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Università degli Studi di Cassino e del Lazio ... - Docente.unicas.it

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La prevenzione <strong>del</strong>l’osteoporosi p.82Giochiamo col movimento e con l’alimentazione p.884) Seminari e altri documenti p.964.1) Carta Europea dei Dir<strong>it</strong>ti <strong>del</strong>le Donne nello Sport p. 964.1.1) Mappatura - Uguaglianza <strong>di</strong> generenegli sport europei p. 1093


Il progettista <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à motoria preventiva, oltre ad avere le competenze tecniche specificherelative alle attiv<strong>it</strong>à da proporre deve:• conoscere le principali malattie croniche non trasmissibili e l’azione preventiva <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>àmotoria sulle stesse- essere in grado <strong>di</strong> rilevare i livelli motivazionali dei soggetti e dei gruppi con cui opera e adottarestrategie <strong>di</strong>dattiche e organizzative adeguate alla s<strong>it</strong>uazione;- conoscere, nella prospettiva <strong>di</strong> una educazione a stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivi, gli aspetti ambientali(infrastrutturali e socio familiari) che incidono sulla stessa.Le ragioni <strong>di</strong> questa scelta <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne culturale risiedono nella necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> conoscere l’oggetto e isoggetti <strong>del</strong>la professione, nella pregnanza <strong>del</strong>l’attual<strong>it</strong>à professionale in relazione ai datiepidemiologici e sulla sedentarietà (Censis, Istat), nell’ampiezza dei riferimenti culturali;,nell’integrazione con Pedagogia <strong>del</strong>le età <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a, nella sempre maggiore incidenza dei contestiambientali sulla pratica motoria.In mer<strong>it</strong>o a quest’ultimo punto si sottolinea il particolare approccio integrato che presta attenzione alledeterminanti ambientali <strong>del</strong>la pratica <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à motoria preventiva.Se gli stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a sono legati, come sosteniamo, ai gesti <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a quoti<strong>di</strong>ana, allora il laureatomagistrale deve essere consapevole, nella strutturazione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à, <strong>degli</strong> elementi<strong>del</strong>l’ambiente fisico determinanti nella pratica: marciapie<strong>di</strong>, spazi ver<strong>di</strong>, piste ciclabili <strong>di</strong>vengonoelementi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o su cui esplic<strong>it</strong>are parte <strong>del</strong> proprio sapere.L’agire <strong>di</strong>dattico e organizzativo deve pertanto tenere presenti le <strong>di</strong>fferenze tra alcune coppieconcettuali, tra cui:motivazionesignificativ<strong>it</strong>àgestoprassiefacil<strong>it</strong>azioneaccessibil<strong>it</strong>àcamminabil<strong>it</strong>àciclabil<strong>it</strong>àsostenibil<strong>it</strong>àdemotivazionemeccanic<strong>it</strong>àmovimentoeserciziimpe<strong>di</strong>mentoinaccessibil<strong>it</strong>àinsostenibil<strong>it</strong>àed alcune parole chiave, tra cui ambiente, comportamento, cambiamento, intenzional<strong>it</strong>à.Altre Facoltà la intendono come compen<strong>di</strong>o <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à utili a prevenire o compensare alterazionimorfologiche (turbe psicomotorie, para e <strong>di</strong>s-morfismi, posturali), attraverso attiv<strong>it</strong>à psicomotorie echines<strong>it</strong>erapiche, e nell’accezione <strong>del</strong>le precauzioni da mettere in atto nella pratica sportiva o <strong>del</strong>leattiv<strong>it</strong>à sportive preventive o terapeutiche.ObiettivoContribuire a <strong>di</strong>segnare il profilo <strong>del</strong> laureato come progettista in grado <strong>di</strong> organizzare e gestire unpiano <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à preventiva comprendendo i contesti e le variabili inter-<strong>di</strong>sciplinari ins<strong>it</strong>e in un approcciolong<strong>it</strong>u<strong>di</strong>nale alle età <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a.6


L'attiv<strong>it</strong>a fisica promuove if benessere, Ia salute fisica e menta!e, previene /e ma!attie, mig/iora /e relazionisocia/i e Ia qua/<strong>it</strong>a <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a, produce benefici economici e contribuisce a/fa sostenibil<strong>it</strong>a ambienta!e. Lecomun<strong>it</strong>a, che per mig/iorare Ia salute promuovono !'attiv<strong>it</strong>a fisica, possono ottenere mo!ti <strong>di</strong> questi beneficioffrendo una serie <strong>di</strong> opportun<strong>it</strong>a faci/mente accessibili nei <strong>di</strong>versi contesti <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a e <strong>di</strong> /avoro e per tutte /efasce d'eta. La Carta <strong>di</strong> Toronto per I'Attiv<strong>it</strong>a Fisica sottolinea l'importanza <strong>di</strong> mettere in atto quattro azioni,basate su nove principi guida, e inv<strong>it</strong>a tutti ipaesi, /e regioni e /e comun<strong>it</strong>a a so/lec<strong>it</strong>are un maggioreimpegno pol<strong>it</strong>ico e socia/e per va!orizzare l'importanza <strong>del</strong>/'attiv<strong>it</strong>a fisica e mig/iorare Ia salute <strong>di</strong> tutti.Perche una Carta sull'attiv<strong>it</strong>a fisica?La Carta <strong>di</strong> Toronto per I'Attiv<strong>it</strong>a Fisica e una chiamata all'azione e uno strumento <strong>di</strong> advocacyl per offrire a tuttiopportun<strong>it</strong>a sostenibili per adottare uno stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivo. Le organizzazioni e gli in<strong>di</strong>vidui interessati apromuovere l'attiv<strong>it</strong>a fisica possono utilizzare questa Carta per sensibilizzare e unire i decisori a livello nazionale,regionale e locale nel raggiungere un obiettivo con<strong>di</strong>viso. Queste organizzazioni comprendono i settori <strong>del</strong>lasan<strong>it</strong>a, dei trasporti, <strong>del</strong>l'ambiente, <strong>del</strong>lo sport e <strong>del</strong> tempo libero, <strong>del</strong>l'istruzione e <strong>del</strong>la formazione, <strong>del</strong>lapianificazione urbanistica, oltre all'amministrazione pubblica, alia societa civile e al settore privata.L'Attiv<strong>it</strong>a Fisica - un forte investimento per le persone,Ia salute, l'economia e Ia sostenibil<strong>it</strong>aIn tutto il mondo le nuove tecnologie, l'urbanizzazione, gli ambienti <strong>di</strong> lavoro che favoriscono sempre <strong>di</strong> piu Iasedentarieta e Ia configurazione <strong>di</strong> paesi e c<strong>it</strong>ta centrata sull'uso <strong>del</strong>l'automobile, hanno reso <strong>di</strong>fficile Ia pratica<strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica nella v<strong>it</strong>a quoti<strong>di</strong>ana. Anche gli stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a frenetici, le prior<strong>it</strong>a contrastanti, le strutturefamiliari che cambiano e Ia mancanza <strong>di</strong> interazione sociale possono contribuire a favorire l'inattiv<strong>it</strong>a. Leopportun<strong>it</strong>a per svolgere attiv<strong>it</strong>a fisica continuano a <strong>di</strong>minuire mentre Ia prevalenza <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a sedentari staaumentando nella maggior parte dei paesi, con gravi conseguenze per Ia salute e con ricadute a livello socialeed economico.Sui piano <strong>del</strong>la salute l'inattiv<strong>it</strong>a fisica e al quarto posto tra le principali cause <strong>di</strong> morte dovuta a malattie croniche,quali <strong>di</strong>sturbi car<strong>di</strong>aci, ictus, <strong>di</strong>abete e cancro, e contribuisce ad oltre 3 milioni <strong>di</strong> morti ev<strong>it</strong>abili all'anno a livellomon<strong>di</strong>ale. La mancanza <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>a fisica contribuisce,inoltre, ad aumentare i livelli <strong>di</strong> obes<strong>it</strong>a infantile e adulta.L'attiv<strong>it</strong>a fisica fa bene aile persone <strong>di</strong> ogni eta: nei bambini promuove uno sviluppo fisico armonico e favorisce Iasocializzazione, mentre negli adulti <strong>di</strong>minuisce il rischio <strong>di</strong> malattie croniche e migliora Ia salute mentale. None ma<strong>it</strong>roppo tar<strong>di</strong> per iniziare con l'attiv<strong>it</strong>a fisica. Per gli anziani,i benefici riguardano l'autonomia funzionale, Ia <strong>di</strong>minuzione<strong>del</strong> rischio <strong>di</strong> cadute e <strong>di</strong> fratture e Ia protezione dalle malattie correlate all'invecchiamento.1 Un insieme <strong>di</strong>azioni in<strong>di</strong>viduali e sociali volte ad ottenere impegno pol<strong>it</strong>ico,supporto <strong>del</strong>le pel<strong>it</strong>iche,consenso sociale e sistemi <strong>di</strong> sostegno per unparticolare obiettivo o programma <strong>di</strong> salute (WHO Health Promotion Glossary,1998)1 1 www.globalpa.org.uk I 20 MAGGIO 20108


Sui piano <strong>del</strong>lo sviluppo sostenibile promuovere modal<strong>it</strong>a attive <strong>di</strong> spostamento come camminare, andare inbicicletta e utilizzare il trasporto pubblico, puo ridurre l'inquinamento <strong>del</strong>l'aria e le emissioni dei gas serra,noti anche per avere effetti negativi sulla salute. La pianificazione, Ia progettazione e Ia riqualificazioneurbanistica, volte a <strong>di</strong>minuire Ia <strong>di</strong>pendenza dai veicoli a motore, sono azioni che possono ulteriormentecontribuire a incrementare l'attiv<strong>it</strong>a fisica, soprattutto in quei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo che stanno vivendofasi <strong>di</strong> rapida urbanizzazione e cresc<strong>it</strong>a. Gli investimenti crescenti, a favore <strong>di</strong> modal<strong>it</strong>a attive <strong>di</strong>spostamento, garantiscono maggiori opportun<strong>it</strong>a per una mobil<strong>it</strong>a equa.Sui piano economico l'inattiv<strong>it</strong>a fisica incide notevolmente sui costi <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti <strong>del</strong>l'assistenza san<strong>it</strong>ariae ha un impatto significative sulla produttiv<strong>it</strong>a e sugli anni <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a in buona salute. Le pel<strong>it</strong>iche e le azioni chefavoriscono lo svolgimento <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica rappresentano un forte investimento per Ia prevenzione <strong>del</strong>lemalattie croniche e peril miglioramento <strong>del</strong>la salute, perle relazioni sociali e Ia qual<strong>it</strong>a <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a. Esse,inoltre, forniscono benefici per lo sviluppo economico e sostenibile dei paesi in tutto il mondo.I principi guida per un approccio alia promozione<strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica rivolto alia popolazioneI paesi e le organizzazioni che lavorano per incrementare lo svolgimento <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica vannoincoraggiati ad adottare i principi guida <strong>di</strong> segu<strong>it</strong>o riportati. Questi principi sono coerenti con il Pianod'Azione perle Malattie Non Trasmissibili (2008) e Ia Strategia Globale su Dieta, Attiv<strong>it</strong>a Fisica e Salute(2004) deii'Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>la Salute, e con altre carte internazionali per Ia promozione <strong>del</strong>lasalute. Per aumentare l'attiv<strong>it</strong>a fisica e <strong>di</strong>sincentivare i comportamenti sedentari, le nazioni e leorganizzazioni sono inv<strong>it</strong>ate a:1. Adottare strategie basate sulle evidenze, rivolte sia aliapopolazione generale che a sottogruppi specifici, inparticolare a coloro che devono affrontare maggiori ostacoli;2. Adottare un approccio piu equo, finalizzato a ridurre le<strong>di</strong>suguaglianze sociali e <strong>di</strong> salute e le <strong>di</strong>spar<strong>it</strong>a <strong>di</strong> accessoall'attiv<strong>it</strong>a fisica;3. Affrontare i determinanti ambientali, sociali ed in<strong>di</strong>viduali<strong>del</strong>l'inattiv<strong>it</strong>a fisica;4. lmplementare azioni sostenibili attraverso unacollaborazione tra piu settori a livello nazionale, regionale elocale, per ottenere un impatto maggiore;5. Sviluppare le competenze e sostenere Ia formazionenell'amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la ricerca, <strong>del</strong>la pratica, <strong>del</strong>le pel<strong>it</strong>iche, <strong>del</strong>lavalutazione e <strong>del</strong>la sorveglianza;6. Utilizzare un approccio mirato all'intero ciclo <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a,considerando i bisogni dei bambini, <strong>del</strong>le famiglie, <strong>degli</strong>adulti e <strong>degli</strong> anziani;7. Chiedere ai decisori e alia comun<strong>it</strong>a in generale un maggiorimpegno pol<strong>it</strong>ico e le risorse per l'attiv<strong>it</strong>a fisica;8. Garantire Ia presenza <strong>di</strong> sensibil<strong>it</strong>a culturale e adattare lestrategie aile <strong>di</strong>fferenti "realta locali", ai <strong>di</strong>versi contesti eaile <strong>di</strong>verse risorse;9. Facil<strong>it</strong>are le scelte <strong>di</strong> salute personali, facendo in modo chel'attiv<strong>it</strong>a fisica sia Ia scelta piu facile.2 I www.globalpa.org.uk I 20 MAGGIO 2010


Un mo<strong>del</strong>lo per l'azioneQuesta Carta richiede un'azione concertata tra quattro aree strategiche. L'azione dovrebbe coinvolgere leamministrazioni pubbliche, Ia societa civile, le ist<strong>it</strong>uzioni accademiche, le associazioni professionali, ilsettore privato prof<strong>it</strong> e non-prof<strong>it</strong> e altre organizzazioni interne ed esterne all'amb<strong>it</strong>o san<strong>it</strong>ario, cos) come lecomun<strong>it</strong>a stesse. Le quattro aree d'azione sono le componenti fondamentali <strong>di</strong>stinte, ma complementari,per un cambiamento efficace nella popolazione.1. REALIZZARE UNA POLITICA E UN PIANO D'AZIONE A LIVELLO NAZIONALEUna pol<strong>it</strong>ica e un piano d'azione nazionali sono utili per orientare, sostenere e coor<strong>di</strong>nare i molteplici settoricoinvolti. lnoltre contribuiscono a orientare le risorse e a stabilire le responsabil<strong>it</strong>a. Una pol<strong>it</strong>ica e un pianod'azione sono in<strong>di</strong>catori significativi <strong>del</strong>l'impegno pol<strong>it</strong>ico nazionale. Tuttavia, l'assenza <strong>di</strong> una pol<strong>it</strong>icanazionale non deve rallentare l'impegno <strong>del</strong>le organizzazioni statali, provinciali o comunali nel promuoverel'attiv<strong>it</strong>a fisica nei loro amb<strong>it</strong>i <strong>di</strong> competenza. Le pel<strong>it</strong>iche e i piani d'azione dovrebbero:• Ricevere i contributi provenienti dai principali portatori d'interesse;• ldentificare una leadership ben defin<strong>it</strong>a per l'attiv<strong>it</strong>a fisica, che puc provenire da qualsiasi settorepubblico, da altre autorevoli organizzazioni, o da una collaborazione tra piu settori;• Definire i ruoli e le azioni che l'amministrazione pubblica, le organizzazioni non prof<strong>it</strong>, le associazioni <strong>di</strong>volontariato e quelle private, dovrebbero assumere per realizzare a livello nazionale, regionale e locale unpiano <strong>di</strong> promozione <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica;• Definire un piano <strong>di</strong> azione dettagliato, in<strong>di</strong>cando le responsabil<strong>it</strong>a, i tempi e i finanziamenti;• Prevedere Ia combinazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse strategie per incidere sui fattori in<strong>di</strong>viduali, sociali, culturali eambientali che potranno informare, motivare e aiutare gli in<strong>di</strong>vidui e le comun<strong>it</strong>a ad essere attivi, inmodo sicuro e <strong>di</strong>vertente;• Adottare linee guida per l'attiv<strong>it</strong>a fisica e Ia salute basate sulle evidenze scientifiche.2. INTRODURRE POLITICHE CHE SOSTENGONO L'ATTIVITA FISICAPer ottenere dei cambiamenti sostenibili a livello pol<strong>it</strong>ico e sociale sononecessari una struttura <strong>di</strong> supporto aile pel<strong>it</strong>iche e un quadro normativeadeguato. Per promuovere Ia salute attraverso l'attiv<strong>it</strong>a fisica e necessarioadottare pel<strong>it</strong>iche a livello nazionale, regionale e locale. Esempi <strong>di</strong> pel<strong>it</strong>iche enormative <strong>di</strong> supporto comprendono:• Una pol<strong>it</strong>ica nazionale defin<strong>it</strong>a con l'obiettivo <strong>di</strong> incrementare i livelli <strong>di</strong>attiv<strong>it</strong>a fisica, che in<strong>di</strong>cano <strong>di</strong> quanto ed entro quando gli stessi livellidevono aumentare. Tutti i settori possono con<strong>di</strong>videre obiettivi comuni ein<strong>di</strong>viduare illoro contribute;• Pel<strong>it</strong>iche <strong>di</strong> pianificazione urbana ed extra urbana e linee guida per Iaprogettazione che sostengano il muoversi a pie<strong>di</strong>, l'uso <strong>del</strong>la bicicletta, iltrasporto pubblico, lo sported il tempo libero, con particolare attenzionealia sicurezza e all'accessibil<strong>it</strong>a per tutti;• Pel<strong>it</strong>iche fiscali (sussi<strong>di</strong>, incentivi e sgravi) <strong>di</strong> supporto allo svolgimento<strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica oppure agevolazioni per ridurre gli ostacoli (peresempio incentivi per l'acquisto <strong>di</strong> attrezzature sportive o per l'iscrizionea centri sportivi);• Pel<strong>it</strong>iche peril luogo <strong>di</strong> lavoro che sostengano le infrastrutture e iprogrammi <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>a fisica e che promuovano modal<strong>it</strong>a attive <strong>di</strong>spostamento da e peril posto <strong>di</strong> lavoro;3 I www.globalpa.org.uk I 20 MAGGIO 2010


Nell'amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la pianificazione urbanistica e <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio• Pianificazione urbanistica, basata sulle evidenze, che supporti gli spostamenti a pie<strong>di</strong>, l'uso <strong>del</strong>la biciclettae l'attiv<strong>it</strong>a fisica nel tempo libero;• Pianificazione urbanistica che <strong>di</strong>a l'opportun<strong>it</strong>a <strong>di</strong> fare sport e attiv<strong>it</strong>a fisica nel tempo libero e nelquoti<strong>di</strong>ano, aumentando l'utilizzo <strong>degli</strong> spazi pubblici in cui le persone <strong>di</strong> tutte le fasce d'eta e conqualsiasi abil<strong>it</strong>a possono mantenersi fisicamente attive in contesti sia urbani che extraurbani.Nei luoghi <strong>di</strong> lavoro:• Programmi realizzati nei luoghi <strong>di</strong> lavoro che incoraggino e sostengano i lavoratori e i loro familiari nel condurrestili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a piu attivi;• Spazi e strutture che incoraggino lo svolgimento <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica;• lncentivi per favorire modal<strong>it</strong>a attive <strong>di</strong> spostamento da e per illuogo <strong>di</strong> lavoro, con l'uso dei mezzi pubblicipiuttosto che <strong>del</strong>l'auto privata.Nello sport, nei parchi e nel tempo libero:• lniziative <strong>di</strong> "sport per tutti" rivolte anche ai soggetti piu <strong>di</strong>fficili da coinvolgere;• lnfrastrutture per attiv<strong>it</strong>a ricreative adatte a tutte le eta;• Opportun<strong>it</strong>a perle persone con <strong>di</strong>sabil<strong>it</strong>a <strong>di</strong> essere fisicamente attivi;• Formazione e aggiornamento sui benefici <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica per coloro che organizzano attiv<strong>it</strong>a sportive.In san<strong>it</strong>a:• Attribuzione <strong>di</strong> un ruolo prior<strong>it</strong>ario e <strong>di</strong> risorse congrue per l'attiv<strong>it</strong>a fisica nell'amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la prevenzione e<strong>del</strong>la promozione <strong>del</strong>la salute• Controlli sistematici <strong>del</strong>livello in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>a fisica dei pazientijassist<strong>it</strong>i da effettuare a ogni vis<strong>it</strong>ame<strong>di</strong>ca nell'amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>le cure primarie, con Ia possibil<strong>it</strong>a <strong>di</strong> fornire ai soggetti sedentari un counselingbreve e strutturato insieme a in<strong>di</strong>cazioni sui programmi presenti nella comun<strong>it</strong>a;• Controlli sistematici da parte <strong>di</strong> operatori san<strong>it</strong>ari ed esperti <strong>del</strong>le scienze motorie per Ia valutazione <strong>di</strong>eventuali controin<strong>di</strong>cazioni e per dare consigli sull'attiv<strong>it</strong>a fisica come parte integrante dei programmi <strong>di</strong>cura e <strong>di</strong> assistenza e durante i controlli perio<strong>di</strong>ci peri pazienti affetti da <strong>di</strong>abete, malattie car<strong>di</strong>ovascolari,tumori o artr<strong>it</strong>i.4. SVILUPPARE PARTNERSHIP PER L'AZIONELe azioni volte ad aumentare lo svolgimento <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica da parte <strong>del</strong>l'intera popolazione devono essereprogrammate e realizzate con partnership e collaborazioni che coinvolgano <strong>di</strong>versi settori e le stesse comun<strong>it</strong>a, alivello nazionale, regionale e locale. Le partnership <strong>di</strong> successo dovrebbero essere sviluppate in<strong>di</strong>viduando i valoricomuni e gli interventi dei programmi, e con<strong>di</strong>videndo responsabil<strong>it</strong>a, ren<strong>di</strong>contabil<strong>it</strong>a e informazioni.Esempi <strong>di</strong> partnership che sostengono Ia promozione <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica sono:• Gruppi <strong>di</strong> lavoro intersettoriali attivati all'interno <strong>del</strong>l'amministrazione pubblica atutti i livelli rilevanti per realizzare i piani <strong>di</strong> azione;• lniziative <strong>di</strong> comun<strong>it</strong>a che coinvolgano <strong>di</strong>versi settori <strong>del</strong>l'amministrazionepubblica e le organizzazioni prof<strong>it</strong> e non-prof<strong>it</strong> per collaborare e con<strong>di</strong>videre lerisorse (per esempio nell'amb<strong>it</strong>o dei trasporti, <strong>del</strong>la pianificazione urbanistica, deibeni culturali e <strong>del</strong>le arti, <strong>del</strong>lo sviluppo economico e ambientale, <strong>del</strong>l'istruzione e<strong>del</strong>la formazione, <strong>del</strong>lo sport e <strong>del</strong> tempo libero e <strong>del</strong>la san<strong>it</strong>a);• Alleanze tra organizzazioni prof<strong>it</strong> e non-prof<strong>it</strong> cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e per sostenere "Ia causa"<strong>del</strong>la promozione <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>a fisica presso l'amministrazione pubblica• Consulte nazionali, regionali o locali, con gli enti e le organizzazioni chiave dei<strong>di</strong>versi settori e con i portatori d'interesse pubblici e privati, per promuovereprogrammi e pel<strong>it</strong>iche;Collaborazioni con gruppi <strong>di</strong> popolazione che rappresentano minoranze,immigrati e gruppi socialmente svantaggiati.5 I www.globalpa.org.uk I 20 MAGGIO 2010


Movimiento contra el Abandono Escolar en la Educación Me<strong>di</strong>a SuperiorAlgunos ejemplos de actividades “rompe-hielos” son los siguientes:A) Arreglo de asientosPida a los participantes que <strong>di</strong>stribuyan sus asientos:• alfabéticamente, de acuerdo con su primer nombre, o• secuencialmente, de acuerdo con su fecha de nacimiento.B) Palmada en la espaldaHaga que todos <strong>di</strong>bujen el contorno de su mano en una hoja de papel y luego se la peguenen la espalda.Haga que los miembros <strong>del</strong> grupo se mezclen y escriban cosas en la espalda de suscompañeros que <strong>di</strong>gan algo pos<strong>it</strong>ivo.C) El juego de las preguntasEntregue a cada alumno o alumna una tarjeta y pídales que escriban una pregunta que lesgustaría hacer a sus compañeros/as. Por ejemplo, la canción favor<strong>it</strong>a, el deporte que practican,etc.A continuación, deben levantarse y caminar por el salón. Cuando usted <strong>di</strong>ga “alto”, cadauno/a debe pararse <strong>del</strong>ante de la persona que tenga más cerca y hacer la pregunta.Luego, continúa el juego; se mezclan de nuevo y pregunta a otro/a compañero/a.Así todos se conocen entre sí.In<strong>di</strong>caciones para la actividad <strong>del</strong> taller “Yo decido estu<strong>di</strong>ar el bachillerato”:1) Se sugiere iniciar con una lluvia de ideas sobre el tema de autoestima.2) Posteriormente el profesor aclarará el concepto de autoestima, así como suscaracterísticas y formas para desarrollar una autoestima saludable (se puedecompartir fragmentos de videos o imágenes).Una forma sencilla de definir la autoestima es la siguiente:La autoestima es la valoración que cada uno hacemos de nosotros mismos; cómonos vemos, cómo nos sentimos, cómo sentimos que estamos y encajamos en elmundo.Nuestro nivel de autoestima puede determinar nuestras act<strong>it</strong>udes, el cómo nossentimos y encontramos frente a los demás, y también cómo encaramos nuestrosproyectos, sueños, ideales, problemas y frustraciones.De nuestro nivel de autoestima dependerá a qué aspiramos en la vida, lo quepretendemos lograr y ser, y lo que podremos conseguir.Algunos autores como Nathaniel Branden, señalan 9 aspectos clave para desarrollar unaautoestima sana:12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/122) Parte teorica2.1) Le patologie le raccomandazioni OMSLe malattie croniche non trasmissibili: la sfida <strong>del</strong> secolo 1All’inizio <strong>di</strong> questo secolo è apparso chiaro a chi si occupa <strong>di</strong> salute a livello planetario,l’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>la Salute (OMS)1, che poche s<strong>it</strong>uazioni patologicheconcentrano il maggior carico <strong>di</strong> malattia e determinano la maggior parte <strong>del</strong>la mortal<strong>it</strong>à inEuropa.Oggigiorno si usa sempre più spesso misurare il carico <strong>di</strong> malattia su una societàattraverso il DALY, che dall’inglese sta per “anni <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a corretti per <strong>di</strong>sabil<strong>it</strong>à”.Originariamente sviluppato dall’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>la San<strong>it</strong>à a metà <strong>degli</strong> anninovanta, il DALY si usa per farea):confronti fra <strong>di</strong>verse popolazioni in uno stesso momento ma anche b): nella stessapopolazione in momenti <strong>di</strong>versi e al passare <strong>degli</strong> anni. Come <strong>di</strong>ce l’OMS, il DALY puòessere pensato come un anno perso <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a “sana”. Per esempio, se l’aspettativa <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a <strong>di</strong>un uomo in Italia oggi è <strong>di</strong> 78 anni, per un soggetto che muore a 60 anni in segu<strong>it</strong>o alleconseguenze <strong>di</strong> un infarto, calcoliamo che abbia perso già 18 anni (78-60) e in più alcunialtri anni, per esempio 3, legati alla <strong>di</strong>sabil<strong>it</strong>à che è segu<strong>it</strong>a all’infarto: il DALY sarebbequin<strong>di</strong> 21 (18+3). La somma dei DALY <strong>di</strong> tutta la popolazione, chiamato “carico <strong>di</strong>malattia”, può essere quin<strong>di</strong> pensato come una misura <strong>del</strong> <strong>di</strong>vario tra l'attuale stato <strong>di</strong>salute e una s<strong>it</strong>uazione ideale in cui l'intera popolazione vive fino all’età avanzata, senzamalattia e <strong>di</strong>sabil<strong>it</strong>à.Un’altra maniera <strong>di</strong> apprezzare la grav<strong>it</strong>à <strong>del</strong>le malattie è la mortal<strong>it</strong>à. E’ intu<strong>it</strong>ivo che seuna certa malattia è responsabile <strong>del</strong> 5% dei decessi nel nostro Paese, significa checost<strong>it</strong>uisce la causa <strong>di</strong> morte principale <strong>di</strong> 25.000 <strong>it</strong>aliani ogni anno (25.000 è il 5% <strong>di</strong>500.000,che è grossolanamente il numero <strong>di</strong> morti all’anno). Per esempio, le malattiecar<strong>di</strong>o-vascolari sono la causa <strong>del</strong> 23% <strong>del</strong> carico globale <strong>di</strong> malattia e <strong>del</strong> 52% deidecessi. Conoscendo le definizioni e guardando queste cifre rimangono pochi dubbi sulfatto che le malattie car<strong>di</strong>o-vascolari siano il problema principale <strong>di</strong> salute <strong>del</strong> nostrocontinente.L'Organizzazione mon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>la san<strong>it</strong>à (OMS, o World Health Organization, WHO ininglese) è un’agenzia specializzata <strong>del</strong>le Nazioni Un<strong>it</strong>e per la salute, fondata il 7 aprile1948 con sede a Ginevra. L’OMS si occupa <strong>di</strong> salute a livello planetario. L'obiettivo<strong>del</strong>l'OMS è il raggiungimento, da parte <strong>di</strong> tutte le popolazioni, <strong>del</strong> livello più alto possibile <strong>di</strong>salute, defin<strong>it</strong>a come con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> completo benessere fisico, mentale e sociale, e nonsoltanto come assenza <strong>di</strong> malattia o <strong>di</strong> inferm<strong>it</strong>à.1 Tratto da http.//malpighi.altervista.org/agarulli/downloads/lezione%201-%20MCNT.doc (7/01/11)


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12ll peso <strong>del</strong>le MCNT e dei loro determinantiLa tabella sotto, pubblicata dall’OMS nel 2005, riassume la s<strong>it</strong>uazione <strong>del</strong>l’Europa dalpunto <strong>di</strong>vista <strong>del</strong> carico <strong>di</strong> malattia e <strong>del</strong>la mortal<strong>it</strong>à per singolo gruppo <strong>di</strong> cause.Tabella 1La prima importante constatazione è che il 75% <strong>del</strong> carico <strong>di</strong> malattie e l’86% <strong>del</strong>lamortal<strong>it</strong>à è provocato dalle malattie croniche non trasmissibili. I costi sono elevatissimi: 70-80% <strong>del</strong> budget totale che i Paesi europei spendono per la salute, con aggravi <strong>di</strong>fficilmentequantificabili anche per le tasche <strong>del</strong>le singole famiglie che impiegano importanti risorseper la cura e le attenzioni ai loro malati. In particolare, oltre il 60% <strong>del</strong> carico <strong>di</strong> malattia e<strong>di</strong> morti è provocato assieme alle malattie car<strong>di</strong>o-vascolari, dai tumori, dal <strong>di</strong>abete e pochealtre con<strong>di</strong>zioni.I determinanti principali <strong>di</strong> tali con<strong>di</strong>zioni sono prevalentemente: l’ipertensione, il fumo <strong>di</strong>sigaretta, il consumo <strong>di</strong> alcol, l’ipercolesterolemia, il sovrappeso, lo scarso consumo <strong>di</strong>frutta e verdura e l’inattiv<strong>it</strong>à fisica. Nella tabella successiva, <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Salute,sono riportati anche il peso <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> questi fattori <strong>di</strong> rischio sul carico <strong>di</strong> malattia esulla mortal<strong>it</strong>à.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Tabella 2Fonte: Ministero <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>la Salute e <strong>del</strong>le Pol<strong>it</strong>iche SocialiE’ importante ricordare che l’attiv<strong>it</strong>à fisica procura benefici effetti, ben evidenziatiscientificamente, sui seguenti fattori <strong>di</strong> rischio :® ipertensione,® ipercolesterolemia® soprappeso/obes<strong>it</strong>àLe previsioni per l’andamento <strong>del</strong>le MCNTI dati sull’andamento <strong>del</strong>le MCNT, già molto allarmanti, sono destinati a peggiorare per<strong>di</strong>verse ragioni, fra le quali, per esempio, la tendenza all’aumento <strong>del</strong>l’inattiv<strong>it</strong>à fisica,l’aumento epidemico <strong>di</strong> sovrappeso e obes<strong>it</strong>à e l’aumento <strong>del</strong>l’aspettativa <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a: vivendo<strong>di</strong> più aumenta la probabil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> sviluppare tumori e malattie car<strong>di</strong>ovascolari.Per il primo aspetto, recentemente un’indagine chiamata “OKkio alla Salute”, sulleab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni alimentari e sull’attiv<strong>it</strong>à fisica dei bambini <strong>del</strong>le scuole primarie, ha pesato emisurato 45.590 alunni <strong>del</strong>le scuole terze primarie elementari in 18 regioni <strong>it</strong>aliane. E’emerso che il 12,3% dei bambini è obeso, mentre il 23,6% è in sovrappeso: più <strong>di</strong> 1bambino su 3, quin<strong>di</strong>, ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età;ciò fa temere proporzioni <strong>del</strong> problema assai preoccupanti quando, fra 10 anni, questibambini <strong>di</strong>venteranno adulti. Fra questi bimbi solo 1 su 10 fa attiv<strong>it</strong>à fisica in modoadeguato per la sua età e il 23% sembra che non consumi quoti<strong>di</strong>anamente frutta everdura.Non più <strong>di</strong> qualche anno fa quin<strong>di</strong> ci si è resi conto in maniera evidente che la maggiorparte dei problemi che minano la durata e la qual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a in Europa (e non solo) sonodeterminati da “fattori <strong>di</strong> rischio” prevenibili, sostanzialmente attraverso la mo<strong>di</strong>fica deinostri stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a. Lo schema <strong>del</strong>l’OMS, tabella 3, rende questa idea molto chiara.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12malattie <strong>degli</strong> stessi Paesi, fra il 60 e l’80%. I servizi san<strong>it</strong>ari dei nostri Paesi sono ancoraprevalentemente orientati alla cura e non alla prevenzione o promozione.E’ necessario arrivare a mettere in atto strategie integrate, intersettoriali e multifattoriali,che agiscano a livello <strong>di</strong> popolazione ma anche <strong>del</strong> singolo, promuovendo la salute <strong>di</strong> tuttie prevenendo i fattori <strong>di</strong> rischio dei singoli in<strong>di</strong>vidui attraverso programmi <strong>di</strong> prevenzionespecifici. La promozione <strong>del</strong>la salute, cioè il processo che mette nelle con<strong>di</strong>zioni lepersone <strong>di</strong> migliorare il controllo sui fattori che determinano la loro salute e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>migliorare la salute stessa, gioca un ruolo v<strong>it</strong>ale nel controllo <strong>del</strong>le MCNT.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/123. La maggior parte <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>à fisica quoti<strong>di</strong>ana dovrebbe essere aerobica. Attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong>intens<strong>it</strong>à vigorosa, che comprendano quelle che rafforzano muscoli e ossa, dovrebberoessere previste, almeno tre volte la settimana.4. Le attiv<strong>it</strong>à da proporre a bambini e ragazzi dovrebbero supportare il naturale sviluppo fisico, essere <strong>di</strong>vertenti e svolte in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza.I livelli <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica raccomandati per gli adulti <strong>di</strong> età compresa fra i 18 e i 64 anni1. Gli adulti <strong>di</strong> età compresa fra i 18 e i 64 anni dovrebbero fare almeno 150 minuti alla settimana <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica aerobica <strong>di</strong> moderata intens<strong>it</strong>à attraverso o fare almeno 75 minuti a settimana <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica aerobica vigorosa o una combinazione equivalente <strong>di</strong>attiv<strong>it</strong>à fisica moderata e vigorosa.2. L'attiv<strong>it</strong>à aerobica dovrebbe essere esegu<strong>it</strong>a in sessioni <strong>del</strong>la durata <strong>di</strong> almeno 10 minuti.3. Per avere ulteriori benefici per la salute gli adulti dovrebbero aumentare la loro attiv<strong>it</strong>àfisica aerobica <strong>di</strong> intens<strong>it</strong>à moderata a 300 minuti per settimana, o impegnarsi in 150 minuti per settimana <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica aerobica <strong>di</strong> intens<strong>it</strong>à vigorosa.4.Le attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> rafforzamento muscolare dovrebbero essere fatte due o più giorni alla settimana includendo il maggior numero <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> muscoli.I livelli <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica raccomandati per gli adulti over65 anni1. Gli adulti over65 anni dovrebbero fare almeno 150 minuti alla settimana <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisicaaerobica <strong>di</strong> moderata intens<strong>it</strong>à o fare almeno 75 minuti <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica aerobica conintens<strong>it</strong>à vigorosa ogni settimana o una combinazione equivalente <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à con intens<strong>it</strong>àmoderata e vigorosa.2. L'attiv<strong>it</strong>à aerobica dovrebbe essere pratica in sessioni <strong>del</strong>la durata <strong>di</strong> almeno 10 minuti.3. Per avere ulteriori benefici per la salute gli over65 anni dovrebbero aumentare la loroattiv<strong>it</strong>à fisica aerobica <strong>di</strong> intens<strong>it</strong>à moderata a 300 minuti per settimana, o impegnarsi in 150 minuti <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica aerobica <strong>di</strong> intens<strong>it</strong>à vigorosa ogni settimana, o una combinazioneequivalente <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica <strong>di</strong> intens<strong>it</strong>à moderata e vigorosa.4. Gli adulti <strong>di</strong> questa fascia <strong>di</strong> età, con una mobil<strong>it</strong>à scarsa, dovrebbero svolgere attiv<strong>it</strong>à fisica per tre o più giorni alla settimana al fine <strong>di</strong> migliorare l'equilibrio e prevenire lecadute.5. Le attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> rafforzamento muscolare dovrebbero essere fatte due o più giorni alla settimana includendo il maggior numero <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> muscoli.6. Quando gli adulti <strong>di</strong> questa fascia <strong>di</strong> età non possono seguire totalmente il livelloprevisto raccomandato <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica, a causa <strong>del</strong>le loro con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute, essidovrebbero adottare uno stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivo adeguato alle loro capac<strong>it</strong>à e con<strong>di</strong>zioni.In appen<strong>di</strong>ce alla pubblicazione <strong>del</strong>l'OMS si possono consultare esempi <strong>di</strong> messaggi,formulati ad hoc da alcuni Enti internazionali, per la promozione <strong>del</strong>l'attiv<strong>it</strong>à fisica nelle<strong>di</strong>verse fasce d'età.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/122.2) Autori, documenti, approcciIl libro bianco sullo sportCOMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEEBruxelles, 11.07.2007(estratto)1. INTRODUZIONE"Lo sport è parte <strong>del</strong> patrimonio <strong>di</strong> ogni uomo e <strong>di</strong> ogni donna e la sua assenza non potràmai essere compensata." – Pierre de Coubertin (1)Lo sport (2 importante, leggere nota) è un fenomeno sociale ed economico d’importanzacrescente che contribuisce in modo significativo agli obiettivi strategici <strong>di</strong> solidarietà eprosper<strong>it</strong>à persegu<strong>it</strong>i dall’Unione europea. L’ideale olimpico <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>del</strong>lo sport perpromuovere la pace e la comprensione fra le nazioni e le culture e l’istruzione dei giovani ènato in Europa ed è stato promosso dal Com<strong>it</strong>ato olimpico internazionale e dai com<strong>it</strong>atiolimpici europei.Lo sport ha una forte attrattiva per i c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni europei, la maggioranza dei quali pratica conregolar<strong>it</strong>à un’attiv<strong>it</strong>à sportiva. Esso è anche fonte <strong>di</strong> valori importanti come lo spir<strong>it</strong>o <strong>di</strong>gruppo, la solidarietà, la tolleranza e la correttezza e contribuisce così allo sviluppo e allarealizzazione personali. Lo sport inoltre promuove il contributo attivo dei c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni <strong>del</strong>l’UEalla società, aiutando in tal modo a rafforzare la c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>nanza attiva. La Commissionericonosce il ruolo essenziale <strong>del</strong>lo sport nella società europea, particolarmente in questafase in cui deve avvicinarsi maggiormente ai c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni e affrontare i problemi che liinteressano davicino.Anche lo sport però si trova ad affrontare le nuove minacce e sfide emerse nella societàeuropea, come la pressione commerciale, lo sfruttamento dei giovani giocatori, il doping, ilrazzismo, la violenza, la corruzione e il riciclaggio <strong>del</strong> denaro.L’iniziativa qui presentata segna la prima volta in cui la Commissione si occupa in modocosì ampio <strong>del</strong>le questioni legate allo sport. Il suo obiettivo complessivo è dare unorientamento strategico sul ruolo <strong>del</strong>lo sport in Europa, incoraggiare il <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>o su alcuniproblemi specifici, migliorare la visibil<strong>it</strong>à <strong>del</strong>lo sport nel processo decisionale europeo esensibilizzare il pubblico in mer<strong>it</strong>o alle esigenze e alle specific<strong>it</strong>à <strong>del</strong> settore. L’iniziativaintende anche occuparsi <strong>di</strong> questioni importanti come l’applicazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>del</strong>l’UE allosport, e cerca <strong>di</strong> definire ulteriori azioni riguardanti lo sport a livello europeo.Questo Libro bianco non parte da zero. Lo sport è soggetto all’applicazione <strong>del</strong>l’acquiscomun<strong>it</strong>ario, e le pol<strong>it</strong>iche europee realizzate in <strong>di</strong>versi settori hanno già un impattoconsiderevole e crescente sullo sport.Il ruolo importante <strong>del</strong>lo sport nella società europea e la sua natura specifica sono statiriconosciuti nel <strong>di</strong>cembre 2000 dalla <strong>di</strong>chiarazione <strong>del</strong> Consiglio europeo sullecaratteristiche specifiche <strong>del</strong>lo sport e la sua funzione sociale in Europa, <strong>di</strong> cui si dovrebbetener conto nell’attuazione <strong>del</strong>le pol<strong>it</strong>iche comuni (“<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> Nizza”). Essa precisache le organizzazioni sportive e gli Stati membri hanno una responsabil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> primo pianonel gestire le questioni relative allo sport, con un ruolo centrale per le federazioni sportive,e chiarisce che le organizzazioni sportive devono onorare il proprio comp<strong>it</strong>o <strong>di</strong> organizzaree promuovere i loro sport “nel rispetto <strong>del</strong>le normative nazionali e comun<strong>it</strong>arie”. Allo stessotempo, essa riconosce che, “Nell’azione che esplica in applicazione <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fferenti<strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong> trattato, la Comun<strong>it</strong>à deve tener conto, anche se non <strong>di</strong>spone <strong>di</strong>competenze <strong>di</strong>rette in questo settore, <strong>del</strong>le funzioni sociali, educative e culturali <strong>del</strong>lo


sport, che ne cost<strong>it</strong>uiscono la specific<strong>it</strong>à, al fine <strong>di</strong> rispettare e <strong>di</strong> promuovere l’etica e lasolidarietà necessarie a preservarne il ruolo sociale”. Le ist<strong>it</strong>uzioni europee hannoriconosciuto la specific<strong>it</strong>à <strong>del</strong> ruolo svolto dallo sport nella società europea, me<strong>di</strong>antestrutture gest<strong>it</strong>e dal volontariato, in termini <strong>di</strong> salute, istruzione, integrazione sociale ecultura.Il Parlamento europeo ha segu<strong>it</strong>o con vivo interesse le <strong>di</strong>verse sfide che lo sport europeosi trova ad affrontare, e si è occupato regolarmente <strong>di</strong> questioni sportive nel corso <strong>degli</strong>ultimi anni.Durante la preparazione <strong>di</strong> questo Libro bianco, la Commissione ha tenuto numeroseconsultazioni con le parti interessate <strong>del</strong> settore <strong>del</strong>lo sport sulle questioni d’interessecomune, e ha avviato una consultazione on-line. Queste iniziative hanno mostrato come visiano considerevoli aspettative riguardo al ruolo <strong>del</strong>lo sport in Europa e all’azione <strong>del</strong>l’UEin questo settore.Il Libro bianco si concentra sul ruolo sociale <strong>del</strong>lo sport, sulla sua <strong>di</strong>mensione economica ela sua organizzazione in Europa, nonché sul segu<strong>it</strong>o che sarà dato all’iniziativa. Leproposte concrete per l’azione ulteriore <strong>del</strong>l’UE sono raccolte in un piano d’azione int<strong>it</strong>olatoa Pierre de Coubertin, in cui si espongono le attiv<strong>it</strong>à che saranno realizzate o sostenutedalla Commissione. Un documento <strong>di</strong> lavoro dei servizi <strong>del</strong>la Commissione illustra poi iprecedenti e il contesto <strong>del</strong>le proposte, con allegati sullo sport e le norme <strong>del</strong>l’UE inmateria <strong>di</strong> concorrenza, sullo sport e le libertà <strong>del</strong> mercato interno, e sulle consultazionicon le partiinteressate.2. IL RUOLO SOCIALE DELLO SPORTLo sport è una sfera <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à umana che interessa in modo particolare i c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni<strong>del</strong>l’Unione europea e ha un potenziale enorme <strong>di</strong> riunire e raggiungere tutti,in<strong>di</strong>pendentemente dall’età o dall’origine sociale. Secondo un sondaggio Eurobarometro(3) <strong>del</strong> novembre 20043, il 60% circa dei c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni europei partecipa in modo regolare adattiv<strong>it</strong>à sportive, in modo autonomo o inquadrato in una <strong>del</strong>le 700 000 società sportiveesistenti, le quali a propria volta fanno capo a tutta una serie <strong>di</strong> associazioni e federazioni.La maggior parte <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à sportive si svolge in strutture amatoriali. Lo sportprofessionistico ha un’importanza crescente e contribuisce anch’esso al ruolo sociale <strong>del</strong>losport. Oltre a migliorare la salute dei c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni europei, lo sport ha una <strong>di</strong>mensioneeducativa e svolge un ruolo sociale, culturale e ricreativo, e il suo ruolo sociale può ancherafforzare le relazioni esterne <strong>del</strong>l’Unione.2.1 Migliorare la salute pubblica attraverso l’attiv<strong>it</strong>à fisicaLa mancanza d’attiv<strong>it</strong>à fisica aumenta la frequenza dei casi <strong>di</strong> sovrappeso e obes<strong>it</strong>à e <strong>di</strong>una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi cronici come le malattie car<strong>di</strong>ovascolari e il <strong>di</strong>abete, che riducono laqual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a, mettono a rischio la v<strong>it</strong>a <strong>del</strong>le persone e rappresentano un onere per ibilanci san<strong>it</strong>ari e per l’economia.Il Libro bianco <strong>del</strong>la Commissione “Una strategia europea per i problemi <strong>di</strong> salute legatiall’alimentazione, al sovrappeso e all’obes<strong>it</strong>à” (4) sottolinea l’importanza <strong>di</strong> adottare misurepreventive e <strong>di</strong>namiche per arrestare il calo <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à fisica, e le azioni relative all’attiv<strong>it</strong>àfisica sugger<strong>it</strong>e nei due Libri bianchi si integreranno a vicenda.Come strumento finalizzato all’attiv<strong>it</strong>à fisica a vantaggio <strong>del</strong>la salute, il movimento sportivoha più influenza <strong>di</strong> qualsiasi altro: lo sport infatti attira l’attenzione <strong>del</strong>la gente e haun’immagine pos<strong>it</strong>iva. L’indubbia capac<strong>it</strong>à <strong>del</strong> movimento sportivo <strong>di</strong> favorire l’attiv<strong>it</strong>à fisicaa vantaggio <strong>del</strong>la salute però rimane spesso sottoutilizzata, e necess<strong>it</strong>a <strong>di</strong> esseresviluppata.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


