>sismica</strong>” ilcomune di Parma è considerato sismico di 3° categoria con accelerazioni orizzontali al suolo per terreni di tipo Acomprese tra 0,05g e 0,15g con conseguente accelerazione <strong>sismica</strong> orizzontale, con probabilità di superamento pari al10% in 50 anni, pari a ag/g = 0,05 – 0,15 e accelerazione <strong>sismica</strong> orizzontale di ancoraggio dello spettro di rispostaelastico pari a ag/g = 0,15.Tali valori d’accelerazione sono relativi al bedrock, ovvero a formazioni litoidi o terreni omogenei molto rigidi.Il pericolo di liquefazione dei terreni in <strong>relazione</strong> alle caratteristiche litologiche, all’intensità <strong>sismica</strong> e alla presenza difalda è da ritenere nulla nell’area in esame.Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 21La classificazione <strong>sismica</strong> è formulata sulla base degli studi del Servizio Sismico Nazionale (SSN), del Gruppo Nazionaleper la Difesa dei Terremoti (GNDT) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica (INGV).Figura 7: Mappa della pericolosità <strong>sismica</strong> del territorio nazionale (a cura di INGV).Le recenti ricerche in campo sismotettonico avviate dal Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna, sintetizzate nella “Carta Sismotettonica della Regione Emilia-Romagna” (2004), hanno messo in evidenzagli elementi strutturali attivi del territorio, riconosciuti sulla base di dati morfologici e geologici. In particolare, conriferimento all’areale in esame, risultano attivi i sovrascorrimenti del fronte pedeappenninico e quelli sepolti chedanno luogo agli archi di Parma e Reggio Emilia.Figura 8: Carta sismotettonica della Regione Emilia Romagna (a cura RER)Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 226 Prospezioni sismicheDal 1 luglio 2009 sono entrate in vigore le Nuove norme tecniche sulle costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008introducendo un sisma di progetto non per ogni comune ma per ogni punto del territorio (punti di ancoraggio nodalidi un reticolo di Km 4 di lato) e vengono introdotti gli stati limite sismici semiprobabilistici.Il comune ora in zona <strong>sismica</strong> 3 in data antecedente l’entrata in vigore dell’ordinanza, era dichiarato non sismico, edentra per la prima volta nell’elenco dei comuni dichiarati sismici e pertanto dovranno:1. depositare i progetti di nuove costruzioni o adeguamento di edifici esistenti, in base all’art 93 del D.P.R. 380/01presso l’ufficio regionale tutela del territorio (ex Genio Civile), applicando la normativa vigente in materia <strong>sismica</strong>(L.64/74);2. prevedere negli strumenti urbanistici appositi studi geologici in modo da essere adeguati alla normativa vigenteper i comuni dichiarati sismici;3. dovranno essere verificati, censiti e controllati <strong>sismica</strong>mente tutti gli edifici pubblici e le infrastruttureconsiderate strategiche (scuole, edifici pubblici, ponti, ferrovie etc.).Si comprende quindi come l’indagine <strong>sismica</strong> sia importante per definire il rischio sismico, termine con il quale siidentificano e si valutano gli effetti prodotti da un terremoto atteso su un dato territorio in un determinato intervellodi tempo. I fattori che concorrono al rischio sismico sono:pericolosità di basepericolosità localeelementiPer pericolosità di base si intende la previsione probabilistica o deterministica che un evento sismico possa verificarsiin quella località in un certo intervallo di tempo. Questa valutazione si effettua attraverso scenari diversi dimagnitudo e distanza epicentrale e periodi di ritorno. I danni di un sisma non sono correlabili alla magnitudo e alladistanza poiché dipendono dalla tipologia degli edifici, dalla densità abitativa, dalle condizioni locali di sito. Le<strong>var</strong>iazioni di tali parametri definiscono la pericolosità locale o risposta <strong>sismica</strong> locale che determina <strong>var</strong>iazioni diampiezza, periodo, durata che un terremoto <strong>sub</strong>isce attraversando strati di terreno per raggiungere la superficie. Glielementi che influiscono sulla <strong>var</strong>iazione di risposta <strong>sismica</strong> locale sono:La topografiaLa stratigrafia dei terreniLa morfologia sepoltaL’idrogeologia dell’areaIl contatto tra litotipi diversiLa liquefazioneLe faglie e le fatturazioniLa risonanza dei terreniLa stabilità dei pendii e la presenza di dissesti.Il principale contenuto di queste norme è che a livello progettuale risulta necessaria la caratterizzazione <strong>sismica</strong> deiterreni per uno spessore di 30 mt con la valutazione della velocità delle onde di taglio Vs nei primi 30 mt di profonditàe la sostituzione del tradizionale sistema di calcolo strutturale basato sulle tensioni ammissibili con quello basato suglistati limite.L’applicazione dell’OPCM 3274/03 è stata differite da altre ordinanze e fino alla pubblicazione dell’OPCM 3452/05 chedisponeva la fine del regime transitorio al 08/08/05.Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 23La Regione Emilia-Romagna ha recepito le ordinanze e con delibera 1677/05 ha sancito:l’operatività del DM 159/05 a decorrere dal 23 ottobre 2005la cessazione al 23 ottobre 2005 della fase transitoria dell’OPCM3274/03Nel maggio 2007 la regione Emilia-Romagna ha approvato l’atto d’indirizzo nr 112 “ Indirizzi per gli studi dimicrozonazione <strong>sismica</strong> in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica”.Negli elenchi contenuti nell’ordinanza e nella normativa regionale il comune di Parma è classificato come sismico inzona 3 (zona a bassa sismicità) con un valore di A g = 0,15. Negli atti di indirizzo regionale a questo comune è assegnatauna accelerazione di picco orizzontale (PGA) per T=0 espressa in frazione dell’accelerazione di gravità g ( 9,81 m/s 2 )pari a 0,139.Il valore delle Vs30 è stato determinato con una prova in situ mediante MASW.Questa analisi recepisce le disposizioni del DM del 14/01/2008 “Norme tecniche per le costruzioni”, che richiede ladefinizione dell’azione <strong>sismica</strong> di progetto in funzione della categoria dei terreni compresi tra il piano d’imposta dellefondazioni dell’opera ed il <strong>sub</strong>strato rigido di