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PDF 3,0 Mb - Centro di Cultura Mariana

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i principali documenti del suo magistero.Il lavoro compiuto da Mons. Esquerda Bifet è accurato escrupoloso. Da profondo conoscitore della mariologia è attento atutte le sfumature del pensiero e alla circostanze <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong>luogo, dando in tal modo all’esposizione dottrinale una <strong>di</strong>mensionereale e concreta.E non manca il mettere in risalto il carattere della Basilica <strong>di</strong>S. Maria Maggiore quale tempio primor<strong>di</strong>ale della devozionemariana nell’Occidente cristiano. In apertura dell’Anno Santo,appena concluso, il Santo Padre ebbe a <strong>di</strong>re: «Oggi è come se leComunità Ecclesiali d’ogni Nazione e Continente si raccogliesseroidealmente qui, sotto lo sguardo della Madre, per varcare lasoglia della Porta Santa, che è Cristo». A lei perciò il Papa affida«l’Anno Santo perché protegga e incoraggi il cammino <strong>di</strong> quantisi fanno pellegrini in questo tempo <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a».Scorrendo le pagine, si sente il respiro profondo <strong>di</strong> tutto questogrande Pontificato. Auguro cor<strong>di</strong>almente che il presente stu<strong>di</strong>oproduca i frutti sperati.Roma, 11 febbraio 2001.D CA R L O CA R D. FU R N OArciprete della Patriarcale Basilica<strong>di</strong> S. Maria Maggiore Roma.I N T R O D U Z I O N EIl significato e i contenuti dottrinali delle visite e delle allocuzioni<strong>di</strong> Giovanni Paolo II in Santa Maria MaggioreIl primo giorno del terzo millennio (1 gennaio 2000), GiovanniPaolo II varcava la soglia della Porta Santa della BasilicaLiberiana <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore 1 . I mezzi televisivi hannotrasmesso, per la prima volta nella storia, le immagini dell’aperturadella Porta Santa delle quattro basiliche maggiori da partedel Santo Padre e non dei suoi delegati.L’apertura della Porta Santa della Basilica Liberiana è unsimbolo dell’itinerario permanente <strong>di</strong> Giovanni Paolo II versoil terzo millennio. Santa Maria Maggiore è stata annualmenteuna tappa speciale <strong>di</strong> questo pellegrinaggio pontificio (1978-2 0 0 0 ) .L’icona «Salus Populi Romani» ha accolto il Santo Padrel’otto <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ogni anno. Or<strong>di</strong>nariamente, dopo la visitaall’immagine dell’Immacolata in piazza <strong>di</strong> Spagna, nel cuore <strong>di</strong>Roma,c’è stata l’omelia durante la celebrazione eucaristicavespertina, La preghiera dell’A n g e l u s, a mezzogiorno, è statal’occasione per un caldo invito ad accompagnare il Papa inquesto pellegrinaggio mariano attraverso le strade della città <strong>di</strong>R o m a .È vero che i contenuti mariologici sono espressi nei gran<strong>di</strong>documenti come nell’enciclica «Redemptoris Mater» e anche inalcune catechesi sistematiche del mercoledì o nelle allocuzioniriguardanti i santuari mariani; però le omelie e allocuzioni delPapa in Santa Maria Maggiore rispecchiano questi contenuti e,al tempo stesso, fanno riferimento ad altri eventi importantidell’anno in cui avviene la celebrazione.1Precedentemente, c’era stata l’apertura della Porta Santa <strong>di</strong> S. Pietro(notte <strong>di</strong> Natale 1999) e <strong>di</strong> S. Giovanni in Laterano (25 <strong>di</strong>cembre 1999),mentre la Porta Santa <strong>di</strong> San Paolo fuori le mura si sarebbe aperta il 18 gennaio2000, sempre per mano del Santo Padre.67


Pertanto, nell’arco <strong>di</strong> ventidue anni, il Santo Padre offreabbondante materia <strong>di</strong> riflessione sul mistero dell’Immacolata,alla luce dei testi biblici della festa liturgica (G e n 3,15; E f 1 , 3 s s ;L c 1,26-38), letti sotto l’angolatura dell’insegnamento magisterialetra<strong>di</strong>zionale e <strong>di</strong> alcuni riferimenti patristici, per arrivare aconclusioni che illuminano i problemi o<strong>di</strong>erni.La visita annuale <strong>di</strong> Giovanni Paolo II a Santa Maria Mag -g i o re è un simbolo del suo Pontificato «itinerante», nel sensogeografico e nel senso cronologico-salvifico, per introdurre laChiesa intera nel terzo millennio. La sosta abituale nella BasilicaLiberiana, lascia trasparire il suo cuore profondamentemariano, che ha saputo lasciare orme incancellabili del Va n g e-lo <strong>di</strong> Gesù in questo tempo a cavallo tra due millenni.Il nostro stu<strong>di</strong>o presenta cronologicamente la visita annua -le del Santo Padre in Santa Maria Maggiore (dal 1978 al 2000),incentrando l’attenzione nei contenuti dottrinali delle omelie(o allocuzioni e messaggi), senza <strong>di</strong>menticare il contesto storicoe circostanziale in cui si svolge la visita al primo santuariomariano <strong>di</strong> Roma. Dopo la presentazione e valutazione deltesto delle omelie nel contesto storico, tenteremo, alla fine delnostro stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> offrirne una sintesi conclusiva.La Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, assieme alla colonnadell’Immacolata in piazza <strong>di</strong> Spagna, può essere qualificata comela «statio» mariana <strong>di</strong> Giovanni Paolo II.I – 1 9 7 8MARIA, MOMENTO DECISIVO NELLA STORIA DELLA SALVEZZAA meno <strong>di</strong> due mesi dalla sua elezione a Sommo Pontefice(16 ottobre), venerdì 8 <strong>di</strong>cembre 2 Giovanni Paolo II visitaSanta Maria Maggiore. L’omelia durante la celebrazione eucaristica,oltre che alla sintesi mariologica sull’Immacolata allaluce dei testi biblici citati nella liturgia, fa riferimento alla dottrinamariana del concilio Vaticano II. 3Il Santo Padre ha ricordato Paolo VI, che invitò i Padriconciliari (21 novembre 1964) a trovarsi in questa Basilica,dopo la solenne promulgazione della Costituzione «L u m e nG e n t i u m» il cui cap. VIII riassume la dottrina mariana dellaChiesa. A chiusura della terza sessione del concilio Vaticano II,al mattino dello stesso giorno, Si trattava del documento «chiave»del concilio, Paolo VI volle chiamare Maria «Madre dellaChiesa». In questo contesto <strong>di</strong> memoria storica GiovanniPaolo II così si esprime:«Per dare maggiore rilievo a questa espressione (“Madredella Chiesa”), Paolo VI, insieme con i Padri conciliari, èvenuto proprio qui, nella basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore,2L’inizio del ministero (celebrazione solenne a Piazza S. Pietro) è avvenutoil 22 ottobre. La prima visita a un santuario mariano è stata alla Mentorella,Roma, il 29 ottobre. C’è anche da ricordare la visita alla tomba deiPatroni d’Italia (S. Francesco in Assisi, e S. Caterina a Santa Maria sopraMinerva) il 5 novembre. Prima <strong>di</strong> visitare Santa Maria Maggiore (8 <strong>di</strong>cembre),aveva preso possesso, come Vescovo <strong>di</strong> Roma, della Cattedra <strong>di</strong> SanGiovanni in Laterano il 12 novembre. Il 5 <strong>di</strong>cembre il Papa fece la primavisita pastorale alle parrocchie della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Roma (le visite continuerannodurante tutto il suo Pontificato).3Vedere il testo dell’omelia in Insegnamenti I (1978) 310-314. Lo stessogiorno 8, durante la preghiera dell’A n g e l u s, il Papa aveva fatto un riassuntobreve sulla festa dell’Immacolata e anche aveva ricordato il centenariodel grande Papa della definizione dogmatica, Pio IX (+1878), citando laBolla «Ineffabilis Deus»: cf. Insegnamenti I (1978) 307-309. Giovanni PaoloII, durante l’omelia nella Basilica Liberiana, accenna a questa sua «prima»visita come Vescovo <strong>di</strong> Roma. Il Papa ricorda anche la visita all’immaginedell’Immacolata in piazza <strong>di</strong> Spagna.89


dove Maria, da tanti secoli, è circondata da particolare venerazionee amore, sotto il titolo <strong>di</strong> “Salus Populi Romani” » . 4La visita <strong>di</strong> Giovanni Paolo II a Santa Maria Maggiore siinserisce pertanto in una salda tra<strong>di</strong>zione, a scopo <strong>di</strong> proclamareche Cristo, Figlio <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong> Maria, è l’unico Salvatore:«Seguendo le orme <strong>di</strong> questo grande Predecessore, che èstato per me un vero padre, anch’io vengo qui... Penso peròche, insieme a lui, mi invitano qui tutti i miei Predecessorinella cattedra <strong>di</strong> S. Pietro... Essi sembrano <strong>di</strong>re: ... Va’, e da’testimonianza a Cristo nostro Salvatore, figlio <strong>di</strong> Maria!». 5I contenuti dottrinali dell’omelia si riferiscono all’ImmacolataConcezione, come «punto decisivo nella storia della salvezza»e segno della <strong>di</strong>gnità dell’uomo scelto da Dio in Cristo.La scelta <strong>di</strong> Maria Immacolata «sin dal primo momento dellaconcezione» è stata fatta a scopo <strong>di</strong> renderla «degna della maternità<strong>di</strong>vina» e «prima erede della santità del proprio Figlio»,«prima tra i redenti dal suo sangue, ricevuto da lei, umanamenteparlando». Perciò, la festa dell’Immacolata riempie <strong>di</strong>gioia la Chiesa e <strong>di</strong>venta «un giorno particolare del tempo <strong>di</strong>Av v e n t o » .Il significato del titolo «Salus Populi Romani» viene spiegatonel contesto <strong>di</strong> Cristo unico Salvatore e Redentore. Dopoquesta affermazione cristologica e soteriologica basilare, presentaMaria come strumento <strong>di</strong> salvezza:«Salvezza che Cristo ci ha portato e che Cristo ci porta continuamente.Lui solo? E sua Madre, che proprio come Madre,4Vedere l’allocuzione <strong>di</strong> Paolo VI in: Insegnamenti <strong>di</strong> Paolo VI, II(1964) 666-678. Assieme al Santo Padre e ai Padri conciliari, c’erano nellaBasilica Liberiana, in quel 21 novembre, ventidue Presuli nelle cui <strong>di</strong>ocesi ecircoscrizioni si trovano insigni Santuari Mariani.5Il Papa fa riferimento alla visita in Piazza <strong>di</strong> Spagna: «Dopo il solenneatto in Piazza <strong>di</strong> Spagna, la cui tra<strong>di</strong>zione risale al 1856, vengo qui in seguitoad un cor<strong>di</strong>ale invito rivoltomi dall’Eminentissimo Arciprete <strong>di</strong> questa Basilica,il Car<strong>di</strong>nale Confalonieri, Decano del Sacro Collegio, e da tutto il Capito l o » .è stata in modo eccezionale, “più eminente”, redenta da Lui,suo Figlio, non è forse anche lei – da Lui, suo Figlio – chiamata,in modo più esplicito, semplice e potente insieme, apartecipare alla salvezza degli uomini, del popolo Romano,dell’umanità intera? Per condurre tutti al Redentore. Per dartestimonianza <strong>di</strong> Lui anche senza parole, solo con l’amore,nel quale si esprime “il genio <strong>di</strong> una madre”... Per avvicinaretutti – cioè ciascuno – al suo Figlio. Per rivelare il primatodell’amore nella storia dell’uomo. Per annunciare la vittoriafinale dell’amore». 6Seguendo l’esempio <strong>di</strong> Paolo VI, Giovanni Paolo II affidala Chiesa a Maria, «a colei della quale Paolo VI <strong>di</strong>sse che è“inizio del mondo migliore”, all’Immacolata». Affida se stessoe la Chiesa Romana, «come sua proprietà»: «Totus Tuus egosum et omnia mea Tua sunt. Accipio Te in mea omnia!: Sonotutto Tuo, e tutto ciò che ho è Tuo. Sii Tu mia guida in tutto».Nell’omelia appare l’atteggiamento <strong>di</strong>aconale del Papa, chesarà una nota caratteristica del suo Pontificato, a imitazione <strong>di</strong>M a r i a :«Servizio... che non può essere nient’altro che l’umile imitazione<strong>di</strong> Cristo e <strong>di</strong> colei che ha detto <strong>di</strong> se stessa: “Eccomi,sono la serva del Signore” (Lc 1,38). Sia questo atto segno<strong>di</strong> speranza, come segno <strong>di</strong> speranza è il giorno dell’ImmacolataConcezione sullo sfondo <strong>di</strong> tutti i giorni del nostroAvvento». 76La <strong>di</strong>mensione antropologica, così cara a Papa Giovanni Paolo II,appare anche in questa omelia: «Il nuovo Vescovo <strong>di</strong> Roma varca oggi lasoglia del tempio mariano della Città Eterna, consapevole della lotta tra ilbene e il male, che pervade il cuore <strong>di</strong> ogni uomo» (cf. GS 37).7Nel primo incontro con il Clero <strong>di</strong> Roma (9 novembre 1978) il Papaaveva già accennato alla sua personale devozione verso l’icona della «SalusPopuli Romani»: «Con grande umiltà e amore chiedo a Cristo, unico edEterno Sacerdote, per intercessione della Sua e nostra Madre, tanto veneratanell’immagine conosciuta in tutto il mondo come “Salus Populi Romani”,che il nostro comune servizio sacerdotale e pastorale... sia benedetto e porticopiosi frutti» (Insegnamenti I/1978, 118).1110


II – 1979MARIA, MADRE DEL NOSTRO AVVENTO PER LA VERITÀ,LA GIUSTIZIA, LA PACEL’anno 1979 rende palese, sin dall’inizio, il carattere missionarioe itinerante <strong>di</strong> Papa Giovanni Paolo II, con le sue primevisite fuori d’Italia: Santo Domingo, Messico (per la terza ConferenzaGenerale dell’Episcopato Latino Americano, a Puebla),Bahamas (25 gennaio-1 febbraio); Polonia (2-10 giugno); Irlanda,O.N.U. e Stati Uniti d’America (29 settembre-8 ottobre);Turchia (28-30 novembre). I santuari mariani dei <strong>di</strong>versi paesi,anche durante gli anni successivi, saranno una sosta abituale. 8L’in<strong>di</strong>rizzo cristologico, catechetico e pedagogico delleomelie pronunciate nella Basilica Liberiana riflettono i contenutidella prima enciclica «Redemptor hominis», (4 marzo1979) e della prima Esortazione Apostolica post-sinodale«Catechesi tradendae», (16 ottobre 1979). In ambedue i documentirisalta, nel momento opportuno, il tema mariano. 9Durante la preghiera dell’A n g e l u s dello stesso giorno dell’Immacolata,il Papa accenna alla sua visita alla Basilica Libe-8Hanno un grande contenuto mariologico le omelie avute nei santuarimariani <strong>di</strong> Guadalupe (27 gennaio) e Zapopan, Puebla, 30 gennaio. Cf. I n s e -g n a m e n t i II (1979) 159-166 (Guadalupe), 287-292 (Zapopan, sulla religiositàpopolare; documento citato spesso nel testo finale <strong>di</strong> «Puebla»).9L’enciclica «Redemptor Hominis» (4 marzo 1979) è un forte richiamoall’incontro con Cristo; cf. I n s e g n a m e n t i 2 (1979) 550-609 (latino), 610-60(italiano). Dopo l’invito a vivere nel Cenacolo con Maria, per prepararsi alterzo millennio, afferma: «Maria deve trovarsi su tutte le vie della vita quoti<strong>di</strong>anadella Chiesa. Me<strong>di</strong>ante la sua materna presenza, la Chiesa prende certezzache vive veramente la vita del suo Maestro e Signore, che vive il misterodella Redenzione in tutta la sua, vivificante profon<strong>di</strong>tà e pienezza» (RH22). L’Esortazione Apostolica postsinodale «Catechesi Tradendae» (16 ottobre1979) dà le linee essenziali per l’applicazione <strong>di</strong> quanto emerso nell’AssembleaGenerale del Sinodo dei Vescovi sulla catechesi (ottobre 1977); cf.I n s e g n a m e n t i II/2 (1979) 851-909 (latino), 910-952 (italiano). Maria «vide ilFiglio crescere in sapienza, età e grazia... Ella è stata la prima dei suoi <strong>di</strong>scepoli...perché nessuno mai fu ammaestrato da Dio ad un grado simile <strong>di</strong>profon<strong>di</strong>tà... è un catechismo vivente, madre e modello dei catechisti» (n. 73).riana. Dopo aver presentato «la bellezza inconsueta che ha pernome Maria», invita ad accompagnarlo: «Poi ci riuniremo aSanta Maria Maggiore, nella prima Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma,per celebrare la liturgia solenne, per offrire il Sacrificio del suoFiglio in ringraziamento alla Santissima Trinità per il dono dell’ImmacolataConcezione. Renderemo grazie per questo donosullo sfondo dell’Avvento della Chiesa e dell’umanità». 1 0La consueta visita all’immagine dell’Immacolata in Piazza<strong>di</strong> Spagna è una grande lode a Maria, ricolmata nella sua Concezione<strong>di</strong> una grazia peculiare <strong>di</strong> Dio: «Siamo lieti <strong>di</strong> questaparticolare abbondanza della grazia <strong>di</strong>vina in Te, che porta ilnome <strong>di</strong> “Immacolata Concezione”». Il Papa spiega il significato<strong>di</strong> questa visita, tra<strong>di</strong>zionale sin da Pio XII, che or<strong>di</strong>nariamenteprecede la visita a Santa Maria Maggiore. 1 1L’omelia pronunciata nella Basilica Liberiana il sabato 8<strong>di</strong>cembre 1979 è un commento ai testi biblici letti nella festaliturgica dell’Immacolata. La visita al santuario della Theotokoss’inserisce nel tempo <strong>di</strong> Avvento, che simbolizza l’avventoeterno. Maria è Madre del nostro avvento, per la verità, lagiustizia e la pace. 1 2L’omelia commenta il testo <strong>di</strong> E f 1,3-4 (in rapporto al testomariologico della Genesi e <strong>di</strong> Luca), da dove prende lo spuntoper spiegare la nostra elezione in Cristo e quin<strong>di</strong> la <strong>di</strong>gnitàdella persona umana. Il primo Av v e n t o ha avuto luogo conquesta elezione <strong>di</strong>vina: «San Paolo delinea le linee dell’Av v e n-1 0I n s e g n a m e n t i II/2 (1979) 1348. Nell’enciclica «Redemptor Hominis»accenna frequentemente al «nuovo Avvento dell’umanità» e alla «Chiesadell’Avvento» (nn. 1, 20, 22).1 1«Veniamo oggi in questo luogo soprattutto noi Romani, abitanti <strong>di</strong>questa città, che la Provvidenza Divina ha scelto ad essere la sede <strong>di</strong> Pietro edei suoi Successori. Veniamo numerosi da quando Pio XII iniziò questogesto <strong>di</strong> filiale omaggio, quasi un secolo dopo che Pio IX bene<strong>di</strong>sse questomonumento all’Immacolata» (I n s e g n a m e n t i II/2, 1979, 1352).1 2I n s e g n a m e n t i II/2 (1979) 1353-1356. Il tema dell’Avvento verràanche trattato nella preghiera dell’Angelus della domenica 9 <strong>di</strong>cembre; l’Immacolataè modello <strong>di</strong> ascolto del Verbo, in modo speciale durante l’Avvento(i b i d e m, 1357-8).1213


to. E si tratta <strong>di</strong> quell’Avvento eterno... “prima della creazionedel mondo”... progetto <strong>di</strong> creazione del mondo e dell’uomo,progetto nato dall’amore. Questo amore si manifesta con l’eternascelta dell’uomo in Cristo, Verbo incarnato».Maria è stata eletta in modo speciale, come Madre Immacolata<strong>di</strong> Cristo, sin da questo primo Av v e n t o :«In questo eterno Avvento è presente Maria.... scelta in Cristoper esser Madre <strong>di</strong> Cristo... “a gloria e lode della sua grazia”...La gloria sublime della sua specialissima grazia dovevaessere la Maternità del Verbo Eterno. In considerazione <strong>di</strong>questa maternità, Ella ha ottenuto in Cristo anche la graziadell’Immacolata Concezione».Dopo l’elezione <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> tutti noi in Cristo, è accaduto ildramma del peccato originale e la promessa del Redentore. È ilsecondo Av v e n t o che «ha carattere storico», quando è stataannunciata la vittoria totale sul peccato da parte del Figliodella «Donna»:«“Io porrò inimicizia” (cf. G e n 3,15)... Sono parole misteriose...rivelano il futuro dell’umanità e della Chiesa... Maria èpresente in quel secondo Avvento storico fin dall’inizio. Èpromessa insieme con suo Figlio, Redentore del mondo... IlMessia-Emmanuele (“Dio con noi”) è atteso come Figliodella Donna, Figlio dell’Immacolata».Il «t e r z o e definitivo Av v e n t o» è l’adempimento <strong>di</strong> questapromessa <strong>di</strong> vittoria sul peccato. «La venuta <strong>di</strong> Cristo costituiscenon solo il compimento del secondo Avvento, ma contemporaneamenteanche la rivelazione del terzo e definitivoAvvento... Maria è l’inizio del terzo Avvento, perché da leiviene al mondo Colui che realizzerà quella scelta eterna, <strong>di</strong> cuiabbiamo letto nella lettera agli Efesini». 1 3L’Immacolata «è la Madre <strong>di</strong> Cristo e della Chiesa, Madre<strong>di</strong> Dio e degli uomini: Maria del nostro Avvento». A questopunto, il Santo Padre affida il Collegio dei Car<strong>di</strong>nali e tutta laChiesa a Maria, «mettendoli sotto la sua protezione», affinchévivano una vita incentrata in Cristo:«L’Immacolata è la Madre del Figlio dell’Uomo. O Madredel nostro Avvento, sii con noi e fa’ che egli rimanga connoi in questo <strong>di</strong>fficile Avvento delle lotte per la verità e perla speranza, per la giustizia e per la pace: Egli solo, l’Emmanuele!»14 .1 3In questo contesto viene espressa un’idea molta cara a Papa GiovanniPaolo II, cioè, la presenza <strong>di</strong> Maria nella nostra vita: «Maria è l’inizio <strong>di</strong>quel terzo Avvento e continuamente in esso, sempre presente (come si èmeravigliosamente espresso il Concilio Vaticano II nell’ottavo capitolo dellaCostituzione “Lumen Gentium”...). Così il terzo Avvento non ci allontanada Lei, ma continuamente ci permette <strong>di</strong> rimanere alla Sua presenza, vicini aL e i » .1 4I n s e g n a m e n t i II/2 (1979) 1353-1356.1415


III – 1980MARIA SCELTA IN CRISTOPRIMA DELLA CREAZIONE DEL MONDODurante il 1980, Giovanni Paolo II ha realizzato viaggiapostolici e visite pastorali nello Zaire, Repubblica del Congo,Kenia, Ghana, Alto Volta, Costa d’Avorio (2-12 maggio), Francia(30 maggio-2 giugno), Brasile (30 giugno-12 luglio), GermaniaFederale (15-19 novembre). È stato presente anche nellaquinta Assemblea Generale Or<strong>di</strong>naria del Sinodo dei Ve s c o v i ,(26 settembre-25 ottobre) sul tema: «I compiti della famigliacristiana nel mondo contemporaneo». È l’anno della secondaenciclica «Dives in Misericord i a» . 1 5Nella recita dell’A n g e l u s , lunedì 8 <strong>di</strong>cembre, il Santo Padrecommenta i contenuti mariani del capitolo VIII della «L u m e nG e n t i u m», specialmente riguardo a Maria come figura dellaChiesa (n. 63), e aggiunge in rapporto all’Immacolata: «L’ o-<strong>di</strong>erna solennità dell’Immacolata Concezione sembra esserequel momento, in cui quel fissare lo sguardo della Chiesa suMaria giunge più lontano, non soltanto all’inizio stesso dellasua esistenza in terra, ma anche all’inizio della storia dell’uomoe della storia della salvezza. Anzi ancor più lontano: all’eterno<strong>di</strong>vino pensiero ed amore, in cui Maria è stata concepita prima,infinitamente prima, della sua concezione sulla terra».In questo contesto, il Papa invita i fedeli ad accompagnarlospiritualmente nella sua visita del pomeriggio, in piazza <strong>di</strong> Spagnae a Santa Maria Maggiore:1 5Lettera Enciclica <strong>di</strong> Giovanni Paolo II: «Dives in misericor<strong>di</strong>a» - D i oPadre ricco <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a (30 novembre), pubblicata il 2 <strong>di</strong>cembre: I n s e g n a -m e n t i III/2 (1980) 1483-1574. La Vergine Maria è Madre della misericor<strong>di</strong>a:«Maria è anche colei che, in modo particolare ed eccezionale -come nessunaltro- ha esperimentato la misericor<strong>di</strong>a e al tempo stesso, sempre in modoeccezionale, ha reso possibile col sacrificio del cuore la propria partecipazionealla rivelazione della misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>vina... Maria, quin<strong>di</strong>, è colei checonosce più a fondo il mistero della misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>vina. Ne sa il prezzo, e saquanto esso sia grande. In questo senso la chiamiamo anche Madre dellamisericor<strong>di</strong>a» (n. 9).«In spirito <strong>di</strong> fervida devozione, nel pomeriggio <strong>di</strong> oggi mirecherò a piazza <strong>di</strong> Spagna, per compiere il mio atto <strong>di</strong> omaggioall’immagine dell’Immacolata, e poi nella Basilica <strong>di</strong> SantaMaria Maggiore, per venerare, insieme con i fedeli, la Madonna“Salus Populi Romani”: a lei chiederò la sua protezionematerna su questa città, sull’Italia, sulla Polonia mia patria,sull’Europa, sul mondo». 1 6L’allocuzione tenuta in piazza <strong>di</strong> Spagna, nel pomeriggiodello stesso giorno, accenna alla «lunga tra<strong>di</strong>zione romana» <strong>di</strong>recarsi a questo luogo 1 7 , accennando al significato marianodella città <strong>di</strong> Roma, dove si sperimenta una presenza speciale<strong>di</strong> Maria:«Lo facciamo, come Chiesa, che la provvidenza ha scelto perla sede <strong>di</strong> S. Pietro, e l’ha legata col suo martirio e con quello<strong>di</strong> san Paolo co-apostolo, rendendo questa Chiesa un particolarecentro dell’unità e dell’amore per tutte le Chiese nell’interoglobo terrestre. Lo facciamo contemporaneamente comecittà che, dai secoli passati così come anche oggi, si sentelegata a questa grande tra<strong>di</strong>zione della missione e del servizioapostolici... E ottienici la grazia – anche qualora siamo lontani– <strong>di</strong> non perdere la sensibilità alla tua presenza in mezzo an o i » . 1 8L’omelia durante la celebrazione eucaristica pomeri<strong>di</strong>ananella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, presenta una sintesi deldogma dell’Immacolata, prendendo lo spunto dei testi liturgici,e offre pure dati peculiari per capire il significato marianodella Basilica Liberiana. 1 9Il titolo mariano <strong>di</strong> «Salus Populi Romani» è un saluto e1 6I n s e g n a m e n t i III/2 (1980) 1618-1619.1 7«Nel giorno della solennità della tua Immacolata Concezione veniamoin questo luogo, consacrato ormai da una lunga tra<strong>di</strong>zione romana; inquesto posto, circondato da un costante ricordo dei suoi abitanti per esprimere,ai tuoi pie<strong>di</strong>, presso questa colonna commemorativa, la nostra venerazionee il nostro amore» (I n s e g n a m e n t i III/2 [1980] 1620-1622).1 8I b i d e m.1 9I n s e g n a m e n t i III/2 (1980) 1623-1627.1617


una preghiera: «Salus Populi Romani! Con questo saluto vengooggi... a questa Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma».Il Papa collega questo titolo alle parole dell’angelo, «piena<strong>di</strong> grazia», e aggiunge:«Piena <strong>di</strong> grazia, k e c h a r i t o m é n e, cioè particolarmente amatada Dio, tutta pervasa del suo amore, consolidata completamentein esso: come se fosse tutta da esso formata, dall’Amoresantissimo <strong>di</strong> Dio. E proprio perciò: salus populi / saluspopuli Romani!»È il titolo che riassume la devozione mariana millenariadella città <strong>di</strong> Roma:«Questo titolo giustamente consacra la devozione mariana <strong>di</strong>Roma. Esso può farsi risalire alle stesse origini <strong>di</strong> questa Basilica,poiché già il mio Predecessore Sisto III nel secolo V, nell’iscrizionede<strong>di</strong>catoria, così chiama la Madonna: Vi r g oMaria... nostra salus» . 20Il titolo mariano in<strong>di</strong>ca che Maria ha ricevuto la salvezza daCristo e, allo stesso tempo, <strong>di</strong>venta strumento materno <strong>di</strong> salve z z a :«Maria più <strong>di</strong> tutti ha sperimentato la salvezza, l’ha sperimentatain modo particolare ed eccezionale. Essendo lei Madredella nostra salvezza, Madre degli uomini e del popolo,Madre <strong>di</strong> Roma, questo lo è per Cristo, per opera <strong>di</strong> Cristo:Salus populi Romani in suo Salvatore!». 212 0Il Papa spiega anche alcuni dati <strong>di</strong> devozione mariana presenti sin dalme<strong>di</strong>oevo: il popolo univa la devozione al Salvatore (Basilica Lateranense)con la Madonna <strong>di</strong> S. Maria Maggiore e pregava così: «Vergine Maria,riguarda propizia i tuoi figli... / Alma Maria, sii benigna alle lacrime <strong>di</strong> chi tisupplica. / Madre santa <strong>di</strong> Dio, riguarda il popolo romano...» (I n s e g n a -m e n t i, o.c., 1624). Nel me<strong>di</strong>oevo, inoltre, la Basilica accoglieva i religiosigreci venuti a Roma. I Santi Cirillo e Meto<strong>di</strong>o celebrarono qui, nel secoloIX, la liturgia in lingua slava con i libri liturgici approvati dal Papa, i qualifurono deposti sull’altare (i b i d e m, 1624).2 1Spiega anche la me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Maria citando la dottrina conciliare(LG 60). In questo modo, la «Salus Populi Romani» è la Madre della Misericor<strong>di</strong>a,per il fatto <strong>di</strong> aver sperimentato la misericor<strong>di</strong>a del Redentore e peressere stata eletta come strumento <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a. Ve<strong>di</strong> l’enciclica «Dives inM i s e r i c o r d i a», 9.La solennità dell’Immacolata presenta Maria tutta santa,sin dal momento della sua concezione, grazie alla redenzione<strong>di</strong> Cristo. Nel commento ai testi biblici della festa (specialmentein E f 1,3-4, in rapporto a L c 1,28 e G e n 3,15), afferma cheMaria partecipa alla salvezza: «In modo eccezionale è stataredenta per opera <strong>di</strong> Colui, al quale Ella, come vergine madre,doveva trasmettere la vita umana». Perciò Maria «in modounico e irrepetibile è stata scelta per Cristo, è stata a Lui destinataad essere Madre». 2 2Come riassunto <strong>di</strong> questa riflessione biblica, il Papa conclude:«Nessuno nella storia del mondo è stato più cristo-centricoe più cristo-forico <strong>di</strong> lei. E nessuno è stato più simile aLui, non solo con la somiglianza naturale della Madre colFiglio, ma con la somiglianza dello Spirito e della santità...Ecco la lode dell’Immacolata, che la liturgia o<strong>di</strong>erna proclamacon le parole della Lettera agli Efesini. E tutta questa ricchezzadella teologia <strong>di</strong> Paolo si può trovare racchiusa anche in questedue parole <strong>di</strong> Luca: “Piena <strong>di</strong> grazia” (k e c h a r i t o m é n e) » .Il fatto <strong>di</strong> celebrare la festa dell’Immacolata in tempo <strong>di</strong>Avvento, ha un significato speciale, sia riguardo all’Av v e n t oliturgico, che riguardo all’Avvento <strong>di</strong> tutta la storia salvifica:« L’Immacolata Concezione è un particolare mistero dellafede... È la festa <strong>di</strong> Avvento per eccellenza... E quando, proprioin questo testo (G e n 3,15), leggiamo della donna, la cuistirpe “schiaccerà la testa del serpente”, ve<strong>di</strong>amo in questadonna, insieme con la Tra<strong>di</strong>zione, Maria, presentata appuntoimmacolata per opera del Figlio <strong>di</strong> Dio, al quale doveva darela natura umana». 2322 Le parole <strong>di</strong> S. Paolo (E f 1,3-5) «si riferiscono a Maria in modo eccezionale.Lei - proprio come Madre - ha acquistato nel grado più alto “l’adozione<strong>di</strong>vina”: scelta ad essere figlia adottiva nell’eterno Figlio <strong>di</strong> Dio»; inquesto modo è l’«Amata Figlia <strong>di</strong> Dio Padre!».I n s e g n a m e n t i III/2 (1980) 1623-1627. Questo tema dell’Avvento sarà,nelle omelie successive, riflessione permanente <strong>di</strong> Giovanni Paolo II, versol’avvento del terzo millennio. La Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore sarà unasosta a modo <strong>di</strong> «statio» mariana del Papa in questo cammino verso il 2000.1918


IV – 1981AFFIDANDOSI A MARIA LA CHIESA VUOLE TESTIMONIAREA TUTTI GLI UOMINI LA SPERANZAL’anno 1981 lascia nel pontificato <strong>di</strong> Giovanni Paolo II unatraccia incancellabile <strong>di</strong> conseguenze impreve<strong>di</strong>bili. Nel mese<strong>di</strong> febbraio, hanno luogo i viaggi apostolici in Pakistan, Filippine,Guam (USA), Giappone, Anchorage (USA) (16-27 febbr a i o ) . 2 4 Ma alle ore 17,19 del giorno 13 maggio, subisce ungrave attentato e gravemente ferito, viene ricoverato al PoliclinicoGemelli dove rimane in sala operatoria per sei ore. 2 5Con una lettera del 25 marzo (Solennità dell’Annunciazione),il Papa aveva invitato i Vescovi a celebrare in modo solennegli anniversari dei concili costantinopolitano primo (381) edefesino (431). La giornata stabilita a questo scopo era il 7 giugno,festa <strong>di</strong> Pentecoste: al mattino, in S. Pietro per commemorareil 1600º del concilio primo <strong>di</strong> Costantinopoli; al pomeriggio,a Santa Maria Maggiore, per festeggiare il 1550º anniversa-2 4Nell’anno 1981 è anche da sottolineare la pubblicazione della terzaLettera Enciclica <strong>di</strong> Giovanni Paolo II, «Laborem exercens», sul lavoro dell’uomo(14 settembre): Insegnamenti IV/2 (1981) 154-215 (latino), 216-266(italiano). È stata anche pubblicata l’Esortazione Apostolica Post-sinodale«Familiaris consortio» (22 novembre): I n s e g n a m e n t i IV/2 (1981) 948-1945(latino), 1046-1130 (italiano). La <strong>di</strong>mensione mariana della famiglia vienesintetizzata con queste parole: «Che la Vergine Maria, come è Madre dellaChiesa, così anche sia la Madre della “Chiesa domestica” e, grazie al suoaiuto materno, ogni famiglia cristiana possa <strong>di</strong>ventare veramente una “piccolaChiesa”, nella quale si rispecchi e riviva il mistero della Chiesa <strong>di</strong> Cristo.Sia Lei, l’ancella del Signore, l’esempio <strong>di</strong> accoglienza umile e generosadella volontà <strong>di</strong> Dio; sia Lei, Madre Addolorata ai pie<strong>di</strong> della Croce, aconfortare le sofferenze e ad asciugare le lacrime <strong>di</strong> quanti soffrono per le<strong>di</strong>fficoltà delle loro famiglie» (FC n. 86).2 5L’attentato fu perpetrato da un giovane turco <strong>di</strong> nome Alì Agca,mentre il Papa compiva il consueto giro sulla campagnola bianca, primadello svolgersi dell’U<strong>di</strong>enza Generale in Piazza San Pietro. Durante il suoricovero nell’ospedale, il Papa si fece portare la busta contenente la terzaparte del «segreto» <strong>di</strong> Fatima, conservata nell’archivio della Congregazioneper la Dottrina della Fede. Cf. Il messaggio <strong>di</strong> Fatima (Città del Vaticano,2000) p. 5.rio del concilio <strong>di</strong> Efeso, in cui Maria fu riconosciuta comeMadre <strong>di</strong> Dio, «T h e o t o k o s». La lettera invita «tutte le ConferenzeEpiscopali» a venire a Roma per celebrare questo evento. 26In quest’anno ci sono due documenti dottrinali del Papariguardano Santa Maria Maggiore: il Ra<strong>di</strong>omessaggio dellagiornata <strong>di</strong> Pentecoste (7 giugno) e l’omelia della festa dell’Immacolata.Per poter valutare il contenuto <strong>di</strong> questi documenti,è necessario riassumere la lettera «A Concilio Constan -tinopolitano I» .Il Papa precisa che la celebrazione degli anniversari dei dueconcili, sarà un passo in più nel cammino dell’unità. L’ e s e m p i odella fedeltà <strong>di</strong> Maria servirà per superare la <strong>di</strong>visione permezzo del rinnovamento della Chiesa: «Tutta l’opera <strong>di</strong> rinnovamentodella Chiesa... non può realizzarsi se non nello SpiritoSanto». La professione <strong>di</strong> fede a Efeso sulla «T h e o t o k o s» è«particolare opera dello Spirito Santo». Il concilio Vaticano IIricorda il Cenacolo della Pentecoste, quando gli Apostolierano radunati con Maria (cf. LG 59).I contenuti <strong>di</strong> ambedue i concili «saranno tuttavia vistianch’essi attraverso l’apporto del concilio Vaticano II, con unparticolare riguardo al mirabile capitolo VIII della Costituzione“Lumen Gentium”. Così come il concilio <strong>di</strong> Efeso, me<strong>di</strong>antel’insegnamento cristologico e soteriologico, permise <strong>di</strong>riconfermare la verità sulla Maternità Divina <strong>di</strong> Maria – laTheotokos – così il Vaticano II si permette <strong>di</strong> ricordare che laChiesa, la quale nasce nel Cenacolo gerosolimitano dallapotenza dello Spirito Santo, comincia a guardare a Maria comeall’esempio della maternità spirituale della Chiesa stessa, e perciòcome alla sua figura archetipa». 27 26 Lettera «A Concilio Constantinopolitano I» (25 marzo, 1981): I n s e -g n a m e n t i IV/1 (1981) 815-828 (latino), 829-839 (italiano). In occasione delXVI centenario del primo concilio <strong>di</strong> Costantinopoli (381), prevalentemente«pneumatologico» in quanto si trattò approfon<strong>di</strong>tamente sulla <strong>di</strong>vinità delloSpirito Santo; 1550º del concilio <strong>di</strong> Efeso (431), <strong>di</strong> grande importanza cristologica;in esso si riconosce Maria «Theotokos».27 Il Papa fa riferimento a Paolo VI, che <strong>di</strong>chiarò Maria «Madre della2120


Riguardo al nostro stu<strong>di</strong>o sulla Basilica Liberiana c o m e«statio» mariana <strong>di</strong> Giovanni Paolo II, è importante ricordareil significato <strong>di</strong> questa celebrazione in Santa Maria Maggiore:«E perciò la liturgia pomeri<strong>di</strong>ana della solennità <strong>di</strong> Pentecosteci riunirà nella principale Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma perricordare in modo particolare, me<strong>di</strong>ante tale atto, che nelcenacolo gerosolimitano gli Apostoli “erano assidui e concor<strong>di</strong>nella preghiera, insieme con Maria, la Madre <strong>di</strong> Gesù” (A t1,14), preparando la venuta dello Spirito Santo».Il tema <strong>di</strong> Maria «figura della Chiesa» (LG 63), si collegacol tema dello Spirito Santo nella <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> Chiesa missi o n a r i a :«E così, perseverando nella preghiera insieme con lei e pieni<strong>di</strong> fiducia in lei affideremo alla potenza dello Spirito Santissimola Chiesa, e la sua missione tra tutte le nazioni del mondo<strong>di</strong> oggi e <strong>di</strong> domani. Noi infatti portiamo in noi stessi l’ere<strong>di</strong>tà<strong>di</strong> coloro, ai quali Cristo Risorto ha or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> andare intutto il mondo a pre<strong>di</strong>care il vangelo ad ogni creatura (cf. M c16,15). Nel giorno della Pentecoste, riuniti nella preghierainsieme con Maria, la Madre <strong>di</strong> Gesù, essi si sono convinti <strong>di</strong>poter compiere questo or<strong>di</strong>ne con la potenza dello SpiritoSanto, <strong>di</strong>sceso su <strong>di</strong> loro conformemente al preannuncio delSignore (cf. A t 1,8). In quello stesso giorno noi, loro ere<strong>di</strong>, cistringeremo nello stesso atto <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> preghiera».28Questa lettera del 25 marzo stabilisce la celebrazione per il7 giugno (Pentecoste); ma il 13 maggio, come è stato accennatosopra, accade l’attentato. Nonostante ciò, la giornata commerativaviene ugualmente celebrata, alla mattina nella Basilica<strong>di</strong> S. Pietro, nel pomeriggio nella Basilica Liberiana. Il PapaChiesa»; cf. I n s e g n a m e n t i, o.c., 838. Nell’omelia dell’8 <strong>di</strong>cembre, il Papaspiegherà ampiamente questo evento.2 8Nella stessa lettera, il Papa raccomanda <strong>di</strong> comunicare questa intenzioneai fedeli il Giovedì Santo. Il testo della lettera, in: I n s e g n a m e n t i I V / 1(1981) 815-828 (latino), 829-839 (italiano).invia un R a d i o m e s s a g g i o con le parole finali <strong>di</strong> affidamento allaMadonna, lette durante il rito a Santa Maria Maggiore. 2 9L’allocuzione del mattino, ricorda l’Incarnazione, quando ilVerbo fu concepito nel seno <strong>di</strong> Maria Vergine per opera delloSpirito Santo. La celebrazione del pomeriggio è una continuazione,sempre nella linea pneumatologica e cristologica:« Veniamo ora nella sera della Pentecoste, a questa Basilica<strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma, nel tempio che da tanti secoli esalta proprioqui quel culmine e quella pienezza dell’opera dello SpiritoSanto nell’uomo... L’opera più splen<strong>di</strong>da realizzata dalloSpirito Santo me<strong>di</strong>ante l’Incarnazione... si è compiuta conconsapevole assenso e con l’umile “fiat” <strong>di</strong> colei che, <strong>di</strong>ventandola Madre <strong>di</strong> Dio, ha detto <strong>di</strong> se stessa: “Eccomi, sono laserva del Signore”».La Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore è de<strong>di</strong>cata a Maria«T h e o t o k o s», in ricordo del concilio <strong>di</strong> Efeso, <strong>di</strong> cui in quell’annosi celebrava il 1550º anniversario:«Maria <strong>di</strong> Nazaret, la serva del Signore della stirpe <strong>di</strong> Davide,è <strong>di</strong>ventata la vera Madre <strong>di</strong> Dio: Theotokos. Questa verità iPadri del concilio <strong>di</strong> Efeso hanno professato, e tutto il popolocristiano ha accolto tale proclamazione».Il Papa spiega anche il significato della visita dei fedeli allaBasilica romana de<strong>di</strong>cata alla «Theotokos»:« Veniamo... a questa Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma per annunziare...i “magnalia Dei”... la venuta <strong>di</strong> Gesù Cristo... rivederequeste vie che lo hanno introdotto nel mondo... Queste vie2 9Intorno all’immagine della Madonna «Salus Populi Romani» c’erano50 car<strong>di</strong>nali e 200 vescovi, numerosi fedeli, rappresentanti <strong>di</strong> altre chiese econfessioni cristiane. Dopo i II vespri e il canto dell’inno «Akathistos» ci fula processione con l’immagine sino alla piazza dell’Esquilino, dove vennetrasmessa l’allocuzione preregistrata dal Santo Padre. I contenuti del ra<strong>di</strong>omessaggiodel Papa vennero <strong>di</strong>stribuiti in tre puntate: I) Atto <strong>di</strong> venerazione:«Credo in Spiritum Sanctum, Dominum et Vivificantem»; II) Atto <strong>di</strong>ringraziamento; III) Atto <strong>di</strong> affidamento. Ve<strong>di</strong>: I n s e g n a m e n t i IV/1 (1981)1 2 4 1 - 1 2 4 7 .2223


sono passate attraverso l’inscrutabile azione dello SpiritoSanto ... e nello stesso tempo attraverso il cuore umile dellaserva del Signore, Maria <strong>di</strong> Nazaret».Nel momento del ringraziamento per la grazia <strong>di</strong> celebrarel’anniversario dei due concili, accenna <strong>di</strong> nuovo al significatodella Basilica mariana, nell’insieme dei doni ricevuti dallo SpiritoSanto sin dal cenacolo della Pentecoste:«E qui, in questa Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma, sentiamo ancornuova la somiglianza con gli Apostoli che, riuniti nel cenacoloperseverano in preghiera con Maria, Madre <strong>di</strong> Cristo.Siamo venuti qui perché, ricordando in modo particolare lapresenza <strong>di</strong> Maria alla nascita della Chiesa, fissiamo lo sguardonella sua mirabile Maternità, che è per noi speranza e ispirazionesulle vie della missione ere<strong>di</strong>tata dagli Apostoli – ere<strong>di</strong>tatadopo il giorno della Pentecoste gerosolimitana».In questo contesto cita la dottrina del concilio Vaticano IIsu Maria figura della Chiesa (cf. LG 63-65), sottolineando l’aspettomaterno <strong>di</strong> questa realtà mariana:«Ringraziamo lo Spirito Santo... per la nascita della Chiesa!Ringraziamo per la Madre sempre presente nel cenacolodella Pentecoste! Ringraziamo perché possiamo chiamarlaanche Madre della Chiesa!» (p. 1245)Alla fine dell’allocuzione, il Santo Padre recita anche l’atto<strong>di</strong> affidamento, riassumendo <strong>di</strong> nuovo il significato della celebrazionea S. Pietro e a Santa Maria Maggiore, in <strong>di</strong>mensionecristologica, pneumatologica, mariologica ed ecclesiologica. Edomanda a Maria la sua intercessione per una nuova effusionedello Spirito Santo nella Chiesa:«O Tu, che sei stata con la Chiesa agli inizi della sua missione,interce<strong>di</strong> per essa affinché, andando in tutto il mondo,ammaestri continuamente tutte le nazione ed annunzi il Va n-gelo ad ogni creatura... O Tu, che sei così profondamente ematernamente legata alla Chiesa, precedendo sulle vie dellafede, della speranza e della carità tutto il Popolo <strong>di</strong> Dio... OMadre degli uomini e dei popoli... abbraccia con l’amoredella Madre e della Serva del Signore coloro che questoabbraccio più aspettano...Spirito Santo Dio! che con il Padre e il Figlio sei adorato eglorificato! Accetta queste parole <strong>di</strong> umile affidamento in<strong>di</strong>rizzatea Te nel cuore <strong>di</strong> Maria <strong>di</strong> Nazaret, Tua Sposa eMadre del Redentore... Così noi oggi ripetiamo: “Vi e n i ” ,confidando nella tua materna intercessione, o clemente, opia, o dolce Vergine Maria». 3 0In tale straor<strong>di</strong>nario contesto, si può capire meglio la visitae l’omelia <strong>di</strong> Giovanni Paolo II alla Basilica <strong>di</strong> Santa MariaM a g g i o re il martedì 8 <strong>di</strong>cembre, festa dell’Immacolata. Il Papavuole ripetere l’atto <strong>di</strong> affidamento con il medesimo testo delRa<strong>di</strong>omessaggio del 7 giugno.Lo stesso giorno 8 <strong>di</strong>cembre, come <strong>di</strong> solito, il Papa harecitato l’A n g e l u s e visitato l’immagine dell’Immacolata inpiazza <strong>di</strong> Spagna. Nella preghiera dell’A n g e l u s, commenta ilcontenuto del titolo mariano «T h e o t o k o s», in rapporto al titolo<strong>di</strong> Immacolata, ricordando il concilio <strong>di</strong> Efeso. 31 Nella preghieradavanti alla Madonna in Piazza <strong>di</strong> Spagna, presentava lasituazione dell’umanità o<strong>di</strong>erna (citando GS 10) per implorarel’aiuto dell’Immacolata. 32 3 0Il testo dell’affidamento in I n s e g n a m e n t i IV/1 (1981) 1245-1247.3 1«Con un’eco lontana suona questa parola, pronunciata con così grandetrasporto <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> amore mille cinquecento cinquanta anni fa al Concilio<strong>di</strong> Efeso, e da quella data ormai sempre solennemente pronunciatadalla Chiesa: pronunciata nella liturgia e nel magistero; pronunciata nellapreghiera in lingue <strong>di</strong> tante nazioni e popoli <strong>di</strong>versi, e contemporaneamentecon uno stesso “senso <strong>di</strong> fede” <strong>di</strong> tutto il Popolo <strong>di</strong> Dio». Ve<strong>di</strong> testo completoin I n s e g n a m e n t i IV/2 (1981) 865-867.3 2«Tu senti maternamente tutte le lotte fra il bene e il male, tra la luce ele tenebre che scuotono il mondo: accogli il nostro grido rivolto nello SpiritoSanto <strong>di</strong>rettamente al Tuo cuore ed abbraccia con l’amore della Madre edella Serva del Signore i popoli che questo abbraccio più aspettano, e insiemei popoli il cui affidamento Tu pure atten<strong>di</strong> in modo particolare. Pren<strong>di</strong>sotto la tua protezione materna l’intera famiglia umana... Mostraci che seiMadre» (I n s e g n a m e n t i IV/2, 1981, 868-870). Tra le altre situazioni chepreoccupavano il Santo Padre è da ricordare la crisi della Nazione Polacca,nella quale era stato proclamato lo stato d’asse<strong>di</strong>o; e infatti il 13 <strong>di</strong>cembreinviterà a pregare per la sua terra natale.2524


L’omelia in Santa Maria Maggiore, 3 3 commenta l’affermazione«nulla è impossibile a Dio» (L c 1,37) e accenna all’onnipotenza<strong>di</strong> Dio, «all’infinita potenza dell’amore», per potercapire il significato del titolo «Madre <strong>di</strong> Dio». 3 4 Il privilegiodell’Immacolata è stato possibile «in considerazione dei meritidel Redentore». In questo modo, Maria è stata preservata dalpeccato originale. Ecco il motivo per visitare Santa Maria Maggioreil giorno dell’Immacolata:« Veniamo oggi a questo Santuario romano della Genitrice <strong>di</strong>Dio, colmi <strong>di</strong> speciale venerazione per la Santissima Tr i n i t à :colmi <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne verso il Padre, il Figlio e lo Spirito Santoper queste “gran<strong>di</strong> cose”, che la grazia dell’Altissimo ha fattosin dal primo momento <strong>di</strong> vita della Vergine <strong>di</strong> Nazareth».Il Papa accenna anche agli eventi del 1981, per celebraregli anniversari del primo concilio costantinopolitano e del concilio<strong>di</strong> Efeso. In effetti, il 7 giugno, come abbiamo riassuntosopra, nella solennità della Pentecoste si erano riuniti i Ve s c o v ipresso la tomba <strong>di</strong> S. Pietro per venerare lo Spirito Santo.«La sera poi dello stesso giorno, sono venuti qui nella Basilicamariana <strong>di</strong> Roma a ringraziare per il Mistero dell’Incarnazione,che è opera suprema dello Spirito Santo nella storiadella salvezza. In questo modo è stato venerato Colui, che“per opera dello Spirito Santo si é incarnato nel seno dellaVergine Maria, e si è fatto uomo”, ed è stata venerata lei, laVergine Madre, che la Chiesa sin dai tempi del concilio <strong>di</strong>Efeso chiama “Genitrice <strong>di</strong> Dio” (Theotókos). Chiamandocosì Maria, la Chiesa professa la sua fede nella più grandeopera salvifica, quale in Essa e me<strong>di</strong>ante Essa ha compiuto loSpirito Santo. “Nulla è impossibile a Dio”!».3 3Omelia, martedì 8 <strong>di</strong>cembre: Insegnamenti IV/2 (1981) 871-875(preghiera nell’atto <strong>di</strong> affidamento: p. 876-879).3 4«Solamente con quella onnipotenza che ama, solamente con l’infinitapotenza dell’amore si può spiegare il fatto che Dio-Verbo, Dio-Figlio si fauomo. Solo con l’onnipotenza che ama, solo con l’inscrutabile potenza dell’amore<strong>di</strong> Dio si può spiegare il fatto che la Vergine... <strong>di</strong>venta la Madre <strong>di</strong>D i o » .L’atto <strong>di</strong> affidamento, alla fine della santa Messa, riprendeil testo del 7 giugno. Prima <strong>di</strong> questo atto, il Papa ne in<strong>di</strong>ca ilsignificato, accennando a «quel particolare <strong>di</strong>alogo <strong>di</strong> amore e<strong>di</strong> affidamento, che la Chiesa della nostra epoca conduce conlo Spirito Santo me<strong>di</strong>ante il Cuore della Genitrice <strong>di</strong> Dio». IlPapa ricorda che Pio XII consacrò tutto il genere umano alCuore dell’Immacolata, e anche i popoli della Russia (1942):«Nei nostri tempi, insieme con l’opera del concilio VaticanoII, è rinata nella Chiesa la speranza del rinnovamento. Ementre questa speranza incontra <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>fficoltà... è sembratoche si debba un’altra volta rivolgersi allo Spirito Santome<strong>di</strong>ante il Cuore della Genitrice <strong>di</strong> Dio, colei che il PapaPaolo VI spesso chiamava “Madre della Chiesa”».L’atto <strong>di</strong> affidamento «è una testimonianza dell’amore chela Chiesa nutre verso Maria, fissando lo sguardo in Essa comenella figura della propria maternità. Questo atto è anche unatestimonianza <strong>di</strong> speranza, che, nonostante tutte le minacce, laChiesa vuole annunciare a tutti i popoli... Questo atto <strong>di</strong> affidamentolo ripetiamo anche oggi». Il Papa vuole seguire i «segnidei tempi» alla luce della Parola <strong>di</strong> Dio: l’anniversario dei gran<strong>di</strong>concili, il giorno della Pentecoste presso la tomba <strong>di</strong> S. Pietroe presso Santa Maria Maggiore:«Abbiamo rinnovato la fede nello Spirito Santo... Proprioseguendo i segni dei tempi, ci siamo riuniti la sera dello stessogiorno nel Santuario mariano <strong>di</strong> Roma... Non ci in<strong>di</strong>canoforse questi segni la Donna, insieme con la quale dovremmoscendere sull’orlo del tempo tracciato dal secolo e dal millennioche stanno per chiudersi?... Non dovremmo proprio inlei ritrovare quella fortezza e quella speranza, che nasconodal cuore stesso del Vangelo?... In ascolto della Parola <strong>di</strong> Diovivo... an<strong>di</strong>amo, uniti con la Donna per eccellenza, Maria». 35 35 Al termine della Messa segue la recita dell’atto <strong>di</strong> affidamento <strong>di</strong>nanziall’immagine della Madonna «Salus Populi Romani». Il Papa affida tutti ipopoli della terra a Maria Immacolata Madre <strong>di</strong> Dio: Insegnamenti I V / 2(1981) 876-879. È lo stesso testo del giorno 7 giugno, Pentecoste: I n s e g n a -menti IV/1 (1981) 1241-1247.2726