L’Organizzazione mon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>la san<strong>it</strong>à (OMS) raccomanda un minimo <strong>di</strong> 30 minuti <strong>di</strong>attiv<strong>it</strong>à fisica moderata (che include ma non si lim<strong>it</strong>a allo sport) al giorno per gli adulti e <strong>di</strong>60 minuti per i bambini. Le autor<strong>it</strong>à pubbliche e le organizzazioni private <strong>degli</strong> Stati membridovrebbero tutte contribuire al raggiungimento <strong>di</strong> quest’obiettivo, ma gli stu<strong>di</strong> più recentimostrano in genere l’assenza <strong>di</strong> progressi degni <strong>di</strong> nota.Ecco <strong>di</strong> segu<strong>it</strong>o alcune proposte contenute nel piano d’azione De Coubertin:1) La Commissione propone <strong>di</strong> elaborare insieme agli Stati membri nuovi orientamentisull’attiv<strong>it</strong>à fisica prima <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong> 2008.Essa raccomanda <strong>di</strong> rafforzare la cooperazione a livello ministeriale tra i settori <strong>del</strong>lasalute, <strong>del</strong>l’istruzione e <strong>del</strong>lo sport negli Stati membri, per definire ed attuare strategiecoerenti volte a ridurre il sovrappeso, l’obes<strong>it</strong>à e gli altri rischi per la salute. In questocontesto, la Commissione incoraggia gli Stati membri ad esaminare come promuovere ilconcetto <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attiva tram<strong>it</strong>e i sistemi nazionali d’istruzione e formazione, compresa laformazione <strong>degli</strong> insegnanti.Per l’Italia possiamo qui c<strong>it</strong>are, ad esempio, il progetto “Guadagnare salute” <strong>del</strong> MIUR. 3Le organizzazioni sportive sono incoraggiate, in ragione <strong>del</strong> loro potenziale per quantoriguarda l’attiv<strong>it</strong>à fisica a vantaggio <strong>del</strong>la salute, a intraprendere attiv<strong>it</strong>à a tal fine. LaCommissione facil<strong>it</strong>erà lo scambio <strong>di</strong> informazioni e buone pratiche, in particolarerelativamente ai giovani, rivolgendo un’attenzione particolare al livello <strong>di</strong> base.2) La Commissione sosterrà una rete europea <strong>di</strong> Attiv<strong>it</strong>à fisica a vantaggio <strong>del</strong>la salute(attiv<strong>it</strong>à cosiddetta AFVS o HEPA: Health-Enhancing Physical Activ<strong>it</strong>y) e, se <strong>del</strong> caso, retipiù piccole e mirate che si occuperanno <strong>degli</strong> aspetti specifici <strong>del</strong>l’argomento.3) La Commissione farà <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à fisica a vantaggio <strong>del</strong>la salute un punto <strong>di</strong> riferimento<strong>del</strong>le sue attiv<strong>it</strong>à relative allo sport e cercherà <strong>di</strong> tenere meglio conto <strong>di</strong> questa prior<strong>it</strong>ànegli strumenti finanziari pertinenti, che includono:• il Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (aspetti <strong>del</strong>la saluteconnessi con lo stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a);• il programma <strong>di</strong> san<strong>it</strong>à pubblica 2007-2013;• i programmi Gioventù e C<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>nanza (cooperazione tra organizzazioni sportive, scuole,società civile, gen<strong>it</strong>ori e altri soggetti a livello locale);• il programma <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento permanente (formazione <strong>degli</strong> insegnanti e cooperazionetra scuole).1 Pierre de Coubertin (1863-1937), pedagogo e storico francese, fondatore dei Giochi olimpici moderni.2 Per chiarezza e semplic<strong>it</strong>à, questo Libro bianco utilizza la definizione <strong>di</strong> “sport” stabil<strong>it</strong>a dalConsiglio d’Europa: “qualsiasi forma <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica che, me<strong>di</strong>ante unapartecipazione organizzata o meno, abbia come obiettivo il miglioramento <strong>del</strong>lecon<strong>di</strong>zioni fisiche e psichiche, lo sviluppo <strong>del</strong>le relazioni sociali o il conseguimento<strong>di</strong> risultati nel corso <strong>di</strong> competizioni a tutti i livelli”.3 Speciale Eurobarometro (2004): I c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni <strong>del</strong>l’Unione europea e lo sport.4 COM(2007)279 def. <strong>del</strong> 30.5.2007.3 http://www.ministerosalute.<strong>it</strong>/stiliV<strong>it</strong>a/stiliV<strong>it</strong>a.jspBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Desmond Morris(La Repubblica 10-04-08)Perché l' uomo potrebbe essere immortaleSE L' IMMORTALITÀ È ALLA PORTATA DELL' UOMOQUALCHE anno fa ho tenuto la mano che porse a Vincent van Gogh i colori da lui usatiper creare i suoi più gran<strong>di</strong> capolavori. Mi trovavo alla festa per il centoventunesimocompleanno <strong>di</strong> Madame Jeanne Calment, ufficialmente la persona più longeva che sia maiesist<strong>it</strong>a. Da adolescente lavorava nel laboratorio <strong>di</strong> suo padre ad Arles, nel sud <strong>del</strong>laFrancia. Vincent entrò nella bottega per acquistare dei colori, e lei non fu molto contenta <strong>di</strong>aiutarlo, mi ha detto, perché era "brutto come il peccato, aveva un carattere terribile eodorava <strong>di</strong> alcol". Eppure, da brava figlia, prese il suo denaro e gli consegnò i colori concui avrebbe creato i Girasoli e molte <strong>del</strong>le sue opere più famose. Mi trovavo al suocompleanno perché volevo cercare <strong>di</strong> capire come un essere umano potesse vivere così alungo. Lei mi rispose che era tutto mer<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la sua calma. "È per questo che mi chiamanoCalment", <strong>di</strong>sse con una risatina, mentre un lampo le attraversava gli occhi, ormai quasiprivi <strong>del</strong>la vista. Ma sotto c'era <strong>del</strong>l'altro, e dal me<strong>di</strong>co <strong>del</strong>la donna venni a sapere che -sorprendentemente - questa non era stata malata nemmeno un giorno in tutta la sua v<strong>it</strong>a.Chissà che sistema immun<strong>it</strong>ario aveva! L'aveva protetta da ogni virus. Se solo la scienzame<strong>di</strong>ca avesse potuto estrarne l'essenza, e iniettarla a tutti. Oltre ad esseregeneticamente privilegiata grazie a questo straor<strong>di</strong>nario meccanismo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, la donnaaveva inoltre mantenuto, per indole, un atteggiamento pos<strong>it</strong>ivo nei confronti <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a e unirreprimibile senso <strong>del</strong>l'umorismo. In particolare, la <strong>di</strong>vertiva il fatto <strong>di</strong> aver inciso il suoprimo <strong>di</strong>sco - un funk-rap int<strong>it</strong>olato Mistress of Time - all'età <strong>di</strong> 120 anni. Vale la penadomandarsi, in questi tempi <strong>di</strong> salutismo e <strong>di</strong>ete scrupolosamente bilanciate, <strong>di</strong> regimi <strong>di</strong>f<strong>it</strong>ness e ginnastica, quale fosse lo stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a adottato dalla fantastica Madame Calment.La risposta è sorprendente: la signora era una buongustaia che amava l'alcol, le sigarette,la cioccolata e i dolci. Oltre ad essere golosa, amava il vino rosso <strong>di</strong> modesta qual<strong>it</strong>à, ilfegato d'oca e un sostanzioso stufato tipico <strong>del</strong>le sue parti. Quando compì i 117 anni idottori le suggerirono <strong>di</strong> non bere più porto, e provarono a farle smettere <strong>di</strong> fumare. Inqualche modo lei però riuscì a ingannarli, e l'anno successivo fu colta da un fotografomentre si godeva una sigaretta. Feci presente al suo me<strong>di</strong>co che iniziare ad interferire coni suoi piccoli piaceri, che ovviamente le erano stati d'aiuto, era una cattiveria. Lui risposeche non intendeva <strong>di</strong>ssuaderla da bere, ma solo <strong>di</strong> convincerla - adesso che era <strong>di</strong>ventataun "tesoro nazionale", a bere <strong>del</strong> vino rosso che fosse più costoso e pregiato. JeanneCalment morì un anno dopo (aveva forse risent<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la mancanza <strong>di</strong> quel vino rustico cheper tanti anni aveva bevuto), e benché non la incontrai più dopo quella prima volta, pensospesso a lei. Soprattutto adesso che sono entrato in quella fase <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a che il mio amicoe quasi coetaneo Sir David Attenborough chiama scherzando "i tempi supplementari". Nonè che io pensi con terrore alla morte. Semplicemente, mentre le devastazioni<strong>del</strong>l'invecchiamento si fanno più <strong>di</strong>fficili da ignorare, mi domando quale sia il modo miglioreper adattarsi a tale realtà. Un quarto <strong>di</strong> secolo scrissi un libro sull'invecchiamento, eadesso che ho ottanta anni rimpiango <strong>di</strong> averlo fatto, perché con il passare <strong>del</strong> tempo hoimparato a conoscere sin troppo bene il declino fisico <strong>del</strong> corpo umano. Al pari <strong>degli</strong> altrianimali, il nostro deca<strong>di</strong>mento appare inev<strong>it</strong>abile. Invecchiando, la funzional<strong>it</strong>à <strong>del</strong>rinnovamento cellulare <strong>di</strong>minuisce e i nostri corpi si fanno più deboli - sino a quando allafine accade qualcosa a cui non possiamo opporre sufficiente resistenza, e moriamo. Lamorte non ha nulla <strong>di</strong> misterioso, è semplicemente un modo per far sì che ciascuna speciesi mantenga geneticamente flessibile. Ciascuno <strong>di</strong> noi è il temporaneo depos<strong>it</strong>ario <strong>di</strong> geniimmortali: noi ci esauriamo, ma loro perdurano - attraverso i nostri figli. In questo modoBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


ogni generazione assiste ad un rimescolarsi <strong>di</strong> geni da cui emergono continuamentenuove combinazioni, e questo rende la nostra specie capace <strong>di</strong> adattarsi a con<strong>di</strong>zionimutevoli. Quel che è peggio è che il processo <strong>di</strong> logoramento non è uguale per tutti. Inalcuni, il cervello è il primo a partire. Quando incontrai Iris Murdoch per l'ultima volta, il suocorpo appariva in forma, ma lei non aveva idea <strong>di</strong> dove si trovasse o <strong>di</strong> che anno fosse.Per altri il declino inizia dal corpo, mentre il cervello resta vigile, e si risente amaramente<strong>del</strong> fatto <strong>di</strong> non riuscire più ad or<strong>di</strong>nare alle gambe <strong>di</strong> correre o saltare. Io appartengo aquesta seconda categoria. Il mio fisico inizia a perdere colpi, ma continuo a lavorare sinoalle tre o alle quattro <strong>del</strong> mattino. Ma se la società cambiasse il proprio atteggiamento neiconfronti <strong>del</strong>l'invecchiamento, gli in<strong>di</strong>vidui dovrebbero fare altrettanto. L'esempio <strong>di</strong>Madame Calment ci in<strong>di</strong>ca alcuni importanti insegnamenti: il primo, e più importante,deriva dal fatto che senza preoccuparsi <strong>del</strong>la propria salute lei abbia vissuto più a lungo <strong>di</strong>chiunque altro. Sino a quando i me<strong>di</strong>ci l'avvicinarono, negli ultimi anni, non credo si siamai interessata <strong>del</strong>la propria salute. Mangiava cibi sostanziosi che le piacevano, beveva<strong>del</strong> vino economico che le piaceva, fumava sigarette forti che le piacevano e - come<strong>di</strong>ceva lei - manteneva la calma. Se si fosse preoccupata <strong>del</strong>la propria salute e avessefatto qualcosa per migliorarla, l'ansia causata dal fomentare il timore <strong>di</strong> possibili maloriavrebbe ridotto l'efficacia <strong>del</strong> suo sistema immun<strong>it</strong>ario, e forse avrebbe risent<strong>it</strong>o <strong>degli</strong>acciacchi che affliggono così tante persone. Un altro punto importante è che non sisottoponeva ad alcuna attiv<strong>it</strong>à fisica estrema, ma ne coltivava <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> tipo moderato. Acento anni ancora andava in bici. Conducendo una ricerca sulle ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> coloro chehanno raggiunto e superato i cento anni ho scoperto che tutto ciò vale per la maggior parte<strong>di</strong> loro: quasi tutti seguono regolarmente una qualche attiv<strong>it</strong>à fisica moderata che limantiene attivi. Pedalare, camminare e fare <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>naggio sono tra le più <strong>di</strong>ffuse - e fattenon per tenersi in forma, ma per proprio piacere. E, al pari <strong>di</strong> Madame Calment, quasi tutticonservavano ironia, senso <strong>del</strong>l'umorismo e buonumore. Sorprende il fatto che JeanneCalment non fosse la sola, tra queste persone longeve, a nutrire un amore per le sigarette.E' forse terribilmente ingiusto, ma pare che esista un gene che protegge alcuni in<strong>di</strong>viduidai danni che derivano dall'avere i polmoni pieni <strong>di</strong> fumo. Inoltre, le persone longeve dame stu<strong>di</strong>ate amano mangiare e bere. Pare dunque che per assicurarsi una v<strong>it</strong>ainsol<strong>it</strong>amente longeva sia necessario mangiare e bere ciò che si ama, mantenersi il piùpossibile attivi, provare un vivace interesse verso il mondo che ci circonda, ev<strong>it</strong>arel'introspezione e - soprattutto - non sprecare tempo a preoccuparsi <strong>del</strong>la propria salute.Coloro che seguono le <strong>di</strong>ete <strong>del</strong> momento, i pigri, chi è patologicamente annoiato e imaniaci <strong>del</strong>la salute sembrano tutti destinati a morire prima. E in base all'osservazione<strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui che hanno superato il secolo <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a, appare consigliabile ev<strong>it</strong>are i regimisalutistici. Spesso osservo il volto <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui che praticano jogging, per vedere se sonotristi o infelici. I corridori felici - quelli che procedono a veloc<strong>it</strong>à moderata e si godono ilpiacere <strong>di</strong> stare all'aria aperta e lontani dalla scrivania - sono sulla giusta via. Si tengono inmovimento, senza ansia. Farebbero meglio (almeno per le loro ginocchia) a de<strong>di</strong>carsi alunghe passeggiate, ma intanto rientrano nella categoria <strong>di</strong> persone "regolarmente attive"che sembra conciliarsi con una v<strong>it</strong>a più lunga. Invece, quei corridori che ti passanoaccanto con il volto straziato, ripetendo a se stessi "devo stare in forma, devo stare informa", probabilmente riducono le loro probabil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> una v<strong>it</strong>a longeva. I pigri si trovanoall'estremo opposto. Il segreto sta nella moderazione. Un'altra fonte <strong>di</strong> ansia, nociva allasalute, è quella provata da coloro che seguono le <strong>di</strong>ete <strong>del</strong> momento. Per quanto riguardal'atteggiamento <strong>del</strong>l'uomo nei confronti <strong>del</strong> cibo, esistono tre ver<strong>it</strong>à: la prima riconosce checi siamo evoluti in quanto onnivori, riuscendo là dove altri avevano fall<strong>it</strong>o perchéconsumiamo un'ampia varietà <strong>di</strong> cibi. Uno dei motivi per cui oggi viviamo più a lungo è chegli scaffali dei supermercati offrono una sorprendente varietà <strong>di</strong> cibi provenienti da tutto ilmondo. La seconda ver<strong>it</strong>à, che rende ogni <strong>di</strong>eta superflua, è che più si mangia più siBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12ingrassa, e meno mangia più si <strong>di</strong>magrisice - fine <strong>del</strong>la storia. Ma che si mangi <strong>di</strong> più peringrassare o <strong>di</strong> meno per <strong>di</strong>magrire, è comunque importante consumare una gamma <strong>di</strong>cibi il più possibile varia. L'ultima ver<strong>it</strong>à sul cibo è che bisognerebbe godersi ciò che simangia, e rilassarsi mentre lo si consuma. Veloc<strong>it</strong>à e ansia rovinano la <strong>di</strong>gestione. Si<strong>di</strong>rebbe che mangiare, bere ed essere felice garantiscano <strong>del</strong>le buone possibil<strong>it</strong>à condurreuna v<strong>it</strong>a non piacevole - ma anche lunga. Un giorno potrebbe esistere un modo ad<strong>di</strong>r<strong>it</strong>turamigliore per aumentare le nostre probabil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> v<strong>it</strong>toria contro la Vecchia Signora con laFalce. Malgrado il vecchio motto sulla morte e le tasse, la morte <strong>di</strong> inev<strong>it</strong>abile non ha nulla.Se potessimo trovare il modo <strong>di</strong> interferire geneticamente con l'imperativo biologico cheingiunge al nostro meccanismo <strong>di</strong> rinnovamento cellulare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare progressivamentemeno efficace potremmo, in teoria, vivere per sempre - a patto <strong>di</strong> non farci investire da unautobus. Tale scoperta creerebbe un'esplosione demografica tale da far apparire insulsoin confronto il problema <strong>del</strong> riscaldamento globale. Saremmo obbligati a rilasciare deipermessi per procreare, in modo da permettere nuove nasc<strong>it</strong>e solo dopo che si è verificatoun incidente fatale. E' improbabile che nell'imme<strong>di</strong>ato futuro la manipolazione geneticaabbia raggiunto livelli tali da permetterci <strong>di</strong> raggirare la morte - e <strong>di</strong> certo non accadrà nelcorso <strong>del</strong>la mia esistenza. Quel che voglio <strong>di</strong>re non è che dovrebbe succedere, ma chepotrebbe. I progressi <strong>del</strong>la me<strong>di</strong>cina sono talmente rapi<strong>di</strong> che ciò che oggi pùo sembrarcifantascienza nel giro <strong>di</strong> qualche decennio potrebbe <strong>di</strong>ventare un fatto acquis<strong>it</strong>o. Benchésia impossibile prevedere in quale modo un scoperta futura potrà ripercuotersi sullepersone che nascono oggi, possiamo supporre che in un futuro non troppo lontanopersone come Madame Calment saranno molto più comuni. Due anni fa, sottol'abbagliante sole <strong>del</strong> deserto <strong>del</strong>la Namibia, notai improvvisamente <strong>di</strong> essere l'unicapersona a non indossare gli occhiali da sole. L'età aveva oscurato le lenti dei miei occhi, etornato a casa mi sottoposi ad un intervento per sost<strong>it</strong>uire le lenti vecchie e offuscate conaltre, artificiali. Adesso ho <strong>di</strong> nuovo gli occhi <strong>di</strong> un giovanotto, e il mondo è tornato bello eluminoso. Tornato per una vis<strong>it</strong>a <strong>di</strong> controllo, ho chiesto al chirurgo che mi aveva dato gliocchi nuovi se magari non fosse in grado <strong>di</strong> trapiantare tutto il corpo. Se solo il miocervello potesse essere inser<strong>it</strong>o nel cranio <strong>di</strong> un giovane morto per trauma cranico masano sotto ogni altro punto <strong>di</strong> vista, potrei ricominciare da capo e godermi un altro po' <strong>di</strong>v<strong>it</strong>a su questo nostro piccolo, affascinante pianeta. Il chirurgo ha sorriso: "Non ancora".Già, non ancora. Ma un giorno, forse.(Traduzione <strong>di</strong> Marzia Porta) Copyright Daily Mail


Questo ultimo passaggio logico ci consente <strong>di</strong> connetterci con il concetto-chiave dautilizzare per le final<strong>it</strong>à <strong>del</strong> corso e che, non unico, lega Bruner a Vygotskij: il concetto <strong>di</strong>scaffol<strong>di</strong>ng.Bruner si chiede, anche analizzando il lavoro <strong>di</strong> Vygotskij, come si possa risolvereun’apparente contrad<strong>di</strong>zione: come può il bambino, che inizialmente reagisce in manierainconscia e irriflessa, arrivare ad apprendere un comp<strong>it</strong>o per il quale è all’inizioincompetente? Come pertanto, essendo l’appren<strong>di</strong>mento connotato socialmente dallapresenza <strong>di</strong> un ambiente e figure adulte (o più esperte) facil<strong>it</strong>anti, può avvenire il “prest<strong>it</strong>o<strong>di</strong> coscienza” dall’adulto al bambino? Costruendo un’impalcatura (in inglese scaffol<strong>di</strong>ng) asostegno <strong>del</strong>la cresc<strong>it</strong>a <strong>del</strong>l’educando 6Scaffol<strong>di</strong>ng in<strong>di</strong>ca le strategie <strong>di</strong> sostegno all’appren<strong>di</strong>mento che consentono <strong>di</strong> svolgereun comp<strong>it</strong>o nonostante non si abbiano ancora le competenze per farlo in autonomia grazieall'aiuto <strong>di</strong> un esperto, <strong>di</strong> un adulto o <strong>di</strong> un pari più preparato che fornisce in<strong>di</strong>cazioni esuggerimenti, nell'attesa che si riesca a maturare una piena autonomia nello svolgimento<strong>del</strong> comp<strong>it</strong>o.Lo scaffol<strong>di</strong>ng si connette con la teoria <strong>del</strong>la zona <strong>di</strong> sviluppo prossimale <strong>di</strong> Vygotskij, inquanto l’impalcatura deve adeguarsi continuamente alla stessa riducendosi via via che ilbambino <strong>di</strong>mostrerà <strong>di</strong> saper eseguire il comp<strong>it</strong>o, fino a scomparire.Un esempio classico <strong>di</strong> scaffol<strong>di</strong>ng è l'aiuto offerto dall'adulto al bambino che staimparando ad andare in bicicletta, a nuotare o, ancor prima, a camminare.Per connetterci con il rapporto persona-ambiente, centrale nella nostra trattazione,ricor<strong>di</strong>amo come le tre competenze (camminare, nuotare, andare in bicicletta) appenac<strong>it</strong>ate vengono primariamente persegu<strong>it</strong>e attraverso una mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioniambientali: ponendosi alla giusta <strong>di</strong>stanza, inserendo oggetti nel trag<strong>it</strong>to, riempiendoaffettivamente lo spazio, mo<strong>di</strong>ficando il mezzo con altri supporti che consentono equilibrio.Vygotskij è stato uno psicologo sovietico, padre <strong>del</strong>la scuola storico-culturale, morì nel1934 a soli 38 anni lasciando una ricchissima e in parte sconosciuta produzione scopertain occidente solo a partire dagli anni ’80.Vygotskij, per coloro che si occupano <strong>di</strong> educazione in senso lato, ha contribu<strong>it</strong>o a chiarirealcuni dei processi fondamentali che intercorrono nelle relazioni tra linguaggio, pensiero esocializzazione.L’appren<strong>di</strong>mento, soprattutto quello concettuale, è un processo collaborativo, ovverosiasociale, tra adulto (o più competente) e bambino, avviene attraverso un <strong>di</strong>alogo continuoche contiene vari accomodamenti.Il tema, trattato da Vygotskij, che risulta più interessante ai fini <strong>del</strong>la trattazione relativa alcorso è quello <strong>del</strong>la zona <strong>di</strong> sviluppo prossimale ovvero “la <strong>di</strong>stanza tra il livello evolutivoreale, determinato in termini <strong>di</strong> autonoma capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> soluzione dei problemi, e il livello <strong>di</strong>sviluppo potenziale, determinato in termini <strong>di</strong> capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> soluzione <strong>di</strong> problemi sotto laguida <strong>di</strong> un adulto o in collaborazione con coetanei più capaci. […] L’appren<strong>di</strong>mentoumano presuppone una specifica natura sociale ed un processo atto a consentire aibambini <strong>di</strong> far propria la v<strong>it</strong>a intellettuale <strong>di</strong> coloro che li circondano. […] L’idea <strong>di</strong> una zona<strong>di</strong> sviluppo prossimale ci consente <strong>di</strong> proporre una nuova formula, ossia che l’unico‘appren<strong>di</strong>mento pos<strong>it</strong>ivo’ è quello che anticipa lo sviluppo” 7 Proprio in relazione allamodal<strong>it</strong>à <strong>di</strong> copertura <strong>di</strong> questo spazio potenziale anticipatore Bruner propone il concetto<strong>di</strong> scaffol<strong>di</strong>ng.6 Ivi, p. 91, 1627 Vygotskij, L. S., Pensiero e linguaggio. Ricerche psicologiche , 9 a ed. Roma-Bari, Laterza ( prima e<strong>di</strong>zione1990), 2001; pp. 140-141Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Carl RogersCarl Rogers (1902-1987) è stato uno psicologo statun<strong>it</strong>ense, fondatore <strong>del</strong>la terapia non<strong>di</strong>rettiva e noto in tutto il mondo per i suoi stu<strong>di</strong> sul counseling e la psicoterapia all'interno<strong>del</strong>la corrente umanistica.I tre leaders storici <strong>del</strong>la Psicologia Umanistica (nata nel 1962 in California) conapplicazioni ed estensioni ai problemi <strong>del</strong>l’educazione e <strong>del</strong>l’istruzione sono stati: A.Maslow, C. Rogers, A. CombsIn tutto il mondo va <strong>di</strong>ffondendosi rapidamente la conoscenza e l’interesse per lapsicologia umanistica (terza forza tra psicologia <strong>di</strong>namica, ovvero la psicanalisi, e ilcomportamentismo) e in particolare per la psicologia <strong>di</strong> Carl Rogers (l’approccio centratosulla persona).I motivi <strong>di</strong> questo successo vanno innanz<strong>it</strong>utto ricercati nel fatto che l’approccio umanisticoe l’approccio centrato sulla persona non pretendono <strong>di</strong> imporre gran<strong>di</strong> sistemi teorici ném<strong>it</strong>i salvazionistici, ma semplicemente <strong>di</strong> proporre la cresc<strong>it</strong>a e la maturazione <strong>del</strong> singoloe dei gruppi attraverso una mo<strong>di</strong>ficazione salutare e costruttiva e profonda dei rapportiinterpersonali, basata sulla partecipazione affettiva (empatia), sull’abbandono dei ruolistereotipati e sulla responsabilizzazione <strong>di</strong> ciascuno. La psicologia umanistica si èaffermata in America dopo la psicoanalisi ed il comportamentismo; si prefigge <strong>di</strong> cambiarela società attraverso la valorizzazione e il rispetto <strong>del</strong>le persone e la forza dei fatti e deirisultati. 8Il movimento umanistico che sta, indubbiamente, trasformando non solo il mondo <strong>del</strong>lapsicoterapia, ma anche quello <strong>del</strong>l’educazione, <strong>del</strong> lavoro, <strong>del</strong>lo sport, <strong>del</strong>l’assistenzame<strong>di</strong>ca e sociale, si sviluppa dal basso come un processo autogest<strong>it</strong>o che anzichéricorrere a maestri o “esperti” unisce gli sforzi <strong>di</strong> coloro che cercano <strong>di</strong> portare nei variamb<strong>it</strong>i dei vivere umano e, soprattutto nella scuola, un mo<strong>del</strong>lo centrato sull’uomo, miratoa comprenderne sempre meglio la natura e a creare le con<strong>di</strong>zioni che promuovono losviluppo e la salute fisica e mentale.L’educazione umanistica si impegna a comprendere, tram<strong>it</strong>e la concretezza dei fatti e deivissuti <strong>del</strong>le persone, i profon<strong>di</strong> mutamenti <strong>del</strong> nostro tempo per rispondere concretamentee fattivamente ai bisogni e alle aspettative <strong>del</strong>la società contemporanea. L’approcciosottolinea la responsabil<strong>it</strong>à dei singoli e <strong>del</strong>la collettiv<strong>it</strong>à nel comprendere, rispettare efacil<strong>it</strong>are i processi <strong>di</strong> sviluppo e maturazione <strong>del</strong>le persone. Ha fiducia nella capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong>ogni persona <strong>di</strong> auto-gestire il suo processo <strong>di</strong> attualizzazione e ricerca e convalidacontinuamente, attraverso la verifica, le con<strong>di</strong>zioni relazionali che facil<strong>it</strong>ano il camminoversol’autorealizzazione.L’assunto <strong>di</strong> base è che le persone non si lim<strong>it</strong>ano a reagire all’ambiente; esse sono attive,creative e <strong>di</strong>namiche; e rispondono in modo “intenzionale” e significativo aicon<strong>di</strong>zionamenti genetici, biologici, psicologici e sociologici.Oggi l’“Approccio Centrato sulla Persona” ha esteso le sue ra<strong>di</strong>ci in tutti i settori <strong>del</strong>laricerca e <strong>del</strong>l’azione sociale: me<strong>di</strong>cina, antropologia, psicologia, sociologia, pol<strong>it</strong>ica,educazione ecc., <strong>di</strong>mostrando una tale v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à da resistere e rafforzarsi anche a <strong>di</strong>spetto <strong>di</strong>quanti la denigrano e contrastano. L’approccio umanistico non si basa su dati sperimentali,8 Forcillo, S., http://www.aspu.<strong>it</strong>/pagine/terzaforza/ins-oggi.htm, cfr. (testo liberamente adattato allo scopo<strong>del</strong> corso)


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12come i resoconti <strong>del</strong> comportamento dei ratti nella gabbia (Skinner); si basa invece suosservazioni, impressioni, dati scientifici, tecniche ed ipotesi.Essere oggi insegnanti efficaciRogers, che svolse anche la funzione <strong>di</strong> docente <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a superiore e <strong>di</strong> docenteunivers<strong>it</strong>ario, analizzando la sua personale esperienza <strong>di</strong> insegnamento, central’educazione su questi fattori: l’impegno personale e la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> iniziativa eautovalutazione <strong>del</strong>lo studente, la congruenza <strong>del</strong>l’insegnante come persona genuina ereale, il rispetto per gli alunni, la sua capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> empatia e <strong>di</strong> facil<strong>it</strong>azione <strong>del</strong> processo <strong>di</strong>maturazione dei suoi studenti, la significativ<strong>it</strong>à esistenzialmente verificabile dei contenutiproposti, la soluzione democratica e collaborativa dei problemi.La con<strong>di</strong>zione educativa ideale è allora quella in cui rispetto, empatia e congruenzafacil<strong>it</strong>ano il conseguimento <strong>di</strong> quel livello <strong>di</strong> autoconsapevolezza che permette all’alunno <strong>di</strong>cogliere dall’interno il suo processo formativo e <strong>di</strong> sintonizzarsi su <strong>di</strong> esso per tendere inmodo efficace verso l’autorealizzazione.Al docente spetta il non facile comp<strong>it</strong>o <strong>di</strong> “entrare” nel privato mondo percettivo <strong>del</strong>l’altro e<strong>di</strong> starci comodo; <strong>di</strong> essere sensibile, attimo per attimo, ai cambiamenti <strong>di</strong> percezione,sentimenti e significati che fluiscono dall’altro; dalla rabbia alla tenerezza, dalla confusioneall’insight.Rogers così esprime i caratteri fondamentali <strong>del</strong>la sua pedagogia 9 :• Gli esseri umani sono dotati <strong>di</strong> una naturale tendenza a conoscere, a capire e adapprendere (motivazione cogn<strong>it</strong>iva).• L’appren<strong>di</strong>mento è veramente significativo quando il “contenuto” è vissuto dallostudente come rilevante per la sod<strong>di</strong>sfazione dei suoi bisogni e la realizzazione<strong>del</strong>le sue final<strong>it</strong>à personali.• L’appren<strong>di</strong>mento che implica un cambiamento nella percezione <strong>di</strong> sé e nei propriatteggiamenti è avvert<strong>it</strong>o come una minaccia e tende a susc<strong>it</strong>are resistenze.• Quando le minacce dall’esterno sono ridotte al minimo, l’appren<strong>di</strong>mento avviene piùfacilmente ed efficacemente.• L’appren<strong>di</strong>mento significativo nasce dall’esperienza e dal fare: quando lo studente èparte attiva <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> insegnamento-appren<strong>di</strong>mento.• L’appren<strong>di</strong>mento auto-promosso ed auto-gest<strong>it</strong>o, quello che coinvolge il sentimentooltre che l’intelletto, è il più duraturo e pervasivo.• L’autovalutazione e l’autocr<strong>it</strong>ica facil<strong>it</strong>ano molto <strong>di</strong> più lo sviluppo <strong>del</strong>l’autonomia<strong>del</strong>l’autofiducia e <strong>del</strong>la creativ<strong>it</strong>à che non la valutazione esterna.• L’appren<strong>di</strong>mento più utile nel contesto socio-culturale attuale è quello che riguardail processo stesso <strong>del</strong>l’apprendere: l’essere costantemente aperti all’esperienza eintegrare il processo <strong>del</strong> cambiamento.Sul piano <strong>di</strong>dattico tali principi trovano applicazione in questa sequenza operativa:• Presentazione e conoscenza reciproca <strong>del</strong>le persone e analisi dei bisogniaspettative.• Presentazione <strong>del</strong>le tematiche e <strong>del</strong>le metodologie e verifica <strong>del</strong>la loro rispondenzaai bisogni-aspettative.• Definizione <strong>di</strong> un preciso “contratto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o-lavoro”.• Attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> ricerca e stu<strong>di</strong>o: esecuzione assist<strong>it</strong>a <strong>del</strong> contratto prescelto e concordato.• Verifica esterna (risultati raggiunti) ed interna (apprezzamento <strong>del</strong>l’esperienzafatta).9 Rogers, C., Libertà nell’appren<strong>di</strong>mento, Giunti-Barbera, Firenze 1973; cfr


L’insegnante <strong>di</strong>scute con ogni alunno o programma e definisce il contratto <strong>di</strong> lavoro,fornisce il materiale e le informazioni <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone, resta a <strong>di</strong>sposizione per ogni richiesta<strong>di</strong> supporto e collaborazione; infine verifica e valuta con gli alunni l’es<strong>it</strong>o dei vari contratti,ripropone nuovi cicli <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.Lo studente è al corrente <strong>del</strong>le motivazioni che sono alla base <strong>del</strong> programma e dei meto<strong>di</strong><strong>di</strong> lavoro, sceglie il proprio modo con il quale vuole apprendere, valuta da solo il percorso<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e si impegna nei contralto <strong>di</strong> lavoro e nella verifica dei risultati concretamenteraggiunti.Pedagogia e <strong>di</strong>dattica rogersiane affermano il primato <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>mentosull’insegnamento, <strong>del</strong>l’interiore sull’esteriore, <strong>del</strong>l’autonomia sull’eteronomia.L’educazione centrata sulla persona, ovvero sul <strong>di</strong>scente richiede che qualsiasi metodo <strong>di</strong>lavoro e <strong>di</strong> valutazione sia esente da “minaccios<strong>it</strong>à” e rinunci all’uso coerc<strong>it</strong>ivo <strong>del</strong> potereproprio <strong>del</strong> ruolo docente, senza per questo sfociare nel permissivismo. Tuttavia, Rogers èfermamente convinto che tale rivoluzionaria concezione non può restare ancorata adun’opzione basata solo sulla personale convinzione ma che, invece, debba passare alvaglio <strong>del</strong>la riflessione epistemologica e <strong>del</strong>la verifica sperimentale. Infatti, Rogers affermache la Filosofia pedagogica non ha senso se non accetta la validazione-invalidazione <strong>del</strong>laricerca scientifica.La teoria ha valore <strong>di</strong> ver<strong>it</strong>à solo se si assoggetta al test rigoroso <strong>del</strong>la ricerca empirica efenomenologica. Per Rogers, quin<strong>di</strong>, l’educazione e lo sviluppo sono un affarestrettamente personale, un’esperienza profondamente <strong>di</strong>versa da persona a persona. Perquesto motivo Rogers parla <strong>di</strong> “Persona-insegnante” e sintetizza anche i “requis<strong>it</strong>i” chedeve avere un insegnante che desideri utilizzare l’approccio umanistico applicatoall’istruzione.Il primo requis<strong>it</strong>o: È una profonda fiducia negli organismi umani, fiducia, cioè, nellacapac<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>viduo umano <strong>di</strong> sviluppare le sue potenzial<strong>it</strong>à e permettergli <strong>di</strong> scegliere ilsuo modo <strong>di</strong> apprendere.Il secondo requis<strong>it</strong>o: È la sincer<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’insegnante, la sua lealtà, la sua assenza <strong>di</strong>maschera. Egli può essere arrabbiato, ma può anche essere sensibile e comprensivo.Cosicché egli è una “PERSONA”, per i suoi studenti.Il terzo requis<strong>it</strong>o: È la stima e rispetto per gli studenti, per i loro sentimenti e le loroopinioni.Il quarto requis<strong>it</strong>o: È la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> comprendere le reazioni <strong>degli</strong> studenti “dal <strong>di</strong> dentro”,una “consapevolezza empatica” <strong>di</strong> come appare allo studente il processo educativo.In altre parole, Rogers sostiene che secondo questi requis<strong>it</strong>i gli studenti <strong>di</strong>ventano capaci<strong>di</strong> educarsi senza l’aiuto <strong>degli</strong> insegnanti, cosicché il docente <strong>di</strong>venta giusto un“Facil<strong>it</strong>atore” <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>mento.Lo scopo principale <strong>del</strong>l’approccio rogersiano è, quin<strong>di</strong>, quello <strong>di</strong> creare <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioniche permettano alla “Forza <strong>di</strong> base” ins<strong>it</strong>a in ogni in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> agire, in modo che lapersona possa crescere verso la propria autorealizzazione.Si tratta, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> un’acquisizione progressiva verso una catarsi emozionale come faseiniziale, <strong>di</strong> una più efficace e qualificante comprensione <strong>del</strong> sé e <strong>del</strong>la propria s<strong>it</strong>uazione,che permetta <strong>di</strong> raggiungere e giungere a <strong>del</strong>le scelte e a <strong>del</strong>le decisioni pos<strong>it</strong>ive per ilproprio vivere, maturare ed efficacemente interagire. Pertanto, Rogers chiede ad ogniPersona che sia concretamente impegnata nelle relazioni umane, in primis al docente, ilpossesso <strong>di</strong> tre fondamentali ed imprescin<strong>di</strong>bili requis<strong>it</strong>i:1. L’accettazione <strong>del</strong>l’altro in quanto Persona.2. La congruenza ovvero l’assenza <strong>di</strong> maschere.3. L’empatia, la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> cogliere e sentire le emozioni vissute e percep<strong>it</strong>e dall’altroe saper fargli capire che lo si percepisce e gli si è vicino.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Nell’«Approccio Centrato sulla Persona» ci si fida <strong>del</strong>la tendenza costruttiva <strong>del</strong>l’essereumano verso uno sviluppo più stabile e completo.Tre brevi e rilevanti approfon<strong>di</strong>menti in relazione allo scopo <strong>del</strong> corso <strong>di</strong> Attiv<strong>it</strong>à motoriapreventiva riguardano i temi <strong>del</strong>la significativ<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>mento, <strong>del</strong>la congruenza e<strong>del</strong>la relazione d’aiuto:- l’appren<strong>di</strong>mento significativo vede coinvolta l’intera persona, con il suointelletto e i suoi sentimenti, parte dall’in<strong>di</strong>viduo ed è caratterizzato da un“senso <strong>di</strong> scoperta in cui si prova questo tipo <strong>di</strong> sensazione: ‘oh, questo èproprio quello che da tanto tempo stavo cercando <strong>di</strong> scoprire!’ […]L’appren<strong>di</strong>mento significativo produce una <strong>di</strong>fferenza pervasiva nellaconoscenza, negli atteggiamenti e nel comportamento <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>viduo. Infine s<strong>it</strong>ratta <strong>di</strong> qualcosa che lo studente [qualsiasi persona in s<strong>it</strong>uazione <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento o <strong>di</strong> cambiamento, n.d.a.] vuole apprendere perché ha unsignificato per lui, per la sua v<strong>it</strong>a, per il suo modo <strong>di</strong> essere” 10 .Il corso affronta in vari altri momenti e autori il tema <strong>del</strong> cambiamento, <strong>degli</strong>atteggiamenti e dei comportamenti (Le Boulch, Bandura, Prochaska) e <strong>del</strong>lanecess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>menti significativi (Hardman, Didattica sostenibile).- Ancor più <strong>del</strong>la coerenza tra <strong>di</strong>re e fare, la congruenza può essererappresentata come la coerenza tra essere e fare.- La relazione d’aiuto, che Rogers sviluppa soprattutto in termini <strong>di</strong> relazioneterapeuta-paziente, assume una particolare rilevanza nella <strong>di</strong>dattica <strong>del</strong>movimento: è quella s<strong>it</strong>uazione nella quale il docente chiede ad un allievo piùcompetente <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione le proprie capac<strong>it</strong>à per aiutare un altroallievo; altra s<strong>it</strong>uazione, riscontrabile ad esempio nei gruppi <strong>di</strong> cammino, èquella in cui l’operatore chiede ad un partecipante <strong>di</strong> aiutarlo nellamotivazione all’attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> un altro soggetto.10 Kirschenbaum, H., Land Henderson, V., Dialoghi <strong>di</strong> Carl Rogers, La Meri<strong>di</strong>ana, Molfetta (BA), 2008; (CarlRogers <strong>di</strong>alogues, Howard Kirschenbaum and the Estate of Carl Rogers, 1989); p. 184Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Cr<strong>it</strong>ical pedagogyLa Cr<strong>it</strong>ical Pedagogy (Pedagogia cr<strong>it</strong>ica) racchiude una serie <strong>di</strong> pratiche <strong>di</strong>insegnamento/appren<strong>di</strong>mento tese ad accrescere la capac<strong>it</strong>à cr<strong>it</strong>ica <strong>degli</strong> allievirelativamente a con<strong>di</strong>zioni sociali oppressive. La CP cost<strong>it</strong>uisce il primo gra<strong>di</strong>no <strong>di</strong> unmovimento pol<strong>it</strong>ico che tende a costruire una società più egual<strong>it</strong>aria; non ha unadefinizione statica visto che i vari autori ne hanno mo<strong>di</strong>ficato approcci e forme; nonesistono altresì attualmente materiali specifici tradotti in <strong>it</strong>aliano.Dal punto <strong>di</strong> vista metodologico si rifà ad un approccio <strong>di</strong>alogico tra docente e <strong>di</strong>scente,cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da esperienze significative.Le sue ra<strong>di</strong>ci sono riscontrabili nella teoria cr<strong>it</strong>ica <strong>del</strong>la Scuola <strong>di</strong> Francoforte (Adorno,Horkeimer, Marcuse, Habermas) la cui influenza è evidente nel lavoro tesoall’emancipazione tram<strong>it</strong>e l’educazione <strong>del</strong> principale esponente <strong>del</strong>la CP: Paulo Freire.In Italia uno dei punti <strong>di</strong> riferimento pedagogico che alcuni autori mettono in relazione conla CP è Don Lorenzo Milani; sicure le assonanze, sia pure non approfon<strong>di</strong>te con ilproblematicismo pedagogico <strong>di</strong> Banfi e, successivamente, <strong>di</strong> Giovanni Maria Bertin cui sirifà parte <strong>del</strong>la scuola pedagogica bolognese.Nei paesi anglosassoni, ed in particolare in Nuova Zelanda, la cr<strong>it</strong>ical pedagogy èattualmente tra gli approcci più utilizzati nel curriculum <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Educazione Fisica.Il principale esponente <strong>del</strong>la CP è attualmente r<strong>it</strong>enuto l’americano Henry A. GirouxPer chi ha assist<strong>it</strong>o, nel corso <strong>del</strong>l’AA 2010/11, alla lezione <strong>del</strong>la Prof.ssa Catalan(presentazioni sulla mia pagina personale), ricorderà come la ricerca long<strong>it</strong>u<strong>di</strong>nale da leipresentata si rifacesse proprio a questi approcci.L’aspetto che maggiormente riguarda la trattazione <strong>di</strong> Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva è laconnessione con il processo <strong>di</strong> coscientizzazione cr<strong>it</strong>ica <strong>del</strong>la pratica <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoche contribuisce alla creazione <strong>di</strong> strumenti in<strong>di</strong>viduali tendenti all’assunzione <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>aattivi.


LA DIDATTICA SOSTENIBILE1sostenibil<strong>it</strong>à2 <strong>di</strong>dattica3 storia <strong>del</strong>la <strong>di</strong>dattica sostenibile4 Accezione ambientale e comunicazione1 Sostenibil<strong>it</strong>àIl termine sostenibil<strong>it</strong>à si è affermato a partire dalla fine <strong>degli</strong> anni '80 in relazioneall'ambiente.In particolare la sua apparizione nel contesto pol<strong>it</strong>ico internazionale avvenne all'interno <strong>del</strong>Rapporto Brundtland nel 1987 (WCED,1987) 11 . Quel Rapporto rappresentò un elemento <strong>di</strong>rottura e <strong>di</strong>stacco con i concetti ambientali espressi in passato e contribuì a far <strong>di</strong>venire laquestione ambientale tema pol<strong>it</strong>ico prior<strong>it</strong>ario e trasversale a tutti i settori."Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo che risponda alle necess<strong>it</strong>à <strong>del</strong> presentesenza compromettere la capac<strong>it</strong>à <strong>del</strong>le generazioni future <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le proprieesigenze" (Brundtland, World Commission on Environment and Development, 1987)."Per sviluppo sostenibile si intende un miglioramento <strong>del</strong>la qual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a, senzaeccedere la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> carico <strong>degli</strong> ecosistemi alla base"(World Conservation Union, UNEnvironment Programme and World Wide Fund for Nature, 1991).Sino a quel momento il concetto <strong>di</strong> ambiente era quasi esclusivamente correlato allacapac<strong>it</strong>à <strong>del</strong> nostro pianeta <strong>di</strong> produrre materie prime utili per lo sviluppo umano. Diconseguenza la tutela ambientale era percep<strong>it</strong>a necessaria solo se garantiva losfruttamento industriale (giacimenti, foreste, riserve d'acqua) o dove un deterioramento<strong>del</strong>lo stato naturale poteva trasformarsi in una per<strong>di</strong>ta economica (aree turistiche).L'avvento <strong>del</strong> concetto <strong>di</strong> "Sviluppo sostenibile" iniziò a mettere in <strong>di</strong>scussione la visioneantropocentrica dei mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> sviluppo tra<strong>di</strong>zionali allargando l'interesse agli altri esseriviventi e soprattutto alle generazioni future, riconoscendo per questi il <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to a poteraccedere alle risorse offerte dalla natura, almeno nel medesimo modo a cui noi viacce<strong>di</strong>amo oggi.L'apparente prior<strong>it</strong>à che nella parte iniziale <strong>di</strong> questa trattazione viene data agli aspettiambientali <strong>del</strong>la sostenibil<strong>it</strong>à deriva dal fatto che tale presa <strong>di</strong> coscienza dei pericoli <strong>di</strong>auto<strong>di</strong>struzione derivanti dal mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> sviluppo in atto sia avvenuta proprio a partire dallarottura emersa da quel contesto. Nonostante protocolli, piani d'azione e accor<strong>di</strong>, taleconsapevolezza è tuttavia ancora oggi labile, scarsamente <strong>di</strong>ffusa terr<strong>it</strong>orialmente econcentrata nelle fasce <strong>di</strong> popolazione me<strong>di</strong>o-alte sia dal punto <strong>di</strong> vista economico che <strong>del</strong>grado <strong>di</strong> istruzione.La prior<strong>it</strong>à è pertanto solo apparente in quanto gli aspetti sociali ed economici <strong>del</strong>losviluppo sostenibile sono altrettanto importanti.La sostenibil<strong>it</strong>à sociale è infatti la precon<strong>di</strong>zione e il supporto per la sostenibil<strong>it</strong>àambientale.La sostenibil<strong>it</strong>à economica è a sua volta essenziale per permettere il conseguimento <strong>del</strong>leprime.Si può quin<strong>di</strong> asserire che il concetto <strong>di</strong> sviluppo sostenibile presenti tre <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> pariimportanza: ambientale, sociale ed economica.In assenza <strong>di</strong> una adeguata <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> risorse, infatti, non si può sviluppare quelreticolo sociale e culturale che consente <strong>di</strong> porre adeguata attenzione alle tematiche11 World Commission on Environment and Development, 1987Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


ambientali. Sviluppo sostenibile signica che povertà, iniqu<strong>it</strong>à sociale e degrado ambientesono piaghe da combattere contestualmente."Sviluppo" <strong>di</strong>viene quin<strong>di</strong> il termine con cui si in<strong>di</strong>ca l'insieme dei processi che possonogarantire una amministrazione <strong>del</strong>le risorse tale da superare la povertà e affermare l'equ<strong>it</strong>àsociale, non certo l'aumento <strong>del</strong> PIL o la massificazione <strong>degli</strong> utili."Sostenibile" assume il significato <strong>di</strong> duraturo, <strong>di</strong>venta termine <strong>di</strong> garanzia per legenerazioni future e per le altre forme <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a. 12Un importante momento <strong>di</strong> svolta rispetto all'affermazione <strong>di</strong> queste tematiche è stata laConferenza su Ambiente e Sviluppo <strong>di</strong> Rio de Janeiro (Earth Summ<strong>it</strong>), organizzata nel1992 dalle Nazioni Un<strong>it</strong>e. Nel corso <strong>di</strong> quella conferenza venne prodotto lo strumento baseper la definizione <strong>degli</strong> obiettivi <strong>di</strong> lungo termine e per la definizione <strong>del</strong>le azioni concreteper realizzarli: Agenda 21.Il significato <strong>di</strong> Agenda 21 è "agenda per il 21° secolo", ovvero l'elenco <strong>del</strong>le cose da fare,<strong>degli</strong> appuntamenti, che permetteranno <strong>di</strong> convertire i mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> sviluppo verso i principi<strong>del</strong>la sostenibil<strong>it</strong>à.E' da quel momento, poi ripetuto e assunto, nella filosofia e negli impegni, da varieorganizzazioni sopranazionali, governi, enti locali che il termine sostenibil<strong>it</strong>à entra nellaterminologia corrente.Per quanto riguarda le scienze educative, la rottura nell'epistemologia <strong>del</strong>la conoscenzaavvenuta con l'affermarsi <strong>del</strong>le teorie <strong>del</strong>la compless<strong>it</strong>à 13 ha prodotto una rivis<strong>it</strong>azione,attualizzazione, quando non una de-sostanziazione <strong>di</strong> molti mo<strong>del</strong>li educativi, teorie <strong>di</strong>riferimento e visioni <strong>del</strong>le modal<strong>it</strong>à <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Come vedremo nei cap<strong>it</strong>olisuccessivi, tale rottura ha iniziato a comportare solo ora, con consistenti r<strong>it</strong>ar<strong>di</strong>, laridefinizione <strong>del</strong>le metodologie e <strong>del</strong>le <strong>di</strong>dattiche anche nel campo <strong>del</strong>l'educazionecorporea, motoria e sportiva.Per chi si occupa professionalmente <strong>del</strong> corpo la prima connessione riguarda il passaggiotra ambiente esterno, naturale o urbano, e ambiente interno, intendendolo nei varisignificati <strong>di</strong> cui è portatore: fisiologici, psicologici, antropologici, sociologici.2 <strong>di</strong>datticaLa <strong>di</strong>dattica rappresenta l'esplic<strong>it</strong>azione applicativa <strong>del</strong>la sequenza Filosofia<strong>del</strong>l'educazione-Pedagogia-Metodologia-Metodo-Didattica.Ogni azione <strong>di</strong>dattica comporta scelte significative nei confronti dei vissuti <strong>del</strong>le personecui è rivolta. L'educatore corporeo, motorio e sportivo vive la particolare s<strong>it</strong>uazione <strong>di</strong>incidere sempre sul vissuto corporeo <strong>del</strong>le persone: la sua azione conferma o negacompetenze, sicurezze, saperi, modal<strong>it</strong>à <strong>di</strong> relazione con l'altro e <strong>di</strong> inclusione sociale.Nessuna azione <strong>di</strong>dattica è neutra: che il docente lo voglia o meno, che le scelte siano omeno intenzionali, ogni decisione, anche la più piccola, si inscrive nella sequenzadescr<strong>it</strong>ta.Nel particolare amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à preventiva la <strong>di</strong>dattica si esplic<strong>it</strong>a in vari amb<strong>it</strong>i es<strong>it</strong>uazioni a seconda <strong>del</strong>le età <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a prese in considerazione.Affermando che SEMPRE una <strong>di</strong>dattica debba essere sostenibile e come tale concetto sileghi in modo sostanziale con le teorie e gli approcci che parlano <strong>di</strong> responsabilizzazione e12 cfr. Borgogni, A., Geri, M., Lenzerini, F., L'ambiente è sportivo, Meri<strong>di</strong>ana, Molfetta 200413 La produzione e le ricerche in mer<strong>it</strong>o risultano <strong>di</strong> grande ampiezza e apparente <strong>di</strong>somogene<strong>it</strong>à. Per unaprospettiva ampia si vedano in particolare i testi <strong>di</strong> Bateson, G., Verso un'ecologia <strong>del</strong>la mente, A<strong>del</strong>phi,Milano 1976 e Mente e natura, A<strong>del</strong>phi, Milano 1984.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


