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Facebook: un pericoloso catalogo di vite personali? - Salute per tutti

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Vol. 8 - n. 1 - Gennaio-Aprile 2010ISSN 2035-0678Indexed inEMBASE/Compendex/Geobase/SCOPUSPerio<strong>di</strong>co quadrimestrale - Poste Italiane S.p.A. - Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1, comma 1 DCB MilanoIl ritardo dello sviluppo puberale maschile: trattamento con androgeniSilvano Bertelloni, Piernicola Garofalo, Stefano Cianfarani<strong>Facebook</strong>: <strong>un</strong> <strong><strong>per</strong>icoloso</strong> <strong>catalogo</strong> <strong>di</strong> <strong>vite</strong> <strong><strong>per</strong>sonali</strong>?Lucia Marangio, Erika Gubellini, Vincenzo De SanctisFRONT LINEIl suici<strong>di</strong>o nell’adolescente.Considerazioni ed es<strong>per</strong>ienze <strong><strong>per</strong>sonali</strong>Fabio Franchini, Giulia BelliniDialogo tra le società scientifiche a proposito <strong>di</strong> adolescentiLucetta Capra, Ass<strong>un</strong>ta SantulloCasO CLINICOMagrezza e calo ponderale in <strong>un</strong>a adolescente: è sempre DCa?Elisabetta Ubal<strong>di</strong>ni, Cristina Marchetti, Monica Sprocati, Maria Rita Govoni,Andrea Franchella, Stefano Bighi, Vincenzo De SanctisImplementazione del sistema informativo/informatico <strong>di</strong> <strong>un</strong>a <strong>un</strong>itào<strong>per</strong>ativa de<strong>di</strong>cata all’assistenza dei soggetti talassemici (I parte)Antonino Mangiagli, Corrado Mangiagli, Giulia MaggioreORGANO UFFICIALE


E<strong>di</strong>torialeL’uso “off-label” o fuori in<strong>di</strong>cazione si verifica <strong>per</strong> in<strong>di</strong>cazioni terapeutiche, dosaggi,modalità <strong>di</strong> somministrazione e posologia <strong>di</strong>versi rispetto a quanto riportato nella schedatecnica del farmaco. L’incidenza dell’uso off-label varia dal 7.5 al 40% negli adulti e può raggi<strong>un</strong>gerelivelli del 90% in alc<strong>un</strong>i pazienti pe<strong>di</strong>atrici ospedalizzati.La prescrizione <strong>di</strong> farmaci off-label è consentita e <strong>di</strong>sciplinata dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista normativodall’articolo 3 del decreto legge 17 febbraio 1998, numero 23, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni,nella legge 8 aprile 1998, numero 94 (Gazzetta Ufficiale n. 86 del 14 aprile 1998) e dal co<strong>di</strong>cedeontologico (Cavallotti G. GIMSeR 2006; 13:1-7).Sulla prescrizione dei farmaci, il Co<strong>di</strong>ce deontologico dei Me<strong>di</strong>ci Chirurghi e degli Odontoiatri(Titolo II; Capo IV: Accertamenti <strong>di</strong>agnostici e trattamenti terapeutici; art. 12: Prescrizione e trattamento terapeutico)prevede che: “La prescrizione <strong>di</strong> <strong>un</strong> accertamento <strong>di</strong>agnostico e/o <strong>di</strong> <strong>un</strong>a terapia impegna la responsabilità professionaleed etica del me<strong>di</strong>co e non può che far seguito ad <strong>un</strong>a <strong>di</strong>agnosi circostanziata o, quantomeno, ad <strong>un</strong> fondatosospetto <strong>di</strong>agnostico. Su tale presupposto al me<strong>di</strong>co è riconosciuta autonomia nella programmazione, nella scelta enella applicazione <strong>di</strong> ogni presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong>agnostico e terapeutico, anche in regime <strong>di</strong> ricovero, fatta salva la libertà delpaziente <strong>di</strong> rifiutarli e <strong>di</strong> assumersi la responsabilità del rifiuto stesso. Le prescrizioni e i trattamenti devono essere ispiratiad aggiornate e s<strong>per</strong>imentate acquisizioni scientifiche anche al fine dell’uso appropriato delle risorse, sempre <strong>per</strong>seguendoil beneficio del paziente…”. “La prescrizione <strong>di</strong> farmaci, <strong>per</strong> in<strong>di</strong>cazioni non previste dalla scheda tecnicao non ancora autorizzate al commercio, è consentita purché la loro efficacia e tollerabilità sia scientificamente documentata.In tali casi, acquisito il consenso scritto del paziente debitamente informato, il me<strong>di</strong>co si assume la responsabilitàdella cura ed è tenuto a monitorarne gli effetti. È obbligo del me<strong>di</strong>co segnalare tempestivamente alle autoritàcompetenti, le reazioni avverse eventualmente comparse durante <strong>un</strong> trattamento terapeutico”.Il me<strong>di</strong>co, <strong>per</strong>tanto, in singoli casi può utilizzare <strong>un</strong> farmaco off-label in mancanza <strong>di</strong> valida alternativa terapeutica,sulla base <strong>di</strong> documentazione scientifica pubblicata su riviste qualificate ed in<strong>di</strong>cizzate, sotto la sua <strong>di</strong>rettaresponsabilità, dopo aver informato il paziente ed ottenuto il consenso.In sostanza, la normativa vigente stabilisce che il me<strong>di</strong>co ha la libertà <strong>di</strong> cura, secondo scienza e coscienza,purché rispetti alc<strong>un</strong>i fondamentali criteri (Biagini F. Occhio Clinico 2007; 6:28-29):• Efficacia e tollerabilità documentate.• Dovere <strong>di</strong> informazione: occorre che il me<strong>di</strong>co informi dettagliatamente e compiutamente dei costi dellaterapia, dei vantaggi e degli svantaggi e che i familiari o Tutori forniscano il proprio consenso scritto a farla.Il consenso deve essere libero.La norma non prevede <strong>un</strong>a forma particolare <strong>di</strong> consenso; tuttavia, è consigliabile la forma scritta su modulipre<strong>di</strong>sposti e sottoscritti dal me<strong>di</strong>co, dal paziente e da eventuali testimoni. L’impiego off-label in assenza<strong>di</strong> <strong>un</strong> adeguato consenso da parte del paziente esula dalla co<strong>per</strong>tura assicurativa della responsabilitàcivile del me<strong>di</strong>co. Il datore <strong>di</strong> lavoro, inoltre, può agire in via <strong>di</strong>sciplinare (azione amministrativa) nei confrontidel <strong>di</strong>pendente <strong>per</strong> violazione degli obblighi dello stesso in base al rapporto <strong>di</strong> lavoro subor<strong>di</strong>natoregolato contrattualmente (Borretta C e Spinelli M. L’Endocrinologo 2003; 3:157-161).• Ness<strong>un</strong>a alternativa: non devono esistere sul mercato altri farmaci con efficacia documentata in relazionealla patologia in oggetto <strong>di</strong> cure.• Dovere <strong>di</strong> controllo: il me<strong>di</strong>co che prescrive il farmaco ha il dovere <strong>di</strong> monitorare gli effetti.Quin<strong>di</strong>, sicurezza <strong>per</strong> il paziente, consenso informato e <strong>di</strong>retta responsabilità del me<strong>di</strong>co sono gliaspetti fondamentali che regolano la prescrizione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali off-label.La prescrizione off-label non costituisce riconoscimento <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>di</strong>ritto del paziente all’erogazione dei me<strong>di</strong>cinalia carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Fanno eccezione i casi previsti dall’articolo 1, comma 4, deldecreto legge 21 ottobre 1996, n. 536, convertito nella legge 23 <strong>di</strong>cembre 1996, n. 648,2 che riguardano la prescrizione<strong>per</strong> “uso compassionevole” <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>i farmaci, inseriti in <strong>un</strong> apposito elenco, pre<strong>di</strong>sposto e <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camenteaggiornato dall’AIFA. Il me<strong>di</strong>co inadempiente può essere oggetto <strong>di</strong> <strong>un</strong>a azione <strong>di</strong> rivalsa con relativo addebito daparte della Azienda Sanitaria.Uno degli esempi più significativi in endocrinologia dell’uso off-label riguarda l’impiego degli androgeni nellaetà evolutiva. Gli androgeni sono composti ampiamente conosciuti ed utilizzati nei pazienti in età adulta, secondoschemi e linee guida ben co<strong>di</strong>ficate. Il loro impiego in età pe<strong>di</strong>atrica ed adolescenziale, tuttavia, risulta off-label <strong>per</strong>in<strong>di</strong>cazioni e posologia <strong>di</strong> somministrazione.Il me<strong>di</strong>co, in sostanza, viene lasciato solo in termini <strong>di</strong> responsabilità e decisioni terapeutiche nel trattamentodel ritardo puberale ed ipogona<strong>di</strong>smo del maschio adolescente.Il documento della SIMA “Il ritardo dello sviluppo puberale maschile:trattamento con androgeni”, riportato inquesto numero della Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina della Adolescenza, rappresenta <strong>per</strong> il pe<strong>di</strong>atra <strong>un</strong> utile riferimento scientifico<strong>per</strong> il trattamento e follow-up delle patologie che richiedono <strong>un</strong> trattamento transitorio o <strong>per</strong>manente con androgeni.Sarebbe auspicabile che la SIMA, così come hanno fatto altre Società scientifiche nazionali ed internazionali,approntasse ulteriori misure, volte a “tutelare” ulteriormente le responsabilità del me<strong>di</strong>co, con la preparazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> testo<strong>di</strong> informazione da consegnare alle famiglie ed <strong>un</strong> modello <strong>un</strong>ico <strong>di</strong> consenso scritto <strong>per</strong> il trattamento con androgeni..Vincenzo De Sanctis1


Vol. 8 - n. 1 - Gennaio-Aprile 2010ORGANO UFFICIALEDIRETTORE SCIENTIFICOVincenzo De Sanctis (Ferrara)COMITATO DI REDAZIONESilvano Bertelloni (Pisa)Giampaolo De Luca (Amantea, Cosenza)Bernadette Fiscina (New York, USA)Giuseppe Raiola (Catanzaro)Tito Livio Schwarzenberg (Roma)COMITATO EDITORIALEAntonietta Cervo (Pagani, Salerno)Salvatore Chiavetta (Palermo)Michele De Simone (L’Aquila)Teresa De Toni (Genova)Piernicola Garofalo (Palermo)Maria Rita Govoni (Ferrara)Domenico Lombar<strong>di</strong> (Lucca)Carlo Pintor (Cagliari)Luigi Ranieri (Catanzaro)Leopoldo Ruggiero (Lecce)Giuseppe Saggese (Pisa)Calogero Vullo (Ferrara)INTERNATIONALEDITORIAL BOARDMagdy Omar AbdouMujgan AlikasifogluHala Al RimawiThaana AmerMike AngastiniotisGerman Castellano BarcaYardena DanzigerOya ErcanHelena FonsecaDaniel HardoffChristos KattamisNogah KeremKaraman PagavaPraveen C. SobtiAshraf SolimanJoan-Carles SurisSEGRETARIA DI REDAZIONEGianna Vaccari (Ferrara)(Alexandria, Egypt)(Istanbul, Turkey)(Irbid, Jordan)(Jeddah, South Arabia)(Nicosia, Cyprus)(Torrelavega, Spain)(Petah-Tiqva, Israel)(Istanbul, Turkey)(Lisbon, Portugal)(Haifa, Israel)(Athens, Greece)(Haifa, Israel)(Tbilisi, Georgia)(Ludhiana - P<strong>un</strong>jab, In<strong>di</strong>a)(Doha, Qatar)(Lausanne, Switzerland)STAFF EDITORIALEDirettore Responsabile Pietro CazzolaDirezione Generale Armando MazzùDirezione Marketing Antonio Di MaioConsulenza Grafica Piero MerliniImpaginazione Stefania CacciagliaScripta Manent s.n.c. Via Bassini, 41 - 20133 MilanoTel. 0270608091 - 0270608060 / Fax 0270606917E-mail: scriman@tin.itRegistrazione Trib<strong>un</strong>ale <strong>di</strong> Milano n. 404 del 23/06/2003Stampa: Cromografica Europea s.r.l.Rho (MI)SommarioE<strong>di</strong>toriale pag. 1Vincenzo De SanctisIl ritardo dello sviluppo puberale maschile:trattamento con androgeni pag. 5Silvano Bertelloni, Piernicola Garofalo,Stefano Cianfarani<strong>Facebook</strong>:<strong>un</strong> <strong><strong>per</strong>icoloso</strong> <strong>catalogo</strong> <strong>di</strong> <strong>vite</strong> <strong><strong>per</strong>sonali</strong>? pag. 11Lucia Marangio, Erika Gubellini,Vincenzo De Sanctisfront lineIl suici<strong>di</strong>o nell’adolescente.Considerazioni ed es<strong>per</strong>ienze <strong><strong>per</strong>sonali</strong> pag. 16Fabio Franchini, Giulia BelliniDialogo tra le società scientifichea proposito <strong>di</strong> adolescenti pag. 19Lucetta Capra, Ass<strong>un</strong>ta SantulloCASo CliniCoMagrezza e calo ponderale in <strong>un</strong>a adolescente:è sempre DCA? pag. 21Elisabetta Ubal<strong>di</strong>ni, Cristina Marchetti, Monica Sprocati,Maria Rita Govoni, Andrea Franchella, Stefano Bighi,Vincenzo De SanctisImplementazione del sistemainformativo/informatico <strong>di</strong> <strong>un</strong>a <strong>un</strong>itào<strong>per</strong>ativa de<strong>di</strong>cata all’assistenzadei soggetti talassemici (I parte) pag. 27Antonino Mangiagli, Comado Mangiagli, Giulia MaggioreAbbonamento annuale (3 numeri) Euro 30,00.Pagamento: conto corrente postale n. 20350682 intestato a:E<strong>di</strong>zioni Scripta Manent s.n.c., via Bassini 41, 20133 MilanoÈ vietata la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, <strong>di</strong> articoli, illustrazioni e fotografiesenza l’autorizzazione scritta dell’E<strong>di</strong>tore.L’E<strong>di</strong>tore non risponde dell’opinione espressa dagli Autori degli articoli.Ai sensi della legge 675/96 è possibile in qualsiasi momento opporsi all’invio della rivista com<strong>un</strong>icando<strong>per</strong> iscritto la propria decisione a: E<strong>di</strong>zioni Scripta Manent s.n.c. Via Bassini, 41 - 20133 Milano3


Istruzioni agli AutoriObiettivo della rivistaLa Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’Adolescenza, organoufficiale della Società Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina del l’Ado -lescenza, si propone <strong>di</strong> favorire la cultura e la conoscenzadegli aspetti me<strong>di</strong>ci, etici, educativi e psicosocialidella età adolescenziale con l’obiettivo <strong>di</strong> migliorarel’approccio all’assistenza e alle problematichedell’età evolutiva.La Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’Adolescenza, quadrimestrale,pubblica articoli <strong>di</strong> aggiornamento, articolioriginali, casi clinici, es<strong>per</strong>ienze sul campo, rassegnespecialistiche <strong>di</strong> Es<strong>per</strong>ti <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>sciplineme<strong>di</strong>che (pe<strong>di</strong>atria, me<strong>di</strong>cina legale, dermatologia,ginecologia, andrologia, odontoiatria, <strong>di</strong>agnostica <strong>di</strong>laboratorio e <strong>per</strong> immagini, me<strong>di</strong>cina dello sport).Front line accetta contributi, es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci enon me<strong>di</strong>ci che si occupano <strong>di</strong> adolescenti. Per questarubrica non sono necessari l’abstract e la bibliografia.Emothal è l’organo ufficiale della Società ItalianaTalassemie ed Emoglobinopatie. Per l’invio dei contributiscientifici seguire le norme riportate <strong>per</strong> laR.I.M.A.Preparazione degli articoliIl primo Autore deve <strong>di</strong>chiarare all’E<strong>di</strong>tor in Chief che icontributi sono ine<strong>di</strong>ti ed il loro contenuto conformealla legislazione vigente anche in materia <strong>di</strong> etica dellaricerca. La redazione si riserva <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare i testinella forma <strong>per</strong> <strong>un</strong>iformarli alle caratteristiche dellarivista.Gli articoli devono essere dattiloscritti con doppiospazio su fogli A4 (210 x 297 mm), lasciando 20 mm<strong>per</strong> i margini su<strong>per</strong>iore, inferiore e laterali.La prima pagina deve contenere: titolo, nome ecognome (<strong>per</strong> esteso) degli Autori, istituzione <strong>di</strong> ap -partenenza e relativo in<strong>di</strong>rizzo (telefono, fax, in<strong>di</strong>rizzo<strong>di</strong> posta elettronica).La seconda pagina deve contenere <strong>un</strong> riass<strong>un</strong>to initaliano ed in inglese, il titolo in inglese e 2-5 parolechiave in italiano ed in inglese.Per la bibliografia, che deve essere essenziale (limitataad <strong>un</strong> massimo <strong>di</strong> 25 voci), attenersi agli “UniformRequirements for Manuscript submitted to Biome<strong>di</strong>calJournals” (New Eng J Med 1997; 336: 309).Le referenze bibliografiche devono essere numerateprogressivamente nell’or<strong>di</strong>ne in cui sono citate neltesto (in numeri arabi tra parentesi). I titoli delle rivistedevono essere abbreviate secondo lo stile utilizzatonell’Index Me<strong>di</strong>cus (la lista può essere eventualmenteottenuta al seguente sito web:http://www.nlm.nih.gov).Per gli articoli con più Autori vanno riportati i primi treseguiti da et al.Articoli standard <strong>di</strong> rivisteParkin MD, Clayton D, Black RJ et al. Childhoodleukaemia in Europe after Chernobil: 5 year follow-up.Br J Cancer 1996; 73: 1006-1010.Articoli con organizzazioni come autoreThe Car<strong>di</strong>ac Society of Australia and New Zealand.Clinical exercise stress testing. Safety and <strong>per</strong>formanceguidelines. Med J Aust 1996; 164: 282-286.Articoli in supplementi al fascicoloPayne DK, Sullivan MD, Massie MJ. Women’s psychologicalreactions to breast cancer. Semin Oncol 1996;23 (Suppl 2): 89-92.LibriRingsven MK, Bond D. Gerontology and leadership skillfor nurses. 2 nd ed. Albany (NY): Delmar Publisher;1996.Capitolo <strong>di</strong> <strong>un</strong> libroPhilips SJ, Whisnant JP. Hy<strong>per</strong>tension and stroke. In:Laragh JH, Brenner BM, e<strong>di</strong>tors. Hy<strong>per</strong>tension:pathophysiology, <strong>di</strong>agnosis, and management. 2 nded. New York: Raven Press; 1995, p. 465-470.Figure e TabelleLe figure possono essere grafici, <strong>di</strong>segni, schemi ofotografie; queste ultime fornite come stampe o <strong>di</strong>apositive.Per illustrazioni tratte da altre pubblicazioni è necessarioche l’Autore fornisca il <strong>per</strong>messo scritto <strong>di</strong> riproduzione.Le figure (<strong>di</strong>segni, grafici, schemi, fotografie)devono essere numerate con numeri arabi secondol’or<strong>di</strong>ne con cui vengono citate nel testo ed accompagnateda <strong>di</strong>dascalie redatte su <strong>un</strong> foglio separato.Le fotografie possono essere inviate come immaginielettroniche (formato JPEG, EPS o TIFF).Ciasc<strong>un</strong>a tabella deve essere redatta su <strong>un</strong> singolofoglio, recare <strong>un</strong>a <strong>di</strong>dascalia ed essere numerata connumeri arabi secondo l’or<strong>di</strong>ne con cui viene citata neltesto.Come e dove inviare gli articoliIl testo dattiloscritto, il materiale iconografico ed il<strong>di</strong>schetto magnetico (formato PC o Mac) contenente ilfile con il testo e le tabelle devono essere spe<strong>di</strong>ti alseguente in<strong>di</strong>rizzo:Dott. Vincenzo De SanctisE<strong>di</strong>tor in ChiefRivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina della AdolescenzaU.O. <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria ed AdolescentologiaAzienda Ospedaliero Universitaria <strong>di</strong> FerraraCorso Giovecca, 203 - 44100 Ferrarae-mail: vdesanctis@libero.it


