12.07.2015 Views

copertura delle recessioni gengivali dopo innesto di connettivo con

copertura delle recessioni gengivali dopo innesto di connettivo con

copertura delle recessioni gengivali dopo innesto di connettivo con

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

marzotti 12-07-2004 13:00 Pagina 511Doctor OS 2004 Mag; 15 (5): 511AGGIORNAMENTO PROFESSIONALEPROFESSIONAL UPDATINGArnaldo MarzottiMaurizio MaggioniPaolo CremonaSimone Gran<strong>di</strong>ni*Liberi professionisti*Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> SienaCattedra <strong>di</strong> Endodonzia ClinicaProfessore supplenteCOPERTURA DELLE RECESSIONI GENGIVALIDOPO INNESTO DI CONNETTIVOCON TECNICHE DI LEMBO BILAMINARETREATMENT OF GINGIVAL RECESSIONSAFTER CONNECTIVE TISSUE GRAFTWITH BILAMINAR FLAP TECHNIQUESRIASSUNTOPAROLE CHIAVEScopo del lavoro. Lo scopo <strong>di</strong> questa indagine è verificare la pre<strong>di</strong>cibilità degliinterventi a lembo, <strong>con</strong> <strong>innesto</strong> <strong>con</strong>nettivale libero, per la ri<strong>copertura</strong> <strong>di</strong><strong>recessioni</strong> ra<strong>di</strong>colari.Materiali e meto<strong>di</strong>. Gli autori esaminano i risultati, a sei mesi dall’interventochirurgico, in un gruppo <strong>di</strong> 32 casi <strong>di</strong> recessione tissutale perira<strong>di</strong>colare, trattati<strong>con</strong> <strong>innesto</strong> <strong>con</strong>nettivale al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> un tunnel a tasca vestibolare o <strong>di</strong> unlembo bilaminare da spostare coronalmente.Risultati e <strong>con</strong>clusioni. Gli autori <strong>con</strong>fermano la pre<strong>di</strong>cibilità degli esitipostchirurgici <strong>di</strong> tale tecnica, osservando come la ri<strong>copertura</strong> ra<strong>di</strong>colare siabuona e così l’estetica <strong>con</strong>seguente e la sod<strong>di</strong>sfazione dei pazienti. Sichiedono, inoltre, se gli attacchi neoformati siano funzionalmente vali<strong>di</strong> pergarantire risultato nel tempo e osservano come, in ogni caso, ci sia un notevolerecupero <strong>di</strong> gengiva propria rispetto alla situazione <strong>di</strong> partenza.Recessione gengivale, lembobilaminare, <strong>innesto</strong> <strong>con</strong>nettivale,esito in guarigione pre<strong>di</strong>cabile.ABSTRACTAim of the work. The aim of this study is to assess the pre<strong>di</strong>ctability of flaptechniques with <strong>con</strong>nective tissue graft for treating gingival recessions.Materials and methods. The authors analyse the results at 6 months after surgeryin a group of 32 cases with perira<strong>di</strong>cular tissue recession treated by <strong>con</strong>nectivetissue graft below a vestibular pocket tunnel or a bilaminar flap to be coronallypositioned.Results and <strong>con</strong>clusions. The authors <strong>con</strong>firm the pre<strong>di</strong>ctability of postsurgicalresults obtained by this technique, observing the eventful ra<strong>di</strong>cular covering, aswell as the esthetic result and the patients’ satisfaction. They also wonder if thenewly formed attachments are functionally acceptable for assuring a good resultover time and they underline that, in any case,, there is a significant gingivalrecovery compared with the initial situation.KEY WORDSGingival recession, bilaminar flap,<strong>con</strong>nective tissue graft.511


