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Caso pratico di redazione di un piano di risanamento - Ordine dei ...

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S.A.F.SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINOCONVEGNO: DIAGNOSI E SOLUZIONI PER LA CONTINUITA’ D’IMPRESA<strong>Caso</strong> <strong>pratico</strong> <strong>di</strong> <strong>redazione</strong><strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>piano</strong> <strong>di</strong> <strong>risanamento</strong>ANTONIO CARAVELLASTUDIO D&S21 Luglio 2012 - Sala Falck Fondazione Ambrosianeum Via delle Ore, 3 Milano


Agenda• Premessa• Fasi <strong>di</strong> Formazione del <strong>piano</strong>• Il caso Alfa Car• Le principali cause della crisi• Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento: aspettioperativi del <strong>piano</strong>• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: leipotesi <strong>di</strong> base• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici• Conclusioni2S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


PremessaIl <strong>piano</strong> <strong>di</strong> <strong>risanamento</strong> per produrre l’effetto <strong>di</strong> rendereimm<strong>un</strong>i da revocatoria tutti gli atti compiutidall’impren<strong>di</strong>tore,deve essere dotato <strong>dei</strong> seguenti requisiti:a)idoneità a consentire il <strong>risanamento</strong> dell’esposizionedebitoria dell’impresa;b)idoneità ad assicurare il riequilibrio della situazionefinanziaria dell’impresa;c) ragionevolezza, asseverata me<strong>di</strong>ante appositarelazione da parte <strong>di</strong> <strong>un</strong> esperto ai sensi dell’art. 2501 –bis quarto comma, del co<strong>di</strong>ce civile”Fonte: Art. 67, comma 3, lettera d)3S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Fasi <strong>di</strong> formazione del <strong>piano</strong>La pre<strong>di</strong>sposizione del <strong>piano</strong> <strong>di</strong> <strong>risanamento</strong> può esseresud<strong>di</strong>visa nelle seguenti fasi:a)ricerca delle cause della crisi;b)definizione delle strategie;c)valutazione comparata del <strong>risanamento</strong> e delle ipotesialternative <strong>di</strong> cessione e <strong>di</strong> liquidazione;d)interventi propedeutici alla <strong>redazione</strong> del <strong>piano</strong> <strong>di</strong><strong>risanamento</strong>;e)<strong>redazione</strong> del <strong>piano</strong>f)attuazione e verifica dell’esecuzione del <strong>piano</strong>5S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Agenda• Premessa• Fasi <strong>di</strong> Formazione del <strong>piano</strong>• Il caso Alfa Car• Le principali cause della crisi• Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento: aspettioperativi del <strong>piano</strong>• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: leipotesi <strong>di</strong> base• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici• Conclusioni6S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il caso Alfa Car: introduzioneLa Alfa Car spa è <strong>un</strong>a società operante dal lontano 1955nel settore del commercio <strong>dei</strong> veicoli industriali e nellafornitura <strong>dei</strong> correlati servizi <strong>di</strong> assistenza,manutenzione e riparazione.Detiene importanti contratti <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tarilasciati da primari “player” mon<strong>di</strong>ali.I mercati <strong>di</strong> riferimento sono le regioni Basilicata,Puglia, Campania e Molise.Market share=10% (regionale)7S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il caso Alfa Car: lo scenario competitivoCaratteristiche: Concentrazione degli offerentiTipo Quali Dove• Macchinemovimentoterra• La concessionaria della