<strong>di</strong> consapevolizzazione dei processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, sosteniamo che la <strong>di</strong>datticasostenibile si pone al centro <strong>degli</strong> approcci centrati sulla prevenzione in quanto impostataper far proseguire l’attiv<strong>it</strong>à al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>l’azione <strong>di</strong>dattica in essere in quel momento3 Storia <strong>del</strong>la <strong>di</strong>dattica sostenibile3.1 Il corpo ciberneticoIn Pratiques psychomotrices 14 Jean Le Camus ha utilizzato l'aggettivo "subtil" per definirel'aspetto <strong>del</strong>la corpore<strong>it</strong>à che, a suo avviso, gli psicomotricisti francesi hanno privilegiatodall'inizio <strong>di</strong> questo secolo. "Subtil" in francese significa "sottile, fine" ma anche, in sensofigurato, "sottile, acuto; ingegnoso; scaltro".Il libro <strong>di</strong>segna un affresco ine<strong>di</strong>to <strong>del</strong>le correnti <strong>di</strong> pensiero e <strong>del</strong>le pratiche a partire dallaprima apparizione <strong>del</strong> termine "psicomotorio", intorno al 1870, fino al 1982. Una lucida ecompleta analisi storica e scientifica <strong>di</strong>vide questo periodo in tre fasi identificate da tre<strong>di</strong>verse definizioni <strong>di</strong> corpo: abile (adro<strong>it</strong>), cosciente, portatore <strong>di</strong> significati (signifiant); lefasi sono anche contrad<strong>di</strong>stinte da <strong>di</strong>versi concetti organizzatori: il parallelismo,l'impressionismo e l'espressionismo.Le Camus intende per "organizzatore" ciò che unifica il sistema dei saperi, <strong>del</strong>le norme e<strong>del</strong>le pratiche, ciò che spiega gli effetti <strong>di</strong> superficie rappresentati dalle dottrine e daimeto<strong>di</strong> <strong>degli</strong> psicomotricisti. Il concetto organizzatore è la mental<strong>it</strong>à <strong>di</strong> quella determinatafase.La prima fase descr<strong>it</strong>ta da Le Camus riguarda il periodo che prende i decenni a cavallo trail XIX e il XX secolo: il corpo è defin<strong>it</strong>o abile adro<strong>it</strong> mentre il concetto organizzatore è ilparallelismo.La seconda fase descr<strong>it</strong>ta da Le Camus (dal 1945 al 1973) corrisponde alla definizione eall'approfon<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> concetto <strong>di</strong> psicomotric<strong>it</strong>à. Il concetto organizzatore <strong>di</strong> questa faseè l'impressionismo: il corpo subtil appare ora in grado <strong>di</strong> accogliere, or<strong>di</strong>nare econservare l'informazione originata dal suo funzionamento e dall'ambiente (fisico eumano) nel quale si inserisce.Il corpo risulta permeabile alle impressioni, recettore, organizzatore e memorizzatore <strong>di</strong>messaggi provenienti da se stesso e dal mondo circostante. Questo corpo cosciente,risulta tuttavia ancora sottomesso alle influenze <strong>del</strong>l'ambiente e, in fin dei conti, muto. Sipotrebbe <strong>di</strong>re che comprende ma non parla.E' proprio su questa mancanza che, secondo Le Camus, si concentra la rivoluzioneculturale <strong>del</strong> '68: al primo posto tra le riven<strong>di</strong>cazioni appare infatti la volontà <strong>di</strong> "dare laparola" al corpo, <strong>di</strong> ascoltare e <strong>di</strong> tenere conto <strong>di</strong> ciò che ha da <strong>di</strong>re costringendo lareligione, la pol<strong>it</strong>ica, la pedagogia, la filosofia a confrontarsi con esso e a far posto alla suapromozione.Nella terza fase (1974-80) Le Camus in<strong>di</strong>vidua come nuovo concetto organizzatorel'espressionismo. Il corpo "subtil" <strong>di</strong>viene capace <strong>di</strong> emettere informazioni, è portatore <strong>di</strong>significati (signifiant) parla, "per mezzo <strong>di</strong> segnali che precedono, accompagnano osost<strong>it</strong>uiscono la parola e che testimoniano l'inserimento <strong>del</strong>l'in<strong>di</strong>viduo in una specie e inuna cultura; attraverso sintomi che testimoniano <strong>del</strong> suo inserimento in una storiasingolare (in<strong>di</strong>viduale, unica).14 Le Camus, J., Pratiques Psychomotrices, Mardaga, Bruxelles 1984.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Il filo rosso che unisce queste fasi è quello <strong>del</strong>la logica cibernetica, il corpo inteso comeinser<strong>it</strong>o in un ambiente inondato <strong>di</strong> informazioni nei confronti <strong>del</strong>le quali può prendereposizione, con le quali può interloquire perché dotato <strong>di</strong> spessore informazionale, <strong>di</strong>coscienza, <strong>di</strong> significati propri che è in grado <strong>di</strong> comunicare.3.2 La metodologia <strong>del</strong>le s<strong>it</strong>uazioniLe ricerche e le pratiche svolte negli ultimi anni insieme con Massimo Davi, sintetizzate inuna proposta che abbiamo defin<strong>it</strong>o metodologia <strong>del</strong>le s<strong>it</strong>uazioni, 15 hanno tentato <strong>di</strong> dareuna continu<strong>it</strong>à alle ricerche <strong>di</strong> Le Camus, attualizzandole, definendole in relazione allas<strong>it</strong>uazione <strong>it</strong>aliana e, al tempo stesso, cogliendo gli aspetti educativi <strong>del</strong>le ricerche sulleemozioni.Proseguendo il filo rosso <strong>di</strong> Le Camus, e aggiungendo la quarta fase alla sua analisi,affermo che il concetto organizzatore <strong>degli</strong> anni '80 e <strong>di</strong> parte <strong>degli</strong> anni '90 <strong>di</strong> ricerche nelcampo <strong>del</strong>la corpore<strong>it</strong>à possa essere rappresentato dalla comunicazione vista comemomento unificante <strong>degli</strong> approcci più avanzati.Con riferimento agli stu<strong>di</strong> neurofisiologici pubblicati negli anni ’90 che riven<strong>di</strong>cano il ruolo<strong>del</strong>le emozioni nei processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento evidenziando come una s<strong>it</strong>uazioneeducativa emotivamente connotata mo<strong>di</strong>fichi le mappe neurali, accanto al concettoorganizzatore "comunicazione" possiamo vedere il corpo come emozionale nel senso <strong>di</strong>un corpo cosciente, portatore <strong>di</strong> significati e in grado <strong>di</strong> mantenere connessioni con gli altrie con il proprio mondo emotivo-affettivo.3.3 Il corpo ecologico. Verso una <strong>di</strong>dattica sostenibileDalla fine <strong>degli</strong> anni '90, come abbiamo visto nel paragrafo 1.1, si afferma il concetto <strong>di</strong>sostenibil<strong>it</strong>à. E' possibile, in tempi <strong>di</strong>versi a seconda <strong>del</strong>le scienze, verificare la suacomparsa fino alla <strong>di</strong>ffusione attuale. In alcuni casi, ve<strong>di</strong> le scienze correlabili alle teorie<strong>del</strong>la compless<strong>it</strong>à e in alcuni autori <strong>di</strong>fficilmente categorizzabili, si trovano gli elementiprodromici che hanno portato alla sua invenzione; in altri casi, in alcune scienze umane tracui quelle educative, hanno consent<strong>it</strong>o sviluppi, approfon<strong>di</strong>menti o sintesi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>precedenti iniziando solo adesso a contaminare le scienze motorie.E' possibile in questa quinta fase iniziare a <strong>del</strong>ineare forme <strong>di</strong> equilibrio tra le tendenzeopposte, tra l'attenzione esclusiva al corpo termo<strong>di</strong>namico pensato per produrre movimentie prestazioni e il corpo comunicativo, pensato come continuamente in relazione. Propongopertanto la sostenibil<strong>it</strong>à come concetto organizzatore mentre il corpo può essere defin<strong>it</strong>oecologico.Intendo sottolineare che ogni espressione <strong>del</strong> corpo può essere inclusa nella prospettivadescr<strong>it</strong>ta. La prospettiva funzionale è più attenta alle modal<strong>it</strong>à tecniche <strong>di</strong> produzione deigesti e alle prestazioni raggiunte mentre il senso comunicativo <strong>degli</strong> stessi rimane sullosfondo. La prospettiva tesa all'ecologia <strong>del</strong> corpo si pone in continu<strong>it</strong>à con la logicacibernetica aperta alla comunicazione e guarda intenzionalmente sia verso l'ambienteesterno (concentrandosi in particolare sulla relazione con gli altri, ad esempio con coluicon cui si palleggia o si gareggia o verso l’ambiente fisico) che verso l'ambiente interno(concentrando l'attenzione sulla propriocezione e sulle <strong>di</strong>namiche psicologiche). E'rilevante il fatto che mentre la seconda prospettiva include la prima, non sia vero l'opposto.15 Borgogni, A., Davi. M., Percorsi sghembi, Società Stampa Sportiva, Roma 1997Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Noi sosteniamo che una <strong>di</strong>dattica sostenibile che fa riferimento all'essere insegnante <strong>di</strong>tutti, all'obliqu<strong>it</strong>à metodologica, alla metodologia <strong>del</strong>le s<strong>it</strong>uazioni, che abbia una forteconnotazione pedagogica rivolta al possibile, che si rifaccia alla filosofia <strong>del</strong>lo sportpertutti,allo sport a misura <strong>di</strong> ognuno, abbia le caratteristiche per rendere sostenibile la pratica perquattro ragioni:- non compromette fisicamente le possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> pratica future;- facil<strong>it</strong>a la contestualizzazione <strong>del</strong>la pratica sportiva attraverso una riflessione sulla stessache consenta <strong>di</strong> evidenziarne gli aspetti etici;- permette un rapporto equilibrato con il proprio corpo che farà sì che, terminatal'esperienza in una specifica <strong>di</strong>sciplina, <strong>di</strong>venga facile il passaggio ad altre esperienze;- mantiene la motivazione alla pratica proponendosi con attiv<strong>it</strong>à non escludenti.Il percorso proposto non è neutrale: prende <strong>di</strong>chiaratamente posizione e vuole affermare,attraverso gli sfon<strong>di</strong> irrinunciabili "comunicazione", "corpo emozionale", "s<strong>it</strong>uazione", lanecess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> progettare l'educazione corporea, motoria e sportiva assumendosi comeinsegnanti <strong>di</strong> tutti, nessuno escluso, proponendo pratiche non escludenti attente allasoggettualizzazione dei percorsi e dei tempi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.Per riassumere e definire: la <strong>di</strong>dattica sostenibile fa riferimento al concetto <strong>di</strong> sostenibil<strong>it</strong>àambientale rivolgendosi in modo equanime al nostro ambiente interno (il corpopropriocettivo e “psicologico”) e all’ambiente esterno (sociale, fisico).Si basa sui seguenti approcci:• la metodologia <strong>del</strong>le s<strong>it</strong>uazioni, ovvero la padronanza da parte <strong>del</strong>l’insegnante <strong>di</strong>essere regista e <strong>di</strong> adguare continuamente il proprio operato alla evoluzione <strong>del</strong>momento <strong>di</strong>dattico non legandosi a rigi<strong>di</strong> schemi <strong>di</strong> programmazione;• la <strong>di</strong>dattica <strong>del</strong> <strong>di</strong>fficile; ovvero la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> offrire s<strong>it</strong>ruazioni <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento incui ognuno può eserc<strong>it</strong>arsi al proprio livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà;• l'obliqu<strong>it</strong>à, ovvero la s<strong>it</strong>uazione <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento in cui un obiettivo viene resoaccessibile a tutti;• l'apprendere per emozioni, ovvero valorizzare gli aspetti affettivo-emotivi cosìpresenti nella <strong>di</strong>dattica che concerne il corpo.A livello in<strong>di</strong>viduale:si pone, come principale obiettivo, <strong>di</strong> consentire al singolo <strong>di</strong> continuare a praticare l'attiv<strong>it</strong>àsportiva (non costringe a pratiche lesive a livello psicologico o anatomo-fisiologico)A livello <strong>di</strong> gruppo:tende a consentire al maggior numero possibile <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong> proseguire, in quella o inaltre <strong>di</strong>scipline, la pratica sportiva (non esclude ma accoglie, non umilia maconsapevolizza sulle competenze e sui lim<strong>it</strong>i, orienta).4 Accezione ambientale e comunicazioneIl privilegio assegnato agli aspetti comunicativi <strong>del</strong> corpo e <strong>del</strong> gesto è ben evidenziato neiparagrafi precedenti.Può essere utile far rilevare qui che tali aspetti non si riferiscono all'amb<strong>it</strong>o comunementeinteso come motorio ma si sviluppano nei vari ambienti in cui il corpo può apprendere.In particolare è significativo sottolineare la connessione con gli aspetti relativi all'ambienteesterno, in particolare quello urbano, <strong>di</strong> più <strong>di</strong>fficile comprensione.L’approccio propone la lettura <strong>del</strong>la sostenibil<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la c<strong>it</strong>tà anche nella chiave <strong>del</strong> corpo.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Il corpo viene proposto come analizzatore <strong>del</strong>la qual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a in c<strong>it</strong>tà, come referenteprimario <strong>del</strong> benessere secondo un' equazione non certo esclusiva che vede rispettati i<strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti <strong>di</strong> vivibil<strong>it</strong>à se rispettati i <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti <strong>del</strong> corpo.Ma <strong>di</strong> quale corpo stiamo parlando ? Sto parlando <strong>del</strong> corpo <strong>del</strong> gesto quoti<strong>di</strong>ano che sicoor<strong>di</strong>na per salire gra<strong>di</strong>ni o marciapie<strong>di</strong>, che gioca, che va in bicicletta, sui pattini, chesiede, che stringe relazioni, mani, che pratica sport, che si muove espandendosi nellastrada riappropriandosi <strong>di</strong> spazi un tempo utilizzabili.Di contro la c<strong>it</strong>tà riserva strade sempre più impossibili, in cui l' unico corpo possibile èquello racchiuso nell' automobile, che non parlano più <strong>del</strong> corpo perché non contengonopiù segnali che ad esso fanno riferimento: basti pensare alla cura dei fiori, ai vasi suimarciapie<strong>di</strong>, ai mestieri dal forte contenuto gestuale. Il corpo è ridotto in spazi minimalidefin<strong>it</strong>i, <strong>di</strong> protezione rispetto alle necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> usare l' automobile.La c<strong>it</strong>tà <strong>di</strong>viene così pericolosa, gli spazi vicini a casa impraticabili, quelli lontaniirraggiungibili, il corpo si ripiega allora su se stesso spinto anche con grande forza daimponenti pubblic<strong>it</strong>à che ci avvertono su come si possa "giocare a tennis in autobus" (con isempre più virtuali e complicati video games) o "passeggiare in camera da letto"insinuando la virtual<strong>it</strong>à nei nostri mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> fare ed allontanando proprio il fare dai nostri mo<strong>di</strong><strong>di</strong> vivere.Dalla negazione <strong>del</strong>la strada (dove giocano a pallone i ragazzini ? dove si gioca a"mondo" o "campana" o dove a "nascon<strong>di</strong>no"?) all'abbondanza <strong>di</strong> proposte in cui il corposembra essere l' attore principale (palestre, corsi, campi, piscine) risultando invecenuovamente defin<strong>it</strong>o e costretto nello spazio e nel tempo in luoghi circoscr<strong>it</strong>ti, "riserve" incui il corpo deve esprimersi al massimo livello <strong>di</strong> prestazione nel tempo concessogli. Uncorpo che risponde ad una visione eminentemente fisica <strong>del</strong>lo stare bene comandata daime<strong>di</strong>a, e quin<strong>di</strong> dal nostro immaginario, che deve compensarne la tendenziale inutil<strong>it</strong>à peril resto <strong>del</strong>la giornata.Qualcuno ricordava anni or sono come non si salgano più le scale ma in compenso siutilizzino i gra<strong>di</strong>ni (step) per fare ginnastica.La per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> competenze generali e corporeo-motorie in particolare è evidente: le capac<strong>it</strong>à<strong>di</strong> orientamento svaniscono non eserc<strong>it</strong>andosi; gli ormai poveri "r<strong>it</strong>i <strong>di</strong> iniziazione" che lanostra società riserva ai ragazzi, quale la conquista <strong>del</strong>la bicicletta e poi <strong>del</strong> motorino,<strong>di</strong>vengono pericolosi perché è assente una lettura in s<strong>it</strong>uazione <strong>del</strong>la c<strong>it</strong>tà, quella c<strong>it</strong>tà intasca teorizzata dai pedagogisti <strong>degli</strong> anni '80; le capac<strong>it</strong>à funzionali, non eserc<strong>it</strong>ate,calano vistosamente a causa <strong>del</strong>la mancata pratica <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à aerobiche quali il camminareo l'uso <strong>del</strong>la bicicletta; le capac<strong>it</strong>à coor<strong>di</strong>native, non eserc<strong>it</strong>ate nel gioco sotto casa o nelcampetto <strong>di</strong> vicinato, vengono via via a ridursi penosamente (evidenza empirica ne sia ilrilievo continuo in questo senso da parte dei docenti <strong>di</strong> educazione fisica che hanno vistoall'opera <strong>di</strong>verse generazioni <strong>di</strong> studenti).Eppure i marciapie<strong>di</strong>, come afferma il prof. Kimmo Suomi 16 , sono ancora il principale e piùusato impianto sportivo <strong>del</strong>le nostre c<strong>it</strong>tà.In pratica, pensando agli spazi urbani, inten<strong>di</strong>amo contrapporre ad un'accezione <strong>del</strong>movimento e <strong>del</strong> gesto puramente sportiva, quella ambientale 17 .Se privilegiamo l'accezione sportiva (quella più conosciuta, usuale, "co<strong>di</strong>ficata", che ci fa<strong>di</strong>re, ad es: è un bravo schiacciatore …) avremo, come misura <strong>del</strong>la riusc<strong>it</strong>a, ilmiglioramento <strong>del</strong>la prestazione che deriva da un ampliamento <strong>del</strong>le abil<strong>it</strong>à, <strong>del</strong>leconoscenze e <strong>del</strong>le competenze sportive; se privilegiamo l'accezione ambientale (in senso16 C<strong>it</strong>azione tratta dalla relazione tenuta al convegno "Le c<strong>it</strong>tà dei bambini", Roma 26/03/07.17 Traggo tale espressione dal collega e amico Giulio Bizzaglia


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12lato, l'ambiente come lo spazio nel quale viviamo, in cui la pratica motorio-sportiva puòanche prescindere dai luoghi de<strong>di</strong>cati allo sport, dagli spazi co<strong>di</strong>ficati; in questa visione ilcorpo è sempre in azione) la misura <strong>del</strong>la riusc<strong>it</strong>a è data dall'ampliamento <strong>del</strong> patrimoniosportivo-espressivo <strong>del</strong> soggetto, dalla sua aumentata capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> fruizione <strong>del</strong> corpo che èabile, sapiente, in relazione (interna ed esterna).L'accezione ambientale comporta una serie <strong>di</strong> ridefinizioni niente affatto scontate (a partiredal necessario ripensamento <strong>degli</strong> impianti sportivi).Siamo probabilmente <strong>di</strong> fronte ad un cambio <strong>di</strong> para<strong>di</strong>gma, alla necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> entrare in unalogica "altra" da quella <strong>del</strong>la palestra, <strong>del</strong>l'educazione Fisica, <strong>del</strong>la Ginnastica (<strong>del</strong>loSport?).La medesima intelligenza si esprime in palestra, facendo ginnastica artistica, e nel parco.Così come da anni <strong>di</strong>ciamo che il salto <strong>di</strong> 80 cm. <strong>di</strong> Lucia ha la stessa <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à <strong>del</strong> salto <strong>di</strong>2.10 mt.<strong>di</strong> Mario, adesso possiamo affermare che ha la stessa <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à la prestazione chesi esprime in un salto <strong>del</strong>la cavallina nel corso <strong>di</strong> una competizione e l'arrampicata <strong>del</strong>bambino sulla rete <strong>di</strong> una struttura <strong>di</strong> gioco posto in un parco pubblico.Da questa "svolta ambientale" derivano una serie <strong>di</strong> considerazioni, che definiscono anchelinee operative.Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>dattico e organizzativo assumere la sostenibil<strong>it</strong>à come cr<strong>it</strong>erio significaper uno scienziato <strong>del</strong> movimento e per un educatore corporeo, motorio o sportivo:• Espandere la propria attenzione professionale agli spazi non convenzionali. Deveessere prestato un forte interesse verso gli ambienti <strong>del</strong>la pratica essendopropos<strong>it</strong>ivi rispetto alle riqualificazioni urbane tese a rendere fruibili gli spazi in cuisvolgerla. In questa <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> senso i marciapie<strong>di</strong> hanno la stessa <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à deipalazzetti <strong>del</strong>lo sport;• Attuare una <strong>di</strong>dattica scolastica centrata sulla significativ<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’esperienza e sullapromozione <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivi e sani• Intercettare i ragazzi nei loro spazi <strong>di</strong> aggregazione coinvolgendoli a partire dai lorospazi <strong>di</strong> r<strong>it</strong>rovo e coinvolgerli nella progettazione <strong>degli</strong> stessi;• Curare l'accoglienza e la qual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l' aggregazione <strong>del</strong>le proprie società• Creare le con<strong>di</strong>zioni per far partecipare i ragazzi alle decisioni <strong>del</strong>le societàAffermiamo, in conclusione, che non si possa apprendere un'ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne motoria, un nuovocomportamento, un nuovo stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivo se non lasciandosi penetrare da nuovi nuclei<strong>di</strong> significato. Tale affermazione evidenzia la necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> aprire il campo ad una <strong>di</strong>datticacentrata sulla motivazione, che si relazioni con i significati emozionali <strong>del</strong>l'appren<strong>di</strong>mento,che ponga pertanto l'educatore nella necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> padronanze s<strong>it</strong>uazionali basata sullacapac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> osservazione e <strong>di</strong> lettura dei contesti ambientali, sociali e personali cui dovràrelazionarsi per consentire a ciascuno <strong>di</strong> apprendere.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Le competenze motorieIl tema <strong>del</strong>le competenze motorie è stato posto all’attenzione <strong>del</strong> <strong>di</strong>scussione riguardantele scienze <strong>del</strong> movimento abbastanza recentemente e in segu<strong>it</strong>o al <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>o internazionalerelativo alla certificazione <strong>di</strong> competenze in amb<strong>it</strong>o lavorativo.Le competenze nel lavoroDagli anni ’80 si sente la necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> passare dal concetto <strong>di</strong> “mestiere”, spessotramandato tra le generazioni ad un amb<strong>it</strong>o più ampio e, in qualche misura, riconoscibile alivello internazionale.La logica <strong>del</strong>le competenze, centrata non più solo sulle abil<strong>it</strong>à specifiche connesse alcomp<strong>it</strong>o ma a tutto il bagaglio dei saperi teorici e pratici (sapere e saper fare) cui unlavoratore deve far riferimento nello svolgimento <strong>del</strong> proprio lavoro. Tali riferimenti sonopensati per un mondo <strong>del</strong> lavoro in cui i ruoli sono sempre meno defin<strong>it</strong>i e stabili per tuttala v<strong>it</strong>a. All’interno <strong>del</strong>la stessa azienda c’è bisogno <strong>di</strong> flessibil<strong>it</strong>à per riorganizzare i saperiinterni a seconda <strong>del</strong> mercato e <strong>del</strong>la tecnologia (basti qui accennare a ciò che è avvenutocon la progressiva informatizzazione nel mondo <strong>del</strong> lavoro); al contempo, lo stessolavoratore necess<strong>it</strong>a <strong>di</strong> uno spettro più ampio <strong>di</strong> saperi per adattarsi e cercare altriimpieghi.Le competenze in educazioneNel mondo educativo la logica <strong>del</strong>le competenze inizia ad avere influenze negli anni ’80per approfon<strong>di</strong>rsi, anche in Italia, negli anni ’90: è il periodo in cui le tassonomie dominanola scena <strong>del</strong>le sperimentazioni educative. Una logica anal<strong>it</strong>ica, spesso anatomizzante,spezzetta ogni singolo sapere, e quin<strong>di</strong> anche lo studente, in mille livelli e sub livelli fino arischiare <strong>di</strong> perdere <strong>di</strong> vista la persona.Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> una giusta attenzione ad una maggiore scientific<strong>it</strong>à <strong>del</strong> processo educativo, talelogica rischiò <strong>di</strong> incentrare totalmente su processo valutativo ogni procedura, ovveropareva educabile solo ciò che poteva essere misurato.A livello europeo, dal <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>o sulle competenze, derivano atti significativi: l’affermazione<strong>del</strong>l’Europa <strong>del</strong>la conoscenza (Summ<strong>it</strong> <strong>di</strong> Lisbona <strong>del</strong> 2000), gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna (1999)che <strong>di</strong>segnano l’attuale struttura “3+2” e il sistema comparabile a livello europeo deiCre<strong>di</strong>ti Formativi. In un mondo in cui il flusso <strong>del</strong>le conoscenze e <strong>del</strong>le persone è libero(accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Maastricht) e in cui ogni posto <strong>di</strong> lavoro può essere assunto da un c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>noproveniente da un paese aderente al trattato <strong>di</strong> Schengen, <strong>di</strong>viene necessario un sistemain cui i saperi, sotto forma <strong>di</strong> competenze, siano confrontabili.A questa esigenza fa riferimento anche il programma PISA (Program for InternationalStudent Assessment) che paragona i livelli <strong>di</strong> competenza <strong>degli</strong> studenti europei.In Italia la riforma “Moratti” (Legge 53/2003) riscrive le in<strong>di</strong>cazioni nazionali <strong>del</strong>la scuolaprimaria e secondaria <strong>di</strong> primo grado sulla base <strong>del</strong> curriculum per competenze che tendeal superamento <strong>del</strong> curricolo per obiettivi.Le competenze motorieIl progetto AEHESIS (Alligning a European Higher Educational Structure in Sport Science)<strong>del</strong> 2002 tende all’adattamento <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>del</strong>le professioni nel campo motorio.Attuale è il <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>o tra i ricercatori sulla definizione <strong>del</strong>le competenze motorie anche al fine<strong>di</strong> un inserimento <strong>del</strong>le stesse nel programma PISA da cui sono attualmente escluse.Si parla, in particolare, <strong>di</strong> physical l<strong>it</strong>eracy (alfabetizzazione motoria) ovvero <strong>del</strong>lecompetenze minime che gli studenti dovrebbero raggiungere al termine <strong>di</strong> ogni anno ocorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>.


La <strong>di</strong>fficoltà <strong>del</strong>la definizione non è data solo dalla comparazione a livello internazionalema anche dalla <strong>di</strong>somogene<strong>it</strong>à dei livelli <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento motorio data dalla estreme<strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à dei percorsi che ogni soggetto compie nell’amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>l’educazione formale e,soprattutto nel nostro amb<strong>it</strong>o, non formale (attiv<strong>it</strong>à sportiva formalizzata o lu<strong>di</strong>co-sportivanon formalizzata al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong>le ore curricolari scolastiche).Ciò che risulta più interessante per i fini <strong>del</strong>la trattazione relativa al corso <strong>di</strong> Attiv<strong>it</strong>à MotoriaPreventiva, è che intorno al <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>o in corso in Italia sulle competenze motorie, che vede<strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> opinioni e <strong>di</strong> approcci 18 , vi sia sufficiente accordo sul fatto che le competenzecost<strong>it</strong>uiscano il superamento <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stinzione tra abil<strong>it</strong>à, capac<strong>it</strong>à e conoscenze, non nelsenso <strong>di</strong> una cancellazione <strong>del</strong>le specifiche definizioni ma nel senso <strong>di</strong> una sintesi chevada verso l’amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la significativ<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>mento stesso.Siamo d’accordo con Colella quando afferma che “nella strutturazione <strong>di</strong> un curricolo percompetenze, infatti, il risultato ultimo <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>mento non è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalle abil<strong>it</strong>àmotorie, dal miglioramento <strong>del</strong>le capac<strong>it</strong>à e dalle conoscenze teoriche isolate; gli es<strong>it</strong>i <strong>di</strong> unprocesso formativo sono il loro utilizzo (integrato) in un determinato contesto” 19Proprio la c<strong>it</strong>azione <strong>del</strong> libro a cura <strong>di</strong> Colella ci consente <strong>di</strong> connettere una serie <strong>di</strong>approcci trattati fino a questo momento.Il passaggio da una pedagogia per obiettivi, centrata in educazione motoria sulperseguimento <strong>di</strong> determinati livelli <strong>di</strong> abil<strong>it</strong>à, capac<strong>it</strong>à e conoscenze, ad una pedagogiaper competenze ci consente ad esempio <strong>di</strong> evidenziare le seguenti <strong>di</strong>stinzioni:dalla singola prestazione tecnica e memorizzazione <strong>del</strong>le regole allacomprensione <strong>del</strong>la struttura <strong>di</strong> un gioco <strong>di</strong> squadra e cooperazionedal miglioramento <strong>del</strong>le capac<strong>it</strong>à con<strong>di</strong>zionali, ad esempio la resistenza allacomprensione dei mo<strong>di</strong> per migliorare l’efficienza fisica.Ogni processo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento motorio significativo “si realizza attraverso l’interazionecontinua dei seguenti fattori: capac<strong>it</strong>à-abil<strong>it</strong>à. Conoscenze, comportamenti, atteggiamentisocioaffettivi <strong>del</strong>la persona” 20Ricordo qui come il tema <strong>degli</strong> atteggiamenti e dei comportamenti fosse presente nellatrattazione <strong>di</strong> le Boulch e Bruner. Per Bruner, in particolare, la competenza è l’efficace eproduttiva integrazione <strong>del</strong>la persona con l’ambiente; in una prospettiva “costruzionista”,l’educatore deve, lo ricor<strong>di</strong>amo, aiutare a costruire l’impalcatura (scaffol<strong>di</strong>ng) perchél’allievo possa agire autonomamente.Le abil<strong>it</strong>à motorie, le conoscenze e gli atteggiamenti <strong>di</strong>vengono strumento per apprenderecompetenze: l’attenzione si sposta dalla scuola “<strong>del</strong>l’insegnamento (frontale, logicosequenziale,tecnico addestrativo, im<strong>it</strong>ativo-riproduttivo) a quella <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>mentomotorio (trasferibile, metacogn<strong>it</strong>ivo, creativo, in<strong>di</strong>vidualizzato)” 21 centrato sulla persona.Le competenze sono strutture appren<strong>di</strong>tive, mappe cogn<strong>it</strong>ive, reticoli <strong>di</strong> saperi, trasferibiliin altri contesti, anche esterni a quello specifico; non solo sono possedute ma utilizzate per18 Per approfon<strong>di</strong>menti si veda: Eid, L. (a cura <strong>di</strong>), Le competenze nelle scienze motorie e sportive, FrancoAngeli, Milano 2007.19 Colella, D., (a cura <strong>di</strong>), <strong>Stu<strong>di</strong></strong> e ricerche in scienze <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à motorie e sportive, Pensa Multime<strong>di</strong>a,Lecce 2004, p.78 (il corsivo è <strong>del</strong>lo scrivente)20 Ivi, p. 7621 Ivi, p. 78Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


uno scopo concreto per raggiungere il quale si mettono in atto comportamenti soggettivi,originali, ma adeguati.Tale scopo concreto ha a che vedere con la s<strong>it</strong>uazione, ovverosia l’ambiente, in cui siesplica il comportamento.La consapevolezza <strong>del</strong> sapere acquis<strong>it</strong>o in relazione ai <strong>di</strong>versi contesti e ambienti <strong>di</strong>vienepertanto basilare. Esempi possono essere l’essere in grado <strong>di</strong> fornire risposte alle seguentidomande:- in relazione ai giochi <strong>di</strong> squadra, quali abil<strong>it</strong>à (palleggio, passaggio etc.) riesco adeseguire correttamente? Quali sono i miei atteggiamenti nel contesto <strong>di</strong> gara?- in relazione alla pratica extrascolastica, come posso svilupparla con final<strong>it</strong>àpreventive e come posso acquisire corrette ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni alimentari? 22Eccoci pertanto <strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong> fronte all’oggetto <strong>del</strong> corso <strong>di</strong> AMP e al tema <strong>degli</strong> stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>averso cui una <strong>di</strong>dattica per competenze fornisce le coor<strong>di</strong>nate in quanto centrato sullaconsapevolezza e sulla significativ<strong>it</strong>à <strong>del</strong> proprio agire educativo e <strong>del</strong>le esperienze <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento.22 Ivi, p. 81, cfr.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Ken HardmanEducazione Fisica come esperienza significativaKen Hardman è Professore all’Univers<strong>it</strong>y of Worcester in Gran Bretagna e referenteUNESCO per il mon<strong>it</strong>oraggio <strong>del</strong>l’Educazione Fisica a livello mon<strong>di</strong>ale.Le note che seguono cost<strong>it</strong>uiscono la rivis<strong>it</strong>azione sintetica, finalizzata alle tematiche <strong>del</strong>corso <strong>di</strong> AMP, <strong>del</strong>la key note speech tenuta da Hardman al Congresso Mon<strong>di</strong>ale FIEPtenutosi in Finlan<strong>di</strong>a (Vierumäki) nel 2008.Il t<strong>it</strong>olo <strong>del</strong>lo speech era “S<strong>it</strong>uation and sustainabil<strong>it</strong>y of PE in schools: a globalperspective” e faceva riferimento particolare all’ultimo report <strong>di</strong> mon<strong>it</strong>oraggio sullas<strong>it</strong>uazione <strong>del</strong>l’EF pubblicato nel 2008.Hardman <strong>di</strong>chiara che il suo scopo principale è <strong>di</strong> promuovere riflessione e <strong>di</strong> suggerirealcune <strong>di</strong>rezioni per sostenere un futuro più sicuro per la Educazione Fisica nelle scuolecome impresa migliorativa <strong>del</strong>lo stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a (lifestyle-enhancing enterprise).Hardman fa riferimento alla Risoluzione <strong>del</strong> parlamento europeo <strong>del</strong> novembre 2007 sulruolo <strong>del</strong>lo sport nell’educazione (2007/2086NI) nella cui premessa si <strong>di</strong>ce che “l’EF èl’unica materia che tende a preparare i ragazzi a stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a sani, allo sviluppo fisico ementale e dei valori sociali” oltre ad essere, insieme con lo sport, “tra i più importantistrumenti <strong>di</strong> integrazione sociale”. Allo stesso tempo la premessa riconosce il “calo <strong>del</strong>leore <strong>di</strong> EF nell’ultimo decennio”.Pur ribadendo come le s<strong>it</strong>uazioni locali siano <strong>di</strong>fferenziate, sia dal punto <strong>di</strong> vista ufficialeche nella pratica (si pensi in Italia alla <strong>di</strong>fferenza tra ore curricolari ed effettive nella ScuolaPrimaria), a livello mon<strong>di</strong>ale Hardman evidenzia un calo (tra 2000 e 2007) da 116 a 100minuti nella Scuola Primaria, da 143 a 102 nella Scuola Secondaria dei minuti <strong>di</strong> EF persettimana. In Europa gli stessi dati evidenziano un calo da 121 a 109 nella Primaria e da117 a 101 nella Secondaria. La tendenza principale pare essere l’annullamento <strong>del</strong>lamateria nella Secondaria, in particolare nelle ultime classi (oltre i 16 anni).I curricoli, i programmi, le pratiche, nonostante alcune sperimentazioni e innovazioni <strong>di</strong>rilievo, vedono una continua pre<strong>di</strong>sposizione verso lo sport compet<strong>it</strong>ivo e le attiv<strong>it</strong>àconnesse con la performance. Hardman sottolinea come questo orientamento si oppongaal trend <strong>del</strong>la società fuori dalla scuola e sollevi problemi e domande rispetto al significatoe alla rilevanza per i giovani così come alla qual<strong>it</strong>à dei programmi.Un’analisi più approfon<strong>di</strong>ta dei curricoli a livello mon<strong>di</strong>ale rileva come il tempo de<strong>di</strong>cato alleesperienze <strong>di</strong> sport compet<strong>it</strong>ivo sia dominante soprattutto grazie alla proposta dei giochisportivi, <strong>del</strong>l’atletica e <strong>del</strong>la ginnastica. Insieme, questi tre amb<strong>it</strong>i <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à, coprono il 77%nella Primaria e il 79% nella Secondaria, <strong>del</strong> tempo de<strong>di</strong>cato all’EF (i giochi sportividominano con il 41/43% rispettivamente).Hardman sottolinea come nell’ultimo report appaia un dato nuovo: i ragazzi noncomprendono più il significato <strong>del</strong>l’EF come materia scolastica: i contenuti tra<strong>di</strong>zionali<strong>del</strong>l’EF hanno, infatti, sempre meno rilevanza rispetto al contesto dei loro stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a. Inparticolare le esperienze indesiderate <strong>di</strong> coinvolgimento nello sport compet<strong>it</strong>ivorappresentano “qualcosa che ti fa davvero passare la voglia” (turn-off). Vari commenticontenuti nel report sottolineano l’incapac<strong>it</strong>à dei docenti <strong>di</strong> offrire esperienze significative.Cresce così la <strong>di</strong>screpanza tra ciò che la scuola offre e ciò che i ragazzi cercano riguardoalle attiv<strong>it</strong>à sportive.Qual è pertanto la <strong>di</strong>rezione per assicurare un futuro sostenibile all’EF?Il report evidenzia varie aree <strong>di</strong> preoccupazione:Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


- mancanza <strong>di</strong> tempi adeguati- mancanza <strong>di</strong> strutture e materiali- scarsa quant<strong>it</strong>à e qual<strong>it</strong>à dei docenti- scarsa consistenza e qual<strong>it</strong>à dei programmi e <strong>del</strong>le <strong>di</strong>dattiche- presenza <strong>di</strong> ostacoli alle pari opportun<strong>it</strong>à- mancato raggiungimento <strong>degli</strong> standard <strong>di</strong> benessere dei giovani e alta percentuale<strong>di</strong> drop-out dalle attiv<strong>it</strong>à scolastiche e ed extrascolastiche esacerbata dallamancanza <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>le azioni.Hardman riconosce quanto la risoluzione <strong>del</strong> Parlamento europeo rappresenti unsignificativo passo avanti nelle pol<strong>it</strong>iche riguardanti l’EF.La risoluzione in<strong>di</strong>ca che l’EF propende ad offrire un significativo contributo nei confronti <strong>di</strong>un’amplissima gamma <strong>di</strong> fattori: rispetto per il corpo, sviluppo integrato <strong>di</strong> corpo e mente,sviluppo psico-sociale (autostima e fiducia in sé), socializzazione e competenze sociali(rispetto, tolleranza, capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> cooperare), sviluppo estetico, spir<strong>it</strong>uale e morale (fairplay, costruzione <strong>del</strong> carattere), panacea per i problemi <strong>di</strong> obes<strong>it</strong>à e connessi con lasedentarietà, sviluppo <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivi.Tutte queste affermazioni sono ampiamente accettate “nell’ortodossia riguardante iragionamenti sull’EF” ma non scientificamente provate.Hardman si pone, a questo punto, due domande fondamentali:- può l’EF essere r<strong>it</strong>enuta responsabile <strong>del</strong> raggiungimento <strong>di</strong> questi obiettivi<strong>di</strong>chiarati in sua vece?- Come può l’EF portare a termine tutto ciò che è <strong>di</strong>chiarato in suo nome?Connesse a queste due domande ve ne sono altre:- come è possibile ridurre l’obes<strong>it</strong>à con due mezze ore effettive <strong>di</strong> lezionesettimanale?- come si possono sviluppare abil<strong>it</strong>à motorie in 36 ore annue?Forse è il caso <strong>di</strong> cambiare mental<strong>it</strong>à e, come risultato, far vincere, promuovere i corpi!Mentre l’importanza <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à fisica per le persone <strong>di</strong> tutte le età è ben documentatascientificamente, l’acquisizione <strong>di</strong> tutte le competenze in<strong>di</strong>cate da parte <strong>del</strong>l’EF non è stataancora approfon<strong>di</strong>ta né compresa nella comun<strong>it</strong>à dei docenti.L’attenzione rivolta ai crescenti livelli <strong>di</strong> obes<strong>it</strong>à connessi con la sedentarietà parrebbeoffrire buoni presagi per l’EF ma questo fatto può rappresentare una “mezza fortuna”perché fa probabilmente correre il rischio, se la materia venisse ridotta alla soluzione deiproblemi <strong>di</strong> obes<strong>it</strong>à, <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare tutti gli altri obiettivi e benefici che l’EF può perseguire.Oltre a ciò, rispetto a questo specifico obiettivo, è necessario un lavoro che comprenda ilcoinvolgimento <strong>del</strong>la famiglia e molti altri aspetti me<strong>di</strong>atici e sociali.Se l’EF vuole avere un impatto nello sviluppo dei livelli <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica per promuoveresalute allora alcune pratiche correnti devono essere abbandonate perché non funzionano,non sono adeguate a molti ragazzi. Se i docenti vogliono affrontare seriamente il tema<strong>del</strong>l’EF per la promozione <strong>del</strong>la salute, allora l’alfabetizzazione motoria e l’alimentazionedovranno risultare centrali nell’insegnamento e dovranno lavorare a stretto contatto con lefamiglie e con le comun<strong>it</strong>à scolastiche, san<strong>it</strong>arie, sportive in senso lato.Hardman afferma come la materia vada ripensata e ridefin<strong>it</strong>a concettualmente:- la <strong>di</strong>ffusa pratica <strong>di</strong> promuovere esperienze <strong>di</strong>rette alla competizione e al risultatorappresenta una ristretta e ingiustificabile concezione <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>l’EF; in questoBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


contesto non sorprende che l’interesse <strong>degli</strong> studenti declini col passare <strong>degli</strong> anniscolastici e i giovani <strong>di</strong>vengano meno attivi negli ultimi anni scolastici; per moltiragazzi queste attiv<strong>it</strong>à non rappresentano esperienze significative perché lim<strong>it</strong>ativee lontane rispetto alle tendenze extrascolastiche.- Se l’EF vuole avere un ruolo nella promozione <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivi deve andare oltrel’interpretazione <strong>di</strong> se stessa come basata sul cr<strong>it</strong>erio <strong>del</strong>la performance; il suoattuale quadro <strong>di</strong> riferimento va ampliato.- Il mantenimento <strong>del</strong>l’EF nel suo vecchio stato non è il modo <strong>di</strong> agire; è tempo <strong>di</strong>muoversi verso il 21° secolo!- Se i ragazzi devono spostarsi “dalla play station verso i play grounds”, qualsiasiriconcettualizzazione <strong>del</strong>la EF che vada verso la creazione <strong>di</strong> persone fisicamenteeducate o fisicamente alfabetizzate deve essere accompagnata dall’innalzamento<strong>del</strong>la qual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la formazione dei docenti.Hardman ricorda come recenti sviluppi pedagogici e <strong>di</strong>dattici consentano <strong>di</strong> andare inquesta <strong>di</strong>rezione. In particolare l’EF deve essere ri-orientata assegnando maggioriresponsabil<strong>it</strong>à agli studenti consentendo loro <strong>di</strong> gestire parte <strong>del</strong>la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> gestione deidocenti per favorire il loro sviluppo.Qui Hardaman si rifà al tema <strong>del</strong>le “Pratiche riflessive” (Reflective practices) il cui svilupposi connette con la Cr<strong>it</strong>ical Pedagogy. Afferma che praticanti riflessivi si trasformeranno instudenti riflessivi.Il circolo riflessivo (da Gibbs, 1998)La riconcettualizzazione deve essere trattata in un contesto <strong>di</strong> “life-long participation“all’attiv<strong>it</strong>à fisica e deve comprendere strategie inter-relate che provvedano esperienzesignificative e che attraggano i giovani verso la gioia e il piacere <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à fisica cosìpromuovendo una filosofia <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attiva che abbia come obiettivo la pertinenza e lacomprensione progettuale <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à.Oltre a ciò, Hardman afferma che si debbano abbandonare le facili retoriche <strong>di</strong> chi intende“incontrare i bisogni <strong>di</strong> tutti i bambini” per tendere al bisogno <strong>di</strong> acquisire conoscenze ecomportamenti che assicurino che l’attiv<strong>it</strong>à fisica <strong>di</strong>venga parte <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a quoti<strong>di</strong>ana.Per sviluppare congiuntamente le pol<strong>it</strong>iche <strong>di</strong> san<strong>it</strong>à pubblica e l’EF servono pol<strong>it</strong>icheintegrate che approfon<strong>di</strong>scano la ricerca scientifica e che allo stesso tempo valorizzino lesfere <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à, come l’EF, che, nell’ottica <strong>del</strong>la riconcettualizzazione <strong>di</strong> cui abbiamoparlato, tendono alla promozione <strong>del</strong>la salute.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Il ruolo <strong>del</strong>la scuola deve estendersi verso l’incoraggiare i giovani ad una permanentepartecipazione all’attiv<strong>it</strong>à fisica.Hardman ricorda infine come non sia l’attiv<strong>it</strong>à ma le ragioni per prendervi parte chesostengono la partecipazione in una logica <strong>del</strong>la “pura gioia <strong>di</strong> svolgere attiv<strong>it</strong>à”.Proprio con la conclusione <strong>di</strong> Hardman si connette buona parte <strong>del</strong> corso <strong>di</strong> Attiv<strong>it</strong>àMotoria Preventiva teso, soprattutto, a far riflettere e a dare strumenti relativi allacomprensione <strong>del</strong>le ragioni e <strong>del</strong>le motivazioni che cost<strong>it</strong>uiscono il rafforzamento <strong>del</strong>lapratica.


