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Marzo - Ex-Alunni dell'Antonianum

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ff<br />

Sped. Abb. Postale Gruppo IV<br />

PADOVA - VIA DONATELLE), 16 - MARZO 1363<br />

TRIMESTRALE DEGLI EX ALUNNI, DEL COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />

DELLA SCUOLA DI RELIGIONE E DEL PETRARCA - NUOVA SERIE


Dalla festa Lazzarini<br />

nel Palazzetto dello Sport<br />

SOMMARIO<br />

— LA NOSTRA PASQUA<br />

— GRANDEZZA DELLA SCIENZA E<br />

POVERTÀ' DELLA MORALE<br />

— LA LETTERA DEL P. GENERALE AGLI<br />

EX-ALUNNI<br />

— CONTESTAZIONI NELLA CHIESA<br />

— CHE COSA E' IL PAPA<br />

— I COLLEGI OGGI<br />

— TAVOLA ROTONDA SU MARCUSE<br />

— INCONTRO COI GIURISTI<br />

— INCONTRO COI MEDICI<br />

— DAL COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />

— DALLA SCUOLA DI RELIGIONE<br />

— SOTTO IL VESSILLO DELLA VERGINE<br />

— CINEFORUM<br />

— CENONE DI CARNEVALE<br />

— NOTIZIE VARIE<br />

— CI HANNO LASCIATO...<br />

— U.S. PETRARCA<br />

— VARIE<br />

Redattore : CIFRIAMO CASELLA S. J.<br />

Direttore responsabile: ANTONIO COVI S. J.<br />

NUOVA SERIE - N. 29<br />

DEL 1969 - N. 1 (MARZO)<br />

Tip. A. Bolzonella - Piazza del Santo 14, Padova<br />

EX ALUNNI - COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />

SCUOLA DI RELIGIONE - PETRARCA<br />

La nostra Pasqua<br />

Come sempre è «il Cristo immolato sui nostri altari» come canta<br />

la Chiesa. Alla sua celebrazione l'Antonianum prepara i suoi alunni e<br />

i suoi amici richiamandoli alla meditazione delle grandi verità quaresimali.<br />

E' anzitutto col pensiero della morte che un giorno gremiva<br />

di pubblico le cattedrali dei grandi oratori.<br />

« O mors bonum est judicium tuum ». Quanto è salutare, o morte,<br />

la tua valutazione delle realtà terrene. Che contestazione magnifica<br />

sarebbe la tua nell'umanità intera se tu potessi eliminare tutto ciò,<br />

come faceva S. Luigi Gonzaga, che non concordava con la vita futura<br />

alla quale siamo tutti chiamati.<br />

Che dire di quei popoli comunisti che addirittura considerano un<br />

delitto contro lo Stato il pensiero dell'Aldilà, di una vita futura?<br />

Il secondo pensiero è quello della preghiera e della penitenza. Ricordate<br />

le parole famose dette da Gesù agli Apostoli che gli domandavano<br />

come mai alcuni Galilei fossero stati uccisi proprio mentre<br />

offrivano il sacrificio?<br />

« Pensate voi che questi Galilei fossero peccatori più che tutti gli<br />

altri Galilei perché ebbero a sentire tali cose? No, vi dico io, ma quelli<br />

che non faranno penitenza periranno allo stesso modo. O forse pensate<br />

che quei diciotto sui quali cadde la torre di Siloè uccidendoli siano<br />

colpevoli più dì tutti gli altri abitanti di Gerusalemme? No, vi dico<br />

io, ma chi non farà penitenza perirà come essi » (Luca 13, 15).<br />

I castighi di Dio colpiscono non soltanto i cattivi ma anche, i<br />

buoni se non si scuotono dal loro torpore e non vivono di mortificazione<br />

e di preghiera.<br />

II terzo pensiero della Quaresima, in preparazione alla Pasqua, è<br />

quello del Figliai Prodigo. Un invito a piangere i propri peccati davanti<br />

a un confessore.<br />

Tutti santi diedero massima importanza alla Confessione.<br />

Corre voce che in certe zone della Chiesa del nord va diffondendosi<br />

l'uso di andare anche alla Comunione senza confessarsi. Naturalmente<br />

costoro non credono più a Cristo eterno giudice il quale<br />

terrà conto perfino di una parola di offesa detta ad un altro e credono<br />

ancora meno alle parole dette da Cristo a San Pietro: « Tutto<br />

ciò che avrai sciolto sulla terra, sarà sciolto anche nel Cielo dove sarà<br />

ritenuto ciò che avrai ritenuto sulla terra ».<br />

Molti giovani credono di potersela passare con Cristo come con<br />

un compagno «beai» di strada.<br />

La Pasqua sarà veramente per noi l'incontro filiale col Cristo sacrificato<br />

sui nostri altari se ci accosteremo a Lui con la devozione e<br />

pietà che tutti i maestri di spiritualità e l'esempio dei Santi ci hanno<br />

sempre insegnato. C.<br />

«CRISTO RISUSCITI IN TUTTI I CUORI!» è l'augurio pasquale dei<br />

Padri e Fratelli <strong>dell'Antonianum</strong> a tutti gli <strong>Alunni</strong>, <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, Congregati<br />

Professionisti ed Amici deH'«Antonianum» e loro Famigliari.


II nuovo Tabernacolo nella Cappella della Scuola di Religione<br />

Vigilia Pasquale aWAntonianum<br />

Per i professionisti e laureati<br />

Preparazione alla Santa Pasqua organizzata dai<br />

Laureati Cattolici e dalla Congregazione Mariana<br />

Professionisti <strong>dell'Antonianum</strong> - col seguente programma<br />

:<br />

— Giovedì 27, Venerdì 28 e Sabato 29 <strong>Marzo</strong>, alle<br />

ore 2.1 : Meditazioni del Rev. Don Divo Barsotti<br />

nella Chiesa di S. Lucia. - Dopo la Meditazione<br />

del Sabato, S. Messa valevole per la Domenica,<br />

con Comunione Pasquale.<br />

Per gli universitari interni<br />

— Giornate di ritiro a Bassano del Grappa dal 24<br />

Febbraio ai 24 <strong>Marzo</strong>, divisi in gruppi di dodici<br />

persone circa.<br />

Verrà in seguito fissata la S. Atessa con Comunione<br />

Pasquale.<br />

Per gli universitari esterni<br />

— Un ritiro di preparazione il Venerdì Santo.<br />

Per gli sportivi del «Petrarca»<br />

— Ritiro il Venerdì di Passione, 28 <strong>Marzo</strong>, e il Venerdì<br />

Santo, 4 Aprile.<br />

Scuola di Religione<br />

Ritiro spirituale col seguente ordine:<br />

— Giovedì Santo : Quinta Elementare - Prima, Seconda<br />

e Terza Media;<br />

— Venerdì Santo: Prima, Seconda, Terza, Quarta,<br />

Quinta Superiore:<br />

Mattino ore 9.45 - Pomeriggio ore 15.<br />

4 —<br />

•<br />

ì-<br />

NELLE CASE DI ESERCIZI fuori Padova<br />

Bassano del Grappa, Villa S. Giuseppe, tei. 22143<br />

(Vicenza) : dal 29 <strong>Marzo</strong> al 1° Aprile, Corso per universitari,<br />

predicato dal Rev. P. Paride De Luca.<br />

— Dal 2 al 5 Aprile : Corso di Esercizi Spirituali<br />

per Professionisti, predicato dal Rev. P Giuseppe<br />

Mellinato S. J.<br />

Villa Sacro Cuore, 20050 Triuggio (Milano), tei.<br />

30101 (0362) : Corso per universitari e professionisti<br />

dal 1° al 4 Aprile.<br />

Villa Mater Dei, 21100 Varese, tei. (0332) 38530:<br />

Ritiro il Venerdì di Passione, 28 <strong>Marzo</strong>, ed il Venerdì<br />

Santo, 4 Aprile.<br />

FUNZIONI DELLA SETTIMANA SANTA<br />

NELLA CHIESA DELL'ANTONIANUM<br />

Giovedì Santo:<br />

ore 18: Messa Solenne Vespertina «in Coena Domini»<br />

nella Chiesa <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />

Processione e trasporto del SS. Sacramento<br />

per la Adorazione nella Cappella della<br />

Scuola di Religione.<br />

Venerdì Santo:<br />

ore 18: Solenne Azione Liturgica.<br />

Adorazione della S. Croce - Comunione anche<br />

dei fedeli.<br />

Sabato Santo:<br />

ore 23 : Benedizione del Fuoco e del Cero Pasquale<br />

- Canto dell'«<strong>Ex</strong>ultet» - Litanie dei Santi<br />

- Rinnovo delle Promesse Battesimali -<br />

S. Messa Solenne.


Il S. Padre ha regalato a Barman copia della Bibbia di Borsa d'Este, di cui l'originale è conservato in Vaticano.<br />

Grandezza della Scienza<br />

Povertà della morale<br />

La scienza sperimentale ha raggiunto oggi altezze<br />

tali da strabiliare tutto il mondo.<br />

Il raggiungimento della luna operato dagli aviatori<br />

Borman, Lowel e Anders con l'astronave Apollo<br />

è un fatto così impressionante da costituire ad-<br />

* dirittura - come molti hanno scritto - l'inizio di un<br />

nuovo evo.<br />

Evo astrale si potrebbe chiamare per la vittoria<br />

sulle immense distanze che ci separano dagli astri.<br />

Noi non sappiamo ancora che conseguenza porterà<br />

l'abitazione sulla Luna, se verrà effettuata ; come<br />

potranno essere sfruttate dall' uomo le sue mito<br />

stenosi sostanze ; se potrà essere davvero uno scalo<br />

efficace per elevarsi fino ad astri abitabili come la<br />

Terra.<br />

Abbiamo però toccato con mano la sapienza infinita<br />

di Dio nella creazione del mondo sidereo. Come<br />

anche esso possa essere una sede di una umanità<br />

capace di dare a Lui onore e gloria.<br />

COME E' GIUNTA LA SCIENZA<br />

AD ELEVARSI ALLE PRESENTI ALTEZZE ?<br />

Con uno studio accuratissimo delle leggi date da<br />

Dio all'Universo onde conoscerle con matematica esattezza;<br />

con una cura infinita di adeguare a tutte<br />

queste leggi gli strumenti necessari all'ascesa.<br />

— 5


Sono oltre due milioni i pezzi che compongono<br />

l'astronave, intonati a tutte le condizioni atmosferiche<br />

che la nave avrebbe attraversato. Ed è meraviglioso<br />

che esse abbiano potuto funzionare senza<br />

interruzione.<br />

Borman parlando con il Papa ha fatto accenno<br />

alla meravigliosa costanza dei termometri e la riferiva<br />

ad un particolare tratto della Divina Provvidenza<br />

: qualunque arresto avrebbe potuto essere fatale!<br />

PERCHE' INVECE LA MORALITÀ'<br />

VA SEMPRE PIÙ' DECLINANDO ?<br />

Perché, purtroppo, invece di studiare le leggi di<br />

Dio e conformarsi ad esse non si è mai cercato altro<br />

che di scalzarle e demolirle.<br />

Dio ha scritto nel cuore dell'uomo una legge di<br />

natura che poi ha promulgato col Decalogo di Mosè.<br />

«Adorerai il Signore Dio tuo e a Lui solo servirai»<br />

dice il primo comandamento. Ma l'uomo invece<br />

è caduto ben presto nella idolatria, adorando le<br />

pietre, le belve, i tiranni.<br />

Anche oggi quanti non credono più nella creazione<br />

da parte di Dio che è dalla scienza ignorata<br />

perché non è sperimentabile sensibilmente ! Tutte<br />

le creature sarebbero frutto di magiche emanazioni<br />

della materia. Einstein, dopo aver passato tutta la<br />

sua vita per ricercare nell'universo una causa intrinseca<br />

del suo essere, nei suoi ultimi anni era giunto<br />

alla conclusione che solo una causa estrinseca - Intelligenza<br />

e Potenza infinita - poteva spiegarlo. Oggi<br />

invece fa testo la ridicola concezione freudiana del<br />

mostro primitivo capo dell'umanità che si sarebbe<br />

riservato l'uso di tutte le donne. Sarebbe poi stato<br />

ucciso per questo dai figli che concependo più tardi<br />

un rimorso di tale delitto, lo avrebbero trasmesso<br />

per ereditarietà all'umanità intera. Di qui l'origine<br />

della nostra coscienza e delle sue contestazioni tra<br />

il bene e il male.<br />

Naturalmente quando si trascura Dio, si finisce<br />

per sostituirlo con l'orco dei bambini.<br />

Dio aveva comandato «onora il padre e la madre<br />

e rispetta l'autorità», ma oggi trionfa la contestazione<br />

che è di tutti e contro tutti.<br />

Dio aveva detto all'inizio, appena benedetto il<br />

primo matrimonio dell'umanità: «L'uomo non separi<br />

ciò che Dio ha congiunto». Oggi invece anche<br />

nei popoli cristiani, che pure conoscono la posizione<br />

contraria di Gesù, il divorzio dilaga in una maniera<br />

spaventosa.<br />

Dio condanna la sessualità che intacca l'onestà<br />

della donna altrui o addirittura può manomettere<br />

la stessa facoltà generativa ; ma oggi si fa propaganda<br />

sfacciata anche delle forme più brutali di libidine<br />

e si è giunti a domandare in alcuni Paesi di allargare<br />

la legge del divorzio col diritto della poligamia<br />

C 1 ).<br />

Naturalmente la Morale con queste sue aberrazioni<br />

conduce non ai Cieli, ma all'abisso estremo che<br />

Cristo denuncia all'Umanità con le Sue profezie sulla<br />

fine del mondo. La fine del mondo non sarebbe<br />

6 —<br />

mai stata fissata così spaventosa se l'uomo non avesse<br />

ripudiata la fede e fosse stato fedele alla Legge<br />

di Cristo.<br />

L'UMANITÀ' E I DISEGNI MIRABILI DI DIO<br />

Cicerone nel suo « Sogno di Scipione » pensava I<br />

già che l'umanità fosse stata destinata dopo la mor- '<br />

te a salire sempre più in alto per raggiungere sempre<br />

meglio la bellezza infinita di Dio.<br />

Nelle Sacre Scritture abbiamo invece degli accenni<br />

molto più precisi. Vi si parla di un albero della<br />

vita per cui l'uomo non sarebbe morto, ma avreb- ]<br />

be continuato a vivere di questa vita con soli fenomeni<br />

di crisalidazione.<br />

Vi era poi un « albero della scienza » il cui uso<br />

Dio avrebbe permesso più avanti quando l'umanità,<br />

sfruttata la terra e le sue risorse, avrebbe potuto<br />

prendere la via degli altri astri con trasformazioni<br />

anche fisiche adattate a diversi climi ed altri continenti.<br />

S. Marco riferisce una frase di Gesù impressionante:<br />

«Cadranno le stelle del Ciclo» (Me., 13, 25).<br />

Quali astri cadranno? Perché non pensare che cadranno<br />

gli astri che l'uomo, se non avesse peccato,<br />

sarebbe andato ad abitare? Venuto meno l'uomo e<br />

la sua missione, non avrebbero più ragione di sussistere.<br />

Caduto l'uomo nell'abisso del peccato egli potrà<br />

con l'umiltà e la penitenza rendersi degno di una<br />

risurrezione gloriosa dopo morte ; ma che avverrà di<br />

quelli che rigettano il Cristo in questa vita e diventano<br />

schiavi, di quegli orribili demoni che in continua<br />

ribellione a Dio vorrebbero distruggere i Suoi<br />

disegni di elevazione eterna dell'Umanità ?<br />

C.C.<br />

PREGHIERA DI BORMAN DAL CIELO LUNARE<br />

« Sia la luce, e la luce fu. E Dio vide che la luce<br />

era buona e separò la luce dalle tenebre... » (Genesi<br />

1, 3-5).<br />

« I cicli narrano la gloria di Dio e il firmamento<br />

proclama l'opera delle Sue mani. Il giorno ne<br />

trasmette la parola all'altro giorno, la notte la fa<br />

sapere all'altra notte». (Salmo di David, 18, 1).<br />

(') Togliamo dal giornale «II Cittadino» di Monza la seguente<br />

notizia (31 ottobre 1968):<br />

In Danimarca comunisti e socialisti hanno proposto una<br />

legge per autorizzare la poligamia: alle naturali obiezioni<br />

che la proposta ha suscitato hanno risposto che dopo il divorzio<br />

sono cresciute non solo le nuove famiglie legali ma<br />

anche le relazioni extra coniugali : la poligamia regolarizzerebbe<br />

dopo tutto un costume già esistente.<br />

Ciò che è legalizzato è pulito: se non lo era prima davanti<br />

alla coscienza e all'opinione pubblica, ora diventa pulito.<br />

Ciò suppone che la legge abbia lo scopo di far licito ciò che<br />

è libito : ma lo scopo della legge non è questo. E non è neppure<br />

civile: la civiltà consiste nell'aiutare l'uomo a vincere<br />

le passioni e le tendenze animalesche, non ad assecondarle.


Lettera del M.R.P. Generale<br />

Pietro Arrupe agli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />

della Compagnia<br />

Cari <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong>,<br />

da molto tempo e da ogni -parte sono sollecitato a rivolgermi con una lettera<br />

agli <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> dei Collegi e Istituti superiori della Compagnia. Ciò non<br />

poteva non farmi piacere. Ma nello stesso tempo rimanevo incerto per il modo<br />

come avrei dovuto scrivervi, principalmente perché nelle Scuole della Compania,<br />

operanti in quasi tutti i Paesi del mondo libero, vengono educati giovani e<br />

ragazzi di differenti culture, crederne religiose e condizioni sociali. Vi era perciò<br />

da temere che le medesime affermazioni giungessero ad alcuni come valide<br />

e significative, mentre ad altri potevano riuscire di scarsa importanza o addirittura<br />

inopportune.<br />

GLI EX: MOLTISSIMI COMPAGNI DI VIAGGIO<br />

Ho pensato quindi di scrivervi nella forma più personale possibile, così che<br />

ciascuno, per quanto lo consentono le parole, possa sentire che scrivo proprio<br />

per lui individualmente, e perciò nel leggere questa mia lettera, lo faccia come<br />

se fosse personale per lui.<br />

Quasi dappertutto gli <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> si trovano indifferentemente nei vari raggruppamenti<br />

sociali in cui si distìnguono gli uomini. Si pensi solo alla lingua<br />

materna: l'arabo, il bengalese, il cinese, il danese, l'etiopico... e così di seguito<br />

passando per ogni letera dell'alfabeto.<br />

Differenti sono pure le condizioni sociali, che riflettono la diversità delle<br />

classi propria della condizione umana.<br />

La maggior parte si ispira nella fede religiosa della dottrina di Cristo come<br />

è insegnata dalla Chiesa Cattolica. Ma non pochi appartengono ad altre confessioni<br />

cristiane. Altri sono ebrei, musulmani, buddisti, indù, scintoisti, o professano<br />

altra credenza. Altri non si sentirà più di professare l'insegnamento religioso<br />

ricevuto nell'infanzia, o si accontenta di un umanesimo laico, ovvero insifte<br />

ancora nella fase di ricerca<br />

Non è il caso di dilungarsi in altri particolari per mettere in risalto le grandi<br />

differenze che vi distinguono gli uni dagli altri, e per conseguenza l'impossibilità<br />

di configurare un «tipo» unico di <strong>Ex</strong>-Alunno. Di qui anche le mie perplessità<br />

e difficoltà di fondo, bissandovi, perciò, con animo paterno, non vedo<br />

che ciascuno di voi, nella sua singolarità caratteristica, ma fatto con tutti compagno<br />

di viaggio nel cammino della vita.<br />

IN TUTTI UNA BASE: LA RETTA SCIENZA DELLA VITA<br />

Ciò che vi unisce indistintamente in quanto <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> della Compagnia è<br />

di essere stati tutti educati nelle nostre Scuole elementari, secondarie o di grado<br />

superiore. Molti me l'hanno esplicitamente attestato con espressioni di gratitudine;<br />

ma spero che tutti, senza eccezione, abbiate trovato nell'educazione ricevuta<br />

la solida base di quella scienza della vita che deve durare fino alla morte.<br />

I vostri educatori, è vero, si ispiravano alla dottrina di Cristo e all'insegnamento<br />

della Chiesa Cattolica, e da essi traevano motivo e sprone per la loro fatica.<br />

Ala erano anche intimamente persuasi di interpretare rettamente le leggi<br />

più profonde e le insopprimibili esigenze della sana natura insegnandovi a considerare<br />

la vita come ricerca di tutto ciò che è vero e buono e bello. Essi erano<br />

bensì consapevoli che questo per loro e per quanti ne condividevano la fede si<br />

identificava col Dio nel quale credevano. Ma erano pur certi che solo nella libertà<br />

responsabile l'uomo può continuare in siffatta ricerca nel corso della vita,<br />

e da questo sovrano motivo attingevano la forza di rispettare le convinzioni e<br />

gli ideali dei singoli.<br />

Voi d'altra parte, scegliendo le scuole della Compagnia, altro non vi aspettavate.<br />