Caterpillar, laCGS (ex Maia)Roma e filiali a Caserta, Foggia, Bari ePotenza• Il <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong>retto della Hitachi Puglia,Campania, Basilicata(Scai) e concessionari (Davino Hitachi•e Eurocomes)Il concessionario Komatsu Puglia,Campania, Basilicata• Veicoliindustriali• Il concessionario JCB (PalazzoMacchine)Puglia,Campania, Basilicata• I concessionari della Iveco Basilicata (Pessolano), Campania(Esposito Veicoli Industriali, Meca eNuova Sacom), Puglia (Di Pinto)• I concessionari della Volvo Campania (Campania truck), Puglia• I concessionari della Scania(Ribatti)Campania (Diesel tecnica e Gigliotti),Puglia (Campanile e Rizzo)• I concessionari della Mercedes Basilicata (Sacar), Campania(Tommaselli, Menchini)8S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il caso Alfa Car: analisi della domandaImprese operanti nel settore delle costruzioni stradali,dell’e<strong>di</strong>lizia residenziale e del settore <strong>dei</strong> trasportiindustrialicollegati al settore e<strong>di</strong>lizia e lavori pubblici oltre chetrasportatori<strong>di</strong> svariati settori merceologici.La <strong>di</strong>mensione <strong>dei</strong> clienti è non elevataFatturato me<strong>di</strong>o = 10 mil9S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il caso Alfa Car: analisi della domandaCriteri <strong>di</strong> selezione:• Rapporto prezzo/qualità del prodotto;• Supporto finanziario connesso alle ven<strong>di</strong>te;• Disponibilità in tempo reale <strong>dei</strong> pezzi <strong>di</strong> ricambiooriginali;• Rete <strong>di</strong> assistenza delle macchine, acquisizione faciledell’usato dato in permuta.• Possibilità <strong>di</strong> concedere a nolo le macchine, servizioquesto che può compensare <strong>un</strong>’esigenza (permanente oprovvisoria) della clientelaFIDELIZZAZIONE DELLA CLIENTELA10S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Agenda• Premessa• Fasi <strong>di</strong> Formazione del <strong>piano</strong>• Il caso Alfa Car• Le principali cause della crisi• Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento: aspettioperativi del <strong>piano</strong>• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: leipotesi <strong>di</strong> base• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici• Conclusioni11S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Le principali cause della crisi1. Lo squilibrio finanziario - patrimoniale2005-2007 2008 2009Fatt. = 36 €/MlInvestimentinon strumentaliIndebitamentonon sostenibileCopertura del capitaleimmobilizzatoStruttura fontiprima dell’operazioneSquilibrio della struttura delle fonti sia nel mix che nel loro impiego12S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Le principali cause della crisi1. Eccessivo ricorso all’indebitamento finanziario a scapito dell’apporto <strong>di</strong> mezzipropri dell’impren<strong>di</strong>tore come confermato dai principali in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>indebitamento:In<strong>di</strong>ce autonomia finanziaria 0,22capitale proprio/(capitale <strong>di</strong> terzi +capitale proprio)Quoziete <strong>di</strong> indebitamento 4,45 capitale <strong>di</strong> terzi/capitale proprioIn<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> indebitamento 5,45 totale fonti/capitale proprioTab: In<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tàa. A causa <strong>di</strong> <strong>un</strong>a drastica riduzione del fatturato e <strong>dei</strong> conseguenti flussi finanziari in entrataa supporto dell’indebitamento;b. A causa <strong>di</strong> <strong>un</strong>’all<strong>un</strong>gamento eccessivo <strong>dei</strong> tempi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> incasso ed elevate per<strong>di</strong>te sucre<strong>di</strong>tic. A causa dell’elevato numero <strong>di</strong> insoluti <strong>dei</strong> clienti e il conseguente blocco delle linee <strong>di</strong>cre<strong>di</strong>to a breve termine a causa degli sconfinamentiQuoziente <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà 0,77Quick ratio 0,0007Tab: In<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tàcrisi <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà:(liqui<strong>di</strong>tà imme<strong>di</strong>ate +liqu.