Le BoulchLa PsicocineticaGli appunti che seguono sono liberamente tratti dall’analisi <strong>del</strong> testo “Verso una scienza<strong>del</strong> movimento umano” <strong>di</strong> Le Boulch.La lettura che viene qui forn<strong>it</strong>a tende a cogliere gli aspetti connessi con lo scopo <strong>del</strong> corso,ovvero, l’esplic<strong>it</strong>azione <strong>degli</strong> argomenti e <strong>degli</strong> amb<strong>it</strong>i che motivano verso l’attiv<strong>it</strong>à motoriapreventiva.Le Boulch, educatore fisico e me<strong>di</strong>co, morto nel 2001, è considerato, insieme con Vayer,Lapierre, Aucoutourier, tra i principali esponenti <strong>del</strong>la psicomotric<strong>it</strong>à francese. Inparticolare sviluppò, grazie alle conoscenze me<strong>di</strong>che e a quelle educative, un approccioapplicativo, la psicocinetica, particolarmente fondato sul piano scientifico e adatto aicontesti educativi che riguardano anche gli adolescenti.a) Rapporto tra persona e ambiente, gesti e movimentiLe Boulch, nella <strong>di</strong>stinzione tra corpo proprio e corpo oggetto, ricorda come “nel campo <strong>del</strong>movimento umano e <strong>del</strong>la sua interpretazione la spiegazione secondo un mo<strong>del</strong>lofisiologico non potrà acquistare il suo valore” se non rispetto all’organismo “s<strong>it</strong>uato”. In altr<strong>it</strong>ermini la fisiologia deve essere ricollocata nella <strong>di</strong>alettica <strong>del</strong>l’organismo e <strong>del</strong> suoambiente. Lo stu<strong>di</strong>o psicologico, precisando le relazioni significative <strong>del</strong> soggetto con lasua s<strong>it</strong>uazione esteriore dovrà far leva soprattutto sulla conoscenza <strong>del</strong> comportamento” 23C<strong>it</strong>ando la <strong>di</strong>fferenza tra mostrare e afferrare Le Boulch ricorda come non la si possaspiegare semplicemente in termini fisiologici; afferrando(lo), infatti, mi lim<strong>it</strong>o a reagire inrapporto all’oggetto, mentre mostrando(lo) agisco esprimendone i significati.Potremmo rapportare questo esempio, introducendo il tema <strong>del</strong>la <strong>di</strong>fferenza tra gesto emovimento, al raffronto tra la richiesta <strong>di</strong> “elevare le spalle in modo r<strong>it</strong>mico” e “farespallucce”. In termini bio-meccanici e fisiologici ci troveremo <strong>di</strong> fronte alla stessadescrizione mentre totalmente <strong>di</strong>verso è l’amb<strong>it</strong>o dei significati: movimento eserc<strong>it</strong>ativol’uno, gesto denso <strong>di</strong> significati l’altro.L’attiv<strong>it</strong>à educativa, <strong>di</strong> qualsiasi tipo, si occupa <strong>di</strong> gesti e tiene presenti i significati ad essiconnessi. L’attiv<strong>it</strong>à addestrativa fa riferimento ai movimenti.Solo l’attiv<strong>it</strong>à educativamente connotata, pertanto, può trasformarsi in stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivi.E’ pertanto necessario indagare la relazione tra fatti da spiegare, gesti e movimenti e latotal<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la condotta. Quest’ultima è orientata ed ha un significato, è intenzionale e siesprime in un ambiente che consente <strong>di</strong> annettere significati e la interpreta.Le Boulch c<strong>it</strong>a Koffka che <strong>di</strong>stingue ambiente geografico, analizzabile obiettivamente eambiente <strong>di</strong> comportamento, che rappresenta l’insieme <strong>del</strong>le realtà vissute dall’organismoin s<strong>it</strong>uazione; esiste una “solidarietà d’intenzione tra persona e ambiente […] che siesprime nella nozione <strong>di</strong> campo psicologico” 24 .Altra c<strong>it</strong>azione riguarda Lewin che inserisce persona e ambiente nello stesso campo.b) Atteggiamento23 Le Boulch, J., Verso una scienza <strong>del</strong> movimento umano, Armando Armando, Roma 1975 (Vers unescience du mouvement humain. Introduction à la psichocinétique, ESF, Paris, 1971); p. 4224 Ivi, p. 44Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Il concetto <strong>di</strong> atteggiamento e quello, ad esso connesso, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>à è cruciale nellosviluppo <strong>del</strong> corso <strong>di</strong> Attiv<strong>it</strong>à motoria preventiva.In senso generale “atteggiamento” in<strong>di</strong>ca una maniera <strong>di</strong> tenere il corpo ma gli statiespressivi “traspaiono sotto gli atteggiamenti corporei. Nonostante sia primariamente unareazione corporea, una maniera <strong>di</strong> essere <strong>del</strong> corpo in presenza <strong>del</strong> mondo e <strong>di</strong> altri(ovvero <strong>del</strong>l’ambiente, nda), l’atteggiamento rinvia <strong>di</strong> fatto a ciò che esso esprime, ovveroad una certa maniera <strong>del</strong> soggetto sul piano emozionale o affettivo.” 25 L’atteggiamentoesprime pertanto un certo modo <strong>di</strong> reazione <strong>del</strong> soggetto in relazione con l’ambiente fisico,sociale, emotivo, culturale.Questa è la ragione per cui nel corso ci occupiamo, tra le variabili che motivano versol’attiv<strong>it</strong>à preventiva, ovvero psicologiche, sociali e ambientali, anche <strong>del</strong>le caratteristiche<strong>del</strong>l’ambiente fisico inteso come struttura urbanistica facil<strong>it</strong>ante l’attiv<strong>it</strong>à.In questo senso, l’attenzione alle caratteristiche fisiche risulta fondamentale pensando alla<strong>di</strong>fferenza tra un soggetto che può, uscendo dalla propria ab<strong>it</strong>azione, trovareimme<strong>di</strong>atamente vicini ambienti e strutture dove poter ad esempio camminare in unsistema urbano <strong>di</strong> facil<strong>it</strong>azione verso l’uso e l’espressione <strong>del</strong> corpo (marciapie<strong>di</strong>, ciclabili,percorsi pedonali sicuri, intersezioni e punti <strong>di</strong> confl<strong>it</strong>to protetti) e chi, invece, non abbiaalcuna facil<strong>it</strong>azione <strong>di</strong> questo genere in prossim<strong>it</strong>à e debba recarsi in auto o con altromezzo a praticare attiv<strong>it</strong>à.La fisiologia tende a descrivere l’atteggiamento come sinonimo “sia <strong>di</strong> posizione,<strong>di</strong>slocazione anatomica <strong>del</strong>le parti <strong>del</strong> corpo, sia <strong>di</strong> postura, che descrive le posizionirelative alle <strong>di</strong>verse parti <strong>del</strong> corpo animato me<strong>di</strong>ante la muscolatura scheletrica, la cuiattiv<strong>it</strong>à si oppone alla pesantezza” 26 . Le Boulch, non r<strong>it</strong>enendosi sod<strong>di</strong>sfatto da questadescrizione meccanica <strong>di</strong>chiara che vede “nell’atteggiamento, così come nella postura, lamanifestazione significativa <strong>di</strong> un comportamento. Essi rappresentano pertanto unaccomodamento e come tale devono essere ricondotti all’organismo totale, ai suoi bisogni,alle sue motivazioni. In particolare, se la regolazione <strong>del</strong>l’atteggiamento obbe<strong>di</strong>sce acon<strong>di</strong>zioni periferiche (equilibri articolari, rapporti locali <strong>di</strong> tensioni muscolari), le influenzecentrali sotto la <strong>di</strong>pendenza <strong>del</strong>le reazioni emotive o <strong>del</strong>le variazioni <strong>del</strong>l’attenzione sonoalmeno altrettanto importanti” 27 .L’atteggiamento corporeo, pertanto “è una manifestazione esteriormente osservabile chein assenza <strong>di</strong> uno spostamento o <strong>di</strong> un movimento tra<strong>di</strong>sce le <strong>di</strong>sposizioni o le intenzioni <strong>di</strong>un soggetto verso il suo ambiente (fisico e sociale) ed esprime un certo livello <strong>di</strong> vigilanzafavorevole ad una eventuale azione” 28L’atteggiamento rappresenta una forma <strong>di</strong> accomodamento motorio in cui l’aspettoespressivo è dominante.Potremmo aggiungere che gli aspetti comunicativi <strong>del</strong> corpo, sia quelli che si esprimono alsuo interno, sia quelli, più facilmente osservabili, che si esprimono nell’ambiente, sievidenziano nell’atteggiamento.Le Boulch fa ovviamente riferimento a Wallon che, superando analisi parcellizzanti eanatomizzanti il movimento, ha mostrato come l’accomodamento motorio abbia duepolar<strong>it</strong>à, l’una, cinetica, rivolta al mondo esterno, verso gli oggetti e gli altri, l’altra, tonica,regolante in permanenza la tensione muscolare al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> ogni movimento.25 Ivi, p. 4626 Ivi, p. 7227 Ibidem28 Ivi, p. 73Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


c) Motivazione e prassieLe Boulch, rimandando ad approfon<strong>di</strong>menti relativi alla motivazione creata da bisogni,tendenze ed istinti, scrive che la motivazione “corrisponde alla fase iniziale <strong>del</strong>la condottao alla fase <strong>del</strong>l’attivazione” 29In questo amb<strong>it</strong>o Le Boulch introduce il concetto <strong>di</strong> ”prassia”, ovvero non “movimentiqualsiasi, ma sistemi <strong>di</strong> movimenti coor<strong>di</strong>nati in funzione <strong>di</strong> un risultato o <strong>di</strong> unaintenzione” 30 . Le prassie sono movimenti o sistemi/catene <strong>di</strong> movimenti, significativi eimportanti, ovverosia gesti, anche relazionati con la v<strong>it</strong>a quoti<strong>di</strong>ana.L’esempio può esserci dato dall’anziano: lavorare sulle con<strong>di</strong>zioni che portano l’anzianoall’autonomia nei gesti quoti<strong>di</strong>ani significa lavorare su prassie quali: pettinarsi, vestirsi,sollevarsi dal <strong>di</strong>vano, lavarsi.L’accomodamento ad una s<strong>it</strong>uazione può non essere né imme<strong>di</strong>ato né automatico. Siimpone la formazione <strong>di</strong> un nuovo schema <strong>di</strong> risposta e <strong>di</strong> una nuova struttura funzionale:tale processo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall’appren<strong>di</strong>mento.Le prassie vengono acquis<strong>it</strong>e tram<strong>it</strong>e esperienza o educazione; spesso hanno una valenzaantropologica e culturale e vengono trasmesse <strong>di</strong> generazione in generazione cost<strong>it</strong>uendoquelle “tecniche <strong>del</strong> corpo” descr<strong>it</strong>te da M. Mauss.Le Boulch <strong>di</strong>stingue tre tipi <strong>di</strong> prassie: a scopo trans<strong>it</strong>ivo (implicano un azione <strong>di</strong>rettasull’oggetto), a carattere simbolico (connesse con il desiderio <strong>di</strong> comunicare, mimica, gestiquoti<strong>di</strong>ani, quelle che Goffman “chiama glosse <strong>del</strong> corpo”) e a scopo estetico (in cui vi èuna formalizzazione <strong>del</strong>la funzione comunicativa come nella danza o nelle ginnastiche) 31 .Il riferimento a Goffman non è casuale, tra le funzioni simboliche connesse alle glosse <strong>del</strong>corpo vi è anche il camminare, base <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à preventiva da svolgere con alcunecategorie <strong>di</strong> persone. Per definire il tipo <strong>di</strong> questa funzione prassica, non esattamenteinser<strong>it</strong>a nella catalogazione le boulchiana, prenderemo a prest<strong>it</strong>o la funzione strumentale,una <strong>del</strong>le caratterizzazioni <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à sportive defin<strong>it</strong>e da Heinemann e Puig (le altresono espressiva, compet<strong>it</strong>iva, spettacolare).Potremmo spingerci oltre affermando che, nell’ottica <strong>del</strong>l’AMP dovremmo far <strong>di</strong>venire“prassie” l’intera gamma <strong>di</strong> comportamenti che perseguono stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivi.d) Disponibil<strong>it</strong>àL’ultimo punto riguarda il concetto <strong>di</strong> “<strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>à” che, nella nostra interpretazione, creaun ponte sia con la zona <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento prossimale <strong>di</strong> Vygotskij sia con le ricerche <strong>di</strong>Bandura sulla self-efficacy e <strong>di</strong> Prochaska sugli sta<strong>di</strong> <strong>del</strong> cambiamento.Si tratta <strong>di</strong> un “livello preferenziale <strong>del</strong>la vigilanza per la presa <strong>di</strong> coscienza […].Lepossibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> coscienza sono ottimali per un livello me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la zona reticolare ebasse o inesistenti per gli stati estremi <strong>di</strong> attivazione e <strong>di</strong>sattivazione. […] E’ uno statoaltamente favorevole alle acquisizioni <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e alla creazione”.Non entriamo qui intenzionalmente in mer<strong>it</strong>o alle questioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne neurologico (si vedaper queste ultime i cap<strong>it</strong>oli specifici <strong>del</strong> testo <strong>di</strong> Le Boulch e il testo Percorsi sghembi 32 ),basti solo ricordare come mentre “il livello emozionale e la motivazione incentrata29 Ivi, p. 6330 Ivi, p. 6631 Ivi, cfr. p. 13732 Borgogni, A., Davi, M., Percorsi sghembi, Società Stampa Sportiva, Roma 1997.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


sull’oggetto sono determinanti nell’appren<strong>di</strong>mento per prove ed errori, così i troppo altilivelli <strong>di</strong> motivazione imme<strong>di</strong>ata sono in contrasto con un appren<strong>di</strong>mento più raffinato<strong>di</strong>ventando più ‘corticalizzato’” 33 . L’intervento <strong>del</strong>la neo-corteccia nell’appren<strong>di</strong>mentomotorio collegato con le necess<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’ambiente fisico e sociale implica una certa “presa <strong>di</strong><strong>di</strong>stanza dall’imme<strong>di</strong>atamente utile e perciò alle motivazioni primarie che giocano in quelmomento. Questo allargamento <strong>del</strong>l’orizzonte temporale con<strong>di</strong>ziona l’efficacia <strong>del</strong>l’azioneeducativa avente uno scopo formativo, che si <strong>di</strong>fferenzia al contempo dalla attiv<strong>it</strong>àprammatica imme<strong>di</strong>ata (professionale o sportiva) e dall’attiv<strong>it</strong>à semplicemente incentratasul piacere” 34Le Boulch, senza c<strong>it</strong>arla, centra, a nostro parere, il tema centrale <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à motoriapreventiva come è stata intesa nel programma <strong>del</strong> corso.La prospettiva in<strong>di</strong>cata (corticalizzazione, presa <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, attenzione alla motivazionesecondaria) risulta particolarmente impegnativa per l’operatore che dovrà far cogliere ibenefici a lungo termine <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à in<strong>di</strong>pendentemente dagli effetti imme<strong>di</strong>ati <strong>del</strong>la stessa.Tale approccio presuppone una strategia <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> lunga durata capace <strong>di</strong> far cogliere ilpiacere e la pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à in un arco temporale consistente.33 Le Boulch, op. c<strong>it</strong>., p 23734 IbidemBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


BanduraAlbert Bandura (1925) è uno psicologo canadese famoso per il suo lavoro sulla teoria<strong>del</strong>l'appren<strong>di</strong>mento sociale e per gli sviluppi recenti <strong>del</strong>la teoria sociale cogn<strong>it</strong>iva, è statoun autore fondamentale nel passaggio dall'approccio comportamentista verso ladefinizione <strong>del</strong> cogn<strong>it</strong>ivismo.La sua teoria <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>mento sociale risulta una <strong>del</strong>le più rilevanti per la sua estesaanalisi dei fattori in<strong>di</strong>viduali e contestuali che determinano il funzionamento <strong>del</strong>lapersonal<strong>it</strong>à. Tale teoria si costruisce intorno a due principi chiave: il primo riguarda le lineeconcettuali e gli assunti alla base <strong>del</strong>la condotta in<strong>di</strong>viduale, il secondo riguarda latipologia <strong>di</strong> variabili finalizzate alla costruzione <strong>di</strong> un mo<strong>del</strong>lo teorico sui processisottostanti alla condotta.Bandura evidenziò come l'appren<strong>di</strong>mento non implicasse esclusivamente il contatto <strong>di</strong>rettocon gli oggetti, ma che avvenisse anche attraverso esperienze in<strong>di</strong>rette, sviluppateattraverso l'osservazione <strong>di</strong> altre persone.Bandura ha adoperato il termine mo<strong>del</strong>lamento (mo<strong>del</strong>ing) per identificare un processo <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento che si attiva quando il comportamento <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo che osserva simo<strong>di</strong>fica in funzione <strong>del</strong> comportamento <strong>di</strong> un altro in<strong>di</strong>viduo che ha la funzione <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>lo.Viene identificata come caratteristica fondamentale <strong>del</strong>l'appren<strong>di</strong>mento osservativo (oappren<strong>di</strong>mento vicario) l'identificazione che si instaura tra mo<strong>del</strong>lo e mo<strong>del</strong>lato. Più essasarà elevata, più l'appren<strong>di</strong>mento avrà effetto sulla condotta <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lato.Esemplificativi risultano in questo senso gli stu<strong>di</strong> condotti sull'im<strong>it</strong>azione <strong>di</strong> condotteaggressive da parte <strong>di</strong> bambini che osservavano un mo<strong>del</strong>lo. Noto, a questo propos<strong>it</strong>o,l'esperimento <strong>del</strong>la bambola Bobo (1961) in cui fu evidenziato come bambini esposti amo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> aggressiv<strong>it</strong>à nei confronti <strong>del</strong>la bambola manifestassero comportamentiaggressivi in misura significativamente maggiore rispetto ai gruppi <strong>di</strong> controllo.Si comprende bene a partire da questi primi dati quanto il lavoro <strong>di</strong> Bandura possa esseresignificativo per l’educatore nel campo <strong>del</strong>le scienze motorie: l’appren<strong>di</strong>mento perosservazione/im<strong>it</strong>azione ed esposizione a mo<strong>del</strong>li risulta infatti fondamentalenell’appren<strong>di</strong>mento motorio e centrale, secondo H. Gardner 35 , nello sviluppo<strong>del</strong>l’intelligenza cinestesico-corporea.Nello sviluppo <strong>di</strong> questa teoria verso la teoria sociale cogn<strong>it</strong>iva sottolineiamo la comparsa<strong>di</strong> alcuni temi che risultano fondamentali nella nostra trattazione:a) l’autoefficacia percep<strong>it</strong>a (self-efficacy) e l’aspettativa <strong>di</strong> risultato (outcome expectancy),b) l’agentic<strong>it</strong>à umana,c) la rilevanza <strong>degli</strong> aspetti ambientali,d) la condotta, in particolare quella proattiva.A)La teoria sociale cogn<strong>it</strong>iva sostiene che due cognizioni <strong>di</strong> base sono v<strong>it</strong>ali rispetto allapossibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>re un cambio <strong>di</strong> comportamento: la prima è l’aspettativa <strong>di</strong> risultatoovvero il fatto che e come una persona r<strong>it</strong>enga che un determinato comportamento possacondurre a certi risultati (ad esempio “Se farò attiv<strong>it</strong>à perderò peso); la seconda è lapercezione <strong>di</strong> autoefficacia ovvero la convinzione <strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> mettere in atto con35 Gardner, H., Formae mentis, Feltrinelli, Milano 1987; (Frames of Mind: The Theory of MultipleIntelligences. New York: Basic Books 1983)Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


successo un comportamento per produrre un risultato (ad esempio “Sono in grado <strong>di</strong> fareattiv<strong>it</strong>à fino al punto <strong>di</strong> perdere peso”) 36B e C)Bandura si <strong>di</strong>stacca sempre <strong>di</strong> più dagli approcci comportamentisti per definire e costruireun approccio orientato ai processi cogn<strong>it</strong>ivi allo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>l'adattamento <strong>del</strong>l'in<strong>di</strong>viduonell'ambiente.Bandura sintetizza la capac<strong>it</strong>à umana <strong>di</strong> operare attivamente in un contesto nel costrutto<strong>del</strong>l'agentic<strong>it</strong>à umana (human agency), punto car<strong>di</strong>ne <strong>del</strong>l'intera teoria social cogn<strong>it</strong>iva, chepuò essere defin<strong>it</strong>o come la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> agire attivamente e trasformativamente nelcontesto in cui si è inser<strong>it</strong>i. Tale funzione umana, che riguarda sia i singoli in<strong>di</strong>vidui sia igruppi, operativamente si traduce nella facoltà <strong>di</strong> generare azioni mirate a determinatiscopi. Nella valutazione <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>l'intenzional<strong>it</strong>à Bandura <strong>di</strong>stingue la condotta mirata alraggiungimento <strong>di</strong> un risultato, dagli effetti che l'esecuzione <strong>di</strong> tale corso d'azione produce.L'agentic<strong>it</strong>à è intesa come una funzione riguardante gli atti compiuti intenzionalmente,in<strong>di</strong>pendentemente dal loro es<strong>it</strong>o. Punto <strong>di</strong> partenza nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> questa facoltà è laconvinzione <strong>di</strong> poter eserc<strong>it</strong>are attivamente una influenza sugli eventi. Questoorientamento proattivo è inser<strong>it</strong>o da Bandura in un approccio multi-dominio relativo alledeterminanti <strong>del</strong>la condotta. Tale approccio riconosce che la maggior parte <strong>del</strong>comportamento umano sia determinato da molti fattori interagenti tra loro.Bandura identifica tre classi <strong>di</strong> cause che influenzano la condotta:1. I fattori personali interni, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da elementi cogn<strong>it</strong>ivi, affettivi e biologici;2. Il comportamento messo in atto in un dato contesto;3. gli eventi ambientali che circoscrivono l'in<strong>di</strong>viduo e la condotta.L'agentic<strong>it</strong>à umana opera all'interno <strong>di</strong> una struttura causale inter<strong>di</strong>pendente che coinvolgequesti tre nuclei d'influenza in una relazione reciproca e tria<strong>di</strong>ca. Il peso <strong>del</strong>l'influenza deifattori presi in considerazione varia a seconda <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à, <strong>del</strong>le circostanze, e <strong>del</strong> temponecessario ad un elemento per sviluppare i suoi effetti.Un valore centrale nel determinare i cambiamenti e gli sviluppi <strong>del</strong>le condotte <strong>del</strong>lepersone è attribu<strong>it</strong>o da Bandura ai sistemi sociali. L'autore riconosce che l'agentic<strong>it</strong>à operaentro una rete <strong>di</strong> influenze sociali e strutturali. Nelle transazioni tra questi domini lepersone risultano sia produttori sia prodotti dei sistemi sociali che regolano la lorocondotta. Le strutture sociali, il cui scopo è organizzare e regolare l'attiv<strong>it</strong>à <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui edei gruppi, sono esse stesse una creazione <strong>del</strong>le persone che le cost<strong>it</strong>uiscono. Tali luoghi,a loro volta, impongono vincoli e forniscono risorse per lo sviluppo <strong>del</strong>le persone e deigruppi che ne fanno parte. Le strutture sociali e organizzative forniscono una serie <strong>di</strong>pratiche sociali con<strong>di</strong>vise, mentre all'interno <strong>di</strong> tali regole rimane molta variabil<strong>it</strong>à personaleper quanto riguarda la loro applicazione. Bandura evidenzia come le persone con unelevato grado <strong>di</strong> agentic<strong>it</strong>à sappiano trarre vantaggio dalle opportun<strong>it</strong>à offerte dallestrutture sociali, e costruire mo<strong>di</strong> per aggirare i vincoli ist<strong>it</strong>uzionali <strong>del</strong>la stessa struttura. Al36 Sparling, P. B. et al., Promoting physical activ<strong>it</strong>y: the new imperative for public health, Health EducationResearch, Vol. 15 no. 3 2000, cfr. page 369 (la traduzione è <strong>del</strong>lo scrivente)Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


contrario le persone inefficaci sono meno capaci <strong>di</strong> sfruttare le risorse offerte dal sistema,e più soggette a scoraggiamenti in caso <strong>di</strong> problemi imposti da esso.Nello sviluppo <strong>di</strong> tale ottica multi-dominio, gli effetti che la condotta produce siasull'in<strong>di</strong>viduo che sull'ambiente, sono analizzati in termini probabilistici, piuttosto chedeterministici. Il concetto <strong>di</strong> probabilismo viene sottolineato con molta enfasi da Bandura apropos<strong>it</strong>o <strong>del</strong> ruolo che gli acca<strong>di</strong>menti causali hanno nel corso <strong>del</strong>lo sviluppo in<strong>di</strong>viduale.Si ricerca in sintesi un approccio interazionista allo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>le condotte <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui.Nelle caratteristiche intrinseche all'interazionismo defin<strong>it</strong>e dal reciproco determinismotria<strong>di</strong>co, l'azione si configura sia come stimolo che come risposta rispetto alla personal<strong>it</strong>à eall'ambiente. 37Ai fini <strong>del</strong>la nostra trattazione si notino qui le assonanze con altri autori, in particolareBruner e Vygotskij.Le azioni <strong>del</strong>le persone, ed i loro effetti, danno forma alle competenze, ai sentimenti, allecredenze sul sé. La circolar<strong>it</strong>à <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo P (persona) C (comportamento) A (ambiente), èincentrata sulla definizione <strong>di</strong> due tipi <strong>di</strong> es<strong>it</strong>i <strong>del</strong> comportamento: i risultati esterni, e lereazioni <strong>di</strong> autovalutazione. Tali conseguenze possono risultare complementari ocontrapposte, con es<strong>it</strong>i assolutamente <strong>di</strong>versi in termini <strong>di</strong> raggiungimento <strong>degli</strong> scopiprefissati.D)Condotta proattiva e convinzioni <strong>di</strong> efficaciaBandura identifica nel senso <strong>di</strong> efficacia l'elemento chiave per l'analisi <strong>del</strong>l'agentic<strong>it</strong>àumana. Le credenze <strong>del</strong>le persone riguardanti la loro efficacia nel gestire gli eventi,influenzano le scelte, le aspirazioni, i livelli <strong>di</strong> sforzo, <strong>di</strong> perseveranza, la resilienza, lavulnerabil<strong>it</strong>à allo stress ed in generale la qual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la prestazione. L'efficacia personale èintesa come una capac<strong>it</strong>à generativa in cui le sottoabil<strong>it</strong>à cogn<strong>it</strong>ive, sociali, emozionali ecomportamentali sono coor<strong>di</strong>nate e organizzate in maniera efficiente per assolvere a scopispecifici. Le convinzioni <strong>di</strong> efficacia eserc<strong>it</strong>ano la propria funzione agentica in modo<strong>di</strong>verso a seconda <strong>del</strong> dominio d'azione e <strong>del</strong> contesto analizzato.Le convinzioni riguardo la propria efficacia personale cost<strong>it</strong>uiscono uno <strong>degli</strong> aspettiprincipali <strong>del</strong>la conoscenza <strong>di</strong> sé. Bandura identifica quattro fonti <strong>di</strong> informazioni principaliper la costruzione <strong>del</strong>l'efficacia:1. Le esperienze comportamentali <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> gestione efficace, che hanno la funzione<strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> capac<strong>it</strong>à.2. Le esperienze vicarie e <strong>di</strong> mo<strong>del</strong>lamento (car<strong>di</strong>ne <strong>del</strong>la teoria <strong>del</strong>l'appren<strong>di</strong>mentosociale), che alterano le convinzioni <strong>di</strong> efficacia attraverso la trasmissione <strong>di</strong>competenze e il confronto con le prestazioni ottenute dalle altre persone.3. La persuasione verbale ed altri tipi <strong>di</strong> influenza sociale, che infondono ecost<strong>it</strong>uiscono la possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> possedere competenze da sperimentare.4. Gli stati fisiologici ed affettivi, in base ai quali le persone giu<strong>di</strong>cano la loro forza,vulnerabil<strong>it</strong>à, reattiv<strong>it</strong>à al <strong>di</strong>sfunzionamento.Ogni mezzo <strong>di</strong> influenza, sia esso sociale, cogn<strong>it</strong>ivo o affettivo, a seconda <strong>del</strong>la suanatura, può operare attraverso una o più <strong>di</strong> questi canali <strong>di</strong> informazione e costruzione<strong>del</strong>l'efficacia. Benché ci siano alcuni processi cogn<strong>it</strong>ivi alla base <strong>del</strong>l'elaborazioneaggregativa dei giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> efficacia a partire dalle sue fonti, la formazione <strong>di</strong> un'idea <strong>di</strong> sétiene conto <strong>del</strong>le possibili valutazioni altrui, ed può risultare potenzialmente pericolosa per37 Wikipe<strong>di</strong>a, “Teoria <strong>del</strong>l’appren<strong>di</strong>mento sociale” “Teoria sociale cogn<strong>it</strong>iva”, cfrBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


l'autostima, ed instaurare <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong>storcenti a scopo <strong>di</strong>fensivo. Oltre all'effetto <strong>di</strong><strong>di</strong>storsione dei giu<strong>di</strong>zi legato agli stati emotivi le persone mostrano capac<strong>it</strong>à cogn<strong>it</strong>ive <strong>di</strong>integrare informazioni multi<strong>di</strong>mensionali lim<strong>it</strong>ate. La capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> selezionare, ponderare, eintegrare le informazioni <strong>di</strong> efficacia rilevanti, migliora con lo sviluppo <strong>del</strong>le abil<strong>it</strong>àautoregolatorie. In questo senso la verifica <strong>del</strong>le proprie capac<strong>it</strong>à autovalutative richiedenon solo la conoscenza <strong>del</strong>le proprie capac<strong>it</strong>à, ma anche la comprensione dei tipi <strong>di</strong> abil<strong>it</strong>àrichiesti per la specifica prestazione. 38La proattiv<strong>it</strong>à può essere defin<strong>it</strong>a come la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> intraprendere iniziative assumendosila responsabil<strong>it</strong>à <strong>del</strong>le proprie scelte o, nel caso <strong>di</strong> comportamenti <strong>di</strong> reazione, come lacapac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> reagire agli eventi in modo consapevole e responsabile non lasciandosicon<strong>di</strong>zionare dalle proprie impulsive remore psicologiche e dalle circostanze ambientaliesterne.Nel caso <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à preventive può essere considerata la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> analizzare lapropria s<strong>it</strong>uazione e <strong>di</strong> attivare autonomamente strategie <strong>di</strong> azione.Bandura, infine, in<strong>di</strong>vidua cinque capac<strong>it</strong>à personali, processi cogn<strong>it</strong>ivi alla base deicomportamenti in relazione all’ambiente:• la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> simbolizzazione, che corrisponde alla capac<strong>it</strong>à <strong>del</strong>le persone <strong>di</strong>rappresentare simbolicamente la conoscenza. Il linguaggio rappresenta l'esempiopiù evidente <strong>del</strong>la capac<strong>it</strong>à cogn<strong>it</strong>iva <strong>di</strong> ragionare usando simboli astratti.• la capac<strong>it</strong>à vicaria, ovvero la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> acquisire conoscenze, abil<strong>it</strong>à ocompetenze me<strong>di</strong>ante l'osservazione o il mo<strong>del</strong>lamento <strong>di</strong> altre persone.• la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> previsione, ovvero la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> anticipare gli eventi futuri,estremamente rilevante sia a livello emotivo che motivazionale, in termini, peresempio, <strong>di</strong> timore <strong>degli</strong> eventi che hanno da venire.• la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> autoregolazione, che corrisponde alla capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> stabilire obiettivi e <strong>di</strong>valutare le proprie azioni facendo riferimento a standard interni <strong>di</strong> prestazione.• la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> autoriflessione, che corrisponde alla capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> riflettere in modoconsapevole su noi stessi.Queste capac<strong>it</strong>à, pur essendo funzionalmente <strong>di</strong>stinte, operano ab<strong>it</strong>ualmente in sinergia.Le persone regolano la propria v<strong>it</strong>a emotiva e sociale grazie al sistema interagente <strong>di</strong>processi autoreferenziali che derivano dalle capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> base. Stabilire obiettivi, mon<strong>it</strong>orareil comportamento in funzione <strong>di</strong> standard personali, prevedere gli es<strong>it</strong>i <strong>del</strong>le azioni inrelazione al contesto entro il quale si agisce, valutare e riflettere sulle capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> affrontarele sfide future, e cap<strong>it</strong>alizzare dall'esperienza propria ed altrui, consentono alle persone <strong>di</strong>eserc<strong>it</strong>are quell'autoinfluenza alla base dei processi <strong>di</strong> causazione reciproca e rendonopossibile l'agentic<strong>it</strong>à umana. 3938 Ibidem, cfr.39 Ibidem, cfr.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Prochaska e Di ClementeJames O. Prochaska è <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong> Cancer Prevention Research Center e Professore <strong>di</strong>Psicologia clinica e <strong>del</strong>la salute all’Univers<strong>it</strong>à <strong>di</strong> Rhode Island.Carlo Di Clemente è Professore e <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong> <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> psicologia all’Univers<strong>it</strong>à <strong>del</strong>Maryland, BaltimoraPresentiamo qui una breve panoramica <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo transteorico <strong>di</strong> Prochaska eDiClemente, che cost<strong>it</strong>uisce uno dei fondamenti su cui viene costru<strong>it</strong>a la valutazione <strong>del</strong>lamotivazione al cambiamento. Oltre al mo<strong>del</strong>lo <strong>degli</strong> sta<strong>di</strong> <strong>del</strong> cambiamento vengonoesposti i concetti relativi ai processi ed i livelli <strong>del</strong> cambiamento, nonché alcuni riferimentiad altri importanti concetti (autoefficacia, bilancia decisionale) relativi ai processi <strong>di</strong>cambiamento nelle <strong>di</strong>pendenze da sostanze. 40Le basi <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo transteorico vengono poste nel 1977 quando, nel corso <strong>di</strong> una analisicomparativa tra i <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> psicoterapia esistenti, James Prochaska elaborò unmo<strong>del</strong>lo integrato che permetteva <strong>di</strong> esaminare quali processi <strong>di</strong> cambiamento venivanoutilizzati dalle varie scuole. Vennero in<strong>di</strong>viduati 10 processi in<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> cambiamento eil mo<strong>del</strong>lo mostrò sub<strong>it</strong>o un buon potere esplicativo; negli anni seguenti fu applicato daProchaska e da Carlo DiClemente negli stu<strong>di</strong> sul cambiamento intenzionale neicomportamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza (Prochaska e DiClemente, 1982). L’elaborazione <strong>di</strong> questomo<strong>del</strong>lo è fondamentalmente derivata dalla necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una teoria "generale"<strong>del</strong> cambiamento che fosse in grado <strong>di</strong> comprendere sia il cambiamento spontaneo siaquello conseguente ad una terapia.Nel caso <strong>del</strong> corso <strong>di</strong> Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva possiamo parlare <strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong> terapiasolo in alcuni casi (obes<strong>it</strong>à), più spesso <strong>di</strong> supporto alla stessa nel caso <strong>di</strong> patologiesensibili (altre patologie metaboliche), in tutti gli altri casi <strong>di</strong> costruzione <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni,appunto, preventive <strong>di</strong> motivazione a stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivi.Nella formulazione <strong>degli</strong> autori un mo<strong>del</strong>lo transteorico deve fondarsi su alcuni presuppostigenerali:• Deve essere applicabile a tutte le <strong>di</strong>verse modal<strong>it</strong>à <strong>di</strong> cambiamento <strong>del</strong>le persone:dalle terapie brevi ai tra<strong>di</strong>zionali interventi su pazienti ospedalizzati, dalle tecniche<strong>di</strong> auto-aiuto alle lunghe terapie in<strong>di</strong>viduali.• Deve considerare il fatto che esistono comportamenti (ad es. il fumo) in cui lepersone cambiano da sole, senza l’aiuto <strong>di</strong> alcun programma formalizzato <strong>di</strong>trattamento.• Deve essere applicabile ad una vasta gamma <strong>di</strong> comportamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza.Esistono punti in comune nelle strategie <strong>di</strong> cambiamento applicate in comportamenti<strong>di</strong>versi quali l’abuso <strong>di</strong> droghe, quello <strong>di</strong> alcol, la compulsiv<strong>it</strong>à nel gioco <strong>di</strong>azzardo, la bulimia.• Deve aiutare ad integrare le <strong>di</strong>verse forma <strong>di</strong> trattamento <strong>di</strong>sponibili nei vari amb<strong>it</strong>i<strong>di</strong> cura <strong>del</strong>le <strong>di</strong>pendenze.• Deve occuparsi <strong>del</strong>l’intero corso <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> cambiamento, dall’acquisizione<strong>del</strong>la consapevolezza <strong>del</strong>l’esistenza <strong>di</strong> un problema fino al momento in cui il37 Spiller, V., Scaglia, M., Ceva, S., Il mo<strong>del</strong>lo transteorico. Una modal<strong>it</strong>à eclettica <strong>di</strong> terapia inBollettino per le farmaco<strong>di</strong>pendenze e l'alcoolismo, ANNO XXI 1998, no. 2; cfr.


problema è risolto. Poiché il cambiamento è un processo <strong>di</strong>namico e aperto, unmo<strong>del</strong>lo generale <strong>del</strong> cambiamento deve essere abbastanza elastico da potercomprendere le nuove scoperte ed includere nuove variabili significative.Da questa prima descrizione si capisce bene come il mo<strong>del</strong>lo possa risultare applicabileanche in comportamenti “<strong>di</strong>pendenti” quali la sedentarietà.Per queste ragioni il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> Prochaska e DiClemente è stato costru<strong>it</strong>o su tre<strong>di</strong>mensioni fondamentali: gli sta<strong>di</strong> <strong>del</strong> cambiamento, i processi che vengono messi in attoed i livelli coinvolti dal problema (DiClemente 1994).Gli sta<strong>di</strong> <strong>del</strong> cambiamentoFigura 1 41Gli sta<strong>di</strong> <strong>del</strong> cambiamento riflettono l’aspetto temporale e motivazionale <strong>del</strong> cambiamento.Il cambiamento non è un fenomeno <strong>del</strong> tipo "tutto o niente" ma un processo graduale cheattraversa specifici sta<strong>di</strong>, seguendo un percorso ciclico e progressivo (Figura 1).Nell’approccio transteorico, gli sta<strong>di</strong> <strong>del</strong> cambiamento rappresentano sia un periodo <strong>di</strong>tempo sia un insieme <strong>di</strong> comp<strong>it</strong>i in<strong>di</strong>spensabili per il passaggio alla fase successiva. Iltempo <strong>di</strong> permanenza in<strong>di</strong>viduale in ciascun sta<strong>di</strong>o è molto variabile, ma i comp<strong>it</strong>i daeseguire per passare allo sta<strong>di</strong>o successivo sono grosso modo gli stessi. Ad esempio, perpassare dallo sta<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la Precontemplazione a quello <strong>del</strong>la Contemplazione, il pazientedeve <strong>di</strong>ventare consapevole <strong>del</strong> problema, affrontare quegli aspetti <strong>di</strong>fensivi e ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>nariche ne rendono <strong>di</strong>fficile il controllo, e iniziare a considerarne alcuni aspetti negativi(DiClemente e Hughes 1990).Poiché ogni sta<strong>di</strong>o richiede l’adempimento <strong>di</strong> determinati comp<strong>it</strong>i, ne consegue cheparticolari processi <strong>di</strong> cambiamento assumano importanza <strong>di</strong>versa all’interno <strong>di</strong> ciascunafase <strong>del</strong> cambiamento. E’ evidente, ad esempio, che i processi <strong>di</strong> contro-con<strong>di</strong>zionamentoe <strong>di</strong> controllo <strong>del</strong>lo stimolo, fortemente legati alle capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> mantenere l’astinenza, sianoassolutamente impropri per un in<strong>di</strong>viduo che si trovi nelle fasi <strong>di</strong> Precontemplazione oContemplazione; nonostante ciò in alcuni amb<strong>it</strong>i clinici e "terapeutici" questa strategiaviene proposta. L’uso appropriato <strong>di</strong> specifici processi <strong>di</strong> cambiamento rappresenta ilpresupposto fondamentale <strong>del</strong>l’approccio transteorico.41 Spiller, V., op. c<strong>it</strong>., cfr.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Nella fase <strong>di</strong> Precontemplazione, gli in<strong>di</strong>vidui usano i processi <strong>del</strong> cambiamento (ve<strong>di</strong> <strong>di</strong>segu<strong>it</strong>o) in maniera molto minore rispetto a chi si trova nelle fasi successive. Iprecontemplatori elaborano un minor numero <strong>di</strong> informazioni riguardo il loro problema,impiegano meno tempo ed energia nella propria rivalutazione <strong>di</strong> sé, sperimentano unminor numero <strong>di</strong> reazioni affettive verso gli aspetti negativi <strong>del</strong> loro problema, sono menoaperti verso le persone che più gli sono vicine, e fanno poco per risolvere il loro problema.Nella terapia, sono quei clienti che probabilmente "resisteranno" <strong>di</strong> più agli sforzi <strong>del</strong>terapeuta <strong>di</strong> aiutarli a cambiare. Importanti eventi personali o forti pressioni esternepossono rendere problematica questa s<strong>it</strong>uazione spingendo l’in<strong>di</strong>viduo nel cammino versolo sta<strong>di</strong>o successivo.E’ facile qui riscontrare assonanze con l’in<strong>di</strong>viduo sedentario.I soggetti nella fase <strong>di</strong> Contemplazione sono più <strong>di</strong>sponibili agli interventi rivolti alla presa<strong>di</strong> coscienza <strong>del</strong> problema, come ad esempio osservazioni, confronto e interpretazioni;sono più consapevoli <strong>di</strong> sé stessi e <strong>del</strong> problema e <strong>di</strong>sponibili a rivalutarsi sia da un punto<strong>di</strong> vista affettivo che cogn<strong>it</strong>ivo. La rivalutazione <strong>di</strong> sé comprende la definizione <strong>di</strong> qualivalori il cliente vorrebbe realizzare e per cui è <strong>di</strong>sposto a lavorare. E’ anche necessariodeterminare quali valori il cliente è <strong>di</strong>sponibile ad abbandonare: quanto più l’origine <strong>del</strong>problema è vicina ad aspetti importanti <strong>del</strong>la personal<strong>it</strong>à <strong>del</strong> cliente, tanto più il processo <strong>di</strong>rivalutazione <strong>di</strong> sé richiederà cambiamenti nella consapevolezza <strong>di</strong> sé. Questi processiraggiungono la massima efficacia nello sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Determinazione, in cui l’insopportabiletensione fra lo stato presente <strong>del</strong> paziente ed i suoi valori personali spinge alla necess<strong>it</strong>àurgente <strong>di</strong> intraprendere un cambiamento.Vedremo poi gli elementi <strong>di</strong> connessione con Bandura e Rogers mentre qui è significativosottolineare come questi sta<strong>di</strong> assomiglino ai concetti <strong>di</strong> atteggiamento e <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>à vistiin Le Boulch.Nella fase <strong>di</strong> Azione, è importante che il soggetto parta dall’idea <strong>di</strong> una liberazionepersonale, che creda <strong>di</strong> avere l’autonomia <strong>di</strong> cambiare la propria v<strong>it</strong>a. Deve ancheaccettare, inoltre, che la coercizione fa parte <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a nella stessa misura <strong>del</strong>l’autonomia.Il pericolo, in questa fase, è che il cliente subisca una ricaduta e, attribuendone la causaad una mancanza <strong>di</strong> forza <strong>di</strong> volontà, per vergogna o senso <strong>di</strong> colpa rinunci a tentareancora. Un altro rischio è che attribuisca il successo interamente al terapeuta o ad un altrotipo <strong>di</strong> supporto "esterno", con il rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare <strong>di</strong>pendente in maniera eccessiva daquesta relazione.La fase <strong>di</strong> Azione è particolarmente faticosa, e spesso crea senso <strong>di</strong> coercizione, colpa,fallimento e <strong>di</strong> lim<strong>it</strong>azione alla libertà personale. E’ una fase in cui il cliente ha un bisognoparticolare <strong>di</strong> sostegno e conforto, e dove affronta il rischio <strong>del</strong> rifiuto.La fase <strong>di</strong> Mantenimento, per avere successo, richiede che abbiano avuto luogo tutti iprocessi precedenti, tuttavia richiede anche una valutazione esplic<strong>it</strong>a <strong>di</strong> quelle con<strong>di</strong>zionisotto le quali una persona rischia <strong>di</strong> venire spinta verso la ricaduta. I clienti hanno bisogno<strong>di</strong> conoscere le possibili alternative <strong>di</strong> comportamento <strong>di</strong> fronte alle s<strong>it</strong>uazioni che induconoal comportamento problematico senza ricadere in strategie <strong>di</strong>fensive destinateall’insuccesso o in mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> risposta patologici. E’ molto importante la sensazione <strong>di</strong> stare<strong>di</strong>ventando quel tipo <strong>di</strong> persona che si vorrebbe essere: l’applicazione <strong>del</strong> controcon<strong>di</strong>zionamentoe <strong>del</strong> controllo <strong>del</strong>lo stimolo è più efficacie se si basa sulla convinzioneche mantenere il cambiamento significa consolidare una immagine <strong>di</strong> sé valutatapos<strong>it</strong>ivamente dall’in<strong>di</strong>viduo e da almeno un’altra persona significativa.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


I processi <strong>di</strong> cambiamentoUn processo <strong>di</strong> cambiamento è un tipo <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à intrapresa o vissuta da una personaquando cambia modo <strong>di</strong> pensare, <strong>di</strong> sentire o <strong>di</strong> comportarsi riguardo ad un problemaparticolare. Sebbene le attiv<strong>it</strong>à possibili siano infin<strong>it</strong>e, sono stati identificati <strong>di</strong>eci principaliprocessi in<strong>di</strong>pendenti. Possiamo analizzare le tecniche impiegate nella psicoterapia infunzione <strong>di</strong> quali tipi <strong>di</strong> processi intendono promuovere o scoraggiare.Cinque processi riguardano un’area prevalentemente cogn<strong>it</strong>ivo-esperienziale e sono:• Aumento <strong>del</strong>la consapevolezza. Quasi tutti gli interventi terapeutici riconosconol’importanza <strong>di</strong> un aumento <strong>del</strong>la consapevolezza e <strong>di</strong> una maggiore elaborazione<strong>del</strong>le informazioni, ma <strong>di</strong>fferiscono nella determinazione <strong>di</strong> ciò <strong>di</strong> cui il paziente deve<strong>di</strong>ventare consapevole per intraprendere il cambiamento. Il paziente <strong>di</strong>venta piùcurioso, aperto e <strong>di</strong>sponibile ad ascoltare. Il terapeuta può fornire informazioni,considerazioni, confronti ed interpretazioni e suggerire letture su argomentisignificativi.Rispetto al corso <strong>di</strong> AMP è agevole qui il collegamento con la Didattica sostenibile eLe Boulch.• Rivalutazione <strong>di</strong> sé. E’ una riorganizzazione <strong>del</strong>l’immagine <strong>di</strong> sé a livello cogn<strong>it</strong>ivoed affettivo in relazione agli aspetti sent<strong>it</strong>i come problematici. Viene principalmenteutilizzata dalla terapia razionale-emotiva e quella <strong>del</strong>la Gestalt, con esperienzeemozionali correttive, analisi dei valori e l’utilizzo <strong>di</strong> s<strong>it</strong>uazioni immaginarie.• Attivazione emozionale e drammatizzazione. Prevede la sperimentazione el’espressione <strong>di</strong> sentimenti <strong>di</strong> fronte ad eventi emotivamente carichi. E’ utilizzatadallo psicodramma, in cui il paziente interagisce con altri o con il terapeuta <strong>di</strong> fronteal gruppo. Le tecniche <strong>di</strong> arte-terapia, musico-terapia, e i role-play, così comeromanzi, film o spettacoli televisivi possono contribuire alla attivazione emozionale.Rispetto al corso <strong>di</strong> AMP è qui facile connettersi con il metodo <strong>del</strong>l’apprendere peremozioni trattato nella Didattica sostenibile• Rivalutazione <strong>del</strong>l'ambiente. E' il processo attraverso il quale il paziente coglie isignificati <strong>del</strong> suo comportamento all'interno <strong>del</strong> suo sistema personale, familiare esociale. Gli interventi relazionali intervengono in questa <strong>di</strong>rezione.• Liberazione sociale. Migliora le opportun<strong>it</strong>à in<strong>di</strong>viduali aumentando le risorseambientali e sociali <strong>del</strong> paziente (scuola, lavoro, gruppo dei pari, tempo libero,ecc.). Il terapeuta può intervenire per facil<strong>it</strong>are i contatti con gruppi <strong>di</strong> sostegno, <strong>di</strong>auto-aiuto, o con organizzazione per la <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti <strong>di</strong> particolari categorie(sieropos<strong>it</strong>ivi, omosessuali).Altri cinque processi si riferiscono prevalentemente ad aspetti comportamentali e sono:• Liberazione personale. È la scelta ed il proponimento <strong>di</strong> attuare strategie <strong>di</strong>cambiamento. Il paziente investe energie, sforzo e denaro per far sì che la terapiaproceda. Il terapeuta può aumentare il ventaglio <strong>del</strong>le possibil<strong>it</strong>à, stabilire <strong>del</strong>leregole sotto forma <strong>di</strong> un contratto esplic<strong>it</strong>o o insegnare abil<strong>it</strong>à particolari permigliorare l’impegno <strong>del</strong> paziente. La liberazione personale si fonda sulla sceltapersonale, l'impegno e una adeguata fiducia nelle proprie capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> cambiamento(autoefficacia) e spinge il paziente a prendersi la responsabil<strong>it</strong>à e il controllo <strong>del</strong>lapropria esistenza. Il concetto <strong>di</strong> liberazione personale si fonda, in parte, sul senso <strong>di</strong>autoefficacia <strong>di</strong> Bandura (1977, 1982), e cioè la credenza che i propri sforziBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12giochino un ruolo cr<strong>it</strong>ico nel riuscire in s<strong>it</strong>uazioni <strong>di</strong>fficili. La liberazione personale,tuttavia, non può avere semplicemente una base cogn<strong>it</strong>iva o affettiva: i clientidovrebbero essere sufficientemente efficaci a livello comportamentale damo<strong>di</strong>ficare lo stimolo con<strong>di</strong>zionato che li può spingere alla ricaduta. Il terapeuta puòavere funzioni <strong>di</strong> consulente, per aiutare il cliente nei suoi sforzi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare ilcomportamento o l’ambiente in una <strong>di</strong>rezione più libera e salutare, o puòprovvedere ad una fase <strong>di</strong> training per aumentare la possibil<strong>it</strong>à che il cliente abbiasuccesso in processi come il controllo <strong>del</strong>lo stimolo, la gestione <strong>del</strong> rinforzo e ilcontro-con<strong>di</strong>zionamento.• Contro-con<strong>di</strong>zionamento. Si occupa <strong>del</strong> cambiamento <strong>del</strong>la risposta <strong>di</strong> fronte astimoli particolari e prevede l'appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> comportamenti alternativi. Ladesensibilizzazione sistematica e l’addestramento alla assertiv<strong>it</strong>à sono dueprocedure comuni per realizzare il contro-con<strong>di</strong>zionamento.• Controllo <strong>del</strong>lo stimolo. Prevede l’intervento sullo stimolo che attiva ilcomportamento problematico, ristrutturando l’ambiente in modo che la probabil<strong>it</strong>àche si presenti sia notevolmente ridotta. Gli interventi più comuni, ad esempio, sonoquelli <strong>di</strong> rimuovere dall’ambiente in cui vive il cliente cibo, alcol, sigarette o altristimoli simili che possono cost<strong>it</strong>uire una tentazione, incoraggiare nuove attiv<strong>it</strong>à cheprevengano, ad esempio, che il cliente scivoli nella depressione.• Gestione <strong>del</strong>le ricompense. Prevede un sistema <strong>di</strong> ricompense gest<strong>it</strong>o dal cliente oda altre persone a lui vicine. Vengono impiegati rinforzi esplic<strong>it</strong>i ed implic<strong>it</strong>i, autoricompensee contratti per gestire i "premi".• Relazioni <strong>di</strong> aiuto. sono caratterizzate, secondo la definizione <strong>di</strong> Rogers (1957,1959), da empatia, apertura, attenzione, fiducia e sincer<strong>it</strong>à. Praticamente in tutti i<strong>di</strong>fferenti approcci, queste qual<strong>it</strong>à cost<strong>it</strong>uiscono l’atmosfera generale, il contestoemotivo <strong>del</strong>la relazione terapeutica capace <strong>di</strong> facil<strong>it</strong>are il cambiamento.Si ricor<strong>di</strong> qui la parte specifica sulla Relazione d’aiuto nella trattazione <strong>di</strong> Rogers.I processi sono comuni a tutte le s<strong>it</strong>uazioni in cui è necessario un cambiamento, maassumono rilevanza <strong>di</strong>versa all’interno <strong>di</strong> ciascuna area problematica. Le personenormalmente usano tutti i <strong>di</strong>eci processi quando intraprendono un cambiamento, mentre lamaggior parte <strong>del</strong>le psicoterapie ne prevedono teoricamente solo due o tre. Seguendo lein<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong>l’approccio transteorico <strong>di</strong>viene dunque importante che l’équipe terapeuticaabbia la stessa "compless<strong>it</strong>à" <strong>del</strong> cliente e sia in grado <strong>di</strong> gestire ognuno <strong>di</strong> questi processicon le tecniche appropriate.L’integrazione tra sta<strong>di</strong> e processi <strong>del</strong> cambiamento fornisce una interessante "guida" perla terapia: una volta in<strong>di</strong>viduato lo sta<strong>di</strong>o in cui si trova il cliente, il terapeuta potrà adottareuna appropriata strategia applicando il processo adeguato per far sì che proceda verso lafase successiva. La terapia procede più rapidamente quando il cliente ed il terapeuta sonofocalizzati sullo stesso sta<strong>di</strong>o e privilegiano gli stessi processi. Se il terapeuta applicastrategie relative ad uno sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong>verso rispetto a quello in cui si trova il cliente, è moltoprobabile che si verifichino dei comportamenti <strong>di</strong> resistenza.I livelli <strong>di</strong> cambiamentoI livelli <strong>di</strong> cambiamento rappresentano una organizzazione gerarchica <strong>di</strong> cinque aree<strong>di</strong>stinte ma interrelate <strong>di</strong> problemi psicologici <strong>di</strong> cui si occupano gli interventi terapeutici. Ilivelli sono:• Sintomatico/s<strong>it</strong>uazionale


• Cogn<strong>it</strong>ivo/Disadattivo• Interpersonale• Familiare/sistemico• IntrapsichicoStoricamente, le <strong>di</strong>verse scuole <strong>di</strong> psicoterapia si sono focalizzate solo su alcuni <strong>di</strong> questilivelli: i comportamentisti sul livello sintomatico/s<strong>it</strong>uazionale, i cogn<strong>it</strong>ivisti sulle cognizioni<strong>di</strong>sadattive, i terapeuti <strong>del</strong>la famiglia sui confl<strong>it</strong>ti famigliari/sistemici e gli analisti sui confl<strong>it</strong>tiintrapsichici.Sol<strong>it</strong>amente l’intervento si attua, in primo luogo, al livello sintomatico/s<strong>it</strong>uazionale, inquanto il cambiamento si manifesta più rapidamente a questo livello. Spesso inoltre ilsintomo rappresenta la causa <strong>di</strong>retta per cui l’in<strong>di</strong>viduo entra il terapia. Quanto piùapprofon<strong>di</strong>amo l’analisi all’interno <strong>del</strong>la gerarchia, tanto più ci allontaniamo dallaconsapevolezza <strong>di</strong> ciò che ha determinato il problema, e il problema mostra sempre piùchiaramente le sue connessione al senso <strong>del</strong> sé.Per quanto riguarda la <strong>di</strong>pendenza (e non solo per essa), questi livelli non sono maiin<strong>di</strong>pendenti l’uno dall’altro: cambiamenti ad un livello inducono cambiamenti anche neglialtri. Secondo un approccio transteorico, l’équipe terapeutica deve essere preparata a<strong>di</strong>ntervenire su tutti e cinque i livelli, anche se preferibilmente si inizierà da quello più vicinoalla "superficie". Esso suggerisce in defin<strong>it</strong>iva una forma integrata <strong>di</strong> psicoterapia cheapplica in maniera <strong>di</strong>fferenziale i processi <strong>di</strong> cambiamento in ciascuno dei quattro sta<strong>di</strong> aseconda <strong>del</strong> livello <strong>del</strong> problema sul quale è necessario intervenire.L’integrazione <strong>di</strong> sta<strong>di</strong>, livelli e processi <strong>di</strong> cambiamento fornisce un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> interventogerarchico e sistematico molto ricco in implicazioni terapeutiche.Oltre ai processi, l’approccio transteorico riconosce l’importanza <strong>di</strong> alcuni fattori generaliche possono servire come in<strong>di</strong>catore per prevedere il movimento da uno sta<strong>di</strong>o <strong>del</strong>cambiamento a quello successivo.Tra questi, per la trattazione <strong>di</strong> AMP pren<strong>di</strong>amo in esame il, già descr<strong>it</strong>to in Bandura, livello<strong>di</strong> autoefficacia..Per autoefficacia, lo si ricorda, si intende la fiducia <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo nella propria capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong>attuare un comportamento prestabil<strong>it</strong>o. Si tratta <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> valutazioni <strong>del</strong> soggettorispetto alla propria possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> raggiungere un obiettivo specifico in un tempodeterminato.Nel campo <strong>del</strong>le <strong>di</strong>pendenze il concetto <strong>di</strong> autoefficacia ha avuto notevole sviluppo e inuna serie <strong>di</strong> ricerche sul fumo ne è stata verificata sperimentalmente l’util<strong>it</strong>à come variabilepre<strong>di</strong>ttiva ed esplicativa <strong>del</strong> cambiamento. Essa rappresenta il livello <strong>di</strong> fiducia <strong>di</strong> unin<strong>di</strong>viduo nelle proprie capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> resistere alla tentazione <strong>di</strong> usare determinate sostanzenelle <strong>di</strong>verse s<strong>it</strong>uazioni cr<strong>it</strong>iche che potrebbero condurre ad una ricaduta.È stato osservato che l’autoefficacia cambia significativamente attraverso gli sta<strong>di</strong>:aumenta dalla Precontemplazione alla Contemplazione, all’Azione, al Mantenimento e sistabilizza dopo un tempo relativamente lungo <strong>di</strong> astinenza (circa 18 mesi). 4242 Spiller, V., op. c<strong>it</strong>., cfrBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/123) Piani <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>àGli studenti troveranno, <strong>di</strong> segu<strong>it</strong>o, l’articolo scientifico “Piano <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivo tra percezione ecambiamento”, scr<strong>it</strong>to dalla Dott.ssa Stefania Manzo e in corso <strong>di</strong> pubblicazione.EsemplificazioniDi segu<strong>it</strong>o, per facil<strong>it</strong>are la stesura <strong>del</strong> piano <strong>di</strong> lavoro, vengono inser<strong>it</strong>i tre piani <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>àpos<strong>it</strong>ivamente valutati negli AA. AA. passati..Entrambi seguono dettagliatamente la scaletta riportata nelle modal<strong>it</strong>à d’esame prevista inquell’AA.Il primo, in versione power point, riguarda la prevenzione secondaria <strong>del</strong> <strong>di</strong>abete, ilsecondo la prevenzione <strong>del</strong>l’osteoporosi, il terzo il tema <strong>del</strong> gioco come elemento fondante<strong>di</strong> un progetto che riguarda sia il movimento che l’alimentazione.