riferimento.7 Strumentazione impiegataLa prova <strong>sismica</strong> a rifrazione MASW ( multichannel analisys of surface waves) che consiste nel definire i profili dellevelocità delle onde sismiche di taglio superficiali ( Vs30).Nella maggior parte delle indagini sismiche per le quali si utilizzano le onde compressive, più di due terzi dell’energia<strong>sismica</strong> totale generata viene trasmessa nella forma di onde di Rayleigh, la componente principale delle ondesuperficiali.Ipotizzando una <strong>var</strong>iazione di velocità dei terreni in senso verticale, ciascuna componente di frequenza dell’ondasuperficiale ha una diversa velocità di propagazione (chiamata velocità di fase) che, a sua volta, corrisponde ad unadiversa lunghezza d’onda per ciascuna frequenza che si propaga.Questa proprietà si chiama dispersione. Sebbene le onde superficiali siano considerate rumore per le indaginisismiche che utilizzano le onde di corpo (riflessione e rifrazione), la loro proprietà dispersiva può essere utilizzata perstudiare le proprietà elastiche dei terreni superficiali. La costruzione di un profilo verticale di velocità delle onde ditaglio (Vs), ottenuto dall’analisi delle onde piane della modalità fondamentale delle onde di Rayleigh è una dellepratiche più comuni per utilizzare le proprietà dispersive delle onde superficiali. Questo tipo di analisi fornisce iparametri fondamentali comunemente utilizzati per valutare la rigidezza superficiale, una proprietà critica per moltistudi geotecnici.L’intero processo comprende tre passi successivi:l’acquisizione delle onde superficiali (ground roll),la costruzione di una curva di dispersione (il grafico della velocità di fase rispetto alla frequenza)l’inversione della curva di dispersione per ottenere il profilo verticale delle Vs.Per ottenere un profilo Vs bisogna produrre un treno d’onde superficiali a banda larga e registrarlo minimizzando ilrumore. Una molteplicità di tecniche diverse sono state utilizzate nel tempo per rica<strong>var</strong>e la curva di dispersione,ciascuna con i suoi vantaggi e svantaggi.L’inversione della curva di dispersione viene realizzata iterativamente, utilizzando la curva di dispersione misuratacome riferimento sia per la modellizzazione diretta che per la procedura ai minimi quadrati. Dei valori approssimatiCommittenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 24per il rapporto di Poisson e per la densità sono necessari per ottenere il profilo verticale Vs dalla curva di dispersionee vengono solitamente stimati utilizzando misure prese in loco o valutando le tipologie dei materiali.Quando si generano le onde piane della modalità fondamentale delle onde di Reyleigh, vengono generate anche unamolteplicità di tipi diversi di onde. Fra queste le onde di corpo, le onde superficiali non piane, le onde riverberate(back scattered) dalle disomogeneità superficiali, il rumore ambientale e quello imputabile alle attività umane.Le onde di corpo sono in <strong>var</strong>io modo riconoscibili in un sismogramma multicanale. Quelle rifratte e riflesse sono ilrisultato dell’interazione fra le onde e l’impedenza acustica (il contrasto di velocità) fra le superfici di discontinuità,mentre le onde di corpo dirette viaggiano, come è implicito nel nome, direttamente dalla sorgente ai ricevitori(geofoni).Le onde che si propagano a breve distanza dalla sorgente sono sempre onde superficiali. Queste onde, in prossimitàdella sorgente, seguono un complicato comportamento non lineare e non possono essere trattate come ondepiane.Le onde superficiali riverberate (back scattered) possono essere prevalenti in un sismogramma multicanale se inprossimità delle misure sono presenti discontinuità orizzontali quali fondazioni e muri di contenimento. Le ampiezzerelative di ciascuna tipologia di rumore generalmente cambiano con la frequenza e la distanza dalla sorgente.Ciascun rumore, inoltre, ha diverse velocità e proprietà di attenuazione che possono essere identificate sullaregistrazione multicanale grazie all’utilizzo di modelli di coerenza e in base ai tempi di arrivo e all’ampiezza diciascuno. La scomposizione di un campo di onde registrate in un formato a frequenza <strong>var</strong>iabile consentel’identificazione della maggior parte del rumore, analizzando la fase e la frequenza dipendentemente dalla distanzadalla sorgente.La scomposizione può essere quindi utilizzata in associazione con la registrazione multicanale per minimizzazare ilrumore durante l’acquisizione.La scelta dei parametri di elaborazione così come del miglior intervallo di frequenza per il calcolo della velocità difase, può essere fatto con maggior accuratezza utilizzando dei sismogrammi multicanale. Una volta scomposto ilsismogramma, una opportuna misura di coerenza applicata nel tempo e nel dominio della frequenza può essereutilizzata per calcolare la velocità di fase rispetto alla frequenza. La velocità di fase e la frequenza sono le due<strong>var</strong>iabili (x; y), il cui legame costituisce la curva di dispersione.E’ anche possibile determinare l’accuratezza del calcolo della curva di dispersione analizzando la pendenza lineare diciascuna componente di frequenza delle onde superficiali in un singolo sismogramma. In questo casoMASW permette la miglior registrazione e separazione ad ampia banda ed elevati rapporti S/N.Un buon rapporto S/N assicura accuratezza nel calcolo della curva di dispersione, mentre l’ampiezza di banda migliorala risoluzione e la possibile profondità di indagine del profilo Vs di inversione.Le onde di superficie sono facilmente generate da una sorgente <strong>sismica</strong> quale, ad esempio, una mazza battente. Laconfigurazione base di campo e la routine di acquisizione per la procedura MASW sono generalmente le stesseutilizzate in una convenzionale indagine a riflessione (CMP). Però alcune regole operative per MASW sonoincompatibili con l’ottimizzazione della riflessione. Questa similitudine permette di ottenere, con la proceduraMASW, delle sezioni superficiali di velocità che possono essere utilizzate per accurate correzioni statiche dei profili ariflessione. MASW può essere efficace con anche solo dodici canali di registrazione collegati a geofoni singoli a bassafrequenza(