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Il ritardo dello sviluppopuberale maschile:trattamento con androgeniDocumento della Società Italiana<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’Adolescenza (SIMA)Silvano Bertelloni (Pisa), Piernicola Garofalo (Palermo), Stefano Cianfarani (Roma)A nome del Consiglio Direttivo SIMA (S. Bertelloni, N. Garofalo, M. De Simone, D. Lombar<strong>di</strong>, S. Chiavetta, G. De Luca, L. Ruggiero)e della Commissione Farmaci e Vaccini SIMA (S. Cianfarani, D. Greco, P. Panei, P. Scirè). Approvato dal CD SIMA in data 23 gennaio 2010Riass<strong>un</strong>toIl ritardo dello sviluppo puberale è <strong>un</strong>a con<strong>di</strong>zione non rara nel maschio in adolescenza. Tale con<strong>di</strong>zionepuò essere <strong>per</strong>manente o transitoria. Un corretto inquadramento clinico è in<strong>di</strong>spensabile <strong>per</strong> la gestione del ragazzo.Nelle forme <strong>per</strong>manenti, il trattamento <strong>di</strong> scelta è usualmente il testosterone in dosi adeguate a “mimare” le varie fasidello sviluppo puberale. Nelle forme, transitorie <strong>un</strong>a vigile attesa rimane la strategia <strong>di</strong> elezione, anche se possono essereutili brevi cicli <strong>di</strong> terapia a base <strong>di</strong> androgeni. Il trattamento con androgeni in questa età non è ben co<strong>di</strong>ficato, ma possonoessere utilizzati con efficacia e sicurezza <strong>di</strong>verse formulazioni.Parole chiave: ritardo dello sviluppo puberale, maschio, testosterone, androgeni, monitoraggio clinico e biochimico.Androgen therapy for delayed puberty in malesSummaryDelayed puberty is not rare in males; it may be <strong>per</strong>manent or transitory. Adequate management requiresappropriate and olistic evaluation of each boy. In hypogona<strong>di</strong>sm (<strong>per</strong>manent forms), testosterone represents the treatmentof choice, using dose adequate to mimic normal pubertal development. Gonadotropins may represent an alternativein patients with hypogonadotropic hypogona<strong>di</strong>sm. In constitutional delay of puberty (transient form), treatment is oftennot required, but short courses of low-doses androgens may be appropriate in selected patients. Treatment is safe andefficacious, if right schedules are used, and it is associated with high level of patient satisfaction.Key words: delayed puberty, male, testosterone, androgens, clinical and biochemical follow-up.IntroduzioneIl trattamento farmacologico dei ritar<strong>di</strong> dello sviluppo puberalenel maschio è <strong>di</strong> particolare attualità, <strong>per</strong>ché il problema sta <strong>di</strong>venendo<strong>di</strong> più frequente riscontro sia <strong>per</strong> la precoce <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>con<strong>di</strong>zioni che <strong>un</strong>a volta venivano spesso riconosciute solo in etàadulta sia <strong>per</strong> l’aumentata sopravvivenza <strong>di</strong> soggetti con patologiecroniche che, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente, possono determinare<strong>un</strong> danno dalla f<strong>un</strong>zione riproduttiva in età pe<strong>di</strong>atrica(Tabella 1) (1). Inoltre, <strong>per</strong> la maggiore attenzione rivolta oggi daigenitori e dagli stessi adolescenti nei confronti dello sviluppopuberale, può essere richiesto <strong>un</strong> intervento farmacologicoanche in ragazzi con ritar<strong>di</strong> transitori dello sviluppo puberale,come il ritardo costituzionale <strong>di</strong> pubertà (Tabella 1).Mentre nell’adulto il trattamento ormonale sostitutivo con steroi<strong>di</strong>sessuali è ben co<strong>di</strong>ficato, non vi è ancora <strong>un</strong> <strong>un</strong>anime accordosu quando e come effettuare l'induzione dei caratteri sessualisecondari nell’adolescente.5


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Tabella 1.Ritar<strong>di</strong> puberali nel maschio: forme cliniche principali.Forme <strong>per</strong>manenti (Ipogona<strong>di</strong>smi)I<strong>per</strong>gonadotropoSindrome <strong>di</strong> Klinefelter e variantiAnorchiaResistenza all’LHDifetti biosintetisi del testosteroneIatrogenoIpogonadotropoDeficit <strong>di</strong> gonadotropine (isolato, sindrome <strong>di</strong>Kallman, associato ad altri deficit ipofisari, iatrogeno)Sindromi polimalformativeMalattie cronicheForme transitoriePrimitivoRitardo costituzionale <strong>di</strong> pubertàSecondarioMalattie cronicheDeficit nutrizionali (compresa anoressia nervosa)Eccessiva attività fisicaEndocrinopatieIn chi indurre farmacologicamentelo sviluppo puberale?Si parla <strong>di</strong> ritardo puberale quando si ha la mancata comparsadei caratteri sessuali secondari, anche iniziali, ad <strong>un</strong>'età su<strong>per</strong>iorea +2 deviazioni standard rispetto a quella me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> comparsanella popolazione generale, cioè – nel maschio – <strong>un</strong> volume testicolareinferiore a 4 ml all'età <strong>di</strong> 14 anni. Un ritardo puberale puòinoltre manifestarsi con il mancato completamento dello sviluppoentro 5 anni dai primi segni puberali, cioè dall'inizio dell’ingran<strong>di</strong>mentodel volume testicolare oltre i 4 ml (1).In tali ragazzi, può rendersi necessaria l'induzione farmacologicadei caratteri sessuali secondari, tenendo <strong>per</strong>ò presente che lamancanza <strong>di</strong> sviluppo puberale può essere <strong>per</strong>manente, inquanto riconducibile ad <strong>un</strong> vero ipogona<strong>di</strong>smo, o transitoria(Tabella 1).Le finalità del trattamento sono <strong>di</strong>verse in queste due con<strong>di</strong>zioni(Tabella 2) (1, 2).Quando indurrelo sviluppo puberale nei ragazzirealmente ipogona<strong>di</strong>ci?In <strong>tutti</strong> gli adolescenti con <strong>un</strong>a <strong>di</strong>agnosi certa <strong>di</strong> ipogona<strong>di</strong>smo<strong>per</strong>manente fin dall'età pre-puberale, lo sviluppo dei caratterisessuali secondari dovrebbe essere indotto ad <strong>un</strong>’età cronologicaadeguata <strong>per</strong> l’inizio della pubertà, cioè nei maschi intorno ai13 anni, non su<strong>per</strong>ando il limite fisiologico <strong>per</strong> l’inizio dello sviluppopuberale nel maschio (14 anni) (2-4).Come indurre farmacologicamentelo sviluppo puberale nei maschi?Nell'impostazione della terapia si deve tenere presente che (2-5):le modalità <strong>di</strong> somministrazione e le formulazioni utilizzatedovrebbero garantire il ripristino <strong>di</strong> concentrazioni <strong>di</strong> steroi<strong>di</strong>Tabella 2.Ritar<strong>di</strong> puberali nel maschio: finalità del trattamento con androgeni.Con<strong>di</strong>zioneIpogona<strong>di</strong>smiRitardo costituzionale <strong>di</strong> pubertàFinalità del trattamento- indurre e mantenere le caratteristiche sessuali secondarie- ottimizzare lo spurt puberale <strong>di</strong> crescita- raggi<strong>un</strong>gere <strong>un</strong>a statura finale adeguata alle potenzialità genetiche e normaliproporzioni corporee in età adulta- ottimizzare il picco <strong>di</strong> massa ossea- ridurre il rischio car<strong>di</strong>ovascolare- assicurare <strong>un</strong>a vita sessuale normale e preservare la fertilità (quando possibile)- garantire lo sviluppo ed il mantenimento del benessere psicologico, emotivo e sociale- ridurre il <strong>di</strong>sagio psicologico- non compromettere le potenzialità <strong>di</strong> crescita- non alterare la f<strong>un</strong>zionalità gona<strong>di</strong>ca presente e futura- ottimizzare il picco <strong>di</strong> massa ossea (dubbio)6


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Il ritardo dello sviluppo puberale maschile: trattamento con androgenisessuali il più vicino possibile a quelle fisiologiche duranteogni singolo sta<strong>di</strong>o puberale (Tabella 3), in modo daassicurare <strong>un</strong> "tempo" <strong>di</strong> sviluppo simile a quello fisiologico;l'<strong>un</strong>ico androgeno da utilizzare in terapia sostitutiva nelmaschio è il testosterone, <strong>per</strong>ché è il solo ormone in grado <strong>di</strong>ripristinare tutte le f<strong>un</strong>zioni fisiologiche <strong>di</strong>pendenti dall’ormone;nei pazienti realmente ipogona<strong>di</strong>ci gli steroi<strong>di</strong> sessuali, sesomministrati correttamente, non sono dannosi ma utili enecessari.Tabella 3.Livelli sierici 1 degli steroi<strong>di</strong> sessuali durantelo sviluppo puberale nel maschio.Sta<strong>di</strong>o T 1 DHT 2 E2 2puberale ng/ml pg/ml pg/mlI < 0.3 < 30 < 15II 0.3-0.9 30-170 5-15III 0.7-2.1 80-330 5-15IV 1.8-5.5 220-520 15-40V > 4.0 240-800 15-45T = testosterone, DHT = <strong>di</strong>idrotestosterone; E2 = 17ß-estra<strong>di</strong>olo1da: P. Garofalo (testosterone, osservazione <strong>per</strong>sonale);2da: Nichols Institute, Pe<strong>di</strong>atric endocrine testing, S. Juan Capistrano, USA,1993; V. Maglietta, Valori normali, richiami <strong>di</strong>agnostici e dati clinici utili inpe<strong>di</strong>atria, Casa E<strong>di</strong>trice Ambrosiana, Miano; 1998; Appen<strong>di</strong>x D: Endocrinologyof puberty, in: Lifshitz F (ed.) "Pe<strong>di</strong>atric endocrinology", M. DekkerInc, New York: 1996.Per molto tempo la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> formulazioni <strong>di</strong> androgeni <strong>per</strong>l'induzione e il trattamento degli ipogona<strong>di</strong>smi maschili è rimastasostanzialmente invariata. Recentemente si sono rese <strong>di</strong>sponibilinuove formulazioni <strong>per</strong> l'adulto atte a garantire più stabili concentrazioniematiche dell’ormone, più facile modalità d'impiego emaggiore maneggevolezza (Tabella 4).Tuttavia, <strong>per</strong> queste nuove formulazioni vi è scarsa es<strong>per</strong>ienzanell'adolescente, soprattutto <strong>per</strong> quanto riguarda l'induzionedella pubertà. Ne deriva che a tutt'oggi non esiste <strong>un</strong>a formulazioneideale <strong>di</strong> androgeni <strong>per</strong> l'induzione dello sviluppo puberalemaschile e molti autori suggeriscono ancora <strong>di</strong> ricorrere avecchi prodotti <strong>per</strong> la larga es<strong>per</strong>ienza clinica ormai raggi<strong>un</strong>ta(ad esempio: esteri del testosterone <strong>per</strong> via intramuscolare abasse dosi, come testosterone enantato o cipionato, 25-50 mgogni 4 settimane, incrementando gradualmente in 3-4 anni finoalla dose <strong>di</strong> mantenimento dell'adulto (150-300 mg/2-3 settimane)(2-4, 6).Un facile schema che può essere utilizzato nella pratica clinica èil seguente: testosterone enantato 25 mg ogni 2 settimane nel Ianno, 50 mg ogni 2 settimane nel II anno, 100 mg ogni 2 settimanenel III e poi dose <strong>di</strong> mantenimento dal IV anno in poi (200mg ogni 2 settimane). Il testosterone <strong>un</strong>decanoato long-acting<strong>per</strong> via iniettiva (Nebid ® , 1 fiala/90 giorni) trova in<strong>di</strong>cazione dopoil completamento dello sviluppo puberale.Negli ultimi anni è stato suggerito anche l'impiego del testosterone<strong>un</strong>decanoato (Andriol ® ) <strong>per</strong> via orale al mattino <strong>per</strong> l'induzionedella pubertà <strong>per</strong> meglio mimare le variazioni circa<strong>di</strong>ane dell'ormoneche contrad<strong>di</strong>stinguono le prime fasi dello sviluppo. Ledosi utilizzate sono 20-40 mg/<strong>di</strong>e <strong>per</strong> i primi 6-12 mesi, aumentandoa 80 mg/<strong>di</strong>e nei successivi 12 mesi. In seguito è preferibilepassare alla terapia parenterale (2, 6).I preparati <strong>per</strong> via trans-dermica e trans-buccale non hannoancora <strong>un</strong>’ampia s<strong>per</strong>imentazione in età adolescenziale. I preparatitrans-dermici, soprattutto quelli non scrotali, hanno il vantaggio<strong>di</strong> mantenere le concentrazioni <strong>di</strong> testosterone e dei suoimetaboliti costanti e fisiologiche (5-7). Le preparazioni trans-dermichenon scrotali sono rappresentate da cerotti e gel. I cerottirilasciano 2.5 mg <strong>di</strong> testosterone/<strong>di</strong>e; nell’adulto, la dose abitualegiornaliera è <strong>di</strong> 2 cerotti/<strong>di</strong>e da applicare tutte le sere. La recente<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> cerotti che rilasciano 300 µg/<strong>di</strong>e <strong>di</strong> testosterone(Intrisa ® ) potrebbe <strong>per</strong>mettere <strong>un</strong>a più fisiologica modalità <strong>di</strong>induzione dello sviluppo puberale (Tabella 4), ma al momentonon si hanno dati <strong>per</strong> quanto riguarda l’utilizzo a questo scopo.Per la loro visibilità, i cerotti possono risultare non gra<strong>di</strong>ti in etàadolescenziale, <strong>per</strong> cui <strong>un</strong>a valida alternativa può essere rappresentatadall’utilizzo <strong>di</strong> prodotti in gel. A questo proposito merita<strong>di</strong> essere segnalata la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> <strong>un</strong> prodotto al 2%(Tostrex ® ), che è fornito in <strong>un</strong> flacone dosatore che eroga 10 mg<strong>di</strong> testosterone <strong>per</strong> puff (0.5 g <strong>di</strong> gel) con <strong>un</strong>a bio<strong>di</strong>sponibilità paria circa il 12%, consentendo <strong>un</strong> dosaggio <strong><strong>per</strong>sonali</strong>zzato utilizzabileanche nella fase <strong>di</strong> induzione dello sviluppo puberale fino araggi<strong>un</strong>gere gradualmente la dose dell’adulto (3).Se correttamente effettuato il trattamento con testosteronegarantisce il raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a statura finale nella norma sianegli ipogona<strong>di</strong>smi i<strong>per</strong>gonadotropi che ipogonadotropi (3-5).Nei maschi con ipogona<strong>di</strong>smo ipogonadotropo (Tabella 1), losviluppo puberale può essere indotto anche con gonadotropine[hCG 1000-2000 UI, 2/3 volte a settimana <strong>per</strong> 6 mesi; successivamenteassociare hMG (150 UI) o FSH puro (75 UI)] fino al raggi<strong>un</strong>gimento<strong>di</strong> <strong>un</strong> volume testicolare accettabile (usualmenteintorno a 8-10 ml); in seguito si prosegue il trattamento con iltestosterone (2, 8). Sono attualmente <strong>di</strong>sponibili gonadotropinericombinanti che hanno il vantaggio <strong>di</strong> non esporre il ragazzo adalc<strong>un</strong> tipo <strong>di</strong> rischio biologico, ma al momento i dati <strong>di</strong>sponibilicon queste nuovi prodotti sono molto limitati. La terapia congonadotropine, oltre alla normalizzazione dei livelli <strong>di</strong> testosteronee all'induzione della virilizzazione, stimola anche la crescita deitesticoli.Alc<strong>un</strong>i Autori hanno inoltre suggerito che l'induzione precocedella s<strong>per</strong>matogenesi potrebbe favorire la fertilità in età adulta,ma tale rilievo dovrà essere verificato in ulteriori stu<strong>di</strong> (9).Nell'ipogona<strong>di</strong>smo i<strong>per</strong>gonadotropo non è ovviamente possibileincrementare il volume testicolare <strong>per</strong> cui il testosterone rappresental’<strong>un</strong>ico farmaco da utilizzare (3, 4).7


