i principali documenti del suo magistero.Il lavoro compiuto da Mons. Esquerda Bifet è accurato escrupoloso. Da profondo conoscitore della mariologia è attento atutte le sfumature del pensiero e alla circostanze <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong>luogo, dando in tal modo all’esposizione dottrinale una <strong>di</strong>mensionereale e concreta.E non manca il mettere in risalto il carattere della Basilica <strong>di</strong>S. Maria Maggiore quale tempio primor<strong>di</strong>ale della devozionemariana nell’Occidente cristiano. In apertura dell’Anno Santo,appena concluso, il Santo Padre ebbe a <strong>di</strong>re: «Oggi è come se leComunità Ecclesiali d’ogni Nazione e Continente si raccogliesseroidealmente qui, sotto lo sguardo della Madre, per varcare lasoglia della Porta Santa, che è Cristo». A lei perciò il Papa affida«l’Anno Santo perché protegga e incoraggi il cammino <strong>di</strong> quantisi fanno pellegrini in questo tempo <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a».Scorrendo le pagine, si sente il respiro profondo <strong>di</strong> tutto questogrande Pontificato. Auguro cor<strong>di</strong>almente che il presente stu<strong>di</strong>oproduca i frutti sperati.Roma, 11 febbraio 2001.D CA R L O CA R D. FU R N OArciprete della Patriarcale Basilica<strong>di</strong> S. Maria Maggiore Roma.I N T R O D U Z I O N EIl significato e i contenuti dottrinali delle visite e delle allocuzioni<strong>di</strong> Giovanni Paolo II in Santa Maria MaggioreIl primo giorno del terzo millennio (1 gennaio 2000), GiovanniPaolo II varcava la soglia della Porta Santa della BasilicaLiberiana <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore 1 . I mezzi televisivi hannotrasmesso, per la prima volta nella storia, le immagini dell’aperturadella Porta Santa delle quattro basiliche maggiori da partedel Santo Padre e non dei suoi delegati.L’apertura della Porta Santa della Basilica Liberiana è unsimbolo dell’itinerario permanente <strong>di</strong> Giovanni Paolo II versoil terzo millennio. Santa Maria Maggiore è stata annualmenteuna tappa speciale <strong>di</strong> questo pellegrinaggio pontificio (1978-2 0 0 0 ) .L’icona «Salus Populi Romani» ha accolto il Santo Padrel’otto <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ogni anno. Or<strong>di</strong>nariamente, dopo la visitaall’immagine dell’Immacolata in piazza <strong>di</strong> Spagna, nel cuore <strong>di</strong>Roma,c’è stata l’omelia durante la celebrazione eucaristicavespertina, La preghiera dell’A n g e l u s, a mezzogiorno, è statal’occasione per un caldo invito ad accompagnare il Papa inquesto pellegrinaggio mariano attraverso le strade della città <strong>di</strong>R o m a .È vero che i contenuti mariologici sono espressi nei gran<strong>di</strong>documenti come nell’enciclica «Redemptoris Mater» e anche inalcune catechesi sistematiche del mercoledì o nelle allocuzioniriguardanti i santuari mariani; però le omelie e allocuzioni delPapa in Santa Maria Maggiore rispecchiano questi contenuti e,al tempo stesso, fanno riferimento ad altri eventi importantidell’anno in cui avviene la celebrazione.1Precedentemente, c’era stata l’apertura della Porta Santa <strong>di</strong> S. Pietro(notte <strong>di</strong> Natale 1999) e <strong>di</strong> S. Giovanni in Laterano (25 <strong>di</strong>cembre 1999),mentre la Porta Santa <strong>di</strong> San Paolo fuori le mura si sarebbe aperta il 18 gennaio2000, sempre per mano del Santo Padre.67
