12.07.2015 Views

Scattering di un'onda piana da cilindro

Scattering di un'onda piana da cilindro

Scattering di un'onda piana da cilindro

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Scattering</strong> <strong>di</strong> un’on<strong>da</strong> <strong>piana</strong> <strong>da</strong> <strong>cilindro</strong>Fabrizio Frezza16 giugno 20081 <strong>Scattering</strong> <strong>di</strong> un’on<strong>da</strong> <strong>piana</strong> <strong>da</strong> un <strong>cilindro</strong> sottile<strong>di</strong> lunghezza finitaPer considerare un esempio più realistico, si pren<strong>da</strong> nuovamente in esame un’on<strong>da</strong><strong>piana</strong> uniforme viaggiante nella <strong>di</strong>rezione x e avente il campo elettrico polarizzatolinearmente lungo z:E i = E i z(x) z oconE i z(x) = E o e −jkx = E o e −jkρ cos ϕ (polarizzazione E o TM (z) ) .Si consideri quest’on<strong>da</strong> incidente su un <strong>cilindro</strong> sottile (filo) <strong>di</strong> raggio a piccolo rispettoa λ, tipicamente minore <strong>di</strong> , e lunghezza finita L, giacente lungo l’asse z. Inλ10questo caso si ha approssimativamente sulla superficie del <strong>cilindro</strong>E i z(a, ϕ) = E o e −jka cos ϕ ≃ E o .Inoltre, come si è già visto, considerare il <strong>cilindro</strong> filiforme implica tener conto solodel flusso <strong>di</strong> corrente nella <strong>di</strong>rezione z (e non <strong>di</strong> quello trasverso nella <strong>di</strong>rezione ϕ), econsiderare tale corrente longitu<strong>di</strong>nale uniforme all’interno della sezione. In sostanza,allora, l’effetto è lo stesso <strong>di</strong> una corrente concentrata proprio sull’asse z.Ci si può allora ridurre, per il calcolo del potenziale vettore (che sarà anch’esso<strong>di</strong>retto lungo z), al calcolo <strong>di</strong> un integrale uni<strong>di</strong>mensionale nel quale sparisce anchela <strong>di</strong>pendenza <strong>da</strong> ϕ∫ LA s e −jkRz(ρ, z) =4πR I(z′ ) dz ′ove nel nostro caso si ha (essendo sull’asse)x ′ = y ′ = 0 ⇒ R =In particolare, sulla superficie del filo si ha:A s z(a, z) =∫ L00√ρ 2 + (z − z ′ ) 2 .K(z − z ′ ) I(z ′ ) dz ′1


avendo posto per il cosiddetto nucleo o kernelK(z − z ′ ) =e−jk √a 2 +(z−z ′ ) 2√= e−jkD4π a 2 + (z − z ′ ) 2 4πD√con D = a 2 + (z − z ′ ) 2 .Per il campo scatterato, si ha (cfr. Campi Elettromagnetici I):E s (ρ, z) = 1 (∇∇ · A + k 2 A ) = 1 { [ ] }∂As∇ z (ρ, z)+ k 2 A sjωεjωε ∂zz(ρ, z) z o == 1 [ ]∂ 2 A s z(ρ, z)ρ o + ∂2 A s z(ρ, z)zjωε ∂ρ ∂z ∂z 2 o + 1jωε k2 A s z(ρ, z) z o .Quest’espressione, presa la componente tangenziale e calcolata per ρ = a, deve esserepari a −E o z o , per la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> annullamento del campo tangenziale totale sullasuperficie del filo:cioè1 d 2 A s z(a, z)+ 1jωε dz 2 jωε k2 A s z(a, z) = −E o( ) d2∫ L−jωε E o =dz + 2 k2 K(z − z ′ ) I(z ′ ) dz ′ .Diversi approcci sono stati usati con questa equazione integro-<strong>di</strong>fferenziale nell’incognitaI(z). L’approccio <strong>di</strong>retto è <strong>di</strong> applicare l’operatore all’integrando edottenere:con−jωε E o =G(z − z ′ ) =∫ L00G(z − z ′ ) I(z ′ ) dz ′( ∂2∂z 2 + k2 )K(z − z ′ ) ,che è una forma della cosiddetta equazione integrale <strong>di</strong> Pocklington. Eseguendo lederivate si ottiene:( 2jkG(z − z ′ ) = K(z − z ′ )D + 2 + )a2 k 2− 3jka2 − 3a2 ,D 2 D 3 D 4Una forma alternativa si può ottenere <strong>da</strong>lla∫ L( ) ∂2−jωε E o =∂z + 2 k2 K(z − z ′ ) I(z ′ ) dz ′me<strong>di</strong>ante un’integrazione per parti. Si ha infatti∫ L∂ 2 K(z − z ′ )I(z ′ ) dz ′ = ∂K(z − z′ )I(z ′ )∂z 2 ∂z ′ ∣00L0−∫ L0∂K(z − z ′ )∂z ′ I ′ (z ′ ) dz ′2