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Tabella 4.Ritar<strong>di</strong> puberali nel maschio: Modalità <strong>di</strong> somministrazione del testosterone e preparazioni farmaceutiche <strong>di</strong>sponibili.Via <strong>di</strong> somministrazione Farmaco Dose iniziale Dose adultoIniettabile (i.m.) Testosterone (esteri) 1 50-25 mg/4-6 sett. 150-250 mg/2-4 sett.Testosterone <strong>un</strong>decanoate — 1000 mg/90 giorni(Nebid ® ) 2Orale Testosterone <strong>un</strong>decanoato 40 mg/<strong>di</strong>e <strong>per</strong> 6-12 m. —(Andriol ® cps 40 mg)Trans-dermica Testosterone [cerotti Gel 2%: 1-2 puff/24 ore 2 2.5-5.0 mg/24 ore(2.5 mg/24 ore) 3 ; gel (1 o 2%)] 1Trans-buccale 1 Testosterone (Striant ® , cps 30 mg) — 1-2 cps/24 ore1Vari prodotti commerciali.2Es<strong>per</strong>ienza aneddotica in età adolescenziale.3È <strong>di</strong>sponibile <strong>un</strong> commercio <strong>un</strong> cerotto (Intrisa ® ; approvato <strong>per</strong> l’uso nella donna) che rilascia 300 Ìg/<strong>di</strong>e <strong>di</strong> testoste-rone ed assicura livelli sierici analoghi a quellidella fase I dello sviluppo sessuale maschile (non sono <strong>di</strong>sponibili dati sul suo uso in età adolescenziale nel maschio).Come monitorare la terapiacon androgeni negli adolescenticon ipogona<strong>di</strong>smo?Il monitoraggio della terapia si basa su <strong>un</strong> regolare follow-up clinicoatto a valutare la velocità <strong>di</strong> crescita, la comparsa e la progressionedei caratteri sessuali secondari e l'andamento dellamaturazione ossea (2, 3). I cambiamenti fenotipici sono <strong>di</strong> solitoevidenti fino dalle dosi iniziali (incremento della velocità <strong>di</strong>crescita, aumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni del pene, comparsa e sviluppodella peluria androgeno-<strong>di</strong>pendente, cambiamento del timbrodella voce, incremento della massa muscolare). Nelle prime fasidella terapia può insorgere ginecomastia, che <strong>di</strong> solito regre<strong>di</strong>scespontaneamente con il progre<strong>di</strong>re del trattamento.Si può inoltre osservare la comparsa <strong>di</strong> acne e <strong>di</strong> seborrea e<strong>un</strong>a regressione bitemporale del capillizio. Tutti questi segnisono in<strong>di</strong>cativi <strong>di</strong> <strong>un</strong>a normale androgenizzazione. Per quantoriguarda la maturazione ossea, la terapia sostitutiva alle dosipiù alte determina la saldatura delle cartilagini <strong>di</strong> coniugazionee <strong>un</strong> arresto delle della crescita me<strong>di</strong>ante <strong>un</strong>'aromatizzazione<strong>per</strong>iferica del testosterone in estrogeni. Per questo motivo nellefasi iniziali debbono essere utilizzate basse dosi <strong>di</strong> testosterone,mentre <strong>un</strong> accrescimento troppo protratto nel tempo puòessere <strong>un</strong> in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>un</strong> insufficiente incremento del dosaggioormonale e può portare a proporzioni e<strong>un</strong>ucoi<strong>di</strong> in età adulta(2-4, 6).Sebbene in genere ben tollerata, la terapia con testosterone puòdeterminare (5):peggioramento degli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> apnea notturna nei soggettiobesi;peggioramento quadro elettroencefalografico nei soggettiepilettici;epatotossicità;ritenzione <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> con edemi;i<strong>per</strong>tensione;dermatite, quando si usano le formulazioni trans-dermiche.Durante il trattamento sostitutivo con androgeni dovrebberoessere monitorati i seguenti parametri <strong>di</strong> laboratorio (5):Concentrazioni circolanti <strong>di</strong> testosterone. Se si usano ipreparati <strong>di</strong> esteri iniettabili si possono determinare i livelli <strong>di</strong>testosterone a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a settimana dalla som mi -nistrazione <strong>per</strong> rilevare <strong>un</strong> eventuale i<strong>per</strong>dosaggio e primadella successiva iniezione <strong>per</strong> in<strong>di</strong>viduare valori sub-normali,che possono suggerire <strong>di</strong> ridurre l'intervallo tra le som -ministrazioni. Per il testosterone <strong>un</strong>decanoato iniettivo, leconcentrazioni <strong>di</strong> testosterone dovrebbero essere valutateprima della successiva iniezione. Se si usa il testosterone<strong>un</strong>decanoato <strong>per</strong> os il prelievo va fatto dopo 2-4 ore dallasomministrazione, mentre con i preparati transdermici lamisurazione delle concentrazioni <strong>di</strong> testosterone deve esserefatta il mattino circa 2 ore dopo l'applicazione.La normalizzazione delle gonadotropine nei pazienti con ipogona<strong>di</strong>smoi<strong>per</strong>gonadotropo non è <strong>un</strong> fine della terapia e quin<strong>di</strong> hascarsa utilità pratica.Emocromo ed ematocrito. Un sovradossaggio deltestosterone può determinare policitemia con <strong>un</strong> eccessivoinnalzamento dell'ematocrito.Profilo lipi<strong>di</strong>co. La terapia con testosterone si associausualmente ad <strong>un</strong> aumento del colesterolo LDL con effetticontroversi su quello HDL.Densità minerale ossea. Ogni 1-2 anni (con DXA).8


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Il ritardo dello sviluppo puberale maschile: trattamento con androgeniCosa fare nei ragazzi ritardocostituzionale <strong>di</strong> pubertà?Con il termine ritardo costituzionale <strong>di</strong> pubertà (RCP) si intende<strong>un</strong>a con<strong>di</strong>zione caratterizzata da <strong>un</strong> rallentamento globale del"tempo" <strong>di</strong> sviluppo puberale che coinvolge le tutte varie età biologichedell'organismo; questi ragazzi presentano quin<strong>di</strong>, rispettoall'età cronologica, bassa statura, ritardo dell'età ossea e dellosviluppo puberale in assenza <strong>di</strong> malattie sistemiche, endocrine eneuropsichiatriche o <strong>di</strong> deficit nutrizionali; spesso vi è familiarità<strong>per</strong> questa con<strong>di</strong>zione (1, 2, 6). Il RCP è considerato <strong>un</strong>a variantenormale dello sviluppo in quanto, <strong>un</strong>a volta iniziata, la pubertàprocede e si completa normalmente e questi bambini raggi<strong>un</strong>gono<strong>un</strong>a statura finale in linea con il loro bersaglio genetico.Questa con<strong>di</strong>zione rappresenta, tuttavia, <strong>un</strong>o dei più frequentimotivi <strong>di</strong> consultazione me<strong>di</strong>ca in età adolescenziale <strong>per</strong> lepreoccupazioni che il ritardo <strong>di</strong> sviluppo e il concomitante deficit<strong>di</strong> crescita determinano sia nei ragazzi che nei loro genitori; inoltresi possono inoltre avere problemi psicologici, come scarsastima <strong>di</strong> sé, senso <strong>di</strong> inadeguatezza, vulnerabilità, riluttanza <strong>per</strong>l'attività sportiva, isolamento sociale, scarso ren<strong>di</strong>mento scolastico,scarsa integrazione nel gruppo dei compagni, ansia edepressione, che possono interferire con <strong>un</strong>'armonica maturazionepsico-sociale durante l'adolescenza (6). Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vistasomatico, è stato segnalato che il ritardato sviluppo puberalepotrebbe determinare <strong>un</strong>'alterazione delle proporzioni corporee(10) e <strong>un</strong>a riduzione della densità minerale ossea (BMD) in etàadulta (11), ma questo dato non è stato poi confermato (12).Le strategie terapeutiche più utilizzate nel RCP sono riportate inTabella 5 (2, 3, 6). Accanto ad <strong>un</strong>'o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> rassicurazione e, incasi estremi, <strong>di</strong> supporto psicologico, la terapia con androgenipuò essere iniziata, nei casi con grave <strong>di</strong>sagio psicologico, dopoi 14 anni <strong>di</strong> età cronologica o al raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> <strong>un</strong>'età osseaintorno ai 12 anni. I preparati che possono essere utilizzati sonorappresentati dagli steroi<strong>di</strong> anabolizzanti e dal testosterone. Tragli steroi<strong>di</strong> anabolizzanti, il farmaco più utilizzato è rappresentatodall'oxandrolone. Questo prodotto, somministratoin basse dosi (1.25-2.5 mg/<strong>di</strong>e), siè <strong>di</strong>mostrato in grado <strong>di</strong> aumentare la velocità<strong>di</strong> crescita, ma, <strong>per</strong> la sua bassa attivitàandrogena, non induce la virilizzazione delfenotipo. L'in<strong>di</strong>cazione principale è quin<strong>di</strong> iltrattamento del ritardo <strong>di</strong> crescita.Usualmente sono sufficienti brevi <strong>per</strong>io<strong>di</strong> <strong>di</strong> Rassicurazioneterapia (6-8 mesi), ma anche trattamentipiù prol<strong>un</strong>gati, fino a <strong>un</strong>a me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 39 mesi, "Vigile attesa"non sembrano alterare la statura finale(13). Infatti, poichè si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> prodottonon aromatizzabile ad estrogeni, probabilmentenon mo<strong>di</strong>fica in modo significativol'incremento dell'età ossea. Attualmente,2eventualmente ripetibile.l'oxandrolone non è <strong>di</strong>sponibile in Italia.Trattamento non farmacologicoL'altro farmaco che può essere utilizzato nel RCP è il testosteroneche agisce, oltre che sulla velocità <strong>di</strong> crescita, anche sulla virilizzazionedel fenotipo(3,6). Usualmente si utilizzano basse dosi<strong>di</strong> preparati iniettabili (es. testosterone enantato 50-100mg/mese) <strong>per</strong> 4-6 mesi (Tabella 5) (3-6). Tali dosi non alterano ilpotenziale <strong>di</strong> crescita, infatti la statura finale non risulta <strong>di</strong>fferentetra soggetti trattati e non trattati (14). Eventualmente può essereeffettuato <strong>un</strong> II ciclo <strong>di</strong> terapia. Non dovrebbero invece essere utilizzatedosaggi maggiori rispetto a quelli riportati in Tabella 5, inquanto possono determinare <strong>un</strong>'eccessiva maturazione osseacon compromissione della statura adulta (2, 6, 14, 15). Spesso,dopo la sospensione della terapia, la pubertà progre<strong>di</strong>sce spontaneamente.Il trattamento parenterale rappresenta com<strong>un</strong>que<strong>un</strong>a modalità <strong>di</strong> somministrazione non fisiologica, in quanto nonriproduce le variazioni circa<strong>di</strong>ane dei livelli <strong>di</strong> testosterone che sihanno nel maschio nelle prime fasi della pubertà, nelle quali sirealizza <strong>un</strong> incremento dei livelli <strong>di</strong> testosterone al mattino e <strong>un</strong>aloro riduzione durante il giorno. Per tale motivo alc<strong>un</strong>i Autori suggerisconol'utilizzo del testosterone <strong>un</strong>decanoato (40 mg al giornoo a giorni alterni) da assumere a colazione (Tabella 5) (3, 6).ConclusioniIl trattamento con androgeni dei ritar<strong>di</strong> dello sviluppo puberaledovuti ad <strong>un</strong> reale ipogona<strong>di</strong>smo è oggi in grado <strong>di</strong> assicurare <strong>un</strong>sviluppo somatico e <strong>un</strong>a mineralizzazione ossea nella norma secorrettamente effettuato. Lo sviluppo <strong>di</strong> nuove formulazioni <strong>di</strong>testosterone e <strong>di</strong> nuove modalità <strong>di</strong> somministrazione, come prodottitrans-dermici a dosaggio modulabile e quin<strong>di</strong> utilizzabilianche da adolescenti e preparati long-acting iniettabili a cessionecostante, potranno ulteriormente migliorare la terapia.Per quanto riguarda il RCP, nella maggioranza dei pazienti non èin<strong>di</strong>cato alc<strong>un</strong> trattamento farmacologico. Com<strong>un</strong>que, possonoessere oggi utilizzati con sicurezza androgeni a basse dosi e <strong>per</strong>brevi <strong>per</strong>io<strong>di</strong>, con elevata compliance e sod<strong>di</strong>sfazione da parte del-Tabella 5.Induzione dello sviluppo puberale nel ritardo costituzionale <strong>di</strong> pubertà: possibilità terapeutiche 1 .Terapia farmacologica (ormonale)testosterone esteriSupporto psicologico (50-100 mg/mese i.m. <strong>per</strong> 3-6 mesi) 2testosterone <strong>un</strong>decanoato(20-40 mg/<strong>di</strong>e os <strong>per</strong> 3-12 mesi)oxandrolone(1.25-2.5 mg/<strong>di</strong>e os <strong>per</strong> 4-18 mesi)1Altre alternative terapeutiche sono state proposte (es.: inibitori aromatasi) ma il loro uso rimane s<strong>per</strong>imentale;9


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010l’adolescente. Al momento non vi sono evidenze <strong>per</strong> <strong>un</strong> uso nellapratica clinica <strong>di</strong> altri tipi <strong>di</strong> trattamento. Deve essere sottolineatoche la terapia farmacologica del RCP richiede <strong>un</strong>'attenta valutazioneclinica <strong>di</strong> ogni singolo paziente e trova ancora la sua in<strong>di</strong>cazioneprincipale nella necessità <strong>di</strong> ridurre il <strong>di</strong>sagio psicologico delragazzo, anche tenendo in considerazione che nella nostra societàl'aspetto fisico sta assumendo sempre maggiore importanza.Bibliografia1. Bouvattier C. Pubertal delay. Rev Prat 2008; 58:1326-1330.2. Bertelloni S, Dati E, Baroncelli GI. Disorders of sex development:hormonal management in adolescence. Gynecol Endocrinol 2008;24:339-346.3. Zacharin M. Use of androgens and oestrogens in adolescents. Areview of hormone replace-ment treatment. J Pe<strong>di</strong>atr EndocrinolMetab 2000; 13:3-11.4. Drobac S, Rubin K, Rogol AD, et al. A workshop on pubertalhormone replacement options in the United States. J Pe<strong>di</strong>atrEndocrinol Metab 2006; 19: 55-64.5. Maggi M, Petrone L. La terapia con androgeni: uso ed abuso. Corso<strong>di</strong> Perfezionamento in Andrologia Clinica. II ed., Centro Stampa 2P;Firenze, 22-27 maggio 2000:87-95.6. Ambler GR. Androgen therapy for delayed male puberty. CurrentOpinion in Endocrinology, Diabetes & Obesity 2009, 16: 232-239.7. De Sanctis V, Pinamonti A. Vie <strong>di</strong> somministrazione efarmacocinetica degli steroi<strong>di</strong> sessuali maschili. Prospettive inPe<strong>di</strong>atria 1994; 93:67-74.8. Bouvattier C, Tauber M, Jouret B, et al. Gonadotropin treatment ofhypogonadotropic hypogonadal adolescents. J Pe<strong>di</strong>atr EndocrinolMetab 1999; 12:339-344.9. Liu PY, Baker HW, Jayadev V, et al. DJ. Induction of s<strong>per</strong>matogenesisand fertility during go-nadotropin treatment of gonadotropin-deficientinfertile men: pre<strong>di</strong>ctors of fertility outcome. J Clin Endocrinol Metab.2009; 94:801-808.10. Albanese A, Stanhope R. Does constitutional delayed puberty causesegmental <strong>di</strong>sproportion and short stature. Eur J Pe<strong>di</strong>atr 1993;152:293-296.11. Finkelstein JS, Klibanski A, Neer RM. Longitu<strong>di</strong>nal evaluation of bonemineral density in adult men with histories of delayed puberty. J ClinEndocrinol Metab 1996; 81:1152-1155.12. Bertelloni S, Baroncelli GI, Ferdeghini M, et al. Normal volumetricbone mineral density and bone turnover in yo<strong>un</strong>g men with historiesof consitutional delay of puberty. J Clin Endocrinol Metab 1998;83:4280-4283.13. Schoor EJ, van Weissnbruch MM, Knibbe P, et al. The effect of prolongedadministration of an anabolic steroid (oxandrolone) on growthin boys with constitutionally delayed growth and puberty. Eur JPe<strong>di</strong>atr 1995; 154:953-957.14. Arrigo T, Cisternino M, Luca De F, et al. Final height outcome in both<strong>un</strong>treated and testoster-one-treated boys with constitutional delay ofgrowth and puberty. J Pe<strong>di</strong>atr Endocrinol Metab 1996; 9:511-517.15. Moorthy B, Papadopolou M, Shaw DG, et al. Depot testosterone inboys with anorchia or gonadotrophin deficiency: effect on growthrate and adult height. Arch Dis Child 1991; 66:197-199.Corrispondenza:Dr. Silvano BertelloniMe<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaUO Pe<strong>di</strong>atria II, Ospedale Santa ChiaraAzienda Ospedaliero-Universitaria PisanaVia Roma, 67 - 56125 PITel 050-992743 – Fax 050-993044e-mail: s.bertelloni@ao-pisa.toscana.it10


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010<strong>Facebook</strong>: <strong>un</strong> <strong><strong>per</strong>icoloso</strong> <strong>catalogo</strong> <strong>di</strong> <strong>vite</strong> <strong><strong>per</strong>sonali</strong>?<strong>Facebook</strong>: <strong>un</strong> <strong><strong>per</strong>icoloso</strong> <strong>catalogo</strong><strong>di</strong> <strong>vite</strong> <strong><strong>per</strong>sonali</strong>?Lucia Marangio 1 , Erika Gubellini 1 , Vincenzo De Sanctis 21Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in Pe<strong>di</strong>atria, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ferrara2U.O. <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria ed Adolescentologia. Azienda Ospedaliero Universitaria <strong>di</strong> FerrarRiass<strong>un</strong>toIn <strong>un</strong> mondo in cui Internet è onnipresente ed onnisciente, più del 50% degli adolescenti italiani utilizza<strong>Facebook</strong>, <strong>un</strong> popolare sito <strong>di</strong> social network in cui è possibile creare il proprio profilo, pubblicare online contenuti <strong><strong>per</strong>sonali</strong>,fare amicizie. Una domanda che spesso ricorre è la seguente: esiste la possibilità che <strong>Facebook</strong> sia <strong><strong>per</strong>icoloso</strong><strong>per</strong> i giovani? Gli Autori riportano i dati della letteratura e ricordano che i pe<strong>di</strong>atri dovrebbero fornire, in occasione deicontrolli clinici ed i bilanci <strong>di</strong> salute, consigli e raccomandazioni <strong>per</strong> <strong>un</strong> uso corretto <strong>di</strong> <strong>Facebook</strong>.Parole chiave: <strong>Facebook</strong>, adolescenti, comportamenti a rischio.<strong>Facebook</strong>: is it a risky <strong>per</strong>sonal lives <strong>di</strong>splay?SummaryIn a world were Internet is omnipresent and omniscient, more than 50% of Italian teenagers use <strong>Facebook</strong>,a popular social networking site where adolescents can create their own profile, post online <strong>per</strong>sonal content and makefriends with somebody. The question is: “Is there the possibility that it’s risky?”. The Authors report the data of literatureand stress the importance of a correct use of social networking sites. Pe<strong>di</strong>atricians should integrate the knowledge of<strong>Facebook</strong> into clinical practice comm<strong>un</strong>ication from <strong>per</strong>ipubertal age through adolescence.Key words: <strong>Facebook</strong>, adolescents, risk behaviours.<strong>Facebook</strong> (FB) è <strong>un</strong> popolare sito <strong>di</strong> social network, cioè <strong>un</strong>apiattaforma <strong>per</strong> intessere relazioni sociali. Il suo nome si riferisceagli annuari (<strong>Facebook</strong>s) con le foto <strong>di</strong> ogni singolo membro chealc<strong>un</strong>i college stat<strong>un</strong>itensi pubblicano all'inizio dell'anno accademicoe <strong>di</strong>stribuiscono ai nuovi studenti e al <strong>per</strong>sonale dellafacoltà <strong>per</strong> conoscere le <strong>per</strong>sone del campus.Il sito è stato fondato nel 2004 da <strong>un</strong>o studente, all’epoca <strong>di</strong>ciannovenne,dell’<strong>un</strong>iversità <strong>di</strong> Harvard con lo scopo <strong>di</strong> far mantenerei contatti tra gli studenti <strong>di</strong> quella <strong>un</strong>iversità. Col tempo il progettosi è esteso agli studenti <strong>di</strong> <strong>un</strong>iversità e licei <strong>di</strong> tutto il mondo,<strong>per</strong> <strong>di</strong>ventare ai nostri giorni <strong>un</strong>a rete sociale che abbraccia <strong>tutti</strong>gli utenti <strong>di</strong> internet.Gli utenti creano <strong>un</strong>a pagina web <strong>per</strong>sonale (profilo) che puòcontenere foto, file au<strong>di</strong>o, video amatoriali, testi, liste <strong>di</strong> interessie preferenze <strong><strong>per</strong>sonali</strong> (hobby, film). È possibile, inoltre, scambiaremessaggi privati o pubblici, commentare i profili <strong><strong>per</strong>sonali</strong><strong>di</strong> altri membri, e far parte <strong>di</strong> “gruppi” <strong>di</strong> amici, organizzati <strong>per</strong>città, posto <strong>di</strong> lavoro, scuola e religione (1).Le relazioni sociali su FB possono avvenire in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>: il proprietariodel profilo, solitamente, stabilisce <strong>un</strong>a lista <strong>di</strong> “amici online”,i cui profili compaiono come link (collegamenti). Gli utentipossono poi cercare nuove conoscenze passando in rassegnaaltri profili presenti sul sito, cioè gli “amici <strong>di</strong> amici” (1).La visione dei dati dettagliati del proprio profilo può essere più omeno ristretta agli utenti della stessa rete o solo agli amici confermati,secondo le impostazioni sulla privacy scelte dall’utente almomento dell’iscrizione sul sito (1).Un'altra f<strong>un</strong>zione del profilo <strong>di</strong> FB è il “mini-feed”, che <strong>per</strong>mette <strong>di</strong>mostrare le proprie azioni e quelle degli amici, in <strong>un</strong>a timelinepubblica.Per avere <strong>un</strong>’idea della <strong>di</strong>mensione del fenomeno, secondo i datiforniti dallo stesso sito, esso conta attualmente oltre 350 milioni<strong>di</strong> utenti in tutto il mondo ed è valutato oltre10 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollari.È gratuito <strong>per</strong> gli utenti e trae guadagno dalla pubblicità(1).<strong>Facebook</strong> e la privacyNella normativa sulla privacy, messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> <strong>tutti</strong> gliutenti sul sito stesso, si afferma che FB è progettato <strong>per</strong> consen-11


