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Specialità - Il Secolo XIX

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DavagnaÈ un comune montanodella Valbisagnodiviso in numerose frazioninascoste tra il verdedei boschiUna rigogliosa natura tra culturae storia...Davagna è un comune dell’alta Valbisagno che si trovaal confine da un lato con la Valle Scrivia e dall’altro conla Valfontanabuona. <strong>Il</strong> suo territorio è comprensivo di20 frazioni: Cavassolo, Maggiolo, Mareggia, Calvari,Marsiglia, Canate, Dercogna, Meco, Piè di Rosso,Rosso, Sottana, Paravagna, Capenardo, Villamezzana, Davagnacapoluogo, Sella, Moranego, Scoffera, Sottocolle e Piancarnese.Raggiungibile da Genova, in circa mezz'ora, percorrendo la provinciale14; dal Tigullio, in circa un'ora, transitando dalla Valfontanabuona,attraverso il traforo delle Ferriere e successivamente dallastatale 45. La configurazione del comune con sede e territorioattuali è stata determinata nel 1891, con l'ultimazione della stradaprovinciale di accesso alle frazioni della valle, laddove la potestàamministrativa era stata fino ad allora esercitata dalla Pieve religiosasullo stesso ambito territoriale, ma con sede nella frazione diRosso. Nel 1894 re Umberto I autorizzava l'uso dell'attuale stemmacomunale. Davagna è un comune montano, diviso in numerosefrazioni nascoste tra il verde dei boschi. Superata la stretta gola frail ponte della PagIia e la Presa, dove iniziava il percorso dell’anticoacquedotto della Valbisagno, la vallata si allarga nei territori diDavagna e di Bargagli, comuni autonomi. La visita a questa partedella valle, dai marcati caratteri appenninici, sovrastata da cimeche si avvicinano e in un caso superano i mille metri, che solo versole quote altimetriche più alte, cedono il posto ai prati in primaveracoperti di fiori, può dividersi in due percorsi. Quello sulla destraorografica consente di visitare Davagna e le sue frazioni; quello sullasinistra, attraversa i paesi che formano il comune di Bargagli. IIprimo percorso ha inizio alla confluenza tra il rio Canate e il Bisagno,all’altezza del mulino di Cavassolo, poco oltre l’abitato di Prato.La strada si distacca sulla sinistra (per chi proviene da Genova)e passa sulla sponda destra del Bisagno, dove torna a biforcarsi.Proseguendo diritto e viaggiando a mezza costa, si arriva al Passodella Scoffera attraverso Dercogna (la più antica), Rosso, Davagna,Sella e Moranego. Imboccando invece il bivio per Calvari si arriva aMarsiglia e proseguendo si sale a Capenardo. A Calvari si puòammirare un’antica Casa dell’accoglienza e due altari marmorei diIn alto, la Chiesa antica di Davagna.grande pregio. Caratteristico il borgo di Marsiglia, a 500 metris.l.m., che la tradizione fa risalire a popolazioni massaiote, comevorrebbe il toponimo. Nella chiesa di San Giovanni, di cui esistononotizie già nel 1213, si conservano l’importante reliquiario di SanCelestino e la croce argentea processionale della parrocchia. Nelpaese si trovano inoltre originali fienili col tetto di paglia, ormai rarinel territorio dell'alta val Bisagno. Oltre Marsiglia, si trova il paeseabbandonato di Canate, raggiungibile a piedi lungo la vecchia mulattiera,tipico insediamento agricolo-pastorale, integro nei valoriarchitettonici, circondato da terreni a fascia e chiuso tra creste dimonte affilate per l’inclinazione degli strati rocciosi. La mulattieraprosegue e conduce al crinale dell’Alpesisa e da qui in Val Noci. Lafrazione di Capenardo, aereo poggiolo affacciato sulla media Valbisagno,è un piccolo nucleo di case sorte sulla linea di valico a 750metri s.l.m., attorno alla cappella di San Bernardo, a ridosso delmonte Candelozzo. Dalla linea di crinale e dal piazzaletto della chiesa,la valle del Bisagno si staglia nitida, racchiusa nella sua cerchiadi monti fino al mare, che disegna la linea lontana dell’orizzonte. Lastrada, valicata la linea di costa, scende su Paravagna e va a innestarsisul percorso che da Cavassolo porta a Davagna e al passodella Scoffera. Una diramazione sterrata valica la linea spartiacquee scende in val Noci, in vista del lago omonimo. Lungo il percorsodi Davagna si trovano abitati sorti per lo sfruttamento agricolo delterritorio, ma anche in funzione itineraria. L’antica strada dell’altaval Bisagno diretta a Torriglia e in val Trebbia passava infatti, a mezzacosta. Un po’ defilato, alto su un poggio, s’incontra dapprima ilpaese di Rosso, la cui parrocchiale, dedicata a Santo Stefano, portanell’abside resti dell’originaria architettura romanica. Sul piazzaledi Rosso si affaccia l’antico oratorio dedicato a San Fruttuoso.10

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