V – 1982LA SANTITÀ DI MARIA NELL’ORDINE DELLA SALVEZZANel 1982 il Santo Padre continua le sue visite e viaggipastorali: Nigeria, Benin, Gabon, Guinea Equatoriale (12-19febbraio); Portogallo, ad un anno dall’attentato in Piazza SanPietro (12-15 maggio); Gran Bretagna (28 maggio-2 giugno);Argentina, in relazione alla guerra tra Argentina e Gran Bretagna,a causa delle Isole Falkland/Malvinas (10-13 giugno);Ginevra in Svizzera (15 giugno); Repubblica <strong>di</strong> San Marino eRimini (29 agosto); Spagna, per la chiusura del IV centenariodella morte <strong>di</strong> Santa Teresa d’Avila e, dalla cattedrale <strong>di</strong> Santiago,per il messaggio ai popoli dell’Europa (31 ottobre-9n o v e m b r e ) . 3 6È da segnalare che il giorno 10 ottobre è avvenuta la canonizzazione<strong>di</strong> Padre Massimiliano M. Kolbe, <strong>di</strong> cui il Papa faràspeciale menzione durante l’omelia a Santa Maria Maggiore. 3 7Nella recita dell’A n g e l u s mercoledì 8 <strong>di</strong>cembre, il Papacommenta l’antifona «Alma Redemptoris Mater» nel contestod e l l ’ Avvento e della festa dell’Immacolata. Maria è la«Stella che ci guida nel cielo buio delle aspettative ed incertezzeumane, in particolare nella giornata o<strong>di</strong>erna, quandosullo sfondo della liturgia dell’Avvento brilla la sua annualesolennità; ve<strong>di</strong>amo lei nell’eterna Divina Economia come la“Porta” aperta, attraverso la quale deve venire il Redentoredel mondo».38Nel pomeriggio, durante la preghiera e l’offerta floreale3 6Il 13 maggio 1982, a Fatima, il Papa affidò <strong>di</strong> nuovo il mondo alCuore Immacolato <strong>di</strong> Maria, come ripetizione dell’affidamento fatto il 7 giugnoe l’8 <strong>di</strong>cembre 1981 in Santa Maria Maggiore; cf. I n s e g n a m e n t i V / 2(1982) 1586-1593. Il 26 novembre, Giovanni Paolo II annunciò l’AnnoSanto della Redenzione: dalla Quaresima 1983 alla Pasqua 1984.3 7Sulla canonizzazione <strong>di</strong> S. Massimiliano Kolbe (domenica 10 ottobre)ve<strong>di</strong>: I n s e g n a m e n t i V/3 (1982) 753-759.3 8I n s e g n a m e n t i V/3 (1982) 1555-1556.all’immagine dell’Immacolata, che si trova da 125 anni sullacolonna romana <strong>di</strong> piazza <strong>di</strong> Spagna, il Papa fa riferimento allaConcezione Immacolata <strong>di</strong> Maria come frutto della redenzione<strong>di</strong> Cristo. Perciò Maria guiderà la Chiesa nella celebrazionedell’anno santo della redenzione:«Oggi la Chiesa Romana ti presenta una particolare richiesta:aiutaci a prepararci degnamente all’“Anno Santo”, chesarà un nuovo Giubileo della nostra Redenzione, tu che seila prima tra i redenti, aiuta noi, uomini del ventesimo secoloche si incammina verso il suo termine e, in pari tempo,uomini del secondo millennio dopo Cristo; aiutaci a ritrovarela nostra parte del mistero della Redenzione».39L’omelia durante la celebrazione eucaristica nella Basilica <strong>di</strong>Santa Maria Maggiore è un commento al mistero dell’Immacolata,prendendo lo spunto dalla dottrina <strong>di</strong> San MassimilianoK o l b e . 4 0Nel presentare la dottrina immacolista del nuovo santo, ilPapa inizia col testo del saluto dell’angelo, «piena <strong>di</strong> grazia»(L c 1,28) ed intende parlare dell’Immacolata «con l’occhio spirituale<strong>di</strong> San Massimiliano Kolbe», poiché «egli ha molto da<strong>di</strong>rci nella Solennità dell’Immacolata, <strong>di</strong> cui amò definirsidevoto “militante”». Veramente il santo martire Kolbe «èapparso nel nostro tempo profeta e apostolo <strong>di</strong> una nuova “eramariana”, destinata a far brillare <strong>di</strong> vivida luce nel mondo interoGesù Cristo e il suo Va n g e l o » . 4 1 Il santo martire faceva riferimentoalle apparizioni <strong>di</strong> Lourdes («Io sono l’ImmacolataConcezione») «che per lui furono stimolo e incentivo per comprenderemeglio le fonti della Rivelazione».3 9Insegnamenti V/3 (1982) 1557-1558.4 0Testo dell’omelia in Insegnamenti V/3 (1982) 1559-1564.4 1Citazione <strong>di</strong> Paolo VI, nella beatificazione del P. Kolbe (I n s e g n a m e n -ti <strong>di</strong> Paolo VI, IX, 1971, 909). Il santo martire invita ad amare Maria comel’ha amata Gesù: «Non l’ameremo mai come Egli l’amò... L’amore a Maria èla via più semplice e più facile per santificarci, realizzando la nostra vocazionecristiana».2829


Il titolo dell’Immacolata, secondo l’insegnamento <strong>di</strong> P.Kolbe, come spiega il Papa, «delinea esattamente la Persona <strong>di</strong>lei: Maria è santa ra<strong>di</strong>calmente nella totalità della sua esistenza,fin dal principio... La Concezione Immacolata <strong>di</strong> Maria manifestain modo unico e sublime la centralità assoluta e la funzionesalvifica universale <strong>di</strong> Gesù Cristo». 4 24 2«La circolarità dell’amore, che ha origine dal Padre, e che nella risposta<strong>di</strong> Maria ritorna alla sua sorgente, è un aspetto caratteristico e fondamentaledel pensiero mariano del P. Kolbe... Maria Immacolata è archetipo epienezza <strong>di</strong> ogni amore creaturale... La risposta <strong>di</strong> Maria è quella dell’interaumanità». Vedere la dottrina del santo martire in: Gli scritti <strong>di</strong> MassimilianoKolbe, eroe <strong>di</strong> Oswiecjm e Beato della Chiesa, 3 volumi, E<strong>di</strong>zioni Città <strong>di</strong>Vita, Firenze 1975.30VI – 1983L’IMMACOLATA, PRIMA TRA I REDENTI, È MADRE DI COLUICHE HA REDENTO L’UOMOIl 6 gennaio 1983 Giovanni Paolo II pubblica la Bolla«Aperite portas Redemptori» per l’in<strong>di</strong>zione del Giubileo (25marzo 1983 – 22 aprile 1984) nel 1950° anniversario dellaR e d e n z i o n e . 4 3 La sesta Assemblea Generale Or<strong>di</strong>naria delSinodo dei Vescovi stu<strong>di</strong>a il tema: «Riconciliazione e penitenzanella missione della Chiesa» (29 settembre-29 ottobre). Èanche da sottolineare, nel campo mariano, l’Atto <strong>di</strong> affidamentoe <strong>di</strong> consacrazione del mondo alla Madonna <strong>di</strong> Fatima,compiuto da Giovanni Paolo II assieme ai Car<strong>di</strong>nali e Ve s c o v ipartecipanti al Sinodo dei Vescovi (16 ottobre).In quest’anno viene promulgato il Nuovo Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> DirittoC a n o n i c o, preceduto dalla Costituzione Apostolica <strong>di</strong> giovanniPaolo II «Sacrae Disciplinae Leges» (25 gennaio). Visite pastoralisono da Lui compiute a Lisbona (Portogallo), Costa Rica,Nicaragua, Panama, El Salvador, Guatemala, Honduras, Belize,Haiti (2-10 marzo), Polonia (16-23 giugno), Lourdes (14 agosto),Austria (10-13 settembre). Il mondo si commuove per lavisita al Carcere <strong>di</strong> Rebibbia e l’incontro con Alí Agca (27 <strong>di</strong>cembre),che il 13 maggio 1981 aveva attentato alla vita del Papa.Nell’u<strong>di</strong>enza generale del 7 <strong>di</strong>cembre, il Papa parla dell’Immacolatacome «piena <strong>di</strong> grazia», «creatura perfettamenteriscattata», bellezza che dobbiamo comprendere «alla luce dell’operaredentrice <strong>di</strong> Cristo... in vista dei meriti <strong>di</strong> Gesù Crist o » . 4 4 Questo sarà anche il tema del giovedì 8 <strong>di</strong>cembre, sianella preghiera dell’A n g e l u s, che nella visita in piazza <strong>di</strong> Spagnae a Santa Maria Maggiore. Il tema dell’Immacolata «assumein quest’anno giubilare della Redenzione una <strong>di</strong>mensioneteologica e liturgica del tutto particolare», poiché «questo4 3Testo latino e italiano in: I n s e g n a m e n t i VI/1 (1983) 52-80.4 4Insegnamenti VI/2 (1983) 1263-1267.31


grande mistero mariano... è già previsto in quell’eterno progetto<strong>di</strong> Dio Padre, nel quale Maria, preservata immune dal peccatooriginale in vista dei meriti <strong>di</strong> Cristo, è preor<strong>di</strong>nata a<strong>di</strong>ventare nel tempo la degna madre dello stesso Salvatore». 4 5Nella preghiera in piazza <strong>di</strong> Spagna accenna allo stesso tema:« Veniamo a te nell’Anno Santo della Redenzione... nell’AnnoGiubilare ringraziamo Dio per te, prima tra i Redenti: per tepreservata, tra tutti i figli <strong>di</strong> Adamo, dal peccato originale». 4 6Anche durante l’omelia nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Mag -g i o re , nel commento ai testi biblici e liturgici, emerge il temadell’Immacolata in rapporto alla redenzione <strong>di</strong> Cristo. 4 7 M a r i a«gode in modo particolare i frutti della Redenzione, qualepreservazione dal peccato. La Redenzione l’abbraccia con lapotenza salvatrice della grazia santificante fin dal primomomento del concepimento. Ella è quin<strong>di</strong> la prima tra iredenti ... La solennità dell’Immacolata Concezione è ra<strong>di</strong>catatotalmente nel mistero della Redenzione del mondo,perciò assume una particolare eloquenza in quest’anno giubilare,che la Chiesa vive come l’Anno della Redenzione».Il riferimento alla Madonna «Salus Populi Romani» si svolgein questo contesto. Il fatto che durante tanti secoli i fedeli visitinoquesta Basilica Liberiana si deve analizzare in chiave salvifica:« “ Ti saluto, o piena <strong>di</strong> Grazia...”. Veniamo con questo salutoa Maria, che proprio qui, nell’antica basilica romana, riceveuna particolare venerazione come Salus Populi Romani. Quil’Immacolata si trova, da tanti secoli, in mezzo alla comunitàdella Chiesa che è a Roma, e da tanti secoli veglia maternamentesull’opera della salvezza, che il suo Figlio ha affidatoalla Chiesa me<strong>di</strong>ante il servizio dei vescovi <strong>di</strong> Roma».L’avvicinarsi del terzo millennio (duemila anni della nascita4 5A n g e l u s: I n s e g n a m e n t i VI/2 (1983) 1269-1271.4 6I n s e g n a m e n t i VI/2 (1983) 1272-1273.4 7Testo dell’omelia in I n s e g n a m e n t i VI/2 (1983) 1274-1277.<strong>di</strong> Gesù) fa pensare anche alla nascita <strong>di</strong> Maria celebrata l’8settembre, anche se «non si sa la data» con precisione. Però lacelebrazione dell’Avvento è sempre ricordo <strong>di</strong> lei, poiché questotempo liturgico «è, in modo particolare, il tempo <strong>di</strong> Maria.Infatti, me<strong>di</strong>ante Maria, il Figlio <strong>di</strong> Dio entrò nell’attesa dell’interaumanità. Quin<strong>di</strong> in lei si trova, in un certo senso, l’apice ela sintesi dell’Avvento. La solennità dell’Immacolata Concezione...ne rende testimonianza» e «ci introduce ancor più profondamentenel sacro mistero della sua nascita».Nel commento <strong>di</strong> E f 1,3ss, in rapporto a G e n 3,15 e L c1,28, il Papa approfon<strong>di</strong>sce i contenuti delle omelie degli annianteriori. La «nascita» <strong>di</strong> Maria, cioè «la sua “origine”», accade«nell’eterno Pensiero <strong>di</strong> Dio: nel Verbo Eterno». È «lanascita nello splendore dell’Immacolata Concezione». 4 8La celebrazione dell’Immacolata in Santa Maria Maggiorericorda questa <strong>di</strong>mensione salvifica del mistero, a bene <strong>di</strong> tutti ic r e d e n t i :«È iniziata nella storia della salvezza, l’aurora dell’Avvento delFiglio <strong>di</strong> Dio. Ed allora l’opera della Redenzione ha rivestito lasua forma eternamente designata... Mentre ci stringiamo, oggi,nel santuario mariano <strong>di</strong> Roma, attorno a colei che le generazionihanno venerato come Salus Populi Romani... “noi, cheper primi abbiamo sperato in Cristo” (E f 1,12), professiamo,che in lui siamo stati fatti anche ere<strong>di</strong>... Anche noi! L’ I m m a c o-lata Concezione <strong>di</strong> Maria nell’Anno della Redenzione gettaquesta luce soprannaturale sulla nostra vita umana e desta innoi la speranza del compimento dei <strong>di</strong>vini destini». 49 4 8L’anno della Redenzione ci fa capire meglio i contenuti <strong>di</strong> E f 1: la predestinazione<strong>di</strong> Maria come elezione in Cristo. «Ella, Maria, in quanto ImmacolataConcezione, porta in sé, più <strong>di</strong> qualsiasi altro... il destino alla grazia ealla santità della Figliolanza <strong>di</strong>vina, il destino alla gloria nel Dio della infinitamaestà». In questo modo Maria precede la Chiesa come Vergine e M a d r e ,secondo l’affermazione conciliare:“Brilla sulla terra innanzi al peregrinantePopolo <strong>di</strong> Dio quale segno <strong>di</strong> speranza e <strong>di</strong> consolazione” (LG 63)».49 Per altri particolari sull’Anno Santo della Redenzione, in rapporto aSanta Maria Maggiore: E. VE N I E R, Gli anni santi a S. Maria Maggiore. AnnoSanto della Redenzione 1983-1984: in Theotokos, Madre <strong>di</strong> Dio n. 61 (1998)8 - 11 .3332


VII – 1984L’IMMACOLATA,PRIMO SEGNO ED ANNUNZIO DEL TEMPO NUOVOL’anno della Redenzione (1983-1984) viene celebrato congrande fervore. La chiusura ha luogo il 22 aprile 1984. Duedocumenti raccolgono una sintesi dell’insegnamento <strong>di</strong> PapaGiovanni Paolo II su questo tema: la Lettera Apostolica «S a l v i -fici doloris» sul senso cristiano della sofferenza umana (11 febbr a i o ) 5 0 e l’Esortazione Apostolica ai Religiosi e alle Religiose«Redemptionis donum» (25 marzo). 5 1Durante il 1984 il Papa ha intrapreso viaggi apostolici inCorea, Papua-Nuova Guinea, Isole Salomone, Thailan<strong>di</strong>a (2-12 maggio); Svizzera (12-17 giugno); Canada (9-20 settembre);Zaragoza (Spagna), Santo Domingo (Rep. Dominicana) e SanJuan de Puerto Rico (10-13 ottobre). Il 25 marzo, in spiritualeunione con tutti i Vescovi del Mondo, ha voluto ripetere l’Atto<strong>di</strong> affidamento a Maria compiuto a Fatima il 13 maggio 1982.Suor Lucia (lettera dell’8 novembre 1989) conferma che taleatto <strong>di</strong> consacrazione risponde a quanto voleva la Madonna.Verso la fine dell’anno viene pubblicata l’Esortazione Apostolicapost-Sinodale «Reconciliatio et poenitentia» (11 <strong>di</strong>cembr e ) . 5 2 In Maria «si è operata la riconciliazione <strong>di</strong> Dio con l’u-5 0Lettera Apostolica «Salvifici Doloris»: I n s e g n a m e n t i VII/1 (1984)279-359. «Insieme con Maria, Madre <strong>di</strong> Cristo, che stava sotto la croce, cifermiamo accanto a tutte le croci dell’uomo d’oggi» (n. 31).5 1Esortazione Apostolica «Redemptionis Donum»: Insegnamenti V I I / 1(1984) 788-816 (latino), 817-842 (italiano). Il rapporto tra la Madonna e lavita consacrata viene riassunto con queste parole: «Ella è la più pienamenteconsacrata a Dio, consacrata nel modo più perfetto. Il suo amore sponsaleraggiunge il vertice nella maternità <strong>di</strong>vina per la potenza dello SpiritoSanto... Ella... nel modo più perfetto... segue Cristo come suo Maestro incastità, in povertà e in obbe<strong>di</strong>enza... Se la Chiesa intera trova in Maria il suoprimo modello, a maggior ragione lo trovate voi, persone e comunità consacrateall’interno della Chiesa... invitarvi a ravvivare la vostra consacrazionereligiosa secondo il modello della stessa Genitrice <strong>di</strong> Dio» (n. 17).5 2I n s e g n a m e n t i VII/2 (1984) 1352-1499. Il Papa raccoglie le riflessionimanità... perché Ella ha ricevuto da Dio la pienezza della graziain virtù del sacrificio redentore <strong>di</strong> Cristo» (n. 35).Sabato 8 <strong>di</strong>cembre, nella preghiera dell’A n g e l u s, il Papapresenta il mistero dell’Immacolata come «vittoria <strong>di</strong> Cristo-Redentore» e come «rivelazione della “nuova vita” nelleprofon<strong>di</strong>tà più intime dell’essere umano». 5 3 Nella visita in piazza<strong>di</strong> Spagna fa riferimento al mistero dell’Immacolata comesegno <strong>di</strong> vittoria nella «lotta che riempie la storia dell’uomosulla terra». Maria Immacolata è «il nuovo avvenire dell’uomo,dell’uomo redento, liberato dal peccato. Che questo avvenirepenetri, come la luce d’Avvento, le tenebre che si stendonosulla terra, che cadono sui cuori umani e sulle coscienze». 5 4Queste idee vengono esposte più ampiamente nell’omeliadurante la celebrazione eucaristica in Santa Maria Maggiore .L’omelia commenta il testo biblico dell’annunciazione. L’ I m-macolata è il primo segno ed annunzio del tempo nuovo equin<strong>di</strong> la festa trova nell’Avvento il suo luogo liturgico.L’espressione «“piena <strong>di</strong> grazia” significa la Maternità Divina.La pienezza <strong>di</strong> grazia significa pure l’Immacolata Concezione».Questo privilegio «è in vista della Maternità Divina». Lapreghiera liturgica della festa «contiene in sé tutti gli elementidella fede della Chiesa» (proclamata da Pio IX nel 1854), poichéafferma «la preservazione dal peccato originale» come«degna <strong>di</strong>mora al Figlio <strong>di</strong> Dio nell’Incarnazione». È «il privilegioche la Genitrice <strong>di</strong> Dio deve alla Redenzione operatadalla Croce <strong>di</strong> Cristo... Maria fu redenta in modo particolarenel primo istante della sua concezione, in previsione del Sacrificio<strong>di</strong> Cristo Redentore».La festa dell’Immacolata include la nascita <strong>di</strong> Maria, poiché«Maria, al momento del suo concepimento nel grembodella sesta Assemblea Generale Or<strong>di</strong>naria del Sinodo dei Vescovi: «Riconciliazionee penitenza nella missione della Chiesa» (29 settembre-29 ottobre,1 9 8 3 ) .5 3Insegnamenti VII/2 (1984) 1539-1540.5 4I n s e g n a m e n t i VII/2 (1984) 1541-1542.3435


della madre, è generata in tutta pienezza, da Dio: è la “Piena <strong>di</strong>g r a z i a ” » . 5 5 La nascita <strong>di</strong> Maria viene collegata con l’Immacolata:«La Chiesa dunque vede la nascita terrena <strong>di</strong> Maria daGioacchimo e Anna attraverso il mistero della sua nascita daD i o » . 5 6La festa celebrata nel tempo <strong>di</strong> Avvento, è una preparazioneadeguata per il Giubileo della fine del millennio. In questomodo «l’Immacolata Concezione è primo segno ed insiemeannunzio del Tempo Nuovo. Essa è inizio <strong>di</strong> quella pienezzadei tempi <strong>di</strong> cui parla l’Apostolo». 5 7 Da questa dottrina prendelo spunto per parlare del rinnovamento della Chiesa in camminoverso il terzo millennio:«Dalla Concezione Immacolata ha preso inizio l’opera delrinnovamento dell’uomo oppresso dall’ere<strong>di</strong>tà del primoAdamo. Che la solennità o<strong>di</strong>erna sprigioni in noi un ardenteed incontenibile desiderio <strong>di</strong> questo rinnovamento per tutti igiorni della nostra esistenza terrena, e al tempo stesso nellaprospettiva definitiva... Voglia colei, che è “l’ImmacolataConcezione” – venuta al mondo come Piena <strong>di</strong> grazia – condurcisempre verso quel rinnovamento in Cristo, secondo leparole del Vangelo: “Dalla sua pienezza noi tutti abbiamoricevuto”. Ella sia la luce del nostro Avvento. Ave, maris stella ! » . 585 5Il Papa fa riferimento al messaggio <strong>di</strong> Lourdes: «Io sono l’ImmacolataConcezione», cioè la Piena <strong>di</strong> grazia. Alcuni chiedevano <strong>di</strong> celebrare unanno de<strong>di</strong>cato a Maria, ricordando il bimillenario della sua nascita. Però ladata precisa della nascita è sconosciuta.5 6L’espressione, «nata da Dio», viene spiegata in questo modo: «LaMadre del Figlio <strong>di</strong> Dio è in modo eccelso nata da Dio: dal seno della SantissimaTrinità. È “imparentata” con Dio stesso». Spiega il rapporto con laTrinità: Figlia del Padre, Madre del Figlio, tempio dello Spirito.5 7Il Papa cita il testo <strong>di</strong> S. Anselmo che viene letto nella liturgia delleore: O r a t i o 52, PL 158, 955-956.5 8I n s e g n a m e n t i VI/2 (1984) 1543-1546.VIII – 1985A MARIA AFFIDIAMO IL DONO DEL CONCILIO«GUARDATO CON GLI OCCHI DEL SINODO»Nell 1985 ha luogo la Seconda Assemblea Generale Straor<strong>di</strong>nariadel Sinodo dei Vescovi (25 novembre-8 <strong>di</strong>cembre), avent’anni dalla conclusione del concilio Vaticano II. I Padrisinodali sono presenti nella preghiera dei vespri dell’Immacolatain Santa Maria Maggiore. Al mattino si era tenuta la celebrazioneeucaristica in S. Pietro.Durante quest’anno il Papa ha fatto viaggi apostolici inVenezuela, Ecuador, Perù, Tr i n i d a d - Tobago (26 gennaio-6 febbraio);a Loreto, dove ha incontrato i Vescovi Italiani (11 aprile);nei Paesi Bassi, Lussemburgo, Belgio (11-21 maggio); inTogo, Costa d’Avorio, Camerun, Repubblica <strong>Centro</strong>africana,Zaire, Kenya, Marocco (8-19 agosto); a Kloten (Svizzera) e Liechtestein(8 settembre).La Lettera Apostolica «Ai giovani e alle giovani del mondo»(26 marzo) è una chiamata a con<strong>di</strong>videre la vita con Cristo.L’enciclica «Slavorum Apostoli» sui Santi Cirillo e Meto<strong>di</strong>oPatroni degli Slavi (2 giugno) presenta le linee fondamentaliper l’inculturazione del messaggio evangelico e l’importanteevento della deposizione dei libri liturgici slavi nell’altare <strong>di</strong>Santa Maria Maggiore («Santa Maria ad Praesepe»):«A Roma il papa Adriano II... li accolse (i Santi Cirillo eMeto<strong>di</strong>o) molto benevolmente. Egli approvò i libri liturgicislavi, che or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> deporre solennemente sull’altare nellachiesa <strong>di</strong> Santa Maria ad Praesepe, oggi detta Santa MariaMaggiore, e raccomandò <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare Sacerdoti i loro <strong>di</strong>scepoli»(n. 5). 59La preghiera dell’A n g e l u s nel mezzogiorno <strong>di</strong> domenica 8<strong>di</strong>cembre si è tenuta al termine della concelebrazione eucaristi-5 9S. Cirillo morì a Roma l’anno 869 e fu sepolto a S. Clemente. Testodell’enciclica «Slavorum Apostoli» in I n s e g n a m e n t i, VIII/2 (1985) 3-58.3637


ca nella Basilica <strong>di</strong> S. Pietro, per la conclusione dell’AssembleaStraor<strong>di</strong>naria del Sinodo dei Vescovi. Il Papa ricorda questoevento in rapporto all’Immacolata, come augurio <strong>di</strong> «pienafedeltà allo Spirito <strong>di</strong> Gesù Cristo» e come ritorno all’«inizio<strong>di</strong>vino del mondo migliore... Questo inizio <strong>di</strong>vino ha trovato lasua prima manifestazione nell’Immacolata Concezione dellaVergine, predestinata ad essere la Madre del Figlio <strong>di</strong> Dio...Ella, come si è espresso Papa Paolo VI, è l’aurora che precedela luce della nostra salvezza, Cristo Gesù». 6 0La tra<strong>di</strong>zionale allocuzione e preghiera nel pomeriggio, inpiazza <strong>di</strong> Spagna, viene incentrata nel titolo mariano «Madredella <strong>di</strong>vina grazia»: «Sei tutta bella della bellezza <strong>di</strong> Dio. Seitutta bella della bellezza della Grazia». In questo modo ella,«con l’adorazione più profonda professa il mistero dellaredenzione, che in lei si è compiuto in modo peculiare edeccezionale. La sede degli apostoli Pietro e Paolo è particolarmentesensibile alla bellezza spirituale dell’Immacolata, congiuntacon quella della sua maternità <strong>di</strong>vina». Nel citare iltesto conciliare su Maria «figura della Chiesa» (LG 63), ilPapa domanda nella preghiera il rinnovamento della Chiesavoluto dal concilio: «Preghiamo anche, perché la Chiesa che èin Roma si rinnovi incessantemente secondo le in<strong>di</strong>cazioni delconcilio Vaticano II». 6 1Durante la celebrazione dei vespri in Santa Maria Maggio -re , assieme ai Padri sinodali, il Papa tiene la me<strong>di</strong>tazione e pronuncial’atto <strong>di</strong> affidamento alla Vergine Madre della Chiesa:«A Maria affi<strong>di</strong>amo il dono del concilio guardato con gli occhidel Sinodo». 6 2Il punto <strong>di</strong> partenza dell’allocuzione del Papa è stato iltesto paolino <strong>di</strong> Rom 5,20: «Laddove è abbondato il peccato,ha sovrabbondato la grazia», applicato all’Immacolata: «Pro-6 0I n s e g n a m e n t i VIII/2 (1985) 1452-1455. La citazione <strong>di</strong> Paolo VI:Insegnamenti <strong>di</strong> Paolo VI, II (1964) 525.6 1Insegnamenti VIII/2 (1985) 1456-1457.6 2I n s e g n a m e n t i VIII/2 (1985) 1458-1462.38prio laddove – nel cuore <strong>di</strong> una donna: Eva – è abbondato ilpeccato – nel cuore <strong>di</strong> una donna: Maria – è sobrabbondata laGrazia. La Grazia che viene all’umanità attraverso Maria èmolto più abbondante del danno che proviene dal peccato deinostri Progenitori. In Maria, come in nessun’altra creaturaumana, ve<strong>di</strong>amo il trionfo della grazia».Il Papa accenna allo scopo della visita a Santa Maria Maggioreassieme ai Padri sinodali:«A 20 anni del giorno della chiusura del concilio Vaticano II,noi come partecipanti al Sinodo convocato proprio per questaricorrenza ventennale, veniamo in pellegrinaggio pomeri<strong>di</strong>anoa questo Santuario Romano».Questo evento vuole essere anche un ricordo delle visite <strong>di</strong>Paolo VI durante la celebrazione del concilio Vaticano II:« Vogliamo ripetere e rivivere, oggi, in questa stessa splen<strong>di</strong>daBasilica, meravigliosa testimonianza <strong>di</strong> culto mariano, il gestoche Papa Paolo VI compì l’11 ottobre 1963, nel giorno anniversariodell’inizio del concilio, per rinnovare la preghiera delsuo Predecessore, nel momento in cui i Padri si apprestavanoa trattare del mistero <strong>di</strong> Maria, gesto che rinnovò, poi, ilpomeriggio del 21 novembre 1964, dopo avere al mattinoproclamato la Madonna “Madre della Chiesa”».Il Papa commenta il testo del Magnificat, per ringraziareDio per il dono del concilio e del Sinodo, accennando alla presenza<strong>di</strong> Maria: «E ringraziamo pure la Vergine Santissima peressere stata presente tra noi, durante lo svolgimento del Sinodo,con la sua efficace, anche se invisibile, protezione».L’atto <strong>di</strong> affidamento del concilio e del Sinodo a Maria èuna preghiera per la fedeltà della Chiesa alla sua missione:«Desidero affidarlo a lei, perché la Chiesa possa, con rinnovatade<strong>di</strong>zione e zelo, realizzare ciò che costituisce la sua missioneessenziale: essere “sacramento dell’unione con Dio... e dell’unione<strong>di</strong> tutto il genere umano”». Il Papa ha voluto fare questoatto <strong>di</strong> affidamento nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore:39


«Me<strong>di</strong>ante questo atto <strong>di</strong> affidamento, preghiamo insieme laMadre <strong>di</strong> Dio perché sia qui presente con noi come Madredella Chiesa, così come lo fu per gli Apostoli nel giorno dellaPentecoste. Riuniti, in quest’ora serale, attorno alla venerataIcona della Madonna, insieme con i Membri del Sinodo edaltri numerosi fratelli e sorelle, chie<strong>di</strong>amo a Maria <strong>di</strong> poterrivivere la medesima atmosfera spirituale <strong>di</strong> comunione, <strong>di</strong>unità, <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> speranza, che circondava, come raccontanogli Atti degli Apostoli (cf. At 1,14), la primitiva comunitàcristiana, allietata dalla presenza della Madre <strong>di</strong> Dio».Alla luce dell’Immacolata, la Chiesa, guardando Maria, vuol<strong>di</strong>ventare <strong>di</strong> più un servizio <strong>di</strong> salvezza per tutta l’umanità:« Vogliamo, come Chiesa, essere sacramento, “strumento”dell’Economia salvifica <strong>di</strong> Dio. Vogliamo servire... Guar<strong>di</strong>amodunque all’Ancella del Signore. Da lei vogliamo imparareCristo più a fondo. Vogliamo conoscere meglio la Chiesa econoscere l’uomo, per servirlo in modo sempre più maturo.A questo ci invita anche il Sinodo... Per questo il Sinodo ètornato a scrutare il mistero della Chiesa... Al cuore maternodella Vergine, quasi accogliendo gli impulsi <strong>di</strong> un solo desiderio,affido tutti coloro che, in ogni parte del mondo, per qualsiasiangustia o sofferenza, hanno particolare bisogno dellasua protezione».Un nuovo riferimento alla «Salus Populi Romani» si concretizzain un atteggiamento <strong>di</strong> fiducia filiale, domandando«una nuova effusione dello Spirito»:«Desideriamo lodare “le gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> Dio”... In questaBasilica antica, in cui la Chiesa <strong>di</strong> Roma Ti venera come Saluspopuli romani, desideriamo ringraziare “per tutto ciò cheDio ci ha fatto”... A Te, o Madre, affi<strong>di</strong>amo con immensafiducia i frutti ed i risultati del Sinodo!... Il tuo Cuore Immacolatoregni nelle coscienze, nelle famiglie, nella società, nelleNazioni, nell’intera umanità! O clemente, o pia, o dolce Ve r-gine Maria. Amen».IX – 1986LA FEDE DELLA CHIESA DI ROMANELLA MATERNITÀ DIVINA DI MARIAIl Papa pellegrino, che ogni anno fa la sua sosta mariana inSanta Maria Maggiore, de<strong>di</strong>cata alla «Theotokos», durante il1986 visita, in viaggio pastorale, In<strong>di</strong>a (31 gennaio-10 febbraio),Colombia e Santa Lucia (1-8 luglio), la Regione centroestdella Francia (4-7 ottobre), Bangladesh, Singapore, IsoleFiji, Nuova Zelanda, Australia e Seychelles (18 novembre-1d i c e m b r e ) .Tra gli eventi <strong>di</strong> grande portata ecumenica bisogna sottolinearela Giornata Mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> Preghiera per la Pace, ad Assisi(27 ottobre) e la visita del Papa alla Sinagoga <strong>di</strong> Roma (13 aprile),in spirito <strong>di</strong> fratellanza col popolo da cui provengono Gesùe sua Madre, Maria. Sono eventi che lasciano intravedere laricerca <strong>di</strong> Dio da parte <strong>di</strong> tutti i popoli, per arrivare finalmente,guidati dalla «stella», all’incontro con Gesù e «sua Madre»nella Chiesa, nuova Gerusalemme madre <strong>di</strong> tutti i popoli (cf.M t 2,11; I s 6 0 , 6 ) .L’enciclica «Dominum et vivificantem», sullo Spirito Santo(18 maggio), è un punto <strong>di</strong> riferimento per la <strong>di</strong>mensionepneumatologica della dottrina mariana, quale viene espostanell’omelia del lunedì 8 <strong>di</strong>cembre a Santa Maria Maggiore. 6 3Nella preghiera dell’A n g e l u s, il Papa commenta l’inno dell’ Avvento, «Alma Redemptoris Mater», presentando Mariacome «redenta in modo particolare... totalmente pervasa dall’ere<strong>di</strong>tà<strong>di</strong> Cristo». Con la sua obbe<strong>di</strong>enza, Maria è <strong>di</strong>ventata«la porta me<strong>di</strong>ante la quale è entrato nella storia dell’uomo ilregno dei cieli». 6 4L’allocuzione ai pie<strong>di</strong> della Madonna <strong>di</strong> Piazza <strong>di</strong> Spagna,ritorna sul privilegio mariano, e commenta alcuni versetti del6 3I n s e g n a m e n t i IX/1 (1986) 470-1550 (latino), 1551-1623 (italiano).6 4I n s e g n a m e n t i IX/2 (1986) 1900-1901.4041


Magnificat (L c 1,48-49): «Ti chiamano beata tutte le generazionie tutti i popoli. Ti chiama beata questa Città <strong>di</strong> Roma, erede<strong>di</strong> generazioni e <strong>di</strong> culture: Roma, capitale degli apostoli». IlMagnificat manifesta l’interiorità <strong>di</strong> Maria: «In queste parole siesprime la tua anima, la più sensibile tra tutte le creature allasantità <strong>di</strong> Dio, la più sensibile a questa infinita Maestà, chetutto supera, e al tempo stesso a questo infinito amore cheabbraccia e permea tutto... Insegnaci questo mistero del tuocuore. Insegnaci che Dio è tutto». 6 5L’omelia nella celebrazione eucaristica in Santa Maria Mag -g i o re, commenta, come <strong>di</strong> consueto, i testi biblici della festaliturgica dell’Immacolata. Prendendo lo spunto da E f 1 , 3 :«Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo», ilPapa pellegrino spiega il significato della sua sosta mariananella basilica della «Theotokos»:«Con questa invocazione sulle labbra, noi, la Chiesa <strong>di</strong>Roma, ci rechiamo oggi in pellegrinaggio a Piazza <strong>di</strong> Spagna,dove la Vergine Immacolata domina sulla Città dall’altodella splen<strong>di</strong>da colonna. E poi veniamo qui, in questaantichissima Basilica, nella quale è consolidata la fede dellaChiesa nella Maternità <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> Maria. “Theotokos”:Madre <strong>di</strong> Dio – avevano proclamato con gioia i Padri delconcilio <strong>di</strong> Efeso. “Theotokos”. Madre <strong>di</strong> Dio risposeRoma, elevando questa meravigliosa Basilica... Ve n i a m ooggi a questa basilica per lodare la Maestà <strong>di</strong>vina per ilmistero dell’Avvento». 66Con Maria ringraziamo per il dono dello Spirito Santo: «Inquesto modo la vita <strong>di</strong> Dio: del Padre del Figlio e dello S p i r i t oS a n t o, la vita nella quale si realizza l’infinita maestà della <strong>di</strong>vinità,è <strong>di</strong>venuta dono. Il Padre ci ha elargito questo dono nelsuo Figlio eternamente amato. Ci ha elargito la Grazia».La festa dell’Immacolata ricorda sempre «il mistero dell’ Avvento», poiché «l’Avvento significa una lotta della Graziacontro il peccato nella storia dell’uomo... la venuta del Redentore...nato da donna, Figlio <strong>di</strong> Maria!».La visita al principale santuario mariano <strong>di</strong> Roma, <strong>di</strong>schiudeil significato dell’Immacolata:«Veniamo oggi in questo tempio a lodare Dio per il misterodella donna, che Egli ha legato, sin dall’inizio, alla promessadel Redentore. Veniamo a ringraziare per Maria, per la suaImmacolata Concezione. Ella è “redenta in modo sublime –come <strong>di</strong>ce il concilio Ecumenico Vaticano II – in vista deimeriti del Figlio suo e a Lui unita da uno stretto e in<strong>di</strong>ssolubilevincolo” (LG 53). Ella si trova nel cuore stesso dell’Avvento:della venuta <strong>di</strong> Dio nel mondo, nel Figlio eternamente“<strong>di</strong>letto”».Con questa celebrazione, «insieme con Maria, aspettiamola nascita del Redentore... La Chiesa, che pure si sente Madrenell’or<strong>di</strong>ne della grazia, della salvezza, vive profondamentequesta attesa materna <strong>di</strong> Maria nel tempo del primo Av v e n t o » .In questo senso, Maria viene celebrata como «Salus PopuliR o m a n i » :«Sulle orme dei Santi Apostoli e Martiri, qui a Roma, Ellanon cessa <strong>di</strong> essere per noi “salus populi”: “Salus PopuliRomani”».6 5Il Papa fa riferimento al Sinodo della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Roma: «Insegnalo aifedeli <strong>di</strong> questa Città, che si preparano a celebrare il Sinodo <strong>di</strong>ocesano: perchéesso sia testimonianza <strong>di</strong> carità e forza <strong>di</strong> rinnovamento nella verità!».Cf. I n s e g n a m e n t i IX/2 (1986) 1902-1903.6 6Il testo dell’omelia in: I n s e g n a m e n t i IX/2 (1986) 1904-1907.4243


X – 1987TRASCENDERE LA SOGLIA DELLA STORIA DELL’UOMOPER AVVICINARSI AL MISTERO DELL’IMMACOLATAL’anno mariano (7 giugno 1987- 15 agosto 1988) si apresolennemente nella veglia <strong>di</strong> Pentecoste celebrata a S a n t aMaria Maggiore, la sera del 6 giugno. 6 7L’enciclica «Redemptoris Mater» (25 marzo 1987) sigillaufficialmente la proclamazione dell’Anno Santo straor<strong>di</strong>nario,de<strong>di</strong>cato alla «Beata Vergine Maria nella vita della Chiesa incammino» e ne in<strong>di</strong>ca lo scopo: «Se dunque gli anni che ciavvicinano alla conclusione del secondo millennio dopo Cristoe all’inizio del terzo, vengono rapportati a quell’antica attesastorica del Salvatore, <strong>di</strong>venta pienamente comprensibile che inquesto periodo desideriamo rivolgerci in modo speciale a colei,che nella notte dell’attesa dell’Avvento cominciò a splenderecome una vera “stella del mattino”. Infatti, come questa stellainsieme con l’“aurora” precede il sorgere del sole, così Mariafin dalla sua concezione immacolata ha preceduto la venuta delSalvatore, il sorgere del “sole <strong>di</strong> giustizia” nella storia del genereumano». 6 86 7L’anteriore anno mariano (1954) fu proclamato da Pio XII per commemorareil primo centenario della definizione dell’Immacolata (1854).6 8Enc. «Redemptoris Mater» n. 3: I n s e g n a m e n t i X/1 (1987) 678-744(latino), 744-803 (italiano). Nel n. 4, l’enciclica spiega l’importanza del titolomariano « T h e o t o k o s » , a cui è de<strong>di</strong>cata la Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore:«Solo nel mistero <strong>di</strong> Cristo si chiarisce pienamente il suo mistero (<strong>di</strong>Maria)... In questo approfon<strong>di</strong>mento ebbe un’importanza decisiva il concilio<strong>di</strong> Efeso (431), durante il quale, con grande gioia dei cristiani, la veritàsulla <strong>di</strong>vina maternità <strong>di</strong> Maria fu confermata solennemente come verità <strong>di</strong>fede della chiesa. Maria è la Madre <strong>di</strong> Dio (Theotokos), poiché per operadello Spirito Santo ha concepito nel suo grembo verginale e ha dato almondo Gesù Cristo, il Figlio <strong>di</strong> Dio consustanziale al Padre... A sua volta, ildogma della maternità <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> Maria fu per il concilio Efesino ed è per lachiesa come un suggello del dogma dell’incarnazione, nella quale il Verboassume realmente nell’unità della sua persona la natura umana senza annulla r l a » .Durante il 1987 il Papa ha fatto viaggi pastorali in Uruguay,Cile e Argentina, e ha celebrato a Buenos Aires la II GiornataMon<strong>di</strong>ale della Gioventù (31 marzo-13 aprile). Altre visitepastorali <strong>di</strong> quest’anno: Germania Federale (30 aprile-4 maggio),Polonia (8-14 Giugno), Stati Uniti d’America e Canada(Fort Simpson) (10-21 settembre). 69Sabato 6 giugno, vigilia <strong>di</strong> Pentecoste, la Basilica <strong>di</strong> S a n t aMaria Maggiore <strong>di</strong>ventò il centro e il cuore <strong>di</strong> tutti i santuarimariani dei cinque continenti. Via mondo-visione, il Papaalternò la preghiera dei misteri del santo rosario con i principalisantuari mariani del mondo. La Basilica Liberiana <strong>di</strong>ventòcosì un segno universale <strong>di</strong> speranza per mezzo della preghieramariana universale e l’allocuzione-me<strong>di</strong>tazione finale del SantoP a d r e . 70Giovanni Paolo II, presenta i contenuti della preghiera deimisteri,invitando i fedeli ad iniziare l’anno mariano confedeltà e generosità: «Con le parole del saluto angelico abbiamoripetutamente invocato, in questo Rosario che ha avutoun’eco mon<strong>di</strong>ale, la Vergine Maria, Madre del Redentore enostra Madre spirituale. Ave Maria!... Un’implorazione rivoltaa Dio Onnipotente, me<strong>di</strong>ante l’intercessione <strong>di</strong> lei, “piena <strong>di</strong>grazia”... La mistica invocazione, alternata con gli accenti del“Pater noster” e del “Gloria”, ci ha fatto vivere un momento <strong>di</strong>comunione spirituale profonda, che il collegamento in mondovisionecon alcuni dei principali Santuari mariani ha reso particolarmentesuggestivo. Una mirabile consonanza <strong>di</strong> cuori,echeggia nei cinque continenti». 71 69 Durante i giorni 1-30 settembre, si è tenuta la Settima AssembleaGenerale Or<strong>di</strong>naria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: «Vocazione e missionedei laici nella Chiesa e nel mondo a vent’anni dal Concilio Vaticano II».L’enciclica «Sollicitudo rei socialis», sull’autentico sviluppo dell’uomo e dellasocietà porta la data del 30 <strong>di</strong>cembre: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1547-1665.70 Su altri particolari della celebrazione in Santa Maria Maggiore (testimonianze,ecc.): E. VE N I E R, Gli anni santi a S. Maria Maggiore. Anno SantoMariano 1987-1988: «Theotokos, Madre <strong>di</strong> Dio» n. 62 (1998) 4-9. Preghieraper l’anno mariano: I n s e g n a m e n t i X/2 (1987) 1996-1997.7 1Testo dell’allocuzione in: I n s e g n a m e n t i X/2 (1987) 1998-2001.4544


Il significato della Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore v i e n emesso in evidenza in questo contesto <strong>di</strong> preghiera mariana unive r s a l e :«Questa basilica romana <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, che il miolontano predecessore Sisto III de<strong>di</strong>cò “alla Beata Ve r g i n eMaria e al popolo <strong>di</strong> Dio”, è <strong>di</strong>ventata in questa sera che preludeall’Anno Mariano, un cuore pulsante <strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong>comunione e <strong>di</strong> carità».La preghiera dell’Ave Maria ricorda – afferma il Papa -che«queste parole aprirono il nuovo corso della storia della salvezzacontrassegnato dalla “pienezza del tempo”. Con questemedesime parole noi esprimiamo la volontà <strong>di</strong> ritornare a Dioper mezzo <strong>di</strong> Maria. Essa, infatti, ci conduce a Cristo... EMaria è il modello esemplare della “nuova umanità”. È laDonna in cui si è realizzato pienamente il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio... Av eMaria! La soave preghiera echeggi gioiosa nei sacri templi, neisantuari. Segni la cadenza dei passi pellegrinanti sulle stradedel tempo; dei passi del Popolo <strong>di</strong> Dio in cammino»La preghiera dell’Ave Maria è anche domanda <strong>di</strong> intercessione.Per mezzo <strong>di</strong> questa preghiera ci uniamo alla preghiera<strong>di</strong> Maria: «Il Magnificat della Vergine Maria sia il nostroM a g n i f i c a t » .Nella preghiera dell’A n g e l u s durante tutto l’anno mariano(1987-1988), il Papa fa un pellegrinaggio spirituale attraverso iprincipali santuari mariani del mondo. Nel presentare la caratteristiche<strong>di</strong> ogni santuario, il Papa mette in evidenza una presenzamaterna ed attiva <strong>di</strong> Maria in mezzo ad ogni popolo. 7 27 2Il 21 giugno 1987, l’allocuzione dell’A n g e l u s riassume il tema che ilPapa vuole spiegare negli A n g e l u s successivi: I n s e g n a m e n t i X/2 (1987)2294-2295. In seguito farà riferimento ai seguenti Santuari: Santuariomariano «Porta dell’Aurora», in Vilnius (Lituania); Santuario <strong>di</strong> Siluva ealtri <strong>di</strong> Lituania, 28 giugno: I n s e g n a m e n t i X/2 (1987) 2353-2354. Santuariodella Natività, in Gerusalemme, 5 luglio: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 24-25.Santuario <strong>di</strong> «Madonna della Neve» (Dolomiti), Italia, 12 luglio 1987: I n s e -g n a m e n t i X/3 (1987) 70-71. Santuario <strong>di</strong> Lourdes, 19 luglio: I n s e g n a m e n t iX/3 (1987) 97-99. Santuario <strong>di</strong> Fatima, 26 luglio: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987)La preghiera dell’A n g e l u s <strong>di</strong> martedì 8 <strong>di</strong>cembre è una visitaspirituale al santuario mariano <strong>di</strong> Loreto, «uno dei più rinomatitra i millecinquecento e più templi italiani de<strong>di</strong>cati aMaria». Il Papa, che aveva visitato il santuario nel 1979 e 1985,afferma: «Il Santuario <strong>di</strong> Loreto è certamente una pagina <strong>di</strong>storia ecclesiale ricca <strong>di</strong> avvenimenti e densa <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> devozione...a Loreto la realtà misteriosa del Natale e della santaFamiglia <strong>di</strong>venta in qualche modo palpabile, si fa esperienzapersonale, commovente e trasformante». Alla fine dell’allocuzione,il Papa invita «tutti alla Solennità della “Salus populiromani” prima sulla Piazza <strong>di</strong> Spagna, poi nella Basilica <strong>di</strong>Santa Maria Maggiore , questa sera». 73La preghiera durante il tra<strong>di</strong>zionale omaggio alla Statuadella Madonna in Piazza <strong>di</strong> Spagna è un commento al testoconciliare <strong>di</strong> LG 58: «La Beata Vergine avanzò nella peregrinazionedella fede e serbò... la sua unione col Figlio». Maria,«figura della Chiesa», è presente nel suo cammino storico (cf.LG 63). Maria «precede tutti nella peregrinazione della fede»,e in modo speciale durante l’anno mariano. Maria è presente intutte le vie della Chiesa e del mondo: «Madre nostra! Ve r g i n eImmacolata <strong>di</strong> Piazza <strong>di</strong> Spagna! Sii custode <strong>di</strong> tutte questevie: le vie della Chiesa e del mondo; le vie della Chiesa verso ilmondo, e quelle del mondo verso la Chiesa». 74 118-119. Madonna <strong>di</strong> Pompei, 25 ottobre: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 927-928. Basilica dell’Annunciazione a Nazaret, 8 novembre: I n s e g n a m e n t i X / 3(1987) 1036-1037. Madonna della Colonna (Pilar, Zaragoza), 15 novembre1987: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1109-1111. «Madonna Orante», <strong>di</strong> Kiev, 22novembre: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1185-1186. Monte Athos, «Giar<strong>di</strong>nodella Vergine», 6 <strong>di</strong>cembre: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1310-1311. Santuario<strong>di</strong> Loreto, 8 <strong>di</strong>cembre: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1342-1344. Madonna <strong>di</strong>Guadalupe, 13 <strong>di</strong>cembre: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1388-1389. Santuariodella Natività a Betlemme, 20 <strong>di</strong>cembre: I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1462-1463. Le allocuzioni sui santuari mariani seguiranno nell’anno 1988. Cf. J .ES Q U E R D A BI F E T, Los santuarios marianos: «memoria» celebrativa de la Igle -s i a: “Estu<strong>di</strong>os Marianos” 63 (1997) 219-253.7 3I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1342-1344.7 4I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1346-1347.4746


L’omelia durante la celebrazione eucaristica in Santa MariaM a g g i o re commenta i contenuti del dogma dell’Immacolataalla luce dei testi biblici della festa liturgica. 7 5 Prendendo spuntodal testo della Genesi, il Papa afferma: «Immacolata significainizio della vita nuova della Grazia. Significa liberazionera<strong>di</strong>cale dell’uomo dal peccato». Il «turbamento» <strong>di</strong> Maria nell’Annunciazioneè <strong>di</strong>verso dal turbamento <strong>di</strong> Adamo. «AncheMaria sente la voce <strong>di</strong> Dio nelle parole <strong>di</strong> Gabriele. Tu t t a v i anon cerca un nascon<strong>di</strong>glio. Va incontro a queste parole consemplicità e de<strong>di</strong>zione totale».La festa dell’Immacolata lascia intravedere il mistero dell’uomoredento: «Per avvicinarsi al mistero dell’ImmacolataConcezione <strong>di</strong> Maria bisogna trascendere la soglia del peccatooriginale... Di più: è necessario trascendere la soglia della storiad e l l ’ u o m o » .Questo mistero fa anche scoprire l’elezione dell’uomo inCristo (cf. Ef 1,3). Maria è stata eletta in modo speciale: «Èstata redenta da Cristo in modo sublime ed eccezionale, comeha confermato il concilio Vaticano II (cf. L G 53)». La celebrazionedell’Immacolata nel tempo dell’Avvento ci fa ricordare le«vie sulle quali Dio non cessa <strong>di</strong> avvicinarsi all’uomo».XI – 1988LA CHIESA RINGRAZIA PER IL DONO DELL’ANNO MARIANOED ENTRA CON MARIA NELL’AVVENTO DEL PROSSIMOM I L L E N N I OLa solenne chiusura dell’anno mariano (1987-1988) si ètenuta nella Basilica <strong>di</strong> S. Pietro il 15 agosto 1988. La vigilia, ilPapa in<strong>di</strong>rizza una lettera al Card. Luigi Dadaglio, Arcipretedella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore e Presidente del ComitatoCentrale per l’Anno Mariano, in cui accenna agli eventi dell’annomariano: «Molteplici sono state le iniziative promosseper favorire la partecipazione dei fedeli ad un evento <strong>di</strong> graziatanto singolare, che ha profondamente inciso nella vita dellaChiesa, ravvivandone l’impegno in quella peregrinazione dellafede, <strong>di</strong> cui la Vergine Santissima resta insuperato modello». 7 6Le visite apostoliche del Papa nel corso dell’anno sonocompiute in Uruguay, Bolivia, Paraguay e Lima (7-19 maggio);Austria (23-27 giugno); Zimbabwe, Botswana, Lesotho,Mozambico, Swaziland (10-20 settembre); alle IstituzioniEuropee <strong>di</strong> Strasbourg e alle <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Strasbourg, Metz eNancy (Francia) (8-11 ottobre).Come documenti principali sono da ricordare la CostituzioneApostolica «Pastor Bonus» per la Riforma della CuriaRomana (28 giugno), l’Esortazione Apostolica «Mulieris Digni -t a t e m» (15 agosto 1988) e l’Esortazione Apostolica postsinodale«Christifideles Laici» (30 <strong>di</strong>cembre 1988). 7 7 497 5I n s e g n a m e n t i X/3 (1987) 1348-1351.7 6In Santa Maria Maggiore si era tenuta l’apertura solenne dell’annomariano con la recita del Rosario, in collegamento mondovisione con i principalisantuari mariani della Chiesa (la sera del giorno 6 giugno 1987, vegliadella Pentecoste).7 7L’Esortazione Apostolica «Mulieris Dignitatem» presenta la <strong>di</strong>gnitàdella donna alla luce della rivelazione sulla figura <strong>di</strong> Maria: «Il Concilio haconfermato che, se non si ricorre alla Madre <strong>di</strong> Dio, non è possibile comprendereil mistero della Chiesa, la sua realtà, la sua essenziale vitalità. In<strong>di</strong>rettamentetroviamo qui il riferimento al para<strong>di</strong>gma biblico della “donna”,quale si delinea chiaramente già nella descrizione del “principio” (cf. G e n48