ove si sono sfruttate le proprietà∂K∂z = −∂K ∂z ′ ,∂ 2 K∂z 2= ∂2 K∂z ′2 .Il primo addendo si elide (la corrente si deve annullare agli estremi del filo). Integrandonuovamente per parti si ottiene∫ L∂K(z − z ′ )−I ′ (z ′ ) dz ′ = −K(z − z ′ ) I ′ (z ′ )0 ∂z ′ ∣⇒ −K(z − L) I ′ (L) + K(z) I ′ (0) +∫ L0L0+∫ L0K(z − z ′ ) I ′′ (z ′ ) dz ′K(z − z ′ ) [ I ′′ (z ′ ) + k 2 I(z ′ ) ] dz ′ = −jωε E oSi può vedere che la corrente è simmetrica (pari) rispetto al punto me<strong>di</strong>o del filo,pertanto si può ridefinire l’origine delle z in modo <strong>da</strong> averee, per il fatto che I(z) è pari:avendo posto ora−jωε E o =−jωε E o =G e (z, z ′ ) =∫ L2− L 2∫ L20G e (z, z ′ ) I(z ′ ) dz ′G e (z, z ′ ) I(z ′ ) dz ′( ∂2∂z 2 + k2 )[2 K e (z, z ′ )] ,ove ho scomposto K(z − z ′ ), vista come funzione <strong>di</strong> z ′ , in parte pari (even) e parte<strong>di</strong>spari (odd):K(z − z ′ ) = K(z − z′ ) + K(z + z ′ )2} {{ }pari (even)+ K(z − z′ ) − K(z + z ′ )= K e (z, z ′ ) + K o (z, z ′ ) .} {{ 2 }<strong>di</strong>spari (odd)La parte <strong>di</strong>spari, moltiplicata per una funzione pari, dà una funzione <strong>di</strong>spari, e quin<strong>di</strong>integrale nullo. La parte pari produce un fattore 2 che si elide col denominatore.Con questa nuova funzione <strong>di</strong> Green l’equazione integrale si può risolvere colmetodo dei momenti, mentre in passato venivano utilizzati meto<strong>di</strong> iterativi. Leintegrazioni richieste per ottenere i coefficienti della matrice devono essere eseguitenumericamente. Utili risultati possono essere ottenuti usando funzioni a impulsounitario come funzioni <strong>di</strong> base, ma al crescere del loro numero N questi integrali nonconvergono bene e il comportamento della soluzione come funzione <strong>di</strong> N non è tropporegolare. Migliori risultati si ottengono con funzioni <strong>di</strong> base che corrispondono aduna più regolare approssimazione per la corrente.3


In alternativa, per migliorare la convergenza, si può usare un approccio alternativonell’equazione iniziale( ) d2∫ L−jωε E o =dz + 2 k2 K(z − z ′ ) I(z ′ ) dz ′ .Invece <strong>di</strong> portare dentro le derivate, si può pensare <strong>di</strong> risolvere quest’ultima equazione<strong>di</strong>fferenziale del secondo or<strong>di</strong>ne non omogenea, ottenendo:∫ L202 K e (z, z ′ ) I(z ′ ) dz ′ = − jωε E ok 20+ A cos(kz) + B sin(kz)che è una forma della cosiddetta equazione integrale <strong>di</strong> Hallen. Questa equazione puòessere risolta con migliori proprietà <strong>di</strong> convergenza dell’equazione <strong>di</strong> Pocklington.Si noti che K e (z, z ′ ) è funzione pari anche <strong>di</strong> z per come è stata definita, per cuidev’essere B = 0. La rimanente costante A può essere determinata al momento delcalcolo della corrente.Se si usano N − 1 funzioni <strong>di</strong> base e si impongono N con<strong>di</strong>zioni <strong>da</strong> sod<strong>di</strong>sfare,la soluzione del sistema <strong>di</strong> N equazioni porge gli N − 1 parametri che definisconol’approssimazione della corrente. Si può inoltre fare uso del fatto che la corrente ènulla all’estremità del filo.2 <strong>Scattering</strong> <strong>di</strong> un’on<strong>da</strong> <strong>piana</strong> <strong>da</strong> un <strong>cilindro</strong> spesso<strong>di</strong> lunghezza finitaSe il <strong>cilindro</strong> è spesso, ossia il suo raggio non è piccolo rispetto alla lunghezza d’on<strong>da</strong>dell’on<strong>da</strong> incidente, molte delle approssimazioni fatte non sono più valide. Per primacosa non si può più assumere sulla superficie del <strong>cilindro</strong> Ez(x) i ≃ E o .Inoltre stavolta la corrente <strong>di</strong>pende anche <strong>da</strong>ll’azimut ϕ, e si ha:A s z(ρ, ϕ, z) =∫ L ∫ 2π00e −jkR4πR J s z(a, ϕ ′ , z ′ ) a dϕ ′ dz ′in cui a è un coefficiente metrico, ed R = √ ρ 2 + a 2 − 2aρ cos(ϕ − ϕ ′ ) + (z − z ′ ) 2per il teorema del coseno o <strong>di</strong> Carnot.Il campo elettrico lungo z corrispondente a questo potenziale vettore è:E s z(ρ, ϕ, z) = 1jωε( ∂2∂z 2 + k2 )A s z(ρ, ϕ, z) .Combinando queste equazioni, portando l’operatore all’interno dell’integrale eimponendo la con<strong>di</strong>zione al contorno per ρ = a, si ha la desiderata equazioneintegrale:−E o e −jka cos ϕ =ajωε∫ L ∫ 2π00( ∂2∂z 2 + k2 ) e−jkD4πD J s z(a, ϕ ′ , z ′ ) dϕ ′ dz ′4


yaφ΄ρφRPxFigura 1: Rappresentazione grafica del teorema <strong>di</strong> Carnot.√che corrisponde all’equazione <strong>di</strong> Pocklington e dove ora D = 4a 2 sin ( ) 2 ϕ−ϕ ′2 + (z − z′ ) 2 ,avendo utilizzato ora la1 − cos α= sin 2 α 22 .Inoltre, la corrente alle estremità del <strong>cilindro</strong>, che era stata prima trascurata, oradeve essere inclusa (perché la corrente ora può fare il giro).5

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!