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PDF 3,0 Mb - Centro di Cultura Mariana

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O tu, che me<strong>di</strong>ante il mistero della Tua part i c o l a re santità,l i b e ra da ogni macchia sin dal momento del tuo Concep i m e n t o ,risenti in modo part i c o l a rmente pro fondo che «tutta la cre a z i o n egeme e soff re ... nelle doglie del parto» (R m 8,22) mentre, «Sottomessaalla caducità», «nu t re la speranza <strong>di</strong> essere lei pure liberat adalla sch i avitù della corruzione» (R m 6,20-21), contri buisci, senzasosta, alla « rivelazione dei figli <strong>di</strong> Dio», che «la creazione stessaattende con impazienza» (R m 8,19), per entra re nella libertà dellal o ro gloria (cf. R m 8,21).O Madre <strong>di</strong> Gesù, glori fi c ata ormai in cielo nel corpo e nell’animaquale immagine e inizio della Chiesa che dovrà ave re il suocompimento nell’età futura – qui sulla terra, fino a quando nonve rrà il gi o rno del Signore (cf. 2 P t 3,10) non cessare <strong>di</strong> b ri l l a reinnanzi al Popolo pellegrinante <strong>di</strong> Dio quale segno <strong>di</strong> sicura speranzae <strong>di</strong> consolazione (cf. Lumen Gentium, 68).S p i rito Santo Dio! che con il Pa d re e il Figlio sei adorato eg l o ri fi c ato! Accetta queste parole <strong>di</strong> umile affidamento i n d i ri z z at ea te nel cuore <strong>di</strong> Maria <strong>di</strong> Nazare t, tua Sposa e Madre del Redento re, che anche la Chiesa chiama sua Madre, perché sin dal cenacolodella Pentecoste da lei ap p rende la pro p ria vocazione mat e r-na! Accetta queste parole della Chiesa pellegri n a n t e, pro nu n c i at et ra le fat i che e le gi o i e, tra le paure e le spera n ze, parole che sonoe s p ressione <strong>di</strong> affidamento umile e fi d u c i o s o, parole con cui laChiesa affi d ata a te, Spirito del Pa d re e del Figlio, nel Cenacolodella Pentecoste per sempre, non cessa <strong>di</strong> ri p e t e re insieme con teal suo Sposo <strong>di</strong>vino: Vieni!«Lo Spirito e la sposa <strong>di</strong>cono al Signore Gesù “Vieni”» (cf. Ap22,17). «Così la Chiesa unive rsale si presenta come un popoloa d u n ato nell’unità del Pa d re, del Figlio e dello Spirito Santo»(Lumen Gentium, 4).Così noi oggi ripetiamo: «Vieni», confidando nella tua mat e r-na interc e s s i o n e, o cl e m e n t e, o pia, o dolce Ve rgine Maria.I n s e g n a m e n t i , vol. IV/1 (1981) 1241-1247.120[ 5 ]8 <strong>di</strong>cembre 1981Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . «Nulla è impossibile a Dio ...» (L c 1,37)La Chiesa, nell’o<strong>di</strong>erna liturgia, ri c o rre a queste paro l e, deside rando onora re il mistero dell’Immacolata Concezione <strong>di</strong> Mari a .R i c o rre alle parole dell’Annu n c i a z i o n e, alle parole <strong>di</strong> Gab ri e l e, ilcui nome vuol <strong>di</strong>re: «la mia potenza è Dio».Non è appunto l’onnipotenza <strong>di</strong> Dio, l’infinità potenza del suoa m o re e della sua grazia, che ve n gono annu n c i ate da questo singola re messagge ro? E insieme con lui le annuncia in un certo sensola Chiesa intera, in continuo ascolto delle parole del suo annu n c i oe ripetendole molte volte: «Nulla è impossibile a Dio».Solamente con quella onnipotenza che ama, solamente conl ’ i n finita potenza dell’amore si può spiega re il fatto che Dio-Verbo, Dio-Figlio si fa uomo. Solo con l’onnipotenza che ama,solo con l’inscru t abile potenza dell’amore <strong>di</strong> Dio si può spiega re ilfatto che la Ve rgine – figlia <strong>di</strong> ge n i t o ri umani e <strong>di</strong> ge n e ra z i o n iumane – <strong>di</strong>venta la Madre <strong>di</strong> Dio.E p p u re questo fatto per lei stessa e ra incomprensibile: «Comeè possibile? Non conosco uomo» (L c 1,34).E pro b abilmente era <strong>di</strong>fficile da cap i re per il popolo, del qualee ra figlia, il popolo che d’altronde at t rave rso tutta la sua stori aat t e n d eva pro p rio solo questo: la ve nuta del Messia, e in questove d eva lo scopo principale della sua vo c a z i o n e, delle sue prove es o ffe re n ze.E questo fatto è <strong>di</strong>fficile ad essere compreso da tanti uomini enazioni, anche nel caso che accettino l’esistenza <strong>di</strong> Dio, anche seri c o rrono alla sua bontà e miseri c o r<strong>di</strong>a.Però, «nulla è impossibile a Dio»!2 . Se oggi la Chiesa si ri chiama a queste paro l e, allora èa n che necessario che noi cerchiamo in esse la risposta per l’interrogativo sul m i s t e ro dell’Immacolata Concezione.D ato che l’onnipotenza dell’Eterno Pa d re e l’infinita potenza121

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