Nell’allocuzione prima della recita dell’Angelus del giornodell’Immacolata, il Papa invita i fedeli a seguire le orme <strong>di</strong> SanMassimiliano Kolbe, il «Cavaliere dell’Immacolata» che nefece il suo modello <strong>di</strong> vita. 7 8 «Sappiamo dalla <strong>di</strong>vina rivelazioneche Maria, appartenente al genere umano come tutti noi, fupreservata dal peccato originale in previsione della sua futuramaternità <strong>di</strong>vina. Come ha riba<strong>di</strong>to il concilio Vaticano II,Maria è veramente la tutta bella, la tutta pura, la tutta santa ein lei l’intera umanità ha il suo ideale <strong>di</strong> sublime grandezza e <strong>di</strong>autentica <strong>di</strong>gnità (cf. LG 56)». La «Tota Pulchra» viene incontroalla nostra «umana fragilità». 7 9L’omaggio e la preghiera alla Madonna in piazza <strong>di</strong> Spagna3,15) e lungo il percorso che va dalla creazione, attraverso il peccato, finoalla redenzione... non possiamo tralasciare, nell’ottica della nostra fede, ilmistero della “donna”: vergine-madre-sposa» (n. 22). «Maria, che “precedetutta la Chiesa sulla via della fede, della carità e della perfetta unione conCristo” (cf. LG 63), ottenga a tutti noi anche questo “frutto”, nell’anno cheabbiamo de<strong>di</strong>cato a lei, alle soglie del terzo millennio della venuta <strong>di</strong> Cristo»(n. 31). Testo completo: I n s e g n a m e n t i XI/3 (1988) 244-316.L’Esortazione Apostolica Postsinodale «Christifideles laici» r a c c o m a n d aa Maria la fedeltà alla vocazione laicale secondo le sue linee fondamentali:«Donaci la tua stessa <strong>di</strong>sponibilità per il servizio <strong>di</strong> Dio e per la salvezza delmondo... sostienici perché viviamo sempre come autentici figli e figlie dellaChiesa <strong>di</strong> tuo Figlio e possiamo contribuire a stabilire sulla terra la civiltàdella verità e dell’amore» (n. 64). Ve<strong>di</strong> I n s e g n a m e n t i XI/4 (1988) 1967-2082.7 8Insegnamenti XI/4 (1988) 1798-1799.7 9Durante la preghiera dell’A n g e l u s nell’anno 1988, il Papa ha spiegatoil significato degli altri santuari mariani (oltre quelli menzionati nell’anno1987): Mosaico nella Piazza <strong>di</strong> S. Pietro, 3 gennaio. Santuari mariani <strong>di</strong>Egipto, 17 gennaio. Madonna <strong>di</strong> Altötting, Baviera, 24 gennaio. Basílica <strong>di</strong>Maria Ausiliatrice, Torino, 31 gennaio. Santuario dell’Immacolata, inYagma, Burkina Faso, 7 febbraio. Santuario mariano del monte Hostyn,Moravia, 14 febbraio. Aparecida, 21 febbraio. Madonna del Libano, 28 febbraio.Madonna dell’Africa, Abidjan, 6 marzo. Santuario «Regina dellaPace», Knock, Irlanda, 13 marzo. Maria Bistrica, Croazia, 20 marzo. Santuariodell’Annunciazione, Tinos, Grecia, 10 aprile. Alcuni santuari della <strong>di</strong>ocesi<strong>di</strong> Verona, 17 aprile. Santuari in rapporto con i nuovi Beati (FrancescoPalau, Gaspar Stanggssinger, Pietro Bonilli, Savina Petrilli), 24 aprile.Madonna dei Treinta y Tres (Uruguay), 8 maggio (dall’aereo). Santuarimariani <strong>di</strong> Emilia, in Italia, 5 giugno. Madonna della Consolazione, ReggioCalabria, 12 giugno. Santuario mariano <strong>di</strong> La-Vang, Vietnam, 19 giugno.è un commento all’antifona mariana dell’Avvento, «AlmaRedemptoris Mater». «Tu sei la Madre del Redentore, il qualeha fatto precedere in te il dono della grazia rispetto all’ere<strong>di</strong>tàdel peccato... Sei Madre sua e madre nostra, Alma RedemptorisMater!... Roma viene oggi da Te, o Immacolata, viene perp a r l a r Ti del tuo grande Mistero... per parlarTi <strong>di</strong> se stessa...delle lotte e degli sforzi <strong>di</strong> tanti laici, sacerdoti, religiosi e religiose,vescovi, parrocchie e dell’intera comunità cristiana, dellaChiesa che è in Roma». 8 0L’omelia durante la celebrazione eucaristica nella Basilica<strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, prende lo spunto dal testo dell’Annunciazione:«Dio le parla del suo eterno Mistero... Con<strong>di</strong>videcon lei, con una creatura, con la sua umile serva, il Mistero deisuoi eterni <strong>di</strong>segni... Maria ascolta le parole del saluto dell’angelo.E insieme a Maria ascolta queste parole tutto il creato.L’intera umanità. Proprio in esse, infatti, si tratta della causad e l l ’ u o m o » . 8 1La <strong>di</strong>gnità della natura umana è collegata al mistero dell’Immacolata,manifestato dalle parole dell’angelo. «La Chiesaguarda attraverso <strong>di</strong> esse alla storia dell’uomo in tutta la suaestensione, fino alle stesse origini». In Maria «prescelta peressere la Madre del Redentore, si realizza tutta la pienezzadella Redenzione».Santuari mariani <strong>di</strong> Eslovachia (Levoca, ecc.), 3 luglio. Nuovamente laMadonna Orante, Kiev, in occasione del millennario del battesimo <strong>di</strong> Rus, 10luglio. Santuario mariano <strong>di</strong> Pietralba, Bolzano-Bressanone, 17 luglio. «FlosCarmeli», nel Monte Carmelo, 24 luglio. «Madonna della Salute» (Lourdesdell’Oriente), Vailankanni, In<strong>di</strong>a, 31 luglio. Santuario <strong>di</strong> Mariapocs, Ungheria,14 agosto. Madonna <strong>di</strong> Sheshan, Cina, 21 agosto. Jasna Gora (ClarusMons), Czestochowa, ed altri santuari <strong>di</strong> Polonia, 28 agosto. Santuario <strong>di</strong>Maria Ausiliatrice, Torino, 4 settembre. Saluto ai santuari mariani <strong>di</strong> Alsazia,9 ottobre. Montserrat, 6 novembre. Santuario della Madonna del Rosario delCap, Canada, 13 novembre. Madonna <strong>di</strong> Studenica, Serbia, 4 <strong>di</strong>cembre. SantuarioNazionale dell’Immacolata, Washington, 11 <strong>di</strong>cembre. Cf. Los santua -rios marianos: «memoria» celebrativa de la Iglesia, o.c.8 0I n s e g n a m e n t i XI/4 (1988) 1803-1804.8 1I n s e g n a m e n t i XI/4 (1988) 1805-1808.5051


La celebrazione in Santa Maria Maggiore, fa ricordare l’evento<strong>di</strong> grazia dell’anno mariano, inaugurato nella BasilicaLiberiana: «Oggi, vivendo l’Avvento dell’anno del Signore1988, la Chiesa desidera ringraziare per tutto ciò che è stato ildono dell’“Anno Mariano”». Il Papa descrive anche come èstato questo dono:«Per la rilettura del messaggio del concilio Vaticano II sullapresenza della Madre <strong>di</strong> Dio, nella missione <strong>di</strong> Cristo e dellaChiesa... Per la gioia della maternità spirituale elargita a ogniessere umano da Cristo nel suo testamento della Redenzione».Sia la celebrazione dell’anno mariano che la celebrazionedella festa dell’Immacolata, sono un invito a camminare nell’ Avvento liturgico e nell’avvento del terzo millennio:«Concentrati nel Mistero <strong>di</strong> Maria, che porta il nome <strong>di</strong>“Immacolata Concezione”, entriamo nell’Avvento. Non soltantonell’Avvento <strong>di</strong> questo anno liturgico, ma nell’avventodel prossimo millennio. Camminiamo verso la notte delNatale e verso la notte pasquale della lotta tra la morte e lavita che è in Cristo. In Lui l’Eterno Padre ha scelto la Ve r g i n e<strong>di</strong> Nazaret. In Lui ha scelto ciascuno <strong>di</strong> noi... noi che – insiemecon Maria – speriamo in Cristo».XII – 1989NELLA STORIA DEL GRANDE AVVENTO DELL’UMANITÀLA VERGINE RISPLENDE COME L’AURORA SUL CIELOIl 1989 segna una tappa storica: l’apertura all’Europa dell’Est.Il 1º <strong>di</strong>cembre ha luogo la visita ufficiale del Presidentedel Soviet Supremo dell’URSS, S.E. Mikhail Gorbaciov, inVaticano. La grande preoccupazione del Papa per la situazionedel Libano, viene espressa nella Lettera Apostolica a tutti iVescovi della Chiesa Cattolica sulla situazione <strong>di</strong> questo paese(7 settembre).I viaggi apostolici del Papa si sono svolti in Madagascar, LaRéunion, Zambia e Malawi (28 aprile-6 maggio); Norvegia,Islanda, Finlan<strong>di</strong>a, Danimarca, Svezia (1-10 giugno); Santiagode Compostela – per la IV Giornata mon<strong>di</strong>ale della Gioventù– e Asturias (19-21 agosto); Seoul (Corea), Indonesia e Mauritius(6-10 ottobre).A livello ecumenico è da sottolineare la firma della <strong>di</strong>chiarazionecomune del Santo Padre Giovanni Paolo II e dell’Arcivescovo<strong>di</strong> Canterbury e Primate della Comunione AnglicanaD r. Robert Runcie (2 ottobre).A livello magisteriale, il Papa scrive l’Esortazione Apostolicade<strong>di</strong>cata a S. Giuseppe, «Redemptoris Custos» (15 agosto1989), dove riflulge pure la presenza <strong>di</strong> Maria. 8 2Anche durante il 1989, in alcune allocuzioni prima dellapreghiera dell’A n g e l u s, il Papa ha fatto visita spirituale ad alcunisantuari mariani, come durante l’anno mariano 1987-1988. 8 38 2I n s e g n a m e n t i XII/2 (1989) 197-224 (latino), 225-248 (italiano).«Dimostrò una <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> volontà, simile a quella <strong>di</strong> Maria, in or<strong>di</strong>ne aciò che Dio gli chiedeva» (n. 3). «La fede <strong>di</strong> Maria si incontra con la fede <strong>di</strong>Giuseppe... Si può <strong>di</strong>re che quello che Giuseppe fece lo unì in modo deltutto speciale alla fede <strong>di</strong> Maria» (n. 4).8 3Ve<strong>di</strong> negli anni 1987 e 1988 i santuari visitati spiritualmente. Nell’anno1989: Mariazell (Austria), Einsiedeln (Svizzera), Shenshan (Cina), Oropa(Italia), Covadonga (Spagna), Czestochowa (Polonia), Flores (Indonesia).Cf. Los santuarios marianos: «memoria» celebrativa de la Iglesia, o.c.5253


L’allocuzione prima della recita dell’A n g e l u s , venerdì 8<strong>di</strong>cembre 1989 non è stata pronunciata dal Papa, a causa dellapioggia battente. Il testo scritto commenta il mistero marianoalla luce dei testi biblici segnalati dalla liturgia. Il Papa applicail tema alla vita cristiana rinnovata: «“Essere immacolati”!Ecco l’ideale cristiano. E noi oggi festeggiamo ed imploriamoquella creatura che tra tutte, dopo Cristo (che non è solo creatura,ma anche Dio), ci si presenta come modello e maestra <strong>di</strong>immacolatezza in tutte le <strong>di</strong>mensioni del proprio essere, riflessoe partecipazione dell’infinita purezza <strong>di</strong> Dio». Invece, leparole pronunciate spontaneamente lasciano intravedere la sintesiimmacolista così come viene sentita nel cuore del SantoP a d r e . 8 4Il tema «essere immacolati» (cf. E f 1,4) è stato anche spiegatonell’allocuzione pomeri<strong>di</strong>ana in piazza <strong>di</strong> Spagna: «OMaria... insegnaci a credere, innanzitutto, nella possibilità <strong>di</strong>una piena immacolatezza, anche se le nostre miserie – personalie sociali – ce la fanno pensare quasi irraggiungibile». 8 5L’omelia durante la celebrazione eucaristica in Santa MariaM a g g i o re presenta la realtà <strong>di</strong> Maria come aurora sul cielo nellastoria dell’umanità. 8 68 4Testo scritto e testo spontaneo: Insegnamenti XII/2 (1989) 1474-1476. Testo spontaneo: «Voglio salutare cor<strong>di</strong>almente tutti i presenti, romanie pellegrini; voglio ricordare insieme con voi il mistero dell’ImmacolataConcezione <strong>di</strong> Maria, questo mistero profon<strong>di</strong>ssimo che oggi celebra tutta laChiesa. Un mistero legato al periodo dell’Avvento che adesso tutta la Chiesasta vivendo e noi nella Chiesa. Ci avviciniamo in questo periodo al santoNatale e questo cammino porta in sé il mistero <strong>di</strong> Maria, specialmente quellodella sua Immacolata Concezione. Maria è stata concepita senza l’ere<strong>di</strong>tàdel peccato originale, è stata concepita nella grazia, piena <strong>di</strong> grazia. Noivogliamo celebrare questo evento come sempre facciamo nei giorni delladomenica, nei giorni festivi, nelle solennità come quella <strong>di</strong> oggi, con questapreghiera dell’Angelus Domini» .8 5Nonostante la pioggia battente, il Papa, prima <strong>di</strong> raggiungere la Basilica<strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, non vuole mancare al tra<strong>di</strong>zionale appuntamentoin piazza <strong>di</strong> Spagna per rendere omaggio all’Immacolata. Cf. I n s e g n a -m e n t i XII/2 (1989) 1477-1478.8 6I n s e g n a m e n t i XII/2 (1989) 1479-1482.54Il Papa vuol lodare il Signore nella prima Basilica de<strong>di</strong>cataalla Madonna Madre <strong>di</strong> Dio, e ne spiega il significato. Prendendolo spunto dal salmo 98 (97), «Cantate al Signore un cantonuovo... Gli ha dato vittoria la sua destra» (Ps. 98 (97) 1), procl a m a :« Veniamo oggi in questa Basilica, che le generazioni cristianedei primi secoli hanno e<strong>di</strong>ficato in onore <strong>di</strong> Maria Santissimae che oggi i fedeli <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> ogni parte del mondo, contanta generosità e sensibilità a cui va il mio plauso e il mioincoraggiamento, contribuiscono a riportare agli antichisplendori, sostenendo i necessari lavori <strong>di</strong> restauro. Ve n i a m oa colei, che è la “Salus Populi Romani”. Veniamo a “cantareun canto nuovo”: cioè il canto dell’Immacolata Concezione.E veniamo per me<strong>di</strong>tare la vittoria, che nella Vergine <strong>di</strong>Nazareth, scelta per essere la Madre del Redentore, ha riportatoCristo: il suo Figlio». 87La gioia della Chiesa nella celebrazione dell’Immacolata ècollegata al tema dell’Avvento: «Veniamo per rallegrarci insiemecon Maria, <strong>di</strong> questo Mistero, che si iscrive nella storia delgrande Avvento dell’umanità; e sullo sfondo <strong>di</strong> questa storiaElla risplende come l’aurora sul cielo».Nella festa dell’Immacolata celebriamo la vittoria totale <strong>di</strong>Cristo sul peccato:«Il Figlio ha riportato questa vittoria nella sua Madre e per lasua Madre... già nel momento stesso della concezione. Ella,come tutti gli uomini, aveva bisogno <strong>di</strong> Redenzione... È stataredenta in modo particolare». Perciò, «nel giorno dellaSolennità dell’Immacolata Concezione della Beata Ve r g i n eMaria l’Avvento <strong>di</strong>venta: “un canto nuovo”, con cui la Chiesacanta al suo Signore e Redentore».8 7Il Card. Luigi Dadaglio, Arciprete della Basilica, presente, avevaintrapreso lavori <strong>di</strong> restauro.55


XIII – 1990NELLA LUCE DELL’IMMACOLATAL’EVENTO DELLA «NUOVA PENTECOSTE»Il 1990 segna il 25° anniversario della chiusura del concilioVaticano II, il Papa Giovanni Paolo II vuole ricordare nellacelebrazione eucaristica in Santa Maria Maggiore. Precedentementeha avuto luogo l’VIII Assemblea Generale del Sinododei Vescovi, sul tema: «La formazione dei Sacerdoti nelle circostanzeattuali» (30 settembre-28 ottobre).Le visite pastorali sono state a: Capo Verde, Guinea Bissau,Mali, Burkina Faso e Ciad (25 gennaio-1 febbraio); Cecoslovacchia(21-22 aprile); Messico e Curaçao (6-14 maggio); Malta(25-27 maggio); Tanzania, Burun<strong>di</strong>, Rwanda e Ya m o u s s o u k r o(1-10 settembre).Nell’anno 1990 viene promulgato il nuovo Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> DirittoCanonico per le Chiese Orientali (18 ottobre).L’enciclica missionaria «Redemptoris Missio» porta la datadel 7 <strong>di</strong>cembre 1990. In questa enciclica si trova un’affermazionemolto cara a Giovanni Paolo II, e cioè, il rapporto tra laChiesa e Maria, in preghiera nel Cenacolo. È l’immagine cheoffre la chiave per l’interpretazione della visita annuale delPapa a Santa Maria Maggiore: «Come gli Apostoli dopo l’ascensione<strong>di</strong> Cristo, la Chiesa deve radunarsi nel Cenacolo conMaria, la Madre <strong>di</strong> Gesù (A t 1,14), per implorare lo Spirito edottenere forza e coraggio per adempiere il mandato missionario.Anche noi, ben più degli Apostoli, abbiamo bisogno <strong>di</strong>essere trasformati e guidati dallo Spirito» (n. 92). 8 8Nell’allocuzione prima della preghiera dell’A n g e l u s, sabato8 <strong>di</strong>cembre, il Papa presenta l’Immacolata «come primizia deiredenti e come loro modello proprio perché, liberata totalmentedalla schiavitù del male e fatta oggetto <strong>di</strong> speciale pre<strong>di</strong>lezio-8 8Testo completo dell’enciclica: I n s e g n a m e n t i XIII/2 (1990) 1398-1486(latino), 1487-1557 (italiano).ne <strong>di</strong>vina, anticipa nella sua vita il cammino del popolo salvatoda Cristo. Maria si china su <strong>di</strong> noi come Madre premurosa eprevidente; per tutti è come uno specchio, un’icona vivente, incui si riflettono in modo limpido e profondo le gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong>Dio» (citazione <strong>di</strong> RMa 25). Segue poi l’invito del Papa: «adunirvi con me nel pomeriggio <strong>di</strong> oggi per il tra<strong>di</strong>zionale omaggioall’Immacolata in Piazza <strong>di</strong> Spagna e per la celebrazioneeucaristica nella patriarcale Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore.Salga così da Roma, dove ben ra<strong>di</strong>cato è il culto all’Immacolata,un’intensa e corale preghiera, un’ardente implorazione <strong>di</strong>misericor<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> pace per tutti i popoli del mondo». 8 9Nella preghiera presso la colonna dell’Immacolata affermache le parole rivolte dall’angelo a Maria «sono parole chenascondono in sé un mistero inscrutabile: il mistero <strong>di</strong> Dio cheè Unità nella Trinità: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Questeparole celano il Mistero, e nello stesso tempo lo rivelano.Soltanto colei che è “piena <strong>di</strong> grazia”, che è l’Immacolata, puòaccogliere l’insondabile Mistero <strong>di</strong> Dio; è capace <strong>di</strong> sentirlocon tutta la profon<strong>di</strong>tà del suo cuore <strong>di</strong> donna». Perciò, il Papachiede a Maria la grazia <strong>di</strong> comprendere meglio il mistero <strong>di</strong>Cristo: «Illumina gli occhi della nostra mente per comprenderela Verità del Verbo che si è fatto carne e abita in mezzo an o i » . 9 0L’omelia in Santa Maria Maggiore (sabato 8 <strong>di</strong>cembre) vuolricordare, alla luce dell’Immacolata, che l’evento del concilioVaticano II è stato una «Nuova Pentecoste». 9 1I contenuti della rivelazione (G e n 3,15, in rapporto a E f1,3-4 e L c 1,28), secondo i testi letti nella celebrazione liturgica,mette in evidenza l’elezione <strong>di</strong> Maria e nostra «in Cristo, primadella creazione del mondo» (E f 1,3)... «Intanto, me<strong>di</strong>ante quella“inimicizia”, Cristo, il Figlio della Donna, ristabilisce la graziadell’Amicizia con Dio... In questo modo, la liturgia dell’Im-8 9I n s e g n a m e n t i XIII/2 (1990) 1571-1573.9 0I n s e g n a m e n t i XIII/2 (1990) 1574-1576.9 1Testo dell’omelia: I n s e g n a m e n t i XIII/2 (1990) 1581-1584.5657


macolata Concezione ci conduce, in un certo senso, alla realtàd e l l ’ Avvento, ci introduce, anzi, in tutta la sua pienezza».Il ricordo della chiusura del concilio s’inserisce in questaluce dell’Immacolata e dell’Av v e n t o :«La Chiesa insegna che la potenza della grazia si è realizzatanella Madre <strong>di</strong> Dio già prima, in previsione della redenzionedel Figlio... È in questa luce che vogliamo ricordare il 25ºanniversario della chiusura del concilio Ecumenico Va t i c a n oII, avvenuta esattamente il giorno dell’Immacolata del 1965...Si è trattato <strong>di</strong> un provvidenziale evento, <strong>di</strong> una nuova Penteco s t e ». 929 2Nell’anno 1985, il Papa già aveva voluto ricordare il 20º anniversariodella chiusura del Concilio Vaticano II, assieme ai partecipanti al Sinodo,durante la celebrazione dei vespri a Santa Maria Maggiore.XIV – 1991PREGARE CON FIDUCIA LA MADRE DI DIO«SALUS POPULI ROMANI»I viaggi apostolici <strong>di</strong> Giovanni Paolo II durante l’anno sisono svolti in Portogallo (10-13 maggio); Polonia (1-9 giugno),a Czestochowa per la VI Giornata Mon<strong>di</strong>ale della gioventù ein Ungheria (13-20 agosto); Brasile (12-21 ottobre). L’ e n c i c l i c a«Centesimus Annus» (1 maggio 1991) ha messo in evidenza ladottrina sociale della Chiesa. 9 3L’Assemblea Speciale per l’Europa del Sinodo dei Ve s c o v i ,sul tema «Ut testes simus Christi qui nos liberavit» (Siamo testimoni<strong>di</strong> Cristo, che ci ha liberato), si è svolta nei giorni 28novembre-14 <strong>di</strong>cembre. Nella Basilica Vaticana, in occasione<strong>di</strong> questa Assemblea, si è tenuta una celebrazione ecumenica <strong>di</strong>Preghiera il 7 <strong>di</strong>cembre. Il Papa fa riferimento a questi eventinell’omelia durante la celebrazione eucaristica del giorno dell’Immacolataa Santa Maria Maggiore.L’allocuzione prima della preghiera dell’A n g e l u s, domenica8 <strong>di</strong>cembre, spiega il mistero dell’Immacolata con queste parole:«Nella prospettiva della futura maternità <strong>di</strong>vina la Ve r g i n eSanta, fin dal primo istante della sua esistenza, possedette inpienezza la grazia santificante, partecipando così alla vita <strong>di</strong>Dio in grado sommo». Però «l’Immacolata Concezione, oltrela vicenda singolare <strong>di</strong> Maria, riguarda tutta la Chiesa ed invitatutti noi a riflettere profondamente sulla volontà creatrice eredentrice <strong>di</strong> Dio e sul dramma della storia umana, che solamentealla luce della Rivelazione trova sicura prospettiva <strong>di</strong>compimento». Perciò «noi invochiamo l’aiuto <strong>di</strong> Maria. Ella,infatti, conosce la nostra fragilità e le nostre speranze». 9 4L’omaggio alla Vergine in piazza <strong>di</strong> Spagna riafferma, allaluce dell’Immacolata, «la speranza della vittoria». Ecco un9 3I n s e g n a m e n t i XIV/1 (1991) 953-1023 (latino), 1024-1083 (italiano).9 4I n s e g n a m e n t i XIV/2 (1991) 1340-1342.5859


sunto della preghiera: «La Redenzione del mondo è iniziata inTe. Tu sei la prima tra tutti i redenti!... Fissiamo gli occhi sulsegno della donna che è figura della Chiesa e del suo incessanteavvento... Sotto la Tua protezione ci rifugiamo ancora unavolta, alla fine <strong>di</strong> quest’anno, <strong>di</strong> questo secolo e <strong>di</strong> questo millennio...o Signora nostra, Protettrice nostra, Me<strong>di</strong>atrice nostra,o Immacolata Madre <strong>di</strong> Dio e Madre nostra dolcissima!A m e n » . 9 5Nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore l’omelia inizia con leparole dell’angelo: «Ti saluto, piena <strong>di</strong> grazia». Il nome <strong>di</strong>Gabriele, significa «messaggero della potenza <strong>di</strong> Dio», a scopo<strong>di</strong> infondere «coraggio», poiché «Dio mostra il suo amore». 9 6Il titolo «piena <strong>di</strong> grazia» significa che «Maria è la primatra coloro che accettano il mistero ineffabile dell’autorivelazione<strong>di</strong> Dio nell’Eterno Figlio, che <strong>di</strong>venta il suo Figlio». Il messaggerochiama Maria “piena <strong>di</strong> grazia”. Vi è in lei una totaleapertura alla potenza <strong>di</strong> Dio, che è amore... Non vi è in lei l’impe<strong>di</strong>mentodel peccato, neanche del peccato originale. L’ a m o r eredentore del suo Figlio l’ha abbracciata e penetrata già nelprimo momento del concepimento da parte dei suoi genitorit e r r e n i » .Prendendo lo spunto dal fatto che «Maria rimane un testimonesingolare della presenza <strong>di</strong> Dio nel mondo», il Papaprega Maria, «Salus Populi Romani», per il buon esito delS i n o d o :60«In questi giorni si svolgono a Roma i lavori del Sinodo deiVescovi dell’Europa. L’o<strong>di</strong>erna solennità mariana ha per loroun’importanza particolare. Quanto attuale è la liturgia dell’ImmacolataConcezione!. In questo Santuario della “SalusPopuli Romani” preghiamo con fiducia la Madre <strong>di</strong> Dio peril buon esito dei lavori del Sinodo... Cristo, in questo tempo<strong>di</strong> Avvento, accolga dalle mani della sua Madre Immacolataquesti nostri voti e queste nostre intenzioni».9 5Insegnamenti XIV/2 (1991) 1343-1345.9 6Testo completo: I n s e g n a m e n t i XIV/2 (1991) 1346-1348.XV – 1992NEL GIORNO DELL’IMMACOLATALA CHIESA SI PRESENTA AGLI UOMINI DEL NOSTRO TEMPOCON IL CATECHISMO POSTCONCILIAREIl Papa ha fatto visite pastorali in Senegal, Gambia e Guinea(19-26 febbraio), Angola, Sao Tomé e Principe (4-10 giugno).La visita pastorale a Santo Domingo (Repubblica Dominicana)è stata fatta in occasione del V Centenario dell’Evangelizzazionedell’America Latina e per la Quarta ConferenzaGenerale dell’Episcopato Latino Americano (9-14 ottobre). 9 7L’Esortazione Apostolica postsinodale «P a s t o res dabov o b i s» (25 marzo 1992) è un punto <strong>di</strong> partenza determinanteper il rinnovamento della formazione sacerdotale. Maria vienepresentata como modello speciale e aiuto materno in tutto ilprocesso formativo. 9 8La pubblicazione del «Catechismo della Chiesa Cattolica»(a cui fa riferimento il Papa nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Mag -9 7Il documento, frutto dell’Assemblea <strong>di</strong> Santo Domingo, presenta icontenuti mariani in rapporto all’evangelizzazione in America Latina.«Maria... La sua figura materna fu decisiva affinché gli uomini e le donnedell’America Latina si riconoscessero nella propria <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> figli <strong>di</strong> Dio.Maria è il sigillo <strong>di</strong>stintivo della cultura del nostro continente. Madre ededucatrice del nascente popolo latinoamericano, in Santa Maria <strong>di</strong> Guadalupe,per mezzo del beato Juan Diego, viene offerto un grande esempio <strong>di</strong>evangelizzazione perfettamente inculturata. Ci ha preceduto nel pellegrinaggiodella fede e nella via verso la gloria, e accompagna i nostri popoli che lainvocano con amore fino al momento in cui ci incontreremo definitivamentecol suo Figlio. Con gioia e gratitu<strong>di</strong>ne accogliamo il dono immenso della suamaternità, della sua tenerezza e protezione, e aspiriamo ad amarla allo stessomodo con cui Gesù Cristo la amò. Per questo la invochiamo quale Stelladella prima e della nuova evangelizzazione» (Santo Domingo n. 15; cf. n.2 1 3 ) .9 8«In intima comunione con Cristo, Maria, la Vergine Madre, è stata lacreatura che più <strong>di</strong> tutte ha vissuto la piena verità della vocazione, perchénessuno come lei ha risposto con un amore così grande all’amore immenso<strong>di</strong> Dio» (PDV n. 36). Cf. Testo completo: I n s e g n a m e n t i XV/1 (1992) 700-845 (latino), 846-957 (italiano).61


g i o re , il giorno dell’Immacolata), è un evento straor<strong>di</strong>nariodella storia della Chiesa alla fine del secondo millennio. Tutti icontenuti mariani vengono esposti in modo adeguato e sod<strong>di</strong>sfacente,specialmente per quanto riguarda i temi trattati nelleomelie in Santa Maria Maggiore: Immacolata, Madre <strong>di</strong> Dio,santuari mariani... Nella presentazione ufficiale del Catechismo(lunedì 7 <strong>di</strong>cembre), il Papa ha affermato: «La Vergine Santa,<strong>di</strong> cui celebreremo domani la Concezione Immacolata, ci aiutiad accogliere e ad apprezzare questo prezioso dono e sia pernoi modello e sostegno nel donare agli altri quella Parola <strong>di</strong>vinache il “Catechismo della Chiesa Cattolica” presenta ai fedelie al mondo intero». 9 9Durante l’allocuzione prima della preghiera dell’A n g e l u s, ilPapa ha spiegato l’importanza e il significato <strong>di</strong> alcuni santuarimariani dell’America Latina, oltre ai santuari già ricordatidurante l’anno mariano. 1 0 09 9La presentazione ufficiale del Catechismo è stata fatta, il 7 <strong>di</strong>cembre,da parte <strong>di</strong> Giovanni Paolo II, ai Rappresentanti della Curia, ai Presidentidelle Commissioni dottrinali e catechetiche delle Conferenze Episcopali.Testo della presentazione: I n s e g n a m e n t i XV/2 (1992), 851-856. La CostituzioneApostolica <strong>di</strong> Giovanni Paolo II «Fidei depositum», per la pubblicazionedel Catechismo della Chiesa Cattolica, è dell’11 ottobre. I c o n t e n u t im a r i a n i si trovano specialmente in questi numeri: 144-149 (fede <strong>di</strong> Maria);466-470 (Maternità <strong>di</strong>vina); 484-511 (sempre Vergine, Immacolata, Madre<strong>di</strong> Dio); 963-975 (Madre della Chiesa, Assunta, Me<strong>di</strong>atrice, figura dellaChiesa); 1172 e 1187-1195 (anno liturgico); 1370 e 1419 (Eucaristia eMaria); 2617-2619, 2622 (preghiera <strong>di</strong> Maria); 2673ss, 2682 (preghiera aM a r i a ) .1 0 0La Antigua (Cattedrale <strong>di</strong> Santo Domingo, 12.1.92); Guadalupe(26.1.92); Aparecida (2.2.92); Maipú (16.2.92); Immacolata <strong>di</strong> Washington(1.3.92); Luján (22.3.92); Copacabana (29.3.92); Madonna dell’Evangelizzazionein Lima (14.6.92); la Madonna dei Trenta y tres (28.6.92); Suyapa(5.7.92); Quinche (12.7.92); Madonna <strong>di</strong> Los Angeles, Costa Rica (2.8.92);Madonna della Carità del Cobre, Cuba (9.8.92); Assunzione in Paraguay(16.8.92); Immacolata in El Viejo, Nicaragua (13.9.92); Izamal in Yucatán(20.9.92); Altagracia (omelia) in Santo Domingo (12.10.92); altri santuarimariani insieme (Santa Maria La Antigua del Darién, Colombia; Cattedrali<strong>di</strong> Kingston e Caraibi, Madonna della Divina Provvidenza Patrona <strong>di</strong> PortoRico, Madonna del Perpetuo Socorro Patrona <strong>di</strong> Haiti (8.11.92).L’allocuzione in piazza <strong>di</strong> Spagna è un testo <strong>di</strong> preghieraall’Immacolata per «gli uomini del nostro tempo»: «O Madredel Verbo Incarnato, Madre <strong>di</strong> questa sublime <strong>di</strong>gnità offertaall’uomo... Tu sei la memoria perpetua. Madre della Chiesa,sostienici in questo compito... Tu sei l’immacolata sensibilitàdel cuore umano a tutto ciò che è <strong>di</strong> Dio». 1 0 1L’omelia durante la celebrazione eucaristica vespertina inSanta Maria Maggiore ricorda che in questa festività dell’Immacolatala Chiesa si presenta agli uomini nel nostro tempo con ilcatechismo postconciliare. 1 0 2L’Immacolata è un dono <strong>di</strong> Dio alla sua Chiesa. Il titolo haanche una <strong>di</strong>mensione materna. L’Immacolata è la «“piena <strong>di</strong>grazia” sin dal primo istante del suo concepimento... la“nuova Eva”, la Madre dei viventi, cioè la Madre <strong>di</strong> tutti coloroche, in Cristo Gesù, <strong>di</strong>ventano santi ed immacolati alcospetto <strong>di</strong> Dio. Maria è la prima fra tutti i viventi. Scelta peressere la Madre del Redentore del mondo, la Vergine <strong>di</strong> Nazaretha ricevuto i frutti della redenzione in anticipo, fin dalseno materno».L’atteggiamento <strong>di</strong> Maria appare nel contesto della narrazioneevangelica dell’Annunciazione: «Maria è la Vergine cheascolta... Maria è la Vergine che domanda... Maria domandaperché è umile... Maria è obbe<strong>di</strong>ente».Il Papa ricorda anche il trentesimo anniversario dell’iniziodel concilio Vaticano II, «inaugurato l’11 ottobre <strong>di</strong> trent’annifa, precisamente nella Festa della Maternità <strong>di</strong> Maria». Ringraziaanche per il dono del «catechismo postconciliare, che costituisceun compen<strong>di</strong>o della verità annunziata dalla Chiesa intutto il mondo. Questo compen<strong>di</strong>o... costituisce il frutto piùmaturo e completo dell’insegnamento conciliare, che in essoviene presentato nella ricca cornice <strong>di</strong> tutta la Tra<strong>di</strong>zione ecclesi a l e » .1 0 1I n s e g n a m e n t i XV/2 (1992) 861-864.1 0 2I n s e g n a m e n t i XV/2 (1992) 857-860.6263


In questo contesto, il Papa rivolge una preghiera alla«Salus Populi Romani», in Santa Maria Maggiore, per affidarlela fedeltà ai contenuti del Catechismo:«O Maria, ... tu che, nel giorno della Pentecoste eri presentequale Madre della Chiesa, accogli questo frutto del lavorodella Chiesa tutta intera. Coloro che hanno portato avantiquesta impresa altamente meritoria... sono qui, ai tuoi pie<strong>di</strong>.Tutti insieme deponiamo il nuovo “Catechismo della ChiesaCattolica”... nelle mani <strong>di</strong> colei che, come Madre del Ve r b o ,ha accolto nelle sue braccia il primogenito <strong>di</strong> tutte le creature...noi preghiamo perché si aprano le vie al Verbo Incarnato,al Vangelo del Figlio dell’uomo, tuo <strong>di</strong>lettissimo Figlio... tichie<strong>di</strong>amo, o Maria, la grazia <strong>di</strong> una sincera apertura <strong>di</strong> spiritoe <strong>di</strong> un attento ascolto della Parola <strong>di</strong> Dio... Ti chie<strong>di</strong>amo,o Madre degli uomini, la grazia per ogni essere umano <strong>di</strong>saper accogliere con riconoscenza il dono della figliolanzache il Padre offre gratuitamente a tutti nel suo e tuo Figlio<strong>di</strong>letto. Ti chie<strong>di</strong>amo, o Madre della speranza, la grazia dell’ubbi<strong>di</strong>enzadella fede, unica vera àncora <strong>di</strong> salvezza».XVI – 1993L’IMMACOLATA, PELLEGRINA CON LA CHIESAVERSO IL TERZO MILLENNIOLe visite pastorali sono svolte in Uganda e a Khartoum (3-10 febbraio); Albania (25 aprile); Spagna (12-17 giugno); Giamaica;a Merida e a Denver per la celebrazione dell’VIII GiornataMon<strong>di</strong>ale della Gioventù (9-16 agosto); Lituania, Lettonia,Estonia (4 – 10 settembre).Il 26 <strong>di</strong>cembre per la Chiesa si apre l’Anno Internazionaledella Famiglia. Il secondo Sinodo della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Roma vieneconcluso il 29 maggio.L’enciclica «Veritatis splendor» (6 agosto 1993), sui Fondamentidella morale cattolica viene citata nella lettera del Papaal Car<strong>di</strong>nale Ugo Poletti, Arciprete della Basilica <strong>di</strong> S a n t aMaria Maggiore, quando parla <strong>di</strong> Maria Madre <strong>di</strong> Misericor<strong>di</strong>a(8 <strong>di</strong>cembre 1993). 1 0 3Mercoledì 8 <strong>di</strong>cembre, nell’allocuzione prima della recitad e l l ’A n g e l u s, il Papa spiega la festa dell’Immacolata come uninvito «a contemplare lo splendore <strong>di</strong> Dio riflesso sul voltodella Vergine Santa, la nuova Eva, la Madre del Redentore». InMaria «si realizza pienamente il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio, quale ce lodescrive l’Apostolo Paolo: “Ci ha scelti prima della creazionedel mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nellacarità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera <strong>di</strong>Gesù Cristo” (E f 1,4-5)». In questo modo, «Maria si trova nelcuore <strong>di</strong> questo mistero come la prima dei salvati e la Chiesa lavenera Immacolata, cioè assolutamente priva <strong>di</strong> ogni macchia1 0 3Testo dell’encilica «Veritatis Splendor»: I n s e g n a m e n t i XVI/2 (1993)156-274 (latino), 275-375 (italiano). Brano mariano dell’enciclica: «Maria èMadre <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a anche perché a lei Gesù affida la sua Chiesa e l’interaumanità... Maria in perfetta docilità allo Spirito sperimenta la ricchezza el’universalità dell’amore <strong>di</strong> Dio, che le <strong>di</strong>lata il cuore e la fa capace <strong>di</strong>abbracciare l’intero genere umano... Maria con<strong>di</strong>vide la nostra con<strong>di</strong>zioneumana, ma in una totale trasparenza alla grazia <strong>di</strong> Dio. Non avendo conosciutoil peccato, ella è in grado <strong>di</strong> compatire ogni debolezza. Comprendel’uomo peccatore e lo ama con amore <strong>di</strong> Madre» (n. 120).6465


<strong>di</strong> peccato, perché la redenzione manifesta in lei una forza salvificapreveniente e permanente». 1 0 4Nella preghiera in piazza <strong>di</strong> Spagna, il Papa ricorda i suoiviaggi missionari dell’anno, accennando ai santuari mariani einvoca Maria Immacolata come «Salus Populi Romani»: «MadreImmacolata, Salus Populi Romani! Tu sei l’aurora della nuovavita in tutta la creazione... Tu sei la Stella mattutina, la Stella dell’evangelizzazione“antica” e “nuova”... Tu, la prima e perfettatestimone dell’intero Mistero <strong>di</strong>vino della Redenzione». 1 0 5Invece della consueta visita e omelia in Santa Maria Mag -g i o re, Giovanni Paolo II invia una lettera al Car<strong>di</strong>nale UgoPoletti, Arciprete della Patriarcale Basilica Liberiana.«Le affido l’incarico <strong>di</strong> deporre, in mia vece, davanti allaimmagine della Salus Populi Romani l’unito omaggio floreale,quale atto <strong>di</strong> devoto ossequio alla Immacolata Vergine Maria,a Cui ripeto il mio “ Totus Tu u s ”. Invito tutti i fedeli ad implorarel’amoroso intervento <strong>di</strong> Maria presso il suo Figlio Salvatore,perché si compongano in modo onorevole e giusto igravi conflitti... soprattutto nella vicina Bosnia-Erzegovina, esi giunga finalmente alla pace sospirata».106In questa lettera commovente, il Papa cita un brano dell’enciclicaVeritatis Splendor, riguardante Maria Madre <strong>di</strong>Misericor<strong>di</strong>a. L’Immacolata è la «Tota pulchra», che «con<strong>di</strong>videla nostra con<strong>di</strong>zione umana in una totale trasparenza allagrazia <strong>di</strong> Dio e non avendo conosciuto il peccato, è in grado <strong>di</strong>compatire ogni debolezza» (VS 120). Il Papa domanda a Mariache «infonda nei cuori il gusto dell’innocenza». 1 0 71 0 4I n s e g n a m e n t i XVI/2 (1993) 1429-1433.1 0 5I n s e g n a m e n t i XVI/2, 1993, 1434-1439.1 0 6I n s e g n a m e n t i XVI/2 (1993) 1427-1428. Il Papa non visita SantaMaria Maggiore perché l’11 novembre, scivolando accidentalmente al termine<strong>di</strong> un’u<strong>di</strong>enza nell’Aula delle Bene<strong>di</strong>zioni, Giovanni Paolo II riporta lalussazione traumatica anteriore della spalla destra. È ricoverato per un giornoal Policlinico Gemelli, dove viene sottoposto alla riduzione incruentadella lussazione e all’immobilizzazione in bendaggio molle, che sarà mantenutaper un mese.1 0 7I n s e g n a m e n t i XVI/2 (1993), 1428. L’enciclica «Veritatis Splendor» èstata pubblicata il 6 agosto 1993. Ve<strong>di</strong> nota 103.XVII – 1994SIN DALL’INIZIOLA GRAZIA APPARE PIÙ POTENTE DEL PECCATOL’anno internazionale della famiglia (1994) è occasione perapprofon<strong>di</strong>re questa realtà basilare della società e della Chiesa.Il Papa pubblica la lettera in<strong>di</strong>rizzata alle famiglie, «G r a v i s s i -mum sane» (2 febbraio), ed ha un incontro mon<strong>di</strong>ale con lefamiglie (8-9 ottobre). 108La visita pastorale a Zagabria, Croazia (10-11 settembre)avviene nel contesto <strong>di</strong> preghiera per la pace nei Balcani. L’ a-pertura, all’interno delle Mura Vaticane, del monastero <strong>di</strong> clausura«Mater Ecclesiae» (13 maggio), ha come scopo <strong>di</strong> segnalarel’importanza della preghiera in tutte le vie della Chiesa a serviziodell’umanità.L’Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Ve s c o v i ,stu<strong>di</strong>a il tema: «La Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatriceverso l’anno 2000: sarete miei testimoni» (10 aprile – 8maggio). La Lettera Apostolica «O r<strong>di</strong>natio Sacerd o t a l i s» riba<strong>di</strong>sceche l’Or<strong>di</strong>nazione sacerdotale è da riservarsi soltanto agliuomini (22 maggio).Verso la fine dell’anno viene celebrata la IX AssembleaGenerale Or<strong>di</strong>naria del Sinodo dei Vescovi sul tema «La vitaconsacrata e la sua missione nella Chiesa e nel mondo» (2-29o t t o b r e )La Lettera Apostolica «Tertio Millennio Adveniente» (10novembre 1994), per preparare il Giubileo dell’anno 2000,presenta Maria che accompagna la Chiesa come «modello <strong>di</strong>fede vissuta» (n. 43), «donna docile alla voce dello Spirito» (n.48), «esempio perfetto <strong>di</strong> amore, sia verso Dio che verso ilprossimo» (n. 54). 109 108 Testo della lettera: I n s e g n a m e n t i XVII/1 (1994) 254-325 (latino),326-384 (italiano).109 I n s e g n a m e n t i XVII/2 (1994) 664-707 (latino), 708-743 (italiano).6766


La personale esperienza <strong>di</strong> Giovanni Paolo II, segnata daun profondo senso mariano, appare nel libro «autobiografico»:«Va r c a re la soglia della Speranza» (20 ottobre).L’allocuzione prima della preghiera dell’A n g e l u s <strong>di</strong> giovedì8 <strong>di</strong>cembre è un invito a collaborare nell’itinerario della«Grande Preghiera per l’Italia e con l’Italia», che si concludesabato10 <strong>di</strong>cembre, durante la visita pastorale del Papa al SantuarioLauretano:«Sabato prossimo, poi, andrò in pellegrinaggio al Santuario<strong>di</strong> Loreto per concludere, insieme con i Vescovi, la grandepreghiera per l’Italia, iniziata nel marzo scorso. Al terminedell’Anno della Famiglia, raccolti presso la Casa della SantaFamiglia, porremo sotto la protezione della Madre delRedentore il rinnovamento umano e cristiano delle famiglieitaliane, affinché siano luogo e strumento della nuova evangeli z z a z i o n e » .110L’allocuzione commenta le parole dell’antica antifona« Tutta bella sei, Maria, la macchia del peccato originale non èin Te». La Concezione Immacolata <strong>di</strong> Maria, «mistero <strong>di</strong> graziae <strong>di</strong> bellezza che avvolge la Vergine Madre, ha origine dallatenerezza <strong>di</strong> Dio che l’ha preservata, sin dal primo istante dellasua esistenza, dal peccato originale e dalle sue conseguenze,preparandola a <strong>di</strong>ventare la degna Madre del suo Figlio». Inquesto mistero appare anche l’amore <strong>di</strong> Dio per tutta l’umanità:«L’Immacolata è il segno della fedeltà <strong>di</strong> Dio che non siarrende <strong>di</strong> fronte al peccato dell’uomo».La preghiera ai pie<strong>di</strong> della Vergine Immacolata <strong>di</strong> Piazza <strong>di</strong>Spagna è una petizione per il bene <strong>di</strong> ogni famiglia:« Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia, il Signore è con te. ReginaImmacolata, seguendo una tra<strong>di</strong>zione più che centenaria,ogni anno il popolo romano accorre qui, per incontrarti nelSull’anno della famiglia (1994) afferma: «Si può nutrire la speranza che l’Annodella Famiglia, inaugurato a Nazaret, <strong>di</strong>venti, come l’Anno Mariano, unaulteriore, significativa tappa della preparazione al Grande Giubileo» (n. 28).1 1 0Testo dell’allocuzione: I n s e g n a m e n t i XVII/2 (1994) 1024-1026.giorno della sua festa... Voglia la Vergine Santa estendere lasua sollecitu<strong>di</strong>ne ad ogni famiglia, soprattutto in questo annoche nella Chiesa e nel mondo celebriamo come anno dellaFamiglia... Madre della Famiglia <strong>di</strong> Nazareth, fa’ che Diocontinui ad essere la forza della famiglia!».111L’omelia durante la celebrazione eucaristica in Santa MariaM a g g i o re presenta, ancora una sintesi sul tema dell’Immacolatacon riflessioni e motivazioni mariologiche, ecclesiologiche eantropologiche, sempre rinnovate, a commento dei testi biblicie liturgici. 1 1 2La riflessione sui testi biblici verte intorno al contenutodella parola «grazia» secondo la dottrina paolina: «dono che ilPadre ci elargisce nel suo Figlio». Questa «spiegazione paolinadell’espressione biblica “grazia” è in<strong>di</strong>spensabile per comprenderein modo giusto e adeguato la parola rivelata alla Ve r g i n e<strong>di</strong> Nazaret nel momento dell’Annunciazione: “Ti saluto, opiena <strong>di</strong> grazia”. Quella “pienezza <strong>di</strong> grazia” in<strong>di</strong>ca l’ImmacolataConcezione: mistero che la Chiesa professa e vive particolarmentein questo giorno».Il mistero dell’Immacolata Concezione, alla luce <strong>di</strong> G e n3,15, (il «protovangelo»), «in<strong>di</strong>ca che Maria, sin dal primoistante del suo concepimento fu preservata dall’ere<strong>di</strong>tà del peccatooriginale. Fu libera perché da sempre destinata ad essereMadre <strong>di</strong> Cristo Redentore». Nella «pienezza dei tempi» e graziealla salvezza comunicata da Cristo, appare con evidenza che«sin dall’inizio la grazia appare più potente del peccato».Maria, predestinata per <strong>di</strong>ventare Madre <strong>di</strong> Dio, è «santa inmodo ben più sublime degli altri santi». In effetti, «la grazia ha<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere più potente del peccato in colei che sindall’eternità è stata scelta per essere la Madre del Redentore1 1 1Il Papa fa riferimento alla Lettera che all’inizio dell’anno aveva inviatoalle famiglie del mondo intero. Testo della preghiera in piazza <strong>di</strong> Spagna:I n s e g n a m e n t i XVII/2 (1994) 1027-1030. Sulla lettera alle famiglie, ve<strong>di</strong> nota1 0 8 .1 1 2I n s e g n a m e n t i XVII/2 (1994) 1019-1023.6869


del mondo... Cristo redense colei che era destinata ad esseresua Madre, preservandola immune dallo stesso peccato origina l e » .Il Papa, nella sua visita a Santa Maria Maggiore, dopo averricordato che «il mistero dell’Immacolata Concezione ci preparain modo particolare alla venuta <strong>di</strong> Gesù Cristo», accennaall’eco della dottrina del concilio efesino e della definizionedell’Immacolata, nella chiesa <strong>di</strong> Roma:«Quando il concilio <strong>di</strong> Efeso confermò la fede della Chiesanella Theotokos, risuonò questa verità con una vasta eco inRoma. La Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, nella quale oggiabbiamo la gioia <strong>di</strong> incontrarci, costituisce la concreta testimonianzadella gioia provata allora dai credenti in Cristo, siaad Efeso che a Roma. E quando, nel secolo scorso, il PapaPio IX definì il dogma dell’Immacolata Concezione, la gioiadella Chiesa esplose nuovamente, proprio a Roma, e siespresse concretamente nel monumento eretto a Piazza <strong>di</strong>Spagna, in onore dell’Immacolata Madre <strong>di</strong> Dio. “Tutti i confinidella terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio”...Prega per noi, Santa Madre <strong>di</strong> Dio, “Salus Populi Romani”.A m e n ».XVIII – 1995RIPRENDERE LA RICCA MEDITAZIONE DEL CONCILIOSULLA MADRE DI DIO NEL MISTERO DI CRISTO E DELLA CHIESAAll’inizio del 1995, Giovanni Paolo II, dai microfoni <strong>di</strong>Ra<strong>di</strong>o Ve r i t a s a Manila, legge un Messaggio ai Cattolici Cinesi(14 gennaio). Il viaggio pastorale a Manila per la Celebrazionedella X Giornata Mon<strong>di</strong>ale della Gioventù, e a Port Moresby(Papua Nuova Guinea), Sydney (Australia) e Colombo (SriLanka) per tre beatificazioni, ha luogo dall’11 al 21 gennaio.Altri viaggi pastorali durante il 1995: nella RepubblicaCeca per la Canonizzazione del Beato Jan Sarkander e dellaBeata Z<strong>di</strong>slava <strong>di</strong> Lemberk (20-22 maggio); in Belgio, per laBeatificazione <strong>di</strong> P. Damian de Veuster (3-4 giugno); nellaRepubblica Slovacca, con la Canonizzazione dei Martiri <strong>di</strong>Kosice (1619) Marco da Krizevci, Stefano Pongracz, MelchioreGrodziecki (30 giugno – 3 luglio); a Loreto in occasione delPellegrinaggio dei Giovani d’Europa (9-10 settembre): Ve g l i a<strong>di</strong> preghiera in collegamento con Sarajevo; in Africa: Ya o u n d é(Cameroun), Johannesburg/Pretoria (Sud Africa) e Nairobi(Kenya) per la fase celebrativa dell’Assemblea Speciale per l’Africadel Sinodo dei Vescovi (14-20 settembre).L’enciclica «Evangelium Vi t a e» sull’inviolabilità della vitaumana, è pubblicata il 25 marzo 1995. «Contemplando lamaternità <strong>di</strong> Maria, la Chiesa scopre il senso della propriamaternità e il modo con cui è chiamata ad esprimerla. Nellostesso tempo l’esperienza materna della Chiesa <strong>di</strong>schiude laprospettiva più profonda per comprendere l’esperienza <strong>di</strong>Maria quale incomparabile modello <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> curadella vita» (n. 102). 1 1 3 711 1 3I n s e g n a m e n t i XVII/1 (1995) 605-734 (latino), 735-840 (italiano). «Ilconsenso <strong>di</strong> Maria all’Annunciazione e la sua maternità si trovano alla sorgentestessa del mistero della vita che Cristo è venuto a donare agli uomini(cf. G v 10,10). Attraverso la sua accoglienza e la sua cura premurosa per lavita del Verbo fatto carne, la vita dell’uomo è stata sottratta alla condanna70


La Lettera Apostolica «Orientale lumen», per il centenariodella «Orientalium Dignitas» <strong>di</strong> Papa Leone XIII, è del 2 maggio.«Maria, “Madre dell’astro che non tramonta” (H o r o l o g i o n,Inno Akathistos alla Santissima Madre <strong>di</strong> Dio, I k o s 5), “auroradel mistico giorno”, “oriente del Sole <strong>di</strong> gloria” (H o r o l o g i o n,Compieta della domenica nella liturgia bizantina), ci ad<strong>di</strong>tal’Orientale Lumen» (n. 28). 1 1 4L’enciclica «Ut Unum Sint» (25 maggio 1995), sull’impegnoecumenico, affida a Maria l’unità dei cristiani, fiduciosonella potenza dello Spirito Santo: «E se volessimo chiederci setutto ciò è possibile, la risposta sarebbe sempre: sì. La stessarisposta u<strong>di</strong>ta da Maria <strong>di</strong> Nazaret, perché nulla è impossibilea Dio» (n. 102). 1 1 5Di quest’anno è anche l’Esortazione Apostolica postsinodale«Ecclesia in Africa», firmata dal Papa nella NunziaturaApostolica <strong>di</strong> Yaoundé (14 sett. 1995). Il riferimento a Mariaha la forza dell’inserimento del Vangelo nelle culture dei popoli:«O Maria, Madre <strong>di</strong> Dio e Madre della Chiesa, grazie a Te ,nel giorno dell’Annunciazione, all’alba dei tempi nuovi, tutto ilgenere umano con le sue culture s’è rallegrato <strong>di</strong> scoprirsicapace del Vangelo» (n. 144). 1 1 6della morte definitiva ed eterna. Per questo Maria è madre <strong>di</strong> tutti coloroche rinascono alla vita, proprio come la Chiesa <strong>di</strong> cui è modello. È madre <strong>di</strong>quella vita <strong>di</strong> cui tutti vivono. Generando la vita, ha come rigenerato coloroche <strong>di</strong> questa vita dovevano vivere» (Nota 138: B. Guerrico D’Igny, I nAssumptione B. Mariae, sermo I,2: PL 185,188)» (EV 102).1 1 4I n s e g n a m e n t i XVIII/1 (1995) 1118-1179.1 1 5Testo completo: I n s e g n a m e n t i XVII/1 (1995) 1434-1505 (latino),1506-1565 (italiano).1 1 6Testo completo: I n s e g n a m e n t i XVIII/2 (1995) 373-465 (latino), 466-541 (italiano). L’Esortazione conclude con un riferimento al Cenacolo dellaPentecoste e con la preghiera a Maria Madre della Chiesa: «Riuniti attornoalla Vergine Maria come per una nuova Pentecoste, i membri dell’Assembleaspeciale hanno esaminato a fondo la missione evangelizzatrice dellaChiesa in Africa alla soglia del terzo millennio» (n. 140). «Riconoscente perla grazia <strong>di</strong> questo Sinodo, mi rivolgo a Maria, Stella dell’evangelizzazione...Alla vigilia <strong>di</strong> una nuova Pentecoste per la Chiesa in Africa, Madagascar e<strong>di</strong>sole attigue, il popolo <strong>di</strong> Dio con i suoi Pastori a Te si rivolge e insieme conÈ anche da sottolineare la visita <strong>di</strong> Giovanni Paolo II allaSede dell’ONU, alle Diocesi <strong>di</strong> Newark, New York, Brooklyne Baltimore (4-9 ottobre) e la visita a Palermo in occasione delIII Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa Italiana (23novembre). L’Assemblea Speciale per il Libano del Sinodo deiVescovi, sul tema «Cristo è la nostra speranza: rinnovati dalsuo Spirito, solidali, testimoniamo il suo amore», si svolge dal26 novembre al 14 <strong>di</strong>cembre. Il Papa inoltre annuncia una«Missione per la città <strong>di</strong> Roma in vista del Grande Giubileodell’anno 2000».Nella preghiera dell’A n g e l u s, venerdì 8 <strong>di</strong>cembre, il Paparicorda il trentesimo anniversario della chiusura del concilioVaticano II in piazza S. Pietro. «Il mio venerato predecessore,Papa Paolo VI, affidava a Maria le attese e le speranze suscitateda quel grande evento, come pure l’impegno <strong>di</strong> annunciare,con sempre maggior ardore e novità <strong>di</strong> vita, il Cristo all’uomocontemporaneo. Ripensare a quel giorno suscita in me, alloraPadre conciliare, un’intensa emozione».Nella preghiera a Maria Immacolata domanda che tutta laChiesa possa «approfon<strong>di</strong>re e a vivere con crescente fedeltà ilmessaggio del concilio, per entrare nel Terzo Millennio rafforzatae quasi ringiovanita da quella grande opera dello Spirito»,sull’esempio <strong>di</strong> Maria che, per lo speciale privilegio della ConcezioneImmacolata, «è stata resa capace <strong>di</strong> aderire pienamenteal suo progetto d’amore, e preparata a <strong>di</strong>ventare degna <strong>di</strong>mora<strong>di</strong> Cristo e figura esemplare della Chiesa». Perciò, «in Mariarisplende la sublime e sorprendente tenerezza <strong>di</strong> Dio per l’interogenere umano: in lei l’umanità riacquista la sua antica bellezzae il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong>vino si rivela più forte del male, capace <strong>di</strong>offrire possibilità sempre nuove <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> salvezza». 117 Te implora: l’effusione dello Spirito Santo faccia delle culture africane luoghi<strong>di</strong> comunione nella <strong>di</strong>versità, trasformando gli abitanti <strong>di</strong> questo grandecontinente in figli generosi della Chiesa, che è Famiglia del Padre, Fraternitàdel Figlio, Immagine della Trinità, germe e inizio in terra <strong>di</strong> quel Regno eternoche avrà la sua pienezza nella Città il cui costruttore è Dio: Città <strong>di</strong> giustizia,<strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> pace» (n. 144).11 7I n s e g n a m e n t i XVIII/2 (1995) 1344-1346.7372