marzotti 12-07-2004 13:00 Pagina 512Doctor OS 2004 Mag; 15 (5): 512AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE512INTRODUZIONEL’impiego <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> chirurgiaparodontale resettiva in<strong>con</strong>tra sempreminori <strong>con</strong>sensi, anche se i meccanismi<strong>di</strong> guarigione sono preve<strong>di</strong>bilie stabili, proprio per l’inestetismoche si viene a creare come<strong>con</strong>seguenza del rimodellamentodei tessuti duri e del riposizionamentoapicale <strong>di</strong> quelli molli.L’attività chirurgica, quin<strong>di</strong>, si rivolgeprevalentemente a tecniche<strong>di</strong> rigenerazione tissutale, <strong>con</strong> cuirisolvere atteggiamenti <strong>di</strong>sfunzionalie problemi <strong>di</strong> natura estetica.Al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> poche eccezioni, laparadontologia operativa resettivanon è più accettata.Diviene preminente la correzione <strong>di</strong><strong>di</strong>fetti estetici e, tra questi, la necessità<strong>di</strong> ricreare papille e <strong>di</strong> ricoprirescoperture ra<strong>di</strong>colari imponeatteggiamenti chirurgici particolari.L’allungamento clinico della coronadei denti, i cui tessuti duri e molli hannosubito una recessione, derivadall’usura o dallo spostamento apicale,rispetto alla giunzione smaltocemento,dei tessuti stessi; in tuttiquesti casi, l’osso vestibolare che hasubito la recessione è perso senzapossibilità <strong>di</strong> recupero.Il fenotipo gengivale determina lemodalità della recessione, nel sensoche, se preesiste una banda <strong>di</strong>gengiva propria spessa e poco festonata,presumibilmente si realizzauna recessione larga chemantiene una buona altezza <strong>di</strong>tessuto cheratinizzato residuo. Nelcaso in cui il parodonto sia sottile efestonato, è facile che la recessionesia stretta e dolente alle sollecitazionimeccaniche e che sia andataperduta interamente la gengivapresistente.L’eziopatogenesi <strong>delle</strong> scoperture ra<strong>di</strong>colariè sempre la <strong>con</strong>seguenza <strong>di</strong>un processo flogistico acuto, <strong>con</strong> lacaratteristica <strong>di</strong> riacutizzarsi in modoepiso<strong>di</strong>co, innestandosi su precedenti<strong>di</strong> natura meccanica o meno.Ne <strong>con</strong>segue una migrazione dellamucosa orale a sostituire epitelio e<strong><strong>con</strong>nettivo</strong> <strong>di</strong>strutti, anche se il punto<strong>di</strong> partenza del processo è <strong>di</strong>versoa se<strong>con</strong>da della causa inizialeche la provoca; nelle <strong>recessioni</strong><strong>di</strong> natura microbica, la <strong>di</strong>struzioneinizia sempre dall’epitelio sulculare;nelle lesioni <strong>di</strong> origine meccanica,la recessione inizia dai tessuti<strong>con</strong>finanti <strong>con</strong> la mucosa orale permigrare poi verso l’interno.Riassorbimento tissutale da edentulia<strong>con</strong>tigua alla s<strong>copertura</strong>, cause<strong>di</strong> natura pre e postortodonzia, spazzolamentoscorretto dei denti, presenza<strong>di</strong> inserzioni mucose, traumatismoocclusale, oltre a episo<strong>di</strong>flogistici iniziali e <strong>con</strong>comitanti, sonole cause più frequenti <strong>delle</strong> <strong>recessioni</strong>.Va tenuto presente che o-gni mancanza grave <strong>di</strong> tessuto <strong>di</strong>sostegno, anche nella zona interprossimale,<strong>con</strong><strong>di</strong>ziona l’inefficaciadella chirurgia <strong>di</strong> riparazione; per laIV Classe della classificazione <strong>delle</strong> recensioni<strong>di</strong> Miller, non è preve<strong>di</strong>bilealcun risultato. Dal punto <strong>di</strong> vista funzionale,la recessione tissutale spessoè causa <strong>di</strong> ipersensibilità ra<strong>di</strong>colare,<strong>con</strong> ostacolo <strong>con</strong>seguente allemanovre <strong>di</strong> rimozione della placca.Dal punto <strong>di</strong> vista estetico, invece,oltre all’aspetto più lungo del dente,è spesso presente un’alterazione<strong>di</strong> colore del cemento esposto. Il <strong>con</strong>trastocromatico, poi, indotto dallapresenza <strong>di</strong> tessuto cheratinizzatointorno a denti