<strong>di</strong>fferite)/passività a breveliqui<strong>di</strong>tà imme<strong>di</strong>ate/passività abreve13S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Le principali cause della crisiCAUSE:a)errori strategici nella formulazione <strong>dei</strong> programmi <strong>di</strong>investimento (acquisti <strong>di</strong> cespiti non adeguatamentesupportati da finanziamenti a me<strong>di</strong>o/l<strong>un</strong>go termine);b)eccessivo ricorso all’indebitamento finanziario a scapitodell’apporto <strong>di</strong> mezzi propri;c)crisi economica che ha determinato <strong>un</strong>a drasticariduzione del free cash flow sufficiente a sostenerel’indebitamento sia nella <strong>di</strong>mensione che nelle scadenze14S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Le principali cause della crisi1. Lo squilibrio economicoDESCRIZIONE (€/000) 2007 % 2008 % 2009 %Fatturato netto 36.394 100,0 32.128 100,0 14.193 100,0M.O.L. 4.414 12,1 3.853 12,0 530 3,7Valori gestionestraor<strong>di</strong>naria -345 -0,9 169 0,5 2.976 21,0Red<strong>di</strong>to Netto d'esercizio 467 1,3 311 1,0 236 1,7a. Calo del fatturato (-61%) e della relativa marginalità (MOL:-3.884€/000)b. Difficoltà nell’incasso <strong>dei</strong> cre<strong>di</strong>ti (tempi me<strong>di</strong> che sfiorano i 2 anni)c. Bassa rotazione del magazzino (circa 460 giorni)d. Complessità organizzativa (es: duplicazione costi CE e BA)15S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Agenda• Premessa• Fasi <strong>di</strong> Formazione del <strong>piano</strong>• Il caso Alfa Car• Le principali cause della crisi• Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento: aspettioperativi del <strong>piano</strong>• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: leipotesi <strong>di</strong> base• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici• Conclusioni16S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento:aspetti operativi del <strong>piano</strong>Il Piano tende a valorizzare i processi industriali e commerciali della societàdapprima <strong>di</strong>smettendo asset che possono essere ritenuti non più strategiciper il futuro equilibrio finanziario e poi riorganizzando l’attività industrialeoperativa.Le <strong>di</strong>verse fasi in cui si può idealmente sud<strong>di</strong>videre il Piano sono cosìriassumibili:a) riduzione del debito tramite <strong>di</strong>smissioni <strong>di</strong> beni societari;b) ristrutturazione del debito finanziario;c) riscadenziamento del debito residuo verso i principali cre<strong>di</strong>tori non finanziari;d) interventi <strong>di</strong> natura industriale e produzione <strong>di</strong> cash flow idoneo alsostenimento dell’indebitamento ristrutturato.17S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento:aspetti operativi del <strong>piano</strong>1. INTERVENTI PATRIMONIALI E FINANZIARIa. Dismissioni immobiliari: per ridurre l’indebitamento bancario a M-Ltermine. Congelamento <strong>di</strong> parte dell’indebitamento bancario conattivazione delle <strong>di</strong>smissioni immobiliari non coreImmobile Valore Bilancio Valore Realizzo previstodal PianoEsercizio ven<strong>di</strong>taimmobileUtilizzo Liqui<strong>di</strong>tàprevisa nel