La preghiera in piazza <strong>di</strong> Spagna, nel pomeriggio è l’occasioneper annunciare la missione citta<strong>di</strong>na, a Roma, «la Cittàdegli Apostoli Pietro e Paolo». Se «ogni comunità ecclesiale èchiamata a rinvigorire la propria fede e testimonianza cristiana...lo è in modo tutto singolare la Chiesa <strong>di</strong> Roma... Ritengo,dunque, necessario che nei prossimi anni si avvii con attentacura e si celebri con slancio apostolico una grande missione citta<strong>di</strong>na,volta a pre<strong>di</strong>sporre gli animi degli abitanti ad accoglierela grazia dell’Anno Santo... Maria, la Stella mattutina, l’auroradella Redenzione, annunzia il sorgere del “Sole” e precede lavenuta del “Giorno”: annuncia e precede Cristo!». 1 1 8L’omelia durante la celebrazione eucaristica in Santa MariaM a g g i o re fa riecheggiare queste preoccupazioni del SantoPadre, specialmente per una maggior fedeltà della Chiesa agliinsegnamenti del concilio Vaticano II. L’omelia commenta l’antifona<strong>di</strong> Avvento «Alma Redemptoris Mater» e accenna alsignificato della Basilica Liberiana:«Le parole dell’antifona esprimono lo stupore della fede, cheaccoglie la notizia del mistero <strong>di</strong> Maria, chiamata ad essereMadre <strong>di</strong> Dio. Tale stupore ha trovato la sua espressione estaticaed esaltante negli inni, nella musica, nell’arte figurativa,negli e<strong>di</strong>fici sacri. Questa Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore aRoma, non è <strong>di</strong> per se stessa una espressione dello stuporedella fede davanti al mistero della <strong>di</strong>vina Maternità ed almistero dell’Immacolata Concezione?»119Ricordando i contenuti dell’enciclica «Redemptoris Mater»(del 1987), il Papa proclama che «la verginale maternità <strong>di</strong>Maria, in un certo senso, contiene in sé il motivo dell’ImmacolataConcezione. Per essere una degna Madre del Verbo eterno,Maria non poteva essere sottomessa nemmeno per unistante al retaggio del peccato originale... Questo è il misteroche oggi la Chiesa proietta sullo sfondo dell’Av v e n t o » .1 1 8I n s e g n a m e n t i XVIII/2 (1995) 1347-1349.1 1 9I n s e g n a m e n t i XVIII/2 (1995) 1340-1343.Il credente esperimenta la necessità <strong>di</strong> rivolgersi a Maria,come espressione della «fede della Chiesa» e della «stessainconsapevole attesa dell’umanità». «Proprio l’uomo, dotato <strong>di</strong>una tale natura, alza con questa attesa gli occhi verso l’Immacolata,come un navigatore sul mare in burrasca guarda versola stella, che gli in<strong>di</strong>ca la via. E Maria, Madre della Chiesa, nonmanca mai <strong>di</strong> guidare il popolo <strong>di</strong> Dio». Il Papa accenna all’8<strong>di</strong>cembre 1965, 30 anni prima, quando la chiusura del concilioaugurava «una meravigliosa primavera».L’omelia fa anche riferimento alle Catechesi che il Papa hasvolto durante le u<strong>di</strong>enze dei mercoledì dell’anno 1995:«Come ho fatto con alcune recenti Catechesi, invito tutti ariprendere la ricca me<strong>di</strong>tazione del concilio, sulla BeataVergine Maria Madre <strong>di</strong> Dio nel mistero <strong>di</strong> Cristo e dellaChiesa, contenuta nel capitolo ottavo della Costituzione“Lumen Gentium”».120La preghiera durante questa celebrazione eucaristica puòaiutare la Chiesa ad essere trasparenza del mistero <strong>di</strong> Cristoper tutti i popoli:«Mentre celebriamo il sacrificio eucaristico, preghiamoaffinché la Chiesa, sostenuta dalla preghiera della Ve r g i n eSanta come nel Cenacolo il giorno <strong>di</strong> Pentecoste, sia semprefedele alla rotta tracciatale da Cristo e, riflettendo l’immaginedel suo volto, porti la sua luce fino agli estremi confinidella terra».1 2 0Le Catechesi mariane dell’anno 1995 (a partire dal 7 settembre)sono state un commento del capitolo VIII della «Lumen Gentium», conriferimenti all’enciclica «Redemptoris Mater» dell’anno mariano. Le catechesimariane si sono svolte in modo organico dal 7 settembre 1995 al 13novembre 1997. Cf. La catechesi mariana <strong>di</strong> Giovanni Paolo II (Città delVaticano, Quaderni de “L’Osservatore Romano” n. 39, 1998).7475


XIX – 1996MARIA, FIGLIA DI DIO PADRE, MADRE DEL FIGLIO DI DIO,SPOSA DELLO SPIRITO SANTO, DIMORA DELLA SANTISSIMAT R I N I T ÀI viaggi pastorali del Papa <strong>di</strong> quest’anno si sono svolti inGuatemala, Nicaragua, El Salvador, Venezuela (5-12 febbraio);Tunisi (14 aprile); Slovenia (17-19 maggio); Germania (21-23giugno): Storico <strong>di</strong>scorso alla Porta <strong>di</strong> Brandeburgo e annuncio<strong>di</strong> un nuovo Sinodo per l’Europa; Ungheria (6-7 settembre);Francia (19-22 settembre).Il 25 marzo è stata pubblicata l’Esortazione Apostolicapost-Sinodale «Vita consecrata», circa la vita consacrata e la suamissione nella Chiesa e nel mondo. Il tema mariano viene trattatoin rapporto ai consigli evangelici (cf. n. 18), come figuradella Chiesa sposa feconda (cf. nn. 34 e 112). Maria è presentenella vita <strong>di</strong> ogni persona e <strong>di</strong> ogni comunità (cf. n. 28). 1 2 1Il 6 ottobre 1996, Giovanni Paolo II viene ricoverato alPoliclinico Gemelli per sottoporsi al programmato interventochirurgico <strong>di</strong> appen<strong>di</strong>cectomia; operato martedì 8 ottobre,viene <strong>di</strong>messo il 15. Circondato dall’affetto della sua Diocesi <strong>di</strong>Roma, l’1 novembre festeggia il 50° anniversario della suaOr<strong>di</strong>nazione Sacerdotale (S. Messa nella Basilica Vaticana,). Il5 novembre viene presentato il suo libro: «Dono e Mistero –nel 50° del mio Sacerd o z i o» .1 2 1«In tutti (gli Istituti <strong>di</strong> vita consacrata) vi è la convinzione che la presenza<strong>di</strong> Maria abbia un’importanza fondamentale sia per la vita spirituale <strong>di</strong>ogni singola anima consacrata, sia per la consistenza, l’unità, il progresso <strong>di</strong>tutta la comunità. Maria, in effetti, è esempio sublime <strong>di</strong> perfetta consacrazione,nella piena appartenenza e totale de<strong>di</strong>zione a Dio. La vita consacrataguarda a Lei come a modello sublime <strong>di</strong> consacrazione al Padre, <strong>di</strong> unionecol Figlio e <strong>di</strong> docilità allo Spirito, nella consapevolezza che aderire al genere<strong>di</strong> vita verginale e povera <strong>di</strong> Cristo significa far proprio anche il genere <strong>di</strong>vita <strong>di</strong> Maria... Per questo il rapporto filiale con Maria costituisce la via privilegiataper la fedeltà alla vocazione ricevuta e un aiuto efficacissimo perprogre<strong>di</strong>re in essa e viverla in pienezza» (VC 28). Testo completo: I n s e g n a -m e n t i XIX/1 (1996) 604-731 (latino), 732-836 (italiano).Il 30 novembre, durante la celebrazione dei Vespri nellaBasilica Vaticana, dà inizio al triennio <strong>di</strong> preparazione al GrandeGiubileo del 2000. Tra le visite importanti a carattere ecumenicointraecclesiale, sono degne <strong>di</strong> nota i seguenti: l’Arcivescovo<strong>di</strong> Canterbury e Primate della Comunione Anglicana,D r. George Leonard Carey, con firma <strong>di</strong> una Dichiarazione comune(3-6 <strong>di</strong>cembre) e il Catholicos Patriarca Supremo <strong>di</strong> tuttigli Armeni, Sua Santità Karekin I, anche con firma <strong>di</strong> una Dichiarazionecomune (10-14 <strong>di</strong>cembre). Durante le u<strong>di</strong>enze delmercoledì continuano le catechesi mariane iniziate nel 1995. 1 2 2L’allocuzione durante la preghiera dell’Angelus <strong>di</strong> domenica8 <strong>di</strong>cembre presenta Maria «nel cammino del Giubileo»,come «icona della santità della Chiesa». Il mistero dell’ImmacolataConcezione «ci richiama il <strong>di</strong>segno universale <strong>di</strong> Dio,che “in Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo peressere santi e immacolati al suo cospetto nella carità” (E f 1 , 4 ) » .Il Papa cita anche l’insegnamento <strong>di</strong> Paolo sul battesimo:«Quanti siete battezzati in Cristo vi siete rivestiti <strong>di</strong> Cristo»(G a l 3,27; seguendo il commento <strong>di</strong> «Tertio Millennio Adve -n i e n t e», n. 41). Quin<strong>di</strong> rivolge un pressante invito: «CarissimiFratelli e Sorelle! L’o<strong>di</strong>erna contemplazione dell’Immacolata,icona della santità della Chiesa, ci richiami la grazia del santoBattesimo e ci spinga ad un costante rinnovamento <strong>di</strong> vita». 1 2 3Nella tra<strong>di</strong>zionale preghiera in piazza <strong>di</strong> Spagna, ai pie<strong>di</strong>della Vergine Maria, le parole del Papa sono un commentoall’antifona «Tota pulchra es Maria» e anche un invito ai fedeli<strong>di</strong> Roma a «rimanere avvinti dalla bellezza spirituale <strong>di</strong> Maria».La bellezza artistica <strong>di</strong> Roma serve da cornice al monumentodell’Immacolata, come espressione del «genio dell’Italia» e, inmodo speciale, come «riflesso della bellezza <strong>di</strong> Dio, sommoBene e somma Bellezza». Ma «in Maria tale riflesso si fa a noipiù vicino, più <strong>di</strong>retto. È una bellezza squisitamente spiritualela sua: la bellezza dell’Immacolata Concezione, unica ed esclu-1 2 2Ve<strong>di</strong> nota 120.1 2 3I n s e g n a m e n t i XIX/2 (1996) 942-943.7677


siva prerogativa della Vergine <strong>di</strong> Nazaret». L’Immacolata ricordache «la bellezza, incarnazione dell’amore, è fonte <strong>di</strong> un potentissimoincoraggiamento al lavoro, allo sforzo ed alle lotte creativeper una migliore forma <strong>di</strong> vita umana; è uno stimolo al superamentodelle forze <strong>di</strong> morte ed alla continua risurrezione». 124Dopo il consueto appuntamento in piazza <strong>di</strong> Spagna, ilPapa nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, dopo la preghierapersonale alla «Salus Populi Romani», aggiunge un branome<strong>di</strong>tativo <strong>di</strong> lode all’Immacolata: «Salve, Signora del mondo,Regina dei Cieli; salve, Vergine delle vergini, Stella del mattino.Salve, o piena <strong>di</strong> grazia, splen<strong>di</strong>da <strong>di</strong> luce <strong>di</strong>vina; affrettati, oSignora, in aiuto del mondo. Fin dall’eternità il Signore ti hapredestinata Madre dell’Unigenito Verbo, me<strong>di</strong>ante il quale hacreato la terra, il mare, i cieli; e ti ha adornata qual sua incantevolesposa, in cui non si è <strong>di</strong>ffuso il peccato <strong>di</strong> Adamo». 125Il testo della preghiera è un commento al mistero dell’Immacolataalla luce dell’Annunciazione (L c 1,30-33), della letteraagli Efesini (E f 1,3-4) e del Protovangelo (G e n 3,15). «La“piena <strong>di</strong> grazia” è, dunque, colei che è chiamata a parteciparealla santità <strong>di</strong> Dio stesso: del Padre e del Figlio e dello SpiritoSanto». Anche noi siamo stati eletti: «In Cristo il Padre ci hascelti tutti, ma in modo particolare ha scelto Maria che havoluto come Madre del suo Figlio».Commentando G e n 3,15, aggiunge: «Ci sarà, dunque, unsingolare coinvolgimento della Donna nella lotta contro il serpente,satana. Alludendo alla vittoria definitiva contro il male,Dio enuncia la prima promessa della venuta del Messia,Redentore del mondo». In questo modo, «Maria ha partecipatoin modo speciale alla redenzione compiuta dal Figlio e, perquesto, è stata redenta in modo tutto particolare». Tutti imisteri cristiani vengono riassunti nella celebrazione dell’Immacolata:«Oggi la Chiesa saluta Maria come piena <strong>di</strong> grazia.La saluta unita singolarmente alla Santissima Trinità, al momentodel Concepimento, nel momento dell’Annunciazione,sul Calvario, in occasione della Pentecoste, ed infine al momentodell’Assunzione in cielo». 126 791 2 4La conclusione è commovente: «Noi, che abitiamo a Roma, veniamoattorno a questa colonna, dalla quale la statua dell’Immacolata domina sullaCittà, per trovare qui la fonte dello stupore, ma anche per rimanere avvintidalla bellezza spirituale <strong>di</strong> Maria. Questa rinnovata scoperta è in grado <strong>di</strong>suscitare in noi nuove forze e nuovi motivi per vivere, per lavorare, per combattereil male ed il peccato e per risorgere ogni giorno. Ti ren<strong>di</strong>amo grazie,o Immacolata, per essere in mezzo a noi in questa tua immagine elevata inalto, ... Tota pulchra es Maria!». Ve<strong>di</strong>: I n s e g n a m e n t i XIX/2 (1996) 946-948.1 2 5Il Papa commenta: «Sono le parole <strong>di</strong> un inno contenuto nel “PiccoloUfficio in onore dell’Immacolata Concezione <strong>di</strong> Maria Santissima”, così èin polacco. È una traduzione del testo polacco. Queste parole sviluppano inmodo suggestivo il saluto rivolto a Maria dall’Angelo dell’Annunciazione:“Ave, piena <strong>di</strong> grazia, il Signore è con te” (L c 1 , 2 8 ) » .1 2 6I n s e g n a m e n t i XIX/2 (1996) 949-951.78


XX – 1997VOGLIA LO SPIRITO SANTO ACCENDERE IN TUTTILA VIRTÙ DELLA SPERANZANei suoi viaggi pastorali Giovanni Paolo II ha raggiunto:Sarajevo (12-13 aprile); Repubblica Ceca, per la celebrazionedel millennio del martirio <strong>di</strong> S. Adalberto (25- 27 aprile); Beirut(Libano) per la Conclusione dell’Assemblea speciale per ilLibano del Sinodo dei Vescovi (10-11 maggio), dove il Papa, altermine dell’Incontro con i giovani nella Basilica <strong>di</strong> «NostraSignora del Libano» ad Harissa, ha firmato l’Esortazione Apostolicapost-sinodale: «Una speranza nuova per il Libano» (10maggio); Polonia, con la Canonizzazione della Beata Edvige,Regina <strong>di</strong> Polonia (31 maggio-10 giugno); Parigi, per la celebrazionedella XII Giornata Mon<strong>di</strong>ale della Gioventù (21-24agosto); Bologna per la chiusura del 23° Congresso EucaristicoNazionale (27-28 settembre); Rio de Janeiro (Brasile), in occasionedel 2° Incontro Mon<strong>di</strong>ale delle Famiglie (2-6 ottobre).In questo stesso anno ha avuto luogo la presentazione dell’ingressoufficiale della Santa Sede in Internet (24 marzo) e labeatificazione, con altri quattro Servi <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong> CeferinoGiménez Malla, martirizzato in Spagna nel 1936, primo zingaroche viene proclamato Beato (4 maggio). Con la LetteraApostolica «Laetamur Magnopere», viene promulgata l’E<strong>di</strong>tioTypica del Catechismo della Chiesa Cattolica (15 agosto). IlPapa proclamò Dottore della Chiesa Santa Teresa <strong>di</strong> GesùBambino (Lettera Apostolica «Divini amoris scientia», 19 ottobre).L’Assemblea Speciale per l’America del Sinodo deiVescovi, stu<strong>di</strong>a il tema: «Incontro con Gesù Cristo vivo, camminoper la conversione, la comunione e la solidarietà in America»(16 novembre – 12 <strong>di</strong>cembre). 1 2 71 2 7Durante le u<strong>di</strong>enze generali del mercoledì continuarono le Catechesimariane (iniziate nel 1995) fino a novembre 1997. Il temario mariologico ècompleto: sintesi biblica e magisteriale, metodologia per l’esposizione deitemi mariani, titoli mariani, aspetti teologici, pastorali, spirituali. I temiNella preghiera dell’A n g e l u s della festa dell’8 <strong>di</strong>cembre ilPapa commenta il testo dell’Annunciazione e sottolinea che«l’umanità del nostro tempo, che si appresta ad entrare nelterzo millennio, trova nell’Immacolata il modello dell’attesa ela Madre della speranza». Maria è modello perché il suo cuore«è proteso interamente verso il compimento della volontà <strong>di</strong>vina».In effetti, «nel suo cuore non vi è ombra <strong>di</strong> egoismo: nondesidera nulla per sé, ma solo la gloria <strong>di</strong> Dio e la salvezza degliu o m i n i » . 1 2 8Davanti alla storica colonna dell’Immacolata in piazza <strong>di</strong>Spagna (pomeriggio 8 <strong>di</strong>cembre), la preghiera <strong>di</strong> GiovanniPaolo II si rivolge a Maria come «Dimora della Santissima Tr i-nità». Il Papa domanda la grazia <strong>di</strong> una buona preparazioneper il «grande Giubileo del Duemila»: «Ti salutiamo, Figlia <strong>di</strong>Dio Padre! Ti salutiamo, Madre del Figlio <strong>di</strong> Dio! Ti salutiamo,Sposa dello Spirito Santo! Ti salutiamo, <strong>di</strong>mora della SantissimaTrinità!». Maria veglierà per i fedeli in questi anni <strong>di</strong>preparazione giubilare: «Veglia, Ti preghiamo, in modo particolaresul triduo, formato dagli ultimi tre anni del secondo millennio,il 1997, il ‘98 e il ‘99, anni de<strong>di</strong>cati alla contemplazionedel mistero trinitario <strong>di</strong> Dio». In questo modo la Chiesa e ilmondo intero cammineranno verso «quella pienezza dei tempi,alla quale l’universo tende dal giorno in cui venne nel mondo iltuo <strong>di</strong>vin Figlio e Signore nostro Gesù Cristo». 1 2 9Nella sera del martedì 8 <strong>di</strong>cembre, dopo la preghiera inpiazza <strong>di</strong> Spagna, il Papa pregando <strong>di</strong>nanzi all’icona della«Salus Populi Romani» ha espresso specialmente due intenzioni:«per l’Assemblea Speciale per l’America del Sinodo deivengono esposti nella <strong>di</strong>mensione trinitaria, cristologica, pneumatologica,ecclesiologica ed antropologica. Cf. La catechesi mariana <strong>di</strong> Giovanni PaoloI I (Città del Vaticano, Quaderni de “L’Osservatore Romano” n. 39, 1998).1 2 8I n s e g n a m e n t i XX/2 (1997) 963-964.1 2 9I n s e g n a m e n t i XX/2 (1997) 965-967. La preparazione per il Giubileodel 2000, secondo «Tertio Millennio Adveniente», si svolgeva seguendo iltemario: Cristo (1997), Spirito Santo (1998), Padre (1999), Trinità ed Eucaristia(2000). Vedere sopra, anno 1994, nota 107.8081


Vescovi che si avvia alla sua conclusione... Voglia lo SpiritoSanto accendere in tutti la virtù della speranza, per costruireinsieme la Roma del 2000, una città che sia segno <strong>di</strong> speranzaper il mondo intero». 1 3 0Il significato <strong>di</strong> questa visita, ormai tra<strong>di</strong>zionale alla Basilica<strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, viene esposto con molti particolari:«Dopo il consueto omaggio alla Vergine in Piazza <strong>di</strong> Spagna,il mio breve pellegrinaggio mariano dell’8 <strong>di</strong>cembre mi conduceora in questa antichissima Basilica de<strong>di</strong>cata alla Madre<strong>di</strong> Dio, per sostare in preghiera <strong>di</strong>nanzi all’icona della SalusPopuli Romani, tanto venerata dai citta<strong>di</strong>ni e dai pellegrini».Il Papa viene alla Basilica della «Theotokos» a nome personalee a nome <strong>di</strong> tutta la Chiesa:« Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia, Salvezza del Popolo Romano!Vengo a Te come Vescovo <strong>di</strong> Roma e come tuo devoto.Vengo come Pastore della Chiesa universale, che in Te riconoscela propria Madre e il proprio modello».Ringrazia tutti coloro che collaborano per un perfetto svolgimentodel culto nella Basilica:« Venendo oggi in Santa Maria Maggiore, ho la felice opportunità<strong>di</strong> rivolgere un cor<strong>di</strong>ale saluto a quanti servono alle esigenzepastorali ed amministrative della Basilica, al CapitoloLiberiano, ai fedeli presenti ed ai pellegrini che qui giungononumerosissimi da ogni parte del mondo. Tutti li aiuti e liconforti Maria con la sua materna protezione».Inoltre, poiché il secondo anno <strong>di</strong> preparazione imme<strong>di</strong>ataper il Giubileo era de<strong>di</strong>cato allo Spirito Santo, il Papa ricordache Maria è il «santuario dello Spirito»: «Sono lieto, inoltre,d’iniziare con questa mia visita alla Vergine, santuario delloSpirito, il secondo anno preparatorio al grande Giubileo delDuemila, anno de<strong>di</strong>cato allo Spirito Santo. A Maria affido ilcammino della Chiesa verso la Porta Santa del terzo millennio.Lei, Sposa del Santo Spirito e sua perfetta cooperatrice, insegnialla Comunità cristiana <strong>di</strong> oggi a lasciarsi guidare e come pervaderedallo Spirito <strong>di</strong>vino, perché si rafforzino in essa i vincoli<strong>di</strong> carità e <strong>di</strong> comunione, e a tutti giunga cre<strong>di</strong>bile il messaggio<strong>di</strong> Cristo Salvatore del mondo».Come abbiamo accennato, un’intenzione particolare delSanto Padre era il Sinodo dei Vescovi dell’America: «In modoparticolare, prego per l’Assemblea Speciale per l’America delSinodo dei Vescovi, che si avvia ormai alla sua conclusione.Ottenga la Vergine, venerata in tanti santuari <strong>di</strong> quel Continente,il dono <strong>di</strong> un autentico rinnovamento per le Comunità cristianed’America».Alla fine, il Papa prega per la missione citta<strong>di</strong>na e per tutti,nel «cuore mariano <strong>di</strong> Roma» e davanti alla «Salus PopuliR o m a n i » :«Mi rivolgo, poi, alla Salus Populi Romani, domandandoLe<strong>di</strong> vegliare sulla missione citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> questa Città, che entraadesso nel vivo del suo svolgimento... Da questo cuore mariano<strong>di</strong> Roma, prego per quanti vivono nella nostra Città.Prego per tutti, secondo la particolare intenzione suggeritada questo luogo e dal tempo liturgico <strong>di</strong> Avvento, invocandoper ogni uomo e donna, per ogni famiglia e ambiente <strong>di</strong> vitail dono della speranza. Quante sono le attese <strong>di</strong> questa città!Voglia il Signore che esse non rimangano deluse generandoscoraggiamento e rassegnazione. Voglia lo Spirito Santoaccendere in tutti la virtù della speranza, per costruire insiemela Roma del 2000, una città che sia segno <strong>di</strong> speranza peril mondo intero. Vergine Immacolata, Salus Populi Romani,prega per noi!».1 3 0Testo in: I n s e g n a m e n t i XX/2 (1997) 968-969. Come nel 1996, cosìanche negli anni 1997, 1998 e 1999, il Papa si reca l’8 <strong>di</strong>cembre a SantaMaria Maggiore solo per la preghiera personale, a causa delle non buonecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute. Or<strong>di</strong>nariamente non manca il messaggio mariano, inrapporto alla Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, «cuore mariano <strong>di</strong> Roma».8283


XXI – 1998MARIA, MADRE DELLA SPERANZA ACCOMPAGNA LA CHIESANEL CAMMINO VERSO IL GIUBILEO DEL 2000All’inizio del 1998 Giovanni Paolo II intraprende il viaggioapostolico in Cuba (21-26 gennaio), visitando il santuariomariano <strong>di</strong> Nostra Signora della Carità del Cobre e aprendonuove vie all’evangelizzazione. Altre visite apostoliche dell’annoavvengono in Nigeria (21-23 marzo) per la beatificazione <strong>di</strong>Cyprian Michel Iwene Tansi, a Onitsha; Austria (19-21 giugno).Il 19 aprile ha luogo la solenne inaugurazione dell’AssembleaSpeciale per l’Asia del Sinodo dei Vescovi., il 14 maggio laconcelebrazione per la chiusura <strong>di</strong> questo Sinodo. Nella festadel Corpus Domini (11 giugno) Giovanni Paolo II celebra laMessa in S. Giovanni Laterano e guida la processione fino aSanta Maria Maggiore.Il 9 agosto, invia un Messaggio ai Cattolici del Vietnam, inoccasione del duecentesimo delle apparizioni della Madonna<strong>di</strong> La Vang. Il 18 ottobre ha luogo una celebrazione in PiazzaS. Pietro per il ventesimo anniversario della elezione al ministeropetrino. La solenne concelebrazione per l’apertura dell’AssembleaSpeciale per l’Oceania del Sinodo dei Vescovi haluogo il 22 novembre; il 12 <strong>di</strong>cembre si celebra la Santa Messanella Basilica Vaticana a conclusione <strong>di</strong> questo Sinodo.L’enciclica «Fides et Ratio» (14 settembre 1998), sui rapportitra fede e ragione, lascia intravedere le preoccupazioniprofonde del Santo Padre, affinché l’autentica ricerca dellaverità porti all’incontro con Cristo. Il tema mariano è una sintesisapienziale <strong>di</strong> questa preoccupazione: «Si può intravedere,infatti, una profonda consonanza tra la vocazione della BeataVergine e quella della genuina filosofia. Come la Vergine fuchiamata ad offrire tutta la sua umanità e femminilità affinchéil Verbo <strong>di</strong> Dio potesse prendere carne e farsi uno <strong>di</strong> noi, cosìla filosofia è chiamata a prestare la sua opera, razionale e critica,affinché la teologia come comprensione della fede sia84feconda ed efficace. E come Maria, nell’assenso dato all’annuncio<strong>di</strong> Gabriele, nulla perse della sua vera umanità e libertà,così il pensiero filosofico, nell’accogliere l’interpellanza che gliviene dalla verità del Vangelo, nulla perde della sua autonomia,ma vede sospinta ogni sua ricerca alla più alta realizzazione»(n. 108). 1 3 1La Bolla «Incarnationis Mysterium» (29 novembre 1998),per l’in<strong>di</strong>zione del Grande Giubileo dell’anno 2000, è unachiamata al rinnovamento ecclesiale a partire dall’incontro conCristo: «Incontrando Cristo ogni uomo scopre il mistero dellapropria vita» (n. 1). Alla fine del documento, il Papa invita avivere il rapporto con Maria: «La gioia giubilare non sarebbecompleta se lo sguardo non si portasse a colei che nell’obbe<strong>di</strong>enzapiena al Padre ha generato per noi nella carne il Figlio<strong>di</strong> Dio. A Betlemme si compirono per Maria “ i giorni delparto ” (L c 2, 6), e ricolma dello Spirito <strong>di</strong>ede alla luce il Primogenitodella nuova creazione. Chiamata ad essere la Madre<strong>di</strong> Dio, dal giorno del concepimento verginale Maria ha vissutopienamente la sua maternità, portandola a coronamento sulCalvario ai pie<strong>di</strong> della croce. Per dono mirabile <strong>di</strong> Cristo, quiElla è <strong>di</strong>ventata anche Madre della Chiesa, in<strong>di</strong>cando a tutti lavia che conduce al Figlio» (n. 14). 1 3 2La giornata dell’Immacolata, martedì 8 <strong>di</strong>cembre è statamolto intensa per il Santo Padre; in mattinata solenne concelebrazionein S. Pietro, presieduta da lui, a conclusione delladecima Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana; nel1 3 1«Possa, la Sede della Sapienza, essere il porto sicuro per quantifanno della loro vita la ricerca della saggezza. Il cammino verso la sapienza,ultimo e autentico fine <strong>di</strong> ogni vero sapere, possa essere liberato da ogniostacolo per l’intercessione <strong>di</strong> Colei che, generando la Verità e conservandolanel suo cuore, l’ha partecipata all’umanità intera per sempre» (n. 108).Ve<strong>di</strong> il testo in: Fides et Ratio, Lettera Enciclica del Sommo Pontefice Giovan -ni Paolo II... (Libreria E<strong>di</strong>trice Vaticana, 1998).1 3 2Cf. Incarnationis Mysterium, bolla <strong>di</strong> in<strong>di</strong>zione del Grande Giubileodell’anno 2000 (Libreria E<strong>di</strong>trice Vaticana, 1998). In questo stesso capitolo,citiamo un’affermazione basilare della Bolla, prendendo il paragone della«culla» applicato alla Chiesa (n. 11).85


pomeriggio preghiera in piazza <strong>di</strong> Spagna davanti alla colonnadell’Immacolata e visita privata a Santa Maria Maggiore.L’allocuzione prima della preghiera dell’A n g e l u s c o m m e n t al’antifona «Tota Pulchra es Maria!»: «Maria è la donna preservatadal peccato originale, pensata ed eletta dal Padre per<strong>di</strong>ventare la Madre del Salvatore... Con lei... ci affrettiamo apercorrere l’itinerario spirituale che ci conduce a celebrare conpiù grande intensità il Mistero dell’Incarnazione». Fa riferimentoanche alla solenne celebrazione avuta in S.Pietro e<strong>di</strong>nvita ad unirsi al pellegrinaggio in piazza <strong>di</strong> Spagna: «A questopellegrinaggio, che costituisce un momento suggestivodella devozione mariana del popolo romano, mi unirò, a Diopiacendo, anch’io... Insieme vivremo, così, un’ulteriore tappadel cammino spirituale verso il Giubileo del 2000. Maria, laVergine Immacolata, ci accompagni e ci protegga sempre». 1 3 3Il testo della preghiera in piazza <strong>di</strong> Spagna, è un commentoall’antifona «Tota Pulchra», in rapporto a G e n 3,15 e L c 1 , 2 8(«piena <strong>di</strong> grazia»): «La “Tota Pulchra” deve salvare il mondo,nel mistero della sua Immacolata Concezione... Sia la “To t aPulchra” a guidarci attraverso il Grande Giubileo del 2000,verso il futuro, con tutta la speranza, perché Tu, o Maria, sei laMadre della speranza». 1 3 4La visita <strong>di</strong> preghiera alla Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggioresi è svolta in forma privata, a causa delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salutedel Santo Padre. I mezzi <strong>di</strong> comunicazione hanno trasmessoqualche fotografia della visita. 1 3 5Della Bolla «Incarnationis Mysterium», vogliamo sottoli-neare un’affermazione basilare, che lascia intravedere un rapportoimplicito con la «culla» <strong>di</strong> Betlemme, la quale, secondouna tra<strong>di</strong>zione che risale al sec. VI, viene custo<strong>di</strong>ta in S a n t aMaria Maggiore. Nella visita alla Basilica Liberiana (del sec.IV), de<strong>di</strong>cata alla «Theotokos», «Madre <strong>di</strong> Dio», ogni cristiano<strong>di</strong>venta cosciente <strong>di</strong> una realtà eucaristica, mariana ed ecclesiale:«Da duemila anni, la Chiesa è la c u l l a in cui Maria deponeGesù e lo affida all’adorazione e alla contemplazione <strong>di</strong> tutti ipopoli. Che attraverso l’umiltà della Sposa possa risplendereancora <strong>di</strong> più la gloria e la forza dell’Eucaristia, che essa celebrae conserva nel suo seno» (n. 11). 1 3 6A «Betlemme», che secondo l’etimologia popolare significa«casa del pane», si compirono per Maria «i giorni del parto»(L c 2,6). Maria offre il pane della vita, collocato nel presepio, aipastori e ai magi (L c 2,7.12.16; cf. M t 2,11). Matteo parla piuttosto<strong>di</strong> «casa». Maria è la casa dove si trova il pane della vita.In Santa Maria Maggiore (Sancta Maria ad Praesepe) i fedelitrovano una «memoria» <strong>di</strong> queste realtà salvifiche, nelle<strong>di</strong>mensioni eucaristica, mariana, ecclesiale.1 3 3“L’Osservatore Romano”, 9-10 <strong>di</strong>cembre 1998, p. 8-9.1 3 4“L’Osservatore Romano”, 9-10 <strong>di</strong>cembre 1999, p. 9.1 3 5La rivista “Theotokos”, della Basilica Liberiana, riassume la visitadel Papa: «Nel pomeriggio, breve visita del Santo Padre alla Basilica. S.S.Giovanni Paolo II ha salutato il Sig. Card. Arciprete e tutti i canonici, poi siè <strong>di</strong>retto verso la cappella Salus Populi Romani, dove ha sostato per brevetempo in preghiera, ha poi visitato la cappella del Ss.mo Sacramento, doveriposa il defunto Card. Arciprete, Ugo Poletti» (n. 68, gennaio 1999, p. 15:Diario Religioso, <strong>di</strong>cembre 1998).1 3 6«Sancta Maria ad Praesepe» (Santa Maria Maggiore, «Salus populiromani», Basilica Liberiana) è chiamata «la Betlemme <strong>di</strong> Roma», per il fatto<strong>di</strong> conservare, secondo un’antica tra<strong>di</strong>zione che risale al secolo VI, il presepioo culla <strong>di</strong> Gesù. Cf. E. VE N I E R, Santa Maria Maggiore, la Betlemme <strong>di</strong>R o m a (Roma, Tip. Istituto Salesiano Pio XI, 1999).8687


XXII – 1999MARIA, «AURORA DELLA REDENZIONE»L’ultimo anno del secondo millennio (1999) è <strong>di</strong> grandeattesa da parte <strong>di</strong> tutto il mondo cattolico, in cammino verso ilterzo millennio. I viaggi apostolici si sono svolti in Saint Louis(USA) e a Città del Messico per la promulgazione dell’EsortazioneApostolica post-sinodale «Ecclesia in America» (22-28gennaio); Romania (7-9 maggio); Polonia (5-17 giugno); Mariborin Slovenia (19 settembre); New Delhi (5-9 novembre) perla consegna dell’Esortazione Apostolica «Ecclesia in Asia», eG e o r g i a .L’Esortazione Apostolica post-sinodale «Ecclesia in America»(22 gennaio 1999) riassume l’orientamento pastorale dasvolgere in tutti i paesi delle Americhe. L’idea centrale apparenel sottotitolo: «Sull’incontro con Gesù Cristo vivo, via per laconversione, la comunione e la solidarietà in America». Il temamariano viene presentato armonicamente: «Per mezzo <strong>di</strong>Maria incontriamo Gesù» (n. 11). I santuari, «con l’aiuto <strong>di</strong>Maria», sono luoghi privilegiati per l’incontro con Gesù (nn.12-13). Si privilegia il modello della Madonna <strong>di</strong> Guadalupe,«Patrona <strong>di</strong> tutta l’America e Stella della prima e della nuovaevangelizzazione» (n. 11). Il Papa ne in<strong>di</strong>ca la motivazione: «Ilvolto meticcio della Vergine <strong>di</strong> Guadalupe sin dall’inizio fu nelContinente un simbolo dell’inculturazione della evangelizzazione,della quale è stata la stella e la guida. Con la sua potenteintercessione, l’evangelizzazione potrà penetrare il cuore degliuomini e delle donne d’America, e permeare le loro culturetrasformandole dal <strong>di</strong> dentro» (n. 70). 1 3 7L’Esortazione Apostolica post-sinodale «Ecclesia in Asia»(6 novembre 1999) offre i dati fondamentali per il <strong>di</strong>scernimentoe la messa in pratica dell’evangelizzazione in Asia. Il sottotitoloin<strong>di</strong>ca l’in<strong>di</strong>rizzo basilare: «Circa Gesù Cristo, il Salva-1 3 7Testo: Esortazione Apostolica Post-sinodale Ecclesia in America...(Libreria E<strong>di</strong>trice Vaticana, 1999).88tore e la sua missione <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> servizio in Asia: “perchéabbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (G v 10,10)». IlPapa in<strong>di</strong>ca il significato della preghiera a Maria: «Di fronte aquesta formidabile missione, ci rivolgiamo a Maria, Madre delRedentore, per la quale, come hanno affermato i Padri delSinodo, i cristiani dell’Asia hanno grande amore e devozionevenerandola quale loro Madre e Madre <strong>di</strong> Cristo. In tutto ilContinente vi sono centinaia <strong>di</strong> templi e santuari mariani neiquali si riuniscono non soltanto i fedeli cattolici, ma anche credenti<strong>di</strong> altre religioni» (n. 51). 1 3 8La Santa Messa per l’apertura della Seconda AssembleaSpeciale per l’Europa del Sinodo dei Vescovi si è celebrata ilgiorno 1 ottobre; la concelebrazione <strong>di</strong> chiusura è avvenuta il13 ottobre. Nell’inizio dell’anno Giubilare, il Santo Padre haaperto e varcato la Porta Santa della Basilica <strong>di</strong> S. Pietro nellamezzanotte del 24-25 <strong>di</strong>cembre. La Porta Santa <strong>di</strong> S. GiovanniLaterano è stata aperta il 25 <strong>di</strong>cembre.Nella festa dell’Immacolata concezione, mercoledì 8<strong>di</strong>cembre il Papa, come <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ne, ne ha dato le motivazionimariane; prima dell’A n g e l u s e nella preghiera presso la colonnadell’Immacolata in piazza <strong>di</strong> Spagna. La visita a Santa MariaM a g g i o re invece è avvenuta in forma privata.La preghiera dell’Angelus è stata introdotta con un commentoal brano biblico dell’Annunciazione, in modo specialesulle parole «piena <strong>di</strong> grazia» (L c 1, 28), in rapporto al testopaolino della lettera agli Efesini, poiché tutti i credenti partecipiamo,in qualche modo, <strong>di</strong> questa grazia: «per esser santi eimmacolati al suo cospetto» (E f 1,4). Perciò, «<strong>di</strong> tale opera salvifica,Maria è il capolavoro, la creatura “Tutta bella”, “Tu t t a1 3 8Prima della preghiera finale, aggiunge: «A Maria, modello <strong>di</strong> tutti i<strong>di</strong>scepoli e Stella luminosa della evangelizzazione, affido la Chiesa in Asiaalle soglie del Terzo Millennio dell’era cristiana, confidando pienamente nelsuo orecchio che sempre ascolta, nel suo cuore che sempre accoglie, nellasua preghiera che mai fallisce» (n. 51). Testo: Esortazione Apostolica PostsinodaleEcclesia in Asia del Santo Padre Giovanni Paolo II, (Libreria E<strong>di</strong>triceVaticana, 1999).89


santa”. Ad ogni uomo, quali che siano le sue con<strong>di</strong>zioni, l’Immacolataricorda che Dio lo ama in modo personale... Lavicenda <strong>di</strong> Maria rimanda a Gesù Cristo, unico Me<strong>di</strong>atore <strong>di</strong>salvezza... Maria è modello non solo della chiamata, ma anchedella risposta». 1 3 9Il tra<strong>di</strong>zionale omaggio floreale e la preghiera all’Immacolatain piazza <strong>di</strong> Spagna, sottolinea ancora la vicinanza dell’annogiubilare: «Alla vigilia ormai del Grande Giubileo, l’o<strong>di</strong>ernacelebrazione costituisce una speciale preparazione all’incontrocon Cristo... La Vergine, che oggi contempliamo nel misterodell’Immacolata Concezione, ci invita a volgere lo sguardoverso il Redentore... Stiamo vivendo con Maria, “aurora dellaRedenzione”, l’Avvento, tempo <strong>di</strong> attesa gioiosa, <strong>di</strong> contemplazionee <strong>di</strong> speranza...Con intima gratitu<strong>di</strong>ne trasmettiamo alprossimo millennio la bella tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> questo appuntamentocon Te » . 1 4 0La visita in Santa Maria Maggiore, come abbiamo accennato,è avvenuta in privato e in silenziosa preghiera personale. Latestimonianza è stata raccolta nelle immagini pubblicate dalquoti<strong>di</strong>ano della Città del Va t i c a n o . 1 4 1La rivista «Theotokos, Madre <strong>di</strong> Dio», della Basilica Liberiana,racconta brevemente: «Nel pomeriggio, come ognianno, l’attesissima visita del Santo Padre che viene a venerarela Madre <strong>di</strong> Dio Salus Populi Romani» . 1 4 2È stata una grande sod<strong>di</strong>sfazione, in questo contesto storico,apprendere la notizia che il Santo Padre avrebbe apertopersonalmente la Porta Santa <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore il 1°gennaio dell’anno 2000. 1 4 3 911 3 9Facendo riferimento all’anno Giubilare ormai vicino, continua:«Maria illumina i passi del nostro pellegrinaggio verso la Porta Santa e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>ca a ogni uomo quella “porta” che è Cristo, attraverso la quale Lei perprima è passata... La Vergine Immacolata aiuti ciascuno a convertirsi aGesù, per sperimentare la forza risanatrice del suo amore». Testo: “ L ’ O s s e r -vatore Romano”, 9-10 <strong>di</strong>cembre 1999, p. 6-7.1 4 0Testo: “L’Osservatore Romano”, 9-10 <strong>di</strong>cembre 1999, p. 6-7.1 4 1“L’Osservatore Romano”, 9-10 <strong>di</strong>cembre 1999, p. 6-7. Poche oreprima, la visita non era ancora sicura, per le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute del SantoP a d r e .1 4 2“Theotokos, Madre <strong>di</strong> Dio”, n. 1 dell’anno 2000 (Diario religioso,<strong>di</strong>cembre 1999), p. .20.1 4 3È la prima volta che un Papa apre personalmente la quattro portesante. Di solito erano aperte per mezzo <strong>di</strong> un legato pontificio: S. Pietro(notte 24-25 <strong>di</strong>cembre), S. Giovanni in Laterano (25 <strong>di</strong>cembre), Santa MariaMaggiore (1 gennaio 2000), S. Paolo fuori le mura (18 gennaio 2000).90


XXIII – 2000A MARIA AFFIDIAMO L’ANNO SANTO,I GIORNI DELL’ANNO NUOVO, IL FUTURO DELLA CHIESA,DELL’UMANITÀ, DELL’UNIVERSO INTEROL’anno Giubilare, iniziato la notte <strong>di</strong> Natale (25 <strong>di</strong>cembre1999) è stato un dono <strong>di</strong> grazia per tutta la Chiesa e per tutti ipopoli. I giubilei dei gruppi peculiari si succedono in continuità:bambini, persone consacrate, ammalati, Curia Romana,artisti, <strong>di</strong>aconi permanenti, università, giornalisti, operai, sacerdoti,vescovi, santuari mariani, famiglie, missionari, sportivi,politici, mondo agricolo, mondo dello spettacolo, militari, <strong>di</strong>sabili,catechisti e insegnanti, ecc... La commemorazione ecumenicadei testimoni della fede del secolo XX, nel Colosseo (7maggio), è un momento forte <strong>di</strong> comunione ecclesiale tra tutti igruppi cristiani.L’apertura della Porta Santa <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore ( s a b a-to 1 gennaio 2000) è stato un evento <strong>di</strong> profonda portata mariana,come si può constatare dall’omelia pronunciata durantela concelebrazione eucaristica, nella Solennità <strong>di</strong> Maria SS.maMadre <strong>di</strong> Dio, XXXIII Giornata Mon<strong>di</strong>ale della Pace. 1 4 4Il Santo Padre fa una me<strong>di</strong>tazione sul significato salvificodel tempo alla luce dell’Incarnazione, secondo l’affermazionepaolina: «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò ilsuo Figlio, nato da donna» (G a l 4, 4). In effetti, all’inizio delterzo millennio, «si comincia a scrivere un’altra pagina dellastoria... Il Signore ti conceda pace! Ecco il voto augurale che laChiesa porge all’intera umanità, nel primo giorno del nuovoanno, giorno consacrato alla celebrazione della Giornata Mon<strong>di</strong>aledella Pace». 1 4 51 4 4Testo dell’omelia: “L’Osservatore Romano”, 3-4 gennaio 2000, p. 6.1 4 5Il Papa accenna al messaggio sulla Giornata della pace: «Nel Messaggioper questa Giornata, ho ricordato alcune con<strong>di</strong>zioni ed urgenze, perconsolidare sul piano internazionale il cammino della pace... Penso in questomomento all’incontro <strong>di</strong> preghiera per la pace, che, nell’ottobre delÈ Cristo che illumina l’itinerario della storia nella «pienezzadel tempo», nato da donna: «Ad otto giorni dal Natale, quest’oggi,primo giorno dell’anno nuovo, facciamo memoria inmodo speciale della “Donna” <strong>di</strong> cui parla l’Apostolo, la Madre<strong>di</strong> Dio. Dando alla luce il Figlio eterno del Padre, Maria hacontribuito al raggiungimento della pienezza del tempo; hacontribuito in modo singolare a far sì che il tempo umano raggiungessela misura della sua pienezza nell’Incarnazione delVe r b o » .In questo contesto, il Papa in<strong>di</strong>ca il significato dell’aperturadella Porta Santa <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore:«In questo giorno così significativo, ho avuto la gioia <strong>di</strong> aprirela Porta Santa in questa veneranda Basilica Liberiana, laprima in Occidente de<strong>di</strong>cata alla Vergine Madre <strong>di</strong> Cristo.Ad una settimana dal solenne rito svoltosi nella Basilica <strong>di</strong>San Pietro, oggi è come se le comunità ecclesiali d’ogniNazione e Continente si raccogliessero idealmente qui, sottolo sguardo della Madre, per varcare la soglia della PortaSanta che è Cristo. È, in effetti, a lei, Madre <strong>di</strong> Cristo e dellaChiesa, che vogliamo affidare l’Anno Santo appena iniziato,perché protegga ed incoraggi il cammino <strong>di</strong> quanti si fannopellegrini in questo tempo <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a».La festa del primo giorno dell’anno, ottava del Natale, «haun carattere profondamente mariano»; la Chiesa vuol imitarel’atteggiamento contemplativo <strong>di</strong> Maria: “Maria, da parte sua,serbava tutte queste cose me<strong>di</strong>tandole nel suo cuore” (L c2,19). Vale la pena <strong>di</strong> soffermarsi su questa frase che esprimeun aspetto mirabile della maternità <strong>di</strong> Maria. L’intero annoliturgico, in un certo senso, cammina sulle orme <strong>di</strong> questamaternità, a cominciare dalla festa dell’Annunciazione, il 25marzo, esattamente nove mesi prima del Natale... Maria concepìper opera dello Spirito Santo. Come ogni madre, portò ingrembo quel Figlio, <strong>di</strong> cui soltanto lei sapeva che era il Figlio1986, vide riuniti ad Assisi rappresentanti delle principali religioni delm o n d o » .9293


unigenito <strong>di</strong> Dio. Lo <strong>di</strong>ede alla luce nella notte <strong>di</strong> Betlemme.Ebbe inizio così la vita terrena del Figlio <strong>di</strong> Dio e la sua missione<strong>di</strong> salvezza nella storia del mondo.... Ogni madre possiedeuna simile consapevolezza dell’inizio <strong>di</strong> una nuova vita in lei.La storia <strong>di</strong> ogni uomo è scritta innanzitutto nel cuore dellapropria madre. Non stupisce che la stessa cosa si sia verificataper la vicenda terrena del Figlio <strong>di</strong> Dio».Il Papa paragona la nascita <strong>di</strong> Gesù con la nascita dellaChiesa, sempre in rapporto a Maria Madre: «Maria... “serbavatutte queste cose me<strong>di</strong>tandole nel suo cuore”. Quest’oggi,primo giorno dell’anno nuovo, alla soglia <strong>di</strong> un nuovo anno <strong>di</strong>questo nuovo millennio, la Chiesa si richiama a quest’interioreesperienza della Madre <strong>di</strong> Dio... Maria fu presente con gliApostoli il giorno della Pentecoste; partecipò <strong>di</strong>rettamente allanascita della Chiesa. Da allora la sua maternità accompagna lastoria dell’umanità redenta, il cammino della grande famigliaumana, destinataria dell’opera della Redenzione».E <strong>di</strong> nuovo appare il significato dell’immagine <strong>di</strong> Maria«Theotokos», «Salus Populi Romani»:«All’inizio dell’anno Duemila, mentre avanziamo nel tempogiubilare, confi<strong>di</strong>amo in questo tuo “ricordo” materno, oMaria! Ci poniamo su questo singolare percorso della storiadella salvezza, che si mantiene vivo nel tuo cuore <strong>di</strong> Madre <strong>di</strong>Dio. Affi<strong>di</strong>amo a Te i giorni del nuovo anno, il futuro dellaChiesa, il futuro dell’umanità, il futuro dell’universo intero.Maria, Madre <strong>di</strong> Dio, Regina della Pace, veglia su <strong>di</strong> noi.Maria, Salus Popoli Romani, prega per noi. Amen!»La Porta Santa <strong>di</strong> S. Paolo fuori le mura, viene aperta dalSanto Padre il giorno 18 gennaio, nel contesto <strong>di</strong> una celebrazioneecumenica.Il viaggio apostolico in Egitto (24-26 gennaio), con la visita almonte Sinai, è arricchito <strong>di</strong> incontri ecumenici ed interreligiosi.La domenica 12 marzo il Papa celebra la Giornata del perdononella Basilica <strong>di</strong> S. Pietro, prendendo come punto <strong>di</strong> riferimentoCristo crocifisso. Il significato <strong>di</strong> questo fatto era statospiegato precedentemente nel Documento della CommissioneTeologica Internazionale: Memoria e riconciliazione: la Chiesa ele colpe del passato. 146Il viaggio in Palestina (20-26 marzo) evidenzia l’importanzadei luoghi santi, in modo speciale Betlemme, Nazaret, Calvarioe Santo Sepolcro (Gerusalemme) ed è un incontro <strong>di</strong> valoreecumenico e interreligioso, specialmente per il rapporto fraternotra cristiani, ebrei e musulmani.Ecco un riassunto del viaggio nella grotta dell’Annunciazione:«Il nostro pellegrinaggio giubilare è stato un viaggionello spirito sulle orme <strong>di</strong> Abramo, nostro padre nella fede...Questo viaggio ci ha condotti oggi a Nazareth, dove incontriamoMaria, la più autentica figlia <strong>di</strong> Abramo». Accennando ai«tre ospiti misteriosi» (cf. G e n 18,1-15), aggiunge: «Quell’incontromisterioso prefigura l’Annunciazione, quando Mariaviene potentemente trascinata nella comunione con il Padre, ilFiglio e lo Spirito Santo. Attraverso il fiat pronunciato daMaria a Nazareth, l’Incarnazione è <strong>di</strong>ventata il meravigliosocompimento dell’incontro <strong>di</strong> Abramo con Dio».La visita al santuario <strong>di</strong> Fatima (Portogallo), nei giorni 12-13 maggio, ha come scopo la beatificazione dei due pastorelliFrancesco e Giacinta. Al termine della celebrazione (13 maggio),il Car<strong>di</strong>nale Angelo Sodano, pronuncia queste parole:«Per consentire ai fedeli <strong>di</strong> meglio interpretare il messaggiodella Vergine <strong>di</strong> Fatima, il Papa ha affidato alla Congregazioneper la Dottrina della Fede il compito <strong>di</strong> rendere pubblica laterza parte del “segreto”, dopo averne preparato un opportunocommento». Il documento della Congregazione viene infattipubblicato il 26 giugno 2000 e svela il significato delle persecuzionidel secolo XX, anche in rapporto all’attentato cruentocontro il Santo Padre. 147 146 Testo italiano: “L’Osservatore Romano”, 8 marzo 2000, supplemento.Testo e commenti: Il Papa chiede perdono, purificare la memoria ( C a s a l eMonferrato, P I E M M E, 2000).147 “L’Osservatore Romano”, 26 marzo 2000, p. 5. Cf. (Congregazioneper la Dottrina della Fede), Il messaggio <strong>di</strong> Fatima (Città del Vaticano,2000 ).9594