vicino ai quali uno opiù elementi sono cir<strong>con</strong>dati damucosa non specializzata, spesso alterasignificativamente la qualità e-stetica della zona.La chirurgia parodontale dei tessutimolli che bisogna effettuare,quin<strong>di</strong>, si rivolge prevalentementea necessità rigenerative, utilizzandotecniche che datano anni ottanta,anche se rivisitate e migliorate.Non c’è nulla <strong>di</strong> nuovo nellepubblicazioni <strong>di</strong> oggi più pre<strong>di</strong>cibilein termini <strong>di</strong> successo. Bisognachiedersi il perché.Le ottimizzazioni <strong>delle</strong> tecniche, il<strong>di</strong>segno rivisitato dei lembi <strong>di</strong> a-pertura e <strong>di</strong> richiusura, l’utilizzo <strong>di</strong>materiali <strong>di</strong> sutura ideali sono, probabilmente,la risposta al quesito <strong>di</strong>prima. Anche i tessuti selezionatiper realizzare l’<strong>innesto</strong> dovrannopossedere caratteristiche cromaticheanaloghe a quelle della gengiva<strong>di</strong> partenza.Gli innesti subepiteliali bilaminari rappresentanola tecnica che offre maggioriprobabilità <strong>di</strong> successo nella ri<strong>copertura</strong>;a nostro avviso, i lembi liberi<strong>di</strong> gengiva e <strong>di</strong> tessuto alloplasti<strong>con</strong>on garantis<strong>con</strong>o una pre<strong>di</strong>cibilitàcerta. Ancora, le tecniche bilaminariche prevedono interventi perla rigenerazione tissutale protetta dasistemi barriera sortis<strong>con</strong>o effettinon sempre analoghi ai precedenti,per cui si possono ritenere, semprea nostro avviso, un’inutile esibizione<strong>di</strong> preziosismo tecnicistico, perlo meno nelle <strong>recessioni</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioniinferiori ai 5 mm.L’esito <strong>di</strong> guarigione <strong>di</strong> una qualunque<strong>delle</strong> numerose tecniche <strong>di</strong>ri<strong>copertura</strong> deve, in ogni caso,prevedere, in assenza <strong>di</strong> fenomeniflogistici residui, l’esistenza <strong>di</strong> unavalida banda <strong>di</strong> gengiva propriache copra la giunzione smalto-cemento,un sondaggio nei limiti, unriassetto istologico che replichi le<strong>con</strong><strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> integrità.Gli interrogativi che ci si deve porre,a questo punto, riguardano lapossibilità che la mucosa intorno allarecessione, in seguito all’<strong>innesto</strong><strong>con</strong>nettivale, possa trasformarsiin tessuto privilegiato intorno allas<strong>copertura</strong> e che, <strong>di</strong> <strong>con</strong>seguenza,le caratteristiche istologiche degliattacchi neoformati garantiscanol’efficacia funzionale del sistema.In una pubblicazione <strong>di</strong> qualche annofa, avevamo accertato, negli innestialloplastici, che, istologicamente,l’apparato <strong>di</strong> attacco che siriforma non è quasi mai <strong>con</strong>nettivale,in sintonia <strong>con</strong> la bibliografiapiù accre<strong>di</strong>tata; Harris (1) riporta<strong>con</strong>clusioni analoghe, anche se riferisceche le tecniche che impieganomembrane sembrano menoefficaci nell’indurre ri<strong>copertura</strong>, per<strong>recessioni</strong> inferiori a 5 mm, soprattuttoper la frequente esposizionedella barriera. A questo proposito,è da verificare anche se l’utilizzo<strong>di</strong> queste tecniche, che prevedonol’interposizione della membranatra le due fasi del lembo bilaminare,possa <strong>con</strong>sentire la trasformazionedella mucosa orale, intornoalla recessione, in gengivapropria, tenendo presente che Harris(2, 3) <strong>di</strong> recente ha messo in e-videnza come le tecniche che utilizzanosistemi barriera non inducanomo<strong>di</strong>ficazioni della quantità <strong>di</strong>tessuto gengivale cheratinizzato rispettoalla situazione <strong>di</strong> partenza.