La vostra aspirazione era di ricevere una solida istruzione ed una retta<br />

8 —<br />

Incontri<br />

degli £x <strong>Alunni</strong><br />

INCONTRO DI ROMA (3-9 Gennaio)<br />

TRA ASSISTENTI, RETTORI<br />

E DIRIGENTI EX ALUNNI<br />

Un incontro interessante, presenti<br />

gran parte degli Assistenti delle Associazioni<br />

<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> d'Italia, parecchi<br />

Rettori e Dirigenti responsabili : il Presidente<br />

Sapio, il Segretario Generale<br />

della Confederazione Sala e molti altri.<br />

Da sottolineare che, per un'intera giornata<br />

del Convegno, presiedette le discussioni<br />

il Rev. Padre Arrupe, Generale<br />

della Compagnia.<br />

Sono stati messi in luce i rapporti tra<br />

«movimento ex» e Associazioni: il movimento<br />

promosso dalle Associazioni e<br />

dalla Federazione ha lo scopo di tenere<br />

vicini tutti coloro che frequentarono le<br />

scuole dei Gesuiti. Sul nostro piano nazionale<br />

(realizzato anche altrove) lo scopo<br />

è raggiunto essenzialmente con la<br />

AGENDA; in proposito, pare che specificando<br />

per categoria professionale gli<br />

elencati, si avrebbe il vantaggio di offrire<br />

un orientamento pratico a chi abbisogni<br />

di competenze professionali, nei<br />

diversi settori.<br />

Le Associazioni locali, affiancate dalla<br />

Federazione nazionale, propongono agli<br />

aderenti iniziative che continuano la<br />

formazione personale, sia sul piano religioso<br />

che su quello culturale e profes<br />

sionale (convegni di categoria) e promuovono<br />

la presenza responsabile degli<br />

<strong>Ex</strong> nelle opere dell'Istituto al quale appartennero.<br />

E' evidente che se il primo<br />

compito è affidato alle intuizioni e alla<br />

dedizione degli Assistenti, gli <strong>Ex</strong> con la<br />

loro presenza vicino all'opera dei Padri,<br />

costituiscono una mediazione di concretezza<br />

e di realismo per la intelligenza<br />

dei problemi, per la impostazione dei<br />

metodi.<br />

Al limite - qualcuno ha affermato - i<br />

Padri dovrebbero avere come "direttore<br />

spirituale" qualche <strong>Ex</strong>, per una maggiore<br />

intelligibilità delle situazioni, per<br />

una più pratica adattabilità dei principi<br />

del Vangelo. Si è aggiunto autorevol-


educazione per la vita. Con ciò dimostravate di avere fiducia nell'opera dei vostri<br />

educatori, gesuiti e non gesuiti, e confermavate pure la vostra disposizione<br />

e il vostro proposito di affrontare la vita in coerenza con gli ideali ai quali venivate<br />

formati.<br />

Orbene, sono questi stessi ideali che i vostri educatori di ieri sperano e<br />

pregano che continuino ad ispirarvi e a guidarvi nelle alterne vicende di un<br />

mondo non privo di insidie e di mali.<br />

MOVIMENTO E INIZIATIVE<br />

Mi consta che in molti Paesi le vostre Associazioni di <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> sono bene<br />

organizzate e fiorenti di opere, e so che ve ne servite anche per sostenere in diversi<br />

modi la vostra scuola, sia mandandovi i vostri figliuoli, sia fondando borse<br />

di studio e raccogliendo fondi per sostenere le sue attività, sia tutelandone<br />

la libertà e i diritti legittimi, e in tante altre forme degne di encomio. Mi è anche<br />

noto che molti dì voi vi riunite intorno ai vostri educatori in periodici incontri,<br />

per mantenervi in mutuo contatto e per confortarvi vicendevolmente negli<br />

impegni della professione e in quelli più vasti e profondi detta vita.<br />

È questa una prova evidente che siete convinti come l'educazione ricevuta<br />

dalla Compagnia debba continuare a vantaggio dei giovani e come la vostra Scuola<br />

possa esservi utile in tanti modi vecchi e nuovi. La conservazione dei rapporti<br />

con la propria Scuola, coi compagni di classe e specialmente con gli antichi-insegnanti,<br />

che si mantiene coi vostri incontri periodici, non può che portare preziosi<br />

frutti di bene.<br />

Vi è anzi necessaria per compiere l'opera educativa iniziata nella Scuola per<br />

quanto riguarda il suo naturale sviluppo e le varie applicazioni che vengono via<br />

via richieste dalle nuove realtà in cui vi trovate immersi e delle quali dovete essere<br />

i protagonisti responsabili, sia pure in diversa natura.<br />

Dall'insegnamento dei vostri maestri avete imparato quali debbano essere<br />

i rapporti dell'uomo con Dio, ma insieme avete appreso che derivano dalla legge<br />

naturale inscindibili doveri di solidarietà verso tutti gli uomini, i quali, fino<br />

agli ultimi confini della terra, sono divenuti «prossimo» di ciascuno di noi, sia<br />

per la diffusione dei mezzi di comunicazione e la facilità e rapidità dei trasporti<br />

e dei dislocamenti, sia per l'influsso immediato e universale che qualsiasi azione<br />

ria in ogni parte del globo.<br />

L'uomo, vi è stato insegnato, non nasce solo per sé; ha un carattere intrinsecamente<br />

sociale. In forza di una morale integralmente umana e schiettamente<br />

cristiana molto devono dare coloro cui molto è stato elargito. Le cosiddette «opere<br />

di misericordia», nelle quali secondo la tradizione cristiana venivano fin<br />

qui compendiati i doveri sociali dell'uomo, devono ora estendersi fino ai confini<br />

della terra e divenire obblighi anche delle collettività e dei popoli. Il progresso<br />

e lo sviluppo delle nazioni sono condizionati dall'equa distribuzione dei beni:<br />

una loro ordinata partecipazione secondo la misura dei bisogni è sintomo di vita<br />

in tutti i gradi sociali.<br />

URGENZA DI QUALIFICATA PARTECIPAZIONE<br />

Che cosa significa tutto questo per voi <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> della Compagnia nelle<br />

presenti condizioni di bisogno materiale e spirituale dell'umanità intera? Significa,<br />

a mio avviso, che dovete dare nuova vita alle vostre Associazioni, anzitutto<br />

aprendole anche ad altri problemi che non siano soltanto quelli della vostra Scuola<br />

e dei vostri organismi; interessandole cioè a quei bisogni dell'umanità, sia nei<br />

vostri Paesi, sia negli altri, i quali possono essere soddisfatti solo a condizione<br />

che tutti gli uomini di buona volontà uniscano le loro energie In uno sforzo<br />

comune.<br />

Non destino stupore queste mie parole, né suonino come un appello vano<br />

a un'impresa utopistica. Neppure significhino minore apprezzamento di quanto<br />

già fate in favore della vostra scuola. Tutto ciò è degno di somma lode e deve<br />

continuare, anzi intensificarsi dove è possibile.<br />

Comprendo bene come ciascuno di voi preso singolarmente debba sentirsi<br />

scoraggiato, constatando la propria impotenza di fronte a cosi grandi e impellenti<br />

problemi del mondo. Ma uniti fra voi e rollaborando con altre forze sane<br />

già all'opera potete portare un contributo non spregevole. Soprattutto se vi sarà<br />

dato di fomentare questo spirito, partecipando ad altre organizzazioni politiche,<br />

sociali, economiche, culturali, religiose, grande sarà il vostro apporto alla costruzione<br />

di un mondo migliore.<br />

mente che l'opera educativa oggi non si<br />

realizza senza l'integrazione offerta dai<br />

Genitori ; quindi la necessità di strutturare<br />

consultazioni di "padri di famiglia"<br />

e di educatóri. In molti Istituti,<br />

inoltre, è già in atto, per tutti gli altri<br />

sarebbe sommamente desiderabile l'assunzione,<br />

da parte degli <strong>Ex</strong>, delle mansioni<br />

amministrative.<br />

Queste proposte suppongono un graduale<br />

tirocinio nella vita delle Associazioni;<br />

in Italia parecchie sono ancora<br />

agli inizi. Padre Casella che delineò la<br />

esperimentale fatica di chi comincia da<br />

zero e procede con perseveranza incrollabile,<br />

propose ai presenti, Dirigenti e<br />

Assistenti, il programma lungimirante<br />

di qualche Ente o Società per azioni<br />

tra gli <strong>Ex</strong>, anche su piano federativo, se<br />

si vuole arrivare, con una concreta base<br />

economica, a realizzare qualche benemerita<br />

opera sociale.<br />

INCONTRI A ROMA<br />

P. Alberto De Marco, Assistente della<br />

Federazione Italiana degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />

della Compagnia di Gesù, si augura<br />

di interpretare un diffuso desiderio degli<br />

<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> dei Collegi di altre città<br />

residenti a Roma, invitandoli a un comune<br />

incontro per il GIOVEDÌ' SAN-<br />

TO, 3 APRILE.<br />

L'incontro avrà un doppio carattere,<br />

religioso e amichevole, nel senso che vi<br />

sarà la funzione della Comunione Pasquale,<br />

preceduta da una o due conferenze<br />

di preparazione tenute da Padre<br />

Messori, e successivamente una agape<br />

fraterna, dove i partecipanti avranno<br />

la possibilità di consolidare antichi rapporti<br />

o di conoscersi sia tra <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>,<br />

del proprio e di differenti Collegi, sia<br />

con i Padri della Compagnia che negli<br />

stessi Collegi hanno lavorato.<br />

Egli ha in progetto anche una seconda<br />

riunione di <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> non romani<br />

in occasione della « Giornata dell' <strong>Ex</strong><br />

Alunno », che, come tutti sanno, è stata<br />

fissata dal Secondo Congresso della<br />

Unione Mondiale, il 31 Maggio - festa<br />

di Maria Regina. Questa riunione dovrebbe<br />

avvenire insieme con gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />

delle due Associazioni romane del<br />

Massimo e di Mondragone, nel modo<br />

che stabiliranno i loro Dirigenti.<br />

A questo proposito egli raccomanda<br />

ai Padri Assistenti di fare in modo che<br />

la « Giornata dell' <strong>Ex</strong> Alunno » venga<br />

celebrata con manifestazioni atte a richiamare<br />

sul nostro Movimento e sulle<br />

sue finalità l'attenzione e l'interesse<br />

degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, specialmente dei<br />

giovani e dei meno vicini alla Associazione<br />

e, dove sono i nostri Collegi,<br />

ad interessare ed attirare alla Associazione<br />

gli alunni specialmnte delle .ultime<br />

classi. Forse converrà spostare la<br />

celebrazione al giorno precedente, dati<br />

i due giorni festivi dopo il 31 maggio,<br />

che quest'anno capita di sabato.<br />

— 9


Un notevole giovamento vi potrà venire dalle vostre Associazioni, mediante<br />

le quali più stretti possono diventare i vincoli di solidarietà e gli sforzi dei<br />

singoli possono essere avvalorati dalla simpatia e collaborazione degli altri.<br />

FUNZIONE LOCALE ED ECUMENICA DELL'ASSOCIAZIONE<br />

Le vostre Associazioni devono inoltre aiutarvi a mantenere in più stretti<br />

rapporti gli <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> delle singole Scuole tra loro e con quelli delle altre Scuole<br />

della Compagnia, dello stesso e di altri Paesi, creando oppure dando nuovo<br />

vigore alle Federazioni Nazionali e partecipando attivamente al programma dell'Unione<br />

Mondiale degli <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong>, il cui scopo principale è, secondo gli Statuti,<br />

«dì unire in uno sforzo comune le energie spirituali e culturali degli <strong>Ex</strong>-<br />

<strong>Alunni</strong> della Compagnia di Gesù, associati nelle loro organizzazioni locali, nazionali,<br />

soprannazionali».<br />

Né dovete dimenticare il movimento confederativo con altre organizzazioni<br />

di <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong>, che hanno i medesimi ideali o aspirano a obiettivi affini.<br />

Non spetta a me suggerire i modi concreti in cui attuare questi diversi gradi<br />

di cooperazione. La vostra intelligenza, la vostra esperienza, l'impulso apostolico<br />

che vi anima sono sicuro che vi faranno progredire oltre ogni speranza nel<br />

rinvigorire le strutture pur già consolidate delle vostre Associazioni e stringere<br />

sempre più i vincoli e rapporti tra gli <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> nelle loro organizzazioni nazionali<br />

e internazionali.<br />

Come Superiore Generale della Compagnia di Gesù sono più che convinto<br />

dell'insufficienza e manchevolezze delle nostre forze. Ma nello stesso tempo mi<br />

sento fortemente a disagio quando non mi è possibile accogliere le richieste di<br />

aiuto che da ogni parte del mondo mi giungono, personalmente o attraverso altri<br />

Padri: per esempio, di aprire una scuola, o di offrire la nostra assistenza a<br />

un programma di sviluppo di risorse umane o ad iniziative in favore dell'ecumenismo.<br />

LA COLLABORAZIONE DEGLI EX<br />

E' NECESSARIA ALLA COMPAGNIA<br />

Forse mai come oggi furono così numerose le possibilità di lavoro che si<br />

ofr-ono a noi Gesuiti. Né so se in altri tempi i gesuiti sarebbero stati capaci, da<br />

soli o con l'aiuto di altri sacerdoti e religiosi, portare avanti le molte e varie<br />

opere oggi affidate alla Compagnia. È certo però che. salvo rare eccezioni, al<br />

presente ciò non è possibile né è desiderabile. In tanta moltitudine e varietà di<br />

opere la vostra collaborazione di <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> ci è necessaria, perché il nostro lavoro<br />

sia veramente efficace per il bene del mondo.<br />

Infine desidero rivolgere una parola in particolare agli <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> cattolici,<br />

ai quali è potuto sembrare che il mio invito atta cooperazione per il bene del<br />

prossimo non tenga conto sufficiente delle istanze della loro fede religiosa. Vorrei<br />

ripetere le parole dell'apostolo Paolo al discepolo Timoteo: «persegui la giustizia,<br />

la fede, la carità, la pace, in unione con tutti quelli che invocano con puro<br />

cuore il nome del Signore» (Tim. 2, 22). Mantenete viva la vostra fede religiosa,<br />

fate che diventi operosa nell'amore, un ardente amore per Cristo e per<br />

il mondo. Sarà questa fede che vi renderà tanto più volonterosi a lavorare per<br />

il trionfo detta giustizia, della carità e della pace tra gli uomini, insieme con<br />

tutti quelli che credono come voi nel Vangelo o soltanto credono in Dio con<br />

sincerità di cuore, ad essere presenti in ogni iniziativa destinata ad aiutare gli<br />

uomini a ritrovare Dio netta verità e a partecipare alla vita che Cristo ha portato<br />

sulla terra. Non dimenticate che la Chiesa Cattolica, specialmente dopo il<br />

Concilio, vi vuole suoi collaboratori. Una fede operante nell'amore vi porterà<br />

ad offrire voi stessi con generosità nel grande campo della Chiesa per gli stessi<br />

fini della gloria di Dio e nella salvezza delle anime per cui fu fondata e opera<br />

la Compagnia.<br />

Poiché questa mia lettera parte la vigilia di Natale e vi giungerà nell'anno<br />

che sta per cominciare, auguro ad ognuno di voi e alle vostre famiglie giorni<br />

pieni di serenità e di letizia, frutto di una purezza di cuore vi invoco nella preghiera<br />

con sentimenti di Padre.<br />

Pietro Arrupe, S. J.<br />

Preposito Generale d. C. d. G.<br />

Roma, 24 dicembre 1968<br />

10 —<br />

DELEGATI PREPOSTI AI SETTORI<br />

DI ATTIVITÀ' DESIGNATI DAL<br />

CONSIGLIO DIRETTIVO<br />

PER L'ASSOCIAZIONE DI PADOVA<br />

1 ) Rapporti con la Compagnia di Gesù<br />

Avv. Giorgio Malipiero<br />

Via Altinate 16 - 35100 Padova<br />

tei. 20763<br />

2) Attività Normativa-Culturale<br />

Prof. Vittorio Zaccaria<br />

Via S. Pio X 45 - 35100 Padova<br />

tei. 33796<br />

3) Problemi Universitari<br />

Dr. Francesco Macry<br />

Via De Medici 4 - 35100 Padova<br />

tei. 25867<br />

4) Attività dei Giovani<br />

Dr. Prof. Nino Carenza<br />

Via Luca Belludi 2 - 35100 Padova<br />

tei. 25550<br />

5) Mutuo Aiuto<br />

Dr. Annibale Pugina<br />

Via A. Cerato, I/bis - 35100 Padova<br />

tei. 44048<br />

6) Censimento e Agenda<br />

Mazzo Nob. Cav. Silvio<br />

Via Porciglia 18 - 35100 Padova<br />

tei. 35545<br />

7) Informazioni<br />

Monnet Rag. Cav. Augusto<br />

Via XX Settembre 27 - 35100 Padova<br />

tei. 28859<br />

8) Sport<br />

Zannini Dr. Ing. Franco<br />

Via J. Stellini 6 - 35100 Padova<br />

tei. 34512<br />

9) Turismo e Attività ricreative<br />

Cazzola Dr. Ing. Luciano<br />

Via A. Cavvalletto 23 - 35100 Padova<br />

tei. 31720<br />

10) Studio di Problemi organizzativi<br />

Smania Dr. Ing, Amedeo<br />

Via Vesovado 23 - 35100 Padova<br />

tei. 39705<br />

I NOSTRI INCONTRI CON GLI<br />

EX ALUNNI DELL'ANTONIANUM<br />

FUORI PADOVA<br />

Purtroppo in questo periodo invernale<br />

non è stato 1 possibile radunarci secondo<br />

il desiderio di molti.<br />

A Milano ci sarà un raduno di preparazione<br />

pasquale la Domenica delle<br />

Palme al Collegio Leone XIII. - Santa<br />

Messa e Meditazione ore 9.30.<br />

Dopo Pasqua penseremo agli incontri<br />

nelle altre Città.