Il Congresso Eucaristico internazionale (18-25 giugno) èmomento culminante della celebrazione giubilare dei 2000anni dell’Incarnazione. La «statio» eucaristica della Chiesa universale,presieduta da Giovanni Paolo II, specialmente nellaprocessione del Corpus Domini tra S. Giovanni in Laterano eSanta Maria Maggiore (22 giugno), ricorda la <strong>di</strong>mensionemariana del sacramento dell’amore, come pane che ha il saporedella Vergine Madre, la «Theotokos».Nell’apertura della XV Giornata Mon<strong>di</strong>ale della Gioventù,il Papa invita così i giovani: «Vi auguro <strong>di</strong> sentirvi bene aRoma, <strong>di</strong> sentirvi sempre vicini alla Salus Populi Romani, <strong>di</strong>sentire la sua materna vicinanza». 1 4 8Nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, viene celebrata l’aperturadel 20º Congresso Mariologico-mariano, con unasolenne preghiera (15 settembre pomeriggio) e la chiusuradegli atti accademici, il mattino <strong>di</strong> sabato 23 settembre. Lasolenne chiusura del Congresso si è tenuta nella basilica <strong>di</strong> S.Pietro (24 settembre), assieme al giubileo dei santuari mariani<strong>di</strong> tutto il mondo, durante la celebrazione eucaristica presie<strong>di</strong>utadal Papa Giovanni Paolo II.Nell’atto <strong>di</strong> affidamento alla Beata Vergine Maria (domenica8 ottobre, giubileo dei vescovi), Giovanni Paolo II si rivolgealla Madonna con queste parole cariche <strong>di</strong> speranza: «Vo g l i a-mo oggi affidarti il futuro che ci attende, chiedendoti d’accompagnarcinel nostro cammino... A Te, aurora della salvezza,consegniamo il nostro cammino nel nuovo Millennio, perchésotto la tua guida tutti gli uomini scoprano Cristo luce delmondo ed unico Salvatore». 1 4 9La festa dell’Immacolata, l’8 <strong>di</strong>cembre 2000 ha una specialerilevanza nell’ambito dell’anno Giubilare, anche con la visitaserale alla Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore. Nell’allocuzionedurante la preghiera dell’Angelus, il Papa presenta la solennitàdell’Immacolata nell’«itinerario spirituale verso il Natale». Con1 4 8“L’Osservatore Romano”, 16-17 agosto 2000, p. 3.1 4 9“L’Osservatore Romano”, 9-10 ottobre 2000, p. 6.«suo totale assenso <strong>di</strong> mente e <strong>di</strong> cuore ai <strong>di</strong>vini arcani», Maria«costituisce un modello per tutti noi credenti» e «guida i nostripassi incontro al Signore che viene». 1 5 0Nel tra<strong>di</strong>zionale omaggio floreale in Piazza <strong>di</strong> Spagna, ilPapa fa memoria del trentacinquesimo anniversario della chiusuradel concilio Vaticano II (1965) e commenta il testo <strong>di</strong> G e n3,15, come «profetiche parole <strong>di</strong> speranza, risuonate agli alboridella storia», che «annunciano la vittoria che Gesù, “nato dadonna” (G a l 4,4), avrebbe riportato su satana». La «colonnamariana», innalzata dal beato Pio IX nel 1856, ricorda che«Roma, culla <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> civiltà... allarga quest’oggi le suebraccia al mondo intero», come segno della «materna tutela»della Vergine Immacolata. 1 5 1Durante la visita serale alla Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggio -re , Giovanni Paolo II presiede la solenne celebrazione dell’inno«Akathistos», assieme a numerosi vescovi <strong>di</strong> rito bizantino,in rappresentanza delle Chiese orientali cattoliche. Nell’omeliaa f f e r m a :«Eccoci raccolti nella Basilica che il popolo romano, all’indomanidel concilio <strong>di</strong> Efeso, ha de<strong>di</strong>cato con devoto fervorealla Santa Vergine Maria. Questa sera la tra<strong>di</strong>zione liturgicabizantina celebra i primi vespri della Concezione <strong>di</strong> sant’Anna,mentre la liturgia latina rende lode all’Immacolata Concezionedella Madre <strong>di</strong> Dio».Il Papa mette in rilievo che questo inno «è un cantico tuttocentrato su Cristo, contemplato nella luce della sua Ve r g i n eMadre... per ben 133 volte esso ci invita a rinnovare a Maria ilsaluto dell’Arcangelo Gabriele: Ave, Maria!». Così si rendelode a Dio «per i pro<strong>di</strong>gi in lei compiuti dall’Onnipotente:dalla concezione verginale... alla sua <strong>di</strong>vina maternità, alla con<strong>di</strong>visionedella missione del suo Figlio». 152 15 0“L’Osservatore Romano”, 9-10 <strong>di</strong>cembre 2000, p. 8.151 L’allocuzione finisce con queste parole: «Come l’apostolo Giovanni,vogliamo prenderti nella nostra casa (cf. G v 17,27). Resta con noi, Maria,resta con noi in ogni tempo!» (i b i d e m, p. 8-9).15 2“L’Osservatore Romano”, 9-10 <strong>di</strong>cembre 2000, p. 9. L’inno «Akathi-9796


Nell’ambito della Basilica Liberiana, secondo i contenutidell’inno Akathistos, Maria appare come «icona della Chiesa,simbolo e anticipo dell’umanità trasfigurata dalla grazia,modello e sicura speranza», che «ci precede e ci conduceall’autentica conoscenza <strong>di</strong> Dio e all’incontro con il Redentore».Con questo slancio ecumenico e missionario, il Papa invitaa raccogliere i frutti del Grande Giubileo del 2000. 1 5 3stos» contiene la dottrina mariana dei Padre orientali dei secoli IV-V (concili<strong>di</strong> Nicea, Efeso e Calcedonia), quando fu de<strong>di</strong>cata alla Theotokos labasilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore (secolo V). È stato cantato nelle linguegreca, paleoeslava, ungherese, ucraina, romena e araba. È stato uno deimomenti salienti <strong>di</strong> preghiera durante il Grande Giubileo.1 5 3I b i d e m. La chiusura della Porta Santa della Basilica <strong>di</strong> S. Pietro haavuto luogo il 6 gennaio 2001, mentre nelle altre Basiliche maggiori (SanGiovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura) èavvenuta il 5 gennaio 2001.98C O N C L U S I O N ELa «Statio» <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Papa Giovanni Paolo IINell’abituale appuntamento annuale <strong>di</strong> Giovanni Paolo IInella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, si intravedono gli eventi,i documenti, le situazioni e le celebrazioni principali dell’anno.La visita <strong>di</strong>venta come una concretizzazione privilegiatadelle numerose allocuzioni e visite del Papa a tanti santuarim a r i a n i .La dottrina sull’Immacolata Concezione <strong>di</strong> Maria vieneapprofon<strong>di</strong>ta progressivamente, per mezzo <strong>di</strong> un commentobiblico, liturgico, magisteriale e pastorale. Non mancano lecitazioni <strong>di</strong> santi. La novità del commento non si trova nell’aspettotecnico esegetico, ma nelle motivazioni della fede vissuta.I testi si mettono in rapporto con l’intenzione <strong>di</strong> cercareluce nuova, proveniente da questo rapporto testuale. I mosaici<strong>di</strong> Santa Maria Maggiore (sec. V), rappresentanti brani biblici,<strong>di</strong>ventano una stimolante proposta per questo commento scritturisticoe celebrativo.Attraverso il dogma dell’Immacolata, appare l’armoniadella fede e della rivelazione. La visita alla Basilica <strong>di</strong> SantaMaria Maggiore, aiuta ad approfon<strong>di</strong>re il rapporto tra l’Immacolatae la maternità <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> Maria.Il significato della Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore a p p a r efrequentemente nelle allocuzioni del Santo Padre e più <strong>di</strong> unavolta accenna all’origine o ai dati storici della Basilica e allade<strong>di</strong>cazione a Maria «Theotokos» (in rapporto al concilio <strong>di</strong>Efeso). Il titolo <strong>di</strong> «Salus Populi Romani» viene spiegato nelcontesto della domanda <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> intercessione daMaria, Madre nostra. Lei stessa, salvata da Cristo, è me<strong>di</strong>atrice<strong>di</strong> questa salvezza comunicata da Cristo. Alcune espressionisulla Basilica Liberiana sono molto chiarificanti:«Dove Maria da tanti secoli è circondata da particolare venerazionee amore, sotto il titolo <strong>di</strong> “Salus Populi Romani”» (8<strong>di</strong>cembre 1978).99


« Vengo qui... mi invitano qui tutti i miei Predecessori nellacattedra <strong>di</strong> S. Pietro... Essi sembrano <strong>di</strong>re: ... Va’, e da’ testimonianzaa Cristo nostro Salvatore, figlio <strong>di</strong> Maria!» (i d e m) ....«per venerare, insieme con i fedeli, la Madonna “SalusPopuli Romani”: a lei chiederò la sua protezione materna suquesta città, sull’Italia, sulla Polonia mia patria, sull’Europa,sul mondo» (8 <strong>di</strong>cembre 1980).«Questo titolo giustamente consacra la devozione mariana <strong>di</strong>Roma... Salus populi Romani» (8 <strong>di</strong>cembre 1980).«... nella principale Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma per ricordare...che nel cenacolo gerosolimitano gli Apostoli “erano assidui econcor<strong>di</strong> nella preghiera, insieme con Maria, la Madre <strong>di</strong>Gesù” (A t 1,14), preparando la venuta dello Spirito Santo»(l e t t e r a del 25 maggio 1981).« Veniamo ora nella sera della Pentecoste, a questa Basilica<strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma, nel tempio che da tanti secoli esalta proprioqui quel culmine e quella pienezza dell’opera dello SpiritoSanto nell’uomo... E qui, in questa Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma,sentiamo ancor nuova la somiglianza con gli Apostoli che, riunitinel cenacolo perseverano in preghiera con Maria, Madre<strong>di</strong> Cristo» (R a d i o m e s s a g g i o, 7 giugno 1981).« Veniamo oggi a questo Santuario romano della Genitrice <strong>di</strong>Dio» (8 <strong>di</strong>cembre 1981).« Veniamo con questo saluto a Maria, che proprio qui, nell’anticabasilica romana, riceve una particolare venerazione comeSalus Populi Romani. Qui l’Immacolata si trova, da tanti secoli,in mezzo alla comunità della Chiesa che è a Roma» (8<strong>di</strong>cembre 1983).«Ci stringiamo, oggi, nel santuario mariano <strong>di</strong> Roma, attornoa colei che le generazioni hanno venerato come Salus PopuliRomani» (8 <strong>di</strong>cembre 1983).«Riuniti, in quest’ora serale, attorno alla venerata Icona dellaMadonna... chie<strong>di</strong>amo a Maria <strong>di</strong> poter rivivere la medesimaatmosfera spirituale <strong>di</strong> comunione, <strong>di</strong> unità, <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> speranza,che circondava, come raccontano gli Atti degli Apostoli(cf. A t 1,14), la primitiva comunità cristiana, allietata dallapresenza della Madre <strong>di</strong> Dio» (8 <strong>di</strong>cembre 1985).« Veniamo qui, in questa antichissima Basilica, nella quale èconsolidata la fede della Chiesa nella Maternità <strong>di</strong>vina <strong>di</strong>Maria. “Theotokos”: Madre <strong>di</strong> Dio – avevano proclamato congioia i Padri del concilio <strong>di</strong> Efeso. “Theotokos”. Madre <strong>di</strong> Diorispose Roma, elevando questa meravigliosa Basilica» (8<strong>di</strong>cembre 1986).«Questa basilica romana <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, che il miolontano predecessore Sisto III de<strong>di</strong>cò “alla Beata Ve r g i n eMaria e al popolo <strong>di</strong> Dio”, è <strong>di</strong>ventata in questa sera che preludeall’Anno Mariano, un cuore pulsante <strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong>comunione e <strong>di</strong> carità» (6 giugno 1987, vigilia <strong>di</strong> Pentecoste).« Veniamo oggi in questa Basilica, che le generazioni cristianedei primi secoli hanno e<strong>di</strong>ficato in onore <strong>di</strong> Maria Santissimae che oggi i fedeli <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> ogni parte del mondo, contanta generosità e sensibilità a cui va il mio plauso e il mioincoraggiamento, contribuiscono a riportare agli antichisplendori, sostenendo i necessari lavori <strong>di</strong> restauro. Veniamo acolei, che è la “Salus Populi Romani”» (8 <strong>di</strong>cembre 1989).«La Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, nella quale oggi abbiamola gioia <strong>di</strong> incontrarci, costituisce la concreta testimonianzadella gioia provata allora dai credenti in Cristo, sia ad Efesoche a Roma» (8 <strong>di</strong>cembre 1994).«Questa Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore a Roma, non è <strong>di</strong>per se stessa una espressione dello stupore della fede davantial mistero della <strong>di</strong>vina Maternità ed al mistero dell’ImmacolataConcezione?» (8 <strong>di</strong>cembre 1995).«Il mio breve pellegrinaggio mariano dell’8 <strong>di</strong>cembre mi conduceora in questa antichissima Basilica de<strong>di</strong>cata alla Madre <strong>di</strong>Dio, per sostare in preghiera <strong>di</strong>nanzi all’icona della SalusPopuli Romani, tanto venerata dai citta<strong>di</strong>ni e dai pellegrini...Da questo cuore mariano <strong>di</strong> Roma, prego per quanti vivononella nostra Città» (8 <strong>di</strong>cembre 1997).«In questo giorno così significativo, ho avuto la gioia <strong>di</strong> aprirela Porta Santa in questa veneranda Basilica Liberiana, laprima in Occidente de<strong>di</strong>cata alla Vergine Madre <strong>di</strong> Cristo» (1gennaio 2000).100101


La festa dell’Immacolata, celebrata nella Basilica de<strong>di</strong>cataalla «Theotokos», Madre <strong>di</strong> Dio, è un’occasione speciale perricordare la <strong>di</strong>gnità dell’uomo redento da Cristo. A partire daquesta <strong>di</strong>mensione antropologica, il Papa accenna frequentementeai valori fondamentali dell’essere umano e <strong>di</strong> tutta l’uma n i t à .La celebrazione dell’Immacolata dentro il tempo <strong>di</strong> Av v e n -t o offre l’opportunità per spiegare il significato <strong>di</strong> questomomento liturgico prima del Natale. Frequentemente, il Papaprende lo spunto da questa realtà per accennare al s i g n i f i c a t osalvifico della storia alla luce dell’Incarnazione (in rapporto alterzo millennio).I numerosi fedeli venuti a venerare l’icona della «SalusPopuli Romani» manifestano i sentimenti <strong>di</strong> una autenticapietà popolare, che il Papa loda e anche esprime personalmentecon il suo atteggiamento <strong>di</strong> «Totus tuus» nel primo santuariode<strong>di</strong>cato alla «Theotokos».La responsabilità missionaria della Chiesa appare come unodei temi più sentiti dal Papa, sia a livello locale (come nel casodella «missione citta<strong>di</strong>na») che a livello universale, ricordandol’impegno per l’annuncio del vangelo e dei suoi valori fondamentalia tutta l’umanità.La Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore <strong>di</strong>venta anche un simbolodel primo cenacolo <strong>di</strong> Gerusalemme, dove i <strong>di</strong>scepoli siriunirono «con Maria» per ricevere le nuove grazie dello SpiritoSanto. Questa realtà <strong>di</strong>venta uno slancio ecumenico p e rrichiamare al rinnovamento della Chiesa, secondo gli in<strong>di</strong>rizzidel concilio Vaticano II.Nella celebrazione della Pentecoste e dell’Immacolata inSanta Maria Maggiore, la Chiesa si sente Madre come Maria, edattua questa maternità con la presenza attiva e materna <strong>di</strong>Maria. La «Salus Populi Romani» è la M a d re della Misericord i a,per il fatto <strong>di</strong> aver sperimentato la misericor<strong>di</strong>a del Redentore eper essere stata eletta come strumento <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a.TESTI DELLE ALLOCUZIONI DI GIOVANNI PAOLO IIIN SANTA MARIA MAGGIORE(1978-2000)102


[ 1 ]8 <strong>di</strong>cembre 1978Omelia durante la Celebrazione Eucaristica vespertina1 . M e n t re per la prima volta come Ve s c ovo <strong>di</strong> Roma va rc ooggi la soglia della Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggi o re, mi si presenta<strong>di</strong>nanzi agli occhi l’evento che ho vissuto qui, in questol u ogo, il 21 nove m b re del 1964. Era la ch i u s u ra della terza sessionedel concilio Vaticano II, dopo la solenne pro clamazione dellaCostituzione dog m atica sulla Chiesa, che comincia con le paro l e :«Lumen gentium» (luce delle genti). Lo stesso gi o rno il Pap aPaolo VI aveva inv i t ato i Pa d ri conciliari a trova rsi pro p rio qui, nelpiù ve n e rato tempio mariano <strong>di</strong> Roma, per espri m e re la gioia e lagratitu<strong>di</strong>ne per l’opera ultimata in quel gi o rn o .La Costituzione Lumen Gentium è il documento principale delconcilio, documento «ch i ave» della Chiesa del nostro tempo, pietra ango l a re <strong>di</strong> tutta l’opera <strong>di</strong> ri n n ovamento che il Vaticano II hai n t rap reso e <strong>di</strong> cui ha dato le <strong>di</strong>re t t ive.L’ultimo capitolo <strong>di</strong> questa Costituzione porta il titolo: «Lab e ata Ve rgine Maria Madre <strong>di</strong> Dio nel mistero <strong>di</strong> Cristo e dellaChiesa». Paolo VI, parlando quel mattino nella Basilica <strong>di</strong> SanP i e t ro, col pensiero fisso sull’importanza della dottrina espre s s anell’ultimo capitolo della Costituzione Lumen Gentium, ch i a m òper la prima volta Maria «Madre della Chiesa». La chiamò così inmodo solenne, e cominciò a ch i a m a rla con questo nome, con questotitolo, ma soprattutto ad invo c a rla perché partecipasse comeM a d re alla vita della Chiesa: <strong>di</strong> questa Chiesa che durante il concilioha preso più pro fondamente coscienza della pro p ria nat u ra edella pro p ria missione. Per dare maggi o re ri l i evo a questa espre s-s i o n e, Paolo VI, insieme con i Pa d ri conciliari, è ve nuto pro p ri oqui, nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggi o re, dove Maria da tantisecoli è circ o n d ata da part i c o l a re ve n e razione e amore, sotto iltitolo <strong>di</strong> «Salus Populi Romani».2 . S eguendo le orme <strong>di</strong> questo grande Pre d e c e s s o re, che ès t ato per me un ve ro padre, anch’io ve n go qui. Dopo il solenneatto in Piazza <strong>di</strong> Spagna, la cui tra<strong>di</strong>zione risale al 1856, ve n go qui104in seguito ad un cor<strong>di</strong>ale invito rivoltomi dall’Eminentissimo Arc i-p rete <strong>di</strong> questa Basilica, il Car<strong>di</strong>nale Confa l o n i e ri, Decano delS a c ro Collegio, e da tutto il Capitolo.Penso però ch e, insieme a lui, mi invitano qui tutti i miei Prede c e s s o ri nella cat t e d ra <strong>di</strong> San Pietro: il Servo <strong>di</strong> Dio Pio XII, ilS e rvo <strong>di</strong> Dio Pio IX; tutte le ge n e razioni dei Romani; tutte lege n e razioni dei cristiani e tutto il Popolo <strong>di</strong> Dio. Essi sembra n od i re: Va’! Onora il grande mistero nascosto fin dall’eternità, in Diostesso. Va’, e da’ testimonianza a Cristo nostro Salvat o re, figlio <strong>di</strong>M a ria! Va’, e annuncia questo part i c o l a re momento; nella storia ilmomento <strong>di</strong> svolta della salvezza dell’uomo.Tale punto decisivo nella storia della salvezza è pro p ri ol ’ « I m m a c o l ata Concezione». Dio nel suo eterno amore ha sceltofin dall’eternità l’uomo: l’ha scelto nel suo Figlio. Dio ha sceltol’uomo, affi n ché possa raggi u n ge re la pienezza del bene me<strong>di</strong>antela partecipazione alla sua stessa vita: vita <strong>di</strong>vina, at t rave rso la grazia.L’ha scelto fin dall’eternità, e irreve rs i b i l m e n t e. Né il peccat oo ri gi n a l e, né tutta la storia delle colpe personali e dei peccat isociali hanno potuto <strong>di</strong>ssuadere l’eterno Pa d re da questo suo piano<strong>di</strong> amore. Non hanno potuto annu l l a re la scelta <strong>di</strong> noi nell’etern oFiglio, Verbo consustanziale al Pa d re. Po i ché questa scelta dovevap re n d e re fo rma nell’Incarn a z i o n e, e poiché il Figlio <strong>di</strong> Dio dovevaper la nostra salvezza fa rsi uomo, pro p rio per questo il Pa d re eternoha scelto per lui, tra gli uomini, la Madre. Ognuno <strong>di</strong> noi <strong>di</strong>ve n-ta uomo perché concepito e nato dal grembo mat e rno. L’ e t e rn oPa d re ha scelto la stessa via per l’umanità del suo Figlio etern o .Ha scelto sua Madre dal popolo, a cui da secoli affi d ava in modop a rt i c o l a re i suoi misteri e le sue pro m e s s e. L’ha scelta dalla stirp e<strong>di</strong> Davide e contemporaneamente da tutta l’umanità. L’ha scelta <strong>di</strong>s t i rpe rega l e, ma al tempo stesso tra gente pove ra.L’ha scelta sin dal principio, sin dal primo momento della conce z i o n e, facendola degna della mat e rnità <strong>di</strong>vina, alla quale neltempo stabilito sarebbe stata ch i a m ata. L’ha fatta prima erede dellasantità del pro p rio Figlio. Prima tra i redenti dal suo sangue, ri c e-vuto da lei, umanamente parlando. L’ha resa immacolata nelmomento stesso della concezione.Tutta la Chiesa contempla oggi il mistero dell’Immacolat a105


Concezione e ne gi o i s c e. Questo è un gi o rno part i c o l a re del tempo<strong>di</strong> Av vento.3 . Esulta <strong>di</strong> questo mistero la Chiesa Romana e io, comenu ovo Ve s c ovo <strong>di</strong> questa Chiesa, partecipo per la prima volta atale gioia. Pe rciò desideravo tanto ve n i re qui, in questo tempio,d ove da secoli Maria viene ve n e rata come «Salus Populi Romani».Questo titolo, questa invocazione non ci <strong>di</strong>cono fo rse che las a l vezza (s a l u s) è <strong>di</strong>ve n t ata in modo singo l a re re t aggio del Po p o l oRomano (Populi Romani)? Non è fo rse questa la salvezza che Cristoci ha port ato e che Cristo ci porta continu a m e n t e, lui solo? Esua Madre, che pro p rio come Madre, è stata in modo eccezionale,«più eminente» (PAO L O V I, C re d o), redenta da lui, suo Figlio, nonè fo rse anche lei – da lui, suo Figlio – ch i a m ata, in modo più esplicito,semplice e potente insieme, a part e c i p a re alla salvezza deg l iuomini, del popolo Romano, dell’umanità intera? Per condurretutti al Redentore. Per dare testimonianza <strong>di</strong> lui, anche senza parole, solo con l’amore nel quale si esprime «il genio della madre » .Per av v i c i n a re perfino coloro che oppongono maggi o re re s i s t e n z a ,per i quali è più <strong>di</strong>fficile cre d e re nell’amore; che considerano ilmondo come un grande poligono «<strong>di</strong> lotta <strong>di</strong> tutti contro tutti»(come si è espresso uno dei fi l o s o fi nel passato). Per av v i c i n a retutti – cioè ciascuno – a suo Figlio. Per rive l a re il pri m ato dell’amo re nella storia dell’uomo. Per annu n z i a re la vittoria finale dell’ a m o re. Non pensa fo rse la Chiesa a questa vittoria, quando ciri c o rda oggi le parole del libro della Genesi: «Questa [la stirp edella donna] schiaccerà la testa del serpente» (cf. G e n 3,15)?4 . «Salus Populi Romani»!Il nu ovo Ve s c ovo <strong>di</strong> Roma va rca oggi la soglia del tempiom a riano della Città Eterna, consap evole della lotta tra il bene e ilm a l e, che pervade il cuore <strong>di</strong> ogni uomo, che si svo l ge nella stori adell’umanità e anche nell’anima del «popolo Romano». Ecco ciòche al ri g u a rdo ci <strong>di</strong>ce l’ultimo concilio: «Tutta intera la stori aumana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenzedelle teneb re; lotta cominciata fin dall’ori gine del mondo, ch ed u rerà, come <strong>di</strong>ce il Signore, fino all’ultimo gi o rno. Inserito in106questa bat t aglia, l’uomo deve combat t e re senza soste per poterre s t a re unito al bene, né può conseg u i re la sua interi o re unità senon a pre z zo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> fat i ch e, con l’aiuto della grazia <strong>di</strong> Dio»(Gau<strong>di</strong>um et Spes, 37).E perciò il Papa, agli inizi del suo servizio episcopale nellac at t e d ra <strong>di</strong> San Pietro a Roma, desidera affi d a re la Chiesa in modop a rt i c o l a re a colei in cui si è compiuta la stupenda e totale vittori adel bene sul male, dell’amore sull’o<strong>di</strong>o, della grazia sul peccato; acolei della quale Paolo VI <strong>di</strong>sse che è «inizio del mondo migliore»,all’Immacolata. Le affida se stesso, come servo dei servi, etutti coloro che egli serve, e tutti coloro che con lui servono. Lea ffida la Chiesa Romana, come pegno e principio <strong>di</strong> tutte le Chiesedel mondo, nella loro unive rsale unità. Gliela affida e off re comesua pro p rietà!« Totus tuus ego sum et omnia mea tua sunt. Accipio. Te inmea omnia!»: Sono tutto tuo, e tutto ciò che ho è tuo. Sii tu miaguida in tutto.Con questo semplice e insieme solenne atto <strong>di</strong> offe rta il Ve s c o-vo <strong>di</strong> Roma, Giovanni Paolo II, desidera ancora una volta ri a ffe r-m a re il pro p rio servizio al Popolo <strong>di</strong> Dio, che non può esseren i e n t ’ a l t ro che l’umile imitazione <strong>di</strong> Cristo e <strong>di</strong> colei, che ha detto<strong>di</strong> se stessa: «Eccomi, sono la serva del Signore» (L c 1,38).Sia questo atto segno <strong>di</strong> speranza, come segno <strong>di</strong> speranza è ilgi o rno dell’Immacolata Concezione sullo sfondo <strong>di</strong> tutti i gi o rn idel nostro Av vento.I n s e g n a m e n t i , vol. I (1978) 310-314.107


[ 2 ]8 <strong>di</strong>cembre 1979Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . «Benedetto sia Dio, Pa d re del Signore nostro Gesù Cri s t o ,che ci ha benedetti con ogni bene<strong>di</strong>zione spirituale ... in Cristo. Inlui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi ei m m a c o l ati al suo cospetto» (E f 1,3-4).In queste parole della lettera agli Efesini San Paolo delineal ’ i m m agine dell’Av vento. E si tratta <strong>di</strong> quell’Av vento etern o, il cuiinizio si trova in Dio stesso «prima della creazione del mondo»,p o i ché già la «creazione del mondo» fu il primo passo della ve nuta<strong>di</strong> Dio all’uomo, il primo atto dell’Av vento. Tutto il mondo visibi l e, infatti, e stato cre ato per l’uomo, come attesta il libro dellaGenesi. L’inizio dell’Av vento in Dio è il suo eterno p rogetto <strong>di</strong>c re a z i o n e del mondo e dell’uomo, progetto nato dall’amore. Questoamore si manifesta con l’etern a scelta dell’uomo in Cri s t o,Verbo incarn ato.«In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per esseresanti e immacolati al suo cospetto».In questo eterno Av vento è pre s e n t e M a ri a. Tra tutti gli uomini,che il Pa d re ha scelto in Cristo, ella lo è stata in modo part i c o l a reed eccezionale, poiché è stata scelta in Cristo per essere Madre <strong>di</strong>C risto. E così ella, meglio <strong>di</strong> qualunque altro fra gli uomini «pre d e-s t i n ati dal Pa d re» alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> suoi figli e figlie adottivi, è stat ap re d e s t i n ata in modo specialissimo «a lode e gloria della sua grazia»,che il Pa d re «ci ha dato» in lui, Figlio <strong>di</strong>letto (cf. E f 1,6).La gloria sublime della sua specialissima grazia doveva esserela M at e rn i t à del Verbo Eterno. In considerazione <strong>di</strong> questa Mat e r-nità, ella ha ottenuto in Cristo anche la grazia dell’I m m a c o l at aC o n c e z i o n e. In tal modo Maria è inserita in quel primo etern oAv vento della Pa rola, pre<strong>di</strong>sposto dall’Amore del Pa d re per ilc re ato e per l’uomo.2 . Il secondo Av ve n t o ha carat t e re storico. Si compie neltempo tra la caduta del primo uomo e la Ve nuta del Redentore. Lal i t u rgia o<strong>di</strong>erna ci racconta anche <strong>di</strong> questo Av vento, e mostra108come Maria fin dagli inizi è inserita in esso. Quando, infatti, si èm a n i fe s t ato il primo peccato, con l’inaspettata ve rgogna dei progeni t o ri, allora anche Dio rivelò per la prima volta il Redentore delmondo, pre a n nunciando anche la sua Madre. Ciò è av ve nu t ome<strong>di</strong>ante le paro l e, in cui la tra<strong>di</strong>zione vede «il pro t o - Va n ge l o » ,cioè quasi l’embrione e il pre a n nunzio del Va n gelo stesso, dellaBuona Novella.Ecco le parole: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tuas t i rpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insi<strong>di</strong>erai ilc a l c agno» (G e n 3,15).Sono parole misteri o s e. Non<strong>di</strong>meno, col loro carat t e re arc a i c o ,esse rivelano il futuro dell’umanità e della Chiesa. Tale futuro èvisto nella p ro s p e t t iva <strong>di</strong> una lotta tra lo Spirito delle Te n eb re,colui che «è menzog n e ro e padre della menzogna» (G v 8,44), e ilFiglio della Donna, che deve ve n i re in mezzo agli uomini come«la via, la ve rità e la vita» (G v 14,6).In questo modo, Maria è presente in quel secondo av vento storicofin dall’inizio. È promessa insieme con suo Figlio, Redentoredel mondo. Ed è anche insieme con lui attesa. Il Messia-Emmanuele(«Dio con noi») è atteso come Figlio della Donna, Fi g l i od e l l ’ I m m a c o l ata.3 . La ve nuta <strong>di</strong> Cristo costituisce non solo il compimento delsecondo Av vento, ma contemporaneamente anche la rive l a z i o n edel terzo e defi n i t ivo Av ve n t o. Dalla bocca dell’angelo Gab ri e l e,che Dio manda a Maria a Nazaret, ella sente le seguenti paro l e :«Ecco, concep i rai un figlio, lo darai alla luce e lo ch i a m e rai Gesù.Sarà grande e ch i a m ato Figlio dell’Altissimo ... e regnerà per sempre sulla casa <strong>di</strong> Giacobbe e il suo regno non avrà fine ...» (L c1,31-33).M a ria è l’inizio del terzo Av vento, perché da lei viene almondo Colui che re a l i z zerà quella scelta eterna, <strong>di</strong> cui abb i a m oletto nella lettera agli Efesini. Realizzandola, farà <strong>di</strong> essa il fat t oculminante della storia dell’umanità. Le darà la fo rma concreta delVa n gelo, dell’Eucaristia, della Pa rola e dei Sacramenti. Così quellascelta eterna penetrerà la vita delle anime umane e la vita <strong>di</strong>questa part i c o l a re comunità, che si chiama Chiesa.109


La storia della famiglia umana e la storia <strong>di</strong> ogni uomo mat u-re ranno secondo la misura dei figli e delle figlie <strong>di</strong> adozione pero p e ra <strong>di</strong> Gesù Cristo. «In lui siamo stati fatti anche ere<strong>di</strong>, essendos t ati pre d e s t i n ati secondo il piano <strong>di</strong> Colui, che tutto opera effi c a-cemente confo rme all sua volontà» (E f 1,11).M a ria è l’inizio <strong>di</strong> quel terzo Av vento e p e rmane continu a -mente in esso, sempre presente (come si è merav i g l i o s a m e n t ee s p resso il concilio Vaticano Il nell’ottavo capitolo della Costituzionesulla Chiesa (Lumen Gentium). Come il secondo Av vento ciavvicina a colei, il cui Figlio doveva «sch i a c c i a re la testa del serpente»,così il terzo Av vento non ci allontana da lei, ma continu a-mente ci permette <strong>di</strong> ri m a n e re alla sua presenza, vicini a lei. Quell’ Av vento è solo l’attesa del defi n i t ivo compimento dei tempi, ed èc o n t e m p o raneamente il tempo della lotta e dei contrasti, in continuazione<strong>di</strong> quell’ori gi n a ria previsione: «Po rrò inimicizia tra te ela donna ...» (G e n 3,15).La <strong>di</strong>ffe renza consiste nel fatto che la Donna ci è già nota pern o m e. È l’Immacolata Concezione. È nota per la sua ve rginità eper la sua mat e rnità. È la Madre <strong>di</strong> Cristo e della Chiesa, Madre <strong>di</strong>Dio e degli uomini: M a ria del nostro Av ve n t o.4 . D u rante l’incontro con i Car<strong>di</strong>nali, che ha avuto luogoall’inizio del nove m b re scorso, è stato espresso il desiderio <strong>di</strong> affida re alla Madre <strong>di</strong> Dio il Sacro Collegio e tutta la Chiesa, mettendolisotto la sua pro t e z i o n e.Ben vo l e n t i e ri accolgo e seguo quel voto che è stato manifest ato, interp retando i comuni sentimenti. Io stesso sento un pro fo n-do bisogno <strong>di</strong> essere obbe<strong>di</strong>ente all’invito implicito già fin dall’inizionel Pro t o - Va n gelo stesso: «Po rro inimicizia tra te e ladonna». Nella n o s t ra <strong>di</strong>fficile ep o c a non siamo fo rse testimoni <strong>di</strong>quella «inimicizia». Che cos’altro possiamo fa re, che cos’altrod e s i d e ra re se non tutto ciò che ancor <strong>di</strong> più ci unisce a Cristo, alFiglio della Donna?L’ I m m a c o l ata è la Madre del Figlio dell’Uomo. O Madre deln o s t ro Av vento, sii con noi e fa’ che egli ri m a n ga con noi in questo<strong>di</strong>fficile Av vento delle lotte per la ve rità e per la speranza, perla giustizia e per la pace: Egli solo, l’Emmanuele!I n s e g n a m e n t i , vol. II/2 (1979) 1353-1356.110[ 3 ]8 <strong>di</strong>cembre 1980Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . Salus populi ro m a n i !Con questo saluto ve n go oggi, ve n e rati e cari fratelli e sore l l e,a questa Basilica mariana <strong>di</strong> Roma. Ve n go qui dopo l’atto solenne<strong>di</strong> omaggio, reso all’Immacolata in piazza <strong>di</strong> Spagna, dove i ro m a-ni da anni e da ge n e razioni manifestano il loro amore e la lorove n e razione ve rso colei che l’angelo, nel momento dell’annu n z i a-z i o n e, salutò «piena <strong>di</strong> grazia» (L c 1,28). Nel testo greco del Va n-gelo <strong>di</strong> san Luca questo saluto suona: ke ch a ri t o m é n e, cioè part i c o-l a rmente amata da Dio, tutta pervasa del suo amore, consolidat acompletamente in esso: come se fosse tutta da esso fo rm ata, dall’ a m o re santissimo <strong>di</strong> Dio.E pro p rio perciò: salus populi! / salus populi Romani!Questo titolo giustamente consacra la devozione mariana <strong>di</strong>Roma. Esso può fa rsi ri s a l i re alle stesse ori gini <strong>di</strong> questa Basilica,p o i ché già il mio pre d e c e s s o re Sisto III nel secolo V, nell’iscri z i o-ne de<strong>di</strong>cat o ria, così chiama la Madonna: Vi rgo Maria ... nostras a l u s. L’ i nvocazione si arri c chì nell’alto me<strong>di</strong>oevo, favo rita dallap rocessione solenne del 15 agosto, che univa la devozione all’immagine del Salvat o re, conservata nella Basilica lat e ra n e n s e, aquella della Madonna <strong>di</strong> santa Ma ria Maggi o re. Allora il popoloromano così celeb rava la Ve rgine durante la processione:« Ve rgine Maria, ri g u a rda propizia i tuoi figli ... / Alma Mari a ,s benigna alle lacrime <strong>di</strong> chi ti supplica. / Madre santa <strong>di</strong> Dio,ri g u a rda il popolo romano ...».Mi piace anche ri c o rd a re che la devozione alla Madonna inquesta Basilica ha avuto, nei secoli me<strong>di</strong>evali, un carat t e re unive r-s a l e, perché univa ai romani i re l i giosi greci, che vivevano a Romae la celeb ravano nella pro p ria lingua. Inoltre, questa Basilica fuscelta dai santi Cirillo e Meto<strong>di</strong>o, ve nuti a Roma nel secolo IX edaccolti festosamente dal Papa Adriano II e da tutto il popolo ro m a-no per la celeb razione in lingua slava della liturgia, che essi avevanoinstaurata per l’eva n gelizzazione dei popoli slavi. I loro libril i t u rgici in lingua slava, ap p rovati dal Papa, furono deposti sull’alta re <strong>di</strong> questa Basilica.111


2 . Quando <strong>di</strong>ciamo salus populi, salus populi Romani, siamopienamente consap evoli che Maria più <strong>di</strong> tutti ha speri m e n t ato las a l vezza, l’ha speri m e n t ata in modo part i c o l a re ed eccezionale.Essendo lei madre della nostra salvezza, madre degli uomini e delpopolo, madre <strong>di</strong> Roma, questo lo è in Cristo, per Cristo, p e ro p e ra <strong>di</strong> Cri s t o :Salus populi Romani in suo Salvat o re !Così anche insegna il concilio Vaticano II nella costituzione«Lumen Gentium»: «Uno solo è il nostro me<strong>di</strong>at o re secondo lep a role dell’apostolo: “Non vi è che un solo Dio, uno solo anche èil me<strong>di</strong>at o re tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che per tuttiha dato se stesso quale ri s c atto” (1 T m 2,5-6). La funzione mat e rn a<strong>di</strong> Maria ve rso gli uomini in nessun modo oscura e <strong>di</strong>minu i s c equesta unica me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Cristo, ma ne mostra l’efficacia. Po i-ché ogni salutare influsso della beata Ve rgine ve rso gli uomini,non nasce da una necessità, ma dal beneplacito <strong>di</strong> Dio, e sgo rgadalla sov rabbondanza dei meriti <strong>di</strong> Cristo, si fonda sulla me<strong>di</strong>azione<strong>di</strong> lui, da essa assolutamente <strong>di</strong>pende e at t i n ge tutta la sua efficacia;non impe<strong>di</strong>sce minimamente l’imme<strong>di</strong>ato contatto dei credenticon Cristo, anzi lo facilita» (Lumen Gentium, 60).3 . Lo <strong>di</strong>mostra in modo part i c o l a re la solennità o<strong>di</strong>erna del -l ’ I m m a c o l ata Concezione.Questo è il gi o rno in cui confessiamo che Maria – scelta inmodo part i c o l a re ed eternamente da Dio nel suo amoroso <strong>di</strong>seg n o<strong>di</strong> salvezza – ha anche speri m e n t ato in modo part i c o l a re la salve z-za: in modo eccezionale è stata re d e n t a per opera <strong>di</strong> colui, al qualeella, come ve rgine madre, doveva tra s m e t t e re la vita umana.Ne parlano anche le o<strong>di</strong>erne letture della liturgia. San Pa o l onella lettera agli Efe s i n i s c rive: «Benedetto sia Dio, Pa d re delS i g n o re nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni bene<strong>di</strong>zionespirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima dellac reazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospettonella carità» (E f 1,3-4).Queste parole in modo part i c o l a re ed eccezionale si ri fe ri s c o -no a Mari a. Lei infatti, più <strong>di</strong> tutti gli uomini – e più degli angeli –«è stata scelta in Cristo prima della creazione del mondo», perch é112in modo unico ed irripetibile è stata scelta per Cri s t o, è stata a luid e s t i n ata ad essere Madre.Poi l’apostolo, sviluppando la stessa idea della sua lettera ag l iE fesini, scrive: «...Predestinandoci (Dio) a essere suoi figli adottiv iper opera <strong>di</strong> Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua vo l o n t à .E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suoFiglio <strong>di</strong>letto» (E f 1,5).E anche queste parole – in quanto si ri fe riscono a tutti i cri s t i a-ni – si ri fe riscono a Maria in modo eccezionale. Lei – pro p rio leicome madre – ha acquistato nel grado più alto «l’adozione <strong>di</strong>v i-na»: scelta ad essere figlia adottiva nell’eterno Figlio <strong>di</strong> Dio,appunto perché egli doveva <strong>di</strong>ve n t a re nell’economia <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> salvezzail suo ve ro Figlio, nato da lei, e perciò Figlio dell’uomo: lei– come spesso cantiamo – A m ata figlia <strong>di</strong> Dio Pa d re !4 . E infine scrive l’apostolo: «In lui (cioè in Cristo) siamos t ati fatti anche ere<strong>di</strong>, essendo stati pre d e s t i n ati secondo il piano <strong>di</strong>colui che tutto opera effi c a c e m e n t e, confo rme alla sua vo l o n t à ,p e rché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per pri m iabbiamo sperato in Cristo» (E f 1,11-12).Nessuno in modo più pieno, più assoluto e più ra<strong>di</strong>cale «has p e rato» in Cristo quanto la sua pro p ria madre, Maria.E anche nessuno più <strong>di</strong> lei «è stato fatto erede in Lui», in Cristo!Nessuno nella storia del mondo è stato più cri s t o - c e n t rico epiù cri s t o - fo ro <strong>di</strong> lei. E nessuno è stato più simile a lui, non solocon la somiglianza nat u rale della Madre col Figlio, ma con lasomiglianza dello Spirito e della santità.E poiché nessuno più <strong>di</strong> lei esisteva « c o n fo rme al piano dellavolontà <strong>di</strong> Dio», nessuno più <strong>di</strong> lei in questo mondo esisteva « alode della sua glori a » – perché nessuno esisteva in Cristo e daC risto più <strong>di</strong> colei, grazie alla quale Cristo è nato in terra.Ecco la lode dell’Immacolata, che la liturgia o<strong>di</strong>erna pro cl a m acon le parole della Lettera agli Efesini. E tutta questa ri c ch e z z adella teologia <strong>di</strong> Paolo si può trova re ra c chiusa anche in questedue parole <strong>di</strong> Luca: «Piena <strong>di</strong> grazia» (ke ch a ri t o m é n e) .5 . L’ I m m a c o l ata Concezione è un part i c o l a re mistero dellafede – ed è anche una part i c o l a re solennità. È la festa <strong>di</strong> av ve n t o113


per eccellenza. Questa festa – ed anche questo mistero – ci fa pensa re all’«inizio» dell’uomo sulla terra, alla innocenza pri m i genia epoi alla grazia perduta e al peccato ori gi n a l e.Pe rciò oggi leggiamo per primo il brano del libro della Genesi,che dà l’immagine <strong>di</strong> questo «inizio».E quando, pro p rio in questo testo, leggiamo della donna, la cuis t i rpe «schiaccerà la testa del serpente» (cf. G e n 3,15), ve<strong>di</strong>amo i nquesta donna, insieme con la Tra d i z i o n e, M a ri a, pre s e n t at aappunto immacolata per opera del Figlio <strong>di</strong> Dio, al quale dovevad a re la nat u ra umana.E noi non ci meravigliamo che all’inizio della storia dell’uomo,intesa come storia della salvezza, ve n ga inscritta anche Mari a ,se – come abbiamo letto in san Paolo – prima della creazione delmondo ogni cristiano è stato già scelto in Cristo e per Cristo: tantopiù questo vale per lei!6 . L’ I m m a c o l ata è quin<strong>di</strong> un’opera part i c o l a re, eccezionaleed unica <strong>di</strong> Dio: «piena <strong>di</strong> grazia...».Quando, nel tempo stabilito dalla Santissima Trinità, venne dalei l’angelo e le <strong>di</strong>sse: «Non temere ... Ecco, concep i rai un fi g l i o ,lo darai alla luce e lo ch i a m e rai Gesù. Sarà grande e ch i a m at oFiglio dell’Altissimo» (L c 1,30-32) – soltanto colei che era «piena<strong>di</strong> grazia» poteva ri s p o n d e re così come allora ha risposto Mari a :«Eccomi, sono la serva del Signore, av ve n ga <strong>di</strong> me quello che haidetto» (L c 1,38).E Maria ha risposto pro p rio così.O ggi, in questa festa d’av vento, lo<strong>di</strong>amo per questo il Signore.E ren<strong>di</strong>amo grazie a lui per questo. Ren<strong>di</strong>amo grazie perché Mari aè «piena <strong>di</strong> grazia»! Ren<strong>di</strong>amo grazie per la sua Immacolata Conce z i o n e.I n s e g n a m e n t i , vol. III/2 (1980) 1623-1627.114[ 4 ]7 Giugno 1981, Vigilia <strong>di</strong> PentecosteRa<strong>di</strong>omessaggio dopo i II Vespri <strong>di</strong> Pentecoste e il canto dell’Inno“Akathistos” per ricordare il 1600° anniversario del primo concilio Co -stantinopolitano e il 1550° anniversario del concilio <strong>di</strong> EfesoI . AT TO D I V E N E R A Z I O N E1 . C redo in Spiritum Sanctum, Dominum et viv i fi c a n t e m.Queste paro l e, con le quali la Chiesa pro fessa la sua fe d e, cihanno fatto ri u n i re, nel mattino dell’o<strong>di</strong>erna Pe n t e c o s t e, nellaBasilica <strong>di</strong> san Pietro. Infatti quest’anno si compiono milleseicentoanni dal primo concilio Costantinopolitano, che pro p rio conqueste parole ha espresso la fede nella <strong>di</strong>vinità dello Spirito Santo:«Qui cum Pat re et Filio simul adoratur et conglori fi c atur».Le stesse parole ci fanno ve n i re, in queste ore serali della Pe n-t e c o s t e, alla Basilica <strong>di</strong> santa Maria Maggi o re. Se infatti, ve n e rab i-li fratelli nell’Episcopato, dobbiamo re n d e re un pieno omaggio <strong>di</strong>a d o razione allo Spirito Santo che «dà la vita» (credo in Spiri t u mSanctum, Dominum et viv i ficantem!) allora dobbiamo ve n e ra rl os o p rattutto in Gesù Cristo: in quel Gesù che fu concepito dallo SpiritoSanto, e nacque da Maria Ve rgi n e. Egli infatti, Egli solo, Egliunico, è il frutto più splen<strong>di</strong>do dell’opera dello Spirito Santo in tuttala storia della creazione e della re d e n z i o n e. Egli è la pienezza piùp e r fetta <strong>di</strong> questa vita che lo Spirito Santo dà: Dio da Dio, Luce daL u c e, ge n e rato – come Figlio dalla stessa sostanza del Pa d re – enon cre ato, che per noi uomini e per la nostra salvezza si è incarn a-to nel seno della Ve rgine Maria per opera dello Spirito Santo.2 . Per ve n e ra re quin<strong>di</strong> lo Spirito Santo nella ri c o rrenza <strong>di</strong>quest’anno gi u b i l a re, che ri chiede da noi tutti una part i c o l a red evozione ve rso <strong>di</strong> Lui, veniamo ora nella sera <strong>di</strong> Pe n t e c o s t e, aquesta Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma, nel tempio che da tanti secoliesalta pro p rio qui quel culmine e quella pienezza dell’opera delloS p i rito Santo nell’uomo.Ci induce a questo nu ovo incontro anche la circostanza ch enell’Anno del Signore 1981, in cui si compiono i se<strong>di</strong>ci secoli dal115


p rimo concilio Costantinopolitano, ri c o rrono anche 1550 anni dals u c c e s s ivo concilio in Efeso, che nella viva tra<strong>di</strong>zione della Chiesasi è iscritto come il concilio cri s t o l ogico e mari o l ogico insieme.L’ o p e ra più splen<strong>di</strong>da re a l i z z ata dallo Spirito Santo me<strong>di</strong>ante l’i n -c a rn a z i o n e, cioè il <strong>di</strong>ve n i re uomo del Verbo Eterno, del DioFiglio, si è compiuta col consap evole assenso e con l’umile «fi at »<strong>di</strong> colei ch e, <strong>di</strong>ventando la Madre <strong>di</strong> Dio, ha detto <strong>di</strong> se stessa:«Eccomi, sono la serva del Signore» (L c 1,38).Così dunque l’opera dello Spirito Santo, l’opera più perfe t t anella storia della creazione e della salvezza, è contempora n e a m e n-te costituita dal fatto che il Figlio <strong>di</strong> Dio, della stessa sostanza dell’ E t e rno Pa d re, si è fatto u o m o – e che Maria <strong>di</strong> Nazaret, la servadel Signore della stirpe <strong>di</strong> Dav i d e, è <strong>di</strong>ve n t ata la ve ra Madre <strong>di</strong>Dio: Th e o t o ko s. Questa ve rità i Pa d ri del concilio <strong>di</strong> Efeso hannop ro fe s s ato, e tutto il popolo cristiano ha accolto tale pro cl a m a z i o-ne con gran<strong>di</strong>ssima gioia.3 . Veniamo quin<strong>di</strong>, ve n e rabili fratelli, e insieme voi tutti,a m ati figli e fi g l i e, a questa Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma per annu n-z i a re – ap p ro fittando dei due importanti annive rs a ri che conve rgono– i « m agnalia Dei»: le gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> Dio, che illuminano lavia della Chiesa at t rave rso i secoli ed i millenni. In questo tempo,in cui ci avviciniamo al termine del secondo millennio dalla ve nuta<strong>di</strong> Gesù Cristo, desideriamo con ri n n ovato slanciò <strong>di</strong> fe d e rive -d e re queste vie che Lo hanno intro d o t t o nel mondo e l’hanno congiuntocon la storia della grande famiglia umana per tutti i tempi.Queste vie sono passate at t rave rso l’inscru t abile azione dello SpiritoSanto – Colui che è Signore e dà la vita – e nello stesso tempoat t rave rso il cuore umile della serva del Signore, Maria <strong>di</strong> Nazaret.«Bene<strong>di</strong>ctus Dominus Deus Israel, quia visitavit et fe c i tredemptionem plebis suae»! (L c 1,68).«M ag n i fi c at anima mea Dominum ... quia fecit mihi mag n aqui potens est»! (L c 1,46-49).I I .AT TO D I R I N G R A Z I A M E N TO4 . Quando, questa mattina ci siamo riuniti nella Basilica <strong>di</strong>san Pietro in Vaticano, quello splen<strong>di</strong>do tempio ci è sembrato ch e116fosse il pove ro Cenacolo ge rosolimitano, nel quale Cristo si presentòdopo la sua Risurre z i o n e, e, dopo aver salutato gli Ap o s t o l icon l’augurio <strong>di</strong> pace, alitò su <strong>di</strong> essi <strong>di</strong>cendo: « R i c evete lo Spiri t oS a n t o » (G v 20,22). Me<strong>di</strong>ante queste parole essi ri c eve t t e ro ilD o n o, che Egli aveva ottenuto loro me<strong>di</strong>ante la sua passione, ec o n t e m p o raneamente furono a ffi d ati allo Spirito Santo sulla stra d adella missione, che Cristo aveva ap e rto <strong>di</strong>nanzi a loro: «Come ilPa d re ha mandato me, anch’io mando voi» (cf. G v 20,21). Tutta laChiesa fu allora affi d ata allo Spirito Santo per tutti i tempi.Nelle parole pro nu n c i ate la sera del gi o rno della Risurre z i o n eebbe già inizio la Pentecoste delle fe s t ività ge ro s o l i m i t a n e. Noiche siamo riuniti nella festa <strong>di</strong> Pentecoste dell’Anno del Signore1981, d e s i d e riamo ri c eve re <strong>di</strong> nu ovo lo stesso Dono, pers eve ra n d ocome successori degli Apostoli del Cenacolo nella fe rvida de<strong>di</strong>zioneallo Spirito Santo, al quale Cristo già allora ha affi d ato la Chiesain modo irreve rs i b i l e, fino alla fine del mondo.5 . E qui, in questa Basilica <strong>Mariana</strong> <strong>di</strong> Roma, sentiamo inmodo ancor nu ovo la somiglianza con gli Apostoli ch e, riuniti nelCenacolo, pers eve ravano in preg h i e ra con Mari a, Madre <strong>di</strong> Cri s t o .Siamo ve nuti qui perché, ri c o rdando in modo part i c o l a re la presenza<strong>di</strong> Maria alla nascita della Chiesa, fissiamo lo sguardo nellasua mirabile Mat e rnità, che è per noi speranza e ispirazione sullevie della missione ere d i t ata dagli Apostoli – ere d i t ata dopo il gi o r-no della Pentecoste ge rosolimitana.6 . Oh quanto è bello essere qui!Quanto è bello che il concilio Vaticano II, annunciando neln o s t ro secolo i «magnalia Dei», ci abbia manife s t ato il posto part i -c o l a re <strong>di</strong> Maria nel mistero <strong>di</strong> Cristo e insieme della Chiesa; e ciabbia in<strong>di</strong>cato questo posto, seguendo fedelmente l’inseg n a m e n t od egli antichi concili e la luce ere d i t ata dai gran<strong>di</strong> Pa d ri della Chiesae Maestri della fe d e.«La Madre <strong>di</strong> Dio è fi g u ra della Chiesa, come già inseg n avas a n t ’ A m b rogio, nell’or<strong>di</strong>ne cioè della fe d e, della carità e della perfettaunione con Cristo ... Orbene, la Chiesa, la quale contemplal ’ a rcana santità <strong>di</strong> lei e ne imita la carità ... d iventa essa pure117


m a d re: poiché con la pre<strong>di</strong>cazione e il Battesimo ge n e ra a una vitanu ova e immortale i figli concepiti ad opera dello Spirito Santo en ati da Dio ... Onde anche nella sua opera apostolica la Chiesagiustamente guarda a colei, che generò Cristo concepito ap p u n t odallo Spirito Santo e nato dalla Ve rgine per nascere e cre s c e rea n che nel cuore dei fedeli per mezzo della Chiesa» (Lumen Gen -t i u m, 63-65).7 . R i n graziamo lo Spirito Santo per il gi o rno della Pe n t e c o-ste! Ringraziamolo per la nascita della Chiesa! Ringraziamolo perchéa questa nascita fu presente la Madre <strong>di</strong> Cristo, che pers eve ravanella preg h i e ra con la Comunità pri m i t iva!R i n graziamo per la Mat e rnità <strong>di</strong> Maria che si è comu n i c ata ec o n t i nua a comu n i c a rsi alla Chiesa! R i n graziamo per la Madres e m p re presente nel cenacolo della Pentecoste! Ringraziamo perchépossiamo ch i a m a rla anche Madre della Chiesa!I I I . AT TO D I A F F I DA M E N TO8 . O Tu, che più <strong>di</strong> ogni altro essere umano sei stata a ffi d at aallo Spirito Santo, aiuta la Chiesa del tuo Figlio a pers eve ra renello stesso affidamento, perché possa rive rs a re su tutti gli uominigli ineffabili beni della Redenzione e della Santifi c a z i o n e, per lal i b e razione dell’intera creazione (cf. Rm 8,21).O Tu, che sei stata con la Chiesa agli inizi della sua missione,i n t e rce<strong>di</strong> per essa affi n ché, andando in tutto il mondo, ammaestric o n t i nuamente tutte le nazioni ed annunzi il Va n gelo ad ogni cre a-t u ra. La parola della Ve rità Divina e lo Spirito dell’Amore trov i n oaccesso nei cuori degli uomini, i quali senza questa Ve rità e senzaquesto Amore non possono dav ve ro vive re la pienezza della vita.O Tu, che nel modo più pieno hai conosciuto la forza delloS p i rito Santo, quando ti è stato concesso <strong>di</strong> concep i re nel Tuo senove rginale e <strong>di</strong> dare alla luce il Verbo Eterno, ottieni alla Chiesa ch epossa continuamente far ri n a s c e re dall’acqua e dallo Spirito Santoi figli e le figlie <strong>di</strong> tutta la famiglia umana, senza alcuna <strong>di</strong>stinzione<strong>di</strong> lingua, <strong>di</strong> razza, <strong>di</strong> cultura, dando loro in tal modo il «potere<strong>di</strong> <strong>di</strong>ve n t a re figli <strong>di</strong> Dio» (G v 1,12).O Tu, che sei così pro fondamente e m at e rnamente legata alla118C h i e s a, precedendo sulle vie della fe d e, della speranza e dellac a rità tutto il Popolo <strong>di</strong> Dio, abb raccia tutti gli uomini che sono incammino, pellegrini at t rave rso la vita temporale ve rso gli etern idestini, con quell’amore che lo stesso Redentore <strong>di</strong>vino, tuoFiglio, ha rive rs ato nel tuo cuore dall’alto della cro c e. Sii la Madre<strong>di</strong> tutte le nostre vie terre n e, perfino quando esse <strong>di</strong>ventino tort u o-s e, affi n ché tutti ci ri t roviamo alla fi n e, in quella grande Comu n i t àche il tuo Figlio ha ch i a m ato ov i l e, off rendo per essa la sua vitacome Buon Pa s t o re.O Tu, che sei la prima Serva dell’unità del Corpo <strong>di</strong> Cri s t o ,aiutaci, aiuta tutti i fedeli che risentono così dolorosamente ild ramma delle <strong>di</strong>visioni stori che del Cristianesimo, a ri c e rc a re concostanza la via dell’unità perfetta del Corpo <strong>di</strong> Cristo me<strong>di</strong>ante lafedeltà incon<strong>di</strong>zionata allo Spirito <strong>di</strong> Ve rità e <strong>di</strong> Amore, che è stat oa loro dato a pre z zo della Croce e della Morte del tuo Figlio.O Tu, che sempre hai desiderato <strong>di</strong> serv i re! Tu che servi comeM a d re tutta la famiglia dei figli <strong>di</strong> Dio, ottieni alla Chiesa ch e,a rri c chita dallo Spirito Santo con la pienezza dei doni ge ra rchici ec a ri s m atici, pro s egua con costanza ve rso il futuro per la via <strong>di</strong> quelri n n ova m e n t o che proviene da ciò che <strong>di</strong>ce lo Spirito Santo e ch eha trovato espressione nell’insegnamento del Vaticano II, assumendoin tale opera <strong>di</strong> ri n n ovamento tutto ciò che è ve ro e bu o n o ,senza lasciarsi inga n n a re né in una <strong>di</strong>rezione né nell’altra, mad i s c e rnendo assiduamente tra i segni dei tempi ciò che servea l l ’ av vento del Regno <strong>di</strong> Dio.O Madre degli uomini e dei popoli, tu conosci tutte le loro soffere n ze e le loro spera n ze, tu senti mat e rnamente tutte le lotte tra ilbene e il male, tra la luce e le teneb re che scuotono il mondo –a c c ogli il nostro grido rivolto nello Spirito Santo <strong>di</strong>rettamente altuo cuore ed abb raccia con l’amore della Madre e della Serva delS i g n o re coloro che questo abb raccio più aspettano, e insiemec o l o ro il cui affidamento tu pure atten<strong>di</strong> in modo part i c o l a re. Pre n-<strong>di</strong> sotto la tua protezione mat e rna l’intera famiglia umana ch e, cona ffettuoso tra s p o rto a te, o Madre, noi affi<strong>di</strong>amo. S’avvicini pertutti il tempo della pace e della libertà, il tempo della ve rità, dellagiustizia e della speranza.119


