V IA F RANCIGENA <strong>2009</strong> O T T O B R E <strong>2009</strong>Sergio Puleo: pellegrinaggioun luogo dedicato all'incontrocon persone e cose.Allora come è andata? Beh, . . . 211Km a piedi. . . Don Ciotti che nella salamedioevale della Sacra di San Micheleti racconta la guerra alla mafia. . .Olivero che all'arsenale della pace diTorino ti spalanca sotto gli occhi lastoria incredibile del Sermig nei paesidel terzo mondo. . . Patrick il pretenero (non si tratta di una misteriosaconfraternita ma di un sacerdotenegro), che ci accoglie nella sua umilecanonica circondata dalle risaie di Torrazzae il mattino ci benedice solenne esorridente, mentre ci mettiamo in marcia.Quanti volti, quanti incontri, quantimessaggi abbiamo accolto in questopellegrinaggio, che ci ha portato questaestate dal Monginevro a Vercelli!Questa è proprio la prima cosa chevogliamo dire a tutti i fratelli scout,che ancora esitano a mettersi sulla strada:il pellegrinaggio non è solo far chilometrie sudare sotto il sole. Il pellegrinaggioè invece un luogo ed untempo dedicato all'incontro con personee cose, che ci fanno crescere nellamente e nella fede.Eravamo una trentina al Monginevroguidati da Luciano Pisoni e da RenatoFasoli; dieci giorni dopo, quando ilvescovo di Vercelli monsignor Cavallonici ha accolto sul sagrato della cattedraledi san Andrea a Vercelli il 19agosto, eravamo alquanto "sgualciti"ma pieni di entusiasmo. Così unaparte di noi si è unita ad un secondogruppo e ha proseguito per altri 200Km fino a Fidenza (un po' più a sud diPiacenza), tanto ormai avevamo giàscaldato le gambe. E se questi nonsono i miracoli!Cosa stavamo cercando di fare? . . .giusto! . . . stavo dimenticando di dirviche noi siamo dentro un grande progetto(fino a pochi anni fa un puro sogno):far rivivere la Via Francigena, quellache portava i pellegrini dal nord dell'Europaalle tombe di Pietro e Paolo aRoma.Alcuni di noi erano stati sul camminodi Santiago in Spagna e si erano chiesti:perché no? Perché non è possibileriaprire anche in Italia questa millenariavia di fede, di preghiera e di avventura,calpestata da santi e da peccatoriper duemila anni?Da bravi scout (anche se acciaccatidagli anni) abbiamo pensato che proclamie conferenze, non potevanobastare, così ci siamo messi lo zaino inspalla e siamo partiti, per mettere inmoto quella che sembrava una follia.In questa avventura siamo stati aiutatida molti amici, comparsi provvidenzialmenteal nostro fianco, per aiutarcicon idee e impegno pratico e sudatissimo.Ci siamo fatti così l'idea chelassù, Qualcuno stesse tirando le fila ditutta la faccenda, appianando qualcosa". . .che ieri sembrava impossibile . .." (ricordate la canzone?).Sogni, progetti, ma anche tanta organizzazione,lunga e minuziosa. Abbiamointessuto pazientemente incontricon i sindaci e gli assessori dei paesiche attraversavamo, abbiamo fattorelazioni e chiesto interventi, per creareposti tappa e strutture per i pellegrini,abbiamo cercato di coinvolgere leautorità, i preti e le comunità <strong>Masci</strong> cheincontravamo sul territorio.Siamo stati accolti ovunque con simpatiaed amicizia; tanti sconosciuti hannoguardato pensosi (a volte forse sconcertati)la nostra lunga fila, che si snodavaper vie di antichi borghi o per i corsi dicittà industriali.Sicuramente i rintocchi dei nostribastoni, hanno suscitato preghiere, ideecontrastanti; in qualcuno la facile ironia,in altri un richiamo alla fede, aldesiderio di mettersi anche essi sullaStrada.E' impossibile raccontare tutto.La strada ci ha fatto amici tra di noi pellegriniscout insieme per dieci giorni.Le confidenze, le risate, i pensieri profondie le bolle nei piedi, si sa, unisconoi cuori; adesso speriamo che ciincontreremo ancora in altre avventure,in ogni caso si sono stretti dei legami,che vanno oltre l'esperienza di unaroute estiva.Il cammino continuerà silenzioso dentrodi noi e darà ancora frutti taloraimprevedibili e preziosi.Siamo andati avanti sulla Strada a dareun'occhiata e adesso torniamo indietroa dirvi: il cammino è buono e la gente èamica … venite anche voi!Dino Di Cicco: pregare per unaltro.-Andate a Roma? –Si ! -Dite una preghieraper me.Questa richiesta mi risveglia quasi daltorpore che mi attanaglia sotto il soledi agosto in un camminare interminabile.Cerco di memorizzare la personache mi ha rivolto questa richiesta.Una vecchietta che mi sorride dallasoglia di casa.Ha i capelli radi di un argento un po’14