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 258 Interpretazione del MASW e categoria <strong>sismica</strong> del suolo di fondazioneL’interpretazione delle misure effettuate con la metodologia “MASW” ha consentito di ricostruire il modello sismicodel sottosuolo mediante i valori delle velocità delle onde di taglio S (espresse in m/sec).Il parametro Vs30determinato attraverso questo tipo particolare di indagine di risposta <strong>sismica</strong> locale, corrispondente alla velocitàequivalente di propagazione entro i primi 30 metri di profondità delle onde di taglio, è :Vs30 = 362 m/s .Figura 9: Grafici e risultati dell’indagine <strong>sismica</strong> tipo MASW9 Modello sismico localeAi fini della definizione dell’azione <strong>sismica</strong> di progetto, si rende necessario valutare l’effetto della risposta <strong>sismica</strong>locale mediante specifiche analisi. In assenza di tali analisi, per la definizione dell’azione <strong>sismica</strong> si può fareriferimento ad un approccio semplificato, che si basa sull’individuazione di categorie di sottosuolo di fondazione(D.M. 14 gennaio 2008):Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 26CategoriaABCDEDescrizioneAmmassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di '1, 7 ,30 superiori a 800 m/s,eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina moltoconsistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietàmeccaniche con la profondità e da valori di V, 30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero Nsp-r > 30 > 50 neiterreni a grana grossa e c ioo > 250 kPa nei terreni a grana fina).Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamenteconsistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietàmeccaniche con la profondità e da valori di V, >30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NspT > 30 30 inferiori a 180 m/s (ovvero Nsp-r > 30 < 15 nei terreni agrana grossa e c i , 30 < 70 kPa nei terreni a grana fina).Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul <strong>sub</strong>strato di riferimento(con V, > 800 m/s).Dalla ricostruzione del quadro geofisico emerso dal seguente studio dai i dati dell’indagine eseguita, si ritiene che, inbase alla velocità delle onde sismiche di taglio Vs30 nei primi 30 mt di profondità e dei fattori che influenzano larisposta <strong>sismica</strong> locale in termini di fattori di amplificazione, il terreno sia classificato come appartenete alla categoriaB, che comprende “Depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti , conspessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità eda valori di Vs30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 >50 nei terreni a grana grossa e cu,30 >250 kPa neiterreni a grana fina).Determinata la velocità delle onde “S” dei <strong>var</strong>i strati, classificato il suolo mediante il parametro V s30 , si è proceduto adanalizzare i fattori che influenzano la risposta <strong>sismica</strong> locale.Per quanto riguarda i fattori morfologici sull’area non si sono riscontrati elementi che possano portare adamplificazione in quanto l’area è pianeggiante e il fattore topografico non crea rischi in caso di evento sismico.I fattori geolitologici che favoriscono i fenomeni di amplificazione sono riconducibili a situazioni in cui terreni a scarsarigidità meccanica si sovrappongono a un <strong>sub</strong>strato rigido (bedrock). Lo spessore della copertura opera infatti unfiltro delle onde sismiche con un’attenuazione di certe frequenze e amplificazione di altre.La pericolosità connessa a cedimenti dipende essenzialmente da fattori litologici come la presenza di terreni granularipoco addensati e suscettibili di densificazione, di terreni coesivi con scadenti caratteristiche meccaniche, da contattitra litotipi con caratteristiche fisiche marcatamente differenti.In <strong>relazione</strong> alla presenza di materiali granulari poco addensati saturi assume una particolare pericolosità il fenomenodella liquefazione dinamica. Il meccanismo della liquefazione dipende dalle caratteristiche del sisma ( magnitudo,durata, distanza epicentrale, accelerazione massima al sito) e la sua stima è funzione dei parametri geotecnici come laCommittenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 27distribuzione granulometrica, indice di plasticità, la densità relativa la saturazione, la profondità ( all’aumentare dellaprofondità diminuisce la probabilità di liquefazione del deposito).Nell’area in esame si è considerato la pericolosità legate a fattori geolitologici che sono stati esclusi in quanto: nonsono presenti depositi di spessore > 5 mt di materiali fini coesivi poco consistenti con Nspt