Spunti Antiateistki t<br />

La Chiesa contestata „<br />

Secondo il presente articolo della Civiltà Cattolica<br />

Tanto nei regimi democratici dell'Occidente<br />

quanto in quelli totalitari dell'Est,<br />

la contestazione è stata così forte<br />

e radicale nel 1968 da caratterizzarlo<br />

come l'«anno della contestazione globale».<br />

Nel mondo occidentale il processo<br />

contestativo ha investito tutti i settori<br />

e gli aspetti della società, ma, in particolare,<br />

ha preso di mira l'autoritarismo<br />

in tutte le sue manifestazioni e l'assetto<br />

neo-capitalistico e impcrialistico della<br />

società moderna, ritenendo che autoritarismo<br />

e neo - capitalismo imperialista<br />

fossero i due pilastri, le due strutture<br />

portanti del «sistema», che è l'oggetto<br />

ultimo della contestazione.<br />

Anche la Chiesa è stata investita dall'ondata<br />

contestatrice : questa non è sopraggiunta<br />

dall'esterno, ma è sorta dall'interno<br />

di essa. A contestare la Chiesa<br />

sono taluni dei suoi stessi figli migliori<br />

e più impegnati. Talvolta, tra i più accesi<br />

contestatori troviamo dei giovani<br />

preti, pieni di entusiasmo e di buona<br />

volontà. In realtà, un tempo la Chiesa<br />

era contestata soprattutto dal di fuori;<br />

oggi lo è anche dal di dentro. Questo<br />

fatto sconcerta e scandalizza non pochi,<br />

i quali, però, farebbero bene a riflettere<br />

che la contestazione interna non è<br />

mai mancata nella Chiesa, ed in forme<br />

ben più radicali di quella di oggi, giacché<br />

assai spesso è sfociata nell'eresia e<br />

nella rottura dell'unità della Chiesa: si<br />

pensi ai Fraticelli ed agli Spirituali, ai<br />

Valdesi, a Wiclef ed a Huss, a Luterò<br />

ed a Calvino, ai giansenisti ed ai modernisti.<br />

CHE COSA SI CONTESTA OGGI<br />

ALLA CHIESA?<br />

Quattro cose, soprattutto: il suo carattere<br />

«autoritario» ; il suo «istituzionalismo»;<br />

il legame che essa avrebbe<br />

con la società capitalistica ed il suo inserimento<br />

nelle strutture capitalistiche<br />

della società moderna ; infine, il suo<br />

«costantinianesimo».<br />

Cerchiamo di chiarire brevemente ognuno<br />

di questi punti.<br />

Il carattere «autoritario» della Chiesa<br />

apparirebbe evidente dal fatto che<br />

12 —<br />

nella Chiesa di oggi il «popolo di Dio»<br />

conterebbe poco 1 o nulla : non parteciperebbe,<br />

infatti, ali' elaborazione delle<br />

decisioni che lo riguardano; d'altra parte,<br />

non si terrebbe conto di quello che<br />

esso pensa né si farebbe attenzione ai<br />

suoi carismi. Insomma, la Chiesa sarebbe<br />

ancora troppo «clericale», perché<br />

tutto il potere è nelle mani della gerarchla,<br />

essa stessa eletta dall'alto, senza<br />

che il «popolo di Dio» possa intervenire<br />

nella scelta dei suoi Pastori.<br />

L' «istituzionalismo» si manifesterebbe<br />

nel prevalere della Chiesta-istituzione<br />

sulla Chiesa-mistero, della Chiesa<br />

della legge sulla Chiesa dei carismi,<br />

della Chiesa-gerarchia sulla Chiesa-popolo<br />

di Dio; insomma nel prevalere<br />

dell'«istituzione» in ciò che essa ha di<br />

fisso, di statico^, di legalistico, di sclerotizzato,<br />

sull'« avvenimento », che è<br />

presenza continuamente rinnovantesi<br />

della grazia degli inizi, quando la Chiesa<br />

era libera da strutture soffocanti, aperta<br />

al nuovo.<br />

Si contesta, in terzo luogo, alla Chiesa<br />

di oggi di essere legata e gravemente<br />

compromessa col capitalismo, al quale<br />

fornirebbe una sorta di copertura<br />

morale, divenendo in tal modo una delle<br />

strutture portanti del .sistema capitalistico<br />

e complice dello sfruttamento<br />

che il capitalismo oggi compie a danno<br />

dei poveri, particolarmente del Terzo<br />

mondo. Ora, dicono i contestatori, finché<br />

la Chiesa non si dissocia dal capitalismo,<br />

e non proclama la sua radicale<br />

estraneità ed opposizione nei suoi riguardi,<br />

finché non fa una scelta precisa<br />

a favore dei poveri, non può essere<br />

la Chiesa di Cristo, cioè la «Chiesa dei<br />

poveri».<br />

Infine, si contesta alla Chiesa il suo<br />

«costantinianesimo», cioè il fatto che<br />

essa sarebbe legata e compromessa col<br />

potere civile, anche quando questo si esercita<br />

in forme dittatoriali o non rispettose<br />

della libertà e della coscienza;<br />

essa farebbe una politica di «potenza»;<br />

sia comportandosi come una «potenza»<br />

tra le altre potenze mondane, sia eser-<br />

citando forme di neo-temporalismo, sia I<br />

creando strutture cristiane, potenti e<br />

grandiose, capaci di competere con le<br />

strutture laiche e di espandere l'influsso<br />

della Chiesa sugli uomini.<br />

La conclusione che da queste critiche<br />

rivolte alla Chiesa i contestatori traggono<br />

è la seguente : «Vi è contraddizione<br />

tra l'essere reale della Chiesa, il Cristo<br />

vivente in essa, e le apparenze dj<br />

questa Chiesa, nella quale nessuno può<br />

riconoscere — benché lo sia — il Corpo<br />

del Signore» (Lettera di 744 preti e laici<br />

francesi a Paolo VI, 30 nov. 1968).<br />

Cioè, la Chiesa di oggi non è signum levatum<br />

inter nationes — vessillo 1 di Dio<br />

innalzato tra i popoli — per chiamarli<br />

alla salvezza, il segno della presenza di<br />

Cristo tra gli uomini, anzi la prova della<br />

sua divinità.<br />

Non è nostra intenzione, qui, riprendere<br />

ognuna di queste contestazioni per<br />

farne la critica, mostrando quello che<br />

in esse è da respingere e quello che è<br />

accettabile. Questo lavoro, tanto necessario,<br />

non mancheremo di farlo in seguito.<br />

Per ora, vogliamo limitarci a dare<br />

una valutazione globale del fenomeno,<br />

così ampio e radicale, della contestazione<br />

nella Chiesa.<br />

COM'E' NATA LA CONTESTAZIONE<br />

Prima, però, di tentarne una valutazione,<br />

è necessario' sforzarsi di indagare<br />

i 'motivi che l'hanno fatto 1 nascere.<br />

Alcuni vedono in certi gesti di Papa<br />

Giovanni e soprattutto nel Concilio la<br />

radice dell'attuale contestazione ecclesiale:<br />

il Concilio avrebbe scoperchiato<br />

il vaso di Pandora, contenente i serpi<br />

della contestazione, tenuto fino allora<br />

sigillato con mano di ferro, e i padri k<br />

conciliari con la loro spregiudicatezza<br />

nel parlare e nel criticare il passato, sarebbero<br />

stati gli apprendisti-stregoni,<br />

che evocano spiriti e forze di distruzione<br />

senza essere capaci di dominarli e<br />

di imbrigliarli. Dobbiamo dire con franchezza<br />

che questo non è vero. Certamente,<br />

il Concilio ha contribuito a crea-


e nella Chiesa un clima di maggiore libertà<br />

e un senso più vivo di corresponsabilità<br />

di tutto il popolo di Dio ; ha suscitato<br />

una problematica ed ha immesso<br />

nel corpo della Chiesa un nuovo spirito,<br />

la cui penetrazione non può non<br />

incontrare resistenze e originare contrasti<br />

dolorosi tra il vecchio e il nuovo. Cosicché,<br />

è giusto dire che taluni motivi<br />

della contestazione attuale hanno la loro<br />

origine nel Concilio. Ma «taluni» —<br />

si badi — non tutti, e neppure i più essenziali.<br />

Quando taluni contestatori di<br />

oggi mettono in causa le verità più fondamentali<br />

della fede, quando mostrano<br />

di tener poco o nessun conto del magistero<br />

della Chiesa, quando sognano una<br />

Chiesa de-istituzionalizzata, carismatica,<br />

quando negano la necessità e la validità<br />

delle istituzioni e delle strutture<br />

cristiane, quando puntano su una Chiesa<br />

talmente fusa col mondo da non potersi<br />

più distinguere da esso, quando riducono<br />

la missione della Chiesa alla lotta<br />

sociale a favore dei poveri e degli<br />

oppressi, non solo si pongono fuori del<br />

Concilio, ma addirittura contro la lettera<br />

e lo spirito del Concilio. Inutilmente,<br />

perciò, essi si appellano al Concilio<br />

per giustificare le loro contestazioni.<br />

Ciò è tanto vero che alcuni contestatori,<br />

ritenendo che il Concilio Vaticano<br />

II sia già superato, auspicano il<br />

Concilio Vaticano III !<br />

« l'assimilazione della vita cristiana al costume<br />

profano e mondano, l'orientamento, così<br />

detto orizzontale, della religione rivolta non<br />

più al primo e sommo amore e culto di Dio,<br />

ma all'amore e al culto dell'uomo, la sociologia<br />

come criterio principale e determinante del<br />

pensiero teologico e dell'azione pastorale, la<br />

promozione d'una presunta ed inconcepibile<br />

"repubblica conciliare"». È da notare, ha continuato<br />

il Papa, che l'interesse per il rinnovamento<br />

è stato da molti rivolto alla trasformazione<br />

esteriore e impersonale dell'edificio ecclesiastico,<br />

e all'acccttazione delle forme e dello<br />

spirito della Riforma protestante, piuttosto<br />

che a quel rinnovamento primo e principale<br />

che il Concilio voleva, quello morale, quello<br />

personale, quello interiore; quello cioè che deve<br />

ringiovanire la Chiesa nella coscienza del<br />

suo mistero, nella sua adesione a Cristo, della<br />

sua animazione per virtù dello Spirito Santo,<br />

della sua compagine fraterna e gerarchica,<br />

della sua missione nel mondo, della sua ultraterrena<br />

finalità che la rende pellegrina, povera<br />

e buona nel suo passaggio nel corso del<br />

tempo» (Oss. Rom. 16 gennaio 1969).<br />

CLIMA CULTURALE<br />

TRAUMATIZATO<br />

In realtà, l'attuale ondata contestataria<br />

ha la sua origine nel clima culturale<br />

in cui l'uomo di oggi è costretto a<br />

vìvere. E' un clima traumatizzante : infatti,<br />

la nostra generazione che è già<br />

sotto l'influsso della vertiginosa accelerazione<br />

impressa alla storia dal progresso<br />

scientifico-tecnico ed è scossa e<br />

frastornata dall'enorme quantità di in-<br />

formazioni che riversano su di essa ogni<br />

giorno la stampa, la radio e la televisione,<br />

subisce i traumi della guerra<br />

— Vietnam, Nigeria - Biafra, Medio<br />

Oriente —, delle guerriglie e del terrorismo;<br />

i traumi della dittatura e del<br />

soffocamento della libertà in tutte le<br />

forme : quelle dell'imperialismo politico,<br />

quelle dell' imperialismo del denaro,<br />

quelle dell'autoritarismo in tutte le<br />

molteplici sue espressioni; subisce il<br />

trauma della povertà e della fame di<br />

due miliardi di uomini; vive nell'angoscia<br />

della distruzione atomica. Insomma,<br />

si sente minacciata e schiacciata<br />

da forze impalpabili e misteriose : di<br />

qui, la contestazione che investe tutto<br />

il « sistema », allo scopo di abbatterlo<br />

e crearne uno nuovo, da cui siano espulse<br />

per sempre la guerra, l'oppressione,<br />

lo sfruttamento. Il trauma spirituale<br />

che scuote l'uomo di oggi ha colpito<br />

anche i cristiani, soprattutto i più<br />

giovani : di qui, l'ansia di vedere scomparire<br />

nella Chiesa ogni ombra di autoritarismo<br />

e di coazione spirituale, di<br />

vedere la Chiesa lottare a fianco dei poveri<br />

e degli oppressi e rompere ogni legame<br />

con le potenze del danaro, di vederla<br />

lavorare con tutto l'impegno alla<br />

edificazione di un mondo, in cui finalmente<br />

regnino la pace, la libertà e la<br />

prosperità per tutti. Ansia, che diviene<br />

impazienza e che poi si muta in contestazione<br />

«globale» della Chiesa, perché<br />

questa è restia a muoversi nel senso<br />

della storia, perché non ha il coraggio<br />

di lasciarsi dietro le spalle il suo passato,<br />

perché è cieca e sorda ai segni<br />

dei tempi...<br />

Di fronte a queste critiche che non<br />

tengono conto dell'efficace presenza della<br />

Chiesa nel mondo di oggi, alcuni avrebbero<br />

voluto che il Papa fosse intervenuto<br />

con gesti più energici e, all'occorrenza,<br />

drastici. Paolo VI non ha mancato<br />

di rispondere alle contestazioni,<br />

chiarendo le posizioni della Chiesa su<br />

tutti i problemi discussi, con bontà e<br />

pazienza; ma non ha voluto prendere<br />

misure drastiche. Il motivo l'ha spiegato<br />

egli stesso, parlando il 7 dicembre<br />

ai professori ed agli alunni del Seminario<br />

Lombardo di Roma :<br />

« Tanti si aspettano dal Papa gesti clamorosi,<br />

interventi energici e decisivi. Il Papa non<br />

ritiene di dover seguire altra linea che quella<br />

della confidenza in Gesù Cristo, a cui preme<br />

la sua Chiesa più che non a qualunque<br />

altro. Sarà Lui a sedare la tempesta. Quante<br />

volte ha ripetuto Gesù: Confidile in Deum.<br />

Credile in Deum, et in me credile. Il Papa<br />

sarà il primo ad eseguire questo comando<br />

del Signore e ad abbandonarsi, senza ambascia<br />

o inopportuna ansietà, al gioco misterioso<br />

della invisibile ma certissima assistenza di<br />

Gesù alla sua Chiesa » ( Oss. Rom. 8 dicembre<br />

1968).<br />

LA CONTESTAZIONE<br />

PROVA PER LA CHIESA<br />

Questa fiducia di Paolo VI non si radica<br />

solo nell'assistenza di Gesù alla<br />

sua Chiesa ; si fonda anche sulla convinzione<br />

che la contestazione ecclesiale<br />

va guardata con attenzione e vigilanza,<br />

ma anche con apertura mentale e fiducia.<br />

Essa, infatti, è una prova per la<br />

Chiesa, tanto che questa « si trova in<br />

un'ora d'inquietudine, di autocritica, si<br />

direbbe perfino di demolizione » (ivi),<br />

ma nello stesso tempo esprime aspirazioni<br />

e fermenti positivi che bisogna saper<br />

cogliere. Perciò l'atteggiamento da<br />

assumere di fronte al grave fenomeno<br />

della contestazione ecclesiale è quello<br />

che Paolo VI ha fatto proprio, quando<br />

nell'allocuzione ai cardinali, il 23 dicembre<br />

1968, ha affermato:<br />

« Siamo sempre aperti alla comprensione<br />

sincera di disagi, di aspirazioni, di impazienze,<br />

che possono assumere talvolta toni ed aspetti<br />

quasi di rivolta e di sfida; e siamo desiderosi<br />

di rispondervi nel miglior modo possibile,<br />

ma nello stesso tempo doverosamente<br />

solleciti di salvaguardare il sacro deposito di<br />

verità e di norme di vita che alla Chiesa è<br />

stato affidato dal suo Fondatore e che Noi<br />

dobbiamo conservare essenzialmente indenne,<br />

così come ci è stato tramandato, pur presentandolo<br />

e applicandolo alle necessità del mondo<br />

di oggi » ( Oss. Rom. 23-24 die. 1968 ).<br />

In realtà nell'attuale fenomeno della<br />

contestazione ecclesiale è necessario distinguere<br />

il modo e la forma dalla sostanza.<br />

Il modo in cui la contestazione<br />

si esprime non è, certamente, accettabile<br />

: è duro e violento, e niente affatto<br />

intonato all'umiltà e alla carità cristiana;<br />

è spesso parmigiano ed intollerante,<br />

irrispettoso non solo verso la gerarchla,<br />

ma verso la coscienza di coloro che, avendo<br />

nella Chiesa il ministero di magistero<br />

e di governo, si sentono in dovere<br />

di prendere certe decisioni; manca<br />

il senso storico, cosicché i contestatori<br />

non s'accorgono di contestare cose<br />

già tante volte contestate nel passato e,<br />

dando l'impressione di avere finalmente<br />

trovato l'infallibile ricetta che, dopo<br />

tanti errori, metterà una volta per sempre<br />

la Chiesa sulla via della fedeltà al<br />

Vangelo, finiscono per apparire piuttosto<br />

presuntuosi e faciloni. Dispiace, soprattutto,<br />

lo spirito con cui si contesta<br />

la Chiesa : è lo spirito di chi giudica -<br />

e condanna - la Chiesa, ponendosi al di<br />

sopra e al di fuori di essa, quasi non<br />

ne facesse parte e, anzi, dando talvolta<br />

l'impressione di essere effettivamente<br />

distaccato e lontano da essa. Non è un<br />

mistero per nessuno l'esistenza, ali' interno<br />

della Chiesa «istituzionale», d'una<br />

Chiesa « catacombale », « sotterranea »,<br />

che raccoglie i « dissenzienti », taluni<br />

dei quali — purtroppo — si sentono ormai<br />

spiritualmente fuori della Chiesa<br />

« istituzionale ».<br />

— 13


LA CHIESA GERARCHICA<br />

E' VOLUTA DA CRISTO<br />

Quanto alla sostanza della contestazione,<br />

non potremo mai accettare che<br />

si metta in questione la Chiesa come<br />

istituzione gerarchica, in cui l'autorità<br />

di magistero e di governo, certo, a servizio<br />

del popolo di Dio, è direttamente<br />

concessa da Cristo al Papa ed ai Vescovi,<br />

ai quali, tutto il Popolo di Dio,<br />

pur nella corresponsabilità della vita e<br />

della missione della Chiesa, deve amore<br />

filiale e ubbidienza cordiale e rispettosa<br />

: in questo punto, non è tanto in causa<br />

il principio d'autorità, quanto quello<br />

ben più importante della «comunione»,<br />

poiché «dove è Pietro, là è la Chiesa».<br />

Neppure potremo accettare il cosiddetto<br />

«orizzontalismo», che riduce il<br />

cristianesimo all'amore del prossimo e<br />

la Chiesa esclusivamente a una forza di<br />

rivoluzione e di progresso sociale a favore<br />

dei poveri e degli oppressi : la missione<br />

della Chiesa è e deve restare essenzialmente<br />

religiosa, e la sua azione<br />

deve essere soprattutto volta a introdurre<br />

gli uomini nel Regno di Dio, mediante<br />

l'annunzio del Vangelo e l'effusione<br />

della grazia per mezzo dei segni<br />

sacramentali.<br />

(Civiltà Cattolica - 1 febbraio 1969)<br />

Ci sembra, tuttavia, che l'attuale contestazione<br />

ecclesiale, nonostante le sue<br />

esagerazioni ed i suoi errori — taluni<br />

davvero gravi — contenga anche esigenze<br />

reali, fermenti vitali e intuizioni valide,<br />

che possono contribuire al lavoro<br />

di rinnovamento e di purificazione, che<br />

la Chiesa, come ci insegna la « Lumen<br />

gentium », deve continuamente intraprendere,<br />

poiché, pur essendo «santa»,<br />

per la presenza in essa di Cristo, della<br />

Parola di Dio e dei sacramenti, «comprende<br />

nel suo seno i peccatori», e perciò,<br />

nel suo essere «storico», non corrisponde<br />

mai pienamente alla vocazione<br />

di sposa di Cristo, ma ha sempre bisogno<br />

di purificarsi e di rinnovarsi (cfr.<br />

n. 8).<br />

APPELLO AL CONTINUO<br />

RINNOVAMENTO<br />

L'attuale fenomeno contestatario<br />

può, quindi, essere visto dalla Chiesa<br />

come un appello a quel continuo rinnovamento<br />

a cui la Chiesa è chiamata precisamente<br />

dal suo vivere nella storia e<br />

dal subirne i condizionamenti e gli schemi<br />

di vita e di pensiero, che non sempre<br />

sono conformi al Vangelo; può essere<br />

considerato come un « segno dei<br />

tempi », che va letto con attenzione, u-<br />

Onorificenze ai Congregati<br />

COMMENDA PONTIFICIA<br />

Della Commenda Pontificia di S. Gregorio<br />

Magno, è stato insignito il nostro<br />

benemerito Dr. Ing. Alessio De Besi.<br />

MEDAGLIA D'ORO DELLA C.I.D.A.<br />

ALL'AVV. GIORGIO TONZIG<br />

L'Avv. Giorgio Tonzig, Direttore Gen.<br />

della Cassa di Risparmio di Padova e<br />

Rovigo, è stato insignito della medaglia<br />

d'oro al merito direttivo per l'anno<br />

1967, nel corso di una solenne cerimonia<br />

svoltasi a Roma nell'Auditorium<br />

della Confederaz. Italiana Dirigenti di<br />

Azienda (CIDA). Erano presenti il Presidente<br />

del Senato Fanfani, personalità<br />

del Governo, del mondo parlamentare,<br />

politico, sindacale, della cultura,<br />

dell'economia e del lavoro.<br />

All'Avvocato Tonzig e agli altri premiati,<br />

tutti dirigenti di aziende di vari<br />

settori, s'è rivolto nel suo discorso celebrativo<br />

il presidente della CIDA sen.<br />

Togni, che disse tra l'altro:<br />

14 —<br />

«II significativo riconoscimento è toccato<br />

a un dirigente che indubbiamente<br />

l'ha meritato per competenza, capacità,<br />

dedizione e umanità.<br />

L'avvocato Giorgio Tonzig ha lasciato<br />

un segno netto e preciso, in qualunque<br />

campo egli abbia profuso le sue doti di<br />

uomo intelligente, profondo, versato, di<br />

uomo «tutto d'un pezzo». A lungo consigliere<br />

comunale, poi vice Sindaco sino<br />

all'ultima legislatura, Prefetto dei<br />

Professionisti deH'«Antonianum» ormai<br />

da tanti anni, l'avv. Tonzig — direttore<br />

generale della Cassa di Risparmio<br />

di Padova e Rovigo — continua a costituire<br />

un esempio eccellente di forza<br />

direttiva e di autorevole e allo stesso<br />

tempo umana guida».<br />

MEDAGLIE D'ORO<br />

PER MERITO DEL LAVORO<br />

A VARI CONGREGATI<br />

Sono state consegnate dalla Camera<br />

di Commercio, Domenica 16 febbraio,<br />

miltà e pazienza, in modo che sia per<br />

la Chiesa un'occasione per una spinta<br />

rinnovatrice secondo le linee indicate<br />

dal Concilio Vaticano II. E' necessario,<br />

perciò, che nella attuale contestazione<br />

ecclesiale si sappia pazientemente e coraggiosamente<br />

sceverare quello che c'è<br />

di valido da quello che valido non è,<br />

senza lasciarsi prendere dall'irritazione<br />

o dal dispetto, senza lasciarsi turbare<br />

dalle intemperanze, soprattutto senza<br />

lasciarsi prendere dal panico e reagire<br />

alla contestazione con la condanna in<br />

blocco di tutto il movimento contestatario.<br />

Non bisogna mai dimenticare che<br />

nella Chiesa di Dio il grano cresce sempre<br />

frammisto al loglio e che occorre<br />

saper aver pazienza ed attendere l'ora<br />

della messe, per non sradicare col loglio<br />

anche il grano. Quando verrà quest'ora<br />

per la Chiesa, non lo sappiamo;<br />

ma sappiamo che verrà.<br />

Nell'attesa, dobbiamo tutti lavorare a<br />

pacificare gli animi, evitando — mediante<br />

un dialogo fraterno, ispirato alla<br />

comprensione, alla carità e alla stima<br />

reciproca, che chiarifichi le posizioni<br />

e smussi le punte polemiche — di<br />

approfondire le divisioni che già ora ci<br />

sono nella Chiesa e che potrebbero, Dio<br />

non voglia, portare a rotture irreparabili.<br />

alla Presenza del Ministro On. Gui, le<br />

medaglie d'oro per merito di lavoro ai<br />

nostri Congregati : Rag. Giuseppe Piatto<br />

(36 anni alla Banca Popolare); Rag.<br />

Carlo Fagnani, Mestre (46 anni alla I talcementi);<br />

Rag. Mario Peruzzi (42 anni<br />

alla Cassa di Risparmio); Dott. Carlo<br />

Alberto Daniele, rappresentante di commercio;<br />

Luigi De Zuccate, Agente generale<br />

Assicurazioni.<br />

IL DOTT. SALCE<br />

NUOVAMENTE PRESIDENTE<br />

DEL COLLEGIO NOTARILE<br />

Si è riunita nei giorni scorsi l'assemblea<br />

degli iscritti al Collegio notarile<br />

della città, per procedere alla nomina<br />

del nuovo consiglio per il triennio 1969-<br />

1971. Il Dr. Giuseppe Salce è stato rieletto<br />

Presidente; il Dott. Cav. Rodolfo<br />

Mazzoncini, segretario; il Dott. Giorgio<br />

Piovan, tesoriere ; consiglieri : Dr. Giuseppe<br />

Benacchio, Dott. Giulio Meneghini,<br />

Dott. Francesco Pomello Chinaglia.


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+ 37,2<br />

+ 35,0<br />

+32,4<br />

+31,8<br />

+31.6<br />

+ 29,9<br />

+ 27,8<br />

+26,5<br />

+25.7<br />

+23,6<br />

+ 23.S<br />

+23,4<br />

+ 23,2<br />

+ 22,5<br />

+ 21,9<br />

+18,9<br />

+ 16,7<br />

+ 15,8<br />

+ 12,9<br />

+ 38,5<br />

+ 33.3<br />

+ 33,4<br />

+ 237,7<br />

^ ^<br />

+144,2<br />

+ 174.6<br />

+ 172,9<br />

+ 131,4<br />

+ 185.1<br />

+ 238,7<br />

+ 111,2<br />

+ 108,6<br />

+ 107.1<br />

+ 82,8<br />

+ 70,3<br />

+ 137,4<br />

+ 87*5<br />

+ 80,6<br />

+ 73,7<br />

+ 88,2<br />

+ 78,4<br />

+ 79,8<br />

+ 56,4<br />

+ 64,5<br />

+ 71,7<br />

+ 52.2<br />

+ 65,3<br />

+ 138,1<br />

+136,1<br />

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+ 187,3<br />

+208,4<br />

+229,2<br />

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I


Che cos'è il Papa.P<br />

Anche lasciate da parte le intemperanze<br />

e le inesattezze di linguaggio, emerge<br />

oggi un fatto: il Papa è considerato<br />

da molti come un «dotto» che<br />

parla in base alla sua intelligenza, alla<br />

sua mentalità, alla sua indole, alle informazioni<br />

avute, alle preferenze personali<br />

(per quanto rispettabili). Su di<br />

lui — stando alla maniera con, cui ci<br />

si esprime a suo riguardo — premono<br />

molti influssi ed egli si equilibra o cede,<br />

secondo che l'opportunità gli suggerisce.<br />

Il Papa sarebbe perciò un uomo<br />

con vaste possibilità d'influsso sul<br />

mondo, un manovratore delle «forze<br />

cattoliche», una potenza da temere o<br />

da esaltare soprattutto perché è l'unica<br />

che si possa appellare «alla coscienza».<br />

Come e perché questo succeda,<br />

viene quasi da tutti taciuto.<br />

tuità, del valore e della natura del sacro<br />

Primato del Romano Pontefice e<br />

del suo infallibile Magistero, il santo<br />

Concilio la propone di nuovo a tutti<br />

i fedeli perché sia fermamente creduta<br />

» (Cost. Lumen gentium, 18).<br />

« II Collegio o corpo episcopale non<br />

ha autorità, se non lo si concepisce insieme<br />

col Pontefice Romano, successore<br />

di Pietro, quale suo capo, ed integra<br />

restando la sua potestà di Primato<br />

su tutti, sia Pastori che fedeli. Infatti<br />

il Romano Pontefice, in forza del suo<br />

ufficio, cioè di Vicario di Cristo e Pastore<br />

di tutta la Chiesa, ha su questa<br />

una potestà piena, suprema e universale,<br />

che può sempre esercitare liberamente<br />

» (Ih., 22).<br />

« In questa Chiesa di Cristo, il Sommo<br />

Pontefice, come successore di Pie-<br />

posseduto dal Sommo Pontefice a vantaggio<br />

del Popolo di Dio; chi lo giudica<br />

senza tener conto dell'assistenza<br />

divina che il Papa — e solo il Papa —<br />

gode. Qui non si tratta di «pietismi»<br />

o di semplicismi: si tratta di fede, e<br />

perciò di oggettività e di realtà. Non<br />

è davvero intelligente né fondato in<br />

teologia o in conoscenze bibliche chi<br />

giudica il Papa col solo metro naturale<br />

e terreno !<br />

INDICAZIONI CONCILIARI<br />

PRATICHE<br />

II Vaticano II aveva in programma<br />

di trattare dei Vescovi, continuando<br />

quel discorso che il Concilio precedente<br />

aveva dovuto troncare dopo avere<br />

parlato del Papa. Tuttavia il Vaticano<br />

«Se il Signore darà a me vita lunga e modo di essere prete di qualche profitto<br />

nella Chiesa, voglio che si dica di me, e me ne glorierò, più di qualunque<br />

titolo, che sono stato un sacerdote di fede viva, semplice, tutto di un<br />

pezzo col Papa, e per il Papa, sempre, anche nelle cose non definite, anche<br />