PianoGarage 453.272 505.400 2011 Copertura MutuoSindacato A nel2011Complesso Bari 4.103.721 4.103.721 2012 Copertura MutuoSindacato A pereuro 2.050.000 nel20124.556.993 4.609.12118S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento:aspetti operativi del <strong>piano</strong>a. Rinegoziazione del debito bancario:• per consolidare l’indebitamento per <strong>un</strong> periodo sufficiente a perfezionarele <strong>di</strong>smissioni immobiliari;• per avere nuove linee <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to per finanziare il capitale circolanteaziendaleBANCA BREVE TERMINE MEDIO - LUNGO TOTALEA -159.983,59 -688.107,20 -848.090,79B -1.752.947,61 -1.325.003,13 -3.077.950,74C -244.332,55 -1.329.044,81 -1.573.377,36D -18.019,02 -18.019,02E -175.831,75 -175.831,75F -1.530,14 -1.530,14G -46.355,59 -46.355,59H -2.623.656,47 -4.812.481,25 -7.436.137,72I 25,03 25,03L -2.911,59 -2.911,59M 15.337,30 15.337,30N -2.430.926,00 -2.430.926,00TOTALI -7.441.131,98 -8.154.636,39 -15.595.768,37Tab : Situazione bancaria Alfa Car ante interventi ristrutturazione19S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento:aspetti operativi del <strong>piano</strong>a. Rinegoziazione del debito bancario:PROPOSTE PER BANCHEPosizione “H”:1. Consolidamento scoperto CC2. Mantenimento affidamentiScoperto CC Rimborso 2010 Rimborso 2011-2014 20152.623.656€ 500.000€(incasso cessioneimmobiliare 2009)Tab : Consolidamento scoperto conto corrente250.000€/annoResiduo(incasso cessioneimmobiliaregarage+capannone)Scoperto CC Linee autoliquidanti Garanzie fidejussorie500.000€ 1.500.000€(con sconto cambiari a18 mesi)Tab : mantenimento affidamenti916.457€20S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento:aspetti operativi del <strong>piano</strong>a. Rinegoziazione del debito bancario:PROPOSTE PER BANCHEPosizione “N”: <strong>piano</strong> <strong>di</strong> rientro secondo schemaImporto Durata Rate Importo rate2.430.926€ 5 anni 20/trimestr. 15 rate=100.000€2 rate= 300.000€1 rata = 50.000€1 rata = 200.000€1 rata = 80.926€ (con tasso <strong>di</strong> interesse)Tab : <strong>piano</strong> <strong>di</strong> rientro interbancab. conversione in capitale del prestito obbligazionario oggi esistente pereuro 3.181.000c. consolidamento del debito verso il principale fornitore (concessionarioAlfa) : 13,1 €/Ml in 72 rate + cancellazione 2,1€/Ml se in regola con<strong>piano</strong> <strong>di</strong> rientro21S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento:aspetti operativi del <strong>piano</strong>d. Rateizzazione <strong>dei</strong> debiti tributari: pagamento del debito tributariomaturato pari a 5,4€/Ml in 20 rate trimestrali al ricevimento degli avvisibonari (incluse sanzioni al 10% e interessi)Struttura fontidopo l’operazioneRISULTATO :•debiti m-l termine passati dal 31% al 57%•incremento del patrimonio nettodal 18% al 24%• riduzione dell’indebitamento a breve dal51% al 19%22S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento:aspetti operativi del <strong>piano</strong>Copertura del capitale immobilizzatodopo l’operazioneCOPERTURA DEGLI INVESTIMENTI :Il capitale immobilizzato risulta oraintegralmente coperto da fonti a m-l terminecon il patrimonio netto incrementato dal 32%al 41% e i debiti a m-l dal 53% al 59%.Entrambi gli incrementi hanno sostituitointegralmente l’utilizzo delle linee a breve23S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento:aspetti operativi del <strong>piano</strong>1. INTERVENTI DI NATURA COMMERCIALE ED ORGANIZZATIVA:chiusura delle filiali <strong>di</strong> Caserta e Bari e concentrazione dell’attività commercialenella sede principale;creazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> team de<strong>di</strong>cato al recupero del cre<strong>di</strong>tiottimizzazione della