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 28- Stato Limite di Danno (SLD): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementistrutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, <strong>sub</strong>isce danni tali da non mettere arischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacità di resistenza e di rigidezza nei confronti delleazioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile pur nell’interruzione d’uso di parte delleapparecchiature.Gli stati limite ultimi sono:- Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV): a seguito del terremoto la costruzione <strong>sub</strong>isce rotture e crolli deicomponenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si associa una perditasignificativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione conserva invece una parte della resistenzae rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali;- Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): a seguito del terremoto la costruzione <strong>sub</strong>isce gravi rotture e crolli deicomponenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la costruzione conservaancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso perazioni orizzontali.Le probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR , cui riferirsi per individuare l’azione <strong>sismica</strong> agente inciascuno degli stati limite considerati, sono :Stati LimitePVR : Probabilità di superamento nel periodo di riferimentoVRStatilimite diesercizioSLO 81%SLD 63%StatilimiteultimiSLV 10%SLC 5%Una volta determinata la probabilità di superamento nei confronti degli stati limite, si individuano la categoria disottosuolo e le condizioni topografiche. Nella presente <strong>relazione</strong> questi ultimi fattori sono già stati determinati inprecedenza.Con questi dati si effettua la valutazione dell’azione <strong>sismica</strong> attraverso lo spettro di risposta elastico in accelerazionedelle componenti orizzontali e verticali. Lo spettro di risposta elastico in accelerazione è espresso da una formaspettrale (spettro normalizzato) riferita ad uno smorzamento convenzionale del 5%, moltiplicata per il valore dellaaccelerazione orizzontale massima ag su sito di riferimento rigido orizzontale determinato da griglie dimicrozonazione <strong>sismica</strong> calcolate da INGV. Sia la forma spettrale che il valore di ag <strong>var</strong>iano al <strong>var</strong>iare della probabilitàdi superamento nel periodo di riferimento PVR.Gli altri fattori che influenzano i parametri richiesti sono quelli di amplificazione stratigrafica e topografica.Con questi dati è possibile identificare per ogni singolo comune e per ogni singolo punto del reticolo in funzione dellalatitudine e longitudine, gli spettri elastici per gli stati limite ultimi che hanno il seguente andamento con iCommittenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 29determinati valori di ag, Fo, T*c, assumendo una Vn=50 anni, classe d’uso = II, terreno di categoria B, condizionetopografica =T1. ( Long=10.332426 Lat=44.740737)Figura 10: Carta sismotettonica d’Italia con individuata l’area d’interesseFigura 11: grafici degli spettri elastici orizzontali e verticaliCommittenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 3011 Microzonizzazione <strong>sismica</strong>Così come richiesto dal Comune di Parma, viene fornita la carta di zonizzazione <strong>sismica</strong> riferita al <strong>sub</strong>-<strong>ambito</strong> 15 CR3.L’indagine svolta non ha riscontrato elementi di comportamento differenziale dei terreni. I lotti del <strong>sub</strong>-<strong>ambito</strong> sonodal punto di vista sismico omogenei nella loro risposta <strong>sismica</strong>; gli unici elementi che possono portare adamplificazione <strong>sismica</strong> è legata alla categoria del sottosuolo che è di tipo B con Vs30 = 362 m/sec. (Tavola 9).Parte IV Parametrizzazione geotecnica preliminare12 Modello geotecnico di massima dei terreniLe analisi e le interpretazioni delle prove penetrometriche siano esse statiche che dinamiche consentono di definireuna caratterizzazione di massima dei terreni di fondazione.La suddivisione avviene per strati riconosciuti e ad ogni orizzonte verrà attribuito un valore dei principali parametristimati in funzione delle note correlazioni geotecniche della letteratura. Nel caso specifico sono stati individuati:Strato 1: profondità da p.c. a 1,20 mt costituito da terreno vegetale in superficie e da argilla, argilla-limosacon un Qc <strong>var</strong>iabile da 10-30 kg/cm2 tipico dei terreni coesivi. I parametri geotecnici sono:γ = 1,80 – 1,85 T/m3γ ’ = 0,80 – 0,85 T/m3cu = 0,50 – 1,60 Kg/cm2E = 45 – 65 Kg/cm2Strato 2: si rinviene dopo lo strato uno a profondità comprese tra 1,40 e 3,20 mt dal piano campagnaspostandosi da est verso ovest. E’ costituito da materiale incoerenti composto da ghiaie e sabbie compatte.Le prove penetrometiche dinamiche hanno cercato di attraversarlo trovando molta resistenza e un altonumeri di colpi ogni 20 cm.. I parametri geotecnici sono:γ = 1,90 – 2,00 T/m3γ’ = 0,90 – 1,00 T/m3φ’ = 38° – 42°Dalle indagini sismiche il banco ghiaioso si estende con continuità in profondità per circa 15-20 mt.Parte V Giudizio univoco di fattibilità <strong>geologico</strong>-<strong>sismica</strong>13 ConclusioniL'analisi dei dati ottenuti mette in evidenza che:1. la zona è situata ad Alberi di Vigatto, denominata <strong>sub</strong> <strong>ambito</strong> <strong>15CR3</strong>, comprende un’area di circa 25.000 mq eandrà ad insistere su terreni che sono costituiti in superficie da depositi coesivi di natura prevalentementeargillosa (di spessore <strong>var</strong>iabile tra 1.20 e 1.40 mt da p.c.) passanti in profondità a terreni granulari ghiaiosi. Lacondizione prima citata è uniforme su tutta l’area anche se il tetto delle ghiaie si trova a diverse profondità, atestimonianza della dinamica fluviale de posizionale.2. le litologie sopra descritte sono ascrivibili al Subsintema di Ravenna (AES8) e all’Unità di Modena (AES8a) cosìcome individuate dai rilevatori della Regione Emilia Romagna (Tavola 4);3. l’area destinata ad ospitare le nuove costruzioni è posizionata su di una zona pianeggiante. Le costruzioni limitrofenon segnalano evidenti fenomeni di dissesto strutturale;Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bandoSub Ambito <strong>15CR3</strong> Alberi Sud – Rapporto di fattibilità geologica, <strong>sismica</strong> Pag. 314. il piano di indagine previsto dalle specifiche del Comune di Parma, ha comportato l’esecuzione di provepenetrometriche statiche/dinamiche spinte fino al rifiuto strumentale dovuto alle caratteristiche delle litologie inposto. Inoltre si è provveduto all’esecuzione di una opportuna indagine <strong>sismica</strong> di tipo MASW per ladeterminazione delle categorie di sottosuolo (Tavola 6);5. l’indagine <strong>sismica</strong> ha evidenziato che il sottosuolo, in base alla velocità delle onde sismiche di taglio Vs30 neiprimi 30 mt di profondità e dei fattori che influenzano la risposta <strong>sismica</strong> locale in termini di fattori diamplificazione, è classificato come appartenente alla categoria B identificata mediante indagine <strong>sismica</strong> indirettatipo Masw con Vs =362 m/s;6. per quanto riguarda i fattori morfologici sull’area non si sono riscontrati elementi che possano portare adamplificazione in quanto l’area è pianeggiante e il fattore topografico non crea rischi in caso di evento sismico;7. nell’<strong>ambito</strong> della microzonazione <strong>sismica</strong> si è riscontrato un comportamento in prima approssimazioneomogeneo su tutta l’area in esame;8. durante le indagini non è stata riscontrata la presenza di falda. Tuttavia si deve tener presente che la falda si ponein stretta connessione con le <strong>var</strong>iazioni pluviometriche stagionali. Pertanto in assenza di idonea strumentazione(piezometri), diventa difficile stabilire con certezza la possibile escursione stagionale e la conseguente risalitadella falda stessa. La misura effettuata nell’unico punto di rilievo ha evidenziato una soggiacenza pari a 3.60 m dapiano campagna;9. l’analisi della Carta della vulnerabilità ha rivelato che l’acquifero rientra in una classe di vulnerabilità a sensibilitàelevata in <strong>relazione</strong> alla presenza in superficie di materiali molto permeabili (Tavola 5);10. l’esame del piano stralcio fasce fluviali dell’autorità di bacino del fiume Po;a evidenziato che una porzionedell’area ricade in fascia C (Tavola 5bis);11. Le caratteristiche geotecniche dei terreni denotano un aumento dei valori con la profondità, e i terrenisuperficiali di natura coesiva possono risentire di fenomeni di ritiro/rigonfiamento legato alle dinamichestagionali.12. La caratterizzazione geotecnica fornita deve considerarsi come di indicativa in quanto per la progettazioneesecutiva dovranno prevedersi ulteriori indagini più approfondite e a maglia più fitta tese a individuare iparametri caratteristici del volume significativo di terreno su cui insisteranno gli edifici in progetto;13. Il pericolo di liquefazione dei terreni in <strong>relazione</strong> alle caratteristiche litologiche, all’intensità <strong>sismica</strong> e allapresenza di falda è da ritenere nulla nell’area in esame.Tutte le osservazioni sopra espresse sono inoltre avvalorate anche da considerazioni di carattere più generale cheindicano come l’area in esame non sia interessata da fenomeni di instabilità e che i terreni destinati ad ospitare lanuova costruzione siano idonei allo scopo. Pertanto, in merito a quanto asserito, se ne deduce che: l’intervento consistente nella realizzazione di costruzioni residenziali, non comporta modifiche alla stabilitàdei luoghi; sussiste la fattibilità <strong>geologico</strong>-<strong>sismica</strong> dei terreni in oggetto che andrà verificata con il progetto attuativo; dovranno essere seguite (e messe in pratica) le prescrizioni contenute di seguito al fine di preser<strong>var</strong>e lecondizioni geologiche e ambientali in essere e d’osser<strong>var</strong>e le normative tecniche vigenti; da un punto di vista <strong>geologico</strong>-sismico non si evidenziano particolari condizioni negative.Committenti: Sig. Braga , Sig.ri Bussi e RaffainiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bando - Relazione geologica, <strong>sismica</strong>Pag. 33TAVOLE ALLEGATECommittenti: Dott. Braga , Sig.ri Raffaini e BussiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


