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La festa dell’Immacolata, celebrata nella Basilica dedicataalla «Theotokos», Madre di Dio, è un’occasione speciale perricordare la dignità dell’uomo redento da Cristo. A partire daquesta dimensione antropologica, il Papa accenna frequentementeai valori fondamentali dell’essere umano e di tutta l’uma n i t à .La celebrazione dell’Immacolata dentro il tempo di Av v e n -t o offre l’opportunità per spiegare il significato di questomomento liturgico prima del Natale. Frequentemente, il Papaprende lo spunto da questa realtà per accennare al s i g n i f i c a t osalvifico della storia alla luce dell’Incarnazione (in rapporto alterzo millennio).I numerosi fedeli venuti a venerare l’icona della «SalusPopuli Romani» manifestano i sentimenti di una autenticapietà popolare, che il Papa loda e anche esprime personalmentecon il suo atteggiamento di «Totus tuus» nel primo santuariodedicato alla «Theotokos».La responsabilità missionaria della Chiesa appare come unodei temi più sentiti dal Papa, sia a livello locale (come nel casodella «missione cittadina») che a livello universale, ricordandol’impegno per l’annuncio del vangelo e dei suoi valori fondamentalia tutta l’umanità.La Basilica di Santa Maria Maggiore diventa anche un simbolodel primo cenacolo di Gerusalemme, dove i discepoli siriunirono «con Maria» per ricevere le nuove grazie dello SpiritoSanto. Questa realtà diventa uno slancio ecumenico p e rrichiamare al rinnovamento della Chiesa, secondo gli indirizzidel concilio Vaticano II.Nella celebrazione della Pentecoste e dell’Immacolata inSanta Maria Maggiore, la Chiesa si sente Madre come Maria, edattua questa maternità con la presenza attiva e materna diMaria. La «Salus Populi Romani» è la M a d re della Misericord i a,per il fatto di aver sperimentato la misericordia del Redentore eper essere stata eletta come strumento di misericordia.TESTI DELLE ALLOCUZIONI DI GIOVANNI PAOLO IIIN SANTA MARIA MAGGIORE(1978-2000)102
[ 1 ]8 dicembre 1978Omelia durante la Celebrazione Eucaristica vespertina1 . M e n t re per la prima volta come Ve s c ovo di Roma va rc ooggi la soglia della Basilica di Santa Maria Maggi o re, mi si presentadinanzi agli occhi l’evento che ho vissuto qui, in questol u ogo, il 21 nove m b re del 1964. Era la ch i u s u ra della terza sessionedel concilio Vaticano II, dopo la solenne pro clamazione dellaCostituzione dog m atica sulla Chiesa, che comincia con le paro l e :«Lumen gentium» (luce delle genti). Lo stesso gi o rno il Pap aPaolo VI aveva inv i t ato i Pa d ri conciliari a trova rsi pro p rio qui, nelpiù ve n e rato tempio mariano di Roma, per espri m e re la gioia e lagratitudine per l’opera ultimata in quel gi o rn o .La Costituzione Lumen Gentium è il documento principale delconcilio, documento «ch i ave» della Chiesa del nostro tempo, pietra ango l a re di tutta l’opera di ri n n ovamento che il Vaticano II hai n t rap reso e di cui ha dato le dire t t ive.L’ultimo capitolo di questa Costituzione porta il titolo: «Lab e ata Ve rgine Maria Madre di Dio nel mistero di Cristo e dellaChiesa». Paolo VI, parlando quel mattino nella Basilica di SanP i e t ro, col pensiero fisso sull’importanza della dottrina espre s s anell’ultimo capitolo della Costituzione Lumen Gentium, ch i a m òper la prima volta Maria «Madre della Chiesa». La chiamò così inmodo solenne, e cominciò a ch i a m a rla con questo nome, con questotitolo, ma soprattutto ad invo c a rla perché partecipasse comeM a d re alla vita della Chiesa: di questa Chiesa che durante il concilioha preso più pro fondamente coscienza della pro p ria nat u ra edella pro p ria missione. Per dare maggi o re ri l i evo a questa espre s-s i o n e, Paolo VI, insieme con i Pa d ri conciliari, è ve nuto pro p ri oqui, nella Basilica di Santa Maria Maggi o re, dove Maria da tantisecoli è circ o n d ata da part i c o l a re ve n e razione e amore, sotto iltitolo di «Salus Populi Romani».2 . S eguendo le orme di questo grande Pre d e c