rotazione del magazzino <strong>dei</strong> veicoli usati con specifichepolitiche <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta (ad esempio ven<strong>di</strong>te a blocchi sui mercati internazionali)volte ad accelerare l’alienazione senza per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> marginiattivazione <strong>di</strong> nuove politiche <strong>di</strong> ritiro dell’usato volte a ridurne l’incidenza suogni ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> macchinari e veicoli nuovimaggiore attenzione nella scelta della clientela (potenziale solvibilità <strong>dei</strong> clientiin base a specifico “scoring” effettuato prima dell’inizio della fornitura)ristrutturazione del personale <strong>di</strong>pendente ‘ridondante’ e riduzione <strong>dei</strong> correlationeri24S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento:aspetti operativi del <strong>piano</strong>Inoltre, opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> ipotesi collaborative già in fase <strong>di</strong>negoziazione potranno avere ad oggetto alternativamente o inmodo “mixato”: riscadenziamento del debito esistente con altri fornitori mo<strong>di</strong>fica delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> acquisto delle macchine nuove gestione finanziariamente congi<strong>un</strong>ta e con<strong>di</strong>visa dell’attualeparco macchine usate ampliamento delle concessioni sostegno finanziario per il mantenimento della rete clienti .25S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Agenda• Premessa• Fasi <strong>di</strong> Formazione del <strong>piano</strong>• Il caso Alfa Car• Le principali cause della crisi• Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento: aspettioperativi del <strong>piano</strong>• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: leipotesi <strong>di</strong> base• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici• Conclusioni26S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il <strong>piano</strong> economico-finanziario 2010-2014:le ipotesi <strong>di</strong> base1. fatturato: calo del fatturato nel 2010 (confermato dall’andamento del primosemestre), <strong>un</strong>a ripresa negli esercizi successivi, ripresa che <strong>di</strong>venterà importante negliultimi 2 anni del <strong>piano</strong> (+20% e +25%) e che permetterà <strong>di</strong> raggi<strong>un</strong>gere importantilivelli <strong>di</strong> fatturato;2. consumi: la maggiore efficienza nella ven<strong>di</strong>ta con <strong>un</strong>a riduzione <strong>dei</strong> costi variabili (sipassa da <strong>un</strong>’incidenza <strong>di</strong> tali costi del 78% sul fatturato nel 2009 al 77% nel 2010fino ad arrivare alla massima efficienza degli ultimi due esercizi con <strong>un</strong>’incidenza del75%;3. costi fissi: la concentrazione dell’attività in <strong>un</strong> solo sito già nel 2010 e la chiusuraprogressiva della struttura <strong>di</strong> Bari e <strong>di</strong> Caserta permetterà <strong>un</strong>a riduzione importante<strong>dei</strong> costi fissi nel 2010 (-17%) e negli esercizi successivi (dal 2011 al 2014 è previsto<strong>un</strong> abbattimento ulteriore <strong>di</strong> circa il 4% per ogni esercizio);4. giorni me<strong>di</strong> <strong>di</strong> incasso <strong>dei</strong> cre<strong>di</strong>ti: dopo le grosse <strong>di</strong>fficoltà nell’incasso del fatturatoprodotto nel 2009, con giorni me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> incasso che hanno sfiorato i 2 anni, la societàp<strong>un</strong>ta a <strong>un</strong>a riduzione importante <strong>dei</strong> tempi <strong>di</strong> incasso fino a raggi<strong>un</strong>gere l’obiettivo<strong>dei</strong> 219 gg. nel 