Tavola 1Inquadramento territorialePlanimetria CTR alla Scala 1/25.000Tratto da Tavola 199-NE Parma Sud-Oveste Tavola 200 NO Parma Sud-EstArea di studio


Tavola 2Inquadramento territorialePlanimetria CTR alla Scala 1/10.000Tratto da Tavola 199080 Corcagnano e200050 Monticelli TermeArea di studio


Tavola 3Inquadramento catastalePlanimetria alla Scala 1/2.000Mappali 94, 201, 161Mappali di interesse


Tavola 4Inquadramento <strong>geologico</strong>Planimetria CTR alla Scala 1/5.000Tratto da Progetto Carg Regione Emilia RomagnaLegendaArea di studio


Tavola 5Carta della vulnerabilità degli acquiferiPlanimetria CTR alla Scala 1/100.000Area di studio


Tavola 5bisEstratto carta del PAIPlanimetria CTR alla Scala 1/100.000Area di studioFascia AFascia BFascia C


DPSH 4M'DPSH 5MDPSH 3DPSH 1 e CPT 1DPSH 2Tavola 6Ubicazione indagini geognostichePlanimetria alla Scala 1/2.000Mappali di interesseMDPSH 2M'Prova penetrometrica dinamicaTraccia stendimento MASW


DPSH 4A'M'DPSH 5AMDPSH 3B'DPSH 1 e CPT 1DPSH 2BTavola 7Ubicazione sezioni stratigrafichePlanimetria alla Scala 1/2.000Mappali di interesseDPSH 2Prova penetrometrica dinamicaABMM'A'B'Traccia stendimento MASWA-A' e B-B' tracce delle sezioni stratigrafiche


ADPSH 50.00A'DPSH 41.002.003.004.00Tavola 8aSezione stratigrafica A-A'Scala H 1:250 - V 1:50LegendaDepositi argillosiDepositi ghiaiosi


BB'DPSH 2 DPSH 1 e CPT 1 DPSH 30.001.002.003.004.00Tavola 8bSezione stratigrafica B-B'Scala H 1:250 - V 1:50LegendaDepositi argillosiDepositi ghiaiosi


Tavola 9Carta di microzonazione <strong>sismica</strong>Planimetria CTR alla scala 1/ 5.000elementi 199081 “Alberi” e 200054 “Pilastrello”.Area <strong>sub</strong> <strong>ambito</strong> <strong>15CR3</strong> Alberi SudSCENARI DI PERICOLOSITA' SISMICA LOCALESub-<strong>ambito</strong> 15 CR3. L’indagine svolta non ha riscontrato elementi dicomportamento differenziale dei terreni.. I lotti del <strong>sub</strong>-<strong>ambito</strong> sonodal punto di vista sismico omogenei nella loro risposta <strong>sismica</strong>; gliunici elementi che possono portare ad amplificazione <strong>sismica</strong> sonolegati alla categoria del sottosuolo che è di tipo B con Vs30 = 362 m/sec.


COMUNE DI PARMA- Località: Alberi di Vigatto Via ChiavicheVariante generale POC Comune di Parma, comparti residenziali 2° bando - Relazione geologica, <strong>sismica</strong>Pag. 34ALLEGATO 1Prove penetrometriche dinamicheTabulati e diagrammiCommittenti: Dott. Braga , Sig.ri Raffaini e BussiRealizzazione Dott. Geol. Antonio Di Lauro e Alberto Iotti


PROVA PENETROMETRICA DINAMICACommittente: Dott.BragaCantiere:Località: Alberi (PR)Caratteristiche Tecniche-Strumentali Sonda: DPSH (Dinamic Probing Super Heavy)Rif. Norme DIN 4094Peso Massa battente63.5 KgAltezza di caduta libera0.75 mPeso sistema di battuta8 KgDiametro punta conica50.46 mmArea di base punta20 cm²Lunghezza delle aste1 mPeso aste a metro6.3 Kg/mProfondità giunzione prima asta 0.80 mAvanzamento punta0.20 mNumero colpi per puntaN(20)Coeff. Cor<strong>relazione</strong> 1.504Rivestimento/fanghiNoAngolo di apertura punta 90 °