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010tire la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> informazioni, e che è facoltà dell’utentedecidere la quantità <strong>di</strong> informazioni che si vuole con<strong>di</strong>videre econtrollare il modo in cui queste vengono <strong>di</strong>stribuite (1). Inoltre,se <strong>un</strong> utente volesse eliminare il proprio acco<strong>un</strong>t, è possibile checopie <strong>di</strong> informazioni riportate sull’ex-profilo restino com<strong>un</strong>quevisibili, qualora fossero state con<strong>di</strong>vise, copiate o salvate da altri“amici”. Non è possibile rimuovere i messaggi inviati ad altriutenti, e se si pubblicano informazioni sul profilo <strong>di</strong> <strong>un</strong> altro utente,queste sono soggette alle impostazioni sulla privacy <strong>di</strong> quest’ultimo.Nella sezione “Protezione delle informazioni da parte <strong>di</strong><strong>Facebook</strong>” si legge: “Nonostante ti consentiamo <strong>di</strong> impostare leopzioni della privacy in modo da limitare l'accesso alle tue informazioni,ti preghiamo <strong>di</strong> tenere presente che non esistono misure<strong>di</strong> sicurezza <strong>per</strong>fette e impenetrabili. Non siamo in grado <strong>di</strong> controllarele azioni degli altri utenti con cui con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong> le tue informazioni.Non possiamo garantire che le tue informazioni sarannovisualizzate solo da <strong>per</strong>sone autorizzate. Allo stesso modo, nonpossiamo assicurare che le informazioni che con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong> su<strong>Facebook</strong> non <strong>di</strong>venteranno <strong>di</strong> dominio pubblico. Non siamoresponsabili della violazione delle impostazioni sulla privacy o dellemisure <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong> <strong>Facebook</strong>. Per ridurre al minimo questirischi, ti consigliamo <strong>di</strong> fare ricorso al tuo buon senso” (Tabella 1).Pertanto, spetta all’utente stesso controllare le impostazionisulla privacy, informarsi sulle modalità predefinite e mo<strong>di</strong>ficarlesulla base delle proprie preferenze. Tuttavia, alc<strong>un</strong>e categorie <strong>di</strong>informazioni (nome, immagine del profilo, lista <strong>di</strong> amici, pagine<strong>di</strong> cui si è fan, sesso, regione geografica <strong>di</strong> provenienza, reti acui si appartiene) sono considerate “pubbliche”, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilia <strong>tutti</strong>.Gli adolescenti sembrano informati e non particolarmente preoccupati<strong>per</strong> quanto riguarda l’aspetto privacy. Uno stu<strong>di</strong>o condottoin Canada, su <strong>un</strong>a popolazione <strong>di</strong> 343 giovani utenti abituali <strong>di</strong>FB, ha <strong>di</strong>mostrato che gli adolescenti intervistati erano coscientisia della maggiore <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> informazioni <strong><strong>per</strong>sonali</strong> cheavviene tramite FB, che degli effetti che questa può comportare.Gli stessi ragazzi risultavano, inoltre, consapevoli della necessità<strong>di</strong> controllare le stesse informazioni rese pubbliche (2). Non sappiamo,tuttavia, se a questa consapevolezza <strong>di</strong>chiarata corrispondeva<strong>un</strong>a effettiva attenzione nell’utilizzo giornaliero <strong>di</strong><strong>Facebook</strong>.La socializzazioneIn <strong>un</strong> articolo pubblicato on-line dalla rivista “The Economist”, ilsociologo inglese Cameron Marlow ha <strong>di</strong>vulgato i dati sullasocializzazione degli utenti registrati su FB: il numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>amici <strong>per</strong> utente è pari a 120 (3).Gli adolescenti italiani non fanno eccezione, come risulta dall’e<strong>di</strong>zione2009 dell’indagine su “Abitu<strong>di</strong>ni e Stili <strong>di</strong> vita degli adolescenti”(4), svolta su <strong>un</strong> campione nazionale <strong>di</strong> 1300 studentidelle scuole me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> età compresa tra i 12 e i 14 anni, realizzatadalla Società Italiana <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria (SIP). I dati riportati in<strong>di</strong>canoche il fenomeno sta cambiando: nel 2000, all’inizio della comparsa<strong>di</strong> internet, l’utilizzo era prevalentemente maschile, mentreoggi sono le ragazze le maggiori utilizzatrici. Mentre i primi babyinternautiaffermavano <strong>di</strong> entrare in rete prevalentemente <strong>per</strong>motivi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o scientifici (ricerca <strong>di</strong> informazioni, ricerche scolastiche),oggi le ragioni prevalenti <strong>per</strong> le quali ci si collega in retesono invece quasi esclusivamente <strong>di</strong>vertimento e svago (Chatline,Messenger e Youtube, com<strong>un</strong>icazione e scambio <strong>di</strong> informazioni,download e con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> musica e video).Chat e Messenger sono utilizzati da oltre il 75% degli adolescentie l'80% ha <strong>di</strong>mestichezza con YouTube (il 22% ha già inviato <strong>un</strong>suo filmato). Il 41% ha <strong>un</strong> suo blog, nel quale inserisce prevalentementefoto e musica. Le femmine, molto più dei maschi, pubblicanoanche riflessioni sulla famiglia, le amicizie, l'amore,facendone <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> '<strong>di</strong>ario online', tutt’altro che segreto. Gliinterlocutori sono naturalmente nella gran<strong>di</strong>ssima maggioranzadei casi altri adolescenti.Oltre il 50% degli adolescenti ha <strong>un</strong>a propria scheda su FB, ed il17% <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> essere in procinto <strong>di</strong> iscriversi. Si fa a gara a chiraggi<strong>un</strong>ge <strong>un</strong> numero più elevato <strong>di</strong> 'amici', quin<strong>di</strong> gli adolescen-Tabella 1.Normativa sulla privacy <strong>di</strong> <strong>Facebook</strong> (da Ref. 1, mo<strong>di</strong>ficata).Non accettiamo informazioni dai bambini al <strong>di</strong> sotto dei 13 anni. Se hai meno <strong>di</strong> 13 anni, non tentare <strong>di</strong> registrarti su<strong>Facebook</strong> o <strong>di</strong> fornirci le tue informazioni <strong><strong>per</strong>sonali</strong>. Se scopriamo <strong>di</strong> aver raccolto informazioni <strong><strong>per</strong>sonali</strong> da <strong>un</strong> bambino <strong>di</strong> etàinferiore ai 13 anni, elimineremo tali informazioni il più velocemente possibile. Se ritieni che potremmo essere in possesso <strong>di</strong>informazioni forniteci da <strong>un</strong> bambino <strong>di</strong> età inferiore ai 13 anni, contatta il nostro Centro assistenza.Partecipazione dei genitori. Consigliamo vivamente ai minori <strong>di</strong> 13 anni e a quelli <strong>di</strong> età compresa tra i 13 e i 18 anni <strong>di</strong>chiedere l'autorizzazione ai propri genitori prima <strong>di</strong> trasmettere informazioni che li riguardano a chi<strong>un</strong>que tramite Internet.Incoraggiamo inoltre i genitori ad insegnare ai propri figli le procedure <strong>per</strong> <strong>un</strong> utilizzo sicuro <strong>di</strong> Internet. I genitori che desiderinoparlare ai propri figli della sicurezza nell'uso <strong>di</strong> Internet, possono trovare dei materiali utili nella pagina del Centro assistenza.12


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010<strong>Facebook</strong>: <strong>un</strong> <strong><strong>per</strong>icoloso</strong> <strong>catalogo</strong> <strong>di</strong> <strong>vite</strong> <strong><strong>per</strong>sonali</strong>?ti si propongono spesso a <strong>per</strong>fetti sconosciuti,<strong>un</strong>ico requisito richiesto è che “siano fighi”,come ha affermato <strong>un</strong>a tre<strong>di</strong>cenne coinvoltanell’indagine.Tabella 2.Vittimizzazione in Internet (da Ybarra ML (10), mo<strong>di</strong>ficata).TIPO DI AZIONE % n°I possibili rischi <strong>di</strong><strong>Facebook</strong><strong>Facebook</strong> costituisce <strong>un</strong>a piattaforma economicae facilmente accessibile <strong>per</strong> l’interazionesociale e <strong>per</strong> impiegare il tempo libero, in bilicotra l’offerta <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> benefici dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vistarelazionale e <strong>di</strong> potenziali <strong>per</strong>icoli <strong>per</strong> i giovani.FB fornisce agli adolescenti la possibilità <strong>di</strong>esplorare la propria identità e quella degli altri,incoraggiando l’a<strong>per</strong>tura <strong>di</strong> se stessi ed il confrontocon l’altro. Agli adolescenti che si sentonoisolati e con interessi al <strong>di</strong> fuori della cultura <strong>di</strong> massa dà l’opport<strong>un</strong>ità<strong>di</strong> venir a contatto con i propri interessi.A parte questi potenziali benefici, alc<strong>un</strong>i rischi possono essereassociati al fatto che FB <strong>per</strong>mette <strong>un</strong>a certa <strong>di</strong>sinibizione, soprattuttonei contenuti dei profili: gli adolescenti possono, infatti,esporre pubblicamente informazioni riservate riguardo le lororelazioni <strong><strong>per</strong>sonali</strong>, le abitu<strong>di</strong>ni sessuali, i comportamenti arischio <strong>per</strong> la salute (come azioni violente, abuso <strong>di</strong> droghe,alcool), ma anche riguardo il loro malessere psichico, le loroansie e depressioni. A prescindere dalla veri<strong>di</strong>cità dei contenutipubblicati, gli altri utenti rispondono a tali informazioni come sefossero vere, e questo <strong>di</strong> conseguenza può influenzare l’intenzione,l’immagine ed il comportamento dell’adolescente.Una ricerca condotta da McKenna et al. (5) suggerisce che i tipi<strong>di</strong> interazioni che si instaurano su <strong>un</strong> socialnetwork possono creare <strong>un</strong> rapporto più forterispetto a quanto avviene con le tra<strong>di</strong>zionaliforme <strong>di</strong> conoscenza, in quanto governate daregole <strong>di</strong>fferenti.Tidwell e Walther (6) hanno osservato che leinterazioni online generano maggiori a<strong>per</strong>turerispetto a quanto avviene nelle conversazionifaccia a faccia: senza le limitazioni proprie <strong>di</strong>quest’ultime è possibile porre domande <strong><strong>per</strong>sonali</strong>anche intime (<strong>per</strong> esempio, sull'orientamentosessuale della <strong>per</strong>sona).È stato <strong>di</strong>mostrato che la pubblicazione d’informazioniriguardo alla propria attività sessuale eai comportamenti a rischio <strong>per</strong> la saluteaumenta l’attenzione dei cyber-bulli e dei predatorisessuali nei confronti degli adolescenti(7-9) .Uno stu<strong>di</strong>o americano condotto su 1588 giovani(10), tra i 10 e i 15 anni, ha analizzato questoSollecitazioni sessuali indesiderate- Qualsiasi tipo 14.7 217- Richiesta <strong>di</strong> <strong>un</strong> atto sessuale 11.4 159- Richiesta <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorsi sul sesso 11.2 160- Richiesta <strong>di</strong> informazioni sessuali <strong><strong>per</strong>sonali</strong> 7.2 107Persecuzione- Qualsiasi tipo 34.0 503- Commenti maleducati o meschini 31.0 458- Diffusione <strong>di</strong> pettegolezzi 13.1 202- Commenti minacciosi o aggressivi 13.8 191aspetto indagando la frequenza <strong>di</strong> sollecitazioni sessuali indesiderate(sotto forma <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorsi sul sesso, informazionisessuali <strong><strong>per</strong>sonali</strong>, attività sessuali) e <strong>per</strong>secuzione virtuale(commenti maleducati o meschini, <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> pettegolezzi). Irisultati <strong>di</strong> questa indagine vengono riportati nella Tabella 2.Fra <strong>tutti</strong> i ragazzi utenti <strong>di</strong> internet, circa il 15% era stato vittima <strong>di</strong>sollecitazioni sessuali indesiderate, il 4% avvenute su <strong>un</strong> socialnetwork; circa il 34% era stato vittima <strong>di</strong> <strong>per</strong>secuzione on line,con il 9% avvenute su <strong>un</strong> social network. Confrontando l’incidenza<strong>di</strong> tali eventi secondo il luogo virtuale in cui sono avvenuti, iRicercatori hanno <strong>di</strong>mostrato che i due fenomeni (sollecitazionesessuale/<strong>per</strong>secuzione virtuale) erano più com<strong>un</strong>i in siti <strong>di</strong> messaggeriaistantanea e chat-rooms, piuttosto che in siti <strong>di</strong> socialnetwork come FB (Tabella 3).Tabella 3.Vittimizzazione in Internet (da Ybarra ML (10), mo<strong>di</strong>ficata).TIPO DI AZIONE % n°Sollecitazioni sessuali indesiderate- Messaggeria istantanea 42.5 99- Chat room 31.7 71- Siti <strong>di</strong> social network 27.1 66- E-mail 21.6 38- Giochi online 17.9 44- Blog 5.5 13Persecuzione- Messaggeria istantanea 54.8 262- Chat room 19.2 94- Siti <strong>di</strong> social network 27.5 130- E-mail 20.0 98- Giochi online 24.4 124- Blog 6.5 4013


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Tabella 4.Raccomandazioni della Società Italiana <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria <strong>per</strong> l’educazione dei figli all’uso <strong>di</strong> internet (11).1. Consentire loro <strong>di</strong> navigare in Internet solo se c’è in casa <strong>un</strong>a <strong>per</strong>sona adulta e, com<strong>un</strong>que, identificare insieme a loro“regole con<strong>di</strong>vise” evitando, se possibile, <strong>di</strong> imporle.2. Possibilmente, non collocare il computer nella loro camera e com<strong>un</strong>que posizionate lo schermo in modo da renderlovisibile a chi entra o soggiorna nella stanza.3. Impratichirsi almeno <strong>un</strong> po’ all’uso del computer <strong>per</strong> non dare loro la sensazione <strong>di</strong> poter o<strong>per</strong>are in<strong>di</strong>sturbato senzapossibilità <strong>di</strong> controllo.4. Utilizzare i sistemi <strong>di</strong> protezione attualmente <strong>di</strong>sponibili <strong>per</strong> inibire l’accesso ai siti non adatti ad <strong>un</strong> adolescente.5. Parlare abitualmente con loro dell’utilizzo che fanno <strong>di</strong> Internet, stimolandoli con domande e cercando <strong>di</strong> rilevareeventuali reticenze.6. Raccomandare loro, se entrano in <strong>un</strong>a chat-line, <strong>di</strong> non dare mai (né chiedere) in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> casa o <strong>di</strong> scuola, numero<strong>di</strong> telefono, o qual<strong>un</strong>que informazione <strong>per</strong>sonale che possa identificarli.7. Raccomandare loro <strong>di</strong> non inviare mai (né chiedere) foto o filmati a chi non conoscono <strong>per</strong>sonalmente e, com<strong>un</strong>que,chiedere sempre il <strong>per</strong>messo ai genitori prima <strong>di</strong> inviare <strong>un</strong>a loro foto o filmato anche ad <strong>un</strong> amico conosciuto.8. Essere chiari (anche se non allarmistici) sui rischi che possono derivare dal contatto in Internet con sconosciuti.9. Evitare che siano in Internet (e particolarmente in chat) nelle ore serali. Abituarli ad avvisare sempre i genitori sequalche “amico <strong>di</strong> chat” si fa insistente nel chieder foto, informazioni <strong><strong>per</strong>sonali</strong> o abitu<strong>di</strong>ni.10. Navigare e “chattare” qualche volta insieme a loro, <strong>per</strong> indurli ad <strong>un</strong>a confidenza maggiore con i genitori nel riferirei contenuti delle loro attività e conversazioni in rete.Secondo questo stu<strong>di</strong>o, quin<strong>di</strong>, il rischio <strong>di</strong> vittimizzazione dell’adolescenteutente <strong>di</strong> social network come FB, è pari al 27%.Sollecitazioni sessuali e <strong>per</strong>secuzione on-line sono fenomeni chepossono incidere negativamente su <strong>un</strong>a minoranza <strong>di</strong> giovani. È<strong>per</strong>tanto importante <strong>un</strong>a adeguata informazione degli adolescenti,al fine <strong>di</strong> ridurre l’incidenza <strong>di</strong> questi eventi.ConclusioniI dati attualmente <strong>di</strong>sponibili in letteratura riportano che FB non èpiù rischioso, <strong>per</strong> gli adolescenti, rispetto ad altri siti Internet.In attesa <strong>di</strong> ottenere ulteriori informazioni su questo popolare sito<strong>di</strong> social network, dobbiamo ricordarci <strong>di</strong> non stigmatizzare lenuove tecnologie, ma prenderne coscienza e acquisirvi confidenza,in modo da poter essere guide consapevoli e non inquisitoritimorosi.È opport<strong>un</strong>o che <strong>tutti</strong> coloro che si occupano <strong>di</strong> adolescenti forniscano<strong>un</strong>a informazione adeguata seguendo il decalogo emanatodalla Società Italiana <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria <strong>per</strong> l’uso <strong>di</strong> internet(Tabella 4).Appen<strong>di</strong>ce: <strong>un</strong>a terminologiain continua evoluzioneAllo scopo <strong>di</strong> rendere più agevole la comprensione della terminologiautilizzata dai me<strong>di</strong>a, vengono <strong>di</strong> seguito riportate brevidescrizioni <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>i “strumenti virtuali”, tratte e mo<strong>di</strong>ficate daWikipe<strong>di</strong>a. Quest’ultima è <strong>un</strong>a enciclope<strong>di</strong>a multilingue collaborativa,online e gratuita; etimologicamente “wikipe<strong>di</strong>a” significacultura veloce, dal termine hawaiano wiki (veloce), con l'aggi<strong>un</strong>tadel suffisso <strong>di</strong> origine greca -pe<strong>di</strong>a (cultura). La sua caratteristicaprimaria è il fatto che dà la possibilità a chi<strong>un</strong>que <strong>di</strong> collaborare,utilizzando <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica e pubblicazionea<strong>per</strong>to.FACEBOOK: popolare sito <strong>di</strong> social network. Gli utenti creano<strong>un</strong>a pagina web <strong>per</strong>sonale (profilo) che può contenerefoto, file au<strong>di</strong>o, video amatoriali, testi, liste <strong>di</strong> interessi e preferenze<strong><strong>per</strong>sonali</strong> (hobby, film); scambiano messaggi privatio pubblici e fanno parte <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> amici, con i quali possonocom<strong>un</strong>icare.SITI DI SOCIAL NETWORK: <strong>un</strong>a rete sociale (in inglesesocial network) consiste <strong>di</strong> <strong>un</strong> qualsiasi gruppo <strong>di</strong> <strong>per</strong>soneconnesse tra loro da <strong>di</strong>versi legami sociali, che vanno dallaconoscenza casuale, ai rapporti <strong>di</strong> lavoro, ai vincoli familiari.Il supporto virtuale che consente tale connessione è dettosito <strong>di</strong> social network.CHAT: il termine chat (in italiano, letteralmente, “chiacchierata”),è usato <strong>per</strong> riferirsi ad <strong>un</strong>'ampia gamma <strong>di</strong> servizi siatelefonici che via internet, che seppur <strong>di</strong>versi fra loro, hannoin com<strong>un</strong>e il fatto che il <strong>di</strong>alogo tra <strong>per</strong>sone avvenga intempo reale, e il fatto che il servizio metta facilmente in contatto<strong>per</strong>fetti sconosciuti, generalmente in forma essenzialmenteanonima. Il “luogo” (lo spazio virtuale) in cui la chat si14


