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Ottobre 2009 - Masci

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O T T O B R E <strong>2009</strong>B URKINA FASO <strong>2009</strong>me tra scout giovani e adulti sia italianiche burkinabè. E' un progettoambizioso, ma non impossibile, che(se riuscirà) avrà un doppio risultato,quello di favorire la fraternità equello di costruire insieme il nostroe il loro futuro, lasciandolo megliodi com'è ora...Carmelo Casanoscrive...Quando mi è stata presentata la possibilitàdi partecipare alla Route inBurkina Faso, nonostante le difficoltàoggettive, ho accettato senzaripensamenti. Dopo aver scelto perla Sicilia il tema del Polo dell’Eccellenza“Educazione alla pace ealla mondialità” non potevo rinunciarealla possibilità di “mettere inpratica” quanto discusso e dibattutoper un anno intero con le comunitàsiciliane.Questa route è stata molto più cheun campo della conoscenza dellarealtà burkinabé: rover e scolte,capi e adulti, tutti insieme, abbiamoportato del “valori” (leggasirelazioni) piuttosto che “valore”(carità). Relazioni intrecciate con ibimbi e le mamme del CREN, deivillaggi, della brousse (savana), congli scout e le guide di Ouagadougou,con le suore missionarie diNanoro e di Boussé, con Enzo e gliamici del Centro Oasis di Koudougou,con Gino e il personale dell‘Ospedale S. Camillo di Nanoro…Non abbiamo cambiato il loro tenoredi vita (sono così abituati a dormiree a mangiare per terra, a usarezappette con il manico cortissimo ole scope senza manico) ma sicuramenteloro hanno cambiato noi.Porteremo nel nostro zaino i sorrisi,gli abbracci, i volti, gli sguardi, icolori, gli odori, i sapori, le albe, itramonti, i ritmi, la sabbia rossa, ilsole accecante, la pioggia incessante...Per tutto questo e altro ancora,barka (grazie), Burkina!LorenaAccollettatiscrive...Quando sono atterrata il 2 agosto aOuagadougou, mi sembrava che iltempo trascorso dalla partenza delloscorso anno fosse stato spazzato viain un istante.Le strade, la terra rossa, il mercato,i luoghi mi sono tornati subito allamente. Gli stessi odori, lo stessocaldo. L’unica differenza era datadai bambini che avevamo conosciutol’anno passato e che nonostantele privazioni erano cresciuti. Lebambine sono diventate piccoledonne, bellissime e con una dignitàdi lineamenti che sono invidia dellenostre donne opulente e sformate. Iragazzi muscolosi e scattanti come imigliori atleti occidentali magaridopati.Lo stupore della scoperta dei luoghie della cultura che mi aveva pervasol’anno scorso, quest’anno è statosopraffatto dalla voglia di capire dipiù e capire soprattutto come poterinteragire con il popolo burkinabeosenza interferire nella loro quotidianità.Il mio compito si è, in realtà, sdoppiato:da un lato ero con i ragazziche quest’anno abbiamo accompagnatoinsieme ai capi Agesci, allascoperta di questo luogo lontano danoi; dall’altro mi sentivo un po’ambasciatrice di un movimento diadulti che hanno nel loro dna lalegge e la promessa scout, uguale intutto il mondo e che ci rende fratellidi tutti gli altri scout di ogniPaese, pertanto anche degli scoutdel Burkina Faso.Questo è stato il liet motiv del viaggioin Africa, conoscere meglio loscautismo in quei luoghi e vederecome gettare le basi per una cooperazioneseria e duratura.Il lavoro da fare è molto, anche perchésono solo due anni che lo scautismoburkinabeo è rinato ed è ancoradebole ed indifeso, privo dimezzi, diviso in gruppi che desideranofondersi in una unica federazione.Lo scautismo adulto invece ècostituito dai vecchi capi che ventianni fa avevano formato tanti ragazzi,oggi a capo dei gruppi giovanili,ma quest’ultimo non è ancora riconosciutodall’ISGF, nonostante siaun punto di riferimento importanteper tutto lo scautismo locale. Noiproveremo ad aiutarli.Vanda Sansoviniscrive...Dopo tre giorni dal mio arrivo inBurkina Faso non ero ancora riuscitaa scrivere nulla. Di solito mi portoun block notes per appuntare ciò chemi colpisce, le sensazioni, le relazioniinterpersonali e quant’altro.Questa volta non riuscivo a connotareil luogo, a trovare le parole giusteper descrivere la natura, l’ambiente,17

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