O tu, che me<strong>di</strong>ante il mistero della Tua part i c o l a re santità,l i b e ra da ogni macchia sin dal momento del tuo Concep i m e n t o ,risenti in modo part i c o l a rmente pro fondo che «tutta la cre a z i o n egeme e soff re ... nelle doglie del parto» (R m 8,22) mentre, «Sottomessaalla caducità», «nu t re la speranza <strong>di</strong> essere lei pure liberat adalla sch i avitù della corruzione» (R m 6,20-21), contri buisci, senzasosta, alla « rivelazione dei figli <strong>di</strong> Dio», che «la creazione stessaattende con impazienza» (R m 8,19), per entra re nella libertà dellal o ro gloria (cf. R m 8,21).O Madre <strong>di</strong> Gesù, glori fi c ata ormai in cielo nel corpo e nell’animaquale immagine e inizio della Chiesa che dovrà ave re il suocompimento nell’età futura – qui sulla terra, fino a quando nonve rrà il gi o rno del Signore (cf. 2 P t 3,10) non cessare <strong>di</strong> b ri l l a reinnanzi al Popolo pellegrinante <strong>di</strong> Dio quale segno <strong>di</strong> sicura speranzae <strong>di</strong> consolazione (cf. Lumen Gentium, 68).S p i rito Santo Dio! che con il Pa d re e il Figlio sei adorato eg l o ri fi c ato! Accetta queste parole <strong>di</strong> umile affidamento i n d i ri z z at ea te nel cuore <strong>di</strong> Maria <strong>di</strong> Nazare t, tua Sposa e Madre del Redento re, che anche la Chiesa chiama sua Madre, perché sin dal cenacolodella Pentecoste da lei ap p rende la pro p ria vocazione mat e r-na! Accetta queste parole della Chiesa pellegri n a n t e, pro nu n c i at et ra le fat i che e le gi o i e, tra le paure e le spera n ze, parole che sonoe s p ressione <strong>di</strong> affidamento umile e fi d u c i o s o, parole con cui laChiesa affi d ata a te, Spirito del Pa d re e del Figlio, nel Cenacolodella Pentecoste per sempre, non cessa <strong>di</strong> ri p e t e re insieme con teal suo Sposo <strong>di</strong>vino: Vieni!«Lo Spirito e la sposa <strong>di</strong>cono al Signore Gesù “Vieni”» (cf. Ap22,17). «Così la Chiesa unive rsale si presenta come un popoloa d u n ato nell’unità del Pa d re, del Figlio e dello Spirito Santo»(Lumen Gentium, 4).Così noi oggi ripetiamo: «Vieni», confidando nella tua mat e r-na interc e s s i o n e, o cl e m e n t e, o pia, o dolce Ve rgine Maria.I n s e g n a m e n t i , vol. IV/1 (1981) 1241-1247.120[ 5 ]8 <strong>di</strong>cembre 1981Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . «Nulla è impossibile a Dio ...» (L c 1,37)La Chiesa, nell’o<strong>di</strong>erna liturgia, ri c o rre a queste paro l e, deside rando onora re il mistero dell’Immacolata Concezione <strong>di</strong> Mari a .R i c o rre alle parole dell’Annu n c i a z i o n e, alle parole <strong>di</strong> Gab ri e l e, ilcui nome vuol <strong>di</strong>re: «la mia potenza è Dio».Non è appunto l’onnipotenza <strong>di</strong> Dio, l’infinità potenza del suoa m o re e della sua grazia, che ve n gono annu n c i ate da questo singola re messagge ro? E insieme con lui le annuncia in un certo sensola Chiesa intera, in continuo ascolto delle parole del suo annu n c i oe ripetendole molte volte: «Nulla è impossibile a Dio».Solamente con quella onnipotenza che ama, solamente conl ’ i n finita potenza dell’amore si può spiega re il fatto che Dio-Verbo, Dio-Figlio si fa uomo. Solo con l’onnipotenza che ama,solo con l’inscru t abile potenza dell’amore <strong>di</strong> Dio si può spiega re ilfatto che la Ve rgine – figlia <strong>di</strong> ge n i t o ri umani e <strong>di</strong> ge n e ra z i o n iumane – <strong>di</strong>venta la Madre <strong>di</strong> Dio.E p p u re questo fatto per lei stessa e ra incomprensibile: «Comeè possibile? Non conosco uomo» (L c 1,34).E pro b abilmente era <strong>di</strong>fficile da cap i re per il popolo, del qualee ra figlia, il popolo che d’altronde at t rave rso tutta la sua stori aat t e n d eva pro p rio solo questo: la ve nuta del Messia, e in questove d eva lo scopo principale della sua vo c a z i o n e, delle sue prove es o ffe re n ze.E questo fatto è <strong>di</strong>fficile ad essere compreso da tanti uomini enazioni, anche nel caso che accettino l’esistenza <strong>di</strong> Dio, anche seri c o rrono alla sua bontà e miseri c o r<strong>di</strong>a.Però, «nulla è impossibile a Dio»!2 . Se oggi la Chiesa si ri chiama a queste paro l e, allora èa n che necessario che noi cerchiamo in esse la risposta per l’interrogativo sul m i s t e ro dell’Immacolata Concezione.D ato che l’onnipotenza dell’Eterno Pa d re e l’infinita potenza121


<strong>di</strong> amore operante con la forza dello Spirito Santo fanno sì che ilFiglio <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>venti uomo nel seno della Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret, allorala stessa potenza in considerazione dei meriti del Redentore,p re s e rva la sua Madre dal re t aggio del peccato ori gi n a l e.La fa santa ed immacolata sin dal primo momento del concepimento.La stessa onnipotenza, la stessa potenza d’amore, la stessaforza dello Spirito Santo fanno sì che lei sola, tra tutti i figli e lefiglie <strong>di</strong> Adamo, sia concepita e ve n ga al mondo «piena <strong>di</strong> grazia».Così, anche nel momento dell’Annunciazione la saluteràG ab riele: «Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia» (L c 1 , 2 8 ) .3 . Veniamo oggi a questo Santuario romano della Genitri c e<strong>di</strong> Dio, colmi <strong>di</strong> speciale ve n e razione per la Santissima Tri n i t à :colmi <strong>di</strong> grat i t u d i n e ve rso il Pa d re, il Figlio e lo Spirito Santo perqueste « gran<strong>di</strong> cose», che la grazia dell’Altissimo ha fatto sin dalp rimo momento <strong>di</strong> vita della Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret.Questo è infatti l’anno in cui, ri c o rdando dopo 1600 anni l ’ o-p e ra del I concilio <strong>di</strong> Costantinopoli, ri c o r<strong>di</strong>amo anche il 1 5 5 0 °a n n ive rs a rio del concilio <strong>di</strong> Efe s o.P ro p rio per questo nella solennità della Pe n t e c o s t e si sono ri u-niti i Ve s c ovi <strong>di</strong> tutto il globo terre s t re presso la tomba <strong>di</strong> san Pietro per ve n e ra re lo Spirito Santo, il Pa ra clito, in unione spiri t u a l econ la liturgia <strong>di</strong> ri n graziamento, che ebbe luogo a Costantinopoli.La sera poi dello stesso gi o rno, sono ve nuti qui nella Basilicam a riana <strong>di</strong> Roma a ri n gra z i a re per il mistero dell’Incarn a z i o n e,che è l’opera suprema dello Spirito Santo nella storia della salve z-za. In questo modo è stato ve n e rato Colui, che «per opera delloS p i rito Santo si è incarn ato nel seno della Ve rgine Maria, e si èfatto uomo», ed è stata ve n e rata lei, la Ve rgine Madre, che la Chiesasin dai tempi del concilio <strong>di</strong> Efeso chiama «Genitrice <strong>di</strong> Dio»( Th e o t ó kos). Chiamando così Maria, la Chiesa pro fessa la suafede nella più grande opera salvifica, quale in Essa e me<strong>di</strong>anteEssa ha compiuto lo Spirito Santo. «Nulla è impossibile a Dio»!4 . Non mi è stato concesso <strong>di</strong> part e c i p a re personalmente aquella storica Solennità. Avevo lavo rato però con tutto il cuore per122la sua prep a ra z i o n e, rendendomi conto che in essa si doveva esprime re non solo la fede <strong>di</strong> due millenni, ma anche quel p a rt i c o l a red i a l ogo <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> affi d a m e n t o, che la Chiesa della nostra ep o c aconduce con lo Spirito Santo me<strong>di</strong>ante il Cuore della Genitrice <strong>di</strong>Dio. Questo <strong>di</strong>alogo si intensifica specialmente quando la Chiesainsieme con l’umanità at t rave rsa dure esperi e n ze e prove, ed anch equando rinasce in essa la speranza <strong>di</strong> ri n n ovamento e <strong>di</strong> pace.I n fatti, nel corso dei <strong>di</strong>fficili anni dell’ultima guerra mon<strong>di</strong>ale,il Papa Pio XII consacrò tutto il ge n e re umano al C u o re dell’Imma -c o l at a, inserendo dopo alcuni anni in questa consacrazione i popolip a rt i c o l a rmente cari alla Genitrice <strong>di</strong> Dio: quelli della Russia.Nei nostri tempi, insieme con l’opera del concilio Vaticano II,è ri n ata nella Chiesa la speranza del ri n n ova m e n t o. E, mentre questasperanza incontra <strong>di</strong>ve rse <strong>di</strong>fficoltà, mentre in modo contemporaneorisente incessantemente la minaccia alla pace è sembrat oche si debba un’altra volta rivo l ge rsi allo Spirito Santo me<strong>di</strong>ante ilC u o re della Genitrice <strong>di</strong> Dio, colei che il Papa Paolo VI spessoch i a m ava «Madre della Chiesa».P ro p rio nel gi o rno della Pe n t e c o s t e, dunque, durante la solennitàceleb rata in questa Basilica <strong>di</strong> fronte ai Ve s c ovi <strong>di</strong> tutto ilmondo, è stato pro nu n c i ato l ’ atto <strong>di</strong> affidamento all’Immacolat aM a d re <strong>di</strong> Dio, il quale è una testimonianza dell’amore che la Chiesanu t re ve rso Maria, fissando lo sguardo in Essa come nella fi g u radella pro p ria mat e rnità. Questo atto è anche una testimonianza d is p e ra n z a, ch e, nonostante tutte le minacce, la Chiesa vuole annu n-c i a re a tutti i popoli: a quelli che più l’aspettano, insieme a quelli,il «cui affidamento la Genitrice <strong>di</strong> Dio stessa sembra at t e n d e re inmodo part i c o l a re» (cf. C e l eb razioni Commemorat ive ... p. 29).Questo atto <strong>di</strong> affi d a m e n t o lo ripetiamo anche oggi.5 . La Provvidenza incessantemente ci chiama a legge re conp e rspicacia i «segni dei tempi». E pro p rio seguendo i segni deitempi, abbiamo ve n e rato nel gi o rno della Pentecoste il ri c o rdo <strong>di</strong>e n t rambi i gran<strong>di</strong> concili della Chiesa perfettamente unita. Pro p ri os eguendo i segni dei tempi, abbiamo ri n n ovato presso la tomba <strong>di</strong>san Pietro la fede nello Spirito Santo «che è Signore e dà la vita»,secondo le parole del nostro comune Credo. Pro p rio seguendo i123


s egni dei tempi, ci siamo riuniti la sera dello stesso gi o rno nel Santu a rio mariano <strong>di</strong> Roma.I segni dei tempi ci comandano <strong>di</strong> legge re i piani <strong>di</strong>v i n i ri s a-lendo fino alle parole ori gi n a rie e più antich e.Non si trovano fo rse tra quelle parole anche quelle del Librodella Genesi, che sono state oggi ri c o rd ate nella prima lettura :«Po rrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirp e :questa ti schiaccerà la testa e tu le insi<strong>di</strong>erai il calcagno ...» (Ù1 , 1 5 ) .I segni dei tempi in<strong>di</strong>cano che ci troviamo nell’orbita <strong>di</strong> unagrande lotta f ra il bene e il male, tra l’affe rmazione e la nega z i o n e<strong>di</strong> Dio, della sua presenza nel mondo e della salvezza che in Luiha il suo inizio e il suo term i n e.Non ci i n d i c a n o fo rse questi s egni la Donna, insieme con laquale dov remmo scendere sull’orlo del tempo tra c c i ato dal secoloe dal millennio che stanno per ch i u d e rsi? Non dov remmo pro p ri ocon lei far fronte ai travagli, dei quali il nostro tempo è pieno? Nond ov remmo pro p rio in lei ri t rova re quella fo rt e z z a e quella spera n-za, che nascono dal cuore stesso del Va n gelo?6 . «Nulla è impossibile a Dio»!R a c c ogliamoci sul mistero dell’Immacolata Concezione.Me<strong>di</strong>tiamo secondo il magi s t e ro del concilio Vaticano II la meravigliosapresenza <strong>di</strong> Maria nel mistero <strong>di</strong> Cristo e della Chiesa.In ascolto della Pa rola <strong>di</strong> Dio vivo, la quale ci parla d a lp ro fo n d o del primo av vento, an<strong>di</strong>amo incontro a tutto ciò che iltempo dell’uomo e del mondo ci può port a re. An<strong>di</strong>amo uniti conla Donna per eccellenza, Maria.I n s e g n a m e n t i , vol. IV/2 (1981) 871-875.124[ 6 ]8 <strong>di</strong>cembre 1982Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina« Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia, il Signore è con te» (L c 1,28).1 . M e n t re queste parole del saluto dell’Angelo ri e ch eggi a n os o avemente nel nostro animo, desidero rivo l ge re lo sguardo, insiemecon voi, cari fratelli e sore l l e, sul mistero dell’Immacolat aConcezione della beata Ve rgine Maria con l ’ o c chio spirituale <strong>di</strong>san Massimiliano Ko l b e. Egli ha legato tutte le opere della sua vitae della sua vocazione all’Immacolata. E perciò, in quest’anno, incui è stato elevato alla gloria dei Santi, egli ha molto da <strong>di</strong>rci nellasolennità dell’Immacolata, <strong>di</strong> cui amò defi n i rsi devoto «militante».L’ a m o re all’Immacolata fu infatti il centro della sua vita spiritu a l e, il fecondo principio animat o re della sua at t ività apostolica. Ilmodello sublime dell’Immacolata illuminò e guidò la sua interaesistenza sulle strade del mondo e fece della sua morte eroica nelcampo <strong>di</strong> sterminio <strong>di</strong> Au s ch w i t z una splen<strong>di</strong>da testimonianza cristianae sacerd o t a l e. Con l’intuizione del santo e la finezza del teologo, Massimiliano Kolbe me<strong>di</strong>tò con acume stra o rd i n a rio ilm i s t e ro della Concezione Immacolata <strong>di</strong> Maria alla luce dellaS a c ra Scri t t u ra, del Magi s t e ro e della Liturgia della Chiesa, ri c a-vandone mirabili lezioni <strong>di</strong> vita. Egli è ap p a rso nel nostro tempop ro feta e apostolo <strong>di</strong> una nu ova «era mariana», destinata a far bri l-l a re <strong>di</strong> vivida luce nel mondo intero Gesù Cristo e il suo Va n gelo.Questa missione che egli portò avanti con ard o re e de<strong>di</strong>zione,«lo cl a s s i fica – come affe rmò Paolo VI nell’Omelia per la sua beati ficazione – tra i gran<strong>di</strong> santi e gli spiriti veggenti che hanno cap i-to, ve n e rato e cantato il mistero <strong>di</strong> Maria» (I n s egnamenti <strong>di</strong> Pa o l oV I , IX [1971] 909). Pur consap evole della pro fon<strong>di</strong>tà inesauri b i l edel mistero della Concezione Immacolata, per cui «le paro l eumane non sono in grado <strong>di</strong> espri m e re colei che è <strong>di</strong>ve nuta ve raM a d re <strong>di</strong> Dio» (Gli scritti <strong>di</strong> Massimiliano Ko l b e, eroe <strong>di</strong>O swiecjm e Beato della Chiesa, 3 volumi, E<strong>di</strong>zioni Città <strong>di</strong> Vi t a ,Fi re n ze 1975, vol. III, p. 690), il suo maggi o re ra m m a rico eraquello che l’Immacolata non fosse sufficientemente conosciuta e125


a m ata a imitazione <strong>di</strong> Gesù Cristo e come ci insegna la Tra d i z i o n edella Chiesa e l’esempio dei santi. Amando Maria, infatti, noi onoriamoDio che l’ha elevata alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> Madre del pro p rio Fi g l i ofatto Uomo e ci uniamo a Gesù Cristo che l’ha amata qualeM a d re; non l’ameremo mai come egli l’amò: «Gesù è stato ilp rimo ad onora rla quale sua Madre e noi dobbiamo imitarlo anch ein questo. Non ri u s c i remo mai ad eg u ag l i a re l’amore con cui Gesùl’amò» (I v i , v. II, p. 351). L’ a m o re a Maria, affe rma padre Massimiliano,è la via più semplice e più facile per santifi c a rci, re a l i z-zando la nostra vocazione cristiana. L’ a m o re <strong>di</strong> cui egli parla non èc e rto superficiale sentimentalismo, ma è impegno ge n e roso, edonazione <strong>di</strong> tutta la persona, come egli stesso ci ha <strong>di</strong>mostrat ocon la sua vita <strong>di</strong> fedeltà eva n gelica fino alla sua morte eroica.2 . L’ attenzione <strong>di</strong> san Massimiliano Kolbe si concentrò incessantementesulla Concezione Immacolata <strong>di</strong> Maria per poterc og l i e re la ri c chezza meravigliosa ra c chiusa nel Nome che ellastessa manifestò e che costituisce l’illustrazione <strong>di</strong> quanto ci insegnail Va n gelo o<strong>di</strong>erno con le parole dell’angelo Gab riele: «Tisaluto, o piena <strong>di</strong> grazia, il Signore è con te» (L c 1,28). Rich i a-mandosi alle ap p a rizioni <strong>di</strong> Lourdes – che per lui furono stimolo ei n c e n t ivo per compre n d e re meglio le fonti della Rivelazione –o s s e rva: «A santa Bern a rdetta, che più volte l’aveva interrogata, laVe rgine rispose: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Con questep a role ella manifestò ch i a ramente <strong>di</strong> essere non soltanto concep i t asenza peccato, ma <strong>di</strong> essere anzi la stessa “Concezione Immacolata”,così come altro è un oggetto bianco e altro la bianchezza; altroè una cosa perfetta e altro è la perfezione» (Gli scritti <strong>di</strong> Massimi -liano Ko l b e, eroe <strong>di</strong> Oswiecjm e Beato della Chiesa, 3 vo l u m i ,E<strong>di</strong>zioni Città <strong>di</strong> Vita, Fi re n ze 1975, vol. III, p. 516). ConcezioneI m m a c o l ata è il Nome che rivela con precisione chi è Maria: nona ffe rma soltanto una qualità, ma delinea esattamente la Pe rsona <strong>di</strong>lei: Maria è santa ra<strong>di</strong>calmente nella totalità della sua esistenza, fi ndal principio.3 . L’eccelsa grandezza sopra n n at u rale fu concessa a Mari ain or<strong>di</strong>ne a Gesù Cristo; è in lui e me<strong>di</strong>ante lui che Dio le part e-126cipò la pienezza <strong>di</strong> santità: Maria è Immacolata perché Madre <strong>di</strong>Dio e <strong>di</strong>venne Madre <strong>di</strong> Dio perché Immacolata, affe rma scultoreamenteMassimiliano Ko l b e. La Concezione Immacolata <strong>di</strong>M a ria manifesta in modo unico e sublime la centralità assoluta e lafunzione salvifica unive rsale <strong>di</strong> Gesù Cristo. «Dalla mat e rnità <strong>di</strong>v i-na sgo rgano tutte le grazie concesse alla santissima Ve rgine Mari ae la prima <strong>di</strong> esse è l’Immacolata Concezione» (I v i, p. 475). Pe rquesto motivo, Maria non è semplicemente come Eva prima delp e c c ato, ma fu arri c chita <strong>di</strong> una pienezza <strong>di</strong> grazia incomparab i l ep e rché Madre <strong>di</strong> Cristo, e la Concezione Immacolata fu l’inizio <strong>di</strong>una pro d i giosa espansione senza soste della sua vita sopra n n at u rale.4 . Il mistero della santità <strong>di</strong> Maria deve essere contemplat onella globalità dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>vino della salvezza per essere colto inmodo armonico e perché non appaia quale priv i l egio che la sep a radalla Chiesa che è il Corpo <strong>di</strong> Cristo. Il Pa d re Massimiliano hasomma cura nel ri a n n o d a re la Concezione Immacolata <strong>di</strong> Maria ela sua funzione nel piano della salvezza al mistero della Trinità, ein modo del tutto speciale con la persona dello Spirito Santo. Congeniale pro fon<strong>di</strong>tà sviluppò i molteplici aspetti contenuti nellanozione <strong>di</strong> «Sposa dello Spirito Santo», ben nota nella tra d i z i o n ep at ristica e teologica e sugge rita dal Nuovo Testamento: «Lo SpiritoSanto scenderà su <strong>di</strong> te, su te stenderà la sua ombra la potenzadell’Altissimo. Colui che nascerà sarà Santo e ch i a m ato Figlio <strong>di</strong>Dio» (L c 1,35). È una analogia, sottolinea san MassimilianoKo l b e, che fa intrave d e re l’unione ineffab i l e, intima e feconda tralo Spirito Santo e Maria. «Lo Spirito Santo stabilì la pro p ria <strong>di</strong>morain Maria fino dal primo istante dell’esistenza <strong>di</strong> lei, ne pre s epossesso assoluto e la compenetrò talmente che il nome <strong>di</strong> Sposadello Spirito Santo non esprime che un’ombra lontana, pallida,i m p e r fetta <strong>di</strong> tale unione» (Gli scritti <strong>di</strong> Massimiliano Ko l b e, ero e<strong>di</strong> Oswiecjm e Beato della Chiesa, 3 volumi, E<strong>di</strong>zioni Città <strong>di</strong>Vita, Fi re n ze 1975, vol. III, p. 515).5 . S c rutando con ammirazione estatica il piano <strong>di</strong>vino dellas a l vezza, che ha la sua sorgente nel Pa d re il quale volle comu n i c a-127


e liberamente alle cre at u re la vita <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> Gesù Cristo, e che sim a n i festa in Maria Immacolata in modo meraviglioso, il padreKolbe affa s c i n ato e rapito esclama: «Dap p e rtutto c’è l’amore »(I v i, p. 690); l’amore gratuito <strong>di</strong> Dio è la risposta a tutti gli interrogativi; «Dio è amore» affe rma san Giovanni (1 G v 4,8). Tutto ciòche esiste è ri flesso dell’amore libero <strong>di</strong> Dio, e perciò ogni cre at u-ra ne tra d u c e, in qualche modo, lo splendore infinito. In manierap a rt i c o l a re l’amore è il centro ed il ve rtice della persona umana,fatta ad immagine e somiglianza <strong>di</strong> Dio. Maria Immacolata, la piùalta e perfetta delle persone umane, ri p roduce in modo eminentel ’ i m m agine <strong>di</strong> Dio ed è quin<strong>di</strong> resa capace <strong>di</strong> amarlo con intensitài n c o m p a rabile come Immacolata, senza deviazioni o ra l l e n t a m e n-ti. È l’unica ancella del Signore (cf. Lc 1,38) che con il suo «fi at »l i b e ro e personale risponde all’amore <strong>di</strong> Dio compiendo semprequanto egli le domanda. Come quella <strong>di</strong> ogni altra cre at u ra, la suanon è una risposta autonoma, ma è grazia e dono <strong>di</strong> Dio; in talerisposta vi è coinvolta tutta la sua libertà, la libertà <strong>di</strong> Immacolat a .«Nell’unione dello Spirito Santo con Maria l’amore non congi u n-ge soltanto queste due Pe rs o n e, ma il primo amore è tutto l’amoredella Santissima Trinità, mentre il secondo, quello <strong>di</strong> Maria, è tuttol ’ a m o re della creazione e così in tale unione il cielo si unisce allat e rra, tutto l’Amore incre ato con tutto l’amore cre ato ... È il ve rt i c ed e l l ’ a m o re» (Gli scritti <strong>di</strong> Massimiliano Ko l b e, eroe <strong>di</strong> Oswiecjm eB e ato della Chiesa, 3 volumi, E<strong>di</strong>zioni Città <strong>di</strong> Vita, Fi re n ze 1975,vol. III, p. 758).La circ o l a rità dell’amore, che ha ori gine dal Pa d re, e che nellarisposta <strong>di</strong> Maria ri t o rna alla sua sorge n t e, è un aspetto carat t e ri s t i-co e fondamentale del pensiero mariano <strong>di</strong> padre Ko l b e. È, questo,un principio che sta alla base della sua antro p o l ogia cristiana, dellavisione della storia e della vita spirituale <strong>di</strong> ogni uomo. Mari aI m m a c o l ata è archetipo e pienezza <strong>di</strong> ogni amore cre at u rale; il suoa m o re limpido e intensissimo ve rso Dio ra c chiude nella sua perfezionequello fragile e inquinato delle altre cre at u re. La risposta <strong>di</strong>M a ria è quella dell’intera umanità.Tutto questo non offusca, né sminuisce la centralità assoluta <strong>di</strong>Gesù Cristo nell’or<strong>di</strong>ne della salvezza, ma la illumina e la pro cl a-128ma con vigo re, perché Maria deriva ogni sua grandezza da lui.Come insegna la storia della Chiesa, la funzione <strong>di</strong> Maria è quella<strong>di</strong> far ri s p l e n d e re il pro p rio Figlio, <strong>di</strong> condurre a lui e <strong>di</strong> aiutare ada c c og l i e rlo.Il continuo ap p ro fon<strong>di</strong>mento teologico del mistero <strong>di</strong> Mari aI m m a c o l ata <strong>di</strong>venne per Massimiliano Kolbe sorgente e motivo <strong>di</strong>donazione illimitata e <strong>di</strong> <strong>di</strong>namismo stra o rd i n a rio; egli seppe davvero incorp o ra re la ve rità nella vita, anche perché attinse la conoscenza<strong>di</strong> Maria, come tutti i santi, non soltanto dalla ri fl e s s i o n eg u i d ata dalla fe d e, ma specialmente dalla orazione: «Chi non èc apace <strong>di</strong> piega re le gi n o c chia e <strong>di</strong> implora re da Maria in umilep reg h i e ra la grazia <strong>di</strong> conoscere chi ella sia realmente non speri <strong>di</strong>ap p re n d e re qualcosa <strong>di</strong> più su <strong>di</strong> lei» (I v i, p. 474).6 . Ed ora, accogliendo questa esortazione finale dell’ero i c ofiglio della Polonia ed autentico messagge ro del culto mari a n o ,noi, raccolti in questa splen<strong>di</strong>da Basilica per la preg h i e ra eucari s t i-ca in onore dell’Immacolata Concezione, pieg h e rem o le nostregi n o c chia davanti alla sua immagine e le ri p e t e remo, con quell’ardo re e pietà filiale che tanto <strong>di</strong>stinsero san Massimiliano, le paro l ed e l l ’ A n gelo:« Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia, il Signore è con te». Amen.I n s e g n a m e n t i , vol. V/3 (1982) 1559-1564.129


[ 7 ]8 <strong>di</strong>cembre 1983Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . « Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia ...» (L c 1,28).Tutta la Chiesa pro nunzia, oggi, il saluto dell’angelo, e lo fas a l i re da una part i c o l a re pro fon<strong>di</strong>tà della sua fe d e. Questa pro fo n-<strong>di</strong>tà si esprime nel Mistero dell’Immacolata Concezione. «Piena <strong>di</strong>grazia» vuol <strong>di</strong>re anche «concepita senza peccato ori gi n a l e » :I m m a c o l ata. Pro fessando la ve rità dell’Immacolata Concezione <strong>di</strong>M a ria, ci ra d i chiamo al tempo stesso nella pro fon<strong>di</strong>tà della re a l t àdella Redenzione. Ecco, infatti, la Donna, l’Essere umano s c e l t oper <strong>di</strong>ve n t a re Madre del Redentore, gode in modo part i c o l a re if rutti della Redenzione, quale pre s e rvazione dal peccato. LaRedenzione l’abb raccia con la potenza salvat rice della grazia santi ficante fin dal primo momento del concepimento. Ella è quin<strong>di</strong> lap rima tra i redenti, affi n ché possa ri s p o n d e re d eg n a m e n t e a l l avocazione <strong>di</strong> essere Madre <strong>di</strong> Colui che ha redento tutti gli uomini.La solennità dell’Immacolata Concezione è ra d i c at a t o t a l m e n-te nel mistero della Redenzione del mondo, perciò assume unap a rt i c o l a re eloquenza in quest’Anno Giubilare, che la Chiesa vivecome l’Anno della Redenzione.2 . « Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia ...».Veniamo con questo saluto a Maria, che pro p rio qui, nell’anticabasilica romana, ri c eve una part i c o l a re ve n e razione come S a l u sPopuli Romani. Qui l’Immacolata si trova, da tanti secoli, inm e z zo alla comunità della Chiesa che è in Roma, e da tanti secoliveglia mat e rnamente sull’opera della salve z z a, che il suo Figlio haa ffi d ato alla Chiesa me<strong>di</strong>ante il servizio dei Ve s c ovi <strong>di</strong> Roma. Pe rquesto ciascuno <strong>di</strong> essi ha avuto e ha un part i c o l a re amore per questoluogo.La solennità dell’Immacolata Concezione è il gi o rno in cuiquesto amore si manifesta in modo speciale. E l’Anno dellaRedenzione fa sì che tale amore pulsi ancor più fo rtemente insiemecon la viva pro fon<strong>di</strong>tà della fede della Chiesa.1303 . S ’ avvicina la fine del secondo millennio dopo Cristo. Inrelazione a questo fatto molti esprimono il desiderio che la nascitadella sua Madre sia ve n e rata con uno speciale giubileo.Non sappiamo <strong>di</strong> quanti anni esattamente la nascita dellaM a d re abbia preceduto quella del Figlio. Ci limitiamo pertanto ari fe ri re in modo part i c o l a re a Maria, alla sua ve nuta al mondo ealla sua vocazione ad essere la Madre del Redentore il pre s e n t eGiubileo dell’Anno della Redenzione. E così mettiamo in ri l i evo ilc a rat t e re d’av vento <strong>di</strong> questo Anno Giubilare della Redenzione.L’ Av vento è, in modo part i c o l a re, il tempo <strong>di</strong> Maria. Infat t i ,me<strong>di</strong>ante Maria, il Figlio <strong>di</strong> Dio entrò nell’attesa dell’intera umanità.Quin<strong>di</strong> in lei si trova, in un certo senso, l ’ apice e la sintesid e l l ’ Av ve n t o. La solennità dell’Immacolata Concezione, che celebriamo liturgicamente nel periodo d’Av vento, ne rende testimonianzain modo molto eloquente.E benché l’8 settembre <strong>di</strong> ogni anno la Chiesa ve n e ri, con unaspeciale festa, la nascita <strong>di</strong> Maria, tuttavia l’o<strong>di</strong>erna solennità,all’inizio dell’Av vento, ci introduce ancor più pro fondamente nels a c ro mistero della sua nascita. Prima <strong>di</strong> ve n i re nel mondo è stat ac o n c epita nel seno della sua ge n i t rice e in quel momento è nata daDio stesso che compì il mistero dell’Immacolata Concezione:Piena <strong>di</strong> gra z i a.4 . E perciò oggi ripetiamo con l’Apostolo delle Genti:«Benedetto sia Dio, Pa d re del Signore nostro Gesù Cristo, che ciha benedetti con ogni bene<strong>di</strong>zione spirituale ... in Cristo» (E f 1 , 3 ) .E lei, Maria, è stata benedetta in modo del tutto part i c o l a re: unicoe irri p e t i b i l e. In lui infatti, in Cristo, Dio l’ha scelta prima dellac reazione del mondo per essere santa e immacolata al suo cospetto( c f. E f 1 , 4 ) .Sì. Il Pa d re Eterno ha scelto Maria in Cristo; l’ha scelta perC risto; l’ha fatta santa, anzi santissima. E il primo frutto <strong>di</strong> questaelezione e vocazione <strong>di</strong>vina fu l’I m m a c o l ata Concezione.Questa è la sua «ori gine» nell’eterno Pe n s i e ro <strong>di</strong> Dio: nelVerbo Eterno; è questa insieme la sua ori gine sulla terra. La suanascita. La nascita nello splendore d e l l ’ I m m a c o l ata Concezione.Ed è pro p rio per questa nascita <strong>di</strong> Maria nel bag l i o re dell’Im-131


m a c o l ata Concezione, che adoriamo oggi la santissima Trinità: ilPa d re, il Figlio e lo Spirito Santo. Adoriamo ed esprimiamo iln o s t ro ri n graziamento. G ratias aga mus Domino Deo nostro !5 . Ecco, l’Anno della Redenzione ci permette <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tare e<strong>di</strong> vive re in modo part i c o l a re ciò <strong>di</strong> cui scrive ancora l’ap o s t o l o :«Ci ha pre d e s t i n ati a essere suoi figli adottivi per opera <strong>di</strong> GesùC risto, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode eg l o ria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio <strong>di</strong>letto» (E f1,5-6).Ella, Maria, in quanto Immacolata Concezione, porta in sé, p i ù<strong>di</strong> qualsiasi altro t ra gli uomini, il mistero <strong>di</strong> quegli eterni destinid ivini, con i quali l’uomo è stato abb ra c c i ato nel Figlio <strong>di</strong>letto <strong>di</strong>D i o ,– il destino alla Gra z i a e alla santità della Figliolanza <strong>di</strong>v i n a ,– il destino alla gloria nel Dio della infinita maestà.E perciò ella, Maria, p re c e d e noi tutti nel grande corteo <strong>di</strong>fede, <strong>di</strong> speranza e <strong>di</strong> carità. Infatti, come bene ha detto il concilioVaticano II, «nel Mistero della Chiesa, la quale è pure giustamentechiamata madre e vergine, la beata Vergine Maria è anda -ta innanzi, presentandosi, in modo eminente e singo l a re, qualeve rgine e quale madre» (Lumen Gentium, 63). Ella illumina ilPopolo <strong>di</strong> Dio con la luce <strong>di</strong>vina, che riflette più pienamente laluce del Verbo Eterno. «La Madre <strong>di</strong> Gesù – è ancora il concilioa sottolinearlo – brilla sulla terra innanzi al peregrinante Popolo<strong>di</strong> Dio quale segno <strong>di</strong> sicura speranza e <strong>di</strong> consolazione» (LumenGentium, 63).Quando questa luce cominciò a bri l l a re me<strong>di</strong>ante Maria sull’o -ri z zonte della stori a dell’umanità – quando, con la nascita <strong>di</strong>M a ria, è ap p a rsa nel mondo colei che era l’Immacolata Concezione– allora è iniziata nella storia della salvezza l’auro ra dell’Avventodel Figlio <strong>di</strong> Dio. E allora l’opera della Redenzione ha rivestitola sua fo rma eternamente designata.6 . M e n t re ci stri n giamo, oggi, nel suo santuario mariano <strong>di</strong>Roma, at t o rno a colei che le ge n e razioni hanno ve n e rato comeSalus Populi Romani,132– al tempo stesso, me<strong>di</strong>ante il mistero della sua Immacolat aC o n c e z i o n e,– anche noi,– «noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo» (E f 1 , 1 2 )– p ro fe s s i a m o– che in lui siamo stati fatti anche ere<strong>di</strong> ... perché fossimo al o d e della gloria <strong>di</strong> Colui che tutto opera effi c a c e m e n t e, confo rm ealla sua volontà (cf. E f 1 , 1 1 - 1 2 ) .– Anche noi!L’ I m m a c o l ata Concezione <strong>di</strong> Maria nell’Anno della Redenzionegetta questa luce sopra n n at u rale sulla nostra vita umana e destain noi la speranza del compimento dei <strong>di</strong>vini destini.I n s e g n a m e n t i , vol. VI/2 (1983) 1274-1277.133


[ 8 ]8 <strong>di</strong>cembre 1984Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . «Piena <strong>di</strong> grazia ...» (L c 1,28).Quando queste parole dell’Arc a n gelo furono pro nu n c i at e,l ’ Av ve n t o atteso d a l l ’ u m a n i t à raggiunse il suo zenit. E perc i ò ,a n che l’Immacolata Concezione della beata Ve rgine Maria trova ,ogni anno, il suo luogo liturgico nel periodo dell’Av ve n t o .I n fatti il saluto «piena <strong>di</strong> grazia» testimonia il mistero d e l l ’ I m -m a c o l ata Concezione.Questo saluto – nella bocca dell’arc a n gelo – prep a ra la rive l a-zione della <strong>di</strong>vina mat e rnità <strong>di</strong> Mari a :«Ecco, concep i rai un figlio, lo darai alla luce e lo ch i a m e ra iGesù ... Lo Spirito Santo scenderà su <strong>di</strong> te, su te stenderà la suao m b ra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunquesanto e ch i a m ato Figlio <strong>di</strong> Dio» (L c 1,31.35).M a ria! «Hai trovato grazia presso Dio» (L c 1 , 3 0 ) .Sei: «piena <strong>di</strong> gra z i a » .La pienezza <strong>di</strong> grazia significa la mat e rnità <strong>di</strong>v i n a .La pienezza <strong>di</strong> grazia significa pure l’Immacolata Concezione.L’ I m m a c o l ata Concezione è in vista della mat e rnità Div i n a.Tale è l’or<strong>di</strong>ne della grazia, cioè dell’economia salvifica <strong>di</strong> Dio.2 . Nella solennità o<strong>di</strong>erna la Chiesa prega con le seg u e n t ip a role: «O Dio, che nell’Immacolata Concezione della Ve rgine haip rep a rato una degna <strong>di</strong>mora per il tuo Figlio, e in previsione dellam o rte <strong>di</strong> lui l’hai pre s e rvata da ogni macchia <strong>di</strong> peccato, conce<strong>di</strong>a n che a noi, per sua interc e s s i o n e, <strong>di</strong> ve n i re incontro a te in santitàe purezza <strong>di</strong> spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo ...».Questa preg h i e ra liturgica contiene in sé tutti gli elementidella fede della Chiesa, conservata nella tra d i z i o n e, e pro cl a m at acome dogma dal servo <strong>di</strong> Dio, il papa Pio IX, nell’anno 1854.P rimo: la pre s e rvazione dal peccato ori gi n a l e, cioè l’Immacolata Concezione <strong>di</strong> Maria, doveva prep a ra re «una degna <strong>di</strong>mora »al Figlio <strong>di</strong> Dio nell’Incarn a z i o n e.134Secondo: questa esenzione dal peccato, cioè l’Immacolat aC o n c e z i o n e, è un priv i l egio che la ge n i t rice <strong>di</strong> Dio deve alla re d e n-zione operata dalla croce <strong>di</strong> Cristo.Così dunque il mistero dell’Immacolata Concezione della Ve r-gine Maria ci conduce a Betlemme e, insieme, sul Calva ri o. In unc e rto senso ci guida prima sul Calva rio e in seguito a Betlemme.M a ria fu redenta in modo part i c o l a re nel primo istante dellasua concezione, in previsione del sacri ficio <strong>di</strong> Cristo re d e n t o re sulC a l va rio per poter <strong>di</strong>ve n t a re Madre del Redentore a Nazaret e aB e t l e m m e.3 . In questi anni, in cui ci avviciniamo alla fine del secondoM i l l e n n i o, <strong>di</strong>venta per noi part i c o l a rmente signifi c at ivo il peri o d od e l l ’ Av ve n t o. Come allora il popolo eletto, e insieme con lui tuttal’umanità, si prep a rava alla ve nuta del Salvat o re, così adesso laChiesa si prep a ra insieme con l’umanità al grande giubileo dellanascita <strong>di</strong> Cristo.O ggi molti fedeli che amano Maria si chiedono e cercano conv ivo interesse in quale gi o rno vi sia stata la sua nascita. I n fat t ip rima è ve nuta al mondo colei che doveva essere la Madre delFiglio <strong>di</strong> Dio, e poi è nato il Fi g l i o .La Chiesa ve n e ra ogni anno la nat ività <strong>di</strong> Maria con una part i-c o l a re festa nel gi o rno dell’8 settembre. Tu t t avia questa festa, perquanto ri g u a rda la data, è subord i n ata alla solennità dell’Immacolata Concezione.Al primo posto sta questo Mistero. Infatti in esso si cela laragione più essenziale dell’Av vento: ecco, colei, alla quale i ge n i-t o ri daranno, un gi o rno, il nome Myriam (Maria), al momento delsuo concepimento nel grembo della madre è ge n e rata, in tutta pie -nezza, da Dio: è la «Piena <strong>di</strong> grazia». Tale nome la accompag n adal primo momento del concepimento. Piena <strong>di</strong> grazia. E quando aL o u rdes Bern a rdetta domanda alla Bella Signora il suo nome, sisente <strong>di</strong>re: «Io sono l’Immacolata Concezione», cioè la Piena <strong>di</strong>grazia.4 . La Chiesa dunque vede la nascita terrena <strong>di</strong> Maria daG i o a c chino e Anna at t rave rso il mistero della sua nascita da Dio.135


P ro p rio questo mistero, l’Immacolata Concezione, ri s p l e n d econ una part i c o l a re luce sull’ori z zonte dell’Av vento. Anno peranno, tale mistero prep a ra la Chiesa al Natale del Signore. Esso èa n che la luce pro p ria dell’Av vento me<strong>di</strong>ante il quale ci prep a ri a m oal grande giubileo: il secondo millennio dell’Incarnazione delFiglio <strong>di</strong> Dio. E insieme il secondo millennio della mat e rnità <strong>di</strong>M a ria.La Madre del Figlio <strong>di</strong> Dio è in modo eccelso nata da Dio: dalseno della santissima Tri n i t à .È «impare n t ata» spiritualmente con Dio stesso.Diciamo a lei: figlia del Pa d re eterno, tempio dello Spiri t oSanto, Madre del Figlio! Ma <strong>di</strong>ciamo pure a volte: «Filia tui beat iFilii»: figlia del tuo Figlio beato. Così è infatti nell’or<strong>di</strong>ne dellagrazia, nella <strong>di</strong>vina economia della re d e n z i o n e.Tutto ciò si spiega pure col mistero dell’Immacolata Concezi o n e.5 . L’ I m m a c o l ata Concezione è p rimo segno e insiemea n nunzio del Tempo Nuovo. Essa è inizio <strong>di</strong> quella pienezza deitempi, <strong>di</strong> cui parla l’apostolo. Essa risplende non solo sull’ori z-zonte del primo Av vento che si è già compiuto nella notte dellan at ività terrena <strong>di</strong> Dio, ma anche s u l l ’ o ri z zonte dell’Av vento defi -n i t ivo, al quale l’umanità si avvicina continuamente «non sap e n d oné il gi o rno né l’ora» (M t 25,13).Con parole dav ve ro ispirate sant’Anselmo ne parla nella liturgiadelle ore :«Deus est Pater re rum cre at a rum, / et Maria m ater re ru mre c re at a ru m. / Deus est Pater constitutionis omnium, / et Mari am ater reconstitutionis omnium» .«Dio è Pa d re delle realtà cre at e, / e Maria è m a d re delle re a l t àri c re at e. / Dio è Pa d re della costituzione <strong>di</strong> tutte le cose, / e Mari aè m a d re della ricostituzione <strong>di</strong> tutte le cose» .Dalla Concezione Immacolata ha preso inizio l’opera del ri n -n ovamento dell’uomo o p p resso dall’ere<strong>di</strong>tà del primo Adamo.Che la solennità o<strong>di</strong>erna spri gioni in noi un ardente e inconteni -bile desiderio <strong>di</strong> questo ri n n ova m e n t o per tutti i gi o rni della nostraesistenza terrena, e al tempo stesso nella pro s p e t t iva defi n i t iva .136La pro s p e t t iva della realizzazione <strong>di</strong> tutte le cose in Dio, delcompimento <strong>di</strong> tutte le cose in Dio: «Dio tutto in tutti» (1 C o r15,28).Voglia colei, che è «l’Immacolata Concezione» – ve nuta almondo come «Piena <strong>di</strong> grazia» – c o n d u rci sempre ve rso quel ri n -n ovamento in Cri s t o, secondo le parole del Va n gelo: «Dalla suapienezza noi tutti abbiamo ri c evuto» (G v 1,16).Ella sia la luce del nostro Av ve n t o .Ave, maris stella!I n s e g n a m e n t i , vol. VII/2 (1984) 1543-1546.137


[ 9 ]8 <strong>di</strong>cembre 1985A 20 anni dal giorno della chiusura del concilio Vaticano IIAllocuzione dopo il canto dei Secon<strong>di</strong> Vespri1 . « L a dd ove è abb o n d ato il peccato, ha sov rabb o n d ato lagrazia» (R m 5,20).Le paro l e della Lettera ai Romani si ri fe riscono, nella liturgi ao d i e rna, soprattutto al mistero dell’Immacolata Concezione. Inquesto mistero, infatti, noi contempliamo i frutti più alti dellam i s e ri c o r<strong>di</strong>a <strong>di</strong>vina in una cre at u ra umana. Pro p rio ladd ove – nelc u o re <strong>di</strong> una donna: Eva – è abb o n d ato il peccato – nel cuore <strong>di</strong>una donna: Maria – è sov rabb o n d ata la Grazia. La Grazia ch eviene all’umanità at t rave rso Maria è molto più abbondante deldanno che proviene dal peccato dei nostri proge n i t o ri. In Mari a ,come in nessun’altra cre at u ra umana, ve<strong>di</strong>amo il tri o n fo della graziasul peccato, ve<strong>di</strong>amo il compiersi della pro fezia genesiaca (cf.Gen 3,15) della «stirpe della donna» che «schiaccia la testa» als e rpente infe rn a l e.2 . A 20 anni dal gi o rno della ch i u s u ra del concilio Vat i c a n oII, noi come p a rtecipanti al Sinodo c o nvo c ato pro p rio per questari c o rrenza ve n t e n n a l e, veniamo in pellegri n aggi o p o m e ri<strong>di</strong>ano aquesto Santuario Romano.Vogliamo ri p e t e re e riv ive re, oggi, in questa stessa splen<strong>di</strong>dabasilica, meravigliosa testimonianza <strong>di</strong> culto mariano, il gesto ch ePapa Paolo VI compì l’11 ottobre 1963, nel gi o rno annive rs a ri odell’inizio del concilio, per ri n n ova re la preg h i e ra del suo pre d e-c e s s o re, nel momento in cui i Pa d ri si ap p re s t avano a trat t a re delm i s t e ro <strong>di</strong> Maria, gesto che ri n n ovò, poi, il pomeri ggio del 21n ove m b re 1964, dopo ave re al mattino pro cl a m ato la Madonna« M a d re della Chiesa».3 . Dopo l’Eucaristia celeb rata in mat t i n ata presso la tomba<strong>di</strong> San Pietro, desideriamo qui, in preg h i e ra ve s p e rtina, c a n t a reinsieme con Maria il nostro Mag n i fi c at:- «Ha fatto gran<strong>di</strong> cose per me ...».- Desideriamo ri n gra z i a re il Signore, dopo 20 anni, per il donodel concilio Vaticano II. Desideriamo pure ri n gra z i a rlo per tutto ilbene che si è re a l i z z ato durante i lavo ri dell’attuale Sinodo. E ri n-graziamo pure la Ve rgine santissima per essere stata presente tranoi, durante lo svo l gimento del Sinodo, con la sua effi c a c e, anch ese inv i s i b i l e, pro t e z i o n e. La ri n graziamo per aver ottenuto, dalPa d re e dal Figlio, l’assistenza dello Spirito sui lavo ri del Sinodo.La ri n graziamo per ave rci fatto vive re l’esperienza esaltante e ineffabiledella comunione eccl e s i a l e. «Ecco quanto è buono e quanto ès o ave che i fratelli vivano insieme!» (S a l 133,1). La ri n gra z i a m oper esserci stata modello <strong>di</strong> ascolto della ve rità, <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione nellac a rità, <strong>di</strong> fe rmezza nella speranza, <strong>di</strong> pazienza nelle fat i ch e, <strong>di</strong> tenacianelle <strong>di</strong>fficoltà. La ri n graziamo per ave rci guidati all’ascolto delPa d re, del Figlio e dello Spirito Santo, per ave rci fatto compre n d e rem eglio il mistero <strong>di</strong> quella Chiesa, della quale ella è Madre e membro insuperabilmente eccelso ed esemplare.4 . Come alla protezione della Ve rgi n e, congiuntamente aquella <strong>di</strong> San Giusep p e, Papa Giovanni XXIII affidò i lavo ri, lefat i che e le spera n ze del concilio Vaticano II, desidero ri n n ova rel ’ a ffidamento del grande dono del concilio, guard ato dopovent’anni, con gli occhi del Sinodo, nelle mani dell’Immacolat a.D e s i d e ro a ffi d a rlo a lei, perché la Chiesa possa, con ri n n ovat ade<strong>di</strong>zione e zelo, re a l i z z a re ciò che costituisce la sua missioneessenziale: essere «sacramento dell’unione con Dio ... e dell’unione<strong>di</strong> tutto il ge n e re umano ...». Pe rché con nu ovo slancio la Chiesapossa de<strong>di</strong>carsi al compito salvifico che le è affi d ato dal Pa d re,dal Figlio e dallo Spirito Santo. Pe rché possa essere in Cristo «laluce dei popoli» e la «gioia e speranza degli uomini» turbati dap a u re e da scoramenti molteplici.Me<strong>di</strong>ante questo atto <strong>di</strong> affidamento, preghiamo insieme laM a d re <strong>di</strong> Dio perché sia qui presente con noi come Madre dellaChiesa, così come lo fu per gli apostoli nel gi o rno della Pe n t e c o s t e.Riuniti, in quest’ora sera l e, at t o rno alla ve n e rata Icona dellaMadonna, insieme con i membri del Sinodo e altri nu m e rosi frat e l-li e sore l l e, chie<strong>di</strong>amo a Maria <strong>di</strong> poter riv ive re la medesima at m o-138139


s fe ra spirituale <strong>di</strong> comu n i o n e, <strong>di</strong> unità, <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> speranza, ch ec i rc o n d ava, come raccontano gli Atti degli Apostoli (cf. A t 1 , 1 4 ) ,la pri m i t iva comunità cristiana, allietata dalla presenza dellaM a d re <strong>di</strong> Dio:5 . « L a dd ove è abb o n d ato il peccat o, ha sov rabb o n d ato lagra z i a». Siamo consap evoli <strong>di</strong> questo « abb o n d a re del peccat o »a n che nella n o s t ra ep o c a, alla fine del secondo millennio dopoC risto.Uniti all’Immacolata, osiamo spera re che ancor <strong>di</strong> più« s ov rabbonderà la grazia»: che la potenza della Redenzione, lapotenza della croce e della ri s u rrezione <strong>di</strong> Cristo, si <strong>di</strong>mostrerà p i ùfo rt e <strong>di</strong> ogni male che è nel mondo e proviene dal mondo e daf u o ri del mondo.A bbiamo espresso questa aspirazione già nel corso dell’Annogi u b i l a re della Redenzione – in part i c o l a re il 25 marzo <strong>di</strong> quell’anno– e oggi ri n n oviamo questa certezza della fede in unione con laM a d re della Chiesa e con il suo Cuore Immacolato.Vogliamo, come Chiesa, essere sacramento, «stru m e n t o »d e l l ’Economia salvifica <strong>di</strong> Dio. Vogliamo serv i re. Guar<strong>di</strong>amo dunqueall’Ancella del Signore. Da lei vogliamo impara re Cristo più afondo. Vogliamo conoscere meglio la Chiesa e conoscere l’uomo,per serv i rlo in modo sempre più mat u ro.6 . A questo ci invita anche il Sinodo. Esso ha assolto al compitoche si era pre fisso <strong>di</strong> celeb ra re il grande evento del concilio, <strong>di</strong>p ro cl a m a rne e ap p ro fo n d i rne gli insegnamenti, <strong>di</strong> ve ri fi c a rne ep ro mu ove rne ulteri o rmente la re a l i z z a z i o n e.Per questo il Sinodo è torn ato a scru t a re il mistero della Chiesa,mettendone in luce la realtà <strong>di</strong> comunione e l’ampiezza <strong>di</strong> missi o n e. Ne ha ri go rosamente sottolineato il collegamento col misteropasquale, <strong>di</strong> morte e <strong>di</strong> ri s u rre z i o n e, ri a ffe rmando il va l o re prima rio dell’annunzio e della testimonianza della buona novella neln o s t ro tempo, e perciò dell’imprescin<strong>di</strong>bile impegno <strong>di</strong> ogni cristiano<strong>di</strong> ri s p o n d e re alla ch i a m ata alla santità, <strong>di</strong> cui è splen<strong>di</strong>doesempio la Ve rgine Immacolata.In tal modo la Chiesa si mostra realmente «sacramento», cioè140s egno e strumento <strong>di</strong> unità, <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> riconciliazione anche tratutti gli uomini le nazioni le cat ego rie sociali, le culture, ed esplicail suo servizio pre fe re n z i a l e, anche se non escl u s ivo per i pove ri ,gli oppressi e gli emargi n ati secondo lo spirito ge nuino del Va n gelo,che è spirito <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> miseri c o r<strong>di</strong>a.Al cuore mat e rno della Ve rgi n e, quasi accogliendo gli impulsi<strong>di</strong> un suo desiderio, affido tutti coloro ch e, in ogni parte delmondo, per qualsiasi angustia o soffe renza, hanno part i c o l a re bisognodella sua pro t e z i o n e.7 . Così dunque con lei, Immacolata Madre della Chiesa,d e s i d e riamo lodare «le gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> Dio». «Tu gloria <strong>di</strong> Geru s a-l e m m e, tu letizia <strong>di</strong> Isra e l e, tu, onore del nu ovo popolo».In questa basilica antica, in cui la Chiesa <strong>di</strong> Roma ti ve n e racome Salus populi Romani, desideriamo ri n gra z i a re «per tutto ciòche Dio ci ha fatto», implorando la sua miseri c o r<strong>di</strong>a <strong>di</strong> ge n e ra z i o-ne in ge n e razione per la Chiesa e per il mondo.8 . A te, o Madre, affi<strong>di</strong>amo con immensa fiducia i frutti e iri s u l t ati del Sinodo! A te affi<strong>di</strong>amo tutti noi, le nostre fat i ch e, in o s t ri propositi, le nostre spera n ze. A te affi<strong>di</strong>amo tutta la Chiesa el ’ i n t e ra umanità, con speciale pensiero per quegli uomini e perquei popoli che ne hanno part i c o l a re bisogno e il cui affidamento ela cui consacrazione tu maggi o rmente desideri.Ren<strong>di</strong> efficace nelle anime, o Madre, me<strong>di</strong>ante la tua interc e s-s i o n e, il messaggio del Sinodo, cosicché possano essere raggiunti isuoi scopi e il ri n n ovamento conciliare possa essere ri s c o p e rto conlealtà, ap p ro fon<strong>di</strong>to con fedeltà, re a l i z z ato con coraggio, pre s e n t a-to e <strong>di</strong>ffuso con entusiasmo e cre<strong>di</strong>bilità!O tu ch e, adombrata dallo Spirito Santo, hai ge n e rato il tuoFiglio <strong>di</strong>vino, ottieni, con le tue preg h i e re, alla Chiesa una nu ovae ffusione dello Spirito, che porti nelle anime una fede più salda,una speranza più pura e una carità più ge n e rosa!O tu che at t i ri dolcemente i cuori degli uomini sulla via dellagiustizia e della ri c o n c i l i a z i o n e, ri chiama all’unità della comu n i o-ne ecclesiale coloro che se ne sono allontanati o l’hanno spezzat acon la ri b e l l i o n e, la <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza e il peccato!141