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010<strong>Facebook</strong>: <strong>un</strong> <strong><strong>per</strong>icoloso</strong> <strong>catalogo</strong> <strong>di</strong> <strong>vite</strong> <strong><strong>per</strong>sonali</strong>?svolge è chiamato solitamente chat-room (letteralmente“stanza delle chiacchierate”), detto anche channel (in italiano“canale”).YOUTUBE: è <strong>un</strong> sito web che consente la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong>video tra i suoi utenti. Ha lo scopo <strong>di</strong> ospitare video realizzati<strong>di</strong> solito <strong>di</strong>rettamente da chi li carica, ma molto spessocontiene materiale <strong>di</strong> terze parti caricato senza autorizzazione,come spettacoli televisivi e video musicali.MESSAGGERIA ISTANTENEA: in lingua inglese “instantmessaging”, è <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione solitamenteclient-server <strong>per</strong> computer che consente <strong>di</strong> scambiare intempo reale, fra utenti <strong>di</strong> due computer connessi in rete, frasie brevi testi. È <strong>di</strong>fferente dalla e-mail <strong>per</strong>ché lo scambio èistantaneo.BLOG: è <strong>un</strong> sito internet, generalmente gestito da <strong>un</strong>a <strong>per</strong>sonao da <strong>un</strong> ente, in cui l'autore pubblica più o meno <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camente,come in <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario online, i propri pensieri,opinioni riflessioni, considerazioni, ed altro, assieme,eventualmente, ad altre tipologie <strong>di</strong> materiale elettronicocome immagini o video. Il termine blog è la contrazione <strong>di</strong>web-log, ovvero “<strong>di</strong>ario in rete”.Bibliografia1. http://www.facebook.com2. Christofides E, Muise A, Desmarais S. Information <strong>di</strong>sclosure andcontrol on <strong>Facebook</strong>: are they two sides of the same coin or two<strong>di</strong>fferent processes? Cyberpsychol Behav 2009; 12:341-345.3. http://it.wikipe<strong>di</strong>a.org.4. Tucci M. Abitu<strong>di</strong>ni e stili <strong>di</strong> vita degli adolescenti, Rapporto SIP 2009.5. McKenna KYA, Green AS, Glenson MEJ. Relationship formation onthe Internet: What’s the big attraction? J Soc Issues 2002; 58: 9-31.6. Tidwell LC, Walther JB. Computer-me<strong>di</strong>ated comm<strong>un</strong>ication effects on<strong>di</strong>sclosure, impressions, and inter<strong>per</strong>sonal evaluations: Getting to knowone another a bit at a time. Hum Comm<strong>un</strong> Res 2002; 28:317-348.7. Lenhart A. Cyberbullying and online teens. Pew Internet andAmerican Life Project 2007 Web Site.http://www.pewinternet.org/PPF/r/216/report_<strong>di</strong>splay.asp.8. Mitchell KJ, Finkelhor D, Wolak J. Youth Internet users at risk for themost serious online behaviors. Am J Prev Med 2007; 32:532-537.9. Mitchell KJ, Wolak J, Finkelhor D. Trends in youth reports of sexualsolicitations, harassment and <strong>un</strong>wanted exposure to pornography onthe Internet. J Adolesc Health 2007; 40:116-126.10. Ybarra ML, Mitchell KJ. How risky are social networking sites? Acomparison of places online where youth sexual solicitation andharassment occurs. Pe<strong>di</strong>atrics 2008; 121:e350-e357.11. Decalogo rivolto ai genitori <strong>per</strong> <strong>un</strong> corretto uso <strong>di</strong> Internet da partedei bambini ed adolescenti. Pe<strong>di</strong>atria Notizie 2001.Corrispondenza:Dott.ssa Lucia Marangioe-mail lucia.marangio@student.<strong>un</strong>ife.it15


volta aggressivi. Il ragazzo ha allora <strong>un</strong> forte senso <strong>di</strong> colpa e puòd<strong>un</strong>que avere <strong>un</strong>a condotta suicidaria. In questi casi <strong>un</strong>a semplice<strong>di</strong>scussione familiare viene ritenuta da alc<strong>un</strong>i responsabile <strong>di</strong>questi tipi <strong>di</strong> condotte dell’adolescente. Ma, invece, nel vissutodel giovane c’era ben altro: viene com<strong>un</strong>emente detto, e in modomolto giusto, che durante l’adolescenza “vengono al pettine ino<strong>di</strong>”, sorti in precedenza. Le ragioni della condotta suicidariastanno sempre nel passato del ragazzo.Diventare adulti vuol <strong>di</strong>re crescere normalmente attraverso levarie fasi; è necessario quin<strong>di</strong> affrontare la crisi d’identità consufficiente sicurezza (insegnata dai genitori e dagli eventi <strong>di</strong> vita).Se <strong>per</strong> esempio nella cosiddetta terza infanzia il soggetto non hasu<strong>per</strong>ato bene la fase della “produttività” e gli è rimasto <strong>un</strong> senso<strong>di</strong> inferiorità, poi, nell’adolescenza se egli ha insuccesso scolastico,l’evento si <strong>di</strong>lata enormemente, poiché rimette in <strong>di</strong>scussionela propria identità e fa saltare agli occhi la propria incapacità<strong>di</strong> maturare.Quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>etro la crisi suicidaria c’è <strong>un</strong> l<strong>un</strong>go processo, che è iniziatomolto tempo prima dell’evento.Più frequentemente sono le ragazze che devono affrontare <strong>un</strong>acrisi sentimentale: questo nuovo legame che si crea va al <strong>di</strong> làdel significato stesso del legame, esso è <strong>un</strong> rapporto affettivocon <strong>un</strong>’altra <strong>per</strong>sona, che libera il soggetto dalle angosce famillsuici<strong>di</strong>o nell’adolescenteConsiderazionied es<strong>per</strong>ienze <strong><strong>per</strong>sonali</strong>Fabio Franchini 1 , Giulia Bellini 2 , Gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dei <strong>di</strong>sturbi nutrizionalie comportamentali del bambino e dell’adolescente – Firenze1Professore associato <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atra, Università <strong>di</strong> Firenze2Scuola <strong>di</strong> specializzazione in Psicologia Clinica, Università <strong>di</strong> Firenze.Ci siamo chiesti come maiil tasso <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o è spessofrequente nel <strong>per</strong>iodoadolescenzialeSecondo la teoria psichiatrica classica il suici<strong>di</strong>o (anche nell’adolescente)viene descritto secondo la dottrina puramente descrittiva,costituzionale e organicistica, la quale vedeva il pazientesuicida come <strong>un</strong> malato mentale, affetto da problemi correlati a<strong>di</strong>sturbi dell’umore, organici, <strong>di</strong> origine genetica.La dottrina sociologica classica, grazie al contributo del teorico E.Durkheim, attribuisce “all’ambiente” l’<strong>un</strong>ico fattore come causafondamentale del suici<strong>di</strong>o.Per E. Durkheim il suici<strong>di</strong>o è legato al grado <strong>di</strong> integrazione delsoggetto nel gruppo nel quale vive.Le tendenze contemporanee si orientano più sulla doppia prospettivadell’<strong>un</strong>ità evocando la situazione-suici<strong>di</strong>o e la condottasuici<strong>di</strong>oe le molteplicità dei fattori che possono determinare l’accaduto.Che cosa si intende <strong>per</strong> adolescenza?L’adolescenza è quel <strong>per</strong>iodo della vita caratterizzata dalla mo<strong>di</strong>ficazionee riconfigurazione dell’ identità corporea, cambiamentia livello sessuale ma anche a livello psicologico-emozionale.Certamente possiede <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ità fondamentale, lo sconvolgimento,la rimessa in <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> tutto e le conseguenze <strong>di</strong> ciò, lamobilità.È l’adolescenza <strong>un</strong> <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> “crisi”, soprattutto d’identità. Il termine“crisi”, in questo caso, date tutte queste mo<strong>di</strong>ficazioni ematurazioni appena citate, finora intesa solo in chiave negativa,è invece <strong>un</strong>a “crisi <strong>di</strong> tipo evolutivo”: è l’adolescente che deveandare avanti.È noto che egli litiga con i genitori e a causa <strong>di</strong> ciò <strong>per</strong>de gliappoggi rassicuranti. I suoi oggetti <strong>di</strong> riferimento che aveva finoa qualche tempo prima, stanno iniziando a staccarsi <strong>per</strong> cercare<strong>di</strong> garantire <strong>un</strong>’autonomia al ragazzo; ma se questo non avverràin modo naturale e consono allora si instaureranno <strong>di</strong>namicheinter<strong><strong>per</strong>sonali</strong> che possono portare a <strong>per</strong>icoli, quali chiusura, isolamento,condotte aggressive, fino a sfociare in condotte suicidarie.I ragazzi, molto spesso sentono il bisogno <strong>di</strong> cambiare. I genitori,invece, in questi casi cadono nella trappola e <strong>di</strong>vengono a loro16


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Il suici<strong>di</strong>o nell’adolescenteliari. Quin<strong>di</strong> <strong>un</strong>a delusione sentimentale nell’adolescenza acquistail valore precipitante, che può sfociare in <strong>un</strong>a condotta suicidaria.I fenomeni del suici<strong>di</strong>o sono in realtà multiformi.Essi sono sia <strong>di</strong> tipo sociologico (fattori <strong>di</strong> tipo sociale, familiare,relazionale, istituzionale) e psichiatrico (isolamento, depressione,<strong>di</strong>sturbi d’ansia, etc...).I fattori familiariLe anomalie della struttura familiare costituiscono il fenomeno <strong>di</strong>correlazione principale. Tra gli adolescenti suici<strong>di</strong>, coloro chehanno <strong>un</strong>a situazione familiare normale sono in numero relativamentescarso, e molto spesso in minoranza. Incontriamo casiche hanno: assenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>o dei due genitori, a volte anche <strong>di</strong>entrambi, <strong>per</strong> più <strong>di</strong>versi motivi quali la morte, la malattia prol<strong>un</strong>gata,l’abbandono, madre nubile, etc. In questo contesto si puòinserire anche casi <strong>di</strong> separazione, <strong>di</strong>vorzio, <strong>di</strong> secondo matrimonio.A queste anomalie <strong>di</strong> struttura della famiglia si aggi<strong>un</strong>gonoanche, all’interno <strong>di</strong> <strong>un</strong>a cellula familiare apparentemente normale,importanti <strong>per</strong>turbazioni dei rapporti inter<strong><strong>per</strong>sonali</strong>.Chiaramente la loro valutazione è più delicata da quantificare,<strong>per</strong> il loro carattere soggettivo e <strong>per</strong> la natura dei criteri, poichévanno dal <strong>di</strong>saccordo dei genitori fino alla malattia mentale <strong>di</strong><strong>un</strong>o o <strong>di</strong> entrambi.In molti casi c’è <strong>un</strong>a carenza <strong>di</strong> comportamento della figurapaterna. In verità abbastanza spesso la figura del padre apparecome i<strong>per</strong>autoritaria, ma in modo <strong>di</strong>scontinuo. Il padre cioèpassa da concessioni eccessive a momenti bruschi <strong>di</strong> i<strong>per</strong>autoritarismo.Spesso la figura del padre esiste poco o non esiste <strong>per</strong>niente: egli segue soprattutto i propri impulsi.I genitori invece debbono aiutare il giovane a tollerare gli insuccessi,in quanto questi adolescenti, infatti, non riescono a tollerarele frustrazioni, invece devono sa<strong>per</strong> essere abituati anche a“<strong>per</strong>dere”.Se l’adolescenza è il momento in cui si crea <strong>un</strong>a nuova identità,è anche il momento in cui il giovane deve costruire <strong>un</strong>o schema<strong>di</strong> valori, i cosiddetti “fondamentali”. Il padre in questa ricerca <strong>di</strong>altri modelli serve come p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> riferimento. Non è detto chequesta figura <strong>di</strong> riferimento sia il padre, spesso è la madre cherappresenta la “figura paterna”. Quest’ultima va intesa come“co<strong>di</strong>ce paterno” che rappresenta cioè la <strong>per</strong>sona che è capace<strong>di</strong> assumere delle responsabilità.I fattori socialiAl <strong>di</strong> là del gruppo familiare il giovane deve sa<strong>per</strong>si confrontarecon le strutture della società. In questo <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> adolescenzae quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> cambiamenti infatti, influiscono fattori quali: situazionesocio-economica, livello culturale, situazione e struttura scolastica,gruppo <strong>di</strong> appartenenza.Andare male a scuola può influire molto nel rischio <strong>di</strong> ricorrere altentativo <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o. Ve<strong>di</strong>amo <strong>per</strong>ò come questo fattore socialepossa essere accompagnato a problemi relazionali all’internodella famiglia, <strong>un</strong>a famiglia <strong>di</strong> tipo autoritario, etc. Ancora altriesempi, già citati, possono essere l’essere lasciato/a dalla fidanzata/o,<strong>per</strong>seguito da <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> coetanei <strong>per</strong>ché ritenuto<strong>di</strong>verso, etc..Questi fattori se non hanno la f<strong>un</strong>zione <strong>di</strong> rete supportiva e <strong>di</strong>mantenimento dell’equilibrio, agiscono in modo opposto, caratterizzandodei <strong>di</strong>sagi all’interno della psiche del ragazzo.I fattori psichiatriciAltri fattori che influiscono in maniera negativa ad <strong>un</strong>a condottasuicida sono <strong>di</strong> tipo psichiatrico. Sempre più oggi giorno sentiamoparlare <strong>di</strong> ragazzi con bassissima autostima <strong>di</strong> se stessi, eaffetti da <strong>di</strong>sturbi dell’umore quali, depressione maggiore, mania,etc... ancora, deficit <strong>di</strong> valutazione del proprio futura, connotazionesempre negativa agli eventi <strong>di</strong> vita, isolamento, abuso <strong>di</strong>droga.Casi cliniciGENITORI IN ANSIA, RICERCHE IN TUTTA ITALIAFuga in moto dopo la bocciatura. Poi <strong>un</strong>a telefonata dalla Sicilia:“Sto bene – state tranquilli”.Le cose non gli erano andate proprio bene a scuola tanto che erastato rimandato a settembre. Ma alla fine dell’estate quando si èpresentato davanti alla commissione degli esami riparatori D. M.,<strong>di</strong>ciassettenne. Non ha fatto davvero faville. Sul tabellone, l’altramattina la “condanna”. Daniele è saltato in sella alla sua moto125 e se n’è andato. I genitori non lo hanno visto tornare, hannosaputo del risultato scolastico negativo e senza <strong>per</strong>dere tempo sisono rivolti ai carabinieri <strong>per</strong> <strong>di</strong>ramarne le ricerche.SEDICENNE SI UCCIDE PER PAURA DI TORNAREA SCUOLASdraiato sul proprio letto con le cuffie della ra<strong>di</strong>o alle orecchie, <strong>un</strong>ragazzo <strong>di</strong> 16 anni D. C. si è tolto la vita, dandosi fuoco dopoessersi cosparso <strong>di</strong> alcool etilico. Sembra che all’origine delgesto vi sia la paura <strong>per</strong> il ritorno a scuola. L’anno scorso il giovaneera stato bocciato. A trovare il cadavere carbonizzato èstata la madre. L’es<strong>per</strong>ienza scolastica <strong>di</strong> questo ragazzo saràstata sicuramente angosciante.APPELLO DEI GENITORIVent’anni, è scomparso in motorino da quin<strong>di</strong>ci giorni. Si chiamaD. F. ha venti anni, è scomparso ormai dal 23 luglio scorso. Quelgiorno è uscito <strong>di</strong> casa vestito con i jeans chiari, <strong>un</strong>a camicia biancae scarpe da ginnastica. Il giovane si è allontanato a bordo delsuo motorino, <strong>un</strong> Peugeut color verde scuro. I genitori, che da alloranon hanno avuto più notizie del figlio, hanno rivolto <strong>un</strong> appellonel quale gli fanno sa<strong>per</strong>e che i problemi che lo hanno spinto adallontanarsi sono <strong>tutti</strong> risolti. Attendono <strong>un</strong>a telefonata a…17