Piano <strong>di</strong> V<strong>it</strong>a Attivo tra percezione e cambiamento(Stefania Manzo)Premesse ed introduzione.Il concetto <strong>di</strong> salute per molti anni è stato defin<strong>it</strong>o in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> e correlato al tema <strong>del</strong>lamalattia; negli ultimi decenni viene riconosciuta valida la definizione <strong>di</strong>chiarata dall’OMS(Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>la San<strong>it</strong>à), secondo cui salute è uno “stato completo <strong>di</strong>benessere fisico, psichico e sociale, non la semplice assenza <strong>di</strong> malattia” 43 .Nella percezione popolare l’essere in salute era visto come il non essere malati eprobabilmente in alcuni contesti è tutt’ora così. La definizione <strong>del</strong>l’OMS chiarisce laquestione ed estende il concetto al <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to: essere in salute è un <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to e come tale gli Statie le altre Ist<strong>it</strong>uzioni devono farsi carico <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong>la salute realizzando opportunestrategie <strong>di</strong> azione volte a lim<strong>it</strong>are, a mo<strong>di</strong>ficare o ad eliminare tutti quegli aspetti cheagiscono negativamente sulla salute <strong>del</strong>la collettiv<strong>it</strong>à.L’OMS, interviene con due importanti azioni riconosciute come cruciali nella storia <strong>del</strong>secolo scorso in questo amb<strong>it</strong>o <strong>di</strong> applicazione: la co<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le “Promozione <strong>del</strong>la salute”(1986) e la “Strategia <strong>del</strong>la Salute per tutti” (1984, 1991, 1998): azioni rivolte allaprevenzione.Il concetto <strong>di</strong> salute ha così visto inglobare nel suo significato altri determinati: oltre quellibiologici (genetica, sesso ed età) anche quelli relativi all’ ambiente socio-economico:red<strong>di</strong>to, istruzione, occupazione, ecc; all’ ambiente fisico: aria, acqua, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro;all’accesso ai servizi: san<strong>it</strong>à, scuola, servizi sociali, ecc, ed infine agli SV: alimentazione,fumo e uso <strong>di</strong> droghe, alcool, attiv<strong>it</strong>à sessuale e Attiv<strong>it</strong>à Fisica (AF).Si determina così anche una inversione <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> che fino a quel momento eranoorientati a correlare la presenza o meno <strong>di</strong> malattia senza tener conto <strong>del</strong>le implicazionicomportamentali e sociali che un in<strong>di</strong>viduo vive; ora invece, <strong>di</strong> deve tener conto deiprincipali determinanti e correlarli con le maggiori malattie <strong>del</strong> secolo (car<strong>di</strong>ovascolari,varie forme <strong>di</strong> cancro, il <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 2, ipertensione, obes<strong>it</strong>à). Le evidenze scientifichemostrano che i determinanti <strong>del</strong>la salute cost<strong>it</strong>uiscono fattori <strong>di</strong> rischio nell’insorgenza <strong>del</strong>lestesse malattie e che mo<strong>di</strong>ficare gli Stile <strong>di</strong> V<strong>it</strong>a (SV) potenzialmente dannosi per la saluteè possibile grazie ad azioni mirate e specifiche <strong>di</strong> prevenzione.Se si tengono in considerazione i cambiamenti soci-demografici a cui si è fatto riferimento,è inev<strong>it</strong>abile anche far riferimento ad altri tipologie <strong>di</strong> cambiamento che hannocaratterizzato il XX secolo. Soprattutto oltre la metà <strong>del</strong> secolo scorso, si è mo<strong>di</strong>ficato43 OMSBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


l’assetto relativo ai tipi <strong>di</strong> malattie <strong>di</strong>ffuse. Tra tutte hanno prevalso, e tuttora prevalgono lemalattie croniche dette anche non trasmissibili.Le malattie non trasmissibili rappresentano una grossa porzione <strong>del</strong>le malattie cause <strong>di</strong>morte negli ultimi 15 anni: le malattie car<strong>di</strong>ovascolari rappresentano il 30% <strong>del</strong> totalemon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>le morti; il cancro il 13%, le malattie respiratorie croniche il 7%, mentre il<strong>di</strong>abete il 2% 2005 44In Italia le malattie non trasmissibili rappresentano l’80% <strong>del</strong>le cause <strong>di</strong> morte; le malattie<strong>del</strong> sistema circolatorio il 43%, i tumori il 29% 45 .Poiché i fattori <strong>di</strong> rischio sono preve<strong>di</strong>bili, appare evidente che debbano esistere pol<strong>it</strong>icheed interventi efficaci che possono agire su <strong>di</strong> essi e ridurne gli effetti nocivi.Stabil<strong>it</strong>a la relazione tra SV e salute, e stabil<strong>it</strong>o che agire sugli SV generalmente detti,significa ridurre eventuali effetti negativi sulla salute stessa, appare altresì evidente che ènecessario soffermarsi a riflettere sulle singole componenti che cost<strong>it</strong>uiscono lo SV.In particolare, le nostre riflessioni si soffermeranno sull’AF.L’AF è tra i determinanti sociali <strong>del</strong>la salute maggiormente popolari negli ultimi anni; ciòprobabilmente dovuto a <strong>di</strong>versi aspetti socio-culturale (i me<strong>di</strong>a, la spettacolarizzazione <strong>del</strong>corpo, la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> pratiche sportive) che sono parte <strong>del</strong> mondo occidentale attuale esoprattutto grazie ai numerosi stu<strong>di</strong> che si sono moltiplicati negli ultimi anni per provarel’efficacia e la relazione pos<strong>it</strong>iva tra AF e salute 46 .Oggi giorno non basta più <strong>di</strong>re che qualcosa fa bene, ma deve essere scientificamenteprovata, e spesso, neanche questo basta; comunque in un documento redatto da il CDC(Center for Disease Control Prevention), NHI (National Inst<strong>it</strong>ute of Health) e da PCPFS(President’s Council on Physical F<strong>it</strong>ness and Sports), denominato “Physical Activ<strong>it</strong>y andHealth”, compaiono i principali stu<strong>di</strong> sugli effetti <strong>del</strong>l’AF e le principali malattie croniche apartire dagli anni 70 fino agli anni 90. In essi si emerge sempre più l’ipotesi che non ènecessario uno sforzo vigoroso per promuovere la salute, ma che qualsiasi aumento <strong>di</strong>attiv<strong>it</strong>à può determinare benefici, e poiché l’AF è defin<strong>it</strong>a 47 (anche se non esiste unadefinizione a livello internazionale standar<strong>di</strong>zzata) come “qualsiasi movimento <strong>del</strong> corpo44 Horton R, The neglected epidemic of chronic <strong>di</strong>sease. www.thelancet.com, pubblicata online 5 ottobre 200545 ISTAT, Cause <strong>di</strong> Morte 200246 Sparling PB, Owen N, Lambert EV, Haskell WL, Promoting physical activ<strong>it</strong>y: the new imperative for public health.Health Education Research 2000; 15: 367-7647 Casperson CJ, Powell KE, Christenson GM, Physical activ<strong>it</strong>y, exercise and f<strong>it</strong>ness: defin<strong>it</strong>ion and <strong>di</strong>stinctions forhealth-related research. Public Health Rep 100: 126-30; EU Physical Activ<strong>it</strong>y Gui<strong>del</strong>ines, 2008Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


associato a contrazione muscolare che aumenta la spesa energetica a prescindere dallivello <strong>di</strong> intens<strong>it</strong>à” e che comprende quin<strong>di</strong> le attiv<strong>it</strong>à nel tempo libero, le attiv<strong>it</strong>à svolte sulposto <strong>di</strong> lavoro o in casa, le attiv<strong>it</strong>à connesse con il trasporto. Si può quin<strong>di</strong> affermare chequalsiasi azione <strong>del</strong> quoti<strong>di</strong>ano che determina movimento <strong>del</strong> proprio corpo èpotenzialmente correlato con il vivere in salute. Per offrire ulteriori chiarimenti a questalettura è utile precisare anche la definizione <strong>di</strong> “stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivo” cioè un comportamentoche <strong>di</strong>a la preferenza, nell’espletamento <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à quoti<strong>di</strong>ane, all’uso dei propri muscolipiuttosto che all’uso <strong>del</strong>le macchine, quin<strong>di</strong> per esempio, scegliere <strong>di</strong> salire le scalepiuttosto che prendere l’ascensore o andare a pie<strong>di</strong> o in bici piuttosto che prendere lamacchina, oppure attraverso qualsiasi combinazione <strong>di</strong> movimento <strong>di</strong>versa giorno pergiorno: 30 minuti <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à moderata al giorno, che corrisponde a 30 minuti <strong>di</strong> camminataveloce o a passo svelto; 15 minuti <strong>di</strong> corsa; 45 minuti <strong>di</strong> pallavolo; ecc 48 .Sia i dati provenienti dalle indagini nazionali ed internazionali, ma soprattutto la nostra, hadeterminato <strong>del</strong>le riflessioni e <strong>del</strong>le domande, per quale motivo, nonostante i presuppostiscientifici, l’AF, non viene svolta? Per molti stu<strong>di</strong>osi, seguire le in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verselinee guida <strong>di</strong> turno, implica un cambiamento nel comportamento 49 , e tale cambiamentonon è praticabile se non si è supportanti.Molte teorie sul cambiamento sono state stu<strong>di</strong>ate anche in funzione all’attiv<strong>it</strong>à fisica 50 ; traquesta anche il mo<strong>del</strong>lo trans-teorico, sugli sta<strong>di</strong> <strong>del</strong> cambiamento <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong>osiProchaska e Di Clemente, i cui successivi approfon<strong>di</strong>menti hanno dato v<strong>it</strong>a ad unostrumento standar<strong>di</strong>zzato, il questionario sull’ AF e i mo<strong>del</strong>li <strong>del</strong> cambiamento 51 . Da qui,numerosi stu<strong>di</strong> hanno valutato l’efficacia <strong>del</strong>la relazione <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> AF al fine <strong>di</strong>indurre cambiamenti nello SV o più semplicemente per favorire il passaggio da uno SVnon attivo (sedentario) ad uno SV attivo, utilizzando appunto i mo<strong>del</strong>li per la valutazione alcambiamento.Ma anche altri teorici sono stati presi in considerazione: Skinner 52 , rispetto al tipo <strong>di</strong>rinforzo che deve essere offerto a chi produce un cambiamento rispetto al proprio stato;Bandura 53 , rispetto al determinismo reciproco tra ambiente e comportamento che si48 Physical Activ<strong>it</strong>y and Health, CDCP, NCCDPHP, PCPFS49 Casperson CJ, Powell KE, Christenson GM Physical activ<strong>it</strong>y, exercise and physical f<strong>it</strong>ness: defin<strong>it</strong>ion and <strong>di</strong>stinctionsfor healt.related research. Public Health Rep 100: 126-3050 Sparling PB, Owen N, Lambert EV, Haskell WL, Promoting Physical Activ<strong>it</strong>y: the new imperative for public health.Health Education Research 2000; 367-37651 Ivi pag 1652 Skinner B. Science and Human Behavior. The free press. New York 195353 Bandura A.. Self efficacy: toward a unifying theory of behavior change. Psycological Rewied 1977; 84: 191-215Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


influenzano reciprocamente. Ingenerale tra i mo<strong>del</strong>li più applicati, quello <strong>di</strong> Prochaska e Diclemente è tra i più <strong>di</strong>ffusi per l’AF.Il mo<strong>del</strong>lo adattato prevede <strong>di</strong>verse fasi, la pre-contemplazione (non pratica AF, né gliinteressa); contemplazione (non pratica ma vorrebbe cominciare); preparazione (praticaAF irregolare); azione (è attivi da poco); mantenimento (pratica AF regolarmente) 54 .Può bastare essere motivati al cambiamento? Può bastare, essere nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>esser pro-attivi rispetto a ciò che vuole perseguire? Forse sì, forse no. In particolariambienti ed aree come può essere la promozione <strong>del</strong>l’AF, spesso è necessario fare <strong>di</strong> più.Le persone comuni, il popolo, non hanno consapevolezza rispetto agli strumenti ed a imezzi per perseguire dati obiettivi, poiché non hanno neanche le conoscenze idonee perpoter solo pensare ad un cambiamento, allora è necessario che siano supportati, nonriescono nel perseguimento <strong>degli</strong> obietti.In questi come in altri stu<strong>di</strong> si è messo in evidenza che in persone che conducono uno SVsedentario, il solo essere sollec<strong>it</strong>ati e stimolati, induce un sostanziale cambiamento nellascelta <strong>di</strong> praticare AF 55 . Un concetto ancora più profondo è il sostegno o come vienedefin<strong>it</strong>o da Bruner lo “scaffol<strong>di</strong>ng”, cioè le strategie <strong>di</strong> sostegno all’appren<strong>di</strong>mento checonsentono <strong>di</strong> svolgere una azione pur non avendo completamente le competenze esoprattutto l’autonomia per farlo, ma che, grazie al sostegno <strong>di</strong> un esperto e attraverso unaserie <strong>di</strong> suggerimenti, in<strong>di</strong>cazioni, tali azioni possano essere svolte; nonché creare ipresupposti affinché il sostegno venga man mano allentato fino al completo “smontaggio”<strong>del</strong>lo stesso. Ciò è quello che potrebbe accadere anche per quanto riguarda l’approccioall’AF <strong>di</strong> un soggetto sedentario e che non ha <strong>di</strong>mestichezza con tale pratica.Questo è ciò che è stato tentato <strong>di</strong> realizzare nella sottomissione <strong>del</strong> PVA nello stu<strong>di</strong>odenominato “Piano <strong>di</strong> V<strong>it</strong>a attivo tra percezione e cambiamento”.In <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> 56 emerge la <strong>di</strong>fficoltà che si ha nell’ottenere dati relativi alla quota <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>àfisica, all’intens<strong>it</strong>à e alle durata; o meglio, alla <strong>di</strong>fficoltà che si ha <strong>di</strong> ottenere questeinformazioni rispetto alla quota <strong>di</strong> movimento quoti<strong>di</strong>ano e quanto questo abbia effetti susullo SV; infatti i parametri relativi a tipo, intens<strong>it</strong>à e durata possono essere verificatisoprattutto in test da campo e quin<strong>di</strong> quando l’attiv<strong>it</strong>à è richiesta, mentre, visto quanto54 Morgante S. Attiv<strong>it</strong>à fisica: prevenzione <strong>del</strong>le malattie croniche; Dialogo sui farmaci 5/200755 Albright CL., Pru<strong>it</strong>t L., Castro C., Gonzalez A, Woo S, King AC. Mo<strong>di</strong>fying physical activ<strong>it</strong>y in a multiethnicsample of low-income women: one-year results from the IMPACT (Increasing Motivation for Physical ACTiv<strong>it</strong>y)project, Annals of behavioral me<strong>di</strong>cine : a publication of the Society of Behavioral Me<strong>di</strong>cine. 2005, 30(3):191-20056 Phisical Activ<strong>it</strong>y and Health, CDCP, NCCDPHP, PCPFSBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


detto che non importa come, ma quanta attiv<strong>it</strong>à viene fatta nella giornata, emerge unproblema. In letteratura sono <strong>di</strong>versi gli strumenti standar<strong>di</strong>zzati che nel tempo sono statiideati a tale scopo, tra tutti ne ricor<strong>di</strong>amo tre, l’IPAQ International Physical Activ<strong>it</strong>yQuestionnaire 57 , che permette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i MET 58 spesi per l’attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> cammino,vigorosa e moderata <strong>degli</strong> ultimi 7 giorni e il Compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> AF 59 60 che è uno schema <strong>di</strong>co<strong>di</strong>ci per ciascun tipo <strong>di</strong> azione potenzialmente svolgibile nella quoti<strong>di</strong>an<strong>it</strong>à a cui èassociato un valore <strong>di</strong> MET. Negli ultimi anni si è anche <strong>di</strong>ffuso l’uso <strong>del</strong> contapassi opedometro, come strumento <strong>di</strong> misura <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à fisica. Diversi stu<strong>di</strong> ne mostranol’efficacia non solo come strumento <strong>di</strong> misura ma anche come incentivo all’incremento<strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à; tanto che si è giunti a classificare un soggetto in base al numero <strong>di</strong> passi svoltidurante la giornata 61 (a tal fine questo metodo è stato utilizzato nel quarto stu<strong>di</strong>o); inoltre,camminando con il contapassi si incrementa l’AF 62 .Ma quanta AF si deve “somministrare” per stare bene: <strong>di</strong>versi sono gli stu<strong>di</strong> cheevidenzino la dose-risposta, ovvero tra la somministrazione <strong>di</strong> AF e l’effettiva pratica e l’AFin funzione alla percezione <strong>di</strong> salute. In una revisione 63 emerge che per soggetti in cui siprevedevano 4 o più contatti tra chi somministrava e chi riceveva, si portava ad unincremento significativo <strong>del</strong>la probabil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> successo (fare attiv<strong>it</strong>à); in un altro stu<strong>di</strong>o, insoggetti che regolarmente svolgevano AF moderata inferiore ai 20 minuti o superiore ai 90erano associati a 14 o più giorni <strong>di</strong> malattia 64 .Lo stu<strong>di</strong>oLo stu<strong>di</strong>o Piano <strong>di</strong> V<strong>it</strong>a Attivo tra percezione e cambiamento, che ha visto la stesura <strong>di</strong> unpiano in<strong>di</strong>vidualizzato <strong>di</strong> SVA per ciascun soggetto <strong>del</strong> gruppo campione, prende originedai dati raccolti ed elaborati dal questionario <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o “Analisi <strong>di</strong> genere e SV tra57 IPAQ:12- Country Reliabil<strong>it</strong>y and Vali<strong>di</strong>ty Med. Sci. Sport Exerc, Vol 35, N.8 pp 1381-1395, 200358 MET, Equivalente Metabolico: quant<strong>it</strong>à <strong>di</strong> energia richiesta in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> riposo, a sedere, espressa come volume<strong>di</strong> ossigeno consumato nell’un<strong>it</strong>à <strong>di</strong> tempo (ml/min)= 1 MET=3,5 ml O 2 /kg p.c./min59 Ainsworth B., Haskell W.L., Leon A. S. et al. Compen<strong>di</strong>um of Physical Activ<strong>it</strong>ies: Energy costs of humanmovements, Me<strong>di</strong>cine and Science in Sport and Exercise. 1993, 25 (1): 71-8060Ainsworth B., Haskell W.L.,Wh<strong>it</strong>t MC.. Compen<strong>di</strong>um of Physical Activ<strong>it</strong>ies: an up date of activ<strong>it</strong>y codes and METintens<strong>it</strong>ies, Me<strong>di</strong>cine and Science in Sports and Exercise. 2000, 32: 498-51661 Tudor Locke C, Bassett DR Jr. How many steps are enough? Preliminary in<strong>di</strong>ces for public health. Sport med 2004;34(1): 1-862 De Cocker KA, De Bourdeaudhuij IM, Cardon GM. The effect of pedometer use in combination w<strong>it</strong>h cogn<strong>it</strong>ive andbehavioral support material sto promote physical activ<strong>it</strong>y, Patient Educ Couns PMID: 18036764, Nov 200763 Hillsdon M et al. Intervention for promoting physical activ<strong>it</strong>y. Cochrane Database of Systematic Reviews, 2005 Issue164 Brown DW, et al. Association between Physical Activ<strong>it</strong>y Dose and Health_Related Qual<strong>it</strong>y of life. Med. Sci. sportsexerc 2004; 36: 890-896Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12passato e presente”. Nell’occasione <strong>del</strong>la somministrazione <strong>del</strong> questionario si èprovveduto a spiegare ai rispondenti che ci sarebbe stata una seconda fase <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o echi avesse voluto prendervi parte, avrebbe dovuto firmare l’autorizzazione ad esserericontattato tram<strong>it</strong>e i recap<strong>it</strong>i che avrebbe forn<strong>it</strong>o.In 120 hanno firmato l’autorizzazione e da quel momento in poi si è dato inizio allo stu<strong>di</strong>o4.5.2 ObiettivoVerificare se un programma sugger<strong>it</strong>o e controllato defin<strong>it</strong>o PVA contribuisca a mo<strong>di</strong>ficarelo SV <strong>di</strong> un soggetto che, in base ai risultati <strong>del</strong> questionario utilizzato nello stu<strong>di</strong>o “Analisi<strong>di</strong> genere e SV tra passato e presente”, non risultava seguire uno SVA o non eraclassificabile; o quanto meno a susc<strong>it</strong>are consapevolezza <strong>del</strong> proprio stato.5.3 Mezzi e meto<strong>di</strong>A segu<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la somministrazione <strong>del</strong> questionario e a segu<strong>it</strong>o <strong>del</strong>l’analisi dei dati è statoin<strong>di</strong>viduato un sotto campione (da questo momento chiamato campione) emerso grazieall’applicazione <strong>del</strong>l’algor<strong>it</strong>mo <strong>del</strong>l’ IPAQ. Il campione è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un gruppo <strong>di</strong> personeil cui proprio MET è emerso come basso e da un gruppo <strong>di</strong> persone a cui l’algor<strong>it</strong>mo<strong>del</strong>l’IPAQ non è stato possibile applicare a causa <strong>del</strong>le proprietà specifiche <strong>del</strong>questionario. Il campione sottoposto al PVA è <strong>di</strong> 5 soggetti; qui si presentano i dati relativia 4.I tempi e le procedura <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o sono riassunte in Tab 1. Lo stu<strong>di</strong>o è iniziato alla metà <strong>di</strong>ottobre e terminato alla fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre 2008. In generale è possibile identificare 6 perio<strong>di</strong>:ü 5 incontri in cui il campione ha incontrato il gruppo <strong>di</strong> ricerca per scambiarsimateriale e considerazioni;ü 1 settimana <strong>di</strong> osservazione defin<strong>it</strong>a PRE, poiché è avvenuta prima <strong>del</strong>lasottomissione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> V<strong>it</strong>a Attiva, ed in cui il campione ha completato lerichieste <strong>del</strong> gruppo <strong>di</strong> ricerca (check list alimentare, compen<strong>di</strong>o, indossare ilcontapassi, ecc)ü Un periodo <strong>di</strong> elaborazione dei dati taccolti durante la settimana PRE el’elaborazione <strong>del</strong> PVA da parte <strong>del</strong> gruppo <strong>di</strong> ricerca;ü 3 settimane si sottomissione <strong>del</strong> PVA;ü 2 interviste, una durante la sottomissione <strong>del</strong> PVA ed una al termine;


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12ü 2 settimane <strong>di</strong> mon<strong>it</strong>oraggio in cui il campione ha condotto la propria v<strong>it</strong>a quoti<strong>di</strong>anasenza dover seguire le in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong> piano.Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati per l’indagine, ne sono stati utilizzati <strong>di</strong>versi aseconda <strong>del</strong> momento <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o; ciascuno <strong>di</strong> essi aveva uno specifico obiettivo.Di segu<strong>it</strong>o i dettagli:Cartellina: consegnata ad ogni soggetto inviato a prendere parte all’indagine il cuicontenuto era: consenso informato, foglio informativi su sedentarietà-attiv<strong>it</strong>à fisica, fumo,alcool <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Salute, l’SF36 da compilare al momento e le schede dacompilare durante la prima settimana <strong>di</strong> osservazione.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Tab 1: tempi e procedure <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>oI incontroPresentazione progetto, firma consensoinformato, settaggio contapassi, compilazioneSF36, scheda star bene, consegna materiale(contapassi, check- list alimentare, rilevazioneattiv<strong>it</strong>à quoti<strong>di</strong>ane, <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> bordo)II-III-IV osservazione(PVA1, PVA2, PVA3)I soggetti devono seguire ilPVA e completare le schedeIII IncontroConsegna PVA enuove schedeI IntervistaI settimana <strong>di</strong> osservazione (PRE)Attenta e puntuale analisi <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>aquoti<strong>di</strong>ana attraverso la compilazione<strong>del</strong>le schede e rilevazione n. passiTempoanalisiElaborazione dei PVAIV IncontroR<strong>it</strong>iro schede e consegna <strong>di</strong> nuove per 1°settimana <strong>di</strong> mon<strong>it</strong>oraggio, somministrazioneSF36, scheda star bene, IPAQ, domandarelative allo SV, rilevazione plicheII IncontroR<strong>it</strong>iro schedeV IncontroR<strong>it</strong>iro tutto materialecompreso <strong>di</strong>ario <strong>di</strong>bordoII settimana <strong>di</strong>mon<strong>it</strong>oraggio(MON2)Compilazioneschede VIVENDO LALORO QUOTIDIANITAI settimana <strong>di</strong>mon<strong>it</strong>oraggio (MON1)Compilazione schedeVIVENDO LA LOROQUOTIDIANITAII IntervistaBorgogni AM Preventiva 2011/12Contapassi: mo<strong>del</strong>lo Globus Steppy car<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la Globus Italia; la motivazione principaleper cui si è scelto <strong>di</strong> utilizzare questo strumento è stata la semplic<strong>it</strong>à <strong>di</strong> utilizzo, <strong>di</strong>reperibil<strong>it</strong>à e <strong>di</strong> efficacia. l’obiettivo principale da perseguire attraverso il contapassi erarendere consapevoli i soggetti rispetto alla quota <strong>di</strong> movimento quoti<strong>di</strong>ana attraverso lacamminata.(Validazione <strong>del</strong>lo strumento: ciascun soggetto indossava 2 contapassi ed è stato inv<strong>it</strong>atoa settarli su <strong>di</strong> sé attraverso una serie <strong>di</strong> prove-percorso. Ogni percorso prevedeva 100passi effettuati in piano, in sal<strong>it</strong>a, in <strong>di</strong>scesa, per le scale in sal<strong>it</strong>a e in <strong>di</strong>scesa, infineattraverso un percorso misto. L’obiettivo era verificare la corretta funzional<strong>it</strong>à dei duecontapassi rispetto al conteggio effettuato verbalmente dal ricercatore e in<strong>di</strong>viduareparticolari <strong>di</strong>fferenze tra i due contapassi. Come è possibile notare in tabella 2, non sonoemerse particolari <strong>di</strong>fferenze tra i due strumenti, ed entrambi non si sono rivelati essereprecisi al 100%, ma con un margine <strong>di</strong> minimo errore)Scheda: ciascuna scheda comprendeva una check-list alimentare in cui in<strong>di</strong>care glialimenti assunti nei 5 pasti principali (colazione, metà mattina, pranzo, metà pomeriggio,


cena);lo spazio per in<strong>di</strong>care il numero <strong>di</strong> passi quoti<strong>di</strong>ano, una selezione <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à(rilevate da Ainsworth B., Haskell W.L.,Wh<strong>it</strong>t MC., Compen<strong>di</strong>um of Physical Activ<strong>it</strong>ies: anup date of activ<strong>it</strong>y codes and MET intens<strong>it</strong>ies, Me<strong>di</strong>cine and Science in Sports andExercise. 2000, 32: 498-516) tra cui in<strong>di</strong>care quelle svolte durante il giorno ed il tempotrascorso a farle; e <strong>del</strong>le domande relative alle scelte attive effettuate durante la giornata(scale o ascensore, camminato o seduto, ecc).Le attiv<strong>it</strong>à selezionate dal compen<strong>di</strong>o sono state organizzate in base ad aree tematiche; inparticolare sono state invi<strong>di</strong>ate attiv<strong>it</strong>à sportive (n.=32); attiv<strong>it</strong>à domestiche (n.=17); attiv<strong>it</strong>à<strong>del</strong> tempo libero (n.=19); attiv<strong>it</strong>à relative al cammino e al trasporto (n.= 20); attiv<strong>it</strong>àlavorative (n.= 21); attiv<strong>it</strong>à relative alla cura <strong>di</strong> sé e personali (n.= 6).Relativamente alla check list alimentare, non assumendo in questo caso specifico il ruolo<strong>di</strong> esperti <strong>del</strong>la nutrizione e non essendo nelle con<strong>di</strong>zioni (visto che non sono state maichieste le relative quant<strong>it</strong>à per gli alimenti assunti), nella stesura <strong>del</strong> PVA sono stati forn<strong>it</strong>iconsigli alimentari volti a rendere consapevolezza nel soggetto su quanto anchel’alimentazioni sia correlata con gli obiettivi <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o.Diario <strong>di</strong> bordo: da compilare per tutti e 60 i giorni tenendo in considerazione 5 areetematiche, movimento, salute, alimentazione, fumo, alcool.Tab 2: Validazione Contapassi Mo<strong>del</strong>lo Globus e LuceGLOBUS100 passipiano100 passisal<strong>it</strong>a100 passi<strong>di</strong>scesa100 scalesal<strong>it</strong>a100 scale<strong>di</strong>scesa100percorsomistoid veloce lento veloce lento veloce lento veloce lento veloce lento1 108 103 103 105 111 112 98 103 95 104 1032 99 107 99 81 100 105 100 108 109 104 1013 100 160 106 109 103 94 106 106 94 114 1044 102 109 97 104 98 101 97 100 78 100 99LUCE100 passipiano100 passisal<strong>it</strong>a100 passi<strong>di</strong>scesa100 scalesal<strong>it</strong>a100 scale<strong>di</strong>scesa100percorsomistoid veloce lento veloce lento veloce lento veloce lento veloce lento1 105 104 98 99 109 113 98 102 93 95 1052 101 125 100 93 101 107 107 109 110 102 1013 104 136 107 104 102 96 106 108 104 110 1084 113 109 103 107 100 106 97 101 100 104 103A segu<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la prima settimana <strong>di</strong> osservazioni sono state raccolte classificate edanalizzate le informazioni forn<strong>it</strong>e dalle schede, ed è stato possibile stilare un programmain<strong>di</strong>vidualizzato defin<strong>it</strong>o “PVA”.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Facendo riferimento allo stu<strong>di</strong>o “How many Steps/Day are enough?: PreliminaryPedometer In<strong>di</strong>ces for Public Health”Tudor – Locke Catrine, Bassett David R Jr, 2004,ciascun soggetto è stato classificato come poco attivo, parzialmente attivo o attivo; inoltreciascun piano prevedeva una serie <strong>di</strong> consigli “attivi” per il conseguimento <strong>di</strong> mini-obiettivida perseguire nelle settimane successive.PVA - Piano <strong>di</strong> V<strong>it</strong>a attivo: al partecipante è stato richiesto <strong>di</strong> seguire il piano per 21 giorni.Il metodo con cui si è elaborato il PVA, non si è basato solo sulla lettura dei dati esull’incremento <strong>di</strong> valori numerici, al contrario si è cercato <strong>di</strong> dare importanza all’aspettomotivazionale con il quale il soggetto avrebbe dovuto confrontarsi alla lettura <strong>del</strong>lein<strong>di</strong>cazioni forn<strong>it</strong>e nel PVA. Per intenderci si è cercato <strong>di</strong> offrire la possibil<strong>it</strong>à al soggetto <strong>di</strong>perseguire gli obiettivi confrontandosi con le proprie possibil<strong>it</strong>à costruendo intorno ad essouna “impalcatura <strong>di</strong> sostegno”, che potesse permettergli <strong>di</strong> rendersi partecipe <strong>del</strong>le propriescelte, consapevole <strong>degli</strong> obiettivi da raggiungere e che si rendesse parte integrante <strong>del</strong>suo cambiamento in modo cosciente.Contestualmente dovevano essere compilate le schede.Infine i soggetti sono stati mon<strong>it</strong>orati per altre 2 settimane non consecutive.Interviste: sono state realizzate due interviste approfon<strong>di</strong>te; una durante i 21 giorni <strong>di</strong> PVAed una a <strong>di</strong>stanza; le domande erano relative alle sensazioni generali circa lo SV, al PVAimposto, e all’eventuale riflessioni su qualche cambiamento <strong>di</strong> atteggiamento percep<strong>it</strong>o asegu<strong>it</strong>o <strong>del</strong> PVA. (appen<strong>di</strong>ce A)Sms: grazie all’utilizzo <strong>di</strong> un software on-line per l’invio programmato (totalconnect), apartire dal primo giorno e con cadenza quoti<strong>di</strong>ana, sono stati inoltrati, ai soggetti, <strong>degli</strong>sms aventi come oggetto riflessioni sullo SV, sulle ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni quoti<strong>di</strong>ane, sulle scelte attive.(appen<strong>di</strong>ce B)5.4 RisultatiI primi risultati sono relativi all’identificazione <strong>del</strong> gruppo campione.Dei 511 soggetti che hanno risposto al questionario 120 hanno. In tabella 3 èrappresentata la <strong>di</strong>stribuzione nei profili IPAQ.Tab 3: Distribuzione <strong>del</strong> campione nei profili IPAQMET F %Basso 18.0 15.0Me<strong>di</strong>o 37 30.8Alto 40 33.325 20.8Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12TOT 120 100L’interesse si è concentrato sui 25 IPAQ non applicato ed i 18 MET basso; <strong>di</strong> questi 43soggetti per circa 23 non erano corretti i dati forn<strong>it</strong>i o hanno <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non essere piùinteressati; la restante parte è stata convocata per un primo incontro informativo, altermine solo 5 persone hanno preso parte allo stu<strong>di</strong>o. Lo stu<strong>di</strong>o è part<strong>it</strong>o alla metà <strong>di</strong>ottobre e si è concluso oltre la metà <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre per un totale <strong>di</strong> 60 giorni. Il periodo <strong>del</strong>lostu<strong>di</strong>o è stato <strong>di</strong>viso in 6 settimane ( PRE; PVA1, PVA2, PVA3;MON1 e MON2).Il presente lavoro riguarda i risultati <strong>del</strong> soggetto n. 2.Soggetto 2Il soggetto 2 è una femmina <strong>di</strong> 27 anni fumatrice, che sin dal primo contatto telefonico nonha es<strong>it</strong>ato a <strong>di</strong>chiarare la sua sedentarietà e la sua poca motivazione ad essere attiva. Èstata tra le prime a firmare il consenso informato e a rendersi <strong>di</strong>sponibile qualsiasi cosa lefosse stata proposta affinché il suo stato <strong>di</strong> inattiv<strong>it</strong>à potesse cambiare. Il suo profilo IPAQè stato MET basso.Nella I settimana <strong>di</strong> osservazione (7 gg) (PRE), è emerso che:- il range <strong>di</strong> passi per giorno è compreso tra i 5250 ed gli 11000 ed una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>5855;- che ciascuno dei due pasti principali (pranzo e cena) è formati sempre da un primoe da un secondo piatto e che assume in modo particolare salumi e carboidrati ;- il numero <strong>di</strong> sigarette fumate in me<strong>di</strong>a al giorno corrisponde a 6.6;- non è auto mun<strong>it</strong>a, ma prevalentemente si è sposta con i mezzi a motore e ha<strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> aver fatto una qualche forma <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à almeno in due giorni.- Il valore <strong>di</strong> MET settimanale è pari a 5522 con una me<strong>di</strong>a quoti<strong>di</strong>ana pari a 788MET giornalieri (valori <strong>di</strong> riferimento Compen<strong>di</strong>um Ainsworth, 2000).A questo punto la sua settimana è stata analizzata ed è stato stilato il PVA. Il soggetto 2era tenuto, come da accor<strong>di</strong> a seguire i consigli e i micro-obiettivi prefissati per i successivi21 giorni, sottoporsi alle due interviste previste (peri-trattamento e post-trattamento),nonché a ricevere gli sms, continuando a completare la scheda ed il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> bordo.Nell’incontro previsto per la spiegazione <strong>del</strong> PVA il soggetto ha mostrato <strong>di</strong> essered’accordo con la lettura e l’interpretazione dei dati offerti dalla prima settima <strong>di</strong>osservazione e si è mostrato particolarmente pronto ad intraprendere il processo <strong>di</strong>indagine, riconoscendo il proprio stato.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Il PVA è stato spiegato nel dettaglio partendo dall’analisi <strong>del</strong>la s<strong>it</strong>uazione <strong>di</strong> partenza edeclinando quali sarebbero stati i micro- obiettivi da perseguire. (Tabella 6 e 7)Tab 6: Soggetto 2, PVAMicro obiettiviIn<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong> PVAIncremento dal 30 al 40% durante iIncrementare il numero <strong>di</strong> passi 20 gg (con un incremento me<strong>di</strong>ototalesettimanale da 1700 a 2300passi/settimanali)Raggiungere 10000 passi al giornoRaggiungere 10000 passi al giorno inalmeno 7 giorni su 20Per gli spostamenti inferiori ai 2 Km,Incrementare gli spostamenti aandare sempre a pie<strong>di</strong> (o bici), perpie<strong>di</strong> (o bici)tutti i 20 ggFare attiv<strong>it</strong>à almeno 2 volte lasettimana, per esempio passeggiareIncrementare l’attiv<strong>it</strong>à motoria ocon frequenza <strong>di</strong> passo moderato* osportivacorrere a moderata veloc<strong>it</strong>à, opedalare per almeno 30 minutiIncrementare la scelte <strong>del</strong>le scaleScegliere le scale sempre per tutti i20 ggü Durante i momento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,passeggiare nella stanza;ü quando parli al telefonoIncrementare il momenti <strong>di</strong>cercare <strong>di</strong> stare in pie<strong>di</strong> o inmovimentomovimento**;ü incrementare le attiv<strong>it</strong>àcasalinghe***.Diminuire il numero <strong>di</strong> sigarette Ridurre <strong>di</strong> 2 sigarette il numeroquoti<strong>di</strong>ano* il concetto <strong>di</strong> moderata intens<strong>it</strong>à è stato più volte spiegato nei vari incontri;** è emerso che passava molto tempo al telefono seduta;*** è emerso che le attiv<strong>it</strong>à casalinghe erano particolarmente ridotte;


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Tab 7: Soggetto 1, Consigli alimentariColazionePasti aggiuntiviPranzoPasto aggiuntivoCenaAcquaUtilizzare latte, succo <strong>di</strong> frutta, thè,cereali e marmellataUn frutto tutti i giorniUn primo ed un contornoYogurt o frutta o thè e biscottiLim<strong>it</strong>are i salumi, aggiungere pesce ouovaAumentare la quant<strong>it</strong>àLa Figura 4 rappresenta i MET relativi al soggetto 2 nelle <strong>di</strong>verse settimane <strong>di</strong>osservazione.Emerge una variazione dei valori <strong>di</strong> MET tra le <strong>di</strong>verse settimane e appare evidente lanotevole <strong>di</strong>fferenza tra le prime 4 settimane (PRE, PVA1, 2, 3) e le ultime due, quellerelative al mon<strong>it</strong>oraggio (MON1, 2). Per quanto riguarda le variazioni tra il periodo PRE ele 3 settimane <strong>di</strong> PVA è altresì possibile notare <strong>del</strong>le variazioni in pos<strong>it</strong>ivo. Il soggetto pareaver segu<strong>it</strong>o in modo conforme le in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong> PVA, tentando <strong>di</strong> perseguire gli obiettivi<strong>del</strong> piano stesso. L’aspetto interessante che riscontriamo nei grafici è la gradual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>levariazioni e ciò permette <strong>di</strong> confermare le nostre percezioni poiché anche le in<strong>di</strong>cazioni, imicro-obiettivi, defin<strong>it</strong>i nel piano stabilivano una gradual<strong>it</strong>à in rispetto alle reali possibil<strong>it</strong>à<strong>del</strong> soggetto da un punto <strong>di</strong> vista motivazionale e <strong>di</strong> tangibil<strong>it</strong>à.Figura 4: Soggetto 2, MET nei <strong>di</strong>versi perio<strong>di</strong>


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Soggetto 2: METs nei <strong>di</strong>versi perio<strong>di</strong>LUN40003500DOM3000250020001500MARSAB10005000MERPrePva1Pva2Pva3Mon1Mon2VENGIOFigura 5: Soggetto 2, MET per ciascun gruppo <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à nei <strong>di</strong>versi perio<strong>di</strong>


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Soggetto 2, MET/attiv<strong>it</strong>à periodo PRESoggetto 2, MET/attiv<strong>it</strong>à periodo PVA135003000350030002500200015001000Cura e personaliLavorativeCammino/trasportoTempo liberoDomesticheSportive25002000150010005005000LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM0LUN MAR MER GIO VEN SAB DOMSoggeto 2, MET/attiv<strong>it</strong>à periodo PVA2Soggetto 2, MET/attiv<strong>it</strong>à periodo PVA33500350030003000250025002000200015001500100010005005000LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM0LUN MAR MER GIO VEN SAB DOMSoggetto 2, MET/attiv<strong>it</strong>à periodo MON1Soggetto 2, METsattiv<strong>it</strong>à periodo MON23500350030003000250025002000200015001500100010005005000LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM0LUN MAR MER GIO VEN SAB DOMLa Figura 5 rappresenta i MET per ciascun gruppo <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à nei <strong>di</strong>versi perio<strong>di</strong> <strong>del</strong>soggetto 2. Osservando la Figura si nota come i MET spesi nelle varie settimane sonome<strong>di</strong>o bassi e aumentano, seppur <strong>di</strong> poco nelle varie settimane. Allo stesso tempo i graficimettono in evidenza il peso <strong>di</strong> ciascun gruppo <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à durante la giornata e nellasettimana. Si nota che nella settimana <strong>del</strong> PRE, i MET principali spesi provengono daattiv<strong>it</strong>à <strong>del</strong> tempo libero. Ciò ci potrebbe sembrare interessante, poiché si potrebbepensare che il soggetto abbia trascorso tempo all’aria aperta o abbia fatto passeggiatequin<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à che comunemente vengono associate al tempo libero; ma non ècosì, andando a leggere il cartaceo ci si è resi conto che le principali attiv<strong>it</strong>à segnalate,all’interno <strong>del</strong> gruppo attiv<strong>it</strong>à tempo libero, risultano essere categorie come: guardare latelevisione in silenzio, inattiv<strong>it</strong>à-lettura, inattiv<strong>it</strong>à parlando al telefono, attiv<strong>it</strong>à chelievemente <strong>di</strong>minuiscono nella prima settimana <strong>di</strong> PVA, ma che poi tornano <strong>del</strong>lesuccessiva, per quasi scomparire nei mon<strong>it</strong>oraggi. Cosa accade nelle settimane relative aimon<strong>it</strong>oraggi è offerto dall’attenta lettura <strong>del</strong>la Figura: emerge un cambiamento nella


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12quoti<strong>di</strong>an<strong>it</strong>à . Il soggetto trascorre il suo tempo a svolgere attiv<strong>it</strong>à lavorative cheevidentemente hanno un peso MET elevato e si sost<strong>it</strong>uiscono completamente alle attiv<strong>it</strong>à<strong>del</strong> tempo libero. Non è detto che ciò sia un cambiamento dovuto al piano, ma hapermesso al soggetto <strong>di</strong> incrementare la propria quota <strong>di</strong> MET.Figura 6 Soggetto 2, numero passi nei <strong>di</strong>versi perio<strong>di</strong>SOGGETTO 2: N.PASSI NEI DIVERSI PERIODISABDOMLUN20000180001600014000120001000080006000400020000MARMERPREPVA1PVA2PVA3MON1MON2VENGIONella Figura 6 è rappresentato il numero <strong>di</strong> passi nei <strong>di</strong>versi perio<strong>di</strong> <strong>del</strong> soggetto 2.Dall’analisi dei passi <strong>del</strong>la settimana PRE, il soggetto è stato defin<strong>it</strong>o come poco attivo el’obiettivo rispetto all’incremento previsto dal PVA era <strong>di</strong> raggiungere i 10000 passi inalmeno 7 giorni su 20 o <strong>di</strong> avere un incremento me<strong>di</strong>o dai 1700 ai 2300 passi durante i 20giorni.La linea rossa rappresenta il valore dei 10000 passi, valore che è stato preso comeobiettivo <strong>di</strong> riferimento.Dalla Figura è possibile notare che il soggetto in 6 giorni raggiunge o supera i 10000passi, e che i valori <strong>del</strong>le settimane <strong>di</strong> PVA, risultano essere in gran parte dei giornisuperiori alla settimana PRE.Durante i 21 giorni <strong>di</strong> PVA il soggetto è stato contattato telefonicamente per chiederecome stava proseguendo la sua nuova “v<strong>it</strong>a attivo” ma soprattutto il soggetto è statosostenuto da un punto <strong>di</strong> vista motivazionale rispetto alla consapevolezza <strong>del</strong>le azione che


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12stava realizzando, attraverso il sistema <strong>di</strong> sms quoti<strong>di</strong>ano. Il sistema <strong>di</strong> sms si è rivelatoessere molto apprezzato (informazione ottenuta attraverso l’intervista) poiché non solooffriva riflessioni relativamente ai contenuti , ma apportava nuove conoscenze. Il sistema èstato valutato pos<strong>it</strong>ivamente e su una scala <strong>di</strong> valori da 1 a 5, (1 poco efficace – 5decisamente efficace), in cui il soggetto ha attribu<strong>it</strong>o il massimo punteggio definendo glisms come ciò che “…mi dava motivazione, mi rendeva felice e più motivata, anzi quandoero demotivata, l’sms mi motivava…”.Il soggetto è stato sottoposto ad una intervista “peri-trattamento” ed a una intervista “posttrattamento”,in cui sono state poste una serie <strong>di</strong> domande volte ad ottenere informazionisul livello <strong>di</strong> consapevolezza <strong>di</strong> partecipazione al protocollo, sul livello <strong>di</strong> percezione <strong>del</strong>proprio comportamento rispetto al protocollo stesso.Nella prima intervista e per quanto riguarda informazioni generali, il soggetto haconfermato <strong>di</strong> r<strong>it</strong>enersi una persona poco attiva, relativamente informata sul concetto <strong>di</strong>SVA e decisamente pigra; con poca determinazione, particolarmente accompagnata dasensazioni <strong>di</strong> stanchezza, senza la reale volontà <strong>di</strong> smettere <strong>di</strong> fumare; la principalemotivazione per cui si sposta e sceglie prevalentemente i mezzi a motore è la pigrizia, lafretta e l’incapac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> essere puntuale; relativamente alle informazioni specifiche sul PVA,ha riconosciuto <strong>di</strong> non essere particolarmente rispettosa <strong>di</strong> tutte le in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong> piano,ma per la tendenza a cedere alla pigrizia l’alibi per non aver raggiunto i 10000 passi algiorno è stato a ciò attribu<strong>it</strong>o; relativamente alla spiegazione dei motivi per cui nonintraprende una attiv<strong>it</strong>à sportiva, definisce la sua posizione come “uno sforzo che non miva <strong>di</strong> fare”.Come da protocollo, a segu<strong>it</strong>o <strong>del</strong>le tre settimane <strong>di</strong> PVA, il soggetto si è attenuto arispettare i tempi <strong>del</strong> mon<strong>it</strong>oraggio e a sottoporsi all’ultima intervista, dalla quale è emersoche non si r<strong>it</strong>iene una persona completamente attiva ma allo stesso tempo poco <strong>di</strong> piùrispetto a prima PVA; che forse non sarà in grado <strong>di</strong> mantenere lo scarso miglioramentoottenuto; che la pigrizia è la principale causa per cui ciò accadrà. Il soggetto è statocomunque molto determinata nel portare avanti con successo il protocollo e ciò che peresso era previsto (PVA e compilazione schede); non crede che sia cambiata ma allostesso tempo ha acquis<strong>it</strong>o consigli a sufficienza per poter provare a continuare da sola amigliorare lo SV; le sensazioni in generale dopo aver portato avanti il PVA sono pos<strong>it</strong>iverispetto al movimento e alla consapevolezza <strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong> suo ruolo (soprattuttorelativamente all’esperienza <strong>del</strong> cammino).