e s s o re, che ès t ato per me un ve ro padre, anch’io ve n go qui. Dopo il solenneatto in Piazza di Spagna, la cui tradizione risale al 1856, ve n go qui104in seguito ad un cordiale invito rivoltomi dall’Eminentissimo Arc i-p rete di questa Basilica, il Cardinale Confa l o n i e ri, Decano delS a c ro Collegio, e da tutto il Capitolo.Penso però ch e, insieme a lui, mi invitano qui tutti i miei Prede c e s s o ri nella cat t e d ra di San Pietro: il Servo di Dio Pio XII, ilS e rvo di Dio Pio IX; tutte le ge n e razioni dei Romani; tutte lege n e razioni dei cristiani e tutto il Popolo di Dio. Essi sembra n od i re: Va’! Onora il grande mistero nascosto fin dall’eternità, in Diostesso. Va’, e da’ testimonianza a Cristo nostro Salvat o re, figlio diM a ria! Va’, e annuncia questo part i c o l a re momento; nella storia ilmomento di svolta della salvezza dell’uomo.Tale punto decisivo nella storia della salvezza è pro p ri ol ’ « I m m a c o l ata Concezione». Dio nel suo eterno amore ha sceltofin dall’eternità l’uomo: l’ha scelto nel suo Figlio. Dio ha sceltol’uomo, affi n ché possa raggi u n ge re la pienezza del bene mediantela partecipazione alla sua stessa vita: vita divina, at t rave rso la grazia.L’ha scelto fin dall’eternità, e irreve rs i b i l m e n t e. Né il peccat oo ri gi n a l e, né tutta la storia delle colpe personali e dei peccat isociali hanno potuto dissuadere l’eterno Pa d re da questo suo pianodi amore. Non hanno potuto annu l l a re la scelta di noi nell’etern oFiglio, Verbo consustanziale al Pa d re. Po i ché questa scelta dovevap re n d e re fo rma nell’Incarn a z i o n e, e poiché il Figlio di Dio dovevaper la nostra salvezza fa rsi uomo, pro p rio per questo il Pa d re eternoha scelto per lui, tra gli uomini, la Madre. Ognuno di noi dive n-ta uomo perché concepito e nato dal grembo mat e rno. L’ e t e rn oPa d re ha scelto la stessa via per l’umanità del suo Figlio etern o .Ha scelto sua Madre dal popolo, a cui da secoli affi d ava in modop a rt i c o l a re i suoi misteri e le sue pro m e s s e. L’ha scelta dalla stirp edi Davide e contemporaneamente da tutta l’umanità. L’ha scelta dis t i rpe rega l e, ma al tempo stesso tra gente pove ra.L’ha scelta sin dal principio, sin dal primo momento della conce z i o n e, facendola degna della mat e rnità divina, alla quale neltempo stabilito sarebbe stata ch i a m ata. L’ha fatta prima erede dellasantità del pro p rio Figlio. Prima tra i redenti dal suo sangue, ri c e-vuto da lei, umanamente parlando. L’ha resa immacolata nelmomento stesso della concezione.Tutta la Chiesa contempla oggi il mistero dell’Immacolat a105
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[ 1 ]8 <strong>di</strong>cembre 1978Omelia durante la Celebrazione Eucaristica vespertina1 . M e n t re per la prima volta come Ve s c ovo <strong>di</strong> Roma va rc ooggi la soglia della Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggi o re, mi si presenta<strong>di</strong>nanzi agli occhi l’evento che ho vissuto qui, in questol u ogo, il 21 nove m b re del 1964. Era la ch i u s u ra della terza sessionedel concilio Vaticano II, dopo la solenne pro clamazione dellaCostituzione dog m atica sulla Chiesa, che comincia con le paro l e :«Lumen gentium» (luce delle genti). Lo stesso gi o rno il Pap aPaolo VI aveva inv i t ato i Pa d ri conciliari a trova rsi pro p rio qui, nelpiù ve n e rato tempio mariano <strong>di</strong> Roma, per espri m e re la gioia e lagratitu<strong>di</strong>ne per l’opera ultimata in quel gi o rn o .La Costituzione Lumen Gentium è il documento principale delconcilio, documento «ch i ave» della Chiesa del nostro tempo, pietra ango l a re <strong>di</strong> tutta l’opera <strong>di</strong> ri n n ovamento che il Vaticano II hai n t rap reso e <strong>di</strong> cui ha dato le <strong>di</strong>re t t ive.L’ultimo capitolo <strong>di</strong> questa Costituzione porta il titolo: «Lab e ata Ve rgine Maria Madre <strong>di</strong> Dio nel mistero <strong>di</strong> Cristo