2014;27S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il <strong>piano</strong> economico-finanziario 2010-2014:le ipotesi <strong>di</strong> base5. per<strong>di</strong>te su cre<strong>di</strong>ti: vengono stimate prudenzialmente in complessivi euro 2.500.000nel periodo 2010 – 2014 (500.000 per ogni esercizio), sostanzialmente in linea con laserie storica e con le attività messe in campo per <strong>un</strong>a gestione più efficiente <strong>dei</strong>cre<strong>di</strong>ti;6. sanzioni tributarie: è previsto l’inserimento <strong>di</strong> euro 500.000 spalmati sull’intera duratadel <strong>piano</strong> (100.000 per ogni esercizio) a titolo <strong>di</strong> sanzioni maturate sui debiti tributarinell’ipotesi <strong>di</strong> <strong>un</strong>a loro rateizzazione al ricevimento dell’avviso bonario7. rotazione del magazzino: si ipotizza <strong>un</strong>o slow moving importante negli esercizi 2010 e2011 <strong>di</strong> circa 460gg. (in linea con l’esercizio 2009), per poi migliorare decisamentenegli esercizi successivi quando gli interventi industriali entreranno a regime con <strong>un</strong>arotazione prevista nel 2014 intorno ai 300gg.28S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Agenda• Premessa• Fasi <strong>di</strong> Formazione del <strong>piano</strong>• Il caso Alfa Car• Le principali cause della crisi• Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento: aspettioperativi del <strong>piano</strong>• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: leipotesi <strong>di</strong> base• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici• Conclusioni29S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il <strong>piano</strong> economico-finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici LO STATO PATRIMONIALE PREVISIONALE: ATTIVO<strong>di</strong>c-10 <strong>di</strong>c-11 <strong>di</strong>c-12 <strong>di</strong>c-13 <strong>di</strong>c-14ATTIVO 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesimigliaia <strong>di</strong> EuroLiqui<strong>di</strong>tà 21 49 61 81 86Cre<strong>di</strong>ti commerciali 9.225 7.913 6.187 4.798 2.297Diversi a breve 3.292 848 836 816 811Totale cre<strong>di</strong>ti e <strong>di</strong>sponibilità 12.538 8.810 7.084 5.695 3.194Magazzino 9.700 9.200 8.700 7.700 7.100TOT. ATTIVO CIRCOLANTE 22.238 18.010 15.784 13.395 10.294Diversi a me<strong>di</strong>o 19.069 18.369 17.639 16.939 16.239TOTALE IMMOB. FINANZIARI 19.069 18.369 17.639 16.939 16.239IMMOBILIZZAZ. IMMATERIALI 0 0 0 0 0Immobilizzazioni materiali 17.821 17.368 15.318 15.318 15.318(fon<strong>di</strong> ammortamento) -3.616 -4.019 -4.355 -4.691 -5.027IMMOB. MATERIALI NETTE 14.205 13.349 10.963 10.627 10.291TOTALE ATTIVO 55.513 49.728 44.386 40.961 36.825• la riduzione <strong>dei</strong> cre<strong>di</strong>ti commerciali ;• la riduzione del magazzino;• la riduzione delle immobilizzazioni.30S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il <strong>piano</strong> economico-finanziario 2010-2014: iprincipali dati numericiLO STATO PATRIMONIALE PREVISIONALE: PASSIVO<strong>di</strong>c-10 <strong>di</strong>c-11 <strong>di</strong>c-12 <strong>di</strong>c-13 <strong>di</strong>c-14PASSIVO 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesimigliaia <strong>di</strong> EuroDebiti finanziari a breve 4.352 3.068 3.462 2.420 496Debiti commerciali 16.046 15.346 14.646 13.946 12.980Diversi a breve 6.000 4.800 3.600 2.400 1.200TOT. DEBITI A BREVE 26.398 23.214 21.708 18.766 14.676Debiti finanziari a me<strong>di</strong>o 7.545 6.433 3.763 3.178 2.654Finanziamenti ML 2.000 1.750 1.500 1.250 1.000Debiti per investimenti 500 0 0 0 0TOTALE DEBITI A MEDIO 10.045 8.183 5.263 4.428 3.654FINANZIAMENTI SOCI 514 514 514 514 514TOT. DEBITI E FINANZ.TI SOCI 36.957 