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Relativamente all’uso <strong>del</strong> contapassi e al feedback rispetto al numero dei passi lapercezione è stata pos<strong>it</strong>iva “guardare il contapassi e vedere il numero <strong>di</strong> passi mi motivavaa camminare <strong>di</strong> più”.Alla domanda se il PVA fosse stato un peso o una guida, la risposta è stata, “entrambi,anche se mi è serv<strong>it</strong>o molto per provare a spronarmi”.Discussione e lim<strong>it</strong>i <strong>del</strong>la ricercaLo stu<strong>di</strong>o presenta <strong>di</strong>versi lim<strong>it</strong>i. Durante la preparazione dei materiali il gruppo <strong>di</strong> ricerca siè reso conto che le richieste nei confronti <strong>del</strong> gruppo <strong>di</strong> ricerca erano notevolmenteimpegnative (compilare le schede quoti<strong>di</strong>anamente e indossare il contapassi), e che ciòavrebbe comportato problemi nella raccolta dei dati. Allo stesso tempo, sono stateapplicati e testati <strong>di</strong>versi strumenti e procedure.La forza <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o, che ci ha rasserenato sull’aver persegu<strong>it</strong>o gli obiettivi, sono stati leinterviste e il sistema controllato <strong>di</strong> invio <strong>degli</strong> sms.Per quanto riguarda gli sms, non solo il contenuto dei testi, ma soprattutto il supporto chel’invio dei messaggi ha offerto ad ogni componente <strong>del</strong> gruppo campione; infatti hapermesso loro <strong>di</strong> percepire la costante presenza <strong>del</strong> gruppo <strong>di</strong> ricerca.Allo stesso tempo se ci fossimo lim<strong>it</strong>ati alla mera lettura dei dati quant<strong>it</strong>ativi, avremmoperso molti dettagli, molte sfumature che sono emerse dalle interviste.Ciascun soggetto ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> aver raggiunto una maggiore consapevolezza rispetto alproprio stato e sull’importanza <strong>del</strong> condurre una stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivo.Rispetto al caso presentato, si può affermare che lo stato <strong>di</strong> consapevolezza è statoraggiunto, e le evidenze le offrono le interviste ma anche i personali contatti avvenuti con ilgruppo <strong>di</strong> ricerca; ma ancora il processo <strong>di</strong> cambiamento <strong>del</strong> proprio comportamento erasolo ad una fase iniziale.In conclusione lo stu<strong>di</strong>o ha mostrato che quando si vuole approfon<strong>di</strong>re il punto <strong>di</strong> vista<strong>del</strong>le persone soprattutto su temi <strong>del</strong>icati come “la conduzione <strong>del</strong>la propria v<strong>it</strong>a” non èpossibile prendere per atten<strong>di</strong>bili i soli dati numerici;Ha altresì mostrato quanto i sostegni, personale (gruppo <strong>di</strong> ricerca) o artificiale (sms),sono fondamentali per il coinvolgimento <strong>del</strong>le persone.Ha mostrato che pur agendo attraverso strategie pianificate e mirate non bastano quandoancora le persone non hanno scelto <strong>di</strong> intraprendere un percorso perché l’obiettivo deveessere l’incremento <strong>del</strong>la capac<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> operare scelte autonome e non il


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12semplice facil<strong>it</strong>are l’adesione a mo<strong>del</strong>li d comportamento. L’obiettivo dovrebbe essereinfatti l’incremento <strong>del</strong>la capac<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> operare scelte autonome e nonfacil<strong>it</strong>are l’adesione a mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> comportamento.Bibliografia:Ainsworth B, Haskell WL, Wh<strong>it</strong>t MC (2000). Compen<strong>di</strong>um of physical activ<strong>it</strong>y: an up date ofactiv<strong>it</strong>y codes and MET intens<strong>it</strong>ies. In Me<strong>di</strong>cine and Sciences in Sport and Exercise 32:498-516Bandura A (1977). Self efficacy: toward a unifying theory of behaviour change.Psychological Rewired 84: 191-215Brown DW (2004). Association between Physical Activ<strong>it</strong>y Dose and Health Related Qual<strong>it</strong>yof life. In Med. Sci. sports exerc 36: 890-896Casperson CJ, Powell KE, Christenson GM (2008). Physical activ<strong>it</strong>y, exercise and f<strong>it</strong>ness:defin<strong>it</strong>ion and <strong>di</strong>stinctions for health-related research. In Public Health Rep 100: 126-30;Craig CL, Marshall AL, Sjostrom M (2003) International Physical Activ<strong>it</strong>y Questionnaire:12-country reliabil<strong>it</strong>y and vali<strong>di</strong>ty. In Me<strong>di</strong>cine and Science in Sports and Exercise 35 (8)1381-1395De Cocker KA, De Bourdeaudhuij IM, Cardon GM (2007). The effect of pedometer use incombination w<strong>it</strong>h cogn<strong>it</strong>ive and behavioural support material to promote physical activ<strong>it</strong>y.In Patient Educ Couns PMID: 18036764Gui<strong>del</strong>ines for data processing and analysis of IPAQ – International physical Activ<strong>it</strong>yQuestionnaire, 2005Hillson M, Thorogood M (1996). A systematic review of physical activ<strong>it</strong>y promotionstrategies. In Br<strong>it</strong>ish Journal of sport me<strong>di</strong>cine 30: 84-89IPAQ:12- Country Reliabil<strong>it</strong>y and Vali<strong>di</strong>ty (2003). In Med. Sci. Sport Exerc, Vol 35, N.8 pp1381-1395Marcus BH, Banspach SW, Lefebvre RC, Rossi JS, Carleton RA, Abrams DB (1992).Using the stages of change mo<strong>del</strong> to increase the adoption of physical activ<strong>it</strong>y amongcommun<strong>it</strong>y participants. In American Journal of Health Promotion 6: 424-429WHO –World Health Organization - Gui<strong>del</strong>ines for a healthy lifestyle, 2004Physical Activ<strong>it</strong>y and Health( 2008). U.S. Department of Health and Human Services,Center for Disease Control and Prevention, National Center for Chronic DiseasePrevention and Health Promotion , The President Council on Physical F<strong>it</strong>ness and SportSparling PB, Owen N, Lambert EV, Haskell WL (2000). Promoting physical activ<strong>it</strong>y: thenew imperative for public health. In Health Education Research 15: 367-76The world health report 2002. Reducing risks, promoting healthy life. Geneva, WHO 2002Tudor Locke C, Bassett DR Jr (2004). How many steps are enough? Preliminary in<strong>di</strong>cesfor public health. In Sport med 34(1): 1-8Woods C, Mutrie N, Scott M (2007), Physical activ<strong>it</strong>y intervention: a Trans Theoreticalmo<strong>del</strong>-based intervention designed to help sedentary young adults become active. InHealth education research 17(4):451-6il


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12ESEMPLIFICAZIONI DI PIANI E PROGETTI DI AMPUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINOFACOLTA’ DI SCIENZE MOTORIECORSO DI LAUREA MAGISTRALE (Classe LM 67)Scienze e tecniche <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à motorie preventive e adattativeCorso integrato educazione al movimento <strong>del</strong>le età <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>aPiano <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à “DIABIMBO”Prof. Antonio BorgogniAA 2010/2011Federico AneddaMatricola 0034421$Che$cos’è$DIABIMBO?$$ $ $E’$un$piano$<strong>di</strong>$a8v<strong>it</strong>à$motoria$<strong>di</strong>$durata$ biennale$ che$ si$ rivolge$ a$bambini$ <strong>di</strong>abeAci$ <strong>del</strong>$ Comune$ <strong>di</strong>$Cagliari$<strong>di</strong>$età$compresa$tra$i$6$e$i$10$anni.$


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Perché'proprio'a'Cagliari?'$Che$scopo$ha$DIABIMBO?$$ $ $ Educare$ e$ s5molare$ i$ bambini$ ad$ado;are$ uno$ s5le$ <strong>di</strong>$ v<strong>it</strong>a$ sano$ e$a>vo$ che$ sia$ sostenibile$ con$l’ambiente.$


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Come?&&&&&&A(raverso&l’ATTIVITÀ&FISICA&che&funge&da&&&&&&&&&&MEZZO&EDUCATIVO&E&TERAPEUTICO&Perché'l’a+v<strong>it</strong>à'fisica?'


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Quali&a'v<strong>it</strong>à&saranno&pra0cate?&Quali&materiali&saranno&u.lizza.&per&svolgere&le&a3v<strong>it</strong>à?&CARDIABIMBOIOCRTINEICIUSSOLECNTAPASSI


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Quali&sono&gli&obie-vi?&INTERAZIONESOCIALIZZAZIONEVALORIZZARESINGOLO EGRUPPOCAPACITA’MOTORIEDI BASECAMMINATEDI GRUPPOEORIENTEERINGDIVERTIMENTOUMOREAUTOSTIMACAPACITÀ DIAUTOGESTIONEDEL DIABETEPRATICACICLISTICAETREKKING&RIDUZIONECONSUMODIFARMACICODICESTRADALE ERISPETTODELL’AMBIENTEGLUCOSIO NELSANGUE ETASSO DICOLESTEROLOSANACRESCITACONDIZIONEFISICASPESAECONOMICAATT. MOTORIASOSTENIBILECONL’AMBIENTEAUTOCONSAPE_VOLEZZAFABBISOGNOINSULINICOGIORNALIEROEducazione allaSALUTE EALIMENTAZIONEQuali&cara)eris,che&dovrà&avere&un&O.M?&CAPACITA’ UMANESensibil<strong>it</strong>à*Persuasione*verbale*Comprensione*Entusiasmo&CAPACITA’ PERSONALICapac<strong>it</strong>à*vicaria**<strong>di</strong>*simbolizzazione*<strong>di</strong>*previsione*<strong>di</strong>*autoriflessione**<strong>di</strong>*autoregolazione&Oltre a …Personal<strong>it</strong>à*Carisma*Competenza*Esperienza*Flessibil<strong>it</strong>à*


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Di#cosa#si#occupa#l’Operatore#Metabolico?#- E’ colui che, in base ai risultati avuti dall’anamnesi effettuata dal TeamMetabolico, DOSA l’attiv<strong>it</strong>à motoria a seconda <strong>del</strong> soggetto- PERSONALIZZA L’ESERCIZIO MOTORIO SOSTENIBILEper il soggetto nel TEMPO in relazione con l’AMBIENTE- Somministrazione <strong>del</strong>la POSOLOGIA <strong>del</strong>la TERAPIA DEL MOVIMENTO(intens<strong>it</strong>à, frequenza, durata, ecc..) e SUPERVISIONE <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à in base alleesigenze- MODELLO, punto <strong>di</strong> riferimento, esempio- MOTIVATORE (NO“dovresti muoverti”, SI “Scatto <strong>del</strong>la molla”)STIMOLA, GIUSTIFICA E CONSOLIDA l’esecuzione <strong>di</strong> GESTI,promuovendo l’attiv<strong>it</strong>à educativa specialmente sulla autoefficacia e aspettativa <strong>di</strong>un risultato- Rende RESPONSABILI i bambini aiutandoli nel periodo <strong>del</strong>la loroCRESCITA e MATURAZIONE PSICO-FISICACom’è&organizzato&il&primo&anno&<strong>di</strong>&DIABIMBO?&PRESENTAZIONEVALUTAZIONEDistribuzione <strong>di</strong> gadget, <strong>del</strong> calendario <strong>del</strong>leattiv<strong>it</strong>à e <strong>del</strong>le linee guida per l’att. motoriaAnamnesi patologica, clinica, alimentare,sportiva e psicologica3 SETTIMANALILunedì, Mercoledì eVenerdì4 ANNUALI(Primo sabato <strong>di</strong> Gennaio, Aprile,Luglio e Ottobre)Compilazione dei questionari egiu<strong>di</strong>zio dei bambiniINCONTRI:&MENSILE(Ultima domenica <strong>del</strong> mese)Vis<strong>it</strong>a <strong>di</strong> controllo e attiv<strong>it</strong>à con igen<strong>it</strong>ori (ultima domenica <strong>del</strong> mese)“SPECIALE”(Prima <strong>di</strong> Capodanno)Con attiv<strong>it</strong>à, cena sociale escambio <strong>di</strong> auguri


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12E"il"secondo"anno?"4 ANNUALI“APERTI A TUTTI”(Febbraio, Maggio, Luglio e Settembre)1 ANNUALE DICARNEVALESfilata1 DI ANAMNESI“FINALE”Mon<strong>it</strong>orazione <strong>degli</strong> effetti e<strong>del</strong>l’efficacia <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à motoria1 DI CHIUSURACompilazione <strong>di</strong> unquestionario sul giu<strong>di</strong>zio finale<strong>di</strong> gen<strong>it</strong>ori e bambini,consegna foto ricordo,rinfresco, ringraziamenti esaluti finaliQuando'DIABIMBO'sarà'stato'efficiente?'Nel momento in cui i partecipanti, una voltaterminato il piano <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à, avranno mo<strong>di</strong>ficato iprecedenti comportamenti errati e il loro stile <strong>di</strong>v<strong>it</strong>a in funzione <strong>di</strong> uno più sano e sostenibile neltempoCiò significherà che l’AZIONE e l’ATTIVITA’PREVENTIVA è stata EFFICACE


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINOFACOLTA’ DI SCIENZE MOTORIECdlM in Scienze e Tecniche <strong>del</strong>le Attiv<strong>it</strong>à Motorie Preventive e AdattateCorso integrato Educazione al Movimento <strong>del</strong>le Età <strong>del</strong>la V<strong>it</strong>a“La prevenzione <strong>del</strong>l’osteoporosi”Prof. Borgogni AntonioDott.Anno accademico 2008/2009La prevenzione <strong>del</strong>l’osteoporosi


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12AbstractL’osteoporosi è una malattia cronica <strong>del</strong>lo scheletro caratterizzata dalla riduzione <strong>del</strong>la massaossea e dall’alterazione <strong>del</strong>la microarch<strong>it</strong>ettura <strong>del</strong> tessuto osseo con conseguente fragil<strong>it</strong>à erischio <strong>di</strong> frattura. Il presente progetto si pone lo scopo <strong>di</strong> analizzare le <strong>di</strong>namiche legate alfenomeno <strong>del</strong>la prevenzione <strong>del</strong>le fratture ossee utilizzando l’attiv<strong>it</strong>à sportiva come “farmaco”contro l’osteoporosi. Saranno sottoposti 50 soggetti ad un idoneo programma <strong>di</strong> allenamento ead una alimentazione ricca <strong>di</strong> calcio compatibile anche con eventuali altre patologie cliniche,finanziato dal comune <strong>di</strong> Monte San Giovanni Campano. Il progetto si avvarrà <strong>di</strong> personalespecializzato ed avrà la durata <strong>di</strong> due anni nell’arco dei quali sarà possibile rilevare i beneficiapportati alla struttura ossea dal programma pre<strong>di</strong>sposto.Rassegna <strong>del</strong>la letteraturaOMS (Organismo Mon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>la San<strong>it</strong>à) definisce l'osteoporosi come una malattia caratterizzatada ridotta massa ossea e deterioramento micro-strutturale <strong>del</strong> tessuto osseo con conseguenteaumento <strong>del</strong>la fragil<strong>it</strong>à ossea e <strong>del</strong> rischio <strong>di</strong> fratture.Dal punto <strong>di</strong> vista epidemiologico si osserva che, negli ultimi decenni, le fratture dovute adosteoporosi aumentano parallelamente all'aumento <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a me<strong>di</strong>a e <strong>del</strong>la popolazione anziana.Inoltre, l'incidenza <strong>del</strong>le fratture osteoporotiche è più alta nelle aree urbane, rispetto a quelle rurali,probabilmente a <strong>di</strong>mostrazione <strong>del</strong> fatto che i mutamenti <strong>del</strong> ruolo sociale <strong>del</strong>le donne ed il lorosempre più esteso inserimento in un contesto lavorativo urbano impongono una serie <strong>di</strong>comportamenti che possono risultare <strong>del</strong>eteri per lo sviluppo ed il mantenimento <strong>del</strong>la massaossea (sedentarietà, ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>etetiche <strong>di</strong>scutibili, ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni voluttuarie quali fumo, consumo <strong>di</strong>alcoolici, caffè ecc.).In Italia il numero <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui colp<strong>it</strong>i da osteoporosi è in forte aumento; ogni anno si verificano 140mila ricoveri per fratture all'anca, 40 mila per fatture vertebrali e 38 mila per fratture <strong>del</strong> polso oaltre se<strong>di</strong>. Le cifre relative ai ricoveri sottostimano in realtà le <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong> problema, poiché sir<strong>it</strong>iene che almeno un milione <strong>di</strong> donne <strong>it</strong>aliane sia interessato dalle fratture vertebrali, ignorandoparte l'esistenza <strong>del</strong> problema.Sempre in Italia, il numero <strong>di</strong> soggetti che riporta una invali<strong>di</strong>tà in segu<strong>it</strong>o a frattura si attestaattorno ai 18 mila casi annui.In Italia cinque milioni <strong>di</strong> persone sono affette da osteoporosi, <strong>di</strong> cui:• il 16% tra i 50 e i 59 anni,• il 32% tra i 60 e i 69 anni,• il 46% tra i 70 e i 79 anni.Tale patologia invalidante è rilevabile me<strong>di</strong>ante i moderni strumenti <strong>di</strong>agnostici, quali la TAC(Tomografia Assiale Computerizzata, la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), e lascintigrafia ossea.


Definizione <strong>del</strong>lo scopo <strong>del</strong> lavoroIl presente lavoro si pone lo scopo <strong>di</strong> realizzare uno stu<strong>di</strong>o osservazionale (<strong>di</strong> prevalenza) perstabilire le strategie per la <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>la frequenza <strong>del</strong>le fratture da osteoporosi su uncampione <strong>di</strong> residenti nel comune <strong>di</strong> Monte San Giovanni Campano. Il progetto coinvolgerà 50soggetti <strong>di</strong> età compresa tra i 45 ed i 65 anni, <strong>di</strong> cui:• 33 affetti da osteoporosi prim<strong>it</strong>iva (i<strong>di</strong>opatica giovanile, i<strong>di</strong>opatica nel giovane adulto,menopausale, senile);• 17 affetti da osteoporosi secondaria (endocrinopatie, iatrogene, malnutrizionali).Gli obiettivi prior<strong>it</strong>ari sono:§ prevenire l’insorgenza <strong>del</strong>l’osteoporosi/fratture ossee;§ migliorare lo stato <strong>di</strong> salute psico-fisico;§ migliorare/mo<strong>di</strong>ficare gli stili <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a/alimentazione (fumo, alcool, v<strong>it</strong>a sedentaria).Una efficace campagna informativa rappresenta un contributo importante per migliorare la qual<strong>it</strong>à<strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a <strong>degli</strong> anziani. In questo contesto, la prevenzione assume un ruolo <strong>di</strong> primo piano e, suquesta, vanno fatti investimenti, vanno impegnate risorse economiche ed umane. Tra gli stili <strong>di</strong>v<strong>it</strong>a da adottare per la prevenzione <strong>del</strong>l’osteoporosi c’è sicuramente una corretta alimentazione.Infatti, coloro che assumeranno maggior quant<strong>it</strong>à <strong>di</strong> calcio, attraverso il consumo <strong>del</strong> latte, deiformaggi e <strong>del</strong>lo yogurt, in assenza <strong>di</strong> altri fattori negativi, avranno una migliore qual<strong>it</strong>à ossea.Altro elemento importante per la prevenzione <strong>di</strong> questa patologia è l’esposizione al sole. Speciealla nostra lat<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne, l’esposizione ai raggi solari aumenta, nel nostro organismo, la produzione <strong>di</strong>v<strong>it</strong>amina D, elemento importante per l’assorbimento <strong>del</strong> calcio nelle ossa. L'osteoporosi eraconsiderata, fino a pochi anni fa, una con<strong>di</strong>zione quasi fisiologica, legata all'invecchiamento equin<strong>di</strong> non particolarmente degna <strong>di</strong> interesse in quanto inev<strong>it</strong>abile e senza possibil<strong>it</strong>àterapeutiche. Oggi, invece, viene r<strong>it</strong>enuta un processo sicuramente patologico, con importantiripercussioni socio-san<strong>it</strong>arie ed economiche, da affrontare adeguatamente sia con la prevenzioneche con la terapia. Si calcola che, tenendo conto <strong>del</strong>l'allungamento <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a me<strong>di</strong>a in Italia e nelcosiddetto primo mondo, le donne nel ventunesimo secolo trascorreranno oltre trent'anni <strong>del</strong>lapropria esistenza nella fase menopausale. Ora, considerando che la per<strong>di</strong>ta ossea inizia già infase perimenopausale e che aumenta nel periodo imme<strong>di</strong>atamente successivo con unincremento superiore all'1% e, nei casi più gravi raggiunge il 3-4% annuo, si capisce come unintervento preventivo/terapeutico quando la malattia non si sia ancora manifestatasintomatologicamente sia auspicabile, in quanto permette <strong>di</strong> minimizzare quel deterioramentomicrostrutturale che porta alla cresc<strong>it</strong>a rapida <strong>del</strong>l'incidenza <strong>del</strong>le fratture. Inoltre, a qualunquetrattamento farmacologico deve essere affiancata un adeguato programma <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à motoria.Fattibil<strong>it</strong>à <strong>del</strong> progettoBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12TempiIl progetto avrà la durata <strong>di</strong> due anni e si baserà su:• 3 incontri settimanali (lunedì, mercoledì, venerdì);• durata <strong>del</strong>le sedute <strong>di</strong> allenamento <strong>di</strong> un’ora circa;• 1 colloquio mensile (primo sabato <strong>del</strong> mese) inerente lo stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a e l’alimentazione.MetodologiaNel corso <strong>del</strong> primo incontro sarà:• somministrato un questionario per rilevare la frequenza e la durata <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à sportivasvolta settimanalmente;• consegnata una guida contenente le corrette attiv<strong>it</strong>à motorie, le ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a edalimentare da adottare.Il questionario consentirà <strong>di</strong> rilevare dati inerenti l’anamnesi fisiologica, patologica, sportiva edalimentare.Conseguentemente si procederà, previa accurata vis<strong>it</strong>a specialistica, a pre<strong>di</strong>sporre per ognisoggetto un idoneo programma <strong>di</strong> allenamento ed una <strong>di</strong>eta compatibile anche con eventuali altrepatologie cliniche. Ogni persona quin<strong>di</strong> avrà un “profilo” e con cadenza mensile verranno esegu<strong>it</strong>ele vis<strong>it</strong>e <strong>di</strong> controllo e confrontati i dati rilevati nel periodo precedente. Inoltre il nutrizionista avràcura <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre, prescrivere - tenendo conto <strong>del</strong> fabbisogno calorico <strong>di</strong> ognuna <strong>di</strong> esse - un regimealimentare adattato anche all’esigenze <strong>del</strong>l’allenamento che dovranno seguire. Il programma <strong>di</strong>allenamento dovrà comprendere esercizi <strong>di</strong> carico, <strong>di</strong> resistenza e posturali.Infatti risultano particolarmente in<strong>di</strong>cate per il soggetto osteoporotico tutte le attiv<strong>it</strong>à esegu<strong>it</strong>e acarico naturale in cui il peso corporeo grava sulle ossa. Infatti il peso <strong>del</strong> corpo un<strong>it</strong>o alla forza <strong>di</strong>grav<strong>it</strong>à stimola pos<strong>it</strong>ivamente la calcificazione con conseguente aumento <strong>del</strong>la dens<strong>it</strong>à ossea.Anche esercizi <strong>di</strong> resistenza esegu<strong>it</strong>i sotto controllo me<strong>di</strong>co sono molto efficaci per rafforzare lamuscolatura e <strong>di</strong>minuire così il rischio <strong>di</strong> fratture. Pertanto le attiv<strong>it</strong>à fisiche in<strong>di</strong>cate sono:• camminata;• marcia;• ballo;• salire le scale;• aerobica.La corsa leggera è un ottimo esercizio ma sconsigliata in caso <strong>di</strong> osteoporosi avanzata per nonaumentare il rischio <strong>di</strong> fratture.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Il ciclismo ed il nuoto sono invece esercizi in cui il carico sulle ossa è inferiore e risultano dunquemeno in<strong>di</strong>cati ma pur sempre utili. Questi esercizi per risultare efficaci dovranno essere esegu<strong>it</strong>ialmeno 3 volte alla settimana per 40 minuti o più.A tal propos<strong>it</strong>o saranno svolti 3 volte alla settimana esercizi con pesi leggeri o elastici sotto lasupervisione <strong>di</strong> personale qualificato. In presenza <strong>di</strong> osteoporosi è importante l'aumento gradualedei carichi perché più peso grava sulle ossa e più queste si rinforzano.Tecnologie e materialiLe attiv<strong>it</strong>à sportive saranno effettuate presso gli impianti comunali:• palestra (<strong>di</strong> tapis-roulant, stepper, ciclettes, elastici);• piscina;• attiv<strong>it</strong>à all’aperto.Risorse umaneIl team sarà formato da laureati in Scienze Motorie Specialisti in Attiv<strong>it</strong>à Motorie Preventive eAdattate che programmeranno l’allenamento per i soggetti interessati. In ogni momento sarannoassist<strong>it</strong>i da altre figure, alcune <strong>di</strong> tipo me<strong>di</strong>co-san<strong>it</strong>arie e me<strong>di</strong>co-specialistiche e altre <strong>di</strong> tipo<strong>di</strong>dattico-educativo-pedagogico, quali:ortope<strong>di</strong>co;me<strong>di</strong>co <strong>del</strong>lo sport;nutrizionista;psicologo;maestro <strong>di</strong> ballo;istruttore <strong>di</strong> nuoto.Risorse economicheIl progetto prevede un contributo comunale annuo massimo pari ad € 35.000,00 finalizzato allaremunerazione <strong>del</strong> personale e <strong>degli</strong> impianti sportivi, e al sostenimento <strong>di</strong> tutte le varie speseaccessorie utili per la realizzazione <strong>di</strong> questo.I ricavi derivano:• € 50,00 dalla quota mensile in<strong>di</strong>viduale;• € 5.000,00 dagli sponsors.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Vincoli esterniI vincoli esterni al progetto sono legati:• allo stato motivazionale dei partecipanti che ne assicurerà la continu<strong>it</strong>à;• ai fattori personali (cogn<strong>it</strong>ivi, affettivi, fisici);• ai comportamenti “<strong>di</strong>pendenti” ossia agli sta<strong>di</strong> <strong>del</strong> cambiamento, i processi che vengonomessi in atto ed i livelli coinvolti dal problema;• alla capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> coinvolgere e motivare da parte <strong>di</strong> tutto il personale coinvolto.Cr<strong>it</strong>eri <strong>di</strong> valutazione <strong>del</strong>l’efficacia <strong>del</strong> pianoSarà interessante verificare in tempi ragionevoli, 6-12 mesi, l’effetto sull’osso <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à postein essere. Ciò vale sia per la malattia in atto, sia fase <strong>di</strong> prevenzione. La <strong>di</strong>agnosi precoce<strong>del</strong>l’osteoporosi post-menopausale può avvalersi utilmente anche <strong>di</strong> misurazioni a intervalli <strong>di</strong> 1-2anni. Si evidenzia che l’attiv<strong>it</strong>à fisica, oltre a migliorare la dens<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’osso dopo la menopausa,potenzia anche il senso <strong>di</strong> equilibrio e i riflessi motori. Una costante attiv<strong>it</strong>à fisica è necessaria perprevenire l’osteoporosi con conseguente riduzione <strong>del</strong>le fratture ossee, dei ricoveri ospedalieri emiglioramento <strong>del</strong>le qual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a e parallelamente una riduzione dei costi economici.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CASSINOFACOLTÀ DI SCIENZA MOTORIECORSO DI LAUREA MAGISTRALE DI SCIENZE E TECNICHEDELLEATTIVITA’ MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATEPROGETTO“GIOCHIAMO COL MOVIMENTOE L’ALIMENTAZIONE!”A cura <strong>di</strong> :ANNO ACCADEMICO 2008/2009


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12PIANO DI ATTIVITA’ MOTORIA1. ABSTRACT DEL PIANOSecondo i dati rilevati dall’ISTAT e dall’Ist<strong>it</strong>uto Superiore <strong>di</strong> San<strong>it</strong>à nel 1999/2000 il 4% deibambini <strong>it</strong>aliani erano obesi e il 20% in sovrappeso ,ad oggi invece il 30-35% sono insovrappeso e la fascia <strong>di</strong> età compresa è quella fra i 6 e i 13 anni. L'obes<strong>it</strong>à infantilecomporta conseguenze importanti quali: l'aumentato rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete, l'incremento <strong>del</strong>lapressione arteriosa che non risparmia affatto questa fascia d'età , inoltre la patologiaossea ed articolare e le conseguenze psicologiche nocive, poiché obes<strong>it</strong>à e sedentarietàinfluenzano negativamente l'autostima, l'autonomia e la social<strong>it</strong>à <strong>del</strong> bambino. In virtù <strong>di</strong>tutto ciò lo staff tecnico <strong>del</strong>l’associazione sportiva e culturale “SPORTS-LIFE” presenta ilprogetto “GIOCHIAMO AL MOVIMENTO E ALL’ALIMENTAZIONE” pensando adun’attiv<strong>it</strong>à motoria che sia un vero e proprio strumento educativo per aiutare i bambini esensibilizzare le famiglie a mo<strong>di</strong>ficare uno stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a sedentario.2. RASSEGNA DELLA LETTERATURAART. 1 dal s<strong>it</strong>o internet Prevenzione.ULSS20.VERONAL'obes<strong>it</strong>à, cioè l’esagerato aumento <strong>del</strong> pannicolo a<strong>di</strong>poso, è un grave problema sociale, tipico deipaesi industrializzati e la cui natura può essere GENETICA o ACQUISITA. Le cellule a<strong>di</strong>pose,chiamate a<strong>di</strong>poc<strong>it</strong>i, possono aumentare <strong>di</strong> volume e <strong>di</strong> numero. Nel caso <strong>di</strong> obes<strong>it</strong>à genetica lecellule a<strong>di</strong>pose alla nasc<strong>it</strong>a sono aumentate <strong>di</strong> numero rispetto alla me<strong>di</strong>a. L’aumento <strong>degli</strong>a<strong>di</strong>poc<strong>it</strong>i può verificarsi anche nell’infanzia e nella prepubertà. Un in<strong>di</strong>viduo con un numero alto <strong>di</strong>a<strong>di</strong>poc<strong>it</strong>i è destinato all’obes<strong>it</strong>à o a <strong>di</strong>ete drastiche per tutta la v<strong>it</strong>a, perché il loro volume si puòridurre ma il numero no. Le donne sono ancora più sfortunate in quanto le cellule a<strong>di</strong>pose sonocontrollate anche dagli estrogeni e questo fa sì che gli a<strong>di</strong>poc<strong>it</strong>i si riempiano <strong>di</strong> acqua con facil<strong>it</strong>à,specie nel periodo premestruale, con aumento <strong>del</strong>la MASSA CORPOREA (soprattutto nella parteinferiore <strong>del</strong> corpo).Con ciò deduciamo che nell'origine <strong>del</strong>l'obes<strong>it</strong>à genetica vi sono spesso grosseresponsabil<strong>it</strong>à familiari, in quanto gli a<strong>di</strong>poc<strong>it</strong>i possono moltiplicarsi nel feto a causa <strong>di</strong> unascorretta alimentazione <strong>del</strong>la madre e nelle fasi <strong>di</strong> cresc<strong>it</strong>a <strong>del</strong> fanciullo; per questo motivo, èfondamentale impostare una corretta alimentazione sin dall'infanzia. L’obes<strong>it</strong>à acquis<strong>it</strong>a deriva dascorrette ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni alimentari e <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a (sedentarietà), nonché <strong>del</strong>l'iperalimentazione. Ecco perchénegli ultimi vent’anni l’obes<strong>it</strong>à è notevolmente aumentata).ART. 2“OBESITA’ INFANTILE” da WWW.WEBALICE.IT/DANILO.GAMBARARA/OBEUSA.SWFA partire dagli inizi <strong>degli</strong> anni ’80 si è assist<strong>it</strong>o nei paesi <strong>del</strong> mondo occidentale al verificarsi <strong>di</strong> unavera e propria “pandemia” (GLOBESITA') <strong>di</strong> obes<strong>it</strong>à. Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> estremo sovrappeso e obes<strong>it</strong>àvera e propria riguardano ormai percentuali <strong>del</strong> 20-30% <strong>del</strong>la popolazione adulta <strong>del</strong>le nazioni piùricche. Nel corso <strong>degli</strong> anni (1970-2000) sono così aumentati in maniera esponenziale anche ilavori scientifici pubblicati sull'argomento (da 200 a circa 500 l'anno).


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Childhood obes<strong>it</strong>y: public-health crisis, common sense cure Cara B Ebbeling, Dorota B Pawlak,David S.Questo fenomeno si traduce in una maggiore incidenza <strong>del</strong>la cosiddetta “sindrome <strong>di</strong>smetabolica”<strong>di</strong> cui fanno parte ipertensione arteriosa, <strong>di</strong>smetabolismo gluci<strong>di</strong>co o <strong>di</strong>abete conclamato,iperlipidemia ed aterosclerosi precoce in grado <strong>di</strong> indurre una accentuazione <strong>del</strong>la morbil<strong>it</strong>àinfantile e conseguente aumento <strong>del</strong>la mortal<strong>it</strong>à prematura nell’età adulta . Le cause <strong>del</strong>l’obes<strong>it</strong>àsono indubbiamente multi-fattoriali, ma quelle che più hanno contribu<strong>it</strong>o a questo così significativoaumento sono da ricollegarsi soprattutto alle mo<strong>di</strong>fiche <strong>del</strong>lo “stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a”, in particolaresedentarietà e <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à fisica, accompagnate da aumentata e/o squilibrataintroduzione calorica. Questo è tanto più vero nelle fasce più giovani <strong>del</strong>la popolazione che, se purhanno visto aumentare le ore me<strong>di</strong>amente de<strong>di</strong>cate all’attiv<strong>it</strong>à sportiva organizzata,hannopraticamente azzerato quella lu<strong>di</strong>co-spontanea trasformandola in prolungata permanenza davantia TV, computer e videogiochi.Percentuali bambini obesi e sovrappeso tra i 7-11anniPercentuale bambini obesi e sovrappeso13-17


3. DEFINIZIONE DELLO SCOPO DEL LAVORO3.1 Amb<strong>it</strong>o <strong>di</strong> ApplicazioneIl progetto sarà presentato a tutti gli Ist<strong>it</strong>uti <strong>di</strong> scuola Primaria <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Formia (LT) , eriguarderà prettamente un’ attiv<strong>it</strong>à lu<strong>di</strong>co-motoria rivolta alla fascia <strong>di</strong> età che oscilla dai 6 ai 10anni, ovvero alle classi 1^-2^-3^-4^-5^ elementare, gli alunni saranno <strong>di</strong>stribu<strong>it</strong>i in gruppi cheprevedono un numero minimo <strong>di</strong> 10-15 bambini fino ad un massimo <strong>di</strong> 30. Le un<strong>it</strong>à <strong>di</strong>dattichesaranno svolte all’interno <strong>del</strong>le palestre <strong>degli</strong> ist<strong>it</strong>uti, alternate anche a lezioni svolte nei vari parchicomunali <strong>del</strong>la c<strong>it</strong>tà <strong>di</strong> Formia, e presso il Centro <strong>di</strong> Preparazione Olimpica <strong>di</strong> Formia. Sarannoquin<strong>di</strong> adoperati gli spazi ver<strong>di</strong> comunali, in modo da richiamare le vecchie ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> giocareall’aperto. Proprio sullo stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a dei bambini sarà focalizzata l’attenzione <strong>del</strong>la nostra attiv<strong>it</strong>à ,poiché sempre più le ore libere per giocare all’aperto e in compagnia,sono invece impiegate perrestare al chiuso e fermi davanti la TV o in compagnia <strong>degli</strong> amatissimi VIDEOGAME, formesempre più rivolte all’allontanamento <strong>del</strong> bambino da quello che è il mondo esterno e reale, e chesono in aggiunta ottime occasioni per addentrarsi nella SEDENTARIETÀ. E’ pur vero che gli spaziper muoversi e/o giocare all'aperto sono ridotti e <strong>di</strong>fficilmente raggiungibili e che la strada non è piùun luogo sicuro per giocare, tanto che spesso per il bambino non è più nemmeno possibile andareper strada a pie<strong>di</strong> o in bicicletta in sicurezza. In aggiunta a tutto ciò vi sono <strong>del</strong>le ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>nialimentari errate, create dalle più svariate pubblic<strong>it</strong>à commerciali, con le quali ad esempio la fruttaè stata soppiantata da meren<strong>di</strong>ne e snack ipercalorici, e senza parla <strong>del</strong>l’amatissimo MCDONALDS, che ogni giorno ci ripropone le auliche proprietà nutrizionali dei suoi panini tempestati<strong>di</strong> carne fr<strong>it</strong>ta e salse a <strong>di</strong>r poco <strong>di</strong>etetiche.Il vero problema è che i gen<strong>it</strong>ori non sanno ben leggere , forse, le tabelle nutrizionali poste suglialimenti.3.2 Obiettivi e Contributo <strong>del</strong> piano alla soluzione dei problemi aperti identificatiIl progetto si ripropone come scopo primario ,quello <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare semplicemente giorno dopogiorno le ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne quoti<strong>di</strong>ane dei bambini, attraverso un’attiv<strong>it</strong>à sportiva-ricreativa organizzata, chepossa essere comunque facilmente riprodotta dal bambino stesso durante le sue ore <strong>di</strong> giocolibere magari in compagnia dei propri coetanei. Aiutandolo ,ove vi sia bisogno,una forma miglioresenza svolgere attiv<strong>it</strong>à troppo estenuanti ( poiché come detto è un’attiv<strong>it</strong>à che fa <strong>del</strong> gioco lapropria forza ).Inoltre volgeremo l’attenzione non solo dei bambini, ma anche <strong>del</strong>le loro famiglieBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12grazie anche ad esperti <strong>del</strong> settore forn<strong>it</strong>ici dalla ASL <strong>di</strong> FORMIA , sulle erronee e attuali ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>nialimentari per cercare <strong>di</strong> recuperare quelle vecchie, dove legumi frutta e verdura erano la base <strong>di</strong>quella che chiamiamo Dieta Me<strong>di</strong>terranea , tanto rinomata ma poco usata.Provando a riassumere il tutto, concentreremo le nostre risorse per puntare a:• Stimolare una maggiore socializzazione <strong>degli</strong> alunni;• Creare una rete <strong>di</strong> stimoli interni e esterni , per far si che il bambino non sia rivolto alla noia e al<strong>di</strong>sinteresse, ma sia parte attiva <strong>del</strong> progetto e conscio <strong>del</strong>le proprie capac<strong>it</strong>à e <strong>del</strong> propriostatus <strong>di</strong> “essere in Movimento”;• Fare in modo che “il Movimento crei movimento” , inteso come la capac<strong>it</strong>à <strong>del</strong> bambino <strong>di</strong> volercontinuare a praticare un’ attiv<strong>it</strong>à motorie anche al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong> progetto;• Ottenere una riduzione <strong>del</strong> sovrappeso graduale e duratura;• Insegnare ad alimentarsi correttamente;• Impostare nuove ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni nutrizionali e <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a nel bambino e in tutta la famiglia• Sensibilizzare amministratori locali e gli utenti adulti circa le esigenze dei bambini permigliorare la <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> aree gioco all’aperto e organizzate.• Sviluppare quegli obiettivi <strong>di</strong> sostenibil<strong>it</strong>à ambientale e sociale che dovrebbero essere ins<strong>it</strong>i inogni c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>no, in<strong>di</strong>fferentemente <strong>del</strong>l’età;• Coinvolgere il mondo <strong>del</strong>la scuola affinché vi sia uno stile educativo rivolto a mo<strong>di</strong>ficare gli stili<strong>di</strong> sedentarietà. Quin<strong>di</strong> costruire una serie <strong>di</strong> sinergie tra vari soggetti sociali quali scuole,associazioni, ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche ecc.4. FATTIBILITÀ DEL PROGETTO4.1 TempiIl progetto avrà una durata <strong>di</strong> 6-8 mesi, per un periodo che vada da ottobre-novembre fino amaggio-giugno periodo in cui terminano le attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong>dattiche, in modo da poter coprire quas<strong>it</strong>utto il periodo scolastico, ciò non toglie la possibil<strong>it</strong>à da parte <strong>del</strong>l’ist<strong>it</strong>uto in unione ai gen<strong>it</strong>ori <strong>di</strong>poter iniziare successivamente( non più tar<strong>di</strong> <strong>di</strong> gennaio).Le un<strong>it</strong>à <strong>di</strong>dattiche saranno quantificate per un totale <strong>di</strong> 2 ore/gruppo partecipante(dai 15 ai 30bambini) a settimana , sviluppate prettamente <strong>di</strong> mattina, con possibil<strong>it</strong>à 4 volte al mese <strong>di</strong>effettuarle il pomeriggio ( gli orari saranno concordati tra collegio docenti e istruttori referenti<strong>del</strong> progetto) .Le un<strong>it</strong>à <strong>di</strong>dattiche saranno svolte anche presso il CPO <strong>di</strong> Formia con cadenza mensile e <strong>del</strong>ladurata <strong>di</strong> 2 ore/usc<strong>it</strong>a. I bambini saranno accompagnati dagli insegnanti con pullman messo a<strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>la società “SPORTS-LIFE”, inoltre si precisa che l’orario <strong>di</strong> lezione noncomprende il tempo per il trasporto dall’ist<strong>it</strong>uto al CPO e viceversa.La società sportiva prevede inoltre usc<strong>it</strong>e nei parchi comunali durante i giorni festivi(ladomenica) <strong>del</strong>la durata <strong>di</strong> 2 ore circa, con cadenza mensile a partire dal mese <strong>di</strong> febbraio, perun totale <strong>di</strong> cinque incontri.4.2 MetodologiaIl progetto utilizza il Gioco come metodo guida in tutte le proposte presentate ai bambini,inteso come forma principale <strong>di</strong> insegnamento/educazione da parte <strong>del</strong>l’istruttore e comesemplice e libero mezzo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento da parte <strong>del</strong> bambino, grazie al piacere <strong>di</strong> fare, ildesiderio <strong>di</strong> conoscere e la voglia <strong>di</strong> interagire e relazionarsi.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Il Gioco è visto quin<strong>di</strong> come espressione <strong>del</strong>la fantasia motoria <strong>del</strong> bambino, come mezzosocializzante ,<strong>di</strong> comunicazione e motivante. Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>dattico le lezioni mireranno adaccrescere le capac<strong>it</strong>à motorie (coor<strong>di</strong>native e con<strong>di</strong>zionali), la padronanza <strong>degli</strong> schemi motori<strong>di</strong> base e lo sviluppo <strong>del</strong>le abil<strong>it</strong>à motorie, proponendo ai bambini una serie <strong>di</strong> giochi e percorsisia in<strong>di</strong>viduali che collettivi sempre molto colorati.Dal punto <strong>di</strong> vista metodologico saranno adoperati sia meto<strong>di</strong> deduttivi che induttivi, conparticolare pre<strong>di</strong>lezione per quest’ultimi anche se vi sarà un’alternanza .Ø METODI DEDUTTIVI : Prescr<strong>it</strong>tivo ,misto , assegnazione dei comp<strong>it</strong>i.Ø METODI INDUTTIVI: Risoluzione dei problemi ,libera esplorazione, scoperta guidataIn ogni un<strong>it</strong>à <strong>di</strong>dattica sarà focalizzato un solo obiettivo <strong>di</strong>dattico specifico, in modo da noncaricare eccessivamente la lezione, e ad esso sarà corrisposto l’abil<strong>it</strong>à motoria che si vuole farperseguire al bambino; nell’acquisizione <strong>del</strong>l’abil<strong>it</strong>à da parte <strong>del</strong> bambino o nella suaconsolidazione si cercherà <strong>di</strong> variare il più possibile l’uso dei materiali e le ripetizioni sarannosempre <strong>di</strong>verse.Saranno forn<strong>it</strong>i dei questionari ,sottoforma <strong>di</strong> vignette e fumetti colorati, che saranno compilatida gen<strong>it</strong>ori e bambini insieme, con la final<strong>it</strong>à <strong>di</strong> verificare le ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni alimentari e <strong>di</strong> movimento,<strong>di</strong> tutta la famiglia( prima sensibilizzazione sulla sedentarietà ) . Successivamente sarannoproposti <strong>degli</strong> incontri bimestrali nelle scuole con tutti i bambini partecipanti al progetto,da parte<strong>degli</strong> istruttori e il me<strong>di</strong>co <strong>del</strong>la società, in mer<strong>it</strong>o all’alimentazione e l’attiv<strong>it</strong>à motoria e su come,quando e quali siano gli alimenti da pre<strong>di</strong>ligere sulla base <strong>del</strong>le erronee ab<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ni ,e quali sianoinvece le più atte ad un bambino <strong>del</strong>la loro età.Gli incontri saranno creati anche per le famiglie aderenti al progetto, ponendosi a metà tra<strong>di</strong>batt<strong>it</strong>i e lezioni puramente teoriche, a presiedere e moderare gli incontri saranno : i tecnici e ilme<strong>di</strong>co <strong>del</strong>la società sportiva “SPORTS-LIFE” , i me<strong>di</strong>ci <strong>del</strong>l’ASL <strong>di</strong> Formia.Sono previsti incontri <strong>di</strong> 2 ore circa all’interno dei parchi comunali , a cui prenderanno parte leintere famiglie , si effettueranno giochi <strong>di</strong> gruppo tra gen<strong>it</strong>ori e figli che richiamano i vecchigiochi <strong>di</strong> strada alla fine dei quali si farà merenda con frutta <strong>di</strong> stagione, acqua e thè, offertidalla società sportiva.4.3 Tecnologie e materialiü I materiali previsti per lo svolgimento <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à motoria, a piena <strong>di</strong>sposizione <strong>degli</strong>istruttori <strong>del</strong>la società sportiva sono :• bacchette,• coni( con fori laterali per l’inserzione <strong>di</strong> bacchette),• funicelle,• cinesini,• palline <strong>di</strong> spugna <strong>di</strong> varie grandezze,• palline <strong>di</strong> plastica per piscina,• cerchi <strong>di</strong> vario <strong>di</strong>ametro,• nastro bianco e rosso,• giornali,• foulard <strong>di</strong> stoffa,• sagome <strong>di</strong> gomma,• materassini <strong>di</strong> gomma piuma anallergica,• cestini colorati,• birilli in plastica.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Quasi tutti questi oggetti sono colorati per donare più colore e v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à alle lezioni, inoltresaranno lasciati in appos<strong>it</strong>i cesti in ogni ist<strong>it</strong>uto per essere comodamente usati durante lelezioni, e saranno r<strong>it</strong>irati dalla società a fine progetto.La società “SPORTS-LIFE” consegnerà tram<strong>it</strong>e gli istruttori <strong>del</strong>le schede <strong>di</strong> valutazionenutrizionale a fumetti, create dalla società sportiva sotto la supervisione <strong>di</strong> un nutrizionista<strong>del</strong>la ASL , in mer<strong>it</strong>o alla corretta alimentazione.ü Il me<strong>di</strong>co nominato per effettuare le vis<strong>it</strong>e me<strong>di</strong>che avrà a <strong>di</strong>sposizione:• una bilancia,• un metro per la misurazione <strong>del</strong>la statura,• uno sfigmanometro• un fonendoscopio,• plicometro .4.4 Risorse umanelo staff tecnico <strong>del</strong>la società sportiva “SPORTS-LIFE” è composto da Laureati in ScienzeMotorie con buona esperienza in mer<strong>it</strong>o all’attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> giocosport con bambini, provenientiognuno da un percorso sportivo personale quale :atletica leggera, pallavolo, pallacanestro,aerobica, danza. Sarà presente per ogni scuola un istruttore referente a piena <strong>di</strong>sposizionedei docenti e dei familiari per eventuali <strong>del</strong>ucidazione in mer<strong>it</strong>o all’attiv<strong>it</strong>à svolta, sullemetodologie adottate.Sempre a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>le famiglie , sarà messa la Segreteria <strong>del</strong>la società sportiva“SPORTS-LIFE” per la compilazione <strong>del</strong>le fatture da poter scaricare dalla propria<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, ed inoltre si potrà consultare il me<strong>di</strong>co <strong>del</strong>la società e unnutrizionista referente <strong>del</strong>la ASL.4.5 Risorse economicheENTRATEü Quota associativa € 75/bambino (100 un<strong>it</strong>à minimo)................€ 7500(€ 8/mese + assicurazione)ü Sovvenzione Comunale per progetti attiv<strong>it</strong>à culturali................€ 4000ü Sovvenzione Regionale e/o Provinciale..................................€ ?ü Sponsor vari.......... .................................................................€ 1000ü Sponsor Conad-1500 bottiglie acqua lt 0,5 <strong>del</strong> valore <strong>di</strong> ..........€ 300ü Sponsor Conad-100 bottiglie thè lt 1,0 <strong>del</strong> valore <strong>di</strong> .................€ 300ü Sponsor Global- concessione <strong>di</strong> frutta Kg 85 <strong>del</strong> valore <strong>di</strong>........€ 250ü Sponsor Tipografia Adriano in materiale da stampare..............€ 250Totale entrate..........................................................................€ 12.500N.B. nel totale entrate non sono presenti i compensi <strong>degli</strong> sponsor cheoffrono materiale, benché il loro valore sia quantificato in €URO .USCITEü Assicurazione (bambini, istruttori,insegnanti)..........................€ 1500ü Trasporto and./r<strong>it</strong>orno a bambino €3 - (100 un<strong>it</strong>à minimo).......€ 2400ü Stampa €3/magliette bambini (100 un<strong>it</strong>à).................................€ 300ü Stampa €6/polo staff -tecnico (25 un<strong>it</strong>à)...................................€ 150ü Entrata presso il CPO (€2/bambino)........................................€ 1600