marzotti 12-07-2004 13:00 Pagina 513Doctor OS 2004 Mag; 15 (5): 513PROFESSIONAL UPDATINGMATERIALI E METODISono state trattate 32 <strong>recessioni</strong><strong>gengivali</strong> <strong>di</strong> I e II Classe <strong>di</strong> Miller in31 pazienti <strong>di</strong> età compresa fra 26e 62 anni. Di questi, 23 sono donne,<strong>delle</strong> quali una aveva 62 anni,mentre le altre non superavano i 40.Tutti rispondevano a requisiti <strong>di</strong>selezione ben precisi:■ non fumatori;■ esenti da malattie intercorrenti;■ non malattie <strong>di</strong>smetaboliche;■ profon<strong>di</strong>tà della recessione superiorea 3 mm;■ assenza <strong>di</strong> parodontopatia interprossimale<strong>con</strong>comitante;■ <strong>di</strong>slocazione prevalente dei sitida operare nell’arcata superiore;■ in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> placca molto basso.Ogni paziente ha <strong>con</strong>tinuato a mantenerele sue abitu<strong>di</strong>ni alimentari,lavorative e <strong>di</strong> spazzolamento <strong>dopo</strong>una motivazione e una seduta <strong>di</strong>igiene orale. In tutti i casi la zona daoperare è stata levigata; è stata u-tilizzata clorexi<strong>di</strong>na allo 0,2% per alcunigiorni prima e per 15 giorni <strong>dopo</strong>l’intervento; è stata assunta a-moxicillina un’ora e mezza primadell’intervento e per 7 giorni <strong>dopo</strong>alla dose <strong>di</strong> 50 mg/Kg.Ogni recessione è stata misurata<strong>con</strong> sonda parodontale nelle due<strong>di</strong>mensioni sul piano frontale; il sondaggioè stato effettuato in sei punti,intorno al dente (fig.1).È stata misurata la banda <strong>di</strong> gengivapropria residua ed è stato attribuitoad ognuno dei casi un atteggiamentoanatomico <strong>di</strong> appartenenza perquanto attiene al tipo <strong>di</strong> tessuto parodontale,segnalando nella cartellal’esistenza <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ni viziate, malposizionidentali, frenuli, esistenza<strong>di</strong> restauri compositi e protesici <strong>di</strong>metallo o impianti.Lo stu<strong>di</strong>o dei casi trattati ha previstola documentazione fotograficaprima, <strong>dopo</strong> 15 giorni, <strong>dopo</strong> unmese, <strong>dopo</strong> 3 mesi e <strong>dopo</strong> 6 mesi;nessuna analisi statistica è stata e-seguita, ritenendo esiguo il numero<strong>di</strong> interventi e, comunque, piùutile una completa documentazionefotografica, oltre a frequenti<strong>con</strong>trolli clinici.TECNICHE CHIRURGICHETutti i casi sono stati eseguiti dallostesso operatore ed è stata effettuataanestesia locale <strong>con</strong> vasocostrittore1:80000 vestibolarmentee lingualmente, oltre che nella sede<strong>di</strong> prelievo. Tutte le superfici ra<strong>di</strong>colariesposte sono state levigate<strong>con</strong> curette <strong>di</strong> Gracey.4 casi sono stati innestati <strong>con</strong> tecnicaa tunnel se<strong>con</strong>do Raetzke (4)solamente <strong>con</strong> una incisione soprasulcularea manicotto vestibolare(fig. 2). In tutti gli altri casi si èsollevato un lembo trapezoidale, aspessore parziale, <strong>con</strong> una incisioneintrasulculare che <strong>con</strong>tinua a sezionarele papille mesiale e <strong>di</strong>staledei denti vicini, risparmiando, <strong>di</strong>queste, una porzione coronale a-naloga alla misura della recessione,rispetto alla giunzione smaltocemento(fig. 3). Le parti residue<strong>delle</strong> papille sono state <strong>di</strong>sepitelizzate.Due incisioni verticali, <strong>di</strong>vergentitra loro, sono state eseguite,a partire dalle zone più mesiali e <strong>di</strong>stalidei denti <strong>con</strong>tigui (fig. 4). IFig. 1. Fig. 2.Fig. 3. Fig. 4.513