31.911 27.485 23.708 18.844Tfr 307 272 286 300 314Fon<strong>di</strong> vari 3.062 3.129 2.450 2.569 2.688Risconti pluriennali 1.636 1.435 1.236 1.036 836TOTALE ACCANTONAMENTI 5.005 4.836 3.972 3.905 3.838Capitale sociale 8.619 8.619 8.619 8.619 8.619Riserve e utili precedenti 5.212 5.212 5.212 5.212 5.212Risultati previsionali reinvestiti -280 -851 -902 -483Risultato d'esercizio -280 -570 -51 419 795TOTALE MEZZI PROPRI 13.551 12.981 12.929 13.348 14.143TOTALE PASSIVO 55.513 49.728 44.386 40.961 36.82531S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il <strong>piano</strong> economico-finanziario 2010-2014: iprincipali dati numericiLO STATO PATRIMONIALE PREVISIONALE:L’andamento <strong>dei</strong> debiti bancari è il seguente:Debiti finanziari a breveDebiti finanziari a m – l termine2010 2011 2012 2013 20144.352 3.068 3.462 2.420 4967.545 6.433 3.763 3.178 2.654• La riduzione <strong>dei</strong> debiti commerciali è legata principalmente all’accordo raggi<strong>un</strong>tocon il principale partner commerciale (Alfa) il cui debito al 30/06 ammonta acomplessivi euro 13,1 €/Ml, tale accordo prevede il consolidamento e la parzialecancellazione (per circa 2,1 €/Ml) del debito commerciale;• Per quanto riguarda gli altri debiti a breve costituiti principalmente da debititributari, la riduzione è coerente con l’ipotesi <strong>di</strong> rateizzazzione prevista nel <strong>piano</strong>.32S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il <strong>piano</strong> economico-finanziario 2010-2014: iprincipali dati numericiIL CONTOECONOMICOPREVISIONALE2010-2014CONTO ECONOMICO 2010 2011 2012 2013 2014migliaia <strong>di</strong> EuroFATTURATO NETTO 10.500 12.075 13.887 16.664 20.829Consumi -8.085 -9.177 -10.554 -12.498 -15.622Mano d'opera -367 -371 -373 -391 -411Servizi industriali -420 -483 -583 -700 -1.000Servizi commerciali -112 -128 -148 -177 -221Servizi amministrativi -181 -163 -165 -173 -181Altri costi variabili -105 -121 -194 -267 -354Altri costi fissi -1.075 -1.023 -976 -934 -896Compensi ad Amministratori -62 -62 -62 -62 -62Leasing -65 0 0 0 0Per<strong>di</strong>te su cre<strong>di</strong>ti -500 -500 -500 -500 -500Accantonamento svalutazione magazzino -500 -500 -300 -300 -300TOTALE COSTO DEL VENDUTO -11.472 -12.528 -13.855 -16.002 -19.547Proventi <strong>di</strong>versi 1.365 1.213 1.144 1.164 1.175MARGINE OPERATIVO LORDO 393 760 1.176 1.826 2.457Ammortamenti -408 -403 -336 -336 -336MARGINE OPERATIVO NETTO -15 357 840 1.490 2.121Dividen<strong>di</strong> e c.i. 0 0 0 0 0REDDITO ANTE GESTIONE FINANZIARIA -15 357 840 1.490 2.121Saldo <strong>di</strong>fferenza cambi da operaz. Finanz. 0 0 0 0 0Interessi attivi 200 250 300 300 300Oneri finanziari su PO / gruppo / soci 0 0 0 0 0Oneri finanziari verso terzi -1.573 -1.381 -1.319 -1.284 -1.461Totale gestione finanziaria -1.373 -1.131 -1.019 -984 -1.161REDDITO DI COMPETENZA -1.388 -774 -179 506 960Ammortamento avviamento 0 0 0 0 0Componenti straor<strong>di</strong>narie 1.140 252 200 200 300Totale gestione straor<strong>di</strong>naria 1140 252 200 200 300REDDITO ANTE IMPOSTE -248 -522 21 706 1.260Imposte -34 -48 -72 -287 -465RISULTATO NETTO -282 -570 -51 419 795REDDITO NETTO D'ESERCIZIO -280 -570 -51 419 79533S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il <strong>piano</strong> economico-finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici IL RENDICONTOFINANZIARIO:PARTE 1<strong>di</strong>c-10 <strong>di</strong>c-11 <strong>di</strong>c-12 <strong>di</strong>c-13 <strong>di</strong>c-14RENDICONTO FINANZIARIO 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesiEBITDA 393 760 1.176 1.826 2.457+ Variazione netta TFR e altri fon<strong>di</strong> erisc.pl 84 32 -665 133 133+/- Componenti straor<strong>di</strong>narie 1.140 252 200 200 