PROVA ... Nr.1Strumento utilizzato...DPSH (Dinamic Probing Super Heavy)Prova eseguita in data 05/04/2010Profondità prova4.00 mtFalda non rilevataProfondità (m) Nr. Colpi Calcolo coeff.riduzione sondaChiRes. dinamicaridotta(Kg/cm²)Res. dinamica(Kg/cm²)Pres. ammissibilecon riduzioneHerminier -Olandesi(Kg/cm²)Pres. ammissibileHerminier -Olandesi(Kg/cm²)0.20 1 0.855 8.31 9.72 0.42 0.490.40 1 0.851 8.27 9.72 0.41 0.490.60 2 0.847 16.46 19.44 0.82 0.970.80 3 0.843 24.59 29.15 1.23 1.461.00 5 0.840 37.75 44.95 1.89 2.251.20 5 0.836 37.59 44.95 1.88 2.251.40 6 0.833 44.92 53.94 2.25 2.701.60 32 0.680 <strong>195</strong>.49 287.68 9.77 14.381.80 57 0.626 320.94 512.42 16.05 25.622.00 64 0.623 333.56 535.25 16.68 26.762.20 70 0.620 363.04 585.43 18.15 29.272.40 0 0.817 363.04 585.43 18.15 29.272.60 0 0.814 363.04 585.43 18.15 29.272.80 0 0.811 363.04 585.43 18.15 29.273.00 0 0.809 363.04 585.43 18.15 29.273.20 0 0.806 363.04 585.43 18.15 29.273.40 0 0.803 363.04 585.43 18.15 29.273.60 0 0.801 363.04 585.43 18.15 29.273.80 0 0.798 363.04 585.43 18.15 29.274.00 0 0.796 363.04 585.43 18.15 29.27


PROVA ... Nr.2Strumento utilizzato... DPSH (Dinamic Probing Super Heavy)Prova eseguita in data 05/04/2010Profondità prova4.00 mtFalda non rilevataProfondità (m) Nr. Colpi Calcolo coeff.riduzione sondaChiRes. dinamicaridotta(Kg/cm²)Res. dinamica(Kg/cm²)Pres.ammissibile conriduzioneHerminier -Olandesi(Kg/cm²)Pres.ammissibileHerminier -Olandesi(Kg/cm²)0.20 1 0.855 8.31 9.72 0.42 0.490.40 1 0.851 8.27 9.72 0.41 0.490.60 2 0.847 16.46 19.44 0.82 0.970.80 3 0.843 24.59 29.15 1.23 1.461.00 4 0.840 30.20 35.96 1.51 1.801.20 14 0.786 98.96 125.86 4.95 6.291.40 32 0.683 196.44 287.68 9.82 14.381.60 29 0.730 190.20 260.71 9.51 13.041.80 55 0.626 309.68 494.44 15.48 24.722.00 62 0.623 323.14 518.53 16.16 25.932.20 74 0.620 383.79 618.89 19.19 30.942.40 0 0.817 383.79 618.89 19.19 30.942.60 0 0.814 383.79 618.89 19.19 30.942.80 0 0.811 383.79 618.89 19.19 30.943.00 0 0.809 383.79 618.89 19.19 30.943.20 0 0.806 383.79 618.89 19.19 30.943.40 0 0.803 383.79 618.89 19.19 30.943.60 0 0.801 383.79 618.89 19.19 30.943.80 0 0.798 383.79 618.89 19.19 30.944.00 0 0.796 383.79 618.89 19.19 30.94


PROVA ... Nr.3Strumento utilizzato... DPSH (Dinamic Probing Super Heavy)Prova eseguita in data 05/04/2010Profondità prova2.60 mtFalda non rilevataProfondità (m) Nr. Colpi Calcolo coeff.riduzione sondaChiRes. dinamicaridotta(Kg/cm²)Res. dinamica(Kg/cm²)Pres.ammissibile conriduzioneHerminier -Olandesi(Kg/cm²)Pres.ammissibileHerminier -Olandesi(Kg/cm²)0.20 1 0.855 8.31 9.72 0.42 0.490.40 1 0.851 8.27 9.72 0.41 0.490.60 1 0.847 8.23 9.72 0.41 0.490.80 3 0.843 24.59 29.15 1.23 1.461.00 3 0.840 22.65 26.97 1.13 1.351.20 5 0.836 37.59 44.95 1.88 2.251.40 11 0.833 82.36 98.89 4.12 4.941.60 18 0.780 126.15 161.82 6.31 8.091.80 24 0.726 156.71 215.76 7.84 10.792.00 33 0.673 185.79 275.99 9.29 13.802.20 58 0.620 300.81 485.07 15.04 24.252.40 66 0.617 340.65 551.98 17.03 27.602.60 78 0.614 400.70 652.34 20.03 32.62