nei più minuti modi di vedere e di sentire».<br />

Giovanni XXIII, dal «Giornale dell'anima»<br />

Ma per un cattolico il Papa è tutto<br />

questo, è solo questo, è esattamente<br />

questo?<br />

Rispondiamo trascrivendo qualche<br />

testo del Vaticano II.<br />

« Questo sacrosanto Sinodo, sull'esempio<br />

del Concilio Vaticano primo,<br />

insegna e dichiara che Gesù Cristo, Pastore<br />

eterno, ha edificato la santa Chiesa<br />

e ha mandato gli Apostoli come Egli<br />

stesso era stato mandato dal Padre, e<br />

volle che i loro successori, cioè i Vescovi,<br />

fossero nella sua Chiesa pastori<br />

sino alla fine dei secoli. Affinchè poi lo<br />

stesso Episcopato fosse uno e indiviso,<br />

propose agli altri Apostoli il beato Pietro<br />

e in lui stabili il principio e il fondamento<br />

perpetuo e visibile dell'unità<br />

della fede e della comunione. Questa<br />

dottrina della istituzione, della perpe-<br />

16 —<br />

tro, a cui Cristo affidò,, perché li pascesse,<br />

le sue pecore ed i suoi agnelli,<br />

è per divina istituzione rivestito di una<br />

potestà suprema, piena, immediata e<br />

universale, a bene delle anime. Egli<br />

perciò, essendo stato costituito Pastore<br />

di tutti i fedeli, per promuovere sia<br />

il bene comune della Chiesa universale,<br />

sia il bene delle singole Chiese, detiene<br />

la suprema potestà ordinaria su<br />

tutte le Chiese » (Decreto ChristUS<br />

Dominus, 2).<br />

Di qui (anche trascurando altre citazioni,<br />

come quella sulla infallibilità<br />

papale contenuta nella Lumen gentium,<br />

25) appare evidente che non vede<br />

il Papa nella giusta luce chi dimentica<br />

che egli è Vicario di Gesù Cristo,<br />

investito di autorità su tutta la Chiesa;<br />

chi scorda il carisma particolare<br />

II ha chiari riferimenti ai doveri del<br />

cattolico nei confronti del Papa. Il più<br />

esplicito è quello sull'obbligo di sottostare<br />

al suo magistero, anche quando<br />

non è infallibile. Se ne parla nella Costituzione<br />

dogmatica sulla Chiesa (numero<br />

25), dove leggiamo: « I Vescovi,<br />

quando insegnano in comunione col<br />

Romano Pontefice, devono essere da<br />

tutti ascoltati con venerazione quali testimoni<br />

della divina e cattolica verità;<br />

e i fedeli devono accettare il giudizio<br />

del loro Vescovo dato a nome di Cristo<br />

in cose di fede e morale, e aderirvi<br />

con religioso rispetto. Ma questo religioso<br />

rispetto di volontà e di intelligenza<br />

lo si deve in modo particolare<br />

prestare al magistero autentico del Romano<br />

Pontefice, anche quando non parla<br />

ex cathedra, così che il suo supremo


magistero sia con riverenza accettato,<br />

e con sincerità si aderisca alle sentenze<br />

da lui date, secondo la mente e la volontà<br />

da lui manifestata, la quale si palesa<br />

specialmente sia dalla natura dei<br />

documenti, sia dal frequente riproporre<br />

la stessa dottrina, sia dal tenore della<br />

espressione verbale ».<br />

Il Concilio ha poi alcuni indirizzi<br />

per i sacerdoti. Nel Decreto Presbylerorum<br />

Ordinis (al n. 15) viene detto<br />

che la carità pastorale esige che i presbiteri...<br />

coll'obbedienza facciano dono<br />

della propria volontà nel servizio di<br />

Dio e dei fratelli, ricevendo e mettendo<br />

in pratica con spirito di fede le prescrizioni<br />

o le raccomandazioni del Sommo<br />

Pontefice »; e si aggiunge poi che<br />

« per poter dare una risposta esauriente<br />

ai problemi sollevati dagli uomini<br />

d'oggi, è necessario che i presbiteri conoscano<br />

a fondo i documenti del Magistero<br />

— specie quelli dei Concili e<br />

dei Romani Pontefici — e che consultino<br />

le opere dei teologi seri e di dottrina<br />

sicura » (n. 19). L'atteggiamento<br />

del sacerdote secondo il Concilio è<br />

perciò quello di essere fedele interprete<br />

e portavoce degli insegnamenti pontifici,<br />

in modo che il Popolo di Dio li<br />

conosca e vi ispiri la propria vita.<br />

Un significativo cenno al Papa vien<br />

fatto dal Concilio nel Decreto Optatam<br />

totius a proposito della formazione spirituale<br />

dei chierici. Essi devono essere<br />

« uniti in umile e filiale amore al Vicario<br />

di Cristo » (n. 9).<br />

Non insistiamo su quanto il Vaticano<br />

II afferma a proposito dei Vescovi<br />

nei riguardi del Papa, « successore di<br />

Pietro che è il supremo Pastore della<br />

Chiesa» (Decr. Ad gentes, 5) e capo<br />

del Collegio Episcopale (cfr. Cost. Lumen<br />

gentium, passim ) : vogliamo piuttosto<br />

passare ad alcune conclusioni pastorali.<br />

QUALCHE RILIEVO<br />

PASTORALE<br />

La « devozione al Papa » o — se si<br />

preferisce — l'amore e l'attaccamento<br />

al Vicario di Cristo è un segno di genuina<br />

cattolicità. Chi ritiene il Papa<br />

per quello che è e che gli è docile, ammette<br />

necessariamente il complesso di<br />

tutte le più fondamentali verità della<br />

fede; per quanto i fedeli, se nutrono<br />

verso il Sommo Pontefice un attaccamento<br />

illuminato, possiedono e conservano<br />

il loro cristianesimo. Vale per analogia<br />

dell'amore al Papa quando si<br />

asserisce della devozione alla Madonna:<br />

se è quella genuina, presuppone le<br />

verità principali che riguardano Dio,<br />

Gesù Cristo e la Chiesa.<br />

Il cattolico attaccato al Papa coltiva<br />

poi necessariamente la fede nella presenza<br />

di Dio nel mondo: crede cioè in<br />

concreto nella Provvidenza del Signore<br />

e in specie all'assistenza dello Spirito<br />

Santo al capo visibile della Chiesa.<br />

Perciò inculcare l'attaccamento al<br />

Papa, mentre è un dovere specifico che<br />

non si può trascurare, costituisce pure<br />

un'arma contro l'indebolimento della<br />

fede. Va tuttavia aggiunto in maniera<br />

esplicita e chiara che oggi l'attaccamento<br />

al Papa è diventato un dovere particolarmente<br />

urgente. Ogni giorno i fedeli<br />

sentono tante voci che si pronunciano<br />

anche in modo strano, discordante,<br />

inaudito e — sia detto senza equivoci<br />

— in modo errato su tante questioni<br />

di fede e di morale. Quale criterio<br />

ci resta per discernere ciò che è da<br />

ritenere da quanto rappresenta invece<br />

un cedimento? Di fatto la via sicura è<br />

questa: stare col Papa.<br />

È strano e sorprendente che parecchi<br />

critici del Sommo Pontefice non esitino<br />

a trinciare giudizi molto perentori<br />

e «dogmatici» su di lui, senza om-<br />

DI RUBINI CAV. SEVERINO<br />

bra d'incertezza. Sono forse «infallibili»?...<br />

Non discutiamone, ma pensiamo<br />

alle anime dei cristiani (e — perché<br />

no? — anche alla nostra): come cavarcela?<br />

che cosa credere? come giudicare?<br />

La risposta è quella già data: sliamo<br />

col Papa, perché Dio guida la sua<br />

Chiesa per mezzo di lui.<br />

E per inculcare l'attaccamento al Papa<br />

un modo pratico è quello di presentare<br />

sistematicamente ai fedeli i documenti<br />

pontifici che li interessano e di<br />

far pregare per lui, pubblicamente e<br />

privatamente.<br />

Sia lecito terminare riferendo un<br />

passo del Giornale dell'anima di Papa<br />

Giovanni XXIII. La bonarietà dell'espressione<br />

non deve velare la validità<br />

del pensiero, che è ben diverso da quello<br />

di troppi giudici del Papa. Leggiamo<br />

dunque questa nota intima del chierico<br />

Roncalli:<br />

« Se il Signore darà a me vita lunga<br />

e modo di essere prete di qualche profitto<br />

nella Chiesa, voglio che si dica di<br />

me, e me ne glorierò più di qualunque<br />

altro titolo, che sono stato un sacerdote<br />

di fede viva, semplice, tutto di un<br />

pezzo col Papa, e per il Papa, sempre,<br />

anche nelle cose non definite, anche nei<br />

più minuti modi di vedere e di sentire.<br />

Voglio essere come quei buoni vecchi<br />

sacerdoti bergamaschi di una volta,<br />

la cui memoria vive in benedizione e<br />

che non vedevano e non volevano vedere<br />

più in là di quanto vedeva il Papa,<br />

i vescovi, il senso comune, lo spirito<br />

della Chiesa ».<br />

P. Ugo Rocco S. J.<br />

(da II Pennisi degli ex, n. 2, 1968)<br />

Gioielleria-Argenteria-Orologeria<br />

VIA DEL SANTO N, 4 - TELEFONO N. 25.288 - 351OO PADOVA


I Collegi oggi<br />

Roma ' Collegio Massimo<br />

Date le chiacchiere maligne che si fanno anche in ambienti che si dicono cattolici contro i Collegi catto-<br />

lici, riteniamo conveniente riportare l'articolo pubblicato dal R. P. Pro/. Pietro Mìllefiorini S. J., nuovo<br />

Rettore del Collegio Massimo di Roma.<br />

Il problema fondamentale della<br />

scuola cattolica in tutto il mondo<br />

e nei vari paesi secondo le diverse<br />

condizioni riguarda la sua stessa<br />

esistenza. Nell'attuale contesto<br />

storico - sociologico-religioso la<br />

scuola cattolica creata in altri<br />

tempi conserva un suo valore apostolico?<br />

Il Vaticano II, che ha dedicato<br />

una dichiarazione ali' educazione<br />

della gioventù, cosi si esprime :<br />

« la scuola cattolica, essendo in<br />

grado di contribuire moltissimo<br />

allo svolgimento della missione<br />

del Popolo di Dio e di servire al<br />

dialogo tra la Chiesa e la comunità<br />

degli uomini con loro reciproco<br />

vantaggio, conserva la sua somma<br />

importanza anche nelle circostanze<br />

presenti ». Finito il Concilio,<br />

il Papa ha rivolto un appello<br />

ai rappresentanti della scuola religiosa<br />

in Italia : enumerate le<br />

difficoltà da questa attraversate,<br />

Paolo VI, « a chiarimento di un<br />

pesante dubbio », ha detto : « Bisogna<br />

andare avanti ! ».<br />

In questi ultimi anni si è sviluppata<br />

una letteratura sull'argo-<br />

18 —<br />

mento (un'utile sintesi in Didattica,<br />

n. 154).<br />

Mi sembra che le obiezioni contro<br />

la scuola cattolica, e in particolare<br />

contro il Massimo, si possano<br />

ridurre a due principali :<br />

1 ) questa scuola è frutto dell'integralismo<br />

cattolico di altri<br />

tempi : tende a dare agli alunni<br />

una visione rigidamente «cattolica»<br />

della vita e della cultura, ispirando<br />

loro, nei confronti degli «altri»,<br />

un atteggiamento intransigente<br />

contrario allo spirito del<br />

dialogo, ali' ecumenismo, alla libertà<br />

religiosa, al pluralismo consensuale<br />

democratico. Li isola così<br />

in un «ghetto» angusto anziché<br />

aprirli alla molteplicità e varietà<br />

della vita e dei contatti umani.<br />

2) questa scuola è classista: si<br />

apre solo ai ricchi e rifiuta i poveri,<br />

in contrasto non solo con lo<br />

spirito egualitario che è alla base<br />

di ogni forma di democrazia, ma<br />

soprattutto con il Vangelo. Per alcuni<br />

l'unica scuola che i cattolici<br />

potrebbero organizzare sarebbe<br />

del tipo di quella di Barbiana di<br />

don Milani.<br />

Di fronte a queste obiezioni osservo<br />

rapidamente :<br />

1 ) La taccia d'integralismo è<br />

aprioristica: si sa che la scuola<br />

dei preti è così ; ma non ci si<br />

preoccupa di guardare quello che<br />

siamo nella realtà, al di fuori delle<br />

categorie mentali di alcune persone,<br />

né quello che intendiamo. Il<br />

cristiano che noi vogliamo formare<br />

è quello descritto dal Concilio<br />

nella costituzione sulla Chiesa è il<br />

mondo contemporaneo, che presenta<br />

un atteggiamento così «aperto»<br />

(mi si passi il termine logorato<br />

dall'uso superficiale e dall'abuso),<br />

a servizio del dialogo tra<br />

la Chiesa e la comunità degli uomini,<br />

secondo le parole di un altro<br />

documento, sopra riferito, del<br />

Vaticano II proprio a proposito<br />

della scuola cattolica. Quello che<br />

gli istituti religiosi sono stati in<br />

altri tempi, quando i cattolici si<br />

sentivano come assediati dal mondo<br />

circostante a loro ostile, è que-


stione diversa: non ha senso polemizzare<br />

contro un'istituzione attribuendole<br />

arbitrariamente caratteri<br />

propri di altri periodi storici.<br />

Perciò niente integralismo, ma<br />

cristianesimo ricco di fermenti<br />

per tutta la vita umana: «coordinare<br />

l'insieme della cultura umana<br />

con il messaggio della salvezza,<br />

sicché la conoscenza del mondo,<br />

della vita, dell'uomo, che gli<br />

alunni via via acquistano, sia illuminata<br />

dalla fede» (Vaticano II,<br />

dichiarazione citata sull'educazione).<br />

Che i nostri ragazi imparino<br />

ad impegnarsi nelle realtà terrestri<br />

insieme a tutti e come tutti,<br />

sorretti dalla visione e dalle idealità<br />

cristiane, nel rispetto dell'autonomia<br />

del temporale ma senza<br />

attribuire ad esso valore unico ed<br />

assoluto.<br />

Su questa linea specie in questi<br />

ultimi anni abbiamo incoraggiato<br />

gli studenti ad ampie e varie letture,<br />

abbiamo promosso libere discussioni,<br />

incontri tra nostri alunni<br />

ed ex con ragazzi e ragazze di<br />

altra provenienza; anzi, abbiamo<br />

accolto anche alunni di religione<br />

non cattolica. E ci ripromettiamo<br />

di camminare ulteriormente sulla<br />

strada del colloquio aperto a tutti.<br />

Però sia ben chiaro che il rispetto<br />

per gli altri, il desiderio di<br />

fruttuosi scambi di idee e di reciproco<br />

arricchimento non può suonare<br />

in nessun modo rinuncia alla<br />

verità e alla Verità increata che<br />

si è rivelata: non l'imponiamo a<br />

nessuno, ma la presentiamo chiaramente<br />

a tutti, senza indulgere a<br />

rispetti umani o a forme varie di<br />

agnosticismo, anche se questo<br />

contrasti con le mode culturali.<br />

La verità nella carità.<br />

2) L'accusa di essere « scuola<br />

dei ricchi » è un amaro sarcasmo.<br />

Viene rinfacciata a noi un'ingiustizia<br />

commessa ai nostri danni<br />

proprio quando noi, a prezzo di<br />

pesanti sacrifici, tentiamo se non<br />

altro di attenuare le conseguenze.<br />

Nonostante la «piena libertà» assicurata<br />

dalla Costituzione (art.<br />

33) per tutte le scuole, lo Stato<br />

rifiuta di impiegare il denaro dei<br />

contribuenti per l'istruzione dei<br />

figli di quei cittadini che non rinunciano<br />

alla libertà di scelta della<br />

scuola. Chi vuole esercitare la<br />

libertà la deve pagare. E' la dife-<br />

sa del privilegio dei ricchi contro<br />

il diritto di tutti.<br />

Di fronte a tale situazione che<br />

ci impone di richiedere rette alte<br />

(ma inferiori alla spesa che lo<br />

Stato sostiene per ogni alunno<br />

della scuola pubblica), compiamo<br />

tutti gli sforzi per non limitarci<br />

ai «ricchi»: oltre all'istituzione di<br />

borse di studio (purtroppo assai<br />

poche ! ) da noi più volte sollecitata,<br />

facciamo numerose agevolazioni<br />

a ragazzi meritevoli le cui<br />

famiglie non riescono a far fronte<br />

ali' intera retta : agevolazioni<br />

che incidono sul bilancio per oltre<br />

7 milioni. Accennerò in seguito<br />

alle difficoltà economiche in<br />

cui ci dibattiamo : e si vedrà quale<br />

sacrificio rappresentino per noi<br />

queste agevolazioni. L'incoraggiare<br />

ragazzi di altre scuole a incontrarsi<br />

con i nostri alunni vuole avere<br />

anche questo valore : la formazione<br />

di un ambiente che non<br />

sia caratterizzato da discriminazioni<br />

sociali ed economiche ma da<br />

nobili interessi comuni.<br />

Dato che siamo costretti, nostro<br />

malgrado, a rivolgerci prevalentemente<br />

ad un ceto benestante, vogliamo<br />

presentare il Vangelo genuinamente,<br />

vogliamo inculcare,<br />

proprio nei «ricchi», una coscienza<br />

sociale sostenuta non da odi e<br />

faziosità, bensì da superiori ideali<br />

che la Chiesa non si stanca di<br />

riproporre. Ma che dobbiamo<br />

chiudere i battenti per cacciare i<br />

ricchi non sembra ragionevole né<br />

cristiano : anche i ricchi hanno<br />

un'anima, e non meno bisognosa<br />

del messaggio evangelico di quella<br />

dei poveri. Soluzioni più radicali<br />

che offrano un finanziamento<br />

che consenta di accogliere tutti,<br />

allo stato attuale mi sembrano utopistiche<br />

: è necessaria prima di<br />

tutti la sensibilizzazione dei laicato<br />

cattolico al problema scolastico.<br />

Mentre siamo impegnati in una<br />

situazione così poco facile, siamo<br />

amareggiati dall' asprezza e dalla<br />

virulenza di una polemica (che<br />

non rifugge neanche da termini<br />

offensivi) condotta da persone spiritualmente<br />

a noi vicine. Costoro,<br />

mentre si scandalizzano perché<br />

noi facciamo la scuola dei ricchi,<br />

non fanno mistero delle loro simpatie<br />

per le personalità e le forze<br />

politiche che con maggiore accanimento<br />

hanno voluto privare i<br />

poveri del diritto alla libertà della<br />

scuola. Nelle loro posizioni mi<br />

sembra ravvisare residui di fermenti<br />

laicisti di stampo ottocentesco<br />

(vivi oggi in alcuni settori<br />

politico - culturali ) trasportati in<br />

un humus di profetismo protestatario<br />

ed anti - gerarchico di antichissima<br />

ascendenza, in cui l'ispirazione<br />

pauperistica porta non già<br />

all'umiltà e mitezza cristiana ma<br />

ad un violento e intransigente disprezzo<br />

di ogni persona e cosa che<br />

esuli dai propri schemi mentali.<br />

VILE RINUNCIA<br />

Di fronte alla scristianizzazione<br />

del costume e della cultura, in un<br />

momento di acuta crisi della gioventù<br />

specie studentesca, rinunciare<br />

ad alcuni centri di vita e di<br />

educazione cristiana che vanno<br />

contro corrente sarebbe certo assai<br />

comodo, ma forse vile e poco<br />

apostolico. In questo, nessun massimalismo<br />

: non ci riteniamo indispensabili.<br />

Non vogliamo per «onore<br />

di bandiera» arroccarci su<br />

posizioni insostenibili quando si<br />

profilino concrete e valide alternative,<br />

che offrano cioè garanzie<br />

oggettive e verificabili di risultati<br />

più fecondi. Ma oggi non vediamo<br />

queste alternative.<br />

A noi interessano relativamente<br />

le sottili distinzioni teoriche tra<br />

educazione e scuola o le astratte<br />

congetture su varie forme educative<br />

ipotizzabili ma che rappresentano<br />

concrete possibilità d'attuazione.<br />

Sta di fatto che nelle<br />

condizioni attuali abbiamo in mano<br />

un mezzo, tutt'altro che perfetto<br />

ma neanche del tutto inefficiente<br />

: adattiamolo al nuovo contesto<br />

sociologico, alle esigenze pedagogiche<br />

e pastorali d'oggi, così<br />

diverse da quelle non solo di alcuni<br />

secoli ma anche di qualche<br />

decennio fa, però non distruggiamo<br />

quello che abbiamo di valido<br />

senza sapere se e come poter ricostruire.<br />

Dal periadico «II Massimo», p. 10<br />

— 19


Avv. Aldo Perissinotto<br />

Attratti da un argomento di attuale interesse, la sera del<br />

6 febbraio u.s., si sono riuniti, al Ristorante «La Siesta» di<br />

Albignasego, una quarantina di ex <strong>Alunni</strong> giuristi (avvocati,<br />

magistrati, notai) per ascoltare la lucida ed acuta conversazione<br />

dell'Avv. Aldo Perissinotto sul tema: «Riforma<br />

del diritto di famiglia e matrimonio».<br />

Dopo un rapido cenno storico dell'evoluzione del concetto<br />

di famiglia dalla Genesi alla nostra Costituzione («società<br />

naturale fondata sul matrimonio» art. 29, e. 1), l'oratore<br />

ha commentato il progetto dell'ex Guardasigilli onorevole<br />

Reale, ponendo in luce le principali modifiche degli aspetti<br />

tipici dell'istituto familiare, tradizionalmente fondato<br />

sulla patria potestà e sulla potestà maritale.<br />

Motivo ispiratore centrale della riforma è la affermazione<br />

contenuta nella Costituzione, secondo la quale «il matri-<br />

Uavv. Perissinotto<br />

intrattiene i Giuristi<br />

sul tema :<br />

"Riforma del diritto<br />

di famiglia<br />

e matrimonio „<br />

monio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi,<br />

con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità<br />

familiare» (art. 29, e. 2), formula che rappresenta il riconoscimento<br />

della posizione raggiunta dalla donna nel movimento<br />

di evoluzione non solo nell'ambito familiare, ma nella<br />

società contemporanea.<br />

La realizzazione di tale principio postula la partecipazione<br />

della moglie ai poteri familiari, già attribuiti esclusivamente<br />

al marito. Questi non sarà più «il capo della famiglia»,<br />

libero di fissare la residenza, dove riterrà, a suo insindacabile<br />

giudizio, più opportuno (art. 144 C.C.); non eserciterà<br />

più da solo la potestà sui figli minori (art. 316 C.C.).<br />

Anche la moglie avrà la direzione del «governo familiare»:<br />

si legge infatti nel progetto Reale che «i coniugi stabiliscono<br />

d'accordo l'indirizzo unitario della vita familiare e fissa-<br />

Tavolate dei presenti


no la residenza della famiglia in considerazione delle esigenze<br />

e degli interessi di questa» (art. 3); inoltre, che la potestà<br />

sui figli è «esercitata da entrambi i genitori» (art. 19).<br />

È ovvio però che la pari contitolarità non annulla gli<br />

inevitabili contrastanti punti di vista dei coniugi nell'esercizio<br />

delle potestà familiari. Questa realtà non è sfuggita al<br />

«riformatore», che si è affrettato a soggiungere che, «in caso<br />

di disaccordo, prevale la decisione del marito» (artt. 3<br />

e 19); ma, accorgendosi che così sarebbe tornato tutto come<br />

prima, ha sancito che «la moglie, nel caso che le decisioni<br />

del marito siano gravemente pregiudizievoli per la vita<br />

della famiglia (o per i figli) può ricorrere al giudice, prospettando<br />

la soluzione che considera adeguata» (artt. 4 e<br />

19); questi deciderà se ha ragione il marito o la moglie.<br />

La soluzione è densa di drammatici interrogativi: oggi<br />

si fa ricorso al giudice quando la vita familiare è gravemente<br />

compromessa e la separazione dei coniugi rappresenta ormai<br />

la soluzione pressoché inevitabile; orbene, dare la possibilità<br />

di ricorrere al giudice ogni qualvolta vi è un disaccordo<br />

tra marito e moglie su una delle numerosissime questioni<br />

familiari (che, anche le più banali possono rivestire<br />

grandissima importanza) non rappresenta il gravissimo peticolo<br />

di inasprire la tensione? Riuscirà poi il giudice a risolvere<br />

la questione prospettatagli, di cui potrà difficilmente<br />

rendersi conto delle sfumature tanto importanti? Come<br />

ne uscirà il coniuge, il cui punto di vista è stato bocciato?<br />

Ma quale «esecuzione» potrà avere la «decisione» del giudice?<br />

Passando poi a trattare le proposte relative alla filiazione<br />

illegittima, l'Avv. Perissinotto ha in particolare sottolineato<br />

le gravi perplessità che desta l'introduzione di una<br />

«specie» di riconoscimento dei figli adulterini, con il quale<br />

essi assumono uno « status » rilevante anche nei confronti<br />

della famiglia legittima, attraverso l'assunzione del cognome<br />

e l'introduzione nella casa del genitore, assieme ai figli<br />

legittimi.<br />

In realtà, nel progetto di riforma, i gravi pericoli che<br />

presenta tale innovazione non sono sottovalutati, ma i rimedi<br />

apprestati a tal fine non paiono sufficienti, in quanto,<br />

se è pressoché scontato che uno dei presupposti per la «di-<br />

al raduno dei Giuristi<br />

chiarazione» (art. 14) è la separazione coniugale, la decisione<br />

sulla questione è in definitiva rimessa alla manifestazione<br />

dell'opinione espressa dai figli legittimi, verosimilmente di<br />

età assai giovane, i quali non possono essere in grado di valutare<br />

appieno le conseguenze connesse al loro «consenso»<br />

(per i maggiori di anni 14) ovvero alla loro opinione (per<br />

i maggiori di anni 8).<br />

Per quanto attiene infine ai rapporti patrimoniali, la riforma,<br />

in particolare, modifica il regime vigente, fondato<br />

sul criterio della separazione dei beni, introducendo, come<br />

regola generale, quello della comunione dei beni, quale sostanziale<br />

riconoscimento dell'apporto economicamente produttivo<br />

del lavoro della moglie, svolto sia tra le mura domestiche,<br />

sia fuori di esse.<br />

Nell'ultima parte della conversazione, l'Avv. Perissinotto<br />

ha commentato il noto progetto sul divorzio dell'on. Fortuna,<br />

rilevando soprattutto il demagogico tentativo di far<br />

credere che esso incida solamente sugli effetti del matrimonio,<br />

mentre esso ne modifica radicalmente la sostanza: l'introduzione<br />

di esso costituirebbe pertanto una patente violazione<br />

dell'istituto matrimoniale, del quale la indissolubilità<br />

è carattere precipuo.<br />

F. A.<br />

L'Avvocato era stato presentato dal Presidente Avv.to<br />

Malipiero. L'invito al raduno era partito da alcuni rappresentanti<br />

del gruppo Avvocati, del gruppo Notai e di quello<br />

dei Commercialisti.<br />

Dopo la conferenza l'Avvocato aprì la discussione che<br />

si dovette però differire a un'altra serata (ebbe luogo nella<br />

Sala degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> la sera del 20 Febbraio). Vennero<br />

quivi fatte osservazioni sulla legge del divorzio soprattutto<br />

dall'Avvocato Grasselli e dall'Avvocato Colpi.<br />

Concluse la discussione P. Casella ricordando che la<br />

legge della indissolubilità del Matrimonio è stata pronunciata<br />

(come testimonia Gesù nel Vangelo) direttamente dal<br />

Padre Celeste quando benedisse il Primo Matrimonio dell'Umanità:<br />

Quod Deus coniuxit homo non separet. Chiunque,<br />

quindi, riconosca l'esistenza di Dio non può mai approvare<br />

una legge sul divorzio.


