delle principali re l i gioni del mondo. Eravamo ancora nel peri o d odella cosiddetta «guerra fre dda»: riuniti insieme, pregammo pers c o n gi u ra re la grave minaccia <strong>di</strong> un conflitto che sembrava incombe re sull’umanità. Demmo, in certo senso, voce alla preg h i e ra <strong>di</strong>tutti, e Dio accolse la supplica che si levava dai suoi figli. Se purabbiamo dovuto regi s t ra re lo scoppio <strong>di</strong> pericolosi conflitti locali eregionali, ci è stato tuttavia ri s p a rm i ato il grande conflitto mon<strong>di</strong>aleche s’annu n c i ava all’ori z zo n t e. Ecco perché, con più gra n d ec o n s ap evolezza, nel va rc a re la soglia del nu ovo secolo, si rivo l gi a-mo l’un l’altro l’augurio <strong>di</strong> pace: il Signore rivo l ga su <strong>di</strong> te il suovo l t o .Anno Duemila che ci vieni incontro, Cristo te conceda lap a c e !3 . «La pienezza del tempo»! San Paolo affe rma che questa«pienezza» si è re a l i z z ata quando <strong>di</strong>o «mandò il suo Figlio, nat oda donna» (G al 4,4). Ad otto gi o rni dal Nat a l e, quet’oggi, pri m ogi o rno dell’anno nu ovo, facciamo memoria in modo speciale della«Donna» <strong>di</strong> cui parla l’Apostolo, la Madre <strong>di</strong> Dio. Dando alla luceil Figlio eterno del Pa d re, Maria ha contri buito al raggi u n gi m e n t odella pienezza del tempo; ha contri buito in modo singo l a re a far sìche il tempo umano raggi u n gesse la misura della sua pienezza nell’ I n c a rnazione del Ve r b o .In questo gi o rno così signifi c at ivo, ho avuto la gioia <strong>di</strong> ap ri rela Po rta Santa in questa ve n e randa Basilica Liberi a n a, la prima inOccidente de<strong>di</strong>cata alla Ve rgine Madre <strong>di</strong> Cristo. Ad una settimanadal solenne rito svoltosi nella Basilica <strong>di</strong> San Pietro, oggi ècome se le comunità ecclesiali d’ogni Nazione e Continenti si ra c-c og l i e s s e ro idealmente qui, sotto lo sguardo della Madre, per va r-c a re la soglia della Po rta Santa che è Cristo. È, in effetti, a lei,M a d re <strong>di</strong> Cristo e della Chiesa, che vogliamo affi d a re l’AnnoSanto appena iniziato, perché pro t egga ed incoraggi il cammino <strong>di</strong>quanti si fanno pellegrini in questo tempo <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> miseri c o r-<strong>di</strong>a (cf. I n c a rn ationis my s t e ri u m, 14).4 . La Liturgia dell’o<strong>di</strong>erna solennità ha un carat t e re pro fo n-damente mariano, anche se nei testi biblici ciò si manifesta in182modo piuttosto sobrio. Il brano dell’eva n gelista Luca quasi ri a s s u-me quanto abbiamo ascoltato nella notte <strong>di</strong> Nat a l e. Vi si narra ch ei pastori si re c a rono ve rso Betlemme e trova rono Maria e Giuseppee il bambino nella mangi atoia. Dopo ave rlo visto, ri fe ri rono ciòche <strong>di</strong> Lui era stato detto loro. E tutti si stupirono del racconto deip a s t o ri. «Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose me<strong>di</strong>tandolenel suo cuore» (L c 2,19). Vale la pena <strong>di</strong> soffe rm a rsi su questaf rase che esprime un aspetto mirabile della mat e rnità <strong>di</strong> Mari a .L’ i n t e ro anno liturgico, in un certo senso, cammina sulle orme <strong>di</strong>questa mat e rnità, a cominciare dalla festa dell’Annu n c i a z i o n e, il25 marzo, esattamente nove mesi prima del Nat a l e. Il gi o rno dell’ A n nu n c i a z i o n e, Maria udì le parole dell’angelo: «Ecco, concep i-rai un figlio, lo darai alla luce e lo ch i a m e rai Gesù... Lo Spiri t oSanto scenderà su <strong>di</strong> te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo.Colui che nascerà sarà dunque santo e ch i a m at oFiglio <strong>di</strong> Dio» (L c 1,31-33.35). E rispose: «Av ve n ga <strong>di</strong> me quelloche hai detto» (iv i 1 , 3 8 ) .M a ria concepì per opera dello Spirito Santo. Come og n im a d re, portò in grembo quel Figlio, <strong>di</strong> cui soltanto lei sap eva ch ee ra il Figlio unigenito <strong>di</strong> Dio. Lo <strong>di</strong>ede alla luce nella notte <strong>di</strong>B e t l e m m e. Ebbe inizio così la vita terrena del Figlio <strong>di</strong> Dio e lasua missione <strong>di</strong> salvezza nella storia del mondo.5 . « M a ria ... serbava tutte queste cose me<strong>di</strong>tandole nel suoc u o re». Come merav i g l i a rsi che la Madre <strong>di</strong> Dio ri c o rdasse tuttoquesto in modo singo l a re ed anzi unico? Ogni madre possiede unasimile consap evolezza dell’inizio <strong>di</strong> una nu ova vita in lei. La stori a<strong>di</strong> ogni uomo è scritta innanzitutto nel cuore della pro p ria madre.Non stupisce che la stessa cosa si sia ve ri fi c ata per la vicenda terrenadel Figlio <strong>di</strong> Dio.