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Il suici<strong>di</strong>o nell’adolescenteAPPELLO URGENTEI genitori <strong>di</strong> P. G. pregano il figlio <strong>di</strong> farsi vivo, <strong>di</strong> telefonare a casa(la madre sta molto male <strong>per</strong> la sua scomparsa avvenuta <strong>di</strong>ecigiorni fa). Tutti i problemi che hanno spinto Paolo ad allontanarsidall’abitazione sono stati risolti.Torni tranquillo, Mamma e Papà non vedono l’ora <strong>di</strong> riabbracciarlo.Cosa deve fare il pe<strong>di</strong>atra <strong>di</strong> frontealla condotta suicidaria?Nel curare questi soggetti bisogna tener ben presente che:1. Se si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> adolescente;2. Se egli ha tentato il suici<strong>di</strong>o.Assai spesso l’adolescente non vuole andare dal pe<strong>di</strong>atra nédallo psicologo <strong>per</strong>ché questo è ammettere la propria incapacità;egli inoltre non vuole essere manipolato dall’adulto. Temeinfine che i me<strong>di</strong>ci siano d’accordo con i genitori.I pe<strong>di</strong>atri debbono invece essere dalla parte del ragazzo e nondovrebbero subire influenze dai genitori. Poiché l’adolescenteche va dal pe<strong>di</strong>atra o dallo psicologo, è spesso riluttante, se l’aggancioè positivo, egli potrebbe accettare, magari, <strong>di</strong> ritornaresaltuariamente. È chiaro che in queste situazioni la responsabilitàdel me<strong>di</strong>co e dello psicologo sono molto importanti: è <strong>un</strong>situazione <strong>di</strong> <strong>per</strong>icolo. Poiché il giovane chiede incontri quandomeglio crede, dobbiamo essere <strong>di</strong>sponibili, ma non troppo gratificanti.Bisogna pretendere <strong>un</strong> certo grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina e sa<strong>per</strong>cogliere gli eventi <strong>di</strong> <strong>per</strong>icolo. Bisogna spesso intervenire sulfatto precipitante, <strong>per</strong> esempio la scuola, l’ambiente o la famiglia.Importante è conoscere, app<strong>un</strong>to, la famiglia e le <strong>di</strong>namiche adessa connesse. Bisogna agire sul processo che ha portato altentativo <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o. L’accettazione del rischio da parte del me<strong>di</strong>coè legato alla <strong><strong>per</strong>sonali</strong>tà e alla <strong>di</strong>sponibilità del pe<strong>di</strong>atra. Èsempre necessaria <strong>un</strong>a terapia. Si <strong>di</strong>ce che l’adolescente sia <strong>un</strong>a<strong>per</strong>sona dall’”IO” fragile; non è vero. La sua forza sta nella suaestrema flessibilità e duttilità. Oggi fa capire <strong>un</strong> meccanismo <strong>di</strong><strong>di</strong>fesa, domani <strong>un</strong> altro. Egli è pieno <strong>di</strong> <strong>di</strong>namismo, <strong>di</strong> s<strong>per</strong>anza<strong>per</strong> il suo futuro: è capace <strong>di</strong> buttarsi alle spalle il passato e<strong>di</strong>ventare ogni volta <strong>un</strong>a nuova <strong>per</strong>sona.Egli muore e rinasce il giorno dopo, <strong>di</strong>verso, nuovo.Riferimenti bibliograficiDeshaies G. Psicologia del suici<strong>di</strong>o. Astrolabio, Roma 1973.Haim A. I suici<strong>di</strong> degli adolescenti. Guaral<strong>di</strong> E<strong>di</strong>tore 1973.Franchini F. Il Pe<strong>di</strong>atra e la <strong><strong>per</strong>sonali</strong>tà dell’adolescente – La crisidell’adolescente si può prevenire?. Ed. Centro duplicazioni Offset, Firenze.Corrispondenza:Dott.ssa Giulia BelliniTel. 340.2604886e-mail: giuliabellini84@libero.it18


Dialogotra le società scientifichea proposito <strong>di</strong> adolescentiLucetta Capra, Ass<strong>un</strong>ta Santullo 1U.O. <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria – Azienda Ospedaliero Universitaria <strong>di</strong> Ferrara1Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in Pe<strong>di</strong>atria – Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ferrara.Come ogni anno, e con il patrocinio della Società <strong>di</strong> MalattieRespiratorie Infantili (SIMRI) e <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Allergoimm<strong>un</strong>ologiaPe<strong>di</strong>atrica (SIAIP), il Prof. Boner dell’Università <strong>di</strong> Verona ha organizzato,nella primavera del 2009, <strong>un</strong> incontro interattivo tra specialisti(FORMAT), dove specialisti pneumologi e allergologiincrociano e confrontano le loro es<strong>per</strong>ienze con specialisti <strong>di</strong>altre <strong>di</strong>scipline.Un pomeriggio del FORMAT 2009 è stato de<strong>di</strong>cato all’adolescentecon patologia allergica. Hanno partecipato all’incontro ilProf. Franco Pajno Ferrara, neuropsichiatra infantile, e il Prof.Giorgio Piancentini, allergologo, entrambi dell’Università <strong>di</strong>Verona, il Dott. Marcello Cottini <strong>di</strong> Bergamo, specialista in malattiedell’apparato respiratorio.Il <strong>di</strong>battito è stato interessante e vivace e <strong>per</strong> questo abbiamoritenuto utile con<strong>di</strong>viderne alc<strong>un</strong>i aspetti con altri Colleghi interessatiall’adolescentologia.È stato messo in evidenza come, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> essere allergologi epneumologi es<strong>per</strong>ti, i pe<strong>di</strong>atri abbiano ancora bisogno <strong>di</strong> acquisirecompetenze nella gestione dell’adolescente e <strong>di</strong> svilupparetecniche com<strong>un</strong>icative <strong>di</strong>verse da quelle messe in atto con ilbambino e/o con i suoi familiari.Gli adolescenti allergici sono, prima <strong>di</strong> tutto, degli adolescentiche spesso faticano a trovare lapropria identità ed identificazioneall’interno <strong>di</strong> <strong>un</strong>a famiglia dove nonsi raccontano più le storie <strong>di</strong> quellafamiglia, prodotte in casa, cheerano motivo, app<strong>un</strong>to, <strong>di</strong> identificazionesia delle <strong>per</strong>sone che <strong>di</strong>principi e <strong>di</strong> valori.I genitori, gli adulti in genere,hanno <strong>di</strong>simparato a generare stupore(inteso come incanto o meraviglia)nei giovani e i giovani hanno<strong>di</strong>simparato a stupirsi, a stupirsisoprattutto <strong>di</strong> se stessi, delle propriecapacità e risorse. Si trovano,così, i giovani in <strong>un</strong> presente <strong>di</strong>latato,con pochi riferimenti al passatoe ancor meno al futuro; cosìsono anche i giovani allergici checasomai vivono la loro solitu<strong>di</strong>ne incompagnia della loro malattia, che, come tutte le malattie croniche,può <strong>di</strong>ventare <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> riferimento importante oltre che<strong>un</strong> fardello o <strong>un</strong>a vergogna. Identificarsi con la malattia e/o conla sua gestione può costituire <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> corazza nei confrontidelle relazioni con gli adulti e con il gruppo dei pari da cui spessol’adolescente con patologia si sente <strong>di</strong>verso.La sfida del pe<strong>di</strong>atra è quella <strong>di</strong> essere lui <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> riferimento<strong>per</strong> l’adolescente con problemi cronici respiratori o <strong>di</strong> allergiaalimentare, ma nello stesso tempo dovrebbe essere <strong>un</strong> traghettatoredel ragazzo e dei suoi problemi <strong>di</strong> salute verso il me<strong>di</strong>codell’adulto che, forse, meno dei pe<strong>di</strong>atri ha consuetu<strong>di</strong>ne a cercarela collaborazione della famiglia e del mondo della scuola edel lavoro <strong>per</strong> favorire <strong>un</strong>a buona qualità della vita del pazientecon patologia allergica.Le linee guida <strong>per</strong> la gestione e il trattamento dell’asma nominanoben raramente l’adolescente essendo il trattamento dell’asmaequiparato farmacologicamente a quello dell’adulto.Tuttavia, quello <strong>di</strong> cui l’adolescente con asma ha bisogno non èil nome e il dosaggio <strong>di</strong> <strong>un</strong> farmaco, ma <strong>un</strong>a vera educazioneterapeutica che tenga conto della sua capacità <strong>di</strong> ottenere,comprendere e utilizzare informazioni basilari in ambito sanitario(health literacy) e che gli consenta<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare protagonista attivo deltrattamento della sua malattia eresponsabile delle conseguenzedel non trattamento e quin<strong>di</strong>, indefinitiva, <strong>di</strong>rettamente coinvoltonel raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a buonaqualità della vita.Un rapporto <strong>di</strong> fiducia tra l’adolescenteasmatico e il suo me<strong>di</strong>co èfondamentale <strong>per</strong>ché non si tratteràsolo <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre piani terapeuticie sa<strong>per</strong> gestire autonomamentei farmaci ma si dovrannoaffrontare temi generali eppureparticolarmente urgenti <strong>per</strong> l’asmatico,come l’abitu<strong>di</strong>ne al fumo, l’attivitàfisica, l’obesità.Non va <strong>di</strong>menticato, inoltre, che<strong>per</strong> gli ambulatori allergologici19


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010transitano molti bambini (che saranno poi adolescenti) con dermatiteatopica. In<strong>di</strong>pendentemente dal fatto che l’allergia sia ono implicata nella patogenesi della dermatite, il fatto <strong>di</strong> avere <strong>un</strong>amalattia “che si vede”, come <strong>un</strong> malattia della pelle, con<strong>di</strong>ziona irapporti dei ragazzi con il gruppo dei pari e aggrava l’alteratarelazione con la propria immagine s<strong>per</strong>imentata da <strong>tutti</strong> gli adolescentisia maschi che femmine.L’obiettivo principale del trattamento delle malattie allergiche èquello <strong>di</strong> stabilizzare la malattia <strong>per</strong> l<strong>un</strong>ghi <strong>per</strong>io<strong>di</strong> riducendo gliepiso<strong>di</strong> <strong>di</strong> riacutizzazione. Un rapporto <strong>di</strong> fiducia e collaborazionetra me<strong>di</strong>co e paziente adolescente (e spesso è <strong>un</strong> rapportoche si protrae dall’età infantile) serve ad identificare e ridurre i fattori<strong>di</strong> rischio, monitorare e gestire la malattia, riconoscere egestire le riacutizzazioni.Infine è stato affrontato anche l’approccio alla scelta professionale.Il 4% dei giovani adulti con asma <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> essere statoinfluenzato dalla malattia nelle scelte professionali e si puòimmaginare che anche la dermatite limiti l’avvio a professioni checomportino l’uso <strong>di</strong> sostanze irritanti <strong>per</strong> la cute. In questi ultimianni, inoltre, molti ragazzi asmatici (spesso stimolati dai lorome<strong>di</strong>ci curanti) si sono avvicinati con impegno e costanza almondo dello sport e alc<strong>un</strong>i <strong>di</strong> loro scelgono lo sport come professione,cosa che comporta non solo <strong>un</strong>a attenta valutazionedelle con<strong>di</strong>zioni fisiche e il raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> <strong>un</strong> controllo ottimaledella malattia, ma anche competenza nella gestione <strong>di</strong> farmaciconsiderati ”dopanti” come i bronco<strong>di</strong>latatori e conoscenzadelle legislazioni sportive in questa materia.Il pe<strong>di</strong>atra che accompagna l’adolescente verso l’età adultadeve essere consapevole che l’applicazione delle sue competenzeme<strong>di</strong>che e com<strong>un</strong>icative non avranno ricadute solo sullescelte terapeutiche, ma anche su strategie preventive e scelte <strong>di</strong>stili <strong>di</strong> vita.Corrispondenza:Dott.ssa Lucetta CapraU.O. Pe<strong>di</strong>atriaAzienda Ospedaliera-UniversitariaC.so Giovecca, 203Tel. 0532.236934e-mail: <strong>di</strong>visione.pe<strong>di</strong>atrica@ospfe.it20


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Caso ClinicoCaso ClinicoMagrezzae calo ponderalein <strong>un</strong>a adolescente:è sempre DCA?Elisabetta Ubal<strong>di</strong>ni 1 , Cristina Marchetti 1 ,Monica Sprocati 2 , Maria Rita Govoni 2 ,Andrea Franchella 3 , Stefano Bighi 4 ,Vincenzo De Sanctis 21Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in Pe<strong>di</strong>atria - Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ferrara2U.O. Pe<strong>di</strong>atria Ospedaliera - Azienda Ospedaliero Universitaria <strong>di</strong> Ferrara3U.O. Chirurgia Pe<strong>di</strong>atrica - Azienda Ospedaliero Universitaria <strong>di</strong> Ferrara4U.O. Ra<strong>di</strong>ologia Ospedaliera - Azienda Ospedaliero Universitaria <strong>di</strong> FerraraGiulia, <strong>di</strong> anni 16, gi<strong>un</strong>geva alla nostra osservazione <strong>per</strong> <strong>un</strong> episo<strong>di</strong>osincopale. Veniva ricoverata <strong>per</strong> <strong>un</strong> approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>agnosticoe <strong>per</strong> la presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a epigastralgia con calo ponderale<strong>di</strong> circa 11 Kg, in 6 mesi.Dalla anamnesi risultava che la sincope si era verificata a scuolae si era risolta spontaneamente in breve tempo. I dolori addominali,iniziati 2 anni prima, erano continui, localizzati in sede<strong>per</strong>iombelicale, tranne che <strong>di</strong> notte, e si associavano ad epigastralgiae pirosi durante i pasti, non responsiva alla terapia conlansoprazolo e dom<strong>per</strong>idone. Venivano, inoltre, segnalate irregolaritàmestruali <strong>di</strong> tipo misto (in eccesso e in <strong>di</strong>fetto). L’anamnesifamigliare e fisiologica risultavano non significative <strong>per</strong> patologiagastrointestinale.La ragazza era già stata sottoposta a vari accertamenti <strong>di</strong>agnostici(breath test all’urea, al lattosio, antitransglutaminasi e adesami ematochimici ed emocromocitometrici), <strong>tutti</strong> risultati nellanorma.L’esame obiettivo all’ingresso evidenziava magrezza (peso 37.8Kg, BMI:15,9), lesioni da grattamento alla coscia sinistra, al ginocchiodestro ed alla fronte con restante obiettività <strong>di</strong>strettuale nellanorma. La PA era 116/74 mmHg e la FC 93 bpm, regolare.Durante la degenza Giulia ha sempre lamentato epigastralgiadurante il pasto, che spesso veniva interrotto ed obbligava laragazza a sminuzzare gli alimenti.Gli esami ematochimici, ormonali, il bilancio marziale, l’autoimm<strong>un</strong>ità,gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> flogosi, la coprocoltura <strong>per</strong> batteri, virus eparassiti, la ricerca dell’antigene <strong>per</strong> Helicobacter Pylori, il sangueocculto nelle feci e l’ecografia dell’addome con stu<strong>di</strong>o delleanse intestinali erano risultati nella norma.La valutazione neuropsichiatrica, richiesta nel sospetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbodel comportamento alimentare (DCA), non risultava significativa<strong>per</strong> questa patologia.In considerazione <strong>di</strong> ciò e <strong>per</strong> la <strong>per</strong>sistenza dei sintomi, venivaRiass<strong>un</strong>toUna adolescente, <strong>di</strong> anni 16, è stata ricoverata nelnostro reparto <strong>per</strong> calo ponderale e “<strong>di</strong>fficoltà all’alimentazione”. Gliesami ematici e strumentali eseguiti sia dal curante che durante ladegenza, sono risultati nella norma. È stato escluso <strong>un</strong> <strong>di</strong>sturbo delcomportamento alimentare (DCA) e, <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sistere della sintomatologia,è stata eseguita <strong>un</strong>a gastroscopia che ha evidenziato <strong>un</strong>a gastritecronica. Per la <strong>per</strong>sistenza dei sintomi, nonostante la terapia con inibitori<strong>di</strong> pompa protonica, è stata eseguita <strong>un</strong>a ra<strong>di</strong>ografia del tubo<strong>di</strong>gerente che ha evidenziato <strong>un</strong>a acalasia esofagea. La ragazza èstata sottoposta ad intervento chirurgico <strong>di</strong> miotomia extramucosasecondo Heller ed emif<strong>un</strong>duplicatio anteriore secondo Thal Dor. Nelcorso del follow-up abbiamo verificato <strong>un</strong>a rapida ripresa del peso corporeo.A causa della ricomparsa dei sintomi, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> due anni, èstato necessario <strong>un</strong>a <strong>di</strong>latazione endoscopica.L’acalasia è <strong>un</strong>a malattia <strong>di</strong> non frequente riscontro nell’età adolescenziale.La sintomatologia può essere subdola o atipica, come nelnostro caso e dovrà entrare nella <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale dei DCA. Laterapia chirurgica rappresenta il trattamento <strong>di</strong> elezione.Parole chiave: adolescenti, acalasia, <strong>di</strong>sturbi del comportamentoalimentare.Thinness and weight loss in anadolescent. Is it always an eating<strong>di</strong>sorder?SummaryA 16 year old adolescent girl, was admitted to ourDepartment for weight loss and suspected eating <strong>di</strong>sorder. Laboratoryand instrumental exams, <strong>per</strong>formed by the GP and during hospital-stay,were normal. Eating behaviour <strong>di</strong>sorders (EBD) were excluded.Considering the <strong>per</strong>sistence of symptoms, we <strong>per</strong>formed a gastroscopywhich demonstrated a chronic gastritis. Therapy with protonicpump inhibitors was not beneficial, therefore a <strong>di</strong>gestive tract X-ray was<strong>per</strong>formed, which demonstrated esophageal achalasia. The patient<strong>un</strong>derwent an extramucosal Heller myotomy and anterior Thal Dorhemif<strong>un</strong>duplication. During the follow-up, we fo<strong>un</strong>d a rapid weight gain.After two years, for the reappearance of symptoms, an endoscopic <strong>di</strong>latationwas necessary. Achalasia is not frequent in adolescence.Symptoms can be subtle or atypical, as in our case, and must be <strong>di</strong>fferentiatedfrom EBD. Surgery represents the elective treatment.Key words: hy<strong>per</strong>calcemia, hy<strong>per</strong>parathyroi<strong>di</strong>sm, MEN, RET gene.richiesta <strong>un</strong>a esofagogastroduodenoscopia che documentava<strong>un</strong> quadro compatibile con esofagite e gastrite cronica. A fronte<strong>di</strong> questo risultato, riprendeva la terapia con omeprazolo, conparziale e non costante riduzione della sintomatologia algica.Veniva, <strong>per</strong>tanto, richiesta <strong>un</strong>a consulenza gastroenterologicache suggeriva l’esecuzione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a ra<strong>di</strong>ografia del tubo <strong>di</strong>gerente21