II Prof. Giuseppe Pezzuoli<br />

I motivi che hanno portato l'attenzione<br />

del mondo medico e non medico<br />

sul susseguirsi dei fenomeni che si<br />

svolgono nella imminenza del passaggio<br />

dalla vita alla morte, per potere<br />

essere in grado di fare una diagnosi<br />

precoce di morte senza aspettarne gli<br />

evidenti segni trasformativi, sono due:<br />

I medici, ascoltano le precisazioni<br />

del prof. G. Pezzuoli, su morte<br />

clinica e morte biologica<br />

i progressi della rianimazione e la possibilità<br />

di realizzare i trapianti d'organo.<br />

Il rianimatore vuole sapere quando<br />

il suo intervento è ancora valido o<br />

quando può sospendere il mantenimento<br />

artificiale di funzioni vitali fondamentali<br />

come il respiro; il trapiantatore<br />

vuoi sapere quando il corpo a<br />

sua disposizione è morto per fare il<br />

prelievo al più presto, prima che l'organo<br />

sia deteriorato dai fenomeni postmortali.<br />

È difficile, per non dire impossibile,<br />

stabilire l'esatto momento del passaggio<br />

dalla vita alla morte e quindi fare<br />

una diagnosi precoce di morte. Anche<br />

quando il cuore è fermo ed il respiro<br />

sospeso e la funzione del sistema nervoso<br />

centrale arrestata (morte biologica),<br />

almeno per qualche minuto non<br />

si può parlare di morte perché il fenomeno<br />

è reversibile se il paziente è<br />

rianimato. Solo quando queste funzioni,<br />

ed in particolare quella del sistema<br />

nervoso centrale, sono arrestate in modo<br />

irreversibile per alterazioni anatomiche<br />

si può parlare di morte (morte<br />

biologica ) ; si tratterà di morte, anche<br />

se il moto del cuore ed il respiro saranno<br />

artificialmente mantenuti, quando<br />

il sistema nervoso centrale sarà irreversibilmente<br />

morto. La morte dell'individuo<br />

coincide con la morte del<br />

La tavolata dei medici raccoltisi per ascoltarlo<br />

suo sistema nervoso centrale (s.n.c.).<br />

Per la diagnosi del s.n.c. un grande<br />

progresso si è avuto con l'uso dell'elettroencefalogramma:<br />

la mancanza assoluta<br />

di attività elettrica cerebrale per<br />

un «ragionevole» periodo di tempo è<br />

sinonimo di morte. (Ancora oggi si discute<br />

se la morte del s.n.c. debba riguardare<br />

la sola corteccia o ad essa si<br />

debbano aggiungere i centri subcorticale<br />

e bulbopontini ).<br />

È facile capire come notevoli problemi<br />

morali si pongano in una materia<br />

così delicata: mezzi eroici di rianimazione<br />

e trapianti. Per risolverli, si<br />

deve considerare da un lato il dovere<br />

di conservare la salute e la vita, dall'altro<br />

i limiti a questo dovere fissati nella<br />

«ordinarietà» dei mezzi necessari.<br />

Per i trapianti, pure leciti, si richiede,<br />

se si tratta di un organo unico, come<br />

il cuore, la certezza assoluta della morte<br />

del donatore.<br />

Il Professore è stato salutato ali' inizio<br />

dal Presidente avv. Giorgio Malipiero, il quale<br />

però quella sera non ha potuto fermarsi<br />

con noi. La presentazione venne fatta dal Dr.<br />

Prof. Cacciavillani.<br />

Dopo la conferenza venne aperta la discussione<br />

nella quale intervennero il Prof. Introna,<br />

il Medico Provinciale Dr. Levino, il Prof.<br />

Bovo e Dott. Poggi. Questi fece soprattutto<br />

osservazioni sulla difficoltà pratica di indirizzare<br />

tempestivamente gli ammalati bisognosi<br />

di cure quali accennate dal Professore nei luoghi<br />

di cura dove pottessero essere curati con<br />

urgenza.


IH<br />

fm<br />

-^..^TiJv-f,,^ . .. t . .. i' '."•>, [« ' ? I || -•* , : , •: W<br />

, ! / - ;. i<br />

Padre V. Fagone S. i.<br />

•iiìkì<br />

ila<br />

Avv. Pro}. Giuseppe Opocher<br />

Rettore Magnifico dell'Università di Padova<br />

Dr. Prof. G. Santinello<br />

Padre Fagone, ed il Prof. Santinello, presieduti dal<br />

Rettore Magnifico dell'Università, svolgono la Tavola<br />

Rotonda su la contestazione di Herbert Marcuse<br />

La Tavola Rotonda su Marcuse presieduta<br />

dal Rettore Magnifico dell'Università,<br />

s'è svolta in una serata che minacciava<br />

sulle prime di avere uno sviluppo<br />

di contestazione poco simpatico<br />

ma che poi si calmò lasciando lo svolgimento<br />

della serata con la sala gremita<br />

di gente calma e dignitosa.<br />

Presentati dal R. P. Rettore, il Padre<br />

Fagone S. J. e il Prof. Santinello<br />

svolsero il tema: «Marcuse e la contestazione<br />

globale».<br />

P. Fagone si introdusse con le seguenti<br />

dichiarazioni:<br />

« Che Herbert Marcuse sia un filosofo<br />

alla moda, è un fatto incontestabile.<br />

Il suo nome ricorre con frequenza<br />

nella cronaca dei quotidiani, associato<br />

alla protesta studentesca che si rifa dichiaratamente<br />

alle sue teorie. Termini,<br />

quali «la contestazione globale», «la<br />

società repressiva», «l'integrazione al<br />

sistema», che hanno un significato preciso<br />

nel contesto del suo pensiero, rischiano<br />

di essere trivializzati nel linguaggio<br />

di un facile anticonformismo.<br />

A torto o a ragione, Marcuse è diventato<br />

il profeta di un vasto movimento<br />

d'insofferenza e di rivolta che agita gli<br />

ambienti giovanili contro le strutture<br />

della società contemporanea.<br />

Il fatto ha indubbiamente qualcosa<br />

di straordinario. Che una filosofia, non<br />

priva d'impegno speculativo, trovi una<br />

così entusiastica risonanza nella coscienza<br />

giovanile, è un fenomeno non<br />

comune, che pone il problema delle ra-<br />

gioni di un tale imprevedibile successo.<br />

Fino a qual punto la fortuna di<br />

Marcuse dipende dalle oscillazioni di<br />

una moda effimera, legata a certe forme<br />

pittoresche ed anticonformiste del<br />

costume giovanile, e fino a qual punto<br />

essa risponde a reali esigenze dell'attuale<br />

momento storico?<br />

È fin troppo ovvio che il valore di<br />

una filosofia non può essere misurato<br />

col metro volubile della moda. In<br />

quanto ricerca della verità, essa non<br />

può essere condizionata dalle mutevoli<br />

avventure del gusto e del costume. Pur<br />

vivendo nel tempo, essa trascende, nella<br />

sua tendenza più profonda, le trasformazioni<br />

contingenti del divenire<br />

storico, sforzandosi di coglierne l'intimo<br />

significato nel costante confronto<br />

con valori metastorici.<br />

E tuttavia, una filosofia che non voglia<br />

eludere il suo compito di rendere<br />

sempre più umano l'uomo, di contribuire<br />

attivamente alla costruzione di<br />

un mondo che sia alla misura dell'uomo,<br />

non può circoscrivere la sua ricerca<br />

nell'iperuranio di verità astratte, isolandosi<br />

dalla vita e dalla storia; ma<br />

deve impegnarsi concretamente nella<br />

realtà storica, cercando di coglierne le<br />

esigenze più profonde, denunziandone<br />

gli aspetti irrazionali, prospettando le<br />

soluzioni più consone all'autentica natura<br />

dell'uomo. In questo senso è vero<br />

quanto affermava Hegel, che la filosofia<br />

è la coscienza e lo «spirito del<br />

tempo».<br />

Occorre pertanto distinguere tra una<br />

«moda culturale», destinata ben presto<br />

ad esaurirsi in una società dai rapidi<br />

consumi, e ^«attualità storica» di un<br />

pensiero che si fa portavoce di un disagio<br />

spirituale, già largamente avvertito,<br />

individuando alcune ragioni della<br />

crisi del nostro tempo e fornendo dei<br />

capi d'accusa all'insofferente idealismo<br />

dei giovani.<br />

Per giudicare il valore oggettivo del<br />

pensiero di Marcuse occorre liberarlo<br />

dalle deformazioni cui è esposto nel<br />

suo incarnarsi in azione rivoluzionaria;<br />

per cogliere la misura esatta della sua<br />

attualità storica bisogna decantare le<br />

sue vere ragioni dalle infatuazioni di<br />

una moda effimera. Questo lavoro di<br />

ridimensionamento non può essere<br />

condotto che su un piano filosofia),<br />

che è il terreno in cui costantemente<br />

si muove Marcuse, anche quando discute<br />

di politica e di economia, di sociologia<br />

e di psicanalisi.<br />

Non sarà quindi superfluo individuare<br />

le matrici ideologiche della sua<br />

negazione, che ha per oggetto le strutture<br />

socioeconomiche della civiltà contemporanea,<br />

ma che trova la sua motivazione<br />

ultima nella dialettica hegeliana.<br />

ORIGINE DELLA<br />

CONTESTAZIONE GLOBALE<br />

P. Fagone passava poi in analisi le<br />

filosofie matrici del pensiero di Marcuse,<br />

insistendo soprattutto sulla sua di-


pendenza da Hegel e dai filosofi a lui<br />

ancorati, scostandosi da loro infine colla<br />

sua contestazione globale che secondo<br />

P. Fagone ha una duplice origine:<br />

« in un piano teorico essa trae la sua<br />

ispirazione ultima dal momento negativo<br />

della dialettica hegeliana e dalla<br />

sintesi tra il marxismo e la psicanalisi;<br />

in un piano storico essa pretende<br />

trovare una concreta giustificazione nel<br />

carattere «totalitario» della società industriale<br />

avanzata. Proprio perché questa<br />

oggi come un tutto unitario, capace<br />

di assorbire e di unificare nell'unica<br />

dimensione della razionalità tecnologica<br />

ogni forma di opposizione e di contenere<br />

negli schemi dell'ordine costituito<br />

ogni possibilità di un mutamento<br />

qualitativo, la «teoria critica della<br />

società» si configura anzitutto come<br />

un rifiuto radicale del sistema vigente<br />

nella sua totalità.<br />

Ci è impossibile seguire nei particolari<br />

la ricca analisi fenomenologica che<br />

Marcuse traccia della società industriale<br />

avanzata. È un quadro a forti tinte,<br />

ottenuto mediante semplificazioni ed esasperazioni,<br />

ma che non manca di una<br />

sua drammatica coerenza. Ci limiteremo<br />

a coglierne le linee fondamentali,<br />

sottolineando lo sforzo di ricondurre a<br />

un'unica matrice, che è in fondo di natura<br />

politica, i molteplici aspetti contraddittori<br />

della civiltà tecnologica.<br />

All'interno della società industriale<br />

altamente, sviluppata (il modello d'elezione<br />

esaminato da Marcuse è quello<br />

offerto dalla società americana) i<br />

conflitti tra le diverse classi sembrano<br />

placarsi e risolversi in un'armoniosa<br />

collaborazione; gli interessi privati coincidono<br />

apparentemente con quelli<br />

pubblici, le divisioni sociali tovano un<br />

elemento di coesione nell'efficienza della<br />

produzione industriale, che tende a<br />

ripartire i beni di consumo in misura<br />

sempre più vasta ai produttori immediati,<br />

e nella paura di un pericolo esterno<br />

(il Nemico), che serve da catalizzatore<br />

politico all'interno dello stesso<br />

sistema.<br />

Questa unificazione delle forze sociali,<br />

una volta antagoniste, in un unico<br />

apparato produttivo, che non è privo<br />

di concreti vantaggi economici e di<br />

un'apparente libertà, è dovuta a due<br />

fattori principali: la progressiva meccanizzazione<br />

della produzione tecnica e<br />

la minaccia esterna del comunismo, che<br />

rende gli stessi sindacati interessati all'allestimento<br />

di un apparato bellico<br />

sempre più micidiale, ma insieme sem-<br />

24 —<br />

pre più capace di assorbire e di remunerare<br />

una manodopera qualificata.<br />

Infatti, la meccanizzazione della produzione<br />

tecnica toglie anzitutto al lavoro<br />

il suo carattere disumano di prestazione<br />

fisica, biologica. Esso tende a<br />

trasformarsi sempre più da lavoro manuale,<br />

che implica un grado di asservimento<br />

immediato agli utensili, in lavoro<br />

mentale, di controllo e di guida,<br />

dei processi meccanici, cui è richiesta<br />

la principale erogazione di energia fisica.<br />

Ciò conduce al graduale attenuarsi<br />

della differenza tra operai ed impiegati,<br />

tra «colletti blu» e «colletti bianchi»,<br />

con la conseguente scomparsa<br />

della diversità tra le varie mansioni<br />

produttive. Isolato dal contatto immediato<br />

con la materia, l'operaio ritrova<br />

nell'insieme della produzione una<br />

più vasta dimensione sociale, che va al<br />

di là degli stessi compagni di lavoro.<br />

Inserito nella «corrente» del processo<br />

produttivo, egli si sente corresponsabile,<br />

con gli esponenti delle altre professioni<br />

e con la stessa gerarchia amministrativa,<br />

dell'efficienza del tutto.<br />

L'articolarsi sempre più complesso<br />

ed interdipendente dei processi meccanici<br />

di produzione ha inoltre per effetto<br />

di attenuare l'opposizione tra operaio<br />

e datore di lavoro. La figura del<br />

padrone scompare dietro il vasto apparato<br />

amministrativo. «Il dominio prende<br />

veste di amministrazione». La dialettica<br />

tra schiavo e padrone, così come<br />

era stata descritta da Hegel e da<br />

Marx, finisce col perdere i suoi tratti<br />

caratteristici, privando l'odio e la ribellione<br />

dell'operaio del suo bersaglio<br />

immediato.<br />

D'altra parte, la minaccia di un pericolo<br />

esterno, che richiede la mobilitazione<br />

di tutte le energie della nazione,<br />

fa passare in secondo piano i conflitti<br />

interni al sistema. Ciò ha per conseguenza<br />

l'attenuarsi di quelle forme di<br />

pluralismo su cui si fonda la società<br />

democratica, e l'assenza della volontà<br />

popolare da quelle decisioni che riguardano<br />

il suo destino, come la dichiarazione<br />

di una guerra atomica. Inconsapevolmente,<br />

l'uomo della società<br />

industriale lavora alla produzione degli<br />

strumenti di una sua eventuale distruzione,<br />

e concorre al contenimento<br />

di ogni trasformazione qualitativa delle<br />

strutture economiche e sociali.<br />

Per compenso, la mobilitazione generale<br />

che è richiesta dalla tensione tra<br />

i due maggiori blocchi politici, esercita<br />

una funzione stimolante all'interno<br />

di ciascun sistema. In maniera immediata,<br />

nella misura in cui lo sforzo<br />

produttivo richiesto dalla preparazione<br />

bellica offre maggiori possibilità d'impiego;<br />

ed indirettamente, favorendo,<br />

attraverso la competizione economica,<br />

l'elevazione del livello di vita. Per continuare<br />

ad esistere e a svilupparsi, ciascun<br />

sistema ha bisogno dello spettro<br />

dell'altro, che non è soltanto una minaccia<br />

esteriore, ma che si trasforma in<br />

un principio interno di coesione e di<br />

efficienza. Si ha così il tragico paradosso<br />

dello «Stato del benessere» reso possibile<br />

dallo «Stato belligerante», di una<br />

pace fittizia fondata sul reciproco timore<br />

e sulla corsa crescente agli armamenti,<br />

di una prosperità precaria che fiorisce<br />

sull'abisso di un'incombente distruzione<br />

totale. E tuttavia, questa situazione<br />

assurda non è che l'espressione<br />

più vistosa di una contraddizione originaria,<br />

l'estrema conseguenza di quella<br />

falsa razionalità che si annida nelle<br />

pieghe più segrete del sistema».<br />

Naturalmente a noi non è possibile<br />

seguire qui l'analisi di tutte le conseguenze<br />

tragiche che seguirebbe, secondo<br />

Marcuse, da questo stato di cose<br />

contro il quale non può nulla nemmeno<br />

il Comunismo che si è ribellato a<br />

Marcuse ed ha proibiti i suoi libri in<br />

Russia.<br />

La sua ricerca di libertà assoluta nella<br />

quale sola potrebbe svilupparsi l'umanità<br />

ideale in base ad una trasformazione<br />

della natura umana in un essere<br />

di puro piacere, di pura sensazione<br />

estetica, è una concezione fantastica<br />

che può sognare soltanto chi si dimentica<br />

che la natura umana è creata<br />

da Dio per superiori destini. In questo<br />

senso la sua contestazione universale<br />

non può essere che un sogno e chiunque<br />

si avviasse per quella strada non<br />

farebbe che distruggere veramente la<br />

natura umana.<br />

Chi desidera conoscere più a fondo<br />

il pensiero di P. Fagone lo rimandiamo<br />

a due articoli suoi scritti recentemente<br />

sulla «Civiltà Cattolica» (Anno<br />

1968, voi. li, p. 526-542; voi. Ili, p.<br />

26-40).<br />

Dopo P. Fagone, ha parlato il Proj.<br />

Santinello su Marcuse e la psicanalisi,<br />

tema sul quale è intervenuto anche il<br />

Co. Papafava presente alla discussione.<br />

La serata è terminata con una discussione<br />

degli studenti col Magnifico<br />

Rettore il quale ha benevolmente risposto<br />

alle loro obiezioni ed alle loro<br />

pretese anche quando erano azzardate.


•'?,<br />

Dal<br />

Collegio<br />

Universitario<br />

Da sinisfra: Barrolozzi - Rubini - Lovisatti -<br />

Mattielio - Bonacina - Giordani - Cipriani -<br />

Calvelli - Prati - Gervasio.<br />

La consulta del Collegio col nuovo sindaco<br />

Sindaco : Calvelli Lorenzo<br />

Ministro Interni : Trabucchi - Cipriani - Cadelli<br />

Ministro Turismo : Benini - Fiorina - Brandolese<br />

Ministro Goliardia: Prati - Benini - Segna<br />

Ministro Esteri : Bonacina - Giordani - Caselli<br />

Ministro Cultura : De Marco - Sauro - Prelez<br />

Ministro Sport : Malliello - Bortolozzi - Pengo<br />

Giornale : Gervasio - Lovisatti - Dell'Acqua - Costanza<br />

NUOVA FORMA DI INCONTRO<br />

COI GENITORI<br />

In occasione del S. Natale il Padre Direttore del<br />

Collegio, scrivendo ai genitori degli alunni, proponeva<br />

una novità : mentre in passato si soleva indire<br />

un incontro coi genitori invitandoli a venire al Pensionato,<br />

quest'anno pensa di trovar maggior frutto<br />

dall' incontro andando lui, con qualche altro Padre,<br />

a trovarli nella loro stessa città.<br />

« Ci sembra più pratico e simpatico — scrive —<br />

che i Padri vi vengano a trovare nelle vostre rispettive<br />

città che non invitare Voi stessi qui all'Antonianum.<br />

L'incontro si svolgerebbe in questa forma semplice<br />

: un pranzo comune in un locale adatto ; durante<br />

e dopo il pranzo ci sarà modo di scambiarci<br />

notizie ed impressioni, e di contrarre e di consolidare<br />

utili amicizie. Pensiamo che i Genitori degli<br />

studenti della stessa città e provincia possano gradire<br />

e avere vantaggio reciproco a conoscersi tra di<br />

loro e a conoscere i compagni di studio dei loro figli,<br />

presenti allo stesso pranzo ».<br />

Egli propose loro senz'altro il seguente calenda-<br />

rio di incontri :<br />

Sabato o domenica, 22 o 23 Febbraio :<br />

incontro con i genitori degi studenti di Brescia<br />

e provincia, a Brescia;<br />

Sabato o domenica, 1 o 2 <strong>Marzo</strong> :<br />

incontro a Treviso ;<br />

Sabato o domenica, 8 o 9 <strong>Marzo</strong> :<br />

incontro a Venezia;<br />

Sabato o domenica, 15 o 16 <strong>Marzo</strong>:<br />

inconto a Udine o a Pordenone per quelli delle<br />

rispettive città e province;<br />

Mercoledì 19 <strong>Marzo</strong>:<br />

incontro a Balzano per le famiglie di Trento e<br />

Bolzano ;<br />

Sabato o domenica, 22 o 23 <strong>Marzo</strong> :<br />

incontro a Verona;<br />

Sabato o domenica, 29 o 30 <strong>Marzo</strong> :<br />

incontro ali'Anlonianum per le famiglie di Vicenza<br />

e Rovigo.<br />

I genitori degli studenti delle città non elencate<br />

potranno unirsi al gruppo della città più vicina : per<br />

esempio, quelli di Mantova e Cremona possono unirsi<br />

al gruppo di Brescia o di Verona.<br />

Invitiamo i genitori a notificarci, al più presto,<br />

per lettera, quale giorno preferirebbero, se il sabato<br />

o la domenica, e quale data tra quelle qui proposte.<br />

— 25


w&^MS^HK<br />

, ; .'<br />

: • :Af *<br />

11 Vescovo di Padova col P. Pretto, P. Provinciale, P. Messori insieme con gli Ingegneri Baroni e Morassutti e Dott. Salce per l'ultima<br />