Pertanto, nell’arco <strong>di</strong> ventidue anni, il Santo Padre offreabbondante materia <strong>di</strong> riflessione sul mistero dell’Immacolata,alla luce dei testi biblici della festa liturgica (G e n 3,15; E f 1 , 3 s s ;L c 1,26-38), letti sotto l’angolatura dell’insegnamento magisterialetra<strong>di</strong>zionale e <strong>di</strong> alcuni riferimenti patristici, per arrivare aconclusioni che illuminano i problemi o<strong>di</strong>erni.La visita annuale <strong>di</strong> Giovanni Paolo II a Santa Maria Mag -g i o re è un simbolo del suo Pontificato «itinerante», nel sensogeografico e nel senso cronologico-salvifico, per introdurre laChiesa intera nel terzo millennio. La sosta abituale nella BasilicaLiberiana, lascia trasparire il suo cuore profondamentemariano, che ha saputo lasciare orme incancellabili del Va n g e-lo <strong>di</strong> Gesù in questo tempo a cavallo tra due millenni.Il nostro stu<strong>di</strong>o presenta cronologicamente la visita annua -le del Santo Padre in Santa Maria Maggiore (dal 1978 al 2000),incentrando l’attenzione nei contenuti dottrinali delle omelie(o allocuzioni e messaggi), senza <strong>di</strong>menticare il contesto storicoe circostanziale in cui si svolge la visita al primo santuariomariano <strong>di</strong> Roma. Dopo la presentazione e valutazione deltesto delle omelie nel contesto storico, tenteremo, alla fine delnostro stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> offrirne una sintesi conclusiva.La Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, assieme alla colonnadell’Immacolata in piazza <strong>di</strong> Spagna, può essere qualificata comela «statio» mariana <strong>di</strong> Giovanni Paolo II.I – 1 9 7 8MARIA, MOMENTO DECISIVO NELLA STORIA DELLA SALVEZZAA meno <strong>di</strong> due mesi dalla sua elezione a Sommo Pontefice(16 ottobre), venerdì 8 <strong>di</strong>cembre 2 Giovanni Paolo II visitaSanta Maria Maggiore. L’omelia durante la celebrazione eucaristica,oltre che alla sintesi mariologica sull’Immacolata allaluce dei testi biblici citati nella liturgia, fa riferimento alla dottrinamariana del concilio Vaticano II. 3Il Santo Padre ha ricordato Paolo VI, che invitò i Padriconciliari (21 novembre 1964) a trovarsi in questa Basilica,dopo la solenne promulgazione della Costituzione «L u m e nG e n t i u m» il cui cap. VIII riassume la dottrina mariana dellaChiesa. A chiusura della terza sessione del concilio Vaticano II,al mattino dello stesso giorno, Si trattava del documento «chiave»del concilio, Paolo VI volle chiamare Maria «Madre dellaChiesa». In questo contesto <strong>di</strong> memoria storica GiovanniPaolo II così si esprime:«Per dare maggiore rilievo a questa espressione (“Madredella Chiesa”), Paolo VI, insieme con i Padri conciliari, èvenuto proprio qui, nella basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore,2L’inizio del ministero (celebrazione solenne a Piazza S. Pietro) è avvenutoil 22 ottobre. La prima visita a un santuario mariano è stata alla Mentorella,Roma, il 29 ottobre. C’è anche da ricordare la visita alla tomba deiPatroni d’Italia (S. Francesco in Assisi, e S. Caterina a Santa Maria sopraMinerva) il 5 novembre. Prima <strong>di</strong> visitare Santa Maria Maggiore (8 <strong>di</strong>cembre),aveva preso possesso, come Vescovo <strong>di</strong> Roma, della Cattedra <strong>di</strong> SanGiovanni in Laterano il 12 novembre. Il 5 <strong>di</strong>cembre il Papa fece la primavisita pastorale alle parrocchie della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Roma (le visite continuerannodurante tutto il suo Pontificato).3Vedere il testo dell’omelia in Insegnamenti I (1978) 310-314. Lo stessogiorno 8, durante la preghiera dell’A n g e l u s, il Papa aveva fatto un riassuntobreve sulla festa dell’Immacolata e anche aveva ricordato il centenariodel grande Papa della definizione dogmatica, Pio IX (+1878), citando laBolla «Ineffabilis Deus»: cf. Insegnamenti I (1978) 307-309. Giovanni PaoloII, durante l’omelia nella Basilica Liberiana, accenna a questa sua «prima»visita come Vescovo <strong>di</strong> Roma. Il Papa ricorda anche la visita all’immaginedell’Immacolata in piazza <strong>di</strong> Spagna.89
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