e dellaChiesa». Paolo VI, parlando quel mattino nella Basilica <strong>di</strong> SanP i e t ro, col pensiero fisso sull’importanza della dottrina espre s s anell’ultimo capitolo della Costituzione Lumen Gentium, ch i a m òper la prima volta Maria «Madre della Chiesa». La chiamò così inmodo solenne, e cominciò a ch i a m a rla con questo nome, con questotitolo, ma soprattutto ad invo c a rla perché partecipasse comeM a d re alla vita della Chiesa: <strong>di</strong> questa Chiesa che durante il concilioha preso più pro fondamente coscienza della pro p ria nat u ra edella pro p ria missione. Per dare maggi o re ri l i evo a questa espre s-s i o n e, Paolo VI, insieme con i Pa d ri conciliari, è ve nuto pro p ri oqui, nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggi o re, dove Maria da tantisecoli è circ o n d ata da part i c o l a re ve n e razione e amore, sotto iltitolo <strong>di</strong> «Salus Populi Romani».2 . S eguendo le orme <strong>di</strong> questo grande Pre d e c e s s o re, che ès t ato per me un ve ro padre, anch’io ve n go qui. Dopo il solenneatto in Piazza <strong>di</strong> Spagna, la cui tra<strong>di</strong>zione risale al 1856, ve n go qui104in seguito ad un cor<strong>di</strong>ale invito rivoltomi dall’Eminentissimo Arc i-p rete <strong>di</strong> questa Basilica, il Car<strong>di</strong>nale Confa l o n i e ri, Decano delS a c ro Collegio, e da tutto il Capitolo.Penso però ch e, insieme a lui, mi invitano qui tutti i miei Prede c e s s o ri nella cat t e d ra <strong>di</strong> San Pietro: il Servo <strong>di</strong> Dio Pio XII, ilS e rvo <strong>di</strong> Dio Pio IX; tutte le ge n e razioni dei Romani; tutte lege n e razioni dei cristiani e tutto il Popolo <strong>di</strong> Dio. Essi sembra n od i re: Va’! Onora il grande mistero nascosto fin dall’eternità, in Diostesso. Va’, e da’ testimonianza a Cristo nostro Salvat o re, figlio <strong>di</strong>M a ria! Va’, e annuncia questo part i c o l a re momento; nella storia ilmomento <strong>di</strong> svolta della salvezza dell’uomo.Tale punto decisivo nella storia della salvezza è pro p ri ol ’ « I m m a c o l ata Concezione». Dio nel suo eterno amore ha sceltofin dall’eternità l’uomo: l’ha scelto nel suo Figlio. Dio ha sceltol’uomo, affi n ché possa raggi u n ge re la pienezza del bene me<strong>di</strong>antela partecipazione alla sua stessa vita: vita <strong>di</strong>vina, at t rave rso la grazia.L’ha scelto fin dall’eternità, e irreve rs i b i l m e n t e. Né il peccat oo ri gi n a l e, né tutta la storia delle colpe personali e dei peccat isociali hanno potuto <strong>di</strong>ssuadere l’eterno Pa d re da questo suo piano<strong>di</strong> amore. Non hanno potuto annu l l a re la scelta <strong>di</strong> noi nell’etern oFiglio, Verbo consustanziale al Pa d re. Po i ché questa scelta dovevap re n d e re fo rma nell’Incarn a z i o n e, e poiché il Figlio <strong>di</strong> Dio dovevaper la nostra salvezza fa rsi uomo, pro p rio per questo il Pa d re eternoha scelto per lui, tra gli uomini, la Madre. Ognuno <strong>di</strong> noi <strong>di</strong>ve n-ta uomo perché concepito e nato dal grembo mat e rno. L’ e t e rn oPa d re ha scelto la stessa via per l’umanità del suo Figlio etern o .Ha scelto sua Madre dal popolo, a cui da secoli affi d ava in modop a rt i c o l a re i suoi misteri e le sue pro m e s s e. L’ha scelta dalla stirp e<strong>di</strong> Davide e contemporaneamente da tutta l’umanità. L’ha scelta <strong>di</strong>s t i rpe rega l e, ma al tempo stesso tra gente pove ra.L’ha scelta sin dal principio, sin dal primo momento della conce z i o n e, facendola degna della mat e rnità <strong>di</strong>vina, alla quale neltempo stabilito sarebbe stata ch i a m ata. L’ha fatta prima erede dellasantità del pro p rio Figlio. Prima tra i redenti dal suo sangue, ri c e-vuto da lei, umanamente parlando. L’ha resa immacolata nelmomento stesso della concezione.Tutta la Chiesa contempla oggi il mistero dell’Immacolat a105