Tu che sei stata pre s e rvata da ogni macchia fin dal concep i-mento, <strong>di</strong>fen<strong>di</strong> i tuoi figli nella lotta contro il potere delle teneb re ec o n t ro le insi<strong>di</strong>e dell’erro re e della menzogna!Il tuo Cuore immacolato regni nelle coscienze, nelle fa m i g l i e,nelle società, nelle nazioni, nell’intera umanità! O cl e m e n t e, o pia,o dolce Ve rgine Maria. Amen.I n s e g n a m e n t i , vol. VIII/2 (1985) 1458-1462.142[ 1 0 ]8 <strong>di</strong>cembre 1986Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . «»Benedetto sia Dio, Pa d re del Signore nostro Gesù Cristo»(E f 1,3).Nella o<strong>di</strong>erna liturgi a d e l l ’ Av vento risuona oggi questa bene<strong>di</strong>zi o n e. Con questa invocazione sulle labb ra, noi, la Chiesa <strong>di</strong>R o m a, ci re chiamo oggi in pellegri n aggi o a Piazza <strong>di</strong> Spagna, dovela Ve rgine Immacolata domina sulla Città dall’alto della splen<strong>di</strong>dacolonna. E poi veniamo qui, in questa antichissima Basilica, nellaquale si è consolidata la fede della Chiesa nella Mat e rnità <strong>di</strong>vina <strong>di</strong>M a ria. « Th e o t o ko s »: M a d re <strong>di</strong> Dio – avevano pro cl a m ato con gi o i ai Pa d ri del concilio <strong>di</strong> Efeso. «Th e o t o kos», M a d re <strong>di</strong> Dio, ri s p o s eRoma, elevando questa meravigliosa basilica.2 . Benedetto sia Dio, Pa d re del Signore nostro Gesù Cri s t o.Veniamo a lodare Dio, ad adora rlo per il mistero dell’Av ve n t o .Questo è innanzitutto il mistero «nascosto in Dio stesso» (cf. C o l1,26), che ci ha scelto prima della creazione del mondo in Cri s t o ,suo eterno Figlio. Per opera <strong>di</strong> Gesù Cristo ci ha pre d e s t i n ati anch ead essere suoi figli adottivi (cf. E f 1,4-5).Tale è stato l’eterno e s a l v i fi c o b e n eplacito della sua volontà. IlPa d re, amando eternamente il Figlio della sua stessa sostanza, haa m ato in lui noi, uomini: ci ha amat i, «nel suo Figlio <strong>di</strong>letto» (cf.E f 1,6). E questo vuol <strong>di</strong>re che egli non soltanto ha deciso <strong>di</strong> cre a r-ci a sua immagine e somiglianza, ma <strong>di</strong> più, infinitamente <strong>di</strong> più,ha deciso <strong>di</strong> fa re part e c i p a re noi uomini alla sua Vi t a. In questomodo la vita <strong>di</strong> Dio: del Pa d re del Figlio e dello Spirito Santo, lavita nella quale si realizza l’infinita maestà della <strong>di</strong>vinità, è <strong>di</strong>venutadono. Il Pa d re ci ha elargito questo dono nel suo Figlio eternamenteamato. Ci ha elargito la Grazia.3 . Sia Benedetto! Veniamo oggi a questa basilica per lodarela Maestà <strong>di</strong>vina per il mistero dell’Av ve n t o. Ecco, colui che è havoluto dall’eternità essere «per noi». Ha voluto ap ri rsi a noi. H avoluto ve n i re a noi.143


4 . Poi, l’Av vento è <strong>di</strong>mensione della storia dell’uomo. Questastoria inizia, in un certo senso, nel momento in cui Dio ch i e d ead Adamo: «Dove sei» (cf. G e n 3,9). In quel momento Adamo eranascosto: s’era nascosto, a causa del peccat o, dallo sguardo <strong>di</strong>Colui davanti al quale nessuna cosa si può nascondere, ma tutto ès ve l ato e manifesto!Palese quin<strong>di</strong> è <strong>di</strong>ve n t ato per gli occhi <strong>di</strong> Dio il primo peccat odell’uomo e tutti i suoi effetti nella storia dell’uomo; non ri u s c ìperò a off u s c a re l’etern a « g l o ria della sua grazia» (cf. E f 1 , 6 ) .D ’ o ra in poi l’Av vento significa una lotta della Grazia contro ilp e c c at o nella storia dell’uomo. Ogni uomo è luogo <strong>di</strong> tale lotta. Las t o ria della salvezza si realizza, in certo qual modo, at t rave rso las t o ria del peccato. D’ora in poi l’Av vento significa – pro p rio nella<strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> questa storia – la ve nuta del Redentore. Questi« s chiaccerà» il male del peccato alla ra<strong>di</strong>ce stessa, e «pag h e r à »per questa vittoria della Grazia con l’obbe<strong>di</strong>enza «fino alla morte ealla morte <strong>di</strong> croce» (cf. Fi l 2,8). Il Redentore, nato da donna,Figlio <strong>di</strong> Mari a !5 . Veniamo oggi in questo tempio a lodare Dio per il m i s t e rodella donna, che egli ha legato, sin dall’inizio, alla promessa delR e d e n t o re. Veniamo a ri n gra z i a re per Maria, per la sua Immacola -ta Concezione. Ella è «redenta in modo sublime – come <strong>di</strong>ce ilconcilio Ecumenico Vaticano II – in vista dei meriti del Figlio suoe a lui unita da uno stretto e in<strong>di</strong>ssolubile vincolo» (Lumen Gen -t i u m, 53). Ella si trova nel cuore stesso dell’Av ve n t o: della ve nu t a<strong>di</strong> Dio nel mondo, nel Figlio eternamente «<strong>di</strong>letto».6 . Ecco, il messagge ro degli eterni <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Dio viene a lei.La saluta con una parola insolita. Dice: «Ti saluto, o piena <strong>di</strong> gra -z i a ( “ ke ch a ritoméne”): il Signore è con te». In te il mistero della«Donna» del Libro della Genesi deve ave re compimento: «c o n c e -p i rai un Figlio, lo darai alla luce e lo ch i a m e rai Gesù» (L c1,28.31: Gesù vuol <strong>di</strong>re «Salvat o re», «Dio è salvezza»). In questomodo l’eterna «gloria della grazia» si è av v i c i n ata all’uomo. Èscesa nel cuore umano. Come una vo l t a si era allontanata dall’uo -m o a causa del peccato, così ora si è av v i c i n at a. Si è av v i c i n at a144i n fi n i t a m e n t e. Si è fatta carne sotto il cuore della Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret.È <strong>di</strong>ve n t ato Dio–Uomo. L’ E m m a nu e l e.7 . Benedetto sia Dio, Pa d re del Signore nostro Gesù Cri s t o .Così, insieme con Maria, aspettiamo la nascita del Redentore.Ella – la sua Madre – è la prima tra i redenti. Immacolata Concezionevuol <strong>di</strong>re pro p rio questo. La liturgia della Chiesa la inseri s c en e l l ’ attesa dell’Av vento. Atten<strong>di</strong>amo la nascita del Redentore, l’atten<strong>di</strong>amoinsieme con Mari a . La Chiesa, che pure sente <strong>di</strong> essereM a d re nell’or<strong>di</strong>ne della grazia, della salvezza, vive pro fo n d a m e n t equesta attesa mat e rn a <strong>di</strong> Maria nel tempo del primo Av vento.8 . E nella pro s p e t t iva del secondo e defi n i t ivo Av vento, che èl egato al tempo della Chiesa, Maria non cessa <strong>di</strong> splendere s u l l ’ o -ri z zo n t e della storia dell’uomo, la quale è a un tempo la stori adella salvezza. «Ladd ove è abb o n d ato il peccato, ha sov rabb o n d a-to la grazia» (R m 5,20).I n t o rno alla Madre Immacolata del Redentore si uniscono tuttic o l o ro che «hanno sperato in Cristo» (cf. E f 1,12). Sulle orme deisanti apostoli e mart i ri, qui a Roma, ella non cessa <strong>di</strong> essere pernoi «salus populi»: «salus populi Romani».Ci uniamo intorno a lei noi tutti, che abbiamo sperato in Cristo,noi tutti che aspettiamo la sua ve nuta nella gloria (cf. T t 2 , 1 3 ) .A m e n !I n s e g n a m e n t i , vol. IX/2 (1986) 1904-1907.145


[ 1 1 ]6 Giugno 1987Nell’inizio dell’Anno MarianoAllocuzione via mondovisione dopo la recita del Santo Rosario1 . Ave Maria!Con le parole del saluto angelico abbiamo ripetutamente invocato, in questo ro s a rio che ha avuto un’eco mon<strong>di</strong>ale, la Ve rgi n eM a ria, madre del Redentore e nostra madre spiri t u a l e.Ave Maria! È un saluto e un’implora z i o n e. Un saluto <strong>di</strong> lode acolei che ha accettato <strong>di</strong> essere cooperat rice della nascita neltempo dell’eterno Figlio <strong>di</strong> Dio. Un’implorazione rivolta a Dioo n n i p o t e n t e, me<strong>di</strong>ante l’intercessione <strong>di</strong> lei, «piena <strong>di</strong> gra z i a » .Ave Maria! La mistica invo c a z i o n e, altern ata con gli accentidel «Pater noster» e del «Gloria», ci ha fatto vive re un momento <strong>di</strong>c o munione spirituale pro fonda, che il collegamento in mondov i-sione con alcuni dei principali santuari mariani ha reso part i c o l a r-mente sugge s t ivo. Una mirabile consonanza <strong>di</strong> cuori, ech eggia neicinque continenti, in gran<strong>di</strong> templi della cristianità, in innu m e revolicomunità ecclesiali e re l i gi o s e, in luoghi <strong>di</strong> soffe renza e <strong>di</strong> cura ,<strong>di</strong> assistenza <strong>di</strong> carità, in molte famiglie: un coro cosmopolita, <strong>di</strong>uomini e donne, gi ovani e anziani, tutti accomu n ati nel linguaggi odella preg h i e ra.Questa Basilica romana <strong>di</strong> Santa Maria Maggi o re, che il miolontano pre d e c e s s o re Sisto III de<strong>di</strong>cò «alla beata Ve rgine Maria eal Popolo <strong>di</strong> Dio», è <strong>di</strong>ve n t ata in questa sera che prelude all’AnnoM a riano, un cuore pulsante <strong>di</strong> preg h i e ra, <strong>di</strong> comunione e <strong>di</strong> carità.2 . Santa Maria, Madre <strong>di</strong> Dio! Abbiamo pregato, me<strong>di</strong>tat ocinque misteri legati alla storia della salvezza e alla presenza <strong>di</strong>M a ria.Tale me<strong>di</strong>tazione ha dato un re s p i ro <strong>di</strong> incalcolabile vigo re allep a role scan<strong>di</strong>te dalle labb ra. Seguendo i misteri del ro s a rio siamop o rt ati a scopri re il senso pro fondo della storia, intimamente perco rsa dal <strong>di</strong>segno provvidenziale della salvezza, che lo Spiri t oPa ra clito sviluppa at t rave rso l’intreccio degli av venimenti. Egli« p e rvade il pellegri n aggio terreno dell’uomo e fa confl u i re tutta la146c reazione – tutta la storia – al suo termine ultimo, nell’oceano infinito<strong>di</strong> Dio» (D o m i num et Viv i fi c a n t e m, 64).P regando insieme abbiamo ra ffo r z ato i vincoli <strong>di</strong> solidari e t àcon l’intera famiglia umana, nella convinzione che le sfide dellap resente <strong>di</strong>fficile ora del mondo, per ri s o l ve rsi a va n t aggio dell’uomoe della sua autentica civiltà, hanno bisogno <strong>di</strong> essere aff ro n t at ea n che in una ge n e rosa ap e rt u ra alla <strong>di</strong>mensione tra s c e n d e n t e.L’uomo contemporaneo s’interroga, talvolta inconsciamente,t a l volta con angoscia, sul signifi c ato del suo ava n z a re lungo i camminidell’esistenza. Pur <strong>di</strong> fronte a progressi senza pre c e d e n t i ,l’uomo oggi, si sente pro fondamente scosso dalle contra dd i z i o n ip resenti nel mondo e nelle pers o n e, che lo portano talvolta perfi n oa dubitare del va l o re stesso della vita. Eppure la strada del ri s c at t oè iscritta nel pro fondo del cuore. Là, dove tace ogni ru m o re fuorvi a n t e, gi u n ge una voce che illumina, confo rta, fo rt i fica: la voce <strong>di</strong>Dio, Pa d re buono e benefico, sapiente e prov v i d e n t e.3 . Ecco, fratelli e sorelle <strong>di</strong>sseminati da un estremo all’altrodel globo terre s t re, il messaggio che la Ve rgine fa gi u n ge re a ciascunoin questo singo l a re momento: Dio è amore!Chiunque tu sia, qualunque sia la tua con<strong>di</strong>zione esistenziale,Dio ti ama. Ti ama in modo totale.L’uomo è ch i a m ato alla comunione col Cre at o re. L’ i n s o p p rimibileanelito alla ve rità e alla felicità ce lo ri c o rda continu a m e n t e.L’uomo ha bisogno <strong>di</strong> Dio.Ave Maria! Duemila anni fa queste parole ap ri rono il nu ovoc o rso della storia della salvezza contra s s eg n ato dalla «pienezza deltempo» (G a l 4,4). Con queste medesime parole noi esprimiamo lavolontà <strong>di</strong> ri t o rn a re a Dio per mezzo <strong>di</strong> Maria. Essa, infatti, ci conducea Cristo.A l l ’ ap p ro s s i m a rsi del terzo millennio dell’Incarn a z i o n e,vogliamo ri n s a l d a re i nostri rap p o rti con Dio, a ga ranzia <strong>di</strong> nu ov irap p o rti <strong>di</strong> ve rità e <strong>di</strong> bontà tra gli esseri umani.E Maria è il modello esemplare della «nu ova umanità». È laDonna in cui si è re a l i z z ato pienamente il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio. Ad untempo è l’«umile serva del Signore» e la «piena <strong>di</strong> grazia».R i p e rc o rrendo, me<strong>di</strong>ante i misteri del ro s a rio, le tappe dell’o-147


p e ra salvifica <strong>di</strong> Cristo, noi scopriamo il modo con cui Maria havissuto la ri c chissima <strong>di</strong>mensione – trascendente e insieme umana– <strong>di</strong> quegli eventi, destinati a lasciare un solco indelebile nel camminoumano.4 . Ave Maria! La soave preg h i e ra ech eggi gioiosa nei sacritempli, nei santuari. Segni la cadenza dei passi pellegrinanti sulles t rade del tempo; dei passi del Popolo <strong>di</strong> Dio in cammino. Il ro s a-rio torni ad essere la preg h i e ra abituale <strong>di</strong> quella «chiesa domestica»che è la famiglia cristiana. La preg h i e ra del ro s a rio porterà neln o s t ro mondo, col sorriso della Ve rgine Madre, gli accenti dellat e n e rezza dell’amore <strong>di</strong> Dio per l’umanità animosa e trepida delsecolo ventesimo. È l’auspicio che sgo rga dal cuore sulla sog l i adell’Anno Mariano. Sia tale anno un gran<strong>di</strong>oso «Mag n i fi c at» ch etutta la Chiesa eleva al Signore, il quale «ha guard ato l’umiltàdella sua serva» ed ha fatto in lei e per lei «cose gran<strong>di</strong>».Il Mag n i fi c at della Ve rgine Maria sia il nostro M ag n i fi c at.R a c c o l ga e presenti al Pa d re la nostra più pro fonda ri c o n o s c e n z a ,p e rché per opera dello Spirito Santo, ci ha dato – me<strong>di</strong>ante Mari a– il suo amatissimo Figlio, nostro re d e n t o re, Gesù Cristo. A luiogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen.I n s e g n a m e n t i , vol. X/2 (1987) 1998-2001.148[ 1 2 ]8 <strong>di</strong>cembre 1987Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . « D ove sei? ... Ho avuto paura, perché sono nudo, e m isono nascosto» (G e n 3,9-10).La liturgia della Solennità dell’Immacolata Concezione ci conducein primo luogo al Libro della Genesi. Immacolata Concezionesignifica inizio della vita nu ova nella grazia. Significa libera z i o-ne ra<strong>di</strong>cale dell’uomo, dal peccato. Sin dal primo momento dellasua concezione Maria fu libera dall’ere<strong>di</strong>tà del primo Adamo.S eguendo questa logica, la liturgia o<strong>di</strong>erna ci mostra, prima <strong>di</strong>tutto, Adamo e l’inizio <strong>di</strong> quest’ere<strong>di</strong>tà, che poi è <strong>di</strong>ve n t ata l’ere<strong>di</strong>tàdel peccato e della mort e.Ecco Adamo, che prima camminava in tutta semplicità <strong>di</strong>nanzia Dio – dopo il peccato sente il bisogno <strong>di</strong> nascondersi dallo stessoDio: «Ho u<strong>di</strong>to il tuo passo ... e mi sono nascosto» (G e n 3,9-10).E ffe t t iva m e n t e, la realtà del peccat o è più potente. Adamo ned iventa consap evole e pro p rio da ciò derivano la sua paura e ve r-gogna. Dinanzi agli occhi <strong>di</strong> Dio niente si può nascondere né ilbene né il male. Dinanzi agli occhi <strong>di</strong> Dio non si poteva nascondereil peccato del primo uomo.2 . A n che quanto si s vo l ge a Nazaret <strong>di</strong> Galilea, si svo l ge allap resenza <strong>di</strong> Dio. Dio è dap p e rtutto. La sua presenza abb ra c c i atutto. Tu t t avia in questo momento è in modo part i c o l a re là: aN a z a ret, nella casa della Ve rgi n e, il cui nome è Mari a .Ella pure rimane turbat a alla parola del <strong>di</strong>vin messagge ro. Maquesto è un timore <strong>di</strong>ve rso da quello del Libro della Genesi: «Hou<strong>di</strong>to il tuo passo ... e mi sono nascosto». Anche Maria sente lavoce <strong>di</strong> Dio nelle parole <strong>di</strong> Gab ri e l e. Tu t t avia non cerca unn a s c o n d i g l i o. Va incontro a queste parole con semplicità e de<strong>di</strong>zionetotale.Va incontro a Dio, che le fa visita, e allo stesso tempo entrap ro fondamente in sé. «Si domandava che senso avesse un talesaluto» (L c 1,29). La Ve rgine si domanda ... e quando – con l’aiutodella spiegazione del <strong>di</strong>vin messagge ro – cap i s c e, risponde: «149


. . . av ve n ga <strong>di</strong> me quello che hai detto» (L c 1,38).3 . La liturgia della solennità o<strong>di</strong>erna ci pone <strong>di</strong>nanzi ag l io c chi queste due immagi n i. Riconosciamo in esse il contrasto fo n-damentale del peccato e della gra z i a. L’allontanamento da Dio e ilri t o rno a Dio. Rifiuto e Salvezza.Non si riesce a descrive re bene questo contrasto. Nessun quadro visibile, nessuna descrizione sensibile è in grado <strong>di</strong> ri p ro d u rreil male del peccat o, ma nep p u re riesce a ri p ro d u rre la bellezzadella gra z i a, il bene della santità.La liturgia dunque – come tutta la rivelazione – ci conduceat t rave rso il visibile ve rso l’inv i s i b i l e. È la via sulla quale l’uomotende continuamente ve rso l’incontro con colui, che «abita unaluce inaccessibile» (1 T m 6 , 1 6 ) .Tu t t avia su questa strada, sulla quale ci conduce la liturgia dellasolennità o<strong>di</strong>erna, <strong>di</strong>venta completamente ch i a ra la <strong>di</strong>ffe re n z a t raciò che è scritto nel Libro della Genesi, al III capitolo, e quello ch el eggiamo nel Va n gelo <strong>di</strong> san Luca. È una <strong>di</strong>ffe renza, anzi una con -t rap p o s i z i o n e: è il compimento <strong>di</strong> quella «inimicizia», a cui si ri ferisconole parole del Pro t ova n gelo: «Io porrò inimicizia tra te e ladonna, tra la tua stirpe e la sua stirpe» (G e n 3,15).Queste parole nel Libro della Genesi costituiscono un pre a n -nu n z i o. Nel Va n gelo trovano il compimento. Ecco quella «Donna»sta <strong>di</strong>nanzi al <strong>di</strong>vin messagge ro e sente: «Lo Spirito Santo scenderàsu <strong>di</strong> te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo.Colui che nascerà sarà dunque santo e ch i a m ato Figlio <strong>di</strong> Dio» (L c1,35)... «la sua stirp e ». E Maria risponde: «Eccomi, sono la servadel Signore, av ve n ga <strong>di</strong> me...» (L c 1,38).4 . In tale modo la liturgia della solennità o<strong>di</strong>erna ci av v i c i n aalla comprensione del mistero dell’Immacolata Concezione. Questoavvicinamento ci viene consentito prima me<strong>di</strong>ante l’immagi n edel peccato all’inizio della storia dell’Uomo – l’immagine del peccato ori ginale – e poi me<strong>di</strong>ante le parole che la Ve rgine <strong>di</strong> Nazare tha u<strong>di</strong>to nel momento dell’Annunciazione: «Ti saluto, o piena <strong>di</strong>grazia» (L c 1,28).Però la logica della Rivelazione <strong>di</strong>v i n a, che è in pari tempo la150l ogica della parola <strong>di</strong> Dio nella liturgia o<strong>di</strong>erna, risale oltre. Ecco,l eggiamo nella lettera dell’apostolo Paolo agli Efesini: «Benedettosia Dio, Pa d re del Signore nostro Gesù Cristo... (che) ci ha sceltiin lui, prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati al suo cospetto» (cf. E f 1,3-4).E dunque: per av v i c i n a rsi al mistero dell’Immacolata Concezione<strong>di</strong> Maria bisogna t ra s c e n d e re la soglia del peccat o o ri gi n a l e,<strong>di</strong> cui leggiamo nel Libro della Genesi. Di più: è necessario trasc e n d e re la soglia della storia dell’uomo. Po rsi oltre questa sog l i a .O c c o rre mettersi davanti a tutto il tempo, «prima della cre a z i o-ne del mondo» e ri t rova rsi nell’impers c ru t abile «<strong>di</strong>mensione» <strong>di</strong>Dio stesso.In un certo senso «nella <strong>di</strong>mensione pura» d e l l ’ e t e rna Elezio -n e, con la quale tutti noi siamo abb ra c c i ati in Gesù Cristo: nelFiglio Etern o – Verbo, che si è fatto carne nella pienezza dei tempi.E siamo eletti in lui alla santità, cioè alla grazia: «per esseresanti e immacolati al suo cospetto»5 . Chi è eletto meglio e più pienamente <strong>di</strong> colei, a cui l’angelo<strong>di</strong>ce: «piena <strong>di</strong> gra z i a» ?Non è pro p rio lei la più pienamente prescelta tra tutti gli uomini,<strong>di</strong>scendenti dal primo Adamo, ad essere «santa e immacolat a »al cospetto <strong>di</strong> Dio?Nello spirito pro p rio <strong>di</strong> questa logica della rive l a z i o n e, che èp a ri tempo la logica della nostra fe d e, la Chiesa inseg n a ch eM a ri a in vista dei meriti del suo Figlio, re d e n t o re del mondo, ès t ata concepita dai ge n i t o ri terreni libera dall’ere<strong>di</strong>tà del peccat oo ri gi n a l e, dall’ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> Adamo.È stata redenta da Cristo in modo sublime ed eccezionale,come ha confe rm ato il concilio Vaticano II (cf. Lumen Gentium,53).P ro p rio questo mistero pro fessiamo oggi, 8 <strong>di</strong>cembre, nelp e riodo <strong>di</strong> Av vento. Lo pro fessiamo e nello stesso tempo ci ra c c o-gliamo at t o rno all’Immacolata Madre del Redentore con gi o i o s ave n e razione chiamandola: «Alma Redemptoris Mater». E il tempod ’ Av vento mette in part i c o l a re evidenza ciò che questo mistero151


s i g n i fica sulle vie degli eterni destini <strong>di</strong>vini. Su queste vie, sullequali Dio non cessa <strong>di</strong> av v i c i n a rsi all’uomo. Di ve n i re a lui... Proprio questo significa «av vento».Pe rché: «nella carità, ci ha pre d e s t i n ati a essere suoi figli adottivi per opera <strong>di</strong> Gesù Cristo» (cf. E f 1 , 4 - 5 ) .I n s e g n a m e n t i , vol. X/3 (1987) 1348-1351.152[ 1 3 ]8 <strong>di</strong>cembre 1988Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . « Ave, o Maria, piena <strong>di</strong> gra z i a » (Cant. ad Eva n ge l i u m, cf.L c 1,28).La Ve rgine ascolta nella citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Nazaret le parole <strong>di</strong> salutoa l l ’ a n gelo. Ella prova una pro fonda emozione: «rimase turbata» –e contempora n e a rnente la sua mente si ap re: che senso aveva n otali parole? (cf. L c 1,29).Ecco, Dio le parla del suo eterno Mistero. Dice <strong>di</strong> esserePa d re – e questa pat e rnità che è Dio stesso, si manifesta mirab i l-mente nel Figlio. Il Figlio della stessa sostanza del Pa d re e Dioegli stesso. Dio da Dio. Luce da luce. Dio ve ro da Dio ve ro. Generato,non cre ato.Si! Generato, e continuamente ge n e rato dall’eternità nellaunità della <strong>di</strong>vinità. Nell’unità del Pa d re, del Figlio e dello Spiri t o -a m o re.2 . Nella citta<strong>di</strong>na della Galilea Dio stesso visita, me<strong>di</strong>ante ilm e s s agge ro angelico, la Ve rgi n e. E le parla del suo eterno mistero.C o n d ivide con lei, con una cre at u ra, con la sua umile serva , i lm i s t e ro dei suoi eterni <strong>di</strong>seg n i.Sono questi i <strong>di</strong>segni del Pa d re e del Figlio e dello Spiri t oSanto: nell’unità della Divinità che è Amore.Dio che è amore, abb raccia tutto il cre ato, visibile e inv i s i b i l e.L’ A m o re che è l’Esistere <strong>di</strong> Dio, l’«Esse» della Trinità «ieri ,oggi e sempre» (cf. E b 13,8), si accentra sull’uomo. Desidera fa rp a rt e c i p a re gratuitamente l’uomo alla sua vita, alla sua nat u ra, allaD ivinità stessa.Ed ecco, sulla via <strong>di</strong> tale elargizione si trova lei: la piena <strong>di</strong>gra z i a. In lei, il cuore <strong>di</strong> una cre at u ra e la storia <strong>di</strong> un essereumano <strong>di</strong>ventano la prima <strong>di</strong>mora dell’Emmanu e l e :«Il Signore è con te» (L c 1 , 2 8 ) .«Benedetta tu fra le donne» (L c 1 , 4 2 ) .3 . M a ria ascolta le parole del saluto dell’angelo. E insieme a153


M a ria ascolta queste parole tutto il cre ato. L’ i n t e ra umanità. Pro -p rio in esse, infatti, si tratta della causa dell’uomo.«Ecco concep i rai un figlio, lo darai alla luce» (L c 1 , 3 1 ) .Dalla donna nasce l’uomo. Essa lo concepisce; lo porta sotto ilsuo cuore; lo dà alla luce.M a ria, essendo ve rgine e rimanendo ve rgi n e, deve fa re la stessaesperienza: deve <strong>di</strong>ve n i re madre.«Come è possibile? Non conosco uomo...Lo Spirito Santo scenderà su <strong>di</strong> te» (L c 1 , 3 4 - 3 5 ) .4 . Lo Spirito Santo.Colui che è l’amore incre ato. Consostanziale al Pa d re e alFiglio. Pro p rio lui!È pro p rio <strong>di</strong> lui, che è l’amore, re a l i z z a re il mistero dellanascita umana del Figlio <strong>di</strong> Dio: <strong>di</strong> colui ch e, essendo della stessasostanza del Pa d re, nasce dall’eternità, nella unità della Divinità.Tu chie<strong>di</strong>, Maria, «come è possibile?».Questo non può re a l i z z a rsi in altro modo – «nè da vo l e re <strong>di</strong>c a rn e, nè da vo l e re <strong>di</strong> uomo» – se non da Dio.Soltanto da Dio può nascere Colui che sarà «santo e ch i a m at oFiglio <strong>di</strong> Dio» (cf. L c 1,35). «Lo Spirito Santo scenderà su <strong>di</strong> te, sute stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo».Soltanto da questa potenza, che è Amore, può nascere coluich e, essendo Dio, sarà anche uomo; colui ch e, essendo uomo, saràa n che Figlio <strong>di</strong> Dio.Figlio tuo, Mari a !Non temere!5 . La Chiesa a s c o l t a incessantemente queste paro l e i n s i e m econ la Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret – e insieme con lei le me<strong>di</strong>ta: «che sensoabbia un tale saluto».E, me<strong>di</strong>tando, segue le parole ascoltate da Maria, e penetra – am i s u ra della sproporzione umana – nelle pro fon<strong>di</strong>tà inespri m i b i l idel mistero che è Dio.Dio e i suoi <strong>di</strong>segni salvifici ri g u a rdo all’uomo.E perciò, me<strong>di</strong>tando le parole del saluto nazaretano, la Chiesag u a rda at t rave rso <strong>di</strong> esse alla storia dell’uomo in tutta la suae s t e n s i o n e, fino alle stesse ori gi n i.154Per questo leggiamo nella o<strong>di</strong>erna liturgia il libro della Genesi:il testo che parla della ve rità del peccato ori gi n a l e.E leggiamo questo testo per ri t o rn a re a colei che il messagge rop ro clamò: piena <strong>di</strong> gra z i a.Non era fo rse necessario che ella sola non partecipasse al peccato dell’«ori gine» umana? Che fosse libera da tale ere<strong>di</strong>tà? Chein lei, prescelta per essere la Madre del Redentore, si re a l i z z a s s etutta la pienezza della re d e n z i o n e ?Che Ella fosse l ’ I m m a c o l ata Concezione?6 . O ggi, vivendo l’av vento dell’anno del Signore 1988, l aChiesa desidera ri n gra z i a re per tutto ciò che è stato il donodell’«Anno Mari a n o » per tutti e per ciascuno. Per le persone e perle comunità del Popolo <strong>di</strong> Dio in tutto il mondo.Per la ri l e t t u ra del messaggio del concilio Vaticano II sulla presenzadella Madre <strong>di</strong> Dio nella missione <strong>di</strong> Cristo e della Chiesa.Per il ri n n ovamento e la conve rsione dei cuori umani.Per il ra fforzamento della fede e della spera n z a .Per il ri c o rdo delle gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> Dio nella storia delle singolenazioni.Per la ri l e t t u ra della ve rità sulla <strong>di</strong>gnità e vocazione dellad o n n a.Per la gioia della mat e rnità spirituale elargita a ogni essereumano da Cristo nel suo testamento della re d e n z i o n e.7 . C o n c e n t rati sul mistero <strong>di</strong> Maria, che porta il nome <strong>di</strong>« I m m a c o l ata Concezione», entriamo nell’av vento. Non soltanton e l l ’ av vento <strong>di</strong> questo anno liturgico, ma nell’Av vento del pro s s i -mo millennio.Camminiamo ve rso la notte del Natale e ve rso la notte pasqualedella lotta tra la morte e la vita che è in Cri s t o .In Lui l’eterno Pa d re ha scelto la Ve rgine <strong>di</strong> Nazare t.In Lui ha scelto ciascuno <strong>di</strong> noi « p rima della creazione delmondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto» (E f 1,4), perchénoi fossimo a lode della sua gloria, noi che – insieme conM a ria – speriamo in Cristo (cf. E f 1 , 1 2 ) .I n s e g n a m e n t i , vol. XI/4 (1988) 1805-1808.155


[ 1 4 ]8 <strong>di</strong>cembre 1989Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . « C a n t ate al Signore un canto nu ovo . . .Gli ha dato vittoria la sua destra» (S a l 98,1).C a n t ate al Signore! Veniamo oggi in questa Basilica, che lege n e razioni cristiane dei primi secoli hanno e<strong>di</strong>fi c ato in onore <strong>di</strong>M a ria santissima e che oggi i fedeli <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> ogni parte delmondo, con tanta ge n e rosità e sensibilità a cui va il mio plauso e ilmio incoraggiamento, contri buiscono a ri p o rt a re agli antichi splendo ri, sostenendo i necessari lavo ri <strong>di</strong> re s t a u ro. Veniamo a colei,che è la «Salus Populi Romani». Veniamo a «cantare un cantonu ovo»: cioè il canto dell’Immacolata Concezione.E veniamo per me<strong>di</strong>tare la vittoria che nella Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret,scelta per essere la madre del re d e n t o re, ha ri p o rt ato Cristo: ilsuo Figlio.Veniamo per ra l l egra rci, insieme con Maria, <strong>di</strong> questo M i s t e ro ,che si iscrive nella storia del grande av vento dell’umanità; e sullos fondo <strong>di</strong> questa storia ella risplende come l’auro ra sul cielo:quando la notte fa posto al gi o rno, le teneb re alla luce.2 . La liturgi a <strong>di</strong> oggi parla <strong>di</strong> vittoria, perché p a rla <strong>di</strong> lotta.«lo porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la suas t i rpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insi<strong>di</strong>erai il calcag n o »(G e n 3,15).Queste parole del libro della Genesi ap p a rt e n gono al bra n oche rende testimonianza all’ori gine del peccato nella storia dell’uomo:al peccato «ori gi n a l e ».In questo peccato «il padre della menzogna» (G v 8,44) si èmesso contro il Pa d re della luce. Ed è riuscito ad at t i ra re a sé l’uomo,che Dio aveva cre ato maschio e femmina e a cui aveva dato algrazia della sua amicizia: la partecipazione alla vita, che è in Diostesso.Il concilio Vaticano II inseg n a: «Costituito da Dio in uno stat o<strong>di</strong> santità, l ’ u o m o però, tentato dal Maligno, fin dagli inizi della156s t o ria abusò della sua libertà, eri gendosi contro Dio e bra m a n d o<strong>di</strong> conseg u i re il suo fine al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> Dio» Gau<strong>di</strong>um et Spes, 13).Da quel momento «l’uomo ... guardando dentro al suo cuore sis c o p re incl i n ato al male ... si trova in se stesso <strong>di</strong>viso. Per questotutta la vita umana, sia in<strong>di</strong>viduale che collettiva, p resenta i carat -t e ri <strong>di</strong> una lotta d ra m m atica tra il bene e il male, tra la luce e let e n eb re» Gau<strong>di</strong>um et Spes, 13).3 . La liturgia <strong>di</strong> oggi parla <strong>di</strong> questa lotta. Risale agli inizistessi della storia del peccato nel ge n e re umano.Ma, nello stesso tempo, parla della vittori a .E tale v i t t o ri a è già a n nu n z i ata con le parole del libro dellaGenesi, ri c o rd ate dalla prima lettura <strong>di</strong> questa solennità dell’Imma c o l ata Concezione della beata Ve rgine Mari a .Esse accennano alla «stirpe della donna», che «schiaccerà latesta del serp e n t e »S u c c e s s iva m e n t e, abbiamo ascoltato nel Va n gelo le paro l erivolte dall’angelo dell’Annunciazione a Maria <strong>di</strong> Nazaret: «Ecco,c o n c ep i rai un figlio, lo darai alla luce e lo ch i a m e rai Gesù... LoS p i rito Santo scenderà su <strong>di</strong> te, su te stenderà la sua ombra lapotenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque Santo ech i a m ato Figlio <strong>di</strong> Dio... Il suo regno non avrà mai fine» (L c1,31.35.33).4 . Il nome Gesù significa «Dio salva» (Dio è il salvat o re ) .« S a l va», cioè libera dal male. « S a l va », cioè «vince il male». Èp ro p rio ciò ch e, nel linguaggio metafo rico del libro della Genesi,s i g n i ficano le parole: «schiaccerà la testa del serpente».Tu t t avia, già quel primissimo annunzio parla del pre z zo ch ep agherà il Salvat o re, Figlio <strong>di</strong> una Donna.S appiamo quale pre z zo ha pagato Gesù, Figlio <strong>di</strong> Maria, iln o s t ro salvat o re. Sappiamo che «siamo stati comprati a caro pre z-zo» (cf. 1 C o r 6,20). La Croce <strong>di</strong> Cristo sta al centro della stori adella salvezza – al centro della storia dell’uomo.M a ria starà sotto la Cro c e. Pro p rio sulla C roce si compirà lav i t t o ri a. Pro p rio at t rave rso la Croce «il suo regno non avrà fine».È «la destra» del Figlio, inch i o d ato alla Cro c e, che ha operat oquesta vittoria sul peccato.157


5 . Essa è celeb rata dalla o<strong>di</strong>erna liturgia della Chiesa.Di qui prende inizio l’Immacolata Concezione della beat aVe rgine Mari a.Il Figlio ha ri p o rt ato questa vittoria nella sua Madre e per lasua Madre, pre s e rvandola dall’ere<strong>di</strong>tà del peccato <strong>di</strong> Adamo fi ndal primo momento della sua esistenza – già nel momento stessodella concezione.Ella, come tutti gli uomini, aveva bisogno <strong>di</strong> Redenzione. Ed ès t ata redenta grazie al pre z zo del sacri ficio della Croce del suoFi g l i o. È stata redenta grazie a questo sacri ficio.È stata redenta in modo part i c o l a re.La Chiesa pro fessa questa singo l a re ed eccezionale re d e n z i o n edella madre <strong>di</strong> Cristo celeb rando l’Immacolata Concezione <strong>di</strong>M a ria.6 . O ggi, insieme con l’Apostolo, la Chiesa bene<strong>di</strong>ce Dio: ilPa d re del Signore nostro Gesù Cri s t o .I n fatti, «in lui (il Pa d re) ci ha scelti prima della creazione delmondo, per essere santi e i m m a c o l at i al suo cospetto... a lode eg l o ria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio <strong>di</strong>letto» (E f1,4.6).Questa b e n e d i z i o n e si ri fe risce a tutti gli uomini redenti dalC risto.In modo part i c o l a re ed eccezionale si ri fe risce a Maria. Acolei, alla quale l’angelo Gab riele ha detto nell’Annunciazione:« Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia, il Signore è con te...»; e ve rso laquale Elisabetta esclamò: «Benedetta tu fra le donne» (L c1,28.42).Cantiamo al Signore un canto nu ovo !Nel gi o rno della solennità dell’Immacolata Concezione dellab e ata Ve rgine Maria l’Av vento <strong>di</strong>venta: «un canto nu ovo», con cuila Chiesa canta al suo Signore e re d e n t o re.I n s e g n a m e n t i , vol. XII/2 (1989) 1479-1482.158[ 1 5 ]8 <strong>di</strong>cembre 1990Nel 25º anniversario della chiusura del concilioOmelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . La liturgia dell’Immacolata Concezione ci riconduce og n ianno all’inizio della storia umana. Leggiamo questo inizio nelL i b ro della Genesi. Non esiste un’altra fonte che ne parli cona l t rettanta imme<strong>di</strong>atezza.Il testo del libro parla <strong>di</strong> un « ap ri rsi degli occh i », in cui l’essereumano – uomo e donna – ha riconosciuto il pro p rio peccat o :quello ori gi n a l e.Il peccato ha port ato con sé la ve rgog n a, la necessità <strong>di</strong>n a s c o n d e rsi, <strong>di</strong> ve l a rsi, per così <strong>di</strong>re, davanti agli occhi <strong>di</strong> Dio. Hap o rt ato pure la ve rgogna re c i p roca: quella pri m i t iva fiducia <strong>di</strong> unap e rsona ve rso l’altra – dell’uomo nei ri g u a r<strong>di</strong> della donna e delladonna nei ri g u a r<strong>di</strong> dell’uomo – è improvvisamente ve nuta meno.Al suo posto è subentrata la paura davanti all’altro uomo, è iniziatal’estraneità, l’ostilità.In questa dra m m atica descrizione il libro della Genesi intro d u-ce la pro s p e t t iva del futuro. Un futuro che sarà contra dd i s t i n t odalla lotta tra il bene e il male. Una lotta che sarà seg n ata dall’«inimicizia»tra il principe delle teneb re (sotto l’aspetto del serp e n t eantico), la Donna e Colui che nascerà da lei.2 . La liturgia dell’Immacolata Concezione ci porta ancorapiù ava n t i. Non si limita a considera re l’inizio della storia umanasulla terra, ma si vo l ge anche a quei «cieli» dove Dio e Pa d re «ciha scelti in Cristo p rima della creazione del mondo» (cf. Ef 1,3-4).Questa elezione in Dio è eterna. Essa ha preceduto la cre a z i o-ne del mondo e dell’uomo. Ap p a rtiene all’eterno mistero tri n i t a ri o<strong>di</strong> Dio stesso.«Ci ha scelti prima della creazione del mondo... pre d e s t i n a n -doci a essere suoi figli adottivi per opera <strong>di</strong> Gesù Cri s t o, secondoil beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della suagrazia, che ci ha dato nel suo Figlio <strong>di</strong>letto» (E f 1,4-6).Molto espre s s ive sono queste frasi della Lettera agli Efe s i n i .159


Pa rlano dell’elezione dell’uomo e della sua vocazione a part e c i p a-re alla vita <strong>di</strong> Dio per opera <strong>di</strong> Cristo. Si ri fe riscono alla grazia inizialedella nostra figliolanza in Dio.3 . Questa elezione in Dio è eterna. Ha preceduto la cre a z i o-ne del mondo e dell’uomo; ha preceduto il peccat o. Questa nu ovaelezione dell’uomo in Cristo spiega quella «inimicizia» pre a n nu n-z i ata nel Libro della Genesi.Tale «inimicizia» sta a signifi c a re che Dio non si ri t i ra <strong>di</strong> fro n -te al peccat o, che il principe delle teneb re ha innestato nel cuoredell’uomo e nella sua storia. L’ A m o re, cioè la Grazia, è più fo rt edel peccato. E sarà sempre più potente. Una misura <strong>di</strong> questapotenza <strong>di</strong>venterà la croce <strong>di</strong> Cristo: il sacri ficio re d e n t o re per ilp e c c ato dell’uomo nella sua <strong>di</strong>mensione unive rs a l e.Intanto, me<strong>di</strong>ante quella «inimicizia», C ri s t o, il Figlio dellaDonna, ri s t abilisce la grazia dell’Amicizia con Dio. L’uomo puòcosì uscire dal «nascon<strong>di</strong>mento» del peccato «alla luce» dell’adozione<strong>di</strong>vina.4 . In questo modo, la liturgia dell’Immacolata Concezione cic o n d u c e, in un certo senso, alla realtà dell’Av ve n t o; ci intro d u c e,anzi, in tutta la sua pienezza.Con la promessa defi n i t iva della realizzazione dell’Av ve n t oviene superata l’ori gi n a ria «inimicizia». Ecco «la serva del Signore»(cf. L c 1,38).P ro p rio <strong>di</strong> questo parla oggi il Va n gelo <strong>di</strong> Luca. Il messagge roche annunzia la nascita <strong>di</strong> Cristo va a Nazaret, incontra la Ve rgi n eche si chiama Maria e le <strong>di</strong>ce: «Ti saluto, o piena <strong>di</strong> gra z i a, ilS i g n o re è con Te » .E continua: «Ecco, concep i rai un figlio, lo darai alla luce e loch i a m e rai Gesù».«Gesù» vuol <strong>di</strong>re «Dio salva». Il Figlio <strong>di</strong> Maria è il Salvat o redel mondo. In lui e per lui, in virtù del sacri ficio della sua cro c e,l ’ e t e rna elezione e la grazia <strong>di</strong>ventano più potenti del peccato.La Chiesa insegna che la potenza della grazia si è re a l i z z at anella Madre <strong>di</strong> Dio già prima, in previsione della redenzione delFiglio. Questa redenzione ha preceduto in lei l’ere<strong>di</strong>tà del peccat o :160ella è immacolata nel suo stesso inizio; è immacolata, perché Dioin lei e me<strong>di</strong>ante lei possa re a l i z z a re ogni cosa «secondo il beneplacitodella sua volontà» (cf. E f 1,6).La Chiesa insegna tutto questo, adorando il mistero dellaM a d re e del Figlio, il mistero della re d e n z i o n e.È in questa luce che vogliamo ri c o rd a re il 25° annive rs a ri odella ch i u s u ra del concilio Ecumenico Vaticano II, av ve nuta esattamenteil gi o rno dell’Immacolata del 1965. Vogliamo ancora unavolta ri n gra z i a re Dio per i benefici re c ati da quell’evento stra o rd i-n a rio che ha contri buito ad arri c ch i re la Chiesa con import a n t iin<strong>di</strong>cazioni pastorali, con accresciute energie per l’incessantei m p egno apostolico <strong>di</strong> condurre gli uomini alla salvezza e con ri n-n ovate spera n ze per la crescita del regno <strong>di</strong> Dio nel mondo conte m p o raneo. Si è trat t ato <strong>di</strong> un provvidenziale evento, <strong>di</strong> unanu ova Pe n t e c o s t e, che non cessa <strong>di</strong> port a re alla Chiesa frutti <strong>di</strong> ri n-n ovamento interi o re, perché possa corri s p o n d e re con sempre maggio re slancio alle gran<strong>di</strong> attese dell’umanità.5 . A n che per questo motivo la Chiesa oggi si ra l l egra e cantacon le parole del Salmo:«Il Signore ha manife s t ato la sua salve z z a... / Egli si è ri c o rd a-to del suo amore, / della sua fedeltà... / Tutti i confini della terrahanno veduto / la salvezza del nostro Dio» (S a l 97,2-3).Sì. Hanno veduto! perché si sono ap e rti nu ovamente gli occh idella fe d e.« A c clami al Signore tutta la terra, / gri d at e, esultate con canti<strong>di</strong> gioia» (S a l 9 7 , 4 ) .È la gioia dell’Av vento <strong>di</strong>v i n o.A m e n !I n s e g n a m e n t i , vol. XIII/2 (1990) 1581-1584.161


[ 1 6 ]8 <strong>di</strong>cembre 1991Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . «Ti saluto, o piena <strong>di</strong> gra z i a» (L c 1 , 2 8 ) .Il messagge ro chiama la Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret «piena <strong>di</strong> gra z i a » .Il suo nome è Maria. L’ A n gelo si chiama G ab ri e l e. Questo nomeha un signifi c ato part i c o l a re. Gab riele vuol <strong>di</strong>re « Fo rtitudo Dei».« Fo rtitudo» significa «potenza»: la potenza <strong>di</strong> Dio. Quin<strong>di</strong> Gab ri e-le è m e s s agge ro della potenza <strong>di</strong> Dio. Egli <strong>di</strong>ce alla Ve rgine: «LoS p i rito Santo scenderà su <strong>di</strong> te, su te stenderà la sua ombra lapotenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo ech i a m ato Figlio <strong>di</strong> Dio» (L c 1 , 3 5 ) .E, concludendo la sua missione, aggi u n ge: «nulla è impossibi -le a Dio» (L c 1,37). Il fatto che il Figlio <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>venta Uomo,Figlio della Ve rgi n e, avviene per la potenza <strong>di</strong> Dio, anzi per la suaonnipotenza!2 . Tu t t avia il nome dell’Angelo «fo rtitudo Dei» signifi c aa n che «c o raggi o», cioè «prodezza». Anche in questo senso ilnome del messagge ro (Gab riele) si armonizza con il contenu t od e l l ’ A n nu n c i a z i o n e, poiché rive l a, in un certo senso, la v i rt ù e ro i-ca <strong>di</strong> colui ch e, essendo della stessa sostanza del Pa d re, Figlio <strong>di</strong>Dio, si fa Uomo. Già <strong>di</strong>ventando Uomo, Figlio dell’uomo, Diod i m o s t ra un amore che nel suo eroismo è dav ve ro insuperab i l e ( c f.Fi l 2,6-11). Questo «eroismo» dell’amore raggi u n ge il suo ve rt i c enella Croce <strong>di</strong> Cristo, nel suo mistero pasquale: «dopo aver amat oi suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine» (G v 13,1).3 . Molti accettano senza <strong>di</strong>fficoltà l’onnipotenza <strong>di</strong> Dio ch esi manifesta nella creazione e nella Provvidenza. Invece è <strong>di</strong>ffi c i l eper loro accog l i e re l’amore legato all’eroismo della notte <strong>di</strong>Betlemme e della Croce sul Golgota: a l l ’ e roismo dell’Incarn a z i o -ne e della Redenzione.M a ria è la prima tra coloro che accettano il mistero ineffab i l ed e l l ’ a u t o rivelazione <strong>di</strong> Dio nell’Eterno Figlio, che <strong>di</strong>venta il suoFi g l i o .162Il messagge ro chiama Maria «piena <strong>di</strong> grazia». Vi è in lei u n atotale ap e rt u ra alla potenza <strong>di</strong> Dio, che è amore. Ella è completamentetra s p a rente e limpida nella sua fede: è la «Benedetta perch éha creduto». Non vi è in lei l’impe<strong>di</strong>mento del peccato, neanch edel peccato ori gi n a l e. L’ a m o re re d e n t o re del suo Figlio l’haabb ra c c i ata e penetrata già nel primo momento del concep i m e n t oda parte dei suoi ge n i t o ri terreni.4 . A questo punto la Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret è essenzialmented ive rsa da Adamo dopo il peccat o. Adamo cerca <strong>di</strong> nasconders it ra gli alberi del para<strong>di</strong>so. Alla voce <strong>di</strong> Dio, alla sua domanda:« D ove sei?», risponde: «Mi sono nascosto», «ho avuto paura, perchésono nudo, e mi sono nascosto» (G e n 3,9-10). Prima nonc o n o s c eva una simile paura. Prima guard ava dritto negli occhi delc re at o re ed era in intimità con Lui, come il figlio con il Pa d re.Questa prima paura e il conseguente nascondersi c o n t i nu a n onella storia dell’uomo. L’uomo posto tra l’amore <strong>di</strong> Dio e il vo l t a-re a lui le spalle, sceglie molte volte quest’ultimo at t eggi a m e n t o .Quin<strong>di</strong> non soltanto «si nasconde» a Dio nell’ombra del suo intimo,ma pone con la pro p ria at t ività un velo tra se stesso e il cre at o-re, per cui Dio <strong>di</strong>venta inconoscibile; rimane tutt’al più un’ipotesii n t e l l e t t u a l e, mentre Egli è la prima Realtà. In tal modo l’uomo –p a rt i c o l a rmente nell’epoca moderna – cerca <strong>di</strong> gi u s t i fi c a re il suoc o m p o rtamento prag m atico, che è quello <strong>di</strong> vive re come se Dionon esistesse.5 . Pur in mezzo a tutto ciò, M a ria rimane un testimone sin -go l a re della presenza <strong>di</strong> Dio nel mondo: «il Signore è con te» L c1,28). Grazie alla tra s p a renza del suo essere umano, Dio è pre s e n-te in mezzo a noi in tutta l’assoluta ve rità della sua autorive l a z i o-ne: nella ve rità dell’Incarnazione e della Rive l a z i o n e, nella ve ri t àd e l l ’ a m o re eroico, dell’amore «fino alla fine».6 . In questi gi o rni si svo l gono a Roma i lavo ri del Sinodo deiVe s c ovi dell’Euro p a. L’ o d i e rna solennità mariana ha per lorou n ’ i m p o rtanza part i c o l a re. Quanto attuale è la liturgia dell’Immaco l ata Concezione!163


In questo Santuario della «Salus populi romani» preg h i a m ocon fiducia la Madre <strong>di</strong> Dio per il buon esito dei lavo ri del Sinodo,p reghiamo affi n ché «colui che ha iniziato in noi quest’operabuona, la port i a compimento fino al gi o rno <strong>di</strong> Cristo Gesù» (cf.Fi l 1,6).C risto, in questo tempo <strong>di</strong> Av vento, accolga dalle mani dellasua Madre Immacolata questi nostri voti e queste nostre intenzioni.A m e n !I n s e g n a m e n t i , vol. XIV/2 (1991) 1346-1348.164[ 1 7 ]8 <strong>di</strong>cembre 1992Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . «Benedetto sia Dio, Pa d re del Signore nostro Gesù Cri s t o»(E f 1 , 3 ) .1 . O ggi la Chiesa rende grazie a Dio per «ogni bene<strong>di</strong>ziones p i rituale» con cui Egli ha benedetto in Cristo tutto il ge n e reumano. La Chiesa ri n grazia, in maniera part i c o l a re, per la b e n e d i -zione dell’Immacolata Concezione <strong>di</strong> Mari a <strong>di</strong> Nazaret: Maria è«piena <strong>di</strong> grazia» sin dal primo istante del suo concepimento, nonessendo stata toccata in alcun modo dal peccato ori gi n a l e. Ren<strong>di</strong>amograzie alla Santissima Trinità, perché, nel <strong>di</strong>segno dell’etern as a l vezza, Maria è <strong>di</strong>ve n t ata la «nu ova Eva», la M a d re dei vive n t i,cioè la Madre <strong>di</strong> tutti coloro ch e, in Cristo Gesù, <strong>di</strong>ventano santied immacolati al cospetto <strong>di</strong> Dio.M a ria è la prima fra tutti i viventi. Scelta per essere la Madredel Redentore del mondo, la Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret ha ri c evuto i fru t t idella redenzione in anticipo, fin dal seno mat e rno.2 . O ggi la Chiesa si soffe rma ancora una volta sull’eve n t od e l l ’A n nu n c i a z i o n e, narrato dall’eva n gelista Luca. In esso vienerive l ato il mistero del Verbo Incarn ato, consustanziale al Pa d re. Pe ro p e ra dello Spirito Santo, l’eterno Figlio del Pa d re <strong>di</strong>venta Fi g l i od e l l ’ u o m o, concepito e nato da una Ve rgine <strong>di</strong> nome Maria. Lal i t u rgia ci fa legge re spesso questo testo <strong>di</strong> Luca, così che lo conosciamoormai quasi a memoria. Ma, nonostante ciò, esso svela inmo<strong>di</strong> sempre nu ovi la pro fon<strong>di</strong>tà del suo contenuto rive l at o .M a ria è la Ve rgine che ascolta: ascolta con tutta la pro fo n d i t àdella sua nat u ra umana. Lei, che è «piena <strong>di</strong> grazia», è anche cap a-ce <strong>di</strong> compre n d e re pro fondamente e <strong>di</strong> accog l i e re docilmente lap a rola del messaggio <strong>di</strong>v i n o .M a ria è la Ve rgine che domanda: domanda per poter compre n d e re e accog l i e re la parola <strong>di</strong> Dio in tutta la sua pienezza.Domanda, per far <strong>di</strong> ciò che ascolta la ve rità della sua vo c a z i o n e,p e rché <strong>di</strong>venti sua scelta nel presente e per il resto della vita.165


