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artisti - Il Giornale dell'Arte

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pre-vistiC’Ezra una voltaProsegue fino al 30 giugno daAntonella Cattani contemporaryart di Bolzano una personale di Gianni Dessì intitolata«Tu x tu». È un faccia tra l’artista romanoe il poeta stratunitense Ezra Pound (1855-1972).<strong>Il</strong> fulcro della mostra è un lavoro di grandi dimensioniottenuto da un impasto di resina colorata efibra di agave (nella foto), in cui pittura, sculturae installazione si mescolano per delineare i trattifisionomici del poeta, ripresi da un’edizione dei«Canti Pisani». 14 oli su tela completano la mostra,ricordando che nelle immediate vicinanze diBolzano il poeta trascorse parte della sua vecchiaia;uno spunto per Dessì a rielaborare gli anni inizialidella propria carriera, quando appena ventennes’immerse nell’opera del poeta americano.In catalogo, uno scritto di Mary de Rachewiltz, figliadel poeta ❑ D.V.La regola d’oro di ValentiniProsegue sino al 30 giugno al Centro Steccata diParma «Le misure, il cielo», antologica del pittore,sculture e incisore Walter Valentini presentatoattraverso 35 opere a tecnica mista su tavolae tela (nella foto, «La porta del cielo», 1995) ecinque sculture in bronzo, realizzate tra il 1973 eil 2010. I lavori incisori riassumono l’intera produzionedi Valentini: l’artista crea un «immaginariogeometrico» che deve molto alle avanguardierusse di inizio ’900, ma soprattutto si fonda sulsenso classico dell’architettura, sul rispetto delleproporzioni e sull’armonia descritta nei trattatidel Quattrocento, dal «De Divina Proportione»di Luca Pacioli al «De Re Aedificatoria» di LeonBattista Alberti e al «De Prospectiva Pingendi» diPiero della Francesca. La sezione aurea, insiemeall’interesse per astronomia e cosmografia, è rappresentatanellospazio e nellaforma delle sueopere e trasformata,secondo lacritica ElenaPontiggia, «nellaricerca di un ritmomusicale chepervade ogni cosa»❑ S.L.Un treno dei desideriA Roma, in via Panisperna, nel rione Monti, ha dapoco aperto AG artecontemporanea, diretta daGraziano Menolascina, finora curatore di mostrein spazi privati e all’Istituto Portoghese di Sant’Antoniosempre nella Capitale. Dopo una mostrainaugurale su Joseph Beuys, dal 4 giugno al 4 lugliopropone una selezione di disegni, sculture einstallazioni di Pino Pascali. Si va da un «Treno»(nella foto) ricavato ritagliando la lamiera metallica,poi inchiodata e dipinta su faesite e databile1964, a un esemplare dei coloratissimi «Bachi dasetola», ottenuti assemblando una serie di scovoliacrilici e presentati in una memorabile mostraall’Attico nel 1968 ❑ F.R.M.pre-vistiFOTO DI GIOVANNI AMORETTI (PARMA)Ci vuole un fisico bestialeSino al 31 luglio Betta Frigieri di Modena esponeopere di Karin Andersen (nella foto, «Gravity is notfor everyone», 2006), Robert Gligorov e Daniel Lee,scelti dal curatore Luca Panaro e dal biologo RobertoMarchesini. L’uomo, questa la tesi di fondodell’appuntamento modenese, si è sempre avvalsodei modelli visivi del mondo animale per ispirare ealimentare il proprio «universo divino»: basti pensareall’esempio più noto, quello della cultura e dellareligione egizie. Le opere in mostra esemplificanoil superamento dell’antropocentrismo per approdarein un universo post- umanistico: l’ospitezoomorfo ibrida l’anatomia umana e si distanzia dalla tradizione arcadica e romantica che vedeva il mondoanimale convivere armonicamente l’essere umano ❑ S.L.Manai tra i MasaiStele verso le stellePiero Manai (1951-1988) viene ricordatoalla galleria De’ Foscheraridi Bologna attraversotele di grandidimensioni, acetati efotografie Polaroid rielaborate,alcune dellequali mai esposte prima.Manai ha prodottoimportanti reportagededicati alla regista efotografa tedesca LeniRiefenstahl e ad alcunetribù africane che sono alla base dei suoi successivistudi anatomici (nella foto, «Figura accovacciata»,1987) e oli negli anni ’70 e ’80. La suaattenzione al corpo uman emerge nelle tele digrandi dimensioni e nei piccoli acetati. La retrospettivaè aperta sino al 30 giugno ❑ S.L.Yoko torna in giocoLo Studio Stefania Miscetti di Roma dedica sinoal 30 ottobre una personale a Yoko Ono. <strong>Il</strong> pezzopiù importante è l’installazione «I’ll be back» (nellafoto), ideata per l’occasione. Premiata all’ultimaBiennale di Venezia con il Leone d’oro alla carriera,Yoko Ono si è imposta nel grande laboratoriosperimentale newyorkese negli anni ’60, nell’orbitadi Fluxus. L’ideazione di «I’ll be back», èscaturita da una visita aun’esposizione sul Futurismoa Londra nel2009. Così ha raccoltoin galleria suoni, immaginie oggetti legati aicinque esponenti principalidel Futurismo,ma anche alla nostracapacità di relazionarcicon le loro idee e le lorobattaglie ❑ F.R.M.Un Arcangelo africanoLorenzelli Arte a Milano espone sino al 3 lugliounaserie di dipinti di Arcangelo (Avellino 1956),artista che dagli anni Novanta si è mosso sullaspinta del multiculturalismo, sedotto soprattuttodalle culture africane, che ha analizzato con losguardo dell’artista e dell’antropologo insieme .Ai cicli degli anni passati sulle culture Dogon eMasai si aggiunge ora, in occasione di questa mostracurata da Flaminio Gualdoni un ciclo dedicatoa Ségou, una regione e città del Mali che fu capitaledell’impero Bambara. Una ventina i lavorisu tela (nella foto, «Sera Ségou», 2010), accostatia una sorta di installazione formata da 250piccoli oli su carta, esposti senza soluzione di continuità.