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12ü Me<strong>di</strong>co <strong>del</strong>la società...............................................................€ 450ü Nutrizionista ..........................................................................€ 450ü Compenso collaborazione istruttori €9/ora..............................€ 5650Totale Usc<strong>it</strong>e ..........................................................................€ 12.5004.6 Vincoli esterniPotrebbero esserci <strong>del</strong>le cause che comprometterebbero lo svolgimento <strong>del</strong> progetto quali:ü Non si ha la certezza che il numero <strong>di</strong> bambini aderenti sia uguale o maggiore <strong>del</strong>le100 un<strong>it</strong>à , calcolate come soglia, per la buona riusc<strong>it</strong>a <strong>del</strong> progetto dal punto <strong>di</strong> vistaeconomico .ü I costi sia dei Trasporti che <strong>del</strong>l’assicurazione potrebbe aumentare e far aumentare icosti <strong>di</strong> gestione.ü La <strong>di</strong>sponibil<strong>it</strong>à <strong>del</strong> comune a concedere l’uso alla società dei parchi ver<strong>di</strong> comunali.ü Mancato contributo da parte <strong>del</strong>le famiglie nell’aiuto a mo<strong>di</strong>ficare , laddove siariscontrato, lo stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a sedentario dei bambini.ü Mancata adesione al progetto per il Costo <strong>di</strong> partecipazione troppo elevato.ü Mancata adesione al progetto poiché sono ormai numerosi i progetti <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à motoria(sempre più volti a riscuotere più che a dare) proposti agli ist<strong>it</strong>uti .4.7 Cr<strong>it</strong>eri <strong>di</strong> valutazione <strong>del</strong>l’efficacia <strong>del</strong> pianoIl progetto prevede una valutazione costante <strong>del</strong> bambini a livello psicofisico sia me<strong>di</strong>antela valutazione <strong>degli</strong> istruttori durante le lezioni che da parte <strong>del</strong>lo staff me<strong>di</strong>co.Per una ottima riusc<strong>it</strong>a <strong>del</strong> progetto sono previste 3 vis<strong>it</strong>e me<strong>di</strong>che uguali nella metodologiama con fini <strong>di</strong>fferenti :1^ all’inizio <strong>del</strong> progetto dove saranno presi peso, statura, sarà calcolato il B.M.I. , saràcalcolata la percentuale <strong>di</strong> massa grassa e massa magra. Tutto affinché sia completo ilquadro generale dei bambini in modo da poter programmare al meglio la nostra attiv<strong>it</strong>à eprefiggerci <strong>degli</strong> obietti a cui arrivare insieme ai bambini.2^ uguale alla prima, sarà per verificare se si siano ottenuti dei progressi,e <strong>di</strong> quale ent<strong>it</strong>à.3^ finale sarà la prova che la nostra attiv<strong>it</strong>à sia riusc<strong>it</strong>a o meno a far perdere peso aibambini attraverso un’azione lu<strong>di</strong>ca mirata e stimolante anche dal punto <strong>di</strong> vista psichicooltre che fisico.Gli istruttori valuteranno i progressi in mer<strong>it</strong>o all’acquisizione e padronanza <strong>del</strong>le Capac<strong>it</strong>àMotorie, <strong>degli</strong> Schemi Motori <strong>di</strong> base e <strong>del</strong>le abil<strong>it</strong>à, tram<strong>it</strong>e dei test proposti in una 1^ faseper valutare lo stato <strong>del</strong> bambino all’inizio <strong>del</strong> progetto; successivamente mese per mesesaranno riproposti altri test ed infine uno conclusivo per accertarsi <strong>del</strong>la riusc<strong>it</strong>a <strong>del</strong> propriooperato.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/124) Seminari e altri documentiLe presentazioni utilizzate nel corso dai docenti inv<strong>it</strong>ati nei seminari e quelle cui hannofatto riferimento sono pubblicate sulla pagina personale <strong>del</strong> t<strong>it</strong>olare <strong>del</strong> corso. Di segu<strong>it</strong>o lastesura integrale <strong>del</strong>la carta dei Dir<strong>it</strong>ti <strong>del</strong>la Donna nello sport (4.1) e <strong>del</strong>la Mappaturarelativa ai <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti stessi prodotta dalla Prof.ssa Pfister (4.1.1).4.1) Carta Europea dei Dir<strong>it</strong>ti <strong>del</strong>le Donne nello SportLa Carta Europea dei Dir<strong>it</strong>ti <strong>del</strong>le Donne nello Sport è in<strong>di</strong>rizzata alle organizzazioni efederazioni sportive, a tutti gli sportivi, ai gruppi <strong>di</strong> tifosi, alle autor<strong>it</strong>à pubbliche, alleist<strong>it</strong>uzioni europee e a tutte quelle organizzazioni che possono avere un impatto <strong>di</strong>retto oin<strong>di</strong>retto sulla promozione <strong>del</strong>lo “sport per tutti”, in particolare per incentivare campagne afavore <strong>del</strong>le pari opportun<strong>it</strong>à fra donne e uomini nello sport.La presente Carta è in<strong>di</strong>rizzata a tutte le persone senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> cultura, religione,età, capac<strong>it</strong>à fisiche e mentali, orientamento sessuale e classe sociale. È importantesottolineare come questa Carta sia guidata dai valori universali <strong>di</strong> equ<strong>it</strong>à e intenda fornire<strong>del</strong>le misure specifiche per rinforzare le pol<strong>it</strong>iche per le pari opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> genere.IntroduzioneIl Libro Bianco sullo Sport e il riconoscimento <strong>del</strong>lo sport nel Trattato <strong>di</strong> Lisbona nehanno sottolineato il valore: “Lo sport è una sfera <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à umana che interessa in modoparticolare i c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni <strong>del</strong>l’Unione europea e ha un potenziale enorme <strong>di</strong> riunire eraggiungere tutti, in<strong>di</strong>pendentemente dall’età o dall’origine sociale” (Libro Bianco sulloSport, 2007).La “Carta dei Dir<strong>it</strong>ti <strong>del</strong>le Donne nello Sport” <strong>del</strong> 1985 è stata proposta per la primavolta dalla UISP, trasformata dal Parlamento Europeo nella Risoluzione <strong>del</strong>le Donne nelloSport nel 1987 (doc. A 2-32/87/riv). Questa Carta è stato il primo passo per riconoscereufficialmente la riven<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> pari opportun<strong>it</strong>à tra donne e uomini nello sport all’interno<strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio <strong>del</strong>l’Unione Europea.La Carta <strong>del</strong> 1985 evidenzia il grande numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>seguaglianze fra donne e uomini nelcampo <strong>del</strong>lo sport e evidenzia l’importanza <strong>di</strong> rimuovere le ancora enormi barriere culturaliche impe<strong>di</strong>scono il reale coinvolgimento <strong>del</strong>le donne.Nonostante il progresso e l’incremento <strong>del</strong>la pratica sportiva <strong>del</strong>le donne, in alcuni sportpermangono <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fferenze in termini <strong>di</strong> pari opportun<strong>it</strong>à.L’Espansione <strong>del</strong>l’Unione Europea ha richiesto una revisione e un aggiornamento <strong>del</strong>leCarta <strong>del</strong> 1985.Le basi <strong>di</strong> questa nuova Carta e le seguenti iniziative nascono dall’opinione che la qual<strong>it</strong>à<strong>di</strong> una società <strong>di</strong>pende dai pari <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti per tutte le persone, incluse le pari opportun<strong>it</strong>à nellosport, tanto in quello professionistico che nello sport per tutti. Ciò significa parlare <strong>di</strong> donnee uomini, ragazze e ragazzi, persone <strong>di</strong> tutte le età, migranti e persone con <strong>di</strong>sabil<strong>it</strong>à.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Molte variabili devono essere considerate: ci sono persone che vogliono competere etrovare opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> successo nello sport professionistico; ce ne sono altre chepreferiscono pratiche informali e/o espressive altre ancora che pre<strong>di</strong>ligono opportun<strong>it</strong>àorganizzate <strong>di</strong> sport per tutti. In ogni caso, ognuno dovrebbe avere lo stesso accesso alleattiv<strong>it</strong>à prescelte ed essere equamente rappresentato nei gruppi e com<strong>it</strong>ati <strong>di</strong>rigenziali.La pratica <strong>del</strong>lo sportOgnuno ha il <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>di</strong> praticare sport in ambienti sani che garantiscano la <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>àumana. Donne e uomini <strong>di</strong> età <strong>di</strong>fferenti e <strong>di</strong>verse provenienze sociali e culturalidevono avere le stesse opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> praticare sport.Le organizzazioni sportive e le ist<strong>it</strong>uzioni devono essere responsabili perl’implementazione <strong>di</strong> pol<strong>it</strong>iche <strong>di</strong> par<strong>it</strong>à <strong>di</strong> genere e devono trovare strumenti utilialla promozione <strong>del</strong>la partecipazione <strong>del</strong>le donne nello sport, a tutti i livelli.Raccomandazioni per le società sportive• Occorre una maggiore flessibil<strong>it</strong>à nelle proposte sportive all’interno <strong>degli</strong> impenati eun’attenzione alle necess<strong>it</strong>à e i desideri <strong>di</strong> tutti i gruppi, in particolare ragazze edonne.• Assegnare gli impianti sportivi a tutti i gruppi in maniera par<strong>it</strong>aria. Prestare maggioreattenzione agli spazi, facendo in modo che siano “women friendly”: spogliatoi, areecomuni, palestre dovrebbero rispondere alle aspettative <strong>del</strong>le donne.• Allocare le risorse finanziare in maniera equa a tutti i gruppi rappresentati all’interno<strong>del</strong>le società sportive.• Sviluppare opportun<strong>it</strong>à sportive in particolare per ragazze e donne che provengonoda un contesto meno privilegiato.Raccomandazioni per le federazioni e le associazioni sportive• Lavorare per la trasformazione organizzativa <strong>del</strong>le federazioni/associazioni einserire le donne in varie aree e ruoli.• Organizzare attiv<strong>it</strong>à per le <strong>di</strong>verse agenzie formative come scuole, centri giovanili,centri sportivi che possano incoraggiare le ragazze e le donne a praticare sport.• Cambiare le regole interne per permettere una promozione attiva alla praticasportiva come più flessibil<strong>it</strong>à nelle strutture, conciliazione dei tempi <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong>pratica sportiva.• Lavorare per la creazione <strong>di</strong> ambienti “women friendly” che permettano alle donne<strong>di</strong> combinare lo sport con la matern<strong>it</strong>à.• Creare programmi per lo sviluppo <strong>del</strong>la pratica sportiva femminile e cercare <strong>del</strong>leforme <strong>di</strong> cooperazione con altri soggetti pol<strong>it</strong>ici (Ministero <strong>del</strong>la Salute, Affari Sociali,ecc.)• Allocare le risorse finanziarie <strong>di</strong>sponibili per favorire un’equa partecipazione allosport.• Assegnare le strutture sportive ai <strong>di</strong>versi gruppi su basi par<strong>it</strong>arie.• Includere chiare clausole antisessiste negli statuti e nei regolamenti federali.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Raccomandazioni per l’Unione Europea• Sostenere la promozione <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à sportive per ragazze e donne.• Sostenere e incoraggiare la realizzazione <strong>di</strong> ricerche europee, che analizzino leragioni <strong>del</strong>l’abbandono sportivo femminile.• Sostenere e incoraggiare le Federazioni nazionali e internazionali e le associazionisportive a promuovere speciali programmi per incrementare la partecipazione <strong>del</strong>ledonne all’attiv<strong>it</strong>à sportiva.• Sostenere e dare più forza ai vari organismi europei per la promozione eimplementazione <strong>del</strong>le raccomandazioni <strong>del</strong>la Carta.LeadershipDonne e uomini devono avere le stesse opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> partecipare ai processidecisionali a tutti i livelli e nell’intero sistema sportivo; devono essere rappresentatiin maniera equa nei <strong>di</strong>versi organismi <strong>di</strong>rigenziali e in tutte le posizioni <strong>di</strong> potere.L’Unione Europea e gli stati membri devono prendere concrete misure perassicurare un’equa rappresentazione <strong>del</strong>le donne e <strong>degli</strong> uomini nelle posizioni <strong>di</strong>leadership nelle organizzazioni sportive e nelle amministrazioni o agenzie correlatecon lo sport. Per raggiungere questo scopo, sono necessarie azioni comel’adozione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> quote o altre misure <strong>di</strong> inclusione.Raccomandazioni per le federazioni e le associazioni sportive• Adottare <strong>del</strong>le norme specifiche nei propri statuti che favoriscano l’equarappresentazione <strong>di</strong> uomini e donne in tutte le posizioni <strong>di</strong> leadership.• Sviluppare programmi <strong>di</strong> formazione, assistenza e formazione per donne e uomini<strong>di</strong>rigenti e sostenere la creazione <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> supporto <strong>di</strong> (potenziali) donne <strong>di</strong>rigenti, alfine <strong>di</strong> migliorare l’equilibrio <strong>di</strong> genere all’interno <strong>del</strong> gruppo <strong>di</strong>rigente.• Stimolare la consapevolezza <strong>del</strong>l’ineguaglianza <strong>di</strong> genere (e il suo impatto negativosulle organizzazioni, sul sistema sportivo e sulla società nel suo insieme),implementando programmi che pongano al centro la questione <strong>di</strong> genere eforniscano programmi <strong>di</strong> formazione sul tema allo staff ad ogni livello.• Riservare un certo numero <strong>di</strong> posizioni <strong>di</strong>rigenziali per le donne ad ogni livello(federazioni nazionali, locali, società sportive, associazioni sportive…).• Organizzare programmi educativi e <strong>di</strong> formazione che incoraggino e permettanoalle donne <strong>di</strong> lavorare nelle <strong>di</strong>verse aree riservate alla <strong>di</strong>rigenza (comeamministratore, arb<strong>it</strong>ro...).• Favorire la creazione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namenti <strong>di</strong> donne con il ruolo <strong>di</strong> promuovere esostenere la partecipazione <strong>del</strong>le donne nei com<strong>it</strong>ati <strong>di</strong>rettivi.• Rilevare, se presenti, le <strong>di</strong>scriminazioni strutturali e informare i propri soci <strong>di</strong> talis<strong>it</strong>uazioni, ad esempio attraverso seminari.• Sostenere l’educazione e l’impiego <strong>di</strong> formatori e allenatori donne e usare donne <strong>di</strong>successo in questi campi come esempi pos<strong>it</strong>ivi.Raccomandazioni per l’Unione Europea


• Riconoscere e sostenere quelle associazioni sportive e ist<strong>it</strong>uzioni che agiscono inconform<strong>it</strong>à con le pol<strong>it</strong>iche <strong>di</strong> genere in tutte le aree e a tutti i livelli <strong>del</strong>lo sport,attraverso il sostegno finanziario.• Raccogliere e <strong>di</strong>sseminare i dati sulla persistenza <strong>del</strong>le ineguaglianze.• Promuovere reti fra persone chiave e gruppi, al fine <strong>di</strong> incoraggiare lo scambio <strong>di</strong>esperienze e <strong>di</strong> buone pratiche.• Incoraggiare e sostenere stu<strong>di</strong> sulle ragioni <strong>del</strong>l’ineguaglianza <strong>di</strong> genere nei <strong>di</strong>versisport e sull’efficacia <strong>del</strong>le misure menzionate in precedenza. I risultati <strong>di</strong> tali stu<strong>di</strong>daranno informazioni sul reale impatto <strong>degli</strong> interventi.• Creare <strong>del</strong>le riunioni formali ed informali che incoraggino la creazione <strong>di</strong> reti <strong>di</strong>donne.• Valorizzare le donne che sono in una posizione <strong>di</strong>rigenziale.Educazione e sport/educazione fisicaDonne e uomini <strong>di</strong> qualunque età devono avere lo stesso <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>di</strong> praticare <strong>di</strong>versisport e sviluppare competenze nel campo <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>lo sport.Entrambi i sessi devono essere in grado <strong>di</strong> sviluppare il proprio impegno sportivolungo tutto l’arco <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a.Gli insegnanti <strong>di</strong> educazione fisica, gli allenatori e altre figure professionali chelavorano all’interno <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse agenzie formative devono avere coscienza <strong>del</strong>le<strong>di</strong>scriminazioni <strong>di</strong> genere nello sport e devono adottare e implementare i principi<strong>del</strong>l’uguaglianza <strong>di</strong> genere.Raccomandazioni per il Ministero <strong>del</strong>l’Educazione, gli insegnanti, le organizzazionisportive e le federazioni• I programmi <strong>di</strong> educazione fisica dovrebbero favorire e incoraggiare le studentessee gli studenti alla pratica sportiva lungo tutto l’arco <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a.• Migliorare l’educazione fisica per ragazze e ragazzi in tutte le scuole e fornireattiv<strong>it</strong>à extracurriculari nei <strong>di</strong>versi sport e a vari livelli.• Informare insegnanti e allenatori sui principi e le pratiche <strong>del</strong>l’eguaglianza <strong>di</strong> generenello sport.• Informare le famiglie <strong>degli</strong> studenti sui benefici <strong>del</strong>lo sport, in particolare per leragazze.• Inv<strong>it</strong>are le società sportive a presentare i propri programmi e attiv<strong>it</strong>à perincoraggiare gli studenti alla pratica, in particolare coinvolgendo le ragazze.• Inv<strong>it</strong>are atlete <strong>di</strong> alto livello nelle scuole per con<strong>di</strong>videre le proprie esperienze eincoraggiare in maniera particolare le ragazze alla partecipazione.• Fare lezioni per informare le ragazze sul tema <strong>del</strong>le donne nello sport e sulleopportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> essere coinvolte, ad esempio come <strong>di</strong>rigenti, allenatori, arb<strong>it</strong>ri e altr<strong>it</strong>ipi <strong>di</strong> professioni.Raccomandazioni per l’Unione Europea• Sostenere l’implementazione dei principi menzionati nelle ist<strong>it</strong>uzioni educative.• Incoraggiare lo scambio dei principi e <strong>del</strong>le buone pratiche rifer<strong>it</strong>e alle pariopportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> genere nei <strong>di</strong>versi contesti educativi dei paesi membri.Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12• Incoraggiare la raccolta <strong>di</strong> statistiche sulle <strong>di</strong>scriminazioni <strong>di</strong> genere eventualmentepresenti nei contenuti e nella partecipazione dei programmi <strong>di</strong> educazione fisica e <strong>di</strong>ricerche sulle varie forme <strong>di</strong> educazione fisica.• Incoraggiare lo scambio <strong>di</strong> conoscenza sui curriculum sportivi fra i <strong>di</strong>fferentiinsegnanti <strong>di</strong> educazione fisica.Ricerca e comun<strong>it</strong>à scientificheDonne e uomini devono avere le stesse opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare membri <strong>del</strong>lecomun<strong>it</strong>à scientifiche e influenzare teorie, meto<strong>di</strong> e temi <strong>di</strong> ricerca.Donne e uomini devono avere un uguale trattamento a tutti i livelli e in ogni campo<strong>del</strong>le scienze sportive.Raccomandazioni per le Univers<strong>it</strong>à e i com<strong>it</strong>ati scientifici <strong>del</strong>le organizzazionisportive• La cultura sportiva femminile, come abil<strong>it</strong>à, sensibil<strong>it</strong>à e pratica, devono essere untema <strong>del</strong>le ricerche scientifiche.• Sviluppare programmi <strong>di</strong> educazione e formazione che prendano in considerazionele capac<strong>it</strong>à <strong>del</strong>le donne in tutte le agenzie formative, le scuole e le univers<strong>it</strong>à.• Aumentare la consapevolezza sulle questioni <strong>di</strong> genere in tutte le scienze sportive.• Valorizzare il lavoro <strong>del</strong>le ricercatrici, ad esempio attraverso speciali premi.• Incoraggiare le reti <strong>di</strong> donne nelle scienze sportive.• Garantire la trasparenza nei cr<strong>it</strong>eri <strong>di</strong> selezione nei processi <strong>di</strong> reclutamento per leposizioni accademiche, la promozione e il fund raising.• Aumentare le opportun<strong>it</strong>à per donne e uomini per la conciliazione fra carrierascientifica e v<strong>it</strong>a privata. La conciliazione dei tempi <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a e quelli professionali nondovrebbero essere considerati come un problema, ma un vantaggio che arricchiscela v<strong>it</strong>a <strong>di</strong> donne e uomini.• Considerare la cura dei figli come un comp<strong>it</strong>o sia per donne che per uomini e tenerenella giusta considerazione le necess<strong>it</strong>à familiari (ricerche all’estero, conge<strong>di</strong>parentali...)• Cambiare la cultura sul posto <strong>di</strong> lavoro nelle scienze sportive: le gerarchie, lacompetizione e lo sfruttamento sono nocive per entrambi i sessi.• Introdurre regole che mettano al bando la violenza (inclusa quella sessuale) nellacomun<strong>it</strong>à scientifica.• promuovere ricerche e scambi <strong>di</strong> conoscenza sulle tematiche <strong>di</strong> genere nel mondoaccademico.Raccomandazioni per l’Unione Europea• Sostenere la formazione <strong>di</strong> donne per ruoli tecnici, organizzativi e <strong>di</strong>rigenziali nellescienze sportive.• Sviluppare, implementare e mon<strong>it</strong>orare gli obiettivi e le attiv<strong>it</strong>à per migliorare lepol<strong>it</strong>iche <strong>di</strong> genere nelle scienze sportive


• Sviluppare linee guida per le comun<strong>it</strong>à scientifiche che abbiano come obiettivo <strong>del</strong>lapromozione <strong>del</strong>le donne.• Assegnare <strong>del</strong>le quote per la presenza <strong>di</strong> donne nei com<strong>it</strong>ati <strong>di</strong>rettivi in tutte le aree<strong>del</strong>le scienze sportive.• Creare sovvenzioni e specifiche linee <strong>di</strong> finanziamento per le ricercatrici <strong>del</strong>lescienze sportive.Donne, sport e me<strong>di</strong>aI mass me<strong>di</strong>a hanno un grande impatto sullo sviluppo culturale <strong>del</strong>l’Unione Europeae devono essere i primi ad abbracciare i principi e i valori <strong>del</strong>le pol<strong>it</strong>iche <strong>di</strong> genere,nonché le prior<strong>it</strong>à e le raccomandazioni presentate in questa Carta.Le atlete devono avere le stesse opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> essere rappresentate nei massme<strong>di</strong>a, tanto quanto gli atleti.La copertura me<strong>di</strong>atica deve rispettare la <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à <strong>di</strong> tutti gli in<strong>di</strong>vidui.Le donne devono essere rappresentate equamente nelle posizioni <strong>di</strong>rigenziali, comepure nella professione <strong>di</strong> giornalista, fotografo o e<strong>di</strong>tore.Raccomandazioni per le federazioni e le organizzazioni sportive• Organizzare seminari formativi sulle tematiche <strong>di</strong> genere con giornalisti ed esperti<strong>del</strong> mondo dei me<strong>di</strong>a.• Porre maggiore attenzione nelle proprie pubblicazioni sul tema <strong>del</strong>le tematiche <strong>di</strong>genere e aumentare lo spazio de<strong>di</strong>cato allo sport femminile.• Creare una piattaforma europea in internet dove sia possibile scaricare reportage,storie, biografie <strong>del</strong>le atlete donne.• Incoraggiare le donne, in particolare le atlete, a chiedere ai mass me<strong>di</strong>a maggiorecopertura.• Incoraggiare le atlete a raccontare le proprie storie <strong>di</strong> successo e con<strong>di</strong>videre lebuone pratiche con il pubblico/lettori.Raccomandazioni per l’Unione Europea• Celebrare ogni anno la “notte <strong>del</strong>lo sport femminile”, in cui le atlete abbiamoattenzione e copertura giornalistica.• Sostenere la pubblicazione <strong>di</strong> una rivista <strong>del</strong>le donne nello sport a tutti i livelli (dalprofessionismo allo sport amatoriale), al fine <strong>di</strong> dare più visibil<strong>it</strong>à allo sportfemminile.Spettatori e tifosiLe donne devono avere le stesse opportun<strong>it</strong>à <strong>degli</strong> uomini <strong>di</strong> esprimere la propriapassione sportiva da tifose e partecipare come membri <strong>di</strong> un gruppo ultras.Il tifo femminile deve essere rispettato e le donne devono avere l’opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong>ricoprire ruoli <strong>di</strong>rigenziali nei gruppi e <strong>di</strong> non essere considerate come semplicispettatrici o mere consumatrici che non conoscono gli obiettivi <strong>di</strong> una tifoseria.Raccomandazioni per i gruppi ultrasBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12• Denunciare abusi sessisti negli spalti.• Non assecondare canti sessisti.• Esporre striscioni o stendar<strong>di</strong>, spillette o adesivi con chiari messaggi antisessisti.• Scrivere articoli de<strong>di</strong>cati all’antisessismo nello sport nelle fanzine.• Controllare che gli statuti <strong>del</strong>le federazioni o <strong>del</strong>le società sportive ci siano clausoleantisess<strong>it</strong>e.• Cambiare i r<strong>it</strong>uali dei tifosi, i canti o il nome dei gruppi che chiaramente escludonole donne.Raccomandazioni per le società sportive e le federazioni• Incoraggiare la presenza <strong>del</strong>le donne ai gran<strong>di</strong> eventi sportivi, creandoun’atmosfera che incoraggi la loro partecipazione.• Gli statuti e i regolamenti <strong>del</strong>le federazioni e <strong>del</strong>le società sportive devono includereesplic<strong>it</strong>e clausole contro il sessismo e devono applicare misure concrete per reagirecontro incidenti sessisti.• Le federazioni e le società sportive devono considerare la lotta al sessismo unaprior<strong>it</strong>à.Nuove regole per una nuova EuropaL’Europa è continuamente in evoluzione e ogni giorno deve affrontare i cambiamenti e lesfide poste dalle <strong>di</strong>fferenti culture che vivono sul suo terr<strong>it</strong>orio. Per essere una societàaperta e democratica è fondamentale che tutti i <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti siano considerati per tutti senzaalcuna forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione.In quest’ultimo paragrafo ci sono dei suggerimenti per future riflessioni e ricerche correlateal tema <strong>del</strong>le pari opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> genere.- Orientamento sessuale e atleti transessualiLa <strong>di</strong>scriminazione contro le persone a causa <strong>del</strong> proprio orientamento sessuale èinaccettabile a tutti i livelli e in tutti gli sport.Dovrebbe essere posta maggiore ai <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti <strong>del</strong>le persone transessuali nelle società sportive,nelle federazioni e associazioni sportive. Si dovrebbe pensare a come creare <strong>del</strong>leopportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> partecipazione alle vaie competizioni sportive <strong>del</strong>le persone transessualirispettando la loro <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à e bisogni.- Abusi e violenze sessualiGli abusi e le violenze sessuali sono un problema anche nel mondo <strong>del</strong>lo sport sia per leatlete che per gli atleti. È importante che in futuro ci siano <strong>del</strong>le ricerche su base europeasu questo tema. Queste ricerche possono porre le basi per lo sviluppo <strong>di</strong> campagne <strong>di</strong>sensibilizzazione e <strong>di</strong> formazione per allenatori, insegnanti e preparatori atletici e ancheper atleti e sportivi in genere. Le società sportive e le federazioni non devono solo punire iresponsabili, ma anche sviluppare strategie e misure che impe<strong>di</strong>scano e aboliscano leviolenze sessuali.- Prost<strong>it</strong>uzioneLo sport è un importante fatto sociale e anche se da solo non è in grado <strong>di</strong> risolvere tutti ifattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione e abuso presenti nelle società, è importante che sia aconoscenza dei <strong>di</strong>versi problemi. Attorno ai gran<strong>di</strong> eventi sportivi si assiste spesso a


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12fenomeni <strong>di</strong> sfruttamento <strong>del</strong>la prost<strong>it</strong>uzione. In queste occasioni, molte donne sonospesso abusate fisicamente e psicologicamente. Il Parlamento Europeo ha evidenziato ilproblema in occasione <strong>del</strong>la passata Coppa <strong>del</strong> Mondo <strong>di</strong> Calcio <strong>del</strong> 2006 in Germania,proponendo una “risoluzione sulle strategie per prevenire il traffico <strong>di</strong> donne e bambinivulnerabili allo sfruttamento sessuale” (2004/2216 (INI)). Per poter aiutare i governi e leist<strong>it</strong>uzioni a combattere questo fenomeno è importante che anche il mondo <strong>del</strong>lo sportfaccia opera <strong>di</strong> sensibilizzazione attraverso campagne <strong>di</strong> informazione.AnnessoPratica sportivaLe statistiche <strong>del</strong>l’Eurobarometro <strong>di</strong>mostrano come dagli anni ’80 la partecipazione <strong>del</strong>ledonne nello sport sia cresciuta in maniera sensibile. Molte donne praticano regolarmentesport o sono atlete <strong>di</strong> alto livello, è anche cresciuto il numero <strong>del</strong>le <strong>di</strong>scipline praticate(anche se c’è ancora un forte gap negli sport considerati “maschili").Questo è un successo da riscontrarsi nel cambio <strong>di</strong> mental<strong>it</strong>à e <strong>del</strong>la cultura prevalentenegli ultimi anni, in cui le donne che praticano sport non vengono più stigmatizzate.Nonostante tutto, permangono ancora problemi per le donne nella pratica sportiva, sia alivello professionistico che amatoriale.Si rileva un ampio abbandono nella fascia tra i 25 e i 50 anni e le principali ragioni sono lamancanza <strong>di</strong> tempo: è sempre molto <strong>di</strong>fficile per le donne conciliare i <strong>di</strong>versi ruoli cheassumono (essere madri, mogli, figlie, lavoratrici…). Le società sportive sono ancorastrutturate secondo una “mental<strong>it</strong>à maschile” (in termini <strong>di</strong> struttura e tempo) dove laflessibil<strong>it</strong>à non è sufficiente.Le atlete <strong>di</strong> alto livello hanno problematiche <strong>di</strong>verse e molte sono connesse con il lorodesiderio <strong>di</strong> matern<strong>it</strong>à e conciliazione con i tempi <strong>di</strong> allenamento: a livello federale inEuropa non sempre vengono previste <strong>del</strong>le pol<strong>it</strong>iche <strong>di</strong> aiuto e sostegno.I premi in quasi tutte le competizioni nazionali ed internazionali (anche a livello amatoriale)sono <strong>di</strong>fferenti fra uomini e donne.La presenza <strong>di</strong> una cresc<strong>it</strong>a <strong>di</strong> donne provenienti da altre culture e religioni, impone che ilmondo <strong>del</strong>lo sport ripensi la pratica stessa, adattando gli impianti sportivi e rispondendoalle nuove esigenze <strong>di</strong> questi specifici gruppi.Buone praticheITALIA: UISP Torino “Lo Sport <strong>del</strong>le ragazze” è un progetto per le donne <strong>del</strong>le comun<strong>it</strong>àmusulmane <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio e prevede che una volta a settimana le due piscine <strong>del</strong>la UISPvengano riservate alle sole donne. Lo spazio de<strong>di</strong>cato alle donne <strong>di</strong> ogni nazional<strong>it</strong>à ecultura prevede corsi e attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> rilassamento per donne e bambini. Lo scopo è crearespazi <strong>di</strong> aggregazione, fornire occasioni <strong>di</strong> incontro e socializzazione con il miglioramento<strong>del</strong>la cura <strong>del</strong> corpo.ITALIA: UISP Genova propone un’iniziativa <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione chiamata “Oympic MaghrebCentre” nata nel 1993. è un centro per ragazze e ragazzi <strong>di</strong> seconda e terza generazione.L’associazione è attiva nel centro <strong>di</strong> Genova e conta circa 200 soci. La prima funzione èquella <strong>di</strong> promuovere attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> benvenuto e <strong>di</strong> fornire spazi per i ragazzi (specialmente perle ragazze) dove è possibile trovare una doccia, lavare i propri vest<strong>it</strong>i e avere accesso aiservizi <strong>di</strong> base. Insieme a ciò propone iniziative sportive ricreative, artistiche e musicali.Leadership


Attualmente le donne sono ancora sottorappresentate nei posti <strong>di</strong>rigenziali nelleorganizzazioni sportive e nelle federazioni, in tutte le aree e a tutti i livelli. Le <strong>di</strong>verseiniziative, ad esempio promosse dal CIO o dalle federazioni sportive non hanno rimosso lebarriere che impe<strong>di</strong>scono alle donne <strong>di</strong> avere un reale accesso ai ruoli <strong>di</strong>rigenziali.Attualmente il 17% dei <strong>di</strong>rigenti CIO sono donne e la me<strong>di</strong>a percentuale <strong>di</strong> presenzafemminile nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> 70 Federazioni sportive internazionali è meno <strong>del</strong> 10%. Diqueste federazioni, il 29% non ha neanche una donne nell’esecutivo. Solo 5 federazionihanno un presidente donna.La stessa sottorappresentazione <strong>di</strong> donne <strong>di</strong>rigenti può essere trovate fra le associazionieuropee: nelle 52 federazioni europee la percentuale <strong>di</strong> donne <strong>di</strong>rigenti è <strong>del</strong>l’11% e più <strong>di</strong>un terzo <strong>del</strong>le federazioni non hanno una singola donna nel loro esecutivo. L’ENGSO hal’80% <strong>di</strong> uomini e il 20% <strong>di</strong> donne; l’EOC ha un com<strong>it</strong>ato esecutivo composto da soliuomini.La proporzione <strong>del</strong>l’esecutivo <strong>di</strong> organizzazioni sportive in 11 paesi selezionati è <strong>del</strong> 79%su 21% in favore <strong>degli</strong> uomini. Solo 3 <strong>del</strong>le 18 federazioni ha una donna presidente: ilBr<strong>it</strong>ish Olympic Association (BOA), il Br<strong>it</strong>ish Sport and Recreation Alliance (ex CCPR) laNorwegian Olympic and Paralympic Comm<strong>it</strong>tee and Confederation of Sport (NIF). Il NIFrisponde alle leggi sull’uguaglianza <strong>di</strong> genere in Norvegia che promuove la <strong>di</strong>scriminazionepos<strong>it</strong>iva per incrementare la proporzione <strong>di</strong> donne inser<strong>it</strong>e nei com<strong>it</strong>ati esecutivi.Una simile ineguaglianza caratterizza tutti i settori nevralgici decisionali <strong>del</strong>le federazionisportive in tutte le nazioni europee.Inoltre, gli uomini dominano la scena amministrativa nei governi europei e nelle agenziegovernative, come ad esempio nel UK Sport e Sport England, responsabile per i fon<strong>di</strong> perlo sport professionistico per lo sport per tutti. La <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong> London OrganisingComm<strong>it</strong>tee of the Olympic Games e i Giochi Paralimpici (LOGOC) consiste in 19 membri,fra loro c’è una sola donna, la principessa Anna d’Inghilterra.Il basso numero <strong>di</strong> donne <strong>di</strong>rigenti è ancora più impressionante se si considera che circa il50% <strong>del</strong>le donne in Europa pratica sport. In nazioni come la Danimarca e la Germania,circa il 40% dei soci sono donne. Questi numeri <strong>di</strong>mostrano il forte interesse <strong>del</strong>le donnenello sport.Questa ineguale partecipazione <strong>del</strong>le donne nei processi decisionali <strong>del</strong> mondo sportivoviola i <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti fondamentali <strong>di</strong> democrazia e <strong>di</strong> <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti umani e civili, come pure il principio <strong>di</strong>Eliminazione <strong>di</strong> Tutte le Forme <strong>di</strong> Discriminazione contro le Donne (CEDAW), sanc<strong>it</strong>o findal 1978. Tutto ciò danneggia la cre<strong>di</strong>bil<strong>it</strong>à <strong>del</strong>le ist<strong>it</strong>uzioni sportive e chiede una forteriforma, allo scopo <strong>di</strong> arrivare ad un’equa partecipazione <strong>di</strong> uomini e donne in tutti i livelle etutte le aree <strong>del</strong>lo sport.Buone praticheFRANCIA: Riservare posti per le donne nel sistema <strong>di</strong>rigenziale <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>lo sport èqualcosa che già esiste e funziona molto bene. Ad esempio in Francia il Judo èorganizzato in questa maniera. Le quote sono stabil<strong>it</strong>e nelle regole federali ad ogni livello(federazione, lega, società sportive). Invece a livello nazionale il numero <strong>del</strong>le donne nelcom<strong>it</strong>ato esecutivo <strong>del</strong>la federazione deve essere proporzionale al numero <strong>di</strong> donneiscr<strong>it</strong>te. In questa federazione il 27% <strong>di</strong> soci sono donne, nell’esecutivo si riscontra la stesapercentuale: 5 donne su 21, il che rappresenta il 23%.NORVEGIA: La regolazione sulle pari opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> genere in Norvegia <strong>di</strong>chiara che ognisesso deve essere rappresentato con almeno il 40% quando un organismo pubblicoelegge com<strong>it</strong>ati, <strong>di</strong>rettivi, consigli etc. entrambi i sessi devono essere rappresentati in ognicom<strong>it</strong>ato con almeno 2 o 3 persone.ITALIA: Al fine <strong>di</strong> permettere la partecipazione a tutte le riunioni <strong>del</strong>le <strong>di</strong>rigenti che hannobambini piccoli, la UISP ha deciso <strong>di</strong> pagare le spese (viaggio e soggiorno) per unaBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


persona che aiuti le <strong>di</strong>rigenti a svolgere le proprie funzioni e prendersi cura dei bambini.Queste misure, adottate nel 2009, hanno lo scopo <strong>di</strong> permettere alle donne <strong>di</strong> accettareuna carica (specialmente <strong>di</strong> carattere nazionale) senza porsi il problema <strong>del</strong>la scelta seessere madri o <strong>di</strong>rigenti.L’educazione fisica e i com<strong>it</strong>ati scientificiL’educazione ha il ruolo <strong>di</strong> favorire la cresc<strong>it</strong>a in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> tutte le personein<strong>di</strong>pendentemente dalla loro appartenenza <strong>di</strong> genere, per tutto l’arco <strong>del</strong>la v<strong>it</strong>a, senza<strong>di</strong>scriminazione <strong>di</strong> provenienza.Il percorso scolastico, nel suo complesso e per sua specifica funzione, deve fornire glistrumenti per ampliare le conoscenze culturali, tecniche e relazionali e fornire lecompetenze fisico-motorie, socio-relazionali, necessarie alla “autogestione” <strong>del</strong>la propriacorpore<strong>it</strong>à che restino patrimonio defin<strong>it</strong>ivo <strong>del</strong>le persone come “sano stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivo”.L’attenzione alla “persona” deve tradursi nell’utilizzo <strong>di</strong> processi e programmi educativi checolmino le eventuali <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> approccio, tutto culturale, che la scuola è chiamata adaffrontare e, possibilmente, ad eliminare. L’attuale educazione scolastica, oltre ad essereorientata verso una subdola ma evidente <strong>di</strong>scriminazione <strong>di</strong> genere è troppo concentrata areprimere la corpore<strong>it</strong>à, per <strong>di</strong> più quando fosse sessualmente defin<strong>it</strong>a o problematica.È necessaria una costante formazione rivolta agli insegnanti perché possano intervenirenelle <strong>del</strong>icate fasi <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>del</strong>la personal<strong>it</strong>à con comportamenti, linguaggi,competenze e procedure che approccino il problema in un’ottica pos<strong>it</strong>iva ed educante.Le ore <strong>di</strong> educazione motoria scolastica devono essere potenziate in tutte le fasce d’età esi deve prevedere un graduale e crescente passaggio dall’approccio lu<strong>di</strong>co e psicomotorioa competenze sempre più in<strong>di</strong>rizzate verso una plural<strong>it</strong>à <strong>di</strong> scelte sportive senza forzaturee conservando le impostazioni che favoriscono opportun<strong>it</strong>à per tutti.Altresì nel mondo associativo che si occupa <strong>di</strong> sport dei c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ni, le competenze <strong>degli</strong>operatori sportivi devono essere sempre più improntate all’utilizzo <strong>di</strong> metodologietrasversali, all’uso <strong>di</strong> linguaggi rispettosi dei generi, alla conoscenza <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong>genere affrontate come ricchezza e punto <strong>di</strong> forza <strong>del</strong> gruppo piuttosto che un problema oun lim<strong>it</strong>e. L’obliqu<strong>it</strong>à metodologica, come principio <strong>di</strong>dattico e proposta operativa, s<strong>it</strong>raduce così in rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> ogni tipo.La formazione <strong>degli</strong> educatori deve proseguire nel solco dei principio <strong>del</strong>l’alta formazioneche si traduce in alta qual<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’offerta, adeguata all’età, alle potenzial<strong>it</strong>à, agli interessi ealle competenze <strong>di</strong> “tutti”.Buone pratiche:ITALIA: Il progetto UISP "Il corpo amico nell’educazione al rispetto e ai sentimenti ", dalsettembre 2010 all’agosto 2011 ha lavorato in 9 c<strong>it</strong>tà <strong>it</strong>aliane: Firenze, Torino, Sassari,Trieste, Pesaro, Varese, Imola, Lamezia Terme, Orvieto.Il progetto ha l’obiettivo <strong>di</strong> creare una cultura pos<strong>it</strong>iva sulla <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> genere e il targetsono ragazze e ragazzi dai 13 ai 18 anni.Donne, sport e me<strong>di</strong>aLe atlete e lo sport al femminile è largamente sottorappresentato nella copertura me<strong>di</strong>atica<strong>di</strong> tutti i tipi (carta stampata, TV).Nonostante le prove, i lunghi <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>i e alcuni miglioramenti, in particolare la “yellow press”le donne sono rappresentate in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti dagli uomini e l’attenzione è focalizzataBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


sull’apparenza, sulla femminil<strong>it</strong>à e l’attrattiva erotica, con l’effetto che le prestazionisportive non vengono prese seriamente.Le donne sono anche sottorappresentate all’interno <strong>del</strong> giornalismo sportivo (meno <strong>del</strong>10% dei giornalisti sono donne) e nella maggior parte dei casi non hanno posti <strong>di</strong> rilievo(<strong>di</strong>rettori, caporedattori).Questa mancanza <strong>di</strong> interesse dei me<strong>di</strong>a influisce negativamente sul reperimento <strong>degli</strong>sponsor e contribuisce ad una mancanza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> per lo sport femminile.L’immagine <strong>del</strong>le donne nello sport è ancor dominato dalla mental<strong>it</strong>à maschile nel proporrele news: le donne hanno <strong>di</strong>fficoltà nell’avere le prime pagine dei giornali anche quandoraggiungono dei record o guadagnano <strong>del</strong>le medaglie; la descrizione <strong>del</strong>le atlete vienefatto usando termini legati all’aspetto esteriore: bellezza, eleganza nel vestire,espressiv<strong>it</strong>à.Le donne sono usate ancora come un fatto residuale nello sport, solo per completarealcune pagine. Anche in televisione le competizioni femminili non hanno spazio,sottorappresentando la cresc<strong>it</strong>a <strong>del</strong>la partecipazione <strong>del</strong>le donne nel mondo sportivo.Il numero <strong>di</strong> giornaliste sono ancora poche e soprattutto non sono in posizione <strong>di</strong>rettive,tanto da avere il potere <strong>di</strong> influenzare la linea e<strong>di</strong>toriale <strong>del</strong>le testate giornalistiche.Spettatori e tifosiMolti sport sono ancora considerati come il dominio <strong>di</strong> “uomini veri” praticati da “uominiveri”. Viene inoltre r<strong>it</strong>enuto che le donne per natura non possono trovare posto,semplicemente perché non è “affar loro”, né come atlete, né come interessate spettatrici otifose.Quando le donne cominciano ad interessarsi ad uno sport, spesso devono affrontare <strong>degli</strong>stereotipi: le donne seguono lo sport solo perché sono interessate ai bei ragazzi! Quando<strong>di</strong>ventano tifose, per esempio <strong>di</strong> una squadra <strong>di</strong> calcio, le donne che vanno allo sta<strong>di</strong>o siconfrontano spesso con evidenti abusi sessuali, attacchi, r<strong>it</strong>uali che sono <strong>di</strong>scriminanti,società <strong>di</strong> calcio che pensano <strong>di</strong> aver trovato un nuovo gruppo <strong>di</strong> utenti e altreorganizzazioni che pensano alle donne tifose come mere portatrici <strong>di</strong> pace negli sta<strong>di</strong>.Specialmente nel calcio, ma anche in altri sport, spesso sono circondate nel nimbo <strong>del</strong>dominio maschile [1] – perché in passato sono sempre stati gli uomini che hanno praticatosport e sono sempre gli uomini che hanno iniziato a seguirli da spettatori. Nel tempo c’èstata una costruzione <strong>di</strong> certi sport come un rifugio per la mascolin<strong>it</strong>à “per natura non èuna cosa per donne” e quin<strong>di</strong> non sono stati aperti alle donne né come atlete, né cometifose.Rispetto al calcio questa è una mezza ver<strong>it</strong>à. La storia <strong>del</strong>le tifose è fortemente correlataalla storia <strong>del</strong> calcio femminile, in entrambi i casi il coinvolgimento e l’entusiasmo <strong>del</strong>ledonne è stato ignorato o contrastato.Fin dall’inizio <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>del</strong> calcio moderno le donne lo hanno giocato e guardato. Conlo sviluppo <strong>del</strong>la sua popolar<strong>it</strong>à, con l’ist<strong>it</strong>uzionalizzazione <strong>del</strong>lo sport e lo sviluppo <strong>di</strong>un’idea <strong>di</strong> calcio come un esercizio <strong>di</strong>sciplinato per ragazzi e soldati, le donne sono stateemarginate in questo sport.Alle squadre femminili in tutta Europa è stato impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> giocare negli sta<strong>di</strong> e non sonostate incluse nel processo <strong>di</strong> ist<strong>it</strong>uzionalizzazione, per esempio in Germani la DFB le hainser<strong>it</strong>e nel 1970 e in Inghilterra la FA le ha riconosciute nel 1971. Veniva considerato nonfemminile, indecoroso e rude se una donna giocava. Inoltre, le donne non avevano postonelle strutture <strong>del</strong>le varie federazioni. Il fatto che esistessero le donne che seguivano ilcalcio o che regolarmente andavano allo sta<strong>di</strong>o è stato semplicemente ignorato.Parlare <strong>di</strong> tifoserie composte da soli uomini o <strong>di</strong> cultura <strong>del</strong> tifo riservata agli uomini,semplicemente nega il fatto che ci sono sempre state donne che sono andate allo sta<strong>di</strong>o eBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12che sono state attive come tifose. Questo ha contribu<strong>it</strong>o a ostacolare l’accesso a questa“santa sfera <strong>del</strong> calcio”.La continua e cosciente ricostruzione <strong>del</strong> calcio e dei suoi sta<strong>di</strong> come “Santo Grall <strong>del</strong>lamascolin<strong>it</strong>à” ha fatto in modo <strong>di</strong> mettere fuori molte donne e ragazze che non potevanoentrare in questo “terr<strong>it</strong>orio”. Quelle che lo hanno fatto (approssimativamente il 25%-27%<strong>del</strong>le tifose negli sta<strong>di</strong> tedeschi) si sono confrontate con varie forme <strong>di</strong> sessismodall’aperto abuso a bizzarre aspettative legate alla “funzional<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la femminil<strong>it</strong>à nellosport”:• Le società sportive vedono le donne come un ulteriore gruppo <strong>di</strong> consumatrici: sottol’intestazione “merchan<strong>di</strong>sing rosa” (magliette, scarpe, felpe...) vengono perpetuatia) <strong>del</strong>le forme <strong>di</strong> cliché (i club producono dei gadget blu per gli uomini?) e b) siinsinua che le donne non sono interessate ad identificarsi con i colori <strong>del</strong>la propriasquadra;• Le squadre offrono spesso dei prezzi scontati per le donne: non si chiedono deiprivilegi, ma <strong>di</strong> essere trattate equamente;• Gli incentivi per attrarre le donne agli eventi sportivi sono spesso sussunti sottol’intestazione “pacchetti per famiglie”;• “Donne in missione <strong>di</strong> pace”: molte organizzazioni calcistiche considerano le donnecome quelle che possono pacificare gli sta<strong>di</strong> perché per natura sono calme, menoaggressive e amanti <strong>del</strong>la pace;• Le televisioni che trasmettono gli eventi sportivi spesso usano le foto <strong>di</strong> tifose come“riemp<strong>it</strong>ivi”.• Molte federazioni promuovono il calcio femminile usando lo stereotipo<strong>del</strong>l’emozione, la dolcezza e l’eleganza: questi cliché sono spesso trasfer<strong>it</strong>i su comele donne dovrebbero comportarsi negli sta<strong>di</strong>;• Esistono <strong>degli</strong> statuti <strong>di</strong> squadre che escludono le donne.• Molti gruppi ultras hanno il termine “boys” nel proprio nome;• Esistono dei cori apertamente sessisti• Le donne attive sulla scena <strong>del</strong> tifo spesso subiscono <strong>degli</strong> abusi.• Spesso i giocatori sul campo vengono cr<strong>it</strong>icati per le loro prestazioni come“femminucce”;• Le donne subiscono <strong>del</strong>le umilianti procedure <strong>di</strong> accesso allo sta<strong>di</strong>o. Dove per gliuomini spesso basta tirarsi su la maglietta, speciali tende vengono approntate perpermettere alle donne <strong>di</strong> spogliarsi davanti alla polizia.Buone praticheEUROPA: F_in – Network (Donne nel calcio): è una rete internazionale <strong>di</strong> donne associateal calcio come tifose, operatrici sociali, ricercatrici, giocatrici, arb<strong>it</strong>ri. La rete pubblicaarticoli, libri e organizza attiv<strong>it</strong>à anti<strong>di</strong>scriminatorie all’interno <strong>del</strong>la FARE Action Week,informa sugli incidenti sessisti nel calcio e si incontra ogni anno per scambiarsi esperienzee idee e sviluppare progetti futuri.EUROPA: LGBT Fanclubs: Il primo fanclub tedesco <strong>del</strong>la comun<strong>it</strong>à LGBT è stato costru<strong>it</strong>oa Berlino e presto è stato segu<strong>it</strong>o da altri. Allo stesso tempo questi gruppi si sono affiliaticon la QFF – Queer Football Fans. Ci sono LGBT Fanclubs in Francia e Spagna.GERMANIA: il BAFF (Alliance of active Football Fans) è una rete tedesca che raccoglie<strong>di</strong>fferenti gruppi, tifosi in<strong>di</strong>viduali che combattono contro il razzismo, il sessismo el’omofobia. Lo scopo <strong>del</strong> BAFF è quello <strong>di</strong> vivere e preservare una cultura cr<strong>it</strong>ica <strong>del</strong> tifo.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Fra le altre attiv<strong>it</strong>à il BAFF ha promosso una mostra sulle <strong>di</strong>scriminazioni negli sta<strong>di</strong>chiamato “Tatort Sta<strong>di</strong>on” (Sta<strong>di</strong>o Scena <strong>del</strong> Crimine) che ha girato in tutta la Germania.GERMANIA: “Stopp Rosa!“ è una protesta contro il merchan<strong>di</strong>sing rosa promosso da<strong>it</strong>ifosi <strong>del</strong>l’ Eintracht Frankfurt in Germania. A parte il fatto che il rosa non è il colore <strong>del</strong>lasquadra la protesta è anche contro la commercializzazione <strong>del</strong> calcio, che cerca <strong>di</strong>silenziare i tifosi cr<strong>it</strong>ici.Alcuni gruppi <strong>di</strong> tifosi in Germania hanno organizzato <strong>del</strong>le coreografie antisessiste estriscioni, come Schickeria <strong>del</strong> Bayern München o il gruppo <strong>di</strong> Darmstadt.AUSTRIA: Nel corso <strong>del</strong> progetto OLYMPIA FairPlay ha promosso una fanzine non solosul tifo femminile, ma interamente scr<strong>it</strong>to da donne tifose. Gli articoli riguardano <strong>di</strong>fferent<strong>it</strong>emi legati al tifo come repressione, commercializzazione e proprietà.ITALIA: Ogni anno la UISP organizza i Mon<strong>di</strong>ali Antirazzisti, un torneo non compet<strong>it</strong>ivo <strong>di</strong>calcio per gruppi <strong>di</strong> tifosi e altre associazioni antirazziste. Durante gli ultimi anni sono statiorganizzati <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à sul tema <strong>del</strong>l’antisessismo: organizzazione <strong>di</strong> un torneo femminile,corsi <strong>di</strong> auto<strong>di</strong>fesa, striscioni antisessisti, <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>i.[1] Ci sono sport che sono percep<strong>it</strong>i come solo riservati alle donne, per esempio il nuoto sincronizzato. Gli uomini che praticano questisport sono considerati gay. Questo <strong>di</strong>mostra che i temi <strong>del</strong> sessismo e <strong>del</strong>l’omofobia sono fortemente correlati.


