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Tesi di Valeria Sanna - Bruno Osimo, traduzioni, semiotica della ...

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Figura 3.13: un esempio <strong>di</strong> onomatopea come residuo traduttivo, tratto da Calvin &HobbesIn questo caso sono state mantenute le onomatopee anche se rimandano adun significato preciso. Pur non sapendo che il verbo «to snag» significa«ostacolare, intralciare» e anche «smagliare, lacerare» e che «to rip»significa «lacerare, strappare», il lettore italiano non si troverà spaesato <strong>di</strong>fronte a questa vignetta, ma ne coglierà il significato grazie al supporto fornitodall’immagine 66 .Nel caso <strong>di</strong> lingue che utilizzano un sistema alfabetico completamenteestraneo alla cultura ricevente, la traduzione delle onomatopee è necessariama spesso problematica. Nei fumetti in giapponese vi sono delle onomatopeeimpossibili da tradurre, ad esempio, in italiano, proprio perché non esisteun’espressione corrispondente: in un manga potremmo infatti trovare delleonomatopee che stanno ad in<strong>di</strong>care il silenzio 67 .3.2.3 I pun e l’ironiaI giochi <strong>di</strong> parole non costituiscono un problema solo quando sono legatiall'immagine: molto spesso si basano su un doppio significato <strong>di</strong> una parolanella protolingua che nella metalingua non esiste.66 Picchi, 2003.67 Scatasta 2002:106.51

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