❑ Ad.M.Fino al 3 luglio da Niccoli di Parma è di scena loscultore Paolo Icaro (Torino 1936) con un’installazionedi 15 stele in gesso che si innalzano versol’alto (nella foto, l’artista al lavoro). Coniugandola gestualità delle sue prime sculture in terracottacon la maggior progettualità di strutture incemento e ferro, Icaro trova nel gesso il materialeidoneo. La prima stele in gesso con un ramo dineon rosso illumina l’ingresso e annuncia il concetto,ripetuto in altre operte, di innesto comechiave poetica di fusione di materiali estranei cheraggiungono la perfezione momentanea di quelloche Icaro consideral’incanto delle stele:l’equilibrio grazie allacontinua instabilità.Un sentiero di marmorinaconduce a un bosco,frutto del naturalee dell’artificiale, popolatoda alberi di gessoa misura d’uomo,sculture dichiaratamenteantimonumentali❑ G.P.M.Djurberg mistica sincreticaNathalie Djurberg torna da Giò Marconi a Milanomettendo in scena, sino al 24 luglio, i suoi personaggidalle fattezze quasi aliene, accompagnatinei video dalle musiche di Hans Berg. Due i nuovivideo in stop motion: uno mostra una donna nudae un ranocchio, in un’allusione alla celebre fiaba,ma anche all’usanza sciamanica di leccare batracivelenosi per raggiungere lo stato divinatorio(nella foto). Sono poi esposti 59 pupazzi: modellatinella plastilina, in questo progetto sono impegnatiin un cammino spirituale, ispirato alle religionicristiane e al misticismo indiano.Alcuni siflagellano, uno si muove tra i cactus e un ascetaè allungato su un letto di spine. ❑ Ad.M.La geometria è DadaCortina Arte di Milano presenta, dall’8 giugno al30 luglio, la prima di quattro mostre dedicate aDadamaino (Emilia Edoarda Maino, Milano 1930-2004), interprete dell’arte programmata. La rassegnaprende in esame gli anni ‘50 e ‘60, mentrele successive esploreranno i cicli da lei elaboratifino al 1998, quando la malattia le avrebbe impeditodi lavorare. Ora sono in mostra le serie «Volumi»,«Disegni»,«Oggetti ottico-dinamici»,«Ricercadel colore», «Ricercalineare e cromatica»e «False prospettive»(nella foto,«Variante cromodinamica»,1961-73).❑ Ad.M.Uno sguardo indiscreto prima dei vernissagesVisite in anteprimanelle gallerie privateGiugno 2010Rainer: me ne sfregioArte 92 di Milano presenta fino al 10 luglio ArnulfRainer (1929), uno dei protagonisti dell’Azionismoviennese dopo l’esordio surrealista. Una trentinale opere, tra lavori su carta degli anni Settantae dipinti recenti (nella foto, «Schwarze Tatscher»,1989). I primi appartengono alla serie incui l’autore rielaborava autoritratti fotografici sottol’effetto di sostanze psicotrope, sovrapponendoall’immagine frenetici segni pittorici stesi conle dita. Non meno potenti sono i dipinti recenti neiquali, ormai più che ottantenne, Rainer manifestal’identica energia gestuale di allora: eseguiticon una pittura densa, sono più volte ritoccati erielaborati dall’autore, che afferma di essere statocondotto alle sue celebri «Übermalungen» proprioda questa pratica costante, da lui attuata conaccanimento, fino a cancellare completamentel’immagine sottostante ❑ Ad.M.La pittura è un logo comuneGalica di Milano presenta sino al 2 luglioil messicanoEmilio Chapela Pérez (1978) che lavoracon un metodo classificatorio, prevalentementenel mondo dei beni di largo consumo. Nei «LogoPaintings» trasforma alcuni loghi commercialinelle forme e nei colori che li costituiscon. I «LongTail» sono sequenze di fotografie che riproduconoda distanza ravvicinata tutte le possibili bevandeindustriali e le riconfigurano attraverso i lorocolori. Per la mostra milanese Chapela Pérez hascelto come denominatore comune l’italianità deiprodotti, tutti di eccellenza e tutti molto conosciutinel mondo (nella foto, «<strong>Il</strong>ly e Lavazza», 2010).Di qui il titolo della mostra, un inevitabile «Madein Italy» ❑ Ad.M.Wall & WoolFino al 30 luglio la Gagosian Gallery presenta perla prima volta a Roma una personale del pittore efotografo Christopher Wool (Chicago, 1955) chefirma una serie di opere in cui è centrale la resadella materia pittorica, tra linguaggio astratto eattenzione per certe forme del degrado dei murinelle metropoli. Wool si era imposto mediantegrandi lettere nere, stampate a stencil, oppuresingole parole o intere frasi dipinte tutteattaccate, che risultavano così quasi illeggibilio assumevano significati imprevedibili.In questi nuovi lavori (nella foto un esemplare),Wool sembra invece alluderealla incoerentestratificazione dei muriurbani, assommandola potente spontaneitàdel gesto allo spray, lapittura a rullo al dripping,fino all’impiegodello stencil; poi fotografai dipinto e sul linosovrappone le loroimmagini ❑ F.R.M.

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