PROVA ... Nr.4Strumento utilizzato... DPSH (Dinamic Probing Super Heavy)Prova eseguita in data 05/04/2010Profondità prova3.40 mtFalda non rilevataProfondità (m) Nr. Colpi Calcolo coeff.riduzione sondaChiRes. dinamicaridotta(Kg/cm²)Res. dinamica(Kg/cm²)Pres.ammissibile conriduzioneHerminier -Olandesi(Kg/cm²)Pres.ammissibileHerminier -Olandesi(Kg/cm²)0.20 1 0.855 8.31 9.72 0.42 0.490.40 1 0.851 8.27 9.72 0.41 0.490.60 1 0.847 8.23 9.72 0.41 0.490.80 3 0.843 24.59 29.15 1.23 1.461.00 3 0.840 22.65 26.97 1.13 1.351.20 4 0.836 30.07 35.96 1.50 1.801.40 12 0.833 89.85 107.88 4.49 5.391.60 15 0.780 105.12 134.85 5.26 6.741.80 16 0.776 111.67 143.84 5.58 7.192.00 23 0.723 139.11 192.36 6.96 9.622.20 20 0.770 128.82 167.27 6.44 8.362.40 27 0.717 161.94 225.81 8.10 11.292.60 28 0.714 167.26 234.17 8.36 11.712.80 32 0.661 177.01 267.63 8.85 13.383.00 35 0.659 180.24 273.65 9.01 13.683.20 64 0.606 303.23 500.38 15.16 25.023.40 77 0.603 363.26 602.02 18.16 30.10


PROVA ... Nr.5Strumento utilizzato... DPSH (Dinamic Probing Super Heavy)Prova eseguita in data 05/04/2010Profondità prova3.40 mtFalda non rilevataProfondità (m) Nr. Colpi Calcolo coeff.riduzione sondaChiRes. dinamicaridotta(Kg/cm²)Res. dinamica(Kg/cm²)Pres.ammissibile conriduzioneHerminier -Olandesi(Kg/cm²)Pres.ammissibileHerminier -Olandesi(Kg/cm²)0.20 1 0.855 8.31 9.72 0.42 0.490.40 1 0.851 8.27 9.72 0.41 0.490.60 1 0.847 8.23 9.72 0.41 0.490.80 4 0.843 32.78 38.87 1.64 1.941.00 4 0.840 30.20 35.96 1.51 1.801.20 3 0.836 22.55 26.97 1.13 1.351.40 20 0.783 140.76 179.80 7.04 8.991.60 30 0.730 196.76 269.70 9.84 13.481.80 25 0.726 163.24 224.75 8.16 11.242.00 18 0.773 116.40 150.54 5.82 7.532.20 15 0.770 96.61 125.45 4.83 6.272.40 25 0.717 149.94 209.08 7.50 10.452.60 27 0.714 161.28 225.81 8.06 11.292.80 27 0.711 160.65 225.81 8.03 11.293.00 55 0.609 261.74 430.02 13.09 21.503.20 69 0.606 326.92 539.48 16.35 26.973.40 77 0.603 363.26 602.02 18.16 30.10


PROVA PENETROMETRICA STATICACommittente: Dott.BragaCantiere:Località: Alberi (PR)PROVA ... Nr.1Strumento utilizzato...PAGANI 100 kNProva eseguita in data 05/04/2010Profondità prova4.00 mtProfondità Lettura punta Lettura laterale qcfsqc/fsfs/qcx100(m)(Kg/cm²) (Kg/cm²) (Kg/cm²) (Kg/cm²) Begemann (Schmertmann)0.20 0.0 0.0 0.0 0.8 0.00.40 10.0 22.0 10.0 0.8 12.5 8.00.60 20.0 32.0 20.0 0.53 37.74 2.650.80 39.0 47.0 39.0 1.6 24.38 4.11.00 17.0 41.0 17.0 7.47 2.28 43.941.20 38.0 150.0 38.0 1.87 20.32 4.921.40 272.0 300.0 272.0 0.0 0.01.60 0.0 0.0 0.0 0.01.80 0.0 0.0 0.0 0.02.00 0.0 0.0 0.0 0.02.20 0.0 0.0 0.0 0.02.40 0.0 0.0 0.0 0.02.60 0.0 0.0 0.0 0.02.80 0.0 0.0 0.0 0.03.00 0.0 0.0 0.0 0.03.20 0.0 0.0 0.0 0.03.40 0.0 0.0 0.0 0.03.60 0.0 0.0 0.0 0.03.80 0.0 0.0 0.0 0.04.00 0.0 0.0 0.0 0.0Profondità (m) Valutazione litologica secondo: Begemann 19650.20 Stima non eseguibile0.40 Torbe - Argille Torbose0.60 Limi - Argille Sabbiose0.80 Argille1.00 Torbe - Argille Torbose1.20 Argille1.40 Sabbie fini - Sabbie con Ghiaia1.60 Stima non eseguibile1.80 Stima non eseguibile2.00 Stima non eseguibile2.20 Stima non eseguibile2.40 Stima non eseguibile2.60 Stima non eseguibile2.80 Stima non eseguibile3.00 Stima non eseguibile3.20 Stima non eseguibile3.40 Stima non eseguibile3.60 Stima non eseguibile3.80 Stima non eseguibile4.00 Stima non eseguibile

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