revisione alla nuova Cappella e sue attrezzature.<br />

Dalla Scuola di Religione<br />

Inaugurazione nella nuova Cappella<br />

del Tabernacolo<br />

VENERDÌ 7 FEBBRAIO Mons. Luciani,<br />

Vescovo di Vittorio Veneto, ha<br />

parlato ai Congregati professionisti su<br />

l'Eucarestia con riferimento alle impostazioni<br />

del nuovo «catechismo» olandese.<br />

Una prima impressione. Il Presule<br />

ha parlato con tono di pacatezza e di<br />

serenità, ispirando ai presenti il vero<br />

senso della santità. Più volte Egli ha<br />

ripetuto di essere personamente amico<br />

di uno dei compilatori del Catechismo<br />

e di non poter dubitare della sua buona<br />

fede.<br />

Da questa enunciazione, come da<br />

tutto il discorso, spirava un senso di<br />

bontà, di tolleranza, di cristiana comprensione<br />

che edificava. Di fronte alla<br />

confusione e al turbamento che in tutti<br />

oggi è suscitato da proteste varie e<br />

ribellioni, più o meno violente, è stato<br />

per me motivo di consolazione sentir<br />

parlare un Vescovo con accento di<br />

mitezza e di umiltà e insieme colla sicurezza<br />

dettata da una Fede maturata<br />

e convinta. Molti «contestatori» avrebbero<br />

avuto da imparare dove incomincia<br />

o come può cominciare un discorso<br />

cristiano.<br />

Egli ha anzitutto dimostrato che la<br />

novità del Concilio in materia teologica<br />

sull'Eucarestia sono, più che di so-<br />

Mons. Albino Luciani,<br />

Vescovo di Vittorio Veneto<br />

stanza, di tono e di accento. Oggi si<br />

pone in risalto maggiore l'aspetto comunitario<br />

del mistero eucaristico. Ma<br />

se è vero che l'Eucarestia è banchetto,<br />

convito nel quale i cristiani si cibano<br />

del Corpo di Cristo, è anche vero che<br />

essa è indissociabile dal Sacrificio. La<br />

Comunione prende forza e vigore in<br />

quanto rientra nel Sacrificio della Messa:<br />

e da ciò discende l'opportunità di<br />

non distribuire, salvo casi di necessità,<br />

la Comunione ai fedeli, se non nel contesto<br />

della Messa.<br />

L'Eucarestia è anche «Commemoratio».<br />

Non solo della Resurrezione, bensì<br />

anche dei momenti che l'hanno preceduta:<br />

la passione e la morte di Cristo.<br />

Dimenticare quest'aspetto — come<br />

tendono a fare gli autori del catechismo<br />

olandese — significa dimenticare<br />

i testi di S. Paolo.<br />

Il punto critico sull'Eucarestia, nel<br />

catechismo olandese, è quello della presenza<br />

reale. Si può ammettere che gli<br />

autori del catechismo olandese, abbiano<br />

inteso ribadire la posizione dogma-


i • i<br />

. m<br />

»<br />

I Congregati in Cappella con la conferenza di Mons. Luciani<br />

fica del Cattolicesimo con un nuovo<br />

linguaggio più accessibile e più accettabile<br />

all'uomo moderno scaltrito e affinato<br />

dalle scoperte della scienza e assetato<br />

di verità sul piano dell'evidenza<br />

e della certezza. Ma bisogna altresì dichiarare<br />

con fermezza che le formulazioni,<br />

forse proprio per insufficienza di<br />

linguaggio, possono ingenerare equivo-<br />

ci e spingere all'errore. Non si può scivolare<br />

su posizioni luterane o calvinistiche,<br />

spostando il problema della presenza<br />

reale dal piano, appunto, della<br />

realtà a quello del simbolo. Non può<br />

dirsi che Cristo è presente nel cristiano,<br />

dopo la Comunione, solo per il fatto<br />

che insieme col pane vive in esso il<br />

suo Spirito: e che la particela è segno<br />

Ne inutile ne inosservato...<br />

.... passerà il Centenario della Nascita di S. Luigi<br />

Gonzaga. Commento attualistico alla commemorazione<br />

centenaria la MOSTRA MULDER vuoi provocare<br />

l'attenzione su temi di fondo della vita spirituale<br />

dei giovani di oggi, perché — come dice Paolo<br />

VI — anche oggi esiste l'aspirazione al Bene totale.<br />

La Mostra si visita nella sede della Scuola di Religione,<br />

dal 20 marzo al 6 aprile ; un « volantino »<br />

propone un questionario; le risposte verranno esaminate<br />

da una giuria composta da Don Contran, di-<br />

Notizie Varie<br />

LA NOSTRA STAGIONE DI SCI<br />

Si è svolta quest'anno con cinquanta liceisti in<br />

un Albergo di Alba di Canazei e una sessantina di<br />

piccoli a Carezza.<br />

Forse non è stata molto indovinata la scelta di<br />

del corpo di Cristo anche se Cristo<br />

non è realmente in essa. Bisogna ribadire<br />

che il Cristo, dopo la consacrazione,<br />

è nel pane, qualunque sia poi il<br />

modo di spiegare il processo della transustanziazione<br />

(parola difficile e ostica,ereditata<br />

dal linguaggio della scolastica,<br />

ma che non può essere sostituita<br />

se non con altra che affermi il concetto<br />

di una presenza reale ).<br />

L'argomento è difficile e non può affidarsi<br />

a una interpretazione puramente<br />

razionale. Senza la Fede — è ovvio<br />

— non si può ammettere quello<br />

che, nonostante tutto, ed anche nella<br />

proposta luterana, rimane un mistero.<br />

Sono intervenuti nella discussione<br />

- gentilmente concessa dal Vescovo -<br />

i Revv. Padri Colombo, Casella e Ciman,<br />

il sottoscritto, il dott. Ronconi.<br />

A tutti il Presule ha risposto con amabile<br />

semplicità e insieme con profonda<br />

dottrina. Io credo di aver capito<br />

— se mai mi fosse stata necessaria<br />

una dimostrazione — che la Sapienza<br />

nasce proprio da un atteggiamento di<br />

semplicità e da un bisogno di chiarezza<br />

che può venire solo dalle anime che<br />

sempre umilmente cercano di servire<br />

Dio: non da quelle che credono di possederlo,<br />

come per un privilegio acquisito<br />

per sempre.<br />

V.Z.<br />

rettore de «La Difesa del Popolo», dal Prof. Vittorio<br />

Zaccaria, Preside, dal Dott. Augello, giornalista;<br />

i migliori elaborati saranno premiati con un viaggio<br />

a Lourdes e partecipazione a Convegni giovanili.<br />

Ricordiamo inoltre che, positivo richiamo aloysiano,<br />

un CORSO ESERCIZI SPIRITUALI sul tema<br />

della SANTITÀ' OGGI, secondo la dottrina del Concilio<br />

(Lg. e. V) verrà tenuto dal nostro Padre Ceroni<br />

a Villa Immacolata di Torreglia i giorni 25 - 27<br />

Aprile. Il Corso è offerto a tutti i giovani di impegno<br />

dai 17 ai 25 anni.<br />

Alba; ma in complesso quelli che vi sono stati<br />

hanno potuto sciare.<br />

Un altro gruppo di sciatori Universitari e Professionisti<br />

si è recato a Carezza nel periodo di Carnevale<br />

e furono abbastanza fortunati col favore della<br />

neve. Si aspetta però sempre una sistemazione<br />

proporzionata all'esigenza dei tempi perché l'Antonianum<br />

possa fare le sue manifestazioni estive ed<br />

invernali in ambienti sempre più atti e decorosi.<br />

27


Nella Congregazione Marìana<br />

CHIARIFICAZIONE SULLA FISIONOMIA CC. MM.<br />

Sapete tutti della promulgazione ufficiale dei nuovi<br />

« PRINCIPI GENERALI », norme statutarie di tutte le<br />

CC. MM. del mondo (Segreteria di S. S., 25 marzo 1968).<br />

Sapete tutti che, conforme al paragrafo 23 di detti Principi,<br />

una Commissione costituente della Federazione Italiana<br />

CC. MM. si è riunita in novembre u. s. per elaborare un<br />

« documento aggiuntivo » di esplicitazioni ed aggiunte più<br />

adatte alle esigenze culturali e spirituali della società e della<br />

Chiesa italiana.<br />

Anche a noi, affezionati alla C. M. e pure aperti alle<br />

nuove esigenze del tempo, parecchie espressioni dei PRIN-<br />

CIPI GENERALI sembravano troppo generiche e quasi disorientanti.<br />

Il DOCUMENTO AGGIUNTIVO ITALIA-<br />

NO — di cui attendiamo la pubblicazione ufficiale — è un<br />

commento autorevole alla sostanza dello spirito dei PRIN-<br />

CIPI, garantendo alla loro applicazione nelle Congregazioni<br />

italiane un contesto di concretezza e di autenticità.<br />

1) Quale è il concetto essenziale da tutelare nella<br />

fisionomia del Congregato, secondo il «documento<br />

aggiuntivo»?<br />

Un concetto di integrazione e di equilibrio tra vita spirituale<br />

e impegno umano. È evidente che ci si deve impegnare<br />

«dentro il mondo» nella tecnica, nella cultura e nel<br />

progresso, in funzione di «collaboratori della creazione»: in<br />

ciò è valida la passione che il mondo «diventi più umano»,<br />

per tutti, vicini e lontani. Ma non fino al punto di convincerci<br />

che niente c'è di sacro al di fuori della umanità. Si<br />

avverte nelle istanze ecclesiali di oggi la mancanza di pro-<br />

30 —<br />

CARRA' - La Vergine Addolorata<br />

lezione soprannaturale, anche individuale. In parole povere:<br />

non potrò «testimoniare» Cristo in mezzo al mondo,<br />

non riuscirò a riconoscerlo tra i fratelli di qualunque tipo,<br />

se prima non lo vivo in me e attraverso Lui non tendo al<br />

Padre comune che è nei cieli, là donde viene la luce e la<br />

salvezza e dove siamo destinati.<br />

La spiritualità del Congregato, destinato a permeare la<br />

sua azione è autenticamente questa. Come insegna S. Ignazio,<br />

l'uomo responsabile e libero è misura della realtà che<br />

gli sta intorno, della sua stessa storia di uomini e di eventi<br />

di cui vive, in quanto in essa e per essa si conduce al Cristo<br />

e col Cristo va a Dio (1 Cor., 3, 22); il Regno di Dio,<br />

che è regno dei cuori, di armonia, di pace si instaura, senza<br />

dubbio, sulla terra; ma i suoi metodi, le sue realizzazioni<br />

si commisurano ai valori definitivi che sono di là, che<br />

sono di dentro.<br />

2) La spiritualità «mariana» secondo il «documento<br />

aggiuntivo».<br />

La linea «formativa» dettata dal «documento» batte<br />

queste tappe: Esercizi spirituali, come orientamento specifico<br />

per giungere alla spiritualità cattolica, assunto poi come<br />

metodo di vita; rapporto personale con Maria come veicolo<br />

della nostra unione con Cristo: la Madonna è non solo<br />

esempio perfetto di questa unione a Cristo, ma «via», causa<br />

agente, oltreché impetrante, di questa «unione col Cristo»<br />

(Advocata et Mater): la Consacrazione del Congregato<br />

per le mani della Madonna, ratifica cosciente del comune<br />

battesimo, viene vissuta in un dinamismo spirituale e apo-


stolico sostenuto dalla coerenza e dalla fedeltà promessa alla<br />

Madonna.<br />

Da questa struttura spirituale prende vigore il nostro<br />

«senso della Chiesa»: Maria ne è il tipo perfetto (L. G.).<br />

Non possiamo esimerci da un inserimento partecipato nella<br />

fede, nel servizio nell'ubbidienza a Pietro e agli Apostoli,<br />

perché sono essi le colonne della Chiesa del Cristo.<br />

Le Congregazioni Mariane d'Italia — dichiara il «documento»<br />

— possono conservare la denominazione tradizionale<br />

con un titolo mariano, come fu sempre in passato: la<br />

Congregazione dei Professionisti di Padova si intitola alla<br />

«MADRE DELL'AMORE DIVINO» Mater divini Amoris.<br />

3) Contenuto e interpretazione dell'aspetto comunitario<br />

delle CC. MM.<br />

Salta agli occhi, nei Principi generali, la preoccupazione<br />

di avanzare un documento di struttura intelligibilmente<br />

«moderna»: «i nostri gruppi sono comunità cristiane»... il<br />

dono di noi stessi si vive in una comunità determinata, liberamente<br />

scelta... (n. 6) ha il suo centro nella Eucarestia<br />

e attua una esperienza concreta di unità nell'amore e nella<br />

azione»... (ivi).<br />

Le espressioni sono piuttosto generiche: l'interpretazione<br />

si presta ad un varco di realizzazione che va dai gruppi<br />

laicali di perfezione alle indiscriminate «comunità ecclesiali»<br />

che si incontrano per la Messa domenicale, si salutano,<br />

complimentano, e vanno per i loro affari.<br />

La commissione di studio domanda, e giustamente, approfondimenti<br />

biblici, teologici, sociologici ed esistenziali<br />

del concetto di comunità.<br />

Si propone alle Congregazioni lo studio di questa affermazione:<br />

«la possibilità di realizzare il servizio cristiano nel<br />

mondo — nell'unità di cui è Sacramento la Chiesa — è garantita<br />

da una forma di vita cristiana comunitaria».<br />

Dettaglio del Tabernacolo<br />

Anche noi intuiamo che un maggiore sentirci uniti, un<br />

più confidenziale dialogo su diversi piani: della vita religiosa<br />

e dei problemi concreti che suscita, sul piano educativo<br />

che interessa le nostre famiglie e la Scuola di Religione da<br />

sentire «più nostra» nelle sue mète e nelle sue realizzazioni,<br />

ci stimolerà a quel servizio ecclesiale che diventa esigenza<br />

se siamo convinti di formare «un solo corpo» in Gesù<br />

Cristo.<br />

CONGREGAZIONI MARIANE :<br />

ATTUAZIONI E PROGRAMMI<br />

•^ I giovani professionisti si incontrano il lunedì con Padre<br />

Ceroni. Si sta ricomponendo il gruppo della «lettura biblica»;<br />

si stanno coagulando i gruppi di spiritualità familiare;<br />

ci si orienta per una assunzione di responsabilità per la<br />

organizzazione di attività culturali nella Scuola di Religione.<br />

Vogliamo, presto, dare ai giovani la possibilità di una sala<br />

di lettura attrezzata, con riviste qualificate dal punto di vista<br />

ecclesiale-crìstologico e buoni libri... il locale c'è già, come<br />

tutti sanno, mancano le strutture in ferro e vetro e un<br />

po' di fondo... buono: libri ed enciclopedie. C'è qualche...<br />

intelltttuale che voglia aiutarci? Telefonate, per esempio, a<br />

Giorgio Ronconi.<br />

^ Non parliamo di... vecchi; diciamo che gli «anziani»,<br />

con l'esser ligi al sistema, evitano l'alto-basso delle avventure.<br />

Di positivo c'è che nella loro preghiera «abituale» del<br />

Venerdì fanno qualcosa per chi prega... poco. Hanno esaminato,<br />

col P. Direttore, alcune delle affermazioni della Professione<br />

di Fede formulata da Paolo VI (30 giugno 1968),<br />

nello sforzo di intendere l'ortodossia o almeno la buona<br />

volontà di chi parla meno chiaro o in modo ambiguo.<br />

Classica è stata la lezione di Mons.Luciani, Vescovo di<br />

Vittorio Veneto, sui punti (contestati?) della «dottrina eucaristica,<br />

oggi»: spostamento di prospettive, diceva Monsignore,<br />

con un certo prudenziale «eufemismo»; abbiamo capito<br />

che l'adorazione eucaristica e la comunione convergono<br />

sul rinnovarsi del Sacrificio del Signore, rendendo logica<br />

la partecipazione attiva del Popolo di Dio, nelle rispettive<br />

diverse mansioni.<br />

Anche la enciclica «Humanae vitae» ha richiamato la<br />

nostra attenzione: due conversazioni: l'una sui relativi problemi<br />

di coscienza, trattata con chiara dialettica da Mons.<br />

Chiavacci, l'altra sulla paternità responsabile da un punto<br />

di vista delle prospettive mediche, con la partecipazione<br />

competente dei Dott. Ultsse Drago e Renzo Finotto.<br />

Un particolare grazie a questi amici medici per il loro<br />

contributo di competenza e di convinzione cristiana. Il discorso<br />

deve continuare.<br />

Di Quaresima, ci sforziamo di leggere insieme e di commentare<br />

il Vangelo; l'anno scorso qualcosa di S. Giovanni;<br />

quest'anno, con S. Matteo, ricerchiamo sul «discorso della<br />

montagna» Si può parlare di illuminazione, o anche di scoperte...<br />

ma senza pretese, con umiltà.<br />

• I Congregati promuovono la PREPARAZIONE PA-<br />

SQUALE nel mondo dei Professionisti: TRE SERE con<br />

conversazione di Don Divo Barsotti, biblista, nella CHIE-<br />

SA DI SANTA LUCIA, 27, 28, 29 <strong>Marzo</strong>.<br />

^ DOMENICA 11 MAGGIO con le CONGREGAZIO-<br />

NI DEL NORD - EST (Veneto-Lombardia) tutti a TRIE-<br />

STE (decimo anniversario del TEMPIO MARIANO AL<br />

CUORE DI MARIA - Monte Grisa).<br />

— 31


Gli incontri del Cinefonim<br />

Un buon avvio ha avuto la stagione<br />

1968-1969 del Cinefonim Antonianum,<br />

nelle sue tre sezioni settimanali, la prima,<br />

aperta ad ogni pubblico, la seconda<br />

agli Universitari e professionisti, la<br />

terza ai Liceali (circa 1.500 iscritti in<br />

tutto).<br />

Nel primo ciclo, dedicato a «I miti<br />

della violenza» sono stati discussi da<br />

esperti e dal pubblico i film «A sangue<br />

freddo», «/ protagonisti», «Banditi a<br />

Milano», «Gioco di massacro». Tra gli<br />

altri, hanno partecipato ai dibatti il<br />

direttore della Cineteca Italiana di Milano,<br />

dott. Walter Alberti, il dott. A.<br />

Fais, Procuratore della Repubblica, il<br />

prof. F. Viscidi, vice-Presidente della<br />

Federazione Italiana «Cinefonim», e il<br />

prof. G. Pullini della nostra Università.<br />

Il secondo ciclo, sul tema: «Psicologia<br />

e psicanalisi, oggi» ha messo in discussione<br />

opere di alto livello, come<br />

«Manchette» di R. Bresson, «L'ora del<br />

lupo» di I. Bergman, «Playtime» di J.<br />

Tati, «Privilege» di P. Watkins, ecc.<br />

Notevole l'afflusso degli iscritti e la<br />

loro presenza ai vari dibattiti, compreso<br />

quello dei Liceali.<br />

La serata più importante fu quella<br />

organizata in collaborazione con la «Vita-Film»<br />

e il Centro Italiano Relazioni<br />

Umane di Roma con l'anteprima del<br />

film di Melo Risi «Diario di una schizofrenica».<br />

Il regista ricevette il «Timone<br />

d'oro», assegnatogli a Venezia<br />

dalla Giuria del Centro R. U. che gli<br />

fu consegnato dal Direttore dell'Ufficio<br />

studi P. Carlo M. Messori, dopo che<br />

l'aw. Pallaro lesse la motivazione del<br />

premio. Al lungo, vivace dibattito oltre<br />

al regista intervenne anche il dr.<br />

G. Ferlini che commentò gli aspetti<br />

psicologici e scientifici del film, che<br />

ottenne un vasto consenso del pubblico.<br />

terzo corso di Cinema<br />

II Terzo Corso per direttori di dibattiti<br />

cinematografici, organizzato sotto<br />

la guida della Commissione Diocesana<br />

dello spettacolo, ha preso' l'avvio dalla<br />

seconda metà di Febbraio, in due Sezioni<br />

distinte, una alla «Casa Pio X»,<br />

al Sabato pomeriggio, dalle ore 15 alle<br />

18.30, una Sezione all'Antonianum,<br />

al Martedì sera, per il film e dibattito<br />

metodica del dibattito.<br />

Vari esperti nelle singole scienze sono<br />

e al Mercoledì pomeriggio, alle 18.30,<br />

per la lezione.<br />

IL TEMA degli incontri (dieci circa<br />

per ogni Sezione) è diverso da quello<br />

dell'anno scorso — dedicato all'estetica<br />

e critica del film —; riguarda il cinema<br />

sotto l'aspetto psicologico, sociologico<br />

e morale. Continuano tuttavia<br />

alcune lezioni di storia del cinema e<br />

stati invitati a parlare al Corso in quelle<br />

« conversazioni-dibattiti » che lo ca-<br />

ratterizzano; alcuni di essi sono stati<br />

chiamati anche da altre città (Torino,<br />

Roma, Venezia).<br />

IL TESTO del Corso è diverso per<br />

gli allievi del primo e del secondo anno;<br />

gli iscritti che concludono il «biennio»<br />

(1968-1969) adotteranno il recente<br />

testo del dott. Michele Serra, edito in<br />

questi giorni dalla Gregoriana di Padova,<br />

dal titolo «Lo spettatore di fronte<br />

al film».<br />

IL CARATTERE di tale scuola per direttori<br />

di dibatitti è di saper unire sapientemente<br />

lo studio teorico del cinema<br />

alla pratica concreta dei dibattiti;<br />

l'uno è come sussidio culturale indispensabile<br />

all'altro. I docenti, infatti,<br />

«verificano» le doti di «Direttore di dibattito»<br />

degli allievi facendoli dirigere<br />

(quelli di secondo anno) le discussioni<br />

dei film e via via intervenendo nella<br />

correzione metodica del dibattito.<br />

Dato che in Padova e Provincia stanno<br />

prendendo sviluppi inattesi le attività<br />

dei Cinefonim e Gruppi di cinema,<br />

è giusto provvedere a preparare<br />

i quadri culturali direttivi di tali opportune<br />

iniziative. In tal senso il Corso<br />

risponde ad una vera esigenza di<br />

base.<br />

La prova di tale vitalità dei Corsi è<br />

data dalle cifre. Nel corso del 1968 si<br />

sono avuti circa 120 allievi (tra cui i<br />

soli Uditori). Ben 68 hanno affrontato<br />

la prova del Corso, di cui 42 alla Sezione<br />

del «Pio X» e 26 all'Antonianum<br />

Gli allievi del Primo Corso furono 21<br />

(13 al Pio X, 8 all'Antonianum); quelli<br />

del Secondo, 47 (di cui 29 al Pio X,<br />

18 all'Antonianum). Questa cinquantina<br />

di giovani che hanno «biennato» è già<br />

al lavoro da mesi in varie località.<br />

Auguriamo ai dirigenti e allievi del<br />

Corso la miglior riuscita della proficua<br />

iniziativa.<br />

— 33


Anche<br />

quest'anno<br />

Carnevale<br />

alle<br />

Padovanelle<br />

17 - 2 - 1969<br />

Favoriti - come l'anno scorso - dalla<br />

gentilezza del Dr. Ing. Ivone Grassetto<br />

(con un prezzo benevolo, per il quale<br />

gli siamo molto grati), ci siamo trovati<br />

là in circa duecento <strong>Ex</strong>, <strong>Alunni</strong>. - Di<br />

alcuni gruppi presentiamo qui accanto<br />

la fotografia con tanti amici che resero<br />

cara la serata.<br />

Interessanti i doni mandati da varie<br />

Ditte di Amici ai quali siamo molto<br />

grati. Soprattutto attraente il «Califfo»<br />

gentilmente offerto dal Comm. Rizzato.<br />

Pubblichiamo qui l'elenco degli offerenti<br />

in segno della nostra gratitudine.<br />

DISTINTA PREMI SORTEGGIATI<br />

Profumeria Beghin, via Zabarella: Profumi<br />

Scozzesi;<br />

Ghinea Mario - DI.CO.MA., Corso Milano:<br />

Dischi ultimi successi;<br />

Profumeria Desiré, via Altinate: Sali da<br />

bagno e saponi;<br />

Valigeria Giannina, via 8 Febbraio: Portafogli<br />

in pelle;<br />

Azienda di Cura, Abano: Volume «Affreschi<br />

del '500 in Padova»;<br />

Ditta Kofler, via Bronzetti, Schiuma da<br />

bagno ;<br />

Ottico Giordani, P.zza Garibaldi: Macchina<br />

fotografica;<br />

Grandi Magazzini Coin, via Altinate:<br />

Giacca a vento ultima moda;<br />

Vanotti Elettrodomestici, via Roma:<br />

Radio Transistor;<br />

VIS - Dr. Bastianello, via Trieste: Biglietti<br />

d'ingresso Cinema Mignon;<br />

Fam. Canale, P.zza Frutta: 1 materasso<br />

«Permaflex»;<br />

Banca Antoniana, via 8 Febbraio: Volume<br />

«Ville Venele»;<br />

Rossetto Bimbi, riv. Ponti Romani:<br />

Portapigiami bimbi in peluche;<br />

Cassa di Risparmio, Piazza Eremitani:<br />

Volume «Palazzo della Ragione»;<br />

Vanotti Gioielleria, Piazza Erbe: Porta<br />

soldi in oro;<br />

ITO Viaggi - Oscar Inglese, Gali. Zabarella:<br />

Viaggio aereo Venezia-Roma;<br />

Maglificio Emmebi, di Murer Luigi, vicolo<br />

Cigolo: Giacca lana crociera;<br />

Sig.ra Puggina: Quadro con -firma;<br />

Presidente: Porta grissini in peltro;<br />

Regalpeltro: via Altinate: Porta dolci.<br />

PREMIO SPECIALE: CICLOMOTORE<br />

«CALIFFO» OFFERTO DALLA DIT-<br />

TA CESARE RIZZATO.


II Ministro<br />

Qui<br />

in visita<br />

alla<br />

Bolzonella<br />

sessantasette anni di attività<br />

Un traguardo non facile da raggiungere se si pensa che il<br />

Cav. Bolzonella è tuttora sulla breccia con i suoi 82 anni.<br />

L'evoluzione nell'arte della stampa di questo scorcio di secolo<br />

è rispecchiata nell'arco di attività di questa Tipografia.<br />

La modernità dei macchinar! e l'esperienza acquisita in tanti<br />

anni di serio lavoro, si riflettono nella produzione di alta<br />

qualità che distinguono questa Azienda specializzata in lavori<br />

a colori.<br />

Il Ministro si è vivamente compiaciuto che nella sua Città,<br />

l'arte della stampa sia così bene rappresentata e che il nome<br />

di Padova grafica sia affermato in campo Nazionale ed<br />

Estero.<br />

Padre Casella, che si trovava presente per la pubblicazione<br />

dell'ANTONIANUM, ebbe modo di mostrare i primi numeri<br />

della rivista da lui redatta nel lontano 1927.<br />

Il cordiale incontro con dirigenti e maestranze si è concluso<br />

con un brindisi e l'augurio di sempre maggiori successi.