marzotti 12-07-2004 13:00 Pagina 514Doctor OS 2004 Mag; 15 (5): 514AGGIORNAMENTO PROFESSIONALEprelievi sono stati eseguiti <strong>dopo</strong> a-ver sondato lo spessore del tessutopalatino, in zone posteriori, realizzandouna finestra a 3 lati, dapoter richiudere perfettamente(figg.5, 6 e 7).Lo spessore del <strong><strong>con</strong>nettivo</strong> prelevato,liberato dal tessuto a<strong>di</strong>poso,è risultato, me<strong>di</strong>amente, <strong>di</strong> 2-3 mm;in ogni caso, il tessuto è stato lasciatoin fisiologica per 10 minuti,perché si potesse compiere una<strong>con</strong>trazione volumetrica primaria.Negli innesti a tunnel (5, 6), il prelievo,trazionato da un filo <strong>di</strong> suturariassorbibile 5/0, <strong>dopo</strong> essere statointascato <strong>con</strong> cautela, viene posizionatoin modo corretto e suturato<strong>con</strong> punto a materassaio e fiondavestibolare (figg. 8 e 9).La manovra <strong>di</strong> adattamento del lembolibero richiede alcuni minuti, ma,una volta posizionato, l’<strong>innesto</strong> èstabile e si lascia suturare <strong>con</strong> facilità.Il prelievo nella tecnica del lembo aritenzione del periostio (7, 8) vienesuturato <strong>con</strong> filo 5/0 riassorbibilesintetico a punti staccati; la posizioneche assume è esuberante rispettoalla ri<strong>copertura</strong> necessariae oltrepassa sempre la giunzionesmalto-cemento coronalmente.La <strong>di</strong>ssenzione apicale del lembo<strong>con</strong> forbici libera lo stesso dal periostio,rendendolo trazionabile coronalmentea ricoprire la zona innestata.Punti staccati <strong>di</strong> seta 4/0assicurano stabilità al tessuto spostatocoronale (figg. 10, 11 e 12).Nessun <strong>con</strong><strong>di</strong>zionamento ra<strong>di</strong>colareè stato eseguito e nessun materialebarriera è stato impiegato. Intutti i casi, è stato posizionato vestibolarmenteimpacco chirurgicoFig. 5. Fig. 6.Fig. 7.Fig. 8. Fig. 9.514


marzotti 12-07-2004 13:00 Pagina 517Doctor OS 2004 Mag; 15 (5): 517PROFESSIONAL UPDATINGFig. 10. Fig. 11.Fig. 12.e non è stato applicato ghiaccio, <strong>con</strong>l’intento <strong>di</strong> non <strong>di</strong>minuire l’apportoematico iniziale al prelievo <strong>con</strong>nettivale.PERIODO POSTCHIRURGICOControlli sono stati effettuati peri 15 giorni successivi all’intervento,per verificare la placca, la stabilitàdell’impacco, l’edema e il dolore.Le suture sono state rimosse <strong>dopo</strong>2 settimane; le ferite sono statedeterse <strong>con</strong> acqua ossigenata10 vol. ed è stato ripristinato lospazzolamento della zona operata.Nessun paziente ha lamentatodolore né sanguinamento nella zona<strong>di</strong> prelievo (9). Le visite <strong>di</strong> <strong>con</strong>trollosono state programmate settimanalmenteper un mese, poi, o-gni 2 settimane per i primi 3 mesisuccessivi. Un richiamo è stato fattoal sesto mese. Documentazionefotografica è stata effettuataad ogni <strong>con</strong>trollo, per seguire,anche visivamente, l’evoluzionedel meccanismo <strong>di</strong> guarigionepostchirurgica. Nella cartella paradontalesono stati annotati gliaumenti <strong>di</strong> tessuto