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Figure 1 e 2.Rx tubo <strong>di</strong>gerente dopo intervento chirurgico secondo Heller e Nissen ed emif<strong>un</strong>duplicatio anteriore secondo Thal Dor.nel sospetto <strong>di</strong> “rallentamento del transito intestinale”. L’esamedocumentava <strong>un</strong>a acalasia esofagea, che veniva confermatadalla manometria e trattata chirurgicamente con intervento <strong>di</strong>miotomia extramucosa secondo Heller ed emif<strong>un</strong>duplicatiosecondo Thal Dor (Figure 1 e 2). Con la terapia chirurgica si ottenevala risoluzione del quadro clinico e la rapida ripresa del pesocorporeo (il peso alla <strong>di</strong>missione era 36,8 Kg con BMI 15,3, a duemesi dall’intervento risultava 51 Kg con BMI 21,2). A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong>2 anni si rendeva necessaria <strong>un</strong>a <strong>di</strong>latazione endoscopica <strong>per</strong> laricomparsa <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfagia non associata ad alterazioni del peso corporeo.CommentoAbbiamo pensato <strong>di</strong> presentare questo caso in quanto in primabattuta avrebbe potuto far pensare ad <strong>un</strong> DCA, che è relativamentefrequente in età adolescenziale. Una approfon<strong>di</strong>ta anamnesi,l’osservazione nel reparto <strong>di</strong> degenza, la sintomatologia clinica,la consulenza neuropsichiatrica e l’es<strong>per</strong>ienza conseguitanella cura <strong>di</strong> altre ragazze con DCA, ci hanno fatto sospettare<strong>un</strong>a <strong>di</strong>versa patologia.L'acalasia (dal greco mancato rilasciamento) è la più com<strong>un</strong>epatologia motoria primitiva esofagea. L’eziologia è sconosciuta ela patogenesi è multifattoriale (Tabella 1) (1, 2).Sono state ipotizzate <strong>di</strong>verse mutazioni dei geni che co<strong>di</strong>ficano<strong>per</strong> proteine coinvolte nella regolazione della <strong>per</strong>istalsi intestinalee della flogosi cronica quali l’ossido nitrico (NO), il PeptideAttivante l’Adenilato Ciclasi (PACAP), il Peptide IntestinaleVasoattivo (VIP) e il suo recettore (VIPR1) (3, 4).L’acalasia è caratterizzata dalla <strong>per</strong><strong>di</strong>ta progressiva della <strong>per</strong>istalsiesofagea e dalla incapacità <strong>di</strong> rilasciamento dello sfintereesofageo inferiore (SEI), che resta sempre tonico e il cui rilasciamentoincompleto provoca ristagno <strong>di</strong> materiale alimentare nellume esofageo, con conseguente progressiva <strong>di</strong>latazione dell'esofago(megaesofago). In alc<strong>un</strong>i casi si può associare anchei<strong>per</strong>tonia dello sfintere esofageo su<strong>per</strong>iore (5). La malattia ha <strong>un</strong>aprevalenza <strong>di</strong> 0,1/1000 nella popolazione generale, senza <strong>di</strong>fferenzetra i due sessi ed ha <strong>un</strong>a frequenza massima tra i 50 e i 70anni, anche se non è raro riscontrarla negli adolescenti (1, 2).In particolare l’incidenza della patologia, negli USA nei pazienti <strong>di</strong>età inferiore a 18 anni, è pari a 0,25/100.000 abitanti e a3,9/100.000 pazienti ricoverati in ospedale (6).Il sintomo car<strong>di</strong>ne dell’acalasia esofagea è la <strong>di</strong>sfagia, che simanifesta sia <strong>per</strong> i liqui<strong>di</strong> che <strong>per</strong> i soli<strong>di</strong>, ma che inizialmente puòessere paradossa, in quanto i soli<strong>di</strong> grazie al loro maggior pesopossono progre<strong>di</strong>re più facilmente l<strong>un</strong>go l'esofago, anche inassenza <strong>di</strong> <strong>per</strong>istalsi (1).22


Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 2010Magrezza e calo ponderale in <strong>un</strong>a adolescente: è sempre DCA?Tabella 1. Fattori genetici e patologie associate alla acalasia esofagea.Forme familiariDisautonomia familiareSindrome <strong>di</strong> Allgrave(insufficienza surrenalica e delleghiandole lacrimali)Acalasia I<strong>di</strong>opaticaGeni regolatori della motilitàintestinale:NOPACAPVIPVIPR1Geni regolatori la flogosi:VIPVIPR1Acalasia SecondariaPatologia infettiva neurotropaDisor<strong>di</strong>ne infiammatorio autoimm<strong>un</strong>e(alterazione plesso <strong>di</strong> Auerbach)Degenerazione cronica o <strong>per</strong>ifericadel nervo vagoMalattia <strong>di</strong> ChagasCancro infiltranteLinfomiGastroenterite eosinofilaMalattie neurodegenerativeLegenda: NO (ossido nitrico), PACAP (Peptide Attivante l’Adenilato Ciclasi), VIP(Peptide Intestinale Vasoattivo), VIPR1 (Recettore del Peptide Intestinale Vasoattivo).Gli altri sintomi comprendono: vomito e rigurgito, soprattutto notturnofavorito dal decubito, tosse notturna, polmonite ab ingestis,scialorrea, alitosi, scarso accrescimento, dolore toracico e pirosiche possono essere presenti nel 30% dei casi, quale conseguenza<strong>di</strong> aumentata pressione esofagea o esofagite da stasi (1, 5).Fra la comparsa dei sintomi e la <strong>di</strong>agnosi possono passareanche <strong>di</strong>versi anni <strong>per</strong> la scarsa specificità dei sintomi (1, 5, 6).La <strong>di</strong>agnosi si basa innanzitutto sul rilievo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a storia <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfagiasia <strong>per</strong> i liqui<strong>di</strong> che <strong>per</strong> i soli<strong>di</strong>. Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista strumentaleè necessario indagare sia la morfologia, con la ra<strong>di</strong>ologia el’endoscopia, che la f<strong>un</strong>zionalità esofagea e del SEI tramite lamanometria e la impedenzio-manometria, che forniscono informazioninon solo sulle pressioni del lume esofageo, ma anchesul transito del bolo (7, 8).La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale deve essere posta con le altre cause <strong>di</strong><strong>di</strong>sfagia esofagea f<strong>un</strong>zionale ed organica e con le stenosi delcar<strong>di</strong>as secondarie a carcinomi infiltranti l'esofago, linfomi,malattia <strong>di</strong> Chagas, gastroenterite eosinofila e malattie neurodegenerative.Per queste forme è in<strong>di</strong>cata l'esofagoscopia con biopsia(1, 2, 9).La terapia me<strong>di</strong>ca ha lo scopo <strong>di</strong> ridurre il tono del SEI, anche sel’utilità del trattamento rimane ancora controversa. I farmaci propostisono i calcioantagonisti e gli anticolinergici (10, 11).La terapia endoscopica consiste nella <strong>di</strong>latazione pneumaticadel SEI, che può essere associata al posizionamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stentmetallico. È la procedura non chirurgica più efficace, anche sepuò associarsi ad <strong>un</strong> rischio <strong>di</strong> lacerazione dell'esofago nel 3%dei casi, ed a frequenti reci<strong>di</strong>ve (11, 12).Il gold standard rimane l'intervento <strong>per</strong> via laparoscopica <strong>di</strong> miotomiasecondo Heller, che consiste nella sezione della muscolaturaliscia circostante il SEI. Nel 25% dei casi può residuare <strong>un</strong>reflusso gastro-esofageo, che richiede correzione laparoscopica(f<strong>un</strong>duplicatio secondo Nissen). Per questo motivo, in molti centri,i due interventi vengono eseguiti nella stessa seduta o<strong>per</strong>atoria(3, 9, 10, 13).In conclusione, l’acalasia è <strong>un</strong>a patologia <strong>di</strong> non rara osservazionenell’età adolescenziale. La sintomatologia della nostrapaziente non era tipica <strong>per</strong> tale patologia e, <strong>per</strong>tanto, inizialmentesono state prese in considerazione altre possibilità <strong>di</strong>agnostiche.Nel corso del follow up la ragazza ha avuto <strong>un</strong>a ripresa parzialedella sintomatologia, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 2 anni dall’intervento chirurgico,risoltasi con <strong>un</strong>a <strong>di</strong>latazione endoscopica me<strong>di</strong>ante palloncino.Con questi approcci terapeutici (<strong>di</strong>latazione pneumatica e miotomia)la <strong>per</strong>centuale <strong>di</strong> successo a 5-10 anni è pari al 90% deicasi trattati (13, 14).Bibliografia1. 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Rivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’AdolescenzaVolume 8, n. 1, 20104. Parkman HP, Pagano AP, Ryan JP, et al. PACAP and VIP inhibit pyloricmuscle through VIP/PACAP-preferring receptors. Regul Pept 1997;71:185-90.5. Zhang Y. Diagnosis and management of esophageal achalasia inchildren: analysis of 13 cases. World J Pe<strong>di</strong>atr 2009; 1:56-59.6. Sonnenberg A. Hospitalization for Achalasia in the United States1997-2006. Dig Dis Sci 2009; 54:1680-1685.7. Nguyen HN, Souza Domingues GR, Lammert F, et al. Technologicalinsights: Combined impedance manometry for esophageal motilitytesting-current results and further implications. World J Gastroenterol2006; 39:6266-6273.8. McMahon BP, Drewes AM, Gregersen H. F<strong>un</strong>ctional oesophagogastricj<strong>un</strong>ction imaging. World J Gastroenterol 2006; 18:2818-2824.9. Pohl D. Achalasia: an Overview of Diagnosis and Treatment. JGastrointestin Liver Dis 2007; 3:297-303.10. Lake JM, Wong RK. Review article: the management of achalasia – acomparison of <strong>di</strong>fferent treatment modalities. Aliment Pharmacol Ther2006; 24:909-918.11. Annese V. Non-surgical treatment of esophageal achalasia. World JGastroenterol 2006; 36:5763-5766.12. Zhao J, Li YD, Cheng YS, et al. Long-term safety and outcome of atemporary self-expan<strong>di</strong>ng metallic stent for achalasia: a prospectivestudy with a 13-year single-center ex<strong>per</strong>ience. Eur Ra<strong>di</strong>ol 2009;19:1973-1980.13. Bonavina L. Minimally invasive surgery for esophageal achalasia.World J Gastroenterol 2006; 37:5921-5925.14. Roberts KE, Duffy AJ, Bell RL, et al. Controversies in the treatment ofgastroesophageal reflux and achalasia. World J Gastroenterol 2006;20:3155-3161.Corrispondenza:Dott.ssa Elisabetta Ubal<strong>di</strong>nie-mail: elisabetta.ubal<strong>di</strong>ni@libero.itMAGAM NOTESSection E<strong>di</strong>tor: Bernadette Fiscina, New YorkMAGAM held its regular meeting in conj<strong>un</strong>ction with the Third Joint Meeting on Adolescent Me<strong>di</strong>cinein Catanzaro, Italy from September 25-27, 2009. Representatives from Italy, Spain, Switzerland, Cyprus,Greece, Turkey, Egypt, Qatar, Israel, Argentina, In<strong>di</strong>a, and the United States took part.Timely topics in the field of adolescent me<strong>di</strong>cine were <strong>di</strong>scussed, inclu<strong>di</strong>ng comm<strong>un</strong>ication with adolescents,chronic illnesses, with an emphasis on thalassemia and endocrine <strong>di</strong>sease, eating <strong>di</strong>sordersand psychosocial problems. Our colleague from Argentina presented the Atocha Project in his co<strong>un</strong>try,in which Dr. Raiola, our host, collaborated. Lively <strong>di</strong>scussion followed many sessions, inclu<strong>di</strong>ng ameeting with a group of adolescents from Catanzaro.During the business meeting, collaborative projects were proposed, as well as possible f<strong>un</strong><strong>di</strong>ngsources.Finally, the new MAGAM Co<strong>un</strong>cil was introduced:Coor<strong>di</strong>nator: Giuseppe Raiola, ItalyVice Coor<strong>di</strong>nator: Mohammed El Kholy, EgyptSecretary: Ashraf Soliman, QatarOn behalf of all of the MAGAM associates, we would like to thank Dr. Raiola and his wife, Dr. Galati, andhis children, as well as the rest of the team from Catanzaro for their outstan<strong>di</strong>ng generosity and hospitality.We look forward to many more fruitful collaborations with you!24


Aprile 2010Implementazione del sistemainformativo/informatico <strong>di</strong> <strong>un</strong>a <strong>un</strong>ità o<strong>per</strong>ativade<strong>di</strong>cata all’assistenza dei soggetti talassemici(I parte)Documento finale del “Corso <strong>di</strong> formazione manageriale <strong>per</strong> Direttore <strong>di</strong> struttura complessa”Antonino Mangiagli 1 , Corrado Mangiagli 2 , Giulia Maggiore 31Specialista in Pe<strong>di</strong>atria, Siracusa, Italy.2Ingegnere Informatico, Siracusa, Italy.3Dirigente CEFPAS (Centro <strong>per</strong> la Formazione Permanente e l’Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario), Caltanissetta, Italy.Implementation of a computerized patient information systemin a thalassaemia centre (part I)The Authors report their ex<strong>per</strong>ience on a computerized patient information system being used of Azienda OspedalieraUmberto I of Siracusa. The system provides for all practical patient-related needs and is rea<strong>di</strong>ly accepted by the me<strong>di</strong>calstaff at the hospital. Security and confidential issues are covered.The limits and the future <strong>per</strong>spectives are also <strong>di</strong>scussed.Key words: information system, thalassaemia, computerized report.Comitato E<strong>di</strong>torialeDirettore ScientificoVincenzo De Sanctis (Ferrara)Comitato <strong>di</strong> RedazioneVincenzo Caruso (Catania), Paolo Cianciulli (Roma), Maria Concetta Galati (Catanzaro),Maria Rita Gamberini (Ferrara), Aurelio Maggio (Palermo)Comitato E<strong>di</strong>torialeMaria Domenica Cappellini (Milano), Marcello Capra (Palermo), Gemino Fiorelli (Milano), Alfio La Ferla (Catania), Turi Lombardo (Catania),Carmelo Magnano (Catania), Roberto Malizia (Palermo), Giuseppe Masera (Monza), Lorella Pitrolo (Palermo), Luciano Prossomariti (Napoli),Michele Rizzo (Caltanisetta), Calogero Vullo (Ferrara)Segretaria <strong>di</strong> RedazioneGianna Vaccari (Ferrara)International E<strong>di</strong>torial BoardA. Aisopos (Athens, Greece), M. Angastiniotis (Nicosia, Cyprus), Y. Ay<strong>di</strong>nok (Izmir, Turkey), D. Canatan (Antalya, Turkey),S. Fattoum (T<strong>un</strong>is, T<strong>un</strong>isia), C. Kattamis (Athens, Greece), D. Malyali (Istanbul, Turkey), P. Sobti (Ludhiana, In<strong>di</strong>a), T. Spanos (Athens, Greece)


EmothalRivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’Adolescenza - Volume 8, n. 1, 2010Riass<strong>un</strong>toGli Autori riportano la loro es<strong>per</strong>ienza sull’utilizzo della cartella clinica computerizzata presso l’ Unità O<strong>per</strong>ativa de<strong>di</strong>cataalla assistenza dei pazienti affetti da talassemia. Il sistema, che prevede la raccolta <strong>di</strong> tutte le informazioni necessarie<strong>per</strong> l’assistenza dei pazienti, è stato ben accolto dal <strong>per</strong>sonale me<strong>di</strong>co ed infermieristico ed assicura la confidenzialitàdei dati raccolti.I limiti e le prospettive future <strong>per</strong> <strong>un</strong>a implementazione del sistema informativo/informatico vengono presentate e <strong>di</strong>scusse.Parole chiave: sistema informatico, talassemia, report computerizzato.Il miglioramento della prognosi della talassemiamajor ottenuto negli ultimi venti anni è legato ad<strong>un</strong>a strategia terapeutica, in accordo con i protocollinazionali, che può essere garantita solo dacentri de<strong>di</strong>cati in grado <strong>di</strong> assicurare le esigenzeassistenziali in modo globale: regime trasfusionalee ferrochelazione ottimali, prevenzione, <strong>di</strong>agnosie terapia delle varie complicanze (car<strong>di</strong>ache,en docrine, epatiche, oculistiche, otoiatriche,scheletriche, ecc.) e sostegno psicologico <strong>per</strong> ilpaziente e la sua famiglia (1, 2).E’ importante che il paziente “si senta normale”,che abbia d<strong>un</strong>que la migliore istruzione possibile,<strong>un</strong> proprio lavoro, <strong>un</strong>a propria famiglia (1).Con il decreto Regionale n. 2014 del 4 novembre2003 è stata istituita in Sicilia la rete regionale<strong>per</strong> la prevenzione, <strong>di</strong>agnosi e terapia delle talassemieal fine <strong>di</strong> assicurare specifiche forme <strong>di</strong>tutela ai pazienti affetti e in particolare <strong>di</strong>:• Assicurare standard <strong>di</strong> trattamento in accordoai protocolli dell’OMS.• Prevenire e monitorare le complicanze d’or ga -no (car<strong>di</strong>ache, infettive-epatiche, auxo-endocrine,altre), principali cause <strong>di</strong> morbilità emortalità <strong>di</strong> questo gruppo <strong>di</strong> pazienti.• Assicurare <strong>un</strong>a rete <strong>di</strong> collaborazioni efficiential fine della prevenzione delle complicanze edel miglioramento delle terapie necessarie.L’Unità O<strong>per</strong>ativa Semplice <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e curaTable 1. Pazienti assistiti nel 2001 presso il Centro <strong>per</strong> le Talassemie <strong>di</strong> Siracusa.2001 n. pazienti Età (anni)totale 18 anni me<strong>di</strong>a DS rangeTalassemia maior 71 5 17 49 22.8 ± 8.1 4-40Talassemia interme<strong>di</strong>a 25 3 2 20 31.8 ±16.2 3-74Talassodrepanocitosi 6 1 5 2.7 ± 8.1 16-39Drepanocitosi 2 2 33.5 ± 3.5 31-36T.M. Trapiantati M.O. 9 5 4 20.9 ± 4.9 15-30Blakfan-Diamond 1 1 13Totale 114 8 26 80% 30% 70%Table 2. Pazienti assistiti presso il Centro <strong>per</strong> le Talassemie <strong>di</strong> Siracusa. Confronto anni 1991-2001.2001 n. pazienti anno 1991 n. pazienti anno 2001totale 18 anni totale 18 anniTalassemia maior 62 21 24 17 71 5 17 49Talassemia interme<strong>di</strong>a 9 1 1 7 25 3 2 20Talassodrepanocitosi 7 4 2 1 6 1 5Drepanocitosi 1 1 2 2T.M. Trapiantati M.O. 8 5 2 1 9 5 4Blakfan-Diamond 1 1 1 1Totale 88 32 29 27 114 8 26 80% 69% 31% 30% 70%28