O T T O B R E <strong>2009</strong>V IA F RANCIGENA <strong>2009</strong>passato di moda, con un lungo vestitodi piccoli fiori sul verde del prato.Aipiedi ciabatte sformate e sbiadite. Ungrande sorriso, un po’ timido,-dite una preghiera per me… - certo.Una promessa breve e impegnativa.Ormai sveglio quasi del tutto nel miomarciare, scandito dal battere delbastone sul selciato, guardo davanti ame la lunga fila che mi precede e checammina in silenzio. Perché proprio ame?La preghiera mi ha fatto sempre unpo’ paura, quasi che quella piccolaporta aperta verso il Signore potesseessere sprecata da una parola di troppo… o di meno.La mia preghiera è un lungo silenzio,rivolto verso chi tutto conosce e tuttovede.E se chi mi ha chiesto di pregare avesseun nodo nel cuore? Cosa potrei direio per scioglierlo?E se chi mi ha chiesto di pregare avesseun cruccio da offrire, un dolore daammorbidire, un segreto da confidare?Cosa potrei dire io per far riconoscereil dolore che devo riportare?E se chi mi ha chiesto di pregarevolesse soltanto ringraziare?.Un sasso un po’ più sporgente deglialtri mi ha fatto un po’ sussultare sulmio cammino, il mio bastone da pellegrinoha battuto con più forza il selciato.Perché proprio a me?Ma ormai la mia promessa è scritta sulmio cammino, non posso tornareindietro e contrattare le condizioni…Manuela: di colpo la mia vitaè apparsa piccola e insignificante.“Il Mistero conosce bene il tuo cuore,perché è Suo. Sa cosa cerchi e rispondein maniera inimmaginabile facendosicompagno di strada.”Questa frase campeggia da circa dueanni sul tavolo di casa, perché mi hacolpita fin da subito quando la ricevettiin dono da una amica. Di tanto intanto la rileggevo. Solo durante ilcammino peró ho sperimentato laveritá di quelle parole che oggi miaccompagnano con forza prorompente.Il Signore, tramite il vostro “sí”, si èfatto compagno di strada.Ho assaporato la gioia di sentirmivoluta bene, coccolata; come se tuttimi conoscessero e sapessero già cosapoteva corrispondermi in ognimomento.È stata una esperienza talmente fortee coinvolgente da farmi affrontarecon allegria i disagi incontrati….proprioio che, non avendo alcuna esperienzascout, non avevo mai dormito aterra tantomeno in sacco a pelo sottole stelle. Quante cose mi ero persa!In soli venti giorni si è creata tra noiuna familiaritá tale da pensare diconoscerci da sempre; abbiamo vissutointensamente tutti i momenti dellagiornata che si trasformava in preghieradi lode per un po´ d´acqua ,l´ombra, un tramonto, un fiore.Camminando il cuore si apre alSignore, è proprio vero.Quante volte mi sono chiesta: “cosadevo fare? Cosa vuoi che io faccia?Come devo servirti?”Servire, servire. Camminando loripetevo spesso tra me e me dopo gliincontri fatti con Don Ciotti e a Torino…..quantagrazia!Di colpo la mia vita è apparsa piccolae insignificante.“Devo darmi da fare di piú per lascuola , per l´educazione, per i mieialunni….” Ripetevo tra me e me, maLui , che ha una fantasia sconfinata, almio rientro mi ha subito messa difronte ad un imprevisto; stamane imiei colleghi a bruciapelo mi hannonominata fiduciaria del Dirigente.Per farla breve vi dico che è il solitoingrato compito che nessuno si vuoleassumere, una patata bollente in unascuola che meglio sarebbe definirevespaio….sulle prime ero tentata dalrifiuto, anzi ,se me lo avessero chiestoa giugno avrei risposto seccamenteNO.Ora, dopo questa esperienza di pellegrinaggio,mi sono detta : “ora tocca ate metterti in gioco! Non sei sola. Haidegli amici , una compagnia guidata alDestino”.Mi mancate gia´ tantissimo, ma visento vicini nella preghiera.15