M a ria domanda p e rché è umile: si è trovata improv v i s a m e n t e<strong>di</strong> fronte all’infinita Maestà dell’Altissimo, il tre volte Santo, ep e rciò domanda per c o n o s c e re fino in fo n d o la volontà <strong>di</strong> Dio,d e s i d e rando così <strong>di</strong> cap i re se stessa nella parola che le viene rivo l-ta dal <strong>di</strong>vino inv i at o .M a ria è ubb i d i e n t e: «Eccomi, sono la serva del Signore,av ve n ga <strong>di</strong> me quello che hai detto» (L c 1,38). «Beata colei che hac reduto» (L c 1,45). Me<strong>di</strong>ante l’ubbi<strong>di</strong>enza della fe d e, una nascostae sconosciuta Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret accetta totalmente il piano salvificoe comincia in tal modo a pre c e d e re quanti, ponendosi sullostesso cammino <strong>di</strong> fe d e, <strong>di</strong>ventano in Cristo figli adottivi delPa d re.3 . «Benedetto sia Dio, Pa d re del Signore nostro Gesù Cristo».Insieme con la Madre <strong>di</strong> Dio, la Chiesa ri n grazia oggi per ildono del concilio, che fu inaugurato l’11 ottobre <strong>di</strong> trent’anni fa ,p recisamente nella Festa della Mat e rnità <strong>di</strong> Mari a .La Comunità dei credenti ri n grazia quest’oggi per il cat e ch i -smo postconciliare, che costituisce un compen<strong>di</strong>o della ve ri t àa n nu n c i ata dalla Chiesa in tutto il mondo. Questo compen<strong>di</strong>o dellafede cattolica, desiderato dai Ve s c ovi riuniti nell’Assembl e as t ra o rd i n a ria del Sinodo del 1985, costituisce il f rutto più mat u ro ecompleto dell’insegnamento conciliare, che in esso viene pre s e n t a-to nella ricca cornice <strong>di</strong> tutta la Tra<strong>di</strong>zione eccl e s i a l e.Come nella Solennità dell’Immacolata Concezione del 1965,quando si ch i u d eva solennemente l’Assemblea conciliare, la Chiesasi presenta anche oggi al cospetto della Santissima Trinità, affidandoallo Spirito <strong>di</strong> Ve rità il Magi s t e ro conciliare. Nello stessogi o rno e nella stessa solennità, la Chiesa si presenta, dunque, ag l iuomini del nostro tempo con il cat e chismo postconciliare, compen<strong>di</strong>odell’unica e perenne fede apostolica, custo<strong>di</strong>ta e inseg n at adalla Chiesa lungo i secoli e i millenni.4 . «Benedetto sia Dio...».O Maria, tu ch e, nell’eterno <strong>di</strong>segno del Pa d re, del Figlio edello Spirito Santo, sei stata prescelta per <strong>di</strong>ve n t a re la Madre delVerbo – Tu ch e, nel gi o rno della Pentecoste e ri presente quale166M a d re della Chiesa ( c f. A t 1,14) – a c c ogli questo fru t t o del lavo rodella Chiesa tutta intera. Coloro che hanno port ato avanti questai m p resa altamente meri t o ria sotto la <strong>di</strong>ligente e instancabile pre s i-denza del Car<strong>di</strong>nale Pre fetto della Congregazione per la Dottri n adella Fede – sono qui, ai tuoi pie<strong>di</strong>.Tutti insieme deponiamo il nu ovo «Cat e chismo della ChiesaC at t o l i c a» – che è, al tempo stesso, il dono del Verbo rive l at oall’umanità e il f rutto del lavo ro dei Ve s c ovi e dei Te o l ogi – nellemani <strong>di</strong> colei ch e, come Madre del Verbo, ha accolto nelle sueb raccia il pri m ogenito <strong>di</strong> tutte le cre at u re.O Maria, Gesù, il Verbo fatto carne me<strong>di</strong>ante la tua obb e d i e n -za della fede è <strong>di</strong>ve n t ato pri m ogenito tra molti frat e l l i (R m 8 , 2 9 ) .Ve rgine Santa, in questo mondo in cui è presente ancora l’ere<strong>di</strong>tàdel peccato del primo Adamo – che spinge l’uomo a nasconde rsi davanti al Volto <strong>di</strong> Dio e a ri fi u t a re persino <strong>di</strong> guard a rlo – noip reghiamo perché si ap rano le vie al Verbo Incarn at o, al Va n ge l odel Figlio dell’uomo, tuo <strong>di</strong>lettissimo Fi g l i o .Per gli uomini <strong>di</strong> questo nostro tempo, così progre<strong>di</strong>to e cosìt ravag l i ato, per gli uomini <strong>di</strong> ogni civiltà e lingua, <strong>di</strong> ogni cultura erazza, ti chie<strong>di</strong>amo, o Maria, la gra z i a <strong>di</strong> una sincera ap e rt u ra <strong>di</strong>s p i rito e <strong>di</strong> un attento ascolto della Pa rola <strong>di</strong> Dio.Ti chie<strong>di</strong>amo, o Madre degli uomini, la grazia per ogni essereumano <strong>di</strong> saper accog l i e re con riconoscenza il dono della fi g l i o-lanza che il Pa d re off re gratuitamente a tutti nel suo e tuo Fi g l i o<strong>di</strong>letto. Ti chie<strong>di</strong>amo, o Madre della speranza, la grazia dell’ubb i -<strong>di</strong>enza della fe d e, unica ve ra ancora <strong>di</strong> salve z z a .Ti preghiamo, Ve rgine fe d e l e, perché tu, che prece<strong>di</strong> i cre d e n t in e l l ’ i t i n e ra rio della fede qui in terra, pro t egga il cammino <strong>di</strong> quantisi sforzano <strong>di</strong> accog l i e re e seg u i re Cristo, Colui che è, che era eche viene ( c f. Ap 1 , 8 ), Colui che è la via, la ve rità e la vita ( c f. G v14,6).Aiutaci, o cl e m e n t e, o pia e dolce Madre <strong>di</strong> Dio, o Mari a !I n s e g n a m e n t i , vol. XV/2 (1992) 857-860.167


[ 1 8 ]8 <strong>di</strong>cembre 1993Lettera al Car<strong>di</strong>nale Ugo Poletti, Arcipreete della Basilica <strong>di</strong> SantaMaria Maggiore, per la solennità dell’Immacolata ConcezioneAl Ve n e rato Frat e l l oC a r<strong>di</strong>nale UG O PO L E T TiA rc i p rete della Pat ri a rcale Basilica Liberi a n a<strong>di</strong> Santa Maria Maggi o reIn occasione della solennità dell’Immacolata Concezione,d e s i d e ro assicura re la mia presenza spirituale alle celeb ra z i o n il i t u rgi che che Ella presiederà in onore della Madre <strong>di</strong> Dio, tantove n e rata in codesta Basilica.Le affido l’incarico <strong>di</strong> dep o rre, in mia ve c e, davanti alla immaginedella Salus Populi Romani l’unito omaggio fl o re a l e, qualeatto <strong>di</strong> devoto ossequio alla Immacolata Ve rgine Maria, a Cui ri p e-to il mio «Totus Tuus».I nvito tutti i fedeli che si ra c c og l i e ranno in codesta BasilicaPat ri a rcale ad implora re l’amoroso intervento <strong>di</strong> Maria presso il suoFiglio Salvat o re, perché si compongano in modo onorevole e gi u s t oi gravi conflitti che non cessano <strong>di</strong> seminare, anche in questi gi o rn i ,m o rte e rovina tra tanti nostri fratelli, soprattutto nella vicinaB o s n i a - E r zegovina, e si gi u n ga finalmente alla pace sospirata.Ella, la Tota pulch ra, che «con<strong>di</strong>vide la nostra con<strong>di</strong>zioneumana, ma in una totale tra s p a renza alla grazia <strong>di</strong> Dio» e «nonavendo conosciuto il peccato, è in grado <strong>di</strong> compat i re ogni deb o-lezza» (Ve ri t atis Splendor, 120), infonda nei cuori il gusto dell’innocenza,delle cose pure ed intatte; sia nella Chiesa e nel mondoi n t e ro Regina della pace, aiuto dei cristiani ed ispirat rice del ve rob e n e.Con questi pensieri ed affetti invoco la protezione dell’Immaco l ata sulla sua cara persona e su tutti coloro che pre n d e ra n n op a rte alle prossime celeb razioni mari a n e, mentre <strong>di</strong> cuore a tuttii m p a rto una speciale Bene<strong>di</strong>zione.Dal Vaticano, 8 <strong>di</strong>cembre 1993.I n s e g n a m e n t i , vol. XVI/2 (1993) 1427-1428.168[ 1 9 ]8 <strong>di</strong>cembre 1994Omelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . Sia lodato Gesù Cristo!«Benedetto sia Dio, Pa d re del Signore nostro Gesù Cristo» (E f1,3).Così leggiamo nella Lettera <strong>di</strong> san Paolo apostolo agli Efe s i n i ,che la liturgia dell’o<strong>di</strong>erna solennità dell’Immacolata Concezioneci propone: «Benedetto sia Dio, Pa d re del Signore nostro GesùC risto [...]. In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, pere s s e re santi e immacolati al suo cospetto» (E f 1,3-4).C a ri Fratelli e Sore l l e, siamo inv i t ati a va rc a re il confine dell’ av vento storico, per spinge rci nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> ciò che fu« p rima della creazione del mondo». Allora Dio, «Colui che era ,che è e che viene» (Ap 4,8), ci aveva pre d e s t i n at i per amore «ae s s e re suoi figli adottiv i per opera <strong>di</strong> Gesù Cristo» (E f 1,5). Pri m a<strong>di</strong> rive l a rsi at t rave rso l’opera della cre a z i o n e, l’eterno Pa d re già cia m ava nel suo eterno Figlio. In Lui amava l’intera cre a z i o n e, e inmodo part i c o l a re l’uomo, cre ato a sua immagine e somiglianza( c f. G e n 1,27). Espressione <strong>di</strong> questo amore fu «il pre d e s t i n a rc ialla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> figli adottivi <strong>di</strong> Dio». Pro p rio <strong>di</strong> questo parla la Lette ra <strong>di</strong> Paolo agli Efesini. In tale predestinazione l ’ i m m agine e lasomiglianza <strong>di</strong> Dio nell’uomo raggi u n gono il culmine. L’ a d o z i o n ea figli a somiglianza <strong>di</strong> Gesù Cristo costituisce il compimento <strong>di</strong>quanto sin dall’inizio era contenuto in quell’«immagine e somiglianza<strong>di</strong> Dio» secondo la quale fu cre ato l’uomo.2 . L’ Apostolo spiega, infatti, quale contenuto è ra c ch i u s onella parola «grazia»; «grazia», dono che il Pa d re ci elargisce nelsuo Figlio amato etern a m e n t e. Grazie a questo dono l’uomo esiste«per la gloria della <strong>di</strong>vina Maestà» (cf. E f 1,6). Sant’Ireneo l’esprimerànella celeb re frase: «Gloria Dei vivens homo, vita autemhominis visio Dei» (A dve rsus Haere s e s, IV, 20,7).La spiegazione paolina dell’espressione biblica «»grazia» èi n d i s p e n s abile per compre n d e re in modo giusto e adeg u ato la169


p a rola rivolta alla Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret nel momento dell’Annu n c i a-zione: «Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia» (L c 1,28). Quella «pienezza <strong>di</strong>grazia» in<strong>di</strong>ca l’Immacolata Concezione: mistero che la Chiesap ro fessa e vive part i c o l a rmente in questo gi o rno.3 . « Per essere santi e immacolati al suo cospetto» (E f 1,4).Il Libro della Genesi, specialmente nei primi capitoli, ri fe ri s c eche Dio creò l’uomo «immacolato». Davanti a Dio, egli v ivevatutta la semplicità della sua essenza umana; Adamo ed Eva sii n t rat t e n evano con piena re c i p roca fiducia e, pur essendo nu<strong>di</strong>, nonne provavano ve rgogna (cf. G e n 2,25).In quell’«innocenza ori ginale» dell’uomo cre ato da Dio entròperò il «primo peccato»; e, come viene descritto dra m m at i c a m e n t enella prima lettura dell’o<strong>di</strong>erna liturgia, mutò interamente il rap -p o rto dell’uomo con Dio, pesando fatalmente anche sul rap p o rt oche interc o rre tra l’uomo e la donna.Il Libro della Genesi mostra dap p rima Dio che cerca l’uomo.« D ove sei?» ( c f. G e n 3,9) – gli chiede; e l’uomo risponde: «Hou<strong>di</strong>to il tuo passo nel gi a r<strong>di</strong>no: ho avuto paura perché sono nudo, emi sono nascosto» (G e n 3,10). Il <strong>di</strong>vino Interl o c u t o re sa che questapaura ha ra<strong>di</strong>ci ben più pro fo n d e. L’uomo sente il bisogno <strong>di</strong>n a s c o n d e rsi davanti a Dio, perché ha seguito una ch i a m ata <strong>di</strong>ve rs ada quella del Signore. Cogliendo il frutto proibito, i nostri proge n i-t o ri hanno ceduto alla tentazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ve n t a re come dèi, capaci <strong>di</strong>c o n o s c e re il bene e il male (cf. G e n 3,5), capaci cioè <strong>di</strong> d e c i d e reautonomamente <strong>di</strong> ciò che è bene e <strong>di</strong> ciò che è male, secondo ilp ro p rio cri t e ri o.Ap p a rve così il peccato nel momento stesso in cui l’uomo,cedendo alla persuasione dello spirito maligno, credette <strong>di</strong> potere s s e re egli stesso come Dio. Sì, credette che il suo compito fo s s equello <strong>di</strong> <strong>di</strong>ve n t a re un <strong>di</strong>o contro l’unico Dio. Il «non serv i a m »d ive n n e, nella misura dell’uomo, il ri flesso del «non serviam» ch eaveva pro nu n c i ato prima lo spirito del male.4 . Stiamo qui toccando quasi la ra<strong>di</strong>ce del mistero. Il misterod e l l ’ o d i e rna solennità, l’I m m a c o l ata Concezione, in<strong>di</strong>ca ch eM a ria, sin dal primo istante del suo concepimento fu p re s e rvat a170d a l l ’ e re<strong>di</strong>tà del peccato ori gi n a l e. Fu libera perché da sempred e s t i n ata ad essere Madre <strong>di</strong> Cristo Redentore.Il primo annu n z i o <strong>di</strong> tale mistero l’u<strong>di</strong>amo nel Libro dellaGenesi. Rivo l gendosi al serp e n t e, che simboleggia lo spirito delm a l e, Dio <strong>di</strong>ce: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tuas t i rpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insi<strong>di</strong>erai ilc a l c agno» (G e n 3,15). Queste parole ve n gono qualifi c ate come« p ro t o eva n gelo». Sono cioè il primo annuncio della Buona Nove l-la sulla salvezza che Cristo porterà nella «pienezza dei tempi»:essa infatti si compirà per opera della «stirpe», cioè del figlio delladonna, il quale per sconfi gge re lo spirito del male consegnerà sestesso alla morte <strong>di</strong> cro c e. Tale ve rità ap p a rtiene ormai completamenteal Nuovo Testamento, al Va n gelo, ma nelle parole ri p o rt at edal Libro della Genesi viene già in un certo modo pre a n nu n z i at a .Per questo si parla <strong>di</strong> «pro t o eva n gelo».Il primo annunzio ri s p e c chia l’eterno progetto <strong>di</strong> Dio, al qualefa ri fe rimento la Lettera agli Efesini. Il peccato, presente sin dall’inizio,non muta in effetti il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio che «ci ha scelti pri m adella creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suocospetto». Così, dunque, sin dall’inizio la gra z i a ap p a re più poten -te del peccat o.5 . In modo part i c o l a re, la grazia ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere piùpotente del peccato in colei che sin dall’eternità è stata scelta pere s s e re la Madre del Redentore del mondo. L’ a n gelo Gab riele lerende nota questa elezione e la saluta «piena <strong>di</strong> grazia». Egli lasciacosì intendere che la grazia e la santità, derivanti dalla sua esimiae l e z i o n e, hanno preceduto in lei il momento del concep i m e n t o. Tu t t igli uomini ve n gono redenti dopo essere stati contaminati dal peccato,almeno da quello ori gi n a l e. Cristo redense colei che era destinataad essere sua Madre pre s e rvandola immune dallo stesso peccat oo ri gi n a l e. Maria venne così al mondo Immacolata ed in nessunmomento dell’esistenza terrena il peccato poté macch i a rne l’anima.Per questo è tutta santa: santa in modo ben più sublime deg l ia l t ri santi, i quali, anch’essi, debbono la loro santità all’opera dellaR e d e n z i o n e. E poiché è santa, Maria, in questo modo, potrà concep i re il Figlio <strong>di</strong> Dio per opera dello Spirito Santo, come leggi a-171


mo nel Va n gelo: «Lo Spirito Santo scenderà su <strong>di</strong> te, su te stenderàla sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà saràdunque santo e ch i a m ato Figlio <strong>di</strong> Dio» (L c 1,35).«Eccomi, sono la serva del Signore, av ve n ga <strong>di</strong> me quello ch ehai detto» (L c 1,38), così risponde Maria e rivela in tal modo ch e<strong>di</strong> lei <strong>di</strong>spone lo Spirito <strong>di</strong> Dio. Del «non serviam» ori ginale nonc’è in lei alcuna traccia. La tentazione ori ginale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ve n t a re «<strong>di</strong>oc o n t ro Dio» le è del tutto estranea. Pro p rio per questo può <strong>di</strong>ve n t a-re la Madre del Figlio <strong>di</strong> Dio e, <strong>di</strong>ventando tale, può aiutare tuttigli uomini a «essere figli e figlie adottivi per opera <strong>di</strong> Gesù Cri s t o »( c f. E f 1,5).6 . O ggi la Chiesa annuncia il mistero dell’Immacolata Concezione<strong>di</strong> Maria, che è mistero della fede e la Chiesa lo vive consolennità. Nel p e riodo <strong>di</strong> Av ve n t o, il mistero dell’Immacolata Concezioneci prep a ra in modo part i c o l a re alla ve nuta <strong>di</strong> Gesù Cri s t o .Questa festa ha in sé già qualcosa della letizia del Nat a l e, gi o i aa n che <strong>di</strong> Maria, Madre <strong>di</strong> Dio.Quando il concilio <strong>di</strong> Efe s o c o n fe rmò la fede della Chiesanella «Th e o t o kos», risuonò questa ve rità con una vasta eco inRoma. La Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggi o re, nella quale oggiabbiamo la gioia <strong>di</strong> incontra rci, costituisce la concreta testimonianzadella gioia provata allora dai credenti in Cristo, sia ad Efe s oche a Roma. E quando, nel secolo scorso, il Papa Pio IX d e finì ild ogma dell’Immacolata Concezione, la gioia della Chiesa esplosenu ova m e n t e, pro p rio a Roma, e si espresse concretamente nelm o numento eretto a Piazza <strong>di</strong> Spagna, in onore dell’Immacolat aM a d re <strong>di</strong> Dio.«Tutti i confini della terra hanno veduto la salvezza del nostroD i o. Acclami al Signore tutta la terra, gri d at e, esultate con canti <strong>di</strong>gioia» (S a l 98,3-4). Il Signore ha manife s t ato la sua salvezza incolei che aveva pre d e s t i n ato ad essere la Madre dell’eterno suoFiglio.« Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia, il Signore è con te» (L c 1,28). Tisaluto, Maria! Prega per noi, Santa Madre <strong>di</strong> Dio, «Salus Po p u l iRomani». Amen.I n s e g n a m e n t i , vol. XVII/2 (1994) 1019-1023.172[ 2 0 ]8 <strong>di</strong>cembre 1995A 30 anni dalla chiusura del concilio Vaticano IIOmelia durante la Celebrazione eucaristica vespertina1 . «Alma Redemptoris Mat e r, quae pervia caeli porta ma -n e s...».«O santa Madre del Redentore,p o rta del cielo, stella del mare,s o c c o rri il tuo popoloche anela a ri s o rge re.Tu che accogliendo il saluto dell’angelonello stupore <strong>di</strong> tutto il cre atohai ge n e rato il tuo Cre at o re,m a d re sempre ve rgi n e,pietà <strong>di</strong> noi peccat o ri».2 . È l’antifona mariana dell’Av vento. La Chiesa continuerà ac a n t a rla nella liturgia anche durante il periodo del Natale delS i g n o re. Non solo le parole alludono al mistero dell’Av ve n t o .A n che la melo<strong>di</strong>a grego riana ne ri s p e c chia lo spirito, interp re t a n d ocon mirabile genialità musicale il va l o re ed il senso del testo lat i n o .« N at u ra mira n t e. . . »: «nello stupore <strong>di</strong> tutto il cre ato...». Lep a role dell’antifona esprimono lo stupore della fe d e, che accog l i ela notizia del mistero <strong>di</strong> Maria, ch i a m ata ad essere Madre <strong>di</strong> Dio.Tale stupore ha trovato la sua espressione estatica ed esaltanten egli inni, nella musica, nell’arte fi g u rat iva, negli e<strong>di</strong>fici sacri .Questa Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggi o re a Roma, non è <strong>di</strong> per sestessa una grande espressione dello stupore della fe d e d avanti alm i s t e ro della <strong>di</strong>vina Mat e rnità ed al mistero dell’Immacolata Concezione?Di questo stupore scrissi nell’enciclica «Redemptoris Mat e r»per l’Anno Mariano 1987 (cf. n. 51). Questo è, anzitutto, lo stupo -re per il mistero <strong>di</strong> Dio, che ha superato l’abisso dell’infi n i t a<strong>di</strong>stanza che sep a ra il Cre at o re dalla sua cre at u ra: « Tu quae ge nu i -sti, nat u ra mira n t e, tuum sanctum Genitore m ».Lo stupore davanti al mistero del Verbo Incarn ato è allo stesso173


tempo lo stupore per il mistero della Mat e rnità <strong>di</strong> Maria e dellasua Immacolata Concezione. «Dio infatti ha tanto amato il mondoda dare il suo Figlio unigenito» (G v 3,16). L’ha dato nel misterod e l l ’ I n c a rn a z i o n e, affidandolo all’Immacolata Ve rgine <strong>di</strong> Nazaret.«Hai ge n e rato il tuo Cre at o re»: la ve rginale mat e rnità <strong>di</strong>M a ria, in un certo senso, contiene in sé il motivo dell’Immacolat aC o n c e z i o n e. Per essere una degna Madre del Verbo eterno, Mari anon poteva essere sottomessa nemmeno per un istante al re t aggi odel peccato ori gi n a l e. «Il delitto <strong>di</strong> Adamo non ha posto in te»,come cantiamo nel «Piccolo ufficio della Beata Ve rgine» in linguapolacca.3 . Questo è il mistero che oggi la Chiesa proietta sullo sfo n-do dell’Av vento. Pro p rio nel contesto dell’Av vento risuona, inoltre, con part i c o l a re forza quest’invocazione rivolta a Maria Immaco l ata: « S u c c u rre cadenti, surge re qui curat, populo!». Si sente inquesta preg h i e ra quasi la voce <strong>di</strong> innu m e revoli ge n e razioni umanech e, dopo il peccato ori gi n a l e, at t e n d evano la ve nuta del Messia.Lo sguardo del popolo <strong>di</strong> Dio, seguendo le parole del Libro dellaGenesi, si vo l geva ve rso colei che doveva ge n e ra re il Messia,ve rso la Madre dell’Emmanu e l e.Quel « s u c c u rre cadenti», quel « s o c c o rri » rivolto a Maria, nonè insieme la rivelazione della sua part i c o l a re me<strong>di</strong>azione neiri g u a r<strong>di</strong> del Figlio? Egli sarà «colui che viene»; che si farà uomoper soccorre re l’uomo. La fede della Chiesa, perciò, e la stessai n c o n s ap evole attesa dell’umanità, l egano quest’«opera <strong>di</strong> soccor -so» anche alla Madre del Redentore, a Maria.In tanti mo<strong>di</strong> la Chiesa esprime questa fede e questa spera n z a :ripete ogni gi o rno il «Saluto dell’Angelo», al quale aggi u n ge lep ro p rie suppliche: «Santa Maria, Madre <strong>di</strong> Dio, prega per noi peccat o ri». Non esprimono, queste paro l e, la stessa cosa che <strong>di</strong>cel ’ a n t i fona: « S u c c u rre cadenti»? Prega per noi quando pecch i a m o ,quando ca<strong>di</strong>amo, quando moriamo: «Adesso e nell’ora dellan o s t ra morte».4 . N e l l ’ e n c i clica «Redemptoris Mat e r» si parla, a questop roposito, <strong>di</strong> una grande «svolta spiri t u a l e » ( c f. n. 52): la svo l t a174t ra il cadere e il ri s o l l eva rsi, tra la morte e la vita. Questa svolta èun’incessante s fida alle coscienze umane: la sfida a tutta lacoscienza storica dell’uomo, inv i t ata a seg u i re la strada del n o nc a d e re, ma spro n ata, altresì, a solleva rsi se è caduta.« S u c c u rre cadenti, surge re qui curat, populo»: una preg h i e rache implicitamente esorta a non pers eve ra re nella caduta. L’ u o m ovuole ri s o l l eva rsi. L’umanità pre o c c u p ata <strong>di</strong> ri s o rge re confe rm acosì la pro p ria speranza con fiducioso ottimismo, ed av ve rte nellafede che non è stata d i s t rutta fino in fo n d o dal peccato ori gi n a l e,ma solo indebolita. Pro p rio l’uomo, dotato <strong>di</strong> una tale nat u ra, alzacon questa attesa gli occhi ve rso l’Immacolata, come un nav i gat o-re sul mare in bu rrasca guarda ve rso la stella, che gli in<strong>di</strong>ca la via.5 . E Maria, Madre della Chiesa, non manca mai <strong>di</strong> guidare ilpopolo <strong>di</strong> Dio, precedendolo nel cammino della fede e della speranza.Sul fi n i re del secondo millennio, lo Spirito Santo ha offe rt oalla Chiesa una meravigliosa pri m ave ra, donandole il c o n c i l i oVaticano II. Pro p rio trent’anni fa, l’8 <strong>di</strong>cembre 1965, il Papa Pa o l oVI concl u d eva, con una solenne Conceleb razione sulla Piazza <strong>di</strong>san Pietro, quel grande evento ecclesiale ch e, col vento dello Spirito,ha impresso un poderoso impulso alla barca della Chiesa e conti nua anche oggi a sospinge rla nel vasto mare della storia.Come ho fatto con alcune recenti Cat e chesi, invito tutti ari p re n d e re la ricca me<strong>di</strong>tazione del concilio sulla Beata Ve rgi n eM a ria Madre <strong>di</strong> Dio nel mistero <strong>di</strong> Cristo e della Chiesa, contenu t anel capitolo ottavo della Costituzione Lumen Gentium. «Pe n s a n d oa lei», infatti, e «contemplandola alla luce del Verbo fatto uomo»,la Comunità ecclesiale «penetra con ve n e razione e più pro fo n d a-mente nell’altissimo mistero dell’incarnazione e si va ognor piùc o n fo rmando col suo Sposo» (Lumen Gentium, 65).M e n t re celeb riamo il sacri ficio eucaristico, preghiamo affi n ch éla Chiesa, sostenuta dalla preg h i e ra della Ve rgine Santa come nelCenacolo il gi o rno <strong>di</strong> Pe n t e c o s t e, sia sempre fedele alla rotta tra c-c i atale da Cristo e, ri flettendo l’immagine del suo volto, porti lasua luce fino agli estremi confini della terra.S u c c u rre cadenti, surge re qui curat, populo. Amen!I n s e g n a m e n t i , vol. XVIII/2 (1995) 1340-1343.175


[21]8 <strong>di</strong>cembre 1996Preghiera nella visita alla «Salus Populi Romani»1. «Salve, Signora del mondo, Regina dei Cieli; salve, Verginedelle vergini, Stella del mattino.Salve, o piena <strong>di</strong> grazia, splen<strong>di</strong>da <strong>di</strong> luce <strong>di</strong>vina; affrettati, oSignora, in aiuto del mondo.Fin dall’eternità il Signore ti ha predestinata Madre dell’UnigenitoVerbo, me<strong>di</strong>ante il quale ha creato la terra, il mare, i cieli;e ti ha adornata qual sua incantevole sposa, in cui non si è <strong>di</strong>ffusoil peccato <strong>di</strong> Adamo».Sono le parole <strong>di</strong> un inno contenuto nel «Piccolo Ufficio inonore dell’Immacolata Concezione <strong>di</strong> Maria Santissima», così èin polacco. È una traduzione del testo polacco. Queste paro l esviluppano in modo suggestivo il saluto rivolto a Maria dall’Angelodell’Annunciazione: «Ave, piena <strong>di</strong> grazia, il Signore è conte» (L c 1,28).Come ri fe risce il Va n gelo <strong>di</strong> Luca, l’Ange l oG ab riele annuncia a Maria che concepirà e darà alla luce ilFiglio dell’eterno Padre non in virtù del potere umano, ma «peropera dello Spirito Santo» (cf. Lc 1,30-33).La «piena <strong>di</strong> grazia» è, dunque, colei che è chiamata a parte -cipare alla santità <strong>di</strong> Dio stesso, del Padre e del Figlio e delloSpirito Santo. L’Immacolata, che è proclamata «piena <strong>di</strong> grazia»dal saluto dell’angelo, stupito per la sua spirituale bellezza, vienedescritta come «splen<strong>di</strong>da <strong>di</strong> luce» nell’inno del «Piccolo Ufficio»,in cui ci si rivolge a lei supplicandoLa <strong>di</strong> affrettarsi a <strong>di</strong>fendereil mondo minacciato dal peccato.2. «Fin dall’eternità il Signore ti ha predestinata Madre dell’UnigenitoVerbo». Si avverte in queste parole l’eco del passodella Lettera <strong>di</strong> san Paolo agli Efesini: «Benedetto sia Dio, Padredel Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con og n ibene<strong>di</strong>zione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti primadella creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suocospetto nella carità» (Ef 1,3-4). In Cristo il Pa d re ci ha scelti176tutti, ma in modo particolare ha scelto Maria che ha voluto comeMadre del suo Figlio.«Fin dall’eternità il Signore ti ha predestinata Madre dell’UnigenitoVerbo». Scrive san Giovanni nel prologo del suo Vangelo:«In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verboera Dio ... tutto è stato fatto per mezzo <strong>di</strong> lui, e senza <strong>di</strong> lui nienteè stato fatto <strong>di</strong> tutto ciò che esiste» (Gv 1,1.3). Il Verbo, l’eternoFiglio della stessa sostanza del Padre, è presente all’inizio <strong>di</strong>tutta la creazione, della quale fa parte anche Maria. Essa, figlia<strong>di</strong> Adamo e <strong>di</strong> Eva, è, come tutte le creature, pensata eternamente, intesa e cre ata nell’eterno Verbo. Plasmata ad immagine esomiglianza <strong>di</strong> Dio, è al contempo <strong>di</strong>stinta, come m a d re delVerbo incarnato, da tutte le creature e da tutti gli uomini.3. « ...e ti ha adorn ata qual sua incantevole sposa, in cuinon si è <strong>di</strong>ffuso il peccato <strong>di</strong> Adamo». La Liturgia dell’ImmacolataConcezione evoca il primo peccato che s’è trasmesso a tuttigli uomini, il peccato originale. Ma le parole del Protovangelo,nel terzo capitolo del Libro della Genesi, in<strong>di</strong>cano già che laDonna sarà pre s e rvata dalla prepotenza dello spirito maligno.Infatti il Signore <strong>di</strong>ce: «Porrò inimicizia tra te e la donna, tra latua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insi<strong>di</strong> e rai il calcagno» (G e n 3,15). Ci sarà, dunque, un s i n go l a rec o i nvo l gimento della Donna nella lotta contro il serp e n t e,s at a n a. Alludendo alla vittoria defi n i t iva contro il male, Dioenuncia la prima promessa della venuta del Messia, Redentoredel mondo. Nella festa <strong>di</strong> oggi celeb riamo l’adempimento <strong>di</strong>quella promessa: in effetti Maria ha partecipato in modo specialealla redenzione compiuta dal Figlio e, per questo, è stata redentain modo tutto particolare. Nel concepimento stesso è stata pre -servata dall’ere<strong>di</strong>tà del peccato originale: è l’Immacolata Concezione.«Id<strong>di</strong>o l’ha scelta e predestinata: e la fa abitare nel suosantuario» così proclama il nostro «Piccolo Ufficio». Come nonscorgere in questa espressione un rapporto stretto tra il misterod e l l ’ I m m a c o l ata Concezione e il mistero dell’Assunzione dellaMadre <strong>di</strong> Cristo?177


4. O ggi la Chiesa saluta Maria come piena <strong>di</strong> gra z i a. Lasaluta unita singo l a rmente alla Santissima Tri n i t à, al momentodel Concepimento, nel momento dell’Annunciazione, sul Calvario,in occasione della Pentecoste, ed infine al momento dell’Assunzionein cielo.I n s e g n a m e n t i , v o l. XIX/2 (1996) 949-951.178[ 2 2 ]8 <strong>di</strong>cembre 1997Preghiera <strong>di</strong>nanzi all’icona della «Salus Populi Romani»C a rissimi Fratelli e Sore l l e !1 . Dopo il consueto omaggio alla Ve rgine in Piazza <strong>di</strong> Spagna,il mio breve pellegri n aggio mariano dell’8 <strong>di</strong>cembre mi conduceora in questa antichissima Basilica de<strong>di</strong>cata alla Madre <strong>di</strong>Dio, per sostare in preg h i e ra <strong>di</strong>nanzi all’icona della Salus Po p u l iRomani, tanto ve n e rata dai citta<strong>di</strong>ni e dai pellegri n i .Ti saluto, o piena <strong>di</strong> grazia, Salvezza del Popolo Romano!Ve n go a Te come Ve s c ovo <strong>di</strong> Roma e come tuo devoto. Ve n gocome Pa s t o re della Chiesa unive rs a l e, che in Te riconosce la propria Madre e il pro p rio modello.Venendo oggi in Santa Maria Maggi o re, ho la felice opport u-nità <strong>di</strong> rivo l ge re un cor<strong>di</strong>ale saluto a quanti servono alle esige n zep a s t o rali ed amministrat ive della Basilica, al Capitolo Liberi a n o ,ai fedeli presenti ed ai pellegrini che qui gi u n gono nu m e ro s i s s i m ida ogni parte del mondo. Tutti li aiuti e li confo rti Maria con la suam at e rna pro t e z i o n e.2 . Sono lieto, inoltre, d’iniziare con questa mia visita allaVe rgi n e, santuario dello Spirito, il secondo anno prep a rat o rio algrande Giubileo del Duemila, anno de<strong>di</strong>cato allo Spirito Santo. AM a ria affido il cammino della Chiesa ve rso la porta santa del terzomillennio. Lei, Sposa del Santo Spirito e sua perfetta cooperat ri c e,i n s egni alla Comunità cristiana <strong>di</strong> oggi a lasciarsi guidare e comep e rva d e re dallo Spirito <strong>di</strong>vino, perché si ra fforzino in essa i vincoli<strong>di</strong> carità e <strong>di</strong> comu n i o n e, e a tutti gi u n ga cre<strong>di</strong>bile il messaggio <strong>di</strong>C risto Salvat o re del mondo.In modo part i c o l a re, prego per l’Assemblea Speciale per l’Ame rica del Sinodo dei Ve s c ovi, che si avvia ormai alla sua concl u-s i o n e. Ottenga la Ve rgi n e, ve n e rata in tanti santuari <strong>di</strong> quel Contine n t e, il dono <strong>di</strong> un autentico ri n n ovamento per le Comunità cristianed’Ameri c a .Mi rivo l go, poi, alla Salus Populi Romani, domandandoLe <strong>di</strong>veg l i a re sulla missione citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> questa Città, che entra adesso179


nel vivo del suo svo l gimento. L’ i n t e rcessione <strong>di</strong> Maria sostengal ’ i m p egno del Car<strong>di</strong>nale Vi c a rio, dei Ve s c ovi Au s i l i a ri, dei parro c ie vicep a rroci e <strong>di</strong> tutti i sacerdoti, dei re l i giosi e delle re l i gi o s e, deim i s s i o n a ri e delle missionari e.3 . Da questo cuore mariano <strong>di</strong> Roma, prego per quanti vivononella nostra Città. Prego per tutti, secondo la part i c o l a re intenzionesugge rita da questo luogo e dal tempo liturgico <strong>di</strong> Av ve n t o ,i nvocando per ogni uomo e donna, per ogni famiglia e ambiente <strong>di</strong>vita il dono della speranza. Quante sono le attese <strong>di</strong> questa città!Voglia il Signore che esse non ri m a n gano deluse ge n e rando scoraggiamentoe ra s s eg n a z i o n e. Voglia lo Spirito Santo accendere intutti la virtù della speranza, per costru i re insieme la Roma del2000, una città che sia segno <strong>di</strong> speranza per il mondo intero .Ve rgine Immacolata, Salus Populi Romani, prega per noi!I n s e g n a m e n t i , vol. XX/2 (1997) 968-969.NOTA S U G L I A N N I 1 9 9 8 - 1 9 9 9La visita <strong>di</strong> Giovanni Paolo II alla Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore d u r a n t ela solennità dell’Immacolata Concezione (8 <strong>di</strong>cembre) è stata in forma privata,dovuto alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute del Santo Padre.Ve<strong>di</strong>: L’Osservatore Romano, 9-10 <strong>di</strong>cembre 1998, p. 8-9; 9-10 <strong>di</strong>cembre1999, p. 6-7.180[ 2 3 ]1 Gennaio 2000, Solennità <strong>di</strong> Maria SS.ma Madre <strong>di</strong> DioApertura della Porta Santa <strong>di</strong> Santa Maria MaggioreOmelia pronunciata durante la Concelebrazione eucaristica1 . «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suoFiglio, nato da donna» (G a l 4, 4).I e ri sera ci siamo soffe rm ati a me<strong>di</strong>tare sul signifi c ato <strong>di</strong> questeparole <strong>di</strong> Paolo, tratte dalla Lettera ai Galati, e ci siamo domandati in che cosa consista la «pienezza del tempo», <strong>di</strong> cui egli parl a ,rispetto ai processi che segnano il cammino dell’uomo lungo las t o ria. Il momento che stiamo vivendo è quanto mai denso <strong>di</strong>s i g n i fi c ato: a mezzanotte il 1999 è entrato nel passato, ha ceduto ilpasso ad un nu ovo anno. Eccoci ora da poche ore nell’anno Duemi l a !Che cosa significa questo per noi? Si comincia a scrive reu n ’ a l t ra pagina della storia. Ieri sera abbiamo volto lo sguardo alp a s s ato, a come era il mondo quando iniziava il secondo millennio.Quest’oggi, iniziando l’anno Duemila, non possiamo noni n t e rroga rci sul futuro: quale <strong>di</strong>rezione prenderà la grande fa m i g l i aumana in questa nu ova tappa della pro p ria stori a ?2 . Tenendo conto <strong>di</strong> un nu ovo anno che prende via, l’o<strong>di</strong>ern al i t u rgia fo rmula a tutti gli uomini <strong>di</strong> buona volontà gli auguri conle seguenti parole: «Il Signore rivo l ga su <strong>di</strong> te il suo volto e ti concedapace» (N m 6 , 2 6 ) .Il Signore ti conceda pace! Ecco il voto augurale che la ch i e s ap o rge all’intera umanità, nel primo gi o rno del nu ovo anno, gi o rn oc o n s a c rato alla celeb razione della Giorn ata Mon<strong>di</strong>ale della Pa c e.Nel Messaggio per questa Giorn ata, ho ri c o rd ato alcune con<strong>di</strong>zionied urge n ze, per consolidare sul piano internazionale il camminodella pace. Un cammino purt roppo sempre minacciato, come ciri c o rdano gli eventi dolorosi che hanno seg n ato a più ri p rese las t o ria del ventesimo secolo. Per questo dobbiamo più che maia u g u ra rci la pace nel nome <strong>di</strong> Dio: il Signore ti conceda pace!Penso in questo momento all’incontro <strong>di</strong> preg h i e ra per la pace,ch e, nell’ottobre del 1986, vide riuniti ad Assisi rap p re s e n t a n t i181


delle principali re l i gioni del mondo. Eravamo ancora nel peri o d odella cosiddetta «guerra fre dda»: riuniti insieme, pregammo pers c o n gi u ra re la grave minaccia <strong>di</strong> un conflitto che sembrava incombe re sull’umanità. Demmo, in certo senso, voce alla preg h i e ra <strong>di</strong>tutti, e Dio accolse la supplica che si levava dai suoi figli. Se purabbiamo dovuto regi s t ra re lo scoppio <strong>di</strong> pericolosi conflitti locali eregionali, ci è stato tuttavia ri s p a rm i ato il grande conflitto mon<strong>di</strong>aleche s’annu n c i ava all’ori z zo n t e. Ecco perché, con più gra n d ec o n s ap evolezza, nel va rc a re la soglia del nu ovo secolo, si rivo l gi a-mo l’un l’altro l’augurio <strong>di</strong> pace: il Signore rivo l ga su <strong>di</strong> te il suovo l t o .Anno Duemila che ci vieni incontro, Cristo te conceda lap a c e !3 . «La pienezza del tempo»! San Paolo affe rma che questa«pienezza» si è re a l i z z ata quando <strong>di</strong>o «mandò il suo Figlio, nat oda donna» (G al 4,4). Ad otto gi o rni dal Nat a l e, quet’oggi, pri m ogi o rno dell’anno nu ovo, facciamo memoria in modo speciale della«Donna» <strong>di</strong> cui parla l’Apostolo, la Madre <strong>di</strong> Dio. Dando alla luceil Figlio eterno del Pa d re, Maria ha contri buito al raggi u n gi m e n t odella pienezza del tempo; ha contri buito in modo singo l a re a far sìche il tempo umano raggi u n gesse la misura della sua pienezza nell’ I n c a rnazione del Ve r b o .In questo gi o rno così signifi c at ivo, ho avuto la gioia <strong>di</strong> ap ri rela Po rta Santa in questa ve n e randa Basilica Liberi a n a, la prima inOccidente de<strong>di</strong>cata alla Ve rgine Madre <strong>di</strong> Cristo. Ad una settimanadal solenne rito svoltosi nella Basilica <strong>di</strong> San Pietro, oggi ècome se le comunità ecclesiali d’ogni Nazione e Continenti si ra c-c og l i e s s e ro idealmente qui, sotto lo sguardo della Madre, per va r-c a re la soglia della Po rta Santa che è Cristo. È, in effetti, a lei,M a d re <strong>di</strong> Cristo e della Chiesa, che vogliamo affi d a re l’AnnoSanto appena iniziato, perché pro t egga ed incoraggi il cammino <strong>di</strong>quanti si fanno pellegrini in questo tempo <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> miseri c o r-<strong>di</strong>a (cf. I n c a rn ationis my s t e ri u m, 14).4 . La Liturgia dell’o<strong>di</strong>erna solennità ha un carat t e re pro fo n-damente mariano, anche se nei testi biblici ciò si manifesta in182modo piuttosto sobrio. Il brano dell’eva n gelista Luca quasi ri a s s u-me quanto abbiamo ascoltato nella notte <strong>di</strong> Nat a l e. Vi si narra ch ei pastori si re c a rono ve rso Betlemme e trova rono Maria e Giuseppee il bambino nella mangi atoia. Dopo ave rlo visto, ri fe ri rono ciòche <strong>di</strong> Lui era stato detto loro. E tutti si stupirono del racconto deip a s t o ri. «Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose me<strong>di</strong>tandolenel suo cuore» (L c 2,19). Vale la pena <strong>di</strong> soffe rm a rsi su questaf rase che esprime un aspetto mirabile della mat e rnità <strong>di</strong> Mari a .L’ i n t e ro anno liturgico, in un certo senso, cammina sulle orme <strong>di</strong>questa mat e rnità, a cominciare dalla festa dell’Annu n c i a z i o n e, il25 marzo, esattamente nove mesi prima del Nat a l e. Il gi o rno dell’ A n nu n c i a z i o n e, Maria udì le parole dell’angelo: «Ecco, concep i-rai un figlio, lo darai alla luce e lo ch i a m e rai Gesù... Lo Spiri t oSanto scenderà su <strong>di</strong> te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo.Colui che nascerà sarà dunque santo e ch i a m at oFiglio <strong>di</strong> Dio» (L c 1,31-33.35). E rispose: «Av ve n ga <strong>di</strong> me quelloche hai detto» (iv i 1 , 3 8 ) .M a ria concepì per opera dello Spirito Santo. Come og n im a d re, portò in grembo quel Figlio, <strong>di</strong> cui soltanto lei sap eva ch ee ra il Figlio unigenito <strong>di</strong> Dio. Lo <strong>di</strong>ede alla luce nella notte <strong>di</strong>B e t l e m m e. Ebbe inizio così la vita terrena del Figlio <strong>di</strong> Dio e lasua missione <strong>di</strong> salvezza nella storia del mondo.5 . « M a ria ... serbava tutte queste cose me<strong>di</strong>tandole nel suoc u o re». Come merav i g l i a rsi che la Madre <strong>di</strong> Dio ri c o rdasse tuttoquesto in modo singo l a re ed anzi unico? Ogni madre possiede unasimile consap evolezza dell’inizio <strong>di</strong> una nu ova vita in lei. La stori a<strong>di</strong> ogni uomo è scritta innanzitutto nel cuore della pro p ria madre.Non stupisce che la stessa cosa si sia ve ri fi c ata per la vicenda terrenadel Figlio <strong>di</strong> Dio.« M a ria ... serbava tutte queste cose me<strong>di</strong>tandole nel suoc u o re » .Q u e s t ’ oggi, primo gi o rno dell’anno nu ovo, alla soglia <strong>di</strong> unnu ovo anno <strong>di</strong> questo nu ovo millennio, la Chiesa si ri chiama aq u e s t ’ i n t e ri o re esperienza della Madre <strong>di</strong> Dio. Lo fa non soltantoripensando agli eventi <strong>di</strong> Betlemme, <strong>di</strong> Nazareth e <strong>di</strong> Geru s a l e m-m e, alle va rie tappe cioè dell’esistenza terrena del Redentore, ma183


a n che considerando tutto ciò che la sua vita, la sua morte a la suari s u rrezione hanno suscitato nella storia dell’uomo.M a ria fu presente con gli Apostoli il gi o rno della Pe n t e c o s t e ;p a rtecipò <strong>di</strong>rettamente alla nascita della Chiesa. Da allora la suam at e rnità accompagna la storia dell’umanità redenta, il camminodella grande famiglia umana, destinat a ria dell’opera della Redenzi o n e.All’inizio dell’anno Duemila, mentre avanziamo nel tempogi u b i l a re, confi<strong>di</strong>amo in questo tuo «ri c o rdo» mat e rno, o Mari a !Ci poniamo su questo singo l a re perc o rso della storia della salve z-za, che si mantiene vivo nel tuo cuore <strong>di</strong> Madre <strong>di</strong> Dio. Affi d i a m oa Te i gi o rni del nu ovo anno, il futuro della Chiesa, il futuro dell’umanità,il futuro dell’unive rso intero. Maria, Madre <strong>di</strong> Dio,R egina della Pa c e, veglia su <strong>di</strong> noi. Maria, Salus Popoli Romani,p rega per noi. Amen!Ve<strong>di</strong>: “L’Osservatore Romano”, 3-4 gennaio 2000, p. 6.184[ 2 4 ]8 Dicembre 2000Omelia durante la celebrazione dell’Inno Akathistos1 . M a ria «è icona della Chiesa, simbolo e anticipo dell’umanitàtra s fi g u rata dalla grazia, modello e sicura speranza per quantimu ovono i loro passi ve rso la Gerusalemme del cielo» (Lett. ap .O rientale Lumen, 6 ) .C a rissimi Fratelli e Sorelle! Eccoci raccolti nella Basilica ch eil popolo romano, all’indomani del concilio <strong>di</strong> Efeso, ha de<strong>di</strong>cat ocon devoto fe rvo re alla Santa Ve rgine Maria. Questa sera la tra d i-zione liturgica bizantina celeb ra i primi ve s p ri della Concezione <strong>di</strong>sant’Anna, mentre la liturgia latina rende lode all’Immacolat aConcezione della Madre <strong>di</strong> Dio».E s p rimo il mio vivo compiacimento per la partecipazione <strong>di</strong>una corona <strong>di</strong> Fratelli e Sore l l e, che sono qui con moi questa serain rap p resentanza delle Chiese orientali cat t o l i ch e. Rivo l go il mioc o r<strong>di</strong>ale saluto a tutti i Ve s c ovi <strong>di</strong> rito bizantino presenti in questaBasilica insieme con i loro fe d e l i .2 . Questa sera siamo tutti pervasi d’intima gioia: la gioia <strong>di</strong>re n d e re lode a Maria con l’Inno Acatisto, tanto caro alla tra d i z i o n eo ri e n t a l e. È un cantico tutto centrato in Cristo, contemplato nellaluce della sua Ve rgine Madre. Per ben 133 volte esso ci invita ari n n ova re a Maria il saluto dell’Arc a n gelo Gab ri e l e, Ave Mari a ! .A bbiamo ri p e rc o rso le tappe della sua esistenza e reso lode per ip ro d i gi in lei compiuti dall’Onnipotente: dalla concezione ve rgina l e, inizio della nu ova cre a z i o n e, alla sua <strong>di</strong>vina mat e rnità, allac o n d ivisione della missione del suo Figlio, specialmente neimomenti della sua passione, morte e ri s u rre z i o n e. Madre delS i g n o re ri s o rto e Madre della Chiesa, Maria ci precede e ci conduceall’autentica conoscenza <strong>di</strong> Dio e all’incontro con il Redentore.Ella ci in<strong>di</strong>ca la via e ci mostra il Figlio suo. Nel celeb ra rla congioia e grat i t u d i n e, noi onoriamo la santità <strong>di</strong> Dio, la cui miserico r<strong>di</strong>a ha fatto meraviglie nella sua umile ancella. La salutiamocon il titolo <strong>di</strong> Piena <strong>di</strong> grazia ed imploriamo la sua interc e s s i o n e185


per tutti i figli della Chiesa ch e, con quest’Inno Acatisto, celeb ra lasua glori a .Ella ci gui<strong>di</strong> a contemplare, nel prossimo Nat a l e, il mistero <strong>di</strong>Dio fatto uomo per la nostra salve z z a !“L’Osservatore Romano”, 9-10 <strong>di</strong>cembre 2000, p. 9.INDICESommario 3Presentazione S.Em. Card. Carlo Furno 5Introduzione: Il significato e i contenuti dottrinali delle visitee delle allocuzioni <strong>di</strong> Giovanni Paolo IIin Santa Maria Maggiore 7I. 1978: Maria, momento decisivo nella storia dellasalvezza 9II. 1979:III. 1980:IV. 1981:Maria, Madre del nostro avvento per laverità, la giustizia, la pace 12Maria scelta in Cristo prima della creazionedel mondo 16Affidandosi a Maria la Chiesa vuole testimoniarea tutti gli uomini la speranza 20V. 1982: La santità <strong>di</strong> Maria nell’or<strong>di</strong>ne della salvezza 28VI. 1983:VII. 1984:VIII. 1985:IX. 1986:L’Immacolata, prima tra i redenti, è Madre<strong>di</strong> colui che ha redento l’uomo 31L’Immacolata è primo segno ed annunziodel tempo nuovo 34A Maria affi<strong>di</strong>amo il dono del concilio«guardato con gli occhi del Sinodo» 37La fede della Chiesa <strong>di</strong> Roma nella maternità<strong>di</strong>vina <strong>di</strong> Maria 41X. 1987: Trascendere la soglia della storia dell’uomoper avvicinarsi al mistero dell’Immacolata44XI. 1988:La Chiesa ringrazia per il dono dell’Annomariano ed entra con Maria nell’avventodel prossimo millennio 49186


XII. 1989:XIII. 1990:XIV. 1991:XV. 1992:XVI. 1993:XVII. 1994:XVIII.1995:XIX. 1996:XX. 1997:XXI. 1998:Nella storia del grande avvento dell’umanitàla Vergine risplende come l’aurora sulcielo 53Nella luce dell’Immacolata l’evento della«nuova Pentecoste» 56Pregare con fiducia la Madre <strong>di</strong> Dio «Saluspopuli romani» 5 9Nel giorno dell’Immacolata la Chiesa sipresenta agli uomini del nostro tempo conil Catechismo postconciliare 61L’Immacolata, pellegrina con la Chiesaverso il Terzo millennio 65Sin dall’inizio la grazia appare più potentedel peccato 67Riprendere la ricca me<strong>di</strong>tazione del conciliosulla Madre <strong>di</strong> Dio nel Mistero <strong>di</strong> Cristoe della Chiesa 71Maria, figlia <strong>di</strong> Dio Padre, Madre delFiglio <strong>di</strong> Dio, sposa dello Spirito Santo,<strong>di</strong>mora della Santissima Trinità 76Voglia lo Spirito Santo accendere in tuttila virtù della speranza 80Maria, Madre della speranza accompagnala Chiesa nel cammino verso il Giubileodel 2000 84XXII. 1999: Maria, «Aurora della Redenzione» 88XXIII. 2000: A Maria affi<strong>di</strong>amo l’Anno Santo, i giornidell’anno nuovo, il futuro della Chiesa, dell’umanità,dell’universo intero 92Conclusione:La «Statio» mariana <strong>di</strong> Papa GiovanniPaolo II 99TESTI DELLE ALLOCUZIONI DI GIOVANNI PAOLO IIIN SANTA MARIA MAGGIORE (1978-2000)[ 1 ]8 <strong>di</strong>cembre 1978 1 0 4[ 2 ]8 <strong>di</strong>cembre 1979 1 0 8[ 3 ]8 <strong>di</strong>cembre 1980 1 1 1[ 4 ]7 Giugno 1981, Vi gilia <strong>di</strong> Pe n t e c o s t e 1 1 5[ 5 ]8 <strong>di</strong>cembre 1981 1 2 1[ 6 ]8 <strong>di</strong>cembre 1982 1 2 5[ 7 ]8 <strong>di</strong>cembre 1983 1 3 0[ 8 ]8 <strong>di</strong>cembre 1984 1 3 4[ 9 ]8 <strong>di</strong>cembre 1985 1 3 8[ 1 0 ]8 <strong>di</strong>cembre 1986 1 4 3[ 1 1 ]6 Giugno 1987 1 4 6[ 1 2 ]8 <strong>di</strong>cembre 1987 1 4 9[ 1 3 ]8 <strong>di</strong>cembre 1 5 3[ 1 4 ]8 <strong>di</strong>cembre 1989 1 5 6


[ 1 5 ]8 <strong>di</strong>cembre 1990 1 5 9[ 1 6 ]8 <strong>di</strong>cembre 1991 1 6 2[ 1 7 ]8 <strong>di</strong>cembre 1992 1 6 5[ 1 8 ]8 <strong>di</strong>cembre 1993 1 6 8[ 1 9 ]8 <strong>di</strong>cembre 1994 1 6 9[ 2 0 ]8 <strong>di</strong>cembre 1995 1 7 3[21]8 <strong>di</strong>cembre 1996 176[ 2 2 ]8 <strong>di</strong>cembre 1997 1 7 9[ 2 3 ]1 Gennaio 2000 1 8 1[ 2 4 ]8 Dicembre 2000 1 8 5I n d i c e 1 8 7


Finito <strong>di</strong> stamparedal <strong>Centro</strong> <strong>di</strong> <strong>Cultura</strong> <strong>Mariana</strong>«Madre della Chiesa»il 31 maggio 2001Festa della Visitazionedella Beata Vergine Mariapresso I.A.G. Mengarelli - Roma<strong>Centro</strong> <strong>di</strong> <strong>Cultura</strong> <strong>Mariana</strong> «Madre della Chiesa»Via del Corso, 306 - 00186 RomaTel. e Fax: +39/06.67.83.490E-mail: centro@culturamariana.com

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