EmothalA. Mangiagli, C. Mangiagli, G. MaggioreImplementazione del sistema informativo/informatico <strong>di</strong> <strong>un</strong>a <strong>un</strong>ità o<strong>per</strong>ativa de<strong>di</strong>cata all’assistenza dei soggetti talassemici( I parte )Table 3. Peculiarità del Centro.❑ STAFF MEDICO de<strong>di</strong>cato❑ STAFF INFERMIERISTICO de<strong>di</strong>cato❑ ESPERIENZA nel trattamento globale delle malattie croniche❑ LOCALI de<strong>di</strong>cati❑ AUTONOMIA ORGANIZZATIVA e FUNZIONALETable 4. Attività del Centro.1. ASSISTENZA GLOBALE dei pazientia. TERAPIA TRASFUSIONALEb. TERAPIA CHELANTE: monitoraggio della compliance alla terapia e degli eventualieffetti collaterali, terapia chelante intensivac. FOLLOW-UP CLINICO-AUXOLOGICOd. SUPPORTO PSICOSOCIALEe. GESTIONE <strong>di</strong> SITUAZIONI DI EMERGENZA (reazioni trasfusionali,scompenso car<strong>di</strong>aco, etc.)2. AMBULATORIO <strong>per</strong> CONSULENZA GENETICA3. AGGIORNAMENTO4. RICERCAdelle talassemie ed emoglobinopatie (facenteparte della Rete Regionale Siciliana <strong>per</strong> la prevenzione,<strong>di</strong>agnosi e cura delle talassemie), articolazioneinterna dell’U.O.C. <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atriadell’A.O. Umberto I <strong>di</strong> Siracusa, assiste dal 1984ad oggi pazienti affetti da talassemia maior, talassemiaclinicamente interme<strong>di</strong>a, drepanocitosi,talassodrepanocitosi, pazienti affetti da talassemiamaior sottoposti a trapianto <strong>di</strong> midolloosseo, provenienti dal capoluogo e dalla provincia(Tabelle 1 e 2).Gli o<strong>per</strong>atori coinvolti sono lo staff me<strong>di</strong>co (n. 2Dirigenti Me<strong>di</strong>ci 1° livello <strong>di</strong> cui <strong>un</strong>o Re -sponsabile, specialisti in Pe<strong>di</strong>atria) ed infermieristico(n. 4 Infermieri professionali) de<strong>di</strong>cati dapiù <strong>di</strong> <strong>un</strong> decennio al trattamento globale dellemalattie croniche (Tabella 3).L’attività <strong>di</strong> reparto in regime <strong>di</strong> DH si svolge dall<strong>un</strong>edì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 20.00(Tabella 4).Il <strong>per</strong>sonale Infermieristico svolge la propria attivitàin modo da coprire le 12 ore <strong>di</strong>urne: dalle ore8.00 alle ore 14.00, dalle ore 14.00 alle ore 20.00.L’attività lavorativa infermieristica è così organizzata:accoglienza dei pazienti (in me<strong>di</strong>a 8-10pazienti al giorno), assistenza e prelievi <strong>per</strong> gliesami ematochimici e <strong>per</strong> eventuali indagini <strong>di</strong>agnosticheprogrammate (OGTT, test <strong>per</strong> la secrezione<strong>di</strong> GH, GnRH test, ecc.), ritiro dal centrotrasfusionale delle sacche <strong>di</strong> sangue e posizionamentodei filtri deleucocizzanti, assistenza deipazienti durante l’emotrasfusione, determinazionedell’ematocrito del concentrato <strong>di</strong> globulirossi trasfusi, trascrizione dei risultati ematochimici-strumentalie dei vari referti specialisticinella cartella clinica, programmazione con il <strong>per</strong>sonaleMe<strong>di</strong>co del giorno delle trasfusioni, delleindagini strumentali e dei controlli specialisticidei pazienti, rapporti telefonici con l’utenza(informazioni sulla programmazione dei ricoveri),con la farmacia e il magazzino <strong>per</strong> la gestionedelle scorte, compilazione e consegna ai pazienti<strong>di</strong> certificazioni varie.Il <strong>per</strong>sonale me<strong>di</strong>co svolge la propria attività <strong>di</strong>reparto dalle ore 8.00 fino alla <strong>di</strong>missione deipazienti; l’attività clinica svolta nell’U.O. consiste,oltre al controllo clinico e al colloquio colpaziente e i familiari, nel mettere in atto i protocolli<strong>di</strong>agnostico-terapeutici in<strong>di</strong>rizzati alla correzionedell’anemia (emotrasfusione) e alla prevenzione(controllo della compliance alla terapia ferrochelante),<strong>di</strong>agnosi precoce e cura delle complicanze(<strong>di</strong>abete, ipogona<strong>di</strong>smo ipogonadotropo,amenorrea, osteoporosi, ecc.).Di fronte ad <strong>un</strong>a patologia cronica come la talassemiamajor, che richiede <strong>un</strong> trattamento me<strong>di</strong>co<strong>per</strong>io<strong>di</strong>co e così complesso con possibili ri<strong>per</strong>cussionianche sulla qualità <strong>di</strong> vita, è compito del<strong>per</strong>sonale del day-hospital organizzare sia la terapiatrasfusionale che i controlli in modo tale dainterferire il meno possibile con la vita del paziente(scuola, lavoro, famiglia), quin<strong>di</strong> tentando <strong>di</strong>ridurre sia le giornate che i tempi <strong>di</strong> ricovero, <strong>per</strong>mettendocosì ai pazienti <strong>di</strong> condurre <strong>un</strong>a vitacorrispondente a quella dei coetanei.Il centro tramite i suoi o<strong>per</strong>atori, quin<strong>di</strong>, oltre adavere <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione <strong>di</strong> sensibilizzazione e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<strong>di</strong> <strong>un</strong> team <strong>di</strong> specialisti (Tabella 5),deve garantire al paziente, nel giorno della trasfusione,gli esami previsti dal protocollo <strong>di</strong> trattamento,la <strong>di</strong>scussione e la spiegazione <strong>di</strong> questidati, l’ascolto <strong>di</strong> eventuali problematiche insorte,l’aggiornamento della cartella clinica e la lettera<strong>di</strong> <strong>di</strong>missione che racchiuda <strong>un</strong>a sintesi aggiornatadella situazione.È quin<strong>di</strong> compito della nostra U.O., in accordocon la mission dell’A.O. nel <strong>per</strong>seguire “la centralitàdel paziente”, assicurare:29


EmothalRivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’Adolescenza - Volume 8, n. 1, 2010• la terapia trasfusionale <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca, ogni 2-3 settimane,in modo da mantenere l’emoglobinapretrasfusionale su<strong>per</strong>iore a 9,5 gr/dl;• la terapia ferrochelante quoti<strong>di</strong>ana domiciliaresottocute o <strong>per</strong> os, <strong>per</strong> ridurre la siderosi;• la prevenzione, il monitoraggio e la terapiadelle complicanze d’organo praticando <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camentecontrolli clinici, <strong>di</strong> laboratorio, strumentalie specialistici (Tabella 6);• l’istituzionalizzare del colloquio col pazienteprima della <strong>di</strong>missione;• fornire al paziente alla <strong>di</strong>missione la documentazionerelativa al ricovero (dati attinenti la trasfusionee i risultati <strong>di</strong> laboratorio, strumentali edelle consulenze specialistiche) più completapossibile.Table 5. Team <strong>di</strong> Specialisti.❑ Trasfusionista❑ Patologo-clinico❑ Car<strong>di</strong>ologo❑ Endocrinologo specialistain riproduzione❑ Diabetologo❑ Andrologo❑ Ginecologo❑ Epatologo❑ Oculista❑ Otorinolaringoiatra❑ Ra<strong>di</strong>ologo❑ Psicologo❑ Ortope<strong>di</strong>co❑ Specialista <strong>per</strong> il trapianto<strong>di</strong> midollo osseo❑ Dermatologo❑ AnatomopatologoOggi la gestione e il controllo dei pazienti affetti dapatologie croniche congenite sono basati sull’uso,la trasmissione e il confronto <strong>di</strong> <strong>un</strong>a grande quantità<strong>di</strong> dati, informazioni e conoscenze eterogenee.La complessità dell’organizzazione sanitariarichiede <strong>un</strong> adeguato sistema informativo chegarantisca l’efficienza (attraverso l’ottimizzazionedell’organizzazione locale) e l’efficacia (attraversola pianificazione e il controllo).Il sistema informativo aziendale rappresenta <strong>un</strong>avariabile organizzativa strategica, in quanto ingrado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare le strategie aziendali, la strutturaaziendale e i comportamenti aziendali.I compiti istituzionali demandati al sistema informativosanitario sono la realizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema<strong>di</strong> raccolta, elaborazione ed archiviazione deidati necessari alla realizzazione degli obiettivisanitari ed amministrativi delle Strutture e dellaTable 6. Complicanze osservate. Confronto anni 1991-2001.30


EmothalA. Mangiagli, C. Mangiagli, G. MaggioreImplementazione del sistema informativo/informatico <strong>di</strong> <strong>un</strong>a <strong>un</strong>ità o<strong>per</strong>ativa de<strong>di</strong>cata all’assistenza dei soggetti talassemici( I parte )Direzione Aziendale. Il limite maggiore attualmenteavvertito nelle Aziende sanitarie è il mancatocollegamento del sistema con tutte le fonti <strong>di</strong>informazione della stessa Azienda (servizi <strong>di</strong> laboratorioe ra<strong>di</strong>ologia, ambulatori e altri servizi).Scopo del progetto è quello <strong>di</strong> migliorare l’integrazionefra le procedure informative del l’A -zienda Ospedaliera, rendere efficaci i processi <strong>di</strong>com<strong>un</strong>icazione dei dati sanitari ed amministrativi,velocizzare e supportare i processi <strong>di</strong>agnostici,terapeutici e i processi decisionali <strong>di</strong> governodell’Azienda (L.R.30/1993 art.18 “Sistema informativoregionale locale”; P.S.R. 2000/2002. 6.1“Sistema informativo regionale”).Tale sistema deve rispondere al bisogno informativointerno dell’Azienda ma anche a quello esternodegli utenti e deve prevedere la gestione dellasicurezza ai dati informatici aziendali.(D.M.26/7/1993 “Disciplina del flusso informativosui <strong>di</strong>messi dagli istituti <strong>di</strong> ricovero”; Testo UnicoPrivacy 196/2003 che sostituisce la legge “madre”sulla protezione dei dati, la n. 675 del 1996, e glialtri decreti legislativi, regolamenti e co<strong>di</strong>ci deontologiciche si sono succeduti in questi anni).Per <strong>per</strong>mettere la gestione clinica del paziente maanche la gestione globale dei centri si è reso ormaiin<strong>di</strong>spensabile l’utilizzo <strong>di</strong> supporti informatici.Le innovazioni tecnologiche hanno, nel corsodegli ultimi 30 anni, consentito il raggi<strong>un</strong>gimento<strong>di</strong> notevoli progressi nell’assistenza sanitaria;lo sviluppo dell’informatica ha infatti fornito <strong>un</strong>grande contributo al miglioramento dell’erogazionedelle prestazioni e dei servizi e dell’outcome<strong>per</strong> i pazienti.La cartella clinica tra<strong>di</strong>zionale, ancora <strong>per</strong> lamaggior parte dei casi utilizzata, costituisce laprincipale fonte <strong>di</strong> informazione sul profilo clinico<strong>di</strong> <strong>un</strong>a <strong>per</strong>sona.Di fronte:• alla progressiva mo<strong>di</strong>fica dell’organizzazionedel lavoro che da in<strong>di</strong>viduale è <strong>di</strong>ventato <strong>di</strong>equipe con conseguente maggiore necessità <strong>di</strong>monitorare i tipi <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> salute incontratie <strong>di</strong> documentare le prestazioni effettuate,• alla mo<strong>di</strong>fica delle caratteristiche dei pazienticon l’aumento dell’età e della prevalenza dellapluri-patologia e quin<strong>di</strong> con la necessità <strong>di</strong>avere <strong>un</strong>a documentazione sequenziale,• ad <strong>un</strong> voluminoso fascicolo che contiene <strong>un</strong>amassa enorme <strong>di</strong> annotazioni, esami, refertiecc., e all’esigenza <strong>di</strong> programmazione dell’attività<strong>di</strong> reparto (gestionale, amministrativa, ve -rifica della qualità dell’assistenza, ecc.),la creazione della cartella clinica computerizzatarisponde bene a questa esigenza, <strong>per</strong>mettendo:– <strong>un</strong>a più tempestiva registrazione ed elaborazionedei dati del paziente;– <strong>un</strong>a riduzione dei tempi <strong>di</strong> lavoro, attraverso lariduzione degli errori <strong>di</strong> trascrizione e com<strong>un</strong>icazionedei dati;– <strong>un</strong> miglioramento delle prestazioni;– <strong>un</strong>o scambio <strong>di</strong> informazioni tra i vari centride<strong>di</strong>cati all’assistenza dei pazienti affetti datalassemia, reso possibile dal collegamento inrete.ObiettiviLa pianificare dell’assetto organizzativodella propria U.O. è utile al fine <strong>di</strong> produrrerisultati significativi in termini <strong>di</strong> efficienza, efficaciae sod<strong>di</strong>sfazione dei propri utenti-clienti maanche dei professionisti che o<strong>per</strong>ano nell’aziendasanitaria, realizzando così <strong>un</strong> centro che possarispondere alle continue richieste <strong>di</strong> assistenzaglobale.Nel presente documento viene descritta l’applicabilitàe la fruibilità <strong>di</strong> <strong>un</strong>o strumento fondamentaleche è la cartella clinica computerizzata indotazione presso il nostro centro da alc<strong>un</strong>i anni eviene presentato <strong>un</strong> modello software innovativoche, sulla base dell’evoluzione <strong>di</strong> <strong>un</strong> applicativocentralizzato e de<strong>di</strong>cato prevalentemente allagestione del paziente affetto da talassemia giào<strong>per</strong>ativo nella U.O. e preso in esame, consenta:nel breve <strong>per</strong>iodo il raggi<strong>un</strong>gimento dei seguentiobiettivi:• implementazione della f<strong>un</strong>zionalità della cartellaclinica computerizzata attraverso <strong>un</strong>amaggiore completezza delle informazioni eflusso <strong>di</strong> dati in particolare includendo i dati <strong>di</strong>competenza <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong> me<strong>di</strong>co specialista edeventuali altri dati ritenuti fondamentali daglio<strong>per</strong>atori sanitari.• rendere facilmente accessibile la cartella clinicacomputerizzata a <strong>tutti</strong> gli o<strong>per</strong>atori dell’U.O. edelle altre U.U.O.O. coinvolte (Car<strong>di</strong>ologia, Dia -betologia-Endocrinologia, Infettivologia-Epa -tologia, ecc.) in modo da rendere <strong>di</strong>sponibili idati in base alle specifiche esigenze cliniche.• rendere imme<strong>di</strong>ato il richiamo alla storia clinicadel paziente: anamnesi fisiologica e patologica,pregressi ricoveri, precedenti visite, pregressae attuale terapia, visualizzazione dell’andamentodegli esami emato-chimici, strumen-31


EmothalRivista Italiana <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’Adolescenza - Volume 8, n. 1, 2010tali principali, (emoglobina, transaminasi, ECGed Ecocar<strong>di</strong>ogramma, ecc.).• riduzione dei tempi <strong>di</strong> lavoro <strong>per</strong> la compilazionedella documentazione da consegnare alpaziente e al me<strong>di</strong>co curante <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinagenerale o pe<strong>di</strong>atra <strong>di</strong> famiglia (copia degliesami <strong>di</strong> laboratorio, strumentali, delle consulenzespecialistiche, relazioni cliniche, certificativari, ecc).• selezionare e collegare i dati della cartella clinicacon il Sistema Informativo Gestionale e conil sistema de<strong>di</strong>cato al Controllo Qualità.• dotare la Cartella <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> sicurezza(Username & Password) <strong>per</strong> la consegna dellastessa al paziente e al me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base su supportoinformatico.• collegamento in rete dei vari centri de<strong>di</strong>catiall’assistenza dei pazienti affetti da talassemia.Nel l<strong>un</strong>go <strong>per</strong>iodo al raggi<strong>un</strong>gimento del se -guente obiettivo:• con la tempestiva registrazione ed elaborazionedei dati del paziente, migliorando la definizionedel <strong>per</strong>corso clinico e l’espletamento delle attività,offrire <strong>un</strong> servizio a valore aggi<strong>un</strong>to completoe p<strong>un</strong>tuale sia al paziente, fruitore del servizio,che avrà modo <strong>di</strong> conoscere <strong>tutti</strong> gli aspettiinerenti al suo ricovero e patologia, sia all’A -zienda Ospedaliera, fornitrice del servizio, chepotrà archiviare i dati relativi a <strong>tutti</strong> i ricoveri edesumerli, all’occorrenza, <strong>per</strong> fini statistici ogestionali oltre che con<strong>di</strong>viderli con gli altri o<strong>per</strong>atoricoinvolti nel processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e cura.StrategiaUna gestione della sanità rinnovata neimeto<strong>di</strong> e negli obiettivi è basata sulla professionalitàe sul forte senso <strong>di</strong> responsabilità socialedegli o<strong>per</strong>atori sanitari, me<strong>di</strong>ci ed in particolareinfermieri (ve<strong>di</strong> la progressiva e ra<strong>di</strong>cale trasformazionedel ruolo e delle f<strong>un</strong>zioni; non più l’infermiere<strong>un</strong>ico e polivalente, ma <strong>un</strong> infermiereche in base all’es<strong>per</strong>ienza professionale e al suocurriculum formativo si assume <strong>un</strong>a reale re -sponsabilità nell’esercizio delle proprie competenze).Dal momento in cui i nostri clienti/utenti ci chiedonomaggiori responsabilità, siamo sempre piùchiamati, come professionisti, ad <strong>un</strong>iformarci adaspettative crescenti.Riflettere sulla propria pratica significa pensareall’es<strong>per</strong>ienza clinica e porsi la domanda “comepotremmo farlo meglio”.Sono in<strong>di</strong>spensabili programmi “<strong>per</strong>manenti” <strong>di</strong>formazione-aggiornamento adeguati ai bisognidelle categorie e all’affinamento tecnico-professionale<strong>per</strong> assicurare <strong>un</strong>a costante competenzanella pratica.Partendo dalla descrizione del sistema informaticogià presente all’interno della struttura sanitariada noi presa in esame e delle f<strong>un</strong>zionalità da essoofferte, descrivendone i limiti in termini <strong>di</strong> prestazionie <strong>di</strong> qualità, in quanto tali f<strong>un</strong>zionalitàsono legate al contesto specifico della cura dellaTalassemia, gi<strong>un</strong>geremo alla proposta, in alternativa,<strong>di</strong> <strong>un</strong> modello architetturale innovativo e <strong>di</strong><strong>un</strong> nuovo applicativo realizzato su esso al fine <strong>di</strong>su<strong>per</strong>are proprio tali limiti utilizzando nuovef<strong>un</strong>zionalità basate sulla possibilità <strong>di</strong> sfruttare<strong>un</strong> insieme <strong>di</strong> informazioni con<strong>di</strong>visibili e accessibilianche da remoto.L’implementazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> tale modello softwaresarà reso possibile attraverso il coinvolgimentodel <strong>per</strong>sonale sanitario sulla definizione deglischemi <strong>di</strong> propria competenza (ad es. ri<strong>un</strong>ioni,formazione, ecc.) al fine <strong>di</strong> rendere l’acquisizionee il controllo delle informazioni più semplice ef<strong>un</strong>zionale possibile.Saranno in particolare coinvolti il <strong>per</strong>sonale me<strong>di</strong>coe infermieristico dell’U.O. che avranno quin<strong>di</strong>la possibilità <strong>di</strong> gestire la cartella clinica in basealle specifiche esigenze, attivando solo alc<strong>un</strong>iaspetti della stessa. In particolare si prevede <strong>un</strong>asud<strong>di</strong>visione fisica <strong>per</strong> contenuti dei componentif<strong>un</strong>zionali così da ottenere <strong>un</strong> notevole risparmio<strong>di</strong> tempo nella derivazione delle informazioni,con la possibilità successiva <strong>di</strong> aggi<strong>un</strong>gere nuovicomponenti f<strong>un</strong>zionali in corso <strong>di</strong> follow-up (adesempio, nel caso <strong>di</strong> nuove patologie riscontrateoppure <strong>per</strong> la descrizione dei bi sogni).Correspondence to:Dr. Antonino MangiagliVia Necropoli Grotticelle 2896100 Siracusae-mail: a.mangiagli@libero.itBibliografiaVerrà riportata nella seconda parte del lavoro.32

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