Comm. Dr. Giacomo Gai-bagnati<br />

La giornata di Gino Garbagnati (Gino<br />

era il nome corrente) ebbe giovedì<br />

24 ottobre 1968 il suo compimento. La<br />

chiamata dell'Angelo della Vita, certo<br />

non lo colse impreparato, pronta come<br />

era per ricca riserva di tante belle doti,<br />

la vivida luce della lampada in attesa<br />

del grande incontro.<br />

Parlando di un industriale, parrebbe<br />

logico un cenno alla sua attività in questo<br />

campo dove si vide immesso, appena<br />

ventiquattrenne (Garbagnati nacque<br />

a Manza il 20-10-1883) con la fondazione<br />

della Società Garbagnati & C.<br />

avvenuta nel 1907 ad un paio di anni<br />

dalla laurea in chimica ottenuta presso<br />

l'Università di Pavia (1905).<br />

Pur non difettando di dati, preferiamo<br />

che dell'industria sì parli in altre<br />

sedi. Tuffai più potremmo sottolineare<br />

quel certo suo paterno e sollecito<br />

modo di conduzione che gli permise di<br />

avere sempre intorno a sé, la grande<br />

affezione dei suoi dipendenti fino a trovarli<br />

promotori, senza che il principale<br />

lo sapesse, di una Commenda da lui<br />

apprezzata più per la derivazione che<br />

per la onorificenza in se stessa.<br />

Di parecchio altro invece si può dire<br />

e proprio a provare come quando si voglia<br />

e sappia, si possan condividere imprese<br />

economiche e opere sociali e, caso<br />

Garbagnati, studi speculativi.<br />

E' noto come Gino Garbagnati coltivasse<br />

attenzioni a studi filosofici, partecipando<br />

a incontri, promovendo pubblicazioni,<br />

arricchendo sempre più la<br />

sua biblioteca di opere di pensiero non<br />

perfettamente consoni ad una pur impegnativa<br />

attività industriale.<br />

Alunno per qualche anno del Collegio<br />

«Rosmini» di Domodossola, aveva<br />

compreso la grandezza e il valore del<br />

patrimonio spirituale e culturale di Antonio<br />

Rosmini. Alla munificenza sua si<br />

deve la possibilità di istituire il noto<br />

«Centro Internazionale di Studi Rosminiani»<br />

sorto a Stresa nella casa dove<br />

Rosmini visse gli ultimi anni e santamente<br />

spirò.<br />

Dai Rosminiani, ai Gesuiti, ai Barnabiti<br />

la presenza di Garbagnati fu sempre<br />

attiva e produttiva. Fu infatti l'intervento<br />

di Gino Garbagnati a permettere<br />

la istituzione del «Centro S. Cuore»<br />

dei PP. Gesuiti a Reggio Emilia.<br />

Pure lui a promuovere la costruzione<br />

della Scuola di Religione del Collegio<br />

Universitario di Padova (dove attualmente<br />

risiede il figlio Antonio S.J.) e,<br />

vedi coincidenza, inaugurato sabato 26,<br />

il giorno dopo i funerali di chi tanto<br />

vi collaborò. Lo volevano presente alla<br />

cerimonia. Lo era, benedicente, dal cielo.<br />

Con i Gesuiti lo troveremo pure per<br />

la Rivista «Aggiornamenti Sociali» edita<br />

dal Centro Studi di S. Fedele.<br />

Per venire a noi, ricordiamo Gino<br />

Garbagnati per parecchi lustri Consigliere<br />

di Amministrazione del Collegio<br />

San Giuseppe (Villoresi) del quale fu<br />

confondatore il fratello Don Guido.<br />

La Pro Cultura Monzese lo ebbe promotore,<br />

con P. Gaffuri, P. Gonfalonieri<br />

e chi scrive, della estensione su piano<br />

cittadino di tale Associazione in un primo<br />

tempo operante nell'ambito ristretto<br />

di una associazione giovanile. Garbagnati<br />

fu pure animatore di quel «Salotto»<br />

cui convenivano uomini di diversa<br />

derivazione ideologica ma intenti alla<br />

sincera ricerca della verità. Chi conosce<br />

certe confidenze sa di quale efficacia<br />

fosse quel «Salotto». Opere barnabitiche,<br />

Casa del Soldato, Teatro Villoresi<br />

lo avranno sempre presente anche<br />

quando, per esempio, il Villoresi e<br />

la attuazione non verrà considerato di<br />

programma avveniristico non scevra di<br />

qualche amarezza.<br />

Garbagnati fu uno dei soci fondatori<br />

della Associazione degli Industriali<br />

di Manza e della Brianza, risorta nel<br />

1945. Fondò pure nel 1945, con altri sei<br />

colleghi del ramo, l'Associazione Nazio-<br />

Due cari amici del<br />

nale degli Industriali Tintori, Stampatori<br />

e Finitori.<br />

Fu promotore a Milano, con l'ingegner<br />

Angelo Testori, doti. Enrico Falk,<br />

Enrico e Serafino De Capitani, rag. Molteni<br />

di Lambrugo, e dott. Cerletti, del-<br />

I' U.C.I.D. (Unione Cristiana Imprenditori<br />

e Dirigenti) poi diventata nazionale<br />

e internazionale.<br />

Garbagnati fu pure dei primissimi<br />

promotori della «Solidale», la Società,<br />

sorta per iniziativa di Mons. Arciprete,<br />

allo scopo di costruire case assolutamente<br />

libere da intendimenti speculativi.<br />

Amante del paesaggio, e particolarmente<br />

della nostra Brianza, fonderà<br />

con l'amico dott. Alberto Airoldi di Erba,<br />

l'Associazione «Amici della Brianza».<br />

In Brianza acquisterà quella «Villa<br />

Annunciata» di Casaglia che poi cederà<br />

all'Opera Madonnina del Grappa<br />

per essere Casa di Esercizi, Ritiri, Corsi<br />

di aggiornamento con particolare attenzione<br />

alla formazione spirituale delle<br />

famiglie. L'Associazione Monzese delle<br />

Famiglie Numerose se ne avarrà per<br />

i diversi incontri di studi per i propri<br />

associati.<br />

Anche da questi rapidi cenni si può<br />

arguire che Gino Garbagnati fu insieme<br />

uomo di consiglio e di pratico aiuto<br />

economico. «Metà pare e metà dané»<br />

si usa dire. Garbagnati in questo<br />

non fece difetto. Consiglio saggio, osservazione<br />

anche critica sempre accompagnati<br />

da motti arguti, immancabile<br />

sorriso a fior di labbro e, all'occorrenza,<br />

scivolo di busta per meno apparire.<br />

Accenneremo (però di sfuggita perché<br />

stanno in un ambito di riserbo) a<br />

certi sensibili interventi anche in sede<br />

chiamiamola, di sano orientamento sociale.<br />

Diremo invece apertamente del<br />

coro di benedizioni che in questi giorni<br />

fu dato sentire di tante persone e<br />

famiglie assistite in assoluto segreto<br />

(vi furono sorprese anche per i familiari)<br />

del caro nostro Gino. E' un coro<br />

di riconoscenza, ma insieme aurea testimonianza<br />

che sale al Sommo Rimuneratore<br />

a perorazione di più largo gaudio<br />

al servo buono e fedele.<br />

S.D.C.<br />

(da // Cittadino di Monza - 31-10-1968)


l'Antonianum scomparsi<br />

II Grande Ufficiale Ferdinand.» Stimamiglio<br />

è stato un vero amico del «Petrarca».<br />

In un articolo del numero unico<br />

«Tutto Petrarca», pubblicato per l'inaugurazione<br />

del Palazzetto dello 1 Sport<br />

(ottobre 1958) si cercavano le radici di<br />

questo suo affetto, mettendo in rilievo<br />

la sua passione sportiva fin da piccolo.<br />

« Chi di noi — incominciava l'articolista<br />

— non ha cominciato la sua carriera<br />

sportiva dando dei calci a un pallone?<br />

Non è stata una eccezione Ferdinando<br />

Stimamiglio, padovano puro sangue,<br />

che nella squadretta del «Marco Foscarini»<br />

di Venezia fece appunto conoscenza<br />

con il primo amore di tutti gli<br />

adolescenti. Poi, col passare degli anni,<br />

qualche brevissimo «flirt» con la boxe e<br />

il ciclismo (Girardengo era un agente<br />

pubblicitario di eccezione); ma, appunto,<br />

roba da poco conto.<br />

II « suo » sport Ferdinando Stimamiglio<br />

lo incontrò negli anni che seguirono<br />

il primo dopoguerra, ed era uno degli<br />

sport ancora in fasce, in Italia, pur<br />

già contando seguaci di classe eccelsa :<br />

il motociclismo. Erano i templi gloriosi<br />

della moto, quando le strade non asfaltate<br />

rendevano assai problematico<br />

l'equilibrio, prima ancora che le elevate<br />

velocità. Erano i tempi in cui le moto<br />

non avevano ancora la frizione, e i freni<br />

agivano sulle ruote nella stessa maniera<br />

oggi seguita per le biciclette. Erano<br />

i tempi in cui saltare a cavallo delle<br />

rombanti « Sacoche », « Indian », « G.D. »<br />

significava, prima di ogni altra cosa,<br />

possedere un cuore grande così e non<br />

avere paura di niente.<br />

E fu appunto cavalcando questi rombanti<br />

cavalli d'acciaio che Stimamiglio,<br />

per un decennio, partecipò ad innumerevoli<br />

competizioni (di velocità, di regolarità,<br />

di cross-country) affermandosi<br />

più volte come un pilota di indubbio valore.<br />

La Trieste - Poggioreale, il Gran Premio<br />

<strong>Marzo</strong>tto, la Coppa della Vittoria a<br />

Bassano del Grappa (in compagnia di<br />

Omobono Tenni e Carlo Baschieri) non<br />

sono che i primi di una lunga fila di<br />

successi che troppo lungo sarebbe enumerare.<br />

«Non sono le vittorie i mie ricordi<br />

più cari: quello 1 di cui vado maggior-<br />

mente fiero, è di aver corso anche con<br />

Varzi e Nuvolari quando venivano qui<br />

a Padova a fare il circuito di Brentelle,<br />

allora prova di campionato italiano. Mi<br />

ricordo che una volta, proprio in questa<br />

competizione, mentre ero in ottima<br />

posizione, mi trovai di colpo abbracciato<br />

ad un platano : con le moto e le strade<br />

di allora era una cosa di ordinaria<br />

amministrazione. Me la presi con me<br />

stesso dicendomi che non valevo niente:<br />

ma mi consolai presto quando successivamente<br />

seppi che anche «Nuvola»<br />

e Varzi erano usciti di strada... ».<br />

Cessata l'attività agonistica, Ferdinaiido<br />

Stimamiglio non abbandonò lo<br />

sport, che ormai gli era entrato nel sangue.<br />

Fu consigliere per moltissimi anni<br />

del «Moto Club Padova» ; ispettore nazionale<br />

della Federazione Ciclistica Italiana,<br />

consigliere dell'Automobile Club,<br />

dell'Ass. Calcio Padova, della Soc. Ciclisti<br />

Padovani, dell' U. S. Petrarca. Al<br />

Petrarca fu particolarmente affezionato,<br />

perché ha visto in lui un nucleo<br />

che con onore sapeva tener alto il nome<br />

di Padova, meritevole quindi di essere<br />

seguito e sempre più incoraggiato.<br />

La figura più elevata del caro buon<br />

Ferdinando ci appare nel suo spirito<br />

cristiano di sacrificarsi per dare lavoro<br />

agli operai, stimolato anche dalle esortazioni<br />

del Vescovo di Padova che<br />

subito dopo la guerra si prese a cuore<br />

la condizione tragica di povertà in cui<br />

tanti si trovavano. Stimamiglio, anche<br />

nelle cariche pubbliche che egli ha esercitato<br />

(cinque anni Presidente dell'Ente<br />

Provinciale del Turismo; per parecchi<br />

anni consigliere dell'Ente Fiera;<br />

Vice Presidente del Rotary) ha sempre<br />

promosso ed incitato quanto poteva favorire<br />

il benessere della città.<br />

Il benessere degli operai egli lo proseguì<br />

soprattutto nelle cariche di lavoro.<br />

Presidente del Gruppo Commissionari<br />

C.M. A.I.C.P.A.; Consigliere dell'Istituto<br />

finanziario Automobilistico, egli<br />

non ebbe mai altra preoccupazione che<br />

quella di favorire il lavoro e l'occupazione<br />

di maggior gente possibile. Non<br />

si devono dimenticare le sue iniziative<br />

nel Basso Polesine ancora nel 1936 per<br />

la ricerca del metano onde favorire lo<br />

sviluppo industriale ed automobilistico.<br />

Oggi si parla di geni industriali che<br />

sanno con arte tutta loro scoprire nuo-<br />

Grand'Uff. Ferdinando Stimamiglio<br />

vi campi di lavoro e sfruttarli a bene<br />

comune. Ferdinando Stimamiglio fu ,di<br />

certo uno di questi, sempre animato 1 da<br />

una visione serena della vita che ispirava<br />

anche negli altri col suo costante<br />

sorriso.<br />

Mi volle un giorno con sé a Pomezia<br />

per visitare quel suo impianto colossale<br />

in una vasta zona solitària. Mi piaceva<br />

pensare ad un continuatore degli<br />

antichi impresari romani che lavoravano<br />

affascinati dal desiderio di rendere<br />

sempre più bella la città che dominava<br />

il mondo.<br />

L'Antonianum ha ricordato il defunto<br />

con una S. Messa nel trigesimo della<br />

sua morte cui intervennero i Consiglieri<br />

del Petrarca e i Petrarchini, mentre<br />

i Padri continuano a ricordarlo nella<br />

preghiera per suo suffragio e conforto'dei<br />

suoi Cari.<br />

C.<br />

PIANGONO LA MORTE<br />

— della moglie : Dr. Alfredo Puglisi ;<br />

— del papa : Dr. Ing. Renato Tormene ;<br />

Battistini Franco ; F.lli Dr. Antonio<br />

e Paolo Sambin;<br />

— della mamma : Tognon Pierluigi ; Gr.<br />

Uff. Dr. Giancarlo Rossi.<br />

Le condoglianze più sentite da parte<br />

degli Amici e dei Padri <strong>dell'Antonianum</strong><br />

che ricordano i cari Estuiti nelle<br />

loro preghiere.<br />

— 37


Salute e Sport in Italia<br />

Su invito del Prof. Enrico Rubai telli<br />

Consigliere Nazionale dell'A.M.C.I. e del<br />

Dr. Piero Pellegrini, Presidente dell'Ordine<br />

dei Medici di Padova, il Prof. Antonio<br />

Venerando, Presidente della Federazione<br />

Medici Sportivi Italiani tenne,<br />

Lunedì 10 <strong>Marzo</strong>, nella Sala Teatro<br />

<strong>dell'Antonianum</strong> una Conferenza sul tema:<br />

«Salute e Sport in Italia».<br />

Vi intervennero parecchi Medici Sportivi<br />

di Padova. Dopo di lui parlarono<br />

anche P. Pretto e il Dr. Malagoli, giornalista<br />

de «II Gazzettino». A noi piace<br />

riportare qui un brano della conferenza<br />

del Prof. Venerando che può interessare<br />

tutti.<br />

Dopo aver definito col Serpilli la salute<br />

come «condizione di armonico sviluppo<br />

funzionale, fisico e mentale dell'individuo<br />

dinamicamente integrato<br />

nel suo ambiente naturale e sociale» e<br />

che, quindi la salute non è semplicemente<br />

un equilibrio anatomo-funzionale,<br />

ma anche uno stato di vera efficienza,<br />

egli proseguiva :<br />

GLI ADATTAMENTI PROMOSSI<br />

DALL'ALLENAMENTO<br />

« Orbene, essendo il concetto di salute<br />

ampliato nei termini illustrati, il<br />

rapporto con lo sport può ora venire, a<br />

mio avviso, meglio 1 inquadrato ed analizzato;<br />

sia che per sport vogliamo intendere<br />

la attività fisica ludica, quella<br />

formativa o quella agonistica, oppure<br />

quella cosidetta di mantenimento, adatta<br />

cioè a mantenere la salute ovvero a<br />

recuperarla.<br />

Le azioni fisiologiche del moto — essendo<br />

il movimento la fondamentale<br />

proprietà biologica dell'organismo animale<br />

— sono talmente ovvie da non memeritare<br />

un'approfondita analisi; analisi<br />

che viceversa vorremmo dedicare<br />

agli effetti che il progressivo ripetersi<br />

di atti motori induce nell'organismo ed<br />

il cui insieme costituisce il fenomeno<br />

dell 'allenamento.<br />

Si intende per allenamento il processo<br />

fisiologico attraverso il quale la continua<br />

e regolare pratica della attività fisica,<br />

cioè una giusta dose di essa, rende<br />

l'individuo capace di una migliore<br />

prestazione motoria conferendogli mag-<br />

gior forza, aumentandone le capacità di<br />

lavoro e di resistenza alla fatica. Questo<br />

processo si realizza attraverso una<br />

serie di modificazioni progressive a carico<br />

di quasi tutte le funzioni fisiologiche<br />

degli apparati interessati all'attività<br />

muscolare.<br />

L'allenamento si identifica perciò negli<br />

adattamenti da esso promossi consistenti<br />

in:<br />

a) aumento della forza muscolare;<br />

b) migliore coordinazione neuromuscolare,<br />

che conduce a maggior destrezza<br />

del movimento;<br />

e) potenziamento delle funzioni respiratorie,<br />

e soprattutto della ventilazione<br />

polmonore ;<br />

d) potenziamento della funzione cardiocircolatoria<br />

;<br />

e) aumento della potenza muscolare,<br />

cioè dell'energia sviluppata nella unità<br />

di tempo;<br />

f) minore produzione di sostanze che<br />

generano la fatica;<br />

g) miglioramento delle facoltà volitive,<br />

per cui l'individuo è capace di sforzi<br />

intensi, concentrati e ripetuti ;<br />

h) rapido e completo ritorno alle condizioni<br />

di base dopo uno sforzo;<br />

i) migliorata dispersione del calore e<br />

della regolazione della temperatura durante<br />

lo sforzo;<br />

I) sincronismo della attività dei vari<br />

organi ed apparati durante lo sforzo.<br />

Tali adattamenti fisiologici danno ragione<br />

dell'efficienza motoria dell'atleta<br />

e possono spiegarci i portentosi risultati<br />

che attraverso l'allenamento sportivo<br />

raggiunge la macchina umana.<br />

Per prendere in esame gli interessi<br />

collettivi o di massa verso l'esercizio fisico,<br />

si deve considerare tutta l'intera<br />

serie delle azioni utili che quest'ultimo<br />

svolge, di carattere igienico, psicologico,<br />

preventivo e terapeutico.<br />

L' allenamento all'esercizio fisico, infatti,<br />

aumenta i poteri di difesa dell'organismo<br />

verso le aggressioni microbiche<br />

e quelle indotte dalle variazioni climatiche;<br />

la resistenza al freddo, al caldo,<br />

agli altri agenti del clima è un fatto<br />

empiricamente noto da tempo, che<br />

ha ricevuto di recente conferme sperimentali.<br />

L'ALLENAMENTO<br />

DELL'ESERCIZIO FISICO<br />

Analogamente 1' allenamento all'esercizio<br />

fisico permette l'ordinato svolgimento<br />

delle funzioni del ricambio e col<br />

rinnoverei armonico delle strutture cellulari<br />

evita o contiene, in primo luogo,<br />

quelle lesioni biochimiche che costituiscono<br />

la base di processi cosidetti degenerativi,<br />

denominatore comune di diverse<br />

malattie cardiovascolari, metaboliche,<br />

ecc., nelle quali la carenza dT movimento<br />

è un riconosciuto fattore patogenetico.<br />

E' così importante l'efficienza del movimento<br />

nella prevenzione e nella terapia<br />

di tale numeroso gruppo di malattie<br />

che attualmente la chinesiterapia,<br />

nell'ambito della medicina fisica e riabilitativa,<br />

sta trovando sempre nuovi<br />

indirizzi applicativi. In essi la sportterapia<br />

— come è denominata dagli<br />

autori di lingua tedesca — sfrutta le<br />

motivazioni agonistiche per la cura e<br />

la rieducazione degli handicappati dell'apparato<br />

locomotore e nei neurolesi<br />

(amputati, paraplegici, ecc.), ma trova<br />

indicazioni anche nel trattamento degli<br />

enfisematosi, degli obesi ecc.<br />

D'altro canto è noto che al sedentarismo<br />

e alla conseguente iperalimentazione<br />

si guarda, oggi che sono divenuti<br />

così marcati e diffusi, come a cofattori<br />

di malattia di non certo secondaria<br />

importanza. Patologi e clinici hanno<br />

messo infatti in evidenza come la<br />

carenza di movimento sia responsabile<br />

di variazioni umorali e di alterate<br />

risposte funzionali che predispongono,<br />

quando non ne siano addirittura la causa<br />

diretta, ai processi patologici più frequentamente<br />

riscontrabili oggi, dal diabete<br />

all'arteriosclerosi ed alle loro conseguenze<br />

vascolari.<br />

Ma nell'adulto la pratica regolare di<br />

una giusta dose di attività fisica deve<br />

trovare motivazioni ludiche, cioè incentivi<br />

psicologici sotto forma anche agonistica,<br />

benché al termine in quest'ambito<br />

vada assegnato un significato più<br />

generale ed aspecifico di quello proprio<br />

dell'attività sportiva agonistica in senso<br />

stretto ».<br />

IL TROFEO «LODOVICO SALA» ALL'ANTONIANUM: // Presidente Nazionale degli <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> e il Comitato Promotore<br />

del Centro Schuster ai quali è affidata l'organizzazione del Trofeo hanno deciso che la X" 1 edizione venga disputata presso<br />

l'Antonianum di Padova nei giorni 25 e 26 aprile 1969.<br />

Spetta quindi ora al Delegato Nazionale Dr. Ing. Franco Zanini mettersi all'opera per la complessa organizzazione.<br />

— 39


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-.»**>;-, x<br />

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J I I<br />

Petrarca ole... ole...<br />

Comunicati della Segreteria<br />

RISULTATI DEL GIRONE DI ANDA-<br />

TA E DEL GIRONE DI RITORNO AL-<br />

LA DATA DEL 2 MARZO 1969<br />

BASKET<br />

Girone di «andata»:<br />

Boario Petrarca - Candy Bologna 62-59<br />

Butan Gas Pesaro - Boario Petr. 78-58<br />

Boario Petr. - APU Snaidero Udine 76-73<br />

Boario Petr. - Stella Azz. Ramazz. 67-55<br />

Partenope Napoli - Boario Petrarca 87-60<br />

Ignis Varese - Boario Petrarca 83-75<br />

Simmenthal Milano - Boario Petr. 98-79<br />

Boario Petr. - Eldorado Bologna 88-57<br />

Reyer Venezia - Boario Petrarca 69-62<br />

Girone di «ritorno»:<br />

Candy Bologna - Boario Petrarca 74-60<br />

Boario Petr. - Butan Gas Pesaro 75-80<br />

Snaidero Udine - Boario Petrarca 80-70<br />

Boario Petrarca - Oransoda Cantù 74-52<br />

RUGBY<br />

Girone di «andata»:<br />

Petrarca-CUS Milano 13- 5<br />

Olimpie '52-Petrarca O- 3<br />

Petrarca - Rugby Rovigo 3- O<br />

Petrarca - Rugby Parma 9- 3<br />

Fiamme Oro-Petrarca 3- 6<br />

Petrarca - Ignis Partenope 6 - O<br />

Rugby Brescia - Petrarca 5-28<br />

Petrarca - L'Aquila Rugby O- O<br />

Buscaglione - Petrarca 3 - 3<br />

Petrarca - Esercito 14 -12<br />

Metalcrom - Petrarca O - 3<br />

Girone di «ritorno»:<br />

CUS Milano-Petrarca 3-15<br />

Petrarca - Olimpie '52 9-3<br />

Rovigo - Petrarca 6 - 6<br />

Rugby Parma - Petrarca Rinviata<br />

Petrarca - Fiamme Oro O- 3<br />

CALCIO<br />

Girone di «andata»:<br />

Caminese - Petrarca 1 - 3<br />

Petrarca - Monselice 2 - 3<br />

Saccolongo - Petrarca 1-2<br />

Petrarca - Vigonza 2 - O<br />

Solesino - Petrarca 1 - 3<br />

Petrarca - Este<br />

Albignasego - Petrarca<br />

Petrarca - Maserà<br />

Pernumia - Petrarca<br />

Petrarca - Virtus<br />

Esedra DB-Petrarca<br />

Petrarca - Montegrotto<br />

Petrarca - Redentor<br />

Conselve - Petrarca<br />

Petrarca - Cadoneghe<br />

Girone di «ritorno»:<br />

Petrarca - Caminese<br />

Monselice - Petrarca<br />

Petrarca - Saccolongo<br />

Vigonza - Petrarca<br />

Petrarca - Solesino<br />

Impressioni sulla partita con l'Oransoda<br />

PETRARGA-BOARIO - ORANSODA GANTÙ (2 marzo)<br />

Non è stata e non poteva essere una<br />

bella partita. Ma per la prima volta dall'inizio<br />

di questo campionato ci troviamo<br />

nell'imbarazzo di non sapere quali<br />

nomi citare nelle file del Petrarca-Boario,<br />

per indicare gli artefici principali di<br />

questo successo sui campioni d'Italia,<br />

considerato alla vigilia indispensabile<br />

per poter mantenere concrete speranze<br />

di salvezza.<br />

2-1<br />

1-1<br />

0-0<br />

1-1<br />

4-1<br />

0-2<br />

3-1<br />

2-0<br />

0-3<br />

3-0<br />

1-0<br />

3-0<br />

0-0<br />

0-1<br />

1-1<br />

E' stata davvero una vittoria «voluta»<br />

per tutti i ragazzi di Fabiano e da quest'ultimo<br />

diretta magistralmente in panchina,<br />

con una serie di cambi azzeccatissimi,<br />

così come perfetto è stato il passaggio<br />

alla zona in un momento molto<br />

delicato della gara, quando, dopo 5' dall'inizio<br />

del secondo tempo, una valanga,<br />

di falli ha portato precauzionalmente in<br />

panchina Bernardini, Bariviera, Peroni.