300+ Ammortamento avviamento 0 0 0 0 0+ Dividen<strong>di</strong> incassati 0 0 0 0 0- Imposte -33 -48 -73 -287 -465Autofinanziamento lordo 1.584 996 638 1.872 2.425Variazione clienti -2.376 1.313 1.726 1.389 2.500Variazioni magazzino 2.262 500 500 1.000 600Variazione fornitori -1.926 -700 -700 -700 -966Variazione <strong>di</strong> CCN operativo -2.040 1.113 1.526 1.689 2.134Variazione altri cre<strong>di</strong>ti/debiti a breve 3.525 1.244 -1.188 -1.180 -1.195Variazione <strong>di</strong> CCN 1.485 2.357 338 509 939Current cash flow 3.069 3.353 976 2.381 3.364Investimenti finanziari /<strong>di</strong>sinvestimenti 273 700 730 700 700Investimenti materiali imm./<strong>di</strong>sinvestimenti -430 453 2.050 0 0Fornitori per investimenti -183 -500 0 0 0Flusso <strong>di</strong> cassa da investimenti -340 653 2780 700 700Free cash flow 2.729 4.006 3.756 3.081 4.064Apporti/<strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> capitale eriserve 3.181 0 0 0 034S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Il <strong>piano</strong> economico-finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici IL RENDICONTO FINANZIARIO: PARTE 2Flusso ante gestione finanziaria 5.910 4.006 3.756 3.081 4.064Gestione finanziaria da CE -1.373 -1.131 -1.019 -984 -1.161Flusso ante copertura finanziaria 4.537 2.875 2.737 2.097 2.903Variazione PO -3.181 0 0 0 0Rimborso finanz. Me<strong>di</strong>o termine -576 -1.112 -2.670 -585 -524Accensione nuovi finanziamenti ML 2.500 0 0 0 0Rimborso finanz.ML -500 -250 -250 -250 -250Variazione <strong>di</strong>versi a me<strong>di</strong>o -321 -200 -200 -200 -200Flusso da copertura finanziaria -2.078 -1.562 -3.120 -1.035 -974Flusso da gestione finanziaria -3.451 -2.693 -4.139 -2.019 -2.135CASH FLOW DI PERIODO 2.459 1.313 -383 1.062 1.929Disponibilità nette finali -4.331 -3.018 -3.401 -2.339 -410la società è in grado <strong>di</strong> contribuire al rimborso della quota capitale <strong>dei</strong>debiti a me<strong>di</strong>o l<strong>un</strong>go termine purché sia effettivamente e pienamenteutilizzabile l’ulteriore linea <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to a breve.35S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


Agenda• Premessa• Fasi <strong>di</strong> Formazione del <strong>piano</strong>• Il caso Alfa Car• Le principali cause della crisi• Definizione delle strategie <strong>di</strong> intervento: aspettioperativi del <strong>piano</strong>• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: leipotesi <strong>di</strong> base• Il <strong>piano</strong> economico – finanziario 2010-2014: iprincipali dati numerici• Conclusioni36S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


CONCLUSIONII RISULTATI DEL PIANO SI BASANO SU ASSUNZIONI DI BASE PROSPETTICHE,IN PARTICOLARE:• accettazione, da parte del ceto bancario delle proposte <strong>di</strong> consolidamento econferma affidamenti effettuata dalla società;• avveramento delle <strong>di</strong>smissioni immobiliari nei tempi e nei mo<strong>di</strong> previsti dalPiano;• accettazione da parte degli uffici fiscali e previdenziali competenti dellerichieste <strong>di</strong> rateizzazione che saranno <strong>di</strong> volta in volta presentate.la Alfa Car Spa costituirà <strong>un</strong> “comitato <strong>di</strong> controllo” cheverificherà con regolare perio<strong>di</strong>cità lo stato <strong>di</strong> avanzamento delPiano recependo con utile anticipo eventuali problematicheproponendo, se necessario, mo<strong>di</strong>fiche al Piano.37S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO


S.A.F.SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINOGRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONE

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