cheratinizzato,l’aspetto esteriore della zona, il suocolore, i valori del sondaggio effettuati<strong>dopo</strong> 3 mesi dall’intervento.RISULTATINella fase preoperatoria sono statiraccolti i dati attinenti al sito dentale<strong>delle</strong> <strong>recessioni</strong>, all’ampiezzadella s<strong>copertura</strong>, alla quantità <strong>di</strong>gengiva cheratinizzata e al sondaggioiniziale. In tutti i casi il sitodentale da operare è riferito al mascellare,l’ampiezza <strong>delle</strong> <strong>recessioni</strong>non è mai inferiore a 3,5 mm, laquantità <strong>di</strong> gengiva propria non supera0,6 mm e il sondaggio inizialenon va oltre 2,8 mm. In 28 casi,la ri<strong>copertura</strong> è stata totale, <strong>con</strong>piena sod<strong>di</strong>sfazione dei pazienti(figg. 13, 14, 15, 16 e 17); in 2 casi,per <strong>recessioni</strong> iniziali superioria 6 mm, la recessione residua è stata<strong>di</strong> 1 mm (figg. 18 e 19); in altri 2pazienti, portatori <strong>di</strong> corona metallo-ceramicasul dente interessatoe <strong>con</strong> recessione iniziale superiorea 4 mm, è residuata unas<strong>copertura</strong>, <strong>dopo</strong> 6 mesi <strong>di</strong> circa 1mm. È interessante notare che tuttii casi in cui si è ris<strong>con</strong>trata recessioneresidua sono stati trattati<strong>con</strong> la tecnica dell’<strong>innesto</strong> sottoil tunnel vestibolare. La quantità<strong>di</strong> gengiva propria, a 6 mesi, è risultatasignificativamente aumentata(10) rispetto alla misurazione<strong>di</strong> partenza e, nel caso in cui la <strong>copertura</strong>non è risultata completa,tale aumento sussiste in proporzionianaloghe (da 1,8 a 4,2 mm).Il sondaggio iniziale della s<strong>copertura</strong>è sempre stato nella norma,tranne in quei casi in cui, per la totaleassenza <strong>di</strong> gengiva propria infase <strong>di</strong> pretrattamento, si potevapresupporre <strong>di</strong> sondare una pseudotascadella mucosa non specializzatache <strong>con</strong>tornava la recessione,in cui, ovviamente, mancaogni forma <strong>di</strong> attacco efficace. Lafase postchirurgica della tecnica atunnel, <strong>dopo</strong> un mese, mette inevidenza un aspetto clinico moltobuono, <strong>con</strong> tessuti or<strong>di</strong>nati e ma-517


marzotti 12-07-2004 13:01 Pagina 518Doctor OS 2004 Mag; 15 (5): 518AGGIORNAMENTO PROFESSIONALEFig. 13. Fig. 14.Fig. 15. Fig. 16.Fig. 17. Fig. 18.Fig. 19. Fig. 20.518


marzotti 12-07-2004 13:01 Pagina 519Doctor OS 2004 Mag; 15 (5): 519PROFESSIONAL UPDATINGturi, mentre, <strong>dopo</strong> chirurgia <strong>con</strong>lembo riposizionato coronale, i tessuti,per i primi 3 mesi, appaionospesso esuberanti e meno maturi.Il sondaggio a 6 mesi è stato semprenella norma. L’estetica dei sitiè risultata, in ogni caso, ottimale,senza <strong>di</strong>scromie rispetto ai tessutivicini e senza nessuna tendenzaclinica alla reci<strong>di</strong>va della s<strong>copertura</strong>.Anche <strong>dopo</strong> un lungo periodo<strong>di</strong> maturazione postchirurgica deilembi spostati coronali, le incisioniverticali si intravedono e rappresentanoun in estetismo <strong>con</strong>siderevole(fig. 20). Per eliminarele incisioni <strong>di</strong> scarico e il <strong>con</strong>seguentedeficit estetico si deve pensare<strong>di</strong> estendere l’incisione primariaa più denti <strong>con</strong>tigui, per poterpoi trazionare coronalmente illembo sopra