A quel punto, il Petrarca-Boario ha giocato<br />

con un quintetto «di emergenza»<br />

sulla carta, composto dai «vecchi» Stefanelli,<br />

Korac, Varotto, Pizzicherai e<br />

Pozzecco; eppure quel quintetto ha lasciato<br />

segnare ai canturini solo 6 punti<br />

in 7' di gioco, mentre è riuscito a metterne<br />

a segno a sua volta 8 (si è così<br />

passati dal 47-36 al 5' al 55-42 al 12').<br />

Una resistenza leonina, insomma. A<br />

quel quintetto, dunque, vanno non meno<br />

lodi che a Jessj, il quale oggi ha giocato<br />

solo quindici minuti complessivamente,<br />

ma ne a giocato dieci talmente<br />

bene da dare praticamente la svolta<br />

determinante al risultato (16-13 all'ir<br />

della sua entrata in campo, 38-22 al 1'<br />

della ripresa: quattro centri su cinque<br />

tentativi, tre palle recuperate).<br />

RUGBY: FORMA SPLENDIDA<br />

Rugby Parma - Petrarca ( 9 marzo )<br />

Petrarca Rugby felice : il secondo recupero<br />

ha confermato la piena salute<br />

dei bianconeri, che in tal modo si sono<br />

avvicinati alla capolista Aquila. Un punto<br />

separa ora il Petrarca dal quindici<br />

abruzzese. Ma non è tanto questo importante<br />

avvicinamento alla vedetta del<br />

campionato che favorisce l'ottimismo<br />

in casa petrarchina, quanto la dimostrazione<br />

di forza psicologica, atletica e tecnica<br />

data dal complesso patavino sul<br />

terreno parmense. Alla vigilia, in casa<br />

del Parma si è chiaramente parlato di<br />

possibile vittoria; con molta umiltà, come<br />

sempre, il Petrarca s'è armato di<br />

tanto coraggio e progressivamente ha<br />

assunto il ruolo del rullo compressore.<br />

E' passato sopra al Parma con disinvoltura.<br />

La festa lazzarini nel "Palazzetto,,<br />

Offerta di baccalà e damigiane di vino<br />

Petrarca : basket, rugby, calcio. Come<br />

dire tante teste, tanti cervelli, tante personalità<br />

diverse. In una polisportiva «unica»<br />

come la petrarchina, ci possono<br />

essere giornate completamente liete oppure<br />

possono coincidere le tristi esperienze<br />

delle varie sezioni. Si va in campo<br />

per vincere, è ovvio; ma non sempre<br />

si vince.<br />

Comunque la vittoria è di rito quando<br />

è chiamata in causa la condizione<br />

prima, che è alla base di tanta attività<br />

sportiva: lo spirito formativo cui si ispirano<br />

i giovanicestisti, rugbisti o calciatori.<br />

Ed è una vittoria che accomuna<br />

gli gli uni agli altri, non c'è ombra<br />

di dubbio.<br />

Le dimostrazioni - del resto - non<br />

mancano. Basterà ricordare quanto è<br />

accaduto per la singolare manifestazione<br />

voluta da uno dei consiglieri, Alfredo<br />

Lazzarini, per festeggiare la nascita<br />

della sua bambina. Al Palazzetto dello<br />

sport il pretesto di un buon assaggio di<br />

«polenta e baccalà» (con piccanti contorni<br />

e con vini prelibati) è bastato per<br />

riunire in un'unica semplice festa di<br />

gioventù gli atleti delle diverse sezioni,<br />

i dirigenti, i Padri. Tutti si sono sentiti<br />

tanto giovani, tutti anno compreso il<br />

genuino significato dell'iniziativa, tutti<br />

hanno colto' l'occasione per sottolineare<br />

come siano sempre i fatti che contano<br />

(non le parole vuote e senza senso),<br />

per il giusto bene di tanti ragazzi<br />

operanti nell'orbita dell'«Antonianum»,<br />

della sua «Scuola di Religione». La pratica<br />

sportiva, specie quella «di squadra»<br />

per i sacrifici che impone, per il costante<br />

invito alla collaborazione, è indubbiamente<br />

un fatto positivo. E tutto questo<br />

si fa per favorire questa pratica sportiva,<br />

per accrescere i «tesori» della famiglia<br />

petrarchina («tesori» d'ordine umano<br />

e d'ordine morale) è pure un fatto<br />

positivo. La stessa iniziativa di Alfredo<br />

Lazzarini aveva soltanto questo scopo.<br />

Ben vengano altre idee simili, altri<br />

motivi di accrescimento dei già buoni<br />

risultati ottenuti in seno alle attività<br />

del Petrarca. Ci sarà sempre qualcosa<br />

da imparare. Per tutti.<br />

C. Malagoli


ABBONATI ALL'ANTONIANUM FINORA PER L'ANNO 1968-1969<br />

NE MANCANO ANCORA MOLTI : AFFRETTATEVI !<br />

Agusson dr. Antonio<br />

Al ber in i gen. Raoul<br />

Alfonsi dr. ing. Aurelio<br />

Alfonsi cav. Giuseppe<br />

Ambrosetti dr. ing. Luigi<br />

Andò sen. avv. Oscar<br />

Apergi Elio<br />

Apergi comm. rag. Sergio<br />

Armiento rag. Mario<br />

Azzolin cav. Aurelio<br />

Baccaglini prof. Mario *<br />

Baggio ing. Francesco<br />

Baggio prof. Paolo<br />

Boiardi dr. danni<br />

Barbe dr. Marcella<br />

Barbieri dr. prof. Bruno<br />

Barbieri dr. Enzo<br />

Barbieri dr. ing. Riccardo<br />

Barcelloni Corte nob. ing. Vinc.<br />

Bartolomei dr. prof. Giuseppe *<br />

Battalliard dr. Alberto<br />

Bazolo Giorgio<br />

Bedin rag. Giampietro<br />

Belloni avv. Giorgio<br />

Belloni prof. Giuseppe<br />

Benacchio prof. Luigi<br />

Benacchio dr. Mario<br />

Beneventano Della Corte bar.<br />

dr. Francesco<br />

Bertoldini dr. Tullio<br />

Bertolissi dr. ing. Mario<br />

Bidoli Giovanni<br />

Brunelli nob. avv. Giovanni<br />

Bocchese dr. ing. Franco<br />

Bodini dr. Giovanni<br />

Boldrin dr. Bruno<br />

Bolzonella dr. ing. Antonio<br />

Bolzonella Carlo<br />

Bonerdì Raffaele<br />

Bonifazi rag. Giuseppe<br />

Sonino dr. prof. Raffaele<br />

Bordigato col. Gino<br />

Boschi dr. Giorgio<br />

Bruni dr. Carlo<br />

Busnardo dr. Benedetto<br />

Caldera dr. Eugenio *<br />

Calore geom. Goìvanni<br />

Calzolari dr. Guido<br />

Canavotto dr. ing. Giuseppe<br />

Candeo dr. ing. Antonlorenzo<br />

Carbone dr. ing. Ernesto<br />

Coniato Giampaolo<br />

Conte/e dr. Francesco<br />

Caporali dr. Guido<br />

Carbognin rag. Giunio<br />

Carbognin prof. Giovanni<br />

Carenza dr. prof. Nino<br />

Carenza dr. Mario<br />

Caretta rag. Guglielmo<br />

Caron dr. sen. Giuseppe<br />

Carpenedo ing. Diego<br />

Cartolari dr. Cristoforo<br />

Casarotti Nino *<br />

Castagna Bernardi Giuseppe<br />

Castellani di Sermeti dr. Luigi<br />

Catemario di Quadri duca ing. G.<br />

44 —<br />

Cavagnis dr. Vittorio<br />

Cavallari de Caballaria prof. V.<br />

Cazzala dr. ing. Luciano<br />

Ceschi dr. ing. sen. Stanislao *<br />

Chasen dr. Wolf<br />

Chiesa dr. Domenico *<br />

Chinaglia gr. cr. dr. Antonio<br />

Chinaglia dr. Lino<br />

Chinea Mario<br />

Chino dr. Alberto<br />

Chiavato Sergio *<br />

Ciralli dr. Bruno<br />

Corazzi dr. prof. Luigi<br />

Coin dr. Antonio<br />

Co/ucci prof. Giuseppe<br />

Covi rag. Pietro<br />

Croatto dr. prof. Lucio<br />

Cursore Gino<br />

Da Col dr. Antonio<br />

Dal Brun comm. Lucio<br />

Dal Covalo mons. prof. Antonio<br />

Dal Prò dr. ing. Paolo<br />

Daniele dr. Carlo Alberto<br />

Danieletto dr. Raffaele<br />

Daodiace avv. gr. uff. Giuseppe<br />

De Bastioni dr. prof. Giovanni<br />

De Boni Bruno<br />

De Fraia dr. ing. Mario<br />

De Lucchi Tati<br />

De Marco dr. Alberto *<br />

De Marco ing. Carlo *<br />

,De ,,SJsti comm. rag. Gino<br />

De foni dr. ing. Arnaldo<br />

De Vivo dr. Giovanni<br />

De Zuccata nob. Luigi<br />

Della Penna dr. Alessandro<br />

Di Nicolo ing. Antonio *<br />

Domeniche/// rag. Silvio *<br />

Doriguzzi Aldo *<br />

Dormo/ dr. Lamberto<br />

Fabbri Colabich comm. dr. P. G.<br />

Fabbri Colabich dr. ing. Giuseppe<br />

Fagnani rag. Carlo<br />

Fognarii dr. ing. Sandro<br />

Fa/orno ing. Castone<br />

Fantecchi dr. Antonio<br />

Fattori ing. Mario<br />

Ferlini dr. Giorgio *<br />

Ferrante prof. Angelo<br />

Ferro prof. Nino *<br />

Ferri ing. Francesco<br />

Feruglio dr. prof. Francesco Sav.<br />

Filippi dr. Silvio<br />

Flores D'Arcais prof. Franco<br />

Fontana Giovanni *<br />

Foratti dr. Fausto<br />

Fracanzani dr. ing. Lodovico *<br />

Franceschetto dr. Giuseppe<br />

Frasson dr. Franco<br />

Frasson dr. Paolo<br />

Fregnan rag. Cesare<br />

Fritegotto cav. rag. Giulio<br />

Furiali ing. Luigi<br />

Gaìotti dr. Angelo<br />

Golfo prof. Federico<br />

Galimberti dr. Antonio *<br />

Galimberti dr. Giulio<br />

Gallo dr. ing. Mario *<br />

Garcea ing. Antonio<br />

Garcea ing. Anse/mo<br />

Garcea ing. Giampaolo<br />

Gaspari (famiglia)<br />

Gentile dr. prof. Francesco<br />

Ghezzo prof. Floriano<br />

Giacomelli avv. Vittorio<br />

Giordani dr. Michele<br />

Giron dr. Giampietro<br />

Giuriato ing. Arturo<br />

Ciurlato rag. Franco<br />

Gnutti dr. ing. Paride *<br />

Gracis avv. Mario<br />

Cromo dr. Giorgio<br />

Guaran Guido<br />

Guzzon dr. prof. Vittorio<br />

Kertely dr. ing. Ivo<br />

Lazzarin prof. Antonio<br />

Lecchi e.te dr. Francesco<br />

Letter dr. Eugenio<br />

Locatela cav. Pietro<br />

Lorato rag. Guido<br />

Loredan c.te ing. Iseppo<br />

Lorenzi prof. Gianlorenzo<br />

Lorenzoni avv. Luigi<br />

Lotti dr. Francesco<br />

Lavo dr. Paolo<br />

Lui ing. dr. Guido<br />

Luise dr. prof. Renato<br />

Maggia dr. prof. Alessandro<br />

Maggia dr. ing. Marcella<br />

Maggia avv. Gino<br />

Meggioni dr. Giuseppe<br />

Magnano di S. Lio ing. Pasquale<br />

Magrini dr. Carlo<br />

Malatesta Franco<br />

Mancini dr. Guido<br />

Mangili! avv. Ferdinando<br />

Mantovani avv. Annibale<br />

Marangoni dr. Carlo<br />

Marasca dr. Egidio<br />

Mari prof. dr. Luigi<br />

Marcozzi avv. Alberto<br />

Marson dr. prof. Gianbattista<br />

Martini Giacomo *<br />

<strong>Marzo</strong>lo dr. ing. Paolo<br />

Maseri dr. Attilio<br />

Mazzacurati dr. ing. Giovanni *<br />

Mazzo cav. Silvio<br />

Mazzoncini col. Renzo<br />

Mazzucato dr. Guido<br />

Mazzucato prof. Ugo<br />

Mazzucato dr. Giorgio<br />

Mazzucato Vittorino<br />

Mazzucco dr. G. Gabriele<br />

Menegazzi Antonio<br />

Meneghini dr. Cioncarlo<br />

Menin dr. Luigi<br />

Menini dr. Bruno<br />

Mingatti rag. Edoardo<br />

Mingatti dr. Cioncarlo<br />

Mingatti rag. cav. Giovanni<br />

Mingatti Paolo<br />

Mesirca dott. ing. Renato<br />

Messenio dr. Pietro<br />

Michelon dr. Gìanni<br />

Mioni prof. Giovanni<br />

Missaglia Ferruccio<br />

Missaglìa cav. Orione<br />

Mistrello comm. Pietro<br />

Molena rag. Pietro<br />

Monnet dr. Adriano<br />

Monnet cav. Augusto<br />

Montesi dr. //ano *<br />

Morandi ing. don Francesco<br />

Morassutti rag. Federico *<br />

Morassutti Paolo<br />

Mugani dr. Nane/o<br />

Munar/ dr. prof. Franco<br />

Nagliati cav. Mario<br />

Nat in dr. Edoardo<br />

Nalìn dr. Ettore<br />

Narpozzi dr. prof. Aure/lano<br />

Negro rag. Ugo<br />

Orzali dr. Vittorio<br />

Paccagnella dr. prof. Bruno *<br />

Parenzan dr. prof. Lucio<br />

Pasello Pietro<br />

Pavan dr. Giorgio<br />

Pavoni dr. Gianfranco *<br />

Ferale avv. Agostino<br />

Pen'n cav. Antonio *<br />

Ferino Remigio<br />

Fertile prof. Giovanni<br />

Fertile Ivo<br />

Perucca dr. Icillio<br />

Peruzzi rag. Ennio<br />

Perù zzi dr. Castone<br />

Peruzzi cav. rag. Mario<br />

Fintassi Mario *<br />

Piccoli dr. ing. Giuliano<br />

Piussi comm. rag. Antonino *<br />

Palano dr. Sergio<br />

Poliedri dr. Pietro<br />

Ponchìa Ivano<br />

Porro dr. Mario<br />

Pretto dr. Graziano<br />

Pugina dr. Annibale<br />

Puglisi dr. Alfredo *<br />

Quaglio prof. Gianluigi<br />

Rabaioli dr. Pietro<br />

Raimondi cav. Giacinto<br />

Ramigni cav. Leone<br />

Ravagnan dr. Giampaolo<br />

Rasi dr. Pierandrea *<br />

Riccato ing. Giorgio<br />

Ricci dr. prof. Vincenzo<br />

Ricciardi ing. prof. Dante<br />

Riedel dr. Alfredo<br />

Riva dr. ing. Filippo<br />

Rizzo rag. Gino<br />

Robuschi dr. Riccardo<br />

Rodighiero dr. Vincenzo *<br />

Ronconi Antonio<br />

Rossi Luigi<br />

Rubini avv. Vittorio<br />

Ruzza rag. Luigi<br />

Ruzzante rag. cav. Antonio<br />

Sacco dr. Carlo<br />

Sacchetto cav. uff. Tullio<br />

Saggin dr. ing. Francesco


Sogg/n on. dr. Mario<br />

Saggin dr. Mario /'un.<br />

So/mozo dr. Giorgio<br />

Sambo dr. Mario<br />

Sattin dr. Paolo<br />

Saulle ing. Lazzaro<br />

Savoini dr. ing. Carlo<br />

Scalco dr. Luigi<br />

Schiomo col. Emilia *<br />

Schiesari ing. Pietro<br />

Schirato Giovanni<br />

Sebastiani dr. Antonio<br />

Stivanello Bruno<br />

Se/lani ing. prò/. £zio *<br />

Semenza prof. Edoardo<br />

Sguotti ing. Antonio<br />

Silvestrini dr. Donilo<br />

Simonetti Antonio<br />

Sivieri dr. Arnaldo<br />

Shvich dr. Enrico<br />

Solìmbergo rag. Diego<br />

Tanzi ow. Nulla<br />

Tararne///' prof. Virgilio<br />

Tavan dr. Mario<br />

lessare comm. Giovanni<br />

Testo/in dr. Renzo<br />

Toìdo cav. Antonio<br />

Joniolo dr. prof. Gianfranco<br />

Tonio/o dr. Giuseppe<br />

Tonzig comm. avv. Giorgio<br />

Jorresini rag. gr. uff. federico<br />

Vedua Angelo<br />

Venture///' dr. Renzo<br />

Venturini geom. /Antonio<br />

Venturini ing. Pietro<br />

Veronesi dr. ing. Gaetano<br />

Vettore G/ampoo/o<br />

Vìanello dr. Attilio<br />

FIORI D'ARANCIO<br />

Visentini Aldo<br />

Volpi geom. E manuale<br />

Zoocoria dr. Mario<br />

Zaccaria prof. Vittorio<br />

Zancan prof. Lanfranco *<br />

Zaupa dr. ing. Paolo *<br />

Zancan Carlo<br />

Zancan prof. Lanfranco<br />

Zannini dr. ing. Franco<br />

Zannini dr. Luigi<br />

Zanovello rag. Giulio<br />

Zaffa prof. Pierluigi<br />

Zeni prof. Guido<br />

Zerman dr. Andrea<br />

Zillo dr. Alberto<br />

Zocca dr. Arrigo<br />

Zotti dr. prof. Enzo<br />

Zotti dr. Francesco *<br />

Ricevono l'«Antonianum»<br />

per la pubblicità :<br />

Accordi dr. C. - Testini dr. G.<br />

Baggio dr. ing. Edoardo<br />

Baggio dr. ing. Ignazio<br />

Bonaiti ing. Giuseppe<br />

Bonaiti ing. Alfredo<br />

Bonato Marco<br />

Sonato dr. Bernardo<br />

Boschetti Renzo<br />

Briganti dr. cav. uff. Rino<br />

Caporali dr. Guido<br />

Carenza dr. Alberto<br />

Carenza dr. Mario<br />

Carrara gr. uff. Giuseppe<br />

Casarotti N. - Viola A.<br />

Casale dr. Enzo<br />

Castelletto dr. ing. Albano<br />

Castelletto dr. Pietro<br />

Si sono uniti in matrimonio:<br />

DICEMBRE 1968<br />

Zancan Riccardo con la Sig.na Elisa Luisa Causa, Bolzano.<br />

FEBBRAIO 1969<br />

Vigna Pier Sandro con la Sig.na Maria Luisa Bottecchia -<br />

Bassano del Grappa.<br />

Donati dr. Giancarlo con la Sig.na Daniella Villani - Roma.<br />

CULLE<br />

Hanno annunziato la nascita di :<br />

Dolcini avv. Walter<br />

De Poveri Tron rag. Nildo<br />

Filippi rag. cav. Castone<br />

Filippi dr. Silvio<br />

Pacchi dr. Andrea<br />

Gabbato Angelo<br />

Grassetto dr. ing. Ivone<br />

Grassetto dr. ing. Giancarlo<br />

Luxardo dr. Franco<br />

Malatesta Gianni<br />

Mariotto geom. Giovanni<br />

Merlin dr. Luigi<br />

Molena gr. uff. Francesco<br />

Morassutti comm. dr. Stanislao<br />

Morass'Jtti comm. dr. Franco<br />

Morassutti comm. Antonio<br />

Olivi dr. Marcella<br />

Pighin ing. Giovanni<br />

Pretti dr. Gustavo<br />

Protti dr. Giampietro<br />

Rossetto cav. Antonio<br />

Rossetto rag. Ermanno<br />

Ramigni cav. Leone<br />

Rubini cav. Severino<br />

Sambin dr. Antonio<br />

Sgaravatti dr. Alberto<br />

Sormani dr. Giuseppe<br />

Direzione Banca Cattolica<br />

Ricevono l'«Antonianum»<br />

in omaggio i Consiglieri<br />

del «Retrorea».<br />

Arslan dr. prof. Michele<br />

Allegro comm. dr. Ubaldo<br />

Bisello gr. uff. Benvenuto<br />

Bedeschi cav. Rino<br />

Bottacin geom. Renzo<br />

Buffo comm. Fortunato<br />

GIOVANNI MARIOTTO<br />

PADOVA - VIA CHIESANUOVA 9 - TELEF. 57 377<br />

Canale Remolo<br />

Carraretto Francesco<br />

Carraretto dr. Paolo<br />

Carrara comm. Rino<br />

Castorina rag. Giacomo<br />

Corion dr. pof. Carlo<br />

Dalle Molle comm. Amedeo<br />

Dagnini dr. prof. Giorgio<br />

Pacco dr. Marcella<br />

Galtarossa ing. Giovanni<br />

Galtarossa ing. Giacomo<br />

Galtarossa geom. Carlo<br />

Longato Giuseppe<br />

Lazzarini rag. Alfredo<br />

Lionello dr. ing. Mario<br />

Miotti dr. prof. Benito<br />

Mocellin rag. Angelo<br />

Peroro ing. Bruno<br />

Pitassi rag. Renzo<br />

Pollazzi gr. uff. Bruno<br />

Radici dr. ing. Lionello<br />

Rizzato comm. Cesare<br />

Rossi dr. Giancarlo<br />

Schiavo dr. ing. Emilio<br />

Stefanelli comm. Alfonso<br />

Stocchi dr. Ferruccio<br />

Valle dr. Antonio<br />

Hanno inviato offerte per<br />

l'«Antonianum>>:<br />

De Boni Jole<br />

Caldera comm. Enzo<br />

Nardone Forni Maria<br />

Famiglia Napoli<br />

Famiglia Gasperi<br />

Famiglia Rodeano *<br />

Oesch ing. Alessandro<br />

Perucca dr. Icillio<br />

Angiola Carlotta : i fratelli Lelio, Lionello e Pamela Lazza-<br />

Giovanni: Antonio con i genitori Mimmo e Laura<br />

Sturare ;<br />

Franco Andrea: Stefanella, Marco e Paolo con i genitori<br />

Adelina ed Agostino fioatto;<br />

Marco : Michela Cardini con i genitori ;<br />

Giorgio Manuel: Stefania con i genitori Valerio e Marisa<br />

Bresquar ;<br />

Alberto: Paolo e Chiara Canton;<br />

Paolo: Roberto con i genitori Fernando e Fulvia<br />

Casarotti.<br />

Benedetta: Luisa e Paolo Zatti.<br />

edilpadova<br />

MATERIALI :<br />

AMIANTI (coperture e soffittature)<br />

FIBRAM-VECOPER (copert. speciali)<br />

RUB KOR (sport e strade)<br />

GRANILASTIC (sport)<br />

MONTAGGI E APPLICAZIONI


L'ANNO SOCIALE 1968-69<br />

è iniziato col mese di ottobre<br />

Date la vostra adesione con<br />

l'offerta - abbonamento :<br />

L. 4000<br />

per la rivista<br />

L. 5000<br />

per la rivista con l'agenda<br />

L'Agenda è uscita verso la fine di<br />

novembre: ce ne sono ancora a di-<br />

\ sposizione per chi desidera averla.<br />

JLa rivista Antonianum per vivere<br />

ha bisogno di soccorso da parte<br />

di tutti gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>.<br />

Come potete aiutarlo?<br />

Con l'abbonamento regolare;<br />

Con qualche offerta sostenitrice,<br />

coloro che lo possono.<br />

Pubblicheremo d'ora innanzi i<br />

nominativi di quelli che faranno<br />

qualche cosa in più della semplice<br />

iscrizione.<br />

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il cartellino gommato numerato.<br />

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più economico per effettuar! ; rimesse di<br />

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Con la pubblicità sia sull' «Antonianum»<br />

che sull'Agenda.<br />

L' « Antonianum » va a circa tremila<br />

indirizzi di professionisti, in gran parte<br />

a Padova, nel Veneto e nella Lombardia,<br />

ma anche a Torino, Genova, Roma,<br />

Napoli, Sicilia. E' una buona pubblicità!<br />

Con un amico si tratta più volentieri.<br />

L' Agenda va diffusa tra tutti gli <strong>Ex</strong><br />

<strong>Alunni</strong> dei Gesuiti d'Italia, che sono varie<br />

migliaia. Va inoltre ai Segretariati degli<br />

<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> della Compagnia che esistono<br />

nelle principali città del mondo,<br />

per cui la pubblicità sull'Agenda assume<br />

un valore internazionale, molto apprezzato.<br />

Per la pubblicità l'Antonianum mette<br />

a disposizione annualmente o intere facciate<br />

o frazioni di facciata. Per le formalità<br />

intendersi direttamente con la Re-<br />

dazione.<br />

LEGGI VOLENTIERI<br />

« L'ANTONIANUM » ?<br />

Sì, perché mi fa rivivere tante<br />

belle ore della mia giovinezza al-<br />

l'Antonianum e mi rituffa in un<br />

ambiente che rasserena e rida fi-<br />

ducia nella vita!

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