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Olympia – Pari opportun<strong>it</strong>à attraverso e dentro lo SportProgetto n. 2009-119404.1.1) Mappatura – Uguaglianza <strong>di</strong> genere negli sporteuropeiProf. Gertrud PfisterDipartimento Scienza <strong>del</strong>lo Sport e <strong>del</strong>l’Esercizio, Univers<strong>it</strong>à <strong>di</strong> CopenhagenIntroduzioneIl presente stu<strong>di</strong>o si focalizza sulle proporzioni e le relazioni <strong>di</strong> genere nelle varie aree<strong>del</strong>lo sport nonché in <strong>di</strong>fferenti regioni e Paesi. Il punto focale <strong>del</strong>la mappatura riguarda ilruolo <strong>del</strong>le organizzazioni sportive, la partecipazione agli sport, i mezzi <strong>di</strong> comunicazione,la scienza <strong>del</strong>lo sport, l’educazione fisica e la tifoseria sportiva.Le informazioni che abbiamo raccolto si basano sui dati esistenti, principalmente sulle fonti<strong>di</strong> Internet, ma anche su pubblicazioni scientifiche e altro materiale come lo stu<strong>di</strong>o“Women in the 2000, 2004 and 2008 Olympic and Paralympic Games” i [le donne neigiochi olimpici e paralimpici <strong>del</strong> 2000, 2004 e 2008, N.d.t.] che punta l’attenzione sugliStati Un<strong>it</strong>i ma per alcune questioni include anche altri Paesi.Il ruolo <strong>del</strong>le organizzazioni sportiveNello stu<strong>di</strong>o sulla leadership, abbia esplorato le relazioni <strong>di</strong> genere ai livelli più elevati neglienti governativi legati al mondo <strong>del</strong>lo sport (organizzazioni sportive in determinati Paesi) incontesti internazionali, europei e nazionali.A livello internazionale <strong>di</strong> associazione/federazione:IOCL’organizzazione sportiva più potente a livello internazionale è la IOC. Il Presidente <strong>del</strong>laIOC è un uomo. Attualmente la IOC conta 112 membri <strong>di</strong> cui 19 donne. Inoltre, ci sono28 membri onorari (<strong>di</strong> cui 4 donne) e un membro onorario uomo. Il numero totale deimembri <strong>del</strong>la IOC è 141, <strong>di</strong> cui 23, ossia il 16 %, sono donne.Esistono 25 Commissioni IOC e 6 <strong>di</strong> queste (il 24 %) non includono donne: il Com<strong>it</strong>ato <strong>di</strong>revisione e controllo interno , la rappresentanza IOC nell’Ama, Agenzia mon<strong>di</strong>ale antidoping,la Commissione marketing, la Commissione per la Filatelia, Numismatica eMemorabilia Olimpica, la Commissione per la ra<strong>di</strong>o e la televisione e la Commissione peri <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti televisivi e dei nuovi me<strong>di</strong>a.Tre (12%) <strong>del</strong>le 25 commissioni sono guidate da una donna: la Commissione <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento per Rio de Janeiro 2016, la Commissione <strong>di</strong> valutazione (che valuta lerichieste <strong>del</strong>le c<strong>it</strong>tà <strong>di</strong> osp<strong>it</strong>are i giochi) e la Commissione “Women and Sport”. 21 (l’84%)<strong>del</strong>le commissioni contano meno <strong>del</strong> 25% <strong>di</strong> membri donne. Soltanto la Commissione


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12“Women and Sport” ha una maggioranza <strong>di</strong> donne: il 55% è <strong>di</strong> sesso femminile e il 45%maschile (si veda la lista <strong>del</strong>le commissioni e dei loro membri alla fine <strong>del</strong> documento).ParalimpiciIl Com<strong>it</strong>ato Paralimpico Internazionale (IPC) è guidato da un presidente uomo. Il suoconsiglio comprende 14 membri (incluso il presidente) – il presidente è un uomo, 11 dei 14membri sono uomini, ciò significa che la percentuale femminile nell’IPC è <strong>del</strong> 21%.L’IPC ha ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o cinque consigli che sono responsabili <strong>di</strong> aree e gruppi specifici. IlConsiglio <strong>degli</strong> Atleti (10 membri, 50% uomini e 50% donne), il Consiglio <strong>del</strong>leOrganizzazioni internazionali <strong>del</strong>lo Sport per i Disabili (IOSD) (8 membri, 75% uomini e25% donne), il Consiglio Regionale (9 membri, una posizione vacante; 71% uomini e 29%donne), il Consiglio <strong>del</strong>lo Sport che rappresenta i vari sport (32 membri; 75% uomini e25% donne). Il Com<strong>it</strong>ato <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>lo Sport conta 4 membri, 2 uomini e 2donne).In totale questi consigli possiedono il 69 % <strong>di</strong> uomini e il 31 % <strong>di</strong> donne. Tutti i presidentisono uomini.Sport Accord – la federazione ombrello <strong>del</strong>le federazioni sportive internazionaliNel 2009, l’Associazione Generale <strong>del</strong>le Federazioni Sportive Internazionali (GAISF),ha deciso una riorganizzazione <strong>del</strong>l’associazione e ha adottato un nuovo nome.“SportAccord” ha come obiettivo “unire, sostenere e promuovere i suoi membri, ossia lefederazioni e le organizzazioni sportive internazionali, nel coor<strong>di</strong>namento e nellaprotezione <strong>degli</strong> scopi e <strong>degli</strong> interessi comuni, nella comunicazione e nella cooperazionee al tempo stesso, nella salvaguar<strong>di</strong>a e nel rispetto <strong>del</strong>la loro autonomia ii ”.Lo Sport Accord possiede solo una <strong>di</strong>rezione maschile: il presidente è un uomo così comei sei membri <strong>del</strong> consiglio.Federazioni Sportive InternazionaliAbbiamo analizzato 73 Federazioni Sportive Internazionali: 33 federazioni <strong>di</strong> “sportufficiali” (secondo la terminologia IOC recuperabile sulla pagina web <strong>del</strong>l’organizzazione) ,34 <strong>di</strong> “sport riconosciuti” e 6 <strong>di</strong> “altri sport”.In tutti i consigli <strong>di</strong>rettivi <strong>del</strong>le Federazioni Sportive Internazionali le donne sono grossomodo una piccola minoranza con due eccezioni: il netball e il softball che sono sportpuramente femminili. 9 federazioni su 33 <strong>di</strong> “sport ufficiali” (il 27%) non hanno nemmenouna donna nei loro consigli (tiro con l’arco, bob, box, canoa, ciclismo, calcio, pallamano,pentatlon moderno e sollevamento pesi). Tra gli “sport riconosciuti” ci sono 10 federazioni(29%) che hanno consigli <strong>di</strong>rettivi “esclusivamente maschili” (sport <strong>del</strong>l’aria, bandy,baseball, biliardo, cricket, floorball, salvataggio, polo, rugby e tiro alla fune). Dei 6 “altrisport” 2 federazioni non contano donne nei loro consigli (aikido e football americano).In totale, <strong>del</strong>le 73 federazioni elencate nella pagina web <strong>del</strong>la IOC, 21 <strong>di</strong> esse (il 29%) nonhanno nemmeno una donna nei loro consigli. Nella stragrande maggioranza <strong>del</strong>lefederazioni con un consiglio “misto”, le donne sono pochissime. Nelle 63 <strong>di</strong> 73 federazioni(86 %) la percentuale <strong>del</strong>le donne è inferiore al 25%. La percentuale me<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la presenzafemminile nel consigli <strong>di</strong>rettivi <strong>di</strong> queste federazioni è <strong>del</strong> 9,75 %.68 <strong>del</strong>le 73 federazioni sportive internazionali sono guidate da un presidente uomo. Solo in5 federazioni (<strong>di</strong> piccola ent<strong>it</strong>à) il presidente è una donna (curling, equ<strong>it</strong>azione, triathlon,bowling e netball).


Federazioni sportive a livello europeoL’ENGSO (Organizzazioni Sportive Europee non governative) è un’organizzazione noprof<strong>it</strong>. I suoi 40 membri rappresentano le organizzazioni sportive ombrello dei Paesieuropei (Confederazioni Sportive Nazionali o Com<strong>it</strong>ati Olimpici Nazionali). L’attualepresidente <strong>del</strong>la ENGSO è una donna. 2 dei 9 membri <strong>del</strong> com<strong>it</strong>ato esecutivo (compreso ilpresidente onorario) sono donne. Ciò significa che la proporzione uomini-donne nelcom<strong>it</strong>ato esecutivo <strong>del</strong>l’ENGSO è <strong>di</strong> 80% : 20%.Federazioni sportiveA livello europeo abbiamo analizzato la proporzione <strong>di</strong> genere nelle posizioni <strong>di</strong>rigenziali <strong>di</strong>52 federazioni sportive iii . 20 <strong>del</strong>le 52 federazioni sportive europee, più <strong>di</strong> un terzo, nonhanno donne nel loro consiglio <strong>di</strong>rettivo (sollevamento pesi, taekwondo, vela, judo,pallamano, calcio, equ<strong>it</strong>azione, canoa, wushu, tiro alla fune, sumo, rugby, racquetball,karate, golf, scacchi, biliardo, sport <strong>del</strong>l’aria, aikido e football americano). In 46 <strong>del</strong>le 52federazioni, l’88 %, ha meno <strong>del</strong> 25% <strong>di</strong> donne nei loro consigli <strong>di</strong>rettivi.Netball e squash sono le uniche federazioni che hanno oltre il 50% <strong>di</strong> donne nei loroconsigli <strong>di</strong>rettivi; il consiglio <strong>del</strong> netball, sport per “sole donne”, è composto esclusivamenteda membri <strong>di</strong> sesso femminile. Alla guida <strong>del</strong>la Federazione Europea <strong>di</strong> Squash ci sonoprincipalmente donne: la proporzione uomo-donna è 43% : 57% Due federazioni sportiveeuropee (4%) hanno un presidente donna (netball e bowling) mentre 50 <strong>del</strong>le federazionihanno un capo uomo (96%). In totale, ci sono 581 uomini e 72 donne (l’11 %) nei consigli<strong>di</strong>rettivi <strong>del</strong>le 52 federazioni sportive europee.Abbiamo selezionato 6 federazioni sportive per un’indagine più approfon<strong>di</strong>ta a livelloeuropeo e nazionale. Tra questi sport ci sono attiv<strong>it</strong>à che sono state considerate peruomini, per donne e neutre. Questi sport sono: calcio, sollevamento pesi, nuoto, tennis,atletica e ginnastica artistica. I dati dei 6 sport selezionati (calcio, sollevamento pesi,nuoto, tennis, atletica e ginnastica artistica) mostrano una tendenza simile rispetto ai dati<strong>di</strong> tutte le altre federazioni, le posizioni <strong>di</strong>rigenziali sono per la maggioranza “riservate” agliuomini. 5 <strong>del</strong>le 6 federazioni europee hanno meno <strong>del</strong> 10% <strong>di</strong> donne nei loro consigli(soltanto l’atletica ha il 67% <strong>di</strong> uomini e il 33% <strong>del</strong>le donne). Sia la federazione <strong>del</strong> calcioche quella <strong>del</strong> sollevamento pesi non hanno nemmeno una donna all’interno dei loroconsigli <strong>di</strong>rettivi.Federazioni sportive a livello nazionaleAbbiamo analizzato le posizioni <strong>di</strong> comando nelle organizzazioni sportive <strong>degli</strong> 11 Paesiselezionati (i cr<strong>it</strong>eri <strong>di</strong> selezione erano in particolare <strong>di</strong>mensioni, regione, sistemi sportivi).Abbiamo scelto questi Paesi anche con l’intenzione <strong>di</strong> includere nazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse parti <strong>di</strong>Europa: Regno Un<strong>it</strong>o, Germania, Francia, Austria quali Paesi <strong>del</strong>l’Europa centrale;Danimarca e Norvegia quali rappresentanti <strong>del</strong>la Scan<strong>di</strong>navia; Italia e Spagna per l’Europameri<strong>di</strong>onale; Ungheria e Slovenia per l’ex blocco sovietico e i Paesi Bassi per il Benelux.Le Federazioni ombrello nei Paesi selezionatiNegli 11 Paesi abbiamo analizzato 18 federazioni (alcuni Paesi hanno più <strong>di</strong> unafederazione ombrello). I membri <strong>del</strong> consiglio <strong>del</strong>le federazioni sportive nazionali sono 201uomini e 72 donne (il 79% e il 21%). Solo 3 <strong>del</strong>le 18 federazioni hanno un presidentedonna: Norvegia (NIF) e Regno Un<strong>it</strong>o (Br<strong>it</strong>ish Olympic Association, Princess Anne) el'Alleanza Sport e Tempo Libero (ex CCPR).6 sport selezionati negli 11 Paesi analizzatiBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12Abbiamo analizzato la proporzione <strong>di</strong> genere nelle posizioni <strong>di</strong> comando <strong>di</strong> 6 <strong>di</strong>sciplinesportive negli 11 Pesi selezionati (ve<strong>di</strong> sopra). Come precedentemente menzionato, glisport erano calcio, sollevamento pesi, nuoto, tennis, atletica e ginnastica artistica. In totaleabbiamo esaminato i com<strong>it</strong>ati esecutivi <strong>di</strong> 62 federazioni sportive nazionali. iv3 <strong>del</strong>le 62 federazioni sportive nazionali analizzate hanno un presidente donna (il 4,8%) iPaesi e gli sport con una donna come presidente sono: l’Austria per la ginnastica, laGermania per il nuoto e i Paesi Bassi per il tennis. Ma 12 <strong>del</strong>le 62 federazioni sportive (il19%) non hanno nemmeno una donna nei loro consigli <strong>di</strong>rettivi. In particolare lefederazioni calcistiche sono guidate da com<strong>it</strong>ati <strong>di</strong> soli uomini. Le federazioni calcistichenazionali <strong>di</strong> Austria, Francia, Ungheria, Italia, Slovenia, Spagna e Regno Un<strong>it</strong>o non hannodonne nei loro consigli <strong>di</strong>rettivi.Anche nelle 50 federazioni (l’81%) con donne in posizioni <strong>di</strong> comando, la presenzafemminile rimane comunque una minoranza. 45 <strong>del</strong>le 62 federazioni sportive nei Paesiselezionati (il 73%) hanno meno <strong>del</strong> 25% <strong>di</strong> donne nei loro consigli <strong>di</strong>rettivi. È importantenotare che la Norvegia è l’unico Pese dove tutte e 6 le federazioni sportive hanno oltre il25% <strong>di</strong> donne nei loro com<strong>it</strong>ati esecutivi.Sono solo 3 <strong>del</strong>le 62 federazioni che hanno circa il 50% <strong>di</strong> donne nei loro com<strong>it</strong>ati esecutivi(Danimarca: ginnastica, Francia: nuoto e Norvegia: ginnastica).ConclusioniLe donne rappresentano una percentuale <strong>di</strong> minoranza nelle posizioni <strong>di</strong> comando in tuttele <strong>di</strong>scipline sportive (fatta eccezione per gli sport esclusivamente femminili) a tutti i livelli ein tutti i Paesi. La punta <strong>del</strong>la gerarchia sportiva, la posizione <strong>del</strong> presidente, è occupatada uomini tranne qualche rara eccezione. Ma non solo le donne, anche gli immigrati, sonoemarginati dalle associazioni sportive. “Rispetto alle posizioni <strong>di</strong> comando, tutti i dati<strong>di</strong>sponibili mostrano la netta sottorappresentazione <strong>del</strong>le minoranze etniche e <strong>degli</strong>immigrati v ”. La combinazione <strong>del</strong>l’essere donna con l’appartenenza ad una minoranzaetnica riduce quasi a zero le possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> ottenere accesso ai consigli decisionali e aicom<strong>it</strong>ati <strong>del</strong>le associazioni sportive.Potenziali spiegazioniLa sociologia <strong>del</strong> lavoro, in particolare argomenti come la “segregazione <strong>di</strong> genere nelmercato <strong>del</strong> lavoro” e la “cultura <strong>di</strong> genere nelle organizzazioni”, può fornire approcc<strong>it</strong>eoretici alla gerarchia dei sessi nelle posizioni <strong>di</strong>rigenziali nell’amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>lo sport. viGli stu<strong>di</strong> condotti sul mercato <strong>del</strong> lavoro <strong>di</strong> genere in<strong>di</strong>cano che l’impiego e le carriere<strong>di</strong>pendono dall’interazione tra domande, aspettative, certezze e ideali <strong>degli</strong> impiegatinonché dalle domande, dalle aspettative, dagli ideali, dalle competenze e dalle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> v<strong>it</strong>a <strong>del</strong> potenziale impiegato. Le domande e le aspettative <strong>del</strong>le donne potrebbero nonsod<strong>di</strong>sfare le domande e le aspettative <strong>degli</strong> impiegati che sono interessati ad un orario <strong>di</strong>lavoro pieno (o extra) e <strong>del</strong>l’impiegato flessibile che mette al primo posto il “suo” lavororispetto alla famiglia. L’integrazione v<strong>it</strong>a-lavoro rimane un problema per molte donne.Pertanto queste posizioni <strong>di</strong> comando sul mercato <strong>del</strong> lavoro e nelle organizzazionisportive saranno più accessibili agli uomini che alla donne.Le strutture e i processi nelle organizzazioni/posti <strong>di</strong> lavoro non sono “auto-evidenti” macreati all’interno e attraverso processi <strong>di</strong>scorsivi. Essi <strong>di</strong>pendono dalla “cultura”<strong>del</strong>l’organizzazione che decide non solo in mer<strong>it</strong>o all’organizzazione <strong>del</strong> lavoro ma anchein mer<strong>it</strong>o ai valori e agli ideali da seguire. Le culture <strong>del</strong>le organizzazioni favoriscono gliuomini in molti mo<strong>di</strong>. Nella maggior parte <strong>del</strong>le organizzazioni il “capo ideale” è un uomo, ilcui impegno è <strong>di</strong>mostrato dall’intenso coinvolgimento e dalle lunghe ore lavorative nonchéda uno stile autor<strong>it</strong>ario <strong>di</strong> comando. Nelle organizzazioni sportive i capi ideali devono


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12essere ragazzi con un importante coinvolgimento nello sport in termini <strong>di</strong> tempo e unavasta rete <strong>di</strong> conoscenze.Esistono numerosi altri fattori e processi, da come avvengono le elezioni fino al potereinformale dei gruppi interni, che possono impe<strong>di</strong>re alle donne <strong>di</strong> salire in cima allagerarchia.Partecipazione <strong>di</strong> entrambi i sessi allo sportPopolazione generale nei vari PaesiSecondo l’Eurobarometro sullo sport e l'attiv<strong>it</strong>à fisica (2010), vii il 34% <strong>degli</strong> uomini e il 43%<strong>del</strong>le donne in Europa non praticano attiv<strong>it</strong>à fisiche ricreative. Esistono <strong>del</strong>le enormi<strong>di</strong>fferenze circa la partecipazione allo sport e all’esercizio fisico tra i vari Paesi europei,che <strong>di</strong>pendono, tra le altre cose, dalla cultura e dalle opportun<strong>it</strong>à. Nei Paesi scan<strong>di</strong>navi,dove sia gli Stati che gli in<strong>di</strong>vidui stessi sostengono uno stile <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a attivo, la percentuale<strong>del</strong>la popolazione attiva è molto alta, mentre la maggioranza <strong>del</strong>la popolazione nei Paesi<strong>del</strong>l’Europa meri<strong>di</strong>onale preferisce una v<strong>it</strong>a sedentaria. Le donne nei Paesi scan<strong>di</strong>navisembrano essere attive nello sport (in tutti gli sport) esattamente come gli uomini, almenonella definizione più ampia <strong>di</strong> sport (comprese le attiv<strong>it</strong>à ricreative). In molti Paesi<strong>del</strong>l’Europa centrale e settentrionale, le attiv<strong>it</strong>à fisiche informali come nuoto, passeggiate inbicicletta sono popolari sia tra le donne che tra gli uomini. Gli uomini sono più propensi a<strong>di</strong>ventare membri <strong>di</strong> club sportivi e a partecipare alle competizioni sportive, mentre moltedonne preferiscono attiv<strong>it</strong>à come la ginnastica e altre tendenze <strong>del</strong> nuovo f<strong>it</strong>ness. Mal’attiv<strong>it</strong>à fisica <strong>di</strong>pende dalla cultura e dalle opportun<strong>it</strong>à, nonché dall’istruzione/classesociale.Par<strong>it</strong>à dei sessi e sport tra gli immigratiScarseggiano dati significativi circa le percentuali <strong>di</strong> partecipazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> origineimmigrata. Ci sono informazioni <strong>di</strong>sponibili circa la Danimarca, la Svezia, l’Irlanda, laGermania e l’Austria. Tutti i dati in<strong>di</strong>cano che le minoranze e gli immigrati, in particolaredonne e ragazze, sono sottorappresentati tra i partecipanti agli sport (per tutti) nonché tra imembri dei club sportivi viii .Educazione fisicaVari stu<strong>di</strong> con <strong>di</strong>fferenti meto<strong>di</strong> mostrano che bambini, ragazzi e ragazze amano essereattivi ma si evidenzia un consistente calo <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à sportiva e fisica ricreazionale tra gliadolescenti, in particolare tra le ragazze.Lo stu<strong>di</strong>o HBSC <strong>del</strong> 2006, condotto in 41 Paesi europei, ha rilevato che il 25% dei ragazzie il 19% <strong>del</strong>le ragazze (13 anni) e il 19% dei ragazzi e il 12% <strong>del</strong>le ragazze (15 anni)pratica almeno 60 minuti <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisica al giorno per cinque o più giorni alla settimana(come in<strong>di</strong>cato nelle raccomandazioni sulla salute). ix Esiste una notevole <strong>di</strong>fferenza tra iPaesi: il 46% dei ragazzi slovacchi (età 15 anni ) ma solo l’11% dei ragazzi svedesi e il29% <strong>del</strong>le ragazze slovacche e soltanto il 5% <strong>del</strong>le ragazze in Francia e in Portogallosod<strong>di</strong>sfa le domande <strong>degli</strong> esperti <strong>del</strong>la salute x .L’Eurobarometro su sport e salute (2010) ha mostrato anche che solo l’8% <strong>del</strong>le giovanidonne (15-24), ma il 19% dei giovani uomini, pratica regolarmente attiv<strong>it</strong>à fisica. Leindagini condotte nei vari Paesi hanno rilevato un quadro simile e hanno mostrato un fortedeclino <strong>del</strong>l’attiv<strong>it</strong>à fisica tra le ragazze, già a partire dall’età compresa tra i 13 e i 15 anni. xi


Esistono varie ragioni che hanno causato questo drammatico calo <strong>di</strong> interesse nell’attiv<strong>it</strong>àsportiva ma gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibili in<strong>di</strong>cano che l’Educazione Fisica nelle scuole contribuisceo almeno previene il crollo <strong>del</strong> tasso <strong>di</strong> ragazze che pratica sport e attiv<strong>it</strong>à fisica. xii Inparticolare nelle classi miste, l’educazione fisica sembra essere orientata alle richieste deiragazzi e ciò vuol <strong>di</strong>re che gli studenti <strong>di</strong> sesso femminile potrebbero essere emarginati.Un consistente numero <strong>di</strong> ragazze non pratica educazione fisica. Un problema specifico èl’integrazione <strong>del</strong>le ragazze <strong>di</strong> origine immigrata perché le richieste e le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong>lelezioni <strong>di</strong> educazione fisica potrebbero non sod<strong>di</strong>sfare le loro aspettative e/o i loro requis<strong>it</strong>iimposti da religione e/o cultura. xiiiIl mondo accademico – Scienza <strong>del</strong>lo sportScuole Superiori/Univers<strong>it</strong>àDa secoli il mondo accademico è una prerogativa maschile come in<strong>di</strong>cano chiaramente ilnumero e le posizioni <strong>degli</strong> uomini e <strong>del</strong>le donne nelle univers<strong>it</strong>à europee e <strong>di</strong> tutto ilmondo. Ciò è vero anche per la scienza <strong>del</strong>lo sport, un campo accademico che si era giàsviluppato agli inizia <strong>del</strong> 20° secolo e che ha conosciuto una continua fase ascendentenegli anni 60. La scienza <strong>del</strong>lo sport (sport e scienza intesi nel senso più ampio <strong>del</strong>termine) è un campo multi<strong>di</strong>sciplinare con specializzazioni, tra l’altro, in scienze umane esociali (dalla filosofia <strong>del</strong>lo sport alla sociologia e alla gestione <strong>del</strong>lo sport) nonché in variearee <strong>di</strong> scienze naturali (dalla biomeccanica alla fisiologia <strong>del</strong>l’esercizio fisico).La <strong>di</strong>sciplina ha <strong>di</strong>fferenti denominazioni ed è oggetto <strong>di</strong> insegnamento e <strong>di</strong> ricerca da varifocolai e approcci. In alcuni Paesi esistono <strong>del</strong>le univers<strong>it</strong>à <strong>del</strong>lo sport, in altri la scienza<strong>del</strong>lo sport è integrata nel sistema univers<strong>it</strong>ario tra<strong>di</strong>zionale. Gli obiettivi principali dei<strong>di</strong>partimenti <strong>del</strong>la scienza <strong>del</strong>lo sport sono l’educazione allo sport in relazione alleprofessioni, tra cui gli insegnanti <strong>di</strong> educazione fisica, e la ricerca in vari argomenti ecampi. La scelta <strong>del</strong>le questioni che sono considerate importanti nella comun<strong>it</strong>à scientificae i risultati <strong>del</strong>la ricerca stabiliscono in molti mo<strong>di</strong> il programma, anche per le donne nellosport. Fino a poco tempo fa, le donne erano escluse da numerose attiv<strong>it</strong>à sportive conmotivazioni addotte proprio dalla scienza <strong>del</strong>lo sport, in particolare dalla me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong>losport. L’essere membro <strong>del</strong>la comun<strong>it</strong>à scientifica significa influenzare i <strong>di</strong>scorsi e lepratiche. Pertanto la par<strong>it</strong>à dei sessi nella scienza <strong>del</strong>lo sport ha la massima importanza.Attualmente non ci sono dati <strong>di</strong>sponibili che si riferiscono ad una specifica <strong>di</strong>sciplinaaccademica ma si può dedurre che le proporzioni <strong>di</strong> genere nella scienza <strong>del</strong>lo sport sonosimili alle proporzioni me<strong>di</strong>e nelle accademie in generale anche quando si tratta <strong>di</strong> varie<strong>di</strong>scipline. Nonostante gli sviluppi pos<strong>it</strong>ivi <strong>degli</strong> ultimi decenni, le statistiche <strong>di</strong>fferenziateper genere mostrano dei <strong>di</strong>vari <strong>di</strong> genere ancora relativamente ampi nel mondoaccademico. Nel 2003 è stata registrata una percentuale <strong>del</strong> 43% dei dottoran<strong>di</strong> laureati inEuropa ma solo il 29% dei ricercatori era donna (UE a 25 membri). La <strong>di</strong>stribuzione deiricercatori donne nelle univers<strong>it</strong>à è come segue: <strong>di</strong>scipline umanistiche 39%, ingegneria etecnologia 21% (l’11,5 % in Germania) scienze naturali 29% xiv .Al vertice <strong>del</strong>la gerarchia, tra i professori (i senior nelle posizioni più alte), le donnerappresentano una minoranza pari al 15%; meno <strong>del</strong> 10% in Austria, Belgio, Germania,Malta e Paesi Bassi, oltre il 25% in Romania, Lettonia e Turchia e il 6% <strong>del</strong>le donne e il18% <strong>degli</strong> uomini nello staff accademico sono professori (UE a 25 membri). Ci sono <strong>del</strong>le<strong>di</strong>fferenze che <strong>di</strong>pendono dalla <strong>di</strong>sciplina: il 6 % dei professori in ingegneria e tecnologia eil 24% in scienze umanistiche sono donne.Riuscire a stabilire un programma specifico <strong>di</strong>pende dallo status <strong>del</strong>la comun<strong>it</strong>à scientificae qui predominano gli uomini. La percentuale <strong>del</strong>le donne nei com<strong>it</strong>ati scientifici, conl’eccezione <strong>del</strong>la Norvegia, è al <strong>di</strong> sotto <strong>del</strong> 50%, in 15 dei 20 Paesi inclusi in questeBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


statistiche la percentuale è al <strong>di</strong> sotto <strong>del</strong> 30%. Ci sono anche altri in<strong>di</strong>catori, ad es.riguardo all’esecuzione e all’amministrazione dei programmi <strong>di</strong> ricerca, alla valutazione<strong>del</strong>le ricerche, al finanziamento dei progetti <strong>di</strong> ricerca o alle posizioni come decani opresidenti univers<strong>it</strong>ari che in<strong>di</strong>cano la gerarchia <strong>di</strong> genere nell’accademia.Comun<strong>it</strong>à scientificaUna questione importante riguarda il ruolo <strong>del</strong>la donna e <strong>del</strong>l’uomo nelle comun<strong>it</strong>àscientifiche e la loro influenza nei rispettivi campi <strong>del</strong>la scienza che, tra l’altro, si riflettononelle posizioni nei consigli e<strong>di</strong>toriali o nei <strong>di</strong>scorsi <strong>di</strong> apertura alle conferenze.Un’eccellente indagine nella <strong>di</strong>stribuzione dei sessi relativamente a influenza e potereforn<strong>it</strong>a ai consigli governativi <strong>del</strong>le associazioni scientifiche che rispecchia la <strong>di</strong>stribuzionedei generi nelle posizioni accademiche precedentemente descr<strong>it</strong>ta.Le associazioni europee <strong>del</strong>la scienza <strong>del</strong>lo sport sono un in<strong>di</strong>catore <strong>del</strong> numero e <strong>del</strong>lostatus <strong>del</strong>le donne in questo campo. Tuttavia è necessario considerare che questeassociazioni hanno obiettivi simili, promuovere il loro campo scientifico, ma adottanostrategie e strutture <strong>di</strong>verse ed hanno un <strong>di</strong>verso impatto sulla comun<strong>it</strong>à scientifica.Nonostante queste <strong>di</strong>fferenze, non esiste un messaggio chiaro: le donne sono unaminoranza in queste organizzazioni, tra i membri, ma in particolare nei com<strong>it</strong>ati decisionali.Gli esempi che seguono forniscono un’idea chiara in questo importante campo. I dati sonostati raccolti dalle pagine web <strong>del</strong>le stesse organizzazioni.ECSS – un’associazione europea multi<strong>di</strong>sciplinareLa più vasta associazione scientifica sportiva è la European College of Sport Sciences(ECSS), l’unica organizzazione multi<strong>di</strong>sciplinare <strong>del</strong>la scienza <strong>del</strong>lo sport esistente inEuropa. L’ECSS organizza un congresso annuale che conta oltre 2000 partecipanti. Ilpresidente è stato ed è attualmente un uomo e il consiglio <strong>di</strong>rettivo è composto da 1 donnae 5 uomini. Il consiglio scientifico è composto da 7 membri tra cui 1 donna e nel com<strong>it</strong>atoscientifico il rapporto uomini-donne è <strong>di</strong> 10:3. I membri eccellenti sono nominati dai soci<strong>del</strong>l’organizzazione, donne e 35 uomini. Tra i membri, le donne sono una minoranza e nonarrivano nemmeno al 30%.Organizzazioni europee <strong>del</strong>la scienza <strong>del</strong>lo sport in varie <strong>di</strong>sciplineLa Federazione europea <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong>lo sport (EFSMA): il consiglio è composto da 7membri uomini, i funzionari. 3 uomini e 2 donne sono membri aggiuntivi e altri due uominisono cooptati. I membri <strong>del</strong>l’EFSMA sono 41 organizzazioni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>del</strong>lo sport inEuropa, dall’Albania all’Ucraina. Solo il 9% <strong>di</strong> queste organizzazioni ha una donna comepresidente (in tre casi i nomi <strong>del</strong> presidente non sono stati menzionati).La FEPSAC, European Federation of Sport Psychology, possiede un consiglio <strong>di</strong>rettivo <strong>di</strong>8 persone, 6 uomini e due donne. Il Presidente e il Vice Presidente sono uomini. Poiché imembri principali <strong>del</strong>la FEPSAC sono le associazioni <strong>di</strong> psicologia <strong>del</strong>lo sport, il rapportouomo:donna tra i membri non può essere identificato.Il consiglio <strong>del</strong>l’EASM, European Association of Sport Management, comprende 6 uominie 4 donne. Il presidente è un uomo.L’EASS, European Association of Sport Sociology, possiede un consiglio <strong>di</strong> 5 membriuomini, tra i quali il presidente. Tra i membri <strong>del</strong> consiglio allargato ci sono due uomini edue donne.La EUAPA, European Physical Education Association, è guidata da un presidente donnama tutti gli altri membri <strong>del</strong> consiglio sono uomini: tre uomini formano il gruppo <strong>di</strong>rettivo. 5uomini sono i rappresentanti <strong>del</strong>le regioni, 3 uomini I rappresentanti <strong>del</strong> forum. Solo duemembri in sost<strong>it</strong>uzione sono donne.Organizzazioni scientifiche sportive nei PaesiIn alcuni Paesi, come la Germania, le organizzazioni esistenti includono tutte o moltescienze <strong>del</strong>lo sport. L’associazione tedesca <strong>del</strong>la scienza <strong>del</strong>lo sport è multi<strong>di</strong>sciplinare. LaBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


maggior parte <strong>degli</strong> scienziati <strong>del</strong>lo sport tedeschi che lavorano all’univers<strong>it</strong>à sono membri.Il suo consiglio esecutivo conta 7 membri, tra cui due donne; una <strong>di</strong> loro è il presidente.Per la prima volta nella storia <strong>di</strong> questa organizzazione, governa un presidente donna.La SVEBI, associazione svedese per la scienza uman<strong>it</strong>aria e sociale e per le scienzeorientate allo sport, è guidata da quattro uomini e tre donne.In Francia, la ACAPS, Association de Chercheurs en Activ<strong>it</strong>és Physiques et Sportives(associazione <strong>di</strong> ricercatori <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à fisiche e sportive) possiede un consiglio <strong>di</strong> 15ricercatori, due dei quali sono donne.Oltre alle associazioni ombrello in molti Paesi, sono state fondate numerose associazioni<strong>di</strong>sciplinari dalla Swe<strong>di</strong>sh Association of Sport Psychology fino alla Br<strong>it</strong>ish Sport HistoricalSociety. I mo<strong>del</strong>li precedentemente descr<strong>it</strong>ti <strong>di</strong> una gerarchia dei generi sono riscontrabilianche in queste organizzazioni.ConclusioniQuesti esempi <strong>di</strong>mostrano chiaramente che il mondo <strong>del</strong>la scienza in generale, e lascienza <strong>del</strong>lo sport in particolare, sono mon<strong>di</strong> maschili. I dati precedentemente riportaticonfermano le analisi <strong>del</strong> cosiddetto “Gruppo <strong>di</strong> Helsinki” sulle donne e la scienza xv e le<strong>di</strong>chiarazioni <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la WIRDEM (Women in Research Decision-Making)(WIRDEM), Maya Widmer: "Tutti i dati mostrano una netta sottorappresentazione <strong>del</strong>ledonne nelle posizioni <strong>di</strong> comando nel campo <strong>del</strong>la ricerca.” xviÈ necessaria una ricerca più approfon<strong>di</strong>ta per esaminare le motivazioni <strong>del</strong>lapredominanza <strong>degli</strong> uomini in questo settore e l’influenza <strong>del</strong>la gerarchia dei generi sugliargomenti e sul tipo <strong>di</strong> ricerca ma anche sull’accesso <strong>del</strong>le donne alle posizioniaccademiche all’interno <strong>del</strong>le univers<strong>it</strong>à. La pubblicazione <strong>del</strong>la Commissione EU“Mappatura <strong>del</strong> labirinto: far arrivare più donne ai vertici <strong>del</strong>la ricerca” (2008) fornisce unapanoramica sulle s<strong>it</strong>uazioni e <strong>del</strong>le potenziali spiegazioni per la gerarchia dei generi inquesto campo. Tuttavia mancano ricerche specifiche sulla scienza <strong>del</strong>lo sport.Copertura me<strong>di</strong>aticaGli stu<strong>di</strong> condotti sulla copertura me<strong>di</strong>atica <strong>di</strong> atleti maschili e femminili in numerosi Paesihanno prodotti risultati molto simili. La percentuale <strong>del</strong> tempo, <strong>del</strong>lo spazio o <strong>degli</strong> articolinelle pagine sportive o nei programmi televisivi che si riferiscono ad atleti <strong>di</strong> sessofemminile è inferiore al 10%. xviiQuesta s<strong>it</strong>uazione cambia in caso <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> eventi, come i Giochi Olimpici, dove il numerodei partecipanti uomini e donne è grosso modo simile e dove le donne vengono presentatedai mezzi <strong>di</strong> comunicazione almeno quando vincono <strong>del</strong>le medaglie. Tuttavia, nonostantel’interesse dei me<strong>di</strong>a nelle Olimpia<strong>di</strong> femminili, rimane comunque un <strong>di</strong>vario <strong>di</strong> genere: ledonne sono sottorappresentate nella copertura me<strong>di</strong>atica durante le Olimpia<strong>di</strong>, un fattoche non può essere spiegato dalla proporzione <strong>di</strong> genere tra i partecipanti o dal tasso <strong>di</strong>successo <strong>degli</strong> atleti uomini e donne. Ciò può essere illustrato dai risultati <strong>del</strong>la ricercacondotta da un gruppo <strong>di</strong> 14 ricercatori che ha analizzato i quoti<strong>di</strong>ani durante le Olimpia<strong>di</strong><strong>del</strong> 2004 nei loro rispettivi Paesi <strong>di</strong> appartenenza. Il lavoro svolto rappresenta la più vastacollezione <strong>di</strong> analisi quant<strong>it</strong>ative <strong>di</strong> contenuto focalizzata su un singolo evento e usando lastessa metodologia.Le tabelle che seguono e che si riferiscono ai rapporti dei quoti<strong>di</strong>ani durante i GiochiOlimpici forniscono un sunto dei risultati <strong>di</strong> questo progetto <strong>di</strong> ricerca. La tabella 1 mostrache soltanto il 5% <strong>degli</strong> articoli che hanno coperto gli eventi sportivi non olimpici durantequesto periodo ha parlato <strong>del</strong>lo sport femminile, l’88% tratta <strong>di</strong> eventi maschili. Il 25% <strong>degli</strong>articoli usc<strong>it</strong>i durante le Olimpia<strong>di</strong> parla <strong>del</strong>le donne, il 40% <strong>degli</strong> uomini e il resto <strong>degli</strong>articoli non fa riferimento agli atleti. I risultati in<strong>di</strong>cati nella tabella 2 mostrano che ci sonoBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


<strong>di</strong>fferenze nelle presentazioni me<strong>di</strong>atiche <strong>degli</strong> uomini e <strong>del</strong>le donne nei <strong>di</strong>versi Paesi; adesempio i giornali scan<strong>di</strong>navi sembrano puntare un maggior interesse sugli sport femminilirispetto ai giornali usc<strong>it</strong>i in Inghilterra o in Turchia.Copertura <strong>degli</strong> sport secondo il genere durante le Olimpia<strong>di</strong> <strong>del</strong> 2004Tabella 1: Percentuali me<strong>di</strong>e <strong>del</strong> progetto complessivo secondo il tipo <strong>di</strong> coperturaTipocopertura<strong>di</strong>ArticolifemminiliMe<strong>di</strong>a %ArticolimaschiliMe<strong>di</strong>a %FotofemminiliMe<strong>di</strong>a %FotomaschiliMe<strong>di</strong>a %Eventi non 5,0 87,6 7,3 84,0olimpiciEventi olimpici 25,2 40,2 32,3 49,7Totale 15,0 64,3 23,7 56,4PaesiTabella 2: Copertura totale secondo il genere – Paesi europeiArticolifemminili(%)Articolimaschili(%)Fotofemminili(%)Fotomaschili(%)Belgio (n) 13,1 72,1 16,8 66,3Inghilterra 6,3 58,9 35,6 53,2(n)Ungheria (n) 11,2 54,3 13,3 45,2Norvegia (n) 17,0 61,5 20,2 59,5Spagna (n) 11,1 61,0 18,7 72,2Svezia (n) 21,4 54,3 30,1 51,8Turchia (n) 10,1 78,0 - -Me<strong>di</strong>a (14Paesi intotale)15,0 64,3 23,7 56,4Tifoseria femminile in un mondo maschileLa ricerca sulle culture <strong>del</strong>la tifoseria è totalmente “neutrale” in termini <strong>di</strong> genere,analizzando i ruoli e i r<strong>it</strong>uali maschili nelle ricerche generiche sulla tifoseria. Veramentepochi stu<strong>di</strong> si focalizzano sulla tifoseria femminile che è comunque una minoranza nelcampo <strong>del</strong> calcio. Un’indagine rappresentativa condotta sulla popolazione tedesca harilevato che circa il 5% <strong>del</strong>le donne e il 21% <strong>degli</strong> uomini ha assist<strong>it</strong>o almeno ad una part<strong>it</strong>a<strong>di</strong> calcio allo sta<strong>di</strong>o negli ultimi 12 mesi, il 34% <strong>del</strong>le donne e il 27% <strong>degli</strong> uomini è pocointeressato mentre il 15% <strong>del</strong>le donne e il 55% <strong>degli</strong> uomini è fortemente interessato alcalcio xviii . Gli stu<strong>di</strong> condotti in altri Paesi in<strong>di</strong>cano risultati simili o perfino <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong>genere ancora più ampie xix . Come si comporta la tifoseria femminile nei confronti <strong>del</strong>lacultura dei tifosi maschili? Le donne hanno dei ruoli specifici e agiscono <strong>di</strong>fferentementenelle tifoserie rispetto agli uomini? Molti stu<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cano che ci sono vari gruppi <strong>di</strong> tifosidonne e <strong>di</strong>verse motivazioni per interessarsi al calcio: esistono donne che vanno con i loromar<strong>it</strong>i o amici, “gruppi” che ammirano un calciatore o “tifosi seri” che amano questo sport.Secondo Fr<strong>it</strong>zsche (2010), il calcio non interpreta soltanto gli ideali e le praticheBorgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> entrambi i sessi ma fornisce anche l’opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi o persino <strong>di</strong>invertire l’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> genere xx .Le osservazioni e gli stu<strong>di</strong> rivelano che ci sono molti casi <strong>di</strong> sessismo e omofobia neglista<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcio. La tifoseria femminile viene spesso emarginata, ri<strong>di</strong>colizzata o personeattaccata xxi . Tuttavia esistono anche esempi che mostrano che le tifose si ag<strong>it</strong>ano neglista<strong>di</strong> e riven<strong>di</strong>cano i loro posti.ConclusioniQuesta mappatura <strong>del</strong>le questioni relative all’uguaglianza dei generi in Europa non puòfornire un’analisi totale e approfon<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tutti i livelli e le aree <strong>del</strong>lo sport (per tutti gli sport)in tutti i Paesi europei. Il suo obiettivo era produrre informazioni che potessero avvalorarele <strong>di</strong>chiarazioni e le raccomandazioni <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong>l’uguaglianza <strong>di</strong> genere nello sport inEuropa. Tuttavia sarebbe molto utile continuare questo lavoro e puntare l’attenzione suiruoli <strong>del</strong>l’uomo e <strong>del</strong>la donna nelle aree che non sono state trattate nel presente rapporto,come gli sport el<strong>it</strong>ari o gli enti e le agenzie sportive governative.Nel presente rapporto si sono evidenziate le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> genere ma ancora più utile e<strong>di</strong>mportante sarebbe focalizzarsi sulle origini e sulle spiegazioni. Il futuro lavoro inquest’area deve includere approcci teoretici all’uguaglianza (<strong>di</strong>suguaglianza) dei generiche può supportare intuizioni e accor<strong>di</strong>. In molte aree non esistono informazioni <strong>di</strong>sponibilie ciò comporta la necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong> maggiori ricerche e valutazioni <strong>di</strong> intervento.Nonostante il ristretto amb<strong>it</strong>o <strong>di</strong> applicazione, il rapporto sulla mappatura rende chiaro chele gerarchie <strong>di</strong> genere esistono in molti sport legati alle aree e che sono necessarie <strong>del</strong>lemisure decisive per ottenere l’uguaglianza.i http://www.womenssportsfoundation.org/~/me<strong>di</strong>a/Files/Research%20Reports/2008Olympicreport%202010.pdfii http://www.sportaccord.com/en/about/index.php?idIndex=31&idContent=637iii Abbiamo controllato tutti e 73 gli sport menzionati nella pagina web <strong>del</strong>la IOC ma non tutti sono organizzati infederazioni europee.iv Abbiamo omesso i dati relativi alla Francia, sollevamento pesi, ai Paesi Bassi, atletica, alla Slovenia, sollevamentopesi, al Regno Un<strong>it</strong>o, sollevamento pesiv Agenzia <strong>del</strong>l'Unione europea per i <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti fondamentali: razzismo, <strong>di</strong>scriminazione razziale ed esclusione <strong>degli</strong>immigrati e <strong>del</strong>le minoranze nello sport: una panoramica complessiva <strong>del</strong>la s<strong>it</strong>uazione nell’Unione Europea, Ottobre2010, 49.vi Pfister, G. (2010). Are the women or the organisations to blame? Gender hierarchies in Danish sports organizations. In: International Journal of Sport Policy 2, 1, 1 – 23 vii Commissione Europea: Eurobarometro speciale 334. Sport e attiv<strong>it</strong>à fisica. Bruxelles 2010viii Agenzia <strong>del</strong>l'Unione europea per i <strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti fondamentali: razzismo, <strong>di</strong>scriminazione razziale ed esclusione <strong>degli</strong>immigrati e <strong>del</strong>le minoranze nello sport: una panoramica complessiva <strong>del</strong>la s<strong>it</strong>uazione nell’Unione Europea, Ottobre2010.ix Hughes, F. P. (2010). Children, play, and development. Thousand Oaks, Calif: Sage Publications.10 Già nell’ultima ricerca <strong>del</strong> 2002, è <strong>di</strong>minu<strong>it</strong>a la percentuale dei bambini attivi. I dati HBSC fornisconoinformazioni sulle tendenze ma devono essere interpretati con cautela. Le con<strong>di</strong>zioni specifiche <strong>di</strong> ogni Paesepotrebbero non essere prese nella giusta considerazione.11 Un’istantanea <strong>del</strong>la salute dei giovani in Europa, un rapporto preparato per la Conferenza <strong>del</strong>laCommissione Europea sulla salute dei giovani, Bruxelles, Belgio, 9–10 Luglio 2009.http://94.23.50.42/youth/documents/A%20snapshot%20of%20the%20health%20of%20young%20people%20in%20Europe.pdf; si veda anche la Commissione Europea 2006.12 Pfister, G. (2010Sport and gender equal<strong>it</strong>y: Girls in focus ',, in J. P. López (red.), C<strong>it</strong>y, Sport and Education ,monografia, n. 2, International Association of Educating C<strong>it</strong>ies, Barcellona, 30-39.13 Bailey, R., Wellard, I. & Dismore, H. (2005) Girls and Physical Activ<strong>it</strong>ies: a summary review. Educationand Health. Vol.23(1).Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/12


Borgogni Dispensa Attiv<strong>it</strong>à Motoria Preventiva AA 2011/1214 Informazioni maggiori in W<strong>it</strong>h-Nielsen, N. & Pfister, G. Gender constructions and negotiations in PE,European Physical education Review, 2011 in stampa.15 European Commission: Women and Science Statistics and In<strong>di</strong>cators http://ec.europa.eu/research/sciencesociety/pdf/she_figures_2006_en.pdf16http://cor<strong>di</strong>s.europa.eu/improving/women/helsinki.htm17 http://cor<strong>di</strong>s.europa.eu/fetch?CALLER=EN_NEWS&ACTION=D&RCN=2934818 Si veda l’introduzione a Bruce, T., Hovden, J. , Markula, P. (2010) (eds.): Sportswomen at the Olympics. Rotterdam:Sense Publishers19Hansen, J. (2010), “Die Fußballerinnen. Demographisches und psychologisches Porträt“.(http://www.dfb.de/index.php?id=510271,20 Si vedano gli articoli in Kreisky, E. & Sp<strong>it</strong>aler, G. (2006), Arena der Männlichke<strong>it</strong>: Über dasVerhältnis von Fussball und Geschlecht. Francoforte: Campus.21 Fr<strong>it</strong>zsche, B. (2010), “Fans and Gender”, in: Roose, J. et al. (eds), Fans: Soziologische Perspektiven. Wiesbaden: VSVerlag für Sozialwissenschaften, p. 229-24922 Müller, M. (2009). Fussball als Paradoxon der Moderne: Zur Bedeutung ethnischer, nationaler und geschlechtlicherDifferenzen im Profifussball. Wiesbaden: VS Verlag für Sozialwissenschaften.

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