l’<strong>innesto</strong>.DISCUSSIONI E CONSIDERAZIONICONCLUSIVEAppare evidente la totale preve<strong>di</strong>bilitàdella chirurgia che utilizza illembo a spessore parziale rispettoa quella che prevede la preparazione<strong>di</strong> un tunnel; la sod<strong>di</strong>sfazionedei pazienti deriva dai risultati,oltre che dalla mancanza <strong>di</strong> dolorepostopeatorio e <strong>di</strong> complicanze.Nel caso preesista un restauro protesico,come in uno dei casi trattati,il risultato finale risente, probabilmente,dell’azione <strong>di</strong> corpo e-straneo indotta dal bordo del manufatto.Il sondaggio, <strong>dopo</strong> maturazione deilembi, <strong>con</strong>tenuto nei limiti <strong>di</strong> norma,fa presupporre la neoformazionepostchirurgica <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong>attacco <strong>con</strong>nettivale.A parte la correzione <strong>delle</strong> manovre<strong>di</strong> errato spazzolamento e la lucidaturadei restauri compositi,non si è provveduto ad eliminarealtre implicazioni possibili <strong>di</strong> interessera<strong>di</strong>colare, per cui rimaneda verificare la tenuta, nel tempo,degli effetti postchirurgici a caricodei denti trattati.L’aumento del tessuto cheratinizzato,<strong>con</strong>seguente all’<strong>innesto</strong> <strong>con</strong>nettivale,fa ben sperare in questosenso.BIBLIOGRAFIA1) Harris RJ. The <strong>con</strong>nective tissueand partial thickness doublepe<strong>di</strong>cle graft: a pre<strong>di</strong>ctablemethod of obtaining rootcoverage. J Periodontol 1992May;63(5):477-86.2) Harris RJ. The <strong>con</strong>nective tissuewith partial thickness doublepe<strong>di</strong>cle graft: the results of 100<strong>con</strong>secutively-treated defects. JPeriodontol 1994 May;65(5):448-61.3) Harris RJ. A comparison of twotechniques for obtaining a<strong>con</strong>nective tissue graft from thepalate. Int J PeriodonticsRestorative Dent 1997Jun;17(3):260-71.4) Raetzke PB. Covering localizedareas of root exposure employingthe "envelope" technique. JPeriodontol 1985 Jul;56(7):397-402.5) Harris RJ. A comparative study ofroot coverage obtained withguided tissue regenerationutilizing a bioabsorbablemembrane versus the <strong>con</strong>nectivetissue with partial-thicknessdouble pe<strong>di</strong>cle graft. J Periodontol1997 Aug;68(8):779-90.6) Harris RJ. A comparison of 2 rootcoverage techniques: guidedtissue regeneration with abioabsorbable matrix stylemembrane versus a <strong>con</strong>nectivetissue graft combined with acoronally positioned pe<strong>di</strong>cle graftwithout vertical incisions. results ofa series of <strong>con</strong>secutive cases. JPeriodontol 1998 Dec;69(12):1426-34.7) Nelson SW. The subpe<strong>di</strong>cle<strong>con</strong>nective tissue graft. A bilaminarre<strong>con</strong>structive procedure for thecoverage of denuded rootsurfaces. J Periodontol 1987Feb;58(2):95-102.8) Miller PD Jr. Root coverage usingthe free soft tissue autograftfollowing citric acid application. III.A successful and pre<strong>di</strong>ctableprocedure in areas of deep-widerecession. Int J PeriodonticsRestorative Dent 1985;5(2):14-37.9) Langer B, Langer L. Subepithelial<strong>con</strong>nective tissue graft techniquefor root coverage. J Periodontol1985 Dec;56(12):715-20.10) Miller PD Jr. A classification ofmarginal tissue recession. Int JPeriodontics Restorative Dent1985;5(2):8-13.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!