« M a ria ... serbava tutte queste cose me<strong>di</strong>tandole nel suoc u o re » .Q u e s t ’ oggi, primo gi o rno dell’anno nu ovo, alla soglia <strong>di</strong> unnu ovo anno <strong>di</strong> questo nu ovo millennio, la Chiesa si ri chiama aq u e s t ’ i n t e ri o re esperienza della Madre <strong>di</strong> Dio. Lo fa non soltantoripensando agli eventi <strong>di</strong> Betlemme, <strong>di</strong> Nazareth e <strong>di</strong> Geru s a l e m-m e, alle va rie tappe cioè dell’esistenza terrena del Redentore, ma183
a n che considerando tutto ciò che la sua vita, la sua morte a la suari s u rrezione hanno suscitato nella storia dell’uomo.M a ria fu presente con gli Apostoli il gi o rno della Pe n t e c o s t e ;p a rtecipò <strong>di</strong>rettamente alla nascita della Chiesa. Da allora la suam at e rnità accompagna la storia dell’umanità redenta, il camminodella grande famiglia umana, destinat a ria dell’opera della Redenzi o n e.All’inizio dell’anno Duemila, mentre avanziamo nel tempogi u b i l a re, confi<strong>di</strong>amo in questo tuo «ri c o rdo» mat e rno, o Mari a !Ci poniamo su questo singo l a re perc o rso della storia della salve z-za, che si mantiene vivo nel tuo cuore <strong>di</strong> Madre <strong>di</strong> Dio. Affi d i a m oa Te i gi o rni del nu ovo anno, il futuro della Chiesa, il futuro dell’umanità,il futuro dell’unive rso intero. Maria, Madre <strong>di</strong> Dio,R egina della Pa c e, veglia su <strong>di</strong> noi. Maria, Salus Popoli Romani,p rega per noi. Amen!Ve<strong>di</strong>: “L’Osservatore Romano”, 3-4 gennaio 2000, p. 6.184[ 2 4 ]8 Dicembre 2000Omelia durante la celebrazione dell’Inno Akathistos1 . M a ria «è icona della Chiesa, simbolo e anticipo dell’umanitàtra s fi g u rata dalla grazia, modello e sicura speranza per quantimu ovono i loro passi ve rso la Gerusalemme del cielo» (Lett. ap .O rientale Lumen, 6 ) .C a rissimi Fratelli e Sorelle! Eccoci raccolti nella Basilica ch eil popolo romano, all’indomani del concilio <strong>di</strong> Efeso, ha de<strong>di</strong>cat ocon devoto fe rvo re alla Santa Ve rgine Maria. Questa sera la tra d i-zione liturgica bizantina celeb ra i primi ve s p ri della Concezione <strong>di</strong>sant’Anna, mentre la liturgia latina rende lode all’Immacolat aConcezione della Madre <strong>di</strong> Dio».E s p rimo il mio vivo compiacimento per la partecipazione <strong>di</strong>una corona <strong>di</strong> Fratelli e Sore l l e, che sono qui con moi questa serain rap p resentanza delle Chiese orientali cat t o l i ch e. Rivo l go il mioc o r<strong>di</strong>ale saluto a tutti i Ve s c ovi <strong>di</strong> rito bizantino presenti in questaBasilica insieme con i loro fe d e l i .2 . Questa sera siamo tutti pervasi d’intima gioia: la gioia <strong>di</strong>re n d e re lode a Maria con l’Inno Acatisto, tanto caro alla tra d i z i o n eo ri e n t a l e. È un cantico tutto centrato in Cristo, contemplato nellaluce della sua Ve rgine Madre. Per ben 133 volte esso ci invita ari n n ova re a Maria il saluto dell’Arc a n gelo Gab ri e l e, Ave Mari a ! .A bbiamo ri p e rc o rso le tappe della sua esistenza e reso lode per ip ro d i gi in lei compiuti dall’Onnipotente: dalla concezione ve rgina l e, inizio della nu ova cre a z i o n e, alla sua <strong>di</strong>vina mat e rnità, allac o n d ivisione della missione del suo Figlio, specialmente neimomenti della sua passione, morte e ri s u rre z i o n e. Madre delS i g n o re ri s o rto e Madre della Chiesa, Maria ci precede e ci conduceall’autentica conoscenza <strong>di</strong> Dio e all’incontro con il Redentore.Ella ci in<strong>di</strong>ca la via e ci mostra il Figlio suo. Nel celeb ra rla congioia e grat i t u d i n e, noi onoriamo la santità <strong>di</strong> Dio, la cui miserico r<strong>di</strong>a ha fatto meraviglie nella sua umile ancella. La salutiamocon il titolo <strong>di</strong> Piena <strong>di</strong> grazia ed imploriamo la sua interc e s s i o n e185
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